La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Secondo i dati dell’Insee francese, i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sono sempre più poveri. Dal 14 settembre al 6 ottobre avrà luogo la 45esima sessione del Consiglio per i Diritti Umani, la Russia sarà presente. Numerose, ancora, le riflessioni sul Covid soprattutto a causa di nuovi contagi in diversi paesi e in vista dell’inizio dell’anno scolastico. Ondata tropicale di piogge a Capo Verde, l’isola di Santiago completamente inondata.

EUROPA

In Spagna continua a preoccupare la situazione Covid-19: secondo 20minutos, solo nelle ultime ore, sono stati calcolati più di 10.000 nuovi contagi e oltre 70 decessi (dati confermati anche dal Ministero della Salute). La Comunità di Madrid continua a essere nel centro del ciclone: solo un terzo dei casi si trova in questa zona. Aragona, Catalogna, Navarra e Paesi Baschi sembrano voler adottare misure atte a stabilizzare e abbassare la cifra dei contagi. Secondo Fernando Simón, direttore del Centro de Coordinación de Alertas y Emergencias Sanitarias, si sta mantenendo una situazione che può senz’altro essere definita importante e stabile, anche calcolando che i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva del Paese sono attualmente più di 8.000.

Oltre alla Comunità di Madrid, anche l’Andalusia riporta un elevato rischio di contagio, difatti sono stati rilevati quasi mille casi e 16 morti; seguono la Catalogna e la Comunità Valenzana.

Passando, invece, a una notizia riportata da El Mundo, arriviamo al caso di Melilla, la città spagnola che, con Ceuta, è situata nel continente africano: prima che i casi continuino ad aumentare a dismisura, il Governo della Comunità Autonoma in questione sta studiando un modo per sollecitare la dichiarazione di uno stato d’allerta nella città non con fini di chiusura, bensì come “ombrello legale” per adottare misure utili a controllare la trasmissione del virus.

L.C, M.D.F. e I.V

In Svizzera Roger Köppel, una delle personalità di spicco del partito UDC nel Parlamento federale, si pronuncia in merito all’aumento dell’immigrazione di massa. Secondo il politico l’immigrazione non ha giovato agli svizzeri, il loro benessere è diminuito e non sono diventati più ricchi. Il giornale Le Temps riporta le parole di Roger Köppel, il quale si tutela da eventuali critiche affermando che non si schiera contro l’immigrazione: «mia moglie è di origine vietnamita, mia nonna era tedesca, mio padre aveva un’impresa di costruzioni con dipendenti italiani e jugoslavi. Sono l’avvocato di una Svizzera aperta. Ma questa apertura al mondo deve essere controllata. La libera circolazione non è davvero un buon sistema per la Svizzera. Purtroppo, l’UDC è l’unico partito che se ne assume la responsabilità».

S.C.

In Belgio, il sindaco di Gand, Mathias De Clerq, spera nella trasformazione del suo partito tradizionale Open Vld in un movimento di più larghe vedute. De Clerq afferma che il suo partito ha bisogno di trovare un nuovo slancio poiché i partiti tradizionali sono obsoleti e bisogna aprirsi a nuove idee, iniziando, per esempio, con un nuovo nome. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Soir, l’iniziativa non è nuova: la scorsa settimana, il presidente di un altro partito, il sp.a, ha annunciato una nuova denominazione, Vooruit (“avanti” in nederlandese), una scelta che si inscrive in un percorso di cambiamento rivolto al presente.

EA.V.

In Francia, secondo i dati dell’Insee (Istituto nazionale della statistica e degli studi economici), i più ricchi sono sempre più ricchi e i più poveri sono sempre più poveri: prendendo in considerazione i dati del 2018, ovvero prima della crescita economica del 2019 e del crollo legato alla crisi sanitaria, la disuguaglianza di reddito è aumentata. Secondo quanto riportato dal quotidiano Ouest France, il tenore di vita delle famiglie più modeste si sta abbassando principalmente a causa di una diminuzione delle indennità di alloggio. D’altro canto, per i più benestanti, tra i vari fattori, la flat tax voluta da Macron ha comportato un aumento del patrimonio e ciò spiega uno stile di vita sempre più agiato. Tale disuguaglianza ha quasi raggiunto il livello record del 2011.

