#POLITICAFFÈ

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Russia, proteste anti-Putin. Ma questa volta a scendere in piazza non sono le élite metropolitane…

Stampa inglese

La BBC racconta che sabato 11 luglio un numero record di persone ha affollato le strade della città di Chabarovsk, capoluogo della regione russa estremo-orientale, per protestare contro l’arresto di Sergei Furgal e, più in generale, per esprimere una voce dissidente verso le tattiche “spietate” di repressione del dissenso da parte di Mosca. Altre manifestazioni minori sono state registrate in diverse altre città della regione.

Per il Telegraph queste proteste si legano a delle frustrazioni di vecchia data con Mosca, in quanto le persone che vivono nella regione – racconta un portavoce – si sentono escluse geograficamente e finanziariamente dal resto della Russia. Non a caso, Chabarovsk è stata una delle poche regioni ad avere una affluenza particolarmente bassa e una vittoria incerta per gli emendamenti costituzionali voluti da Putin. Il quotidiano riporta, inoltre, che quello di Furgal è l’ennesimo arresto di una nuova ondata repressiva a cui i servizi segreti russi hanno dato il via la scorsa settimana.

Il Financial Times, invece, presenta un retroscena interessante sulla vicenda, affidandosi alle parole di Alexander Khinstein, un parlamentare vicino alla polizia russa. Pare infatti che il Governatore russo abbia continuato a gestire delle attività fraudolente mentre era in Parlamento. Inoltre, le indagini hanno preso una svolta dopo che quattro persone, arrestate lo scorso novembre, hanno fornito prove decisive agli investigatori. In pratica Furgal, che prima di entrare nel mondo della politica era un imprenditore con interessi nel commercio del legname e del metallo, sarebbe sotto osservazione dagli anni ’90, anche per i suoi contatti con la criminalità organizzata. 

Stampa francese

Dopo l’istanza di arresto da parte di un tribunale di Mosca, Sergei Furgal resterà in detenzione preventiva, in attesa del processo, fino a settembre. Così riferisce Le Figaro. L’esponente del partito nazionalista LDPR, che grazie alle preferenze del 70% circa era riuscito nel 2018 a estromettere il partito del Cremlino, ha rigettato tutte le accuse a suo carico.

«Libertà» e «Mosca vai a casa» sono solo alcuni degli slogan che circa 35.000 persone hanno urlato per manifestare contro le accuse rivolte a Furgal. Le Monde aggiunge che il comunicato stampa rilasciato dagli investigatori menziona una serie di crimini e omicidi avvenuti fra il 2004 e il 2005 ai danni di una serie di imprenditori, annotando che molti osservatori hanno ravvisato una componente politica nel caso. Viene precisato che tutto ciò sarebbe il sintomo di un declino della popolarità di Putin, per cui, quando cresce l’insoddisfazione, essa tende a manifestarsi fugacemente su temi sociali, ambientali o locali. Mosca finisce però sempre per ignorare e mostrare inflessibilità verso le opposizioni. Questo accadde, ad esempio, nell’estate del 2019 durante le manifestazioni a Mosca. Ma ora è difficile per il Cremlino spazzare via il malcontento come un capriccio della gioventù istruita della capitale.

Stampa statunitense

Il New York Times riporta che nella giornata di sabato 11 luglio, la città di Chabarovsk, nel circondario federale dell’Estremo Oriente russo, ha visto sfilare tra le sue strade decine di migliaia di manifestanti. Una folla che, intonando il coro “Putin dimettiti”, chiedeva le dimissioni del Presidente e il rilascio del governatore regionale arrestato la settimana scorsa con l’accusa di omicidio multiplo. Si tratta di Sergei Furgal, uno dei pochi leader provinciali non affiliato a forze politiche interamente controllate dal Cremlino. Altri episodi di proteste si sono registrati in diverse città della regione di Chabarovsk.

Il New York Times,in un altro articolo, sottolinea che, dopo aver lasciato ai leader regionali la maggior parte della responsabilità nella battaglia contro il Coronavirus, adesso il Cremlino ha lanciato un chiaro messaggio ai potenti locali: non si può sfidare la volontà del Presidente. Dunque, sembra trattarsi dell’arresto politicamente motivato di un personaggio scomodo al Cremlino che gode dell’appoggio popolare in una regione difficilmente controllabile poiché distante 8000 km dalla capitale.

La CNN ricorda che l’arresto è avvenuto due settimane dopo il via libera ottenuto da Putin con il referendum che gli consente di rimanere al potere oltre i limiti di mandato previsti, vedendo la scadenza dal 2024 al 2036. Inoltre, sottolinea sempre la CNN, dopo la dichiarazione di innocenza da parte di Furgal, il tribunale di Mosca ha disposto il suo stato di fermo fino al 9 settembre prossimo.

Riprendendo un articolo pubblicato da Voice of America nel 2011 – proprio all’inizio della protesta che avrebbe poi preso il nome di “Rivoluzione bianca” –, si nota come anche quel movimento di protesta si rivolgesse al Presidente Putin a seguito dello svolgimento, ritenuto “irregolare”, delle elezioni parlamentari.

Le presunte irregolarità al Cremlino sembrano ormai aver assunto un moto ciclico: le proteste cambiano contesto e periodo, ma non cambiano volto. Coloro che misero in dubbio la trasparenza nella gestione politica ed elettorale durante il lasso temporale 2011-2013 sono gli stessi che ancor oggi si sono mobilitati al fine di demolire la credibilità di un Putin che sembra ormai più uno Zar che un Presidente. Il movente se pur diverso sembrerebbe molto chiaro anche questa volta: perché accusare un governatore di omicidio proprio adesso? Quanto peso ha il fatto che l’area sotto il dominio del governatore subisca una forte influenza cinese? Dovremo osservare ancora qualche tempo per capire le reali ragioni, o forse è già troppo tardi?

Stampa russa

Al momento oltre 40.000 persone hanno firmato la petizione per il rilascio di Furgal ed almeno 10.000 sono stati i manifestanti a scendere tra le vie delle loro città nella regione di Chabarovsk per protestare contro il Cremlino, come riportato da The Moscow Times. Proprio nella regione incendiata adesso da questi movimenti di protesta, si trovava in giorni scorsi il Vicepresidente del governo Yury Trutnev: una chiara scelta strategica da parte del Governo, che vuole far sentire la propria presenza in quella regione così lontana dal cuore del potere.

Questo caso può segnare un precedente e può avere serie conseguenze per i partiti di opposizione in Russia. Così è quanto sostiene la TASS. Infatti, è altamente probabile che le accuse mosse contro Furgal, oltre a danneggiare la sua immagine, renderanno più difficile il futuro successo elettorale del Partito Liberal-Democratico di Russia, di cui fa parte il governatore.

Riusciranno i manifestanti russi a marciare per le vie delle città fino a quando il tribunale di Mosca non si sarà espresso oppure il Governo riuscirà a mettere in sordina le loro voci?

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

Fonti

Russie: manifestations massives en soutine à un gouverneur détenu pour meurtres disponibile su https://www.lefigaro.fr/flash-actu/russie-manifestations-massives-en-soutien-a-un-gouverneur-detenu-pour-meurtres-20200711, consultato il 14/07/2020

Dans l’Extrême-Orient russe, l’arrestation d’un gouverneur provoque des manifestations massives disponibile su https://www.lemonde.fr/international/article/2020/07/12/dans-l-extreme-orient-russe-l-arrestation-d-un-gouverneur-provoque-des-manifestations-massives_6046012_3210.html, consultato il 14/07/2020

Russian governor’s arrest sparks anti-Putin protests disponibile su https://www.ft.com/content/dea8bdff-19bf-4857-b882-cc83a5d07eca, consultato il 14/07/2020

Russia far east protest over Khabarovsk governor’s arrest disponibile su https://www.bbc.com/news/world-europe-53373132, consultato il 14/07/2020

Anti-Kremlin protests rock Russia’s once sleepy hinterland disponibile su https://www.telegraph.co.uk/news/2020/07/13/anti-kremlin-protests-rock-russias-sleepy-hinterland/, consultato il 14/07/2020

Protests Rock Russian Far East With Calls for Putin to Resign disponibile suhttps://www.nytimes.com/2020/07/11/world/europe/russia-protests-putin.html, consultato il 13/07/2020

Protests erupt in Russia’s Far East after arrest of governor over years-old murders disponibile su https://edition.cnn.com/2020/07/11/europe/russia-arrest-sergey-furgal-intl/index.html, consultato il 13/07/2020

Russian Governor Is Accused of Multiple Murders as Kremlin Claws Back Powers disponibile su consultato il 14/07/2020

Pro-Democracy Protests Put Putin, Russia at Turning Point disponibile su http://www.voanews.com/english/news/Moscow-Braces-for-Anti-Putin-Rally-135313948.html, consultato il 14/07/2020

Giant Protests in Russia’s Far East After Popular Governor’s Arrest disponibile su https://www.themoscowtimes.com/2020/07/11/giant-protests-in-russias-far-east-after-popular-governors-arrest-a70849, consultato il 14/07/2020

Kremlin Envoy in Far East as More Protest Governor’s Arrest disponibile su https://www.themoscowtimes.com/2020/07/13/kremlin-envoy-in-far-east-as-more-protest-governors-arrest-a70862, consultato il 14/07/2020

Khabarovsk governor in custody, faces murder charges disponibile su https://tass.com/russia/1176369, consultato il 14/07/2020

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Paese che vai, notizia che trovi. Anche per la rassegna di oggi, troviamo tematiche di rilievo in ambito politico, religioso, culturale e sanitario.

Come di consueto, restano gli aggiornamenti sulla situazione Covid nel mondo.

EUROPA

In Spagna, si parla ancora delle elezioni in Galizia e nei Paesi Baschi, svoltesi domenica 12 luglio 2020.

20 minutos ci racconta che l’affluenza ai seggi per il Parlamento della Galizia è stata superiore al 42,95%, mentre per quanto riguarda la situazione nei Paesi Baschi, la partecipazione è diminuita rispetto alle precedenti elezioni del 2016, con un 36,02%.

La paura del contagio è stata il grande ostacolo di queste votazioni, tuttavia l’articolo de El Mundo riporta l’affermazione del candidato e presidente uscente della Galizia, Núñez Feijóo, il quale conferma che votare è “sicuro come andare in farmacia”.

La popolazione, comunque, ha anche avuto la possibilità di dare la sua preferenza tramite il voto per posta, soluzione che sembra aver trovato un riscontro positivo maggiore dell’80% e del 130% (rispettivamente in Galizia e nei Paesi Baschi) rispetto alle elezioni precedenti.

Concludiamo con l’articolo di rtve, che dedica, invece, uno spazio speciale al 150esimo compleanno del monumento nazionale più celebre di Granada, La Alhambra: è il monumento più visitato del Paese, con più di due milioni di turisti all’anno ed è stato riaperto al pubblico – con capienza dei visitatori dimezzata e misure di sicurezza a tutela della salute pubblica – lo scorso 17 giugno dopo tre mesi di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria.

L.C, M.D.F. e I.V

In Francia, il Ministro degli Interni Gérald Darmanin ha concordato con la sua omologa britannica Priti Patel l’istituzione di un’unità di intelligence franco-britannica. Come riportato da Le Figaro, l’obiettivo è quello di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi nel settore della sicurezza, in particolare per combattere l’attraversamento illegale della Manica da parte dei migranti. Il partito chiede che a Calais venga introdotta una politica “zero migranti”. Il 10 luglio, i servizi statali e di polizia hanno espulso più di 500 migranti da una zona industriale e li hanno portati nei centri di accoglienza o nei centri di detenzione amministrativa. Secondo quanto detto dalle associazioni di aiuto ai migranti, si è trattato di una caccia all’uomo per far sparire i migranti, portandoli in maniera consenziente o meno su autobus diretti verso una destinazione sconosciuta.

S. C.


In Belgio, come riportato da Le Soir, in Vallonia è stato lanciato il progetto Obépine (Observatoire épidémiologique des eaux usées), che consiste nel monitorare la presenza del genoma Covid-19 nelle acque reflue. L’idea trae fondamento dalle osservazioni effettuate in Italia e nei Paesi asiatici che mostrano una correlazione tra la concentrazione del materiale genetico del virus nelle acque e i casi di Covid in una regione. Un aumento della concentrazione del virus può indicare un aumento dell’epidemia con dieci giorni di anticipo.

S.C.

In Svizzera, il partito PDC (Partie démocrate-chrétien) cerca di far risalire la sua curva elettorale, in calo da molti anni. Come riportato da Le Temps, il partito decide di cambiare il proprio nome togliendo la ‘c’ di cristiano (chrétien), poiché sarebbe la causa principale della perdita di molti voti. Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto di ricerca gfs.Bern, il 54% dei membri del partito ritiene che il riferimento alla religione cristiana sia un freno per molti possibili elettori.

E.A. V.

Il 13 luglio il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il presidente della Repubblica Turca Tayyip Erdogan hanno tenuto una conversazione telefonica che tra i vari temi, ha avuto quello della conversione a moschea della chiesa di Santa Sofia a Istambul. Notizia riportata dallo stesso sito del Cremlino Kremlin.ru.

La tematica è stata sollevata dal presidente Putin poiché la decisione unilaterale di Erdogan ha sollevato un clima di polemiche in Russia e in generale in tutto il mondo.

Il Consiglio di Stato turco, il 10 luglio scorso, ha annullato una decisione del 1934 che prevedeva di trasformare la cattedrale in un museo e il presidente Erdogan ha sottoscritto un decreto per la sua conversione in moschea. Il leader turco ha anche dichiarato che l’opinione degli altri paesi su questo tema non influenza la sua decisione.

Durante il colloquio telefonico con il presidente Putin, Erdogan ha chiarito che l’accesso alla moschea sarà consentito a tutti i visitatori, in quanto simbolo unico di civiltà mondiale: turisti e pellegrini di ogni nazionalità potranno visitare la moschea.

Il presidente Putin ha sottolineato in particolare che questa conversione ha causato non poche proteste tra l’opinione pubblica russa. In primis tra tutti, a esprimersi è stata la Chiesa ortodossa russa, la quale ha mostrato rammarico per il fatto che la posizione delle chiese ortodosse locali riguardo al cambiamento di stato di Aya Sofia non sia stata presa in considerazione dalle autorità turche.

«È un peccato che le preoccupazioni della Chiesa ortodossa russa e di altre Chiese ortodosse non siano state ascoltate», afferma il portavoce della Chiesa russa Vladimir Legoida, aggiungendo inoltre che il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, il 6 luglio nella sua dichiarazione riportata da RT ha osservato che «questa decisione, ahimè, non è finalizzata alla conciliazione di esistenti contraddizioni, ma, al contrario, può portare ad altre grandi divisioni».

Il Ministero degli Esteri russo, d’altra parte, ha giudicato l’inizio dei servizi religiosi musulmani in Aya Sofia come una questione interna alla repubblica turca, priva quindi di risonanza internazionale.

S.N., D.S.

Il Portogallo questa settimana presenta un rischio massimo di incendio in 13 aree del Paese e nell’isola di Madeira, dato un aumento delle temperature che può variare tra i 30°-35°C nel litorale e 35°-40° nelle aree interne. Le temperature sono leggermente più alte del normale e ci si aspetta una vera ondata di calore soprattutto nell’entroterra, riferisce Público. La situazione Covid-19 rimane più o meno stabile (226 nuovi casi e 6 morti) con un totale di casi attivi di 13.945, mentre non si registrano nuovi casi nelle Azzorre da due giorni, riporta sempre Público. Risulta positivo l’andamento del primo mese di epoca balneare iniziata a giugno, mentre rimangono chiuse le piscine nelle zone interne, come si legge in Lusa

D.F.

Nel Regno Unito si sono riaperte le indagini su Madeleine McCann, la bambina inglese scomparsa 13 anni fa durante una vacanza in Portogallo. Secondo il giornale Mirror, i poliziotti stanno indagando sul principale sospettato, Christian Brueckner, e sulla spiaggia dove avrebbe presumibilmente portato la bambina.

Gli investigatori tedeschi suppongono che l’uomo l’abbia uccisa lo stesso giorno del rapimento. Al momento il condannato si rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda su consiglio del suo avvocato difensore, come si legge su Indipendent.

Secondo The Sun, le autorità stanno cercando in almeno una ventina di pozzi dove pensano sia stato gettato il corpo della piccola, tre dei quali sono già stati esplorati dai sub portoghesi.

Nonostante le recenti scoperte la famiglia McCann rifiuta di dichiarare la morte della figlia fino a quando non ne verrà ritrovato il corpo, come si legge su Express.

In Irlanda diventa obbligatorio l’uso della mascherina nei trasporti pubblici. Come spiega l’articolo pubblicato su RTE, entrerà presto in vigore la legge che obbliga i cittadini irlandesi a munirsi di mascherine.

Tuttavia, questo provvedimento sarà effettivo solo dalla prossima settimana dato che si stima un aumento dei servizi di trasporto del 50% in materia di capacità di accoglienza, secondo la notizia riportata da BreakingNews.ie.

Per i trasgressori è prevista una pena fino a 6 mesi di detenzione e una multa di massimo 2.500 euro, come spiegato nel The Irish Times.

S.C., S.P.

Secondo i dati forniti dal Robert Koch Institut (RKI) il 10 luglio 2020, le autorità sanitarie in Germania hanno riportato 395 nuove infezioni in un giorno. Di conseguenza, almeno 198.178 persone nella Repubblica Federale Tedesca hanno contratto l’infezione da Coronavirus dall’inizio della pandemia. Secondo un articolo dello Spiegel, dei ricercatori hanno analizzato i dati di ben 17 milioni di persone nel Regno Unito, evincendone che, oltre all’età e a malattie già presenti negli individui, esistono altri importanti fattori di rischio: il genere maschile, l’età avanzata, il basso status economico, varie malattie precedenti e congenite come diabete, asma e malattie autoimmuni, l’obesità e l’etnia. “Il messaggio chiave di questo studio è che la salute di tutti è influenzata da diversi fattori e il Covid non fa eccezione, non è sufficiente identificare questi rischi e poi non fare nient’altro” – afferma Tom Wingfield, della Liverpool School of Tropical Medicine.

L’emergenza pandemica, inoltre, come riferisce Der Spiegel, Karline Kleijer, coordinatrice d’emergenza dell’organizzazione Medici senza frontiere (MSF- Médecins sans frontières), viene affrontata in maniera molto diversa nelle varie aree geografiche del mondo.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Africa conta ora più di mezzo milione di casi e più di un terzo di tutti gli stati africani ha visto raddoppiare il numero dei contagi da Coronavirus nell’ultimo mese. Il numero di casi non segnalati è sicuramente più elevato, dato che il test sierologico non viene effettuato in tutti gli Stati. Il tasso di mortalità è stato finora relativamente basso, probabilmente a causa della bassa età media in ognuno di essi. Preoccupante è il fatto che malattie gravi come malaria, tubercolosi e HIV non possano essere adeguatamente curate a causa della pandemia in corso in questi mesi, provocando così moltissimi decessi. Kleijer rimarca il fatto che in Europa siano state messe in vigore regole e restrizioni per la sicurezza della popolazione grazie, ovviamente, alla disponibilità economica dei governi e alle infrastrutture ben funzionanti, mentre nel continente africano il quadro è ben diverso. La coordinatrice d’emergenza sottolinea l’importanza del coinvolgimento della popolazione: tutto deve essere comunicato apertamente e in modo onesto, sia per quanto riguarda malattie come l’HIV o l’attuale Coronavirus.

M.S., L.R.

