#Astrabiblia

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Il risveglio

Un attimo prima ero inghiottito dall’oscurità, quello dopo dal buio assoluto, sospeso nello spazio piceo, privo di orizzonti da sognare. Poi i venti del fato soffiano sul fuoco della mia vita, riportando alla luce la vista. Steso per terra, sento la durezza del pavimento, regolare, liscio, né caldo, né freddo ma di un bianco alienante. Allora perché tremo? Sbalzi di temperatura? Non riesco a coglierne il senso. Forse ho la febbre, tuttavia l’atmosfera è perfettamente regolare. Eppure, c’è qualcosa che proprio non va, non i decimi ma panico. Me ne rendo conto presto, purtroppo o per fortuna. Il cuore comincia a battere all’impazzata e una tempesta di energia incoraggia i muscoli a reagire. Mi levo da terra in men che non si dica e, d’un tratto, il coraggio viene messo all’angolo da un dolore lancinante, seguito da una vibrazione atroce che trafigge il timpano. Così il buio mi avvolge, fitto e suadente. Per quanto tempo sia rimasto incosciente non saprei dirlo: secondi, minuti, ore? Non ha importanza. Mentre i pensieri vagano per la testa, mi scopro steso sul fianco, riflesso in una macchiolina giallastra. Esala un odore acre. Ora ricordo! Che stridio, che fracasso infernale…


#ASTRABIBLIA

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Presentazione Aurora

Olá a todos e todas,

so che qualcuno estraneo alla cultura lusofona sta pensando “perché non ha scritto: ¡hola a todos y todas! ” – non mentite – invece ho deciso di salutarvi in portoghese. Mi chiamo Aurora Molisso, frequento il primo anno magistrale in Interpretariato e Traduzione e provengo dalla triennale in Mediazione Linguistica presso la SSML San Pellegrino di Rimini.

Ora che sapete dove è nato l’amore per la variante brasileira e non solo, vi assicuro che la passione per le lingue si estende all’inglese e al francese, approfondite anche qui all’UNINT. E per la cronaca, lo spagnolo lo conosco! Ma veniamo a noi.

Sono la penna virtuale che traccia il filo narrativo di #ASTRABIBLIA, la serie di racconti pensata per farsi un giro tra galassie, buchi neri e universi letterari mentre si rimane comodamente seduti in poltrona (o dove preferite, io sto alla scrivania col pc e quando ho finito – se mia sorella non l’ha già occupata – mi ci sistemo pure io). Spero di riuscire a farvi volare fra un episodio e l’altro, in questo spazio riservato ai sognatori come noi, grazie al potere immaginifico della scrittura. Ringrazio infatti il Blog per aver avuto l’opportunità di partecipare a questo progetto e permettere al pubblico di affacciarsi alla lettura attraverso finestre virtuali insolite.

Scherzi a parte – non vi prometto nulla, l’ironia napoletana prende sempre il sopravvento – sono sempre stata curiosa e se dovessi scegliere tre parole per descrivermi… meglio se vi risparmio la presentazione chilometrica e mi fermo qui!

Nata e cresciuta in Romagna, cuore napoletano, nutro però il sogno di trasferirmi, fra qualche mesetto e pandemia permettendo, nella Capitale, ma per il momento vivo nell’attesa trepidante di abbozzare almeno un capitolo romano in questa vita. E comincerei dal mio paesino fra Imola e Faenza con la rubrica, che ne dite?

Ormai avrete carpito le mie origini di cui non posso che andare fiera. Quando sin da piccoli uscite dalla vostra comfort zone, sentite parlare romagnolo per poi rincasare e vi immergete di nuovo nel napoletano una cosa è certa: non ne avrete mai abbastanza di cercare la congiunzione astrale fra mondi linguistici, panorami culturali e letterari all’apparenza incompatibili. E forse lo spirito della lingua, per citare Humboltd, o meglio delle lingue, specie se esotiche e che sento scorrere in me, sta proprio in questo.

Dalle premesse, dedurrete che la mia personalità è stata forgiata da lunghi anni di classicismo e perciò, tenho a certeza, perdonerete i virtuosismi. Adesso vi lascio ai versi di una collaborazione musicale fra Emicida e Gilberto Gil che suona così: 

Viver é partir, voltar e repartir

Partir, voltar e repartir

Vivere è partire, tornare e ripartire… e voi siete pronti per iniziare questo viaggio?

Fiquem ligados com a #ASTRABIBLIA, vi aspetto numerosi!

Beijinho,

Auro