EA.V.

In Portogallo questa settimana si è registrato un aumento di casi di Coronavirus, più 673 positivi e 7 decessi nel weekend, le cifre più alte da aprile, riporta Público. Allo stesso tempo il santuario di Fatima, a Ourém, ha dovuto bloccare le entrate a causa di un numero troppo elevato di persone per la comunione della domenica. Attualmente, il santuario sta ospitando il pellegrinaggio internazionale annuale di settembre e ha dovuto chiudere momentaneamente le porte per la prima volta da maggio, informa Lusa. L’attrice e regista portoghese Ana Rocha de Sousa ha vinto due premi al Festival del Cinema di Venezia, terminato questo sabato, con il suo primo lungometraggio “Listen”, si legge in Expresso. L’opera è un dramma familiare ispirato a fatti di cui Ana è stata testimone: ambientato nel Regno Unito, dove la realizzatrice ha studiato e vissuto, la trama tratta di una famiglia portoghese alla quale vengono tolti i figli per sospetto di maltratto.

D.F.

Meno visitatori agli eventi e l’obbligo di indossare mascherine in tutti i negozi: l’Austria sta nuovamente intensificando le misure di protezione. Il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ha affermato che verranno attuate ulteriori restrizioni in futuro se l’ondata di contagi non si placherà. Stando a quanto si legge sulle prime pagine del giornale tedesco Tagesschau emerge che il numero dei contagi è tornato ad aumentare anche in Austria. Venerdì sono stati segnalati 580 nuovi casi, il giorno prima invece ammontavano a 664. Quasi 5.000 cittadini austriaci sono affetti dall’infezione virale, più della metà residenti a Vienna. «So che in molti non ci crederanno ancora ma la situazione sta diventando sempre più seria con il passare delle ore e giorni» – così ha dichiarato pubblicamente il giovane cancelliere, aggiungendo che se sarà necessario, le misure di restrizione verranno inasprite ancora di più.  

L’inverno si sta avvicinando e anche la Germania sta osservando l’evoluzione del numero di infezioni, si pone quindi la questione di quanto siano attrezzati gli ospedali, le autorità sanitarie e le scuole per fare fronte ad una nuova ondata. Un articolo su Die Zeit spiega che il sistema sanitario tedesco non è mai stato sull’orlo del collasso, il numero di letti e apparecchi per la terapia intensiva è sufficiente per curare anche i malati più gravi. Per quanto concerne il sistema scolastico, regna l’incertezza e preoccupazione tra i genitori e i Länder hanno proposto indicazioni diverse. A Berlino, ad esempio, i bambini che presentano tosse o raffreddore ma non hanno una temperatura febbrile possono continuare a frequentare le lezioni, mentre nel Land Sachsen-Anhalt, i genitori di bambini che frequentano l’asilo dovranno rilasciare una documentazione scritta dove dichiarano che il proprio figlio non presenta la sintomatologia tipica del Covid e al minimo sintomo il bambino resterà a casa. Insomma, la situazione è preoccupante, si hanno attualmente poche certezze e tutto il mondo ripone fiducia nel tempestivo sviluppo di un vaccino.

M.S., L.R.

La società ARM Holdings, produttrice di chip per computer nel Regno Unito, sarà venduta a Nvidia, azienda americana produttrice di processori grafici. Secondo The Guardian, il gigante tecnologico inglese avrà un prezzo di vendita di 40 miliardi di dollari.

Oggi la tecnologia ARM viene impiegata in molti dispositivi tecnologici, soprattutto negli smartphone, dal conglomerato giapponese Softbank che l’aveva acquistata quattro anni fa, secondo quanto riportato dalla BBC.

Nonostante l’accordo, il co-fondatore di ARM Holdings, Hermann Hauser, ha descritto la vendita come disastrosa, malgrado Nvidia abbia dichiarato che non intende spostare la sede di Cambridge, come afferma Sky News.

S.C., S.P.

La Russia parteciperà alla 45esima sessione del Consiglio per i Diritti Umani presso la sede ONU di Ginevra, che si aprirà lunedì 14 settembre e terminerà il 6 ottobre.

