#PEOPLEOFUNINT

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CHI SONO

Sono Barbara Bartoli, ho 47 anni, sono di Trieste ma vivo a Roma. Ho una bambina di 8 anni che si chiama Maria e sono felicemente sposata.

Sono un’esperta di marketing e comunicazione, idealista e visionaria perché credo fermamente che ogni persona, azienda, associazione, istituzione abbia il dovere di rendere il mondo un posto migliore.

IL MIO PERCORSO

Professionalmente non nasco come docente e non sono cresciuta nel mondo accademico, bensì ho sempre lavorato in diverse realtà nell’ambito del marketing e della comunicazione: prima nel digital advertising – Virgilio il primo portale italiano, correva l’anno 2000, poi nel mondo delle ricerche di mercato qualitative internazionali – Synovate Censydiam, oggi parte del gruppo Ipsos, poi in aziende multinazionali del largo consumo – Unilever, Algida), fino ad approdare in Amnesty International come Direttore Crescita e Innovazione.

Le mie esperienze, prima nel mondo profit e poi nel mondo del non profit, mi hanno permesso di raggiungere la consapevolezza che il marketing e la comunicazione, lavorando sui bisogni delle persone, hanno una grande responsabilità etica, quella non solo di generare profitto, ma anche quella di produrre sensibilizzazione, consapevolezza, cambiamento, impatto sulla collettività per un futuro migliore.

Oggi sono una consulente indipendente e mi occupo di Innovazione e Brand Activism in una società che si chiama Purpose House.

Cosa faccio? Studiando i trend, i bisogni delle persone e della società supporto aziende, organizzazioni, associazioni per incentivarle ad andare oltre mere logiche di business, individuando e lavorando sul proprio scopo sociale con l’obiettivo di produrre azioni incentrate sul raggiungimento del bene comune, nel rispetto e nella promozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, concordati dagli Stati membri delle Nazioni Unite nell’ambito dell’Agenda Globale 2030.

UNINT PER ME

Sono docente del corso di International Brand Management che ha l’obiettivo di formare gli studenti sulle logiche e sulle best practices di marchi internazionali sia del mondo profit che del non profit facendo intervenire esperti di settore e giornalisti.

Ho una modalità d’interazione con gli studenti molto partecipativa: nelle mie lezioni racconto esperienze vissute, casi e accadimenti aziendali sia di successo che di fallimento.

Penso, infatti, che concentrarsi solo su storie di successo possa creare distanza e scoraggiare chi ti ascolta, per questo io racconto esperienze vissute, i miei successi, ma anche i miei insuccessi. A volte sono soprattutto le difficoltà, le sfide, gli errori a rimanere più impressi e vivi negli studenti. Quindi, raccontare le dinamiche del mondo del lavoro, la gestione dei conflitti e l’importanza di lavorare sulle soft skills e sull’assertività per raggiungere i propri obiettivi, è un buon modo per guidare e ispirare i giovani.

Cosa chiedo a loro? Li invito a mettersi in gioco, a esporsi, a uscire dalla loro comfort zone, perché credo fortemente nel valore dell’apprendimento attraverso l’esperienza.

L’insegnamento alla UNINT significa avere modo di “GIVE BACK”, ovvero di restituire ai ragazzi, il significato e il valore del mondo lavorativo, le dinamiche interpersonali, le sfide a cui saranno esposti per prepararli ad essere professionisti di valore di domani.

IN COSA CREDO E SU COSA DEDICO TUTTA ME STESSA

Credo nelle persone, nelle capacità e unicità individuali e nell’importanza di valorizzarle al meglio per individuare il proprio scopo nella vita, il sogno da realizzare ed il percorso da fare per raggiungerlo.

Gli studenti della UNINT, ma anche di altre facoltà in cui insegno, sono didatticamente preparati, concentrati e incentivati a dare il meglio di sé. Tuttavia, quando la domanda si sposta dai risultati universitari al chi voglio essere e cosa voglio diventare, emergono dubbi, paure, incertezze, sfiducia nel sistema.

Quindi il lavoro che faccio, all’interno del mio corso, è passare dal marketing del profit, al marketing sociale fino ad arrivare al personal branding & personal storytelling attraverso l’individuazione del proprio scopo.

Per portare avanti quest’obiettivo, a fine corso, oltre al project work, invito gli studenti a partecipare ad un workshop dal titolo IO SONO, IO POSSO.

È una lezione esperienziale di #PERSONALBRANDING che unisce la meditazione kundalini alla scrittura creativa finalizzata  allo storytelling personale grazie all’individuazione del proprio scopo, il #personalpurpose.

L’output della sessione viene, poi, usato per arricchire di unicità e purpose il profilo LINKEDIN, perché le aziende, oggi, non cercano solo brillanti studenti, ma persone con sogni e ambizioni capaci di cambiare il mondo.

Curioso/a? Il prossimo workshop IO SONO IO POSSO sarà venerdì 24 aprile alle ore 15.00.

Scopri di più al seguente link.

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

“La nostalgia non so cosa sia, però a volte la sento, e mi piace provarla, per ciò che è stato e per i propositi che hanno avuto la possibilità di diventare realtà.”

Sono versi di Luis Sepúlveda, scrittore e poeta cileno scomparso il 16 aprile 2020 dopo aver contratto il Covid-19.

La nostalgia è forse una, fra le tante insidiose sfide che questa drammatica situazione mondiale ci costringe ad affrontare.

La nostalgia per i progetti in programma e andati perduti, nostalgia per le persone amate che non possiamo vedere, la nostalgia per la tanto amata e agognata libertà a cui abbiamo dovuto rinunciare.

Luis Sepúlveda ci lascia in eredità pagine e pagine di messaggi pieni di speranza, e di “chiavi” per affrontare le necessità della vita, anche quando insidiosa.

«Sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante» miagolò Zorba. «Ah sì? E cosa ha capito?» chiese l’umano. «Che vola solo chi osa farlo».  

Sara Nardi

In Mozambico durante la domenica di Pasqua i contagi confermati sono saliti a 21. Di questi 21 casi 13 sono stati contratti localmente e 8, invece, sono stati importati. Proprio per questo motivo il Governo del Mozambico sta provvedendo a rinforzare il sistema di controllo e di vigilanza soprattutto intorno ai propri confini. La finalità, ovviamente, è quella di ridurre la possibilità di eventuali nuovi contagi causati da persone che non sono del territorio. Oltre ai casi accertati ci sono quelli sospetti che, per sicurezza, si vedono costretti all’isolamento domiciliare. La situazione di emergenza viene però tristemente sottovalutata dai mozambicani che ignorano le norme preventive da seguire. Probabilmente questo atteggiamento è dato dal fatto che (fortunatamente) all’interno del Paese non è stato registrato ancora alcun decesso. Il Ministero della Salute non nasconde però i propri timori e cerca di sensibilizzare i cittadini invitandoli quanto meno a lavarsi frequentemente le mani, a mantenere la dovuta distanza e ad usare la mascherina. A proposito di mascherine! Una bellissima iniziativa è stata proposta e avviata dalla società Cornelder de Moçambique che sta investendo sulla produzione di mascherine tramite il progetto “Juntos Contra a COVID-19” (Uniti contro il Covid-19). Il progetto ha vita anche grazie al supporto di associazioni senza scopi di lucro che hanno come matrice lavorativa proprio l’ambito sartoriale. La creazione di queste mascherine segue le raccomandazioni dettate dall’OMS e dai vari decreti promulgati dal Governo durante lo stato di emergenza; la finalità è quella di garantire agli ospedali (e non solo) le adeguate protezioni in caso di espansione del Covid-19 all’interno del Paese. Jan de Vries (amministratore delegato della Cornelde) dichiara che l’anima del progetto è di carattere preventivo e che l’intenzione è quella di trovarsi pronti e adeguatamente attrezzati per affrontare un eventuale aggravamento della situazione. Durante la presentazione pubblica del suo progetto, Jan de Vries conclude dicendo: “…tramite il trascorso dei Paesi esteri abbiamo visto che è tutta una questione di tempo e, per questo, dobbiamo giocare d’anticipo e dare un taglio netto a questa catena di propagazione ancor prima che inizi. Il progetto nasce pensando a quelle persone che, per motivi lavorativi, entrano obbligatoriamente a contatto con più persone”. Come se tutto questo non fosse sufficiente, la Cornelder de Moçambique ha inoltre fornito cisterne d’acqua pulita, bendaggi e attrezzature varie all’Ospedale Centrale di Beira.

Beatrice De Luca

In Australia il governo prepara un’App dal nome TraceTogether sulla base di quella usata a Singapore che permetterà di tracciare gli spostamenti tramite GPS e Bluetooth, segnalando eventuali infetti. Il governo cerca il consenso degli australiani in questo ulteriore sforzo contro il Covid-19, perché per funzionare l’App necessita della partecipazione di almeno il 40% della popolazione. In Australia Occidentale è stato somministrato il vaccino anti tubercolosi a 2000 lavoratori in prima linea per vedere se ha effetti positivi contro il virus, mentre un nuovo vaccino creato dalla compagnia americana Novavax verrà provato a Brisbane e Melbourne da metà maggio. Terminate le vacanze di Pasqua, non sono ancora chiare le direttive sulle scuole. Il governo insiste sull’importanza di mantenerle aperte mentre i singoli stati vogliono la chiusura e l’istruzione a distanza.

Nella Repubblica d’Irlanda il primo caso di Covid-19 è arrivato il 29 febbraio. A quanto pare, l’ammalato rientrava da un viaggio nel nord Italia. Il 20 marzo, dopo sole 3 settimane, il virus era già presente in tutte le 26 contee e ad oggi il Dipartimento della Salute conta un totale di 14,635 contagiati e 584 decessi. L’aumento dei contagi ha comportato misure drastiche, tra cui il distanziamento sociale, che hanno profondamente influenzato ogni aspetto della società, in particolare la didattica. Il primo ministro Arlene Foster annuncia il lockdown fino al 9 maggio. Nel frattempo, nel Regno Unito diventa virale un video che sottolinea il ruolo dei lavoratori extracomunitari in prima linea nell’emergenza Covid-19. “Adesso ci applaudite” è il titolo del video, dove l’illustratore Darren James Smith chiede alla popolazione di continuare ad avere rispetto delle minoranze una volta che tutto sarà finito: “Non dite a casa vostra. Non dite andate via. Ora sapete come ci si sente a vivere nella paura, quando la casa è una prigione.”

In Canada, il congelamento dei finanziamenti statunitensi all’OMS genera delusione. Il Premier Trudeau evita di pronunciarsi, mentre l’opposizione accenna a possibili conflitti d’interesse fra l’OMS e la Cina. La priorità del governo rimane la lotta all’epidemia. Si estendono i fondi del Canadian Emergency Response Benefit ai cittadini a basso reddito. Intanto, gli operatori sanitari annunciano una diminuzione delle infezioni, ma esortano a “mitigare l’ottimismo con la cautela”.

Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump accusa l’OMS di non aver saputo gestire la situazione insabbiando le modalità di trasmissione del virus. Tale decisione ha causato molto dissenso: Bill Gates ha dichiarato in un tweet che tagliare i fondi all’associazione durante un’emergenza sanitaria globale è molto pericoloso. In California, un gruppo di bambini della scuola elementare Glorietta ha deciso di creare un giornale chiamato “Third Grade Lockdown News” in modo da poter stare insieme, apprendere e informare gli altri alunni della scuola su quello che sta accadendo nel paese.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo,  Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Un silenzio assordante riecheggiava nelle strade della Spagna finché, il 15 aprile, il premier Sánchez ha deciso di fare un passo avanti e riaprire un settore della produzione del paese. Nel contempo, il governo si impegna a distribuire 10 milioni di mascherine alla popolazione rifornendo le farmacie in seguito alle numerose lamentele sulla mancanza di quest’ultime. Inizia la seconda fase: quella dello “scongelamento” dopo un lungo periodo di ibernazione decretato da poco più di un mese. Una svolta positiva: la crescita quotidiana di casi positivi al Covid-19 sta diminuendo sensibilmente, da un’iniziale crescita giornaliera oltre il 42% ad un 3%. La Spagna resta comunque il secondo paese più colpito dal virus, la sola capitale registra oggi 49.000 positivi e 6.700 vittime che straziano un paese che sfiora i 19.000 casi. La popolazione continua a farsi coraggio sostenendo medici ed infermieri in prima linea: nessuno manca l’appuntamento delle 20:00 per applaudirli e ringraziarli sui balconi. Questo mercoledì il governo e le comunità autonome hanno concordato la possibilità di riaprire le scuole a scaglioni nelle diverse regioni nel mese di maggio; Madrid prevede un programma facoltativo nel mese di giugno che va incontro agli studenti più volenterosi e che punta ad attivare un piano di potenziamento senza andare avanti con il programma ministeriale.

In Argentina il Ministro della salute dichiara 2.443 casi di contagio e 109 vittime. Il paese non è stato colpito in forma violenta, nonostante ciò, si scavano fosse per le eventuali vittime del Covid-19 poiché si teme una forte diffusione del virus. Il Ministro della salute, Ginés González García, ha annunciato che la crisi vera e propria si raggiungerà circa a metà maggio, intanto si provvede all’acquisto di 9.000 respiratori mentre solo il 50% degli 8.500 posti di terapia intensiva risultano già occupati.

A Cuba i contagiati salgono a 814 mentre si registrano 24 vittime, la situazione sembra quindi mantenuta sotto controllo; i guariti sono 151. Persistono aspre misure di contenimento, Cuba è ferma ma questo non le impedisce di inviare preziosi aiuti ai paesi più in difficoltà. 

Il numero dei decessi in Venezuela sfiora le 10 persone, sono 9, ad oggi, le morti causate dal virus, 197 i contagiati e 111 i guariti. Il paese ha ricevuto 45 tonnellate di aiuti umanitari da parte del Comitato internazionale della Croce Rossa. Il presidente Nicolás Maduro ha annunciato il prolungamento dello stato di emergenza di altri 30 giorni.

