La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Il ministro dell’Interno tedesco risponde alle critiche: “Abbiamo un cuore grande ma non abbiamo possibilità illimitate per l’accoglienza dei rifugiati”. In Francia il congedo di paternità viene allungato a 28 giorni invece che 14. Secondo uno studio, sembrerebbe che a Manaus (Brasile) la popolazione abbia raggiunto un’immunità di gregge al Coronavirus.

EUROPA

La Spagna e il Covid-19: due rette che sembravano volersi allontanare, ma le ultime notizie provenienti dal Paese ci dimostrano tutto il contrario. Secondo l’articolo di ABC, il Ministero della Salute ha certificato un nuovo record di contagi, arrivando a 10.799 nuovi casi e 241  morti nelle ultime 24 ore.

Approfondendo l’argomento, El Mundo afferma che la situazione peggiore rimane quella della Comunità di Madrid, arrivando a descriverla come “crescita sostenuta”, visti i 1011 nuovi contagi degli ultimi giorni; dalla prossima settimana, per provare a limitare i danni, le autorità metteranno in atto una serie di misure con il fine di evitare un secondo lockdown, grazie anche all’aiuto militare richiesto al premier Pedro Sánchez per realizzare più di mezzo milione di test nelle zone in questione. Per ultimo, anche El País aggiunge qualche dettaglio sul tema: oltre all’appoggio militare, è stato richiesto anche l’intervento di 222 squadre della Policía Nacional e della Guardia Civil per una corretta disinfezione delle zone e la riassunzione dei 300 medici extracomunitari che hanno lavorato a Madrid durante la prima ondata e che, a causa delle restrizioni statali della normativa vigente, non hanno potuto ricevere un contratto a lungo termine.

Tutte queste misure risolutive inizieranno, come già citato, il prossimo lunedì e proseguiranno per le prossime due settimane.

L.C, M.D.F. e I.V

In Svizzera, il Consiglio Nazionale ha esaminato il testo della Gioventù socialista “99%”, volto a tassare l’1% della popolazione svizzera più ricca. Come riportato da Le Matin, la sinistra scende sola in battaglia e deve affrontare l’opposizione della classe borghese. Secondo la Gioventù socialista, si potrebbero ridistribuire circa da 5 a 10 miliardi di franchi, allo scopo di ridurre il carico fiscale dei lavoratori a basso e medio reddito e finanziare prestazioni sociali, asili nido, sussidi di assicurazione sanitaria o formazione. La sinistra è preoccupata per il divario sempre crescente tra i più ricchi e i più poveri, che crea problemi economici e riduce il potere d’acquisto.

EA.V.

In Francia, Emmanuel Macron ha annunciato, mercoledì 23 settembre, che un progetto di legge di finanziamento dell’assistenza sociale, che sarà presentato al Consiglio dei ministri a inizio ottobre, sancirà l’estensione del congedo di paternità. Come riportato da Le Parisien, attualmente il congedo di paternità è di undici giorni, oltre ai tre giorni per la nascita. Per una maggiore parità di diritti tra uomini e donne, dal luglio 2021, il padre, o il secondo genitore, di un bambino nascituro o adottato potrà avere 28 giorni di congedo, contro i 14 attuali, dei quali sette giorni saranno obbligatori.

S.C.

In Belgio, nel 2021 la Difesa aprirà un numero record di posizioni (2.300, circa 300 in più rispetto al 2020), con 1.250 reclutamenti di soldati, 800 sottufficiali e 250 ufficiali per compensare le migliaia di pensionamenti previsti del personale giunto a fine carriera. Saranno reclutati anche 150 civili e 420 riservisti. Come riportato da Le Soir, è richiesto personale tanto femminile quanto maschile per tutte le posizioni.

S.C.

