La rassegna stampa internazionale dell’UNINT
Il
ministro dell’Interno tedesco risponde alle critiche: “Abbiamo
un cuore grande ma non abbiamo possibilità illimitate per l’accoglienza dei
rifugiati”. In Francia il congedo di paternità viene allungato
a 28 giorni invece che 14. Secondo uno studio, sembrerebbe che a Manaus
(Brasile) la popolazione abbia raggiunto un’immunità di gregge al Coronavirus.
EUROPA
La Spagna e il Covid-19: due rette che
sembravano volersi allontanare, ma le ultime notizie provenienti dal Paese ci
dimostrano tutto il contrario. Secondo l’articolo di ABC,
il Ministero della Salute ha certificato un nuovo record di contagi, arrivando
a 10.799 nuovi casi e 241 morti nelle
ultime 24 ore.
Approfondendo
l’argomento, El
Mundo afferma che la situazione peggiore rimane quella della
Comunità di Madrid, arrivando a descriverla come “crescita sostenuta”, visti i
1011 nuovi contagi degli ultimi giorni; dalla prossima settimana, per provare a
limitare i danni, le autorità metteranno in atto una serie di misure con il
fine di evitare un secondo lockdown,
grazie anche all’aiuto militare richiesto al premier Pedro Sánchez per
realizzare più di mezzo milione di test nelle zone in questione. Per ultimo,
anche
El País aggiunge qualche dettaglio sul tema: oltre all’appoggio
militare, è stato richiesto anche l’intervento di 222 squadre della Policía Nacional e della Guardia Civil per una corretta
disinfezione delle zone e la riassunzione dei 300 medici extracomunitari che
hanno lavorato a Madrid durante la prima ondata e che, a causa delle
restrizioni statali della normativa vigente, non hanno potuto ricevere un
contratto a lungo termine.
Tutte
queste misure risolutive inizieranno, come già citato, il prossimo lunedì e
proseguiranno per le prossime due settimane.
L.C, M.D.F. e I.V
In
Svizzera, il Consiglio Nazionale ha
esaminato il testo della Gioventù socialista “99%”, volto a tassare l’1% della
popolazione svizzera più ricca. Come riportato da Le Matin, la sinistra scende sola in battaglia e deve affrontare
l’opposizione della classe borghese. Secondo la Gioventù socialista, si
potrebbero ridistribuire circa da 5 a 10 miliardi di franchi, allo scopo di
ridurre il carico fiscale dei lavoratori a basso e medio reddito e finanziare
prestazioni sociali, asili nido, sussidi di assicurazione sanitaria o
formazione. La sinistra è preoccupata per il divario sempre crescente tra i più
ricchi e i più poveri, che crea problemi economici e riduce il potere
d’acquisto.
EA.V.
In
Francia, Emmanuel Macron ha
annunciato, mercoledì 23 settembre, che un progetto di legge di finanziamento
dell’assistenza sociale, che sarà presentato al Consiglio dei ministri a inizio
ottobre, sancirà l’estensione del congedo di paternità. Come riportato da Le Parisien, attualmente il congedo di paternità è di undici giorni,
oltre ai tre giorni per la nascita. Per una maggiore parità di diritti tra
uomini e donne, dal luglio 2021, il padre, o il secondo genitore, di un bambino
nascituro o adottato potrà avere 28 giorni di congedo, contro i 14 attuali, dei
quali sette giorni saranno obbligatori.
S.C.
In
Belgio, nel 2021 la Difesa aprirà un
numero record di posizioni (2.300, circa 300 in più rispetto al 2020), con
1.250 reclutamenti di soldati, 800 sottufficiali e 250 ufficiali per compensare
le migliaia di pensionamenti previsti del personale giunto a fine carriera.
Saranno reclutati anche 150 civili e 420 riservisti. Come riportato da Le Soir, è richiesto personale tanto femminile quanto maschile
per tutte le posizioni.
S.C.
