#UNINTSightseeing: Villa Lante – Bagnaia (VT)

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In un piccolo paesino della provincia di Viterbo, è possibile visitare uno dei luoghi più rappresentativi del Cinquecento italiano della nostra regione: Villa Lante.

La villa, per opera dell’architetto Jacopo Barozzi da Vignola, apparteneva al Cardinale Gambara e simboleggia la supremazia dell’uomo sulla natura. Occupa una superficie di circa 22 ettari e si presenta come un vero e proprio dedalo di giochi d’acqua, giardini, statue e labirinti.

L’opera che senz’altro salta di più all’occhio del visitatore è la “La Fontana del quadrato”: posta al centro del giardino, è uno specchio d’acqua suddiviso da eleganti balaustre in quattro bacini su cui galleggia una barca con un putto zampillante e al centro un triplice cerchio di vasche culminanti nel gruppo dei quattro mori che reggono lo stemma di Papa Sisto V.

Per raggiungerla, basta prendere un treno della linea Roma Nord – Viterbo (con partenze da piazzale Flaminio) e scendere alla stazione di Bagnaia, poco distante da Villa Lante.

#UNINTSightseeing: La montagna spaccata di Gaeta (LT)

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Nella cittadina di Gaeta, in provincia di Latina, si trova un posto magico che porta con sé numerose leggende. Stiamo parlando della Grotta spaccata, un luogo suggestivo che vale sicuramente la pena di visitare.

Una delle più famose è la tragica storia d’amore tra Giordano, un abitante delle montagne vicine, ed Etele, un’anguana (creature mitologiche ammalianti che si potevano vedere soltanto di notte con la luna piena) che viveva qui insieme alle sue sorelle. La leggenda narra che tra i due nacque un amore impossibile, dato che un sortilegio legava la giovane Etele: alla morte di sua madre, la Dea del bosco, anch’ella sarebbe scomparsa. Nessuno riuscì a persuadere i due giovani dallo sposarsi e alla morte della Dea, la sua scomparsa creò un boato tale da spaccare in due la montagna.

La parte bassa della montagna è accessibile tramite 35 scalini, lungo i quali è possibile notare un altro particolare legato a un’altra leggenda del posto: la mano del Turco, secondo la quale la montagna era abitata da pirati saraceni che si nascondevano per poter attaccare più facilmente le navi mercantili. Un giorno uno dei pirati toccò la montagna che si deformò sotto la sua mano, lasciando così un’impronta tutt’ora visibile. Sotto questa strana formazione nella roccia una targa in latino recita: “Un incredulo si rifiutò di credere ciò che la tradizione riferisce, lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita”.

Alla cima della montagna, è possibile inoltre visitare il Santuario della SS. Trinità, dove importanti figure religiose si sono ritirate in preghiera nel corso della loro vita, tra cui San Filippo Neri.

Gaeta è facilmente raggiungibile in treno dalla stazione di Roma Termini: la stazione di riferimento è quella di Formia e da lì è possibile prendere uno dei tanti autobus Cotral giornalieri.

#UNINTSIGHTSEEING: PALAZZO FARNESE (CAPRAROLA)

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Ci troviamo a Caprarola, un piccolo paesino in provincia di Viterbo. Qui sorge Palazzo Farnese, una delle più belle dimore rinascimentali di tutta l’Italia centrale.

Fu il cardinale Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III, a commissionare ad Antonio da Sangallo, uno dei più celebri architetti del ‘500, la realizzazione della fortezza. Ma col passare del tempo e la nomina a Pontefice, ad Alessandro Farnese non serviva più una fortezza, bensì uno sfarzoso palazzo signorile in pieno stile rinascimentale. Ebbero così inizio lunghi ed imponenti lavori di costruzione: i massicci bastioni, con funzione anti cannoneggiamento, furono sostituiti da terrazze e giardini, mentre l’impervio accesso da Caprarola, venne sostituito da due larghe scalinate.

Parallelamente alla costruzione del palazzo vennero affrescate tutte le stanze del Palazzo, i cui temi dovevano, partendo dal mito, rappresentare lo sfarzo della famiglia Farnese ed in particolare del Cardinale. Tra gli affreschi più celebri, le carte geografiche che decorano la splendida Sala del Mappamondo, dove è rappresentato il mondo allora conosciuto dalle descrizioni dei viaggiatori.


Esternamente sono visitabili il Giardino Privato del Cardinale ed il Giardino Grande; il primo è praticamente coevo rispetto al resto del palazzo, mentre il secondo è sito a monte della reggia.


Il costo del biglietto è più che abbordabile per chiunque e sono diverse le agevolazioni possibili per studenti o professionisti di settori specifici. Inoltre, ai cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni è riservata una riduzione del 50%.

#UNINTSightseeing: Subiaco (Roma)

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Situato su uno sperone di roccia calcarea a dominio della Valle dell’Aniene, Subiaco è un borgo medievale a circa 70 km da Roma, ricco di attrattive storico-artistiche nonché paesaggi naturalistici mozzafiato, tanto da essere inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia.