Francesca Vannoni

In Francia il giornale Le Monde riporta il quarto discorso di Emmanuel Macron alla nazione, dall’inizio dell’epidemia, durante il quale il presidente cita Bergamo tra le aree più colpite dal Covid-19 e annuncia che a partire dall’11 maggio asili, scuole elementari, medie e superiori riapriranno progressivamente. Resta invece ancora fermo il cantiere per la ricostruzione di Notre-Dame. L’emittente Franceinfo ricorda il triste anniversario del rogo del simbolo di Parigi, che tuttavia, in piena emergenza coronavirus, continua a “vivere” grazie ai video pubblicati dall’associazione Casa e dalle sue guide volontarie della cattedrale.

Il 15 aprile il Belgio ha aggiornato le misure di contenimento, prolungando la quarantena fino al 3 maggio, pur garantendo la ripresa delle attività edilizie e la riapertura dei negozi di bricolage dal prossimo lunedì. Sul fronte educativo sono stati decretati l’annullamento degli esami finali per tutte le scuole di ogni ordine e grado oltre alla sospensione del test d’ingresso per le facoltà di medicina e odontoiatria. Ad oggi, visto il timore da parte dei sindacati di una ripresa prematura delle attività scolastiche, non sono ancora state rilasciate date certe circa una prossima riapertura delle scuole.

In Svizzera, il governo dichiara che il picco è stato superato: il Parlamento prevede riaperture graduali, strutturate in 3 fasi. La quarantena ha portato miglioramenti ambientali, il partito dei Verdi richiede misure eco-sostenibili dopo la pandemia. Le residenze per disabili sono in crisi: gli educatori hanno dovuti improvvisarsi infermieri e riorganizzare le attività giornaliere. La Catena della Solidarietà lancia la giornata della solidarietà: donazioni ogni giovedì per sostenere le persone bisognose. Il Politecnico di Losanna ha rimandato gli esami ad agosto per aiutare gli studenti.

In tutta l’Africa si assiste ad una corsa sfrenata nelle farmacie per l’acquisto di clorochina. L’annuncio che questo antimalarico potrebbe curare i pazienti affetti da Covid-19 ha creato un aumento della domanda. Gli esperti sono preoccupati per questa frenesia popolare e temono il peggio. Episodi di automedicazione si sono verificati in diversi paesi del continente, dove è possibile acquistare il farmaco anche senza ricetta. Questa pratica “potrebbe essere fatale in caso di sovradosaggio” afferma A. Desclaux, medico e antropologa dell’istituto senegalese di ricerca per lo sviluppo (IRD).

Quanto al Canada,in seguito alla circolazione di mascherine N95 “fraudolente e non omologate” vendute online o nei negozi, il ministero federale e la sanità canadese stanno prendendo provvedimenti per far ritirare questi prodotti dalla vendita. N95 sta per la quantità di particelle virali molto fini, almeno il 95%, che il respiratore riesce a bloccare. Nel frattempo, in Québec, medici e infermieri sono chiamati all’azione in varie case di riposo e in poche ore dall’appello del presidente, 1100 medici specialisti hanno offerto la propria professionalità in favore della popolazione quebecchese.

Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani,  Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Diana Sandulli, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello

Negli ultimi giorni, in Germania, si stavano avanzando ipotesi sulle possibili riaperture per far ripartire l’economia del Paese. La conferenza stampa di Angela Merkel ha però fatto emergere decisioni ben diverse da quelle sperate dalla maggior parte dei tedeschi che si aspettavano di poter di nuovo circolare con restrizioni meno rigide. Le misure di sicurezza fino ad ora in vigore, sono infatti state prolungate fino al 3 maggio, esattamente come in Italia. La cancelliera Merkel parla infatti di risultati positivi ottenuti grazie alle restrizioni ma ancora troppo fragili.

Si cominciano però ad intravedere i primi segnali che permetteranno, almeno in parte, di tornare alla normalità. A partire da lunedì 20 aprile, i negozi con un’area massima di 800 mq saranno in grado di riaprire rispettando le distanze di sicurezza ed evitando code troppo lunghe fuori dagli esercizi commerciali. È permessa inoltre la riapertura per negozi che superano gli 800 mq se si tratta di filiali auto, librerie e negozi di biciclette.

Pareri contrastanti ci sono invece sulla riapertura delle scuole che dipende dalle decisioni di ogni singolo Bundesland. Per il prossimo giovedì è prevista la riapertura delle scuole superiori, ma solo per i maturandi, nella Renania settentionale-Vestfalia, dove la presenza in classe sarà facoltativa e dipenderà dalla decisione personale di ogni studente. La maggior parte di essi però, è già d’accordo sul fatto di voler continuare la preparazione agli esami da casa e online.

A partire dal 4 maggio, si pensa di permettere il ritorno in classe ai bambini delle scuole primarie ma con diverse misure di sicurezza e scaglionando gli orari di lezioni con dei turni per evitare aule affollate. Ci sono notizie positive anche per i genitori che, tornando al lavoro, potranno man mano riportare i bambini negli asili e asili nido anche se non è ancora chiaro come, in questa situazione, si possano forzare i bambini a rispettare le distanze di sicurezza.

Un fatto che nel Paese ha creato non poco scalpore negli ultimi giorni riguarda la situazione negli zoo tedeschi. La Germania risulta essere uno dei paesi con più giardini zoologici al mondo e l’emergenza da Covid-19 sta creando situazioni drammatiche negli zoo tedeschi chiusi da settimane, dove i gestori non sono più in grado di mantenere tutti gli animali e si sta pensando all’uccisione di alcuni di loro. L’ultimo caso che ha provocato proteste sul web riguarda un orso polare, salvato grazie alle donazioni di coloro che si erano battuti per evitare la sua uccisione.

La Germania non è però l’unico paese che si sta preparando alla riapertura. L’Austria è infatti uno dei primi paesi a riaprire le attività. Già a partire dal 14 aprile molti negozi sono stati riaperti e i casi di Covid-19 rimangono stabili e anzi continuano a diminuire.

Jasmin Pick

Anche la penisola arabica si trova a dover fronteggiare la dilagante pandemia, ma il Qatar è forse il paese più preparato, sia in termini di scorte alimentari e servizi medici, sia in termini di esperienza. Infatti, il Paese sta mettendo in atto tecniche all’avanguardia sulla base di esperienze di altri paesi, come Singapore e Corea del Sud.

‘Precaution’ è il nome della nuova applicazione in grado di potenziare gli sforzi per combattere il Coronavirus.

Sua Eccellenza, la Sig.ra Lolwah Al-Khater, viceministro degli Affari Esteri e portavoce del Comitato Supremo per la gestione delle crisi, ha affermato a ‘A Special Talk’, un programma televisivo arabo, che l’applicazione ‘Precaution’ ha un solo obiettivo: accelerare l’identificazione delle catene di transizione del virus. Tale app rileva i casi di infezione positiva al virus, monitorando tutti i luoghi in cui la persona contagiata si è recata e le persone con cui è venuta a contatto. Automaticamente, l’app invia dei messaggi speciali a queste persone, avvertendole di possibili contatti con soggetti colpiti da Covid-19, e della priorità di ottenere un test medico.

In ultima analisi, a causa della grande preoccupazione in merito alla privacy dell’utente nell’utilizzo di tale app, Al-Khater ha più volte ribadito che ‘Precaution’ sarà presto attivata garantendo il totale rispetto della privacy, poiché le informazioni degli utenti saranno disponibili ai soli team medici.

Un altro Paese che ha risposto rapidamente all’epidemia è stato l’Oman, e l’Oxford Business Group, un’azienda di ricerca inglese, lo conferma. Infatti, dopo aver registrato i primi due casi di Covid-19 relativi a cittadini di ritorno dall’Iran, le autorità hanno sospeso i voli da lì provenienti e hanno adottato importanti misure restrittive riguardo agli ingressi nel Paese e allo spostamento dei cittadini. Sono inoltre stati sospesi l’ingresso di navi turistiche e il rilascio di visti turistici, nonostante l’immediato impatto economico nel settore turistico.

Nonostante le difficoltà attuali, molti imprenditori stanno valutando le nuove opportunità emergenti dalla crisi, tra cui lo sviluppo del settore tecnologico delle telecomunicazioni. Inoltre molte aziende stanno approfittando della riduzione dei costi dovuta al lavoro a distanza; pertanto, è emersa la possibilità che ciò continui anche dopo l’emergenza.

Lo svolgimento di attività commerciali online potrebbe velocizzare il processo di digitalizzazione, e questo è uno dei principali obiettivi di Vision 2040, il piano di sviluppo a lungo termine del Paese. Tra queste attività, si distingue la piattaforma ‘Bahar’ dell’Oman Technology Fund per l’acquisto di pesce da remoto per il commercio all’ingrosso di prodotti ittici; inoltre, il programma ‘Bahar Plus‘ consentirà la vendita al dettaglio in modo da aiutare tutti a ‘rimanere a casa’.

Anna Parmegiani, Chiara Riccardi, Dinella Vella

In Russia Maria Vladimirovna Zakharova, Direttrice del Dipartimento Informazione e Stampa del Ministero degli Affari Esteri, ha espresso il suo pensiero riguardo il rimpatrio dei cittadini russi che si trovano all’estero. Ella ha affermato che in questo momento la maggior parte dei russi che si trovano in Tailandia, India e Indonesia hanno presentato richiesta di rimpatrio. “Ci sono comunque altri paesi in cui si trovano gruppi da diverse centinaia a migliaia di persone che vorrebbero rientrare in Russia ad ogni costo” queste sono le sue dichiarazioni per il canale televisivo “Star”.

La Direttrice ha parlato anche delle difficoltà di uffici e ambasciate connesse alla gestione del lockdown nel Paese, delle misure d’emergenza e denuncia che non vi è una collaborazione compatta da parte dei cittadini. Il Governo ha stabilito che i cittadini russi rimasti bloccati all’estero non aventi possibilità di rimpatrio riceveranno assistenza economica e già il 9 aprile Maria Zakharova aveva dichiarato che circa 4 mila russi stessero beneficiando degli aiuti predisposti.

Per quanto riguarda l’estero, il Cremlino ha apprezzato il fatto che il Presidente Trump in una dichiarazione abbia affermato che gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare la Russia inviando apparecchi di ventilazione meccanica. Il portavoce del presidente Putin Dmitry Peskov ha espresso la sua gratitudine dichiarando: “Questa è un’affermazione molto gentile e positiva da parte sua e, di fatto, di questa sua volontà Trump aveva già parlato con Putin in un recente colloquio telefonico”.

Per ciò che concerne la religione, la Russia ortodossa si prepara a vivere le festività pasquali nel rispetto dei divieti volti a fronteggiare l’epidemia di COVID-19.

A tale proposito la rete televisiva ufficiale della Chiesa Ortodossa Spas ha organizzato una fitta programmazione per la Settimana Santa.

I servizi mattutini e serali saranno trasmessi sul canale a partire da Giovedì Santo.

Il 18 aprile, Sabato Santo, alla fine della Divina Liturgia, inizierà l’annuale maratona televisiva durante la quale interverranno i rappresentanti religiosi collegati da varie regioni del mondo ortodosso. Alle 23.30 inizierà la trasmissione in diretta dalla Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca del festoso servizio pasquale.

La domenica della Resurrezione, il 19 aprile, Spas trasmetterà il ciclo di documentari “Mondo Ortodosso” un progetto in 12 episodi girato in molti paesi ed in diversi continenti che racconta di persone ortodosse unite da una fede comune, nonché di santuari e meraviglie delle chiese ortodosse.

Boris Korchevnikov, direttore generale di Spas TV Channel, ha osservato: “La situazione attuale influirà sulla trasmissione, ma in minima parte – la quarantena non ci permetterà di realizzare un evento televisivo della stessa scala di quelli precedenti, ma non sarà in grado di sminuire l’importanza della Pasqua – ed eccolo qui, anche con trucchi televisivi e contenuti “in lontananza” il tutto verrà trasmesso comunque.”

Clarissa Giacomini, Angela Doria

75 GIORNI DOPO.

Dopo più di due mesi di lockdown totale, in Cina vengono riaperte gradualmente le attività commerciali, i trasporti e le università. Soprattutto, a Wuhan, famigerato focolaio dell’epidemia, la vita quotidiana delle persone e dei lavoratori, sembra sempre più normalizzata, con eccezione di alcune attività commerciali che faticano a riacquistare quella dinamicità di prima.

A Pechino, proprio nella data di ieri, Sina news ci ha riportato il caso di uno studente di nazionalità cinese proveniente da Miami, il quale dopo il suo ritorno nella madrepatria prima del blocco totale dei voli internazionali, ha accusato sintomi sospetti come: tosse grassa, rinite (una grave infiammazione della mucosa nasale) e altri sintomi che fanno pensare al peggio. Non a caso, dopo un tampone effettuato sullo studente, senza ombra di dubbio, il test ha confermato la sua positività al covid-19. “Poiché si tratta di un virus completamente nuovo, non sappiamo in realtà quali sono le cause effettive. Ci sono molti che hanno sintomi pregressi e che spesso li nascondono, o magari altri che non si accorgono in tempo e presentano già uno stadio avanzato, e risulta troppo tardi per intervenire”, queste sono le parole pronunciate da Pang Xinghuo, vicedirettore del centro prevenzione delle malattie della città di Pechino. Concludendo il suo discorso, lei stessa ha affermato: “Se non riusciamo a capire chi siano gli asintomatici e se non ci accorgiamo in tempo di chi presenta sintomi sospetti, il virus sarà una sfida sempre più difficile da affrontare”.

In vista di questa enorme sfida, che non solo la Cina, ma il mondo intero è chiamato ad affrontare, la possibilità della creazione di un vaccino sembra essere confermata.