Uno studio fatto in Portogallo dall’Istituto di Salute
Pubblica dell’università di Porto (ISPUP) ha mostrato che non esiste un
collegamento diretto tra l’uso dei mezzi di trasporto pubblici e una maggiore
diffusione del Covid-19. Sarebbe invece la privazione delle condizioni
socio-economiche a determinare le aree più a rischio di infezione, si legge su Lusa. Inoltre, in vista dell’inizio dell’anno accademico la prossima
settimana alcuni rettori e presidenti universitari, preoccupati per la
diffusione del virus, hanno vietato le attività di praxe, una tradizione universitaria per l’accoglienza delle
matricole che consiste nelle più svariate attività di comunità. Alcune
istituzioni hanno proibito le attività all’interno dei propri campi, come l’Università di Lisbona e
l’Università di Trás-os-Montes e Alto Douro.
Da parte degli studenti alcuni gruppi accademici hanno già annunciato che non
svolgeranno le attività, come quello di Porto e della facoltà di medicina
dell’Università Nova di Lisbona, mentre il gruppo di Coimbra ha affermato che
continuerà la tradizione nel rispetto delle norme sanitarie, riporta ancora Lusa.
D.F.
Mercoledì 23
settembre la Commissione europea ha proposto un nuovo piano per l’immigrazione,
basato su un “meccanismo di solidarietà obbligatoria”. Atteso dalla scorsa
primavera, rimandato per via della pandemia, il patto per la nuova politica di
asilo e migrazione è stato presentato a Palazzo Berlaymont. Di certo, l’ultimo
disastro a Moria e le migliaia di rifugiati senza dimora hanno accelerato le
mosse. A tal proposito, i circa 12.000 migranti hanno scatenato un dibattito
sull’accoglienza, soprattutto in Germania.Secondo quanto si
legge su Frankfurter
Allgemeine, l’Unione CDU/CSU e i socialdemocratici (SPD) martedì
22 settembre si sono accordati sull’accoglienza di 1553 rifugiati provenienti
da ben cinque isole greche e riconosciuti come bisognosi di protezione. Il
ministro dell’Interno Seehofer risponde così a chi critica la posizione del
governo tedesco: «Bisogna smettere di pensare che solo chi è a favore di
un’ammissione illimitata abbia un cuore e chi sostiene un’azione intelligente e
ponderata, limitando e controllando l’immigrazione, è un mostro senza cuore.
Abbiamo un cuore grande ma non abbiamo possibilità illimitate per l’accoglienza
dei rifugiati». Così ha dichiarato in un’intervista al giornale Bild.
In ambito più
generale invece, secondo le ultime notizie riportate dalla testata Der
Spiegel,il presidente della Commissione europea Ursula
von der Leyen è decisa a prendere in mano la situazione e a far chiarezza su
più punti: innanzitutto i nuovi arrivi alle frontiere esterne dell’UE dovranno
essere registrati più rapidamente e i migranti irregolari dopo un massimo di
cinque giorni seguiranno particolari procedure, tra cui il rapido rimpatrio. Al
fine di rafforzare le frontiere esterne, è stato pertanto previsto un ufficio
di coordinazione che si occuperà di gestire e applicare le misure dei vari
Stati. Poi, gli Stati membri dovranno rispettare il principio di solidarietà
tra loro, contribuendo a sostenere quelli sotto pressione. Un passo avanti
questo, da parte della Commissione, volto a sanare le divergenze con i Paesi
europei dell’Est sulla cosiddetta “quota obbligatoria” per la distribuzione dei
richiedenti asilo. Oggi, la nuova proposta prevede un aut aut: o un contributo
materiale ad accettare i migranti o un impegno ad agevolarne il rimpatrio (per
i respinti) entro un certo periodo di tempo. «Non siamo più nel 2015, la
situazione può essere gestita», ha detto il Commissario agli Interni Ylva
Johansson. All’epoca, al culmine della crisi, 1,8 milioni di persone erano
entrate irregolarmente nell’UE, e quasi tutti erano rifugiati. Nel 2019 sono
stati registrati solo 140.000 immigrati irregolari, di cui solo un terzo con
diritto all’asilo. Il ministro federale degli Interni Seehofer è scettico sulle
tempistiche di effettiva attuazione delle proposte UE. Già nel fine settimana
scorso aveva mostrato comprensione per chi non ha voluto accogliere i rifugiati
dalle isole greche memore degli eventi del 2015, ma riguardo la Germania pone
un freno: «molti dei nostri vicini europei mi chiedono perché dovremmo
partecipare alle proposte europee in materia di immigrazione quando noi
tedeschi ci siamo comportati sempre da campioni morali e ci hanno messo sotto
pressione. È difficile non essere d’accordo con loro, la Germania infatti agirà
come partner, non come guardiano dell’Europa».
