#MONDAYABROAD

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Se chiudo gli occhi sono a… Londra!

#MondayAbroad oggi diventa veramente british grazie al racconto di Omar!

Parlare con lui è sempre interessante e stimolante, ti apre le porte dei suoi ricordi e ti fa immergere completamente in essi.

Circa due anni fa, per quasi 5 mesi, Omar ha vissuto nella capitale del Regno Unito, città da lui descritta come assolutamente multietnica: “…non hanno bisogno forse di viaggiare più di tanto, perché lì hai sia un pezzo d’Italia, che un pezzo della Germania, della Francia, della Cina, dell’India, del Giappone… Se un giorno vuoi, magari, uscire dal tuo contesto culturale, puoi tranquillamente uscire e farti una passeggiata in un altro quartiere e, solo così, ti fai un mini viaggio!”.

È, difatti, proprio questa sua caratteristica che ha ammaliato il nostro collega, spingendolo verso le altre culture, soprattutto in campo culinario: “Ammetto di non aver assaggiato il fish&chips, ma non era colpa mia se ero troppo curioso delle tante prelibatezze che la città mi offriva e se davanti al banchetto typical british, sistemavano l’equivalente in versione tacos! Ahahah!”

Questa sua caratteristica così tanto positiva da una parte, perde punti da un punto di vista linguistico: “Se vuoi sentire il vero accento inglese, non ti consiglio sicuramente il centro della capitale in quanto troppo influenzato dalle varie culture. Ricordo che il primo accento che ho sentito era di una signora che lavorava a una biglietteria e che, secondo me, era molto simile a Maggy Smith della serie Downton Abbey!”

Continua il viaggio passando per i monumenti della capitale: ciò che più ha rapito lo sguardo del nostro primo spettatore è la quantità di reperti storici derivanti dalle varie imprese che Londra quale capitale dell’impero coloniale aveva e ha raccolto durante i vari secoli d’imprese. Ci racconta Omar: “I musei che ho visitato sono pieni di opere derivanti da tutto il mondo, tuttavia, se dovessi scegliere il mio preferito, sarebbe il museo di scienze naturali: penso che per un bambino sia una grande scoperta vedere i fossili dei dinosauri e io, in quel momento, mi son sentito un po’ un bambinone!”

“Omar, vale la pena tornare?”

“Assolutamente sì, anche se oggi è più complicato causa Brexit, io tornerei lì anche oggi, sia per lavorarci, che per viverci”.

“Una frase per descrivere l’esperienza?”

“Un mood, semmai: io seduto sulla panchina di Buckingham Palace che bevo caffè di Starbucks e, con un altezzoso accento british, ti dico “Get the London look!”.

Ilaria Violi

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata mondiale di Star Wars

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May the Fourth be with you guys!

Che la forza sia con voi ragazzi! Siamo al 4 di Maggio, quasi due mesi dopo l’inizio della quarantena in Italia, ed entriamo nella Fase 2, i numeri sono in calo e si possono visitare congiunti, ma la quarantena non è finita, stare a casa è ancora fondamentale. Ma oggi, come forse avrete intuito, si festeggia Star Wars (o Guerre Stellari per i più nostalgici). Quindi rimanete a casa, maratona di film, popcorn alla mano e festeggiamo insieme questa saga -stellare, oserei dire-.

Breve riepilogo sulla nascita, per i fan meno accaniti o per coloro che, purtroppo, non hanno mai avuto il piacere di guardare i film. La saga di Star Wars (uso l’anglicismo perché ormai è quello più diffuso, complice la Disney) è nata dalla mente geniale di George Lucas negli anni ‘70 – nel 1973 iniziò a scrivere il copione, per la precisione – . Si compone di 3 trilogie e – per ora –  2 spin off: le prime due trilogie sono state scritte e girate da George Lucas, l’ultima e gli spin off sono invece un’opera Disney, che ormai si è comprata la maggior parte delle case cinematografiche americane.

La prima trilogia andata al cinema è, di fatto, la seconda per ordine cronologico, e ha Luke Skywalker come protagonista indiscusso, a cui si oppone Dart Fener, conosciuto come Darth Vader nella versione inglese, quindi la famosa scena che tutti conoscono, anche coloro che non hanno mai visto i film, del “io sono tuo padre” poteva essere meno sorprendente in inglese o in tedesco, dove il cognome stesso era un indizio. La seconda trilogia racconta invece la storia di Anakin Skywalker, ossia il futuro Dart Fener. La nuova trilogia Disney narra lo scontro finale tra Sith e Jedi, e gli episodi spin-off approfondiscono invece la storia di alcuni protagonisti della saga.

Ora, lungi da me annoiarvi con la semplice trama di questa saga – stellare –, quindi ho deciso di perdermi nel baratro di internet, alla ricerca di 10 curiosità che (spero) la maggior parte di voi non conoscono (altrimenti il mio lavoro è stato invano):

  1. Nel primo film uscito nelle sale (“Una Nuova Speranza”), le spade del maestro Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker sono blu, mentre quella di Darth Vader è rossa. All’inizio George Lucas voleva che le spade dei cattivi fossero rosse, e quelle dei buoni blu, infatti quando fu girato “Il Ritorno dello Jedi” la nuova arma di Luke Skywalker sarebbe dovuta essere blu, come appariva anche nei trailer e nelle locandine. All’ultimo momento si decise però di farla verde, in modo da ottenere un effetto cromatico migliore nelle scene su Tatooine – pianeta dove Luke Skywalker è cresciuto –. Da quel momento le spade degli Jedi smisero di essere soltanto blu e iniziarono ad assumere diversi colori.
  2. In molte scene Carrie Fisher, l’attrice che interpretava la Principessa Leila, fu costretta a stare sopra una scatola per non rendere evidenti i 30 centimetri di differenza che la separavano da Harrison Ford (Han Solo).
  3. I film di Guerre Stellari girati da George Lucas sono usciti tutti intorno alla metà di Maggio, perché il 14 del mese è il suo compleanno. I film della Disney invece sono usciti tutti a Dicembre, periodo reputato più ricco per gli incassi al botteghino a causa delle festività natalizie.
  4. Nel film “L’Impero colpisce ancora” c’è una pioggia di meteoriti in cui, secondo alcune voci, uno di questi sarebbe in realtà una scarpa. Gli addetti agli effetti speciali, esasperati dall’ennesimo ciak per girare la scena, avrebbero deciso di lanciare l’oggetto per protestare.
  5. La parola “Jedi” deriverebbe dal giapponese “Jidai-Geki”, termine con cui viene indicato un genere storico ambientato nel periodo Tokugawa e con protagonisti samurai.
  6. George Lucas, per ideare Chewbecca, si sarebbe ispirato al suo cane Indiana, un Alaskan Malamute. Il cane Indiana è stato anche fonte di ispirazione per un’altra celebre saga: Indiana Jones, ideata dallo stesso Lucas e diretta da Steven Spielberg.
  7. “L’Impero colpisce ancora” fu girato negli stessi studi cinematografici dove contemporaneamente Stanley Kubrick stava lavorando su “Shining”. Entrambe le pellicole uscirono nel Maggio del 1980.
  8. La colonna sonora di “Star Wars” è stata definita dalla “American Film Institute” come la più bella colonna sonora di tutti i tempi.
  9. Quando Luke utilizza i poteri Jedi per recuperare la sua spada laser, in realtà non si avvale di alcun particolare effetto speciale. Mark Hamill venne ripreso mentre lanciava la lama e poi le scene sono state semplicemente proiettate al contrario – un po’ come un Boomerang su Instagram, per i più avvezzi –.
  10. Nella versione originale del 1980 de “L’Impero Colpisce ancora”, quando Luke si getta nel vuoto per salvarsi da Dart Fener, in realtà non urla. Nel 1997, quando la pellicola fu rimasterizzata, venne aggiunto un urlo, ma i fan più accaniti si opposero perché secondo loro il silenzio di Luke durante quel gesto evidenziava la sua scelta di andare incontro alla morte, e quindi l’aggiunta del grido ne alleggeriva la tensione. L’urlo fu quindi rimosso, e questo ha reso la versione del 1997 unica.

E siccome sono buona, ecco qui un’ultima chicca:

11. Nel film “Star Wars: Gli Ultimi Jedi” – della nuova trilogia Disney – i principi Harry e William avevano girato una scena per un cameo come Stormtrooper (i soldati dell’esercito imperiale), ma la scena – purtroppo – venne tagliata perché i principi superano 1.70 m di altezza, quindi troppo alti rispetto agli altri Stormtrooper.

Sperando che questo articolo abbia acceso la vostra curiosità, vi invito a festeggiare il 4 Maggio come si deve: maratona di film di Star Wars (Disney+ ha una sezione apposita), popcorn e divano… Così la quarantena è più dolce! E magari chissà, forse qualcuno riesce a individuare la scarpa volante tra i meteoriti nel film “L’impero colpisce ancora”.

P.s. Come sempre vi invitiamo a seguire l’hashtag #MayThe4thBeWithYou per vedere post, curiosità e simpatiche iniziative per celebrare una delle saghe più amate di sempre.

Emanuela Batir

Fonti:

https://www.letturefantastiche.com/15_curiosita_su_star_wars_che_forse_non_conoscete.html

https://www.cineblog.it/post/774064/star-wars-8-tagliati-dal-film-i-cameo-dei-principi-william-harry

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

I dati relativi al numero di contagiati e di decessi giornalieri nel nostro Paese continuano a diminuire, mentre il numero di persone guarite o dimesse dai reparti di terapia intensiva è in crescita.

Anche l’attenzione della stampa e dei canali di informazione nazionali sembra progressivamente allentare la morsa sul Covid-19 iniziando a concedere spazio a notizie di altra natura.

Per oltre due mesi infatti, i media nazionali hanno eclissato notizie non riguardanti la pandemia globale, per questo motivo accogliamo la comparsa di nuovi titoli giornalistici e al telegiornale con un sospiro di sollievo e con un pizzico in più di speranza.

Fra le notizie incoraggianti inoltre, l’Università di Oxford in un comunicato ha annunciato che il primo vaccino contro il Covid-19 potrebbe essere pronto già in settembre, anticipando nettamente i tempi inizialmente previsti.

