A un passo dalla verità
Raccolgo le ultime gocce di sudore che scivolano dalla fronte. Il calore divampa a intermittenza fra una guancia e l’altra. Giusto il tempo di dimenticare il fiatone e ripristinare il battito cardiaco. Me ne ritrovo davanti migliaia. Una corsa all’impazzata ed eccomi di fronte all’Archivio digitale. Inserisco i primi caratteri della nomenclatura “Ar…-“ e leggo No results. Impossibile. Provo e riprovo ma i tentativi finiscono. Cosa me ne faccio di un paio di occhi azzurri e un nome se non posso sapere altro?
Inutile dire quanto abbia cercato di trattenere la rabbia. Risultato? Mercuria testimonia l’urlo che si protrae per tutti i suoi labirintici corridoi. Accanto alla sezione nomenclature trovo quella storica. Un ologramma ne recita il contenuto:
“La Terra, ormai vessata da un malriposto antropocentrismo, era da anni divenuta inadatta alla vita organica così come la conoscevamo. L’atmosfera ospitava aria talmente concentrata di gas serra, ragione del cambiamento climatico, da impedire il corretto scandirsi delle stagioni. I ghiacciai, sciogliendosi repentinamente, innalzavano il livello dei mari. Gli approvvigionamenti alimentari diminuirono di anno in anno. Era impossibile coltivare i campi pressoché aridi e i frequenti incendi distruggevano la maggior parte del raccolto. Fame e carestia regnavano sovrane, coadiuvate da un susseguirsi di catastrofi metereologiche. L’economia crollò definitivamente nel 2084. Scampata la terza Guerra Mondiale, in seguito al trattato di Melbourne del 2085, le superpotenze militari mondiali si incontrarono per cessare definitivamente la corsa agli armamenti nucleari. Così si decretò ufficialmente l’inizio dell’era denominata Engreenering, la scoperta, costruzione e messa a punto di tecnologie per la ricerca e migliorie sulle colture e sul biosostentamento dell’ecosistema mondiale. Seguirono varie presidenze incerte in tutte le nazioni della Terra. Pian piano gli introiti consistenti delle nazioni vennero confluiti nella ricerca biotecnologica. L’ultimo salto nel buio fu l’unione di tutte le nazioni mondiali economicamente trainanti nel 2088 che portò alla nascita di P.H.O.E.N.I.X. Project for Homeland Organic Engreenering Nationship In Xuni (la cui base operativa segreta si trovava in un paese neutrale rispetto a quelli del trattato, nella città di Xuni). PHOENIX nasceva con la necessità di “salvare il salvabile” attraverso la genetica colturale di sementi che venivano reimpiantati in piccole serre acclimatate. Tuttavia, si dimostrò fallimentare per la mancanza di sinergia tra i vari membri del Comitato scientifico, intenti a proporre diversi approcci senza raggiungere nulla di concreto. Tale inconcludenza si tradusse in uno dei maggiori catalizzatori della rovina. La crisi mondiale scoppiò dopo anni di ricerche fini a se stesse, aggravate dalla mancanza di fondi. La natalità era già diminuita drasticamente dal 2050: fare un figlio per le famiglie più povere era considerato un privilegio per pochi. I governi di tutto il mondo incentivarono la natalità con scarso successo. Parallelamente la NASA usava gli ultimi fondi rimasti per costruire delle colonie a energia solare, fluttuanti attorno alla Terra. […] ”
Pausa. È troppo. Ma la dice lunga sul perché mi trovo qui. E cosa c’entra Mercuria? Termino la lettura mentre cerco di contenere il tremolio che mi assale e mi impedisce di stare fermo.
(…continua)
Aurora Molisso