M.S., L.R.
Nel Regno Unito,
secondo il The
Guardian e Forbes
la proposta di legge di stampo
progressista, nata sotto il governo di Theresa May e che avrebbe semplificato la vita delle persone transgender che decidono di
intraprendere il percorso di transizione sessuale, non è stata accettata dal
governo.
Tale proposta avrebbe dato la
possibilità alla comunità LGBTQ di “auto-identificarsi” in un genere, grazie a
una semplice auto-certificazione che avrebbe modificato il certificato di
nascita e ovviato al fatto di dover fornire prove di una diagnosi medica di disforia di genere.
Nancy Kelley, amministratrice delegata di Stonewall, ha
dichiarato: “Oggi il governo britannico non ha mantenuto la promessa di
riformare il Gender Recognition Act e ha perso l’opportunità di far progredire
l’uguaglianza LGBT”.
Liz Truss, politico britannico, ha affermato: “Le persone
trans affermano che le liste d’attesa nelle cliniche di genere del National
Health Service sono troppo lunghe. Sono d’accordo e allo stesso tempo
preoccupata per il disagio che questa decisione può causare. Proprio
per questo stiamo aprendo almeno tre nuove cliniche di genere quest’anno, che
dovrebbero ridurre le liste d’attesa di circa 1.600 pazienti entro il 2022.
L’intero beneficio dell’aumento della capacità clinica che siamo stati in grado
di assicurare porterà a una maggiore scelta dei pazienti, a tempi di attesa più
brevi, a una migliore copertura geografica e a un accesso più facile. Inoltre,
sarà più facile soddisfare i requisiti medici per ottenere un GRC (Gender Recognition Certificate)”.
S.C., S.P.
La Federazione
Russa ha preso parte alla settantacinquesima
Assemblea generale dell’ONU (UNGA), svoltasi dal 22 al 29 settembre
e preceduta il 21 settembre da una riunione ad alto livello per commemorare il
settantacinquesimo anniversario dell’organizzazione in nome dell’impegno per
multilateralismo. La sessione dell’Assemblea generale, quest’anno si è tenuta
on-line per via della pandemia da Covid-19.
Il primo giorno
del vertice ha preso la parola il presidente russo Putin, il quale, ha ribadito
il ruolo dell’ONU
all’interno della comunità internazionale, riconoscendo che “la Carta rimane il
principale diritto internazionale e l’organizzazione stessa sta adempiendo alla
sua missione di preservare la pace”.
Tuttavia, egli ha ammesso che “le Nazioni Unite non dovrebbero
irrigidirsi, ma riflettere i cambiamenti e le dinamiche del ventunesimo secolo,
adattandosi al mondo moderno che sta diventando complesso, multidimensionale e
multipolare”. Nel sottolineare l’importanza di ricordare la Storia, il
presidente della Federazione Russa ha inoltre aggiunto che “cercare di
rivederla è particolarmente pericoloso quando il sistema di controllo degli
armamenti si degrada, i conflitti regionali continuano e le minacce poste dal
terrorismo, dalla criminalità organizzata e dal traffico di droga si
intensificano”.
Nell’affrontare il
punto di vista economico delle
conseguenze della pandemia non solo in Russia, ma a livello internazionale,
Putin ha avanzato la proposta di una rinuncia alle sanzioni “Illegittime”, che
potrebbe portare, a suo parere, parecchi vantaggi, tra cui un “aiuto per
ripristinare la crescita globale”. Oltre alle sanzioni, anche barriere commerciali
e divieti dovrebbero essere rimossi, al fine di combattere la disoccupazione
venutasi a creare con la pandemia. Inoltre, per uscire dalla crisi, “la Russia
propone di costruire i cosiddetti “corridoi verdi” per la libera circolazione
di beni vitali, quali cibo, medicinali e dispositivi di protezione individuale,
richiesti specificamente per combattere la pandemia”, ha affermato il capo
dello Stato.