In base alle notizie di 新闻联播节目 e di Sina news, la Cina ha avviato la sperimentazione per il vaccino, raccogliendo più di 200 persone volontarie. “È un passo molto importante rispetto al primo “gradino” che abbiamo dovuto affrontare” afferma Chen Wei, membro della commissione scientifica militare. La stessa afferma che il vaccino servirà soprattutto a proteggere soprattutto chi è al di sopra della soglia dei 60 anni d’età.

Per assicurarsi la riuscita del vaccino, lo stesso centro ha avviato diverse sperimentazioni volte a migliorare la qualità delle cure, ovvero le sostanze presenti al suo interno. Chen Wei ha affermato che utilizzeranno una parte modificata dell’adenovirus come vettore, in maniera tale da formare il gene S. Quest’ultimo potrebbe potenziare ulteriormente il sistema immunitario in modo tale da rendere più facilmente isolabile il virus al momento della cura. 

风雨同舟、守望相助, 共担风雨、共克时艰: “In questa tempesta siamo tutti nella stessa barca, solo aiutandoci reciprocamente, possiamo superare ogni difficoltà” è questo il motto dell’ASEAN. Il premier Li Keqiang, ha affermato: “nessun paese è solo, e soprattutto nessuno dovrebbe agire singolarmente”. E ancor più importante: “con la nostra cooperazione economica, riusciremo sicuramente a mandare un segnale al mondo intero, di come la Cina e i paesi asiatici riusciranno a conquistare la vittoria finale sull’epidemia”.

Fabrizio Ubbriaco

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

http://opais.sapo.mz/covid19-mais-um-caso-positivo-em-mocambique

https://www.cmjornal.pt/insolitos/detalhe/mocambique-anuncia-primeiro-caso-recuperado-de-coronavirus?ref=Pesquisa_Destaques

https://www.portaldogoverno.gov.mz/por/Imprensa/Noticias/COVID-19-Mocambique-reforca-medidas-de-vigilancia-contra-eventual-surto-de-coronavirus

http://opais.sapo.mz/covid19-cornelder-aposta-na-producao-local-de-mascaras

Per la lingua INGLESE

9News. (2020). “COVID-19 vaccine testing to begin in Australia in coming weeks”

Duffy, C. (2020). “Coronavirus schools debate continues, as Morrison says education ‘hangs in the balance'”. ABCNews.

Probyn, A. (2020). “Coronavirus lockdowns could end in months if Australians are willing to have their movements monitored”. ABCNews.

Rennie, L. (2020). “First Australian jailed for breaking coronavirus quarantine”. 9News.

Smith Lathouris, O. (2020). “WA announces new drug trial to stop health care workers becoming infected with COVID-19”. 9News.

BBC News. (29/02/2020).“First case of coronavirus in Republic of Ireland”.BBC, news, Europe.  https://www.bbc.com/news/world-europe-51693160

IrishCentral Staff. (13/04/2020).“Coronavirus live updates: total number of cases on island of Ireland nears 15k”. IrishCentral.  https://www.irishcentral.com/news/coronavirus-ireland-updates

Barr, S. (15/04/2020)  “You clap for me now: video highlights role of black and minority ethnic key workers during coronavirus pandemic”. Independent.co.uk

Chase, S., Carbert, M. and York, G. (2020). “Canada ‘disappointed’ in U.S. move to freeze funding for World Health Organization”. The Globe and Mail.

Staff and Wires. (2020). “The latest on the coronavirus: Trump looks to ease restrictions at Canada-U.S. border; B.C. looking at gradually reopening province”. The Globe and Mail.

Dickson, J. (2020). “Theresa Tam says reason for ‘cautious optimism’ as epidemic growth rate slows”. The Globe and Mail.

TheWhiteHouse. (2020).“President Donald J. Trump Is Demanding Accountability From the World Health Organization”, whitehouse.gov https://www.whitehouse.gov/briefings-statements/president-donald-j-trump-demanding-accountability-world-health-organization/

Marris, S. (2020). “Coronavirus: Bill Gates condemns Donald Trump for stopping US payments to World Health Organisation”, Sky News https://news.sky.com/story/coronavirus-bill-gates-condemns-donald-trump-for-stopping-us-payments-to-world-health-organisation-11973393

Brown, G. S. (2020). “3rd graders create ‘Lockdown News’ to keep up during isolation”. ABC News https://abcnews.go.com/GMA/Family/3rd-graders-create-lockdown-news-isolation/story?id=70139825

Per la lingua SPAGNOLA

https://www.elmundo.es/espana/2020/04/15/5e96d533fc6c83e0728b4645.html

https://elpais.com/sociedad/2020/04/09/actualidad/1586437657_937910.html

https://www.clarin.com/politica/coronavirus-argentina-gines-gonzalez-garcia-expone-senado-videoconferencia_0_pqhn50IaY.html

Per la lingua FRANCESE

https://www.francetvinfo.fr/sante/maladie/coronavirus/la-cathedrale-nous-manque-les-guides-benevoles-de-notre-dame-font-vivre-le-monument-en-video-sur-internet_3914879.html

https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/04/13/nous-tiendrons-l-integralite-du-discours-d-emmanuel-macron_6036480_823448.html

https://www.dhnet.be/actu/belgique/confinement-prolonge-port-du-masque-deroulement-de-l-ete-le-conseil-national-de-securite-discute-actuellement-des-nouvelles-mesures-pour-la-belgique-5e971b5f7b50a63c37b4cc81

https://www.dhnet.be/actu/belgique/coronavirus-les-examens-annules-dans-le-primaire-et-le-secondaire-5e9736d59978e27ca7fe0fcf

https://www.dhnet.be/actu/belgique/coronavirus-les-epreuves-de-l-examen-d-entree-en-medecine-reportees-5e8cc1347b50a6162b0f5cd6

https://www.rtbf.be/info/societe/detail_rouvrir-les-ecoles-en-france-et-transformer-les-enfants-en-vecteurs-de-transmission-du-coronavirus?id=10482003

https://www.24heures.ch/suisse/pense-pic-epidemie-depasse/story/19034746

https://www.letemps.ch/suisse/parlement-prepare-sortie-crise-droit-durgence

https://www.lematin.ch/suisse/verts-tournant-ecologique-crise/story/10785571

https://www.letemps.ch/suisse/covid19-chamboule-vie-personnes-handicapees

https://www.tdg.ch/suisse/chaine-bonheur-lance-journee-solidaire/story/10163406

https://www.24heures.ch/vaud-regions/epfl-examens-aout-exclusion-man/story/12326103

https://www.cnews.fr/videos/france/2020-04-10/coronavirus-vers-une-ruee-sur-la-chloroquine-945572

https://www.france24.com/fr/20200401-coronavirus-l-afrique-subsaharienne-se-rue-sur-la-chloroquine

https://www.journaldemontreal.com/2020/04/15/covid-19-diane-francoeur-va-etre-la-demain-matin

Per la lingua TEDESCA

https://www.tagesschau.de/multimedia/sendung/ts-36631.html

https://www.zdf.de/nachrichten/panorama/coronavirus-zoo-zootiere-notschlachtungen-100.html

https://oesterreich.orf.at/

Per la lingua ARABA

https://al-sharq.com/article/14/04/2020/%D9%84%D9%88%D9%84%D9%88%D8%A9-%D8%A7%D9%84%D8%AE%D8%A7%D8%B7%D8%B1-%D8%AA%D8%B7%D8%A8%D9%8A%D9%82-%D8%A7%D8%AD%D8%AA%D8%B1%D8%A7%D8%B2-%D9%8A%D8%AD%D8%AA%D8%B1%D9%85-%D8%A7%D9%84%D8%AE%D8%B5%D9%88%D8%B5%D9%8A%D8%A9-%D9%88%D9%87%D9%83%D8%B0%D8%A7-%D8%B3%D9%8A%D9%86%D8%A8%D9%87%D9%83-%D8%A5%D8%B0%D8%A7-%D8%AE%D8%A7%D9%84%D8%B7%D8%AA-%D8%B4%D8%AE%D8%B5%D8%A7-%D9%85%D8%B5%D8%A7%D8%A8%D8%A7-%D8%A8%D9%83%D9%88%D8%B1%D9%88%D9%86%D8%A7

https://www.shabiba.com/article/243785/%D8%A5%D9%82%D8%AA%D8%B5%D8%A7%D8%AF/%D9%85%D8%A4%D8%B3%D8%B3%D8%A9-%D8%AF%D9%88%D9%84%D9%8A%D8%A9-%D8%AA%D8%AA%D9%88%D9%82%D8%B9-%D9%81%D8%B1%D8%B5%D8%A7-%D9%88%D8%A7%D8%B9%D8%AF%D8%A9-%D9%84%D9%86%D9%85%D9%88-%D9%82%D8%B7%D8%A7%D8%B9-%D8%A7%D9%84%D8%AA%D9%83%D9%86%D9%88%D9%84%D9%88%D8%AC%D9%8A%D8%A7-%D9%81%D9%8A-%D8%A7%D9%84%D8%B3%D9%84%D8%B7%D9%86%D8%A9

Per la lingua RUSSA

http://www.patriarchia.ru/db/text/5622686.html

https://ria.ru/20200409/1569821663.html

https://russian.rt.com/russia/news/738017-peskov-tramp-ivl

https://russian.rt.com/russia/news/737990-zaharova-rossiyane-vozvraschenie

Per la lingua CINESE

Paper.people.com.cn/rmrb/html/2020-04/15/nw.D11000renmrb_20200415_5-01.htm

YouTube.com/watch?v=kE4oV1FTTuo&t=1175s

Bjnews.com.cn/news/2020/03/28/710176.html

News.sina.cn/gn/2020-04-15/detail-iircuyvh7944367.d.html?vt=4

#LUXURYMOMENTS: #LUXURYJUICE

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LA MODA AI TEMPI DEL COVID-19

I COLOSSI SOSTENGONO GLI OSPEDALI E LA MODA SI REINVENTA

Una domanda che tutti si pongono in questo momento di estrema difficoltà, dove le abitudini che fanno parte della nostra vita stanno cambiando segnalando importanti conseguenze sulla potenza che ha spinto fino ad oggi il motore dell’economia è: che impatto avrà sulla moda e come stanno reagendo le più famose Maison?

Questo nuovo virus chiamato “Covid-19” è entrato prepotentemente nella vita di tutti, senza escludere nessuno, avvolgendo come un tornado, invadendo e oscurando come una nube, tutto ciò che ci circonda.

La moda, la più alta forma d’arte in tutte le sue sfaccettature, che vede l’Italia come protagonista indiscussa su tutte le passerelle del mondo, ha fatto e fa ancora sognare, sorprendendoci sempre di più con tessuti preziosi, con l’Alta Moda e con l’eleganza delle sue modelle che assomigliano alle inimmaginabili Dee scese dall’olimpo.

La Moda non può fermarsi e non deve fermarsi. Si trasforma e questa volta non lo fa creando meravigliosi capi d’abbigliamento ma in qualcosa di inaspettato; capisce il problema di fondo e come per osmosi, assume la forma più calzante per risolvere e aiutare ciò che è prioritario in questa situazione, procedendo con il lustro e l’eleganza che la rende da sempre protagonista e unica. Inverte la rotta, come fanno le leggiadre indossatrici che alla fine del Catwalk ruotano su sé stesse elegantemente, per mostrare tutta la loro bellezza, indossando capi unici e pregiati. Un momento atteso da tutti e che rimane impresso nelle nostre menti, come in fermo immagine.

La moda scende in campo e lo fa sostenendo, donando e reinventandosi.  Lo fa cominciando dai colossi come LVMH Group, multinazionale che raggruppa circa 76 marchi del settore moda, che si è fatto avanti donando, nei giorni scorsi, 2 milioni di euro alla Croce Rossa cinese. Il gruppo Kering, che riunisce marchi come Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Stella McCartney e Alexander McQueen, ha donato 983 mila euro e LOréal, altri 655 mila euro: tutte donazioni destinate all’acquisto di forniture mediche come mascherine, occhiali e indumenti protettivi.

Estée Lauder ha donato circa 29.0264 mila euro, mentre  Shiseido 127 mila euro. Il marchio di abbigliamento Manila Grace ha invece deciso di sostenere la ricerca del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ASST FBF dell’Ospedale Sacco di Milano, devolvendo 5 euro per ogni scontrino emesso nel mese di marzo.

Il gruppo Armani, a sua volta, hadonato 1 milione e 250 mila euro agli ospedali Luigi Sacco”, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani di Roma e a supporto dell’attività della protezione civile; inoltre Re Giorgio (Armani ndr) ha deciso di riconvertire la produzione dei suoi stabilimenti per confezionare camici monouso, destinati alla protezione del personale sanitario impegnato negli ospedali e nella lotta al Covid-19. Per l’uomo più pragmatico della moda continuare a far moda vuol dire trovare soluzioni diverse ed è tempo di dover identificare ciò che è veramente necessario in questo momento. Prada ha convertito la produzione per aiutare gli ospedali avviando la fabbricazione di 80.000 camici e 110.000 mascherine da destinare al personale sanitario. Camici e mascherine sono stati prodotti internamente, presso l’unico stabilimento del Gruppo – Prada Montone (Perugia) rimasto operativo per questo scopo e da una rete di fornitori esterni sul territorio italiano. Bulgari, che dopo aver fatto un’importante donazione all’ospedale Spallanzani per l’acquisto di un nuovo microscopio 3D ad alta definizione indispensabile per la ricerca, ha deciso di produrre insieme al suo storico partner di fragranze, ICR (Industrie Cosmetiche Riunite, Lodi), migliaia di flaconi di gel disinfettante per le mani, da fornire in via prioritaria a tutte le strutture mediche. Gucci ha risposto all’appello della regione Toscana per la produzione di mascherine e camici per il personale sanitario, così come il gruppo Miroglio, attivo da 70 anni nell’abbigliamento, ha scelto di riconvertire la sua produzione industriale e ha avviato la produzione di mascherine chirurgiche in cotone idrorepellente ed elastan, lavabili e riutilizzabili una decina di volte; anche H&M e tanti altri diventano alleati potenti contro il “Coronavirus”. Tutti uniti, per condurre per mano, abbracciando, seppur virtualmente ma con concretezza e soprattutto fattivamente, questo pianeta che combatte un male impercettibile ma feroce.