Sara Nardi

Il Mozambico, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, nelle ultime 48 ore non ha registrato nessun nuovo contagio contando, al 28 aprile, un totale di 76 casi positivi. Il Governo si trova così a dover discutere se prolungare o meno lo stato di emergenza, il cui termine è previsto per il 30 aprile. La Comunità Tecnico-scientifica e il Presidente della Repubblica Felipe Nyusi stanno collaborando al fine di elaborare le misure necessarie per compiere i prossimi passi nella lotta al Covid-19. Il Paese non ha mai raggiunto il livello 4 di emergenza (ovvero un lockdown totale) ed è dunque necessario ponderare ogni decisione per non correre il rischio di un innalzamento della curva dei contagi. In attesa dei nuovi provvedimenti il Ministero dell’Istruzione ha comunque assicurato che gli studenti non perderanno l’anno scolastico poiché continueranno ad essere garantite le lezioni attraverso canali televisivi, radio e piattaforme digitali. Nelle aree sprovviste di energia elettrica i professori hanno già provveduto alla diffusione del materiale didattico. Nel frattempo, nella città di Beira, un gruppo di imprenditori (noto come “SOS-corona”) sta operando in collaborazione con le autorità fornendo dei veri e propri tunnel in grado di igienizzare i cittadini nei luoghi pubblici. Al momento i tunnel istallati sono due e si trovano nei pressi dell’Ospedale Centrale di Breira ma, nei prossimi giorni, ne arriveranno ulteriori due destinati ai luoghi di maggiore affluenza.

Secondo i dati del Ministero della Salute i casi positivi a Capo Verde sono al momento 106 di cui circa la metà si concentrano a Praia, capitale dell’arcipelago. Il Presidente della Repubblica Jorge Carlos Fonseca ha dichiarato sulla sua pagina ufficiale Facebook che, nelle isole in cui non si è registrato alcun caso (Santo Antão, São Nicolau, Sal, Maio, Fogo e Brava), lo stato di emergenza sarà revocato a partire da domenica 26 aprile allo scoccare della mezzanotte; al contrario nelle isole di São Vicente, Boa Vista e Santiago sarà ancora in vigore fino al 2 maggio. In ogni caso Fonseca ribadisce la necessità di continuare con le misure di distanziamento sociale. Per quanto riguarda il sistema scolastico, a partire da lunedì 27 aprile avrà inizio il progetto di didattica a distanza (Aprender e estudar em casa). Questo programma sfrutterà canali televisivi e lezioni radiofoniche creati dal Governo con il fine di mantenere il vincolo degli studenti con la scuola e come alternativa alle lezioni presenziali ormai sospese a causa della pandemia. Gli studenti vi potranno accedere a qualsiasi ora e seguendo un programma ben definito. A giudicare l’iniziativa ci pensa il Primo Ministro Ulisses Correia e Silva ritenendola un ricorso eccellente per democratizzare l’accesso a un’istruzione di qualità. Sostiene che è un esempio che dovrebbe essere lasciato per il futuro. Le lezioni saranno tenute a un totale di 126 mila studenti delle scuole d’infanzia, elementari, medie e superiori.

Giulia Arresta, Alessia Santella

Nel Regno Unito ad oggi sono 161.145 i casi positivi al Covid-19 e le vittime sono salite a 21.678. Il primo ministro Boris Johnson ancora non avanza previsioni relative a quanto tempo dovrà passare prima di allentare le misure. Tuttavia, ha iniziato a parlare di “una nuova normalità”. Infatti, il primo ministro ha assicurato che, anche quando il lockdown sarà finito, sarà imperativo adottare nuove misure per evitare un nuovo picco, che cambieranno completamente la quotidianità e su questo sono stati tutti d’accordo. Nicola Sturgeon, primo ministro della Scozia ha parlato alla popolazione, ribadendo l’importanza del distanziamento sociale e di una buona igiene. Ha invitato ad evitare viaggi non strettamente necessari e soprattutto per i più vulnerabili ha consigliato l’autoisolamento.

In Australia alcuni stati, tra cui Queensland, Victoria e Nuovo Galles del Sud, cominciano ad allentare le misure di restrizione, data la stabilità della situazione. Inoltre, due tra le tre catene più importanti di supermercati, Woolworths e Coles, hanno tolto il limite di acquisto di massimo due pezzi per alcuni articolo, tra questi la carta igienica, che a inizio pandemia aveva creato disordini, tanto da richiedere l’intervento della polizia. Proseguono le pressioni del governo australiano sulla Cina per fare luce sulla gestione del virus. L’ambasciatore cinese Cheng Jingye ha affermato che questo potrà avere delle conseguenze importanti sull’esportazione, dato che la Cina è uno dei principali importatori dei prodotti australiani.

Negli Stati Uniti, nonostante il numero di contagi abbia ad oggi raggiunto il milione, il Presidente Trump insieme a molti dei governi locali degli stati americani stanno già pensando a un alleggerimento delle restrizioni con le prime riaperture. Stanno pensando di riaprire alcuni distretti scolastici prima della fine dell’anno accademico. In California, il Governatore Newsom ha avanzato l’idea di far durare il prossimo anno accademico fino a luglio. Nel privato, la Simon Property Group, società proprietaria di numerosi centri commerciali in tutto il paese, ha stipulato un piano per riaprire 49 centri commerciali in circa dieci stati. Un portavoce della compagnia ha assicurato che verranno rispettate tutte le norme di sicurezza necessarie.

In Canada, nella provincia del Québec è stata annunciata una riapertura che viene definita come una “scommessa rischiosa”; il governatore del Québec, ponendo l’accento sulle necessità economiche, ha annunciato che i commercianti al dettaglio riapriranno a partire dal 4 maggio a Montreal e a partire dell’11 maggio in tutta la regione e si è parlato anche di ritorno volontario a scuola a partire dell’11 maggio. Ovviamente il rispetto delle norme di prevenzione accompagnerà la riapertura. In questo modo il governo cercherà di aiutare l’economia, ma la vita sociale rimarrà invariata: gli assembramenti saranno comunque vietati.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Il tramonto della quarantena spagnola sembrerebbe essere ogni giorno più vicino e concreto: grazie a un piano composto da quattro fasi d’azione e all’attenuazione giornaliera dei nuovi casi di contagio, la Spagna sembrerebbe pronta a fronteggiare la graduale riapertura. Secondo gli esperti e il Governo spagnoli, attraverso questo programma, che avrà inizio il prossimo 4 maggio e sarà composto rispettivamente da fasi di preparazione, inizio, intermedio e avanzato, il 24 giugno 2020 la maggior parte della popolazione avrà sconfitto il confinamento in casa, l’economia in toto sarà nuovamente in moto e la Spagna ritornerà a sorridere (anche se continuerà a nascondere i suoi sentimenti sotto una mascherina protettiva e a mantenere una giusta distanza di sicurezza).

Tante insicurezze e, soprattutto, tanta paura che la curva epidemiologica torni a salire impongono, tuttavia, una visione sempre più razionale per l’attuazione del progetto: non è scontato che tutte le province spagnole passino dalla fase 0 alla fase 1. Fernando Simón, direttore del Centro de Control de Alertas y Emergencias Sanitarias si è pronunciato affermando che in alcune comunità autonome la trasmissione del virus è molto bassa, tant’è che Ceuta, Melilla, Andalusia, Asturie, le isole Baleari, la Comunità Valenziana, Murcia e le isole Canarie hanno registrato meno di 30 nuovi contagi per 100.000 abitanti (Murcia e le isole Canarie girano addirittura intorno ai 10) negli ultimi 14 giorni; tuttavia, dall’altra parte della bilancia, Madrid, Castiglia-La Mancha, Castiglia e Leone, La Rioja e la Catalogna registrano ancora più di 100 nuovi casi diari. Importante, comunque, riportare le quattro isole che il prossimo 4 maggio entreranno direttamente nella seconda fase: La Graciosa, el Hierro, La Gomera e Formentera. 

Il paese conta un totale di 212.917 casi di contagio, 2.144 nelle ultime 24h; purtroppo piange 24.275 vittime, ma spera, grazie ai 108.947 guariti, per un domani migliore degli ultimi due mesi.

Attraversiamo l’oceano e voliamo in Messico, dov’è stato costruito il Centro Citibanamex, un’unità temporale per far fronte all’emergenza contagi e nella quale è stato trasferito il paziente uno del paese. La struttura ha una capacità per 854 pazienti che necessitino di ossigenoterapia e i quali sintomi siano da lievi a leggeri, oltre a contare 36 spazi di terapia intensiva e aree dedicate ai laboratori e al recupero del corpo dei pazienti.

Nicolas Maduro, Presidente del Governo venezuelano, una volta riunito con la Comisión Presidencial para el Seguimiento, la Atención y el Control del coronavirus de Venezuela, ha dichiarato che lo stato sarà disposto a ricevere l’aiuto sanitario proveniente da “qualsiasi paese” sotto il coordinamento dell’OMS.

Ilaria Violi

In Francia il premier Edouard Philippe ha annunciato al Parlamento la strategia per la Fase 2, prevista dall’11 maggio al 2 giugno: via libera a scuole materne ed elementari su base volontaria, ripresa di attività commerciali eccetto bar e ristoranti, riapertura di luoghi di culto ma senza funzioni, mascherine obbligatorie sui trasporti pubblici ed esecuzione di 700.000 test a settimana. Inoltre, sarà possibile spostarsi senza autocertificazione fino a un raggio di 100 chilometri dalla propria abitazione e partecipare ad assembramenti che non superino le 10 persone. Persiste lo stop al campionato di calcio.

In Belgio, secondo le nuove misure previste per la Fase 2, dal prossimo lunedì i tamponi verranno eseguiti anche su soggetti che non presentano sintomi respiratori. I problemi però non sono pochi: c’è una forte carenza di tamponi e di materiale adeguato a realizzarli, la principale azienda produttrice ha sede in Lombardia, dove la produzione è ferma da settimane. Tuttavia, è dall’Italia che arriva l’idea per sopperire a un’ulteriore penuria, quella di mascherine: sarebbero sostituibili con delle maschere da snorkeling (Decathlon) dotate di filtro protettivo e pensate per il personale medico dei reparti Covid-19.