Restando sempre in
tema di politica estera ed internazionale, alcuni diplomatici russi in missione
commerciale in Bulgaria sono stati accusati di spionaggio. In data 24
settembre, il primo ministro bulgaro Boyko Borisov ha dichiarato che sono state
raccolte abbastanza prove per espellere i diplomatici dal paese. “Sono cose
inammissibili nel nostro territorio e chiunque sarà coinvolto in attività di
spionaggio sarà tenuto sotto stretto controllo ed espulso”, così ha commentato
la vicenda il primo ministro Borisov.
L’ambasciata
russa a Sofia ha rigettato la richiesta di rimpatrio
per i due funzionari russi, i quali sembrano essere stati coinvolti in attività
di spionaggio dal 2016, raccogliendo informazioni sulle forze armate bulgare e
controllando i database militari.
Il ministro degli
esteri bulgaro li ha dichiarati “Persone non gradite”, dando loro 72 ore per
lasciare il paese. Il ministro degli esteri russo ha invece criticato duramente
la decisione bulgara. “Siamo molto dispiaciuti per l’esito della missione
commerciale russa in Bulgaria, poiché l’espulsione di due diplomatici senza
prove evidenti ci sembra un tentativo di sabotaggio per più costruttivi
rapporti tra Russia e Bulgaria”, ha specificato il ministro. Il ministero degli
esteri russo ha aggiunto che verranno rilasciati ulteriori aggiornamenti
sull’evoluzione della situazione.
S.N., D.S.
AFRICA
Come
riportato da Maliweb, in seguito al colpo di Stato del mese scorso, il capo
della giunta militare del Mali, il
colonnello Assimi Goita, chiede alla Comunità degli Stati dell’Africa
occidentale (Cedeao) di revocare le sanzioni imposte, tra cui figurano la
sospensione degli organi decisionali, la chiusura delle frontiere e
l’interruzione degli scambi finanziari e commerciali con il Mali, a eccezione
dei beni di prima necessità, delle medicine, delle apparecchiature mediche
contro il Coronavirus, dei prodotti petroliferi e dell’elettricità. Inoltre, i
leader militari hanno nominato un ex Ministro della Difesa, Bah Ndaw, come
nuovo presidente della transizione.
EA.V.
Il Mozambico ha richiesto l’aiuto dell’ONU
per la formazione delle sue forze al fine di combattere gli attacchi armati da
parte di gruppi terroristici che minacciano continuamente la provincia di Cabo
Delgado, nel nord del Paese, riporta DW. La richiesta è stata
criticata in quanto presa dal Consiglio dei ministri senza consultare
l’Assemblea della Repubblica o il Consiglio di Sicurezza, escludendo così anche
i cittadini dalle vicende del governo.
D.F.
Il giornale Novo
Jornal riporta lo sterminio degli squali in Angola,
finalizzato alla vendita delle pinne in Cina. La denuncia arriva da EcoAngola,
un progetto filantropico di educazione e conservazione ambientale. Le denunce
sono iniziate il 12 settembre nel municipio di Cacuaco, nella provincia di
Luanda senza però avere delle immagini come prova. L’amministratore delegato
della EcoAngola, Érica Tavares, ha poi ricevuto delle foto scattate a Cacuaco
che ritraggono numerosissimi squali pescati solo per tagliarne le pinne. Tavares
specifica che la ragione di questo commercio è la zuppa di pinne consumata in
Asia poiché si pensa che abbia benefici medici e poteri afrodisiaci ma in
realtà si tratta di una leggenda.
M.P.
MEDIO ORIENTE
Le
autorità del Regno dell’Arabia Saudita hanno deciso di consentire a
cittadini e residenti di eseguire l’ʿUmra, ovvero il pellegrinaggio
minore, a partire dal 4 ottobre dopo una pausa di quasi sette mesi a causa dei
timori legati allo scoppio del Coronavirus.