Tutto questo, rappresenta il lato più profondo della gigante macchina della moda, quella che si trasforma come per magia e ci regala anche nella sofferenza, l’eleganza, l’arte e la maestria. E infine che dire, non è da tutti indossare camici griffati Armani, mascherine Gucci e utilizzare disinfettanti Bulgari. Oltre alla loro indispensabile utilità, esprimono un fascino unico e indiscusso. 

Manuela Squatrito

FONTI


https://www.msn.com/it-it/lifestyle/lifestyle/coronavirus-la-donazione-di-armani-e-quella-di-chiara-ferragni-e-fedez/ar-BB10VB14
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/coronavirus-armani-donazione-ospedali-1.5061381
https://it.fashionnetwork.com/news/Armani-e-bulgari-sostengono-gli-ospedali-nella-lotta-contro-il-coronavirus,1194858.html
https://formiche.net/2020/03/bulgari-dolce-gabbana-moda-coronavirus/
https://www.ilsole24ore.com/art/covid-19-milano-rimanda-sfilate-uomo-settembre-anche-parigi-cancella-ADq0ZVG
https://www.pambianconews.com/2020/03/31/mascherine-la-moda-inizia-da-200mila-al-giorno-289894/
https://journalduluxe.fr/bulgari-gel-hydroalcoolique/

#LUXURYMOMENTS

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PH. by Giulia Razzauti- Styling Claudio Marfurt
Make-up Pablo Face – Hair style Alessia Spagnuolo
Model Dania Manna

ABOUT LUXURY MOMENTS

« La mode n’est pas quelque chose qui existe uniquement dans les vêtements. La mode est dans l’air, portée par le vent. On la devine. La mode est dans le ciel, dans la rue ». (Coco Chanel)

Cari lettori, dalla famosa citazione di Coco Chanel, si evince che la moda si presenta come un fatto sociale, una chiave di lettura per capire i vari comportamenti e aspirazioni delle singole Società. La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti: la moda è nell’aria, per le strade, deve avere a che fare con delle idee, con il mondo in cui viviamo e con quello che succede. Viviamo circondati di tendenze che illustrano il nostro tempo e così la moda viene percepita come uno stile di vita. Si parla di moda del mangiare, del bere, del vestire, delle vacanze, del ballare, della musica, di quella letteraria e artistica. La moda è diventata un fattore universale definisce uno status symbol e rispecchia l’atteggiamento della collettività, inoltre risulta influenzata dai comportamenti predominanti in un determinato periodo storico.

La moda è anche business, lavoro e imprenditoria, da sempre implicata inuno scenario che fa da sfondo al modo di fare, di agire ed esprime il termometro del costume sociale e politico. Imprenditori e manager del settore devono confrontarsi con i diversi elementi, fattori, cause e motivi che in maniera determinante condizionano lo scenario della moda e del lifestyle.

Avallando questo punto di vista, la moda continuerà a essere condizionata dalla Politica e si adatterà ai numerosi principi, ideali ed esigenze che circondano le varie consuetudini, tradizioni, contrattempi e novità, motivo per il quale nasce, nel blog della UNINT #unintblog, la rubrica #luxurymoments che racconterà e riferirà notizie, confidenze, segreti e rivelazioni  sul mondo della Moda & del Lifestyle, rubrica desiderata da alcuni studenti del corso in Terminologia della Moda e dell’Enogastronomia. #luxurymoments raggrupperà i suoi argomenti in 4 hashtag #luxuryjuice che svelerà le storie di moda e di stile; #charm che unirà i segreti della bellezza al benessere; #destinationgems farà sognare con viaggi, vacanze ed eventi e infine non potrà mancare il #glamytaste che scoprirà i segreti dello stare a Tavola associato ad alcune ricette Internazionali.

Non esitate a scoperchiare #luxurymoments, a condividere le vostre visioni e i vostri pareri. Siete i benvenuti… Share your #luxurymoments #unintblog #unint

Maria Christina Rigano

Maria Christina Rigano – PH. by Francesca Santopadre

#MONDAYABROAD

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#MondayAbroad: se chiudo gli occhi sono a… Siviglia!

“A Siviglia non s’invecchia. È una città in cui si sfuma la vita in un sorriso continuo, senz’altro pensiero che di godersi il bel cielo, le belle casine, i giardinetti voluttuosi.” – Edmondo De Amicis

Quando ho chiesto ad Alessandra di raccontarmi la sua esperienza a Siviglia, ho notato subito una grande allegria con un pizzico di malinconia nei suoi occhi: Siviglia innamora, il suo fascino è famoso e senza eguali.

L’Alcázar è sicuramente il monumento che più l’ha affascinata: per chi non lo sapesse, l’alcázar (parola con origini arabe che significa letteralmente “palazzo”) è un palazzo reale edificato durante il dominio arabo ed è uno dei migliori esempi di architettura mudéjar, stile sviluppatosi durante il regno cristiano della Spagna, ma con non poche influenze architetturali islamiche. “Non è tanto quello che c’è dentro… quello che mi ha colpito di più è stato il giardino, dove passerei intere giornate, e la cura per i dettagli presenti sui muri e sulle colonnine… solo a pensare a quanta pazienza nei lavori! Per non parlare del Cuarto Real Alto, la residenza estiva dei reali di Spagna… che effetto stare negli alloggi del re!”

Per gli appassionati: in questo palazzo hanno girato anche qualche scena de “Il Trono di Spade”! 🙂

La chiacchierata si è poi spostata sul cibo (era l’ora di pranzo, sarebbe stato impossibile non cadere su quest’argomento eheh): il Flamenquín (un rotolo di prosciutto e formaggio tipico di Cordoba, a un’ora di distanza da Siviglia più o meno) e le varie crocchette (di patate, di prosciutto e formaggio ecc.) sono ciò che le papille gustative di Alessandra hanno più apprezzato.

“Secondo te, è giusto tornare dove si è stati bene?”

“Secondo me, si presentano sempre nuove occasioni e attività: tornando a Siviglia, per esempio, sono riuscita a fare il tour dei tetti della Cattedrale: da lì si vede tutta la città e vale proprio la pena. Per questo penso che sia stato meraviglioso tornare.”

Infine, ho chiesto ad Alessandra che cosa la città le avesse lasciato: “Siviglia mi ha lasciato un senso di libertà che non ho mai provato a Roma. Passeggiare lungo le sue vie, respirare la sua aria pulita e pura, immergermi nei suoi colori, veder i sorrisi e l’allegria dei suoi abitanti… Siviglia e la sua libertà di espressione rimarrà sempre un grande insegnamento e io non smetterò mai di ringraziarla per questo.” 

Ilaria Violi

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata internazionale dei viaggi dell’uomo nello Spazio

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Nuove prospettive nell’infinito

«Poyekhali!» «Andiamo!»

Dopo aver pronunciato questa celebre espressione, Jurij Gagarin decollò dalla base spaziale di Bajkonur, in Kazakhstan, a bordo della navicella spaziale Vostok 1. Destinazione? Le orbite terrestri. Era il 12 aprile del 1961 e l’umanità intera, quel giorno, fu testimone di un evento epocale: per la prima volta nella Storia, i confini terresti venivano lasciati alle spalle, fino a diventare sempre più piccoli e lontani alla vista. Una nuova prospettiva si apriva all’uomo: lo Spazio, oltre un singolo pianeta, sempre verso un orizzonte costantemente da definire.

La navicella rimase in orbita terrestre per 108 minuti, completando un’orbita ellittica intorno alla Terra e raggiungendo un’altitudine massima di 302 km e una minima di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/h.

Durante il volo, Gagarin venne promosso a pilota di prima classe con il grado di maggiore, il tutto mediante un ordine speciale.

«Il cielo è molto nero, la Terra è azzurra. Si vede tutto molto chiaramente»

 Non arrivò sulla Luna, Gagarin: a quello ci avrebbero pensato i colleghi statunitensi Edwin “Buzz” Aldrin e Neil Armstrong, otto anni più tardi, ma la missione fu un trionfo per il programma spaziale sovietico e il governo di Nikita Kruscëv, lieto di aver superato gli USA nella corsa allo Spazio (almeno per il momento), gli conferì il titolo di eroe nazionale. Successivamente, Gagarin si trasferì a Città delle Stelle, centro militare di addestramento e ricerca spaziale situato nell’Oblasť di Mosca, dove si occupò della progettazione di veicoli spaziali riutilizzabili.

Prima di Gagarin, gli unici ospiti terrestri ad aver visitato lo spazio erano stati solo animali: i più famosi sono stati lo scimpanzé Ham e la cagnetta Laika, morta durante il volo. Dopo Gagarin, Armstrong e Aldrin, bisognerà attendere gli anni ‘80 prima di veder decollare il primo Shuttle, inaugurato in occasione della prima missione della Nasa dallo Shuttle Colombia.

Ultimo evento “spaziale”, ma non meno importante, è stata l’entrata di Samantha Cristoforetti negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea nel 2009 e la sua partenza per la missione Futura 42/43. Cristoforetti è stata la prima donna in assoluto a viaggiare nello spazio, realizzando il sogno di migliaia di donne costrette ad ammirare tanta bellezza dietro le quinte di una base spaziale.

Oggi, naturalmente, questi eventi non sono stati lasciati in qualche dimenticatoio impolverato: l’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel 2011, ha istituito la Giornata Internazionale dei viaggi dell’uomo nello spazio, che ricade il 12 aprile di ogni anno, per celebrare proprio l’inizio dell’era spaziale per l’umanità. Indubbiamente, scienze come l’astrofisica e l’ingegneria aerospaziale hanno contribuito enormemente a un netto miglioramento del benessere dei popoli della Terra e degli Stati, offrendo anche prospettive concrete di sviluppo sostenibile, oggi più cruciali che mai.

Clara Corvasce

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata internazionale del mare

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Apparentemente infinito allo sguardo, seppur finito, il mare, inteso come vastità di acqua salata, è protagonista indiscusso della Terra, ricoprendone circa il 71% della superficie, e lasciando solo il 29% ai continenti e alle isole.

Simbolo indiscusso di libertà, suscita, agli occhi dei suoi spettatori disattenti e molto spesso poco educati, emozioni variopinte: dalla paura al coraggio, dalla morte all’amore, dall’avventura al profumo di casa. Ma anche il senso di abbandono, dell’imprevisto e dell’esilio.

Si potrebbe quindi dire che il mare è dei poeti, che hanno saputo fin dall’antichità farlo giacere in un letto di opere e capolavori di ogni genere letterario, di ogni angolo del pianeta, in un’ampia scelta di temi trattati, dal classico naufragio, il cui archetipo è Ulisse nella sua Odissea, dalla «robinsonneide» di Defoe, a quella meravigliosa raccolta che sono i Naufragi dello scrittore cileno Francisco Coloane. Molte di queste opere sono state trasformate in film, per adulti e per piccini, come il famoso Walt Disney “La sirenetta”, cartone animato fra i più classici, ispirato dalla fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen.

È stato anche, specialmente in epoca barocca, spettatore silente di incontri amorosi, sfondo preferito dei più romantici. In poche parole: paesaggio più versatile del mare, non ce n’è.  

Tralasciando la letteratura però, bisogna oggi, giornata internazionale del mare, concentrarsi sulla terribile malattia che lo attanaglia, un cancro che lo sta soffocando, uccidendo i suoi abitanti, indifesi protagonisti dell’incapacità umana nel rispettare qualcosa che, di fatto, non ci appartiene.

Secondo le ultime ricerche e gli ultimi studi pubblicati infatti, negli oceani si scaricherebbero 8 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno. Pensate che solo nel mar Mediterraneo secondo quanto riportato dal WWF, finiscono 570.000 (sì, avete letto bene, cinquecentosettantamila) tonnellate di plastica, l’equivalente di 33.800 bottigliette di acqua al minuto.  L’88% dei casi, spesso mortali, di indigestioni e intrappolamenti di cui sono vittima gli animali marini è causato infatti dai rifiuti di plastica. 

Quasi sempre sono oggetti usa e getta, usati per pochi minuti ma che rischiano di inquinare il mare per sempre. Non bisogna pensare solo alle grandi discariche di rifiuti industriali, anche le nostre “disattenzioni” estive possono avere un forte impatto ecologico, prima nel mare, e dopo sul litorale. Si sa infatti che il mare riporta quasi sempre a riva ciò che inghiottisce. Per meglio intenderci: il patrimonio costiero italiano è composto da 8.000 km di spiagge, ma, sempre secondo uno studio del wwf, soltanto il 30% è rimasto allo stato naturale, sia a causa dell’inquinamento sia per colpa della cementificazione selvaggia.

Ecco quindi un semplice e chiaro decalogo, preso dal sito di Focus, per poter vivere le vacanze estive (ma anche una semplice passeggiata domenicale), in maniera rilassata e pulita, senza danneggiare gli oceani:

1) È una spiaggia, non una discarica. Una cannuccia impiega dai 20 ai 30 anni a decomporsi, un fazzoletto di carta 3 mesi, una bottiglia di vetro non si degrada mai completamente. Se avete portato il pic-nic in riva al mare, raccogliete gli avanzi (gettarli tra le onde non vale).

2) Attenti ai sacchetti di plastica. Basta un colpo di vento per farli finire in acqua, dove diventano trappole mortali per molti animali marini. Delfini, tartarughe marine e balenottere, per esempio, li scambiano per meduse, e nel tentativo di raggiungerli finiscono soffocati.