Uno studio fatto in Portogallo dall’Istituto di Salute Pubblica dell’università di Porto (ISPUP) ha mostrato che non esiste un collegamento diretto tra l’uso dei mezzi di trasporto pubblici e una maggiore diffusione del Covid-19. Sarebbe invece la privazione delle condizioni socio-economiche a determinare le aree più a rischio di infezione, si legge su Lusa. Inoltre, in vista dell’inizio dell’anno accademico la prossima settimana alcuni rettori e presidenti universitari, preoccupati per la diffusione del virus, hanno vietato le attività di praxe, una tradizione universitaria per l’accoglienza delle matricole che consiste nelle più svariate attività di comunità. Alcune istituzioni hanno proibito le attività all’interno dei propri campi, come l’Università di Lisbona e l’Università di Trás-os-Montes e Alto Douro. Da parte degli studenti alcuni gruppi accademici hanno già annunciato che non svolgeranno le attività, come quello di Porto e della facoltà di medicina dell’Università Nova di Lisbona, mentre il gruppo di Coimbra ha affermato che continuerà la tradizione nel rispetto delle norme sanitarie, riporta ancora Lusa.

D.F.

Mercoledì 23 settembre la Commissione europea ha proposto un nuovo piano per l’immigrazione, basato su un “meccanismo di solidarietà obbligatoria”. Atteso dalla scorsa primavera, rimandato per via della pandemia, il patto per la nuova politica di asilo e migrazione è stato presentato a Palazzo Berlaymont. Di certo, l’ultimo disastro a Moria e le migliaia di rifugiati senza dimora hanno accelerato le mosse. A tal proposito, i circa 12.000 migranti hanno scatenato un dibattito sull’accoglienza, soprattutto in Germania.Secondo quanto si legge su Frankfurter Allgemeine, l’Unione CDU/CSU e i socialdemocratici (SPD) martedì 22 settembre si sono accordati sull’accoglienza di 1553 rifugiati provenienti da ben cinque isole greche e riconosciuti come bisognosi di protezione. Il ministro dell’Interno Seehofer risponde così a chi critica la posizione del governo tedesco: «Bisogna smettere di pensare che solo chi è a favore di un’ammissione illimitata abbia un cuore e chi sostiene un’azione intelligente e ponderata, limitando e controllando l’immigrazione, è un mostro senza cuore. Abbiamo un cuore grande ma non abbiamo possibilità illimitate per l’accoglienza dei rifugiati». Così ha dichiarato in un’intervista al giornale Bild.

In ambito più generale invece, secondo le ultime notizie riportate dalla testata Der Spiegel,il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è decisa a prendere in mano la situazione e a far chiarezza su più punti: innanzitutto i nuovi arrivi alle frontiere esterne dell’UE dovranno essere registrati più rapidamente e i migranti irregolari dopo un massimo di cinque giorni seguiranno particolari procedure, tra cui il rapido rimpatrio. Al fine di rafforzare le frontiere esterne, è stato pertanto previsto un ufficio di coordinazione che si occuperà di gestire e applicare le misure dei vari Stati. Poi, gli Stati membri dovranno rispettare il principio di solidarietà tra loro, contribuendo a sostenere quelli sotto pressione. Un passo avanti questo, da parte della Commissione, volto a sanare le divergenze con i Paesi europei dell’Est sulla cosiddetta “quota obbligatoria” per la distribuzione dei richiedenti asilo. Oggi, la nuova proposta prevede un aut aut: o un contributo materiale ad accettare i migranti o un impegno ad agevolarne il rimpatrio (per i respinti) entro un certo periodo di tempo. «Non siamo più nel 2015, la situazione può essere gestita», ha detto il Commissario agli Interni Ylva Johansson. All’epoca, al culmine della crisi, 1,8 milioni di persone erano entrate irregolarmente nell’UE, e quasi tutti erano rifugiati. Nel 2019 sono stati registrati solo 140.000 immigrati irregolari, di cui solo un terzo con diritto all’asilo. Il ministro federale degli Interni Seehofer è scettico sulle tempistiche di effettiva attuazione delle proposte UE. Già nel fine settimana scorso aveva mostrato comprensione per chi non ha voluto accogliere i rifugiati dalle isole greche memore degli eventi del 2015, ma riguardo la Germania pone un freno: «molti dei nostri vicini europei mi chiedono perché dovremmo partecipare alle proposte europee in materia di immigrazione quando noi tedeschi ci siamo comportati sempre da campioni morali e ci hanno messo sotto pressione. È difficile non essere d’accordo con loro, la Germania infatti agirà come partner, non come guardiano dell’Europa».