 La delegazione russa, rappresentata da Gennady Gatilov, contribuirà a proporre iniziative per la sfera economica, sociale e culturale, così come per il diritto allo sviluppo. Gatilov è il Rappresentante Permanente della Russia presso l’ONU e altre Organizzazioni Internazionali. “Agiremo come co-autori di una serie di iniziative sui temi che la Russia supporta da sempre: azione contro il razzismo, discriminazione etnica, xenofobia e intolleranza,” ha dichiarato Gatilov. “Cercheremo la collaborazione e il dialogo costruttivo con i nostri partner. Ci opporremo con forza ai tentativi di politicizzare il Consiglio, tentativi di sottoporre a questo argomenti che non hanno a che fare con l’impegno internazionale per i diritti umani,” ha aggiunto.

La delegazione si aspetta di partecipare a una sessione particolarmente impegnativa: saranno esaminate una serie di procedure speciali contro i rifiuti nocivi, le misure coercitive individuali, il diritto all’informazione. Inoltre, si prospetta difficoltosa la discussione su paesi come Venezuela, Yemen, Syria e Bielorussia.

Riguardo al controverso caso Navalnij, lungi dall’essere risolto, si è espresso anche il Presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha personalmente dichiarato, in occasione di una telefonata con il Presidente

Vladimir Putin, che gli esperti francesi confermano “l’avvelenamento” come causa del malore del politico Navalnij.

Il periodico russo “Novaya gazeta” riporta il comunicato del presidente francese, che ha espresso “profonda preoccupazione per l’atto criminale commesso contro il politico” e ha chiesto un chiarimento maggiore riguardo le circostanze dell’accaduto, nonché giustizia per Navalnij, punendo i responsabili dell’attentato. Macron ha inoltre sottolineato che la Francia, insieme ad altri paesi europei, ha condotto le proprie ricerche e, giungendo alla conclusione dell’avvelenamento da Novichok, accusa la Federazione Russa di aver violato la Convenzione sulle armi chimiche (Chemical Weapons Conventions), ovvero “un trattato di disarmo e di non proliferazione vincolante di diritto internazionale, il cui obiettivo consiste nel divieto delle armi chimiche a livello mondiale”.

Putin, tuttavia, ribadisce l’infondatezza di tali accuse riguardo al caso Navalnij, reputandole inappropriate.

L’agenzia di stampa, inoltre, dopo, esser venuta a conoscenza della volontà di Navalnij e sua moglie di render note le proprie condizioni, riporta la notizia dello stato di miglioramento del paziente, il quale risulta in grado di respirare naturalmente senza il supporto della ventilazione artificiale e di alzarsi dal letto per un breve lasso di tempo.

 S.N., D.S.

AFRICA

In Mali, il 12 settembre il capo della giunta maliana, il colonnello Assimi Goïta, si è impegnato a istituire un governo per ristabilire il potere civile entro 18 mesi, dopo l’adozione di una “carta” di transizione. Come riportato da France24Afrique, gli esperti nominati dalla giunta che il 18 agosto ha rovesciato il regime del presidente Ibrahim Boubacar Keïta (IBK) hanno adottato questa “carta” al termine di tre giorni di discussioni a Bamako tra personalità politiche, militari ed esponenti della società civile. In particolare, il documento indica che il capo di Stato ad interim può essere un civile o un militare e fissa a 18 mesi la durata del periodo di transizione, che dovrà essere seguito da elezioni, ha detto Moussa Camara, portavoce delle discussioni in corso.

S.C.

In Angola, come riporta Jornal de Angola, il commissario capo della polizia nazionale Paulo de Almeida condanna la condotta di alcuni agenti della polizia. Il discorso del commissario è avvenuto il giorno dopo il decesso di una ragazza. È accaduto nel Bairro dos Ossos, un quartiere nel municipio di Cazenga, nella provincia di Luanda. L’incidente è avvenuto dopo che alcuni cittadini si erano diretti al posto di blocco per denunciare una rissa tra le gang di quartiere. Il poliziotto ha sparato un colpo per cercare di disperdere la folla uccidendo la ragazza e immediatamente i cittadini si sono scagliati contro la polizia. Attualmente, il poliziotto è in prigione e tutti vogliono che venga fatta giustizia per la 15enne, per il figlio che portava in grembo e per tutte le vittime di violenza.

