#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

La diminuzione del numero di granchi a ferro di cavallo preoccupa i ricercatori cinesi al lavoro per lo sviluppo del vaccino anti-Covid. Grande traguardo per l’Argentina: risanamento del 99% del suo debito estero. La moschea di Al-Azhar contro le vignette di Charlie Hebdo: “un insulto e un ostacolo agli sforzi nel dialogo interreligioso”.

EUROPA

Le notizie che arrivano dalla Spagna sembrano concentrarsi ogni giorno di più sull’argomento che, più di tutti, ha caratterizzato il 2020: il Covid-19.

Secondo l’articolo di El País, il repentino aumento di casi (ricordiamo che la Spagna ha raggiunto e superato la quota dei 480.000 casi e riporta in media una crescita diaria di 7.000 casi) ha fatto sì che tutto il personale delle scuole appartenenti alla Comunidad de Madrid venisse chiamato a testare le loro condizioni di salute attraverso il test sierologico. Una scelta ritenuta da tanti come un obbligo morale per evitare che si diffonda ulteriormente il virus, tanto da suggerire di testare personale e alunni periodicamente.

A questa grande battaglia per un prossimo ritorno in aula partecipano anche gli studenti universitari che, secondo l’articolo di El Mundo, sono delusi dalla scarsa attenzione e dalle tardive decisioni del ministro Manuel Castells, tanto da pubblicare un comunicato ufficiale da parte del CEUNE (Comisión Permanente del Consejo de Estudiantes Universitario del Estado) nel quale chiedono più coraggio nel prendere le decisioni a loro, ma soprattutto al loro futuro, dedicate.

Concludiamo riportando la notizia di una maglietta speciale completamente fatta di ferro: da quanto riportato nell’articolo di AS.COM, l’ospedale almeriense di Torrecárdenas sta ultimando delle prove cliniche su alcuni vestiti che emettono radiazioni a infrarossi nei pazienti ricoverati per Covid-19 allo scopo di favorire la guarigione del contagiato.

L.C, M.D.F. e I.V

In Francia, giovedì 3 settembre il primo ministro Jean-Castex ha presentato al Consiglio dei ministri il piano di rilancio biennale di 100 miliardi di euro, il quale assicura una ripresa economica dopo le perdite causate dalla crisi sanitaria. Secondo quanto riportato da Le Monde, l’obiettivo del governo è quello di tornare, nel 2022, al livello di attività pre-crisi e di far abbassare numero di disoccupati. Jean-Castex spera di creare 160.000 posti di lavoro grazie al piano di rilancio, che si punta molto sulle imprese per raggiungere questo obiettivo. Pertanto, l’esecutivo promette un’attuazione immediata del piano e l’istituzione di un comitato direttivo presieduto dal Primo Ministro al fine di controllare l’assegnazione dei fondi e la loro ridistribuzione.

EA.V.

In Belgio, il direttore generale dell’agenzia per i medicinali AFMPS Xavier De Cuyper è coinvolto nelle negoziazioni dell’Unione Europea con i potenziali produttori di vaccini contro il Coronavirus. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Libre Belgique, De Cuyper afferma che a marzo 2021 i belgi potrebbero usufruire del vaccino contro il Covid-19, considerando, però, che un solo produttore non sarà mai in grado di fornire contemporaneamente i vaccini per l’intera Europa. perciò è stato redatto uno schema di distribuzione in base alla popolazione di ciascuno Stato membro: il Belgio riceverà circa 1,2 milioni di dosi e dovrà dunque fare una scelta difficile nel decidere quali saranno le prime categorie da vaccinare.

EA.V.

In Svizzera, la revisione delle tariffe ospedaliere voluta dal Consiglio federale, nell’ambito della modifica dell’ordinanza sull’assicurazione malattie (Oamal), non ha ottenuto l’unanimità. Come riportato da Le Matin, i Cantoni si oppongono a un “intervento massiccio” della Confederazione nella definizione delle tariffe ospedaliere, scrive la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) in un comunicato al Consiglio federale. Rifiutano inoltre i criteri dettagliati per la pianificazione di ospedali e centri per il parto. Per l’Associazione Ospedali H+, che conta 220 ospedali, cliniche e istituti di cura pubblici e privati affiliati, le disposizioni dell’OAmal costituiscono «un’ingerenza massiccia e incostituzionale nella responsabilità cantonale di fornire alla popolazione un’assistenza di qualità che soddisfi le sue esigenze».

S.C.

Il primo ministro del Portogallo António Costaquesta settimana ha chiesto ai cittadini di indossare mascherine riutilizzabili prodotte nazionalmente. Il primo ministro ha fatto l’annuncio dopo essersi incontrato con i rappresentanti delle associazioni tessili ed ha affermato che in questo modo si fa un “tre per uno” salvaguardando salute, aziende nazionali e ambiente. Lo stesso Costa a luglio ha offerto delle mascherine nelle negoziazioni dell’ultimo consiglio europeo a Bruxelles ai capi di stato e di governo dei Paesi dell’UE presenti, questi ultimi d’accordo sulla qualità delle mascherine portoghesi, informa Público. Sempre questa settimana il primo ministro ha sollecitato i cittadini a scaricare la nuova app per tracciare i contatti con positivi, StayAway Covid, dicendo che si tratta di un “dovere civico”. L’app conta già 121 mila download dall’inaugurazione lo scorso venerdì, riporta ancora Público. Inoltre, il sindacato dei professori ha lanciato un preavviso di sciopero di docenti e funzionari previsto per i primi giorni di scuola nel caso in cui non vengano garantite le condizioni per minimizzare i contagi, riporta Expresso. L’annuncio è stato fatto per incitare il Ministero dell’Educazione a prendere delle misure, date le indicazioni ancora poco specifiche e il fatto che non è stato rafforzato il personale scolastico. Il rappresentante ha inoltre dichiarato che verrà fatto un sondaggio sulla situazione delle scuole pochi giorni prima dall’inizio delle lezioni che determinerà o meno gli scioperi.

D.F.

Un articolo pubblicato sul giornale online Der Spiegel focalizza l’attenzione sui costi nascosti dell’agricoltura industriale e del suo preoccupante impatto sull’ambiente. In Germania, su commissione del supermercato discount Penny, appartenente al Gruppo Rewe e presente in tutta l’Unione europea con più di 3.000 punti vendita, un gruppo di ricercatori dell’Università di Augsburg, diretto dallo specialista di informatica aziendale Tobias Gaugler, ha provato a calcolare i “prezzi reali” di 16 prodotti a marchio privato della catena di vendita al dettaglio. Tra questi, la carne, il latte e il formaggio avrebbero dei costi notevolmente superiori rispetto a quelli a cui siamo abituati. Oltre ai normali costi di produzione il lavoro è stato imperniato sul calcolo degli effetti dei gas serra emessi in fase di produzione e sulle conseguenze generate dall’eccessivo utilizzo di fertilizzanti e di azoto nei concimi. Se lasciamo parlare i numeri, il prezzo della carne proveniente da allevamenti convenzionali dovrebbe impennare del 173% (per fare un esempio, 500 gr di carne macinata costerebbero 7,62€ in confronto ai 2,79€ attuali), il latte normale schizzerebbe al 122% in più rispetto al prezzo ordinario e il famoso formaggio Gouda all’88%. Tutto questo fotografa i gravi danni ambientali generati dagli allevamenti intensivi e dall’agricoltura in serra, di cui il consumatore non ha contezza. Secondo lo scienziato infatti: «i danni ambientali ad oggi non sono inclusi nel prezzo degli alimenti, ma rappresentano un peso per il pubblico e per le generazioni future. Anzi, alcuni dei costi “nascosti” necessari nella fase di produzione alimentare non possono essere quantificati con certezza». In effetti basta pensare a quelli derivanti dall’uso di antibiotici nell’allevamento animale, i quali favoriscono lo sviluppo di germi multi-resistenti o a quello per l’uso dei pesticidi nei campi. Un problema che potrebbe essere drasticamente ridotto prediligendo i metodi biologici. A tal proposito, la volontà del discount Penny sarebbe quella di utilizzare i risultati ottenuti dalla ricerca per iniziare un progetto pilota facile da gestire.

Nel frattempo, in un nuovo supermercato a Berlino verranno esposti i prezzi reali di otto prodotti a marchio privato convenzionali e otto prodotti a marchio privato biologici, al solo scopo informativo. «Vogliamo sensibilizzare la popolazione e confidiamo che la doppia indicazione dei prezzi possa influenzare il comportamento d’acquisto dei consumatori» dichiarano gli scienziati. Il passo successivo poi, sarà quello di un graduale aumento dei prezzi del prodotto in vendita per “riparare” ai costi ambientali, per esempio tassando le emissioni di CO2 e i fertilizzanti azotati. «Gli adeguamenti dei prezzi sul mercato alimentare potrebbero portare ad un significativo orientamento verso prodotti più vegetali e più biologici, riducendo al tempo stesso in modo considerevole i danni ambientali», spiega la co-autrice dello studio Amelie Michalke.

M.S., L.R.

Nel Regno Unito, secondo quanto riportano il The Guardian e la BBC, a Downing Street, sede del primo ministro britannico, viene minimizzata la prospettiva di raggiungere un accordo commerciale con l’UE in tempo per dicembre, incolpando l’insistenza di Bruxelles nell’affrontare le questioni difficili in anticipo.

Al contrario, il Sottosegretario francese agli Affari europei, Clément Beaune, ha dato la colpa al governo britannico per lo stallo, affermando: “Le cose non vanno avanti perché il Regno Unito vorrebbe sia lasciare l’Unione Europea che avere accesso al mercato europeo”.

L’UE ha detto che il Regno Unito può avere un accesso al mercato europeo senza tariffe e senza contingenti solo se accetta di rispettare le norme europee in materia di ambiente, diritti dei lavoratori e aiuti di Stato alle imprese.

S.C., S.P.

In Russia riprendono i collegamenti aerei con Egitto, Emirati Arabi Uniti e Maldive. Il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha firmato l’ordinanza che consente la ripresa del servizio aereo internazionale con questi Paesi, a quanto riferisce il sito del governo russo.

La decisione è stata presa sulla base dei criteri annunciati in precedenza (40 nuovi casi di infezione da COVID-19 entro 14 giorni ogni 100 mila abitanti), e sui principi di reciprocità con i Paesi interessati.

Anche la Polonia è pronta a riprendere i collegamenti aerei con la Russia a partire dal 2 settembre, a differenza della Cina che non ha incluso la Federazione Russa nella lista degli otto Paesi con i quali a partire dal 3 settembre riprenderà i collegamenti aerei.

Il traffico aereo in Russia ha iniziato a mostrare segni di ripresa dal 1° agosto, data a partire dalla quale sono stati ripristinati i collegamenti aerei con Regno Unito, Turchia, Tanzania e Svizzera.

Inoltre, il decreto del primo ministro permette ora ai cittadini russi i cui parenti vivono all’estero e sono bisognosi di cure, di recarsi presso di loro senza alcun tipo di restrizione. Viceversa, è consentito a cittadini non russi di recarsi in Russia per assistere i propri parenti qui residenti.

Riguardo al caso Navalnij invece, in seguito alle accuse e alla manifestazione di indignazione rivolte alla Federazione Russa da parte dai Paesi dell’Unione Europea, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha dichiarato alla TASS, l’agenzia di stampa ufficiale russa, che considera infondate le accuse riguardo al presente caso.

Secondo Peskov, infatti, non è ravvisabile alcun individuo o gruppo per cui possa risultare vantaggioso l’avvelenamento del politico Navalnij: “Non posso rispondere alla domanda su chi potrebbe trarre beneficio dall’avvelenamento di quest’uomo. Non credo affatto che qualcuno, con un minimo di raziocinio, possa beneficiare dal guardando anche quello che sta succedendo” e continua “Certamente non vorremmo che i nostri partner in Germania, così come negli altri Paesi europei, giungano a conclusioni affrettate”, sottolineando che la parte russa preferirebbe instaurare un dialogo con i suddetti Paesi a questo proposito.

Rispondendo alla domanda su qualora al Cremlino potesse essere chiamato in corte per un procedimento penale, il portavoce del Presidente risponde che non sussiste alcun motivo per intraprendere un procedimento penale per avvelenamento “Non abbiamo ricevuto informazioni dai nostri colleghi di Berlino. Da tutte le analisi effettuate e da tutti i campioni biologici rilevati i nostri medici e specialisti non hanno rilevato alcuna traccia di veleno”.

Peskov conclude, dunque, affermando che a questo proposito il governo russo non è disposto ad accettare le accuse indirizzategli dai Paesi dell’Unione Europea e non comprende il motivo per cui questo affare potrebbe essere la causa di ulteriori sanzioni.

 S.N., D.S.

AFRICA

In Guinea, il Rassemblement du Peuple de Guinée (RPG) ha chiesto all’attuale presidente Alpha Condé di essere il suo candidato alle elezioni presidenziali che si terranno il 18 ottobre. Come riportato da Afrique BBC, durante una videoconferenza rivolta alle donne del suo partito, il Presidente della Guinea ha dichiarato di aver deciso di impegnarsi per la terza volta alla corsa presidenziale, ribadendo che «nessuno può prendere il potere e continuare a esercitarlo se non ha il sostegno delle donne. Le donne hanno capito che la mia lotta è prima di tutto per le donne e i giovani».

S.C.

In Angola, come scrive il Jornal de Angola,il ministro delle Telecomunicazioni, Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione Social, Manuel Homem ha parlato dell’urgenza nel portare modernità negli enti pubblici di informazione come ad esempio la Radio Nazionale e la Televisione Pubblica di Angola. Il programma mira a rendere la televisione satellitare accessibile a tutto il territorio nazionale. Il ministro ha spiegato anche i problemi principali dell’editoriale Centro Gráfico da Edições Novembro: le condizioni di lavoro, tecniche e operazionali delle infrastrutture. Migliorare le condizioni dell’area di stampa, della centrale di raffreddamento delle macchine e la creazione di sale per la formazione aiuterebbero per assicurare un servizio migliore.

M. P.

La moschea di Al-Azhar ha condannato la ripubblicazione di vignette offensive sul profeta Maometto da parte della rivista francese Charlie Hebdo, definendola come “insulto e un ostacolo agli sforzi nel dialogo interreligioso”.

È quanto emerge da una dichiarazione pubblicata dall’Osservatorio di Al-Azhar per la lotta all’estremismo, in cui è stato espresso “un completo rifiuto per quanto fatto dalla rivista francese”.

Secondo Al-Azhar, la pubblicazione di queste vignette offensive incita all’odio e alimenta fratture tra i seguaci delle diverse religioni ponendosi come un muro contro la creazione di un ambiente sano in cui religioni e credenze diverse convivono pacificamente, oltre a rappresentare una provocazione ingiustificata nei confronti dei due miliardi di musulmani presenti nel mondo. Questo tipo di informazione ostacola gli sforzi globali profusi dalle maggiori istituzioni religiose sulla via del dialogo interreligioso, culminati nella firma del Documento sulla Fratellanza umana tra i due più grandi simboli religiosi del mondo nel febbraio dello scorso anno.

Da parte sua il capo degli affari religiosi in Turchia, Ali Erbas, ha condannato fermamente la ripubblicazione delle vignette offensive affermando che “la decisione del quotidiano francese è indice della sua posizione ostile. Si tratta di una caricatura che ferisce i sentimenti dei musulmani e incita alla violenza. Un vero colpo contro la pace sociale”, come riportato dalla CNN Arabic.

In Egitto, il dottor Khaled Mujahid, Consigliere del Ministro della Salute e della Popolazione, ha dichiarato che sono stati registrati 165 nuovi casi risultati positivi a seguito delle analisi di laboratorio sul virus, nell’ambito delle necessarie procedure di sorveglianza. Le indagini sono state svolte dal Ministero in conformità con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre, sono stati segnalati 21 nuovi decessi, come sottolineato da Sky News Arabia.

Mujahid ha poi affermato che il numero totale di casi registrati in Egitto del nuovo ceppo di coronavirus è di 99.280, tra cui 74.626 guariti e 5.461 morti.

Notizie recenti affermano che gli Stati Uniti taglieranno $100 milioni in aiuti all’Etiopia a causa del controverso progetto della “Diga del Rinascimento”.

Una fonte del Governo ha affermato che tale provvedimento è il risultato della decisione dell’Etiopia di iniziare a riempire la diga prima di raggiungere un accordo con Egitto e Sudan.

L’Egitto si è sempre opposto a qualsiasi struttura sul Nilo che avrebbe ridotto la sua quota di acqua. L’Etiopia, dal canto suo, dice di aver bisogno della diga per fornire elettricità.

Una fonte del Congresso statunitense ha dichiarato alla BBC Arabic che “verranno detratti fino a 100 milioni di dollari, inclusi 26 milioni di dollari di finanziamento che scadranno alla fine dell’anno fiscale”.

Il funzionario ha inoltre aggiunto che i finanziamenti per i progetti legati all’HIV (AIDS), alla migrazione, ai rifugiati e al programma Food for Peace non saranno interessati dal taglio.

S.H.

AMERICA

Per quanto riguarda l’America Latina, la rassegna odierna è incentrata su notizie positive: la prima concerne l’Argentina, un grande Paese che per molto tempo ha sofferto gravi difficoltà economiche, a cui si sono sommate le nuove problematiche causate dalla pandemia. È de El País la notizia che riporta il tanto atteso traguardo, ovvero il risanamento del 99% del debito estero. Si tratta di un debito di 68 milioni di dollari americani, per il quale il 93,5% dei creditori ha accettato l’accordo di scambiare le vecchie obbligazioni con delle nuove a tassi di interessi più bassi e con scadenze più dilazionate nel tempo, permettendo così al Paese di risparmiare ben 37 milioni di dollari.

L’annuncio è stato dato dal presidente Alberto Fernández che ha convocato presso il Museo del Bicentenario della Casa Rosada il ministro dell’economia, il presidente della Camera dei deputati, la vicepresidente del senato, l’ex presidente e le autorità provinciali. La negoziazione dovrebbe concludersi, secondo il ministro dell’economia Martín Guzmán, entro il 2021.

Spostiamoci verso il Perù, dove la buona notizia non è di carattere economico bensì di carattere umanitario. È qui che l’adolescente (13 anni) Marsivit Alejo ha deciso di intraprendere un’attività solidale per raccogliere denaro destinato alla preparazione di pasti caldi da offrire, a 30 centesimi l’uno, a decine di famiglie che vivono nel suo quartiere, Villa María del Triunfo, a Lima. El Pais parla infatti di “solidarietà organizzata”, per indicare una delle tante iniziative di quartiere dedicate ad aiutare i più vulnerabili, poiché tali iniziative sono messe in atto da persone anch’esse in difficoltà.

L.C, M.D.F. e I.V

Negli Stati Uniti Joe Kennedy III è stato sconfitto da Ed Markey durante le primarie democratiche.

Secondo il New York Post, Markey, Senatore al Congresso nel Massachusetts, ha guadagnato un grande vantaggio sul suo avversario, ottenendo il 55% de voti contro il 45% del trentanovenne nipote del Senatore Robert F. Kennedy.

Per la famiglia Kennedy sarebbe la prima sconfitta politica mai subita fino ad oggi, secondo CBS News.

Dopo il suo annuncio di voler lasciare il suo incarico alla Camera dei Rappresentanti, Kennedy era visto come il favorito e l’unico in grado di tener testa al collega democratico Markey, come afferma il New York Times.

Quest’ultimo, che detiene il record di vittorie elettorali da 47 anni, affronterà il repubblicano Kevin O’Connor a novembre, con la sua campagna elettorale progressista.

Recentemente a North York, in Canada, sono avvenute due sparatorie alle prime luci dell’alba.

Secondo l’articolo della CBC, sono state coinvolte sette persone, di cui sei sono rimaste ferite e una è deceduta: si tratta di un uomo di cinquant’anni di nome Joseph Hart, residente a Toronto.

Alcuni uomini a bordo di un SUV scuro hanno aperto il fuoco davanti alla panetteria Spence’s Bakery che si trova su Englinton Avenue, colpendo e ferendo il gruppo di clienti.

I sei feriti sono stati subito trasportati d’urgenza in ospedale ma nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita, come riferito da CTV News.

Il sindaco John Tory ha ribadito la necessità di investire nella sicurezza pubblica, definendo l’accaduto un’inaccettabile tragedia, secondo Global News.

S.C., S.P

In Brasile, come scrive il giornale UOL, le pallottole vaganti sono state responsabili del decesso di 15 persone colpendo bambini e giovani nello stato di Rio de Janeiro durante il primo semestre di quest’anno. Queste sono storie di ingiustizia e disuguaglianza. Infatti, 9 delle 15 vittime erano di colore. Sono 16 anni che l’ONU si occupa della questione, denunciando la violenza della polizia. Molte vittime infatti, sono morte nelle favelas e nelle periferie a causa dei colpi sparati dagli agenti di polizia o dagli scontri tra i gruppi armati. Altre 435 persone sono decedute nello stato di Rio de Janeiro a causa degli interventi della polizia nel primo semestre dell’anno: il 75,4% era di colore.

M.P.

ASIA

In Cina, come riportato dal Global Times, la diminuzione del numero di granchi a ferro di cavallo – la creatura marina dall’aspetto alieno con sangue blu contenente antiche proprietà immunitarie essenziali per sviluppare un vaccino anti Covid-19 – ha preoccupato scienziati, aziende farmaceutiche, ONG e governi locali.

Il sangue del granchio a ferro di cavallo, animale presente sulla terra da 450 milioni di anni, è estremamente sensibile ai germi e viene utilizzato per numerosi scopi.

Dall’inizio della pandemia di coronavirus, l’animale è stato molto ricercato da scienziati e aziende farmaceutiche che sviluppano vaccini anti Covid-19.

La Cina è uno dei pochi Paesi ad avere l’habitat perfetto per i granchi a ferro di cavallo, che si trovano lungo le coste della Cina orientale e meridionale, e che da decenni vengono cresciuti in cattività.

L’estratto di sangue di questo tipo di animale, ovvero il tachypleus amebocyte lysate (TAL), – è indispensabile per rilevare l’endotossina, in modo tale da poter creare medicinali adatti per combattere i diversi tipi di batterio.

La Cina è il principale fornitore di TAL nel mondo, insieme a Stati Uniti e Giappone.

Per raccogliere il sangue dei granchi a ferro di cavallo, le fabbriche farmaceutiche li catturano, ne estraggono il sangue e poi li rilasciano alla natura. Si stima che ben il 30% muoia dopo essere stato dissanguato, ha riferito il National Geographic citando uno studio del 2010 sull’industria negli Stati Uniti.

In Cina, il tasso di mortalità dei granchi che vengono dissanguati non è stato studiato, secondo Hu, Menghong, professore alla Shanghai Ocean University ed esperto di granchi a ferro di cavallo, che ha presentato domanda per una ricerca nel 2019, che non è stata ancora approvata.

Nell’ottobre 2019, 1.176 granchi cinesi adulti a ferro di cavallo sono stati rilasciati nuovamente nell’oceano dal dipartimento della pesca locale e da una fabbrica farmaceutica dopo essere stati dissanguati a Beihai, nel Guangdong.

La popolazione di granchi a ferro di cavallo sta diminuendo sia in Cina che negli Stati Uniti.

“Le risorse stanno diminuendo, ma la richiesta aumenta di giorno in giorno” ha detto Hu, sottolineando che la riproduzione in cattività è la soluzione chiave.

“In natura, il tasso di sopravvivenza delle uova è solo dello 0,1 per cento. Già nel 2006, un gruppo di ricerca del Guangxi Oceanic Institute ha incubato con successo più di 200.000 uova di granchio cinese a ferro di cavallo. Il tasso di incubazione ha raggiunto il 90%”.

L’unico problema è che la maturità sessuale dei granchi a ferro di cavallo è di dieci anni.

“Quindi prima agiamo e più alleviamo, maggiore sarà l’offerta futura che avremo”, ha detto Hu.

Da anni le persone si battono per la conservazione della specie e per permettere al granchio a ferro di cavallo di sopravvivere nel suo habitat naturale.  

G.R.

OCEANIA

Secondo quanto riportato dal The Guardian e da Stuff, il 17 ottobre 2020 in Nuova Zelanda si terrà un referendum, che avrà luogo lo stesso giorno delle elezioni nazionali, su due tematiche: la legalizzazione della cannabis e la possibilità di richiedere l’eutanasia, come si legge su Referendum.gov.nz.

Horizon Research, tra il 10 e il 14 giugno 2020, ha condotto un sondaggio in merito al referendum sulla legalizzazione della cannabis, nel quale risulta che il 56% degli intervistati è favorevole, il 43% è contrario e il 2% si è astenuto dal votare. Inoltre, i più inclini al cambiamento risultano essere le donne rispetto agli uomini (59% contro 52%) e la fascia d’età giovanile rispetto a quella adulta (62% contro 27%).

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Nuova ondata di proteste contro il razzismo negli USA: dopo George Floyd, Jacob Blake. Umbrella: una nuova applicazione lanciata in Angola per monitorare la sicurezza sui trasporti pubblici e sui taxi. Negli Emirati Arabi Uniti più di 31.000 persone si sono offerte volontarie per partecipare alle prime prove della terza fase del vaccino contro il Coronavirus.

EUROPA

Un articolo di Abc riporta un problema che sta diventando sempre più ingombrante in Spagna: l’occupazione illegale di immobili.

La questione è particolarmente evidente in Catalogna, soprattutto nella provincia di Barcellona, che, durante i primi mesi del 2020, ha registrato oltre 3600 casi di occupazione indebita. La spiegazione potrebbe risiedere negli affitti troppo alti, ma non è una ragione sufficientemente valida per giustificare la crescita esponenziale di tale tendenza che ha visto nascere, tra l’altro, anche una rete di “professionisti del settore” provenienti dagli ambienti malavitosi.

Il quartiere popolare di Gorg de Badalona, in particolare, sta vedendo la situazione degenerare: più di dieci anni fa uno sparuto gruppo di giovani africani ha occupato uno stabile industriale abbandonato; la principale attività dei ragazzi era rappresentata dalla raccolta dei rifiuti. Benché le loro condizioni di vita fossero precarie, non si era manifestato alcun tipo di problema di convivenza con gli altri abitanti della zona. Le difficoltà sono iniziate quando il numero degli inquilini illegali è aumentato dando vita a una vera e propria città nella città, governata da regole proprie. Ad oggi i cittadini lamentano uno stato di scarsa igiene e di pericolo continuo a causa delle aggressioni e dei furti perpetrati ai loro danni da parte degli abusivi. Le forze dell’ordine, in mancanza di un permesso legale di ingresso nello stabile, possono solo presidiare la zona evitando che i reati si moltiplichino o diventino più efferati.

L.C, M.D.F. e I.V

In Francia, la rivista conservatrice Valeurs Actuelles ha pubblicato questa settimana una storia sulla responsabilità degli africani negli orrori della schiavitù nel XVIII secolo. In tale narrativa politica la deputata del partito Paris de La France InsoumiseDanièle Obono, di origine gabonese, viene ritratta come schiava e disegnata con una collana di ferro al collo. Come riportato da France 24, Obono denuncia tale azione ritenendola un insulto ai (suoi) antenati e soprattutto un accanimento mediatico. Molte personalità politiche, come il presidente Macron, hanno espresso solidarietà nei suoi confronti. La rivista si difende e risponde: «Questa è una narrazione che descrive gli orrori della schiavitù organizzata dagli africani nel diciottesimo secolo…terribile verità che gli indigeni non vogliono vedere».

EA.V.

In Svizzera, Christian Amsler, membro del Partito Liberale Radicale è stato sostituito al Consiglio di Stato da un rappresentante del Partito Socialista, Patrick Strasser. Domenica 30 agosto, il candidato del PLR per il governo cantonale di Sciaffusa, dopo essere stato membro dell’esecutivo per dieci anni, non è stato rieletto nel Consiglio. Secondo quanto riportato dal Tribune de Genève, la perdita della fiducia nei suoi confronti si è consolidata in seguito alla scoperta di alcune irregolarità riscontrate nella clinica odontoiatrica cantonale che non sono state immediatamente verificate e per il sospetto licenziamento del Rettore del centro di formazione professionale.

S.C.

In Belgio, l’ufficio di selezione dell’Amministrazione federale Selor creerà nelle prossime settimane più di 200 posti di lavoro legati alla lotta contro il Coronavirus. Secondo quanto riportato da RTL, il Centro nazionale di crisi è alla ricerca di un centinaio di nuovi dipendenti. I profili professionali richiesti per coprire posti nella comunicazione, nella tecnologia dell’informazione oppure nella gestione dei progetti necessitano persone con un diploma di istruzione superiore, una laurea triennale o magistrale. Il Servizio pubblico federale della salute, l’Agenzia federale per i farmaci e prodotti per la salute e l’Istituto Nazionale di assicurazione per malattie e invalidità ricercano tutti dei nuovi collaboratori.

EA.V.

Il Portogallo conquista una vittoria nella Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, vincendo il premio di miglior film Lino Miccichè e il premio della giuria studenti con “A Metamorfose dos Pássaros” (The Metamorphosis of Birds), di Catarina Vasconcelos. Il primo lungometraggio della regista tratta della perdita e dell’assenza di due madri e ha già vinto dei premi nei festival di Berlino, Vilnius, Taipei e Kosovo, ed è stato selezionato per altri 25 festival internazionali, mentre in Portogallo arriverà i primi di dicembre, riporta Público. Inoltre, è stata annunciata la morte del poeta Ernesto Manuel de Melo e Castro, esponente della poesia sperimentale e visuale in Portogallo, nonché saggista e artista plastico. Viveva da più di venti anni in Brasile ed è deceduto a San Paolo la scorsa settimana a 88 anni, come ha annunciato la figlia cantautrice Eugénia Melo e Castro, informa Diário de Notícias.

D.F.

La cancelliera tedesca Angela Merkel nella sua conferenza stampa estiva ha commentato le sfide della crisi del coronavirus, affermando che la Germania sta attraversando un momento difficile. Il giornale tedesco Der Spiegel spiega come questa crisi in particolare abbia determinato il suo lavoro come rappresentante della Germania. Si tratta di un momento storico unico e i cittadini tedeschi dovranno convivere a lungo con il virus. La cancelliera, in questa occasione ha menzionato tre obiettivi: l’istruzione, che deve essere garantita, la vita economica, che deve essere portata avanti il più possibile, la coesione sociale, che deve essere preservata. Angela Merkel ha poi parlato degli anziani, le persone bisognose di cure, chi è in cerca di lavoro e le piccole imprese affermando che è necessario prestare attenzione e fornire supporto e sostegno a tutti quanti loro.