3) Fumatori sì, ma responsabili. Gettate i mozziconi in un apposito portacenere portatile (in commercio ne esistono di ogni tipo, ma nel caso, è sufficiente un bicchierino di plastica, che poi getterete nella spazzatura). Una sola “cicca” di sigaretta può inquinare un metro quadrato di mare. E non dimenticate l’accendino ai piedi dell’ombrellone: ha tempi stimati di decomposizione che vanno dai 100 ai 1000 anni.

4) Se avete intenzione di entrare in acqua scegliete solamente creme contenenti filtri solari a base di minerali. La maggior parte delle creme ad alta protezione, disciolte in acqua, danneggiano l’ecosistema marino, in particolare i coralli. Gran parte dei filtri chimici per raggi UVA e UVB scatena infatti virus e infezioni latenti nella zooxantella, un’alga unicellulare che vive in simbiosi con i coralli, contribuendo allo sbiancamento del reef.

5) Quando fate la doccia, sia in spiaggia che in barca, evitate di usare shampoo e bagnoschiuma (a meno che non usiate prodotti al 100% naturali): alcune sostanze in essi contenute risultano fortemente inquinanti per il mare. A voi sarà sufficiente un risciacquo per eliminare il sale dalla pelle.

6) Niente “souvenir”. I pezzetti di corallo o di granito, le conchiglie e i gusci dei paguri che avete raccolto stavano meglio dov’erano prima: si tratta di patrimoni naturali e parti fondamentali dell’ecosistema che portati a casa sembrerebbero solo un macabro trofeo.

7) No ai falò. Non accendete fuochi in spiaggia o nella macchia mediterranea limitrofa. Potreste accidentalmente causare incendi disastrosi.

8) Se possedete un natante a motore rispettate scrupolosamente i limiti imposti dalle Capitanerie di porto per l’avvicinamento alla spiaggia. Non è permesso arrivare a riva con il motore acceso. E a un giro in motoscafo, se potete, preferite una più ecologica e salutare uscita in pedalò o con la tavola da surf.

9) Rispettate la fauna marina e terrestre: Non catturate gli organismi marini che vivono sulle rocce, come granchi e molluschi bivalvi, né cavallucci e stelle marine.

10) Fatevi sentire. E non parliamo di maleducazione da spiaggia: se osservate in un altro bagnante un comportamento che vi sembra scorretto o dannoso dal punto di vista ecologico, fateglielo educatamente notare. 

Cerchiamo di amare e rispettare il più possibile il mare, qualunque esso sia, in qualunque angolo del mondo. La bellezza va preservata e curata. Buon mare a tutti!

Aurora Magliocchetti

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

Il Covid-19 si lega fortemente alla sfera dei diritti e dei doveri, non solo quelli dell’essere umano, ma anche a quelli istituzionali nazionali e internazionali.

Fra questi, il diritto di poter accedere liberamente ai servizi sanitari è oggi più che mai cruciale.

L’assenza di questo infatti, da un lato rende vulnerabili anche gli Stati più solidi e stabili, dall’altro costringe a riflettere sulla vasta fascia di popolazione mondiale che non ne gode.

E poi c’è il dovere alla solidarietà.

Il trattato di Lisbona del 2007, ad esempio, che disciplina il funzionamento dell’Unione Europea, prevede una clausola di solidarietà.

Secondo questa, gli Stati membri devono agire congiuntamente e in maniera solidale nei confronti degli Stati dell’Unione che siano colpiti da avversità militari, umane o naturali.

Il Covid-19 rappresenta quindi, forse, l’ora di rinnovare lo spirito di buona volontà e di mutua assistenza che a partire dal quotidiano e individuale si proietti nel permanente e globale, garantendo l’adempimento dei doveri necessari e la tutela dei diritti fondamentali, nessuno escluso.

Sara Nardi

Dopo Cina, Italia e Spagna anche il Portogallo si è dovuto fermare a causa del Covid-19. Nel Paese lusitano il primo caso è stato accertato lo scorso 2 marzo e lo stato di allerta è stato dichiarato dal Primo Ministro António Costa il 13 dello stesso mese.

Da quel momento sono state prese tutte le misure di sicurezza tra cui la restrizione della mobilità dei cittadini, la chiusura degli esercizi privati e delle imprese (ad esclusione di negozi di generi di prima necessità e farmacie) e la promozione dello smart-working.

Come riporta il bollettino epidemiologico dell’8 aprile, pubblicato dalla Direzione Generale della Salute, in Portogallo i casi accertati di Covid-19 sono 13.141 (con +712 nuovi casi rispetto al giorno precedente) e di 380 decessi (+ 34 morti rispetto al 7 aprile). La zona più colpita dall’epidemia è il nord con 7386 casi confermati, più del doppio di quelli della regione di Lisbona (3424). Dal punto di vista comunale (conselhos) invece troviamo al primo posto Lisbona con 699 casi confermati, a seguire Porto con 689 e Vila Nova de Gaia con 518.

Il giornale “Sapo” riporta che circa l’86% dei deceduti ha un’età superiore ai 70 anni.

L’epidemia portoghese viene definita “epidemia al contrario” in quanto, nella fascia di età 50-70 anni le donne sono più colpite dal virus rispetto agli uomini: il 54,9% dei contagiati sono donne contro il 45,1% degli uomini (dati del 1° aprile) con un andamento completamente opposto a quello italiano.

Inoltre, lo scorso 30 marzo è stata approvata dal Consiglio dei Ministri la regolarizzazione, almeno fino al 1° luglio, dei migranti senza permesso di soggiorno ma con richiesta in sospeso al SEF (Serviço de Estrangeiros e Fronteiras).

Questo provvedimento ha così aperto le porte della sanità pubblica anche ai più vulnerabili, così da non lasciare nessuno da solo e cercando di contenere il numero dei contagi.  La portavoce del Ministero degli Interni Claudia Veloso ha dichiarato che “Le persone non dovrebbero essere private del diritto alla sanità e ai servizi pubblici solo perché la loro domanda non è stata ancora elaborata (…). In questa emergenza, i diritti dei migranti devono essere garantiti”. Secondo l’ultimo censimento portoghese dell’INE (l’Istituto Nazionale di Statistica) del 2018, dei 10.291.027 abitanti del Portogallo ben 477.472 erano gli stranieri residenti nel paese lusitano.

Il primo ministro António Costa ha dichiarato che il Governo ha attivato i controlli per la violazione delle ordinanze, ma allo stesso tempo si appella anche al buon senso dei cittadini affermando che ognuno deve essere “la polizia di se stesso”.

Anche il Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, il 2 aprile ha rinnovato lo stato di emergenza fino al 17 aprile ed ha rivolto un lungo messaggio di solidarietà e di speranza ai suoi cittadini esortandoli a rimanere a casa per porre fine il prima possibile a questa pandemia.

M. Clotilde Benvenuti

Nel Regno Unito il numero di decessi giornalieri, per la prima volta ha superato i 900, di cui 828 in Inghilterra e 108 tra Galles, Scozia e Irlanda del Nord. Anche qui gli effetti economici del lockdown cominciano a farsi sentire: “In questa situazione si può dire che l’Unione Europea non abbia fatto nulla di significativo” afferma l’economista Mark Littlewood in una video conferenza. Questa emergenza ha accentuato ancora di più il divario economico all’interno popolazione britannica: vi sono famiglie numerose che abitano in appartamenti davvero molto piccoli, come anche persone diversamente abili che potenzialmente hanno bisogno di cure particolari e quindi di potersi muovere. “Dunque il virus non fa discriminazioni, ma il lockdown sì” scrive il giornalista Jason Farrel. Nel frattempo, da Downing Street arriva la notizia che il Primo Ministro Boris Johnson è stato trasferito in terapia intensiva, poiché le sue condizioni sembrano peggiorare. Pare comunque che stia rispondendo piuttosto bene alle cure e che si stia riprendendo.

Mentre l’Australia entra nella quarta settimana di misure di forti restrizioni, si conferma un graduale appiattimento della curva con poco più di 6000 casi totali e si comincia a ipotizzare il passaggio ad una seconda fase. Per velocizzare i tempi è stato allargato il campione dei controlli in vista di una mappatura dettagliata del virus. Il governo invita fortemente la popolazione a limitare i festeggiamenti di Pasqua e restare in casa; il Primo Ministro afferma che questo fine settimana sarà cruciale per gli sviluppi della lotta contro il virus. Particolare attenzione sarà data ai controlli nelle spiagge, alcune sono già state chiuse, e ai controlli su strada, attraverso un’operazione di polizia su larga scala che prevede multe salate.

In Canada, il premier Trudeau annuncia con cautela una possibile riapertura “graduale e ponderata” fra alcuni mesi. L’obiettivo è di riprendere le attività economiche e al contempo contenere la propagazione del virus”. Anche dopo la quarantena, il distanziamento sociale dovrà essere mantenuto: “quando torneremo alla normalità, non torneremo alla normalità” afferma Trudeau. Nella provincia canadese della British Columbia, un boyscout congegna e dona agli operatori sanitari delle fasce di supporto per mascherine.

Negli Stati Uniti, ad oggi, sono circa 430mila i casi confermati, 149mila solo a New York. Almeno due persone sarebbero morte nei corridoi del Pronto Soccorso dello Sinai-Grace Hospital a Detroit: i sette infermieri di turno non sarebbero riusciti a raggiungere i pazienti in questione, in quanto impegnati nel fronteggiare l’emergenza Covid-19. A livello sociale, numerosi sono stati i gesti di solidarietà e a commuovere particolarmente, è la storia di Mario Salerno, carrozziere italoamericano, proprietario di 18 edifici a Brooklyn che, con un cartello, ha annunciato ai suoi circa 200 inquilini che non dovranno pagare l’affitto per il mese di aprile. Un gesto che ha risollevato l’animo di coloro che, a causa del virus, hanno perso il lavoro e la possibilità di poter persino fare la spesa o pagare le bollette.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Il Ministero della Salute spagnolo ha reso noto che nelle ultime 24 ore si è verificato un calo dei decessi (683) rispetto ai 757 del giorno precedente. In Spagna, quindi, la situazione in numeri è la seguente: 154.446 casi totali, 15.238 decessi e 48.021 guariti.

Pedro Sánchez, Presidente del Governo spagnolo, propende per un’estensione dello stato di emergenza fino al 26 aprile in quanto sono proprio le misure adottate ad aver consentito di tenere la pandemia “sotto controllo”. Inoltre, nel rivolgersi all’Unione Europea ha affermato che “Se manca la solidarietà, l’UE sarà in pericolo. La situazione richiede incisività. L’austerità e i tagli non rappresentano la giusta direzione”.

A New York il 34% dei decessi causati da Covid-19 sono di origine ispanica, nonostante questi rappresentino solo il 29% della popolazione. Il sindaco Bill de Blasio spiega che tale dato è largamente dovuto alle disparità, in termini economici, che non permettono a tutti di ricevere assistenza sanitaria.  “Le disuguaglianze sono chiare (…), la verità è che gli effetti negativi del coronavirus, il dolore che sta causando, si sono aggiunti ad altre profonde disparità a cui abbiamo assistito negli ultimi anni e negli ultimi decenni”.

Rispetto all’Europa, l’arrivo del coronavirus in America Latina è stato tardivo, ma costituisce comunque una grave minaccia. In Messico cresce la preoccupazione per i casi di contagio all’interno degli ospedali, che coinvolgono direttamente il personale sanitario. In meno di 24 ore sono stati registrati 60 casi positivi in soli tre ospedali. Le testimonianze da parte di chi lavora in prima linea contro il virus raccontano di condizioni di lavoro pericolose in cui mancano materiali e protezioni adeguati. Al momento i casi confermati sono 3181 con 174 decessi; continua l’isolamento parziale e volontario con attività commerciali chiuse fino al 30 aprile.

L’Argentina ha raggiunto i 1795 casi e l’estensione della quarantena è per ora prorogata oltre la Settimana Santa. A Bogotà, capitale della Colombia, è stato annunciato un irrigidimento delle misure ristrettive: dal 13 al 27 aprile si applicherà una restrizione che consentirà alle donne di circolare nei giorni pari e agli uomini in quelli dispari.

Nel frattempo, a Cuba si contano 457 contagi e 12 decessi. Negli ultimi giorni, inoltre, le autorità cubane parlano alla popolazione del Prevengho-Vir: una “medicina omeopatica preventiva” che inizierà a essere applicata come “misura preventiva per impedire la diffusione del Covid-19”, come affermato dal Direttore Generale di Igiene e Epidemiologia presso il Ministero della Salute Pubblica (MINSAP). È chiaro che una simile notizia abbia in poco tempo scatenato l’ira di alcuni studiosi ed esperti che giudicano questa decisione come “spazzatura, beffa, irresponsabile e criminale”.                                                                                                    

  Alessia De Meo, Martina Valeriano

La Francia è tecnicamente in recessione, Le Figaro annuncia dati economici poco confortanti per il paese transalpino. Secondo le stime della Banca di Francia, l’economia francese ha registrato un calo del 6% nel primo trimestre del 2020 rispetto ai tre mesi precedenti: il peggior dato di crescita dal 1945. Secondo il quotidiano Les Echos, i dati riportati dall’Organizzazione mondiale del commercio, in una situazione come questa, non sorprendono: nel settore commerciale si prevede un crollo del 13% nel migliore dei casi e del 32% nel peggiore.

Il Belgio, a seguito di una serie di infrazioni delle misure di contenimento, si è visto costretto a far scendere in campo le forze armate. Dopo diversi episodi spiacevoli, l’ultimissimo nella città di Arlon, è stato stabilito che atti come lo sputare e il tossire intenzionalmente addosso a qualcun altro siano reati punibili per legge. Analogamente punibili sono i cosiddetti lockdown party, contro i quali è stato autorizzato l’intervento diretto della polizia. Peraltro, in via eccezionale, i militari affiancano l’ormai carente personale medico collaborando nelle case di riposo.