M. P.

A Capo Verde, in seguito a forti piogge negli scorsi giorni l’isola di Santiago è stata inondata, provocando vari danni e il decesso di un bebè. Il Primo Ministro ha chiesto alla popolazione di proteggersi dato che le piogge dureranno ancora. Infatti, secondo l’Istituto Nazionale di Meteorologia e Geofisica (INMG), l’arcipelago è sotto l’influenza di un’ondata tropicale che parte vicino la costa della Guinea Bissau e può trasformarsi in una depressione tropicale, riferisce Lusa. Dopo tre anni di siccità a Capo Verde, le piogge sono riiniziate da fine luglio regolarmente.

D.F.

In Algeria, più di 600.000 candidati hanno iniziato gli esami di maturità, programmati per giugno e poi rinviati a settembre a causa del Covid-19. Per evitare che gli studenti copiassero durante la prima prova, il Governo ha vietato l’accesso ai social network e ha adottato una serie di misure per prevenire i tentativi di imbroglio. Una decisione presa a seguito di quanto accaduto durante gli esami del 2016, quando le tracce furono pubblicate sui social.

Le modifiche del Codice penale emanate ad aprile sono entrate in vigore e la magistratura ha emesso la prima condanna per “fuga di domande”. L’esame ha avuto luogo il 7, 8 e 9 settembre. Una dichiarazione del Ministero della Giustizia ha dichiarato che “l’8 settembre il Tribunale per i reati minori di Qalma ha condannato B.L, uno studente delle scuole superiori, a un anno di reclusione e a una multa di 100.000 dinari (660 euro) dopo essere stato giudicato colpevole di aver pubblicato sulla sua pagina Facebook la risposta relativa al test di lingua araba.

Altri indagati restano in attesa di processo, secondo Sky News Arabia.

S.H.

MEDIO ORIENTE

La Casa Bianca si prepara a ospitare un evento storico rappresentato dalla firma di un accordo di pace tra gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein, da un lato, e Israele, dall’altro, sotto gli auspici del presidente Donald Trump. Alla cerimonia gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein saranno rappresentati dai rispettivi Ministri degli Affari esteri, lo sceicco Abdullah bin Zayed Al Nahyan e Abdul Latif Al-Zayani. Per quanto riguarda Israele, sarà presente il primo ministro Benjamin Netanyahu.

Il Presidente americano ha descritto entrambi gli accordi come una “storica dichiarazione di pace”.

Nel Golfo, la mossa del Bahrein per stabilire la pace con Israele ha ricevuto il sostegno del Sultanato dell’Oman, il quale ha accolto con favore l’iniziativa del Bahrain di normalizzare le relazioni con Israele.

Il Ministro dell’intelligence israeliano aveva dichiarato, pochi giorni dopo l’accordo tra Emirati e Israele annunciato il 13 agosto, che anche il Sultanato dell’Oman avrebbe potuto compiere lo stesso passo. Tuttavia, il Sultanato non ha commentato ufficialmente tale dichiarazione, come riportato da  As-sharq Al-Awsat.

Gli aerei da guerra della coalizione guidata dai sauditi hanno lanciato nuovi raid sui siti Houthi a Sana’a, nello Yemen. I caccia della coalizione hanno preso di mira le caserme Houthi e i siti militari alleati con l’Iran nella capitale yemenita, Sana’a, distruggendo, citando fonti locali, anche quattro droni Houthi nella base aerea di Al-Dailami. Dalla coalizione non sono ancora arrivate conferme ufficiali, ha sottolineato France24.

Il lancio dei raid è avvenuto dopo che gli Houthi hanno annunciato di aver attaccato un “obiettivo importante” nella capitale saudita, Riyadh, usando un missile balistico e dei droni.

La coalizione non ha confermato l’attacco a Riyadh, ma ha affermato di aver intercettato e distrutto missili balistici e bombardato aerei lanciati verso l’Arabia Saudita.

S.H.