AFRICA

In Mali, il 10 luglio le forze di opposizione al presidente Keita hanno indetto la terza grande manifestazione in meno di due mesi: si contano un morto, 20 feriti e molti edifici pubblici distrutti. Secondo quanto riportato da Jeune Afrique, il movimento di protesta, guidato dall’imam Mahmoud Dicko, chiede le dimissioni del Presidente e lo scioglimento del Parlamento, poiché ritiene che il Governo sia responsabile dell’instabilità del Paese, già duramente provato dai plurimi attacchi jihadisti del 2012 e dai contrasti interni.

E.A.V.

Negli ultimi due mesi in Angola, come riporta Jornal de Angola, sono state sequestrate 462 pietre di diamante nella provincia di Luanda-Norte. L’ “Operazione Trasparenza” intende combattere il traffico illegale di diamanti e l’immigrazione illegale. Sono quindi state confiscate 200 pietre di diamante (del valore di 9 milioni di dollari) mentre altre 262 devono ancora essere valutate. Durante l’operazione sono stati sequestrati 74.900 dollari americani, 540.500 kwanzas (circa 833 euro), 34.500 dollari americani falsi e alcuni mezzi per l’estrazione dei diamanti. Sono inoltre state chiuse 96 chiese poiché in 54 di queste avvenivano attività illecite e 24 invece non presentavano condizioni idonee per le celebrazioni. In più, sono stati chiusi 107 esercizi commerciali per mancanza di requisiti per esercitare l’attività.

M.P.

Quattro blocchi per conto del parlamento tunisino intendono ritirare la fiducia al parlamentare Rashid Ghannushi, alla luce delle continue violazioni all’interno e all’esterno del Parlamento.

I media tunisini locali hanno citato Mohamed Ammar, portavoce del Partito democratico in Tunisia, una delle componenti del blocco democratico con il movimento popolare, affermando che i blocchi di democrazia e riforma nazionale hanno accettato di ritirare la fiducia al Presidente della Camera.

Da parte sua, il vice leader del blocco democratico nel movimento popolare, Khaled Al-Kreishi, ha detto a Sky News Arabia che verrà rilasciata una dichiarazione sull’avvio delle procedure per ritirare la fiducia a Ghannushi.

Questi sviluppi arrivano in un momento in cui le voci di un possibile ritiro della fiducia al leader del movimento Ennahda si stanno facendo più insistenti, alla luce delle accuse di sostegno al terrorismo e di inclusione di uno dei suoi rappresentanti in Parlamento, formulate dal Partito costituzionale libero.

Il Governo del Sudan ha annunciato una serie di emendamenti che hanno portato all’abrogazione della legge sull’apostasia, delle fustigazioni e del divieto di consumare alcolici per i non musulmani.

“Abbandoneremo tutte le leggi che violano i diritti umani in Sudan”, ha detto il Ministro sudanese della giustizia Nasr El-Din Abdel-Bari. Il Sudan ha proibito anche le mutilazioni genitali femminili.

In base alle nuove leggi, le donne non hanno più bisogno del consenso del tutore affinché i loro figli possano viaggiare con loro. Le riforme arrivano sulla scia del rovesciamento dell’ex presidente Omar al-Bashir, al potere per 30 anni, a seguito delle proteste di massa dello scorso anno.

Le leggi sono state inizialmente approvate ad aprile, ma solo ora entrano in vigore, afferma il corrispondente della BBC Arabic a Khartum Mohamed Othman.

S.H.

MEDIO ORIENTE

La scelta del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di trasformare Santa Sofia in una moschea ha riscosso risonanza internazionale.

Il Ministro della Cultura e della Gioventù degli Emirati, Noura Al Kaabi, ha affermato che cambiare la realtà di Santa Sofia danneggia il valore culturale di questo simbolo umano, descrivendolo come “un’icona del dialogo e dell’interazione tra civiltà e religioni“. Come affermato in un tweet, “Santa Sofia è un punto di riferimento storico millenario, cambiare la sua realtà introducendo modifiche che influenzano la sua essenza danneggia il valore culturale di questo simbolo. La nostra responsabilità è preservarlo e garantirne la conservazione per le generazioni future, affinché resti una testimonianza della coesistenza tra popoli e religioni”, come riportato dalla CNN Arabic.

È interessante notare che il tweet degli Emirati arriva sulla scia dell’annuncio turco della conversione della Basilica di Santa Sofia in una moschea, in una fase descritta dagli osservatori come volta a consolidare il sostegno al presidente Erdogan, in particolare con le sfide economiche gli alti tassi di disoccupazione che la Turchia sta affrontando.

S.H.

AMERICA

Secondo il The Guardian negli Stati Uniti cresce l’indignazione tra gli oppositori della decisione di Donald Trump di commutare la pena detentiva del suo ex consigliere Roger Stone. Tale decisione è stata presa dal Presidente venerdì sera, nonostante il procuratore generale degli Stati Uniti avesse già dichiarato la condanna “appropriata”. 

Il Washington Post  ha pubblicato un articolo dell’ex procuratore speciale Robert Mueller, in cui respinge pubblicamente gli attacchi del Presidente e dei suoi sostenitori e difende il processo a Roger Stone e l’indagine sulla campagna di Trump del 2016, nel corso della quale Mueller e il suo team hanno rivelato prove di comunicazioni tra Stone e l’organizzazione divulgativa WikiLeaks, relative al rilascio di email piratate del partito democratico. Mueller ha scritto: ” […] L’indagine sulla Russia è stata di fondamentale importanza. Stone è stato perseguito e condannato perché ha commesso crimini federali. Rimane un criminale condannato, e giustamente”.

S.C, S.P

In Canada, secondo quanto riportato da Journal de Montréal, quindici dipendenti della fabbrica di imbottigliamento di Coca-Cola hanno contratto il Covid-19. Lo stabilimento ha dovuto temporaneamente bloccare le sue attività, interrompendo le forniture della bibita gasata in vari negozi. Tuttavia, la situazione non ha avuto impatto sui ristoranti, poiché la Coca-Cola viene servita alla spina. La portavoce dell’azienda, Nicola Krishna, ha dichiarato che l’azienda, lavorando con le organizzazioni di sanità pubblica, incoraggia tutti i dipendenti a sottoporsi al tampone.

E.A. V.

Oggi dedichiamo la nostra rassegna a un Paese spesso all’ultimo posto tra le notizie dell’America Latina, la Bolivia, la cui popolazione è stata scossa dall’ennesimo caso di femminicidio. Si tratta della piccola Esther, di soli 9 anni, violentata e assassinata in casa sua, a El Alto, vicino La Paz. Questo caso è stato un ulteriore allarme che ha ricordato la gravità della violenza contro donne e bambine che molto spesso sono obbligate a convivere con i propri violentatori. A causa della quarantena, la drammaticità di chi già viveva una situazione di abusi si è acutizzata: come riportato da un articolo della BBC, il Ministero Pubblico boliviano, nei primi due mesi di lockdown, ha registrato 2.935 nuovi casi di stupri e aggressioni contro le donne.

Clelia Taborga, rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, con i dati del sistema sanitario boliviano alla mano, rivela che fino a questo momento dell’anno è stata calcolata una media di quattro gravidanze al giorno in ragazze di età inferiore ai di 15 anni. Questi dati sono allarmanti e trovano conferma nei registri della Commissione Economica per l’America Latina che ha dichiarato come la Bolivia sia il Paese con più donne assassinate in Sudamerica nel 2019. Per quanto riguarda il 2020 non sono ipotizzabili previsioni migliori poiché nel primo trimestre il numero dei femminicidi è superiore al medesimo periodo dell’anno precedente. Questa vicenda è solo uno dei moltissimi abusi che le donne boliviane subiscono tutti i giorni, ed è proprio per questo che non bisogna smettere di parlarne.

L.C, M.D.F. e I.V

Il giornale UOL presenta il “covid kit”, creato nello stato di Bahia in Brasile. La prefettura di Itagi ha infatti annunciato la distribuzione di idrossiclorochina, ivermectina e azitromicina a tutti coloro che presentano sintomi riconducibili al coronavirus. Il “covid kit” a domicilio è stato ideato dalle autorità sanitarie della prefettura al fine di evitare assembramenti di persone potenzialmente infette nelle farmacie. Il ministro della Salute dello stato di Bahia ha annunciato che la sorveglianza sanitaria farà chiarezza sul tema poiché il consumo di idrossiclorochina, senza prescrizione del medico, può essere molto pericoloso.

M.P

ASIA

Il governo di Timor Est nella scorsa settimana ha iniziato a preparare misure economiche da attuare nel corso dell’anno per far fronte alla pandemia, riferisce Lusa. Tra gli obiettivi risalta l’impegno per un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e la riduzione della dipendenza dal fondo petrolifero, che attualmente è la fonte principale di rendimento del Paese. Nonostante Timor Est abbia registrato finora solo 24 casi di Covid-19, l’economia ne ha risentito a livello generale con il blocco dei voli commerciali e regolari fino a data da destinarsi e il notevole peggioramento della situazione alimentare delle famiglie data la presenza di piogge e della peste suina africana nel settore dell’agricoltura, riporta ancoraLusa.

D.F.

In Cina, come riportato dal Global Times, un autista di autobus è stato ritenuto responsabile di un incidente nella provincia di Guizhou, nel sud-ovest della Cina.

L’autobus, che trasportava diversi passeggeri, compresi degli studenti, è precipitato in un serbatoio ad Anshun, Guizhou il 7 luglio, il primo giorno degli esami di ammissione all’università, uccidendo 21 persone e ferendone 15.

A quanto pare, la tragedia è stata causata intenzionalmente dall’autista, un uomo di 52 anni soprannominato Zhang, per sfogare il suo malcontento dopo che la casa in cui viveva, che gli era stata assegnata dalla sua compagnia, per la quale lavorava da anni, era stata demolita.

La casa era stata inclusa in un progetto di ristrutturazione urbana locale nel 2016. Nel giugno di quest’anno, Zhang ha firmato un accordo con le autorità locali per ricevere più di 72.000 yuan ($ 10.282) in compensazione, che però non ha mai rivendicato.  L’uomo aveva anche fatto richiesta per una casa in affitto pubblica, ma la sua domanda era stata respinta.

Secondo la polizia, Zhang, che aveva divorziato nel 2016, una volta aveva chiamato una linea di servizio del governo per esprimere il suo malcontento per questi problemi e aveva pesantemente attaccato le autorità competenti.

La mattina dell’incidente, Zhang ha chiesto a un suo collega di cambiare il turno con lui e ha comprato una bottiglia di baijiu, un tipo di acquavite cinese, che ha portato con sé al lavoro. Alle 11,39, ha chiamato la sua compagna per dirle che era disgustato dalla vita. Alle 12:09, ha bevuto un po’ di baijiu dalla bottiglia quando l’autobus si è fermato in una stazione per consentire ai passeggeri di salire e scendere.

Alle 12:12, quando l’autobus è passato vicino al serbatoio di Hongshan, Zhang ha rallentato e poi ha accelerato improvvisamente, attraversando cinque corsie e distruggendo le barriere, precipitando così nel serbatoio. 

La polizia di Anshun ha dichiarato che Zhang è annegato nella tragedia e il risultato dell’autopsia ha mostrato che il suo livello di alcool nel sangue era pari a 64,46 per 100 milligrammi.

Nessun altro elemento esterno ha interferito o ha causato l’incidente, da questo si comprende l’intenzionalità del gesto. 

Zhang ha messo in pericolo la sicurezza pubblica con la sua guida pericolosa, causando la morte di persone innocenti che quel giorno andavano a lavorare o all’università, che mai avrebbero pensato di morire per mano di un autista di autobus.

G.R.

OCEANIA

Secondo 9News le autorità sanitarie del New South Wales hanno confermato altri quattro casi di COVID-19 legati a un’epidemia all’Hotel Crossroads a Sidney. “Questi quattro si aggiungono ai cinque casi precedentemente segnalati”, ha dichiarato un comunicato della NSW Health “Siamo a un punto critico della lotta per contenere il virus”, ha detto ieri il dottor Jeremy McAnulty.

“È essenziale che la comunità lavori insieme per limitare la diffusione del virus, mantenendo sempre una buona igiene delle mani, rispettando le regole di distanziamento ogni volta che è possibile e facendo test ogni volta che i sintomi si sviluppano”.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

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Un’ondata iconoclasta travolge l’Occidente. Ma qualcuno dice basta…

Stampa inglese

Con la morte dell’afroamericano George Floyd il movimento Black Lives Matter ha ripreso notevolmente vigore, tanto da stimolare delle ondate di protesta globali contro la disuguaglianza razziale. Perturbanti, sono sicuramente gli atti devastatori rivolti verso i monumenti di gloriosi personaggi storici che stanno accompagnando queste rivolte.

La BBC racconta come le statue dei leader confederati siano state l’oggetto principale di una serie di atti vandalici. Statue decapitate, ridicolizzate, abbattute. Così è in corso la distruzione massiva di monumenti collegati al colonialismo e alla schiavitù. Sta crescendo infatti, la pressione sulle autorità per rimuovere tutta una serie di sculture commemorative. Negli Stati Uniti l’ira dei manifestanti si è scagliata principalmente contro Cristoforo Colombo: a St. Paul, Richmond e Boston le statue dell’esploratore sono state demolite. A Bristol, la statua di bronzo di Edward Colston è stata prima abbattuta e poi gettata nelle acque vicino al porto, il commerciante è responsabile di aver trasportato in America circa 80.000 schiavi africani. Nella capitale scozzese di Edinburgo, il busto di uno dei politici più influenti della nazione del diciottesimo secolo, Henry Dundas, è stato deturpato poiché aveva presentato un emendamento a un disegno di legge che avrebbe poi ritardato l’abolizione della schiavitù. E ancora, in Belgio ad esser preso di mira è stato il re Leopoldo II, che nel 1908 aveva trasformato il Congo nella sua colonia privata, affidandolo di fatto a delle compagnie concessionarie che avevano instaurato un regime brutale per sfruttare le ricchezze legate all’avorio e alla gomma.

Il Financial Times riporta le dichiarazioni di Boris Johnson in risposta alla vorticosa iconoclastia del momento. Una presa di posizione netta quella del Primo Ministro britannico. In primo luogo, ha dichiarato che è vergognoso che la statua di un eroe della patria come Winston Churchill debba essere considerata a rischio attacco. Poi ha aggiunto che il Regno Unito non deve censurare il suo passato, in quanto i monumenti che sono presenti oggi nel Paese sono state messe da generazioni passate che avevano differenti prospettive, abbatterle pertanto, vorrebbe dire alterare la verità storica e depauperare la visione educativa delle future generazioni.

Stampa statunitense

Il New York Times afferma che la rabbia esplosa nei giorni immediatamente successivi alla morte di George Floyd ora sta alimentando il movimento nazionale volto a rimuovere i simboli che richiamano il razzismo e l’oppressione negli Stati Uniti d’America. Il movimento ebbe inizio nel 2015 a seguito del massacro di Charleston avvenuto per mano di un suprematista bianco poco più che ventenne, il quale uccise nove fedeli della più antica chiesa per afroamericani della storia degli Stati Uniti. Adesso i manifestanti e gli attivisti del movimento Black Lives Matter chiedono a gran voce la rimozione di quei monumenti che fungono da promemoria della storia oppressiva che ha creato la realtà che stanno combattendo oggi. Si tratta di monumenti considerati un insulto alla libertà e alla democrazia. Ci si interroga sul dove verranno trasferiti questi monumenti, almeno quelli non rimossi con la forza e senza troppe accortezze. La maggior parte di essi verrà depositata in magazzini poiché impossibile da conservare in un museo date le dimensioni.

La CNN elenca alcuni nomi dei personaggi che in passato si sono macchiati di atti di razzismo oppure che hanno perpetrato massacri nei confronti della popolazione di colore o ancora che sono passati alla storia come brutali colonizzatori e schiavisti. La lista dei monumenti che sono stati rimossi e che verranno rimossi è particolarmente lunga perché vede coinvolti e sotto accusa monumenti che si trovano sparsi su tutto il territorio statunitense.

The Intelligencer sottolinea come la maggior parte dei Repubblicani non sia favorevole a questa ondata di proteste che sta scuotendo il Paese. In particolar modo, il giornale menziona la National Statuary Hall Collection che si trova a Washington D.C. poiché custodisce diverse statue che raffigurano personaggi importanti dei vari Stati Confederati. Collezione ora oggetto di discussione ed aspre critiche ed accuse, rigettate dai membri del Grand Old Party – ossia il Partito Repubblicano. Il Presidente – è sempre la CNN la fonte – è arrivato, in varie occasioni, a invocare il carcere per chi distrugge le statue.

Tuttavia, come nota Usa Today, non vi è unanimità tra i Repubblicani nel sostenere la posizione del Presidente Trump riguardo la conservazione di questi simboli. Il Presidente ha più volte sottolineato la necessità di conservare questa eredità mostrandosi non favorevole alla rimozione dei monumenti degli Stati Confederati. In queste settimane, diversi esponenti del partito hanno proposto di rinominare le basi militari che oggi portano il nome di alcuni leader del tempo della Confederazione. Sembra vi sia una spaccatura nel partito circa questo tema: da una parte troviamo chi sostiene che si stia attuando una sorta di “cancellazione della storia”, dall’altra chi dimostra un approccio più aperto e crede che sia ingiusto mantenere sulle insegne di scuole e basi militari il nome di coloro che richiamano a crudeltà e barbarie.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:

Boris Johnson says it’s ‘shameful’ Churchill statue is at risk of attack disponibile su https://www.ft.com/content/3b728ba9-38e5-4020-8921-93bc9ccb71cb, consultato il 11/07/2020

Confederate and Columbus statues toppled by US protesters disponibile su https://www.bbc.com/news/world-us-canada-53005243, consultato il 11/07/2020

George Floyd protests: The statues being defaced disponibile su https://www.bbc.com/news/world-52963352, consultato il 11/07/2020

Honoring the unforgivable disponibile su https://edition.cnn.com/2020/06/16/us/racist-statues-controversial-monuments-in-america-robert-lee-columbus/index.html, consultato il 12/07/2020

Cities Want to Remove Toxic Monuments. But Who Will Take Them? Disponibile su https://www.nytimes.com/2020/06/18/us/confederate-statues-monuments-removal.html, consultato il 12/07/2020

Some Republicans split with Trump, support removing Confederate statues and renaming military bases disponibile su https://eu.usatoday.com/story/news/politics/2020/06/11/confederate-statues-some-gop-lawmakers-break-president-trump/5343830002/, consultato il 12/07/2020

Republicans Defend Confederates in the U.S. Capitol disponibile su https://nymag.com/intelligencer/2020/06/republicans-defend-confederate-statues-in-the-capitol.html, consultato il 12/07/2020

Reconsidering the Past, One Statue at a Time disponibile su https://www.nytimes.com/2020/06/16/us/protests-statues-reckoning.html, consultato il 12/07/2020

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Nuovi contagi di Covid-19 in Spagna, Svizzera, Stati Uniti, Australi. A questi si aggiunge anche il Brasile, il cui presidente stesso è risultato positivo al virus. Proseguono anche le strategie di contenimento e contrasto al virus in vari Paesi del mondo, così come notizie di diverse tematiche strettamente legate all’area geografica di riferimento.

EUROPA

È tempo di elezioni nella regione autonoma spagnola della Galizia: stabilite inizialmente per il 5 aprile 2020, il governo le ha poi rimandate al 12 luglio a causa del Covid-19 ma un nuovo focolaio con 121 nuovi contagi nella città di La Mariña rende indispensabile progettare un piano per permettere lo svolgimento delle elezioni in totale sicurezza. Le autorità galiziane stanno perciò valutando se posticipare le elezioni nella zona colpita dal virus o di sospendere il diritto di voto ai nuovi contagiati, oltre 100, per tutelare la salute pubblica.