 In Svizzera, la politica “cercherà di aiutare le piccole e le medie imprese” dichiara il consigliere federale Keller-Sutte, malgrado ciò i sindacati chiedono la chiusura dei cantieri a causa dell’assenza di misure sanitarie. La proposta di aiuti finanziari ai media è stata bocciata dal governo federale, mentre per l’agricoltura i raccolti proseguono grazie ai numerosi volontari e per i bambini sono state sviluppate nuove app educative. I provvedimenti di contenimento stanno dando i loro risultati ed è stata organizzata una giornata nazionale di solidarietà, tuttavia nelle principali attrazioni svizzere la sorveglianza sarà intensificata nel weekend pasquale.

Quanto all’Africa, l’ipotesi di condurre uno studio sul vaccino BCG (bacillo di Calmette-Guerin) su un campione di popolazione africana ha suscitato forte indignazione in tutto il continente.Il desiderio condiviso di sconfiggere il Covid-19 non giustifica tali dichiarazioni del ricercatore Camille Locht dell’Istituto francese di ricerca medica (Inserm) e del capo servizio dell’ospedale di Cochin. Jean-Paul Mira Abdou Latif Coulibaly, ministro della Cultura del Senegal, afferma di essere stato “scioccato, come molti cittadini africani, persino traumatizzato” dal “disprezzo dimostrato per la vita degli africani”.

In Canada, nella provincia del Québec, Thérèse Laferrière, professore presso l’Università Laval, afferma che dopo il primo maggio bisognerebbe riportare in classe almeno gli alunni che hanno maggiori difficoltà, rispettando comunque le norme di distacco sociale che rimarranno in vigore ancora a lungo. Sostiene che ci sarà la necessità di un ritorno a scuola parziale e che bisognerà affidarsi al giudizio professionale degli insegnanti per determinare quali sono gli studenti che hanno maggiore necessità di tornare sui banchi di scuola.

  Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Giada Pacioni,  Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello

La Germania ha oltrepassato i 100 mila casi di Covid-19, divenendo il quarto Paese al mondo per numero di contagi. 

Il ‘gabinetto di crisi’ del governo di Berlino ha deciso quanto segue: i cittadini tedeschi, i cittadini dell’UE o le persone che hanno vissuto in Germania per molti anni e che ritornano nel paese dopo un soggiorno all’estero di diversi giorni saranno messi in quarantena per due settimane. Questa disposizione dovrebbe entrare in vigore a partire da venerdì.

La cancelliera Angela Merkel continua ad escludere la possibilità di un allentamento delle numerose restrizioni alla vita pubblica ed economica prima del 19 aprile. La Merkel ci tiene a ribadire che la priorità al momento è la tutela della salute.  Il governo sta ovviamente riflettendo sulle possibili strategie da adottare per una futura ripresa graduale.

Il ministro delle Finanze Olaf Scholz e Il ministro dell’Economia Peter Altmaier hanno stabilito che le piccole e medie imprese possono ottenere prestiti fino a 800.000 euro senza valutazione del rischio e con garanzia statale al 100%. I prestiti rapidi della banca statale di sviluppo KfW hanno lo scopo di evitare un’ondata di fallimenti tra le PMI, difatti queste ultime devono poter accedere più facilmente ai prestiti di cui hanno urgente bisogno. 

La situazione tra Italia e Germania per la questione Coronabond è molto tesa nelle ultime ore. Ieri la testata giornalistica tedesca “Der Spiegel”, diretta da Steffen Klusmann, si è schierata a favore dell’Italia, considerando l’opposizione ai Coronabond di Merkel come “gretta e meschina” e “non solidale”. Il direttore invitava il suo paese a ricordare “per un momento chi è stato a cofinanziare la ricostruzione della Germania nel Dopoguerra” e ancora ha sottolineato che i bond “non sono un’elargizione” generosa dei paesi del Nord. 

Oggi invece è scoppiata la polemica in seguito alla pubblicazione di un articolo sul quotidiano tedesco “Die Welt”: il giornalista Cristoph B. Schiltz invita la cancelliera a “puntare i piedi” e a non cedere alle richieste italiane sugli aiuti europei per l’emergenza Covid-19. Quello che ha fatto indignare è stato principalmente il seguente passaggio: “In Italia la mafia è forte e sta aspettando i nuovi finanziamenti a pioggia di Bruxelles. L’Ue controlli l’utilizzo dei fondi”. La risposta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio non si è fatta attendere: “Trovo vergognosi e inaccettabili i toni usati dal giornale tedesco. Mi auguro che Berlino li condanni e si dissoci”.

L’Austria è pronta ad allentare le misure restrittive già a partire dal 14 aprile. Ad annunciarlo è stato il cancelliere Sebastian Kurz, il quale ha precisato che la decisione “dipenderà dal modo in cui i cittadini continueranno a seguire le regole del distanziamento sociale”. Si procederà innanzitutto alla riapertura di piccoli negozi fino a locali da 400 metri quadrati, i primi di maggio dovrebbe invece riprendere l’attività di tutto il settore commerciale. 

Rosa Palumbo

“La Russia aiuterà la Bielorussia nella lotta contro il coronavirus” ha dichiarato a RIA Novosti il portavoce del presidente Vladimir Putin Dmitry Peskov; quest’ultimo, giustificando la scelta, ha affermato che la battaglia contro il COVID-19 è “una sfida comune”. Non si conoscono ancora i dettagli dell’accordo. Il quotidiano Kommersant ha scritto che già il primo aprile Minsk si era rivolta a Mosca col fine di chiedere aiuti.

La situazione in Bielorussia effettivamente inizia a peggiorare: all’8 aprile il numero dei contagiati ammonta a 1486 e i morti a 16. Secondo il Ministro della Sanità Vladimir Karanik, il picco dei contagi è previsto tra la fine di aprile e gli inizi di maggio.

La Bielorussia però si è rivolta anche all’UE. Alla fine di marzo infatti, è stata resa nota l’intenzione da parte dell’UE di inviare più di un miliardo di euro per sostenere i paesi dei Balcani occidentali ed il partenariato orientale. Tale iniziativa comprenderebbe la distribuzione di 140 milioni di euro destinati ad Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina ed il re indirizzamento di fondi già esistenti fino a 700 milioni di euro per mitigare le conseguenze socioeconomiche della crisi coronavirus nell’area.

L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell ha commentato la richiesta della Bielorussia:

“La Bielorussia ha chiesto aiuto per il sistema sanitario e per combattere l’impatto macroeconomico di questa situazione. Ha anche chiesto assistenza finanziaria. Stiamo ora esaminando come possiamo rispondere. […] L’importo totale non è stato ancora determinato, ma potrebbe ammontare a circa 60 milioni di euro”.

Il presidente del Paese Alexander Lukashenko ha dichiarato che l’emergenza coronavirus non sembra arrestarsi, ma che non è ancora a livelli critici.

La situazione in Ucraina sembra peggiorare. A Kiev, negli ultimi giorni, il numero dei contagiati si è quasi triplicato. Nella capitale si contano già 335 casi. In sole 24 ore sono stati registrati 41 nuovi contagi tra cui quello di una neonata di appena sei mesi. Ci sono stati nuovi ricoveri, mentre altri cittadini contagiati sono stati sottoposti a monitoraggio da casa.

Secondo i calcoli effettuati dal Ministero della Salute, a partire dal 9 aprile i nuovi contagi potrebbero ammontare a più di 300. Anche il Presidente Volodymyr Zelens’kyj è stato sottoposto al test. Si è deciso inoltre di monitorare la vendita delle mascherine nelle farmacie e saranno previste sanzioni per le farmacie sprovviste delle stesse: “Si è deciso di monitorare la presenza di mascherine chirurgiche protettive in tutte le farmacie” ha comunicato il presidente a seguito di una riunione. Durante la medesima riunione è stato annunciato l’arrivo di tre aerei dalla Cina con un carico di dispositivi medici necessari che verranno consegnati non solo negli ospedali, ma anche alle grandi catene di distribuzione al dettaglio.

 Il Ministro degli interni Arsen Avakov ha affermato che la cittadinanza sta prendendo sempre più coscienza dell’importanza dei mezzi di protezione: secondo i sondaggi, infatti, il 90% dei cittadini usa la mascherina e il 50% i disinfettanti.

Clarissa Giacomini, Angela Doria

Ad oggi l’Africa ha raggiunto in totale più di 10.000 casi di Coronavirus. Nella regione del Nord Africa, dove si registrano i numeri più elevati, l’Algeria risulta al momento il Paese più colpito, con 1572 casi positivi; il Marocco conta invece 1275 casi, la Tunisia 628 e la Libia 21. Ma a preoccupare l’Africa purtroppo non è soltanto il virus: non bisogna infatti sottovalutare la precarietà e la fragilità di quelle aree geografiche che non godono degli stessi benefici e sviluppi a cui noi siamo generalmente abituati.

Come noto già da settimane, continua a propagarsi anche nel Maghreb la crisi economico-sanitaria che vede ormai protagonisti i quattro angoli del mondo. E se da un lato le misure restrittive adottate per contenere il virus stanno producendo i primi risultati positivi a livello sanitario, dall’altro però gravano sull’economia nazionale e internazionale.

Fatta eccezione per i settori sanitario e agroalimentare, che continuano a restare pienamente operativi, i restanti settori hanno subito una sospensione della produzione, e ciò ha portato ad una crisi ulteriormente aggravata dalle condizioni climatiche che colpiscono quest’area geografica da diverso tempo. Infatti, nonostante Marocco, Tunisia e Algeria non siano tra i principali responsabili del surriscaldamento globale, ne sono le vittime, in quanto da mesi registrano una significativa assenza di piogge che potrebbe incidere negativamente sull’intero anno agricolo.

Secondo le previsioni di Omar Al-Kettani, analista economico intervistato dal quotidiano Noon Presse, non vi è alcun dubbio che l’attuale crisi avrà degli effetti disastrosi sull’economia magrebina, che nel migliore dei casi registrerà perdite pari all’8% del reddito nazionale, di cui un 3% a carico del settore agricolo. E per risollevarsi completamente da questa crisi il Maghreb necessiterà di almeno tre anni, in quanto, stando alle sue parole, l’economia sarebbe una catena interconnessa e la perdita di un solo nodo, quale in questo caso il settore agricolo, si ripercuoterebbe su tutti gli altri.

In Marocco, Paese politicamente stabile grazie alla presenza della monarchia, su ordinanza del Re Mohammed VI è stato istituito un fondo pandemico per garantire al sistema sanitario e all’economia nazionale tutti i mezzi necessari alla lotta contro il virus. Nello specifico, sono stati stanziati circa 2 miliardi di dirham (1 € = 11,13 dhm), la cui somma verrà impiegata principalmente per l’acquisto di apparecchiature sanitarie, quali: 1000 posti letto per la terapia intensiva, 550 respiratori, 100.000 tamponi, 100.000 altre apparecchiature, tra cui macchinari a raggi X, medicinali e altri prodotti ad uso medico.

Valeria Di Bonaventura, Arianna Mercuriali, Giulia Roncella

Un altro carico di aiuti dalla Cina è arrivato in Italia. Lo ha riferito lunedì il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue (ERCC). La Commissione Europea ha dichiarato in un comunicato stampa che l’aereo cinese atterrato in Italia conteneva due milioni di mascherine chirurgiche, duecentomila mascherine N95 e cinquantamila kit per effettuare i test.

Suzhou, megalopoli situata presso la provincia dello Jiangsu (Cina orientale), ha attivato martedì una linea di autobus in tutta la città pensata esclusivamente per gli studenti. L’obiettivo è quello di ridurre al massimo i rischi di contagio durante la fase di riapertura delle scuole. Pronte le misure adottate dagli enti locali, soprattutto in termini di disinfezione e ventilazione dei luoghi pubblici.

A Wuhan, dopo 76 giorni di totale lockdown, si ricominciano a vedere le code chilometriche sulle autostrade e sempre più gente presso le stazioni metro: il segno di un parziale ritorno alla normalità nell’epicentro della pandemia, dove da mercoledì sono state rimosse alcune delle restrizioni sugli spostamenti.

Gabriele Bonanni, Nicolò Cornacchia

FONTI e SITOGRAFIA

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http://guojiribao.com/shtml/gjrb/20200409/1533267.shtml

#UNINTSIGHTSEEING: MARINO (RM)

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Marino, esteso sui Colli Albani, è uno dei comuni situati nella rinomata area dei Castelli Romani.

Conosciuto anche come Marino Laziale, il comune si poggia su un vasto reticolo di grotte, alcune comunicanti tra loro, che si trovano a circa 12 metri al di sotto della superficie stradale e si sviluppano per decine di chilometri nel sottosuolo del centro storico. La loro storia è antica, furono scavate nel tufo vulcanico per ricavare materiale da costruzione già nel periodo medievale. Sono diversi, infatti, i reperti archeologici che rimandano al periodo Medioevale, periodo in cui la città ha svolto il ruolo di direttrice per la città di Napoli, principale arteria di comunicazione con il Meridione.

A livello regionale, il comune è famoso per l’immancabile evento della Sagra dell’uva, festa tradizionale che ricorre ogni prima domenica di ottobre dal 1925.

Le origini della Sagra sembrano risalire a una iniziativa dell’Amministrazione comunale che, in seguito a una grave crisi della produzione legata a una serie di calamità naturali, nel 1904 pensò di attirare l’attenzione sul vino locale con un grande evento: le Feste Castromenie. Non ci sono tracce che l’evento sia stato replicato negli anni seguenti, finché il poeta romanesco di origini marinesi Leone Ciprelli non ideò la Sagra dell’Uva, nel 1925.

Marino è facilmente raggiungibile sia in treno, fermata Marino Laziale, sia in automobile, percorrendo Via Appia e Via dei Laghi.

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

I numeri legati alla diffusione del Covid-19 continuano a crescere e toccano tutte le zone del mondo, anche le più remote.

Il lavoro della rassegna stampa ci mette di fronte alla dura realtà perché ci costringe alla presa di coscienza di un fenomeno che va al di fuori delle nostre facoltà e dei nostri poteri.