AMERICA

Degna di attenzione è la notizia proveniente dal Nicaragua, in prima pagina su El País, riguardante la persecuzione fiscale da parte del governo di Daniel Ortega delle uniche due reti televisive del Paese rimaste indipendenti. Il governo ha intrapreso una campagna di attacchi ai giornalisti e alle reti televisive dell’opposizione già da tempo, almeno dal 2018, con aggressioni fisiche, minacce e sabotaggi delle antenne televisive. Ma la notizia preoccupante arriva ora: l’11 settembre il canale indipendente Canal 12 ha ricevuto una multa (per un presunto debito) del valore di 600.000 dollari americani oltre al sequestro di beni personali del direttore del canale. I programmi denunciavano le gravi violazioni dei diritti umani del governo. Anche Canal 10, il canale più visto dai nicaraguensi, ha subito una multa di circa 3 milioni di dollari americani. I giornalisti sono molto preoccupati che si vada verso un ostruzionismo totale.

Diverso, ma ugualmente serio, è il caso della Colombia, dove continuano gli abusi della polizia nella città di Bogotà. La violenza delle manifestazioni contro il governo Duque è aumentata significativamente dal 2019 tanto che la polizia è fortemente coinvolta nel controllo di queste ultime. Dal 2016 un nuovo regolamento concede più potere alla polizia colombiana nelle decisioni di arresto, con il risultato di una gestione più repressiva da parte delle forze dell’ordine, che negli ultimi giorni hanno ricevuto denunce per violazione dei diritti umani. L’aggiornamento è di El País: 13 morti negli ultimi giorni, 74 feriti, 54 atti di vandalismo contro le stazioni di polizia e 206 contro i mezzi di trasporto pubblico.  

L.C, M.D.F. e I.V

Secondo il New York Times, negli Stati Uniti ci si chiede come sarebbe l’America oggi se il presidente Trump avesse combattuto il virus tanto duramente quanto ha combattuto per la costruzione del “suo muro”; forse molte migliaia di vite sarebbero state salvate.

Un’opportunità per un’azione decisiva è arrivata il 28 gennaio, quando il suo consigliere per la sicurezza nazionale, Robert C. O’Brien, ha avvertito Trump affermando che il coronavirus “sarà la più grande minaccia alla sicurezza nazionale che affronterà durante la sua presidenza”.

Il presidente ha deciso di illudere i cittadini minimizzando il virus, paragonandolo all’influenza e dicendo che sarebbe “andato via”.  Ad oggi, come risultato di ciò, gli americani costituiscono il 4 % della popolazione mondiale e il 22 % dei morti di Covid-19.

In Canada, secondo la CBC News  sono passati sei mesi da quando il governo federale ha annullato i test per ottenere la cittadinanza a causa del Covid-19 e molti immigrati chiedono di poterli svolgere online o fisicamente a distanza.

Myrann Abainza è arrivata in Canada dalle Filippine come badante nel 2009 ed è stata raggiunta dal marito e da due figlie sei anni dopo. La sua famiglia era sulla buona strada per ottenere la cittadinanza prima che arrivasse il Covid-19. Frustrata dal ritardo e dalla mancanza di informazioni da parte dell’Immigration, Refugees and Citizenship Canada (IRCC), ha affermato che il governo dovrebbe trovare un modo per svolgere i test di persona, rispettando le linee guida per la salute pubblica.

L’IRCC riporta sul suo sito web alcune informazioni a riguardo della cancellazione dei test e  ha riferito a CBC News che sta cercando alternative per fornirli, ma al momento non ha offerto alcun termine.

S.C., S.P

Nello stato di Rio de Janeiro, in Brasile, il Tribunale Superiore del Lavoro ha deciso che le scuole private riapriranno le porte agli studenti dal 14 settembre. Come spiega il giornale UOL, il provvedimento prevede che le persone più a rischio lavoreranno da casa attraverso le video lezioni. Tra i banchi ci sarà una distanza di 1,5 metri, mentre la ricreazione avverrà a turni. La decisione di riaprire le scuole private è stata abbastanza repentina. Infatti, il decreto del 4 settembre ne vietava l’apertura fino alla vaccinazione degli alunni e dei docenti o nel caso in cui il virus non presentasse più un rischio per la società.

M.P.

ASIA

In Cina, come riportato dal China Daily, una nuova antologia raccoglie le storie delle scrittrici cinesi, troppo spesso, messe da parte o discriminate.

Quando Zhang Li, autrice del libro, aveva circa 6 anni negli anni ’70, fu mandata a Baoding, nella provincia di Hebei, nella Cina settentrionale, a vivere con la nonna materna per un anno.