In Svizzera è polemica in ambito educativo: hanno riaperto gli asili, ma sono rientrati pochi bambini e molti maestri sono in cassa integrazione; nei licei di Ginevra i voti finali si baseranno su quelli del primo quadrimestre; le università, fornendo dispositivi agli studenti bisognosi, vogliono sostenere la sessione estiva su piattaforme online, ma alcuni ne chiedono l’annullamento perché psicologicamente insostenibile, mentre altri si lamentano per la mancanza di privacy. Il Dipartimento delle Finanze sostiene che lo smart working è preferibile, ove praticabile, per evitare una possibile recrudescenza, come sostenuto dai ricercatori.

In Africa gli esperti annunciano da mesi il boom di Covid-19: la povertà e la mancanza di infrastrutture sanitarie fanno temere il peggio. Tuttavia, mentre il primo caso sul continente risale a febbraio, l’ondata non è ancora arrivata. In effetti, circa il 60% della popolazione africana ha meno di 25 anni e il 75% delle vittime del Covid-19, come osservato in diversi paesi europei, ha più di 75 anni. L’ipotesi legata alla piramide delle età è stata quindi evidenziata dagli esperti per spiegare il relativo rallentamento della propagazione del virus nel continente rispetto al resto del mondo.

Secondo la Statistics Canada e la Camera di Commercio Canadese, più del 50% delle aziende del territorio hanno perso almeno il 20% delle entrate in seguito alla pandemia. A risentirne di più sono state le imprese del settore alberghiero e alimentare, seguite da quelle d’intrattenimento e del commercio al dettaglio. Tuttavia, un dato positivo viene dalle imprese operanti nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca, della caccia e dei servizi di pubblica utilità. Infatti, queste imprese hanno registrato un aumento delle entrate. Tuttavia, restano molte le aziende che in seguito alla crisi hanno dovuto licenziare personale, tagliare stipendi e diminuire le ore di lavoro.

Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello

Subisce una battuta d’arresto la fase 2 della Germania iniziata circa 10 giorni fa, con le prime aperture di alcuni settori industriali. Nel suo rapporto quotidiano il Robert Koch Institut (l’istituto che monitora l’epidemia in Germania) ha affermato che l’indice di contagio è tornato a sfiorare il valore R=1, dopo che due settimane fa si era stabilizzato a 0,7. Da un punto di vista statistico questo dato indica che il corso della pandemia rimane costante, mentre da un punto di vista politico si rafforzano le posizioni della Cancelliera Merkel e degli esperti del RKI che invitano alla cautela, in contrasto alle pressioni provenienti dai Länder che spingono per un progressivo allentamento delle misure ed una graduale riapertura delle attività.

Il direttore dell’Istituto, Lothar Wieler, ha invitato i tedeschi a non avere comportamenti “avventati” poiché il rischio di una seconda ondata di contagi è innegabile: “Continuiamo a restare il più possibile a casa e a rispettare le restrizioni” ha affermato Wieler.

“La pandemia è ben lontana dall’essere finita” ha detto il ministro tedesco della Salute Jens Spahn, presentando alla stampa il secondo pacchetto di leggi per la protezione della salute dei cittadini dopo la seduta di oggi. Il Ministro ha affermato che il pacchetto rispecchia bene la “complessità della pandemia”, ma ha dichiarato che “la “nuova quotidianità” sarà dura per molti” quindi ha chiesto al popolo tedesco di non vanificare gli sforzi fatti finora.

Questa inaspettata battuta d’arresto colpirà molti settori che erano in procinto di ripartire, tra cui anche la Bundesliga, il campionato di calcio tedesco di massima serie. La scorsa settimana, la German Football League (DFL) aveva annunciato di essere pronta a riprendere dal 9 maggio.

“É giustificabile che il calcio torni a giocare in stadi vuoti, creando e facendo rispettare le più rigorose condizioni igieniche e mediche.” Il via libera, ancora non definitivo, arriva dai Ministri dello Sport dei 16 Lander federali, che in un documento congiunto si sono espressi al riguardo, in vista della riunione con la Cancelliera, Angela Merkel, in programma nei prossimi giorni. Queste posizioni dovranno necessariamente essere riviste in linea con l’andamento della pandemia.

Il Ministro degli Esteri, Heiko Maas, ha prolungato fino al 14 giugno il divieto di viaggiare. Durante la conferenza stampa in cui annunciava questo prolungamento, a chi gli chiedeva il futuro delle vacanze estive, il Ministro ha risposto che si augura e spera sia possibile permettere lo spostamento fra i Länder. Allo stesso tempo però, non ha escluso la possibilità di accordi bilaterali con altri paesi per far riprendere il turismo, uno dei settori più colpiti dalla pandemia.

Ivan Denaro

Stando ai dati rilasciati dal CSSE (Center for Systems Science and Engineering) dell’Università di Hopkins, in Algeria i casi confermati sono 3127 e i morti 415; in Tunisia si registrano 922 casi positivi e 38 morti; in Marocco il numero dei positivi al virus ammonta a 3758 con 158 casi di decesso; mentre in Libia su 61 casi confermati si registrano solo 2 decessi.

Come in Italia, anche nel Maghreb è stata sollevata la problematica della vita nelle carceri ai tempi del Covid-19. Le carceri sono luoghi poco conosciuti in tutto il mondo, e questo vale ancora di più per i paesi non democratici, in cui la detenzione è spesso usata per reprimere le opposizioni politiche. È il caso del Nord Africa, dove la vita nei centri di detenzione è spesso difficile, non soltanto per il sovraffollamento ma anche per le scarse risorse economiche investite nei servizi destinati ai detenuti. Infatti, se già prima del virus nelle carceri nordafricane si riscontravano condizioni igienico-sanitarie molto lontane da ciò che normalmente si considera uno standard accettabile, con l’avvento dell’epidemia la situazione è andata sempre più peggiorando. È questo il motivo che ha spinto i paesi del Maghreb a decidere di voler allentare il sovraccarico di detenuti nelle carceri al fine di limitare la diffusione del virus.

Il Presidente della Repubblica Tunisina Qays Sayyd ha annunciato in una dichiarazione pubblicata all’inizio del mese corrente il rilascio di 1420 detenuti. Invece, il tribunale di Kelaya a ovest di Algeri ha aperto un’indagine giudiziaria in seguito ai 12 casi di decesso per Covid-19 verificatisi all’interno di un istituto penitenziario algerino; quanto invece alla situazione nel resto del Paese, lo Stato ha deciso per una rimessa in libertà di circa 5000 detenuti aventi non più di 18 mesi di pena da scontare. Ma nonostante l’emergenza pandemica, la polizia algerina precisa che continuerà ad operare arresti, laddove necessario, nel tentativo di porre fine una volta per tutte al movimento popolare Al-Hirak. Quanto alla Monarchia Marocchina, dopo l’appello rivolto al Re da parte dell’Ordine degli Avvocati del Marocco, Mohammed VI ha approvato il rilascio di 5654 detenuti, selezionati sulla base di criteri strettamente oggettivi che tengono conto della loro età, del loro stato di salute e della durata della loro detenzione, oltre che della buona condotta.

Valeria Di Bonaventura, Arianna Mercuriali, Giulia Roncella

In Azerbaijan, ex paese dell’Unione Sovietica conosciuto anche per la sua scarsità delle sue risorse economiche, la lotta contro il COVID-19 sta procedendo diversamente rispetto al panorama europeo. L’Azerbaijan possiede una struttura economica forte e stabile, infatti ha da subito varato alcune riforme per assicurare uno stile di vita adeguato ai suoi cittadini. In primo luogo, troviamo lo sviluppo del settore petrolifero che permette di continuare ad avere una stabilità economica; poi, su iniziativa del presidente Ilham Aliyev, sono state adottate misure contro il lavoro nero, che puntano alla trasparenza e all’inserimento di strumenti tecnologici negli organi statali. Inoltre, è stato redatto es adottato un piano contro la diffusione della pandemia: si è subito limitato lo spostamento della popolazione, sono stati rinviati tutti gli eventi di massa e sono stati chiusi fin da subito i parchi divertimento e i centri commerciali. Successivamente è stato introdotto il regime di quarantena e una vasta gamma di misure, fortemente volute dal presidente, per assicurare un sostentamento economico a tutti i cittadini. Tra queste è incluso l’erogazione di finanziamenti ad imprese che hanno subito ingenti perdite a causa del COVID-19, fornendo loro alleggerimento e privilegi fiscali. Ma il passo più importante è stata l’apertura di un’impresa per la produzione di mascherine, medicinali, disinfettanti e la creazione di 18 laboratori, dotati di moderni macchinari.

A livello sociale, invece, vi è un’iniziativa, grazie alla quale sono state raccolte più di 100 confezioni di cibo destinate a famiglie a basso reddito. Per questo motivo si può giustamente affermare che l’Azerbaijan ha vinto moralmente la battaglia contro il COVID-19, e che si avvia verso la debellazione del virus anche considerando la diminuzione dei contagi rispetto ai guariti. Ciò spiega perché proprio l’Azerbaijan è stato preso come paese esemplare e modello da seguire durante questa pandemia. I suoi punti di forza sono coesione e consolidamento sociale attorno al Presidente, vicinanza della comunità imprenditoriale nel rispetto dei bisogni della popolazione, mentre lo slogan che guida il paese è “Insieme siamo la forza”, per ricordare che solamente con gli sforzi di tutti si superano le difficoltà.

Paola D’Onofrio

Sono giorni che nei media si sente parlare dell’arrivo della Fase 2. Nel Paese di mezzo (Cina) sembra che quest’ultima sia già arrivata da un bel po’ di tempo, ma con misure che secondo il governo cinese stesso non sembrano così cautelari, e che richiedono sempre più implementazioni.

Tuttavia, grazie all’applicazione di queste, si sta riuscendo nel contenimento dell’epidemia.

A Pechino, diversi distretti come quello di Chaoyang, in un comunicato stampa del 29 aprile emanato dal vicesegretario del governo della municipalità autonoma di Pechino Chen Bei, e riportato sul Renmin Ribao, ha dichiarato che in questo distretto negli ultimi 10 giorni non si è registrato alcun caso di infezione da Covid-19. Dunque, dalla mezzanotte del 30 aprile (orario di Pechino), il distretto sopra citato è stato dichiarato “zona a basso rischio”.