Tuttavia, crediamo fermamente che l’informazione e la consapevolezza siano le principali armi per poterci difendere in questo buio periodo.

Per questo motivo proseguiamo nel nostro lavoro fieri e sempre più desiderosi di sapere… e di “far sapere”.

Sara Nardi

In Brasile il Presidente Jair Bolsonaro fino a pochi giorni fa definiva il Covid-19 una gripezinha ovvero una banale influenza da cui il 90% del popolo brasiliano era immune.
La gravità della situazione però ha fatto sì che venissero prese le prime misure di restrizione anche se, come riportato da Il Fatto Quotidiano «Bolsonaro parla (troppo tardi) di minaccia».
Sono le cifre infatti a confermarlo: 9.216 contagi di cui 365 decessi.

Lo Stato di Pernambuco si trova a dover fronteggiare un nuovo aumento di casi. Sale infatti a 136 il numero di contagiati mentre sono 10 le persone decedute, secondo quanto riportato nel bollettino del Centro di Assistenza Sanitaria statale del 3 aprile. I casi confermati sono distribuiti in 14 municipi dello Stato.

Nel tentativo di contenere e limitare la diffusione del Covid-19 lo Stato di Pernambuco ha ampliato il precedente Decreto (che prevedeva esclusivamente la chiusura delle scuole,
la sospensione di tutte le attività commerciali non essenziali e dei servizi pubblici) vietando l’ingresso a spiagge e parchi fino al 17 aprile.

Il Presidente della Centro di Assistenza Sanitaria statale André Logo ha sottolineato l’importanza delle misure che saranno adottate nei prossimi giorni. Difatti gli esperti brasiliani hanno dichiarato l’attesa di un picco massimo dei contagi per la seconda metà di aprile. È proprio in previsione del dilagare della pandemia che il Governatore ha ribadito la necessità di far comprendere a tutti i cittadini l’importanza di rimanere in casa disponendo, inoltre, maggiori misure di controllo nella capitale dello Stato, Recife. È notizia di domenica che il Governo, in accordo con i sindacati delle imprese di settore, si servirà delle compagnie telefoniche per avere libero accesso al traffico dati dei cittadini. Il tutto avverrà in forma anonima e servirà esclusivamente per localizzare gli assembramenti di persone in tutto il Paese.  

A San Paolo (Stato) i decessi da Covid-19 sono triplicati nel corso di una sola settimana.
Solo venerdì 27 marzo i casi di morte erano 27 mentre ad oggi il bilancio delle vittime sale a 219. Anche i casi positivi sono in aumento: nel corso della stessa settimana da 1200 sono arrivati a 4048 (quasi la metà dei casi totali in tutto il Paese). 

Il Governo di San Paolo ha recentemente modificato le misure della quarantena, che garantivano il solo svolgimento dei servizi essenziali per la salute, l’alimentazione e la sicurezza. In conformità alle nuove misure, a partire da oggi il Comitato per le operazioni di emergenza di San Paolo ha introdotto nuove permissioni: sono autorizzate le attività interne negli studi legali e contabili. Tuttavia, l’accesso è vietato ai clienti. Fanno inoltre eccezione gli edifici commerciali e i negozi di ricambi e accessori per veicoli a motore, salvo eventuali restrizioni specifiche da parte dalle singole unità. Sono inoltre autorizzati i servizi di consegna e drive-in.

Giulia Arresta, Alessia Santella

Nel Regno Unito alle 20 di domenica 5 aprile, la Regina Elisabetta II ha tenuto un discorso alla nazione: “Stiamo attraversando un momento che porta dolore, difficoltà economiche e cambiamenti nella vita di tutti” ha affermato la Regina, ringraziando poi tutti coloro che hanno continuato a lavorare per sostenere e sostentare la popolazione e le imprese che hanno convertito la produzione per far fronte all’emergenza. Nel frattempo, le condizioni de premier Boris Johnson hanno iniziato a peggiorare, rendendo necessario il ricovero. La popolazione, invece, ha riacquistato speranza guardando i miglioramenti in Italia, anche se la condizione non è la stessa. Inoltre, ad oggi, molti cittadini continuano a non rispettare le regole e il numero di contagi è in aumento. Ad Hove, nel sud est dell’Inghilterra, un poliziotto ha spento di forza un barbecue in spiaggia. Nel settore dei trasporti pubblici, un operatore ha dichiarato: “non vengono distribuite mascherine e guanti ai conducenti degli autobus o metropolitane e i mezzi non vengono disinfettati come dovrebbero”.

In Australia i casi salgono a più 5800, il numero delle vittime a 40 e i guariti a più di 2000. Per questo il primo Ufficiale Medico Capo australiano, Brendan Murphy si è mostrato fiducioso sul’efficacia delle misure di sicurezza e invita fortemente gli australiani a non spostarsi o raggrupparsi per i festeggiamenti di Pasqua. Il primo ministro Scott Morrison ha annunciato servizi per l’infanzia gratuiti per tutte le famiglie che ne avranno bisogno, garantendo 13000 asili aperti in tutto il paese. Nel frattempo, il museo nazionale australiano sta allestendo una mostra per ricordare gli incendi dell’ultima estate, per mantenere viva la consapevolezza nonostante la pandemia.

In Canada, domenica 5 aprile, sono stati effettuati i primi rimpatri, tramite charter, dei passeggeri di una terza nave infetta approdata in Florida: La Princess Cruises. Nel mentre i dettagli del rimpatrio dei 248 passeggeri a bordo delle Ms Zaandem ed Ms Rotterdam rimangono ancora poco chiari. Il coronavirus colpisce anche le popolazioni indigene e il capo tribù, Harvey Yesno ha affermato: “siamo molto preoccupati a causa dei sovraffollamenti nelle case” poiché, spiega il giornalista nell’articolo di The Globe and Mail, la media di abitanti per nucleo familiare è di sei persone.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, sabato scorso, il presidente Trump ha affermato che, nonostante sia risultato negativo al test del Covid-19, prenderà in considerazione l’assunzione di idrossiclorochina (farmaco antimalarico), basandosi su alcuni studi che ne confermino l’efficacia contro il virus. Tuttavia, il direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive, Anthony Fauci ha puntualizzato che non ci sono dati a favore di questa tesi. Nel frattempo, il chirurgo generale degli Stati Uniti, Jerome Adams ha paragonato l’emergenza all’attacco di Pearl Harbor, per sottolineare la portata dell’attuale momento critico della storia del paese. Ad aggravare il problema, pare sia la mancanza di una strategia di isolamento congiunta.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

I casi positivi in Spagna, secondo paese al mondo con il maggior numero di casi, aumentano giornalmente: a oggi si contano 131.551 casi, circa 12.418 decessi e 38.080 guariti. Nonostante quanto riportato, si registra un calo nel tasso di crescita giornaliera di questi ultimi: in due settimane, si è passati da oltre il 30% a meno del 7%.

Madrid resta il centro principale dell’epidemia, con più di 37.000 casi positivi e oltre 4.900 morti, seguita dalla Catalogna. La situazione non è la stessa in tutto il paese, poiché la velocità di contagio cambia a seconda delle zone. Tuttavia, l’impressione generale è che i ricoveri al pronto soccorso stiano diminuendo.

Attualmente, il governo sta intervenendo su eventuali portatori asintomatici operanti nei settori essenziali: gli operatori sanitari, gli addetti nelle case di cura, gli agenti di polizia, il personale dei supermercati potrebbero essere parte di un flusso di trasmissione silenziosa che si vuole interrompere per scongiurare una nuova ondata di contagi quando arriverà il momento di diminuire le misure di distanziamento sociale.

A questo scopo, sono in corso due azioni: in primis, si effettuano test a tappeto su questi soggetti; in secundis, si preparano le infrastrutture che ospiteranno i casi positivi che non necessitano di ricovero ospedaliero. Nella giornata di domenica, Pedro Sánchez ha chiesto ai Presidenti di ogni Comunità Autonoma di inviargli, entro il 10 aprile, una lista di infrastrutture pubbliche e private disponibili a ospitare i soggetti positivi che non necessitano di ospedalizzazione.

A tal proposito, il ministro dell’interno spagnolo non esclude la possibilità di rendere tale isolamento obbligatorio, affermando che “In caso contrario, si studierebbero tutte le alternative consentite dalla legge, perché il principio fondamentale è il mantenimento della salute pubblica. Nel rispetto dei diritti fondamentali”.

Questa domenica, l’Argentina ha registrato103 nuovi casi, portando il numero dei contagi a 1.554 secondo quanto riportato dal Ministerio de la Salud de la Nación. Stando all’ultimo aggiornamento, sono stati confermati 32 nuovi casi positivi nella città di Buenos Aires, con un totale di 439 casi.

A Cuba i casi sono 320: nelle ultime 24 sono risultate positive 32 persone, quattro delle quali hanno un link epidemiologico legato agli Stati Uniti e alla Spagna.

Le ripercussioni politiche si fanno sentire anche in Bolivia e in Ecuador dopo che lo scandalo dei cadaveri nelle strade ha colpito l’immagine di Lenin Moreno.

In Messico, lo scorso sabato, il numero dei decessi è salito a 79 e i casi positivi confermati sono 1.890. Un confinamento parziale e volontario – con esercizi commerciali chiusi – è in vigore nel Paese fino al 30 aprile.

In paesi come il Perù, Panama o la Bolivia, la quarantena è più severa e i governi si occupano delle emergenze sanitarie e del timore di proteste o saccheggi.    

Alessia De Meo, Martina Valeriano

In Francia, l’emittente radiofonica Europe1 comunica per 134.000 operatori sanitari italiani l’inizio di una formazione online volta a offrire “delle indicazioni chiare, fondate sulle conoscenze scientifiche disponibili, per affrontare la crisi causata dal nuovo COVID-19”, citando l’Istituto Superiore di Sanità. Prosegue anche la didattica online: dalla scuola materna dove i bambini devono essere affiancati dai genitori per l’utilizzo delle piattaforme online, fino alle università dove i corsi si svolgono in modalità virtuale; l’esito sembra essere positivo nonostante qualche difficoltà. In Svizzera, i giornali parlano del miglioramento in Italia, ma i casi oltralpe sono in aumento. Nonostante ciò, il partito politico Unione Democratica di Centro vorrebbe far ripartire, con tutte le precauzioni necessarie, i settori produttivi. Lo zoo Sikypark, nel Bernese, si ritrova in crisi finanziaria: sono state attivate adozioni a distanza di animali per raccogliere finanziamenti. Anche le imprese dei trasporti pubblici sono in crisi e hanno richiesto sovvenzioni statali. Le relazioni interpersonali sono messe a dura prova: crescono le richieste di divorzio. Tuttavia, aumentano anche i prestiti di libri dalle biblioteche digitali. In Belgio, si moltiplicano le iniziative di solidarietà ispirate in parte dall’esperienza italiana: dai servizi di call center per aiutare le persone anziane a fare la spesa, fino all’app che con pochi click permette di offrire pasti gratuiti al personale medico di Bruxelles; l’app è stata chiamata 8 pm, in riferimento all’orario in cui i cittadini applaudono gli operatori sanitari in segno di ringraziamento. Anche la famiglia reale esprime la sua vicinanza al popolo belga attraverso una scritta floreale, simbolo di incoraggiamento e invito a resistere in questo duro momento. Il Covid-19 non è solamente un rischio per la vita di molti, ma è anche il fattore scatenante di una crisi economica mondiale. Se già la Cina e il mondo occidentale fanno fatica a fronteggiare un tale impatto sui propri sistemi economici, cosa sarà del continente africano? L’Africa, da sempre afflitta da problemi di insicurezza alimentare, si trova infatti a dover affrontare questo nemico comune con risorse nettamente inferiori. Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, dichiara che sarebbero necessari circa 3000 miliardi di dollari per supportare i paesi del sud del mondo. Quanto al Canada, il 5 aprile il governo del Québec ha lanciato il progetto “Le Panier Bleu” (Il Cestino Blu) al fine di unire le varie iniziative nate per stimolare il commercio locale che ha subìto una forte battuta d’arresto a causa del Covid-19. Questa misura esprime la volontà di maggiore autonomia da parte della provincia, che riconosce una dipendenza eccesiva dall’esterno in materia di approvvigionamenti.

Emanuela Batir, Carolina Benucci, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Diana Sandulli,  Eleonora Valente, Elen’Alba Vitiello

Il villaggio austriaco di Ischgl, meta “in” del turismo invernale, si è di recente trasformato in uno dei maggiori focolai europei. Abbiamo chiesto a Claudia Angelika Jehle, studentessa austriaca che quest’anno ha trascorso il semestre invernale in Erasmus all’UNINT, di parlarci della situazione a Ischgl, suo paese natale.

COME STA AFFRONTANDO L’EMERGENZA L’AUSTRIA? COSA NE PENSANO GLI AUSTRIACI?

In Austria ci sono restrizioni molto severe. Il Cancelliere Sebastian Kurz ha dichiarato che si può uscire di casa solo per andare al lavoro, per le spese necessarie e per aiutare chi non è autonomo.

In generale, la gente segue questi ordini. Purtroppo, ci sono anche coloro che non sono ancora pienamente consapevoli della gravità della situazione.

I MEDIA AUSTRIACI IN QUESTI GIORNI PARLANO DELL’ITALIA?

Certamente parliamo dell’Italia, il paese più bello del mondo. Nelle ultime settimane abbiamo ricevuto notizie terribili, come le foto del convoglio di Bergamo: immagini che mi fanno piangere. Sembra che l’Italia non abbia risorse sufficienti per curare tutti i pazienti.  Quello che mi colpisce è che i media vedono sempre l’Italia come lo scenario peggiore e lo sottolineano spesso. Cito testualmente: “Non vogliamo che ci tocchi la stessa sorte toccata all’Italia”

COM’ERA LA SITUAZIONE A ISCHGL NELLE SCORSE SETTIMANE? È CAMBIATO QUALCOSA ULTIMAMENTE?