Secondo
l’agenzia di stampa ufficiale saudita, “SPA”, l’ʿUmra verrà
gradualmente eseguita in quattro fasi.
Ai
cittadini e residenti del Regno sarà consentito di eseguire l’ʿUmra a un
ritmo di 6.000 pellegrini al giorno, che rappresenta il 30% della capienza
della Grande Moschea, modificata per rispettare le misure sanitarie
precauzionali.
Il
18 ottobre, il numero di pellegrini potrà raggiungere il 75 % (15.000
pellegrini).
Con
l’inizio di novembre l’Arabia Saudita consentirà ai visitatori, provenienti da
alcuni Paesi considerati sicuri, di partecipare ai rituali di esecuzione
dell’Umrah raggiungendo il 100 % della capienza (20.000 pellegrini), come
riportato dalla BBC Arabic.
La Giordania
ha negato di avere legami con la Med Wave Shipping, compagnia di navigazione
alla quale l’Unione Europea ha imposto sanzioni per aver violato l’embargo
sulle armi imposto alla Libia. La compagnia gestisce infatti una nave, chiamata
Bana, per la quale sono state rilevate violazioni dell’embargo sulle armi verso
la Libia nel gennaio 2020. Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri,
Ambasciatore Dhaif Allah Al-Fayez, ha dichiarato che la Med Wave Company non è
giordana, non è registrata in Giordania e non ha presenza sul territorio giordano.
Al-Fayez ha inoltre aggiunto che le autorità
competenti hanno rivelato la “presunta” ubicazione della compagnia
nella capitale Amman, secondo l’indirizzo contenuto nei documenti delle Nazioni
Unite, e si è riscontrato che questa società non esiste al suo interno.
Il
Governo giordano inviarà tutte le informazioni necessarie a dimostrare agli
organismi internazionali competenti che la società non è registrata in
Giordania e non opera nelle sue terre, secondo quanto riportato dalla CNN
Arabic.
Il
Ministro della Sanità palestinese, Mai Al-Kaila, ha annunciato che nelle
ultime 24 ore sono stati registrati 503 nuovi casi di coronavirus e tre
decessi.
In
un comunicato stampa diffuso da Asharq
Al-Awsat, Al-Kailah ha affermato che il governatorato di Hebron ha
registrato il maggior numero di nuovi contagiati, con un totale di 150, seguito
dal governatorato di Betlemme con 79 casi e dalla Striscia di Gaza che ha
registrato 73 contagi, mentre il resto dei casi sono distribuiti in diverse
aree della Cisgiordania.
Al-Kailah
ha aggiunto che “sono in corso lavori con tutti i partner per risolvere la
crisi riguardante la scarsità di materiali per testare e combattere la
pandemia”. Le società di fornitura stanno infatti aspettando che i
materiali arrivino dall’esterno della Palestina per fornirli al Ministero della
Salute.
Il
database del Ministero della Salute palestinese mostra che il numero totale di
casi ha raggiunto 47.117, di cui 34.421 guariti e 317 decessi.
S.H.
AMERICA
Torna in prima
pagina de El
Paísil Nicaragua e le nuove azioni del suo
presidente Daniel Ortega. Questa volta, durante le prime settimane di
settembre, il capo di Stato ha presentato in Parlamento dei progetti di legge,
con carattere di urgenza, per sostenere la condanna al carcere a vita per tutti
coloro i quali commettessero dei crimini di odio contro il Paese e per
incriminare allo stesso modo qualsiasi tentativo di ingerenza esterna nel
Paese. Questi nuovi progetti sono rivolti principalmente a tutti gli oppositori
che, dal 2018, lottano contro il regime e agli Stati che, fino a questo
momento, hanno cercato di far parte della vita del Paese, anche e, soprattutto,
attraverso finanziamenti. Il secondo progetto di legge è particolarmente ampio
e dettagliato: verrà proibito di ricevere capitale straniero a qualsiasi tipo
di organizzazione, movimento politico, partito, coalizioni o alleanze
politiche, ma anche a persone singole che abbiano qualche ruolo nella politica
nicaraguense come funzionari, impiegati pubblici e candidati a incarichi
pubblici. Questo criterio permetterebbe di sorvegliare attentamente una buona
fetta della società che sia – seppur minimamente – coinvolta con persone o
società straniere; la violazione potrà essere punita con multe, confische dei
beni, congelamento dei fondi e revoca dello status giuridico della persona
indagata.