La città è essenzialmente nota per essere la sede di due monasteri benedettini: Santa Scolastica e San Benedetto (detto anche Sacro Speco, poiché è stato ricavato direttamente dalle pareti rocciose del Monte Taleo. Pochi sanno che proprio in questo Monastero venne stampato il primo libro in Italia nel 1465, per opera di due allievi tedeschi di Gutemberg. Entrambi gli edifici religiosi, si trovano all’interno del Parco Regionale dei Monti Simbruini, un vero e proprio gioiello per gli amanti della natura: la Villa di Nerone e il Laghetto di San Benedetto sono solo due degli angoli suggestivi di paradiso che possono essere ammirati.

Il centro storico è dominato dalla Rocca Abbaziale che un tempo apparteneva alla famiglia dei Borgia. Costruita in epoca medievale, venne profondamente modificata tra il XVI e il XVII secolo. La leggenda narra che proprio qui sia nata Lucrezia Borgia.

Inoltre, la città è attraversata dal fiume Aniene, uno dei maggiori affluenti del Tevere. Consigliamo soprattutto di passeggiare sul lungo fiume e ammirare le bellezze del centro storico, magari in una giornata tipicamente autunnale. Oppure, per i più dinamici, è possibile anche lanciarsi nello sport del rafting.

Raggiungere Subiaco è molto semplice: basta prendere uno dei tanti autobus Cotral dal capolinea Ponte Mammolo (Linea B della metropolitana).

#UNINTSightseeing: Anagni (FR)

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Su una collina che domina la Valle del Sacco, sorge Anagni, un borgo medievale dell’Alta Ciociaria e importante polo culturale e commerciale fin dai tempi degli Antichi Romani.

Conosciuta anticamente come città sacra degli Ernici, la popolazione che viveva in queste zone, è ancora oggi chiamata con l’appellativo di “Città dei Papi“, per i suoi legami stretti con il Pontificato di Roma nel corso della storia, cosa che le ha portato un inteso sviluppo architettonico ed egemonico.

Il monumento principale è la Cattedrale di Santa Maria uno dei più alti esempi di architettura medievale di tutto il Lazio, con le sue absidi e il campanile, situata nell’elegante Piazza Innocenzo III. Nei sotterranei è possibile visitare la Cripta di San Magno, dove è possibile visitare gli unici affreschi risalenti al XIII secolo ancora oggi perfettamente conservati.

La città, inoltre, viene ricordata anche per l’episodio dello schiaffo: secondo la storia (o per molti leggenda) Sciarra Colonna, esponente della celebre famiglia aristocratica, diede uno schiaffo al famoso Papa Bonifacio VIII per metter fine alla sua egemonia nella zona, proprio nel suo Palazzo Papale.

La città è interamente attraversata da Corso Vittorio Emanuele, contornato da antichi palazzi nobiliari dove è possibile scorgere, con un occhio attento, gli stemmi delle famiglie più ricche della zona. Tra tutti questi edifici di rilevante importanza è Casa Barnekow: risalente al Rinascimento e acquistata successivamente nell’Ottocento dal pittore svedese Alberto Barnekow, che decise di personalizzarla con propri affreschi a tema mistico ed esoterico.

Potete raggiungere Anagni in treno regionale dalla stazione di Roma Termini e scendere alla stazione di Anagni-Fiuggi (linea Roma-Cassino).

#UNINTSightseeing: Civita di Bagnoregio (VT)

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Nel mezzo della Valle dei Calanchi esiste un incantevole borgo che affascina il visitatore con la sua atmosfera particolare e decadente: Civita di Bagnoregio, chiamata anche la “città che muore”.

Il borgo è una piccola frazione del comune di Bagnoregio in provincia di Viterbo, arroccato su una collina e accessibile solo attraversando un ponte pedonale lungo 200 metri. Il suo soprannome deriva dal fatto che il terreno sottostante è fortemente minacciato da frane e dall’erosione.

La storia di questa piccola realtà affonda le sue radici in epoca etrusca, quando un popolo misterioso aveva colonizzato molte aree del Centro Italia, per poi diventare una vivace civitas in età romana. L’aspetto attuale del borgo, invece, risale alla fine del Medioevo e da allora è rimasto quasi intatto, dando l’impressione che il tempo si sia fermato. Oggi conta circa 11 persone.

Il momento più suggestivo per visitare Civita di Bagnoregio è senz’altro di sera: quando i turisti ormai sono andati via e tra le viuzze di questo incantevole borgo non resta che un pugno di persone.

Il modo più veloce per raggiungerla da Roma è prendere un treno per le stazioni di Orte o Viterbo e poi fare un cambio con un autobus di linea Cotral.

#UNINTsightseeing: Sermoneta (LT)

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Oggi vi parliamo di uno dei borghi medievali più affascinanti e meglio conservati del Lazio: Sermoneta, in provincia di Latina. Posto alle pendici dei Monti Lepini, la cittadina appare con tutta la sua maestosità racchiusa nelle mura difensive, dominata dal Castello Caetani, antico feudo della nobile famiglia.


