La rassegna stampa
internazionale dell’UNINT
Quattrocentottantaquattro nuovi
positivi al virus nello stato di Victoria in Australia e cinquantanove deceduti
per Covid senza un’identità riconosciuta in Spagna. Tianwen-1,
la prima sonda su Marte lanciata in Orbita dalla Cina. In Brasile stime
positive per il 2033 per quanto riguarda il sistema fognario e l’accesso ad
esso anche nelle aree più povere. Percentuale
negativa del 33,17% di affluenza alle urne in Siria.
EUROPA
Apriamo le
notizie inerenti la Spagna con un
triste mistero: secondo l’articolo di El País, sarebbero 59 i cittadini
deceduti per Covid-19 senza identità, i cui corpi giacciono in una cella
frigorifera dell’Instituto Anatómico
Legal de la Ciudad de la Justicia dallo scorso aprile 2020.
Dopo 70
giorni senza nessun cenno da parte di qualsiasi familiare, parente o conoscente
di questi ultimi, il governo della Comunità di Madrid ha preso la decisione di
spostarli nel cimitero a sud della capitale, nel quale riposeranno in pace per
i prossimi dieci anni.
Sempre
secondo lo stesso articolo, la maggior parte di queste vittime superava i 65
anni di età e il loro decesso risale a prima dello scorso 21 aprile, quando il
virus si espandeva senza sosta, soprattutto nelle strade madrilene; 40 di loro
sono mancati in ospedali, mentre i restanti 19 in case di riposo.
A Mérida, capoluogo dell’Estremadura, invece,
sono giornate di festa: l’articolo di 20 minutos ci racconta come
si celebra in questi giorni il Festival del Teatro Classico, alla presenza del
re Felipe accompagnato dalla moglie Leticia e dalle figlie, la principessa
Leonor e l’Infanta Sofía. Secondo quanto riportato dall’articolo, la presenza
delle figlie del sovrano rafforza il messaggio di sostegno che la Famiglia
Reale vuole trasmettere per supportare tanto il turismo culturale quanto gli
spettacoli teatrali.
L.C, M.D.F. e I.V
In Belgio,
Karine Moykens, la presidente del comitato interfederale Testing &
Tracing (collegio responsabile del tracciamento dei contatti delle persone
positive al Coronavirus) ha chiesto al Consiglio di Sicurezza Nazionale di
rendere obbligatorio redigere liste di presenze per tutti i tipi di eventi.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Soir,
è compito degli organizzatori stilare una lista indicando nome, cognome e
numero di telefono di ogni partecipante. In questo modo, le liste in questione
potranno essere consegnate al personale qualificato per il tracciamento nel
caso in cui una persona infetta abbia partecipato ad un evento.
EA.V.
In Francia,
a partire dal 20 luglio, è diventato obbligatorio l’uso della mascherina nei
luoghi pubblici chiusi per combattere la pandemia del Coronavirus; in caso di
violazione la sanzione è di 135 euro. Come riportato da France 24,
tale decisione ha riaperto il dibattito sul prezzo delle mascherine. Secondo un
sondaggio pubblicato dal quotidiano Le Parisien, una famiglia con due
figli spenderebbe 228 euro al mese per le mascherine usa e getta e 96 euro per
le mascherine lavabili.Vari partiti di sinistra hanno richiesto che lo
Stato si faccia carico delle spese, ma il presidente Macron ha respinto la
proposta, promettendo tuttavia un aiuto per i più svantaggiati.
EA.V.
In Svizzera,
il partito Union Démocratique du Centre da oltre dieci anni si batte per
l’espulsione sistematica dei criminali stranieri dalla Svizzera e attualmente
il relativo tasso di espulsione è solo del 58%. Come riportato da Le Temps,
la tabella pubblicata dall’Ufficio federale di statistica (UST) rivela un vero
e proprio mosaico di pratiche cantonali divergenti. Da un lato, i più
restrittivi, come Lucerna, Zugo, i Grigioni e Ginevra, espellono i trasgressori
almeno nell’80% dei casi. D’altra parte, ci sono i cantoni più
“lassisti”, come Neuchâtel, Giura, Vallese e Friburgo, che permettono
agli stranieri condannati di rimanere in Svizzera nel 70-80% dei casi. L’UDC
vorrebbe trovare il sostegno del popolo, come è avvenuto nel 2010, quando il
famoso manifesto delle pecore bianche che cacciano le pecore nere
(rappresentanti gli immigrati) dalla Svizzera aveva colpito nel segno portando
il partito alla vittoria.
