#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Sebbene l’emergenza Covid rappresenti ancora un tema di grande rilevanza e preoccupazione per il mondo intero, negli ultimi giorni un altro gravissimo avvenimento ha sconvolto gli equilibri (ed in certi casi anche le coscienze) di molti Paesi: George Floyd e il movimento #BlackLivesMatter.

Negli Stati Uniti, il 25 maggio la polizia di Minneapolis ha arrestato un uomo di colore di 46 anni di nome George Floyd, con l’accusa di aver comprato sigarette con una banconota da 20 dollari contraffatta.

Diciassette minuti dopo l’arrivo sulla scena della prima auto della polizia, Floyd era privo di sensi e bloccato sotto tre agenti, senza mostrare alcun segno di vita.

Grazie alla presenza di video di passanti e di telecamere di sicurezza, il New York Times ha ricostruito nel dettaglio i minuti che hanno portato alla morte dell’uomo, permettendo alla verità di venire a galla: gli agenti hanno compiuto una serie di azioni illecite, violando le politiche del Dipartimento di Polizia di Minneapolis, che hanno causato la morte dell’uomo.

Successivamente all’accaduto, si sono susseguite più di cinquecento proteste legate all’uccisione di George Floyd, in cui si chiede giustizia per la morte dell’uomo ma anche delle tante altre vittime di colore che, negli anni, hanno perso la vita ingiustamente. L’ondata di proteste porta avanti il motto “Black Lives Matter” che è diventato poi il nome stesso del movimento, non solo negli USA.

Sebbene la stragrande maggioranza delle proteste è stata pacifica, ci sono stati anche casi di sommosse, violenza e brutalità.

Le proteste hanno avuto luogo nelle principali città degli Stati Uniti, tra cui New York, Washington DC e Philadelphia. Alcune città hanno visto scene di saccheggi e incendi dolosi.

Le manifestazioni statunitensi hanno risuonato in tutto il mondo e molti sono stati i Paesi che hanno deciso di esprimere la propria solidarietà.

In Australia,le protestehanno avuto inizio sabato scorso e si sono svolte a Sydney, Adelaide e Brisbane dopo aver ricevuto l’autorizzazione dalle autorità nonostante le misure restrittive per il Covid-19. Le migliaia di manifestanti hanno espresso il loro sostegno, ponendo l’attenzione anche sui casi di morte ingiusta avvenute durante l’arresto di alcuni aborigeni australiani. Il Commissario Grant Stevens aveva autorizzato la manifestazione lo scorso venerdì definendolo un evento straordinario che ha fatto scaturire in molti il desiderio di protestare contro le ingiustizie.

Anche in Canada sono state organizzate diverse proteste simili, creando un clima di tensione che ha esacerbato ancora di più i rapporti già precari con la polizia, secondo quanto affermato dall’ispettore dell’Ottawa Police Service, Carl Cartright. Molti agenti di polizia, soprattutto di colore, hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo questi ultimi giorni, diventando, poi, essi stessi vittime di prese in giro razziste tramite delle caricature dei loro volti presenti in una vignetta pubblicata recentemente. Tutto ciò può solo portare ad altre ingiustizie, facendo sprofondare la società in una spirale di odio e violenza.

Salvina Calanducci e Simona Picci

I giorni successivi alla morte dell’afroamericano George Floyd non sono stati facili: il tragico evento ha avuto risonanza mondiale e ha riacceso le polemiche sull’abuso di potere e su un razzismo ancora radicato.

Sabato, in Germania, decine di migliaia di persone sono scese in strada per manifestare al grido di “no justice, no peace”; in molti mostravano cartelloni con scritto “Black Lives Matter” e “enough is enough”. Neanche la pandemia ha fermato i berlinesi, che si sono riuniti nella gremita Alexanderplatz. Secondo le forze di polizia, nella capitale erano presenti circa 15.000 persone rispetto alle 1.500 annunciate e sono state impiegate 800 pattuglie di emergenza. Circa 20.000 persone anche a Monaco. Tuttavia, ad una prima manifestazione più pacifica, nella capitale ne è seguita una più violenta: secondo un fotografo della DPA, un gruppo di persone ha inveito contro gli agenti della polizia scagliando contro di loro pietre e bottiglie. Diversi i feriti. La polizia ha fatto sgomberare Alexanderplatz e proceduto con gli arresti. Simile la situazione registrata nel centro di Amburgo, mentre a Stoccarda, Mannheim e Karlsruhe è stato mantenuto l’ordine.

