La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Tra le notizie internazionali presentate nella seguente rassegna stampa troviamo temi relazionati alla politica, alla società e, soprattutto, alla vita post-Covid nel mondo.

EUROPA

La Spagna sta provando ad aiutare il settore terziario con agevolazioni e incoraggiamenti. Secondo quanto riportato da El País, i comuni dei quasi 8000 km di litorale spagnolo stanno cercando in tutti i modi di rendere i loro stabilimenti sicuri, ma la nostra attenzione ricade soprattutto su Vejer de la Frontera (vicino a Cadice), dove sono stati riservati 150 metri di spiagge da dedicare ai bagnanti che hanno superato i 65 anni di età o che hanno disabilità per tentare di minimizzare al massimo il rischio di contagio.

Per i più appassionati di camminate, ma anche per i più religiosi, dal primo luglio tornano a essere aperti gli alberghi, la Cattedrale e le Oficinas de los peregrinos situati nei vari sentieri famosi per comporre il cammino di Santiago. In un’intervista di Isaías Calvo per 20 Minutos, il direttore della Sociedad Anónima del Plan Xacobeo afferma di essere ottimista e considera questa una grande opportunità per dar enfasi a tutti i fattori turistici che ogni anno attraggono migliaia di pellegrini, quali il contatto con la natura, gli spazi all’aria aperta e la sicurezza dei percorsi stessi. Calvo rassicura anche che verranno condotti i controlli necessari imposti dai protocolli sanitari e verrà anche mantenuta la distanza di sicurezza, pur trovandosi in un “grande spazio comune”.

L.C, M.D.F. e I.V

In Svizzera, durante la crisi sanitaria dovuta al Covid-19, i cinque ospedali universitari di Losanna, Ginevra, Berna, Basilea e Zurigo hanno dovuto affrontare diverse problematiche di natura finanziaria. Secondo quanto riportato da RTS, questi ospedali hanno subito una perdita che ammonta a 290 milioni di franchi, mentre i costi aggiuntivi strettamente legati alla pandemia raggiungono i 66 milioni di franchi. Ciò nonostante, il Presidente della direzione del comitato direttivo di Insel Gruppe ha dichiarato che il sistema sanitario del Paese è esemplare e che gli ospedali sono riusciti a gestire la situazione senza troppi problemi.

EA.V

In Francia, come riporta il quotidiano Le Figaro, sta destando indignazione lo scandalo che ha travolto la società di sicurezza e di intervento (CSI) di Seine-Saint-Denis, la quale dovrà rispondere ad accuse pesanti: gli agenti di polizia sono sospettati di essere coinvolti in atti di violenza illegittima, estorsione e furto di droga. La notizia sta generando un ampio eco mediatico poiché l’unità di polizia del 93° distretto dovrebbe essere una delle punte di diamante dello Stato nella lotta contro le organizzazioni criminali e l’economia sommersa.

In Belgio, come affermato nel quotidiano Le soir, il numero di contagi legati al coronavirus diminuisce progressivamente: fra il 25 giugno e il 2 luglio, con una media di 84 nuovi casi al giorno, è stata registrata una diminuzione del 10% rispetto ai sette giorni precedenti. Come riportato nel medesimo giornale, l’epidemiologo Marc Van Ranst ha ricordato che non si deve abbassare la guardia rispetto al pericolo di contagio. L’Unione Europea ha aperto le frontiere a una quindicina di paesi, ma per l’epidemiologo non è ancora il momento di prendere l’aereo e questa apertura comporta molti rischi.

S.C

In Russia si conclude ufficialmente la settimana di votazioni in merito alla serie di modifiche costituzionali: il 1° luglio, dopo l’analisi della totalità dei voti, si è appreso che l’affluenza alle urne è stata del 65% e che i voti favorevoli ammontano al 77,92% contro quelli dell’opposizione, numero esiguo che ammonta al 21,27%. Tutti coloro in possesso del diritto al voto (109 milioni di persone) sono stati incoraggiati e talvolta anche facilitati, come dimostra la possibilità di voto esteso a casa, nell’espressione della propria preferenza. 

