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Stampella

A primo impatto può non sembrare una parola estremamente evocativa o particolare e anch’io vorrei poter essere dello stesso parere.
Fin dalla tenera età di 6 anni sono stata abituata a vedere mia madre utilizzare una stampella, strumento necessario per la sua deambulazione. Questo oggetto è diventato sempre più parte integrante della nostra quotidianità: durante qualsiasi conversazione, spostamento o passeggiata con mia madre la stampella è sempre presente. È diventata una sua estensione extracorporea, un unico pacchetto inscindibile.
Stampella è sempre accompagnata da malinconia, ma anche da una certa gratitudine perché sono consapevole che è solo grazie a questo strumento che a mia madre è concesso muoversi.
Ogni volta che incontro per strada una persona che utilizza una stampella o sento nominare questo oggetto, il pensiero a mia madre è immediato e probabilmente sarà così per sempre.

Alessandra Rossi

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Rinascita

Rinascita è una parola che echeggia in ogni occasione in cui dedichiamo l’energia, il tempo, le risorse per un miglioramento di crescita. La vita non è soltanto un percorso lineare, ma in continuo mutamento. Stiamo vivendo un nuovo periodo all’insegna del rinnovamento, del desiderio di rinascita inteso come ripartenza. Una sfida decisiva caratterizzata da un’esperienza drammatica di limitazioni imposte con tenacia. Il simbolo di rinascita da me preferito è la fenice, che trova la forza per procedere e rinascere dalle proprie ceneri. Solo adattandoci al vento e alle tempeste possiamo far fronte ai mutamenti che la vita ci riserva. Per una rinascita è fondamentale accettare qualsiasi situazione per poter rialzarsi più forti di prima. Fondamentale è non arrendersi mai cercando di vincere in ogni ambito.

Federica Martini

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Speranza

Il percorso di vita di ognuno di noi è caratterizzato da numerose difficoltà che ci si presentano giorno dopo giorno. La maggior parte delle persone ha dentro di sé un sentimento chiamato speranza, che rappresenta l’appiglio principale per andare avanti e non lasciarsi abbattere. Ad esempio, in questo periodo storico che stiamo attraversando, essa dà la possibilità a molte persone, che hanno perso il lavoro o che stanno combattendo malattie, di rialzarsi e andare avanti immaginando un futuro migliore. La speranza è un sentimento che evoca forti emozioni e non deve essere vista solo come un concetto, ma deve essere applicata nel concreto.

Vittoria Pompili

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Saudade

Quando penso ad una parola che mi contraddistingue e che fa parte di me e della mia quotidianità penso subito alla parola ‘saudade’. Saudade è una parola portoghese che in italiano va a tradursi in nostalgia, mancanza di qualcosa ma più specificamente mancanza della propria patria e cultura. Saudade per me è felicità, patria, spensieratezza, mare, i miei nonni, la mia famiglia, il profumo delle pannocchie di mais alla griglia e infine casa. Saudade è più di una parola, è un porto sicuro dove appena la si pensa o la si dice arrivano delle piccole farfalle allo stomaco. La parola saudade per un attimo fa fermare il tempo e tutto ad un tratto ti ritrovi lì in riva al mare osservando le onde e mangiando la tua succulenta pannocchia di mais alla griglia.

Karolayne Alexandre da Rosa

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Ritornare

Per natura, l’essere umano tende ad affezionarsi, come a un amico, così a una parola che suscita in lui determinate sensazioni.
Il vocabolo “ritornare”, ossia recarsi nuovamente in un luogo da cui ci si era allontanati, quest’anno non ha lasciato altro che pensare a tanti ritorni desiderati quanto alle persone che non ci sono più: è impensabile ritornare alla nostra normalità.
So che non si torna indietro, so che non si torna nel passato, ma so anche che ciò che è perso non lo è per sempre. Il tempo ha portato via tante vite, ma loro continueranno a riaffiorare nei nostri ricordi, perché, dopotutto, alla gente piace ritornare dove è stata bene.