Sulla liceità di tali prospettive, El País ha consultato due giuristi: il primo, Diego López Garrido, docente di diritto costituzionale presso la Universidad de Castilla-La Mancha, considera sensata la proposta di circoscrivere il voto ai soggetti sani ritenendo il diritto alla salute superiore a quello di voto e ribadisce che l’isolamento dei contagiati è il modo più efficace per contenere la diffusione del virus.

La giurista Alba Nogueira è invece contraria: sostiene che è anticostituzionale sospendere il diritto di voto a dei cittadini per ragioni sanitarie e che il rinvio delle elezioni non rappresenta una soluzione valida perché gli scrutini rischierebbero di essere falsati; invita, dunque, ad attuare misure di sicurezza straordinarie nei collegi elettorali e a prevedere ingressi scaglionati garantendo così a tutti di votare in sicurezza.

L.C, M.D.F. e I.V

In Svizzera, secondo quanto pubblicato dal quotidiano Le Temps, mercoledì 8 luglio l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha annunciato che in 24 ore sono stati registrati altri 129 casi di Coronavirus. È stata la prima volta in cinque giorni che il numero giornaliero di nuovi contagi è tornato a superare la soglia dei 100 casi. Mentre il Ministero della Sanità cerca di tenere sotto controllo i nuovi contagi, il Ministero degli Interni ottiene un grande risultato con l’arresto di una banda di 14 criminali di età compresa tra i 17 e i 33 anni che hanno commesso più di 70 reati nei cantoni di Zurigo, Argovia e Turgovia. Come riportato da 24 heures, il bottino che hanno ricavato attraverso furti con scasso, borseggi e truffe è di 760.000 franchi.

S.C.

In Francia, secondo quanto riportato da France Bleu, il Primo Ministro Jean Castex ha iniziato a elaborare i futuri piani del nuovo governo e a nominare i ministri. Ha destato molta sorpresa la scelta di Gérald Darmanin come Ministro degli Interni, visto il suo coinvolgimento in un’inchiesta per stupro ancora aperta. Eric Dupond-Moretti diventa il nuovo Ministro della Giustizia, su suggerimento del presidente Macron. NeI primi giorni del suo mandato da Primo Ministro, Jean Castex ha manifestato la volontà di riaprire il dialogo con i sindacati sulla riforma delle pensioni e di preparare un piano di emergenza, diverso da quello di marzo, nell’eventualità di una seconda ondata di Covid-19.

EA.V.

In Belgio, sono state concordate delle strategie di contrasto al contagio da Covid-19: il Comitato di Concertazione e il gruppo Gees, esperti incaricati della strategia del deconfinamento, hanno stabilito delle restrizioni per gli individui che fanno ritorno in Belgio provenienti da zone ad elevato rischio di contagio. Come riportato da RTL, i viaggiatori che rientrano da zone rosse e arancioni, ad alto rischio di contagio, dovranno sottoporsi allo screening e all’isolamento obbligatorio. Per le zone verdi, a basso rischio, rimane fortemente consigliato seguire le misure di precauzione, ma non sussistono particolari restrizioni.

EA.V.

Il 7 luglio in Russia, a Mosca, è stato arrestato Ivan Safronov, consigliere del capo dell’Agenzia Spaziale Federale russa Roskosmos. Le accuse a suo carico sono le presunte attività di spionaggio, per le quali Safronov rischia fino a 20 anni di carcere secondo l’articolo 275 del Codice penale russo “Tradimento di Stato”.

Secondo l’accusa e le indagini in corso, nel 2012 Safronov è stato reclutato dai Servizi Segreti cechi e nel 2017 ha fornito loro informazioni riservate in merito alla fornitura di armi in Africa e Medio Oriente da parte della Russia. Infine, è probabile che i destinatari finali delle informazioni riservate sarebbero stati gli Stati Uniti. Safronov si è dichiarato innocente e ritiene che il procedimento penale intentato contro di lui sia legato alla sua attività giornalistica per le testate Kommersant e Vedomosti per la quali si è occupato soprattutto di difesa.

In ogni caso, come riporta l’agenzia di stampa Vedomosti,i dettagli del caso Safronov sono stati secretati e i legali dell’imputato sono vincolati da un accordo di non divulgazione.

Parlando della situazione ambientale, tema molto attuale a livello globale, in Russia, i servizi forestali sono impegnati nello spegnere le fiamme causate dalle anomale temperature elevate.

La Siberia nel mese di giugno aveva battuto due record climatici: la temperatura media in alcune aree è arrivata a toccare i 5 °C e, nei casi più estremi, 10 °C superiori alla media del mese di giugno. A rivelare questi dati è stato il Servizio Copernicus per i cambiamenti climatici (C3S), uno dei servizi forniti dall’Unione Europea, il quale aveva anche registrato grandi incendi nella zona del Circolo Polare Artico, che hanno superato i livelli record osservati nella regione nello stesso mese dell’anno precedente.

Come conseguenza, in Siberia sono stati emessi 59 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’aria, contro i 53 di giugno 2019 e gli esperti hanno notato che le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera si sono dimostrate le più alte negli ultimi 18 anni.

Nel solo giorno dell’8 luglio sono stati spenti più di 100 incendi boschivi su un’area di oltre 18300 ettari come riporta l’agenzia RT

S.N., D.S.

Nel Regno Unito una gru è crollata nella zona est di Londra, abbattendosi sulle abitazioni e uccidendo una donna. Sky News ha raccolto la testimonianza di un uno degli abitanti che ha assistito alla scena affermando di aver pensato che “il mondo stesse finendo”.

Secondo The Guardian,il macchinario alto 20 metri è crollato sul tetto di due case ferendo almeno quattro persone oltre alla donna rimasta coinvolta nell’incidente. La vittima è stata ritrovata al primo piano del suo alloggio dai vigili del fuoco di Londra che ne hanno dichiarato subito il decesso.

Il vicecommissario Graham Ellis ha spiegato che l’incidente è avvenuto in un complesso di appartamenti in fase di costruzione nella zona di Compton Close, come si legge su Mirror.

S.C., S.P.

In Germania test gratuiti e rivolti a tutta la popolazione. È questo quello che il ministro dell’Interno Horst Seehofer vorrebbe, sulla scorta della decisione del governo bavarese dei giorni scorsi. Infatti, il giornale tedesco Die Zeit fa sapere che presto in Baviera chiunque lo voglia potrà richiedere un test per la Sars-CoV-2 senza per forza mostrare sintomi, aver avuto contatti con una persona contagiata o provenire da una zona rossa. In effetti, la proposta sembrerebbe la soluzione migliore da avvallare ed estendere a tutta la popolazione tedesca per consentire il controllo sanitario di massa e far chiarezza sull’effettivo stato di contagio attuale.

Tuttavia, il ministro federale della Sanità, Jens Spahn, smonta gli apparenti buoni propositi della politica. «Test, test e ancora test suona bene, ma senza un approccio sistematico il tutto non è orientato all’obiettivo» – questo il suo tweet. Dal punto di vista dei virologi, degli epidemiologi e dei medici di laboratorio, in più occasioni intervistati dalla rivista online Die Zeit sulla ricerca, un tale piano è quantomeno discutibile. Quello che si presenta come un duro provvedimento politico non è molto convincente per via della sua inattuabilità pratica e per le poche prove scientifiche riscontrabili. Innanzitutto, se tutti improvvisamente richiedessero un tampone, i laboratori, che già effettuano più della metà dei circa un milione di test disponibili ogni settimana, sarebbero presto in sovraccarico. Per di più, i test PCR non forniscono altro che un quadro del momento. Per cui nulla esclude che un risultato appena constatato negativo, effettuato poco dopo, non possa dare invece esito positivo. Ciò presupporrebbe almeno due tamponi a settimana per ogni cittadino, qualcosa di irrealizzabile in termini di capacità per il Paese. Lo stesso vale se a sottoporsi al test sono persone che hanno appena contratto l’infezione. Infatti, se i sintomi non sono ancora comparsi e la quantità di virus escreto è dunque troppo piccola per essere rilevata dal tampone il risultato potrebbe essere un falso negativo. A questo punto, quanto potrebbe risultare distorta la curva di diffusione del virus? Un falso negativo aumenterebbe la sicurezza nelle persone e porterebbe ad un minor rispetto delle regole di distanziamento sociale.

Tuttavia, il numero dei tamponi che si effettuano ad oggi è ancora basso. Quindi, sebbene si dichiarino contrari ai test di massa, gli esperti spingono per incentivare il numero dei tamponi secondo una strategia mirata e ponendo un’attenzione maggiore soprattutto ai gruppi a considerati a rischio e alle persone professionalmente esposte al contagio. Secondo le strategie più aggiornate del Robert Koch Institute, i test dovranno coprire un maggior numero di persone e saranno effettuati nel modo più semplice possibile, a spese del servizio sanitario nazionale. Sono particolarmente raccomandati in strutture ospedaliere, case di cura e centri per rifugiati, per pazienti, personale e visitatori. Infine, da quanto riportato, l’uso di altri tipi di test, come quelli degli anticorpi o degli antigeni, non è attualmente previsto dalla strategia nazionale.

M.S., L.R.

AFRICA

L’Algeria ha aperto un’indagine su Sonatrach, una delle filiali del gruppo petrolifero nazionale, che è ormai nel mirino della magistratura libanese. Come riportato da Jeune Afrique, la compagnia petrolifera è sotto inchiesta per sospetta corruzione nell’ambito dell’acquisizione della raffineria di Augusta, sulla costa orientale della Sicilia, avvenuta nel 2018. Ahmed El-Hachemi Mazighi, ex vicepresidente della compagnia, è accusato di «sperpero di denaro pubblico e usurpazione di funzioni». Intanto, anche in Mauritania la polizia sta effettuando degli arresti in seguito alla scomparsa di ingenti somme di denaro dalla Banca Centrale di Mauritania, indagando su sospetti di frode. Secondo quanto affermato da BBC Afrique, tra i fermati vi sono alcuni dipendenti della banca coinvolti nella perdita di 935.000 di euro e 358.000 di dollari.

S.C.

In Angola il ministro delle Telecomunicazioni, Tecnologie dell’Informazione e Media Manuel Homem ha parlato del nuovo operatore telefonico Angop. Il giornale Jornal De Angola riporta il discorso del ministro dove spiega che si tratta di un’opportunità per il mercato angolano, dato che l’azienda lavora già in altri Paesi africani da più di 12 anni. Questo contribuisce anche ad una maggiore concorrenza nel settore delle Telecomunicazioni in Angola, oltre ad un aumento della qualità dei prodotti, servizi, prezzi e della vita dei cittadini.

M.P.

In Mozambico, in occasione dell’insediamento del nuovo consigliere del Tribunale Supremo di questa settimana, il presidente Filipe Nyusi ha tenuto un discorso che ha indirizzato il bisogno di punire i terroristi di Cabo Delgado, come riportato da Opaís. Il presidente ha sottolineato l’importanza di una punizione veloce ed esemplare da parte del potere giudiziario per non lasciar prevalere il sentimento di impunità dei terroristi, che attaccano villaggi nel nord del Paese dal 2017. Il presidente ha anche menzionato la disinformazione che c’è a riguardo degli attacchi e le modalità di reclutamento dei gruppi di terroristi. Infine, ha espresso i suoi auguri al nuovo incaricato, sperando che possa dare il suo contributo per risolvere la situazione. Inoltre, in occasione del 45° anniversario dell’indipendenza del Mozambico dal Portogallo, celebrazione fissata formalmente al 25 Giugno, il presidente ha ricevuto felicitazioni da parte di Germania, Canada e Palestina, riferisce Opaís.

D.F

Questa settimana circa un centinaio di medici e infermieri cubani sono arrivati in Guinea Equatoriale, che attualmente ha 3071 casi e 51 vittime di Covid-19,e a São Tomé e Príncipe, dove ci sono 719 casi e 13 vittime, riporta Lusa. Sono stati ricevuti a Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, dal viceministro della salute e alcuni di questi andranno a São Tomé e Príncipe e Sierra Leone. Altri medici erano già arrivati precedentemente in Guinea Bissau, Angola e Mozambico, sempre per sostenere i Paesi nella lotta al coronavirus.

D.F.

MEDIO ORIENTE

Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno affermato che le forze leali al governo siriano e i suoi oppositori jihadisti hanno perpetrato crimini di guerra durante la battaglia per il governatorato di Idlib.

Secondo il rapporto, infatti, quando l’esercito siriano ha lanciato una campagna per ripristinare il controllo sull’area, i civili hanno subito attacchi aerei indiscriminati e bombardamenti a terra, nonché arresti, torture e saccheggi.

Secondo quanto riportato dalla BBC Arabic, centinaia di civili sono stati uccisi prima che venisse concordato un cessate il fuoco.

Sono rimaste sfollate quasi un milione di persone a seguito dei combattimenti e molte di loro sono state costrette a vivere in campi sovraffollati.

Più di 380.000 persone sono state uccise, sia all’interno che all’esterno del Paese da quando è iniziata la rivolta contro il presidente Bashar al-Assad nel 2011.

Gli investigatori hanno scoperto che l’esercito siriano e l’aeronautica russa alleata hanno effettuato attacchi che “hanno portato alla distruzione di infrastrutture civili, all’evacuazione di città e villaggi e hanno causato la morte di centinaia di donne, uomini e bambini siriani”.

L’attivista saudita Souad Al-Shammari ha rilasciato un’intervista al canale israeliano “Kan“, durante la quale ha espresso la speranza dell’inizio di una cooperazione tra il suo Paese e Israele in vari ambiti.

Al-Shammari ha ripubblicato parte della sua intervista con il canale israeliano, durante la quale ha citato: “Spero che inizieremo una cooperazione economica, culturale e commerciale il prima possibile”, come riportato dalla CNN Arabic.

L’attivista saudita ha inoltre aggiunto: “Israele non è il nostro nemico, l’Iran è il nostro nemico”. In riferimento a una serie di attentati che hanno preso di mira le strutture iraniane, incluso un sito nucleare, ha poi aggiunto: “Se questi attentati dovessero essere effettuati da persone squisite come voi”, riferendosi agli israeliani, “io vi direi: fate pure.”

Per quanto riguarda Israele, invece, secondo una dichiarazione ufficiale rilasciata da un canale israeliano, il Governo ha proposto una nuova offerta per scambiare i prigionieri con il movimento di resistenza islamica Hamas.

Il canale privato ha citato una fonte che ha familiarità con i dettagli dei negoziati affermando che Israele ha fatto una nuova offerta al movimento attraverso i mediatori, ma non ha ancora ricevuto una risposta da Hamas. 

Da qualche tempo, Israele sta negoziando con Hamas per restituire 4 israeliani detenuti dal movimento a Gaza. La fonte non faceva riferimento ai dettagli della nuova offerta israeliana. Tuttavia, i rapporti indicano che Israele aveva manifestato la volontà di discutere con Hamas riguardo un’iniziativa presentata dal capo del movimento nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, come sottolineato da Al-Jazeera.

Lo scorso aprile Al-Sinwar ha annunciato di essere pronto a rinunciare parzialmente alla questione dei detenuti israeliani in cambio del rilascio di prigionieri anziani e malati, come iniziativa umanitaria alla luce della crisi del coronavirus.

S.H.

AMERICA

Gli Stati Uniti hanno registrato più di 60.000 nuovi casi di Covid-19, ma, come si legge su CNN politics e sul New York Times,  Trump continua a sminuire il virus, richiedendo l’apertura delle scuole. In merito a ciò il presidente ha twittato: “In Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia e molti altri Paesi le scuole sono aperte senza problemi” e ha anche espresso un nuovo rimprovero al miglior specialista di malattie infettive del suo governo, il dottor Anthony Fauci, il quale ha respinto le fuorvianti affermazioni del Presidente secondo cui gli Stati Uniti hanno il più basso tasso di mortalità al mondo. Secondo Fauci il tasso complessivo di casi continua ad aumentare in tutto il Paese, questa settimana ha superato i 50.000 contagi giornalieri.

Inoltre, la Casa Bianca ha annunciato di aver formalmente notificato all’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la sua intenzione di ritirarsi dall’organizzazione. “La notifica di ritiro degli Stati Uniti, con effetto dal 6 luglio 2021, è stata presentata al segretario generale dell’ONU, che è il depositario dell’OMS”.

Nonostante il calo di casi di Coronavirus, i timori del Canada sono di nuovo in aumento per via della politica adottata dagli Stati Uniti. Secondo un recente sondaggio riportato dalla CBC News, il 58% dei canadesi teme di prendere il virus per via dell’epidemia incontrollata a sud del confine.

Questa improvvisa esplosione di paura deriva dalla possibilità di apertura delle frontiere e ben l’86% dei canadesi rifiuta l’idea di riaprire il confine alla fine di luglio, come attualmente previsto. 

S.C, S.P

Proseguiamo il caso già trattato nella scorsa rassegna, sulla bocca di tutti gli argentini: l’omicidio di Fabián Gutiérrez. Secondo l’articolo di infobae, la morte dell’ex segretario di Cristina Kirchner sarebbe collegata a un giro d’affari (inerente alla compravendita di due auto) che avrebbe coinvolto la vittima recentemente. Inoltre, i primi risultati dell’autopsia indicano la morte per “asfissia meccanica” connessa alle torture e alle tre pugnalate al collo ricevute prima del decesso; infatti, proprio per questo motivo, il giudice Carlos Narvarte ha affermato che il movente del crimine potrebbe essere una rissa o un furto.  

Passiamo al Venezuela, dove, secondo un articolo de El País, la povertà estrema tocca quasi l’80% della popolazione: seguendo le statistiche, il paese risulta essere il più povero dell’America del Sud e secondo solo al Brasile per livello di disuguaglianza.

Concludiamo la sezione latinoamericana con le elezioni presidenziali della scorsa domenica 5 luglio 2020 in Repubblica Dominicana: come possiamo leggere nell’articolo integrale pubblicato dalla BBC, Luis Abinader, candidato del PRM (Partido Revolucionario Moderno), ha raggiunto il 52,3% dei voti con più del 94% dell’affluenza alle urne.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, il presidente Jair Bolsonaro risulta positivo al tampone per il coronavirus. Il giornale UOL parla del video messo su internet dal presidente stesso, dove pubblicizza la idrossiclorochina. La microbiologa Natalia Pasternak ha comparato il video ad una “pubblicità della margarina”. Nel video il presidente mostra una compressa e dice che è la terza che assume. Inoltre, aggiunge che lo sta facendo sentire meglio, nonostante non ci siano prove scientifiche della sua efficacia sul coronavirus. Pasternak ha comunicato attraverso il telegiornale GloboNews che può causare danni cardiaci a chi ha un’età superiore ai 65 anni (come Bolsonaro stesso) e che la comunità scientifica è abbastanza sicura del fatto che è un medicinale che non cura il virus. Per di più la microbiologa si è mostrata preoccupata poiché il video lo ritrae mentre prende la compressa in diretta e questo potrebbe essere un incentivo alla popolazione ad auto-curarsi.

M.P

ASIA

L’esercito di terracotta è un insieme di statue collocate nel Mausoleo del primo imperatore Qin a Xi’an. Si tratta di un esercito simbolico, destinato a servire il primo imperatore cinese Qin Shi Huang nell’Aldilà. Nel 1987 il mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Secondo quanto riportato dal Global Times, le autorità della provincia dello Shaanxi nella Cina nord-occidentale, dove si trova l’esercito di terracotta, stanno facendo tutto quello che è in loro potere per fermare  la creazione di falsi luoghi turistici che sono stati creati vicino al museo, confondendo i turisti locali e internazionali.