Su Kronen Zeitung emerge come il corona virus abbia cambiato la vita di molti: le lezioni si seguono online da casa e la vita professionale è irregolare. La disoccupazione giovanile è aumentata rapidamente e le misure adottate per contenere il virus hanno provocato una recessione globale ed un enorme aumento della disoccupazione. A giugno dello scorso anno 25.112 giovani tra i 15 e 25 anni erano disoccupati in Austria. Quest’anno si è assistito ad un aumento pari all’80,5 % (45.317). «Ora si tratta di adottare misure per prevenire una gioventù perduta e per dare ai giovani un futuro roseo» – così ha dichiarato Herbert Katzian, Presidente dell’Oesterreichischer Gewerkschaftbund – «sarebbe un errore terribile e fatale, rubare ai giovani pezzi del loro futuro. Andreas Salcher, politico viennese, sottolinea il fatto che il coronavirus non sarà di certo l’ultima sfida che ci attende, che dovremmo focalizzarci sulle abilità sociali in modo da sviluppare capacità di recupero mentale.

Su srf.ch si evince che in Svizzera e Liechtenstein domenica sono stati registrati 292 nuovi casi di infezione da coronavirus all’Ufficio Federale della Sanità Pubblica (UFSP). In totale, dall’inizio della pandemia ci sono stati 42.014 casi confermati in laboratorio, come riportato dall’UFSP. Le aziende che hanno guadagnato nonostante il periodo di crisi dovrebbero essere soggette ad un’imposta aggiuntiva. Così è stato suggerito da Jan-Egbert Sturm, capo del centro di ricerca economica all’ETH di Zurigo. Sturm, capo della task force nazionale per il Covid-19, ha dichiarato in un’intervista a “SonntagsBlick” che per fortuna non tutte le aziende stanno andando male, alcune hanno avuto ricavi maggiori proprio durante questo periodo di crisi.

M.S., L.R.

Due uomini sono stati arrestati all’aeroporto di Londra-Stansted, nel Regno Unito, con l’accusa di terrorismo, la quale, secondo The Sun, sarebbe scattata in seguito al ritrovamento di “oggetti sospetti” su un aereo della compagnia inglese Ryanair.

Due aerei da combattimento della RAF (Royal Air Force) avrebbero intercettato il velivolo subito dopo l’atterraggio all’aeroporto, dopo la segnalazione e il “ritrovamento sospetto” in una toilette di bordo, come afferma Express.

Gli indagati, come ha riferito Sky News, sono un uomo di 34 anni del Kuwait e un uomo italiano di 48 anni, che erano sul volo partito da Vienna e diretto a Londra.

Le indagini della polizia sono ancora in corso, secondo quanto pubblicato da The Guardian.

S.C., S.P.

Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko.

L’occasione della conversazione è il 66esimo compleanno di Lukashenko, al quale il presidente Putin ha rivolto i migliori auguri. Inoltre, i due leader hanno rafforzato la loro alleanza per una cooperazione economica Russo-Bielorussa: il presidente Lukashenko ha accettato di andare in visita a Mosca nelle prossime settimane, il tutto riportato dal sito del presidente russo Kremlin.ru.

Contrariamente, Minsk ha festeggiato il compleanno del presidente rieletto per il sesto mandato con una nuova domenica di proteste. Ogni fine settimana, gli oppositori di Lukashenko indicono nuove riunioni e manifestazioni: sabato si è svolta una marcia femminile, domenica la città si è riempita di mezzi corazzati per far fronte a eventuali proteste violente. Il presidente si è mostrato in pubblico armato di un fucile automatico, dichiarando la sua volontà di lottare contro i manifestanti che invece si sono limitati a intonare slogan attorno alla residenza presidenziale. Un portavoce di Lukashenko si è rivolto ai manifestanti affermando: “quello che state facendo è punibile in quanto rivoluzionario. Stiamo elaborando una nuova Costituzione: risolveremo in modo pacifico, il Presidente è pronto per una conversazione costruttiva con il popolo.”

Parlando invece ora di politica interna, il giorno 1° settembre è prevista, come da tradizione, in tutta la Federazione Russa la ripresa dell’anno scolastico e, in un Paese che tutt’ora stenta a uscire dalla pandemia, il Ministero della Salute russo ha stilato le indicazioni necessarie per garantire la salute nelle scuole. Tra di esse non compare, tuttavia, alcun riferimento a speciali attrezzature che garantiscano la distanza tra gli scolari e tra loro ed i professori, bensì buone pratiche sullo svolgimento dell’attività scolastica.

Sottolineando che il pericolo di contagio di Covid-19 persiste, “ciò su cui bisogna porre l’accento” afferma il Ministero della Salute “è la sensibilizzazione dei genitori e degli studenti in merito al virus”. A tal proposito il ruolo dei genitori è fondamentale, in quanto spetta a loro il compito non solo di informare i propri figli sui rischi e sulle misure di prevenzione, ma anche e soprattutto quello di fornire il giusto esempio di condotta in società in una particolare situazione di crisi. Il Ministero ha inoltre sottolineato l’importanza di un monitoraggio regolare dello stato di salute degli studenti. Le misure di prevenzione della salute contro il coronavirus nell’ambito dello svolgimento delle lezioni hanno, nel caso della Federazione Russa, sollevato la questione più generale e a lungo termine della promozione di uno stile di vita sano da parte nell’ambiente scolastico. La questione riguarda, quindi, non soltanto le malattie virali, ma anche i problemi derivanti da un cattivo ambiente di apprendimento, come l’ipodinamismo, la nutrizione emotiva, l’eccessivo sforzo visivo e la dipendenza da dispositivi elettronici.

Nella sua intervista all’agenzia di stampa RT Russia il vice Presidente del Comitato della Duma di Stato per la tutela della salute, Leonid Ogul, ha infine discusso della proposta di introdurre la lezione di educazione alla salute nelle scuole, in cui affrontare temi come regole di igiene e corretta alimentazione. Un progetto che, in comune accordo con il lavoro a casa da parte delle famiglie, può portare a un miglioramento delle condizioni di salute delle generazioni future.

 S.N., D.S.

AFRICA

In Mali, i soldati del Comitato Nazionale per la Salvezza del Popolo (CNSP) hanno mantenuto le loro promesse liberando gli ex leader del Paese. Dopo la destituzione del presidente Ibrahim Boubacar Keïta, l’ex primo ministro Boubou Cissé e il presidente dell’Assemblea nazionale Moussa Timbine sono stati a loro volta rilasciati venerdì dalla giunta militare responsabile del colpo di stato del 18 agosto. L’ex uomo di spicco del Paese, Ibrahim Boubacar Keïta, liberato giovedì da elementi delle forze speciali malesi, è ora bloccato nella sua casa di Sebenikoro a Bamako e tenuto sotto sorveglianza. Come riportato da Africa News, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) segue da vicino lo svolgersi degli eventi. 

S.C.

Un giovane ragazzo di 31 anni in Angola, come riferisce Angonoticias, ha creato un’applicazione destinata a migliorare le condizioni di sicurezza sui trasporti pubblici e in particolare sui taxi, che permetterà di riportare tutto direttamente alla polizia in caso di pericolo o di speculazione dei prezzi. L’applicazione si chiama Umbrella e attualmente è sviluppata dall’azienda Select Service. Permetterà a chi la userà di conoscere il profilo del tassista, oppure dell’autista e del controllore. Il giovane ideatore si chiama Januário Agostinho, economista che lavora nel campo delle tecnologie applicate e finanze.

M. P.

Il governo della Guinea Bissau farà iniziare un corso universitario in lingua araba per professori a settembre per convertire le scuole coraniche, dedicate all’insegnamento dell’islam, in madrase, istituti dove oltre la religione si insegnano materie del curriculum nazionale come lingua portoghese, matematica, scienze e studi socio ambientali. L’obiettivo è quello di rafforzare l’insegnamento di queste materie oltre che la formazione tecnica e professionale per gli alunni, come anche lottare contro il traffico di bambini e situazioni che portano i bambini a mendicare per vivere, si legge in RTP Notícias.

D.F.

MEDIO ORIENTE

Negli Emirati Arabi Uniti più di 31.000 persone si sono offerte volontarie per partecipare alle prime prove della terza fase del vaccino contro il Coronavirus, secondo l’agenzia di stampa ufficiale degli Emirati (WAM).

I volontari appartengono a più di 120 nazionalità e si sono registrati per partecipare alle sperimentazioni sui vaccini entro sei settimane.

L’agenzia ha affermato che la campagna “For Humanity” ha ottenuto un ottimo risultato sia in termini di efficienza nella registrazione dei volontari sia nella partecipazione agli esperimenti del vaccino inattivato, sviluppato dal leader mondiale nella produzione di vaccini “Synopharma CNBG“.

L’agenzia ha inoltre indicato che migliaia di volontari hanno già ricevuto la seconda dose di vaccino, mentre continuano a sottoporsi alle visite mediche.

Il Dipartimento della Salute di Abu Dhabi ha affermato che la registrazione di nuovi volontari si è interrotta a partire da domenica 30 agosto in quanto è stato raggiunto un numero sufficiente.

I due vaccini inattivi ​​hanno avuto successo nella prima e nella seconda fase delle prove senza danni collaterali, poiché il 100% dei volontari è stato in grado di generare anticorpi, secondo la CNN arabic.

La coalizione araba ha abbattuto un drone esplosivo lanciato dalla milizia terrorista Houthi all’aeroporto internazionale di Abha, in Arabia Saudita, e ha distrutto una nave con trappole esplosive lanciata dal gruppo terroristico dal Governatorato di Hodeidah sulla costa del Mar Rosso.

Nel dettaglio, come riportato da Sky News Arabic, la Coalition to Support Legitimacy in Yemen ha annunciato di aver intercettato e abbattuto un’autobomba, lanciata dalla milizia Houthi.

Il portavoce delle forze della coalizione, il colonnello Turki Al-Maliki, ha affermato che “il drone è stato lanciato con l’obiettivo di colpire i viaggiatori all’aeroporto internazionale di Abha, attraversato da migliaia di passeggeri ogni giorno”.

Al-Maliki ha spiegato che “alcune schegge dovute all’intercettazione sono cadute sull’aeroporto, senza però causare feriti”.

Un portavoce delle forze della coalizione ha condannato l’attacco degli Houthi, sottolineando che “di fronte a questi atti terroristici continueranno ad attuare misure rigorose per garantire la protezione dei civili”.

L’ambasciatore del Libano in Germania, Mustafa Adib, è sulla buona strada per diventare il prossimo Primo Ministro del Paese dopo aver ottenuto un grande sostegno politico.

Il Governo, guidato da Hassan Diab, si è dimesso questo mese, tra la rabbia generale per la massiccia esplosione che ha colpito il porto di Beirut, uccidendo almeno 200 persone, provocata dallo stoccaggio non sicuro di oltre 2.700 tonnellate di nitrato di ammonio nel porto.

Il Paese è inoltre colpito da tempo da una profonda crisi finanziaria che ha causato, dall’ottobre 2019, una svalutazione fino all’80%. A ciò si aggiunge un sistema bancario paralizzato che ha alimentato povertà e disoccupazione, scatenando proteste contro il Governo e l’élite politica al potere, come sottolineato dalla BBC Arabic.

S.H.

AMERICA

Ci spostiamo in America Latina per affrontare, in particolar modo, il caso del Perù, Paese che, secondo le statistiche e quanto riportato dall’articolo della BBC, presenta il tasso di mortalità più alto tra quelli più colpiti dalla pandemia. Cinque fattori spiegherebbero la sopracitata affermazione: primo fra tutti, le grandi lacune nel sistema sanitario – secondo il dottor Eduardo Gotuzzo, professore emerito dell’Università Cayetano Heredia di Lima ed ex direttore dell’Istituto di Medicina Tropicale, lo Stato dovrebbe investire molti più fondi sul sistema in questione, in quanto si ha una scarsa disponibilità di letti ospedalieri e di sale di terapia intensiva, per non menzionare il personale sanitario sottopagato e i pochi laboratori. In secondo luogo, si ha dato troppo rilievo alla situazione ospedaliera, mentre si è tenuto poco conto della prevenzione e del rispetto delle norme per la salute pubblica. Il terzo fattore è inerente alla scarsità di respiratori, quasi impossibili da trovare e che hanno obbligato chi ne aveva bisogno a indebitarsi pur di continuare a respirare. Una sbagliata mossa economica del Governo peruviano è il quarto fattore poiché, pur avendo destinato tra il 9% e il 12% del PIL per aiutare chi aveva perso il lavoro, oltre il 71% della popolazione economicamente attiva vive degli incassi ottenuti “giorno per giorno”. Infine, quinto e ultimo fattore è rappresentato dalla voglia di evasione che ha vinto una gran parte della popolazione e l’ha spinta a infrangere le regole imposte dal lockdown, basti pensare alle 321 feste clandestine interrotte dalla polizia solo a Lima o la tragedia dei 13 morti per una sparatoria avvenuta in una discoteca della capitale.

L.C, M.D.F. e I.V

Gli Stati Uniti sono nuovamente scossi dalle proteste antirazziste, l’origine di questi ultimi scontri è dovuta alla violenza della polizia nei confronti di un afroamericano, Jacob Blake, a cui un agente ha sparato diversi colpi alla schiena lasciandolo paralizzato.

Secondo il New York Times sabato 29 agosto un gruppo di attivisti si è unito alle file di manifestanti a Kenosha in onore del ragazzo. A guidare la marcia è stato Jesse Franklin, che ha detto: “Quando è troppo è troppo. È ora che qualcuno prenda posizione e faccia dei cambiamenti”.

Il The Guardian riporta che anche i parenti, tra cui il padre di Blake, Jacob Blake Sr, e la sorella, Letetra Widman, sono intervenuti, esortando alla pace e alla necessità di un cambiamento decisivo. Il padre ha urlato al microfono: “Cosa gli ha dato il diritto di pensare di poter tentare l’omicidio di mio figlio? Sono stanco di tutto questo”.

In Canada, secondo la CBC un gruppo di attivisti ha rovesciato una statua di Sir John A. Macdonald in Place du Canada, nel centro di Montreal, sabato pomeriggio.

Un giornalista della CBC ha ottenuto un volantino, indicante una petizione online con oltre 46.000 firme per abbattere la statua, in cui si legge: “Sir John A. Macdonald era un suprematista bianco che ha orchestrato il genocidio dei popoli indigeni con la creazione del brutale sistema scolastico residenziale indiano”.

S.C., S.P

In clima di campagna elettorale, in Brasile, come riporta il giornale UOL, il presidente Jair Bolsonaro stila la tabella delle opere di infrastrutture iniziate dagli ex presidenti Lula e Dilma. Delle 33 opere della lista che ha promesso di inaugurare nel secondo semestre, 25 sono state ideate da Lula, due sono state eseguite solo in piccola parte dal governo di Michel Temer e sei sono state portate a termine dall’attuale governo. Le autostrade rappresentano circa la metà delle opere da eseguire ma solo una delle 18 autostrade da portare a termine è stata realizzata dall’attuale ministro delle Infrastrutture, Tarcísio Gomes de Freitas. Il programma è stato pensato per approfittare della popolarità del presidente per aver attuato l’ausilio emergenziale di 600 reais.

M.P.

ASIA

Otto mesi dopo che la pandemia Covid-19 ha colpito per la prima volta la Cina, le scuole, dagli asili alle università, sono finalmente dirette verso una piena ripresa nel semestre autunnale. Secondo il Global Times, gli studenti sono pronti a ricominciare e sono entusiasti di incontrare di nuovo i loro compagni di classe e insegnanti, con la consapevolezza però che la società dovrà affrontare una grande prova nella prevenzione e nel controllo dei contagi.

I genitori e gli studenti intervistati dal Global Times hanno affermato di essere fiduciosi nelle rigorose misure di prevenzione e controllo attuate dalle scuole cinesi nel prevenire infezioni su larga scala.

Una madre di uno studente di scuola elementare di nome Xu ha detto al Global Times che, a seguito delle recenti disposizioni, gli studenti dovranno misurare la temperatura ogni giorno e comunicarla alla scuola, oltre a dover indossare le mascherine per tutto il tempo. Da parte sua, la scuola deve garantire una disinfezione regolare.

Molte scuole continueranno a adottare le misure che hanno preso durante il semestre primaverile, come separare gli studenti mentre pranzano, ridurre il numero di studenti in una classe e installare cartelli di un metro nelle mense.

Oltre a prendere misure di prevenzione regolari, molte scuole hanno invitato medici e infermieri in prima linea che hanno combattuto l’epidemia di Covid-19 nel loro giorno di apertura per insegnare agli studenti a migliorare la salute personale e rispettare questi lavoratori in prima linea.

Gli studenti della scuola elementare di Tianyuan terranno un’attività fai-da-te il primo giorno di scuola per realizzare abiti e mascherine per il personale medico, e la scuola inviterà un’infermiera che ha combattuto contro il Covid-19 all’ospedale Leishenshan a Wuhan per condividere la sua storia con gli studenti.

“Con queste attività, speriamo di ispirare i nostri studenti a essere consapevoli dei contributi e dei sacrifici fatti dagli operatori sanitari, oltre ad esprimere la nostra gratitudine e il nostro rispetto nei loro confronti” ha detto Zhao, preside della scuola.

Le università cinesi, la maggior parte delle quali hanno gradualmente ripreso i corsi del semestre autunnale a metà agosto, hanno adottato rigide misure anti Covid-19, come tamponi e test sierologici, il divieto di radunarsi fuori dalle aule e sistemi di identificazione rigorosi.

Scuola e studenti sono pronti a fare la loro parte e a collaborare insieme per poter tornare a una vita normale.

G.R.

OCEANIA

Migliaia di abitazioni nel Victoria, in Australia, sono rimaste senza corrente a causa delle violente tempeste che si sono abbattute recentemente sullo Stato.

Secondo 9News, l’azienda che fornisce l’energia elettrica, AusNet, ha dichiarato che sono circa 4.000 le famiglie rimaste senza elettricità.

Inoltre, tre persone sono decedute a causa della caduta di alcuni alberi che sono stati spazzati via dalle forti raffiche di vento. Tra le vittime si conta anche un bambino di quattro anni, come riferisce l’articolo di News.com.au.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Negli Stati Uniti si lavora per cercare di contenere i danni del recente uragano Laura. La Francia aumenta la produzione di mascherine “locali” mentre la Germania proroga le limitazioni di viaggio a “Paesi Terzi” fino al 14 settembre. Colombia: tre massacri negli ultimi giorni per un totale di 17 vittime.

EUROPA

È attualmente delicato in molti stati dell’Europa l’argomento dei nuovi contagi da Coronavirus, anche in Spagna. Si torna a parlare dunque della preoccupazione di una nuova ondata del virus o addirittura di un nuovo isolamento come quello appena trascorso. El País ci informa, a questo proposito, in maniera dettagliata dell’andamento attuale di possibili nuovi focolai: la comunità autonoma di Madrid è quella che per il momento, così come anche all’inizio, più sta soffrendo a livello ospedaliero i nuovi ricoverati per Covid, che ammontano a 1.800 pazienti. Di fianco alla situazione critica di Madrid, su tutto il territorio nazionale durante l’ultima settimana si registra una tendenza in ascesa, che ha portato a contare mercoledì 26 agosto circa 8.000 nuovi casi positivi. Ricordiamo che in totale, da marzo, la Spagna ha censito 419.849 casi di Coronavirus. Purtroppo, risalgono a 129 i decessi durante gli ultimi 7 giorni.
Strettamente collegato all’apprensione per l’insorgere di nuovi focolai è anche l’argomento delle riaperture delle scuole. Il ministero dell’Istruzione si riunirà giovedì 27 agosto insieme alle rappresentanze delle comunità autonome per discutere delle decisioni da prendere in vista delle riaperture delle scuole. Secondo le notizie riportate dal quotidiano El Pais, i punti cruciali da discutere saranno: l’uso obbligatorio della mascherina in assenza della distanza di sicurezza; i test sierologici per gli insegnanti; la misurazione della temperatura agli alunni; la suddivisione degli alunni in gruppi di massimo 15-20 per aula; la quarantena obbligatoria della classe in caso di un contagio e infine la possibilità di proseguire i corsi metà in presenza e metà online.

L.C, M.D.F. e I.V

In Svizzera sono necessari altri 770 milioni di franchi per affrontare la crisi sanitaria del Coronavirus. La Commissione per le finanze ha approvato all’unanimità tutti gli stanziamenti straordinari richiesti per il secondo supplemento al budget. Come riportato da 20 Minutes, le nuove misure imposte a diversi settori richiedono finanziamenti aggiuntivi per mitigare le conseguenze economiche della crisi, come ad esempio un finanziamento di 288,5 milioni di franchi nel settore sanitario per i tamponi contro il Covid. La Commissione propone inoltre un aiuto economico per i trasporti pubblici locali al fine di compensare le perdite finanziarie. 

                      EA.V.

In Francia, «Non dipendiamo più dalla Cina», dice Agnès Pannier-Runacher riferendosi alla produzione di mascherine. Il Ministro dell’Industria è realista o ottimista? Secondo Le Figaro, all’inizio dell’anno le mascherine erano “Made in China” ma a poco a poco sono state sostituite da quelle “Made in France”. Un recupero significativo: prima della pandemia la Francia produceva circa 3,5 milioni e mezzo di mascherine chirurgiche alla settimana, ma ora ha superato i 50 milioni. L’obiettivo è di 100 milioni alla settimana a partire da dicembre, «Un obiettivo che sarà raggiunto» ha assicurato il Ministro dell’Economia.

S.C.

In Belgio, oltre 200 notizie false riguardanti il Coronavirus sono state rimosse dai social network. Durante la crisi è stata istituita un’unità di polizia federale per il rilevamento di contenuti non veritieri in merito alla pandemia da Coronavirus. Le Soir riporta le parole del capo dell’unità investigativa: «Poiché si tratta chiaramente di un’azione architettata intenzionalmente per intaccare la fiducia dei cittadini con l’intento di minare le istituzioni pubbliche, i contenuti vengono segnalati per poi essere rimossi direttamente».

S.C.

In Portogallo si registra un lieve aumento dei casi di Coronavirus (0,6%) con 362 positivi, di cui 38 in terapia intensiva e 2 vittime, il numero più alto dal 15 luglio. I nuovi casi si registrano maggiormente nella regione della capitale, come informa Público. Inoltre, il Ministro dell’Ambiente ha annunciato che il Portogallo ha battuto un record mondiale nell’asta dell’energia solare portoghese, aggiudicandosi 670 Megawatt per 11,6 euro fissi per Wattora, come pubblicato dall’agenzia Lusa.

D.F.

Dalle prime pagine del settimanale online Der Spiegel si apprende la decisione del ministro degli Esteri tedesco di prorogare le raccomandazioni di viaggio per i cittadini diretti verso Paesi extraeuropei almeno fino al 14 settembre compreso. L’accordo in precedenza sembrava essere limitato al 31 agosto, ma i nuovi andamenti della pandemia hanno richiesto un inevitabile intervento da parte del governo tedesco già mercoledì 26 agosto. Viaggiare è ancora troppo rischioso e i numeri di casi da Covid-19 registrano picchi preoccupanti in molte zone della Germania. Per ora, l’ammonizione riguarda i cosiddetti “Paesi Terzi” e cioè quelli non appartenenti all’UE o all’area Schengen sebbene i tassi di infezione registrati in alcune zone dell’Europa abbiano indotto la Germania ad estendere l’avviso di viaggio anche ad alcuni paesi membri dell’UE: tra questi vi sono infatti Spagna, Belgio, Francia, Croazia e alcune zone della Bulgaria e della Romania.
Chiaramente, una raccomandazione non è un divieto, per cui ancora una volta ci si affida al buonsenso dei cittadini in viaggio e a quello di coloro che sono invece di rientro dalle vacanze all’estero. Per questi ultimi, la portavoce del governo, Ulrike Demmer, chiede l’obbligo di sottoporsi al tampone una volta rientrati in Germania e, fino all’arrivo dei risultati, raccomanda un isolamento precauzionale di 14 giorni presso il proprio domicilio. I viaggiatori possono non sottoporsi a questa misura precauzionale se in possesso di risultati negativi per la SARS-CoV2, ottenuti grazie ad un test molecolare (test PCR) effettuato non più di 48 ore prima dell’ingresso nel Paese e rilasciato da un laboratorio accreditato dell’elenco degli Stati federali. A chi invece è ancora alle prese con la scelta della destinazione di viaggio, la portavoce implora responsabilità: «bisogna cercare di rispettare le linee guida frutto di un momento delicato e fare un passo indietro qualora il viaggio verso l’area a rischio sia evitabile».
Stando a quanto si legge sulla pagina ufficiale del Ministero federale degli affari esteri aggiornata al 26 agosto, a causa dei rischi particolari la partecipazione alle crociere è fortemente sconsigliata. Fanno eccezione le crociere fluviali all’interno dell’UE o di Schengen e le crociere il cui viaggio inizia in un porto in Germania e termina di nuovo in un porto tedesco senza attracco in un porto straniero.
L’industria del turismo aveva chiesto al governo una maggiore attenzione nel differenziare i Paesi a seconda del reale rischio di contagio. Tuttavia, l’avviso di viaggio è esteso a tutte le zone considerate a rischio da parte del Robert Koch Institute. Attualmente, infatti, sono più di 160 i Paesi nel mondo ad avere un avviso di viaggio ma “solo” 130 di questi sono classificati come aree a rischio. La Thailandia, ad esempio, vieta ancora l’ingresso di cittadini stranieri nel Paese ma non rappresenta più una zona rossa grazie ai bassi tassi di infezione riscontrati negli ultimi mesi. Una precauzione alla quale i tedeschi non intendono rinunciare.

M.S., L.R.

Nel Regno Unito, secondo il The Guardian e l’Evening Standard, le donne appartenenti a minoranze etniche sono più propense a non eseguire il pap-test.
Questi dati giungono da un’indagine condotta da Jo’s Cervical Cancer Trust, il principale ente di beneficenza per il cancro al collo dell’utero del Regno Unito, i cui risultati sembrano evidenziare che più del doppio delle donne appartenenti a minoranze etniche (17,3%), rispetto alle donne bianche (8,1%), vogliono ritardare lo screening per paura di contrarre il covid-19. La dottoressa Christine Ekechi, consulente medico dell’Eve Appeal, ha detto: “il cancro alla cervice uterina è facilmente prevenibile con questo semplice e rapido test di screening. È quindi importante rassicurare le donne sugli enormi sforzi che gli operatori sanitari stanno compiendo per garantire la sicurezza dell’accesso ai servizi durante questo periodo”.

In Irlanda, secondo quanto riporta il The Guardian, il commissario UE Phil Hogan si è dimesso dopo aver violato le regole anti-Covid: aveva partecipato a una cena del club di golf del Parlamento e nell’occasione non si indossavano mascherine né si rispettavano distanziamenti.
Mercoledì sera Hogan ha rilasciato una dichiarazione in cui si scusa con il popolo irlandese: “Mi dispiace profondamente che il mio viaggio in Irlanda – il Paese che sono stato così orgoglioso di rappresentare come funzionario pubblico – abbia causato tanta preoccupazione, disagio e turbamento”. Ha ammesso di aver violato le linee guida Covid, ma ha negato di aver infranto qualsiasi legge.

S.C., S.P.

In questi ultimi giorni si è acuita la tensione tra Federazione Russa e Stati Uniti in merito alle armi chimiche.
Lo scorso mercoledì gli Stati Uniti hanno incluso cinque istituti di ricerca russi nella lista degli istituti da sanzionare poiché sospettati di lavorare su armi chimiche.  Uno di questi istituti è uno degli istituti centrali di ricerca del Ministero della Difesa Russo, il quale in collaborazione con il centro Gamaleya ha creato il vaccino contro il coronavirus.
Tuttavia, l’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov, ha dichiarato queste accuse come infondate ed ha definito “sconcertante” la decisione di Washington di applicare sanzioni, in quanto non è stata presentata nessuna prova.
“Vorremmo avere spiegazioni dai nostri colleghi in merito a queste accuse infondate”, ha dichiarato Antonov.
L’ambasciatore ha anche osservato che al momento gli Stati Uniti rimangono l’unica potenza in possesso di stock significativi di armi chimiche, delle quali viene ritardata con vari pretesti la distruzione. Ha anche affermato che non vi sono stati segnali positivi da parte di Washington sul Trattato di riduzione e limitazione delle armi strategiche.
Inoltre, Antonov ha sottolineato che nel 2017 l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche ha confermato il pieno rispetto da parte della Russia delle disposizioni della Convenzione relative all’eliminazione degli stock di armi chimiche.
Nel frattempo, continua il caso del politico e avvocato anticorruzione Alekseij Navalnij, ricoverato in stato comatoso presso l’ospedale Charité di Berlino dal 22 agosto. Dopo la rilevazione di tracce di sostanze velenose nel corpo di Navalnij, i medici tedeschi sono concordi sul fatto che l’uomo sia stato vittima di un’intossicazione, le cui origini sono ancora ignote, ma che rimandano alla sostanza che in passato provocò già l’avvelenamento di un nemico politico di Putin, Sergej Skripal.
Come si legge dal quotidiano russo Novaja Gazeta, che riporta le opinioni del personale medico dello Charité, la sostanza in questione pare essere appartenente al gruppo degli inibitori di colinesterasi, una gamma molto ampia di sostanze, come i gas nervini velenosi. Fino alla fine del XX secolo queste sostanze velenose venivano sviluppate per fini militari e utilizzate per il combattimento.
Dal momento che la questione dell’avvelenamento non riguarda più solo la Federazione Russa, ma anche la Germania che, in qualità di paese ospitante del paziente, sostiene la questione un affare di rilevanza internazionale, alcuni come il deputato dell’Europarlamento Sergej Lagodinskij, ritengono che quest’ultima possa avviare un’indagine internazionale.
Per questo motivo, dunque, il Ministero degli Affari Interni russo ha avviato le indagini preliminari sul caso. In particolare, a occuparsene è la procura siberiana occidentale dei trasporti, la quale ribadisce di aver già effettuato le indagini in data 20 agosto, il giorno in cui Navalnij è stato ricoverato a Omsk. Dopo un sopralluogo della camera d’albergo, un esame del percorso degli spostamenti, il sequestro di circa 100 oggetti e l’analisi delle telecamere a circuito chiuso, la polizia sostiene di non aver rinvenuto tracce di sostanze stupefacenti o potenti.

 S.N., D.S.