Forte di una tale approvazione, il capo dello Stato, Vladimir Putin, non può che vedere il suo potere ancora più centralizzato e influente. Tra i cambiamenti introdotti vi sono la possibilità per il Presidente di licenziare i giudici della Corte Costituzionale e nominare non più 17, ma 30 senatori, tra cui 7 a vita ed il prolungamento del suo mandato confermato fino al 2036.

Dopo l’annuncio dei risultati finali e la pubblicazione ufficiale della legge sugli emendamenti, il documento entrerà in vigore immediatamente.

Come si evince dal quotidiano Novaja Gazeta, il consenso è stato ottenuto in parte attraverso metodi amministrativi, con la legge fondamentale di indicizzazione annuale delle pensioni, dall’altra attraverso la distribuzione diretta di denaro, lotterie e minacce. Ciò spiega le proteste a Mosca e a San Pietroburgo che si sono svolte durante l’ultimo giorno di votazioni.

“Eravamo stati informati in anticipo di quanto sarebbe stata l’affluenza e i numeri stanno emergendo ora perfettamente […] In Russia c’è un’imitazione del voto popolare, dove i risultati sono noti in anticipo”. Così si esprime Fedor Krashennikov, scrittore per il forum “The Free Russia”, e solo una tra le varie voci critiche a riguardo del suddetto plebiscito. Egli conclude affermando che “tutti coloro che hanno ficcato il naso in questi affari hanno incontrato risentimento e resistenze, mentre chi si è impegnato troppo attivamente ci ha rimesso la salute”.

Volgendo lo sguardo verso il campo della sanità, una nuova minaccia epidemica spaventa la Russia. Al confine orientale della Federazione, infatti, nella zona occidentale della Mongolia nella regione di Ajmag, sono stati riscontrati due casi di peste bubbonica. Una coppia di etnia kazaka ha infatti consumato la carne cruda di un roditore simile alla marmotta, responsabile della trasmissione del virus. Le autorità mongole hanno immediatamente messo in quarantena le regioni di Altaj e Tuva per scongiurare altri contagi. L’Ambasciata russa a Ulan Bator ha rilasciato una dichiarazione per assicurare che le autorità mongole hanno immediatamente adottato ogni provvedimento necessario per la sicurezza dei cittadini. Non sono ancora certi i dati sulla presenza di turisti russi nella regione che è stata preventivamente chiusa al traffico internazionale e turistico. Tuttavia, secondo l’infettivologa Sophia Rusanova, un’epidemia di peste bubbonica nella Mongolia occidentale non costituirebbe pericolo immediato per la popolazione russa: “Prendendo tutte le misure necessarie, la malattia non si diffonderà. Inoltre, l’uso moderno di antibiotici impedisce alla malattia di degenerare nelle sue forme più aggressive, quali infezioni polmonari.”

S.N., D.S.

Il Regno Unito sta valutando la possibilità di un piano di ritorno a scuola per migliaia di studenti inglesi. Secondo lEvening Standard, si prevede il rientro a settembre attenendosi a un calendario adattato alle esigenze dei vari istituti. Nuove misure di sicurezza saranno varate seguendo le nuove linee guida del Dipartimento per l’Istruzione.

Come riporta BBC News, l’orario delle lezioni si baserà principalmente sulla divisione in fasce d’età dove gli alunni verranno raggruppati mantenendo così il distanziamento sociale. Tuttavia, come si legge su The Telegraph, molte famiglie sono propense a non mandare i propri figli a scuola nonostante il Governo abbia imposto l’obbligo di frequenza e sanzioni per i trasgressori. Secondo un recente sondaggio, solo il 62% delle scuole sarebbero state pronte ad accogliere nuovamente i loro studenti e più di un terzo lo avrebbero fatto solo per alcuni di essi.

Anche in Irlanda il Governo teme che non tutti gli studenti potranno frequentare il nuovo anno scolastico a causa del distanziamento di un metro che, come sottolinea The Irish Times, comporterebbe una frequenza parziale per molti studenti. Il Dipartimento dell’Istruzione dell’Irlanda ha dunque dichiarato che il rispetto della distanza non sarà obbligatoria per gli alunni frequentanti la scuola primaria.

Il ministro dell’istruzione Norma Foley è decisa a sostenere il sistema educativo facendo in modo di accogliere studenti e personale in un ambiente più sicuro fornendo linee guida chiare per la pianificazione del rientro, come riportato da Indipendent.ie.