L’armata simbolica è una riproduzione fedele delle truppe che hanno contribuito a unificare la Cina, l’esercito è composto da circa 5mila guerrieri, 18 carri in legno e 100 cavalli in terracotta.

Nei siti turistici fasulli, invece, i turisti ve ne trovavano solo alcune decine. A portare gli ignari visitatori, una rete di guide senza licenza e taxi illegali. I falsi luogo turistici, non solo danneggiano l’immagine dei guerrieri di terracotta, ma mancano di rispetto alla storia e alla cultura cinese, ha riferito al Global Times l’Amministrazione provinciale del patrimonio culturale Shaanxi, affermando che devono essere vietati da leggi e regolamenti.

L’amministrazione ha recentemente redatto una serie di regolamenti sulla protezione del Mausoleo del primo imperatore Qin, applicando il divieto di luoghi panoramici artificiali che potrebbero “distorcere o danneggiare l’autenticità del Mausoleo del Primo Imperatore Qin”.

In effetti, il problema che circonda i falsi luoghi turistici esiste da anni e sulla piattaforma Sina Weibo, molti utenti cinesi si sono lamentati dei falsi siti turistici dell’esercito di terracotta, dove, ignari, sono stati condotti.

Un utente ha ricordato la sua spiacevole esperienza nel 2015: “Ho detto al tassista di portarmi al Mausoleo del Primo Imperatore Qin, ma ha guidato fino a un cosiddetto sito appena scoperto, dove i Guerrieri di Terracotta erano moderni, di bassa qualità, semplici copie dipinte con colori vivaci”.

Il governo locale ha già distrutto più di 40 falsi guerrieri di terracotta in risposta alle lamentele dei turisti, ma falsi luoghi turistici continuano a riemergere vicino al sito reale, fuorviando i visitatori di tutto il mondo.

Per cercare di contrastare questo fenomeno, ormai senza controllo, Il governo locale istituirà un’area di controllo sulla base della legge cinese sulla protezione delle reliquie culturali e questi falsi siti turistici saranno vietate nell’area designata.

G. R.

OCEANIA

In Australia oltre sei milioni di abitanti hanno ricevuto l’ordine di rispettare il lockdown a Melbourne, la seconda città più grande del Paese, nonché quella più colpita dalla pandemia. Secondo quanto riportato da 9News, il PM Daniel Andrews ha confermato che sarebbero 2.515 i residenti sottoposti al test per il Covid-19 di cui 158 risultano positivi.

ABC News ha riportato la notizia secondo cui agli altri residenti delle aree limitrofe al focolaio è stato permesso di lasciare il proprio domicilio solo in caso di necessità e, secondo il direttore sanitario Brett Sutton, verrà avviato un programma di monitoraggio intensivo per tenere sotto controllo l’andamento dei contagi.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

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La Gran Bretagna aggiorna la sua blacklist dopo la Brexit

Stampa inglese

«Coloro che hanno le mani sporche di sangue, non saranno liberi […] in questo Paese»: così ha commentato il Primo Segretario di Stato Dominic Raab, all’indomani della decisione presa dalla Gran Bretagna di introdurre un regime sanzionatorio per chi viola i diritti umani.

In questo modo, spiega il quotidiano The Guardian, viene istituito un regime di sanzioni indipendente per la prima volta dopo la Brexit. In precedenza, infatti, i britannici dovevano attenersi ai regimi ONU e UE. Ovviamente, il regime sarà sfidato dalle misure legali con cui risponderanno gli altri Paesi – ad esempio l’ambasciata russa a Londra ha fatto sapere in una nota che verranno prese delle ritorsioni in seguito a questa decisione ostile – ma hanno dichiarato i ministri britannici, che queste misure hanno lo scopo di incoraggiare un atteggiamento migliore. Queste norme, che sono entrate in vigore immediatamente, includono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio. 

Un articolo della BBC riporta nel dettaglio quelli che sono stati colpiti da sanzioni immediate. A fare i conti con tali misure punitive sono stati innanzitutto 25 cittadini russi, coinvolti nella morte di Sergei Magnitsky, un avvocato che aveva accusato alcuni funzionari russi di aver frodato la società britannica Hermitage Capital Management, e che è morto a Mosca a causa dei continui maltrattamenti subiti nel periodo sotto custodia della polizia. Seguono 20 cittadini sauditi coinvolti nella morte del giornalista Jamal Khashoggi, critico del governo saudita, e ucciso da una squadra di agenti sauditi, in quella che ufficialmente è stata descritta come un’operazione “canaglia” andata a male. A essere presi di mira, inoltre, sono stati due alti generali dell’esercito del Myanmar, individuati come responsabili di atti di repressione contro la minoranza Rohingya. Infine, troviamo due organizzazioni coinvolte in torture, lavori forzati e omicidi nei gulag della Corea del Nord.

A quanto pare, l’elenco sarà tenuto sotto esame costante.

Stampa canadese

La Gran Bretagna ha implementato la propria versione del Magnitsky Act statunitense, così commenta il Globe and Mail. In particolare, aggiunge che molti si sono interrogati sul perché non siano stati inclusi in tale legge funzionari cinesi, data la legge di sicurezza nazionale di Hong Kong e la repressione nella regione occidentale di Xinjjang. In questo territorio, infatti, oltre un milione di persone sono state rinchiuse in centri di detenzione, poiché appartenenti a diversi gruppi etnici – uiguri, kazaki, kirghisi.  

Ancora, La Presse parla di una lista nera pubblicata dal Ministero degli Affari Esteri, che Dominic Raab ha commentato come «uno strumento per colpire gli autori senza punire più ampiamente la popolazione dell’intera nazione». Il giornale di Montreal ha poi riportato come la diplomazia britannica sia convinta del fatto che ciò consentirà al Regno Unito di lavorare in modo indipendente con alleati come Stati Uniti, Canada e Australia.

Stampa statunitense

Il New York Times sottolinea che, sul piano pratico, la presenza nella blacklist britannica non comporterà importanti cambiamenti per le persone elencate, giacché si parla sostanzialmente di divieto di viaggio e congelamento dei beni di questi individui. Tuttavia, bisogna ricordare che Londra ha rappresentato a lungo una meta privilegiata per coloro che erano ritenuti persone “indesiderate” con mezzi a disposizione illimitati, in particolar modo di natura economica. Il governo britannico ha stilato una prima lista di nomi facendo riferimento ai personaggi già presenti nella blacklist statunitense. Il Segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth, Dominic Raab, auspica che l’Unione Europea segua l’esempio britannico. Questa dichiarazione si riferisce al fatto che ora la Gran Bretagna è ormai libera dal vincolo del consenso che, fino all’uscita dall’Unione a seguito della Brexit, portava al fallimento ogni tentativo di applicare tali sanzioni. Infatti, proprio la mancanza di consenso tra i 28 membri ha portato al blocco di diverse iniziative in tal senso.

The Hill in un suo articolo riporta l’elogio del Presidente statunitense Donald Trump circa le sanzioni imposte dal governo britannico nei confronti di coloro che sono sospettati di aver commesso gravi violazioni dei diritti umani, lodando «la leadership globale del Regno Unito sulla promozione e la protezione dei diritti umani». Inoltre, il giornale riporta le parole del Segretario di Stato Mike Pompeo, il quale afferma che tali sanzioni segnano l’inizio di una nuova era per la politica sanzionatoria e di cooperazione tra gli Stati Uniti e il Regno Unito. In aggiunta, Pompeo afferma che le azioni intraprese dal governo di Johnson saranno complementari agli sforzi degli Stati Uniti e del Canada, incrementando l’abilità di agire in sintonia.

La rivista Forbes evidenzia come la Gran Bretagna fino a questo momento si era dovuta attenere strettamente alle sanzioni approvate dall’Unione Europea. Nonostante abbia abbandonato formalmente l’Unione il 31 gennaio scorso, la Gran Bretagna sarà ancora trattata come uno Stato membro durante questo ultimo periodo di transizione che si concluderà verso la fine dell’anno.  

Questi fatti andrebbero interpretati tenendo conto del contesto generale in cui agiscono i principali attori di questa storia. Tenendo a mente sia il vulnus inflitto all’Unione Europea con l’uscita della Gran Bretagna sia il costante riavvicinamento tra quest’ultima e gli Stati Uniti, si può azzardare l’ipotesi che stia acquisendo maggiore visibilità l’accordo UkUsa? Si tratta di un accordo che vede un rapporto privilegiato tra cinque paesi anglofoni, guidati da Stati Uniti e Regno Unito, per quanto concerne questioni di sicurezza internazionale. Forse la Gran Bretagna tornerà formalmente a “controllare” l’Europa da un punto di vista esterno, privilegiando i rapporti con gli altri membri dell’alleanza, ora che ha abbandonato l’Unione? Stati Uniti e Gran Bretagna continueranno a prendere scelte sempre più affini ora che quest’ultima dispone di maggior spazio di manovra?

Cos’è l’accordo UkUsa

Dal 1946 l’intelligence dei paesi anglofoni condivide informazioni sulla base di un’alleanza nota come Five Eyes – “cinque occhi” –, formalizzata con il nome accordo UkUsa. I membri dell’alleanza sono Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Questi cinque paesi anglosassoni hanno sviluppato una rete per il controllo delle comunicazioni globali, usata dapprima nella Guerra Fredda, poi adattata con il tempo alle mutate esigenze del contesto internazionale – globalizzazione, terrorismo, tensioni geopolitiche e geoeconomiche. Per questa ragione, all’interno della più antica e consolidata alleanza di spionaggio mondiale vige una divisione di competenze per aree geopolitiche. Infatti, gli USA monitorano la maggior parte dell’America del Sud, Asia, Russia asiatica e nord della Cina continentale; la Gran Bretagna controlla Europa, Russia europea ed Africa; l’Australia si occupa dell’Indocina, Indonesia e sud della Cina; la Nuova Zelanda sorveglia la parte ovest dell’Oceano Pacifico; infine, il Canada vigila sulla parte settentrionale della Russia e conduce ricerche sul traffico di comunicazioni tra le ambasciate nel mondo.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

Fonti:

UK imposes sanctions against human rights abusers disponibile su https://www.bbc.com/news/uk-politics, consultato il 07/07/2020

UK on collision course with Saudis over new human rights sanctions disponibile su https://www.theguardian.com/law/2020/jul/06/dominic-raab-to-annouce-uk-sanctions-against-human-rights-abusers, consultato il 07/07/2020

Droits de l’homme: Londres sanctionne 49 entités disponibile su https://www.lapresse.ca/international/europe/2020-07-06/droits-de-l-homme-londres-sanctionne-49-entites.php, consultato il 07/07/2020

Britain announces economic sanctions against Russians, Saudis under new Magnitsky power disponibile su https://www.theglobeandmail.com/world/article-britain-announces-economic-sanctions-against-russians-saudis-under/, consultato il 07/07/2020

Britain, Charting Its Own Course on Human Rights, Imposes New Sanctions, disponibile su https://www.nytimes.com/2020/07/06/world/europe/britain-human-rights-sanctions.html, consultato il 08/07/2020

Trump administration praises UK sanctions on human rights abusers, disponibile su https://thehill.com/policy/international/506049-trump-administration-praises-uk-sanctions-on-human-rights-abusers, consultato il 08/07/2020

London Targets Russians And Saudis In New Sanctions Regime, disponibile su https://www.forbes.com/sites/dominicdudley/2020/07/06/london-targets-russia-saudi-sanctions/#52d3b22b948a, consultato il 08/07/2020

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Con l’arrivo dell’estate, la tematica turismo si accende in vari Paesi.
Oltre a parlare di vacanze, però, si parla molto anche di scuola e istruzione che, come ogni cosa dopo la pandemia, è ancora in fase di riorganizzazione.
Nel continente africano, invece, le notizie di spicco hanno come tematica comune la sicurezza, che in certi casi è stata minata e in altri rafforzata.
In America Latina e in Australia, il Covid sembrerebbe non aver ancora mollato la presa.

EUROPA

Il parlamento spagnolo ha istituito un gruppo di lavoro di una Commissione speciale per occuparsi di alcuni aspetti del risanamento del paese post-Covid. La Comisión de Reconstrucción Social y Económica del Congreso si è occupata nelle ultime settimane del delicato tema dell’istruzione, in particolare ha lavorato per proporre aiuti finanziari alle strutture scolastiche in vista della riapertura a settembre. Il grande dibattito si era già aperto all’inizio della proposta di finanziamento, poiché i sussidi erano previsti solo per le strutture statali, ma si è accentuato dal momento che la proposta è stata approvata proprio con queste condizioni. Infatti, come riporta l’articolo de El País tutte le strutture private o semi-private non rientrano nei beneficiari dei sussidi statali. Alcuni partiti politici come il PP, Ciudadanos, JxCat (trad. “Insieme per la Catalogna”) e il PNV (Partito Nazionale Basco) sono chiaramente contro la decisione del gruppo di lavoro. In particolare, la portavoce del PP, Rosa Romero, ha dichiarato che è inammissibile sostenere una proposta che esclude le strutture private, mentre Pablo Echenique, di Unidas Podemos, si è dimostrato molto soddisfatto, poiché sono state le strutture statali quelle che, più di tutte, hanno subito tagli durante gli ultimi anni.

Per contro, il Governo ha stanziato un fondo di due milioni di euro destinati all’istruzione; si ripartiranno in ciascuna Comunità Autonoma che deciderà come distribuirli, non considerando la distinzione pubblico-privato, piuttosto secondo la necessità e la vulnerabilità delle famiglie.

L.C, M.D.F. e I.V

Nei giorni scorsi, in Portogallo, il presidente della Camera di Funchal, Madeira, ha scritto una lettera al primo ministro britannico Boris Johnson per promuovere l’isola di Madeira come meta turistica sicura per i cittadini del Regno Unito. Il Ministero degli Affari Esteri britannico ha smesso di sconsigliare i viaggi nelle Azzorre e Madeira, ma continua a sconsigliare il Portogallo continentale, così riporta Lusa. La presenza dei turisti inglesi è importante perché questi rappresentano la maggior parte del flusso turistico. Infatti, in questo periodo ne sta risentendo molto l’Algarve, dove si stima che la disoccupazione nel mese di maggio sia aumentata del 200% con quasi 28 mila disoccupati, per la maggior parte lavoratori nel settore alberghiero e nella ristorazione, come si legge nel Diário de Notícias.

D.F

In Francia si affacciano nuovi volti sulla scena politica: Jean Castex, conosciuto per aver elaborato il piano di deconfinamento, sostituisce l’ex Primo Ministro Edouard Philippe, il quale,  secondo quanto riportato dal Le Monde, contestava eccessivamente le scelte di Macron. Come afferma il medesimo giornale, l’onda verde alle elezioni municipali raggiunge anche Marsiglia: l’ecologista Michèle Rubirola, eletta al terzo turno con una maggioranza assoluta di 51 voti, è il primo sindaco donna della città. Inoltre, dopo quattro mandati e venticinque anni di potere di Jean-Claude Gaudin del partito di destra Les Républicains, Rubirola riporta il partito di sinistra in città.

A Parigi, si punta sul rinnovamento di uno dei simboli della città, la Cattedrale di Notre-Dame, bruciata nell’incendio ad aprile 2019. Come riportato da France Bleu, i membri dell’associazione Charpentiers sans frontières (carpentieri senza frontiere) hanno dato inizio al progetto di ricostruzione della capriata numero 7 con tecniche di lavorazione del XIII secolo.

EA.V.

In Belgio, come riportato dal giornale RTBF, la ministra del turismo Valérie de Bue afferma che la crisi sanitaria è diventata un’opportunità per rilanciare il turismo locale nella Regione della Vallonia: poiché i cittadini tendono ad essere cauti e a non allontanarsi dal Paese, hanno ora l’occasione di riscoprire i propri territori. È stata infatti lanciata una campagna dedicata chiamata VisitWallonia.be. Inoltre, il Governo ha raccolto 6,5 milioni di euro per sostenere il settore turistico, nel quale sono impiegate circa 60.000 persone.

EA.V.

In Svizzera, l’azienda succeduta alla Crypto AG di Zugo, che vendeva dispositivi di crittografia contraffatti, ha annunciato questa settimana di voler ridurre drasticamente la sua forza lavoro. Secondo quanto riportato da Le matin, la Crypto International AG intende tagliare 83 dei suoi 85 posti di lavoro in Svizzera. I dipendenti interessati sono principalmente specialisti nel campo della sicurezza informatica. I licenziamenti sarebbero legati al rifiuto del Consiglio federale di concedere all’azienda una licenza di esportazione.

S.C.

I territori dell’Est Europa e in particolare l’Ucraina sono scossi dalle improvvise dimissioni del governatore della Banca Nazionale Ucraina, Jacob Smojla, nel corso dell’emissione di importanti titoli di Stato per il valore di 1,75 miliardi di dollari.  Motivo delle dimissioni è la “sistematica pressione politica” esercitata dal governo di Zelens’kyj sulla banca. Tuttavia, è importante che il Paese garantisca la sua solvibilità attraverso obbligazioni estere e per questo, dovrà rassicurare i finanziatori stranieri. A seguito dell’annessione della Crimea alla Russia nel 2014 infatti, il conflitto ha quasi condotto il Paese al fallimento economico. L’ Ucraina è riuscita a sopravvivere solo grazie al Fondo Monetario Internazionale e a un finanziamento da un miliardo di euro grazie al quale ha potuto emettere obbligazioni governative. Per usufruire del sostegno del FMI, anche a seguito del recente “accordo Standby” sottoscritto il 9 giugno scorso con il quale l’Ucraina riceverà 3,5 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, la Banca Nazionale Ucraina dovrà mantenersi indipendente. 

Le dimissioni di Smojla preoccupano anche il giovane presidente ucraino Zelens’kyj che le ha interpretate come un segnale di sfiducia nei confronti del suo piano di riforme governativo e che il 3 luglio ha convocato un incontro per parlare della nomina del futuro governatore della Banca.

Nella Federazione Russa, invece, fa discutere il caso della giornalista Svetlana Prokopieva, perseguitata dalle autorità giudiziarie con l’accusa di istigazione al terrorismo e condannata per questo al pagamento di una multa di 500 mila rubli (equivalenti a 6.137 euro).

Nel 2018 la Prokopieva era entrata nel mirino delle autorità per aver commentato in una sua trasmissione presso la stazione radiofonica L’Eco di Mosca l’attacco terroristico realizzato da un diciassettenne ad Arkhangelsk, in un edificio del Servizio di Sicurezza Federale, avvenuto a ottobre di quell’anno. La detonazione della bomba artigianale aveva causato la morte del giovane e ferite a tre dipendenti dell’agenzia.

Nella sua trasmissione la Prokopieva ha utilizzato espressioni come “tortura”, “Stato spietato”, “Stato repressivo”, per le quali è stata accusata di favoreggiamento al terrorismo, secondo l’articolo 205.2(2) del codice penale russo. L’accusa risale al 20 luglio del 2019 dopo varie esamine che hanno negato il carattere criminale del suo intervento e dopo che la giornalista stessa ha dichiarato la propria non colpevolezza ed il diritto di esercitare la propria professione. Il caso è stato poi rinviato in tribunale a marzo del 2020.

In suo sostegno sono stati effettuati picchetti e si sono espressi esperti e giornalisti, nonché la Federazione Europea dei Giornalisti e il Sindacato russo dei giornalisti, che rivendicano la libertà di espressione.