AFRICA

Nella Repubblica Democratica del Congo, il Ministro della Salute Eteni Longondo ha annunciato in conferenza stampa che è stata debellata la più grande epidemia di morbillo del mondo, la quale ha ucciso più di 7000 bambini. Tuttavia, secondo i funzionari sanitari, il numero effettivo di morti potrebbe essere molto più alto poiché molti casi non sono stati segnalati. Come riportato da BBC Afrique, nell’ultimo anno gli operatori sanitari hanno combattuto anche altre epidemie come quella del colera, del Coronavirus e della peste bubbonica.

EA. V.

In Angola il governo prevede di creare 83.500 nuovi posti di lavoro entro il 2021. A parlarne è il giornale Lusa: il ministero dell’Amministrazione Pubblica, del Lavoro e Sicurezza Sociale in un comunicato inviato al giornale Lusa afferma che i posti di lavoro verranno creati grazie al piano PAPE (Action Plan for Promotion of Employability). Il piano si rivolge soprattutto ai giovani angolani al fine di accendere in loro uno spirito imprenditoriale. I giovani infatti sono la fascia più colpita dalla crisi economica che il Paese vive dal 2014, in seguito al crollo del prezzo del petrolio.

M. P.

In Mozambico questa settimana si è verificato un attacco alla sede del settimanale indipendente Canal de Moçambique, nel centro di Maputo. Il giornale aveva appena pubblicato notizie scomode su dispute politiche e affari sospetti nel settore del combustibile. Il direttore generale ha dichiarato che si è trattato di un incendio premeditato che ha lasciato la redazione in cenere, come riporta Público. Giornalisti e attivisti hanno già organizzato una raccolta fondi per sostenere il giornale, mentre l’ex presidente mozambicano lo ha definito un evento “terribile” comparandolo alla mancanza di libertà vissuta nel tempo del colonialismo, riferisce Lusa. Per quanto riguarda la situazione Covid-19, è stata cancellata la Fiera Internazionale del Turismo di Maputo programmata per ottobre, mentre la polizia ha arrestato 201 persone la scorsa settimana per violazione delle restrizioni imposte dallo stato di emergenza e 12 studenti sono risultati positivi a Inhambane, nel sud del Paese a una settimana dalle riaperture delle scuole. Il totale dei casi ammonta a 3508, con 31 nuovi casi registrati negli ultimi giorni. Mohamed al-Baradei, ex Vicepresidente dell’Egitto, ha sottolineato il “calo d’interesse del Governo per la causa palestinese” in un Tweet che segue l’ampia interazione sull’accordo di pace tra Israele ed Emirati Arabi Uniti. “Sfortunatamente il supporto di molti Governi alla causa palestinese si è indebolito. Spero che la popolazione palestinese, attraverso l’unità e la pace, sarà in grado di ricreare sostegno popolare in favore della propria causa, come avvenuto in passato contro il razzismo in Sud Africa e ora con il movimento Black Lives Matter. La questione palestinese, oltre ad essere un problema di occupazione e autodeterminazione, è anche una questione di discriminazione razziale”, ha spiegato al-Baradei nel suo tweet, come riportato dalla CNN Arabic.

D.F.

Il “Movimento 23 agosto”, che guida le manifestazioni nella capitale libica Tripoli, ha condannato l’assedio ai danni dei manifestanti in piazza dei Martiri e la loro esposizione al fuoco di uomini mascherati. Le milizie di Al-Wefaq hanno infatti circondato i manifestanti in Piazza dei Martiri, mentre questi ultimi erano impegnati a cantare e a manifestare pacificamente, rifiutando la presenza dei gruppi armati. Le milizie “Al-Nawasi” e “Radaa” hanno poi disperso i manifestanti usando proiettili veri, mentre facevano irruzione nelle loro case nelle vicinanze di Tripoli.
Il movimento di protesta ha ritenuto il capo del Governo di riconciliazione, Fayez al-Serraj, e il suo Ministro degli Interni, Fathi Bashagha, responsabili della sicurezza dei manifestanti e ha invitato la missione delle Nazioni Unite in Libia ad aprire un’indagine sulle violazioni che hanno colpito i manifestanti.
Fonti di Al-Arabiya in Libia hanno poi riferito che la Turchia sta supervisionando la gestione delle manifestazioni da una sala operativa di Tripoli e che una squadra di sicurezza turca è arrivata in Libia a seguito dell’escalation di proteste.

S.H.

MEDIO ORIENTE

Il Maggiore Generale Tawfiq Abu Naim, sottosegretario del Ministero dell’Interno nella Striscia di Gaza, ha annunciato l’estensione del coprifuoco totale in tutta la Striscia per 72 ore, a due giorni dalla chiusura completa annunciata dopo aver scoperto 4 nuovi contagi di coronavirus.
Il sottosegretario ha poi aggiunto che il nuovo coprifuoco potrebbe essere esteso.
Yusef Abu Al-Rish, sottosegretario del Ministero della Salute, ha dichiarato che “era prevedibile l’emergere di nuovi casi di contagio da Coronavirus all’interno di Gaza” ma che, oggi, “la realtà della Striscia è nettamente migliorata rispetto alla prima fase dell’emergenza”.
Abu al-Rish ha indicato che le misure prese dalle autorità di Gaza “mirano a ridurre l’aumento di nuovi contagi giornalieri”, atteso dopo la comparsa dei primi casi, come riportato dalla CNN Arabic.
Secondo Al-Sharq Al-Awsat, il presidente francese Emmanuel Macron ha inviato una road map ai politici libanesi relativa alle riforme politiche ed economiche necessarie a consentire il flusso di aiuti esteri e a salvare il Paese dal collasso economico.
Il “documento di idee” che l’ambasciatore francese ha consegnato a Beirut include procedure dettagliate tra cui il controllo della Banca centrale, la formazione di un Governo provvisorio in grado di attuare riforme urgenti e lo svolgimento di elezioni legislative anticipate entro un anno.
L’attuale Governo provvisorio libanese, insediatosi a gennaio, non è riuscito a fare progressi nei colloqui con il Fondo Monetario Internazionale per un pacchetto di salvataggio, a causa di una situazione di stallo sulle riforme e di una disputa sull’entità delle perdite del settore finanziario.
Il documento sottolinea che “la priorità dovrebbe essere quella di formare rapidamente un Governo per evitare un vuoto di potere che renderebbe ancora più acuta la crisi che il Libano sta vivendo”.

S.H.

AMERICA

La Colombia negli ultimi giorni ha vissuto momenti di terrore: tre massacri, per un totale di 17 vittime, sono avvenuti in tre diverse zone del paese, lasciando una scia di sangue che riporta prepotentemente alla luce il problema della sicurezza.
Dopo un periodo relativamente tranquillo, le forze dell’ordine si sono ritrovate ad indagare su questi delitti avvenuti a poche ore di distanza l’uno dall’altro e cercano la spiegazione nelle mai sedate lotte tra le bande che si contendono il mercato del narcotraffico.
Secondo l’articolo di El País, gli esperti che monitorano il contesto sostengono che la situazione può diventare ogni giorno più critica dal momento che, oltre a questi recenti omicidi, ci sono stati nell’ultima settimana numerosi attacchi, con vari morti e feriti, anche contro la forza pubblica.
In realtà la questione della sicurezza in Colombia è un grande problema intensificatosi negli ultimi due anni: la ragione risiede nelle guerriglie tra le organizzazioni criminali che combattono da tempo per il predominio sul territorio – senza che nessuna prevalga sull’altra – con la conseguenza di attentare alla vita anche dei semplici cittadini allo scopo di scoraggiarli a prendere una posizione a favore dell’uno o dell’altro cartello della droga.
Gli esperti affermano che l’attuale governo deve prendere coscienza della gravità della situazione e attuare politiche efficaci atte a contrastare il narcotraffico e le conseguenti ripercussioni sulla società e sull’economia.

L.C, M.D.F. e I.V

In questi giorni gli Stati Uniti stanno tentando di contenere i danni provocati dal passaggio del pericoloso uragano Laura. Si tratta di una tempesta di categoria 4 che si starebbe indebolendo e sarebbe diretta verso la Louisiana, secondo la notizia riportata da CNN.
Secondo USA Today, le autorità hanno fatto evacuare da una parrocchia circa 7.000 residenti prima che questa venga inondata all’arrivo della tempesta, nonostante ciò alcuni di loro si sono rifiutati di lasciare il luogo.
Gli esperti meteorologi prevedono l’arrivo dell’uragano in questi giorni e dovrebbe interessare le pianure paludose che si trovano vicino al confine tra il Texas e la Louisiana. Molte città, tra cui Lake Charles, Port Arthur e Beaumont, rischiano di essere spazzate via e si stanno preparando a far evacuare i propri cittadini, come afferma The New York Times.

S.C., S.P

In Canada, la chiave del successo per il rientro a scuola sarà dare agli studenti il tempo di adattarsi. Nella scuola elementare Arc-en-ciel di Québec, oltre all’adozione delle misure di sicurezza, sarà importante la gestione delle classi a livello umano: la priorità è il benessere degli studenti. Le Journal de Montréal riporta le parole della preside Patricia Boulé: «È sempre importante prendersi il tempo di accogliere i bambini all’inizio dell’anno, ma questo sarà ancora più vero e necessario con il Covid-19. … Quando i cuoricini dei nostri studenti saranno a proprio agio, solo allora potremo iniziare con i programmi accademici». 

S.C.

Il giornale O Globo sostiene che con il riscaldamento globale, la crescita del Paese e gli sprechi, la domanda di acqua in Brasile potrà aumentare dell’80% entro il 2040. Lo studio dell’Istituto Trata Brasil è stato condotto al fine di poter pianificare in modo efficiente e sostenibile un sistema fognario che raggiunga più persone possibile. Prendendo in considerazione solo la crescita economica e demografica dei prossimi anni, i brasiliani avranno bisogno di circa 14,3 miliardi di metri cubi di acqua nel 2040: un valore del 43,5% superiore alla quantità di acqua utilizzata dalla popolazione nel 2017 (10 miliardi di metri cubi). Oggi il Brasile perde quasi il 40% dell’acqua potabile a causa di fuoriuscite, dirottamenti ed errori di quantificazione. Lo studio ritiene che il Paese dovrà produrre 7 miliardi di metri cubi di acqua nel 2040 se, tra i vari fattori sopra citati, si aggiunge lo spreco dell’acqua stessa.

M.P.

ASIA

La Cina, come riportato dal China Daily, lavorerà per garantire che l’apertura dell’attività sia interamente predisposta online entro la fine dell’anno, al fine di trasformare ulteriormente le funzioni governative, preservando le entità del mercato per poter riprendere al lavorare al meglio.
Li Keqiang, il primo ministro cinese, ha sottolineato la necessità di portare avanti una riforma del sistema aziendale per rimuovere gli ostacoli istituzionali all’imprenditorialità e all’innovazione, in modo da stimolare ulteriormente la vitalità del mercato e creare nuovi posti di lavoro.
I dati dell’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato mostrano che nel 2019 in Cina sono state registrate fino a 20.000 nuove imprese in un giorno medio. Entro la fine di luglio di quest’anno, 132 milioni di entità di mercato sono state registrate a livello nazionale, in aumento del 6,7% rispetto al numero alla fine dello scorso anno.
“La riforma della trasformazione delle funzioni governative e dell’attuazione delle politiche fiscali e di sostegno finanziario deve essere portata avanti in parallelo. Finora, lo speciale meccanismo di trasferimento per il sostegno finanziario ai governi di livello primario ha svolto un ruolo cruciale. Nel frattempo, dobbiamo continuare ad abbassare la soglia di mercato per stimolare la vitalità del mercato e la creatività pubblica”. Ha affermato il membro preclaro del Tuanpai, principale corrente politica del Partito Comunista Cinese.
Durante la riunione del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese è stato deciso che oltre alla registrazione separata del domicilio aziendale e dei locali commerciali una società potrà registrare più di un locale commerciale, in modo tale da aiutare le entità del mercato a sopravvivere e prosperare.
Se le oltre cento milioni di imprese potessero continuare a funzionare, si potrebbero creare fino a nove milioni di nuovi posti di lavoro entro l’anno.
Per facilitare il funzionamento delle imprese, espandere l’apertura e sostenere l’agricoltura e lo sviluppo rurale, la licenza amministrativa per oltre 49 articoli con requisiti di autorizzazione sovrapposti sarà annullata e l’autorità di approvazione per quattro articoli sarà delegata al livello provinciale. Laddove è necessaria la revisione della legge, queste nuove misure saranno attuate dopo che il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo avrà approvato le revisioni della legge proposte.
I dipartimenti governativi interessati devono anteporre il quadro più ampio agli interessi dipartimentali. È necessario fare di più per ridurre i requisiti di approvazione, intensificando la supervisione insieme a una corretta deregolamentazione. Pur annullando i requisiti di approvazione o delegando l’autorità di approvazione, i dipartimenti responsabili devono garantire una solida supervisione della conformità. Ci vuole più di input monetari perché l’economia cinese cresca. La riforma delle funzioni di governo potrebbe far emergere ulteriormente l’ingegnosità e l’industria del popolo cinese e migliorare l’efficacia della supervisione e dei servizi del governo. Questa è una riforma che potrebbe portare a maggiore correttezza ed efficienza “. Ha aggiunto Li.
Notevoli quindi gli sforzi della Cina per ripartire al meglio e permettere alle imprese di adattarsi e rinnovarsi dopo la pandemia.

G.R.

OCEANIA

In Australia il consigliere della cittadina di Ipswich nel Queensland, Paul Tully, è stato fortemente criticato per aver postato sulla sua pagina personale di Facebook un meme sessista, come ha pubblicato ABC News.
Secondo il Queensland Online News, nel post era contenuto una grave mancanza di rispetto nei confronti delle donne ed espliciti stereotipi di genere alquanto negativi, suscitando così molti reclami da parte di altri utenti.
Il consigliere si è poi scusato per aver pubblicato il post inadatto, affermando che non era intenzionato a recare offesa a nessuno, nonostante un rapporto di “Wise Workplace Investigation Services” lo abbia accusato di condotta inappropriata e violazione del codice di condotta dei consiglieri, come si legge su The Fassinfern Guardian.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Misure di sicurezza, distanziamento sociale e vacanze estive sembrano essere tre concetti che non riescono ad andare d’accordo. Nuovi contagi da Covid-19: questa volta nel mirino ci sono i più giovani. In Russia il focus è ancora sulla vicenda del presunto avvelenamento dell’attivista e politico Aleksej Navalnij. Allarme rosso in California dove si stanno combattendo centinaia di incendi.

EUROPA

Apriamo le notizie inerenti alla Spagna parlando della Catalogna: secondo l’articolo di abc.es, le prossime elezioni nella regione segneranno una crisi politica permanente. Lo sgretolamento del blocco indipendentista, l’unità impossibile del costituzionalismo e l’apparizione di nuovi attori nella scena pubblica complicheranno la situazione elettorale, tant’è che si parla di “italianizzazione del processo”, con riferimento alla frammentazione politica presente nel nostro Paese.
Rimanendo in tema, in base ad un articolo di El País è altrettanto importante sottolineare la convinzione  che questa nuova ondata di contagi di Covid-19, che adesso sembra concentrarsi sui più giovani, potrebbe arrivare a ritardare nuovamente le elezioni previste per il prossimo autunno: infatti, solo in Catalogna, si contano attualmente più di 1.200 nuovi casi giornalieri.
Cambiamo argomento e scendiamo nella regione della Murcia, più precisamente a Mazarrón, dove un bambino di nove anni è caduto tragicamente in una piscina: in base a quanto riportato dall’articolo di El Mundo, è venuto a mancare alle ore 19:50 dello scorso giovedì a causa del violento impatto con l’acqua.

L.C, M.D.F. e I.V

La Svizzera ha ordinato, durante la crisi del Coronavirus, il ritorno di più di 7000 viaggiatori nel Paese tramite voli speciali. Come riportato dal quotidiano 20 Minutes, la maggior parte dei costi dei trasporti per il ritorno sono a carico dei passeggeri stessi. Circa 1500 persone non hanno ancora effettuato il pagamento per il proprio volo, pertanto il Dipartimento federale degli Affari esteri (DFAE) ha inviato un promemoria agli interessati. Il totale delle fatture non pagate ammonta a 1,7 milioni di franchi.   

EA.V.

In Francia, il numero di infezioni da Coronavirus è in aumento da diverse settimane, ma il nuovo anno scolastico inizierà martedì 1° settembre. Come riportato da France 24, secondo il ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer «l’educazione è più importante che mai» e quindi, oltre ad assicurare il rientro, ha anche annunciato che l’inizio dell’anno scolastico sarà caratterizzato da rigide modalità di applicazione del protocollo sanitario, in particolare per quanto riguarda l’uso delle mascherine. D’ora in poi, la mascherina dovrà essere indossata da adulti e allievi di età superiore agli undici anni negli spazi chiusi, anche se la distanza fisica è garantita. 

S.C.

In Belgio, la Procura Federale ha preso di mira la Credit Suisse, la seconda banca più grande della Svizzera, sospettata di aver permesso a più di 2.600 clienti belgi di tenere nascosti i propri conti bancari alle autorità fiscali belghe per anni. Come riportato da La Libre Belgique, è stata aperta un’inchiesta per frode fiscale contro la Credit Suisse e i clienti belgi che non hanno ancora regolarizzato la loro situazione. Secondo il quotidiano L’Echo, gli inquirenti stanno verificando se ha avuto luogo riciclaggio di denaro e l’esercizio illegale della professione di intermediario finanziario.

S.C.

In Portogallo le prenotazioni turistiche per il mese di settembre in Algarve sono aumentate del 13% grazie all’entrata del Portogallo nelle destinazioni sicure del Regno Unito, riferisce Lusa. Continua l’allarme incendi con emergenza gialla dovuta alle temperature elevate e all’esposizione ai raggi ultravioletti mentre 11 aree sono a rischio massimo di incendio, si legge su Público. Inoltre, domenica scorsa il portoghese Miguel Oliveira ha vinto per la prima volta il mondiale di MotoGP con la Ktm, conquistando il Gran Premio di Stiria a Spielberg, Austria, riporta ancora Lusa.

D.F.

Il numero di contagi in Germania è di nuovo in aumento. Ciononostante, i locali restano affollati, le regole di distanziamento non vengono rispettate e il disordine e caos sembrano regnare sovrani. In un articolo su Der Spiegel Psychologie, lo psichiatra tedesco, Jan Kalbitzer, ci spiega le ragioni del comportamento irresponsabile di molti. Il fatto che presto possa verificarsi un blocco sembra innescare in alcune persone l’impulso a comportarsi nuovamente in modo irragionevole. Incontrarsi in “branco”, cantare ad alta voce e ballare insieme, anche se si è benissimo a conoscenza del fatto che questi comportamenti non vanno bene se si vuole evitare un secondo lockdown. Stando a quanto emerge sulle prime pagine di Tagesschau, feste di ogni tipo rappresentano un vero e proprio rischio. Giovedì prossimo, in videoconferenza, i primi ministri degli stati federali desiderano discutere con la cancelliera Angela Merkel la questione dei limiti massimi per le feste private.
Ben 17 milioni di persone hanno scaricato l’applicazione di avvertimento Corona. Ancora troppo pochi per tenere traccia delle infezioni – così affermano gli esperti, aggiungendo che i download dovrebbero almeno raddoppiare. In termini puramente matematici, se una persona infetta entra in contatto con uno sconosciuto, la probabilità che entrambe le persone abbiano l’app è pari al 6 % – così afferma sul giornale Die Zeit Gert Wagner, membro del Consiglio consultivo tedesco per le questioni relative ai consumatori, Welt am Sonntag. Se ci sarà un aumento di casi anche in autunno, che molto probabilmente coinciderà con l’influenza stagionale, gli studi medici potrebbero essere sopraffatti. Sul Tagesschau il Presidente dell’ordine dei medici Klaus Reinhardt chiede una revisione generale della strategia del test per il coronavirus. “Se masse di pazienti sottoposti a test per il Corona e pazienti con influenza stagionale si ammassano negli ambulatori o studi medici, la situazione non sarà più gestibile”.
Ci sono alcune false notizie che circolano su Internet su un possibile vaccino contro il Coronavirus e su chi è impegnato nello sviluppo di esso. Il fatto è: non esiste ancora un vaccino, ma la ricerca è in corso in tutto il mondo. Una ricerca intensiva è in corso anche in Germania. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), 29 vaccini sono attualmente in fase di sperimentazione e altri 138 candidati sono in fase di sviluppo preclinico. Stando a quanto emerge sul sito Bundesregierung.de, un vaccino è approvato solo se dimostrato come efficace e tollerabile. Prima che possa circolare sul mercato, deve essere sottoposto ad un processo di approvazione completo, in Germania o presso l’Agenzia europea per i Medicinali (EMA). L’istituto Paul Ehrlich è uno dei laboratori di controllo che assumono la procedura di prova in Europa.

M.S., L.R.

Recentemente nel Regno Unito è trapelata la notizia dell’arresto del capitano del Manchester United, Harry Maguire, durante una vacanza nell’isola greca di Mykonos, come si legge su BBC Sport.
The Guardian riporta che al momento Maguire si troverebbe in libertà dopo essere comparso davanti ad un giudice nel tribunale di Syros, negando ogni suo coinvolgimento nella vicenda.
Secondo la ricostruzione della polizia locale, alcuni agenti di pattuglia sarebbero intervenuti per calmare un alterco nel quale sarebbe coinvolto lo stesso Maguire e che li avrebbe aggrediti una volta raggiunta la stazione di polizia, secondo l’articolo di Independent.
L’avvocato di Maguire si è sempre mostrato fiducioso per il rilascio del capitano inglese, nonostante siano ancora incerte alcune dinamiche che riguardano il processo, come riporta Express.

A Dublino, Irlanda, i cittadini stanno organizzando una protesta anti-mascherina e anti-lockdown.
Come dichiara The Irish Times, il gruppo “Health Freedom Ireland” ha organizzato la manifestazione insieme a “Yellow West Vest”, sostenuti dall’estrema destra.
I partecipanti sono un centinaio, incuranti delle norme sul distanziamento sociale e sull’uso delle mascherine, definendoli una scelta, secondo RTE.Il corteo si sposterà poi verso Custom House di Dublino, protestando sia contro queste misure che per un eventuale vaccino obbligatorio, come si legge su The Liberal.

S.C., S.P.

In Russia negli ultimi giorni l’attenzione mediatica è rivolta sul caso di uno dei principali oppositori del governo e dei suoi funzionari, l’attivista e politico Aleksej Navalnij, vittima di un presunto avvelenamento avvenuto in data 20 agosto.
L’uomo stava volando da Tomsk a Mosca, quando è crollato a terra in preda a un malore, facendo effettuare un atterraggio di emergenza nella cittadina di Omsk a 890 km dalla città di partenza.
Già dai primi controlli i medici locali hanno individuato i sintomi di un avvelenamento, una tesi che però viene smentita dall’agenzia di stampa RT Russia, la quale riporta le parole dei medici che attualmente si stanno occupando di Navalnij. Il 21 agosto, infatti, il personale medico russo ha dato il permesso per il trasporto del paziente in Germania, all’ospedale Charité di Berlino, che ha offerto di fornire la propria assistenza. Da quanto riportato da RT, i medici tedeschi dichiarano di non aver rilevato veleno nel corpo dell’uomo e che la principale diagnosi sia un “disturbo metabolico”. Solo con indagini più approfondite si riuscirà a capire la causa del malore.
Alla domanda puntuale riguardo a un eventuale coinvolgimento del governo dietro la decisione di trasferire Navalnij a Berlino, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha affermato che il trasferimento di Navalnij “non ha previsto alcuna decisione governativa da parte del Presidente e che tutte le disposizioni delle autorità competenti sono state seguite molto rapidamente, una volta ottenuto il lasciapassare dei medici locali”.
La carriera politica di Navalnij si basa principalmente nella campagna contro la corruzione, che l’ha portato a diventare attivista e responsabile di un blog in cui venivano denunciate azioni illecite da parte del governo russo, di oligarchi e società. Molto spesso, gli articoli erano accompagnati da video caricati su YouTube, che riscuotevano milioni di visualizzazioni di utenti russi e internazionali, provocando anche delle proteste a Mosca. Battendosi in prima linea per contrastare la corruzione dilagante nel Paese, Navalnij e la sua famiglia sono stati più volte soggetti a intimidazioni, controlli della posta elettronica e minacce a cui sono sottoposti tutti coloro che intendono criticare i misfatti e gli accordi poco chiari del Governo.

 S.N., D.S.

AFRICA

A Bamako, la capitale del Mali, migliaia di persone si sono riunite nella piazza dell’Indipendenza per celebrare il colpo di Stato avvenuto contro l’ormai ex Presidente Ibrahim Boubacar Keïta, arrestato martedì scorso dai leader del CNSP, un’istituzione politico-militare. Come riportato da BBC Afrique, il CNSP sta attualmente discutendo con i partiti d’opposizione la nomina di un Presidente di transizione, che potrebbe essere un civile o un militare. Intanto si teme che i gruppi jihadisti possano sfruttare la situazione. 

EA. V.

In Angola il governo della provincia di Luanda ha messo a disposizione due linee telefoniche per i cittadini. Il giornale Lusa spiega che si tratta di un modo per denunciare chi non rispetta le norme per il contenimento del Coronavirus nell’ambito dei trasporti pubblici. La decisione presa dal governo nasce dal fatto che molti non rispettano le regole. Nel documento si legge che potranno essere denunciate anche le operatrici che circolano nelle vie di Luanda.

M. P.

Mohamed al-Baradei, ex Vicepresidente dell’Egitto, ha sottolineato il “calo d’interesse del Governo per la causa palestinese” in un Tweet che segue l’ampia interazione sull’accordo di pace tra Israele ed Emirati Arabi Uniti.
“Sfortunatamente il supporto di molti Governi alla causa palestinese si è indebolito. Spero che la popolazione palestinese, attraverso l’unità e la pace, sarà in grado di ricreare sostegno popolare in favore della propria causa, come avvenuto in passato contro il razzismo in Sud Africa e ora con il movimento Black Lives Matter. La questione palestinese, oltre ad essere un problema di occupazione e autodeterminazione, è anche una questione di discriminazione razziale”, ha spiegato al-Baradei nel suo tweet, come riportato dalla CNN Arabic.

S.H.

Torna la mafia del traffico di esseri umani diffusa nelle città della Libia occidentale, approfittando della relativa calma vissuta nel Paese per riprendere la sua vecchia attività: il trasporto illegale di immigrati africani e asiatici verso l’Europa.
Un funzionario della sicurezza ha dichiarato che le forze di polizia nelle città di Sabratha, Zawiya e Zuwara, ad ovest del Paese, stanno lanciando campagne intensive “contro queste bande che sfruttano centinaia di giovani in cambio di denaro”.
Il funzionario della sicurezza ha dichiarato ad Asharq Al-Awsat che 45 immigrati sono annegati nel Mediterraneo, sottolineando che prima di questo incidente, definito il più tragico di quest’anno dall’OMS, tre giovani africani erano già annegati.
Il funzionario libico ha inoltre ribadito che nelle spiagge di alcune città affacciate sul “Mediterraneo”, per un periodo di quasi un anno, si era registrata l’interruzione di queste attività, in seguito riprese. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni ha sottolineato che più di 300 migranti e rifugiati sono stati uccisi quest’anno mentre cercavano di attraversare il mare dalla Libia all’Europa, “ma il numero effettivo di morti potrebbe essere molto più alto”.
L’organizzazione delle Nazioni Unite ritiene che vi sia “urgente necessità di ampliare la portata della ricerca e del soccorso nel Mediterraneo”, invitando le agenzie ONU a intensificare le proprie operazioni, sulla scia del tragico naufragio che ha ucciso 45 migranti e rifugiati.

S.H.

MEDIO ORIENTE

In Iraq la situazione non sembra migliorare: un ordigno è esploso vicino ad una delle tende dei manifestanti di piazza Al-Haboubi nella città meridionale di Nassiriya.
Secondo la Security Media Cell, affiliata all’esercito iracheno, “l’ordigno, posto all’interno di una motocicletta esplosa dietro una tenda nella piazza di Al-Haboubi (governatorato di Dhi Qar), ha provocato il ferimento di due civili”. I siti di notizie locali hanno riferito che ambulanze e pattuglie della polizia si sono dirette sul luogo dell’esplosione, soccorrendo i feriti.
Come riportato dalla CNN Arabic, l’esplosione arriva pochi giorni dopo l’assassinio dell’attivista iracheno Reham Yaqoub, nella città di Bassora, nell’ambito di continui attacchi ai leader del movimento di protesta nel Paese.

 S.H.

AMERICA

Con rammarico torniamo a parlare del Coronavirus in America Latina, iniziando da uno dei Paesi più grandi e più colpiti: il Messico.
El Pais ci informa, infatti, dell’altissimo numero di casi a cui il Paese è arrivato nella giornata di sabato 22 agosto, cifra che ha raggiunto le 60.254 persone, la cui morte è stata attribuita ufficialmente al virus. Il numero di vittime è impressionante e colloca il Messico al terzo posto dopo Stati Uniti e Brasile, ma il governo messicano si professa ottimista asserendo di andare incontro ad una corrente di cali. Nonostante ciò l’OMS sostiene che i casi potrebbero aumentare: infatti i test effettuati, secondo le dichiarazioni del direttore del dipartimento di emergenze sanitarie Mike Ryan, sono solo tre su centomila persone al giorno.
Anche un altro grande Paese sta soffrendo i danni della prolungata quarantena senza quasi vedere la luce: l’Argentina. Il lunghissimo stato di emergenza sta avendo degli effetti devastanti sulla società, sull’economia e sullo stato psicologico degli argentini. Sono passati ormai 5 mesi dall’inizio dell’isolamento decretato dal governo Fernandez e, secondo un articolo della BBC, è possibile uscire dalla propria abitazione solamente per fare la spesa e per acquistare beni di prima necessità.

Anche in Perù il coronavirus riporta notizie drammatiche: è di domenica 23 agosto la notizia riportata da El Pais di 13 deceduti, a Lima, durante un’operazione di polizia in una discoteca, che stava violando le restrizioni del coprifuoco e il divieto di assembramenti. All’interno del locale si trovavano 120 persone che al momento dell’ingresso della polizia hanno cercato di scappare dall’unica uscita presente.