Il 6 febbraio, quando sono tornata in Austria, la situazione era normale. La stagione sciistica era al culmine e non si parlava del Covid-19. L’università a Innsbruck è iniziata come previsto all’inizio di marzo. I professori hanno solo chiesto agli studenti Erasmus di rimanere a casa e a tutti gli altri di rispettare severe misure igieniche.

La seconda settimana tutto è cambiato improvvisamente. Hanno chiuso l’università e sono tornata a Ischgl. Il 13 marzo è iniziata la situazione eccezionale: quarantena in tutta la valle e chiusura anticipata della stagione. Il governo ha ordinato di mandare a casa gli ospiti e il personale, nel giro di mezza giornata l’intera valle è stata sgombrata. Non avrei mai pensato che si sarebbe arrivati a questo.

QUAL È LA TUA OPINIONE RIGUARDO QUELLO CHE STA SUCCEDENDO A ISCHGL? PENSI CHE ISCHGL NE AVRÀ UN DANNO DI IMMAGINE?

Quello che sta succedendo a Ischgl è clamoroso. I media hanno riferito che abbiamo nascosto dei casi e abbiamo agito troppo tardi; per quanto ne so, abbiamo immediatamente rispettato le istruzioni ufficiali attuandole il più rapidamente possibile.

La popolazione di Ischgl non ha colpe: molti turisti già a febbraio sapevano che l’Italia era alle prese con il Covid-19 ma sono partiti comunque e dopo la chiusura delle discoteche e degli après-ski bar di Ischgl hanno affollato i ristoranti. Dov’è finita la responsabilità personale di ogni individuo?

Sinceramente non penso che questo ci procurerà un danno di immagine. Tutto il mondo ne è colpito e dopo questa crisi i turisti torneranno di sicuro a Ischgl per la sua rinomata stazione sciistica.

Francesca Della Giulia, Gabriele Simoni

In Russia la situazione continua a peggiorare: in 14 regioni sono emersi 658 nuovi casi di infezioni da coronavirus, secondo quanto riferito dalla sede operativa di gestione dell’emergenza COVID-19 il 5 aprile. In 24 ore sono stati rilevati 536 nuovi casi di contagi nella città di Mosca, 45 nel Distretto di Mosca, 22 nella regione di Niznij Novgorod, 20 a San Pietroburgo, 10 a Tula e Leningrado, 4 nel Territorio di Krasnoyarsk, 3 nel circondario autonomo di Chanty-Mansijsk e ancora diversi altri casi registrati a Yaroslav, Chelyabinsk, Novosibirsk e Khabarovsk. Il numero totale dei contagiati in Russia è quindi salito a 5389, di cui è importante specificare, 3893 solo a Mosca; 45 il numero dei deceduti mentre sono 355 i guariti.

Sono state adottate nuove misure di sicurezza da parte delle autorità delle regioni di Krasnoyarsk, Norilsk e Tomsk. L’Amministrazione dell’oblast’ di Tomsk e l’Agenzia Governativa Rospotrebnazdor ovvero il Servizio Federale per la tutela dei diritti e del benessere dei consumatori, hanno stabilito che, dal 6 aprile, tutti i passeggeri in arrivo negli aeroporti di Krasnoyarsk e Norilsk provenienti da Mosca e San Pietroburgo saranno sottoposti a due settimane di quarantena. Gli abitanti della regione dovranno trascorrere la quarantena nelle proprie abitazioni, mentre chi arriva da altre regioni verrà rimandato a casa o verrà messo in stato di osservazione per 14 giorni. Risulta necessario specificare che le suddette regioni si trovano nella parte orientale del territorio della Federazione, per cui questa è la prova che il virus si sta diffondendo anche nei posti più remoti.

Una situazione completamente diversa, la sta vivendo il territorio della Cecenia.

Il presidente della Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha dichiarato che le autorità della repubblica hanno già provveduto a mettere da parte una fornitura di cibo per un anno. Per il momento, i confini della regione sono chiusi all’entrata e all’uscita. Non è noto quando i confini saranno riaperti. Kadyrov dichiara: “Abbiamo cibo sufficiente per un anno per la Repubblica.  Il Ministero della Salute è dotato di tutto il necessario per ogni evenienza. Ci siamo preparati. Per questo consiglio ai nostri nemici di lasciarci in pace: si vedrà in seguito se abbiamo fatto la cosa giusta.
Farò di tutto per proteggere il nostro popolo. Ciò che stiamo vivendo è peggio dell’estremismo o del terrorismo è una malattia: un terrorista, almeno, può essere trovato e fermato. Faremo del nostro meglio per garantire che nessuno venga nella Repubblica e infetti i nostri abitanti”.

Angela Doria, Paola D’Onofrio

In Yemen non è ancora stato registrato alcun caso di Covid-19 ma il Paese sta attraversando la più grande crisi umanitaria al mondo causata dalla guerra civile scoppiata nel 2015.

Se il virus dovesse entrare nel paese la situazione peggiorerebbe ulteriormente. Pertanto, il 25 marzo scorso il segretario delle Nazioni Unite, António Guterres, ha chiesto alle parti in conflitto di siglare una tregua temporanea.

La popolazione yemenita soffre già di malattie gravissime e altamente contagiose quali colera, febbre dengue, morbillo, difterite e malnutrizione cronica. La metà delle strutture sanitarie del paese sono state distrutte durante i bombardamenti, e i fondi per la sanità scarseggiano.

Secondo la testata alThawra-news.net, affiliata al governo internazionalmente riconosciuto con sede ad Aden, i ribelli Houthi (il gruppo sciita filo-iraniano che controlla la capitale Sana’a) starebbero sfruttando l’emergenza a proprio favore, diffondendo l’idea che questa sia stata provocata dall’America e dall’Arabia Saudita, e invitando i cittadini a morire al fronte piuttosto che del virus.

Secondo l’omonima testata althawrah.ye, controllata invece dai ribelli Houthi, sono molte le iniziative messe in campo per far fronte a questa emergenza, come il contributo di 500 milioni di riyal messo a disposizione dalla società Yemen Telecom.

Nella riunione straordinaria tenutasi la mattina del 31 marzo a Sana’a, il Ministro delle telecomunicazioni Al-Numair, ha sottolineato il ruolo vitale dei media yemeniti nella campagna di sensibilizzazione contro il virus. Interessante anche il suo appello affinché venga permesso l’accesso agli strumenti di comunicazione e vengano installati dei cavi marini per l’accesso ad internet nel Paese. Inoltre, sono stati creati un sito e un’applicazione gratuiti per rimanere aggiornati sulla pandemia.

Tra i vari paesi del Golfo, notevole è la posizione del Kuwait.

Tra le sue iniziative nazionali e sociali in linea con il volere del governo, e il piano di quest’ultimo per far fronte all’emergenza Coronavirus, lo store online Dot-Com ha lanciato la campagna “Fazaat Watan”. Questa fornisce gratuitamente delle automobili alle società cooperative che si occupano di trasportare in diverse regioni del Kuwait prodotti alimentari e beni di consumo sulla base delle richieste dei cittadini.

L’ingegnere Abdul Mahsen Al-Harfash, presidente del consiglio di amministrazione dello store online Dot-Com, in un comunicato stampa ha dichiarato che la campagna “Fazaat Watan” è stata avviata per facilitare il trasporto di beni di prima necessità. Ciò è stato possibile grazie al contributo delle società cooperative per azioni in ogni provincia del Paese durante tutto l’arco di tempo che prevede il divieto di uscire dalle proprie case. Al-Harfash ha inoltre specificato che tale store ha messo a disposizione delle società cooperative e degli enti di beneficienza più di 150 automobili, con autisti inclusi, in modo completamente gratuito nell’attuale periodo di crisi sanitaria. 

Anna Parmegiani, Chiara Riccardi, Dinella Vella

Proprio quando sembrava di essere vicini a tirare un sospiro di sollievo, in Cina torna la paura di un rimbalzo dei contagi dopo la scoperta di nuovi casi nella provincia dello Hubei e alla luce dell’aumento dei casi di importazione, ad oggi 38 (ultimo aggiornamento 5/4/20).

Cresce in particolare la preoccupazione a Wuhan, dove si prevedeva per l’8 aprile la sospensione dei divieti sui viaggi in uscita dalla città e dove invece, lo scorso venerdì, le autorità hanno rinnovato la richiesta ai residenti di restare in casa e adottare massima precauzione. Probabilmente le date previste per l’apertura saranno prorogate.

Nei giorni precedenti, il Presidente cinese Xi Jinping aveva effettuato una visita nella provincia dello Zhejiang, recandosi nei porti, nelle imprese e nelle zone rurali per monitorare la prevenzione e il controllo dell’epidemia così come lo sviluppo economico e sociale. Il messaggio era chiaro: è fondamentale accelerare il ripristino della produzione e il ritorno alla vita normale.

Ma, in realtà, le immagini più suggestive della scorsa settimana sono senz’altro quelle di sabato. Il 4 aprile in Cina è stata celebrato il giorno della commemorazione dei defunti, il Qingming Festival, che quest’anno ha inevitabilmente assunto un tono ancora più drammatico: in questo giorno il governo centrale ha infatti indetto il lutto nazionale, in onore delle vittime dell’epidemia. Così, alle 10 del mattino, il suono delle sirene nelle principali città cinesi ha sancito l’inizio di tre minuti di silenzio.

A Wuhan, alcuni cittadini hanno bruciato dei pezzi di carta negli angoli delle strade per rendere omaggio a tutti gli operatori sanitari che hanno perso la vita nella lotta in prima linea contro il virus, mentre le bandiere in tutto il paese e nelle ambasciate cinesi all’estero erano appese a mezz’asta.

A Pechino, il Presidente Xi, il Primo Ministro Li Keqiang e gli alti funzionari del Partito, tutti vestiti in nero e con un mazzo di fiori bianchi appuntati sul petto, si sono riuniti per la commemorazione delle vittime presso Zhongnanhai, sede del Partito Comunista e del Governo.

Nei recenti contatti telefonici con i leader di tutto il mondo, il Presidente cinese ha riconfermato l’impegno della Cina nel supporto a tutti i paesi colpiti dalla pandemia. Durante il vertice straordinario del G20 sul Covid-19 tenutosi il 26 marzo, la Cina ha presentato una serie di iniziative di cooperazione internazionale per combattere la pandemia e ristabilizzare l’economia mondiale. Nella recente telefonata con il Re Filippo del Belgio, Xi Jinping ha ribadito che la Cina darà assoluta priorità all’aumento nella produzione di medicinali e dispositivi medici, così da poter fornire il maggior supporto possibile per la lotta globale contro l’epidemia.

Elisa Caminiti, Claudia Cigno, Francesca Runci

FONTI e SITOGRAFIA

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https://www.lepoint.fr/afrique/le-covid-19-met-l-afrique-au-defi-de-sa-securite-alimentaire-04-04-2020-2370093_3826.php

http://www.rfi.fr/fr/g%C3%A9n%C3%A9ral/20200327-entretien-exclusif-coronavirus-secr%C3%A9taire-g%C3%A9n%C3%A9ral-ONU

https://www.rtl.be/info/belgique/societe/coronavirus-en-belgique–1209958.aspx

https://www.rtl.be/info/belgique/famille-royale/coronavirus-en-belgique-confinee-la-famille-royale-envoie-un-message-a-la-population-belge-video–1209988.aspx?dt=16:18 https://www.lacapitale.be/542797/article/2020-04-05/sandwichs-et-quatre-quarts-pour-les-travailleurs?referer=%2Farchives%2Frecherche%3Fdatefilter%3Dlastweek%26sort%3Ddate%2520desc%26word%3Ditalie

https://www.lecho.be/connect/lockdown–standup-/un-repas-livre-au-personnel-hospitalier-pour-10-euros/10218722.html

https://www.journaldemontreal.com/2020/04/06/un-quebec-plus-autonome-maintenant

Per la lingua TEDESCA

per saperne di più su Ischgl:

https://www.repubblica.it/viaggi/2020/04/01/news/austria_tirolo_ischgl_epidemia_turisti_causa_coronavirus-252847035/

https://www.repubblica.it/viaggi/2020/04/01/news/austria_tirolo_ischgl_epidemia_turisti_causa_coronavirus-252847035/

https://www.corriere.it/esteri/20_aprile_01/coronavirus-class-action-contro-ischgl-paese-tirolo-ha-sottovalutato-l-epidemia-9da02918-740c-11ea-b181-d5820c4838fa.shtml

Per la lingua RUSSA

https://ria.ru/20200405/1569599367.html?utm_source=yxnews&utm_medium=desktop&utm_referrer=https%3A%2F%2Fyandex.ru%2Fnews

https://zona.media/chronicle/russiavirus#29970

https://www.pravda.ru/news/society/1485720-perechen_organizacij_bez_karantina/

https://www.pravda.ru/news/districts/1486275-kadirov/

https://www.pravda.ru/news/health/1486295-coronavirus/?utm_referrer=last_news_list

Per la lingua ARABA

https://althawra-news.net/news112171.html

https://www.undp.org/content/undp/en/home/blog/2020/a-ceasefire-is-necessary-to-protect-yemen-from-coronavirus.html

https://www.middleeasteye.net/news/coronavirus-yemen-cholera-kills-coronavirus-inspires-hysteria

http://www.annaharkw.com/Home/Articles/ArticleDetail?id=c4c0f9f0-7d8c-4717-a741-16cbae333c7b

Per la lingua CINESE

http://www.nhc.gov.cn/xcs/yqfkdt/202004/bbaa7ee15b214fef9b6d2c90d75e8547.shtml

http://politics.people.com.cn/n1/2020/0402/c1024-31659628.html

http://pic.people.com.cn/n1/2020/0404/c426981-31662091.html

http://www.xinhuanet.com/politics/xxjxs/2020-04/02/c_1125806515.htm

https://www.bbc.com/zhongwen/simp/chinese-news-52164127http://www.xinhuanet.com/english/2020-04/04/c_138946851.htm