S.C., S.P.

Dal 1 luglio fino al 31 dicembre passa ufficialmente nelle mani della Germania la Presidenza del Consiglio UE. Ad inizio settimana il presidente francese Macron era giunto a Meseberg per discutere con la cancelliera Merkel proprio della Presidenza del Consiglio UE. Secondo quanto riporta Der Spiegel, i punti chiave di una politica che prende il via in uno dei momenti più drammatici della storia mondiale sono una grande sfida per tutti: in primis si penserà a tirar fuori l’Europa dalla crisi coronavirus attraverso la creazione di un fondo per la ripresa pari a 500 miliardi e destinato ai Paesi più colpiti dalla pandemia. È imperniato su questo il vertice del Consiglio UE in programma il 17 e il 18 luglio. In più, deve essere affrontata la questione Brexit e con essa tutti i danni che ne conseguiranno per l’economia europea. Il piano economico europeo intitolato “Quadro finanziario pluriennale per l’Ue dal 2021 al 2027” è stato analizzato dai vertici in ogni suo dettaglio per settimane. La stessa presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, ha più volte informato ciascuno dei capi di Stato e di Governo dei 27 Stati membri con la speranza di arrivare ad un punto di incontro tra tutti. Oltre ai 1.100 miliardi di euro previsti come iniezione finanziaria settennale, vorrebbe spendere 750 miliardi per la ricostruzione dell’Europa, un po’ troppo per il ministro federale delle finanze Olaf Scholz (SPD). Ma il fronte dei contrari vede in prima linea i cosiddetti Paesi “frugali” (Austria, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca) che, non solo vorrebbero abbassare l’ammontare totale del Recovery Found, ma vogliono assicurarsi che il denaro venga stanziato sotto forma di prestiti e non di sovvenzioni. Il timore è quello di subire ingenti perdite finanziarie a causa di quelle economie che faticano a raggiungere la produttività dei paesi nordici.

Altro tema caldo è la questione Brexit. In un articolo del giornale die Zeit si legge che la Gran Bretagna non è disposta a negoziare la sua sovranità e non vuole scendere a patti con l’UE. L’elenco delle questioni controverse va dalla pesca al commercio e ai diritti dei cittadini dell’UE in Gran Bretagna e viceversa. Tuttavia, se entro il 31 dicembre 2020 non si troverà un accordo sui rapporti futuri, la rottura potrebbe indebolire la posizione dell’UE a livello globale, soprattutto rispetto alle grandi potenze della Cina e degli Stati Uniti.

E la politica di asilo? Non c’è nulla di così controverso in Europa come i temi dei rifugiati e delle migrazioni. Il Tagesschau spiega come tutti concordino sulla necessità di una nuova legge sull’asilo, ma di quanto sia difficile attuarla. In particolare, sulla questione se i rifugiati debbano essere distribuiti in tutta l’UE, Stati dell’Europa dell’Est come l’Ungheria, la Polonia o la Slovacchia si oppongono categoricamente. Secondo il ministro federale dell’Interno Horst Seehofer, ove possibile, si dovrebbe decidere già alle frontiere esterne dell’UE se una persona che entra nel Paese ha diritto di asilo oppure no e i Paesi che non vogliono accettare i rifugiati dovrebbero mostrare altri tipi di solidarietà, per esempio quella finanziaria.

M.S., L.R.

AFRICA

Secondo quanto riportato da BBC Afrique, il neo-eletto presidente del Burundi Evariste Ndayishimiye ha preso le distanze dalle disposizioni del governo precedente, annunciando nuove misure per combattere la pandemia dovuta al coronavirus: il prezzo del sapone sarà ridotto del 50% affinché diventi accessibile alla maggior parte della popolazione; il prezzo dell’acqua sarà significativamente ridotto in tutte le città; chiunque presenti sintomi riconducibili al Covid-19 è invitato ad andare in ospedale, dove sarà visitato e curato gratuitamente; se vi è il sospetto di un focolaio in una regione, tutti gli abitanti dovranno fare il tampone.

EA.V.