S.C.
In seguito al Consiglio Europeo
terminato questa settimana a Bruxelles, è stato annunciato che il Portogallo riceverà un fondo di 45
miliardi di euro in sussidi economici per il periodo che va dal 2021 al 2027.
Di questa cifra, è stato già reso noto che 300 mila saranno destinati alla
regione dell’Algarve, la più colpita economicamente dalla pandemia, e 35 mila verranno
destinati alle regioni autonome di Azzorre e Madeira, informa Lusa. Inoltre, per la prima edizione del premio Umanità di
quest’anno, la fondazione Gulbenkian ha nominato come vincitrice Greta
Thunberg, che ha accettato il premio di 1 milione di euro e dovrà recarsi a
Lisbona per la cerimonia ufficiale. La giovane attivista ha già dichiarato che devolverà
la somma in vari progetti dedicati ai cambiamenti climatici attraverso la sua
fondazione, riferisce Público. Inoltre, continua il rischio elevato di incendi in tutti i
distretti del Paese, significativo l’incendio nell’area di Abrantes, Santarém,
dove una equipe di 394 pompieri è stata impegnata nell’abbattimento di un
incendio in un’area boschiva, riporta ancora Público.
D.F.
Stando a quanto si
legge sulle prime pagine del giornale Die Zeit, le aziende in
Germania sembrano resisterealla crisi da coronavirus. Grazie ad uno
studio internazionale condotto dal noto gruppo bancario HSBC emerge che gli
aiuti finanziari e la gestione iniziale della crisi da parte del sistema
federale tedesco hanno permesso a quasi la metà delle imprese di continuare a
lottare. Infatti, tradotto in numeri, la Germaniaregistrala più
bassa percentuale di aziende gravemente colpite sul piano economico: (solo) il
53% rispetto al 72% riscontrato su base globale.
Le contromisure
adottate dallo Stato tedesco, come il differimento delle scadenze fiscali e le
riduzioni sui pagamenti anticipati, da una parte hanno centrato lo scopo di
creare una liquidità immediata per i contribuenti più in difficoltà,
dall’altra, è ovvio che questo abbia fatto crollare il gettito fiscale nelle
casse pubbliche. Secondo il rapporto mensile del Ministero federale delle
Finanze, come si legge su un articolo di Die Zeit , nel primo
semestre del 2020 i ricavi sono diminuiti del 9,1% rispetto all’anno precedente.
In particolare, nel mese di giugno l’IRPEG è diminuito di ben il 38%, l’IRPEF
del 14% e l’IVA circa del 18%. Per far fronte al periodo attuale di grande difficoltà
economica, molte aziende hanno attuato una temporanea riduzione dell’orario di
lavoro ai loro dipendenti, evitandone così la disoccupazione, che tuttavia nel
bilancio finanziario registra un calo dell’imposta sul reddito da lavoro del
7,3%.
A preoccupare è
anche il drammatico impatto sul traffico aereo, registrato in Germania al 93,7%.
A tal proposito, è di questi giorni la disputa sul taglio ai salari tra la
compagnia aerea low cost Ryanair e il sindacato tedesco Cockpit (Vc) che
rappresenta i piloti di aereo. Stando a quanto riportato sul giornale Der Spiegel, quest’ultimo
avrebbe rifiutato un’intesa sui tagli alle retribuzioni, necessari a causa
delle ripercussioni economiche da lockdown e, per questo motivo, la
compagnia sarebbe pronta a chiudere le proprie sedi e licenziare i dipendenti
in Germania. Gli aeroporti di Berlino-Tegel e Düsseldorfsperimenteranno la chiusura degli uffici Ryanair già a partire dalla fine
di settembre, e la base presente all’aeroporto Hahn di Francoforte seguirà il
primo novembre. Secondo il sindacato Cockpit soltanto poco meno della metà dei
piloti tedeschi si diceva favorevole ad un accordo, che per la maggior parte
dunque è risultato inadeguato. In effetti, Ryanair garantirebbe la sicurezza
del posto di lavoro fino al marzo 2021, mentre i tagli alle retribuzioni
sarebbero da applicarsi fino al 2024. Anche in Austria la compagnia aveva
minacciato di chiudere la sede di Vienna e quindi di licenziare circa 300
dipendenti, ma dopo le resistenze iniziali i sindacati dei piloti e degli
assistenti di volo hanno accettato i tagli imposti.