M.S., L.R.

Nel Regno Unito, secondo il The Guardian e Forbes la proposta di legge di stampo progressista, nata sotto il governo di Theresa May e che avrebbe semplificato la vita delle persone transgender che decidono di intraprendere il percorso di transizione sessuale, non è stata accettata dal governo.

Tale proposta avrebbe dato la possibilità alla comunità LGBTQ di “auto-identificarsi” in un genere, grazie a una semplice auto-certificazione che avrebbe modificato il certificato di nascita e ovviato al fatto di dover fornire prove di una diagnosi medica di disforia di genere.

Nancy Kelley, amministratrice delegata di Stonewall, ha dichiarato: “Oggi il governo britannico non ha mantenuto la promessa di riformare il Gender Recognition Act e ha perso l’opportunità di far progredire l’uguaglianza LGBT”.

Liz Truss, politico britannico, ha affermato: “Le persone trans affermano che le liste d’attesa nelle cliniche di genere del National Health Service sono troppo lunghe. Sono d’accordo e allo stesso tempo preoccupata per il disagio che questa decisione può causare. Proprio per questo stiamo aprendo almeno tre nuove cliniche di genere quest’anno, che dovrebbero ridurre le liste d’attesa di circa 1.600 pazienti entro il 2022. L’intero beneficio dell’aumento della capacità clinica che siamo stati in grado di assicurare porterà a una maggiore scelta dei pazienti, a tempi di attesa più brevi, a una migliore copertura geografica e a un accesso più facile. Inoltre, sarà più facile soddisfare i requisiti medici per ottenere un GRC (Gender Recognition Certificate)”.

S.C., S.P.

La Federazione Russa ha preso parte alla settantacinquesima Assemblea generale dell’ONU (UNGA), svoltasi dal 22 al 29 settembre e preceduta il 21 settembre da una riunione ad alto livello per commemorare il settantacinquesimo anniversario dell’organizzazione in nome dell’impegno per multilateralismo. La sessione dell’Assemblea generale, quest’anno si è tenuta on-line per via della pandemia da Covid-19. 

Il primo giorno del vertice ha preso la parola il presidente russo Putin, il quale, ha ribadito il ruolo dell’ONU all’interno della comunità internazionale, riconoscendo che “la Carta rimane il principale diritto internazionale e l’organizzazione stessa sta adempiendo alla sua missione di preservare la pace”.  Tuttavia, egli ha ammesso che “le Nazioni Unite non dovrebbero irrigidirsi, ma riflettere i cambiamenti e le dinamiche del ventunesimo secolo, adattandosi al mondo moderno che sta diventando complesso, multidimensionale e multipolare”. Nel sottolineare l’importanza di ricordare la Storia, il presidente della Federazione Russa ha inoltre aggiunto che “cercare di rivederla è particolarmente pericoloso quando il sistema di controllo degli armamenti si degrada, i conflitti regionali continuano e le minacce poste dal terrorismo, dalla criminalità organizzata e dal traffico di droga si intensificano”.

Nell’affrontare il punto di vista economico delle conseguenze della pandemia non solo in Russia, ma a livello internazionale, Putin ha avanzato la proposta di una rinuncia alle sanzioni “Illegittime”, che potrebbe portare, a suo parere, parecchi vantaggi, tra cui un “aiuto per ripristinare la crescita globale”. Oltre alle sanzioni, anche barriere commerciali e divieti dovrebbero essere rimossi, al fine di combattere la disoccupazione venutasi a creare con la pandemia. Inoltre, per uscire dalla crisi, “la Russia propone di costruire i cosiddetti “corridoi verdi” per la libera circolazione di beni vitali, quali cibo, medicinali e dispositivi di protezione individuale, richiesti specificamente per combattere la pandemia”, ha affermato il capo dello Stato.

