Hong Kong, Pechino usa il pugno di ferro: l’Europa “deplora”, gli USA invece attaccano il portafogli cinese

Stampa statunitense

Il 1° luglio 1997 la città di Hong Kong tornava sotto la sovranità cinese, ma la condizione della cessione era quella del rispetto da parte della Repubblica Popolare Cinese del “One country, two systems”. Stiamo parlando del principio che riconosceva all’ex colonia il privilegio di mantenere il proprio sistema economico ed amministrativo.

Le proteste che animano Hong Kong dal marzo 2019 sembrano essere arrivate ad un nuovo punto di svolta. Stiamo parlando delle proteste sorte contro il disegno di legge (poi ritirato) sull’estradizione verso la Cina continentale, interpretata come un attentato all’indipendenza dell’ex colonia britannica. Tuttavia, queste proteste rappresentano soltanto la punta dell’iceberg del latente e decennale contrasto tra Hong Kong e Pechino con l’avvicinarsi della data in cui l’autonomia di Hong Kong dalla Cina volgerà al termine. Infatti, nel 2047 Hong Kong cesserà di godere di standard politici ed economici diversi e autonomi rispetto alla Cina continentale. All’origine delle proteste vi era la preoccupazione da parte dei cittadini di Hong Kong circa il fatto che questa normativa potesse essere impiegata sia per attuare violazioni dei diritti umani sia per raggiungere i dissidenti politici fuggiti a Hong Kong proprio dal territorio cinese. Inoltre, questo strumento avrebbe portato ad una forma di legalizzazione dei rapimenti sul suolo di Hong Kong.

Il Politico riporta che il Primo ministro inglese Boris Johnson ha affermato che la Gran Bretagna offrirà a 3 milioni di hongkonghesi il visto britannico in risposta alla Legge sulla Sicurezza Nazionale imposta dalla Cina martedì 30 giugno. Da Pechino sono giunte accuse e proteste poiché secondo il governo cinese la Gran Bretagna non deve interferire nei suoi affari e minaccia di prendere contromisure adeguate.

Il New York Times parla delle azioni intraprese dagli Stati Uniti d’America in relazione alla delicata situazione di Hong Kong. In Senato è passata all’unanimità una legge che impone sanzioni ai funzionari cinesi che cercano di vietare manifestazioni di dissenso politico a Hong Kong. Questo documento rappresenta un segnale importante per la Cina perché indica “che gli Stati Uniti ed il mondo libero non sono più disposti ad ignorare alcuni dei peggiori comportamenti che si sono verificati”. Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, ha affermato che “gli Stati Uniti non rimarranno inerti a guardare mentre la Cina inghiotte Hong Kong nella suo autoritarismo”.

Il Washington Post aggiunge che Carrie Lam, leader del governo di Hong Kong, ha annunciato che la nuova legge sulla sicurezza nazionale non pregiudicherà la rinomata indipendenza giudiziaria del Paese. In particolar modo, non metterà a rischio i diritti e le libertà legittime delle persone.

Stampa inglese

Il governo cinese ha redatto a porte chiuse il disegno di legge sulla sicurezza nazionale – contro secessione, terrorismo, sovversione, collusione con forze straniere – di Hong Kong, che poi il 30 giugno è stato trasformato in legge. Dal momento in cui quella normativa di 18 pagine è entrata in vigore, è stato compiuto uno dei più grandi assalti a una società liberale dalla seconda guerra mondiale, così ha commentato l’Economist, essendo una imposizione che mette fine al modello «un Paese due sistemi». Ciò permette ai dirigenti cinesi di imporre l’ordine a proprio piacimento in uno dei centri finanziari più importanti del mondo. Già, perché al partito poco gli importa della sua reputazione, gli interessa piuttosto distruggere l’opposizione, come aveva dimostrato nel 1989 con lo spargimento di sangue di piazza Tienanmen.