M.S., L.R.
In Russia,
le iniziative prese dal governo per stimolare il turismo interno seguono la
stessa linea di quelle adottate dal governo italiano: difatti, esse prevedono
un programma di rimborso per i viaggi all’interno della Federazione.
Secondo il
capo dell’Agenzia Federale per il Turismo, Zarina Doguzovaja, è stato deciso
che “al programma parteciperanno tutte le regioni russe”. Apprendiamo
dall’agenzia di stampa RT che inizialmente si pensava a
delle limitazioni, ma poi l’agenzia ha deciso di estendere l’opportunità di
aderire a tutti i territori della Federazione, affinché i cittadini russi
abbiano una scelta più variegata possibile. Il rimborso per l’acquisto di
viaggi in Russia, tuttavia, avviene non senza condizioni, le quali sono state
definite dal Consiglio dei ministri in data 22 luglio. Il decreto firmato dal
primo ministro Michail Mišustin prevede il rimborso per i viaggi della durata
di almeno cinque notti e con pagamento attraverso la carta “Mir”. Dal decreto emerge
inoltre che il cashback promesso ammonta al 20% della somma complessiva
spesa per il viaggio.
Per questo
provvedimento, mirato a sviluppare il turismo interno e quindi a incoraggiare i
cittadini russi a viaggiare nell’estate 2020, il governo ha
stanziato 15 miliardi di rubli, poco più di 181 milioni di euro.
Parlando
di sicurezza nazionale ed estera i servizi federali per la sicurezza della Federazione
Russa (FSB) hanno arrestato 22 terroristi appartenenti al Movimento
Islamico dell’Uzbekistan presente nel territorio federale attraverso diverse
cellule diffuse in tre diverse regioni della Russia. Sono ora detenuti tra
Mosca, Novosibirsk e Krasnoyarsk. Secondo le forze dell’ordine, queste cellule
erano incaricate di arruolare persone, addestrarle e inviarle nelle zone di
combattimento. Inoltre, le cellule si occupavano di inviare denaro a
un’organizzazione terroristica in Siria.
Nei nascondigli
dei terroristi sono stati rinvenuti letteratura religiosa vietata e video di
propaganda dell’organizzazione terroristica internazionale Movimento Islamico
dell’Uzbekistan, insieme con passaporti e documenti falsi impiegati per
svolgere attività illegali. Il Movimento era stato dichiarato illegale in
Russia da una sentenza della Corte Suprema del 2003.
Alcuni dei
terroristi si nascondevano a Nalchik, dove gli agenti dell’FSB hanno rinvenuto
ordigni esplosivi e materiali per la fabbricazione di bombe, insieme a fucili,
una carabina, diverse munizioni e due pistole.
Un giorno prima
della cattura, era stato sventato un ulteriore attacco terroristico organizzato
nella Repubblica di Cabardino-Balkaria, nel territorio del Caucaso. Il 17
luglio è inoltre stato arrestato a Chabarovsk un uomo di 32 anni che aveva
l’intento di compiere “attentati terroristici in centri affollati” tramite
ordigni incendiari.
S.N., D.S.
In Gran Bretagna il Partito Laburista si è scusato
“senza riserve” e, come riporta The Guardian, ha versato una somma a sei cifre a sette ex dipendenti
e a un giornalista veterano della BBC, dopo aver ammesso di averli diffamati in
seguito a un’inchiesta di Panorama
sulla sua gestione dell’antisemitismo. Secondo The Irish Times, si tratta di una somma che si aggira tra le 600.000 e
le 750.000 sterline.
Keir Starmer, successore di Jeremy Corbyn alla guida
del Partito Laburista inglese, prende una posizione segnando un nuovo rapporto
con la comunità ebraica locale e con Israele: “L’antisemitismo è stato una
macchia per il Partito, ho visto il dolore che ha causato nella comunità
ebraica. Chiedo scusa a nome del Partito laburista”. “Se vogliamo ripristinare la fiducia della
comunità ebraica, dobbiamo dimostrare un cambiamento di leadership”, cita Ynetnews.com.
S.C., S.P.