Mentre le cittadine delle coste venivano ripetutamente saccheggiate dalle popolazioni barbare, Sermoneta continuò a svilupparsi nel corso dei secoli come un vero e proprio fortino inespugnabile. Il Castello, facilmente riconoscibile da tutta la pianura pontina, svetta imponente sul centro storico, che attira ancora oggi numerosi turisti da tutta la regione. Al suo interno è possibile visitare le stanze affrescate dagli allievi del Pinturicchio, nonché arredi risalenti al Medioevo perfettamente conservati. Per accedervi, si deve oltrepassare un ponte levatoio ancora oggi utilizzato.
Oltre al castello, tra i vicoli acciottolati, è possibile visitare altri edifici di particolare interesse, come La loggia dei mercanti, la rinascimentale Chiesa dell’Annunziata e la Sinagoga ebraica.


È possibile raggiungere Sermoneta da Roma in treno fino alla stazione di Latina e successivamente cambio con autobus Cotral.

#UNINTsightseeing: Il Parco dei mostri di Bomarzo (VT)

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Il Parco dei mostri di Bomarzo, chiamato anche Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie, è un parco naturale ornato da numerose statue in basalto, situato nell’omonima cittadina in provincia di Viterbo, raffiguranti figure mitologiche, mostri e divinità.

Il parco venne realizzato secondo lo stile grotesque nel 1547 dall’architetto Pirro Ligorio per volere del principe Pier Francesco Orsini, ed è un vero e proprio percorso immerso nella natura, dove statue mostruose e terrificanti sbucano fuori dal nulla spaventando l’ignaro visitatore. Il tutto, contornato da scritte in volgare e in latino che spingono ad andare avanti nel percorso. Potremmo quasi intenderlo come quelle case dei fantasmi dei parchi di divertimento ma in chiave cinquecentesca.

Le motivazioni sul perché il principe abbia voluto la sua costruzione sono ancora ignote: si pensa che sia stato un rito di iniziazione per una setta religiosa oppure che semplicemente sia stato un capriccio per intrattenere i suoi ospiti in maniera singolare.

Raggiungere il parco con i mezzi pubblici è piuttosto complicato, ma è possibile raggiungere il paese di Bomarzo prendendo un treno regionale per Orte e da lì un cambio con autobus di linea Cotral.

#UNINTsightseeing: Isola del Liri

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Isola del Liri è una cittadina di circa 12 mila abitanti in provincia di Frosinone, a un’ora di auto da Roma.

Il nome deriva dalla sua conformazione urbana: il centro abitato, infatti, si sviluppa su un’isola formata dal fiume Liri, il quale dividendosi in due ramificazioni distinte, crea due salti impetuosi. Il più scenografico è senz’altro la Cascata grande, sulla cui cima svetta imponente il Castello Boncompagni Viscogliosi, una fortezza di origine medievale che fungeva da torre di controllo di tutta la piana di Sora. Per questa sua caratteristica, Isola del Liri è anche l’unica città al mondo ad avere una cascata naturale in pieno centro cittadino.

Nel corso dei secoli, sono stati molti i pittori che hanno scelto di ritrarre questo luogo incantevole, grazie anche alla sua posizione strategica tra Roma, l’Abruzzo e Napoli; tra cui Jean-Joseph-Xavier Bidault, il cui quadro è oggi esposto al Museo del Louvre di Parigi.

La città è facilmente raggiungibile da Roma in treno (Linea Roma-Cassino) e con gli autobus di linea Cotral dal capolinea Anagnina.

#UNINTsightseeing: Villa D’Este (Tivoli)

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A pochi km da Roma, si trova uno dei gioielli più belli del Rinascimento Italiano, Patrimonio UNESCO dal 2001. Siamo nel comune di Tivoli, più precisamente a Villa D’Este.

Voluta dal Cardinale Ippolito D’Este (cultore di opere romane di cui la zona abbondava) con l’intento di donare di nuovo splendore all’antica casata di Ferrara per la mancata elezione pontificia, venne costruita riadattando un vecchio Monastero Benedettino che a sua volta fu edificato sui resti di un’antica villa romana. Le stanze sono state sapientemente affrescate da pittori della scuola manieristica romana, tra cui Livio Agresti e Federico Zuccari.

La villa è famosa soprattutto per il suo giardino: è un vero e proprio trionfo di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche. Il luogo è talmente suggestivo e scenografico che il famoso compositore ungherese Franz Liszt scelse di tenere nel 1879 uno dei suoi ultimi concerti.

La villa, però, mostra tutto il suo splendore durante le visite notturne, quando la luce soffusa si mescola con gli zampilli e i giochi d’acqua delle fontane, il momento ideale per assistere a una delle tante iniziative culturali offerte in particolare durante la stagione estiva.

Raggiungere Villa D’Este è semplicissimo: in treno dalla stazione di Roma Tiburtina, fermata Tivoli, oppure dal capolinea degli autobus extraurbani Cotral di Ponte Mammolo (Linea B della Metropolitana).