Il quotidiano britannico I si occupa invece, di considerare le dure reazioni di casa propria. Boris Johnson ha infatti aperto una “via d’uscita” ai detentori hongkonghesi del passaporto British National Overseas (BNO): costoro potranno ottenere assistenza consolare e protezione dalle sedi diplomatiche britanniche. Non solo, Downing Street potrebbe intraprendere ulteriori azioni contro la Cina: i Tories, per esempio, hanno chiesto al governo di eseguire un cambiamento di indirizzo sulla sua decisione di consentire a Huawei di fornire parte della rete 5G – circa il 20% del sistema – del Regno Unito.

Per quel che riguarda il quotidiano The Guardian, si mette in rilievo la situazione che rischia di compromettere la posizione dei giganti bancari, HSBC e Standard Chartered, che rischiano di essere attanagliate nella lotta geopolitica di Cina e Stati Uniti, giacché, avendo sostenuto l’introduzione della legge sulla sicurezza nazionale, subiranno sanzioni qualora venisse approvata definitivamente la legge statunitense, che tra l’altro va a colpire le banche che intrattengono rapporti commerciali con i funzionari cinesi coinvolti nella legge sulla sicurezza.

Oltre all’Hong Kong Autonomy Act, Washington ha iniziato a eliminare lo status speciale di Hong Kong, arrestando le esportazioni nel settore della difesa e limitando l’accesso al territorio ai prodotti di alta tecnologia.

La BBC inoltre, ci fa sapere anche le posizioni degli altri Paesi. Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha definito deplorevole la decisione cinese, dichiarando che essa “ha avuto un effetto dannoso sull’indipendenza dello stato di diritto e della magistratura”. Ma non tutti sono stati critici, durante una sessione delle Nazioni Unite difatti, Cuba ha accolto con favore la legge, parlando a nome di 53 nazioni. La draconiana legge cinese dunque, intreccia sempre di più i rapporti dello scacchiere geopolitico, sullo scenario dell’alta tensione tra USA e Cina.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:

Hong Kong: US passes sanctions as nations condemn new law disponibile su https://www.bbc.com/news/world-asia-china, consultato il 03/07/2020

Hong Kong: HSBC and Standard Chartered caught between US and China disponibile su https://www.theguardian.com/business/2020/jul/02/hong-kong-hsbc-and-standard-chartered-caught-between-us-and-china, consultato il 03/07/2020

What is a BNO passport? The Hong Kong residents eligible to settle in the UK after China security law introduced disponibile su https://inews.co.uk/news/world/bno-passport-hong-kong-uk-china-security-law-what-eligible-explained, consultato il 03/07/2020

Downing Street risks being outflanked by Labour over China, as Beijing threatens reprisals for offering support to Hong Kong disponibile su https://inews.co.uk/news/analysis/downing-street-outflanked-labour-china-beijing-threatens-reprisals-hong-kong, consultato il 03/07/2020

China’s draconian security law for Hong Kong buries one country, two systems disponibile su https://www.economist.com/leaders/2020/07/02/chinas-draconian-security-law-for-hong-kong-buries-one-country-two-systems, visitato il 03/07/2020

Senate Sends Trump a Bill to Punish Chinese Officials Over Hong Kong disponibile su https://www.nytimes.com/2020/07/02/us/politics/senate-china-hong-kong-sanctions.html, consultato il 03/07/2020

China’s security law sends chill through Hong Kong, 23 years after handover, disponibile su https://www.washingtonpost.com/world/asia_pacific/hong-kong-national-security-law-ends-freedom-democracy-china/2020/06/30/c37e5a4a-ba8b-11ea-97c1-6cf116ffe26c_story.html, consultato il 03/07/2020

UK triggers Hong Kong citizenship offer, disponibile su https://www.politico.eu/article/uk-triggers-hong-kong-citizenship-offer-china-national-security-law/, consultato il 03/07/2020

China slams UK ‘interference,’ pledges retaliation over Hong Kong citizenship offer, disponibile su https://www.politico.eu/article/china-slams-uk-interference-hong-kong-citizenship-offer-retaliation/, consultato il 03/07/2020