Come riportato dall’agenzia di stampa RT, Il 3 luglio, il procuratore di Stato Meleshchenya ha chiesto alla Corte di condannare la giornalista a sei anni di reclusione e quattro anni di divieto di attività professionale. La giornalista è stata dichiarata colpevole e dovrà pagare mezzo milione di rubli. Inoltre, è stata inserita nella lista degli estremisti e terroristi attivi.

S.N., D.S.

Il West End di Londra è tornato a vivere durante il “Super Saturday”, giorno molto importante per la comunità inglese per via della riapertura di bar e ristoranti. In merito a ciò ci sono state diverse tensioni e polemiche. Infatti, mentre il presidente della Federazione di polizia ha riferito alla BBC che “è chiaro come il sole” che le persone dopo aver bevuto non sarebbero riuscite a rispettare la distanza sociale, il ministro della Sanità, Matt Hancock, ha affermato che “la stragrande maggioranza delle persone si sono comportate con responsabilità”.

Gli ultimi dati mostrano che altre 22 persone sono morte nel Regno Unito dopo essere risultate positive al test per il coronavirus. Il dottor Chris Smith, virologo dell’Università di Cambridge, ha esortato alla cautela e ha citato città come Leicester e Melbourne, che hanno imposto l’isolamento localizzato.

S.C., S.P.

La maturità rappresenta da sempre un momento molto emozionante per tutti gli studenti. Ancora di più oggi, dato che le lezioni, verifiche ed esami si sono svolti online e a distanza a causa del persistere del Coronavirus. Secondo l’associazione universitaria tedesca, da quanto reso noto su mdr.de, la situazione attuale non deve tuttavia andare a svantaggio degli studenti. Il presidente dell’associazione, Bernhard Kempen, afferma che se nel 2020 i voti della maturità saranno bassi, si potrebbe pensare a una sorta di “compensazione degli svantaggi”, e ipotizza per esempio un bonus per le facoltà universitarie a numero chiuso. Una proposta apprezzata anche dal ministro della scienza del Land Sachsen-Anhalt, Armin Willingman. Come afferma Sandra Scheerer, senatrice dell’educazione facente parte del partito SPD in Germania, in un articolo pubblicato su Spiegel Panorama, i maturandi delle scuole superiori di Berlino devono sentirsi particolarmente orgogliosi del traguardo raggiunto in questo momento di pandemia, che rimarrà sicuramente impresso nella storia e nella mente di tutti. Sia a Berlino che ad Amburgo, la maturità, il cosiddetto “Abitur”, nel 2020 è stato decisamente migliore rispetto a quello degli anni precedenti. Nel 2018, circa 433.000 scolari in Germania hanno ottenuto il diploma di maturità e di conseguenza la qualifica di ammissione all’università. Quest’anno il numero ammonta a fino 1,1 milioni di studenti nelle scuole superiori. Si pensa ad un possibile ritorno a scuola a settembre, anche se rimane tutto ancora incerto. Le scuole dovrebbero tornare ad un normale funzionamento in tutti i Länder dopo le vacanze estive. L’attuale situazione di crisi solleva molte domande, ma in linea di principio offre anche opportunità per rafforzare la consapevolezza di insegnanti e studenti, i quali affrontano le sfide attraverso l’esperienza, insieme, in modo flessibile in vista delle esigenze dell’individuo e della comunità. La leader del partito dei verdi tedesco, Annalena Baerbock, sul Tagesschau, chiede linee guida concrete per il ritorno alla normalità, dopo averne discusso tecnicamente con esperti dell’istruzione, della medicina e rappresentanti sindacali. Ciò significa che le scuole dovrebbero essere preparate al meglio in caso di nuove infezioni e di un ritorno ad un eventuale lockdown in autunno. I gruppi di studenti dovranno essere distanziati il più possibile e sarà inoltre necessario un sostegno scientifico coordinato a livello nazionale per un’apertura completa e sicura delle istituzioni scolastiche.

M.S., L.R.

AFRICA

Come riportato su Jeune Afrique, il Marocco denuncia di essere vittima di una campagna diffamatoria poiché accusato da Amnesty International di aver hackerato lo smartphone del giornalista marocchino Omar Radi e dell’universitario dissidente Maâti Monjib. Secondo la ONG, i cellulari dei due attivisti sono stati infettati nel 2019 e nel 2020 con il software Pegasus della società israeliana NSO, specializzata nella progettazione e gestione di spyware, permettendo alla polizia marocchina di accedere al contenuto dei messaggi e di registrare le conversazioni. Le autorità marocchine, in particolare la Direzione Generale per la Sorveglianza Territoriale (DGST), negano di essere in possesso di tale software e, secondo un documento interno a cui Jeune Afrique ha avuto accesso, sostengono la teoria dell’incoscienza di Omar Radi, che non avrebbe fatto gli aggiornamenti per mettere in sicurezza il proprio dispositivo.

S.C.

In Angola, il giornale Jornal de Angola riporta la nuova Direzione Investigativa dei Reati Penali della polizia nazionale. La decisione di formare un organo specializzato nella polizia nazionale è stata presa l’anno scorso grazie ad una legge approvata dal governo. L’obiettivo è quello di avere un organo di polizia specializzato nell’investigare e combattere il crimine al fine di rendere la vita dei cittadini più sicura. L’obiettivo è affrontare i criminali che agiscono in casa o per strada, come ad esempio i rapinatori. In una prima fase, saranno nelle provincie di Luanda, Benguela, Huíla, Huambo e Cabinda per poter studiare e capire come agisce la criminalità in queste zone.

M.P.

In Mozambico, come riporta Lusa, l’associazione Reporter Senza Frontiere ha chiesto alle Nazioni Unite di investigare sulla scomparsa del giornalista Ibraimo Mbaruco, avvenuta lo scorso aprile nel nord del Paese dopo che il reporter si è imbattuto in un gruppo di militari. Questa zona è caratterizzata da attacchi armati che continuano dal 2017 che, ovviamente, mettono a rischio la popolazione. Recentemente, la compagnia petrolifera francese Total ha dichiarato di voler procedere proprio in questa area, a Cabo Delgado, con un progetto di impiego di gas, potendo assicurare un’esecuzione sicura nonostante la presenza dei gruppi armati.

D.F

Il governo libico riconosciuto a livello internazionale ha condannato gli attacchi aerei che hanno preso di mira la base di al-Watiya, riconquistata di recente dal generale Khalifa Haftar, come riportato dalla BBC Arabic.

Il Governo di Accordo Nazionale (GNA), con base a Tripoli, ha dichiarato che l’attacco alla base aerea è stato effettuato da una “forza aerea straniera”, senza specificare il Paese.

Il Generale Haftar ha il sostegno di Russia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti, mentre il Governo di Tripoli è sostenuto da Turchia e Qatar.

Le forze di Haftar affermano che la Turchia ha utilizzato la base per fornire supporto militare al governo di Tripoli, rivelatosi decisivo nel respingere l’attacco di Haftar nella capitale.

Il portavoce del ministero della Difesa del GNA, Salah al-Namroush, ha dichiarato che: “I raid sono stati effettuati contro la base di al-Watiya da forze aeree straniere in un miserabile e disperato tentativo di far ottenere una vittoria morale alle forze di Haftar”.

S.H.

L’ex presidente sudanese Omar al-Bashir è stato convocato di fronte al pubblico ministero per un interrogatorio sull’esecuzione di alcuni ufficiali, fatto risalente a circa tre decenni fa. Bashir è inoltre accusato di aver sperperato denaro pubblico durante il suo Governo.

Da parte sua, Hashem al-Jaali, un membro del comitato di difesa per il Presidente, ha dichiarato ad Al-Jazeera che la sessione investigativa riguardava il colpo di stato di Ramadan del 1990 e l’esecuzione di un certo numero di ufficiali coinvolti.

Il pubblico ministero aveva infatti costituito un comitato per indagare sulle circostanze dell’esecuzione di 28 ufficiali che avevano portato avanti il tentativo di colpo di stato contro il governo di Bashir.

Oltre a quest’ultimo caso, Bashir è processato anche per altre accuse, tra cui corruzione finanziaria e partecipazione all’uccisione di manifestanti lo scorso anno.

S.H

MEDIO ORIENTE

Ci troviamo in Arabia Saudita, dove vi sono degli sviluppi sui controlli in vista della prossima stagione di pellegrinaggio.

L’emirato della Sacra Mecca, in collaborazione con il Centro Nazionale per la Prevenzione e il controllo delle malattie, ha identificato una serie di regolamenti che includono metodi di sterilizzazione e procedure di movimento per i pellegrini all’interno dei luoghi santi.

Ai casi sospetti di coronavirus sarà permesso di completare il pellegrinaggio all’interno di un gruppo speciale con un percorso adeguato alle loro condizioni.

Oltre a fornire disinfettanti, i controlli hanno ridotto il numero di passeggeri all’interno di ciascun autobus (con una riduzione del 50% della capienza totale del veicolo) durante le transizioni tra i luoghi sacri.

Per quanto riguarda i controlli sulla presenza di pellegrini nella Grande Moschea della Mecca, si sta decidendo se vietare di toccare e baciare l’onorevole Kaʿba e la Pietra Nera o se invece porre delle barriere e dei supervisori per impedire ai pellegrini di avvicinarsi, come riportato dalla CNN Arabic.

S.H.

AMERICA

Negli Stati Uniti è stata confermata la presenza di un’ameba, la Naegleria Fowleri, dannosa per il cervello umano. Secondo la notizia riportata da CNN si tratta di un caso molto raro che riguarda questo organismo unicellulare trovato nella contea Hillsborough, in Florida.

Il Dipartimento della Salute della Florida ha dichiarato che quest’ultima attacca i tessuti cerebrali causando danni irreversibili e che viene contratta in presenza di acque dolci, calde e contaminate, come si legge su CBS News.

Fin dal 1962 sono stati segnalati 37 casi di Naegleria Fowleri e il dipartimento ha invitato i residenti a evitare il contatto con l’acqua, specialmente quella delle sorgenti o attorno alle centrali elettriche. I mesi in cui è alto il rischio di infezione sono quelli estivi, come riportato da Miami Herald.

S.C, S.P

In America Latina il Covid-19 continua a mietere vittime, ma l’Argentina è stata sconvolta anche da una notizia di cronaca nera: l’assassinio di Fabián Gutiérrez, ex segretario dell’ex presidente Nestor Kirchner e dell’attuale vicepresidente Cristina Fernández de Kirchner.

Gutiérrez, che viveva nella provincia di Santa Cruz, in Patagonia, è stato al servizio della famiglia Kirchner fino al 2005 e tra il 2007 e 2010 durante il primo mandato di Cristina Fernández de Kirchner. Successivamente ha subìto un processo per corruzione all’interno del caso denominato “quaderno de la corrupción”, per cui si è dichiarato pentito nel 2018.

Secondo quanto riportato dalla CNN, quattro giovani, probabilmente conoscenti della vittima, sono attualmente indagati di omicidio; uno dei presunti colpevoli avrebbe addirittura intrattenuto una relazione più stretta con l’ex segretario.

Il segretario di Giustizia del governo, Juan Martín Mena, ha rilasciato dichiarazioni subito dopo il ritrovamento del cadavere e ha affermato che “fare congetture e pensare a collegamenti politici manifesta una bassezza morale degli oppositori del governo perché è irresponsabile e immaturo azzardare qualsiasi ipotesi”. Gli inquirenti stanno indagando sul movente.

Il delitto sarebbe avvenuto nell’abitazione di Gutiérrez e il corpo sarebbe poi stato trasportato presso il luogo del ritrovamento, ossia il quartiere Aeropuerto Viejo della zona turistica El Cafate, proprio nell’automobile della vittima e il veicolo sarebbe stato successivamente riportato a casa di Gutiérrez.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, nello stato di Santa Catarina sono stati registrati dieci decessi e 360 mila case senza energia elettrica a causa del “ciclone bomba”. Il giornale Globo riporta i danni provocati da questo fenomeno, come il crollo di alcuni edifici e di case. Ad esempio, il decesso di un camionista di San Paolo a causa della caduta di un muro. I forti temporali hanno originato delle frane e nello stato di Rio Grande do Sul sono intervenuti i pompieri per salvare alcune persone rimaste sotterrate. Il ciclone bomba ha raggiunto una velocità di 90 km/h durante uno dei suoi picchi (1° luglio). Le forti raffiche sono arrivate anche a San Paolo dove raggiungono gli 80 km/h e a Rio de Janeiro dove si aggirano intorno ai 76 km/h con onde di 3,5 metri. Il ciclone bomba riflette le conseguenze del cambiamento climatico che aumenta la forza dei venti.

M.P

In Canada è morto l’attore canadese Nick Cordero dopo una lunga battaglia contro il coronavirus.

Cordero aveva 41 anni ed era stato candidato al Tony Award, ma si è arreso dopo lunghi mesi a seguito di ulteriori complicazioni della malattia, come si legge su Global News.

La notizia è stata data dalla moglie Amanda Kloots attraverso i social in un messaggio commovente. Secondo The Star, l’attore era stato ricoverato all’inizio di aprile per una sospetta polmonite, suggerendo ai medici che potesse trattarsi di coronavirus e in seguito confermato dal test.

Come ultimo saluto sua moglie ha cantato in un video omaggio uno dei suoi brani più celebri e a lei si sono unite molte star di Broadway.

S.C, S.P

ASIA

In Cina, come riportato del Global Times, la “Provincial Disciplinary Inspection and Supervisory Committee” nello Shandong ha annunciato che le indagini sul caso di Gou Jing procedono e hanno portato alla luce scoperte sconvolgenti.

Gou Jing, qualche tempo fa, aveva postato online che nel 1997, anno in cui aveva sostenuto il Gao Kao, uno degli esami più difficili in Cina utile per entrare all’ università, i suoi punteggi e la sua identità fossero stati rubati da un’altra persona.

Gou ha apprezzato gli sforzi della squadra investigativa e delle autorità competenti dello Shandong e li ha apertamente ringraziati su Sina Weibo, social media molto conosciuto e utilizzato in Cina.

Secondo le indagini, l’identità di Gou e i punteggi da lei ottenuti nel Gaokao sarebbero effettivamente stati rubati da Qiu Xiaohui, figlia della sua professoressa, che venne accettata all’ università di Pechino e successivamente da una scuola di formazione per insegnanti a Jining nel 2001.

Il caso, che ha suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica, ha portato alla luce che nella provincia dello Shandong 242 persone si sarebbero spacciate per altre e rubato le loro identità per entrare all’ università.

Guan Yanping, un funzionario dell’autorità scolastica provinciale, ha detto alla stampa che la maggior parte di questi casi si è verificata prima del 2006, quando le risorse di identificazione della regione erano limitate, con il risultato che i metodi di conferma dell’identità erano pochi e talvolta errati.

Negli ultimi anni, la provincia ha sfruttato appieno le tecnologie di identificazione a portata di mano e ha rafforzato la gestione di ciascuna procedura in materia di immatricolazioni universitarie, adottando diverse misure per prevenire casi di furto d’identità”, ha aggiunto Guan.

In futuro, l’identità delle matricole sarà esaminata attentamente e la provincia continuerà a garantire l’ammissione solo dopo aver seguito tutte le procedure.

Se si sospetta che qualcuno abbia rubato i risultati e l’identità di un altro individuo, gli sarà negata l’ammissione e verrà giudicato secondo le leggi vigenti.

La risposta dell’autorità scolastica ha ricevuto migliaia di mi piace e commenti su Sina Weibo, poiché l’esame di ammissione all’università nazionale è spesso considerata l’opportunità più importante per gli studenti cinesi di realizzare i propri sogni e cambiare il proprio destino, in particolare per quelli di famiglie svantaggiate nelle aree rurali come Gou.

G. R

OCEANIA

A Melbourne, come si legge su The Guardian le autorità sanitarie stanno cercando di reprimere il “potenziale esplosivo” di un’epidemia da Covid-19 in nove torri di edilizia popolare, per evitare di bloccare l’intera città.

Il premier dello stato del Victoria, Daniel Andrews, ha riconosciuto che le dure misure di isolamento non saranno “un’esperienza piacevole per i residenti”, ma ha avvertito che se le epidemie non saranno contenute, potrebbe essere necessario un isolamento dell’intera Melbourne.

Idris Hassan, un residente di North Melbourne, ha riferito al The Guardian: “è ingiusto che alcuni edifici siano stati chiusi mentre dall’altra parte della strada la gente può andare al lavoro e fare le altre cose di cui ha bisogno”.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

Pubblicato il

Hong Kong, Pechino usa il pugno di ferro: l’Europa “deplora”, gli USA invece attaccano il portafogli cinese

Stampa statunitense

Il 1° luglio 1997 la città di Hong Kong tornava sotto la sovranità cinese, ma la condizione della cessione era quella del rispetto da parte della Repubblica Popolare Cinese del “One country, two systems”. Stiamo parlando del principio che riconosceva all’ex colonia il privilegio di mantenere il proprio sistema economico ed amministrativo.

Le proteste che animano Hong Kong dal marzo 2019 sembrano essere arrivate ad un nuovo punto di svolta. Stiamo parlando delle proteste sorte contro il disegno di legge (poi ritirato) sull’estradizione verso la Cina continentale, interpretata come un attentato all’indipendenza dell’ex colonia britannica. Tuttavia, queste proteste rappresentano soltanto la punta dell’iceberg del latente e decennale contrasto tra Hong Kong e Pechino con l’avvicinarsi della data in cui l’autonomia di Hong Kong dalla Cina volgerà al termine. Infatti, nel 2047 Hong Kong cesserà di godere di standard politici ed economici diversi e autonomi rispetto alla Cina continentale. All’origine delle proteste vi era la preoccupazione da parte dei cittadini di Hong Kong circa il fatto che questa normativa potesse essere impiegata sia per attuare violazioni dei diritti umani sia per raggiungere i dissidenti politici fuggiti a Hong Kong proprio dal territorio cinese. Inoltre, questo strumento avrebbe portato ad una forma di legalizzazione dei rapimenti sul suolo di Hong Kong.

Il Politico riporta che il Primo ministro inglese Boris Johnson ha affermato che la Gran Bretagna offrirà a 3 milioni di hongkonghesi il visto britannico in risposta alla Legge sulla Sicurezza Nazionale imposta dalla Cina martedì 30 giugno. Da Pechino sono giunte accuse e proteste poiché secondo il governo cinese la Gran Bretagna non deve interferire nei suoi affari e minaccia di prendere contromisure adeguate.

Il New York Times parla delle azioni intraprese dagli Stati Uniti d’America in relazione alla delicata situazione di Hong Kong. In Senato è passata all’unanimità una legge che impone sanzioni ai funzionari cinesi che cercano di vietare manifestazioni di dissenso politico a Hong Kong. Questo documento rappresenta un segnale importante per la Cina perché indica “che gli Stati Uniti ed il mondo libero non sono più disposti ad ignorare alcuni dei peggiori comportamenti che si sono verificati”. Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, ha affermato che “gli Stati Uniti non rimarranno inerti a guardare mentre la Cina inghiotte Hong Kong nella suo autoritarismo”.

Il Washington Post aggiunge che Carrie Lam, leader del governo di Hong Kong, ha annunciato che la nuova legge sulla sicurezza nazionale non pregiudicherà la rinomata indipendenza giudiziaria del Paese. In particolar modo, non metterà a rischio i diritti e le libertà legittime delle persone.