L.C, M.D.F. e I.V

Secondo il Los Angeles Times in California sono stati bruciati oltre 1 milione di acri – l’equivalente di oltre 1.700 miglia quadrate, più del triplo dell’estensione di Los Angeles. Nella Bay Area centinaia di case sono state distrutte e migliaia di persone sono state costrette ad evacuare.
Il Servizio Meteorologico Nazionale ha emesso, domenica 23 agosto, l’allarme rosso su ampie fasce della California settentrionale e centrale. I meteorologi hanno riferito che la tempesta provocherà frequenti fulmini e raffiche di vento.
Mentre i vigili del fuoco cercano di contrastare le ondate di fuoco, come quelle di sabato tra le montagne di Santa Cruz, il governatore Gavin Newsom, come riportato su Gov.ca.gov, ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha affermato: “La California sta combattendo due dei più grandi incendi della nostra storia e nell’ultima settimana ha visto quasi 600 nuovi incendi”.

S.C., S.P

Secondo quanto riportato dal Journal de Québec, si nota con sollievo che l’afflusso di vacanzieri in diverse aree turistiche del Canada non ha causato una seconda ondata di contaminazione da Covid-19, come temuto dai cittadini. Anche se sono state rispettate le direttive del Governo contro il Coronavirus, è importante rimanere molto vigili poiché il bilancio dei casi positivi rimane alto in alcuni posti come Laurentides. Tuttavia, secondo il Direttore Regionale della Sanità Pubblica, l’aumento non è causato dal grande afflusso di turisti. 

EA. V.

In Brasile l’Amazzonia brucia sempre di più. A parlarne è il giornale UOL che riporta i dati dell’anno scorso: 10 mila chilometri quadrati sono andati a fuoco, più o meno la grandezza del Libano. Gli incendi, purtroppo, sono dolosi: l’estrazione illegale dell’oro, l’agricoltura e l’allevamento ne sono la causa. Di solito chi incendia una piccola porzione di terreno per vari scopi (creare campi per coltivare o allevare gli animali), dà vita a incendi di dimensioni molto maggiori. Infatti, non esistono incendi naturali in Amazzonia: gli alberi vengono abbattuti e incendiati, così da poter “favorire” il progredire dell’economia. Rispetto al 2019, durante il primo semestre del 2020, la deforestazione è aumentata del 25%. Fino a giugno sono stati tagliati 3 mila chilometri quadrati di alberi. Se il ritmo di distruzione dovesse continuare fino alla fine dell’anno, il 2020 diventerebbe l’anno peggiore per la deforestazione in Brasile da più di un decennio a questa parte.

M.P.

ASIA

Uno studio dell’Università Nazionale Australiana (ANU) riporta che Timor Est è il Paese nell’area del Pacifico che ha speso di più nella risposta alla pandemia, scrive Lusa. Nonostante i pochi casi, 26 totali e 1 attivo ad oggi, si stima che abbia speso 8,3% del prodotto interno lordo, la maggior parte per dare sostegno alle famiglie oltre al mantenimento dei posti di lavoro, sussidi per l’elettricità, per studenti all’estero e lavoratori in prima linea. Lo studio riporta che questi risultati sono inaspettati perché i Paesi del Pacifico sono stati criticati per avere delle reti di supporto sociale indebolite e finanziate da governi altrettanto deboli. Infatti, la maggior parte dei Paesi che non hanno un sistema di protezione sociale sono proprio quelli dell’area del Pacifico. Inoltre, il governo Est-Timorense ha attualmente in piano per il biennio 2020/21 una serie di misure di ripresa economica che includono sostegno alle famiglie e alle imprese.

D. F.

In Cina, come riportato dal Global Times , la visita in Europa del consigliere di stato cinese Wang Yi aiuterà a consolidare le relazioni Cina-Europa, ad esplorare la cooperazione per rispondere alla pandemia e a chiedere il multilateralismo tra l’unilateralismo degli Stati Uniti e i tentativi di formare un’alleanza anti-Cina in Europa.
Wang, che è anche il ministro degli Esteri, visiterà l’Italia, i Paesi Bassi, la Norvegia, la Francia e la Germania nella sua prima visita all’estero dopo la pandemia Covid-19. La visita di una settimana è stata accolta con favore dai paesi interessati e dimostra che entrambe le parti attribuiscono grande importanza alle relazioni Cina-Europa.
Gli obiettivi da perseguire sono i seguenti:

  • portare avanti l’importante agenda politica ed economica sia della Cina che dell’Europa;
  • stabilizzare le catene globali industriali e di approvvigionamento in risposta alla pandemia Covid-19;
  • esplorare ulteriormente la cooperazione in aree emergenti come l’economia digitale e l’economia verde;
  • attuare il multilateralismo e migliorare la governance globale per dare un contributo maggiore alla pace, alla stabilità e allo sviluppo nel mondo.

La visita di Wang segnala che i normali scambi e comunicazioni tra Cina ed Europa stanno gradualmente riprendendo dopo essere stati interrotti dalla pandemia Covid-19 e scambi di alto livello come il vertice Cina-UE di settembre precedentemente programmato potrebbero essere messi all’ordine del giorno.
Allo stesso tempo, la visita potrebbe definire le condizioni e la tempistica per consentire la ripresa graduale degli scambi e delle normali attività commerciali anche offline.
Il protezionismo commerciale degli Stati Uniti ha notevolmente minato la leadership internazionale e sia la Cina che l’Europa hanno bisogno di un sistema economico globale aperto e basato su regole, per offrire più beni pubblici globali e avvantaggiare le persone in tutto il mondo.
Wang Yiwei, professore presso la School of International Relations della Renmin University of China, ha dichiarato al Global Times che il movimento di Cina ed Europa per evidenziare il multilateralismo ha anche aperto la strada alla riforma dell’OMC in corso e all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre.
L’Europa si è sempre più resa conto che giocare con gli Stati Uniti nei suoi giochi politici danneggerà i propri interessi, poiché gli Stati Uniti potrebbero corteggiare l’Europa con la “democrazia” un giorno e imporre sanzioni ai porti europei il prossimo.
La Cina e l’Europa hanno sostenuto il multilateralismo in questioni come il cambiamento climatico e la recente questione nucleare iraniana, con entrambe le parti che si oppongono alla giurisdizione a braccio lungo degli Stati Uniti e al ritiro dalle organizzazioni internazionali.
La Cina continuerà a incoraggiare l’Europa a mantenere l’indipendenza strategica in conformità con i propri interessi fondamentali a lungo termine e a rafforzare la cooperazione pratica con la stessa.

G.R.

OCEANIA

Secondo la BBC, in Nuova Zelanda Brenton Tarrant, il suprematista australiano accusato di essere l’autore della strage di Christchurch del marzo 2019, dovrà affrontare un’udienza di quattro giorni, durante la quale ci saranno dichiarazioni di sopravvissuti e  familiari delle vittime. L’udienza si terrà presso il tribunale della città in cui Tarrant ha compiuto gli attentati.
L’uomo di 29 anni, originario del Nuovo Galles del Sud, dovrà scontare una pena minima di 17 anni, ma il giudice Cameron Mander ha il potere di condannarlo all’ergastolo senza alcuna libertà vigilata – una sentenza mai pronunciata prima in Nuova Zelanda.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:
Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Terza edizione speciale della rubrica di approfondimenti tematici della nostra rassegna stampa: uno sguardo più nel dettaglio su diverse tematiche di spicco nel mondo.

EUROPA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: L’inaspettato rimpasto di governo francese

La storia d’amore tra il presidente francese Emmanuel Macrone l’ormai ex primo ministro Edouard Philippe si è conclusa lo scorso 3 luglio. Come riportato da Le Figaro, dopo diverse settimane di intense discussioni, i due  si sono trovati d’accordo sulla necessità di un rimpasto di governo per incarnare una nuova tappa del mandato di Macron. Tuttavia, è difficile comprendere a pieno cosa abbia spinto Edouard Philippe, il personaggio ormai popolare che ha gestito a sangue freddo la crisi dei gilet gialli e la pandemia da Covid-19, a rassegnare le dimissioni. Mentre il sito web l’Internaute parla di una procedura abituale in una fase di rimpasto del governo, il quotidiano Le Monde fa riferimento al fatto che Philippe contestava eccessivamente le scelte di Macron. Secondo quanto riportato dal quotidiano Ouest-France, a poche ore dalle dimissioni di Edouard Philippe, il Presidente ha prontamente espresso l’intenzione di circondarsi di una équipe rinnovata per iniziare un nuovo percorso.

Personaggio poco conosciuto e soltanto di recente sotto i riflettori della scena politica francese, chi è Jean Castex? Membro dell’Union pour un mouvement populaire e poi dei Repubblicani, fu sindaco di Prades dal 2008 al 2020, Vicesegretario Generale dell’Eliseo dal 2011 al 2012, assessore regionale del Languedoc-Roussillon e infine del consiglio dipartimentale dei Pirenei Orientali fino al 2020. Nel mese di aprile, riporta 20 minutes, durante l’isolamento contro la crisi sanitaria da Coronavirus, è stato incaricato di coordinare le strategie del governo per il deconfinamento dei francesi, in quarantena dal 17 marzo.

All’età di 55 anni, nella sua carriera Jean Castex non ha mai ricoperto cariche ministeriali, ma agli occhi del presidente Macron è il candidato perfetto: è un alto funzionario, ma in contatto con le realtà locali francesi; viene etichettato come repubblicano, ma è considerato un uomo aperto al dialogo. Nonostante il ricco curriculum vitae di Castex, il focus dei media si è concentrato sulle sue origini meridionali. Come riportato da France Bleu, il nuovo Primo ministro è stato deriso sui social per il suo accento del Sud, ma i suoi sostenitori sono andati in suo soccorso, difendendo il suo accento e condannando gli insulti come “glottofobia”, una forma di discriminazione basata sul linguaggio o sull’accento.

Nella veste di primo ministro, Jean Castex esprime la sua priorità: il rilancio dell’economia nazionale, colpita duramente dalla crisi sanitaria. Perciò, intende investire strategicamente nei settori più innovativi. Come riportato da BFM Eco, Jean Castex svela, durante il suo primo discorso politico, che il piano di rilancio economico avrà un costo ben superiore a 100 miliardi di euro: 40 miliardi sono destinati al settore dell’industria, 38 miliardi per la lotta contro la disoccupazione, una spesa di 20 miliardi per le tecnologie verdi e di altri 32,5 miliardi nei settori della sanità, della formazione e della ricerca pubblica.

EA.V.

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Le unioni civili

Con l’acronimo LGBT, in uso fin dagli anni Novanta, ci si riferisce alla comunità di lesbiche, gay, bisessuali e transgender ed il termine è ormai utilizzato convenzionalmente dai media in tema di sessualità e identità di genere. Dopo innumerevoli battaglie volte ad eliminare la discriminazione di genere, ancora oggi il mondo si divide. La volontà di inclusione spesso si scontra con le leggi, le diverse realtà politiche e l’ignoranza. In Svizzera, il quotidiano 20 Minuten ha seguito con una telecamera nascosta una coppia di gay tra le strade di Zurigo. Uno spaccato di quotidianità che ancora cela ferite e paure a mostrarsi liberamente per ciò che si è senza essere giudicati o, peggio ancora, in alcuni episodi riportati, vezzeggiati e picchiati. «Alcuni vedono l’omosessualità in pubblico come un’ostentazione e una provocazione, sarebbe bello se le cose cambiassero, prima o poi» – afferma una coppia. Un’omofobia apparentemente radicata che la Svizzera vuole estirpare. Chiamati ad esprimersi in un referendum, gli elettori elvetici hanno approvato con una maggioranza di oltre il 63% la nuova legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Una norma contestata invece da conservatori e populisti che, stando a quanto riportava lo scorso febbraio la rivista Schweizer Illustrierte, hanno messo in guardia rispetto alla censura e alla libertà di espressione. Argomenti smentiti apertamente dal Presidente del Consiglio svizzero Janiak: «il problema non sono le battute sui gay, ma non bisogna seminare l’odio. L’incitamento all’odio e al disprezzo per alcuni settori della società va oltre l’espressione di semplici opinioni». Tuttavia, il Paese ha in serbo grandi passi in avanti: la maggioranza del Consiglio Nazionale è favorevole alle unioni civili. Come si leggeva i primi di giugno sulle pagine di 20 Minuten, le disposizioni che regolano il matrimonio tra coppie etero rischiano di essere applicate anche a persone dello stesso sesso. Di conseguenza, non sarà più possibile costituire nuove unioni domestiche registrate. Ad oggi non c’è ancora una data ma il progetto di legge potrebbe essere ripreso già a settembre.

In Germania al contrario l’omofobia non è così radicata. L’omosessualità è stata oggetto di discriminazioni e persecuzioni per lungo tempo, specialmente durante l’epoca nazista. Tuttavia, ora è ampiamente accettata, non ci sono più leggi che puniscono questo tipo di relazioni. Un sondaggio del 2016 su queer.de mostrava che in Germania si descrivevano come lesbiche, gay, bisessuali e transgender più persone che in altri Paesi europei. Il matrimonio tra coppie dello stesso sesso qui è possibile dal 1° ottobre 2017. Oggi numerose organizzazioni e diversi politici si impegnano a tutelare i diritti delle persone omosessuali.

L.R., M.S.

APPROFONDIMENTO TEMATICO: “One belt, one road”, quando la nuova Via della Seta unisce nuovamente Occidente e Oriente.

Nel settembre 2013, Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare Cinese e segretario generale del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, annunciò l’iniziativa commerciale della “Nuova Via della Seta cinese” o “One belt, one road”, una fitta rete di infrastrutture per mare e per terra che avrebbero collegato economicamente la Cina con l’Asia Centrale, l’Europa e l’Africa.

L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo in Russia, la quale trae grande beneficio economico dal suo ruolo di “Paese di Transito”. Infatti, nonostante si siano protratte a lungo le trattive commerciali, e ci siano state battute d’arresto nel processo di firma dei memorandum d’intesa, tra Russia e Cina sono stati stipulati importanti accordi bilaterali. I due Paesi infatti si sono impegnati per la costruzione di navi e petroliere, per cui la Cina ha stanziato 27 miliardi di rubli (310 milioni di euro), al fine di estendere i commerci e gli scambi commerciali in una “via della Seta nei mari del nord”.

Inoltre, entro il 2024, la Russia prevede di raddoppiare il suo fatturato commerciale con la Cina a 200 miliardi di dollari. Questo sarà possibile tramite l’aumento di forniture di petrolio, gas e legname.

Tuttavia, è naufragato il progetto ferroviario di 850 km che doveva collegare Mosca con Kazan, poiché Russia e Cina non sono riuscite a stipulare un accordo: il governo russo avrebbe dovuto sostenere interamente i costi del progetto. La Russia infatti, dovrebbe offrire alla Via della Seta la modernizzazione della ferrovia Transiberiana, che permette ancora lo scambio di merci tra la Russia e la Cina. “Ma il problema subentra nella già presente congestione delle merci russe nazionali che viaggiano molto lentamente, in tale situazione risulta difficile sostenere un transito aggiuntivo su larga scala dalla Cina” sostiene Goichman, analista della società TeleTrade.

Secondo gli esperti inoltre, il problema partecipazione della Russia al progetto non risiede solo nella carenza dei finanziamenti, bensì e soprattutto nelle dinamiche geopolitiche e negli attriti tra Russia e Occidente. Le relazioni tra Cina e Occidente, in particolare con gli Stati Uniti, sono invece di diversa natura poiché è sul piano economico, non tanto su quello politico che sussistono tali tensioni.

L’altra faccia della medaglia e uno dei motivi del ritardo del progetto, come precedentemente spiegato, consiste che le due parti, rispettivamente Russia e Cina, tendono a essere prevaricatrici e poco diplomatiche sia tra loro sia nei rapporti con altre potenze: se da una parte la Russia è poco disposta al dialogo, dall’altra la Cina tende a imporre le sue condizioni, spesso svantaggiose dal punto di vista russo, ad esempio nel voler fornire nell’ambito di progetti comuni la propria manodopera e i propri mezzi; ce lo riporta l’agenzia di stampa Gazeta.ru.

D.S., S.N.

AFRICA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Diga del Rinascimento, progresso o minaccia?

Più volte si è parlato della cosiddetta “Diga del Rinascimento”, il megaprogetto che vede coinvolti Egitto, Etiopia e Sudan.

Un progetto di vitale importanza per la crescita economica etiope ed una minaccia per gli altri

due Paesi, ma qual è la ragione che rende questa situazione così complicata?

Una delle carenze di maggior rilievo nell’Africa subsahariana è rappresentata dalla scarsità di energia elettrica. Tra i Paesi che più soffrono di questa problematica rientra l’Etiopia, terzo Paese più popoloso del continente con oltre 100 milioni di abitanti, il 70% dei quali non ha accesso all’elettricità. Per fronteggiare tale necessità, da quasi un decennio il Paese è impegnato nella costruzione della più grande diga del continente africano. Le trattative si trascinano da altrettanto tempo, con accuse da parte etiope che l’Egitto non si stia impegnando per garantire una distribuzione equa delle risorse idriche. L’Egitto, da parte sua, afferma che l’Etiopia stia agendo troppo in fretta, non considerando come la diga condizionerà l’accesso all’acqua di milioni di africani. Il Sudan sembra seguire per lo più la posizione egiziana.

In altre parole, la presenza di una diga costruita sulla valle del Nilo Azzurro, tra l’Etiopia e il Sudan, andrebbe a modificare la quantità d’acqua che scorre verso l’Egitto e ciò potrebbe comportare una grande scarsità d’acqua ai danni della popolazione che vive lungo il delta del Nilo, ovvero il 95% della popolazione egiziana, mettendone a rischio la sopravvivenza.

Il costo del progetto, pari a cinque miliardi di dollari, vede un importante sforzo economico della comunità etiope, che è riuscita a stanziare tre miliardi di dollari, mentre i rimanenti due miliardi arrivano dalle aziende cinesi Voith Hydro Shanghai e China Gezhouba Group. La costruzione dell’imponente diga è stata affidata all’azienda italiana Salini Impregilo ed una volta completata, la Grand Ethiopian Renaissance Dam, riuscirà a produrre 16400 Gwh (Gigawattora), potendo così garantire una quantità di energia elettrica sufficiente alla popolazione etiope, nonché la vendita di energia elettrica a terzi.

La diga è oramai in fase di definizione, difatti la disputa tra i Paesi non verte tanto sulla costruzione, difficile da impedire, bensì sulla velocità di riempimento dei 74 miliardi di metri cubi di riserve della Diga, come riportato da Skynews Arabia. L’Etiopia è interessata ad accelerare il processo, al fine di rendere la diga operativa già dal 2025. L’Egitto invece è intenzionato ad allungare i tempi fino a 15 anni, in modo da attenuare la riduzione dell’afflusso di acqua nel Paese.

Dal punto di vista politico la situazione appare altrettanto delicata: il primo ministro etiope Abiy Ahmed rischia di non realizzare lo slancio economico promesso ai suoi connazionali, perdendo così la propria credibilità, mentre il presidente Al-Sisi deve mantenere fermezza, specialmente per ciò che riguarda i temi di sicurezza nazionale. I Paesi in passato non hanno escluso l’uso della forza per trovare una soluzione alla questione.

S.H.

AMERICA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: il disboscamento dell’Amazzonia e le comunità indigene

Il disboscamento dell’Amazzonia è stato un argomento molto discusso dai media lo scorso anno con notizie di tagli e incendi. Eppure, quest’anno, anche se non ne abbiamo sentito più parlare così tanto, la situazione non è migliorata. Infatti, l’Instituto Brasileiro de Pesquisas Espaciais (INPE) ha stimato che tra gennaio e aprile sono stati bruciati 1202 km² di foresta, per un aumento del 55% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il numero più alto dal 2015 secondo Estadão. Si ricorda che in totale l’Amazzonia copre circa 7 milioni di km², di cui 5.5 occupano il Brasile, mentre il resto si estende negli altri Paesi confinante. Tuttavia, il problema non riguarda solo gli incendi e i tagli abusivi per attività commerciali ma anche la biopirateria, l’invasione dei territori delle comunità indigene, le miniere, la ricerca di nuovi ingredienti per l’industria farmacologica e la commercializzazione di nuovi articoli venduti come “nativi” ed esotici, per esempio frutti come l’açaí e il cupuaçu. La concentrazione del potere militare ha indebolito gli organi che si occupano della protezione dell’Amazzonia, inoltre si dice che in generale il Ministero dell’Ambiente (Ministério do Meio Ambiente) sia meno organizzato e preparato rispetto agli anni passati, mentre il governo federale non ha applicato come dovuto la legge contro i reati ambientali, anzi ha ridotto gli investimenti per alcuni organi importanti che si occupano della preservazione ambientale, come riferisce Repórter Brasil.

In Brasile, come riporta BBC Brasil, il presidente Bolsonaro è accusato di compromettere la vita delle comunità di indios. I leader delle varie comunità denunciano il presidente di non aver adottato le misure necessarie per proteggere i loro popoli, visto che sono sempre di più le zone dell’entroterra colpite dal Coronavirus. Prima della pandemia, “grazie” al governo Bolsonaro il programma Mais Médicos (un servizio sanitario per gli indios) ha subito una riduzione, rendendoli più vulnerabili. Inoltre, sempre il governo, ha chiuso gli occhi più volte di fronte alle azioni (illegali) dei garimpeiros, ossia dei ricercatori di oro e pietre preziose, i quali hanno infettato molti indios. Il Ministero della Salute conta circa 10 mila casi confermati di Coronavirus tra gli indigeni e 198 decessi. La Giunta dei Popoli Indigeni del Brasile ritiene che questo numero sia stato ritoccato e che in realtà i decessi siano 461 e i contagiati 13 mila. Nelle ultime settimane i leader di diverse comunità sono riusciti a vincere nel Tribunale Supremo Federale una battaglia: costringere il governo a prendere dei provvedimenti. Alcune di queste comunità sono state più colpite rispetto ad altre: ad esempio gli Xavantes. Si tratta di 23 mila persone che vivono in un’area divisa in nove terre indigene nel Mato Grosso. I casi affermati sono 200 e i decessi 23. Tra questi, c’è chi è stato trattato con l’idrossiclorochina, un medicinale “pubblicizzato” da Bolsonaro come cura al virus ma che in realtà la comunità scientifica sconsiglia.

D. F. M.P.

APPROFONDIMENTO TEMATICO: I silenziosi eroi della pandemia

La pandemia di Covid-19 ha messo e continua a mettere a dura prova molti Paesi nel mondo: non basta pensare di avere concluso la quarantena, il virus è ancora con noi e proprio per questo motivo bisogna essere pronti, capaci e coraggiosi sia per saperci difendere in caso di una nuova ondata, sia per tutti coloro che hanno lottato, lottano e sempre lotteranno per far sì che tutto questo finisca e si possa finalmente tornare alla normalità.

Eroi senza mantello, identificabili sia in preparate figure del personale sanitario, sia in ogni persona che ha deciso di dare un ulteriore supporto alla causa.

Tra le tante storie del mondo ispano che possono essere raccontate, ricordiamo la dolcezza e la forza dei bambini figli di medici e infermieri dell’ospedale “Reina Sofía” di Cordoba e “Alto Guadalquivir” di Andújar, i quali hanno commosso con la canzone “Los héroes llevan bata” (trad. “Gli eroi indossano il camice”); qualche pubblicazione fa, inoltre, abbiamo messo in risalto la storia di Nubia e dei suoi figli, diventati famosi grazie al loro canale, nel quale caricano video inerenti la loro vita nella campagna colombiana e spiegano come può la natura aiutare loro e chiunque in un momento così complicato a livello economico, psicologico e fisico.

Storie simili sono, per fortuna, all’ordine del giorno: secondo quanto riportato da Noticias ONU, il Centro de Información de las Naciones Unidas in Argentina ha raccolto in una serie di video le testimonianze delle persone che stanno facendo tutto ciò che è in loro potere per rendere la vita durante la quarantena il più semplice possibile. Tra queste, riportiamo l’esempio di Convidarte, una rete di più di 4000 volontari che consegnano giorno per giorno un pasto caldo fatto in casa a più di 30 rifugi, un vero esempio di amore e solidarietà. In un altro articolo di Noticias ONU si parla di un’iniziativa attuata dalle Nazioni Unite volta a complementare il lavoro del Governo colombiano, contribuendo all’informazione e alla tutela soprattutto dei più bisognosi e che è arrivata ad assistere 718.000 persone negli ultimi mesi mediante la consegna e l’utilizzo di kit di vario genere.

Tornando in Spagna, è molto interessante leggere in Héroes19 la lista delle 60 iniziative esemplari durante la crisi sanitaria del Covid-19, tra le quali risalta la donazione a polizia e ospedali di Granada da parte dell’impresa manifatturiera Plásticas Vílchez, l’occupazione degli hotel della catena alberghiera Meliá per far alloggiare i pazienti affetti dal virus e la cosiddetta “Operación Vecino”, una rete di 250 volontari che, con l’aiuto della tecnologia, hanno creato un servizio di assistenza per persone che, per esempio, sono state costrette a trascorrere la quarantena da sole.

L.C., M.D.F. e I.V

ASIA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Curiosità sulla lingua cinese e i neologismi del cambiamento sociale

Il mensile Focus, ci porta alla scoperta della lingua cinese, svelandoci diverse curiosità su questa lingua così affascinate e all’apparenza complessa.

La lingua cinese è suddivisa in sette gruppi dialettali diversi (Putonghua, Gan, Kejia Min, Wu, Xiang, e Yue), con differenze paragonabili a quelle che vi sono fra le lingue europee. L’idioma ufficiale della Repubblica Popolare Cinese è il Phutonghua, ovvero il dialetto di Pechino, conosciuto dagli occidentali come “cinese mandarino”. È la lingua più parlata al mondo e una delle sei ufficiali delle Nazioni Unite.

È utile sapere che il mandarino non ha alfabeto, ma ideogrammi. Il sistema di scrittura ideografico è riconducibile a oltre 4.000 anni fa e ogni simbolo rappresenta un morfema (un’unità espressiva della lingua).  Il cinese tradizionale, utilizzava caratteri che rappresentavano l’effettivo significato di quella parola, ma con il tempo essi si sono evoluti e vengono utilizzati anche per esprimere concetti più astratti. Il cinese mandarino oltre ai caratteri, utilizza il Pinyin, un sistema attraverso il quale il suono dei caratteri viene traslitterato, cioè trasposto nelle lettere dell’alfabeto occidentale.

La grammatica cinese, al contrario di quanto si possa pensare è estremamente semplice. Non ci sono coniugazioni verbali e i tempi sono espressi utilizzando espressioni di tempo come “domani, ieri, in futuro” e particelle aspettuali. Inoltre, non c’è distinzione tra sostantivi singolari e plurali, o per genere.

Il cinese, come la maggior parte delle lingue parlate in Asia, è una lingua tonale. Lo stesso monosillabo, cioè, si può pronunciare con quattro diversi toni di voce e assumere quindi quattro diversi significati.  Agli occidentali che si approcciano allo studio della lingua cinese, la prima sillaba che viene insegnata è “Ma”, che a seconda del tono, può significare: mamma, canapa, cavallo e insultare.

 A causa di cambiamenti sociali, accadimenti politici e i nuovi fenomeni collettivi, il linguaggio cinese si è evoluto e ha creato nuove parole per esprimere nuovi concetti. Di seguito se ne riportano alcuni esempi:

“ye jingji “o “economia notturna”, si riferisce alle attività commerciali nel settore dei servizi tra le 18:00 e la mattina seguente. Sfruttando il potenziale di consumo per lo shopping, la ristorazione e le attività di intrattenimento serale, l’economia notturna ha dato nuova vitalità alla crescita economica della Cina nell’ultimo anno.

– “jiesu jiban” o “Gestire una lamentela ricevuta “, una frase che si riferisce ad una nuova politica messa in atto dal governo municipale di Pechino per migliorare il servizio di sussistenza della popolazione a livello primario.

“Bing Dwen” e “Shuey Rhon Rhon” sono i nomi delle mascotte per i Giochi Olimpici e Paraolimpici invernali di Pechino 2022: rappresentano un panda gigante paffuto e un bambino con l’immagine della lanterna rossa.

“xiang zi hao” o Marchi bucolici” deriva da un’iniziativa del governo che mira a promuovere marchi per prodotti o servizi agricoli, per ridare vitalità al settore rurale.

– “shazhu pan” o “Truffa del macellaio-maiale “è un termine usato per un nuovo tipo di frode online in cui i truffatori, ingannano le vittime fingendo un interesse nei loro confronti per conquistarne la fiducia, così da poterle inserire in un giro di gioco d’azzardo.

G.R.

OCEANIA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: La riapertura delle scuole

Secondo l’Evening Standard,nel Regno Unito i ricercatori temono che una seconda ondata di coronavirus potrebbe essere due volte peggiore della prima, se non si intensificano i test e la tracciatura dei contatti prima della riapertura delle scuole. L’analisi, pubblicata su The Lancet Child And Adolescent Health, propone che i pub potrebbero chiudere per permettere ai ragazzi di tornare in classe mantenendo bassa la diffusione del virus.

La riapertura prevista per settembre verrà accompagnata dal cosiddetto programma “test-trace-isolate” con una copertura nazionale per evitare la temuta seconda ondata di contagi, come si legge su Indipendent.

Il capo delle Nazioni Unite ha dichiarato che la pandemia di coronavirus ha portato alla più grande interruzione dell’educazione della storia: la chiusura delle scuole in più di 160 Paesi, colpendo più di un miliardo di studenti. Inoltre, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha affermato che il mondo si trova ad affrontare “una catastrofe generazionale che potrebbe sprecare un potenziale umano indescrivibile, minare decenni di progresso ed esacerbare le disuguaglianze radicate”.

Anche il Canadasi sta organizzando per la riapertura delle scuole, mentre gli studenti e gli insegnanti si preparano ad affrontare il nuovo anno scolastico insolito a settembre, come pubblicato da CTV News.

Il Consiglio scolastico della città di Toronto ha pubblicato un rapporto finale con tutte le misure per il prossimo anno accademico e sarà analizzato dal Ministro della Pubblica Istruzione dell’Ontario. Inoltre, ogni Consiglio scolastico deve avere un proprio piano individuale per la riapertura autunnale da consegnare quanto prima al Ministero, secondo CBC.

