#leparoledelleemozioni

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Empatia

Una parola che ha una profonda potenza evocativa è Empatia.
Ritengo che, in questo periodo storico in particolare, l’abilità di saper comprendere l’altro sia fondamentale.
Questa capacità è da sempre per me un fardello ma allo stesso tempo un dono, saper leggere le emozioni altrui e con una parola, un gesto o uno sguardo, trasmettergli la propria vicinanza.
In una società individualista e oltremodo sofferente, praticare la gentilezza è un’arma potentissima, dobbiamo imparare a osservare ogni cosa come parte di un’indivisa interezza, e riconoscerci in quell’unità.

Gabriele Bianconi

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Domenica

Questa parola racchiude sensazioni e piccoli piaceri amalgamati ai miei ricordi personali. 
Mi riporta alle domeniche vere, quelle di qualche mese fa, prima che tutto venisse scombinato.
Mi fa ripensare alla tipica Domenica, quando ci si incontrava a mezzogiorno per pranzare fuori tutti insieme e si andava poi allo stadio per la partita.
Esprime forti emozioni legate alla condivisione ed allo stare insieme, due cose che sono sempre state date per scontate e solamente adesso ci rendiamo conto del loro valore.  

Danila Di Stefano

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Determinazione

Determinazione è la parola che più mi rappresenta, è una componente essenziale della mia vita che crea in me uno stato di armonia e mi dà la spinta per raggiungere i miei obiettivi. Non sono sempre stata così, in passato ero superficiale, ma crescendo mi sono prefissata dei traguardi che mi hanno dato la forza ad impegnarmi di più ed andare oltre le mie possibilità. La grande sfida che oggi mi trovo ad affrontare è caratterizzata dal mio particolare percorso universitario, con lo studio della lingua inglese e araba. 
Fin da piccola ho sempre trovato interessante la conoscenza delle culture straniere, in particolare per quella araba che mi ha affascinato a tal punto da desiderare di trasferirmi e lavorare, in futuro, in Arabia Saudita. 

Sofia Bisonni

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Democrazia

La parola democrazia deriva dal greco unendo uniformemente demos (popolo) e kratos (potere). È una delle più antiche forme di governo della storia dell’uomo ed è un vocabolo capace di suscitare in me emozioni fortissime ogni qual volta è pronunciato. Provo grande felicità, grande tranquillità e serenità. Un sentimento di gioia e profonda gratitudine nella consapevolezza che in un regime democratico ogni essere è assolutamente libero di esprimersi e di relazionarsi con il mondo che lo circonda. Non solo, il vocabolo da me scelto focalizza l’attenzione anche sull’equilibrio che deve esserci all’interno di un sistema democratico, basato sul rispetto delle regole del vivere civile e dell’altro che risiede accanto noi.
“È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature” (Sandro Pertini).

Mario Pepe

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Cuccuma

cùccuma s. f. [lat. cŭcŭma o cŭccŭma]. – 1. Recipiente di rame o di altro metallo per la preparazione del caffè in famiglia; detto anche bricco.
Questa parola mi rimanda alla mia infanzia, ai pomeriggi che passavo con mia nonna subito dopo scuola, quando con la sua voce clemente, ma severa, mi chiedeva di preparare la “coccuma” per fare il caffè, così lei la chiamava: “coccuma”. Questa parola è così importante per me perché mi ricorda momenti che furono, odori e sapori che ormai hanno assunto tutt’altro significato con il passare del tempo.
Ormai questa parola è praticamente in disuso, forse sconosciuta a molti ed è proprio per questo che la ritengo cara e preziosa, oltre ad avere per me valore affettivo. Credo sia importante preservare e custodire le parole perché sono fondamentali per la storia e la cultura della lingua e per far sì che non si dimentichino le loro origini, includendo il bagaglio emotivo che portano con sé.

