
Fusion. – Davide Shorty
Scartabellando le pile di dischi che Spotify mi recapita di settimana in settimana (giammai perdere di vista nuove uscite, fosse anche un’innovativa melodia da carillon!), ce n’è uno ad ammiccarmi. Copertina in low-key ritraente il volto del, si suppone, autore. Il titolo: fusion. e basta. Senza indugiare troppo nel discorrere per decriptare. È una parola (sic), che reca un punto (sic). Detto questo, non resta altro che assorbirla nella sua lieve durata e lasciare che sia la musica racchiusa in lei a dire cosa ci sia oltre il punto. Play, fusion.