In Angola, il giornale Angonotícias riporta il caso del giurista Inglês Pinto che ha difeso la necessità di creare, all’interno della società angolana, la “cultura” del saper dire di no in caso di violazione delle regole e dei diritti fondamentali. Pinto sostiene che bisogna avere questo tipo di coraggio politico poiché comporta un benessere mentale e una coscienza pulita. Successivamente, il giurista si riferisce all’ex presidente della Repubblica affermando che, probabilmente, non ha intenzionalmente violato le leggi ma che, come ogni essere umano, ha commesso un errore. Infatti, il figlio dell’ex presidente è accusato di appropriazione indebita di fondi pubblici, traffico di influenze illecite e riciclaggio di denaro.

M.P.

In Mozambico, a Montepuez, nel nord del Paese, è stata smantellata una rete di scavo illegale e vendita di pietre preziose che coinvolgeva una decina di persone tra cittadini mozambicani e non. Sono state sequestrate quattro tonnellate di pietre preziose in varie residenze e luoghi di vendita, così riporta DW. L’impresa che possiede le miniere nella zona, la Montepuez Ruby Mining, in passato aveva già denunciato la pericolosità dello scavo illegale, che a febbraio aveva comportato la morte di undici persone all’interno della propria impresa. La Ruby Mining ha classificato questo tipo di attività come “schiavitù moderna” a servizio di trafficanti internazionali. Inoltre, questa settimana il governo ha prorogato per altri trenta giorni lo stato d’emergenza mentre vi è stato una ripresa graduale delle lezioni, decisione contestata dall’opposizione, secondo cui ancora non ci sono circostanze sufficientemente sicure.

A Capo Verde, un giovane professore della Universidade de Cabo Verde, ha creato un sistema di droni per l’agricoltura e il rimboschimento dell’arcipelago. Érico Pinheiro Fortes, laureato alla Bridgewater State University negli USA, ha sviluppato il progetto come sua tesi magistrale. Lo scopo ultimo era finire il ciclo di studi per aiutare il suo Paese. Di fatto, è il primo a produrre droni a Capo Verde. Questo è anche un modo per attrarre giovani nel settore delle innovazioni, una grande sfida del governo che vorrebbe trasformare Cabo Verde in un “hub” di tecnologie, come riporta DW.

D.F.

Sameh Shoukry, il Ministro degli Esteri egiziano, nel suo discorso al Consiglio di sicurezza sulla crisi della “Diga del Rinascimento”, ha affermato che il suo Paese respinge la minaccia alla sicurezza idrica, come riportato dalla BBCArabic.

Shoukry ha aggiunto che l’Egitto ha fatto ricorso al Consiglio di sicurezza dopo quella che ha descritto come “intransigenza etiope” nei negoziati sulla diga, affermando che il suo Paese è di fronte a un “pericolo esistenziale” che minaccia l’unica fonte d’acqua e la vita di oltre 100 milioni di egiziani.

Il Ministro ha inoltre indicato che riempire la diga e farla funzionare unilateralmente, senza raggiungere un accordo che includa le misure necessarie per proteggere i diritti dei Paesi a valle, ovvero Egitto e Sudan, aumenterebbe la tensione nella regione e potrebbe provocare crisi e conflitti che ne minerebbero la stabilità.

“Anche se apprezziamo l’importanza di questo progetto, è necessario rendersi conto che un progetto di queste dimensioni, il più grande per generare energia idroelettrica in Africa, minaccia la presenza di milioni di egiziani e sudanesi”, ha affermato.

S.H.

MEDIO ORIENTE

La dichiarazione conclusiva del vertice trilaterale tra il leader russo, turco e iraniano sulla Siria ha confermato che il conflitto siriano non sarà risolto se non attraverso un processo politico guidato dai siriani con il sostegno delle Nazioni Unite, secondo quanto riportato dalla CNN Arabic.

Il presidente russo Vladimir Putin, il turco Recep Tayyip Erdogan e l’iraniano Hassan Rouhani hanno annunciato la loro opposizione a qualsiasi “agenda separatista” che minacci la sicurezza nazionale dei Paesi confinanti con la Siria e hanno sottolineato la necessità di facilitare il ritorno sicuro e volontario dei rifugiati siriani e degli sfollati, nonché il bisogno di riportare la serenità a Idlib attuando gli accordi relativi alla città.

“La nostra priorità in Siria è preservare la sua unità politica e la sovranità delle sue terre, in attesa di una soluzione permanente al conflitto”, ha detto Erdogan. Ha poi aggiunto che “la Turchia continuerà a impegnarsi per ripristinare sicurezza e prosperità in Siria”.

