Presentazione di Valerio

Marhab ‘alaykom

Ho deciso di iniziare la mia presentazione salutando tutti i lettori del nostro blog in arabo, la lingua che ho eletto a essere una delle mie ragioni di vita (universitaria e non).



Per quanto possa dire poco una descrizione di me in una manciata di righe, mi chiamo Valerio e ho 23 anni. Nasco a Gaeta, nel sud del Lazio, a metà strada tra Roma e Napoli e la cosa che più mi preme sottolineare è che già soltanto essere nato in questa piccola città di mare rappresenta il mio essere un misto di culture.

Inizio a frequentare Roma ancora prima di trasferirmi per l’università, ma l’Urbe per eccellenza è soltanto l’inizio di un percorso che mi ha portato a visitare tutta l’Italia e tantissimi paesi del mondo: Portogallo, Inghilterra, Germania, Francia, Austria, Spagna, Ungheria, Olanda, Svizzera e le Hawaii, con tantissimi nuovi posti nel mirino (se solo non esistesse questo 2020 infinito!).

Eppure, Roma è sempre il punto di ritorno: qui, dove si mischiano culture e popoli dei più disparati, apprendo quanto sia centrale per me scoprire e rapportarmi con l’altro.

Ecco che quindi entrano in gioco le lingue, l’inglese e l’arabo, che mi stanno forgiando come uomo e come traduttore.

Ma non è solo questo ciò che mi ha donato mamma Roma: un luogo del genere ti apre infinite possibilità e proprio qui mi sono immerso in culture, con le relative comunità, che un tempo sfioravo soltanto, tra cui il basket, la fotografia, la musica (soprattutto l’Hip Hop, di cui la Città Eterna è impregnata in ogni angolo).

Dunque, esattamente come in un film con tanti grandi protagonisti, la musica diventa quasi un’ossessione nella mia esistenza; nonostante ciò, quando ero più piccolo, verso i 15 anni, non ascoltavo molto delle canzoni che piacevano ai miei genitori, eppure con il tempo ho imparato ad apprezzarle tanto da esserne diventato un grande fan.

Con l’evolversi della musica, poi, ho iniziato a spaziare in qualsiasi genere e a mischiare i gusti come si fa con un piatto di una cucina stellata: jazz, blues, rock, rap, house e chi più ne ha più ne metta, se posso ascoltare nuova musica lo faccio senza esitazioni.

Forse non piacerò molto al mio vicino di casa, che deve sentire il mio impianto stereo con giradischi ad alto volume da mattina a sera, ma ormai questa passione mi scorre nelle vene!

Come avrete intuito, quindi, con #UrbanTalks voglio parlare della mia cultura musicale, calarmi nelle sonorità che rappresentano il mio bagaglio culturale in questo campo ed esplorare alcuni dei suoi artisti che reputo più degni di nota. Con la speranza che un ragazzo di 23 anni che si diletta, tra le altre cose, a scrivere i sui pensieri su carta possa regalarvi nuovi mondi musicali da esplorare, vi auguro una buona lettura della mia rubrica.

Valerio