C’era da aspettarsi che un evento del genere mettesse in luce i dissapori di coloro che non condividono la politica del presidente Trump e il suo modo di gestire le proteste.

Di certo, il caos generatosi non aiuta quei rapporti tra Germania e Stati Uniti che la Merkel per prima definisce “complicati”. Il suo “no” all’incontro per il vertice del G7, in programma a Washington, potrebbe anche essere motivo del piano di ritiro di molti soldati americani dalla Germania. Il primo a scriverne è lo Spiegel, che rimbalza le notizie fatte trapelare dal Wall Street Journal venerdì. Si parla di circa 9.500 soldati da far rientrare entro settembre, un quarto del totale dei militari statunitensi impiegati oggi nel Paese. Ma finora nessuna conferma. Il ministro degli esteri Heiko Maas, incalzato dalla stampa, risponde: «In caso di ritiro delle truppe americane, la Germania prenderà nota. Apprezziamo la collaborazione con gli Stati Uniti che si è consolidata nei decenni. È nell’interesse di entrambi i nostri Paesi».

Inoltre, la gestione delle proteste in America da parte di Trump fa discutere molti. Joseph Borrell come Alto rappresentante dell’Ue si dice inorridito per l’omicidio e chiede impegno nel combattere l’abuso di potere negli USA come altrove. Maas critica apertamente le minacce di Trump di procedere con lo schieramento dell’esercito per evitare altre sommosse: «In una situazione così tesa, rispondere alla violenza con altra violenza è un atteggiamento sbagliato e, in vista delle prossime elezioni presidenziali in America», continua: «spero vivamente che tra tutte le voci prevalgano quelle più responsabili», strizzando così l’occhio all’avversario di Trump Joe Biden e all’ex presidente repubblicano George W. Bush.

Laura Razzini e Michela Sartarelli

Anche in Spagna, il Black Lives Matter, ha riunito migliaia di persone che si sono ritrovate nelle principali città per manifestare contro la morte violenta del cittadino statunitense George Floyd.

El racismo mata”, “No al racismo”, “Black Lives Matter” sono solo alcuni dei cartelli esposti dai circa tremila manifestanti – tra cui un’ampia rappresentanza della comunità africana– che si sono radunati a Madrid dinanzi all’ambasciata americana inginocchiandosi come segno di condanna del razzismo. Il governo aveva autorizzato la manifestazione per 200 persone ma il numero dei partecipanti, molti dei quali senza mascherina e senza rispettare le distanze anti Covid-19, è stato di gran lunga superiore.

Anche i cittadini di Valencia, nella mattinata di domenica, hanno partecipato numerosi alla manifestazione indetta dal Colectivo Negro de Afrodescendientes y Africanas Comunidad Valenciana per proclamare la propria indignazione verso gli atti di violenza razzista. Le centinaia di partecipanti, tra cui moltissimi giovani, riuniti in Plaza de la Virgen si sono inginocchiati alzando il pugno al cielo come gesto di protesta.

Il caso di George Floyd ha suscitato disapprovazione anche a Barcellona dove, sotto la pioggia, si sono date appuntamento circa duemila persone, che, tuttavia, hanno sufficientemente rispettato le norme di sicurezza anti-Covid. Nella città catalana è molto sentito il tema del razzismo che, nel 2019, ha fatto registrare 188 denunce.

L’America Latina, essendo oltretutto vicina di casa degli Stati Uniti, non è rimasta impassibile alla notizia.

Partendo dal Messico, notiamo come il grido antirazziale abbia portato i cittadini a riflettere sulla loro condizione: secondo il Consejo Nacional para Prevenir la Discriminación, più della metà dei messicani riconoscono di essere stati insultati a causa del colore della loro pelle. Va comunque precisato che la nazione si sente molto vicina a ciò che è successo a George Floyd, ma ritiene anche che bisogna avere un atteggiamento sincero nei confronti del tema: “se chiedi a un messicano se in Messico c’è razzismo, la risposta sarà sicuramente negativa: ti dirà che il razzismo esiste solo negli Stati Uniti” afferma l’antropologo César Carrillo Trueba.

