Controllo

La scelta di questa parola può apparire inusuale se si pensa che dovrebbe suscitare delle emozioni. Tuttavia essa ha assunto un significato profondo e fondamentale nella mia vita. L’essere in controllo mi ha sempre rassicurata, pensavo “se ho il controllo nulla può andare storto”, mi accertavo di controllare ogni cosa per non lasciare spazio a “imprevisti”: ma la vita non è anche questo? Dopo molto tempo ho finalmente realizzato quanto fosse inutile tutto ciò, questo atteggiamento era ormai diventato la mia normalità, una normalità però non proprio “normale”. Sono giunta alla conclusione che nella vita è impossibile il controllo totale, bisogna godere dei momenti più piccoli e semplici della quotidianità, per questo la parola ha assunto così tanta importanza, è un promemoria, un obiettivo da raggiungere: l’abbandono del controllo e la serenità che esso porta con sé.

Rebecca Pierucci

No

No, non voglio che mi si dica sempre di sì. 
Per quanto piacevole possa risultare trovare qualcuno che la pensi come noi, preferisco ricevere un netto “no” ad un placido “sì”. L’ultima volta che mi sono presentato a qualcuno ho elencato tra le mie passioni il parlare. Mi piace esporre la mia prospettiva e scoprirne di nuove sugli argomenti più disparati; mi piace parlare, dibattere, interloquire, discutere e chiacchierare. È per questo motivo che trovo del fascino nel disaccordo, perché è proprio grazie al no che le conversazioni proseguono. Scambi di parole, idee, punti di vista che potrebbero potenzialmente trasformare o arricchire i nostri. L’assenso uccide il dialogo, il dissenso lo rende vivo. “No”, due suoni e una potenzialità straordinaria. La pensate come me? Spero di no.

Francesco Ferrini