AFRICA
In Algeria,
due attivisti di Hirak, il movimento popolare anti-regime, sono stati
processati per «attacco all’integrità del territorio» e «messa in pericolo del
Presidente della Repubblica». Come riportato da Le Monde Afrique,
il sistema giudiziario algerino ha condannato i due militanti, Ahmed Sidi
Moussa e Yasser Kadiri, a sei mesi di prigione. Sono stati processati sulla
base di un nuovo Codice penale adottato in aprile e denunciato dagli attivisti
dei diritti umani per interferenze dello Stato nel diritto alla libertà di
espressione. Secondo il Comitato nazionale per il rilascio dei detenuti (CNLD),
quasi 60 “prigionieri di coscienza” sono attualmente dietro le sbarre, la
maggior parte per dei contenuti postati su Facebook.
S.C.
Un’organizzazione non-governativa in
Mozambico ha affermato che la
violenza armata, presente nella zona di Cabo Delgado, ha portato sia un clima
di guerriglia, provocando 250 mila sfollati e più di mille decessi, sia una
diminuzione dei controlli delle frontiere e degli sbarchi, aprendo un corridoio
strategico per il traffico di sostanze illecite, come riporta Lusa.
D. F.
In questi ultimi giorni in Angola si è discusso dell’investimento
di circa 53 milioni di dollari all’anno da parte dell’ONU, come riporta Jornal
de Angola.
La somma è destinata allo sviluppo del Paese: si partirà con nuovi programmi
governativi per la società civile e quella accademica. L’ONU ha inoltre
sottolineato che in questo momento è fondamentale rendere l’acqua potabile un
bene di tutta la popolazione. In più, l’organizzazione ha anche elogiato il
governo angolano per le misure prese per combattere il Coronavirus come
l’utilizzo obbligatorio della mascherina. Per questo motivo, saranno investiti
36 milioni di dollari per sostenere il Paese in questa battaglia.
M. P.
La Turchia ha ampliato la cerchia della sua ultima offensiva nel nord dell’Iraq contro i militanti curdi, per raggiungere una profondità senza precedenti, accompagnata dalla costruzione di basi militari. Questa “silenziosa espansione” fa parte di una nuova strategia per espandere militarmente i confini turchi.
La nuova campagna transfrontaliera di Ankara, soprannominata “l’Artiglio“, attira meno attenzione rispetto alle sue incursioni nella vicina Siria, come riportato da Sky News Arabia.
Ciò è in parte dovuto al fatto che le forze turche sono presenti in Iraq da molto tempo, ma quella presenza fa parte di una strategia volta a spingere le linee di combattimento oltre i confini dopo anni di conflitti e spargimenti di sangue in patria.
La Turchia ha iniziato a bombardare già da diversi giorni il nord dell’Iraq, nel silenzio della comunità internazionale, col pretesto di voler stanare i combattenti curdi del Partito dei Lavoratori Curdi (PKK), che dominano l’area sud-orientale della Turchia.
Dopo che gli sforzi per la pace sono crollati nel 2015, in Turchia sono scoppiati aspri combattimenti. Da allora, il governo del presidente Tayyip Erdogan ha cercato di affrontare quelle che sostiene siano le “radici della crisi”. Ma quale sarà il vero intento del leader turco?
S.H.
Per
la prima volta nella storia del Sudan, il primo ministro Abdullah
Hamdouk ha annunciato la nomina di due donne alla carica di governatrici. Amal
Ezz El-Din Othman è stata infatti nominata governatrice dello Stato del Nord e
Amna Ahmed El-Makki dello Stato del fiume Nilo, come riportato da Sky
News Arabic.
Quanto
alla scelta delle due donne, sottolineando l’applicazione di criteri di
valutazione rigorosi, Hamdouk ha dichiarato: “Volevamo mantenere un
equilibrio nella questione della partecipazione delle donne. Il loro contributo
sarà positivo, significativo e ininterrotto”. Ha poi aggiunto: “Ciò che siamo
riusciti a raggiungere non è un traguardo storico, ma è un passo nella giusta
direzione. Dobbiamo affrontare realmente questo problema, in un modo che non si
limiti esclusivamente agli slogan ma si traduca in risultati concreti “.
S.H.
MEDIO ORIENTE
Il
partito Ba’th, al potere in Siria da più di mezzo secolo, ha ottenuto di
nuovo la maggioranza dei seggi alle elezioni parlamentari che si sono svolte di
recente. Queste elezioni hanno incluso per la prima volta aree detenute
dall’opposizione durante il conflitto. Tuttavia, le elezioni hanno tenuto
lontano qualsiasi forma di opposizione effettiva sul campo, al punto di essere
etichettate dagli oppositori come “un gioco” i cui risultati erano già
noti.