In poche parole, l’argomento viene trattato come se fosse un tabù, ma sembra che la gente, cogliendo la palla al balzo, voglia porre fine a questi atteggiamenti.

In Colombia, a Bogotá, centinaia di persone sono scese in piazza fino all’ambasciata statunitense per denunciare il razzismo contro la popolazione afro, in solidarietà con le rivolte di questi ultimi giorni. I colombiani hanno deciso di protestare anche per opporsi all’arrivo nel paese delle truppe statunitensi in funzione anti-venezuelana, concordate con il governo di estrema destra di Iván Duque. In quest’occasione, è stato, inoltre, ricordato Dilan Cruz, un giovanissimo studente assassinato dalla polizia colombiana lo scorso 25 novembre durante la prima giornata dello sciopero nazionale.

Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi

In diverse città della Francia, nonostante il divieto di assembramento dovuto al Coronavirus, più di 23.300 persone si sono riunite in segno di protesta contro le violenze a sfondo razziale della polizia. A causa del clamore generato, sono state avviate delle indagini sugli abusi di potere delle forze dell’ordine. Nonostante la preoccupazione per gli assembramenti, secondo molti esponenti della comunità scientifica l’epidemia è sotto controllo. Infatti, il Ministro dell’istruzione nazionale spera in un prossimo alleggerimento delle restrizioni sanitarie nelle scuole.

Domenica, in Belgio, 10.000 persone si sono riunite davanti al Tribunale di Bruxelles a sostegno del movimento “Black Lives Matter”, in denuncia degli episodi di razzismo in cui è coinvolta la polizia belga. Il sindaco di Bruxelles aveva acconsentito allo svolgimento di una manifestazione, a patto che si svolgesse nel rispetto del distanziamento sociale. Nonostante ciò, la protesta svoltasi il 7 giugno preoccupa gli esperti poiché potrebbe rappresentare un nuovo focolaio di contagi. Ma ci vorrà del tempo prima che si possa avere una reale percezione dell’impatto dell’evento.

In Svizzera, il 6 giugno, sulla scia delle proteste contro la discriminazione razziale, si sono svolte diverse manifestazioni: a Berna i manifestanti hanno portato avanti la protesta seduti in semicerchio sul piazzale della stazione e indossando maschere con la scritta “I can’t breath“; a Basilea la polizia non è intervenuta per bloccare una manifestazione non autorizzata per via dei divieti di assembramento; a Zurigo, invece, si è svolta una manifestazione tollerata dalla polizia municipale, la quale ha accompagnato il corteo vigilando sul rispetto delle restrizioni anti-Covid.

Come nel resto del mondo, anche in vari Paesi dell’Africa francofona(e non solo) il video della morte di George Floyd è diventato virale e ha dato il via a molteplici manifestazioni. A Tunisi, nella giornata di sabato, i cittadini si sono uniti contro gli abusi subiti dalla popolazione afroamericana. I manifestanti hanno esposto cartelli con su scritto “rispettate la nostra esistenza o rispettate la nostra Resistenza” e “non respiriamo l’aria dell’umiliazione e del razzismo”. Anche molte figure politiche africane hanno condannato il razzismo di ogni natura: in Senegal, l’ex Ministra della giustizia ha espresso la sua solidarietà verso la comunità afroamericana e l’ex Primo Ministro del Ciad ha ricordato la conferenza dell’Organizzazione dell’Unità Africana del 1964, alla quale aveva partecipato Malcom X, un grande personaggio della lotta per i diritti degli afroamericani.

Elen’Alba Vitiello e Silvia Calbi

In Brasile, il quartiere politico di Brasília è stato preso d’assalto da numerosi manifestanti divisi in due gruppi. Il primo chiede il rafforzamento del sistema sanitario nazionale e critica le morti di persone di colore; l’altro invece difende il presidente. La stessa cosa è successa a San Paolo e Rio de Janeiro. I manifestanti chiedono le dimissioni di Bolsonaro, che qualche giorno fa ha dichiarato che morire “è il destino di tutti”, riferendosi ai morti per il Covid-19. I sostenitori innalzano la bandiera di Israele gridando “Bolsonaro 2022”. Il presidente risponde definendo “terrorista” e “drogato” chi ne chiede le dimissioni.

