Altrove nel sistema solare

“L’evento si perpetuò fino al 1 gennaio 2095 quando fu inaugurato Avalon, il centro termonucleare a fusione autosostenibile che orbita come luna artificiale attorno a Venere. Avalon è l’unione di tutte le stazioni spaziali costruite dagli anni ’40 in poi che prese il nome di PHASE (Project for Homeland Aeronautics and Space Exploration). Così seguì un lungo e lento flusso migratorio dell’umanità su Avalon che perdurò per decenni. La data d’inaugurazione di Avalon di quel gennaio segnò l’anno 0 della nuova Era chiamata Post Avalon (PA). Entrò dunque in vigore il calendario avaloniano in sostituzione di quello tradizionale. Il ciclo annuale segue la rivoluzione di Venere attorno al Sole. Pensata interna a una grandissima struttura artificiale, Avalon non presenta stagioni anche se è stata acclimatata secondo parametri simili ad una primavera terrestre. La stazione pianeta Avalon, per poter ruotare a sua volta attorno a Venere, segue la traiettoria di 2013 ND15, un asteroide venusiano, percorrendo la sua orbita su un punto di Lagrange, punti cosmici virtuali in cui il moto di una massa viene influenzato da altre due molto più grandi, così che essa rimanga stabilmente ancorata all’orbita delle due masse compiendo un moto di rivoluzione attorno al pianeta. Questo identifica un ciclo luce/ombra del giorno venusiano che si aggira attorno alle 25 ore, essendo l’anno venusiano di 225 giorni terrestri e a stagione unica. La popolazione avaloniana venne suddivisa in Arcate Avalon, ripartite come segue:

  • Arcata 1 dedicata al lavoro;
  • Arcata 2 dedicata al ristoro e allo svago;
  • Arcata 3 è dedicata alla ricerca (ultimi lasciti della PHOENIX);
  • Arcata 4 dedicata alle sedute del consiglio burocratico.

Essendo le nazioni un ricordo del passato, si incontrano solo i 10 funzionari burocrati scelti in rappresentanza del popolo.”

NB: Assieme ad Avalon sorse un nuovo sistema economico-finanziario basato su una moneta unica, Universal Human Credit, comunemente nota come UHC. Fu coniata da una lega grezza di silicio e cobalto, quindi plasmata e adottata su un sistema unitario. Ogni moneta prima d’allora in uso, senza cambi di valuta, valse 1 UHC dal 1 gennaio 2095 (calendario cristiano).”

La voce robotica si arresta. Finalmente! Ho captato informazioni che non pensavo sarei riuscito a trattenere. Mentre cerco un nesso tra Mercuria e Avalon, mi disfo della tuta che oltre ad essere ingombrante, non trattiene più liquidi. Avverto subito la freschezza di rimanere in maglia bianca. Come si dice quando ci si vuole liberare del sudore e toglierlo definitivamente di dosso? È curioso che io comprenda la storia di un pianeta che non esiste da tempo ormai, il mio, ma non conosca parole per esprimermi. Come d’altronde non esiste la mia identità, che doveva essere racchiusa in quel file, Aron, ne sono certo. Credo che rimarrò qui a lungoper imparare quello che non so. O sapevo. Che ne so? Mi concedo una pausa, prima che l’istinto distruttivo si sprigioni e rada tutto al suolo. Tutto…diciamo quello che ho, per ora. E per sicurezza mi mordo la lingua, pena soliti urli.

Guardo fuori dall’oblò. Un insieme di punti luce, ma nulla di familiare a Venere o al Sole narrati dall’ologramma. Un clangore metallico si fa strada tra i corridoio di Mercuria e giunge all’Archivio. Ci risiamo.

(continua…)

Aurora Molisso