Restando sempre in tema di politica estera ed internazionale, alcuni diplomatici russi in missione commerciale in Bulgaria sono stati accusati di spionaggio. In data 24 settembre, il primo ministro bulgaro Boyko Borisov ha dichiarato che sono state raccolte abbastanza prove per espellere i diplomatici dal paese. “Sono cose inammissibili nel nostro territorio e chiunque sarà coinvolto in attività di spionaggio sarà tenuto sotto stretto controllo ed espulso”, così ha commentato la vicenda il primo ministro Borisov.

L’ambasciata russa a Sofia ha rigettato la richiesta di rimpatrio per i due funzionari russi, i quali sembrano essere stati coinvolti in attività di spionaggio dal 2016, raccogliendo informazioni sulle forze armate bulgare e controllando i database militari.

Il ministro degli esteri bulgaro li ha dichiarati “Persone non gradite”, dando loro 72 ore per lasciare il paese. Il ministro degli esteri russo ha invece criticato duramente la decisione bulgara. “Siamo molto dispiaciuti per l’esito della missione commerciale russa in Bulgaria, poiché l’espulsione di due diplomatici senza prove evidenti ci sembra un tentativo di sabotaggio per più costruttivi rapporti tra Russia e Bulgaria”, ha specificato il ministro. Il ministero degli esteri russo ha aggiunto che verranno rilasciati ulteriori aggiornamenti sull’evoluzione della situazione.

 S.N., D.S.

AFRICA

Come riportato da Maliweb, in seguito al colpo di Stato del mese scorso, il capo della giunta militare del Mali, il colonnello Assimi Goita, chiede alla Comunità degli Stati dell’Africa occidentale (Cedeao) di revocare le sanzioni imposte, tra cui figurano la sospensione degli organi decisionali, la chiusura delle frontiere e l’interruzione degli scambi finanziari e commerciali con il Mali, a eccezione dei beni di prima necessità, delle medicine, delle apparecchiature mediche contro il Coronavirus, dei prodotti petroliferi e dell’elettricità. Inoltre, i leader militari hanno nominato un ex Ministro della Difesa, Bah Ndaw, come nuovo presidente della transizione.

EA.V.

Il Mozambico ha richiesto l’aiuto dell’ONU per la formazione delle sue forze al fine di combattere gli attacchi armati da parte di gruppi terroristici che minacciano continuamente la provincia di Cabo Delgado, nel nord del Paese, riporta DW. La richiesta è stata criticata in quanto presa dal Consiglio dei ministri senza consultare l’Assemblea della Repubblica o il Consiglio di Sicurezza, escludendo così anche i cittadini dalle vicende del governo.

D.F.

Il giornale Novo Jornal riporta lo sterminio degli squali in Angola, finalizzato alla vendita delle pinne in Cina. La denuncia arriva da EcoAngola, un progetto filantropico di educazione e conservazione ambientale. Le denunce sono iniziate il 12 settembre nel municipio di Cacuaco, nella provincia di Luanda senza però avere delle immagini come prova. L’amministratore delegato della EcoAngola, Érica Tavares, ha poi ricevuto delle foto scattate a Cacuaco che ritraggono numerosissimi squali pescati solo per tagliarne le pinne. Tavares specifica che la ragione di questo commercio è la zuppa di pinne consumata in Asia poiché si pensa che abbia benefici medici e poteri afrodisiaci ma in realtà si tratta di una leggenda.

M.P.