团结起来,我们万众一心,(uniamoci, col cuore e con la mente tutti insieme). Una frase detta più volte, ma che al suo interno possiede un potente significato. È in particolare la seconda frase, parte della quarta strofa dell’inno cinese, riportata in un articolo del quotidiano del popolo, per dimostrare al mondo intero come la Cina nella lotta all’epidemia, stia usando al meglio la sua forza, incarnata nel popolo.

一切为了人民,一切依靠人民 (tutto dipende dal popolo in sé, ma insieme siamo uniti come popolo). Lo ha dimostrato a pieno titolo, il discorso pronunciato dal Ministro degli Affari Esteri e consigliere di stato 王毅 (Wangyi), in occasione del forum BRICS tenutosi a Pechino in data 29 aprile e presenziato dal consigliere di stato in persona per aggiornamenti sulla condizione delle nazioni quali: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Ma non è solo di questi paesi che si sente parlare, poiché anche il suo portavoce 耿爽 (Geng Shuang) in un comunicato stampa, ha fatto un rimando alla Belt and Road Initiative, affermando che: “è una via della seta sanitaria, e la Cina sta dimostrando in verosimilmente l’importanza della sicurezza sanitaria”.  

L’iniziativa intrapresa dalla Cina in questo momento infatti, non è solamente per ampliare le cooperazioni economiche mondiali, ma è un qualcosa che la BBC news ha definito “la diplomazia delle mascherine” ovvero il fornire aiuti ai paesi che sono indeboliti dall’epidemia. Anche se dal nome si evince che si tratti solamente ed esclusivamente di inviare mascherine alle altre nazioni in realtà tra gli aiuti presenti, non ci sono solo centinaia di mascherine. In nazioni come il Kirghizistan, l’Uzbekistan, il Kazakhstan, il Pakistan e l’Iran, sono giunte numerose squadre di medici composte da esperti in materia del virus e da virologi di alto livello, e materiali come ventilatori polmonari e tamponi.

In questa “diplomazia delle mascherine”, non poteva mancare il parere del ministro degli esteri italiano Luigi di Maio, che ha esplicitamente affermato: “Per noi è già una vittoria il fatto che la Cina stia combattendo al nostro fianco per deradicare l’epidemia”.

Fabrizio Ubbriaco

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

http://www.rfi.fr/pt/cabo-verde/20200422-cabo-verde-com-ensino-%C3%A0-dist%C3%A2ncia-a-partir-de-27-de-abril

http://www.rfi.fr/pt/cabo-verde/20200426-cabo-verde-com-16-novos-casos-de-covid-19

http://opais.sapo.mz/beira-com-quatro-tuneis-de-desinfeccao-em-massa-

http://opais.sapo.mz/covid19-ministerio-da-educacao-descarta-anulacao-do-ano-lectivo-2020

Per la lingua INGLESE

Keoghan, S. (2020). “Woolworths joins Coles in easing product limits”. The Sydney Morning Herald.

Sky News Australia. (2020).”Australia stands firm on probe despite threat of ‘economic coercion'”

Sky News Australia. (2020). “Australia’s virus death toll reaches 84 as restrictions begin to ease”

Patel-Carstairs, S. (28/04/2020). “Coronavirus: ‘The new normal’ – This is how the UK might operate once lockdown is eased”.

Sky News. https://news.sky.com/story/coronavirus-what-might-our-new-normal-look-like-when-the-uk-lockdown-is-eased-11979256

BBC News. (2020). “Coronavirus: Sturgeon tells Scotland ‘life will change significantly’”.

BBC Sews, Scotland. https://www.bbc.com/news/uk-scotland-51912612

WorldMeters: https://www.worldometers.info/coronavirus/country/uk/

The New York Times.(2020). “As the U.S. infection rate passed 1 million, shopping malls in several states said they will reopen”. https://www.nytimes.com/2020/04/29/world/coronavirus-news.html?action=click&pgtype=Article&state=default&module=styln-coronavirus&variant=show&region=TOP_BANNER&context=storyline_menu#link-1a49ec04

Thomas, L. (2020). “The biggest US mall owner prepares to reopen 49 properties. Here’s how that will work”.

CNBC https://www.cnbc.com/2020/04/28/simon-property-prepares-to-reopen-49-properties-heres-how-that-will-work.html

Bellerose Pratrick. (2020). “COVID-19: Déconfinement sous haute surveillance au Québec”. Le Journal de Montreal.

Per la lingua SPAGNOLA

https://www.infobae.com/america/venezuela/2020/04/29/nicolas-maduro-dijo-que-esta-dispuesto-a-recibir-ayuda-humanitaria-de-cualquier-pais-bajo-la-coordinacion-de-la-organizacion-mundial-de-la-salud/

https://www.infobae.com/america/mexico/2020/04/30/trasladaron-al-primer-paciente-de-coronavirus-a-la-unidad-temporal-covid-19-del-centro-citibanamex-en-la-cdmx/

https://www.mscbs.gob.es/profesionales/saludPublica/ccayes/alertasActual/nCov-China/situacionActual.htm

https://elpais.com/sociedad/2020-04-29/cuando-puedo-ir-a-casa-de-un-amigo-esto-se-sabe-de-la-nueva-vida-social.html

Per la lingua FRANCESE

https://www.cbc.ca/news/business/covid-19-statistics-canada-1.5548942

https://www.futura-sciences.com/sante/actualites/coronavirus-coronavirus-afrique-catastrophe-annoncee-na-pas-eu-lieu-79699/

https://www.lematin.ch/suisse/secteur-voyage-doit-encore-protege/story/22461350

https://www.lematin.ch/suisse/bambins-garderie-retour-surveillance/story/22166164

https://www.letemps.ch/suisse/cassetete-examens-universitaires

https://www.tdg.ch/geneve/actu-genevoise/examens-finaux-annules-college-ecg/story/28805745

https://www.tdg.ch/geneve/actu-genevoise/deconfinement-nouvelles-directives-nathalie-fontanet/story/23596273

https://www.24heures.ch/news/news/chercheurs-craignent-seconde-vague-mortelle/story/22511100

https://www.lesoir.be/297803/article/2020-04-29/coronavirus-trop-peu-de-materiel-pour-tester-plus-largement-le-4-mai-selon

https://www.lesoir.be/297161/article/2020-04-27/le-masque-decathlon-propose-tous-les-hopitaux-de-belgique-contre-le-coronavirus?referer=%2Farchives%2Frecherche%3Fdatefilter%3Dlastweek%26sort%3Ddate%2Bdesc%26start%3D30%26word%3Ditalie%22

https://www.lefigaro.fr/politique/plan-de-deconfinement-ce-qu-il-faut-retenir-des-annonces-d-edouard-philippe-sur-l-apres-11-mai-20200428

http://www.leparisien.fr/politique/deconfinement-ecoles-masques-deplacements-ce-qu-il-faut-retenir-du-discours-d-edouard-philippe-28-04-2020-8307456.php

Per la lingua TEDESCA

https://www.tagesschau.de/inland/rki-fallzahlen-ansteckungsrate-105.html

https://www.corriere.it/esteri/20_aprile_28/coronavirus-germania-aumenta-indice-contagio-doccia-fredda-ripartenza-634dbd7e-893e-11ea-8073-abbb9eae2ee6.shtml?refresh_ce-cp

https://www.repubblica.it/esteri/2020/04/29/news/coronavirus_nel_mondo_contagi_aggiornamento_e_tutte_le_news_sulla_situazione-255148716/?ref=RHPPLF-BH-I254912850-C8-P2-S1.6-T1&refresh_ce

https://www.faz.net/aktuell/politik/inland/jens-spahn-der-neue-alltag-wird-fuer-manche-hart-sein-16747529.html

https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/04/28/news/coronavirus_germania_lockdown_indice_contagi_salita_prime_aperture-255139879/?ref=RHPPLF-BH-I254912850-C8-P2-S4.2-T1

https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2020/04/28/news/bundesliga_riprende-255110485/?ref=search

https://www.welt.de/politik/deutschland/article207600033/Coronavirus-Maas-offen-fuer-Urlaubs-Abkommen-zwischen-einzelnen-Laendern.html

Per la lingua ARABA

https://www.noonpresse.com/حصيلة-الإصابات-بفيروس-كورونا-بالمغرب-6/

https://gisanddata.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6

https://www.youm7.com/story/2020/3/31/تونس-تفرج-عن-1420-سجينا-بسبب-كورونا/4699169

https://www.alaraby.co.uk/politics/2020/4/2/المغرب-مطالب-بإطلاق-مصالحة-مع-المعتقلين-السياسيين

Per la lingua RUSSA

https://www.pravda.ru/world/1492187-coronavirus_azerbaijan

Per la lingua CINESE

http://paper.people.com.cn/rmrb/html/2020-04/29/nw.D110000renmrb_20200429_3-01.htm

http://paper.people.com.cn/rmrb/html/2020-04/27/nw.D110000renmrb_20200427_7-01.htm

http://world.people.com.cn/n1/2020/0429/c1002-31691907.html

http://society.people.com.cn/n1/2020/0430/c1008-31693542.html

http://world.people.com.cn/n1/2020/0429/c1002-31693504.html

https://www.fmprc.gov.cn/web/fyrbt_673021/t1774228.shtml

https://www.bbc.com/zhongwen/simp/world-52047644

#LUXURYMOMENTS: CHARM

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A TALK WITH PABLO

“Faccio il Make-Up Artist perché amo il bello…Secondo la mia filosofia il trucco non deve coprire ma esaltare la bellezza senza nasconderla”.

Con questa frase introduttiva, il blog UNINT #LuxuryMoments ha il piacere di inaugurare la rubrica #Charm che unisce i segreti della bellezza al benessere, proponendo A Talk with Pablo, make-up Artist di fama internazionale.

Pablo, nasce a Roma e sin da bambino è affascinato dal mondo caleidoscopico del make-up: osserva spesso la madre Rita, Miss Eleganza 1956, nella sua beauty routine e non perde occasione di truccare la sorella Sabrina. Diego Dalla Palma e Stefano Anselmo erano Idoli per Pablo ma lui sceglie di assistere Gil Cagné, l’incontro con il Maestro segnerà l’evolversi della sua carriera.