Il
movimento del presidente Bashar al-Assad e dei suoi alleati ha vinto la
maggioranza dei seggi aggiudicandosene 177
su 250 nell’Assemblea del Popolo, come sottolineato da France24.
L’affluenza
alle urne ha registrato una percentuale negativa del 33,17%, paragonata al
57,56% del 2016, secondo i risultati ufficiali annunciati dal capo della
commissione giudiziaria, Samer Zumreeq, che sovrintende al processo di voto.
S.H.
AMERICA
Il governo degli Stati
Uniti ha recentemente richiesto alla Cina di sospendere ogni attività del
suo consolato a Huston, Texas.
Secondo la notizia
riportata da CNN, sono avvenuti diversi disordini
fuori dal consolato cinese, situato su Montrose Boulevard, richiedendo
l’intervento della polizia locale.
Morgan Ortagus,
portavoce del Dipartimento di Stato, ha dichiarato che la chiusura sarebbe una
misura cautelare per la protezione delle informazioni private americane, come
si legge su USA Today.
La Cina ha subito
risposto all’attacco definendo l’azione “illegale” e minacciando di prendere
provvedimenti a riguardo, mentre l’amministrazione di Trump ha accusato i
cittadini cinesi di aver sottratto informazioni sulla ricerca scientifica,
secondo il New York Times. Tuttavia, il
governo americano non ha fornito spiegazioni riguardo la chiusura e sulle sue
ripercussioni, come riportato da CBS News.
S.C., S.P
Il Consiglio di
Calgary, in Canada, ha votato in maggioranza a favore della legge che
renderà le mascherine obbligatorie anche nei luoghi pubblici al coperto. Un
provvedimento dovuto al numero sempre più crescente di casi di coronavirus,
secondo CBC.
La nuova legge è
stata presentata da Sampson, capo dell’Agenzia per la gestione delle emergenze
di Calgary, e da Choi, responsabile dei servizi strategici della città, ed
entrerà in vigore dal primo di agosto, come riferisce Global News.
Il voto è arrivato
dopo circa tre ore di dibattito con un risultato di 12-3, come dichiara CTV News.
S.C., S.P.
In questo momento
storico piuttosto vulnerabile, sia sul piano internazionale sia nazionale dei
singoli Paesi di tutto il mondo, è opportuno spendere qualche parola sulle
nuove spinte di protezionismo tra Stati Uniti e Cina che rischiano di
compromettere la stabilità, in senso lato, anche dei Paesi dell’America
Latina. Infatti, come ormai attestato da varie fonti, anche La Vanguardia testimonia
una nuova probabile “guerra fredda commerciale”, parole pronunciate dal
ministro cinese degli affari esteri Wang Yi rivolte alla Casa Bianca.
In che maniera,
dunque, tutto ciò coinvolge i Paesi latino-americani? L’attuale presidente
della Organizzazione Mondiale del
Commercio (OMC), il brasiliano Roberto Azevedo, si dimetterà dal suo
incarico, aprendo la strada a nuovi otto candidati che dovranno assumere il
ruolo navigando in “questo mare turbolento”, El Pais. Ecco così che il
protagonista latino-americano della scalata per la presidenza
dell’organizzazione diviene il Messico, con la proposta del diplomatico,
politico ed economista Jesús Seade, che ha alle
spalle una carriera pluriennale e di successo. La sua posizione però,
presuppone un bivio che determinerà un momento decisivo: Seade possiede dei
forti legami con gli Stati Uniti attraverso il rappresentante commerciale
Robert Lighthizer, ma ha anche lavorato per il segretario delle Finanze di Hong
Kong. Per queste ragioni, approfondite nell’articolo integrale, il Messico
assume un ruolo speciale nella scena internazionale, con probabili previsioni
di un avvicinamento più solido verso gli Stati Uniti.
L.C, M.D.F. e I.V
In Brasile il giornale UOL riporta la
situazione del sistema fognario nel Paese. Si stima infatti che entro il 2033
il 90% delle case potrà usufruire della rete fognaria. Tuttavia, a causa della
lentezza nel bonificare le aree del Paese, probabilmente i brasiliani dovranno
aspettare fino al 2066. Nel 2017 il 57,6% dei comuni usufruiva del servizio di
smaltimento delle acque reflue attraverso la rete di raccolta. Inoltre, è stato
registrato un miglioramento del trattamento delle acque reflue tra il 2008 e il
2017, con un’evoluzione dal 49,3% al 62,8% dei comuni con almeno un impianto di
trattamento in funzione. Le differenze regionali segnano il Brasile, ad esempio
il 92,5% delle case nello stato di San Paolo è coperto dalla rete fognaria,
mentre quelle nel Pará solo per il 3,1%. Dei 27 stati, solo sei hanno fognature
in più della metà delle case: San Paolo, Distretto Federale, Minas Gerais,
Paraná, Espírito Santo e Goiás.