In Australia, secondo il MedicalXpress, uno studio condotto da un team guidato dalla  pediatra Dr. Kristine Macartney dell’Università di Sydney mostra come la tracciabilità di contatti e il rapido isolamento dei casi di COVID-19 potrebbe essere la chiave per riaprire le scuole degli Stati Uniti in modo sicuro questo settembre. “Le nostre scoperte sono i dati più completi che abbiamo sulla trasmissione della SARS-CoV-2 nelle scuole”, ha detto Macartney nel comunicato stampa della rivista The Lancet Child & Adolescent Health. I risultati sono stati pubblicati sulla stessa il 3 agosto.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

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Seconda edizione speciale della rubrica di approfondimenti tematici della nostra rassegna stampa: uno sguardo più nel dettaglio su diverse tematiche di spicco nel mondo.

EUROPA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Francia e Belgio tra ignoranza e rinnovata consapevolezza del passato coloniale

In Francia, la colonizzazione è stata per lungo tempo al centro dell’ideale repubblicano, il cosiddetto ideale di sinistra promosso da grandi figure politiche francesi, come Léon Gambetta e Jules Ferry, i quali il 28 luglio 1885 dichiararono alla Camera dei deputati: «ritengo che le Nazioni d’Europa debbano adempiere al loro superiore dovere di civiltà con ampiezza, grandezza e onestà».

Come riportato da Le Figaro, all’epoca i repubblicani di sinistra intendevano, attraverso la colonizzazione, esportare l’illuminismo, i diritti umani, la libertà l’uguaglianza. Gli oppositori, minoritari, della conquista coloniale della Terza Repubblica erano i militanti dell’estrema sinistra nazionalista, allora incarnata da Georges Clemenceau. Il primo ministro dell’epoca Albert de Broglie denunciava la politica coloniale definendola “un peso che grava sulla nazione” (Senato, 11 dicembre 1884).

Ad oggi, Albert de Broglie rimarrebbe stupito del paradosso che stiamo vivendo: negli ultimi decenni, l’insegnamento della storia, dal quale si dovrebbe imparare e migliorare, è stato messo all’angolo dalle politiche di destra e di sinistra. I programmi scolastici sono stati ridotti notevolmente, minacciando la conoscenza del passato. Sorge spontaneo chiedersi se quella di indebolire la conoscenza, strumento per lo sviluppo di menti critiche, sia una strategia deliberata della classe dirigente per manipolare le nuove generazioni.

Come affermato da RTBF, scenari simili non esistono solo in Francia: la storia del colonialismo belga è ancora sconosciuta al grande pubblico, soprattutto perché i programmi scolastici non si soffermano sufficientemente sull’argomento e spesso questi temi non vengono affatto affrontati durante il percorso di studio. Tuttavia, la società belga è sempre più consapevole dei temi della colonizzazione e dei suoi effetti. A tal proposito, a suscitare grande scandalo e indignazione nel Paese è stato il recente recupero della memoria di alcune azioni di Leopoldo II volte a tenere il popolo belga all’oscuro delle atrocità del colonialismo: il Re del Belgio alla fine dell’800, in pieno periodo coloniale, ordinava la censura sui giornali nazionali di notizie riguardanti la tortura della popolazione congolese, in particolare la brutale pratica del taglio delle mani, che aveva invece un’eco internazionale.

Quest’anno sono stati celebrati i 60 anni di indipendenza del Congo e le ferite lasciate dal colonialismo sono causa di un forte risentimento che si manifesta quotidianamente. Come riportato dal medesimo giornale, il gruppo “Ripariamo la storia” ha lanciato una petizione, già sottoscritta da più di 20000 persone, per la rimozione di tutte le statue di Leopoldo II sul territorio della città di Bruxelles. Tale azione si è sviluppata sulla scia delle proteste di “Black Lives Matter” in corso negli Stati Uniti. I protestanti considerando indegno che la figura di Leopoldo II sia ancora celebrata negli spazi pubblici nonostante la barbarie da lui perpetrata contro il popolo congolese.

S.C. & EA.V.

APPROFONDIMENTO TEMATICO: il Portogallo è un Paese razzista?

Ultimamente in Portogalloil tema del razzismo è uscito più volte sulle testate dei giornali. Ha contribuito sicuramente a scatenare la discussione la morte di George Floyd, fatto che ha velocemente portato le persone a scendere in piazza in varie città del mondo ed anche a Lisbona, Porto e Coimbra tra le altre. Ma lo scorso mese c’è stato un altro evento che ha rimescolato gli umori: l’uccisione di Bruno Candé, attore portoghese di origine guineensi ucciso con 4 colpi di pistola in strada da un 76enne in seguito a minacce razziste che andavano avanti da giorni. Le persone sono andate in strada a manifestare per due giorni consecutivi in varie città portoghesi, come riferisce Observador. Per questo accaduto il parlamento della Guinea Bissau, ha anche inviato una delegazione in Portogallo affinché entri in contatto con le autorità riguardo l’assassinio e investighi sulle condizioni della comunità guineense. Attualmente in Portogallo ci sono varie minoranze etniche che si sono accresciute negli ultimi anni, provenienti soprattutto dalle ex colonie come quella brasiliana, la più numerosa, angolana, mozambicana, capoverdiana, Timor Est, São Tomé e Principe e anche quella rom. Solo lo scorso mese è stato creato un movimento sul web chiamato “Brasileiras não se calam” (Le brasiliane non rimangono in silenzio) creato da 5 brasiliane residenti a Porto, con lo scopo di denunciare e dare sostegno a donne vittime di assedio, violenza e xenofobia in Portogallo riporta Tvi24. Il movimento ha già un seguito di 12 mila ed una delle fondatrici racconta di essere venuta in Portogallo per studiare 5 anni fa e che tutte le sue amiche e conoscenti brasiliane hanno almeno una storia su situazioni in cui sono state vittime di pregiudizi. Per questo è stato creato il gruppo ma anche perché c’è stato un fattore scatenante: in un programma televisivo, Big Brother Portugal, un concorrente ha affermato che tutte le brasiliane sono donne “facili”. Il problema è che non è stato censurato in tv nazionale. Inoltre, lo scorso anno in primavera, c’è stato un altro accaduto abbastanza grave che ha fatto emergere la discriminazione nei confronti dei brasiliani nelle università. Fuori dalla facoltà di Legge dell’Università di Lisbona, degli studenti avevano messo uno stand che accanto aveva una cassa con delle pietre dentro e sopra cartello che indicava “Negozio di souvenir, gratis se è per tirare a un ‘zuca’ (termine dispregiativo per indicare un brasiliano), che è passato avanti nella magistrale”, Público. Questo è accaduto perché per entrare nella magistrale i brasiliani che venivano da università brasiliane, convertendo i voti delle loro università d’origine, ottenevano punteggi più alti nei test d’ingresso, superando per questo alcuni portoghesi. Situazioni come queste stanno emergendo in superficie sempre più frequentemente grazie ai movimenti antirazzismo e antiviolenza, l’obiettivo è di raggiungere un livello di sensibilizzazione tale da non far ripetere le stesse situazioni e far capire alla popolazione la realtà, in un Paese in cui la maggior parte dei cittadini non si reputano razzisti e non credono che queste situazioni possano accadere.

D. F., M.P.

APPROFONDIMENTO TEMATICO: La Russia rivoluziona la propria Costituzione

Il primo luglio scorso sono terminate le votazioni sugli oltre 200 emendamenti per l’aggiornamento della Costituzione russa in vigore dal 1993 a seguito di un referendum che ottenne il 58,4% dei voti a favore. La ratifica alla Costituzione del 2020 è la più importante dalla caduta dell’Unione Sovietica. Inizialmente il voto era previsto per il 22 aprile 2020, ma la pandemia COVID19 ha imposto di rimandare il voto all’estate. 

Il procedimento di modifica costituzionale è particolarmente complesso e fu pensato, all’epoca della caduta dell’Unione Sovietica, proprio per garantire stabilità alla nuova Federazione Russa. A gennaio 2020 il presidente russo Vladimir Putin ha proposto una serie di modifiche costituzionali: si tratta di 206 emendamenti della Costituzione approvati da Duma di Stato e Consiglio della Federazione l’11 marzo scorso. In seguito, il documento è stato approvato dalle assemblee legislative degli stati della Federazione. Gli emendamenti accrescono i poteri del parlamento e ne aumentano il controllo sul governo e sul Primo Ministro: questo verrà infatti eletto dalla Duma e non più dal Presidente. Inoltre, gli emendamenti permetterebbero al Presidente Putin, che avrebbe terminato il suo ultimo mandato Presidenziale nel 2024 di ricandidarsi fino al 2036, poiché gli emendamenti “azzerano” il calcolo delle annualità dei mandati precedenti. Il Presidente avrà, inoltre, più poteri in ambito giudiziario: egli potrà nominare o licenziare i giudici. Molti articoli della “nuova Costituzione” ribadiscono la necessaria differenza di sesso per contrarre matrimonio: la riforma è improntata sulla “fede in Dio” e sulla tradizione. L’unico matrimonio valido previsto costituzionalmente sarà infatti quello contratto tra “uomo e donna”. Inoltre, la Costituzione emendata prevede che salario minimo e assistenza medica vengano garantiti non più solo a livello legislativo, ma anche costituzionale. Sono anche previsti articoli che tutelano la gestione delle risorse naturali per evitare che siano esclusivo appannaggio degli oligarchi. La riforma costituzionale ha incontrato numerose critiche da parte dell’opposizione: il 1° luglio, data conclusiva delle elezioni, a San Pietroburgo sulla Piazza del Palazzo, è scoppiato il movimento “Stop Provabki” – Stop agli Emendamenti. In precedenza, a Mosca, erano stati arrestati dei manifestanti che con i loro corpi si erano distesi sulla Piazza Rossa e avevano formato il numero “2036”, anno dell’ultimo mandato di Vladimir Putin.

D.S., S.N.

APPROFONDIMENTO TEMATICO: La Germania e il tema del cambiamento climatico

La Repubblica Federale Tedesca è pioniera internazionale nella protezione del clima e nell’espansione delle energie rinnovabili. Entro il 2050, almeno l’80 % della fornitura di energia dovrà provenire da fonti rinnovabili. Dal 2002 con l’Agenda 21 la sostenibilità è diventata un compito permanente e parte integrante della direttiva politica della Germania, che nel documento viene riassunta come “Prospettive per la Germania”. Ciononostante, stando a quanto si legge su co2online.de, le conseguenze del cambiamento climatico sono già percepibili: esso colpisce diversamente a seconda delle aree del Paese, l’agricoltura è colpita da siccità e caldo, le città che si trovano sull’acqua devono far fronte ad inondazioni e mareggiate e molte altre conseguenze.

Alla fine del mese di aprile, 68 aziende tedesche, tra cui la nota multinazionale farmaceutica Bayer, si sono appellate al governo federale tedesco affinché i pacchetti di aiuto economico stanziati per far fronte alla crisi provocata dal corona virus riguardino anche il clima. Contrariamente alla crisi provocata dal Coronavirus, la questione del cambiamento climatico rappresenta una sfida da ormai molto tempo. «Dobbiamo tenere sotto controllo la pandemia e allo stesso tempo affrontare i grandi problemi legati al cambiamento climatico e alla decarbonizzazione» – così ha affermato Matthias Berninger, Direttore di “Public Affairs und Nachhaltigkeit”, su iwd.de.

Stando a quanto emerge sul giornale Handelsblatt, la Commissione Europea presenterà una proposta per gli standard di CO2 entro due anni al massimo per far sì che il traffico di merci sulle strade in Europa venga decarbonizzato. I veicoli elettrici rappresentano una buona soluzione, su germanzero.de emerge che i mezzi elettrici sono cinque volte più efficienti di quelli convenzionali per l’uso di carburanti sintetici. Le soluzioni sono un’elettrificazione completa del traffico stradale, un passaggio dall’automobile al trasporto pubblico o alla bicicletta, nonché una progettazione adeguata delle città.

L.R., M.S.

MEDIO ORIENTE

APPROFONDIMENTO TEMATICO: La donna nel mondo islamico, tra emancipazione e restrizioni

La tematica che affronteremo in questa rassegna, il ruolo della donna nei Paesi arabi, è un fenomeno molto controverso che in numerose occasioni è stato motivo di accesi dibattiti in tutto il mondo. Nonostante molte donne studino, gestiscano i soldi della famiglia e lavorino, tante altre ancora sono vittime di matrimoni combinati, discriminazioni politiche e soprusi all’interno delle proprie famiglie e nelle società in cui vivono. È la condizione femminile nei Paesi arabi, dove l’emancipazione si alterna agli abusi e il progresso alle violazioni.  

In tal senso, lo scenario offerto dal Medio Oriente è piuttosto diversificato.  

Secondo Haifa Fahoum al-Kaylani, fondatrice del Forum internazionale per le donne arabe, il mondo femminile nei Paesi arabi ha conquistato significativi traguardi: dalla Tunisia fino all’Iran il numero delle laureate in medicina, farmacia e legge è cresciuto esponenzialmente. Si calcola infatti che circa il 70% dei laureati nel mondo arabo siano donne. In Egitto, ad esempio, la carica di Ufficiale di stato civile addetto alle cause matrimoniali è stata assegnata proprio alla 32enne Amal Selim. È la prima donna a ricoprire tale carica in Egitto.

È anche vero, però, che dal punto di vista economico e politico la presenza delle donne è piuttosto limitata e in alcuni Paesi la società patriarcale è causa di continue discriminazioni.

La condizione ambivalente della popolazione femminile accomuna Paesi ricchi e poveri: dagli Emirati Arabi Uniti, dove le donne d’affari aspirano a competere con le loro controparti maschili, con la speranza di poter migliorare l’economia del proprio Paese, allo Yemen in cui il Forum delle Sorelle arabe ha invitato la società civile a migliorare l’ingiusta condizione d’inferiorità a cui il genere femminile è sottoposto.

Insomma, vi sono reali pressioni sui Governi per trasformare quello che ora è un sogno ambizioso in reale emancipazione.

Sebbene nell’immaginario occidentale si suppone che le donne musulmane siano da sempre sottomesse e che non abbiano mai realmente lottato per far valere i propri diritti, le esperienze di molte donne arabe ci raccontano una storia diversa che va oltre il semplice pregiudizio della donna oppressa. È dunque possibile parlare di femminismo arabo e islamico, un fenomeno che pur avendo avuto tempistiche e, a volte, caratteristiche diverse di Stato in Stato, può essere descritto in maniera sostanzialmente omogenea.

Negli ultimi dieci anni, i movimenti femministi arabi sono stati influenzati dai cambiamenti politici che hanno scosso il mondo arabo, sottolineando un significativo impatto sulla partecipazione politica e sociale delle donne, che, tra alti e bassi, hanno giocato un ruolo fondamentale soprattutto durante la rivoluzione araba del 2011.

Ad oggi sicuramente il genere femminile nei Paesi arabi festeggia molti traguardi nel campo dell’educazione e del lavoro, ma la strada verso l’uguaglianza tra i sessi è ancora lunga.

S.H.

AMERICA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Modernizzazione post-Covid

La pandemia provocata dall’inarrestabile diffusione del Covid-19 ha avuto pesanti ripercussioni sulle economie di tutti i Paesi dell’America Latina causando la peggiore recessione della storia sudamericana e rendendo più evidenti le disuguaglianze già presenti nell’intera regione geografica. Tuttavia, quella che ha le sembianze di una reale catastrofe finanziaria potrebbe offrire la possibilità di perseguire nuovi obiettivi, quali il passaggio alla Green Economy e la creazione di 15 milioni di nuovi posti di lavoro.

Secondo un articolo de El Economista, durante un meeting avvenuto tra Graham Watkins, a capo del settore dedicato ai cambiamenti climatici all’interno del Banco Interamericano de Desarollo (BID), e Vinícius Pinheiro, direttore regionale della Organización Internacional del Trabajo (OIT), si è discusso della possibilità di istituire nuovi posti di lavoro e, contemporaneamente, di introdurre misure atte a fronteggiare il problema del cambiamento climatico.

La Green Economy può essere proficuamente adottata in svariati settori come l’agricoltura e la silvicoltura e può essere di grande supporto per i Paesi che devono risollevarsi economicamente dopo la pandemia. L’agricoltura e la silvicoltura rappresentano un rilevante potenziale lavorativo in un’area che detiene circa il 40% di biodiversità e il 50% di foreste tropicali del mondo, oltre ad essere una regione che coltiva moltissimi alimenti esportati in tutto il globo.

Watkins afferma che l’obiettivo è quello di arrivare a zero emissioni di carbonio: il percorso è lungo e difficile, ma tanti Paesi stanno già lavorando in quella direzione, in particolar modo il Cile e il Messico che utilizzano l’energia eolica, senz’altro la più economica in assoluto.

Anche le altre nazioni dovranno adoperarsi al fine di diminuire progressivamente l’uso dell’elettricità per cucinare e per il riscaldamento; bisognerà preferire il trasporto pubblico a quello privato, si dovrà avere maggiore cura della vegetazione e della natura in genere. Anche l’alimentazione dovrà assicurare una maggiore introduzione nella dieta di sostanze di origine vegetale; dovranno essere privilegiati materiali riciclabili e nelle costruzioni sarà preferibile utilizzare legno o bambù.

Pinheiro, inoltre, rimarca la necessità di applicare una politica che garantisca la transizione ad una economia sostenibile e senza disparità tra gli Stati sudamericani. Il rappresentante dell’OIT prosegue riconoscendo che ci saranno industrie ed imprese che subiranno grossi tagli, ma sostiene che, per sopperire a tali perdite, occorrerà puntare maggiormente sul turismo e sollecitare la collaborazione con le comunità locali per valorizzare la crescita di tale settore in maniera sostenibile.

L.C., M.D.F. e I.V.

ASIA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Il Gaokao e il sistema educativo cinese

La rivista Cina in Italia, ci racconta qualcosa in più sul sistema educativo cinese, parlandoci di tradizioni e valori tramandati nel tempo.

Innanzi tutto, è bene precisare che il sistema scolastico cinese è molto simile a quello italiano, le principali differenze si trovano nella durata della scuola elementare e della scuola superiore che in Italia durano rispettivamente 5 e 5 anni mentre in Cina 6 e 3 anni.

Altra grande differenza sta nella scuola dell’obbligo: in Italia gli studenti devono avere un’istruzione gratuita e obbligatoria dai 6 anni fino ai 16 anni mentre in Cina invece la scuola dell’obbligo ha una durata di 9 anni: 6 anni di scuola elementare più 3 di scuole medie.

La legge sui 9 anni di istruzione obbligatoria è entrata in vigore il 1 ° luglio 1986 per riuscire a garantire un’educazione universale a tutti i cinesi in età scolare e ridurre il tasso di analfabetizzazione dell’intera nazione, molto elevato prima del 1986.

In Cina, oltre alle materie più classiche, è previsto l’insegnamento del Tai Chi, una disciplina marziale utile per l’elasticità muscolare, per il controllo della respirazione e della postura e per ridurre lo stress.

Fin dalla scuola materna, gli insegnanti e i genitori educano i bambini secondo l’arte del “buon cittadino” perseguendo quei valori di matrice confuciana, quali la collettività, la disciplina, il rispetto delle regole e della gerarchia.

Inoltre, fin da piccoli, gli studenti si dedicano ad attività extra scolastiche, come suonare uno strumento o praticare uno sport, ma soprattutto frequentano lezioni extra di mattutine di matematica, cinese mandarino, storia, geografia e scienze politiche e inglese   per potersi preparare all’esame più temuto dagli studenti cinesi: Il Gaokao.

Data l’importanza che ricopre questo test nella cultura cinese, non sorprende che tutta la didattica, a partire dalle scuole elementari, sia orientata al preparare al meglio gli studenti per questo esame. Superare questo test infatti, significa, nell’ottica degli studenti, degli insegnanti, della famiglia e della società poter aver una vita degna e di successo.

Il Gaokao si tiene ogni anno, una sola volta all’anno e dura due giorni. Quest’anno a causa del coronavirus l’esame è stato rimandato di un mese e sono state adottate diverse misure preventive per garantire la salute degli studenti.

Tante sono le misure di sicurezza per impedire ai ragazzi di barare: la maggior parte delle sale d’esame installano telecamere a circuito chiuso e alcune usano addirittura i metal detector.

In alcune scuole è stata utilizzata anche l’identificazione delle impronte digitali e dell’iride per verificare l’identità degli studenti. È fuori discussione copiare, pena l’impossibilità di ripetere il test per tre anni.

La società cinese è molto competitiva, per questo gli studenti dimostrano una grande forza di volontà, dedizione e concentrazione per poter emergere e poter realizzare il sogno di una vita migliore. Da parte dei genitori, c’è lo sforzo continuo per far sì che i figli possano distinguersi e ad eccellere fra oltre un miliardo di persone.

G.R.

OCEANIA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Gli effetti del movimento Black Lives Matter

Negli Stati Uniti, secondo il New York Times, nel North Side di Minneapolis ci sono opinioni decisamente contrastanti dopo l’uccisione di George Floyd sullo sforzo del Consiglio Comunale per ridurre significativamente le dimensioni e la portata delle forze di polizia di Minneapolis.

I residenti si lamentano dei maltrattamenti dilaganti della polizia, ma anche di crimini e violenze fuori controllo. Dunque, al contempo si ha il disprezzo nei confronti della polizia e la necessità che qualcuno intervenga in caso di violazioni.

Secondo una sondaggio su Gallup, pubblicato a luglio, il 70% degli americani di colore è  favorevole alla riduzione del budget del dipartimento di polizia, mentre il 22% ha sostenuto una misura più drastica: azzerare i budget del dipartimento di polizia.

La maggior parte dei residenti del North Side continua a sperare in importanti riforme.

Il movimento Black Lives Matter, nato a seguito della morte di George Floyd, è stato appoggiato da vari Paesi, tra questi c’è il Regno Unito, luogo di molte proteste antirazziste

Secondo l’Evening Standard, queste ultime sono state caratterizzate da marce pacifiche, canti e discorsi nei quali vengono ricordati anche i crimini del Paese.

Migliaia di manifestanti si sono riuniti e hanno camminato insieme nelle strade di Brighton, con indosso abiti scuri reggendo cartelli con slogan antirazzisti come, ad esempio, quello di “decolonizzare tutto”, come si legge su Indipendent.

Anche l’Australiaha sostenuto il movimento attraverso manifestazioni contro il razzismo, una delle quali, avvenuta a Sydney, è degenerata portando all’arresto di sei manifestanti, secondo DW.

Come riporta ABC News, la polizia locale ha effettuato anche l’arresto dell’organizzatore, Paddy Gibson, per aver violato gli ordini di sicurezza pubblica dovuti al Covid-19.

I manifestanti chiedevano giustizia per David Dungay jr, un ventiseienne aborigeno, morto mentre era in custodia presso il carcere di Long Bay cinque anni fa.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Prima edizione speciale della rubrica di approfondimenti tematici della nostra rassegna stampa: uno sguardo più nel dettaglio su diverse tematiche di spicco nel mondo.

EUROPA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Le vacanze spagnole post-Covid

La Spagna, dopo un brutto colpo alla propria economia, cerca di riprendersi anche grazie al turismo nazionale. Infatti, così come in altri Paesi, i cittadini dovranno puntare a delle vacanze ridimensionate, adattandosi spesso con nuove alternative ripensate nell’ottica post-Covid. Nelle scorse settimane, esperti ed economisti si sono interrogati ed hanno condotto degli studi per osservare l’approccio degli spagnoli al nuovo modo di viaggiare dopo tre mesi di isolamento.

L’articolo di EDeconomíaDigital, giornale online di economia, offre uno studio interessante realizzato proprio al fine di avere una fotografia dettagliata delle scelte degli spagnoli per questa estate: il campione è stato di 4.258 persone maggiorenni intervistate telefonicamente in 50 province dal 1 al 9 giugno. Uno dei risultati più eclatanti è che solo il 27,2% pensa di andare in vacanza, mentre il 65,7% non lo farà. Il 58,5% del primo gruppo, comunque, vorrebbe misure preventive rafforzate in vacanza. Il 90% rimarrà in territorio nazionale e vanno per la maggiore le seconde case di proprietà. L’83% preferisce muoversi in macchina rispetto ad altri mezzi.

Epturismo conferma i principali dati, aggiungendo che il 50% delle famiglie spagnole si è dichiarata disposta a pagare un incremento del 5% dei mezzi di trasporto o strutture alberghiere per aver maggior protezioni anti-contagio.

Anche Expansión informa degli studi fatti riguardo le prospettive di vacanze degli spagnoli. Ad esempio, si stima che i giovani sotto i 30 anni saranno i primi a far ripartire il settore del turismo, prediligendo mete di turismo sportivo, mentre è più vulnerabile la fetta dei più adulti, dai 40 in su, che procederà con più cautela. Gli spagnoli tra i 40 e i 55 anni preferiranno (48,2%) viaggi dedicati alla scoperta della natura, seguiti da viaggi dedicati allo shopping, alla gastronomia e alla cultura. Ma la certezza di quest’anno è soprattutto una: si preferiranno mete turistiche naturali. Questo tipo di turismo ha visto un incremento del 38,5% già dal 2017, e questo è sicuramente l’anno che non smentirà la tendenza. Infatti, i luoghi con attrazioni naturali garantiscono divertimento all’aria aperta evitando assembramenti, e la soluzione perfetta può trovarsi nell’affitto di case di campagna o alloggio in agriturismi. A questo proposito i municipi e le agenzie spagnole si sono già messe all’opera per riattivare il settore e proporre incentivi e percorsi di qualità e in sicurezza.

I viaggi e i percorsi naturalistici si concentrano nelle regioni della Catalogna, Castiglia e Leone, Andalusia e Aragona; il turismo culturale si divide tra Andalusia, Madrid e Castiglia e Leone; mentre per quello gastronomico vediamo l’Andalusia al primo posto seguita da Castiglia e Leone e Galizia. Ma non dobbiamo dimenticare anche i viaggi termali, nei centri benessere, e i viaggi religiosi, dove spicca l’Andalusia seguita dalla Galizia (regione da cui parte il cammino di Santiago).

Uno degli aspetti più importanti da ricordare, tuttavia, è sempre la qualità del turismo nonostante il periodo critico che la Spagna sta vivendo, evitando di incappare nell’ascesa dei prezzi alle stelle o di fornire dei servizi scadenti pur di ricevere turisti.

L.C, M.D.F. e I.V

APPROFONDIMENTO TEMATICO: La vita dei cittadini tedeschi dopo il Coronavirus

Il coronavirus ha sconvolto la vita di molti e colpito diversi ambiti del quotidiano. Il privato, il lavoro, l’economia. Questo rapido diffondersi del virus non ha fatto altro che gettare i Paesi in confusione, Germania compresa. Tutti forzati a casa, costretti all’inerzia e in moltissimi casi alla lontananza dagli affetti più cari. A tal proposito, ci siamo già occupati del faticoso allontanamento tra coppie, in particolare di anziani ricoverati. In un’intervista alla NDR, è la stessa autrice Andrea Schmidt a raccontare l’esperienza vissuta distante dalla mamma malata di Alzheimer. Soprattutto chi vive un dolore vede le mancate visite come un distacco, un abbandono quasi, non facile da motivare.

Anche i bambini hanno vissuto mesi difficili. La chiusura delle scuole, dei parchi, delle strutture ludiche a loro dedicate, ha provocato un aumento smisurato dell’utilizzo della rete da parte di questi ultimi. Secondo un’indagine del DAK, la durata media del tempo trascorso online dai ragazzi è aumentata del 66% nei giorni feriali, giorni ordinariamente trascorsi a scuola. Un dato preoccupante per il commissario federale per le droghe Daniela Ludwig che, come si legge sul Tagesschau, esorta genitori, insegnanti e politici a fare più attenzione per invertire il trend. Gli adulti invece hanno dovuto sperimentare il lavoro da casa. Secondo un altro studio dell’assicurazione sanitaria tedesca DAK, riportato dal giornale Die Zeit, ben il 76,9% di 7.000 dipendenti intervistati vorrebbe mantenere questa modalità di lavoro anche in futuro. Stando alle informazioni trapelate su Die Zeit, la multinazionale Siemens, la Deutsche Bank e Twitter stanno già valutando il futuro dei propri dipendenti in questo senso. Quello che emerge è: meno stress e più produttività, con una corretta conciliazione tra lavoro e famiglia. Per il Professor Eichhorst, esponente del Mercato del lavoro e delle Politiche Sociali presso l’Istituto di Economia del Lavoro a Bonn, siamo di fronte ad un nuovo stile di vita. In una lunga conversazione al giornale Die Zeit dichiara che sempre più spesso ci si alternerà tra casa e posto di lavoro. Le esperienze di meeting online hanno avuto risvolti positivi e inevitabilmente hanno mostrato una comodità da voler ricreare per il domani. «Prima del coronavirus, secondo una tradizione burocratica e industriale la gestione del lavoro era strettamente gerarchica, soprattutto in Germania. L’attività doveva essere divisa dal tempo libero e ciò si rispecchiava nella separazione tra luogo di lavoro e spazio abitativo. I datori avevano paura di perdere il controllo sullo sforzo effettivamente profuso dai dipendenti, solo recentemente si registra un cambio di prospettiva». In ogni caso, se è vero che lavorando online si ridurrebbero stress, viaggi per i pendolari e spese collaterali, è vero anche che la collaborazione e gli incontri fisici sono delle occasioni sociali e il sentirsi parte di un team che si scambia le idee agevola la creatività. Inoltre, l’ufficio rappresenta un luogo paritario, dove ognuno vive le stesse condizioni lavorative. Dunque, «la cosa più giusta sarebbe far scegliere i dipendenti, in base alle esigenze» prosegue Eichhorst, visto che, per i più pignoli e diffidenti, anche i software digitali ad oggi possono controllare l’attività dei dipendenti e, tramite il consenso per la condivisione dello schermo, rendono possibile visionare le finestre del browser aperte.

L.R., M.S.

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Dalla corsa allo spazio a quella per il vaccino: sviluppi e controversie in merito alla realizzazione del vaccino contro il Covid-19

La Russia mira a diventare il primo Paese al mondo ad avere una formula di immunizzazione contro il Covid-19 approvata, secondo il capo del Russian Direct Investment Fund (RDIF), che sta finanziando la ricerca, Kirill Dmitriev. In una trasmissione televisiva egli ha affermato che “gli americani rimasero sorpresi quando sentirono il segnale acustico provenire dal satellite Sputnik. È la stessa cosa che accadrà con questo vaccino. La Russia ci arriverà per prima”. In questo senso, la scienza russa sta evocando lo stesso spirito di successo della corsa allo spazio nella corsa allo sviluppo di un vaccino contro il coronavirus.

“Tuttavia, la priorità dei nostri scienziati non è l’essere i primi, bensì la protezione delle persone”, ha ammonito Dmitriev.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della sanità, ci sono attualmente studi clinici in tutto il mondo su 26 potenziali vaccini contro il coronavirus. Tuttavia, negli elenchi dell’OMS non appaiono i vaccini russi che si trovano nella seconda o terza fase dei test.