In Portogallo ci sono state manifestazioni nel fine settimana a Lisbona, Porto, Braga, Coimbra e Viseu. Le minoranze bersaglio di discriminazione sono i paesi africani ex-colonie (principalmente Angola, Capo Verde, Guinea Bissau, Mozambico, São Tomé e Príncipe), quella brasiliana e quella dei rom. Venerdì 5 giugno 2020 il governo ha approvato tre progetti di lotta al razzismo che prevedono più sicurezza tra giovani, quartieri periferici e forze della polizia; uno studio etno-razziale sulla popolazione nelle carceri e l’eliminazione della disparità di bambini e giovani afro-discendenti e rom nel sistema scolastico. Ѐ stata richiesta anche una campagna di informazione antirazzista nei mezzi di comunicazione sociale.

La Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale, di cui fanno parte la Guinea-Bissau e Capo Verde, lo scorso giovedì ha condannato l’oramai noto accaduto affermando che la democrazia vincerà l’infelice fenomeno del razzismo ricordando la risoluzione storica contro la discriminazione razziale presa negli USA nel 1964.

L’Angola, rappresentata dall’ambasciatrice alle Nazioni Unite Margarida Izata, fa un appello durante una riunione a Ginevra in linea con le proteste accomunate dall’hashtag #blacklivesmatter. L’ambasciatrice ha ribadito l’impegno dell’Angola nel compimento dei suoi obblighi internazionali, in accordo con i principi fondamentali dei Diritti umani, Diritto allo Sviluppo, Diritti delle Donne e Parità di Genere, nell’ambito della cooperazione internazionale. L’Angola chiede a tutte le autorità internazionali che venga costruita un’ordinanza globale basata sulla giustizia sociale, l’uguaglianza, la dignità e l’inclusione, respingendo tutte le dottrine basate sul razzismo, la discriminazione e la xenofobia.

In Mozambico invece è in corso un’altra lotta per i diritti umani. Attacchi armati ripetuti, iniziati già dal 2019, da parte di un gruppo dello Stato Islamico nel nord del paese, a Cabo Delgado, hanno portato alla morte e alla fuga della popolazione locale. La coordinatrice dell’ONU ha chiesto un aiuto di 33,5 milioni di dollari alla comunità internazionale e Medici Senza Frontiera ha dovuto chiudere il suo centro di salute nel posto.

Diana Fagiolo e Martina Pavone

Il 29 maggio la Federazione Russa è stata protagonista di un enorme disastro ecologico che ha coinvolto la città di Norilsk, nella regione di Krasnoyarsk. Il collasso di un serbatoio di carburante in una centrale termoelettrica ha provocato la fuoriuscita di circa 20.000 tonnellate di gasolio riversate nel fiume Ambarnaya.

La Federazione Russa è venuta a conoscenza del grande disastro solo il 3 giugno, a seguito dell’intervento del presidente Vladimir Putin e della dichiarazione dello stato di emergenza da parte di quest’ultimo. Il vicepresidente del Ministero per le Situazioni di Emergenza, Aleksandr Chupryan, ha dichiarato che la fuoriuscita del carburante è un problema a carattere federale e coinvolge l’intera Federazione.

Tuttavia, a pagare per il danno ambientale non saranno fondi pubblici, ma la società Norilsk Nickel proprietaria della centrale termoelettrica. L’oligarca Vlaimir Potanin ha infatti assicurato, durante l’incontro con il presidente Putin, che non verranno spesi fondi pubblici per rimediare alla catastrofe. Norilsk nickel pagherà più di 10 miliardi di rubli che corrispondono a circa 129,5 milioni di euro. “Stiamo finanziando tutto questo interamente a spese dell’azienda, non un solo rublo di fondi di bilancio sarà speso per questo”, ha dichiarato Potanin, incontrando il consenso di Vladimir Putin.