Secondo gli
esponenti dell’opposizione, il secondo progetto in particolare potrebbe
rivelarsi molto pericoloso, perché, oltre a intimidire gli avversari politici,
rischierebbe di diventare uno strumento per ostacolare coloro i quali
sostengono un’apertura verso una transizione democratica pacifica, che è il
tanto desiderato obiettivo per le prossime elezioni del novembre 2021.
L.C, M.D.F. e I.V
Negli Stati Uniti la sentenza per l’omicidio di Breonna Taylor, una donna afroamericana uccisa lo scorso marzo, sta scatenando nuove proteste nazionali perché ritenuta ingiusta nei confronti della vittima.
Secondo l’articolo pubblicato da USA Today, uno dei tre agenti coinvolti
nell’incidente è stato incriminato, ma non per la morte della donna, ciò ha
scatenato un’ondata di proteste in cui i manifestanti chiedono giustizia e
uguaglianza.
Secondo CNN,
in molti hanno espresso la loro indignazione scendendo in piazza
nelle principali città americane come Louisville, Los Angeles, Atlanta e New
York, a sei mesi dalla morte di Taylor.
L’FBI è ancora
impegnato in alcune indagini per individuare ulteriori violazioni delle leggi
federali legate alla presunta irruzione in casa della vittima e la dinamica
della sparatoria che ha coinvolto i tre agenti a Louisville, come riportato da Associated Press.
S.C., S.P
In
Canada, Pierre Anctil, il presidente
del consiglio di amministrazione dell’Istituto di Cardiologia di Montreal, nel
bel mezzo di un controverso piano di vendita dei dati sanitari dei cittadini
quebecchesi, ha ammesso alla polizia di essere stato coinvolto in discutibili
operazioni di finanziamento politico mentre lavorava alla SNC-Lavalin. Le Journal de Québec ha potuto leggere la dichiarazione, datata 21 aprile 2014,
in cui Anctil afferma di aver incontrato più volte l’ex finanziere liberale
Marc Bibeau e di avergli consegnato una busta contenente degli assegni.
S.C.
In Brasile, come scrive il giornale UOL,
nella città di Manaus, nello stato di Amazonas, si pensa che la popolazione
abbia raggiunto l’immunità di gregge. Lo studio è stato pubblicato sul sito
medRxiv ed è stato condotto da 34 ricercatori sia brasiliani che non. Sono
stati analizzati dei dati sui contagi tramite la modellazione matematica e si è
stimato che il 66% della popolazione presenta anticorpi contro il nuovo
Coronavirus, in una città come Manaus, tra le più colpite dal Covid-19.
Infatti, la percentuale potrebbe essere abbastanza alta per rendere inefficace
la trasmissione del virus. Oggi Manaus è una delle città ad aver riaperto
prima: dopo essere stata scenario di numerosi decessi, da settimane registra
una media di 3,6 al giorno.
M.P.
ASIA
In Cina,
come riportato dal South
China Morning Post, gli agricoltori cinesi lottano con la carenza di
manodopera rurale in vista del raccolto autunnale, mentre crescono le
preoccupazioni sulla sicurezza dell’approvvigionamento di grano della nazione.
Con la rapida
crescita economica della Cina e l’incredibile ritmo di urbanizzazione negli
ultimi quattro decenni, centinaia di milioni di persone hanno abbandonato le
campagne e sono emigrate nelle aree urbane per posti di lavoro meglio
retribuiti, lasciando una popolazione in età lavorativa in calo nei villaggi
rurali, un fenomeno chiamato dagli analisti svuotamento “rurale”.