MEDIO ORIENTE

Le autorità del Regno dell’Arabia Saudita hanno deciso di consentire a cittadini e residenti di eseguire l’ʿUmra, ovvero il pellegrinaggio minore, a partire dal 4 ottobre dopo una pausa di quasi sette mesi a causa dei timori legati allo scoppio del Coronavirus.

Secondo l’agenzia di stampa ufficiale saudita, “SPA”, l’ʿUmra verrà gradualmente eseguita in quattro fasi.

Ai cittadini e residenti del Regno sarà consentito di eseguire l’ʿUmra a un ritmo di 6.000 pellegrini al giorno, che rappresenta il 30% della capienza della Grande Moschea, modificata per rispettare le misure sanitarie precauzionali.

Il 18 ottobre, il numero di pellegrini potrà raggiungere il 75 % (15.000 pellegrini).

Con l’inizio di novembre l’Arabia Saudita consentirà ai visitatori, provenienti da alcuni Paesi considerati sicuri, di partecipare ai rituali di esecuzione dell’Umrah raggiungendo il 100 % della capienza (20.000 pellegrini), come riportato dalla BBC Arabic.

La Giordania ha negato di avere legami con la Med Wave Shipping, compagnia di navigazione alla quale l’Unione Europea ha imposto sanzioni per aver violato l’embargo sulle armi imposto alla Libia. La compagnia gestisce infatti una nave, chiamata Bana, per la quale sono state rilevate violazioni dell’embargo sulle armi verso la Libia nel gennaio 2020. Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciatore Dhaif Allah Al-Fayez, ha dichiarato che la Med Wave Company non è giordana, non è registrata in Giordania e non ha presenza sul territorio giordano.

 Al-Fayez ha inoltre aggiunto che le autorità competenti hanno rivelato la “presunta” ubicazione della compagnia nella capitale Amman, secondo l’indirizzo contenuto nei documenti delle Nazioni Unite, e si è riscontrato che questa società non esiste al suo interno.

Il Governo giordano inviarà tutte le informazioni necessarie a dimostrare agli organismi internazionali competenti che la società non è registrata in Giordania e non opera nelle sue terre, secondo quanto riportato dalla CNN Arabic.

Il Ministro della Sanità palestinese, Mai Al-Kaila, ha annunciato che nelle ultime 24 ore sono stati registrati 503 nuovi casi di coronavirus e tre decessi.

In un comunicato stampa diffuso da Asharq Al-Awsat, Al-Kailah ha affermato che il governatorato di Hebron ha registrato il maggior numero di nuovi contagiati, con un totale di 150, seguito dal governatorato di Betlemme con 79 casi e dalla Striscia di Gaza che ha registrato 73 contagi, mentre il resto dei casi sono distribuiti in diverse aree della Cisgiordania.

Al-Kailah ha aggiunto che “sono in corso lavori con tutti i partner per risolvere la crisi riguardante la scarsità di materiali per testare e combattere la pandemia”. Le società di fornitura stanno infatti aspettando che i materiali arrivino dall’esterno della Palestina per fornirli al Ministero della Salute.

Il database del Ministero della Salute palestinese mostra che il numero totale di casi ha raggiunto 47.117, di cui 34.421 guariti e 317 decessi.

S.H.

AMERICA

Torna in prima pagina de El Paísil Nicaragua e le nuove azioni del suo presidente Daniel Ortega. Questa volta, durante le prime settimane di settembre, il capo di Stato ha presentato in Parlamento dei progetti di legge, con carattere di urgenza, per sostenere la condanna al carcere a vita per tutti coloro i quali commettessero dei crimini di odio contro il Paese e per incriminare allo stesso modo qualsiasi tentativo di ingerenza esterna nel Paese. Questi nuovi progetti sono rivolti principalmente a tutti gli oppositori che, dal 2018, lottano contro il regime e agli Stati che, fino a questo momento, hanno cercato di far parte della vita del Paese, anche e, soprattutto, attraverso finanziamenti. Il secondo progetto di legge è particolarmente ampio e dettagliato: verrà proibito di ricevere capitale straniero a qualsiasi tipo di organizzazione, movimento politico, partito, coalizioni o alleanze politiche, ma anche a persone singole che abbiano qualche ruolo nella politica nicaraguense come funzionari, impiegati pubblici e candidati a incarichi pubblici. Questo criterio permetterebbe di sorvegliare attentamente una buona fetta della società che sia – seppur minimamente – coinvolta con persone o società straniere; la violazione potrà essere punita con multe, confische dei beni, congelamento dei fondi e revoca dello status giuridico della persona indagata.