Il prodotto utilizza vettori adenovirus umani che sono stati resi più deboli in modo da non replicarsi nel corpo e a differenza della maggior parte dei vaccini in fase di sviluppo, si basa su due vettori, non uno, e ai pazienti dovrebbe essere somministrata una seconda dose di richiamo in un secondo momento.

Gli studi sul farmaco sono condotti dall’istituto di ricerca statale Gamaleya di Mosca, che ha dichiarato che entro il 10 agosto sarà completata la seconda fase dei test di un vaccino anti-coronavirus. I venti volontari che si sono sottoposti alla sperimentazione del vaccino, infatti, sono stati dimessi lunedì 20 luglio dopo circa un mese di osservazione: a questo proposito, il Ministero della difesa, che ha lavorato insieme all’Istituto Gamaleya per produrre il vaccino, ha dichiarato che i volontari hanno mostrato inequivocabilmente l’immunità a Covid-19.

Tuttavia, prima di lanciare una vaccinazione di massa, il farmaco deve ricevere un’approvazione normativa, che ne certifichi la reale efficacia e sicurezza.

Secondo il capo del dipartimento di virologia dell’istituto di medicina sperimentale “Riborodintseva”, la professoressa ed esperta OMS Larisa Rudenko, nonostante un gran numero di sviluppi interessanti, un vaccino efficace e sicuro per il coronavirus non è ancora stato creato. L’istituto procede con un metodo diverso che prevede l’elaborazione di un vaccino vivo, che prende come vettore il vaccino antinfluenzale domestico, a cui sono stati aggiunti gli antigeni sintetizzati del coronavirus, ovvero quelli responsabili dell’immunogenicità. “Se il coronavirus inizia a circolare come un virus stagionale, allora avremo già la possibilità di vaccinare simultaneamente le persone contro l’influenza e il coronavirus” aggiunge l’esperta.

Inoltre, gli esperti di tutto il mondo hanno reagito con grande scetticismo agli sforzi di Mosca sul fronte medico e il mese scorso, Stati Uniti, Canada e Regno Unito hanno accusato la Russia di aver tentato di rubare informazioni sul vaccino per il Covid-19. Nelle accuse di Washington è rientrata anche la Cina, ma Mosca e Pechino hanno respinto queste accuse, indicando la mancanza di prove.

D.S., S.N.

AFRICA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Le sorti dell’istruzione in Angola post-Covid

In Angola, come riporta Observador,il Sindacato Nazionale dei Professori è allarmato per la mancanza di infrastrutture scolastiche nel Paese, poiché non presentano le condizioni adatte a garantire il rispetto delle norme anti contagio. La proposta dei professori angolani è quella di ripartire con le lezioni direttamente a settembre, tenendo un occhio vigile sulla curva epidemiologica. Il primo elemento importante ad essere assente nelle scuole angolane è l’acqua: spesso è un bene molto scarso se non addirittura assente. Un altro fenomeno è quello degli asili, come scrive l’Observador. Questi ultimi infatti, hanno licenziato nelle ultime settimane più di 5000 persone e molti chiuderanno definitivamente. A dare l’allarme è stata una rappresentante del settore, che spiega che ciò che sta succedendo è una reazione al mancato pagamento delle tasse scolastiche che si prolungherà fino al ritorno in aula. Infatti, il governo angolano, ha sospeso i pagamenti delle tasse scolastiche in tutte le istituzioni pubbliche e private, fino al ritorno delle lezioni in presenza le quali ancora non hanno una data certa. Questa scelta ha portato problemi di carattere economico, sociale ed educativo. In merito alla questione, D’jandira Catela do Vale (della commissione esecutiva dei centri infantili) che rappresenta 200 centri infantili privati in tutto lo stato ha ricordato che le scuole sono chiuse dal 22 aprile, giorno in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza e che, nonostante ciò, la didattica è continuata a distanza usando la piattaforma Zoom. Purtroppo, però, molti centri sopravvivono con meno del 30% delle tasse scolastiche o anche meno, nonostante continuino a pagare per canoni di affitto “assurdi” e gli stipendi ai propri dipendenti. D’jandira Catela do Vale ha mandato un appello al Governo, affinché si impegni a far sì che le scuole continuino a poter lavorare. Ha anche previsto che in caso il governo non decida di rivedere la sospensione delle tasse scolastiche, 150 centri infantili della commissione esecutiva dovranno chiudere. L’argomento è stato affrontato anche da Jornal de Angola, che ha preso però in considerazione tutte le scuole, dagli asili alle università. A causa del rinvio delle lezioni circa 225 mila professori e personale amministrativo rimarranno senza lavoro. L’istruzione privata offre più posti di lavoro del settore pubblico e per questo Antonio Pacavira (presidente dell’Associazione Nazionale per l’Insegnamento Privato) ha chiesto una risposta tempestiva dal governo. La proposta fatta è quella di fornire una sorta di reddito momentaneo affinché non ci si debba trovare costretti a doversi licenziare. Un’altra proposta fatta al governo è quella di guardare al futuro e continuare a fare lezione online, soluzione che però il governo guarda con diffidenza. Di fatto, però, le lezioni online salverebbero da molti licenziamenti.

M. P., D.F.

MEDIO ORIENTE

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Le festività islamiche durante il covid-19: nuove tradizioni?

Per molti fedeli di religione islamica l’inizio del Ramadan, i festeggiamenti del Eid al-Fitr e del Eid al-Adha si sono sovrapposti ad un periodo molto difficile per l’intera umanità.

A causa del coronavirus, infatti, molti musulmani si sono ritrovati a dover festeggiare in circostanze del tutto nuove e inaspettate.

Cominciamo dal Ramadanرمضان”, il mese sacro del digiuno dedicato alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina, che quest’anno si è svolto in maniera molto diversa, senza la preghiera collettiva al tramonto, senza l’Iftar e con le moschee chiuse.

Il Ramadan è considerato da molti come un importante momento sociale, oltre che spirituale: dopo il tramonto, infatti, famiglie e amici solitamente si riuniscono in gruppi numerosi, per mangiare e festeggiare insieme.

Quest’anno, però, le restrizioni in vigore in quasi tutto il mondo per limitare la diffusione del coronavirus hanno trasformato il Ramadan in modo significativo: in moltissimi Paesi è stato vietato l’ingresso alle moschee, le preghiere pubbliche sono state annullate e le famiglie sono state costrette a utilizzare le videochiamate per le grandi cene che normalmente coinvolgono un vasto numero di amici e parenti.

E anche la fine, così come l’inizio, si è svolta in condizioni straordinarie. Inaugurato il 24 aprile nella totale chiusura dei fedeli musulmani di tutto il mondo, il Ramadan si conclude ancora in lockdown festeggiando Eid al-Fitr “عيد الفطر, la festa dell’interruzione del digiuno, dentro casa.

Queste manovre per contrastare la diffusione del Covid-19, si sono protratte anche per il Eid al-Adha “عيد الأضحى”, la festa del sacrificio, che segna l’inizio del pellegrinaggio nel mese Dhū l-Ḥijja.

Difatti, il tradizionale pellegrinaggio è stato fortemente ridimensionato a causa della pandemia: l’evento che solitamente richiama alla Mecca oltre due milioni di persone da tutto il mondo, nel 2020 vedrà l’affluenza di un massimo di dieci mila pellegrini, tutti locali, con accesso contingentato, distanziamento sociale e rigide misure di sicurezza.

Le autorità del Regno hanno infatti imposto il divieto di arrivo ai fedeli internazionali, una misura decisa da Riad nel tentativo di limitare nuovi contagi da Covid-19, in quanto l’Arabia Saudita ha registrato il numero più alto di casi nella zona, divenendo così uno dei principali focolai del Medio Oriente.

Tutti i pellegrini sono sottoposti al controllo della temperatura al loro arrivo alla Mecca e sono obbligati a un periodo pre e post quarantena. Inoltre, è previsto l’obbligo di indossare la mascherina in ogni fase dell’Hajj (pellegrinaggio), come riportato dalla BBC Arabic.

Dal punto di vista economico, invece, annualmente il pellegrinaggio fa entrare nelle casse saudite circa dieci milioni di euro e l’enorme perdita economica di quest’anno si somma a quelle già registrate dal regno saudita a causa di una crisi finanziaria preesistente alla pandemia del Covid-19.

S.H.

AMERICA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Canada, il primato del Québec per le spese anti Covid

Il Québec è il campione degli interventi economici anti Covid-19, primo a livello provinciale per iniezioni di somme di denaro per contrastare gli effetti della pandemia.

In una recente analisi, il Responsabile del bilancio parlamentare del Canada ha messo a confronto il coinvolgimento di vari governi provinciali nella lotta contro il Covid-19. Come riportato da La Presse, l’organismo federale ha preso in esame non solo l’assistenza diretta dei governi, ma anche il sostegno finanziario alle imprese e alle società di trasporto pubblico. È emerso che il Québec ha immesso 28,7 miliardi di dollari nell’economia per combattere il Coronavirus, 10 miliardi di dollari in più rispetto all’Ontario (17,5 miliardi di dollari): le due province del Canada centrale fanno la parte del leone sul totale delle altre province di 66,6 miliardi di dollari. Queste operazioni di finanziamento, sebbene importanti, sono ancora relativamente modeste rispetto a quelle del governo federale. Il governo Trudeau ha immesso 403,4 miliardi di dollari nell’economia, ovvero il 18,7% del PIL del Canada! E potrebbe non essere ancora finita.

Il governo del Québec stima i suoi interventi a 28,3 miliardi di dollari, di cui 3,7 miliardi sono destinati a rafforzare il sistema sanitario, mentre 5,8 miliardi sono stati utilizzati per sostenere i salariati e i liberi professionisti. Il resto, 18,8 miliardi di dollari, sono volti all’obbiettivo, suggestivamente intitolato, di «mitigare l’impatto della pandemia sull’economia». Gran parte dei 28 miliardi di dollari non rappresentano una spesa, ma un investimento anticipato (2,9 miliardi di dollari) o un rinvio dei crediti (5,8 miliardi di dollari per il tasso di vendita, 4,5 miliardi di dollari per le imposte sul reddito dei privati e altri 2,8 miliardi per gli acconti provvisori).

Quanto al bilancio, il deficit del Québec quest’anno non si avvicinerà a 28 miliardi di dollari, ma ammonterà piuttosto a circa 10,9 miliardi, e possiamo aspettarci che l’anno prossimo scenderà a circa 6 miliardi. Tuttavia, questi apporti di liquidità dovranno essere finanziati e richiederanno a loro volta liquidità, soprattutto perché si aggiungono ai debiti provinciali in scadenza che dovranno essere rifinanziati, oltre ai disavanzi che erano stati previsti. In totale, quindi, tenendo conto dei circa 67 miliardi di dollari di misure Covid-19 dei governi provinciali, le province richiederanno 195 miliardi di liquidità entro la fine del 2021. Tra le quattro province con la maggiore richiesta di fondi, il Québec ha il migliore rating di credito, seguito da Ontario, Manitoba e Terranova.

In conclusione, l’analisi del Responsabile di bilancio non esprime giudizi in merito all’adeguatezza e l’impatto delle iniezioni di liquidità da parte del Governo; un giorno, forse, gli economisti ci diranno in che misura, a posteriori, le azioni dei governi provinciali – e del Québec in particolare – sono state benefiche o meno per l’economia, a seconda delle modalità di intervento.

S.C.

ASIA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: L’impatto economico della Cina sull’economia occidentale post-Covid

La Cina, ad oggi, è sicuramente uno degli Stati più potenti al mondo. L’eccezionale crescita economica e la rivendicazione di un maggior peso politico a livello internazionale hanno permesso alla Cina di conquistarsi un posto d’onore all’interno dell’assetto geo-politico mondiale. Inoltre, la proiezione regionale e internazionale del Paese ha aumentato enormemente la sua influenza nelle relazioni internazionali al punto da poter cambiare le relazioni economiche e gli equilibri geo-politici non solo in Asia, ma anche in molte altre aree del globo.

Il coronavirus,  come riportato da Wired, non solo ha scatenato un’emergenza globale al livello sanitario, ma ha anche prodotto una serie di effetti importanti sull’economia, poiché i mercati internazionali stanno reagendo alle contromisure prese dal governo cinese e da quelli degli altri Paesi in diversi settori, dal turismo al commercio.

Innanzitutto, ci sono gli effetti diretti sulla città di Wuhan, da dove il virus, come noto, si sarebbe propagato.  Metropoli da oltre 11 milioni di abitanti, diventata negli anni uno dei centri propulsori degli investimenti cinesi sulle nuove tecnologie e l’industria pesante dove I tassi di crescita sono stati superiori alla media nazionale, arrivando a sfiorare il 7,8% nel 2019 dopo l’8% del 2018. L’isolamento completo della città ha rappresentato un duro colpo per la produzione, ed è destinato a tradursi in un calo generale dei consumi, delle importazioni e delle esportazioni.

Poi ci sono gli effetti più ampi sull’intera Cina. La chiusura forzata per le  Le Borse di Shanghai e Hong Kong,  ha avuto effetti sui titoli delle società quotate e secondo Shaun Roache, capo economista di Standard & Poor’s per la regione Asia-Pacifico, uno degli effetti principali potrebbe essere legato a un crollo dei consumi da parte dei cinesi stimato attorno al 10% soprattutto nei settori relativi turismo e agli acquisti, il che si tradurrebbe in una contrazione del Pil cinese dell’1,2%, come riporta Il Sole 24 Ore.

A guadagnare sono invece le azioni di aziende che operano nel settore sanitario, alcune delle quali sono quotate sul listino ChiNext. Shanghai Dragon, per esempio, specializzata in prodotti medicali monouso ha visto il titolo salire del 10%, così come anche l’azienda Tianjin Teda, specializzata nella produzione di mascherine monouso. Jiangsu Bioperfectus Technologies,  che ha creato un sistema di monitoraggio degli ospedali, ha visto salire le azioni addirittura del 20%, come riportato da aboutpharma.

Stessa tendenza si registra anche per le azioni di aziende sanitarie di Paesi limitrofi, come il Giappone, dove la società Kawamoto Corporation, che produce mascherine, guanti monouso e salviettine disinfettanti ha visto schizzare il valore delle azioni a un più 23,6%.

Il mercato del lusso sembra essere tra i più colpiti. Le azioni del colosso Lvmh guidato da Bernard Arnault, che possiede alcuni dei marchi più apprezzati dai nuovi ricchi cinesi, in un primo momento ha perso oltre il 5% ma adesso è in ripresa, così come i titoli di altre grandi firme, tra cui Ferragamo e Prada, che stanno riguadagnando terreno.

Pesanti ripercussioni si sono viste anche sulle compagnie aeree internazionali. Le azioni di EasyJet, per esempio, hanno perso il 4,6% e International Consolidated Airlines il 4,3%. Male anche AirFrance (-4,5%) e soprattutto Lufthansa, che è arrivata a perdere fino al 5,2%.

Secondo le stime del sito Statista, nel 2019 il numero di turisti cinesi è stato di circa 2,8 milioni di persone, con un impatto importante per l’economia del Paese. Il blocco totale dei viaggi porta sicuramente ripercussioni all’economia globale.

Le grandi compagnie, come Facebook, hanno ridotto i contatti con la Cina, consigliando agli impiegati a evitare viaggi non necessari verso la Cina, ancora chiusa e impossibilitata ad accogliere gli stranieri, visto il numero di contagi in aumento.  È inoltre stato chiesto ai dipendenti che hanno viaggiato in Cina di lavorare da casa, come riporta Reuters.

Le aziende internazionali con sede in Cina stanno prendendo contromisure. Secondo quanto riportato da Npr, Starbucks ha chiuso oltre 2mila punti vendita nel Paese, in accordo con le autorità locali, per evitare che possano diventare luoghi di contagio. Una decisione simile ha preso anche McDonald’s. Disney, invece, ha chiuso il suo Resort a Shanghai, che accoglie ogni anno circa 12 milioni di visitatori, in attesa di nuove disposizioni da parte delle autorità. Toyota ha annunciato lo stop della produzione negli stabilimenti cinesi.

La situazione non è sicuramente delle più rosee, ma gli sforzi da parte dei Paesi colpiti dalla pandemia, stanno avendo il loro frutti. Collaborare tutti insieme permetterà al mondo di tornare a vivere serenamente.

G.R.

OCEANIA

APPROFONDIMENTO TEMATICO: Covid-19: i casi più recenti, ultime restrizioni e test sperimentali in atto

Secondo il The Guardian, in Australia, il premier Daniel Andrews, ha imposto tre nuove restrizioni dovute al Covid in tutta la regione di Victoria, attive a partire dal 6 agosto.

Dopo che lo Stato ha di recente registrato altri 671 casi di coronavirus e sette morti, il premier ha annunciato uno “stato di calamità”.

La polizia di Victoria ha ricevuto “poteri straordinari” per far rispettare le limitazioni sui movimenti delle persone e per emettere multe fino a 5.000 dollari. La sanzione, che può essere emessa per aver violato gli ordini di quarantena e di isolamento, è la più grande multa in loco prevista dalla legge del Victoria.

Nel Regno Unito,secondo quanto riportato dal The Guardian, l’Ufficio Nazionale di Statistica (ONS) hainformato della morte di 8.892 persone in Inghilterra e in Galles verso la fine del mese di luglio. Tuttavia, il numero di morti relativi al Covid è sceso a livelli che non si vedevano da metà marzo: i decessi sono in calo in tutte le regioni inglesi, ad eccezione dello Yorkshire, dell’Humber e delle East Midlands, dove le cifre mostrano piccoli aumenti.

Il primo ministro Nicola Sturgeon afferma che ci sono stati altri casi di coronavirus in Scozia, che rappresentano lo 0,9% delle persone appena testate. Nel complesso, questo porta il numero complessivo di casi positivi a 18.717.

In Irlanda del Nord il numero totale di persone che sono state infettate è di 5.996, senza nuovi decessi registrati, lasciando il totale a 556, secondo i dati ufficiali.

Secondo la CBC in Canadasono confermati 117,333 casi da COVID-19.

L’ Ottawa Public Health (OPH) ha eseguito più di 1.650 test combinati nel primo weekend di agosto, come riporta la CBC. L’Ontario, invece, ha visto un totale di 39.628 casi confermati da quando l’epidemia è iniziata a fine gennaio e di questi, quasi il 90% è considerato risolto, come riportato dalla CBC.

Intanto, nel Paese, una società farmaceutica sta esortando il Governo a condurre i test di un potenziale vaccino sugli esseri umani.

Secondo il National Post, questi test erano già stati condotti sui ratti e un importante esperto di assistenza sanitaria afferma che, nonostante i risultati siano promettenti, è ancora presto per dare un giudizio definitivo sulla loro riuscita.

Gli Stati Unitiiniziano i test di un farmaco contenente anticorpi contro il coronavirus.

Come riportato da CNBC, saranno impiegati nel trattamento sperimentale dal farmacista Eli Lilly.

Dato il numero elevato di pazienti negli ospedali americani il farmacista, in collaborazione con l’NIH, ha annunciato il nuovo trattamento che prevede l’uso di anticorpi monoclonali, secondo CBS News.

Secondo CNN, si tratterebbe di proteine del sistema immunitario in grado di colpire una singola struttura del virus che potrebbe comportare il rallentamento o addirittura l’eliminazione dell’infezione.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Beirut, 135 morti e 5mila feriti a causa di un’esplosione che devasta parte della capitale libanese. Re Juan Carlos I abbandona la Zarzuela causando una crisi politica in Spagna. Come affermato dall’OMS, Wuhan potrebbe non essere la città d’origine del Covid-19. Aumentano i casi di Coronavirus in Angola, accuse di corruzione e negligenza ai poliziotti di Luanda.

EUROPA

È impossibile non dedicare l’articolo odierno alla notizia che ha pervaso la Spagna negli ultimi giorni: l’abbandono della Casa Reale Spagnola, La Zarzuela, da parte del Re Juan Carlos I.

El País ha dettagliatamente e fedelmente riportato il fatto negli ultimi giorni: il Re avrebbe preso questa drastica decisione in seguito ai precedenti scandali, indagati dalla procura svizzera (riguardanti i suoi conti in paradisi fiscali, scambi di denaro sospetti con i sauditi, numerose amanti), in maniera volontaria, per non danneggiare ulteriormente la reputazione della monarchia, e quindi, quella di suo figlio Felipe VI, Re in carica. Secondo il giornale spagnolo, la decisione è stata presa la scorsa domenica dopo un confronto con suo figlio, per abbandonare il lunedì la frontiera spagnola, dirigendosi in un primo momento in Portogallo. In seguito, Felipe VI, dalla Zarzuela, ha emesso un comunicato ufficiale per dare a conoscenza l’uscita dal Paese del padre. Alcune voci alludono alla prossima meta del Re: la Costa Rica, ma ciò non è confermato da nessuna fonte ufficiale.

Nel frattempo, El Mundo ci informa della plenaria straordinaria al Parlamento Catalano di venerdì 7 agosto per discutere delle situazione politica dopo la crisi causata dalla fuga del Re emerito. La plenaria è stata richiesta dal Presidente del governo catalano, Quim Torra, annunciando una possibile richiesta di abdicazione del Re Felipe VI. Torra ha convocato la plenaria in particolare per chiedere spiegazioni al monarca e al governo riguardo come sia stato possibile lasciar fuggire “una persona piena di privilegi e indagato per un caso immenso di corruzione”.

L.C, M.D.F. e I.V

Il Belgio sta attraversando una crisi politica. Dopo le dimissioni dell’ex primo ministro Michel il 21 dicembre 2018, il Paese ha raggiunto questo lunedì 3 agosto un record senza precedenti: 591 giorni senza governo. Sono stati incaricati di formare un nuovo governo Paul Magnette, presidente del Partito Socialista, e Bart de Wever, presidente di Nuova Alleanza Fiamminga. Come riportato dal sito di informazione Sudinfo,entrambi i due presidenti di partito devono coalizzarsi con una terza forza politica al fine di avviare i negoziati per la formazione di un nuovo Governo. In passato, il Belgio aveva già vissuto una crisi simile, durante i 589 giorni tra la fine del governo Leterme (26 aprile 2010) e l’insediamento del governo Di Rupo il 6 dicembre 2011.

EA.V.

In Svizzera, suscita interesse la struttura e l’organizzazione del Consiglio Federale che si basa su regole scritte e non scritte. Ad eccezione della collocazione dei suoi membri, il funzionamento del Consiglio Federale non è disciplinato da un vero e proprio protocollo, ma da vari documenti e consuetudini. Come riportato daLe Temp, si fa riferimento in particolare ad un memorandum, indirizzato ai membri dell’organismo e al Cancelliere, che fornisce tutti i principi di cui i membri del Consiglio federale devono essere a conoscenza quando assumono la carica. Inoltre, la Costituzione Federale stabilisce che il Governo funziona come un’autorità collegiale in cui ciascun membro è a capo di un dipartimento. Ma ci sono anche molte regole non scritte, come quella secondo cui ogni membro deve esprimersi nella propria lingua materna, poiché il Consiglio federale deve riflettere la diversità culturale della Svizzera.

S.C.

In Francia, martedì 4 agosto il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che lo Stato sbloccherà un bonus Covid di 160 milioni di euro per 320 000 assistenti domiciliari. Come riportato da France 24, tale somma consentirà agli interessati di ottenere finalmente il premio di 1000 euro. In Francia, l’assistenza domiciliare supporta ben 800 000 persone anziane e 300 000 persone con disabilità. Il suddetto premio, che sarà versato prima di Natale, permetterà il pieno riconoscimento dei meriti di chi ha partecipato attivamente in qualità di assistente domiciliare durante la crisi sanitaria.

EA.V.

In Portogallo sono state divulgate le nuove regole per il ritorno in aula negli istituti di istruzione superiore, come riporta Diário de Notícias. L’obiettivo del Ministero della Scienza, Tecnologia e Istruzione Superiore è quello di garantire l’insegnamento presenziale attraverso il distanziamento fisico, l’uso di mascherine e la disinfezione degli spazi comuni, come anche test periodici sugli studenti, questi ultimi a discrezione dei vari istituti. Le lezioni in presenza verranno affiancate comunque a quelle online, mentre l’orario e i giorni di funzionamento delle istituzioni verrà ampliato includendo anche il sabato, al fine di poter alternare le ore di lezione e arieggiare i locali. Agli studenti e al personale viene consigliato l’uso dell’applicazione Stayaway Covid che monitora se si entra in contatto con un caso positivo. Inoltre, il governo ha pubblicato il bando per 435 medici di medicina generale e di famiglia recentemente specializzati da distribuire nelle varie regioni, mentre è stato prorogato il regime per la contrattazione di medici in pensione fino al 2021 per far fronte alla carenza di personale nella situazione ancora di emergenza causata dal Coronavirus, riferisce ancora Diário de Notícias. Continua l’emergenza incendi, questi giorni è allerta rossa in tutto il Portogallo continentale a causa del tempo secco e le temperature elevate previste fino a 43°. Proibita qualsiasi forma di fuoco, anche per pulizia, l’uso di materiali pirotecnici e lavori con macchinari, secondo Público.

D.F.

Le Borse europee non riescono a recuperare la crisi subìta dal coronavirus. Alcune delle principali economie mondiali, tra cui gli Usa e la Germania, hanno pubblicato crolli senza precedenti del loro PIL. Secondo quanto si legge dalle pagine di Der Spiegel, la Germania sta vivendo un crollo dell’economia e del mercato del lavoro ancora più grave rispetto alla crisi finanziaria del 2008: il PIL è pari al -10,1% e il numero di persone occupate è diminuito ancora dell’1,4%.

Mercoledì 5 agosto il giornale online die Zeit riporta un bilancio degli utili e delle perdite delle maggiori società leader. Stando a quanto si legge, il gruppo Deutsche Post ha vissuto un aumento significativo nelle vendite e nei profitti, anche maggiore rispetto a quanto atteso dagli esperti. Ad aver registrato una forte crescita è stato soprattutto l’e-commerce proprio tra aprile e giugno, periodo di maggiori restrizioni per arginare la pandemia. Infatti, grazie alla ripresa del commercio online, l’indice DAX registra un plus del’1,6% nelle azioni della Deutsche Post. L’EBIT è salito quasi al 19%, il fatturato è aumentato del 3%, sfiorando i 16 miliardi di euro e l’utile degli azionisti è arrivato a 525 milioni di euro rispetto ai 458 milioni dell’anno precedente (dati consultabili su manager magazin). Al contrario invece, Commerzbank vede rosso sul 2020. Gravemente colpita dalla crisi da Covid e affossata dal fallimento del fornitore finanziario Wirecard, nel solo secondo trimestre ha registrato un utile netto in diminuzione del 21% a 220 milioni di euro, contro i 279 milioni dello scorso anno nello stesso periodo. Per questo infatti le ipotesi sono tutt’altro che positive e la banca prevede di chiudere l’anno in perdita. Secondo il Frankfurter Allgemeine, gli accantonamenti per perdite su crediti nel trimestre sono saliti a 469 milioni di euro rispetto ai 178 milioni di euro dell’anno scorso. Dati spaventosi, sebbene però, circa 175 milioni si stima riguardino i prestiti a Wirecard. Il CFO del gruppo, Bettina Orlopp, nella prima settimana di agosto voleva presentare nuovi obiettivi di risparmio con il CEO Martin Zielke, ma tutto è sfumato per la crisi manageriale che ha visto dimettersi proprio lo stesso Zielke oltre che il presidente Stefan Schmittmann all’inizio di luglio. Stesso bilancio vale per la società assicurativa Allianz, la cui interruzione delle attività ha portato una diminuzione dell’EBIT del 19%, e per la casa automobilistica BMW. Quest’ultima, in rosso per la prima volta in undici anni, ha venduto un quarto delle automobili rispetto all’anno scorso, il fatturato è sceso del 22,3% e la perdita stimata è di 212 milioni di euro per via della chiusura dei concessionari in Europa e in America. Tuttavia, il gruppo sembra fiducioso per il semestre a venire. Come si legge su Der Spiegel, il direttore finanziario Nicolas Peter dichiara: «considerando le nostre vendite di automobili su un piano globale si avverte una ripresa nello sviluppo del mercato in Cina e anche negli USA, dunque siamo sulla buona strada per il raggiungimento dei nostri obiettivi per l’anno». Il tutto, sperando che non ci sarà una seconda ondata di infezioni e di nuove misure contenitive.

M.S., L.R.

Nel Regno Unito, secondo quanto riportato dalla BBC, Anne Longfield, commissaria per l’infanzia, afferma che i bambini hanno diritto all’istruzione e che le scuole dovrebbero essere le prime ad aprire e le ultime a chiudere. Inoltre, dichiara che i bambini hanno un ruolo minore nella diffusione del coronavirus rispetto agli adulti e che hanno anche meno probabilità di ammalarsi.

In un briefing, Longfield prevede che alunni e insegnanti vengano regolarmente sottoposti a test, in modo da poter isolare i casi di Covid-19 confermati “senza dover necessariamente mandare a casa intere classi”.

Nick Gibb, membro del Parlamento, come riportato dall’Express, ha confermato che tutte le scuole in Inghilterra riapriranno a settembre 2020. Tuttavia, la decisione di porre fine alla chiusura delle scuole ha suscitato preoccupazione tra alunni, genitori e personale sulla possibilità di adottare determinate precauzioni contro il coronavirus.

S.C., S.P.

La Federazione Russa si è immediatamente mobilitata per portare aiuti e soccorsi in Libano, a sostegno della drammatica situazione di emergenza avvenuta martedì 4 agosto causata dall’esplosione 2750 tonnellate di nitrato d’ammonio, sostanza utilizzata anche per la costruzione di ordigni esplosivi. La deflagrazione, partita dall’interno della nave container Rhosus, ha causato la totale distruzione del porto di Beirut ed un’onda d’urto di 20 chilometri. Basti pensare che l’esplosione è stata avvertita anche nella vicina isola di Cipro che dista 160 chilometri dalla capitale libanese.

Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha inviato un messaggio di condoglianze al Presidente della Repubblica del Libano Michel Aoun per l’immensa perdita di vite e la distruzione causata dall’esplosione nel porto di Beirut.

“In Russia condividiamo il dolore del popolo libanese. Vi invio parole di affetto e mando il mio supporto alle famiglie delle vittime e ai loro amici e invio un augurio di pronta guarigione ai feriti.” Ha scritto il presidente Putin nel telegramma rivolto al presidente Libanese.