Pechino ha da
tempo sottolineato la necessità di promuovere l’agricoltura automatizzata,
anche aggiornando i macchinari per consentire una produzione su larga scala più
efficiente di colture di qualità superiore con meno personale.
L’impatto di tre
recenti tifoni e delle inondazioni diffuse nell’Heilongjiang, la più grande
provincia cinese di coltivazione del mais e leader nella meccanizzazione
agricola, ha evidenziato ancora di più la carenza di manodopera rurale.
Le tempeste hanno
appiattito gran parte del raccolto di mais dell’Heilongjiang e hanno reso
impossibile la raccolta a macchina in alcune aree, sollevando ulteriori
preoccupazioni per i raccolti in uno dei centri agricoli della Cina.
Le macchine
agricole non sono in grado di svolgere un lavoro, quindi si devono avere persone
in grado di manovrarle, che però non ci sono e questo non fa altro che
aumentare i costi di lavoro per i piccoli agricoltori, che spesso non possono
permetterselo.
Le tre province
nord-orientali della Cina, Heilongjiang, Jilin e Liaoning, hanno tutte
registrato un declino della popolazione con 331.300 persone che hanno lasciato
la regione l’anno scorso, secondo i dati del governo.
Una volta centri
industriali, le tre province sono ora conosciute come “China’s rust belt” grazie alla loro incapacità di scrollarsi di
dosso una mentalità di pianificazione statale radicata e di spostare l’economia
lontano dalla dipendenza dalle risorse in declino.
Complessivamente,
la popolazione rurale cinese è diminuita di 12,39 milioni a 551,62 milioni di
persone nel 2019 e ora rappresenta il 39,4% del totale del paese, un forte calo
dall’89,36% di sette decenni fa, secondo il National Bureau of Statistics (NBS).
La campagna cinese
è stata per decenni una fonte di manodopera migrante a basso costo per i
produttori delle città, ma questo ha portato a una minore allocazione del
benessere e delle risorse alle aree rurali, con conseguente aumento del divario
di ricchezza.
Il reddito
disponibile medio pro capite dei residenti rurali è stato di 6.682 yuan nella
prima metà del 2020, solo il 34% dei redditi nelle aree urbane, secondo la NBS.
Zhao, del paese di
Longjiang, ha assunto un secondo lavoro come venditore di assicurazioni perché
non guadagna abbastanza coltivando la terra.
Nonostante
l’aumento dei prezzi del mais quest’anno, Zhao ha affermato che era improbabile
che ne traesse beneficio poiché il tifone aveva danneggiato gran parte del suo
raccolto, il che significa che i commercianti locali avrebbero ridotto il
prezzo di acquisto.
Yang Baolong,
presidente della China Soybean Association e direttore generale del Beidahuang
Group, il più grande gruppo agricolo e agroalimentare della nazione, ha
affermato che la pandemia e i tifoni sono stati un campanello d’allarme per il
settore agricolo cinese.
Al giorno d’oggi,
le banche difficilmente concedono prestiti agli agricoltori e le sovvenzioni
agricole stentano ad arrivare. Le università agricole si concentrano sull’aspetto
economico e finanziario invece che sulla semina, sulla fertilizzazione del
suolo e sul giardinaggio. Il mondo rurale sembra andare sempre di più
scomparendo e con lui una cultura e una tradizione che esistono ormai da
secoli.
G.R.
OCEANIA
In Nuova
Zelanda sono avvenuti episodi di razzismo nei confronti della comunità
indigena Maori.
Secondo RNZ,
alcuni studenti Maori sono in dubbio sull’iscrizione all’università poiché
potrebbero non essere tutelati, come afferma l’Associazione degli Studenti
Maori.
Anche i professori
sono soggetti al razzismo. È il caso di Margaret Mutu, insegnante Maori, che
insieme ad altri colleghi hanno firmato una lettera contro il sistema razzista
universitario, in cui ha anche spiegato come alcuni studenti le abbiano
confidato di sentirsi ancora discriminati, come si legge su Nzherald.co.nz.
S.C, S.P
Rassegna stampa a cura di:
Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)