Stampa inglese

Il governo cinese ha redatto a porte chiuse il disegno di legge sulla sicurezza nazionale – contro secessione, terrorismo, sovversione, collusione con forze straniere – di Hong Kong, che poi il 30 giugno è stato trasformato in legge. Dal momento in cui quella normativa di 18 pagine è entrata in vigore, è stato compiuto uno dei più grandi assalti a una società liberale dalla seconda guerra mondiale, così ha commentato l’Economist, essendo una imposizione che mette fine al modello «un Paese due sistemi». Ciò permette ai dirigenti cinesi di imporre l’ordine a proprio piacimento in uno dei centri finanziari più importanti del mondo. Già, perché al partito poco gli importa della sua reputazione, gli interessa piuttosto distruggere l’opposizione, come aveva dimostrato nel 1989 con lo spargimento di sangue di piazza Tienanmen.

Il quotidiano britannico I si occupa invece, di considerare le dure reazioni di casa propria. Boris Johnson ha infatti aperto una “via d’uscita” ai detentori hongkonghesi del passaporto British National Overseas (BNO): costoro potranno ottenere assistenza consolare e protezione dalle sedi diplomatiche britanniche. Non solo, Downing Street potrebbe intraprendere ulteriori azioni contro la Cina: i Tories, per esempio, hanno chiesto al governo di eseguire un cambiamento di indirizzo sulla sua decisione di consentire a Huawei di fornire parte della rete 5G – circa il 20% del sistema – del Regno Unito.

Per quel che riguarda il quotidiano The Guardian, si mette in rilievo la situazione che rischia di compromettere la posizione dei giganti bancari, HSBC e Standard Chartered, che rischiano di essere attanagliate nella lotta geopolitica di Cina e Stati Uniti, giacché, avendo sostenuto l’introduzione della legge sulla sicurezza nazionale, subiranno sanzioni qualora venisse approvata definitivamente la legge statunitense, che tra l’altro va a colpire le banche che intrattengono rapporti commerciali con i funzionari cinesi coinvolti nella legge sulla sicurezza.

Oltre all’Hong Kong Autonomy Act, Washington ha iniziato a eliminare lo status speciale di Hong Kong, arrestando le esportazioni nel settore della difesa e limitando l’accesso al territorio ai prodotti di alta tecnologia.

La BBC inoltre, ci fa sapere anche le posizioni degli altri Paesi. Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha definito deplorevole la decisione cinese, dichiarando che essa “ha avuto un effetto dannoso sull’indipendenza dello stato di diritto e della magistratura”. Ma non tutti sono stati critici, durante una sessione delle Nazioni Unite difatti, Cuba ha accolto con favore la legge, parlando a nome di 53 nazioni. La draconiana legge cinese dunque, intreccia sempre di più i rapporti dello scacchiere geopolitico, sullo scenario dell’alta tensione tra USA e Cina.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:

Hong Kong: US passes sanctions as nations condemn new law disponibile su https://www.bbc.com/news/world-asia-china, consultato il 03/07/2020

Hong Kong: HSBC and Standard Chartered caught between US and China disponibile su https://www.theguardian.com/business/2020/jul/02/hong-kong-hsbc-and-standard-chartered-caught-between-us-and-china, consultato il 03/07/2020

What is a BNO passport? The Hong Kong residents eligible to settle in the UK after China security law introduced disponibile su https://inews.co.uk/news/world/bno-passport-hong-kong-uk-china-security-law-what-eligible-explained, consultato il 03/07/2020

Downing Street risks being outflanked by Labour over China, as Beijing threatens reprisals for offering support to Hong Kong disponibile su https://inews.co.uk/news/analysis/downing-street-outflanked-labour-china-beijing-threatens-reprisals-hong-kong, consultato il 03/07/2020

China’s draconian security law for Hong Kong buries one country, two systems disponibile su https://www.economist.com/leaders/2020/07/02/chinas-draconian-security-law-for-hong-kong-buries-one-country-two-systems, visitato il 03/07/2020

Senate Sends Trump a Bill to Punish Chinese Officials Over Hong Kong disponibile su https://www.nytimes.com/2020/07/02/us/politics/senate-china-hong-kong-sanctions.html, consultato il 03/07/2020

China’s security law sends chill through Hong Kong, 23 years after handover, disponibile su https://www.washingtonpost.com/world/asia_pacific/hong-kong-national-security-law-ends-freedom-democracy-china/2020/06/30/c37e5a4a-ba8b-11ea-97c1-6cf116ffe26c_story.html, consultato il 03/07/2020

UK triggers Hong Kong citizenship offer, disponibile su https://www.politico.eu/article/uk-triggers-hong-kong-citizenship-offer-china-national-security-law/, consultato il 03/07/2020

China slams UK ‘interference,’ pledges retaliation over Hong Kong citizenship offer, disponibile su https://www.politico.eu/article/china-slams-uk-interference-hong-kong-citizenship-offer-retaliation/, consultato il 03/07/2020

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Tra le notizie internazionali presentate nella seguente rassegna stampa troviamo temi relazionati alla politica, alla società e, soprattutto, alla vita post-Covid nel mondo.

EUROPA

La Spagna sta provando ad aiutare il settore terziario con agevolazioni e incoraggiamenti. Secondo quanto riportato da El País, i comuni dei quasi 8000 km di litorale spagnolo stanno cercando in tutti i modi di rendere i loro stabilimenti sicuri, ma la nostra attenzione ricade soprattutto su Vejer de la Frontera (vicino a Cadice), dove sono stati riservati 150 metri di spiagge da dedicare ai bagnanti che hanno superato i 65 anni di età o che hanno disabilità per tentare di minimizzare al massimo il rischio di contagio.

Per i più appassionati di camminate, ma anche per i più religiosi, dal primo luglio tornano a essere aperti gli alberghi, la Cattedrale e le Oficinas de los peregrinos situati nei vari sentieri famosi per comporre il cammino di Santiago. In un’intervista di Isaías Calvo per 20 Minutos, il direttore della Sociedad Anónima del Plan Xacobeo afferma di essere ottimista e considera questa una grande opportunità per dar enfasi a tutti i fattori turistici che ogni anno attraggono migliaia di pellegrini, quali il contatto con la natura, gli spazi all’aria aperta e la sicurezza dei percorsi stessi. Calvo rassicura anche che verranno condotti i controlli necessari imposti dai protocolli sanitari e verrà anche mantenuta la distanza di sicurezza, pur trovandosi in un “grande spazio comune”.

L.C, M.D.F. e I.V

In Svizzera, durante la crisi sanitaria dovuta al Covid-19, i cinque ospedali universitari di Losanna, Ginevra, Berna, Basilea e Zurigo hanno dovuto affrontare diverse problematiche di natura finanziaria. Secondo quanto riportato da RTS, questi ospedali hanno subito una perdita che ammonta a 290 milioni di franchi, mentre i costi aggiuntivi strettamente legati alla pandemia raggiungono i 66 milioni di franchi. Ciò nonostante, il Presidente della direzione del comitato direttivo di Insel Gruppe ha dichiarato che il sistema sanitario del Paese è esemplare e che gli ospedali sono riusciti a gestire la situazione senza troppi problemi.

EA.V

In Francia, come riporta il quotidiano Le Figaro, sta destando indignazione lo scandalo che ha travolto la società di sicurezza e di intervento (CSI) di Seine-Saint-Denis, la quale dovrà rispondere ad accuse pesanti: gli agenti di polizia sono sospettati di essere coinvolti in atti di violenza illegittima, estorsione e furto di droga. La notizia sta generando un ampio eco mediatico poiché l’unità di polizia del 93° distretto dovrebbe essere una delle punte di diamante dello Stato nella lotta contro le organizzazioni criminali e l’economia sommersa.

In Belgio, come affermato nel quotidiano Le soir, il numero di contagi legati al coronavirus diminuisce progressivamente: fra il 25 giugno e il 2 luglio, con una media di 84 nuovi casi al giorno, è stata registrata una diminuzione del 10% rispetto ai sette giorni precedenti. Come riportato nel medesimo giornale, l’epidemiologo Marc Van Ranst ha ricordato che non si deve abbassare la guardia rispetto al pericolo di contagio. L’Unione Europea ha aperto le frontiere a una quindicina di paesi, ma per l’epidemiologo non è ancora il momento di prendere l’aereo e questa apertura comporta molti rischi.

S.C

In Russia si conclude ufficialmente la settimana di votazioni in merito alla serie di modifiche costituzionali: il 1° luglio, dopo l’analisi della totalità dei voti, si è appreso che l’affluenza alle urne è stata del 65% e che i voti favorevoli ammontano al 77,92% contro quelli dell’opposizione, numero esiguo che ammonta al 21,27%. Tutti coloro in possesso del diritto al voto (109 milioni di persone) sono stati incoraggiati e talvolta anche facilitati, come dimostra la possibilità di voto esteso a casa, nell’espressione della propria preferenza. 

Forte di una tale approvazione, il capo dello Stato, Vladimir Putin, non può che vedere il suo potere ancora più centralizzato e influente. Tra i cambiamenti introdotti vi sono la possibilità per il Presidente di licenziare i giudici della Corte Costituzionale e nominare non più 17, ma 30 senatori, tra cui 7 a vita ed il prolungamento del suo mandato confermato fino al 2036.

Dopo l’annuncio dei risultati finali e la pubblicazione ufficiale della legge sugli emendamenti, il documento entrerà in vigore immediatamente.

Come si evince dal quotidiano Novaja Gazeta, il consenso è stato ottenuto in parte attraverso metodi amministrativi, con la legge fondamentale di indicizzazione annuale delle pensioni, dall’altra attraverso la distribuzione diretta di denaro, lotterie e minacce. Ciò spiega le proteste a Mosca e a San Pietroburgo che si sono svolte durante l’ultimo giorno di votazioni.

“Eravamo stati informati in anticipo di quanto sarebbe stata l’affluenza e i numeri stanno emergendo ora perfettamente […] In Russia c’è un’imitazione del voto popolare, dove i risultati sono noti in anticipo”. Così si esprime Fedor Krashennikov, scrittore per il forum “The Free Russia”, e solo una tra le varie voci critiche a riguardo del suddetto plebiscito. Egli conclude affermando che “tutti coloro che hanno ficcato il naso in questi affari hanno incontrato risentimento e resistenze, mentre chi si è impegnato troppo attivamente ci ha rimesso la salute”.

Volgendo lo sguardo verso il campo della sanità, una nuova minaccia epidemica spaventa la Russia. Al confine orientale della Federazione, infatti, nella zona occidentale della Mongolia nella regione di Ajmag, sono stati riscontrati due casi di peste bubbonica. Una coppia di etnia kazaka ha infatti consumato la carne cruda di un roditore simile alla marmotta, responsabile della trasmissione del virus. Le autorità mongole hanno immediatamente messo in quarantena le regioni di Altaj e Tuva per scongiurare altri contagi. L’Ambasciata russa a Ulan Bator ha rilasciato una dichiarazione per assicurare che le autorità mongole hanno immediatamente adottato ogni provvedimento necessario per la sicurezza dei cittadini. Non sono ancora certi i dati sulla presenza di turisti russi nella regione che è stata preventivamente chiusa al traffico internazionale e turistico. Tuttavia, secondo l’infettivologa Sophia Rusanova, un’epidemia di peste bubbonica nella Mongolia occidentale non costituirebbe pericolo immediato per la popolazione russa: “Prendendo tutte le misure necessarie, la malattia non si diffonderà. Inoltre, l’uso moderno di antibiotici impedisce alla malattia di degenerare nelle sue forme più aggressive, quali infezioni polmonari.”

S.N., D.S.

Il Regno Unito sta valutando la possibilità di un piano di ritorno a scuola per migliaia di studenti inglesi. Secondo lEvening Standard, si prevede il rientro a settembre attenendosi a un calendario adattato alle esigenze dei vari istituti. Nuove misure di sicurezza saranno varate seguendo le nuove linee guida del Dipartimento per l’Istruzione.

Come riporta BBC News, l’orario delle lezioni si baserà principalmente sulla divisione in fasce d’età dove gli alunni verranno raggruppati mantenendo così il distanziamento sociale. Tuttavia, come si legge su The Telegraph, molte famiglie sono propense a non mandare i propri figli a scuola nonostante il Governo abbia imposto l’obbligo di frequenza e sanzioni per i trasgressori. Secondo un recente sondaggio, solo il 62% delle scuole sarebbero state pronte ad accogliere nuovamente i loro studenti e più di un terzo lo avrebbero fatto solo per alcuni di essi.

Anche in Irlanda il Governo teme che non tutti gli studenti potranno frequentare il nuovo anno scolastico a causa del distanziamento di un metro che, come sottolinea The Irish Times, comporterebbe una frequenza parziale per molti studenti. Il Dipartimento dell’Istruzione dell’Irlanda ha dunque dichiarato che il rispetto della distanza non sarà obbligatoria per gli alunni frequentanti la scuola primaria.

Il ministro dell’istruzione Norma Foley è decisa a sostenere il sistema educativo facendo in modo di accogliere studenti e personale in un ambiente più sicuro fornendo linee guida chiare per la pianificazione del rientro, come riportato da Indipendent.ie.

S.C., S.P.

Dal 1 luglio fino al 31 dicembre passa ufficialmente nelle mani della Germania la Presidenza del Consiglio UE. Ad inizio settimana il presidente francese Macron era giunto a Meseberg per discutere con la cancelliera Merkel proprio della Presidenza del Consiglio UE. Secondo quanto riporta Der Spiegel, i punti chiave di una politica che prende il via in uno dei momenti più drammatici della storia mondiale sono una grande sfida per tutti: in primis si penserà a tirar fuori l’Europa dalla crisi coronavirus attraverso la creazione di un fondo per la ripresa pari a 500 miliardi e destinato ai Paesi più colpiti dalla pandemia. È imperniato su questo il vertice del Consiglio UE in programma il 17 e il 18 luglio. In più, deve essere affrontata la questione Brexit e con essa tutti i danni che ne conseguiranno per l’economia europea. Il piano economico europeo intitolato “Quadro finanziario pluriennale per l’Ue dal 2021 al 2027” è stato analizzato dai vertici in ogni suo dettaglio per settimane. La stessa presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, ha più volte informato ciascuno dei capi di Stato e di Governo dei 27 Stati membri con la speranza di arrivare ad un punto di incontro tra tutti. Oltre ai 1.100 miliardi di euro previsti come iniezione finanziaria settennale, vorrebbe spendere 750 miliardi per la ricostruzione dell’Europa, un po’ troppo per il ministro federale delle finanze Olaf Scholz (SPD). Ma il fronte dei contrari vede in prima linea i cosiddetti Paesi “frugali” (Austria, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca) che, non solo vorrebbero abbassare l’ammontare totale del Recovery Found, ma vogliono assicurarsi che il denaro venga stanziato sotto forma di prestiti e non di sovvenzioni. Il timore è quello di subire ingenti perdite finanziarie a causa di quelle economie che faticano a raggiungere la produttività dei paesi nordici.

Altro tema caldo è la questione Brexit. In un articolo del giornale die Zeit si legge che la Gran Bretagna non è disposta a negoziare la sua sovranità e non vuole scendere a patti con l’UE. L’elenco delle questioni controverse va dalla pesca al commercio e ai diritti dei cittadini dell’UE in Gran Bretagna e viceversa. Tuttavia, se entro il 31 dicembre 2020 non si troverà un accordo sui rapporti futuri, la rottura potrebbe indebolire la posizione dell’UE a livello globale, soprattutto rispetto alle grandi potenze della Cina e degli Stati Uniti.

E la politica di asilo? Non c’è nulla di così controverso in Europa come i temi dei rifugiati e delle migrazioni. Il Tagesschau spiega come tutti concordino sulla necessità di una nuova legge sull’asilo, ma di quanto sia difficile attuarla. In particolare, sulla questione se i rifugiati debbano essere distribuiti in tutta l’UE, Stati dell’Europa dell’Est come l’Ungheria, la Polonia o la Slovacchia si oppongono categoricamente. Secondo il ministro federale dell’Interno Horst Seehofer, ove possibile, si dovrebbe decidere già alle frontiere esterne dell’UE se una persona che entra nel Paese ha diritto di asilo oppure no e i Paesi che non vogliono accettare i rifugiati dovrebbero mostrare altri tipi di solidarietà, per esempio quella finanziaria.

M.S., L.R.

AFRICA

Secondo quanto riportato da BBC Afrique, il neo-eletto presidente del Burundi Evariste Ndayishimiye ha preso le distanze dalle disposizioni del governo precedente, annunciando nuove misure per combattere la pandemia dovuta al coronavirus: il prezzo del sapone sarà ridotto del 50% affinché diventi accessibile alla maggior parte della popolazione; il prezzo dell’acqua sarà significativamente ridotto in tutte le città; chiunque presenti sintomi riconducibili al Covid-19 è invitato ad andare in ospedale, dove sarà visitato e curato gratuitamente; se vi è il sospetto di un focolaio in una regione, tutti gli abitanti dovranno fare il tampone.

EA.V.

In Angola, il giornale Angonotícias riporta il caso del giurista Inglês Pinto che ha difeso la necessità di creare, all’interno della società angolana, la “cultura” del saper dire di no in caso di violazione delle regole e dei diritti fondamentali. Pinto sostiene che bisogna avere questo tipo di coraggio politico poiché comporta un benessere mentale e una coscienza pulita. Successivamente, il giurista si riferisce all’ex presidente della Repubblica affermando che, probabilmente, non ha intenzionalmente violato le leggi ma che, come ogni essere umano, ha commesso un errore. Infatti, il figlio dell’ex presidente è accusato di appropriazione indebita di fondi pubblici, traffico di influenze illecite e riciclaggio di denaro.

M.P.

In Mozambico, a Montepuez, nel nord del Paese, è stata smantellata una rete di scavo illegale e vendita di pietre preziose che coinvolgeva una decina di persone tra cittadini mozambicani e non. Sono state sequestrate quattro tonnellate di pietre preziose in varie residenze e luoghi di vendita, così riporta DW. L’impresa che possiede le miniere nella zona, la Montepuez Ruby Mining, in passato aveva già denunciato la pericolosità dello scavo illegale, che a febbraio aveva comportato la morte di undici persone all’interno della propria impresa. La Ruby Mining ha classificato questo tipo di attività come “schiavitù moderna” a servizio di trafficanti internazionali. Inoltre, questa settimana il governo ha prorogato per altri trenta giorni lo stato d’emergenza mentre vi è stato una ripresa graduale delle lezioni, decisione contestata dall’opposizione, secondo cui ancora non ci sono circostanze sufficientemente sicure.

A Capo Verde, un giovane professore della Universidade de Cabo Verde, ha creato un sistema di droni per l’agricoltura e il rimboschimento dell’arcipelago. Érico Pinheiro Fortes, laureato alla Bridgewater State University negli USA, ha sviluppato il progetto come sua tesi magistrale. Lo scopo ultimo era finire il ciclo di studi per aiutare il suo Paese. Di fatto, è il primo a produrre droni a Capo Verde. Questo è anche un modo per attrarre giovani nel settore delle innovazioni, una grande sfida del governo che vorrebbe trasformare Cabo Verde in un “hub” di tecnologie, come riporta DW.

D.F.

Sameh Shoukry, il Ministro degli Esteri egiziano, nel suo discorso al Consiglio di sicurezza sulla crisi della “Diga del Rinascimento”, ha affermato che il suo Paese respinge la minaccia alla sicurezza idrica, come riportato dalla BBCArabic.

Shoukry ha aggiunto che l’Egitto ha fatto ricorso al Consiglio di sicurezza dopo quella che ha descritto come “intransigenza etiope” nei negoziati sulla diga, affermando che il suo Paese è di fronte a un “pericolo esistenziale” che minaccia l’unica fonte d’acqua e la vita di oltre 100 milioni di egiziani.