Secondo gli esponenti dell’opposizione, il secondo progetto in particolare potrebbe rivelarsi molto pericoloso, perché, oltre a intimidire gli avversari politici, rischierebbe di diventare uno strumento per ostacolare coloro i quali sostengono un’apertura verso una transizione democratica pacifica, che è il tanto desiderato obiettivo per le prossime elezioni del novembre 2021.

L.C, M.D.F. e I.V

Negli Stati Uniti la sentenza per l’omicidio di Breonna Taylor, una donna afroamericana uccisa lo scorso marzo, sta scatenando nuove proteste nazionali perché ritenuta ingiusta nei confronti della vittima.

Secondo l’articolo pubblicato da USA Today, uno dei tre agenti coinvolti nell’incidente è stato incriminato, ma non per la morte della donna, ciò ha scatenato un’ondata di proteste in cui i manifestanti chiedono giustizia e uguaglianza.

Secondo CNN, in molti hanno espresso la loro indignazione scendendo in piazza nelle principali città americane come Louisville, Los Angeles, Atlanta e New York, a sei mesi dalla morte di Taylor.

L’FBI è ancora impegnato in alcune indagini per individuare ulteriori violazioni delle leggi federali legate alla presunta irruzione in casa della vittima e la dinamica della sparatoria che ha coinvolto i tre agenti a Louisville, come riportato da Associated Press.

S.C., S.P

In Canada, Pierre Anctil, il presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto di Cardiologia di Montreal, nel bel mezzo di un controverso piano di vendita dei dati sanitari dei cittadini quebecchesi, ha ammesso alla polizia di essere stato coinvolto in discutibili operazioni di finanziamento politico mentre lavorava alla SNC-Lavalin. Le Journal de Québec ha potuto leggere la dichiarazione, datata 21 aprile 2014, in cui Anctil afferma di aver incontrato più volte l’ex finanziere liberale Marc Bibeau e di avergli consegnato una busta contenente degli assegni.

S.C.

In Brasile, come scrive il giornale UOL, nella città di Manaus, nello stato di Amazonas, si pensa che la popolazione abbia raggiunto l’immunità di gregge. Lo studio è stato pubblicato sul sito medRxiv ed è stato condotto da 34 ricercatori sia brasiliani che non. Sono stati analizzati dei dati sui contagi tramite la modellazione matematica e si è stimato che il 66% della popolazione presenta anticorpi contro il nuovo Coronavirus, in una città come Manaus, tra le più colpite dal Covid-19. Infatti, la percentuale potrebbe essere abbastanza alta per rendere inefficace la trasmissione del virus. Oggi Manaus è una delle città ad aver riaperto prima: dopo essere stata scenario di numerosi decessi, da settimane registra una media di 3,6 al giorno.

M.P.

ASIA

In Cina, come riportato dal South China Morning Post, gli agricoltori cinesi lottano con la carenza di manodopera rurale in vista del raccolto autunnale, mentre crescono le preoccupazioni sulla sicurezza dell’approvvigionamento di grano della nazione.

Con la rapida crescita economica della Cina e l’incredibile ritmo di urbanizzazione negli ultimi quattro decenni, centinaia di milioni di persone hanno abbandonato le campagne e sono emigrate nelle aree urbane per posti di lavoro meglio retribuiti, lasciando una popolazione in età lavorativa in calo nei villaggi rurali, un fenomeno chiamato dagli analisti svuotamento “rurale”.