M.P
ASIA
La Cina,
come riportato dal Global Times, ha lanciato in orbita la sua prima sonda
su Marte, denominata Tianwen-1, dal Wenchang
Space Launch Center nella provincia di Hainan nella Cina meridionale.
Questo inaugura
una nuova era nell’esplorazione dello spazio profondo da parte della Cina.
Dopo un volo di
circa 2.000 secondi, la sonda è entrata nell’orbita di trasferimento pianificata
Terra-Marte, avviando ufficialmente il suo viaggio verso il Pianeta Rosso.
La sonda cinese
“Tianwen-1” dovrebbe raggiungere il campo di gravità di Marte nel febbraio
2021, circa sette mesi dopo il lancio. Se avrà successo, Tianwen-1 sarà la
prima spedizione, nella storia dell’umanità, a completare l’orbita e
l’atterraggio in un’unica missione.
Secondo il CNSA,
il progetto dovrebbe raggiungere una serie di progressi tecnologici, tra cui
l’inserimento dell’orbita su Marte, la gestione automatica delle sonde a lungo
termine, la comunicazione a lunga distanza e le capacità di roving della superficie di Marte.
La missione
interplanetaria segnerà anche l’istituzione da parte della Cina di un sistema
completo di progetti di esplorazione nello spazio profondo, che comprende
progettazione, produzione, missione di volo e ricerca scientifica.
La missione
prevede anche la cooperazione internazionale, poiché l’Agenzia spaziale europea
e l’Argentina parteciperanno prendendo parte al monitoraggio e al controllo dei
veicoli spaziali.
Inoltre, la Cina
sta lavorando anche con paesi come Francia e Austria per il ridimensionamento
del carico utile e l’analisi dei dati per la missione.
Marte, uno dei più
vicini pianeti vicini della Terra nel sistema solare, ha l’ambiente più simile
a quello della Terra. Gli esseri umani hanno effettuato 44 tentativi di
missione su Marte e solo 24 di loro sono riusciti.
La distanza minima
tra Marte e la Terra è di circa 55 milioni di chilometri, ei due pianeti
arrivano così vicino solo ogni 26 mesi. La finestra di esplorazione di Marte è
aperta tra luglio e agosto.
Nessun paese oltre
la Cina ha mai fissato gli obiettivi di orbita, atterraggio e roving del Pianeta Rosso nella prima
missione, e il lancio di successo segna solo l’inizio di una lunga spedizione
piena di sfide, dove comunque permangono incertezze.
Secondo il CASC
infatti solo una manciata di missioni su Marte è stata in grado di sbarcare sul
pianeta e condurre esplorazioni erranti.
Oltre alla Cina,
gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi Uniti stanno lanciando le loro missioni su
Marte
La prima missione
spaziale araba su Marte, una sonda senza pilota soprannominata Hope, è partita dal Giappone, nel
tentativo di rivelare di più sull’atmosfera del Pianeta Rosso.
La NASA ha
spostato il suo primo tentativo di lancio della sua missione Mars 2020 non prima del 30 luglio,
secondo il sito web ufficiale dell’agenzia spaziale americana.
ExoMars, un programma di
cooperazione tra Europa e Russia, in precedenza aveva annunciato che sarebbe
stato ritardato al 2022.
G.R.
OCEANIA
In Australia gli epidemiologi hanno avvertito che
“il tempo scorre” nel New South Wales, e le autorità sanitarie si affrettano a
tenere sotto controllo la crescente epidemia di coronavirus.
Come si legge su Anadolu Agency, lo stato delVictoria
ha registrato 484 nuovi casi e due morti nelle ultime 24 ore.
News.co.au riporta che il
premier Daniel Andrews ha avvertito che i casi continueranno a salire se la
gente non cambia le proprie abitudini, e prende in considerazione nuove
restrizioni. Il premier riconosce la necessità di lavorare, ma per coloro i
quali sono stati colpiti dal virus e che devono isolarsi è stato messo a
disposizione il pagamento di 1.500 dollari.
S.C, S.P
Rassegna stampa a cura di:
Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)