Il Ministro ha inoltre indicato che riempire la diga e farla funzionare unilateralmente, senza raggiungere un accordo che includa le misure necessarie per proteggere i diritti dei Paesi a valle, ovvero Egitto e Sudan, aumenterebbe la tensione nella regione e potrebbe provocare crisi e conflitti che ne minerebbero la stabilità.

“Anche se apprezziamo l’importanza di questo progetto, è necessario rendersi conto che un progetto di queste dimensioni, il più grande per generare energia idroelettrica in Africa, minaccia la presenza di milioni di egiziani e sudanesi”, ha affermato.

S.H.

MEDIO ORIENTE

La dichiarazione conclusiva del vertice trilaterale tra il leader russo, turco e iraniano sulla Siria ha confermato che il conflitto siriano non sarà risolto se non attraverso un processo politico guidato dai siriani con il sostegno delle Nazioni Unite, secondo quanto riportato dalla CNN Arabic.

Il presidente russo Vladimir Putin, il turco Recep Tayyip Erdogan e l’iraniano Hassan Rouhani hanno annunciato la loro opposizione a qualsiasi “agenda separatista” che minacci la sicurezza nazionale dei Paesi confinanti con la Siria e hanno sottolineato la necessità di facilitare il ritorno sicuro e volontario dei rifugiati siriani e degli sfollati, nonché il bisogno di riportare la serenità a Idlib attuando gli accordi relativi alla città.

“La nostra priorità in Siria è preservare la sua unità politica e la sovranità delle sue terre, in attesa di una soluzione permanente al conflitto”, ha detto Erdogan. Ha poi aggiunto che “la Turchia continuerà a impegnarsi per ripristinare sicurezza e prosperità in Siria”.

Il delegato dell’Arabia Saudita alle Nazioni Unite, Abdullah bin Yahya Al-Muallami, ha sottolineato la necessità di assumere una posizione internazionale unificata per porre fine alle irresponsabili azioni iraniane.

Secondo quanto rilasciato da Al-Muallami aSky News Arabia, si prevede che l’Iran aumenterà le sue attività destabilizzanti.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha quindi avviato le deliberazioni su una proposta degli Stati Uniti di estendere l’embargo sulle armi contro l’Iran, che scadrà il prossimo ottobre.

Tra i timori della Russia e della Cina, contrari alla proposta, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha sollecitato l’estensione dell’embargo, avvertendo di una grande minaccia alla stabilità in Medio Oriente.

Come confermato dalle Nazioni Unite, l’Iran, fornendo armi a diverse parti, ha violato l’embargo sulle armi che gli era stato imposto dall’accordo nucleare.

S.H.

AMERICA

A Washington, come riporta il New York Times, la Corte Suprema respinge la legge restrittiva sull’aborto in Louisiana, sostenendo il diritto costituzionale di una donna ad ottenerlo.

Nella storica causa Roe contro Wade del ‘73, la Corte aveva già stabilito il diritto costituzionale delle donne ad ottenere l’aborto, ma da allora le forze conservatrici degli Stati del Sud e del Midwest si sono adoperate per limitare severamente l’accesso a tali servizi, tramite alcune misure adottate con il pretesto della sicurezza.

Come si legge sul The Guardian, il Guttmacher Institute, che sostiene i diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva, si è espresso così in un tweet: “siamo sollevati che le persone in Louisiana possano ancora ottenere cure e celebrare questa vittoria per garantire il diritto all’aborto per tutti”.

La sentenza di lunedì è stata una grande vittoria per i sostenitori del diritto all’aborto e un potenziale colpo per le speranze di rielezione di Trump.

S.C, S.P

In Venezuela si stanno verificando vari fenomeni degni della nostra attenzione. In primo luogo, di primaria importanza è la notizia delle nuove elezioni parlamentari convocate da Nicolás Maduro per il 6 dicembre 2020, elezioni queste che erano già state previste ma di cui si temeva l’annullamento a causa del Covid. L’importanza di questo annuncio risiede nel fatto che da molto tempo il governo Maduro riceve pressioni internazionali per formare un esecutivo legittimo. Tuttavia, il Presidente, che presiede anche il Supremo Tribunale di Giustizia, si sarebbe accordato con una piccola fetta di dissidenti dell’opposizione per non dover nominare le autorità elettorali attraverso l’intera Assemblea Nazionale, dove prevale l’opposizione, non rispettando così la Costituzione. L’articolo integrale è disponibile su El País.

Rimaniamo in tema di governo Maduro, ma questa volta dal punto di vista internazionale e diplomatico. Sempre attingendo a El País, veniamo a conoscenza dell’espulsione da parte del Presidente dell’ambasciatrice dell’Unione Europea a Caracas, Isabel Brilhante Pedrosa. Questa ferma decisione è stata presa dopo alcune sanzioni emanate da Bruxelles nei confronti di 11 personalità politiche del Paese considerate affini al regime chavista. Maduro ha reagito adiratamente, scagliandosi anche contro l’ambasciatore spagnolo Jesús Silva, con il quale non corrono buoni rapporti dopo che quest’ultimo aveva accolto nella propria ambasciata il dissidente politico Leopoldo López. Agendo secondo queste linee, il Venezuela si trova sempre più isolato dal punto di vista internazionale, avendo rapporti a malapena con gli Stati Uniti e alcuni degli Stati più influenti dell’America Latina.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, il giornale Globo affronta il tema relativo al decreto firmato il 1 luglio dal presidente Jair Bolsonaro. Secondo il decreto, le misure di emergenza saranno prorogate per altri due mesi. Questi provvedimenti sono rivolti a lavoratori informali e beneficiari della Bolsa Família (contributi finanziari alle famiglie in stato di povertà). Il ministro dell’economia ha proposto di pagare quattro parcelle in più in due mesi, pari a 600 R$ al mese (98€ circa). Le misure sono state decretate ad aprile e inizialmente la durata prevista era di tre mesi. Il governo prevedeva un aiuto di 200 R$ (33€ circa) ma il senato ha deciso di incrementare la cifra a 600. La settimana scorsa, in una trasmissione, il presidente aveva presentato l’idea del suo governo di prorogare tre parcelle di 500, 400 e 300R$ ma il senato ha respinto la proposta.

M.P

In Canada, come riportato nel Journal de Québec, nei mezzi pubblici sarà presto obbligatorio l’uso della mascherina. L’annuncio del premier François Legault è stato apprezzato, anche se ritenuto poco tempestivo. La misura entrerà in vigore il 13 luglio e andrà osservata fino al 27 luglio. Il Québec è l’ultima area del Canada a prendere provvedimenti, poiché nel resto del Paese la mascherina è ormai da tempo obbligatoria nei luoghi pubblici chiusi. Secondo quanto riportato dal Journal de Montréal, i partiti di opposizione criticano il ritardo del Governo, esortando il Premier a essere più proattivo.

EA.V

ASIA

In Cina, come riportato dal Global times, La National Health Commission (NHC) ha pubblicato un progetto che mira alla revisione del regolamento relativo al trapianto di organi umani, che prevede modifiche alle norme in materia di appalti, un’equa ripartizione degli organi, una limitazione dell’età legale per la donazione e sanzioni in materia di tratta degli organi e trapianto illegale.

Per portare avanti il progetto, iniziato nel 2016, sono state consultate autorità sanitarie, istituzioni mediche, associazioni ed esperti.

Liu Changqiu, esperta di diritto sanitario e ricercatrice presso l’Accademia delle scienze sociali di Shanghai, ha osservato che la revisione contiene disposizioni utili per il futuro e indica la strada da seguire in relazione alla donazione e al trapianto di organi in Cina. Il progetto fornisce norme specifiche su come gli organi dei donatori devono essere acquisiti e assegnati ai destinatari, stabilendo che gli organi possono essere donati solo ai parenti del donatore e vieta a i minorenni di donare.

Ma Cai Yu, professore di giurisprudenza all’Università di Yunnan di finanze ed economia, ha suggerito che dovrebbe esserci flessibilità nel sistema. La donazione da parte dei minori dovrebbe essere consentita dopo aver superato determinate prove fisiche e psicologiche e dopo aver ottenuto il consenso dei genitori.

Verranno inoltre promulgate norme specifiche sul processo di approvvigionamento, trasporto e trapianto, per escludere la possibilità di costi aggiuntivi da parte del ricevente.

Gli organi verranno assegnati tramite il sistema di risposta ai trapianti e ai chirurghi non sarà consentito di modificare il sistema o utilizzare organi non assegnati tramite il sistema o da fonti poco chiare.

Prendere un organo senza il consenso di un individuo, sia esso adulto o minore, costituisce un crimine. Gli individui e le istituzioni coinvolti nel traffico di organi e nei trapianti illegali subiranno una sanzione da 8 a 10 volte più alta rispetto all’effettivo guadagno illegale e la sospensione della licenza per praticare i trapianti.

Liu ha osservato che i paesi occidentali hanno da tempo attaccato le pratiche di donazione e trapianto di organi in Cina e le hanno utilizzate come veicolo per criticare la Cina in materia di diritti umani.

“La revisione riflette il nostro desiderio di essere trasparenti e chiari, in modo tale che l’occidente non possa attarci in nessun modo”, ha detto Liu.

I dati mostrano che la Cina ha circa 300.000 pazienti in attesa di un trapianto di organi ogni anno.

G. R

OCEANIA

Secondo il The Guardian, l’Australia ha registrato 87 nuovi casi di Covid-19, di cui 73 nel Victoria e 14 nel Nuovo Galles del Sud.

Paul Kelly, vice direttore sanitario australiano, ha lodato il blocco di 10 codici postali a nord di Melbourne definendolo una “soluzione innovativa e proporzionata” per controllare l’epidemia. Inoltre, secondo Kelly è importante fare sul serio e muoversi velocemente e, in assenza di un vaccino, bisogna servirsi delle sole armi che si posseggono per combattere questo virus: testare, rintracciare e isolare, e Melbourne le sta usando.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

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Elezioni municipali in Francia: tra risultati storici e record di astensionismo   

Stampa francese

Il 28 giugno in Francia si è svolto il secondo turno delle elezioni municipali e i risultati elettorali non sono stati per niente scontati: interessanti novità percorrono ora la politica d’oltralpe.

Astensione record e ondata verde. Questi i due fattori più importanti delle municipali 2020, così commenta Le Figaro. Secondo diversi istituti di votazione, circa il 58,4% degli elettori non è andato alle urne, la massima astensione dal 1958. Ma questo round elettorale, segnato dalle eccezionali misure precauzionali dovute all’emergenza Covid, verrà ricordata senza dubbio per l’onda verde che si è sollevata e ha attraversato le principali città francesi come Lione, Marsiglia, Strasburgo e Bordeaux. Un vero successo elettorale per il partito ecologista EELV nato nel 2010.

A quanto pare il vero sconfitto di questa tornata elettorale è stato proprio il Presidente Emmanuel Macron, che secondo Le Monde sta affrontando in questo momento una tripla crisi: l’indebolimento della democrazia rappresentativa dovuto all’astensionismo, il crollo del “macronismo” stesso che non è riuscito ad affermarsi in nessuna grande città e lo strappo rispetto al gioco tradizionale incarnato dal voto ecologico. Possiamo dire che lo scandalo che aveva travolto il suo candidato Benjamin Griveaux, costretto a ritirarsi dalla corsa per la Capitale, ha avuto ripercussioni negative sullo stesso En Marche! A Parigi infatti, nove distretti su diciassette sono stati ottenuti da Anne Hidalgo, e i restanti otto dagli esponenti di destra. Quanto a Marine Le Pen, che si ritiene soddisfatta della sua vittoria a Perpignan – 120.000 abitanti – perché dimostra che RN è in grado di governare anche grandi comunità, non si registrano altre vittorie particolarmente rimarcabili. Vittoria importante è quella del primo ministro Édouard Philippe, che a Le Havre raccoglie il 58,83% dei consensi. Ad ogni modo, gli ambientalisti, che escono da queste elezioni come una forza politica leader, complice probabilmente anche il periodo che richiede una svolta più ecologica, rappresentano una energica opposizione. Tant’è che Macron ha subito ascoltato le proposte della Convenzione per il clima e, successivamente, prospettato l’ipotesi di un duplice referendum per l’ambiente. Il quotidiano però ammonisce sul fatto che il referendum possa trasformarsi a volte in voto sanzionatorio, citando i casi di Charles De Gaulle e Matteo Renzi. 

Stampa inglese e statunitense

È ad oggi a tutti evidente l’“onda verde” che ci sta travolgendo. Intendendo con essa il burrascoso movimento di stampo politico-ecologista che sta acquistando consistenza ed appeal mediatico. Caso emblematico ed estremamente attuale è quello che ha coinvolto la Francia negli ultimi giorni a seguito delle ultime elezioni municipali; una Francia che oggi rappresenta la “nuova frontiera” dell’ecologismo continentale.

Come riporta il New York Times, il principale vincitore di queste elezioni locali è risultato essere il partito ecologista dei Verdi, Europe Ecologie-Les Verts (EELV), il quale ha ottenuto i maggiori consensi nelle città di Lione, Bordeaux, Strasburgo, Poitiers, Besançon e Annecy. Queste elezioni hanno infranto le aspettative del presidente francese Emmanuel Macron, rappresentante del partito La République En Marche. Infatti, la candidata che correva per il ruolo di sindaco di Parigi, Agnès Buzyn, ha perso contro la socialista Anne Hidalgo. Dunque si può parlare di una vera e propria disfatta per Macron giacché è riuscito a conquistare solo Le Havre. La perdita così consistente di consenso manifesta lo sgretolamento di En Marche. The Guardian evidenzia che un altro partito che non può giudicarsi soddisfatto dei risultati delle elezioni è sicuramente il Rassemblement National, capitanato da Marine Le Pen; tantoché l’unica città rilevante, ovvero sopra i 100mila abitanti, ad essere guidata dal suo partito è Perpignan.

Il quadro presentato evidenzia l’inizio di una nuova fase storico-politica che ha visto i partiti favoriti essere travolti da, più che un’“onda verde”, uno “tsunami verde”.  

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:

Municipales 2020: un scrutin au bilan mitigé pour le Rassemblement National disponibile su https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/06/29/municipales-2020-un-scrutin-au-bilan-mitige-pour-le-rassemblement-national, consultato il 30/06/2020

Municipales: Paris, Marseille, Lyon… Les résultats du second tour dans les principaux points chauds disponibile su https://www.lefigaro.fr/elections/municipales/municipales-nbsp-paris-marseille-lyon-les-resultats-du-second-tour-dans-les-principaux-points-chauds, consultato il 30/06/2020

Après les élections municipales, Emmanuel Macron face à une crise démocratique disponibile su https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/06/29/apres-les-elections-municipales-emmanuel-macron-face-a-une-crise-democratique, consultato il 30/06/2020

Municipales 2020: avec EELV, une vague verte historique déferle sur les grandes villes françaises disponibile su https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/06/29/municipales-2020-une-vague-verte-historique-deferle-sur-les-grandes-villes-francaises, consultato il 30/06/2020

Elections municipales 2020: Paris plus que jamais coupée en deux disponibile su https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/06/30/municipales-paris-plus-que-jamais-coupee-en-deux, consultato il 30/06/2020

Municipales: une abstention record disponibile su https://www.lefigaro.fr/politique/municipales-une-abstention-record, consultato il 30/06/2020

Greens surge in French local elections as Anne Hidalgo holds Paris, disponibile su https://www.theguardian.com/world/2020/jun/28/voters-stay-away-from-second-round-french-local-elections, consultato il 01/07/2020


France’s Macron Takes Drubbing in Local Elections, Greens Surge, disponibile su https://www.nytimes.com/reuters/2020/06/28/world/europe/28reuters-france-election.html, consultato il 01/07/2020

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Vacanze e ripresa economica post-Covid, tensioni politiche e militari, tematiche LGBT, insicurezza alimentare, tradizioni culturali, sono solo alcune delle notizie internazionali trattate nella seguente rassegna stampa.

EUROPA

A Cadíz, in Spagna, si accendono le polemiche per l’esposizione della bandiera arcobaleno sulla facciata del municipio. Il simbolo della cultura LGBT è stato esposto nei giorni scorsi a sostegno delle manifestazioni organizzate in occasione della Semana del Orgullo. L’associazione Abogados Cristianos ha sporto denuncia contro il sindaco José María González per aver violato la sentenza del Tribunal Supremo che vieta l’utilizzo di bandiere non ufficiali sulle facciate di edifici pubblici e negli spazi all’aperto. La giudice Carmen Beardo ha disposto la rimozione del vessillo sottolineando che non c’è possibilità di inoltrare ricorso, ma il sindaco di Cadíz ha deciso di non rimuovere la bandiera fino a quando i servizi giudiziari comunali non avranno analizzato capillarmente la sentenza.

Come riportato da El País, la consigliera comunale Lorena Garrón dichiara: “Queste denunce evidenziano che il problema dell’odio è ancora vivo e attuale. Dinanzi ad atteggiamenti simili non possiamo rimanere indifferenti e non possiamo far altro che schierarci a favore dell’inclusione, della diversità e della libertà”.

Anche nelle città di Cáceres, Zaragoza e Valladolid, le amministrazioni pubbliche hanno esposto la bandiera arcobaleno e hanno ribadito la loro intenzione di non ritirarla dalle facciate dei propri palazzi.

L.C, M.D.F. e I.V

In Portogallo, dopo episodi di feste private caratterizzate da assembramenti e dal mancato rispetto delle distanze di sicurezza, sono stati lanciati i programmi dell’Operação Verão (Operazione Estate) e rafforzate le squadre della Polizia di Sicurezza Pubblica e della Guardia Nazionale Repubblicana.

Come si legge dal Diário de Notícias, l’operazione già esisteva ma è stata adattata alle condizioni dettate dall’emergenza. Proibiti raggruppamenti di oltre 20 persone (numero ridotto a 10 nell’area di Lisbona), obbligatorio l’utilizzo della mascherina e proibita sia la vendita di bevande alcoliche fuori dagli stabilimenti sia il loro consumo per strada. Il mancato rispetto di queste regole comporterà una multa tra i 100 e i 500 euro. Verranno vigilati anche gli spostamenti per le aree di interesse turistico, tra cui le spiagge. Inoltre, è stata creata un’app affinché i cittadini possano controllare l’affluenza e le condizioni atmosferiche dei luoghi d’interesse, nella speranza che questo aiuti a non sovraffollare le spiagge, come riporta Expresso. Per il momento, l’app, scaricata da circa 243 mila persone, consente il controllo di 41 spiagge in totale.

D.F

In Svizzera, le maggiori aziende hanno a disposizione un anno per monitorare gli stipendi dei loro dipendenti e individuare eventuali discriminazioni retributive. Il 1° luglio entrerà in vigore la riforma della legge sulla parità salariale, aspramente contestata in Parlamento. Secondo quanto riportato dal quotidiano 24 Heures, la versione finale della riforma adottata è molto debole: riguarda solo lo 0,9% delle imprese del Paese, non prevede sanzioni in caso di discriminazione e le aziende dovranno semplicemente informare i propri dipendenti dei risultati.

