PH. Peter Lindbergh per Emporio Armani, 1993

Milano Fashion Week 2020

Un’edizione all’insegna di una fashion community commemorativa più inclusiva e più green

Quello che Milano promette, Milano mantiene.

La MFW di quest’anno è stata pensata e rielaborata dopo l’ondata del Covid-19 prima in Cina e poi nel resto del mondo. Ma oltre ad una stagione “peculiare”, essa si presenta come un’edizione colma di commemorazioni e collaborazioni, sempre ricordando lo sguardo al futuro del settore moda.

Dal tributo di Giorgio Armani per Peter Lindbergh, al cinquantesimo anniversario di Sportmax alle nuove collaborazioni Moncler per terminare con una nuova sfida alla sostenibilità per Vogue Italia.

In risposta al Covid-19, l’ente gestore della MFW, la Camera Nazionale della Moda Italiana ha proposto un’iniziativa intitolata “Cina, siamo con voi” che come dichiarato dal presidente Carlo Capasa ha come scopo: “sottolineare l’importanza di informare e lavorare insieme globalmente per contenere l’epidemia, ma soprattutto per trasformare l’allarme mondiale in un’onda di solidarietà che abbatterà le barriere”.

Tra i nomi più attesi in questa stagione sicuramente ricordiamo Versace pronta a stupire dopo l’apparizione di JLo in abito Jungle della scorsa edizione, Daniel Lee vincitore di ben quattro fashion awards, Bottega Veneta alla sua terza sfilata donna.

Dal designer uscente di Bottega Veneta, Walter Chiapponi, invece, ci viene presentata una preziosa collaborazione con Thomas Maier per Tod’s, marchio di cui Chiapponi è diventato direttore artistico nell’ottobre 2019. Intanto, altri vincitori sono partecipi della MFW: è il caso della vincitrice dell’ANDAM 2019, Christelle Kocher di Koché nonché prima guest designer per Pucci del gruppo LVMH rompendo così la tradizione, ormai consolidata da un paio di seasons, che vedeva un team interno a disegnare le collezioni.

Sempre per quanto riguarda il topic della “promozione della fashion community”, Moncler ha deciso di dare spazio alla terza edizione del suo Genius Project che vede diversi designers competere nell’interpretazione originale di una capsule collection capace di inglobare il DNA del brand e al contempo rielaborarlo in chiave contemporanea ed autentica.

Dallo scorso anno arrivano inoltre diverse conferme, come JW Anderson, Rimowa (gruppo LVMH) e la nuovissima start-up danese Mate.bike.

Lo spirito collaborativo tra i brand ha raggiunto il massimo nel primo weekend quando i guest designers di Valextra, Sunnei, La DougleJ, Massimo Alba ed Arthur Arbesser hanno svelato le loro collezioni di pelletteria di lusso.

Per quanto riguarda i talenti emergenti ed in particolare i brand emergenti che si concentrano su una produzione totalmente artigianale, è stato possibile aprire al pubblico il Fashion Hub Market in via Turati. Ci sarà, per la seconda volta, uno spazio dedicato alla produzione artigianale africana in cui sarà possibile ammirare i lavori di Thebe Magugu vincitore del LVMH prize ed i lavori di Rosario Dawson ed Abrima Erwiah per il brand Studio 189.

Un altro progetto di rilievo, Vogue Yoox Challenge- the Future of Responsible Fashion, è stato inaugurato in questa stagione. Il piano vedrà diversi designers cimentarsi per un intero anno nella realizzazione di progetti fashion più sostenibili. A settembre saranno selezionati 10 finalisti mentre il vincitore sarà annunciato solo nel febbraio 2021. La vincita ammonta a 50.000 euro: una buona cifra d’inizio per offrire un supporto ai nuovi talenti desiderosi di promuovere creazioni sempre più green.

Durante questa nuova MFW si è parlato anche molto di commemorazioni per quelle maison che hanno raggiunto traguardi importanti: è il caso dei 50 anni di Sportmax, dei 20 di Ermanno Scervino e dei 10 di No21. Inoltre, saranno i primi cinque anni per Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, dalla sua prima collezione per la maison.

In coincidenza con la settimana dell’alta Moda, Giorgio Armani ha voluto offrire il suo tributo all’amico e collaboratore Peter Lindbergh scomparso nel 2019 con una mostra intitolata “Heimat: a Sense of Belonging”; la selezione fotografica curata personalmente da Armani è un viaggio di oltre quattro decenni nella fotografia di Lindbergh.

In conclusione, sembra che Milano abbia investito su sé stessa: mostre imperdibili, artigianato d’eccellenza e come sempre, grandi nomi. Lo sguardo verso l’arte diventa un appuntamento fisso nella capitale europea della Moda grazie anche al contributo di della Fashion Exposition: pezzi di archivio di Margiela, Westwood, Armani e Dior saranno presenti al Museo Poldi Pezzoli a cura di Maria Luisa Frisa, inoltre a Palazzo Reale in collaborazione con il Guggenheim saranno esposte alcune opere di van Gogh e Picasso mentre il Museo Diocesano in collaborazione con i Musei Vaticani esporrà Matisse e Chagall.

Fanny Trivigno

Fonti

https://www.vogue.it/moda/article/milan-fashion-week-2020-sfilate-eventi-novita

https://www.vogue.it/moda/article/milano-fashion-week-2020-tutti-backstage-sfilate

https://www.vogue.it/moda/article/milan-fashion-week-tutte-le-novita

https://www.lofficielitalia.com/fashion-week/peter-lindbergh-il-visionario-che-ha-rivoluzionato-la-fotografia-di-moda