Il delegato dell’Arabia Saudita alle Nazioni Unite, Abdullah bin Yahya Al-Muallami, ha sottolineato la necessità di assumere una posizione internazionale unificata per porre fine alle irresponsabili azioni iraniane.

Secondo quanto rilasciato da Al-Muallami aSky News Arabia, si prevede che l’Iran aumenterà le sue attività destabilizzanti.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha quindi avviato le deliberazioni su una proposta degli Stati Uniti di estendere l’embargo sulle armi contro l’Iran, che scadrà il prossimo ottobre.

Tra i timori della Russia e della Cina, contrari alla proposta, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha sollecitato l’estensione dell’embargo, avvertendo di una grande minaccia alla stabilità in Medio Oriente.

Come confermato dalle Nazioni Unite, l’Iran, fornendo armi a diverse parti, ha violato l’embargo sulle armi che gli era stato imposto dall’accordo nucleare.

S.H.

AMERICA

A Washington, come riporta il New York Times, la Corte Suprema respinge la legge restrittiva sull’aborto in Louisiana, sostenendo il diritto costituzionale di una donna ad ottenerlo.

Nella storica causa Roe contro Wade del ‘73, la Corte aveva già stabilito il diritto costituzionale delle donne ad ottenere l’aborto, ma da allora le forze conservatrici degli Stati del Sud e del Midwest si sono adoperate per limitare severamente l’accesso a tali servizi, tramite alcune misure adottate con il pretesto della sicurezza.

Come si legge sul The Guardian, il Guttmacher Institute, che sostiene i diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva, si è espresso così in un tweet: “siamo sollevati che le persone in Louisiana possano ancora ottenere cure e celebrare questa vittoria per garantire il diritto all’aborto per tutti”.

La sentenza di lunedì è stata una grande vittoria per i sostenitori del diritto all’aborto e un potenziale colpo per le speranze di rielezione di Trump.

S.C, S.P

In Venezuela si stanno verificando vari fenomeni degni della nostra attenzione. In primo luogo, di primaria importanza è la notizia delle nuove elezioni parlamentari convocate da Nicolás Maduro per il 6 dicembre 2020, elezioni queste che erano già state previste ma di cui si temeva l’annullamento a causa del Covid. L’importanza di questo annuncio risiede nel fatto che da molto tempo il governo Maduro riceve pressioni internazionali per formare un esecutivo legittimo. Tuttavia, il Presidente, che presiede anche il Supremo Tribunale di Giustizia, si sarebbe accordato con una piccola fetta di dissidenti dell’opposizione per non dover nominare le autorità elettorali attraverso l’intera Assemblea Nazionale, dove prevale l’opposizione, non rispettando così la Costituzione. L’articolo integrale è disponibile su El País.

Rimaniamo in tema di governo Maduro, ma questa volta dal punto di vista internazionale e diplomatico. Sempre attingendo a El País, veniamo a conoscenza dell’espulsione da parte del Presidente dell’ambasciatrice dell’Unione Europea a Caracas, Isabel Brilhante Pedrosa. Questa ferma decisione è stata presa dopo alcune sanzioni emanate da Bruxelles nei confronti di 11 personalità politiche del Paese considerate affini al regime chavista. Maduro ha reagito adiratamente, scagliandosi anche contro l’ambasciatore spagnolo Jesús Silva, con il quale non corrono buoni rapporti dopo che quest’ultimo aveva accolto nella propria ambasciata il dissidente politico Leopoldo López. Agendo secondo queste linee, il Venezuela si trova sempre più isolato dal punto di vista internazionale, avendo rapporti a malapena con gli Stati Uniti e alcuni degli Stati più influenti dell’America Latina.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, il giornale Globo affronta il tema relativo al decreto firmato il 1 luglio dal presidente Jair Bolsonaro. Secondo il decreto, le misure di emergenza saranno prorogate per altri due mesi. Questi provvedimenti sono rivolti a lavoratori informali e beneficiari della Bolsa Família (contributi finanziari alle famiglie in stato di povertà). Il ministro dell’economia ha proposto di pagare quattro parcelle in più in due mesi, pari a 600 R$ al mese (98€ circa). Le misure sono state decretate ad aprile e inizialmente la durata prevista era di tre mesi. Il governo prevedeva un aiuto di 200 R$ (33€ circa) ma il senato ha deciso di incrementare la cifra a 600. La settimana scorsa, in una trasmissione, il presidente aveva presentato l’idea del suo governo di prorogare tre parcelle di 500, 400 e 300R$ ma il senato ha respinto la proposta.