Pablo viene subito chiamato per truccare le modelle dell’Alta Moda e grazie alla sua conoscenza delle lingue straniere inizia a viaggiare per il mondo e sperimenta il mondo del cinema. A Los Angeles ha l’occasione di lavorare con l’attrice Jodie Foster che resta immediatamente affascinata dalla sua maestria e dalla sua incessabile ricerca nel valorizzare la bellezza di ogni donna indipendentemente dai suoi tratti.

Oggi, Pablo è consulente d’immagine per diverse attrici e show girl come Monica Bellucci, Jodie Foster e Nicole Kidman e collabora a grandi eventi nel mondo della moda e della televisione, ricordiamo: Miss Mondo, Miss Italia, diverse sfilate durante Altaroma come International Couture, Una Ragazza per il Cinema, Uno Mattina e TG2 Costume e Società. Dal 2005, fonda e dirige insieme al suo staff e ai suoi collaboratori l’Accademia di Trucco professionale, la “Face Place”. Pablo, Art Director della Maison Gil Cagné, ha creato per Baldan Group una nuova Linea Make-up, idratante e protettiva, basata su un nuovo “Concept”, poiché una pelle sana è il segreto di un make-up perfetto.

Vi proponiamo, “A Talk with Pablo”, il video di un talento italiano, la storia di un’eccellenza che ha saputo fare della sua professionalità ed abilità i punti chiave di una filosofia senza tempo, concludo citando le sue parole:

“Amo il mio lavoro, ci metto passione e dedizione per non deludere le clienti, con le quali da subito instauro un rapporto di complicità e di confidenza che mi permette di tirare fuori sensualità e bellezza, troppo spesso nascoste in loro.”

Fanny Trivigno

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata internazionale per la salvaguardia delle rane

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Sono gli anfibi più famosi del mondo: oggi, 28 aprile, si celebra la Giornata Internazionale per la salvaguardia delle rane.

Istituita nel 2009, il “Save the frog day” ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di questo anfibio, sui rischi che corre e sugli sforzi fatti per la sua conservazione.

Molti detti sono stati inventati e dedicati esclusivamente a questo animaletto: “al ranocchio serve più un salto che cento incoraggiamenti”, “dov’è la rana, l’acqua non è lontana”, “la rana piange quando fa bel tempo”, “se la rana avesse i denti, morderebbe amici e parenti”, “la rana minaccia, ma non parte in battaglia”, ciononostante, la storiella più famosa che vede protagonisti questi anfibi è quella della principessa che, al baciare il ranocchio, assiste alla trasformazione di quest’ultimo in un bellissimo principe e insieme vissero felici e contenti.

Tuttavia, forse non tutti sanno che un terzo della popolazione mondiale di anfibi è a rischio di estinzione, con la scomparsa di 150 specie negli ultimi decenni. Anche in Italia, molte specie vengono inserite nelle categorie Minacciato criticamente, Minacciato e Vulnerabile della Lista Rossa dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura.

L’eccessiva urbanizzazione, l’inquinamento, l’uso di sostanze tossiche, la distruzione degli habitat naturali, i problemi climatici, la scarsità di acqua e risorse alimentari e anche l’introduzione di specie nocive e non autoctone, stanno creando dei seri problemi di sopravvivenza alle rane.

Salvare questo anfibio è di fondamentale importanza per la biodiversità: oltre a pulire l’acqua dalle alghe, difatti, le rane mangiano diversi tipi di insetti e sono loro stesse un importante anello della catena alimentare. Grazie alle loro pelle, che assorbe facilmente sostanze chimiche potenzialmente dannose, sono inoltre degli ottimi bio indicatori degli equilibri dell’ambiente che le circonda.

Ilaria Violi

Fonti:

https://www.aforismario.eu/2019/09/frasi-rane.html

https://www.petsblog.it/post/138821/giornata-internazionale-salvaguardia-rane-2018

#GUESSWHO? LUDWIG VAN BEETHOVEN

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Considerato uno dei compositori di musica classica più importanti e influenti di tutti i tempi, è stato l’ultimo rappresentante del classicismo viennese e la sua opera ha avuto una notevole rilevanza per il linguaggio musicale dal XIX secolo in poi: stiamo parlando di Ludwig van Beethoven.

Sapevate che…?

Nacque a Bonn nel 1770 da una famiglia di umili origini, che vantava una tradizione musicale da almeno due generazioni: sia il nonno che il padre Johann, infatti, erano musicisti. Johann era un uomo piuttosto violento, dedito all’alcool, e fu molto rigido nell’educazione impartita al figlio, di cui voleva fare un bambino prodigio alla pari di Mozart. Il suo tentativo non ebbe comunque gli effetti da lui sperati, e questo fu causa di ulteriori contrasti con il giovane Ludwig, che risentiva del rapporto burrascoso che aveva col padre: si dice che quest’ultimo era solito svegliarlo nel cuore della notte e lo costringeva a suonare per intrattenere i suoi ospiti.

Il titolo originale della nota composizione Per Elisa era in realtà un altro: il pezzo doveva infatti intitolarsi Per Teresa (“Für Therese”) ed era dedicato alla musicista austriaca Therese Malfatti, con la quale Beethoven progettava di sposarsi. Il titolo del pezzo è stato poi erroneamente trascritto da un copista, che faticava a decifrare la scrittura poco comprensibile dell’artista, ed è diventato universalmente noto nel modo in cui lo conosciamo oggi.

Il mancato matrimonio con Therese causò in Beethoven una profonda delusione, ma non fu l’unico: un altro amore mai realizzato fu quello per la sua allieva sedicenne Giulietta Guicciardi, dedicataria della Sonata per pianoforte n. 14 (“Al chiaro di luna”). Quest’ultima andò invece in sposa al conte Wenzel Robert von Gallenberg. Beethoven, tuttavia, era consapevole del fatto che si trattava di un amore difficilmente concretizzabile, sia per la differenza d’età che di status.

Iniziò a diventare sordo prima dei trent’anni, fino a perdere del tutto l’udito nel 1819: ciononostante, nel 1824 compose una delle sue opere più celebri, la Nona sinfonia, il cui tema finale include il coro realizzato sui versi dell’ode Inno alla gioia di Friedrich Schiller. Il componimento, che rappresenta uno dei massimi capolavori della musica occidentale, è stato poi adottato come inno ufficiale dell’Unione Europea a partire dal 1972.

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

È arrivato il momento per la Fase 2.

In una conferenza stampa tenutasi domenica 26 aprile il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è rivolto all’intera nazione per illustrare le nuove misure per un lento e graduale ritorno alla quotidianità.

Inutile negare che, dopo aver trattenuto a lungo il fiato, quello che ha seguito il discorso del Presidente non è stato un sospiro di sollievo.

Il rinnovo di numerose restrizioni ha infatti sollevato l’amarezza e il risentimento della maggior parte della popolazione, desiderosa di vita, di affetto e di normalità.

Consapevoli che ci troviamo di fronte ad un avvenimento senza precedenti storici non resta che rinnovare la nostra fiducia negli esperti che stanno guidando il paese verso una graduale ripresa, con la certezza che ogni cosa avrà il suo tempo. 

Sara Nardi

Questo 25 aprile è stato per tutti una ricorrenza piuttosto atipica: dal 1945 non c’è mai stato un reale motivo per dover passare la giornata della Liberazione segregati in casa. È curioso pensare però che non siamo stati i soli a ritrovarci di fronte a una grande ricorrenza storica, ragione di orgoglio e felicità, durante la stessa giornata. Anche in Portogallo il 25 aprile si festeggia la giornata della Liberazione (Dia da Liberdade) e, durante questa quarantena imposta dal Covid-19, i portoghesi hanno cantato dalle finestre per celebrare il 46° anniversario dalla fine della dittatura di Antonio Salazar. Solitamente questa ricorrenza viene celebrata con dei cortei che prendono vita nelle piazze e nelle strade delle varie città portoghesi e che fanno radunare moltissima gente. Visto il particolare momento storico, l’Associazione 25 di aprile ha chiesto alle radio e alle reti televisive della nazione di trasmettere alle 15 la canzone simbolo della Liberazione (Grândola, Vila Morena) e, a seguire, l’inno nazionale. I canali social si sono riempiti, in pochi secondi, di video di persone affacciate alle finestre delle proprie case a cantare le due canzoni e c’era anche chi aveva un garofano in mano (simbolo della Rivoluzione dei garofani, evento che il 25 aprile ha reso il Portogallo un Paese democratico). Sabato mattina la cerimonia in cui il Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa ha fatto il suo discorso, è iniziata con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del Covid-19. Tra le varie affermazioni del Presidente c’è quella in cui dichiara: “Il 25 aprile è fondamentale e deve essere ricordato. In questi tempi di dolore, sofferenza, lutto, lontananza e isolamento è importante che festeggiamo la Patria, l’indipendenza, la Repubblica, la libertà e la democrazia”. È probabilmente per questo che il Presidente della Repubblica, durante i giorni precedenti, ha incoraggiato i cittadini a festeggiare e a farsi sentire con i canti nazionali rispettando sempre e comunque le regole sanitarie. L’evento cerimoniale, che il Presidente teneva molto a svolgere, è stato criticato dai cittadini (ma anche dai politici). Nella stessa sala in cui il Presidente ha enunciato il discorso erano presenti 80 persone ma, pur seguendo le dovute precauzioni sanitarie (quali mascherine e distanza sociale), la gente ha trovato comunque qualcosa da ridire.

Beatrice De Luca

In Inghilterra, Scozia e Galles si registra il numero più basso di decessi giornalieri dal mese di marzo. Di recente, sono iniziate le sperimentazioni sugli umani dei vaccini. La prima volontaria ad offrirsi come “cavia” è una microbiologa italiana di 32 anni, Elisa Granato, la prima di oltre 1000 persone: “Farei di tutto per dare il mio contributo al progresso scientifico”. Nel frattempo, il governo suggerisce a tutta la popolazione di considerare l’idea di aiutare il lavoro nei campi di raccolta di frutta e verdura, per evitare che questi vadano sprecati. Una situazione analoga a quella che solo qualche settimane fa è stata presentata dalla Ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova in Italia; in un momento di crisi come questo, ci sono persone che a stento riescono a sopravvivere e allo stesso tempo raccolti che vanno buttati per mancanza di mano d’opera.