Green Peace Russia ha al contempo stimato gli ingenti danni ambientali che la fuoriuscita del carburante provocherà sia come inquinamento del suolo sia per le emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera. Si attesta una cifra di 10,2 miliardi di rubli per limitare l’impatto ambientale della catastrofe.

Inoltre, il Servizio Federale di sorveglianza e gestione ambientale ha valutato i rischi di un secondo incidente a Norilsk. Secondo il capo del servizio Svetlana Radionova il compito principale consisterebbe nell’evitare il ripetersi dell’incidente e aggiunge anche che la prevenzione delle emergenze dovrebbe essere effettuata regolarmente.

“In questo momento ci concentriamo sulle misure di contenimento,” ha annunciato il Regime federale per la gestione dell’emergenza, “tutte le forze sono mobilitate per raccogliere i prodotti petroliferi.” Dopo un’analisi di campioni d’acqua selezionati, infatti, è stato notato che la concentrazione massima consentita di sostanze inquinanti nei fiumi è stata superata di molto nella zona di Norilsk.

Secondo la Radionova, il calcolo del danno di questo incidente dipende da quanto sarà possibile raccogliere prodotti petroliferi da fiumi e terreni contaminati.

A tal proposito, il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo ha dichiarato che la sua Nazione è pronta a offrire aiuti alla Russia nel mitigare gli effetti della fuoriuscita del carburante, aggiungendo che nonostante i divari fra i due Stati, verrà prestata tutta la competenza tecnica necessaria.

Silvia Noli e Diana Sandulli

La Cina vede come protagonisti di questi giorni due importanti avvenimenti: da un lato la costruzione, iniziata questa settimana, della ferrovia Husuhu che collegherà Shanghai (上海), Suzhou (苏州) e Huzhou (湖州), città, queste ultime, nei pressi del Fiume Azzurro, dall’altro l’emanazione della legge sulla sicurezza nazionale nella Regione amministrativa speciale di Hong Kong.

Il progetto della ferrovia Husuhu rientra nell’idea di una cooperazione interregionale, fondamentale affinché le città che si trovano vicino al fiume Azzurro possano essere facilmente raggiungibili e avere un ruolo maggiore all’interno dell’economia cinese.

Sono sei le stazioni previste lungo tutto il percorso (163.8 km): la città di Shanghai, ad esempio, avrà due fermate, quella della stazione ferroviaria di Shanghai Hongqiao e quella della stazione ferroviaria di Songjiang. L’intero progetto dovrebbe essere completato in 4 anni e una volta finito, il sistema di trasporto integrato si rafforzerà, favorendo ulteriormente la cooperazione e creando nuovi legami economici tra Shanghai e le città di Suzhou e Hangzhou. Anche l’industria del turismo beneficerà della presenza della ferrovia, poiché sarà possibile ammirare i diversi parchi nazionali e le antiche città d’acqua (Zhouzhuang,Tongli, Wuzhen).

Per quanto riguarda Hong Kong, il governo centrale cinese ha affermato, in questi giorni, di voler procedere con l’emanazione della legge sulla sicurezza nazionale nella Regione amministrativa speciale di Hong Kong. Tale legge ha il fine di proteggere i diritti e le libertà legittime dei cittadini, ma anche di proteggere la città stessa da atti di sovversione e terrorismo e dalle interferenze straniere nei suoi affari.

Luo Huining, direttore dell’ufficio di collegamento del governo popolare centrale di Hong Kong, ha incontrato sabato i rappresentanti locali, che hanno chiesto a gran voce l’emanazione della legge per garantire che Hong Kong mantenga un alto grado di autonomia e abbia prosperità e stabilità a lungo termine.

Matthew Cheung Kin-chung, segretario capo dell’amministrazione di Hong Kong, sta lavorando a stretto contatto con gli organi del governo centrale per far attuare la legge, mentre si vagliano altre possibili leggi, tenendo sempre in considerazione i diritti, le libertà e i valori fondamentali delle persone.

Nel frattempo, Carrie Lam, attuale capo esecutivo, dichiarato che una legge sulla sicurezza nazionale, sarebbe utile per gli investitori e andrebbe a consolidare ancora di più lo status di centro finanziario internazionale di Hong Kong.