Giorgia Santi

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Controllo

La scelta di questa parola può apparire inusuale se si pensa che dovrebbe suscitare delle emozioni. Tuttavia essa ha assunto un significato profondo e fondamentale nella mia vita. L’essere in controllo mi ha sempre rassicurata, pensavo “se ho il controllo nulla può andare storto”, mi accertavo di controllare ogni cosa per non lasciare spazio a “imprevisti”: ma la vita non è anche questo? Dopo molto tempo ho finalmente realizzato quanto fosse inutile tutto ciò, questo atteggiamento era ormai diventato la mia normalità, una normalità però non proprio “normale”. Sono giunta alla conclusione che nella vita è impossibile il controllo totale, bisogna godere dei momenti più piccoli e semplici della quotidianità, per questo la parola ha assunto così tanta importanza, è un promemoria, un obiettivo da raggiungere: l’abbandono del controllo e la serenità che esso porta con sé.

Rebecca Pierucci

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Cloro

Parlando in senso più ampio, come se fosse una sineddoche, si arriva facilmente al concetto di acquaticità. Ho trascorso la mia infanzia e l’intera adolescenza immersa nel mondo della piscina, praticando lo sport che più amo in assoluto, il nuoto sincronizzato. La parola “cloro” riesce ad esprimere al meglio lo sforzo a cui ogni nuotatore è sottoposto e tutti i sacrifici che deve fare per raggiungere i proprio obiettivi. Infatti, quando torniamo a casa dopo gli allenamenti, con gli occhi rossi ed infiammati a causa del cloro, si è consapevoli di aver lavorato bene. Rimane sui vestiti, sui capelli, sulla pelle, nei borsoni da allenamento e ricorda a ogni singolo nuotatore che in fondo quell’odore non è altro che odore di casa.

Viviana Caiazza


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Canoa

La canoa, ma anche l’attività ad essa collegata, mi ha sempre sostenuto, aiutato ad affrontare situazioni e momenti difficili. La parola canoa sprigiona dentro di me spensieratezza, senso di libertà nel pensiero e nell’immaginazione, mi permette inoltre di sentirmi leggero proprio come è la canoa, che galleggia sulla superfice dell’acqua.
La parola canoa è anche in grado di suscitarmi simultaneamente emozioni contrastanti come felicità, gioia, benessere, coraggio, capaci di farmi affrontare qualsiasi ostacolo, ma anche paura, paura proprio di questi ostacoli e delle sfide che il futuro mi preserverà. Posso paragonare questo insieme di emozioni a quando si affronta una rapida e si è sommersi parallelamente dall’euforia dell’adrenalina e dalla paura di non superare questa sfida.

Luca Marzi

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Biliardo

Nell’immaginario collettivo la parola biliardo è spesso associata a bische e locali malfrequentati o nel caso migliore ad affollate e chiassose sale giochi. In realtà il biliardo è tutt’altro.
Il tipo più conosciuto è quello ‘americano’, a buche larghe, ma io ne preferisco uno diverso, ben più complesso e ragionato: il biliardo internazionale specialità 5 birilli ‘italiana’ e 9 birilli ‘goriziana’. Una disciplina sportiva meravigliosa, giocata da gentiluomini in camicia e panciotto, e una grande tradizione italiana, che sono orgoglioso di portare avanti, anche se purtroppo è poco conosciuta e apprezzata dai giovani.
Secondo Einstein “non si tratta affatto di un gioco, ma di uno sport artistico completo che necessita, oltre che di buona condizione fisica, del ragionamento logico del giocatore di scacchi e del tocco da pianista da concerto“.

Riccardo Sanzullo

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Colibrì

La parola “Colibrì” da poco tempo a questa parte è diventata una delle parole più belle e significative del mio vocabolario. Dopo aver letto un libro che porta proprio il nome di questo piccolo volatile, il pensiero e l’immagine che gli attribuivo è cambiato drasticamente. Prima pensavo a un colibrì come a un innocuo seppur bellissimo uccellino, ora simboleggia per me forza e resistenza. Il libro è la storia di un uomo che nella sua vita è stato chiamato più volte a dover subire perdite atroci e dolori incommensurabili. In seguito a tali prove lui barcolla ma non cade mai. Proprio per questo motivo lui rappresenta il colibrì, il quale, grazie al suo rapidissimo battito alare, sembra che rimanga immobile, invece usa tutte le sue energie nel restare fermo, nonostante la fatica che questo comporta. Sia il personaggio sia l’uccello affrontano le sofferenze rimanendo fermi anche se apparentemente la cosa più facile da fare sarebbe lasciarsi andare e cadere per terra sconfitti.

Aurora Segulian