#UNINTSpeechPressReview

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Che musica, maestrə!

A pochi giorni dalla Giornata Internazionale della Donna, fa molto riflettere la dichiarazione di Beatrice Venezi che, sul palco del teatro Ariston, ha chiesto espressamente di essere definita “direttore” d’orchestra, e non “direttrice”. Se da una parte è lecito definirci come più ci aggrada, dall’altra è pur vero che rifiutare un appellativo declinato al femminile (vuoi per un’indigestione di politically correct, vuoi per la convinzione di fondo che il cambiamento linguistico non abbia niente a che vedere con il progresso sociale) veicola, volenti o nolenti, un messaggio ben chiaro. Nell’anno della prima vicepresidente statunitense donna, nera e asiatica, quel “Sono direttore d’orchestra, non direttrice” riaccende inevitabilmente la miccia del dibattito sull’utilità e la fattibilità di declinare al femminile i nomi di professioni tradizionalmente maschili.


#Astrabiblia

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Il risveglio

Un attimo prima ero inghiottito dall’oscurità, quello dopo dal buio assoluto, sospeso nello spazio piceo, privo di orizzonti da sognare. Poi i venti del fato soffiano sul fuoco della mia vita, riportando alla luce la vista. Steso per terra, sento la durezza del pavimento, regolare, liscio, né caldo, né freddo ma di un bianco alienante. Allora perché tremo? Sbalzi di temperatura? Non riesco a coglierne il senso. Forse ho la febbre, tuttavia l’atmosfera è perfettamente regolare. Eppure, c’è qualcosa che proprio non va, non i decimi ma panico. Me ne rendo conto presto, purtroppo o per fortuna. Il cuore comincia a battere all’impazzata e una tempesta di energia incoraggia i muscoli a reagire. Mi levo da terra in men che non si dica e, d’un tratto, il coraggio viene messo all’angolo da un dolore lancinante, seguito da una vibrazione atroce che trafigge il timpano. Così il buio mi avvolge, fitto e suadente. Per quanto tempo sia rimasto incosciente non saprei dirlo: secondi, minuti, ore? Non ha importanza. Mentre i pensieri vagano per la testa, mi scopro steso sul fianco, riflesso in una macchiolina giallastra. Esala un odore acre. Ora ricordo! Che stridio, che fracasso infernale…


#UrbanTalks

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Presentazione di Valerio

Marhab ‘alaykom

Ho deciso di iniziare la mia presentazione salutando tutti i lettori del nostro blog in arabo, la lingua che ho eletto a essere una delle mie ragioni di vita (universitaria e non).


#UrbanTalks

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Per il primo appuntamento di #urbantalks voglio parlare di un artista che per me ha rappresentato, e ancora rappresenta, tantissimo.

Federico Bertollini per molti potrebbe essere un nome qualsiasi.

#LUXURYMOMENTS: #LUXURYJUICE

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Sanremo 2021 ha segnato il trionfo del Made in Italy

Lo scorso sabato si è conclusa l’ultima edizione del festival di Sanremo. Tutti i ventisei cantanti in gara si sono esibiti per cinque serate consecutive, sfoggiando look molto ricercati ed elegantissimi che hanno segnato il trionfo del Made in Italy sul palco del Teatro Ariston.


#FairPlay

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Stravaganze sportive

Bentrovati e buon martedì!! Anno nuovo, articolo nuovo per quanto riguarda la rubrica #FAIRPLAY.

Cari lettori del blog (e non), quest’oggi andiamo a intrufolarci in quei paesi dove esistono delle attività sportive davvero insolite, che solo a immaginarle alcune potrebbero risultare divertenti e altre non proprio, ma bandiamo alle ciance. Let’s discover them together!


#SaudadeDoTempo

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Camões

Aquela triste e leda madrugada,
cheia toda de mágoa e de piedade,
enquanto houver no mundo saudade
quero que seja sempre celebrada.
Ela só, quando amena e marchetada
saía, dando ao mundo claridade,
viu apartar-se de üa outra vontade,
que nunca poderá ver-se apartada.
Ela só viu as lágrimas em fio,
de que uns e outros olhos derivadas
se acrescentaram em grande e largo rio.
Ela viu as palavras magoadas
que puderam tornar o fogo frio,
e dar descanso às almas condenadas.