EA.V

In Francia, come riportato dal quotidiano Le Monde, le municipali di Parigi del 2020 si concludono con la vittoria al secondo turno di Anne Hidalgo e la disfatta di Agnès Buzyn. La  sua rivale, Rachida Dati, salva l’onore della destra, mentre la candidata macronista non viene nemmeno eletta al Consiglio di Parigi. Nel resto della Francia, con la vittoria a Lione, Bordeaux, Strasburgo, Poitiers o Grenoble, e la partecipazione alla vittoria a Parigi, gli ambientalisti si stanno affermando come una forza politica di primo piano. Sempre secondo Le Monde, il successo dei verdi è un evento di portata storica. Europe Ecologie-Les Verts (EELV) non è più lo stesso partito dopo il secondo turno delle elezioni municipali del 28 giugno. Con una piccola struttura composta da quattro personalità, senza deputati all’Assemblea Nazionale, l’EELV ha spopolato in molte grandi città, diventando un’importante forza di opposizione a Emmanuel Macron.

S.C


In Belgio, Tintin, celebre personaggio belga dei fumetti, è al centro di una discussione riguardo alla seconda pubblicazione dell’opera di Hergé «Tintin au Congo». Come riporta Le soir, il deputato di Bruxelles Kalvin Soiresse Njall ha sottolineato l’evidente richiamo alla colonizzazione del Congo e al razzismo; pertanto, ha proposto di aggiungere un testo di contestualizzazione all’inizio dell’album, trovando il consenso dell’editore delle avventure di Tintin.

S.C

In Russia quest’anno, nel 75° anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica le peculiari condizioni epidemiologiche in Russia hanno costretto il presidente Putin a rimandare tramite decreto presidenziale le celebrazioni della Parata della Vittoria che si festeggia ogni anno il 9 maggio. La scelta del 24 giugno come data sostitutiva non è casuale: 75 anni fa in questa giornata sfilavano i vincitori della Seconda Guerra Mondiale.

La Parata si è tenuta il 24 giugno sulla Piazza Rossa di Mosca e in altre località della Russia. L’ evento ha registrato ascolti record: quasi 17 milioni di telespettatori vi hanno assistito. Il presidente Putin, commentando l’esito positivo della sfilata, si è complimentato con il personale militare e organizzativo.

Nel corso della sfilata sono state anche presentate moltissime attrezzature militari innovative e mai viste in precedenza, definite dai media cinesi come “veicoli letali”. Insieme a queste, hanno sfilato antichi carri armati risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Questo è segno del profondo rispetto e gratitudine che la Russia dimostra nei confronti dei suoi “eroi di ferro” che hanno combattuto durante la Grande Guerra Patriottica.

Guardando come in Russia risuonano i grandi problemi a livello globale, in un periodo contrassegnato dalle manifestazioni pride della comunità LGBT in tutto il mondo, è interessante riportare che nella Federazione i cittadini sono chiamati al voto per esprimere la loro approvazione o il loro dissenso nei confronti di un pacchetto di emendamenti alla costituzione che prevedono un rafforzamento delle istituzioni e dei valori tradizionali: tra questi vi è la possibilità di rielezione dell’attuale presidente in carica, Putin, dopo due mandati consecutivi e l’affermazione del matrimonio tra uomo e donna, che non lascia margine ai matrimoni gay.

Il 25 giugno sono iniziate le elezioni e, secondo il quotidiano Novaja Gazeta in quattro giorni si sono recati alle urne più di 40 milioni di persone. L’affluenza più significativa è stata registrata nella regione di Tuva, a confine con la Mongolia, nonostante in questi territori la situazione epidemiologica rimanga sfavorevole con 126 casi di nuovi infetti in sole 24 ore. Anche i cittadini della Repubblica Cecena e della regione del Tambov hanno partecipato attivamente alla votazione.
Un contributo rilevante è stato fornito dalla possibilità di votazione online, introdotta a seguito della pandemia per garantire il distanziamento sociale, che ha consentito ad oltre un milione di persone di partecipare al voto sulla riforma costituzionale.

S.N., D.S.

Nel Regno Unito il Primo ministro Boris Johnson ha esposto i suoi piani per una ripresa economica post-lockdown, includendo una nuova task force che si occuperà di accelerare la costruzione di ospedali, scuole e strade.

Nonostante ciò il Partito Laburista ha accusato il modo in cui il governo ha gestito la pandemia e ha commissionato una nuova analisi della Biblioteca della Camera dei Comuni, la quale suggerisce che i livelli di disoccupazione potrebbero salire a quote mai viste dagli anni Ottanta – superando il picco di 3,3 milioni del 1984 sotto Margaret Thatcher.

Ed Miliband, leader del Partito Laburista, ha riferito alla BBC che c’è bisogno di un ponte tra la fine del piano di licenziamento e un programma per la creazione di posti di lavoro.

Inoltre, il premier ha annunciato martedì che pub, ristoranti e alberghi potranno riaprire a partire dal 4 luglio, ma il comunicato è stato criticato da alcune aziende – come le palestre al coperto – che non sono state incluse nella lista. Il Ministro degli Interni Priti Patel ha incoraggiato le persone ad andare nei pub, esortando i clienti ad “essere responsabili” e a mantenere la distanza sociale e una corretta prassi in materia di igiene.

Nel frattempo, come si legge su BBC News, Leicester potrebbe trovarsi ad affrontare un blocco localizzato dopo un aumento dei casi di coronavirus. Il sindaco, Sir Peter Soulsby, ha detto che la città ha ricevuto gli ultimi dati del governo che dovrebbero mostrare quali aree sono state “influenzate negativamente” dal virus e quindi potrebbe essere necessario introdurre misure di isolamento.

S.C., S.P.

Gelato, spaghetti, sole e mare –in molti non desiderano altro che una bella vacanza in Italia. Ai cittadini tedeschi piace molto viaggiare. Da quanto emerge su Statista, nel 2018 circa 55 milioni di persone hanno intrapreso una vacanza di una durata pari ad almeno 5 giorni, si trattava dell’anno con il maggior numero di viaggiatori dalla Repubblica Federale Tedesca. Tra le attività preferite restano ancora le visite di città famose, escursioni di vario tipo, giri in bicicletta, crociere, su tutte però, le vacanze al mare. Tuttavia, a seguito della diffusione del virus, che rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica, le opportunità di viaggiare e trascorrere le ferie fuori dalla propria abitazione sono state fortemente limitate.

Secondo quanto riportato da SpiegelReise, hanno subito un boom: per la prima volta, dopo il diffondersi del Coronavirus, la nave da crociera “FridtjofNansen” è partita dal porto di Amburgo. La nave, della compagnia di navigazione norvegese Hurtigruten, era in partenza per i fiordi norvegesi, le isole Lofoten e Capo Nord, con a bordo solo 150 passeggeri. A causa del virus, la cui diffusione non si è ancora arrestata in Germania, Hurtigren ha adottato adeguate misure di sicurezza e prevenzione. Sono stati installati divisori di plastica ed incollati degli adesivi sul pavimento per indicare la distanza di almeno 1 metro, il bar di bordo resta chiuso e non è possibile usufruire del buffet. Le restrizioni sono state applicate anche alla sauna, piscine e sale fitness della struttura. Non risulta necessario indossare le mascherine a bordo.

Come riferisce ndr.de, è possibile recarsi e viaggiare in alcuni Länder tedeschi come nel Niedersachsen, Schlewig-Holstein, Mecklenburg-Vorpommern e nella città di Amburgo. Tuttavia, pianificare con certezza una vacanza per l’estate 2020 risulterà difficile. I viaggi domestici sono possibili, ma sempre con delle restrizioni. Quando si è diretti all’estero, tutto dipende fortemente dalla destinazione scelta. Molti tour operator stanno gradualmente riprendendo le normali operazioni e anche il traffico aereo si sta lentamente riprendendo. Nonostante tutte le restrizioni, alcuni temerari tedeschi si sono recati in Italia: gli ombrelloni in spiaggia devono essere sufficientemente distanti e si deve prenotare la postazione in anticipo tramite un’applicazione. Gli alberghi si avviano lentamente e il grado di aperura varia da regione a regione. La mascherina deve essere sempre portata con sé ed indossata e i disinfettanti sono reperibili ovunque.

M.S., L.R.

AFRICA

Come riportato dal giornale BBC Afrique, il Ministro della salute della Repubblica Democratica del Congo ha ufficialmente proclamato la fine della decima epidemia di Ebola. L’epidemia è stata dichiarata il 1° agosto 2018 nell’est del Paese. Per la prima la volta, durante il periodo di contagio, la vaccinazione è stata effettuata a più di 320.000 persone:  l’OMS ha trattato l’epidemia come emergenza sanitaria internazionale temendo si diffondesse nei Paesi limitrofi.

EA.V.

In Angola, il Jornal de Angola riporta i dati relativi alle violenze domestiche degli ultimi cinque mesi. Infatti, nella provincia di Luanda, sono stati registrati 366 casi, dei quali 92 per percosse, 68 di violenza psicologica, 67 denunce per minacce di morte, 20 per abbandono familiare, 20 per mancanza di credito alimentare, 8 per abbandono familiare. Il Ministero dell’Interno, prendendo in considerazione i primi cinque mesi, ha dichiarato che quest’anno si sono registrati 309 casi in meno rispetto ai 675 dell’anno precedente. Le vittime dai 0 ai 12 anni sono 102, mentre quelle dai 13 anni in su sono 206, poiché l’età dei carnefici oscilla tra i 16 e i 62 anni.

M.P.

Ci troviamo in Libano, dove il Ministro degli Esteri libanese, Nassif Hitti, ha in programma di convocare l’ambasciatore americano a Beirut, Dorothy Shea, a seguito delle dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo su Hezbollah. Successivamente è stato presentato un reclamo da un deputato del blocco che rappresentava Hezbollah in Parlamento e il Governo sta prendendo “azioni immediate” contro di esso, ha sottolineato la CNN Arabic.

L’agenzia di stampa nazionale libanese ha rivelato l’intenzione di convocare l’ambasciatore americano, Shea, a inizio settimana, sulla base delle “sue recenti dichiarazioni”.

L’ambasciatore americano aveva infatti dichiarato in un’intervista a un canale televisivo che Washington era “preoccupata” per il ruolo di Hezbollah nel Paese, accusando il segretario generale del partito, Hassan Nasrallah, di “minacciare la stabilità” del Libano e colpevolizzando il partito di “impedire qualsiasi soluzione economica” in un Paese già devastato dalla crisi”.

Il presidente algerino Abdelmajid Tebboune ha commentato l’attacco che ha portato alla morte di un ufficiale e un soldato dell’esercito algerino, la scorsa settimana.

In una dichiarazione, il Ministero della Difesa algerino ha annunciato che le due vittime sono state uccise da un’esplosione di mine durante un’operazione di perlustrazione nella città di Medea, 80 km a sud della capitale, come riportato da Sky News Arabia.

La dichiarazione sottolineava che “durante un’operazione di ricerca e perlustrazione condotta dai distaccamenti dell’esercito popolare nazionale nello stato di Medea e in seguito all’esplosione di una mina terrestre fabbricata tradizionalmente, hanno perso la vita due soldati, il capitano Bin Ismail Fateh e il primo caporale Khalidi Zakaria”.

In un tweet, il Presidente algerino ha commentato l’avvenuto affermando che “Ancora una volta, la mano del tradimento e del terrorismo ha colpito portando via due anime pure dal branco di leoni in servizio per difendere la loro patria”.

S.H.

MEDIO ORIENTE

Il World Food Programme stima che 9,3 milioni di siriani si trovino attualmente in uno stato di insicurezza alimentare, con un aumento di 1,4 milioni di persone negli ultimi sei mesi.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dall’organizzazione, “alcuni fattori dannosi sono rappresentati dalla recessione economica, dal crollo dell’economia libanese, che è uno dei ponti vitali dell’economia siriana, e dalle procedure di chiusura causa Covid-19 che hanno portato all’aumento dei prezzi degli alimenti di oltre il 200% in meno di un anno”.

L’organizzazione ha confermato che i prezzi dei prodotti alimentari sono circa 20 volte superiori rispetto alla situazione precedente alla crisi. Prima dell’inizio del conflitto, infatti, il prezzo di base era di 4 mila sterline siriane mentre ora ammonta a 76 mila sterline siriane. Le famiglie siriane sono costrette ad adottare duri metodi per sopravvivere: come la riduzione dei pasti, la riduzione delle quantità di cibo, la vendita di beni e l’aumento della richiesta di prestiti, come riportato dalla CNN Arabic.

S.H.

AMERICA

Negli Stati Uniti si sono riaccese nuove polemiche contro Trump. Il Presidente è molto attivo sui social, in particolare su Twitter, che usa per rivolgersi al Paese con toni spesso forti.

Ciò che è accaduto recentemente riguarda proprio un suo tweet: nell’articolo del NDTV si parla della condivisione di un video di uno scontro tra i suoi sostenitori e i manifestanti anti-Trump in cui si sente urlare “potere bianco”.

Secondo CNBC,il video riguarderebbe un gruppo di residenti in Florida conosciuto come The Villages nel quale si sente un uomo urlare lo slogan contro i manifestanti anti-Trump.

Il tweet è stato in seguito rimosso e il portavoce della Casa Bianca Deere ha tentato di minimizzare affermando che al momento della pubblicazione il Presidente non si sarebbe reso conto della sua gravità, come si legge su CNN.

S.C, S.P

L’America Latina, sempre più agonizzante per il continuo aumento di casi di Covid-19, sta vivendo momenti estremamente delicati.

Secondo la BBC, lo scorso venerdì 26 giugno 2020, uno dei quartieri più benestanti di Città del Messico si è svegliato immerso in una violenta sparatoria che sembrerebbe, secondo Omar García Harfuch, segretario della Sicurezza della capitale, un attentato finito male: essendo lui stesso presente durante l’attacco e rimasto ferito da quanto accaduto, non ha dubbi su quanto dichiara e conferma la morte di tre persone.

Rimaniamo nel paese per raccontare anche qualche dettaglio sul terremoto di magnitudo 7.5 che ha scosso lo Stato partendo dalle coste più a sud: Hoy conferma almeno sei morti e quattro feriti, oltre alla grande paura che ha provocato alla popolazione già intimorita dal Covid-19. 

In Colombia, invece, la situazione è totalmente opposta: seguendo quanto riportato dalla BBC, il silenzio per le strade risulta quasi assordante e sempre più irritante da sopportare. A Bogotá, soprattutto, riportiamo la testimonianza di Diego Martorell, un venezuelano che, ritrovatosi senza lavoro, con disponibilità economiche molto ristrette e padre di tre figli, trascorre le sue giornate a vendere borse della spazzatura in giro per la città. La particolarità? Per farsi notare, annuncia il suo arrivo gridando con carisma e rompendo il vuoto che fino a quel momento risiedeva in quella strada.

Scorriamo pagina, cambiamo argomento e consultiamo El País, che ci trasporta metaforicamente in Venezuela, dove strutture pubbliche sono state prese di mira da vandali e sciacalli che, approfittando della quarantena obbligatoria, non hanno perso tempo e si sono divertiti a incendiare biblioteche e università.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, il Ministero della Salute ha scoperto che la prima vittima di coronavirus, risale al 12 marzo e non al 16 come tutti credevano. La notizia è stata riportata dal giornale Globo, dopo aver ricevuto i risultati degli esami effettuati in laboratorio. La vittima era una paziente di 57 anni di San Paolo. Si trovava nell’ Hospital Municipal Doutor Carmino Cariccio nella zona est della città, dove era ricoverata dal giorno prima. Il Ministero ha spiegato che ci potrebbero essere delle divergenze nel conteggio dei deceduti a causa del tempo impiegato per confermare e registrare ogni caso nel sistema per il monitoraggio della pandemia. Ci sono 3.972 decessi da dover confermare se deceduti per coronavirus o a causa di altri virus.

M.P

In Canada, secondo quanto riportato dai quotidiani Journal de Québec e Journal de Montréal, un centinaio di studenti e lavoratori stranieri si sono riuniti a Québec e Montréal per opporsi alla riforma del PEQ (Programme de l’Expérience Québécoise). Fino ad ora, il programma ha permesso agli studenti internazionali e lavoratori temporanei di ottenere più rapidamente la residenza permanente. Con la controversa riforma del PEQ, che dovrebbe entrare ufficialmente in vigore nei prossimi giorni, studenti e lavoratori non otterranno la residenza permanente in meno di cinque anni.

EA.V

ASIA

La scorsa settimana, a Timor Est una sessione parlamentare è stata interrotta a causa di scontri verbali e fisici tra due deputate riguardo l’impiego del portoghese nell’aula, come riporta il Diário de Notícias. Tuttavia, malgrado la Costituzione permetta l’utilizzo del portoghese all’interno delle istituzioni, questa lingua non è parlata né dominata da una buona parte della popolazione che, invece, presenta il tetum come lingua madre.

D.F.

La Festa delle barche drago (龙船节, pinyin lóngchuánjié), chiamata anche festa di Duanwu (端午节pinyin duānwǔjié) è una festa tradizionale cinese che si tiene il quinto giorno del quinto mese del calendario cinese;

Secondo la tradizione, la festa viene celebrata per commemorare la morte dell’alto funzionario e poeta patriottico Qu Yuan (屈原), vissuto nel periodo degli Stati Combattenti (战国, pinyin Zhànguó), nell’antico stato di Chu ( 楚). La leggenda narra che il poeta, una volta scoperto che la sua amata patria era stata sconfitta in battaglia dallo stato rivale di Qin, perdendo così la propria indipendenza, si suicidò buttandosi nel fiume Miluo (汨罗江, pinyin Mìluójiāng).

Gli abitanti del luogo si precipitarono a salvarlo remando con tutta la forza che avevano a bordo di lunghe e strette canoe chiamate, appunto, barche drago. Per impedire ai pesci di divorarne il corpo, inoltre, essi gettarono loro del cibo e tentarono di allontanarli spaventandoli con il suono dei tamburi e con il rumore dei remi sbattuti in acqua.

Da questi eventi sarebbe quindi nata la tradizione della festa, che prevede la corsa delle barche drago, accompagnate da gong e tamburi; I vincitori della gara possono contare su prosperità e felicità.  Durante la festa, inoltre, si consumano involtini di riso chiamati zongzi (粽子), che simboleggiano il cibo gettato in acqua per nutrire i pesci.

Secondo il Global Times, l’’industria del turismo cinese ha registrato una costante ripresa durante i

tre giorni di festa di quest’anno, con un rimbalzo dei viaggi pari a circa il 50 percento del livello dell’anno scorso. La ripresa è avvenuta nonostante un picco nei casi di coronavirus a Pechino, il che fa ben sperare per il mercato dei consumi della Cina.

Il rimbalzo del settore turistico ha rafforzato la fiducia del mercato e ha dimostrato che l’industria, nonostante sia estremamente sensibile, è anche altamente resistente agli shock esterni.

I dati raccolti, mostrano che i cinesi sono pronti a viaggiare, rispettando le regole e prenotando prima di partire, nello sforzo di prevenire i contagi.

Tian Yun, vicedirettore della “Beijing Economic Operation Association” ha affermato che, nonostante una ripresa più lenta del previsto nel settore dei servizi per l’intero anno, la produzione cinese potrebbe riprendersi al 90%, fornendo un forte impulso all’economia locale.

G. R

OCEANIA

In Australia sono stati registrati 75 nuovi contagi da Covid-19 nello stato del Victoria, arrivando a un totale di 2099 casi confermati. Secondo quanto riportato da 9News, il Direttore sanitario Sutton teme che la situazione peggiorerà ulteriormente, rivolgendosi in particolare ai giovani che sembrano essere i soggetti più colpiti.

Come si legge su ABC News, il Ministro della Salute Mikakos ha dichiarato che gli ultimi casi sono concentrati prevalentemente in una decina di sobborghi di Melbourne con alto rischio di trasmissione all’interno della comunità. Lo stato del Victoria vive il suo tredicesimo giorno consecutivo di aumento dei contagi dall’inizio della pandemia.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)