Per molti pomeriggi in campagna, la nonna la portò a una grande pagoda sotto il quale le donne del villaggio amavano radunarsi dopo pranzo. Le mogli di questi contadini cucivano attivamente suole di scarpe, tessevano paglia, allattavano e sgusciavano mais mentre chiacchieravano.

Dopo aver giocato a nascondino con altri bambini, Li si sedeva e ascoltava le chiacchiere delle donne: la figlia di qualcuno diventava più carina, il marito di qualcuno guadagnava di più, alcuni anziani erano morti e qualcuno aveva un nuovo bambino. Li ricorda che una volta una donna è scoppiata in lacrime mentre parlava e ha mostrato agli altri le sue braccia e le gambe contuse.

C’era una donna che veniva al villaggio che aveva sposato un uomo non seguendo le tradizioni. Anche se sembrava vivere una bella vita, la gente spettegolava su di lei. C’era un’altra sposa che piangeva tutto il giorno. Li ha poi saputo che era stata rapita dalla provincia di Sichuan nella Cina sudoccidentale e che veniva tenuta sotto controllo tutto il tempo dal marito.

Ci sono state conversazioni su gravidanza, aborto e politica di pianificazione familiare. Solo quando Li Zhang è cresciuta si è resa conto di quanto fosse coraggiosa quella donna che si è sposata contro gli usi e i costumi della tradizione cinese, che le persone avrebbero dovuto aiutare la donna che era stata rapita e che la donna con i lividi era vittima di violenza domestica.

“Molti anni dopo che ho capito che le chiacchiere delle donne sotto l’albero della pagoda non erano solo narrazione, ma anche un grido d’aiuto” scrive Zhang nella prefazione a An Anthology of Short Stories by Chinese Women. Zhang scrive: “Per me, selezionare storie per questa antologia è stato come cercare di costruire una comunità letteraria femminile immaginaria, proprio come lo spazio sotto l’albero della pagoda. All’apertura del libro, nello stesso spazio e allo stesso tempo, ascoltiamo le storie l’uno dell’altro, e ci riconosciamo”

Zhang è stata ispirata a compilare un libro del genere quando era una dottoranda che lavorava alla sua tesi sull’inizio della scrittura femminile cinese più di cento anni fa.

Il suo intento è quello di tracciare una mappa della storia della letteratura femminile cinese, includendo non solo scrittrici famose, ma anche scrittrici meno conosciute, più recenti, per scoprire come si è sviluppata la letteratura femminile cinese nel secolo scorso.

Ha cercato le scrittrici, una per una, tra le vecchie riviste letterarie, come New Youth nel 1919 e Fiction Monthly nel 1921, e gradualmente ha riempito gli spazi vuoti sulla mappa, inserendo scrittrici dei tempi antichi ma anche dei tempi moderni, per incoraggiare le donne a scrivere e a dare voce ai loro pensieri. “Volevo creare un libro inclusivo, un coro di voci diverse, aperte e all’avanguardia, commoventi, gentili ma tenaci, che parlavano fedelmente della vita delle donne da diverse prospettive”, dice Zhang.

Le scrittrici sono generalmente molto caute quando scrivono perché, alla fine, questo è un mondo prettamente maschile, nonostante lo status sociale delle donne stia migliorando piano piano.

Zhang Li ripone molta fiducia nelle giovani scrittrici e non vede l’ora che le donne, possano scrivere quello che vogliono, senza preoccuparsi di essere meno considerate o rispettate.  

G.R.

OCEANIA

In Australia il premier Daniel Andrews ha difeso l’operato di alcuni poliziotti durante un controllo autostradale.

Secondo The Courier, vi sarebbe un video in circolazione che mostrerebbe la polizia che trascina fuori dall’auto una donna fermata ad un checkpoint a Kalkallo, a nord di Melbourne.

Gli agenti avevano fermato la macchina poiché avevano notato che il porta cellulare dell’autista le impediva la vista della strada. Al suo rifiuto nel rimuoverlo e di fornire i documenti, la polizia l’ha arrestata, come si legge su Mail Times.

Come riporta The Examiner, il video, postato su Facebook, è diventato subito virale e la mostrava mentre opponeva resistenza, affermando di non sapere che fosse illegale non fornire i documenti durante un controllo.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:


Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)