In Australia, in occasione dell’Anzac Day lo scorso 25 aprile, i cittadini hanno mostrato il loro spirito di comunità, riversandosi sui vialetti di casa e balconi per la cerimonia dell’alba. La scorsa domenica, il governo ha ufficialmente lanciato l’App per il tracciamento del virus, che dopo appena 4 ore ha riscontrato più di un 1 milione di download. Nel frattempo, la Cina ha definito la richiesta australiana di indagare sulla gestione della pandemia come una manovra politica volta a rimestare sospetti e accuse. Inoltre, l’invito è stato quello di mettere da parte questioni di questo genere e pensare al Welfare del proprio paese, contribuendo alla cooperazione globale per sconfiggere il virus.

In Canada, durante questa settimana le province dell’Ontario e del Québec annunceranno i primi passi verso la riapertura. Lo scenario politico e tecnico-scientifico canadese oscilla fra un atteggiamento di cautela e uno di tutela per un’economia messa in ginocchio dal virus. Si sta discutendo anche di introdurre delle applicazioni, che permetteranno agli utenti di constatare se sono stati in contatto con il virus, tramite la geo-localizzazione. Ad ogni modo, ci si aspetta molta prudenza; il Presidente Trudeau invita alla cautela, sottolineando che una volta tolte le misure di contenimento, non è certo che i guariti non possano contrarre il virus nuovamente.

Gli Stati Uniti si apprestano a far ripartire l’economia interna nonostante le opinioni contrastanti tra governo e sanità sulla riapertura. I cittadini potranno aspettarsi un lento ritorno alla normalità con distanziamento sociale e misure restrittive per tutta l’estate. Nei prossimi giorni, in molti stati si tornerà al lavoro per necessità, nonostante gli esperti ribadiscano che allentare la presa ora, senza eseguire i test, potrebbe avere ritorsioni devastanti. In California, migliaia di bagnanti hanno cercato sollievo dall’afa recandosi in massa sulle spiagge di Malibu. Le autorità locali, pur sconsigliando la circolazione, riportano che le distanze sono state rispettate e che non bisogna ignorare l’impatto psicologico del lockdown sulle persone.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

La Spagna è il secondo paese al mondo per numero di contagi da Covid-19. Ricordiamo il 31 gennaio come la data in cui venne confermato il primo caso positivo nel paese, anche se sarà a partire da marzo che i contagi cominceranno ad aumentare in modo esponenziale. 

Ad oggi, la curva dei contagi giornalieri è in fase di stabilizzazione. Dalla settimana scorsa i servizi non essenziali, che hanno dovuto fermare le loro attività in seguito al decreto di restrizione emanato dal governo come misura di contenimento dei contagi da SARS-Cov-2, sono potuti tornare al loro operato e a partire dal 27 aprile sarà concesso ai minori di 14 anni di uscire accompagnati da un genitore. Un altro segnale che fa ben sperare è che i casi positivi giornalieri registrati diminuiscono giorno per giorno: in un mese si è passati dal tasso di crescita giornaliero di oltre il 42% a un 2%.

Tutte le comunità autonome, insieme alle città autonome di Ceuta e Melilla, registrano casi di persone contagiate. Madrid continua a essere il focolaio principale della pandemia in Spagna, con più di 62.500 positivi e 7.922 morti, seguita dalla Catalogna che supera i 47.000 contagi e sfiora quasi i 4.500 morti. La situazione sicuramente non è uniforme su tutto il territorio, dal momento che la malattia si propaga con una velocità diversa in ogni regione, tuttavia anche il numero delle ospedalizzazioni è in diminuzione. 

Focalizzandoci sull’incidenza per età e sesso, il 95% delle vittime in Spagna ha più di 60 anni, questo è quanto emerge dalle statistiche condotte dal Ministero della Salute. Di questi, la percentuale più alta di morti si registra in persone che hanno superato gli 80 anni di età, con circa il 60% dei decessi. Inoltre, si evince che la malattia è più letale negli uomini rispetto alle donne e che al di sotto dei 40 anni il tasso di mortalità è estremamente basso. Per quanto riguarda l’età media dei contagi a livello nazionale, la maggior parte degli infetti ha più di 40 anni e la fascia di età compresa fra i 50 e i 59 anni è quella che registra più casi, mentre tra i minori quasi non ve ne sono.

In Venezuela sono stati registrati 5 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, per un totale di 323 casi positivi e 132 pazienti guariti.

In Messico sono stati registrati 46 nuovi decessi, raggiungendo così la cifra di 1.351 morti totali. Nella città di Guadalajara stanno costruendo un cimitero esclusivamente dedicato alle vittime del Covid-19.

In Argentina, Colombia ed Ecuador si sta cominciando a pensare a delle strategie per allentare gradualmente le misure di restrizione che sono state imposte dai vari governi.

Questa domenica il Ministero della Salute di Cuba ha confermato 32 nuovi casi di Covid-19 sull’isola. Il totale di positivi confermati è dunque di 1.369, con 501 guariti e 54 decessi totali.

Karen Marinelli

In Francia si parla della situazione italiana, il quotidiano Le Monde annuncia: “Nella giornata di domenica 26 aprile l’Italia ha registrato il bilancio di vittime più basso dal 14 marzo. Il Presidente del Consiglio Conte ha annunciato che le scuole non riapriranno prima di settembre per evitare rischi di contagio” e ha aggiunto che “la salute dei nostri figli è in gioco”. In quarantena dal 10 marzo, per l’Italia si preannuncia la prima estate senza turisti stranieri. I responsabili di attività turistiche si preparano ad accogliere i propri connazionali nel rispetto delle norme indicate dal governo e del distanziamento sociale.

 In Svizzera i contagi stanno diminuendo, l’Ufficio Federale della Sanità sostiene che nonni e nipoti possono riabbracciarsi, ma ribadisce l’importanza del lavarsi le mani ed evitare assembramenti. Le stampanti 3D degli Ateliers di Renens sono sempre in funzione, producendo migliaia di mascherine. Lunedì riaprono tutte le attività commerciali, ma verranno messi tornelli all’ingresso per evitare affollamenti. Mercoledì 29 aprile, il Consiglio federale presenterà il piano di riapertura delle scuole: il governo vuole l’esame di maturità online, ma Friburgo insiste sull’importanza degli scritti in presenza per non svalutare il diploma.

In Belgio anche questa settimana non si sono fermate le polemiche, dalla mancanza di cifre ufficiali sui morti tra il personale medico sanitario, al rifiuto di rimpatriare migliaia di belgi marocchini bloccati da un mese e mezzo in Marocco. Eppure, per vedere il “bicchiere di birra” mezzo pieno, il famoso birrificio Jupiler si è offerto di regalare dieci birre a tutti quelli costretti a festeggiare il compleanno in casa. Un’iniziativa di solidarietà a cui si è aggiunta quella di diversi attori belgi che hanno proposto una lista di film da non perdere per ingannare il tempo in quarantena. Il Covid-19 scuote società e coscienze.

L’Africa vede la mobilitazione di un gruppo di suoi intellettuali, su iniziativa dell’ivoriano Franck Hermann Ekra. Il movimento porta alla luce alcune consapevolezze che oggi si fanno sempre più solide: voci come quella dello scrittore nigeriano Wole Soyinka e del filosofo senegalese Bachir Diagne si uniscono al coro di chi chiede all’Africa di risvegliarsi. Le disuguaglianze economiche del continente rispetto al resto del mondo e la sua straordinaria forza di resilienza sono al centro di questa riflessione. All’Africa di domani è richiesta forza, solidarietà, creatività.

In Canada, nella regione del Québec il ministero della Salute analizza strumenti controversi di geolocalizzazione per i cellulari: nel tentativo di evitare una seconda ondata di contagi e nell’ottica di mantenere la curva a un livello basso, il monitoraggio degli spostamenti pare essere l’opzione più allettante per il governo della Provincia. In particolare, si stanno analizzando un’applicazione basata sul Bluetooth e una localizzazione GPS. Come emerge dal quotidiano Le Journal de Montréal, il governo sta valutando la situazione, tenendo in considerazione i problemi etici e legali e considerando il pieno rispetto della privacy dell’individuo.

Emanuela Batir, Carolina Benucci, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Diana Sandulli, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Eleonora Valente, Elen’Alba Vitiello

In Germania la cancelliera tedesca Angela Merkel nel suo podcast settimanale afferma: “Una cosa è chiara: dovremo essere pronti a dare contributi chiaramente più alti per il Bilancio europeo”, in modo da poter consentire all’Europa di difendersi dagli effetti della crisi poiché “la Germania può stare bene solo se l’Europa sta bene”. Un altro argomento da lei trattato è quello degli indumenti protettivi: non ritiene che sia un bene il fatto che provengano solo da paesi lontani, dunque per rendere l’Europa indipendente da paesi terzi si sta accelerando la produzione di beni protettivi in Germania e in Europa.

In settimana ci sarà un incontro tra la cancelliera e il CEO della compagnia aerea Lufthansa, fortemente colpita a livello economico a causa della pandemia, per discutere in merito al pacchetto salvataggio. Il governo pensa ad un pacchetto di aiuti fra i 9 e i 10 miliardi di euro, ancora incerto è in che modo si concretizzerà questo aiuto e se Lufthansa verrebbe eventualmente nazionalizzata temporaneamente.

Der Spiegel pubblica un lungo articolo in cui difende l’Italia sulla questione eurobond e invita la Germania a fare autocritica: l’Italia non è spendacciona, come la si descrive troppo spesso, l’indebitamento italiano non risale a tempi recenti, bensì agli anni ’80 e questo a causa degli alti tassi da pagare sul debito. L’autore dell’articolo, Fricke, ricorda che dal 2000 gli investimenti pubblici italiani sono calati del 40%, nell’istruzione si è investito un decimo, si registrano tagli alla sanità che hanno contribuito a causare un altissimo numero di decessi per Covid. La colpa di tutto ciò non è certamente dei tedeschi tuttavia sarebbe ora di smetterla di accusare costantemente l’Italia e anzi sostenere gli eurobond. Questo è di fondamentale importanza altrimenti “in un paio di anni l’Unione Europea non sarà più tale. Francia e Italia avranno al potere persone come Donald Trump e Boris Johnson, che non hanno nessuna voglia di stare al gioco: quel gioco sul quale la Germania da decenni costruisce il proprio benessere”.