Gioia Ribeca

Mentre il Nord Africa si prepara a ripartire dopo i lunghi mesi di emergenza sanitaria, alcuni problemi irrisolti sembrano tornare a galla.

L’Egitto, infatti, ha lanciato pochi giorni fa la nuova iniziativa “Dichiarazione del Cairo” per risolvere la crisi in Libia. Tale iniziativa, che si basa sui risultati del vertice di Berlino tenutosi lo scorso gennaio, include una proposta di cessate il fuoco che partirà lunedì 8 giugno.

La Libia vive infatti una situazione di caos dal 2011, anno del rovesciamento e uccisione del leader Muammar Gheddafi.

La zona orientale del Paese è passata sotto il controllo delle forze di Haftar, che si definiscono “Esercito nazionale libico”, mentre la parte occidentale è controllata da gruppi armati che sostengono il Governo di accordo nazionale.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno mostrato il loro sostegno nei confronti del tentativo egiziano di fermare gli scontri in Libia, incoraggiando “i fratelli libici” a rispondere positivamente all’iniziativa del Cairo. Il Ministero degli Affari Esteri degli EAU si è detto infatti favorevole a ritornare sulla strada politica guidata dalle Nazioni Unite: “la pista politica è l’unica opzione accettabile per raggiungere la stabilità e la prosperità desiderate”.

L’Arabia Saudita e il Bahrein seguono la stessa linea di pensiero. Riyadh ha infatti appoggiato a pieno la richiesta di Al-Sisi del cessate il fuoco in Libia mirata a favorire la strada della politica internazionale. Quanto al Bahrein, lo sceicco Khaled bin Ahmed Al Khalifa ha annunciato il proprio sostegno all’iniziativa, affermando che la Dichiarazione del Cairo è un passo importante per riunire tutte le parti in Libia e per raggiungere un accordo storico.

Mentre l’Egitto e i suoi alleati si mobilitano per risolvere la guerra in Libia, ormai in corso da nove anni, una nuova crisi si fa strada nel Maghreb.

Un documentario trasmesso da un canale televisivo francese, infatti, ha provocato una crisi diplomatica tra Algeria e Francia a causa della sua raffigurazione del movimento popolare algerino contro il regime, iniziato il 22 febbraio 2019.

Il documentario, trasmesso dal canale governativo “France 5” ed intitolato “Algeria My Love” è stato prodotto dal regista e giornalista franco-algerino Mustafa Kossous. Il film, dalla durata di 72 minuti, fornisce testimonianze della protesta antigovernativa dei giovani algerini sulla libertà, sulla democrazia e sui propri sogni. Tali dichiarazioni sono state denunciate dai politici algerini in quanto considerate un affronto al movimento, a causa del comportamento dei giovani laureati.

Dopo aver trasmesso il film, l’Algeria ha richiamato il suo ambasciatore da Parigi per alcune “consultazioni”. Il Ministero degli Affari Esteri algerino il 26 maggio ha dichiarato in una nota: “La natura costante e ripetuta dei programmi trasmessi dai canali pubblici francesi, con il pretesto della libertà di espressione, non è in realtà altro che un attacco al popolo algerino e alle sue istituzioni, compreso l’esercito”.

Samar Hassan

FONTI E SITOGRAFIA CONSULTATE

Inglese

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NS Herald (06/06/2020) “George Floyd death: Australians protest across the country” https://www.nzherald.co.nz/world/news/article.cfm?c_id=2&objectid=12337745

Quan D. (07/06/2020) “Heartbroken and conflicted: Canada’s Black police officers open up about George Floyd’s death and anti-racism protests”

https://www.thestar.com/news/canada/2020/06/07/heartbroken-and-conflicted-canadas-black-police-officers-open-up-about-george-floyds-death-and-anti-cop-protests.html .The Star

Humboldt Journal (31/05/2020) “Protest against anti-black racism, police impunity in Montreal turns violent” https://www.humboldtjournal.ca/protest-against-anti-black-racism-police-impunity-in-montreal-turns-violent-1.24144283

 Hill E.,  Tiefenthäler A.,  Triebert C.,  Jordan D.,  Willis H. &  Stein R. (04/06/2020) “8 Minutes and 46 Seconds: How George Floyd Was Killed in Police Custodyhttps://www.nytimes.com/2020/05/31/us/george-floyd-investigation.html. The New York Times