Pechino ha da tempo sottolineato la necessità di promuovere l’agricoltura automatizzata, anche aggiornando i macchinari per consentire una produzione su larga scala più efficiente di colture di qualità superiore con meno personale.

L’impatto di tre recenti tifoni e delle inondazioni diffuse nell’Heilongjiang, la più grande provincia cinese di coltivazione del mais e leader nella meccanizzazione agricola, ha evidenziato ancora di più la carenza di manodopera rurale.

Le tempeste hanno appiattito gran parte del raccolto di mais dell’Heilongjiang e hanno reso impossibile la raccolta a macchina in alcune aree, sollevando ulteriori preoccupazioni per i raccolti in uno dei centri agricoli della Cina.

Le macchine agricole non sono in grado di svolgere un lavoro, quindi si devono avere persone in grado di manovrarle, che però non ci sono e questo non fa altro che aumentare i costi di lavoro per i piccoli agricoltori, che spesso non possono permetterselo.

Le tre province nord-orientali della Cina, Heilongjiang, Jilin e Liaoning, hanno tutte registrato un declino della popolazione con 331.300 persone che hanno lasciato la regione l’anno scorso, secondo i dati del governo.

Una volta centri industriali, le tre province sono ora conosciute come “China’s rust belt” grazie alla loro incapacità di scrollarsi di dosso una mentalità di pianificazione statale radicata e di spostare l’economia lontano dalla dipendenza dalle risorse in declino.

Complessivamente, la popolazione rurale cinese è diminuita di 12,39 milioni a 551,62 milioni di persone nel 2019 e ora rappresenta il 39,4% del totale del paese, un forte calo dall’89,36% di sette decenni fa, secondo il National Bureau of Statistics (NBS).

La campagna cinese è stata per decenni una fonte di manodopera migrante a basso costo per i produttori delle città, ma questo ha portato a una minore allocazione del benessere e delle risorse alle aree rurali, con conseguente aumento del divario di ricchezza.

Il reddito disponibile medio pro capite dei residenti rurali è stato di 6.682 yuan nella prima metà del 2020, solo il 34% dei redditi nelle aree urbane, secondo la NBS.

Zhao, del paese di Longjiang, ha assunto un secondo lavoro come venditore di assicurazioni perché non guadagna abbastanza coltivando la terra.

Nonostante l’aumento dei prezzi del mais quest’anno, Zhao ha affermato che era improbabile che ne traesse beneficio poiché il tifone aveva danneggiato gran parte del suo raccolto, il che significa che i commercianti locali avrebbero ridotto il prezzo di acquisto.

Yang Baolong, presidente della China Soybean Association e direttore generale del Beidahuang Group, il più grande gruppo agricolo e agroalimentare della nazione, ha affermato che la pandemia e i tifoni sono stati un campanello d’allarme per il settore agricolo cinese.

Al giorno d’oggi, le banche difficilmente concedono prestiti agli agricoltori e le sovvenzioni agricole stentano ad arrivare. Le università agricole si concentrano sull’aspetto economico e finanziario invece che sulla semina, sulla fertilizzazione del suolo e sul giardinaggio. Il mondo rurale sembra andare sempre di più scomparendo e con lui una cultura e una tradizione che esistono ormai da secoli.

G.R.

OCEANIA

In Nuova Zelanda sono avvenuti episodi di razzismo nei confronti della comunità indigena Maori.

Secondo RNZ, alcuni studenti Maori sono in dubbio sull’iscrizione all’università poiché potrebbero non essere tutelati, come afferma l’Associazione degli Studenti Maori.

Anche i professori sono soggetti al razzismo. È il caso di Margaret Mutu, insegnante Maori, che insieme ad altri colleghi hanno firmato una lettera contro il sistema razzista universitario, in cui ha anche spiegato come alcuni studenti le abbiano confidato di sentirsi ancora discriminati, come si legge su Nzherald.co.nz.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)