Negli ultimi giorni nel paese si sono registrate proteste: nonostante le misure imposte dallo stato siano molto meno restrittive di quelle italiane, diverse persone hanno manifestato contro il lockdown. I manifestanti chiedevano a gran voce di riavere indietro la loro vita e la loro libertà, alcuni hanno protestato mantenendo la distanza di sicurezza, altri si sono assembrati portando la polizia ad intervenire e ad arrestare più di 100 persone. A Berlino e a Monaco i proprietari di hotel, pub e ristoranti hanno manifestato in maniera molto singolare: hanno esposto sedie, letti, tavole apparecchiate tutti vuoti per simboleggiare l’assenza di clientela. Chiedono tempi certi per la riapertura e aiuto dal punto di vista finanziario. Il governo ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti da 10 miliardi di euro per pagare i sussidi di disoccupazione e ha deciso di tagliare l’IVA dal 19% al 7% per un anno per bar e ristoranti.

Rosa Palumbo

Quest’anno, in Arabia Saudita, il Ramadan ha tutto un altro aspetto con la chiusura delle più importanti città sante dell’Islam, La Mecca e Medina. Il Paese, però, non si perde d’animo e punta tutto sulla cultura.

Il Ministero della Cultura Saudita ha invitato tutti i segmenti della società a partecipare all’iniziativa “Cultura in isolamento” che si propone di stimolare l’interesse di curiosi, dilettanti e specialisti in diversi tipi di arti visive e figurative. Di seguito alcuni esempi.

Letteratura in isolamento: hanno aderito a questo progetto più di 95.000 cittadini che hanno condiviso su Twitter – tramite l’hashtag “#letteratura_inisolamento” – poesie, storie, romanzi e pagine di diari.

Maratona di lettura: l’obiettivo di questa iniziativa consisteva nel far leggere ai cittadini circa 100.000 pagine ogni settimana, con lo scopo di far avvicinare la popolazione, ma soprattutto i più giovani, alla lettura.

Chat artistica: attraverso il suo account Instagram, il Ministero ha trasmesso le performance di diversi cantanti sauditi e non.

Film e Teatro: il Teatro Nazionale saudita ha indetto un concorso per autori teatrali, assegnando dei premi finanziari allo scopo di investire nella scoperta di nuovi talenti. Il Ministero della Cultura ha inoltre cercato di promuovere l’industria cinematografica del paese trasmettendo ogni giorno un diverso film saudita.

Cucina: l’Autorità delle Arti Culinarie ha lanciato un concorso intitolato “L’eredità della nostra cucina”, al fine di arricchire la tradizione culinaria saudita creando un database di ricette locali e autentiche. Le migliori saranno poi pubblicate in un libro.

Ecco, invece, come il Bahrein previene e riduce la diffusione del Covid-19. 

L’ingegnere Kamal bin Ahmed Mohammad, Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, ha dichiarato che il Ministero, in collaborazione con il Ministero della Salute e con la società di trasporto pubblico del Bahrein, ha adibito un gran numero di autobus del trasporto pubblico a unità mobili mediche. Queste ultime sono state dotate di tutta la strumentazione medica necessaria atta a sostenere le operazioni di controllo eseguite in modo casuale in diverse aree del Bahrein.

Si tratta di un’iniziativa che rientra negli attuali sforzi nazionali portati avanti dal Bahrein e guidati da Sua Altezza Reale, il principe Salman bin Hamad Al-Khalifa.

Le operazioni delle unità mobili sono già iniziate lo scorso 23 aprile intorno alle 12.30 nella zona del distretto di Seef; questo è stato possibile grazie a un personale medico altamente specializzato, composto, da un lato, da un team di dottori e infermieri del Ministero della Salute, e dall’altro, da un personale addetto esclusivamente alla raccolta di informazioni sull’operato di tale équipe.

La raccolta delle informazioni è stata condotta durante l’effettuazione random di test medici su un campione di soggetti per le strade di Manama.

Le unità mobili proseguiranno le operazioni giornaliere nella capitale alle ore 15 e, in particolare, in Via delle Esposizioni alle ore 18.

Anna Parmegiani, Chiara Riccardi, Dinella Vella

In Russia il 27 aprile il capo del Rospotrebnadzor ovvero il Servizio Federale per la tutela dei diritti e del benessere dei consumatori, Anna Popova, ha annunciato una graduale rimozione del regime di autoisolamento a partire dal 12 maggio. A suo parere sarebbe prematuro rimuovere le restrizioni in questo momento, argomentando così le sue dichiarazioni: “Comunichiamo e collaboriamo costantemente con gli scienziati e siamo giunti alle medesime conclusioni”. I dati mostrano l’effettivo miglioramento della situazione: all’inizio della pandemia, il tasso di crescita dei contagi aumentava di quasi il 30% al giorno; ora è sceso sotto i dieci.

Secondo gli ultimi rilevamenti in Russia sono stati registrati oltre 87 mila infetti da COVID-19 di cui la maggior parte a Mosca, 794 dei quali sono deceduti e oltre 7 mila guariti.

Riguarda proprio Mosca, attuale centro della pandemia, una tra le buone notizie che circola nelle ultime ore sulle testate giornalistiche del paese. La capitale infatti, sembrerebbe aver superato il picco dei contagi già il 24 aprile. Questa valutazione è stata espressa da Larisa Popovich direttrice dell’Istituto di Economia Sanitaria e della Scuola superiore di Economia. La tesi della Popovich si basa sulle dinamiche di morbilità: la situazione nella capitale dovrebbe essere monitorata non semplicemente attraverso il numero di casi, ma attraverso un metodo matematico di analisi e interpretazione dei dati più complesso, particolarmente utilizzato in statistica, chiamato curve fitting. Secondo i dati elaborati in tal maniera, il picco dei contagi a Mosca risulta superato.

Per quanto concerne la diffusione del coronavirus in Russia essa terminerà a luglio, secondo quanto previsto dagli scienziati dell’Università di Singapore. Essi ritengono che entro il 20 luglio la situazione si normalizzerà del 100%. Gli scienziati hanno notato, appunto, che l’inversione di tendenza è già avvenuta il 24 aprile. Essi si basano sullo stesso metodo matematico sopracitato, che descrive le dinamiche dei soggetti sensibili alla malattia, malati e guariti. Ovviamente qualsiasi previsione deve essere trattata con cautela.

Continua infine il monitoraggio dei soggetti più a rischio; tra questi maggiore attenzione viene rivolta alle donne incinte: “In Russia sono registrate circa 394 donne in gravidanza che hanno contratto il coronavirus. Fortunatamente, la loro gravidanza è stata relativamente facile e senza gravi complicazioni” dalle dichiarazioni di Leila Adamyan, capo specialista in ostetricia e ginecologia presso il Ministero della Salute russo. Inoltre, sono state rimandate tutte le procedure di fecondazione in vitro: “Se la stimolazione è già stata effettuata e tutto è pronto per la puntura del follicolo, è consigliabile completare questo ciclo, prendere l’uovo e fecondarlo. Gli embrioni fecondati devono essere crioconservati e il trasferimento posticipato ad un periodo più favorevole con possibile diagnosi genetica preimpianto”, ha chiarito Adamyan.

Clarissa Giacomini

Zhang Ming, Capo della Missione della Repubblica Popolare Cinese presso l’Unione Europea, ha partecipato all’incontro“Friends of Europe”(think tank no profit con sede a Bruxelles per l’analisi e il dibattito delle politiche dell’Unione Europea), tenutosi via teleconferenza, in cui si è discusso di due tematiche principali: il supporto della Cina in vista della situazione sanitaria nel Vecchio Continente e il potenziale impatto pandemico sull’economia globale.

L’ambasciatore Zhang Ming ha dichiarato: “Sono vicino al popolo europeo in questo momento di grande difficoltà. Come ci ha dimostrato la Cina, adottare e – soprattutto – rispettare delle rigorose misure restrittive è indispensabile in circostanze così delicate. Sicuramente la routine di tutti noi ha subito grandi cambiamenti, ma per fortuna la scienza è dalla nostra parte”.

La Cina è stata sempre intenzionata a dare un contributo significativo all’Europa per debellare il virus, afferma l’ambasciatore Zhang Ming, il quale ha aggiunto: “Secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, quella che ci aspetta sarà la crisi economica più grave degli ultimi 90 anni. Detto ciò, bisognerà tenere ben saldi i rapporti con l’estero all’insegna di una solida cooperazione internazionale. La Cina e l’UE sono due potenze chiave per l’economia mondiale e hanno la responsabilità assoluta di coordinarsi al meglio per la ripresa economica globale”.

L’ambasciatore Zhang Ming approfitta anche per appellarsi criticamente a tutte le “fake news” e a quelle linee di pensiero secondo cui gli aiuti provenienti dalla Cina abbiano dei fini esclusivamente politici. Zhang conclude affermando: “Le fake news [sugli aiuti dalla Cina] costituiscono un pericolo per tutto il mondo. Ora come ora, abbiamo due virus da debellare, il Covid-19 e la disinformazione. Quando la lotta anti-Covid era appena iniziata in Cina, abbiamo ricevuto gli aiuti più sinceri e disinteressati dall’Europa, senza che il nostro popolo e i nostri media abbiano minimamente dubitato della nobiltà di questi gesti. Il sostegno tra Europa e Cina è reciproco e ha l’obiettivo di unire i due continenti. Non si tratta assolutamente di un mero strumento politico”.

Intanto a Taiwan, un simpatico pediatra famoso tra i social media taiwanesi, Chen Mu-jung, ha ipotizzato quattro possibili scenari in cui l’uomo tornerà alla normalità, non solo a Taiwan, ma in tutto il mondo. Il primo scenario è quello secondo cui il virus “morirà” da solo, così come avvenne grossomodo con la SARS nel 2004. Chen ha però ammesso che tale ipotesi è stata considerata dagli esperti come “troppo ottimistica” e poco plausibile. Il secondo e il terzo scenario dipendono invece rispettivamente dalla creazione di un “trattamento antivirale specifico” o di un vaccino (per il cui sviluppo bisognerebbe aspettare almeno più di un anno). Quarto e ultimo scenario, Chen non esclude l’ipotesi dell’immunità di gregge a livello mondiale (indubbiamente il meno auspicabile e plausibile).