Questa mattina è partito da Saratov il quarto volo di soccorso inviato dalla Russia. A bordo ci sono 15 specialisti del Rospotrebnadzor (L’istituto Federale per la tutela dei diritti e del benessere del consumatore) e attrezzature necessarie per l’allestimento di laboratori per la rilevazione di COVID-19. Inoltre, mercoledì sera sono arrivati a Beirut soccorritori, medici, psicologi, inviati dal MES, il ministero russo per le situazioni di emergenza. In totale, gli aerei inviati compiranno cinque voli con lo scopo di portare 150 tra specialisti e soccorritori nella capitale libanese. 

Disastro già annunciato però, dato che la nave contenente il nitrato di ammonio, Rhodus, proveniente dalla Russia e battente bandiera moldava, era ormeggiata nel porto di Beirut dal 2013 in quanto era stata fermata e posta sotto sequestro per mancanza di misure di sicurezza. La nave era diretta a Mozambico, ma non era stata più lasciata salpare. Il governo libanese era a conoscenza della sua pericolosità in quanto ha ricevuto diverse lettere di richiamo dai funzionari della dogana che premevano affinché la sostanza venisse correttamente smaltita o ceduta all’esercito libanese. Nessun esponente russo si è espresso in merito a quest’ultima informazione.

Ad oggi sono 150 i decessi causati dall’esplosione e 5000 feriti. Il governatore della capitale libanese ha stimato i danni dell’esplosione a 3-5 miliardi di dollari, con 300.000 persone rimaste senza casa.  Sergej Vorontosov, a capo della task force del ministero, non esclude la possibilità di aumentare i soccorsi e le persone inviate a Beirut. Inoltre, questa mattina, il Ministro Libanese del Commercio e dell’Economia Raoul Nehme ha affermato che il Libano non ha capacità finanziaria per far fronte alle conseguenze dell’esplosione: viene richiesto l’intervento della Comunità Internazionale.

 S.N., D.S.

AFRICA

In Algeria, la Procura ha chiesto una condanna a quattro anni di carcere contro il giornalista Khaled Drareni, diventato simbolo della lotta per la libertà di stampa, e i suoi due co-imputati. Reporter senza frontiere ha chiesto il ritiro di tutte le accuse contro il suo corrispondente in Algeria, arrestato dopo aver partecipato a una manifestazione del movimento di protesta popolare Hirak. Come riportato da Le Monde Afrique, il giornalista è stato processato in videoconferenza, causa emergenza sanitaria, dal carcere di Kolea, dove il 29 marzo è stato posto in custodia cautelare. Durante l’udienza, ha respinto le accuse, dicendo di aver solo fatto il suo lavoro di giornalista freelance.

S.C.

In Angola, come riporta Angonotícias, la polizia è stata accusata di ricevere delle mazzette al fine di non prendere provvedimenti con chi non rispetta le regole anti contagio. Sono i cittadini di Luanda a denunciare l’accaduto affermando che questa negligenza abbia fatto aumentare i casi di Coronavirus nell’area. Alcuni cittadini che vivono in punti diversi di Luanda sono stati interrogati e hanno manifestato la loro preoccupazione poiché i casi positivi sono in aumento e la polizia non sembra collaborare. Uno degli interrogati, il signor Muandumba che vive a Saurimo, nella parte Sud di Luanda denuncia l’estrema facilità degli spostamenti tra le varie regioni e, di conseguenza, la mancanza di controlli da parte della polizia.

M. P.

In Tunisia, il Ministro della sanità tunisino Mohamed Al-Habib Al-Kushu ha annunciato l’obbligo di indossare le mascherine sanitarie in tutto il Paese per limitare la diffusione del nuovo ceppo di coronavirus, a condizione che vengano imposte sanzioni ai trasgressori.

Mohamed Al-Habib Al-Kushu ha dichiarato in una conferenza stampa che “lo sviluppo di mezzi di protezione, in particolare le mascherine, è obbligatorio e le sanzioni saranno approvate a breve”, sottolineando che vi sarà una riunione di gabinetto per approvare le tipologie di sanzioni.

La decisione sarà attuata per i luoghi pubblici all’interno del Paese, secondo il Ministero della Salute. In totale, la Tunisia ha raggiunto 1585 contagi dall’inizio di marzo, di cui 51 morti, e 306 persone ancora portatrici del virus.

Con l’inizio della registrazione dei primi casi nel Paese, le autorità tunisine hanno rapidamente chiuso le loro frontiere aeree, marittime e terrestri il 16 marzo, come riportato da Sky News Arabia.

S.H.

MEDIO ORIENTE

Un’esplosione dalla potenza impensabile ha seminato panico e devastazione in tutta Beirut e nei suoi sobborghi.

Almeno 135 morti e 5mila feriti, secondo un bilancio ancora provvisorio dello scoppio avvenuto nel porto, sulle cui cause prevale ancora l’incertezza.

Secondo fonti ministeriali, il gabinetto libanese ha avviato una sessione di emergenza per porre agli arresti domiciliari i funzionari del porto di Beirut che dal 2014 si sono occupati di immagazzinare e trattare il nitrato di ammonio, anche se non è ancora noto quanti funzionari saranno soggetti a tale decisione. Il compito di eseguire gli arresti domiciliari sarà affidato all’esercito libanese per individuare i responsabili dietro la massiccia esplosione avvenuta al porto, secondo la BBC Arabic.

Il presidente Michel Aoun ha infatti affermato che 2750 tonnellate di nitrato di ammonio sono state immagazzinate rischiosamente in un deposito per circa sei anni. Il Consiglio dei ministri ha inoltre annunciato l’imposizione dello stato di emergenza a Beirut per un periodo di due settimane.

L’ex primo ministro libanese, Saad Hariri, ha pubblicato i risultati della riunione degli ex primi ministri, in cui ha dichiarato che “è un dovere ritenere responsabili tutti coloro che hanno dimostrato l’incapacità di adottare le misure amministrative e giudiziarie che avrebbero potuto prevenire questa catastrofe”.

Gli ex capi di governo hanno poi sottolineato l’esigenza di chiedere alle Nazioni Unite e alla Lega araba di formare una commissione per indagare sull’incidente che includa giudici ed investigatori imparziali al fine di rivelare le reali circostanze del “disastro”.

Gli ex funzionari libanesi hanno attribuito la causa della catastrofe alla “perdita di leadership e volontà”. I Presidenti a loro volta hanno invitato i servizi di sicurezza del porto a “collaborare per preservare la scena del crimine e garantire che non venga manomessa”, come è stato riportato dalla CNN Arabic.

 S.H.

AMERICA

Una scuola elementare nello Stato della Georgia, Stati Uniti, si è vista costretta a chiudere una delle sue aule a soli due giorni dall’inizio dell’anno scolastico poiché uno degli studenti è risultato positivo al coronavirus, come si legge su Fox News.

Alcuni distretti scolastici di Atlanta si interrogano sui protocolli di sicurezza da adottare di fronte a immagini che ritraggono il campus affollato di studenti stipati al suo interno, secondo quanto riportato da CBS News.

Tuttavia, non viene richiesto esplicitamente l’uso delle mascherine a studenti e insegnanti e nelle linee guida non è previsto il controllo della temperatura ma si incoraggiano i genitori nel farlo a casa, secondo The World News.

Il Canada e alcuni suoi alleati hanno dato inizio ad un’esercitazione navale di tre settimane nell’Artico. Secondo The Canadian Press, lo scopo principale è quello di diffondere un messaggio di coesione alle comunità avversarie evitando il contatto e la diffusione del coronavirus.

Questa esercitazione di addestramento è nota come “Operazione Nanook” e quest’anno per la prima volta parteciperanno anche Stati Uniti, Francia e Danimarca, come si legge su CTV News.

Per la sua posizione strategica, i Paesi occidentali e orientali da tempo si contendono l’Artico e hanno costantemente ampliato le loro attività militari nella regione, sollevando preoccupazioni su possibili conflitti, come riportato da Canada’s National Observer.

S.C., S.P

La magistratura boliviana ha accusato e chiesto la detenzione per l’ex presidente Evo Morales per finanziamento di terrorismo a causa del suo presunto coinvolgimento nei conflitti avvenuti in diverse città e il cui esito è stato il colpo di stato che lo ha portato ad assumere la carica.

Secondo quanto si legge su un articolo di Hoy, l’accusa si basa su un audio – divulgato nel novembre 2019 – di una conversazione tra l’allora presidente Morales e Faustino Yucra, rappresentante dei contadini e coltivatori di piante di coca, conversazione in cui Morales – attualmente in Argentina con lo status di rifugiato – chiedeva di circondare le città che manifestavano contro la sua ascesa al potere, perché ritenuta fraudolenta, e di lasciarle senza rifornimento di cibo.

L’attuale governo boliviano ha chiesto l’imputazione di Morales e la sua condanna a trenta anni di carcere. L’ex presidente si difende sostenendo che si tratta di una manovra illegale e anticostituzionale da parte del governo ai suoi danni e si ritiene vittima di una persecuzione politica messa in atto tramite la manipolazione e l’alterazione dell’audio in questione; rinnega, inoltre, i suoi rapporti amichevoli con Yucra che dall’8 aprile scorso è in carcere con l’accusa di terrorismo, sedizione e finanziamento del terrorismo.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, secondo Lusa, la produzione industriale è cresciuta dell’8,9% durante il mese di giugno. Si tratta del secondo dato positivo dopo il calo del 26,6% di marzo e aprile a causa della pandemia. I dati sono stati pubblicati dall’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica, il cui responsabile della ricerca André Macedo si mostra cauto poiché la strada è ancora lunga per recuperare le perdite di marzo e aprile. Il saldo negativo di questi quattro mesi è di -13,5%. Il governo prevede una severa recessione nel Paese a causa del Coronavirus e una caduta del PIL di circa il 6% nel 2020. La recessione dell’economia brasiliana ha iniziato a farsi sentire dal primo trimestre, quando ha avuto una contrazione del 1,5% rispetto agli ultimi tre mesi del 2019.

M.P.

ASIA

In relazione alle ultime notizie in Cina riguardanti il coronavirus, come riportato dal Global Times, l’OMS afferma che Wuhan potrebbe non essere la città d’origine del Covid-19, mettendo così a tacere  le teorie della cospirazione che hanno messo in cattiva luce la città cinese e la Cina sull’origine del virus.

La Cina è pronta a condurre ulteriori studi epidemiologici, mentre gli altri Paesi devono essere pronti a mettersi in discussione. Gli esperti cinesi credono che Paesi come gli Stati Uniti, in cima al mondo per numero di casi confermati di Covid-19, e alcuni Paesi europei, dove cui il virus è stato identificato già dallo scorso anno, dovrebbero anche sottoporsi a un’indagine approfondita sull’origine del virus per un quadro più chiaro.

Zeng Guang, capo epidemiologo del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha dichiarato al Global Times, che tracce del virus sono state trovate all’ interno di un campione di acqua raccolto a Barcellona nel 2019 e in una fogna in Brasile già dall’anno scorso.

Il fatto che l’epidemia sia stata segnalata per la prima volta a Wuhan e non in altri Paesi potrebbe avere a che fare con il mezzo di trasmissione o l’ospite del virus, ha affermato Yang Zhanqiu, vicedirettore del dipartimento di biologia dei patogeni dell’Università di Wuhan.

Zeng e Yang credono che il virus debba essere passato dagli animali selvatici agli esseri umani. Yang ha detto che devono identificare l’ospite animale e scoprire come effettivamente il virus sia stato trasmesso agli umani.

Da quando l’epidemia è stata segnalata per la prima volta nel mercato di Huanan a Wuhan, circolano voci e speculazioni sul fatto che il mercato, che è stato chiuso a gennaio, fosse il luogo da dove il virus aveva avuto origine, ma Shi, un virologo cinese, ha affermato che il tuo team di esperti ha esaminato dei campioni raccolti al mercato, trovando tracce del virus solo sulle maniglie delle porte, pavimenti e fognature. Non è stato trovato alcun virus sugli animali, il che ha fatto sì che Shi concludesse che forse il mercato era solo il luogo dove molti pazienti affetti da Covid-19 sono stati trovati nella fase iniziale.

Quasi un terzo dei soggetti affetti da Covid, infatti, non avevano avuto alcun contatto diretto con il mercato, ha affermato Wang Guangfa, uno dei maggiori esperti cinesi presso l’ospedale dell’Università di Pechino e anche membro del primo gruppo di esperti medici nazionali spediti a Wuhan all’inizio di gennaio.

Un medico che lavora all’ospedale Zhongnan dell’Università di Wuhan, che ha rifiutato di identificarsi, ha detto al Global Times di aver ricevuto pazienti con sintomi di polmonite sconosciuta già dalla fine di dicembre, che però non avevano avuto nessuno contatto con il mercato. Ma dato che sia l’ospedale che le autorità di Wuhan erano nuove al virus allora, e mancavano dell’esperienza clinica sul nuovo virus, hanno controllato solo le persone che erano state al mercato, scoprendo solo dopo, attraverso i kit, che anche le persone con una polmonite sospetta visitate a dicembre, erano in realtà affetti da Covid-19.

Cresce il sospetto tra i Paesi, mentre si cerca un nuovo colpevole.

G.R.

OCEANIA

Uno degli uccelli marini più antichi e affascinanti è stato avvistato sull’isola di Lady Elliot nella parte meridionale della Grande Barriera corallina, in Australia.

Si tratterebbe di un esemplare Tropicbird, con la caratteristica coda rossa, di ben 23 anni, secondo la notizia riportata da ABC News.

Il volatile è stato scoperto durante un progetto grazie all’iniziativa “Reef Islands” di cui è responsabile la Great Barrier Reef Foundation con lo scopo di proteggere gli habitat di queste specie a rischio, secondoUSC News.

Secondo quanto riportato da Mirage News, l’amministratore delegato Anna Marsden ha messo in guardia sui rischi dei cambiamenti climatici e il loro impatto che hanno sull’isola e sulla barriera corallina, affermando che questa scoperta ha fatto emergere l’importanza di tutelare tutti gli ecosistemi e gli animali che lo costituiscono.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

#haunitatimorleste l’hashtag che lancia Timor Est per promuovere il turismo interno. Multa di 50 milioni di euro alla società Russa per la fornitura di gas naturale Gazprom. Il lago di Neuchâtel, in Svizzera, sembrerebbe essere infestato da un batterio potenzialmente mortale. Il Kuwait vieta l’ingresso ai passeggeri provenienti da 31 Paesi diversi considerati a rischio contagio.

EUROPA

Quando tutto sembrava sulla giusta strada per una corretta ed efficace “guarigione nazionale”, ecco che in Spagna tornano a moltiplicarsi i casi di contagio, esattamente 40 giorni dopo la fine dello stato d’allerta.

Difatti, secondo quanto riportato dall’articolo di El País, lo scorso 20 giugno 2020, giorno in cui il governo spagnolo ha alleggerito le misure contro il Covid-19, sono stati registrati esattamente 334 nuovi contagi; tuttavia, solo poco più di un mese dopo, tra il 29 e il 30 luglio, il numero dei nuovi casi è salito a 2.789, otto volte di più.

Proprio per questo evidente motivo, le comunità autonome con il tasso più alto di contagiati hanno stabilito nuove norme per contenere l’espansione del virus, quali, per esempio, una quarantena parziale e la proibizione dell’ozio notturno.

Se, dunque, dobbiamo ricordarci di fare attenzione per evitare che tutto ciò ritorni anche in Italia, il miglior argomento da trattare è indubbiamente quello delle mascherine.

Sfogliando gli articoli di 20 minutos, risalta la storia di Julia, una donna sorda che ha dovuto chiedere più volte ai suoi interlocutori di togliere la mascherina  in quanto non le rendeva possibile leggere le labbra e capire così che cosa le si stesse dicendo. Per questo motivo, ha pensato a una soluzione più che intelligente: la mascherina trasparente. Quest’ultima, infatti, faciliterebbe la comunicazione rimanendo appieno nelle regole sanitarie imposte dallo Stato.

L.C, M.D.F. e I.V

In Francia,nella notte tra venerdì 31° luglio e sabato 1° agosto, è stato approvato in seconda lettura dall’Assemblea Nazionale il disegno di legge sulla bioetica, che garantisce, tra le misure più importanti, l’accesso di tutte le donne alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), incluse le donne single e le coppie lesbiche. Fino ad ora la PMA era consentita solo alle coppie eterosessuali, da qui la volontà di estendere questo diritto. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde, il testo è stato approvato con 60 voti favorevoli, 37 contrari e 4 astensioni. La legge sulla bioetica rappresenta la prima grande riforma sociale sotto il mandato del presidente Macron. Infatti, per la presidente dell’associazione LGBT questo testo rappresenta un progresso storico per i diritti e la libertà delle donne, ma non è ancora completo poiché esclude le persone trans.

EA.V.

In Svizzera, un batterio impedisce ai residenti di Neuchâtel di nuotare tranquillamente. Si è scoperto che nel lago del comune pullula un batterio potenzialmente mortale. La morte di almeno sei cani nel giro di 24 ore nei pressi del lago di Neuchâtel è stata causata dalla presenza, nello specifico, di cianobatteri, noti anche come “alghe blu”. Come riportato da Le Matin, le autorità cantonali hanno informato la stampa della chiusura delle spiagge tra Colombier e la foce dell’Areuse, dove è stata riscontrata la presenza del batterio. La balneazione rimane proibita nella zona interessata ed è sconsigliata lungo tutto il litorale lacustre.

S.C.

Dopo il picco epidemico del Coronavirus registrato all’inizio del mese di aprile, il Belgio sembra ora affrontare una seconda ondata di contagi. Come riportato da Le Soir, questo è quanto emerso dai dati pubblicati dall’istituto di sanità pubblica Sciensano. Tra il 22 e il 28 luglio, il tasso medio di infezioni da Covid-19 è salito a 448,1 al giorno: ciò rappresenta un aumento del 104% rispetto alla settimana precedente. In più, il numero di persone ricoverate in ospedale è aumentato dell’89% e Sciensano riporta una media di 2,7 morti al giorno.

EA.V.

In Portogallo il governo la scorsa settimana ha approvato nuove regole per i voli. Sono infatti aumentati i Paesi dove si può viaggiare, tutta l’area Schengen e 12 Paesi extraeuropei, ed è stato reso obbligatorio per i passeggeri il test per il Covid-19. Per tutti gli altri, sono ammessi solo viaggi essenziali, scrive Público. L’obiettivo è quello di passare il mese di agosto in salute e sicurezza verso una maggiore normalità a partire da settembre. Continua l’emergenza incendi, sono 55 le aree a rischio massimo questa settimana nel nord, centro e Algarve, mentre tutto il resto del Paese rimane a rischio elevato. Sono stati domati alcuni incendi significativi negli ultimi giorni mentre è deceduto un altro pompiere a Castro Verde, Beja, riferisce Lusa. Ci sono stati invece festeggiamenti a Porto per la 17° vittoria dell’FC Porto nella Taça de Portugal (Coppa annuale del Portogallo). I tifosi non sono potuti essere presenti nello stadio ma si sono riversati nelle strade della baixa di Porto in seguito alla vittoria di questo sabato, riporta Público.

D.F.

Finora la Germania è riuscita a superare la crisi provocata dalla pandemia molto meglio di tanti altri Stati. Stando a quanto si legge sulle prime pagine del giornale Die Zeit, molte aziende tedesche potrebbero non riuscire a far fronte ad un’eventuale seconda ondata o persino ad un altro lockdown, come avvertono gli esperti nel settore dell’economia. Il Presidente della Confederazione Europea CEA-PME, Mario Ohoven, si appella ai politici per impedire un secondo blocco in caso di aumento delle infezioni. “Sarebbe irresponsabile mandare in rovina l’economia tedesca da un nuovo blocco” – ha dichiarato il Presidente.

In un articolo del giornale Der Spiegel, il primo ministro di Sachsen-Anhalt e membro del partito tedesco CDU, Reiner Haseloff, ha richiesto l’osservanza delle misure precauzionali e ha sottolineato ai giornali del gruppo media Funke che la Germania non può permettersi un secondo blocco. “Ora bisogna prestare la massima attenzione, rispondendo velocemente per evitare il ripetersi di complicazioni”. A causa della pandemia, l’economia della Repubblica Federale Tedescasi è ridotta ad un ritmo record, anche più di quanto gli economisti temessero. Su Spiegel Wirtschaft emerge che al culmine della crisi fino ad oggi, la Germania ha registrato un crollo senza precedenti. Il prodotto interno lordo è diminuito a giugno del 10,1 per cento, secondo quanto riferito dall’Ufficio federale di statistica.

Nonostante la paura di un futuro incerto e della situazione attuale, alcune aziende tedesche riescono a resistere. Secondo quanto si legge su Handelsblatt, nell’ultimo esercizio le vendite del gruppo Schwarz, ovvero la società madre di Lidle Kaufland, hanno registrato una forte crescita e sono salite a 113 miliardi di euro. Le due catene di supermercati sono attive con ben 12.500 filiali in 33 paesi.

M.S., L.R.

Nuovi test che confermano la presenza o meno di coronavirus e influenza saranno condotti in tutte le case di cura e laboratori del Regno Unito dalla prossima settimana.

Secondo la BBC, questi test consistono in tamponi eseguiti sul posto e test del DNA per distinguere il Covid-19 da altre malattie, come ad esempio l’influenza. Il Governo ha aggiunto che i test forniranno i risultati in 90 minuti in modo da accelerare i tempi di diagnosi prima della stagione invernale, come afferma The Guardian.

Come si legge su Sky News, saranno presto disponibili 450.000 test LamPORE e altri milioni dovrebbero arrivare gradualmente quest’anno.

I nuovi test saranno forniti a tutta la popolazione in modo da evitare una nuova ondata nei mesi invernali, secondo quanto riportato da Express.

S.C., S.P.

Il gasdotto Nord Stream 2, insieme a Nord Stream 1 e al Turk Stream, rappresenta il cuore della politica energetica del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Nord Stream 2 consentirà, a lavori ultimati, di trasportare in Germania, aggirando il territorio ucraino e passando dal mar Baltico, 55 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno. Il collaudo del gasdotto è previsto per gli ultimi mesi del 2020 o per il primo trimestre del 2021.

Tuttavia, la società Russa per la fornitura di gas naturale Gazprom è stata multata dall’autorità antitrust polacca UOKiK per 50 milioni di euro per non aver collaborato all’indagine sulla costruzione del gasdotto condotta dalle autorità polacche. Il consorzio che finanzia la costruzione del gasdotto, infatti, non ha fornito i documenti necessari all’indagine che ha visto coinvolte anche altre società energetiche internazionali: la svizzera Engie, l’olandese Uniper, OMW, Shell e Wintershall.

Contro il progetto ci sono anche gli Stati Uniti che hanno minacciato, tramite le dichiarazioni del capo del Dipartimento di Stato Mike Pompeo, di sanzionare gli investitori e i partner del progetto della costruzione di Nord Stream 2 e Turk Stream poiché rappresentano un “abuso ed espansione della dipendenza energetica dell’Europa”.  

Invece per quello che concerne l’ambito sanitario ed epidemiologico, nel distretto di Uvelsky della regione di Cheljabinsk, situato in Siberia occidentale, è stato registrato un focolaio di influenza aviaria, come riporta Ria Novosti. Sono stati condotti studi sui corpi di uccelli come anatra selvatica e quattro oche domestiche, prelevati dalle rive dei laghi Peschanoe e Tabynsha nel distretto di Uvelsky.

Tutti i campioni hanno identificato materiale proveniente dal sottotipo H5N8 del virus dell’influenza aviaria. Proprio per questo motivo è stata condotta un’indagine sugli uccelli locali e sono state adottate delle misure di prevenzione per garantire la salute degli abitanti. “Sul territorio è stata stabilita la quarantena, sono stati identificati focolai epizootici e zone minacciate. Le misure prese sono in conformità con le regole per la lotta contro l’influenza aviaria”, ha dichiarato il Servizio Federale per la supervisione veterinaria e fitosanitaria.

A gennaio, gli esperti del Servizio Federale per la tutela dei diritti e del benessere del consumatore Rospotrebnadzor avevano già avvertito della possibilità di diffusione di influenza aviaria H5N8 in Europa, che sarebbe potuta giungere in Russia insieme agli uccelli migratori.

 S.N., D.S.

AFRICA

In Marocco, in risposta alla crisi economica, lo Stato sta fornendo un massiccio sostegno alle imprese e alle famiglie. Come riportato da Jeune Afrique, l’obiettivo è di rimettere in piedi l’economia già da settembre. «Questa è la peggiore crisi che il Paese abbia mai affrontato. È globale, sanitaria, economica, finanziaria e sociale» ha affermato Abdellatif Jouahri, il governatore della Banca Centrale, sulla crisi causata dall’epidemia di Covid-19 che ha colpito il Regno a marzo. Una frase che, pronunciata dall’uomo che negli anni ’80 ha gestito uno dei periodi più difficili della storia recente del Paese, quello del Piano di adeguamento strutturale (PAS), ha un particolare peso. La minaccia è reale, e le cifre lo confermano. L’aspetto socioeconomico rappresenta il nodo del problema. Quel che è certo è che il Covid-19 minerà parte dei progressi compiuti dal Marocco negli ultimi anni.

S.C.

In Angola, riporta Jornal de Angola, gli impiegati dell’azienda pubblica di acqua e sistema fognario della provincia del Bengo non ricevono lo stipendio da sei mesi. L’azienda si giustifica dicendo che la crisi finanziaria che attraversa il Paese, li ha messi alle strette. Gli impiegati chiedono pertanto l’intervento del Ministero delle Energie e dell’Acqua affinché possano trovare una soluzione. La denuncia è di Luis Mapa, uno dei membri della Commissione dei Sindacati Liberi di Angola della provincia del Bengo. Il sindacalista denuncia inoltre la mancanza di contratti registrati di alcuni degli impiegati.

M. P.

Alla vigilia del lancio di un nuovo ciclo di negoziati tra Egitto, Sudan ed Etiopia per la diga di an-Nahda, gli etiopi hanno celebrato i progressi compiuti nella costruzione della diga sul Nilo, sul cui riempimento è sorta una controversia regionale. Durante le manifestazioni, decine di migliaia di etiopi si sono riversati nelle strade della capitale Addis Abeba, sventolando bandiere etiopi e alzando striscioni. Demeke Mekonnen, vice primo ministro etiope, ha invitato la popolazione a marciare per sostenere il progetto della diga e completarne la costruzione. È interessante notare che la diga, ancora oggetto di controversie tra Sudan, Egitto ed Etiopia, renderebbe quest’ultima uno dei maggiori esportatori di energia, sottolinea Al-Arabiya. Il nuovo ciclo di negoziati, volto al raggiungimento di un accordo definitivo e vincolante per le tre parti, si svolgerà in modalità di videoconferenza, sotto l’egida dell’Unione africana, nonché in presenza di esperti e osservatori dagli Stati Uniti, dalla Commissione europea e dall’Ufficio dell’Unione africana.

S.H.

MEDIO ORIENTE

Domenica 2° agosto lo sceicco Abdullah bin Zayed, ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale degli Emirati Arabi Uniti, ha svolto una videochiamata con il suo omologo iraniano, Mohammad Javad Zarif, durante la quale si sono scambiati gli auguri in occasione di Eid al-Adha – la festa islamica del sacrificio –, riporta l’Emirates News Agency (WAM). Inoltre, i due ministri si sono confrontati sugli sviluppi della pandemia del Coronavirus, sulle modalità con cui affrontarne le ripercussioni e gli effetti e sulla necessità di rafforzare gli sforzi mondiali per produrre un vaccino anti-Covid.

Secondo l’Emirates News Agency, Abdullah bin Zayed ha fatto riferimento a “l’importanza di rafforzare la cooperazione internazionale, la solidarietà e la sinergia tra Paesi per superare la sfida della pandemia del Covid-19 “, sottolineando il fatto che gli Emirati Arabi Uniti sono determinati ad essere solidali con il resto del mondo nell’affrontare la pandemia”,  riporta CNN Arabic.

Al contempo in Kuwait, l’amministrazione dell’aviazione civile ha pubblicato un comunicato che conferma il divieto d’ingresso in Kuwait dei passeggeri provenienti da 31 Paesi, per i quali sono previsti nuovi requisiti di ingresso. L’amministrazione ha dichiarato sul proprio account Twitter: “ai passeggeri non kuwaitiani di tutte le nazionalità provenienti da Paesi a rischio è vietato l’ingresso nello stato del Kuwait, che essi provengano direttamente da tali Paesi o che abbiano transitato in altri Stati”. L’ingresso in Kuwait dei cittadini dei Paesi a rischio è consentito solo dopo 14 giorni di permanenza in un Paese “non a rischio” e a seguito di un esame PCR, il cui esito ha una validità di 72 ore. Il provvedimento, in vigore dal 1 ° agosto, comprende 31 Paesi, inclusi alcuni Stati arabi, come Egitto, Libano, Iraq e Siria. A seguito delle ultime restrizioni, Egypt Air, la compagnia aerea di bandiera egiziana, ha annunciato la sospensione dei voli per il Kuwait, ha riportato la CNN Arabic.

 S.H.

AMERICA

Negli Stati Uniti secondo quanto riportato dal New York Times e daRepublic World uno studente della Greenfield Central Junior High School in Indiana è risultato positivo al coronavirus giovedì, il primo giorno di scuola. Gli amministratori hanno iniziato un protocollo di emergenza, isolando lo studente e ordinando a tutti i soggetti, con cui era entrato in contatto, di mettersi in quarantena per 14 giorni. Harold E. Olin, sovrintendente della Greenfield-Central Community School Corporation, ha riferito: “sapevamo sarebbe successo, ma non pensavamo potesse accadere già il primo giorno”.

Un’analisi del New York Times ha rilevato che più dell’80% degli americani vive in una contea in cui in una scuola di 500 studenti potrebbe esserci almeno una persona infetta, tra studenti e personale, se tutte le scuole riaprissero ora.

In Canada la CBC ha dichiarato che i giorni in cui canadesi e americani potevano attraversare liberamente il confine sono finiti. Non è stata una sorpresa quando il governo federale ha annunciato il mese scorso che il confine Canada-USA sarebbe rimasto chiuso almeno fino al 21 agosto. Inoltre, diversi esperti hanno riferito a CBC News che prevedono che la riapertura del confine non avverrà prima del prossimo anno. Il motivo? I casi di COVID-19 sono ancora in aumento negli Stati Uniti.