Gaia Bellomo

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Resilienza

Già al semplice pronunciarsi questa parola trasmette calma e serenità grazie alla dolcezza di alcuni suoi fonemi come la i e la l; al tempo stesso emana forza e fermezza con alcuni suoi fonemi più duri come la r e la z. Non a caso questa parola ci sprona a due atteggiamenti che, a prima vista, potrebbero sembrare contraddittori ma che, in realtà, creano un’unione importante: “Sii forte, sii duro. Perché hai bisogno di tutta la tua fermezza per non lasciarti andare di fronte a questo momento di crisi” e allo stesso tempo “non temere, fai un bel respiro e tutto si risolverà”. È proprio in momenti tanto drammatici come quello che stiamo vivendo, che dobbiamo appellarci a parole come questa. Perché le parole sono amiche, danno speranza. E allora, ripetiamo insieme… resilienza.

Brunella Guida

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Nuvola

La mia parola speciale, quella che è in grado di suscitare in me emozioni, è “nuvola”. Per me nuvola non è solo una semplice parola, ma molto di più. Essa è arte e fantasia, qualcosa di unico e originale. Non esiste una nuvola uguale ad un’altra. Guardando il cielo ogni nuvola ci apparirà simile ad una coltre di zucchero filato, capace di tingersi di magici colori, donandoci un senso di pacatezza e di riflessione. Essa è da sempre l’anima dei cieli che ci accompagna sin da piccoli in mille posti immaginari e, crescendo, diventa il nostro rifugio dell’anima: è infatti alzando gli occhi al cielo che si cerca conforto, in un’immagine fluttuante, così familiare e idealizzata, tanto vicina quanto inarrivabile, che si fa tempio dei nostri sospiri passati e futuri.

Giulia Di Giorno

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Normalità

Quando si parla di normalità si indica una consuetudine, uno scorrere scontato di tutto ciò che ci circonda e a cui noi diamo scarso peso e scarso valore proprio perché riteniamo la normalità come un qualcosa di acquisito e immutabile.
Tuttavia ci sono circostanze e momenti della vita che ci fanno riflettere sul reale significato e sul valore di ciò che riteniamo normale.
Stare bene per noi è normalità e solo quando le nostre condizioni di salute cambiano ci rendiamo conto di quanto sia importante lo stato di normalità e non vediamo l’ora di riconquistarlo.
Lo stesso discorso si potrebbe fare per chi perde la sicurezza economica, per chi perde un affetto, tutte cose che ci fanno allontanare dalla normalità e allo stesso tempo ce la fanno apprezzare.
La pandemia che stiamo vivendo in questo periodo ha condizionato la normalità del nostro modo di vivere con pesanti conseguenze sia economiche che sociali. La normalità è quindi un bene prezioso che dobbiamo preservare e non darla mai per scontata, perché è un bene che viene apprezzato quando viene meno.

Federica Golisciano

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Nero

Il nero per me è dove ogni luce si perde, dove ogni mia speranza si perde. Il limite oltre il cui c’è solo il nulla, ed io perdo di vista i miei obiettivi, i miei sogni. Il nero sono tutte le paranoie, le ansie, le paure che come una marea travolgono la mia mente. Brancolo nel buio che è la mia vita, cercando una mano a cui aggrapparmi per vedere il mondo con tutti i suoi colori. E quando finalmente quella mano nell’oscurità mi afferra, riportandomi alla realtà, improvvisamente il buio non mi fa più paura. Come la notte, che spaventa finché non si alza lo sguardo al cielo stellato, così è la vita. Eventi negativi possono confonderci, ma mai abbatterci, poiché vi è sempre una luce nel buio pronta a darci la forza necessaria per affrontare ogni avversità e trovare la felicità.

Rossana Cirillo

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Mappamondo

Il mappamondo costituisce una rappresentazione in miniatura del nostro pianeta terra e sin da bambina mi è stato insegnato ad osservarlo e comprenderlo toccandolo con le mie mani, poiché, nonostante la grandezza dell’emisfero vero e proprio, ciascuno di noi è parte di esso.
La mia passione per il viaggio è nata a partire dalla consapevolezza di abitare in un pianeta vasto, caratterizzato da luoghi in cui convivono culture e costumi differenti, molto lontani tra di loro ma allo stesso tempo vicini, raggiungibili attraverso mezzi di trasporto che permettono a ciascuno di vivere scoprendo nuove realtà, spesso differenti dalla propria, in cui, tuttavia, si percepisce costantemente la sensazione di trovarsi a casa, un’immensa casa chiamata mondo.

Rebecca Serfilippi