Mattia Del Vecchio

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

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https://www.google.it/amp/s/funchalnoticias.net/2020/04/25/revolucao-dos-cravos-deu-uma-nova-vida-a-machico/%3famp_markup=1

http://portuguese.xinhuanet.com/2020-04/26/c_139008802.htm

Per la lingua INGLESE

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Davis, N. & Carrol, R. (13/04/2020). “Experts divided over comparison of UK and Ireland’s coronavirus records” – https://www.theguardian.com/world/2020/apr/13/experts-divided-comparison-uk-ireland-coronavirus-record

Carter, H. (26/04/2020) “Big fall in daily coronavirus deaths at hospitals in England, Scotland and Wales – it’s the lowest 24-hour figure since March”. Manchestereveningnews.co.uk https://www.manchestereveningnews.co.uk/news/uk-news/coronavirus-deaths-hospitals-falls-today-18153076

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Per la lingua SPAGNOLA

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Per la lingua RUSSA

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https://ria.ru/20200427/1570632797.html

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Per la lingua CINESE

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https://www.taiwannews.com.tw/en/news/3922333

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata mondiale del disegno

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Il 27 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del disegno, nota anche come giorno del disegnatore.

Per celebrare degnamente il valore di questa antichissima forma d’espressione ho scelto di farmi aiutare da qualcuno per cui il disegno rappresenta ben più di uno dei tanti passatempi (di quelli che riscopri solo quando sei costretto a casa da una pandemia, per intenderci).

Matilde studia all’accademia delle Belle Arti, ha una camera traboccante di bozzetti, disegni e materiali di ogni tipo ammassati ad ognuno dei quattro angoli, ma non le piace definirsi un’artista. Decide comunque di aiutarmi a trovare qualche spunto per quest’articolo.

Entro nel suo regno, come ho fatto mille volte, ma questa volta mi soffermo di più sui disegni appesi alle pareti: volti di donne, figurini con i vestiti di cui va più orgogliosa, Frida Kahlo.

Cerchiamo di ripercorrere la storia del disegno, dalle incisioni rupestri delle Grotte di Rouffignac ai taccuini di Leonardo Da Vinci. Da dove partire per tracciare l’inizio di questa storia?

L’uomo ha sentito il bisogno di esprimersi attraverso quella che ora categorizziamo come arte fin dall’inizio della sua storia. Nelle grotte di tutto il mondo si trovano incisioni rappresentanti la vita quotidiana, come figure simboliche e fantastiche, che risalgono fino a 60 mila anni fa. L’azione di incidere e rappresentare qualcosa rispondeva a un’esigenza legata a riti magico-simbolici, ma anche di svago. Si ipotizza che alcune rappresentazioni venissero fatte da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni.

Il disegno si è poi evoluto con la storia dell’uomo, declinandosi nelle varie forme d’arte.

Conveniamo che prima di tutto disegnare permette di esprimerci. Facciamo diventare reale un’idea, un’immagine che altrimenti esiste solo nella nostra testa. “Non c’è un giorno della mia vita in cui non ci sia stato un disegno” mi confessa Matilde. Si ricorda di quella volta che sua madre la scoprì disegnare sul mobile del bagno con uno dei suoi rossetti. Da quel giorno non ha mai smesso, e ora dentro le sue creazioni ci mette la parte più profonda di sé, e quando decide di fartele vedere si sta scoprendo, ti sta dicendo “questa sono io”.

È un mezzo potente, tanto quanto la scrittura, la musica, le parole. Dai nostri disegni di bambini, quelli con la striscia di cielo in alto e mamma e papà davanti alla casetta, fino a quelli che svogliatamente buttiamo giù in un angolo di quaderno mentre parliamo al telefono, passando per le opere di grandi artisti, lì dentro ci siamo noi. La nostra essenza più pura e incontaminata.

La Giornata mondiale del disegno è un’occasione in più per sottolineare e riconoscere il valore della comunicazione attraverso il disegno e il ruolo che essa riveste nel mondo.

E che il nostro disegno faccia riunire migliaia di ammiratori, o finisca dimenticato in uno scatolone in soffitta poco importa, ha permesso di esprimerci.

Chiara Palumbo

#MONDAYABROAD

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#MondayAbroad se chiudo gli occhi sono in… Marocco!

Viterbese con mamma marocchina, Diana è un mix esplosivo di culture apparentemente molto distanti tra di loro, ma che conservano i loro migliori pregi nel carattere della nostra speaker radiofonica (Diana collabora, difatti, con RadioUNINT e, insieme alla splendida Cris Petrillo, dà vita alla rubrica “Radio Mood”, in onda ogni mercoledì).

Parlare con Diana è come prendere una magnifica boccata d’aria fresca: non importa se trascorri con lei due minuti o due ore, alla fine avrai sempre il sorriso stampato in viso.

Quando le ho chiesto se volesse essere una delle mie prede e raccontare un viaggio importante per lei, speravo con tutto il cuore che mi parlasse delle sue origini: “se chiudo gli occhi sono a casa” potrebbe essere un bellissimo viaggio che può accomunare tante persone che, mai come in questo momento, desidererebbero riabbracciare i propri cari (siano essi familiari o amici) e, con loro, vivere nuove avventure nei posti che li hanno visti crescere.

“L’ultima volta che sono stata in Marocco risale a due estati fa.

Mi hai chiesto di raccontarti un viaggio che mi ha segnata e forse, scegliendo il Marocco, sto barando un po’. Il mio sangue è per metà marocchino, ma ti parlo di questo viaggio perché, in realtà, ogni esperienza in questo paese è completamente diversa da quella precedente.

Questa volta mi sono avventurata in macchina da Tangeri ad Agadir per un totale di più di 800km ed è stata letteralmente un’avventura.

Parlando di questa specifica occasione, posso dirti che su di me ha avuto un impatto emotivo molto forte rispetto alle volte precedenti. Mi sono addentrata nelle piccole realtà che circondano le città, visitando luoghi che avevo già visto con un nuovo punto di vista, cercando di riscoprire le origini di quel filo rosso che mi lega a quei posti dalla nascita. Per esempio, una delle cose che mi porto nel cuore è la genuinità e il calore delle persone che le spinge ad essere spontaneamente solidali nei confronti del prossimo.”

Essendo io per prima una curiosona di nuovi sapori (e non essendo ancora andata in Marocco, mea culpa), la domanda sul cibo è un sempreverde: il tuo piatto preferito.

“Sono cresciuta con piatti della tradizione marocchina che mi preparava mia nonna e doverne scegliere uno è veramente complicato, ma sicuramente non potrei mai rinunciare al cous cous.

Un altro piatto che amo particolarmente è l’harira e una delle più buone che ho mangiato è a Marrakech!”

(Per chi, come me, non conoscesse il piatto, l’harira è una zuppa tradizionale della cucina berbera, in particolare marocchina, a base di carne, pomodori e verdure, preparata generalmente durante il periodo del Ramadan e in occasione di celebrazioni).

Concludiamo questo racconto speciale con le dolci parole di Diana che, alla domanda “torneresti perché…?”, mi risponde così “…tornerei in Marocco per condividere un bicchiere di thé alla menta con la mia famiglia; per il sorriso delle mie nipotine che ogni anno mi aspettano; per il profumo delle spezie che collega le vie del souk, per l’oceano che si incontra con la sabbia del deserto e mille altre ragioni che, ogni volta che me ne vado, mi fanno pensare “mi sento come a casa”.

Credo che ognuno di noi abbia un posto nel mondo in cui sa di sentirsi a casa più di ogni altro luogo. Io, due anni fa, credo di aver riscoperto il mio.”

Ilaria Violi

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata Mondiale del Pinguino

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Oggi è il 25 aprile, e mentre in Italia si festeggia la Festa della Liberazione, in Antartide e nel mondo si festeggia il World Penguin Day. Ebbene sì, avete capito bene, è la Giornata mondiale del pinguino e devo ammettere ragazzi che non sapevo neanche esistesse! La data segna, secondo il “The Antarctic Report”, la fine della migrazione dei pinguini di Adelia (specie più diffusa in Antartide), che a partire da questa data intraprendono un lungo viaggio verso le aree di pesca e le colonie, dove vanno a deporre le loro uova. Ovviamente la data scelta è per sensibilizzare e proteggere le specie di questo particolare tipo di “uccello che non vola”. Esistono circa 18 specie, ma quella più conosciuta è quella chiamata Pinguino Imperatore. Praticamente, come dice il nome, se la comanda un po’, fa il gradasso, e rimane tutto l’anno in Antartide, perché lui può e gli altri no. Peccato però, che proprio per questa sua testardaggine, è a rischio estinzione. Secondo il WWF Roma ci sono 10 cose da sapere sul pinguino imperatore: vive in Antartide e questo ve l’avevo già detto; è la specie più grande, può arrivare a pesare circa 40 kg (poi ovviamente se mangia troppo, ingrassa pure lui); vive in colonie affollate, quindi non è asociale, gli piace socializzare; nidifica fra i ghiacci, ovvero si accoppia con la sua “imperatrice” dopo un lungo corteggiamento e tac… rapidissimo (fa troppo freddo del resto); è un super papà e vi dirò perché: quando l’imperatrice depone le uova, le affida al super papà e lui se ne prede cura mantenendole al caldo, in equilibrio sui piedi proteggendole con una piega della pelle, ricordando un po’ i giocolieri; resiste a temperature freddissime; è un vero subacqueo e quindi il pesce è il suo piatto preferito; rischia di perdere il suo habitat per colpa dello scioglimento dei ghiacciai provocato dal riscaldamento globale e quindi è nostro compito tutelarli. Secondo il WWF, attivo dal 1994, per poterli aiutare basterebbe difendere i loro habitat e cercare di ridurre il consumo di combustibili fossili e la riduzione della pesca eccessiva.

Fonti WWF e Antarctic Report

Nisrine Jouini