S.C., S.P

Il Venezuela di Maduro, ancora nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria, torna a far discutere per una decisione certamente curiosa del Presidente. El Mundo, infatti, riporta la notizia della nomina da parte di Maduro del nuovo amministratore dell’Hospital Especial Intermedio de Campaña – un nuovo centro che ospiterà 1200 posti letto per i nuovi contagi a Caracas – nella persona di Antonio “El Potro” Alvarez, un ex cantante reggaeton ed ex giocatore di baseball. L’ex cantante è stato sempre molto vicino politicamente a Maduro, ma questa scelta ha sollevato voci contrarie all’interno della comunità medica venezuelana. Molti medici rispettabili temono per il futuro del Paese, esprimendo la loro preoccupazione per una scelta irresponsabile. Il Venezuela infatti continua a vivere una situazione drammatica, con gli ospedali e i reparti di terapia intensiva al collasso.

È un grande giorno invece per il Messico, il cui governo ha finalmente arrestato uno dei leader criminali più ricercati della storia messicana recente, Josè Antonio Yépez, detto “El Marro”. L’articolo di El País narra gli avvenimenti di questo grande giorno: “El Marro”, a capo del cartello di Santa Rosa de Lima nella città di Guanajuato, una delle più violente del Paese, è stato accusato di furto di petrolio dall’azienda pubblica messicana Pemex, di estorsione e di sequestro di persona. Il suo arresto ha svelato il coinvolgimento di altre persone, ma ora dovrà essere la pubblica accusa a provare i reati, impresa rivelatasi molto difficile all’interno del sistema giudiziario messicano degli ultimi anni.

L.C, M.D.F. e I.V

Le regioni più meridionali del Brasile presentano un aumento di decessi del 37% registrato negli ultimi 14 giorni a causa del Coronavirus, scrive UOL. Contrariamente, nel Centro-Ovest la percentuale è scesa, arrivando al +11%, il che indica stabilità, così come nel Sud-Est (-3%). Il Nord (-36%) e il Nordest (-16%) sono state le uniche regioni ad aver presentato una diminuzione dei decessi. Il Brasile, in media, si mantiene stabile (-3% in 14 giorni), con una media mobile di 1.011 decessi al giorno nell’ultima settimana. Sarà possibile parlare di curva discendente quando il calo sarà maggiore del 15% negli ultimi 14 giorni. In caso di un aumento del 15%, si parlerà di curva ascendente mentre i valori intermedi indicano stabilità.

M.P.

ASIA

Timor Est lancia questo mese una campagna al fine di promuovere il turismo interno, settore fondamentale per la ripresa economica. L’obiettivo è divulgare il più possibile l’hashtag #haunitatimorleste per rafforzare le collaborazioni con privati nel settore, massimizzare il potenziale dei turisti interni e diffondere cos’è Timor Est e cosa significa essere est-timoresi, abituando anche i cittadini ad essere migliori “anfitrioni”, riporta Lusa.

D.F.

In Cina è il Global Times a raccontare della scuola elementare di Qamdo, la prima scuola elementare moderna del Tibet.

La scuola propone l’integrazione tra gli studenti di etnia Tibetana e di etnia Han, infatti, i programmi per tutti gli studenti sono gli stessi, ma visto che il 60% degli studenti sono tibetani, devono studiare la lingua tibetana e sostenere un esame di lingua tibetana durante l’esame di ammissione alla scuola elementare.

La maggior parte degli insegnanti della scuola sono tibetani, in modo tale che gli studenti possano apprendere il tibetano ed essere bilingue. Anche gli studenti di etnia Han hanno la possibilità di imparare la lingua tibetana.

La scuola, fondata nel 1951, è ben nota in Tibet in quanto fu la prima scuola nella regione a fornire istruzione moderna. Nel corso della storia, le persone in Tibet potevano studiare solo nei monasteri e in alcune scuole private vecchio stile.

La scuola elementare di Qamdo inizialmente non attirava molti studenti. Le persone locali che erano abituate alla vita nomade non erano disposte a mandare i loro figli a scuola. C’erano solo tre classi che insegnavano a più di 60 studenti con meno di 20 insegnanti.

Ma si è verificato un cambiamento da quando il paese ha avviato una campagna di riduzione della povertà mirata a livello nazionale e adesso un numero senza precedenti di genitori riesce a mandare i propri figli a scuola.

Le infrastrutture in Tibet sono state notevolmente migliorate e il reddito per capitale è aumentato, il che ha causato un flusso frequente di persone. Con l’aumento del flusso di persone, le persone che vivevano una remota vita nomade hanno più possibilità di essere esposte alla vita urbana e all’importanza dell’istruzione. Senza sufficiente conoscenza, molti hanno trovato difficile vivere in città.

 Importante anche la testimonianza di Tsering Qoxi, ex-studentessa della scuola elementare di Qamdo nel 1994 che è tornata a scuola come insegnante.

Ha detto al Global Times che quando ha cominciato ad insegnare i genitori erano riluttanti a mandare i loro figli, quindi ha dovuto visitare le loro case per convincerli a mandare i bambini a scuola.

Ma ora i genitori stanno aspettando in fila per un posto a scuola. La scuola ha dovuto alzare la soglia di iscrizione a causa della crescente domanda negli ultimi anni. In passato, tutti gli studenti che avevano fatto domanda per la scuola potevano essere iscritti.

Ora la scuola ha 38 classi che ospitano più di 2.200 studenti.

“La ragione di questo cambiamento è che ora sono consapevoli che lo studio può davvero cambiare la vita. In passato, non la pensavano così” ha affermato Tsering Qoxi.

La Cina adottando politiche preferenziali nei confronti dei gruppi minoritari nelle scuole tibetane e offrendo Tibet programmi educativi gratuiti ai giovani tibetani, fa sì che l’istruzione arrivi anche nelle aree meno sviluppate.

G.R.

OCEANIA

Quattro nuovi casi di coronavirus sono stati confermati nella regione del New South Wales in Australia. Si tratterebbe di un’intera famiglia, come si legge sull’articolo pubblicato da 9News.

Secondo ABC News ad essere contagiate sono state quattro persone, tre adulti e un bambino mentre ritornavano da un viaggio a Melbourne: si tratterebbe di una donna di 52 anni, suo figlio e sua nuora, entrambi ventenni, e il loro bambino, i quali si sono messi immediatamente in autoisolamento.

Questi casi si aggiungono ai 13 già segnalati in precedenza nella stessa regione, tre dei quali erano ritornati da Paesi stranieri e uno dallo stato del Victoria, come riporta SBS News.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
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Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
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Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
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Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
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#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Nuovi nomi indagati per la lotta alla corruzione in Cina. In Cile la ley del 10% vuole essere la soluzione temporanea alla grande disparità economica del Paese. Suspence in Tunisia per una possibile revoca della fiducia al Presidente dell’Assemblea. L’area metropolitana di Lisbona esce dallo stato di emergenza per Covid.

EUROPA

A Lepe, città spagnola dell’Andalusia, resta ancora incerta la sorte dei migranti che, circa quindici giorni fa, hanno visto andare in fiamme settanta baracche dell’accampamento nel quale erano temporaneamente alloggiati. L’Esercito ha effettuato dei sopralluoghi per trovare un posto adatto alla collocazione di un campo d’emergenza, ma la soluzione proposta dal comune della cittadina andalusa, come si legge in un articolo di El País, non convince i militari e neanche i diretti interessati. Difatti, il nuovo insediamento verrebbe organizzato nell’area industriale La Gravera su un terreno asfaltato e dotato di rete fognaria, ma il luogo è molto distante dalla città e si corre quindi il rischio di creare un “ghetto isolato”.

A sostegno della ricerca di una sistemazione più dignitosa per i migranti vittime dell’incendio, la piattaforma Solución Asentamientos ha organizzato una manifestazione prevista per il 5 agosto; Haya Fofana, uno dei portavoce della piattaforma, sostiene che, per trovare una valida alternativa alle baraccopoli, occorre pensare a una soluzione migliore che non alimenti l’isolamento degli immigrati i quali, durante l’incendio, hanno perso anche passaporto e permesso di soggiorno.

L’amministrazione comunale, di contro, si difende denunciando l’ostracismo ad ogni sua proposta da parte delle associazioni umanitarie che operano sul territorio e ribadisce di non poter offrire, al momento, un posto diverso dall’area proposta, considerando anche che è ancora in corso una grave emergenza sanitaria.

L.C, M.D.F. e I.V

In Francia, come affermato dal quotidiano Le Monde, durante la crisi sanitaria le persone anziane sono state tenute lontane dagli ospedali. Alcuni dati ottenuti dalla commissione d’inchiesta parlamentare mostrano che al culmine dell’epidemia è stato limitato l’accesso degli over 75 alle unità di terapia intensiva. Gli anziani sono stati tenuti fuori dagli ospedali per mancanza di spazio? Questa è una delle questioni più delicate per la commissione parlamentare d’inchiesta sulla crisi Covid-19. Durante le indagini, molte testimonianze hanno suggerito questa ipotesi, ma altri dati inediti attestano che ciò è effettivamente avvenuto solo in alcune regioni e che, pertanto, non è stata una strategia adottata sistematicamente.

S.C.

In Svizzera, il Dipartimento Federale degli Affari Esteri ha creato un nuovo sito web interattivo in occasione della Festa Nazionale affinché i cittadini residenti all’estero possano celebrare il 1° agosto nonostante le restrizioni sanitarie e seguire in diretta il discorso della Presidente della Confederazione. Secondo quanto riportato da 24 Heures, il sito web offre informazioni su prodotti svizzeri tipici di ogni genere: ricette di brioche a forma di treccia, istruzioni per lanterne faidate,  selezioni musicali etc. Gli svizzeri potranno condividere le loro creazioni direttamente da casa.

EA.V.

In Belgio, sono entrate in vigore una serie di nuove restrizioni per arginare il dilagare del Coronavirus. Come riportato da La Libre Belgique, le misure riguardano in particolare il numero di persone ammesse nelle “bolle sociali”, le regole da seguire nei negozi e quelle imposte al settore degli eventi. Inoltre, si prevede l’entrata in vigore di ulteriori misure nella provincia di Anversa, dove si concentra gran parte dei nuovi casi. La “bolla sociale” viene ridotta: ogni nucleo familiare potrà avere al massimo 5 persone e tale restrizione sarà valida per almeno quattro settimane.

S.C.

In Portogallo il governo ha dichiarato la fine dello stato di calamità nell’area metropolitana di Lisbona, l’ultima in tutto il Paese che era rimasta in stato di emergenza essendo la zona con la maggior concentrazione di casi di Coronavirus, informa Diário de Notícias. Il ministro dell’Amministrazione Interna ha sottolineato che rimangono in vigore le restrizioni per gli orari dei negozi ed è vietato ancora l’uso di alcol in strada. Inoltre, ha invitato a mantenere la vigilanza molto attiva, essendo quest’area in stato di “contingenza”. Il giornalePúblico riferisce che nella prima metà del 2020 in Portogallo sono state registrate più nascite rispetto agli ultimi tre anni, prima Lisbona, seguita da Porto e Braga, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia.

D.F.

Secondo quanto si apprende dal sito di Tagesschau, lunedì 27 luglio in Germania la Corte federale di cassazione ha definitivamente respinto una querela ai danni di Google in merito alla protezione dei dati personali e ha interpellato la Corte di giustizia dell’Unione europea per decidere su un altro caso relativo alla violazione dei diritti della personalità.

Ad oggi, l’attività di aziende come Google o Facebook consiste quasi esclusivamente nell’offerta (apparentemente gratuita) di servizi in cambio del diritto a commercializzare i dati degli utenti generati durante l’utilizzo delle piattaforme, orientando così il targeting-pubblicitario. Secondo quanto appreso dal giornale Die Zeit, dal 25 maggio 2018 sono in vigore nuove regole sulla legge che regolamenta la divulgazione delle informazioni sul web e che fa capo al Regolamento europeo sulla protezione dei dati. Come si legge sulla pagina del GDPR è possibile rivendicare il “diritto all’oblio” e dunque la cancellazione immediata dei dati personali presenti non solo in un sito web specifico ma anche nei motori di ricerca che a quel sito reindirizzano. Nonostante i progressi per la tutela della privacy, servizi di marketing come Google o Facebook si alimentano solo grazie all’iscrizione degli utenti e alla pubblicità, per cui spetta al fruitore responsabilizzarsi e prendere coscienza della natura merceologica che informazioni come l’indicazione della posizione, la condivisione pubblica di foto sui social o di un numero cellulare rappresentano per il web.

Ad ogni modo, le responsabilità vanno valutate volta per volta. Un esempio è il caso dell’ex amministratore delegato di un’associazione di beneficienza che, nel 2011, ha sporto denuncia nei confronti di Google chiedendo all’estromissione, nella barra di ricerca, di articoli correlati al suo nome. In quell’anno la sua associazione aveva accumulato debiti e lui, in qualità di amministratore delegato, si era dato malato poco prima. Da lì diverse testate online avrebbero riportato i fatti e menzionato l’uomo per nome e cognome. Secondo l’uomo, gli articoli non avrebbero più ragione di esistere, anzi sarebbero responsabili di una divulgazione indebita di dati relativi al suo stato di salute di allora e violerebbero pertanto il diritto della personalità. Sorprendentemente, la Corte federale di cassazione ha respinto la querela: in questo caso il diritto all’informazione del pubblico prevale sul diritto del singolo interessato. Al tempo, infatti, l’evento destava l’interesse pubblico e i richiami allo stato di salute dell’uomo sembrano non fornire alcun dettaglio volto a lederne la privacy.

Sulla scia di questa sentenza, il giornale Die Zeit anticipa che la prossima a pronunciarsi sarà la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE), interpellata per giudicare il caso di una società di servizi finanziari e la divulgazione di notizie false da parte di un sito web americano. Nel frattempo, il tribunale di Francoforte ha fatto sapere: «i motori di ricerca non possono sapere nei dettagli cosa è giusto. Il diritto alla cancellazione dei dati personali non è sempre ammesso e ogni volta va valutato se la rimozione delle informazioni diffuse in rete non leda un invece un diritto altrettanto importante come la libertà di espressione».

M.S., L.R.

Secondo la CNN e la FR24 News, il Regno Unito si trova a dover affrontare due crisi senza precedenti a causa del Covid-19 e la Brexit, che prenderanno piede simultaneamente prima della fine del 2020.

Non si è ancora trovato un accordo con l’UE in merito alla Brexit, ma entrambe le Parti rimangono impegnate a raggiungerlo entro il 31 dicembre, data di scadenza del periodo di transizione del Regno Unito con l’Unione Europea. Mentre quest’ultima insiste sul fatto che, se il Regno Unito vuole libero accesso al mercato interno dell’Unione, allora deve impegnarsi a rispettare alcune leggi comunitarie; il Regno Unito afferma che l’UE sta facendo richieste irragionevoli e non rispetta la sua sovranità.

Ad oggi la Gran Bretagna non fa più parte dell’UE e non gioca lo stesso ruolo di un tempo, difatti un diplomatico europeo ha detto: “la pandemia rimane un’emergenza molto più urgente per il blocco di 27 nazioni. “Ci stiamo concentrando sul rilancio dell’Unione Europea – questa è la priorità”.

Secondo quanto riportato dal The Guardian il commissario europeo per il commercio ha riferito che i negoziatori britannici, nei colloqui commerciali e di sicurezza con l’UE, hanno iniziato a occuparsi delle questioni controverse solo nell’ultima settimana o due. Tra i nuovi accordi commerciali per il Regno Unito troviamo anche quello con il Giappone e gli Stati Uniti. Hogan, ex ministro del governo irlandese, ha detto che il Regno Unito si sta rendendo conto che come Paese dell’UE ha negoziato accordi con 500 milioni di persone, mentre adesso con circa 60-70 milioni.

S.C., S.P.

Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha firmato la scorsa settimana un decreto per lo sviluppo economico del Paese in una prospettiva di dieci anni. Sono stati fissati obiettivi economici che hanno lo scopo di migliorare la situazione economica del Paese da oggi fino al 2030.

Il programma di sviluppo ha subito delle modifiche a causa della pandemia COVID19 e della portata economica mondiale delle sue conseguenze. Infatti, secondo le stime degli esperti della Scuola Superiore di Economia, la crisi economica causata dalla diffusione del virus ha portato la povertà in Russia a raggiungere il 16%. Questo decreto presidenziale ne prevede una riduzione al 6%. Tale prospettiva dovrà in concreto essere sostenuta da misure governative, sia per quanto riguarda i sussidi alle famiglie più povere, sia garantendo più possibilità di occupazione. Tuttavia, già prima della pandemia le prospettive sul tasso di povertà ne prevedevano una riduzione solo fino al 9-10%: è necessario riformare il sistema previdenziale e garantire a tutte le famiglie povere con figli una somma che abbia impatti significativi sul reddito.

Inoltre, si prevedono sussidi statali e agevolazioni per le imprese private e una serie di infrastrutture pubbliche permanenti che hanno lo scopo di garantire lavoro a quante più persone possibile.

Cambiando tematica, secondo quanto riportato da RIA Novosti, il Ministero degli Esteri della Federazione Russa ha inviato una nota di protesta alle ambasciate di Stati Uniti, Regno Unito e Canada situate a Mosca per aver esibito durante il mese di giugno e inizio luglio la bandiera arcobaleno, simbolo della comunità LGBT.

Secondo Vasilij Piskarev, capo della commissione incaricata al controllo delle interferenze straniere in Russia, lo staff delle tre ambasciate avrebbe violato sia la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche sia la legislazione russa. La commissione infatti ha fatto notare che la bandiera arcobaleno è apparsa sulla facciata delle ambasciate nel periodo delle votazioni sull’emendamento alla costituzione, che professava la celebrazione e la protezione dei valori della famiglia tradizionale.

A giugno l’ambasciata americana, dopo aver esposto la bandiera LGBT accanto a quella a stelle e strisce, ha pubblicato sulla propria pagina Instagram un annuncio in cui venivano difesi i diritti della comunità LGBT in quanto parte dei diritti umani e quindi diritti universali: “I diritti LGBT sono diritti umani e i diritti umani sono universali. Il mese del Pride è stato stabilito per sottolineare il fatto che tutti meritano di vivere una vita priva di odio, pregiudizi e persecuzioni”.

Vladimir Putin, in un commento riguardo la faccenda, ha affermato che “l’esposizione della bandiera arcobaleno da parte dell’ambasciata mette in luce diverse caratteristiche delle persone che vi lavorano”.

S.N., D.S.

AFRICA

In Tunisia, il partito musulmano-conservatore Ennahdha ha ritirato, il 13 luglio, la fiducia al Governo di Elyes Fakhfakh, causando un rimpasto di governo. Come riportato da Jeune Afrique, di fronte a questo cambiamento politico, alla crisi sanitaria del Covid-19 e all’indebitamento, il Paese ha difficoltà a rispettare il bilancio di Stato per l’anno 2020: sono necessari 1,2 miliardi di euro in più, ossia il 9% del bilancio previsto e alla fine dell’anno il disavanzo di bilancio deve raggiungere il 7% del PIL.

EA.V.

Il giornale Público riporta che il parlamento della Guinea Bissau ha approvato l’invio di una delegazione parlamentare in Portogallo in seguito all’omicidio dell’attore Bruno Candé, 39 anni, cittadino portoghese di origine guineense a Lisbona la scorsa settimana. L’attore è stato ucciso con vari colpi di pistola da un ottantenne per presunti motivi di razzismo. La delegazione investigherà sull’omicidio come anche sulla situazione della comunità della Guinea Bissau in Portogallo. Inoltre, ha condannato l’atto avvenuto per cause “futili” e ha sottolineato che “la diversità razziale, culturale, etnica e religiosa è ciò che di più bello possiede l’umanità”.

D. F.

In Angola, il giornale Lusa riporta il nuovo decreto emanato dal Ministero dell’Educazione. Il decreto prevede che il 50% dei docenti e dei funzionari amministrativi di tutte le scuole del Paese dovranno presentarsi sul posto di lavoro fatta eccezione per chi rientra nella categoria delle persone più a rischio. Da marzo, a causa del Covid-19, le lezioni sono state sospese e per questo motivo c’è bisogno di trovare metodi alternativi al fine di poter garantire le attività pedagogiche e i servizi amministrativi essenziali. I funzionari, a seconda delle proprie mansioni, devono organizzare gli archivi scolastici, le biblioteche, l’inventario dei libri e far rispettare le regole nelle aule seguendo le indicazioni fornite dalle autorità sanitarie. Inoltre, i professori e i funzionari devono sensibilizzare gli alunni per quanto riguarda il Coronavirus.

M. P.

In Tunisia, cresce la suspense prima della sessione per ritirare la fiducia al Presidente dell’Assemblea del popolo tunisino, Rashid Ghannouchi, poiché le stime matematiche indicano che la questione non è stata ancora risolta. Per revocare la fiducia è infatti necessario ottenere il sostegno di 109 deputati.

 I blocchi democratico e nazionale e i partiti “lunga vita alla Tunisia” e “Al-Mustaqbal” accusano Ghannouchi di “aver tentato di espandere i propri poteri”.

Questi blocchi, insieme ad Al-nahda, facevano parte della coalizione di Governo che si è dimessa il 15 di questo mese, il che conferma il tremolio della fiducia tra le varie forze politiche del Paese.

Il capo del Centro per gli studi strategici sul Maghreb arabo, Adnan Monser, ha riferito alla BBC Arabic che “il rovesciamento del Governo e i suoi predecessori hanno portato al crollo della fiducia nella sua coalizione costituente e all’interruzione del lavoro del Consiglio. Questi sono tutti fattori che hanno portato alla mozione di sfiducia nei confronti di Ghannouchi”.

In un’intervista con Al-Arabiya, il deputato libico Idris Al-Maghrabi ha affermato che nell’incontro del vice ambasciatore americano con i leader dell’esercito nazionale e 4 membri della Camera dei rappresentanti si è parlato di come fermare l’escalation militare nella linea Sirte e Jafra e del tentativo di creare una soluzione politica. Nell’incontro si è anche discussa la richiesta della parte libica di cambiare la capitale da Tripoli, definita “occupata”, a Sirte.

Il deputato ha inoltre aggiunto: “abbiamo concordato con loro che la soluzione dovrà essere politica e includere il ritiro di tutte le forze straniere … tutti i Paesi stranieri che sono intervenuti militarmente in Libia devono essere rimossi”.

Una delegazione di sicurezza degli Stati Uniti, guidata dal responsabile dell’incarico dell’Ambasciata americana in Libia, ha incontrato numerosi leader dell’esercito durante la visita nella città di Bengasi, dove sono stati discussi i modi per ridurre l’escalation a Sirte e Jafra.

S.H.

MEDIO ORIENTE

Il ministero degli Esteri iracheno ha annunciato sulla sua pagina Facebook che “l’Iraq intende rispettare gli accordi e i memorandum di intesa che sta concludendo con i Paesi del mondo, nel quadro dello scambio di interessi e della promozione della cooperazione bilaterale. Nel 2009, l’Iraq aveva concluso un protocollo consolare di intesa con la Repubblica di Turchia, nell’ambito del quale il viaggiatore poteva ottenere il visto d’ingresso ai punti di attraversamento della frontiera senza verifica con l’ambasciata o il consolato, al fine di favorire la circolazione dei cittadini di entrambi i Paesi. Tuttavia, la parte turca ha smesso di lavorare sul contenuto di questo memorandum, quindi il governo iracheno ha deciso di sospendere i lavori, in attuazione del principio di reciprocità”.

La dichiarazione ha aggiunto che “il ministero degli Esteri ha informato di questa decisione la nostra ambasciata ad Ankara e l’ambasciata della Repubblica di Turchia a Baghdad”, come riportato da Sky News Arabic.

S.H.

AMERICA

Negli Stati Uniti continua l’emergenza sanitaria, in particolare in California e Florida, questi ultimi hanno raggiunto il più alto numero di casi e hanno tristemente stabilito nuovi record di decessi giornalieri.

Come riporta CBS News, il governatore della California Newsom ha dichiarato che sono avvenuti 197 decessi, la cifra giornaliera più alta mai registrata nello Stato, e almeno 473.785 casi confermati.

Le agenzie sanitarie statali della Florida hanno registrato 414.511 casi dall’inizio della pandemia, sorpassando così quelli di New York, come si legge su CNN.

L’ultimo bilancio delle vittime ammonta a 77 nuovi decessi con 9.338 nuovi contagi.

Nonostante la situazione critica, secondo la NPR, la Florida dovrà sospendere i test dei suoi residenti per colpa del passaggio imminente della tempesta tropicale Isaias.

S.C., S.P

In Canada, una piccola o media impresa su sette rischia di chiudere definitivamente i battenti a causa della pandemia da Coronavirus. Come riportato nel Le Journal De Québec, le PMI sono la linfa vitale dell’economia canadese; pertanto, il Governo e i consumatori dovranno creare le condizioni necessarie affinché esse possano sopravvivere. I settori più vulnerabili sono quelli delle arti e delle attività ricreative (palestre, teatri, sale giochi) e dei servizi turistici e di ristorazione (ristoranti, alberghi), con percentuali rispettivamente del 30% e del 27%.

S.C.

Passiamo alle notizie dell’America Latina: secondo l’articolo di El País, la pandemia ha sfidato le sorti economiche, aiutando i più ricchi, ma lesionando la gran parte di popolo preoccupato sia per il virus in perenne crescita, sia per l’alto tasso di povertà. Tra i tanti esempi che possono essere riportati troviamo il caso di Marcos Galperín, fondatore dell’impresa di commercio elettronico Mercado Libre, il quale ha visto crescere il proprio patrimonio netto del 68% rispetto al 2019. Marcos, comunque, è solo uno degli otto nuovi multimilionari presenti nel continente, lasciando, dall’altro estremo, un notevole incremento della povertà, con 52 milioni di persone sotto il tasso economico e 40 milioni di casi di perdita del lavoro, portando così il continente a una retrocessione di 15 anni in campo economico.

Tuttavia, proprio per ovviare a questa temuta disparità economica, riportiamo la notizia della BBC secondo la quale il Cile ha deciso di prendere una grande decisione economica: dare accesso a una parte dei fondi privati delle pensioni per i cittadini cileni. Difatti, si tratta del ritiro di fino al 10% dei risparmi previsionali che amministrano le assicurazioni private delle pensioni; proprio questa percentuale ha dato anche il nome alla proposta di legge, chiamata “ley del 10%”, che sarà approvata dal Congreso in 15 giorni lavorativi.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, come riporta Lusa, il governo ha annunciato che più di un milione di posti di lavoro sono stati persi nel primo semestre del 2020 a causa del Covid-19. Tra gennaio e giugno, le aziende brasiliane hanno registrato 6.718.276 assunzioni e 7.916.639 dimissioni, quindi 1.198.363 posti in meno. A giugno c’è stato un calo dei licenziamenti del 16% e un aumento del 24% delle assunzioni. Questi dati corrispondono all’allentamento delle misure restrittive come il distanziamento sociale. Si prevede una caduta del PIL del 6%, in un periodo in cui il Paese stava cercando di riprendersi dopo la crisi del 2015.

M.P.

ASIA

Da anni il governo della Cina ha cominciato un’estesa campagna anticorruzione che ha portato decine di migliaia di funzionari del Partito Comunista a essere indagati.

Con le nuove politiche del governo cinese la corruzione non è stata eliminata, ma sono state prese diverse misure per limitare e individuare più facilmente le tangenti: per esempio si è cominciato a controllare con più attenzione la vendita di beni di lusso e i movimenti di denaro di ristoranti e hotel di prima categoria.

Nei giorni scorsi, come riportato dal Global times, diversi funzionari, appartenenti a  diverse istituzioni governative cinesi, sono stati indagati o arrestati, evidenziando che la lotta anticorruzione del Paese è coerente e che le principali autorità restano ferme e mostrano tolleranza zero nei confronti dei funzionari corrotti.

La Commissione centrale per l’ispezione disciplinare (CCDI) del Partito Comunista Cinese (CPC), il principale organo anticorruzione del Paese, ha reso noti i nomi dei diversi funzionari indagati:

-Il viceministro della cultura e del turismo Li Jinzao è stato indagato per sospette gravi violazioni della disciplina e della legge.

-Zhang He, ex vicegovernatore della provincia di Hebei nel nord della Cina, è stato espulso dal CPC per gravi violazioni della legge. Zhang, secondo fonti interne al partito, aveva ormai perso i suoi ideali e le sue convinzioni ed era sleale e disonesto nei confronti del Partito. Si è infatti scoperto che aveva nominato funzionari contro i regolamenti del Partito, accettato denaro e permesso ai parenti di avere torna conti personali sfruttando la sua posizione.

-He Dian, vicedirettore del Dipartimento di Pubblica Sicurezza della provincia, dopo che avrebbe scritto il libro, Safeness Sutra, giudicato dall’opinione pubblica “poco serio, insensato e scritto molto male”. Nel libro solo una serie di frasi sconnesse tra loro dove viene utilizzato la parola “sicuro” più e più volte.

-Wang Yunting, capo del Partito della Commissione Sanitaria nella regione autonoma del Tibet della Cina sud-occidentale, è anche sotto inchiesta per gravi violazioni della legge e corruzione.

Inoltre, il segretario del Partito e capo dell’Ufficio comunale per l’economia e la tecnologia dell’informazione di Pechino Wang Gang, il capo del gruppo industriale del carbone del Sichuan e il presidente Jing Hongnian ed ex presidente della Zhongyuan Asset Management Co Ltd Yue Shengli sono anch’essi oggetto di indagini disciplinari e di supervisione.

Da gennaio a novembre, gli organi di controllo disciplinare e di controllo in tutto il Paese hanno archiviato e indagato 555.000 casi, con 485.000 persone che hanno ricevuto misure disciplinari all’interno del Partito o delle agenzie governative, mentre 19.000 sono sotto indagine penale.

G.R.

OCEANIA

L’Australia ha deciso di seguire l’esempio dell’Irlanda rendendo l’uso delle mascherine obbligatorio in tutto lo stato del Victoria dove si registrano la maggior parte dei casi.

Tutti gli abitanti verranno sottoposti a ulteriori misure restrittive, come il divieto a ricevere visite, spiega l’Heral Sun.

Secondo l’articolo pubblicato da 9News, il provvedimento diventerà ufficiale a partire dai primi di agosto, come dichiarato dal premier Andrews riferendosi alla “quarta fase”.

Lo stato del Victoria ha raggiunto un nuovo picco di recente, passando da 532 casi fino ad arrivare ai nuovi 723, con una media giornaliera di 13 morti, secondo ABC News.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)