M.P

In Canada, come riportato nel Journal de Québec, nei mezzi pubblici sarà presto obbligatorio l’uso della mascherina. L’annuncio del premier François Legault è stato apprezzato, anche se ritenuto poco tempestivo. La misura entrerà in vigore il 13 luglio e andrà osservata fino al 27 luglio. Il Québec è l’ultima area del Canada a prendere provvedimenti, poiché nel resto del Paese la mascherina è ormai da tempo obbligatoria nei luoghi pubblici chiusi. Secondo quanto riportato dal Journal de Montréal, i partiti di opposizione criticano il ritardo del Governo, esortando il Premier a essere più proattivo.

EA.V

ASIA

In Cina, come riportato dal Global times, La National Health Commission (NHC) ha pubblicato un progetto che mira alla revisione del regolamento relativo al trapianto di organi umani, che prevede modifiche alle norme in materia di appalti, un’equa ripartizione degli organi, una limitazione dell’età legale per la donazione e sanzioni in materia di tratta degli organi e trapianto illegale.

Per portare avanti il progetto, iniziato nel 2016, sono state consultate autorità sanitarie, istituzioni mediche, associazioni ed esperti.

Liu Changqiu, esperta di diritto sanitario e ricercatrice presso l’Accademia delle scienze sociali di Shanghai, ha osservato che la revisione contiene disposizioni utili per il futuro e indica la strada da seguire in relazione alla donazione e al trapianto di organi in Cina. Il progetto fornisce norme specifiche su come gli organi dei donatori devono essere acquisiti e assegnati ai destinatari, stabilendo che gli organi possono essere donati solo ai parenti del donatore e vieta a i minorenni di donare.

Ma Cai Yu, professore di giurisprudenza all’Università di Yunnan di finanze ed economia, ha suggerito che dovrebbe esserci flessibilità nel sistema. La donazione da parte dei minori dovrebbe essere consentita dopo aver superato determinate prove fisiche e psicologiche e dopo aver ottenuto il consenso dei genitori.

Verranno inoltre promulgate norme specifiche sul processo di approvvigionamento, trasporto e trapianto, per escludere la possibilità di costi aggiuntivi da parte del ricevente.

Gli organi verranno assegnati tramite il sistema di risposta ai trapianti e ai chirurghi non sarà consentito di modificare il sistema o utilizzare organi non assegnati tramite il sistema o da fonti poco chiare.

Prendere un organo senza il consenso di un individuo, sia esso adulto o minore, costituisce un crimine. Gli individui e le istituzioni coinvolti nel traffico di organi e nei trapianti illegali subiranno una sanzione da 8 a 10 volte più alta rispetto all’effettivo guadagno illegale e la sospensione della licenza per praticare i trapianti.

Liu ha osservato che i paesi occidentali hanno da tempo attaccato le pratiche di donazione e trapianto di organi in Cina e le hanno utilizzate come veicolo per criticare la Cina in materia di diritti umani.

“La revisione riflette il nostro desiderio di essere trasparenti e chiari, in modo tale che l’occidente non possa attarci in nessun modo”, ha detto Liu.

I dati mostrano che la Cina ha circa 300.000 pazienti in attesa di un trapianto di organi ogni anno.

G. R

OCEANIA

Secondo il The Guardian, l’Australia ha registrato 87 nuovi casi di Covid-19, di cui 73 nel Victoria e 14 nel Nuovo Galles del Sud.

Paul Kelly, vice direttore sanitario australiano, ha lodato il blocco di 10 codici postali a nord di Melbourne definendolo una “soluzione innovativa e proporzionata” per controllare l’epidemia. Inoltre, secondo Kelly è importante fare sul serio e muoversi velocemente e, in assenza di un vaccino, bisogna servirsi delle sole armi che si posseggono per combattere questo virus: testare, rintracciare e isolare, e Melbourne le sta usando.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)