Shupper K. (07/06/2020) “US ‘Black Lives Matter’ protests go global” https://www.ft.com/content/2b0f40c0-8e07-4eb4-b2d6-0ed0e3599243. Financial Times

Busby M. (06/06/2020)“UK anti-racism protesters defy calls to avoid mass gatherings”

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Tedesco

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Spagnolo

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Francese

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Russo

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Cinese

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Arabo

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https://m.youm7.com/story/2020/5/30/رفض-سياسى-وشعبى-جزائرى-لفيلم-وثائقى-فرنسى-تضمن-إساءة-للحراك/4797901

#MONDAYABROAD

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Se chiudo gli occhi sono a… mi Buenos Aires querido

Cari amici, compagni e colleghi,

oggi #MondayAbroad vola a Buenos Aires grazie al racconto della nostra responsabile Sara!

Sara è stata la prima persona che ho conosciuto quando ho messo per la prima volta piede all’UNINT, lo scorso ottobre 2019. In tutto questo tempo, complici molte passioni in comune (per esempio, il nostro amato UNINTBlog), ci siamo avvicinate molto ed è un rapporto che sicuramente porterò sempre nel cuore, sia per la stima e il rispetto che l’hanno caratterizzato, sia per le avventure che l’hanno accompagnato.

Volevo, per questo motivo, dedicarle l’ultimo articolo dell’anno accademico: cara Sara, vedi questo articolo come un ringraziamento per la fiducia che hai riposto in me. Grazie davvero di tutto.

Sara è partita per Buenos Aires grazie a un progetto organizzato dall’Università degli Studi di Bologna: il 10 gennaio 2016 ha iniziato la sua grande avventura ed è rimasta nella capitale argentina per i successivi 9 mesi.

“Diciamo che i primi tempi sono stati sia positivamente che negativamente traumatici. Ho ancora in mente le immagini del viaggio in taxi che feci dall’aeroporto al centro della città: un’altra realtà, era come stare in una bolla e il mio primo sentimento è stato estremamente negativo perché è un mondo che già dal primo impatto risulta di essere estremamente complesso e diverso dalla mia quotidianità. Aggiungiamo, inoltre, che a 19 anni avevo visto poco del mondo e partire per un’esperienza così grande, sicuramente, è stata una scelta coraggiosa e impattante.”

Vi svelo un segreto: sin da bambina (complice “Il Mondo di Patty”, non voglio negarlo) ho sempre sognato di visitare quelle terre così lontane, quindi vi lascio immaginare la mia curiosità nel racconto di Sara.

“C’è da dire che di Buenos Aires non ti abitui mai: puoi esserne perdutamente innamorata, ma, oltre ad avere molti pregi, è una città anche pericolosa e complicata… immagina che anche dopo nove mesi io continuavo a provare questa contrapposizione di emozioni tra loro opposte. […] È comunque una città meravigliosa: a tratti europea, a tratti ricorda New York; è piena di colori, di vita; è vero che la gente balla il tango nelle strade (pensa che sui marciapiedi ci sono addirittura le impronte con i passi!).”

Cerco in tutti i modi di riportare le emozioni che, pian piano, sto riconoscendo nelle parole di Sara: come fosse una spettatrice meravigliata, sta rivivendo la sua esperienza con il giusto pathos e la giusta malinconia (e a me fa davvero piacere sentire la leggerezza di quei ricordi).

“Il mio posto preferito è sicuramente la biblioteca costruita all’interno del teatro: a vederla da fuori, in verità, sembra un edificio qualunque, ma la vera magia avviene quando entri e hai questa distesa infinita di libri colorati, il tutto all’interno di un teatro. Un posto veramente affascinante che mi piaceva vedere come se fosse il mio luogo sicuro, la mia isola di pace in mezzo a tanta confusione. […] Buenos Aires, inoltre, è la città sudamericana per eccellenza e al suo interno puoi trovare i colori più vivaci dentro ai quartieri più pericolosi, come per esempio La Boca, nella quale mi sono sentita come se stessi nuovamente in una bolla. Forse, a essere sincera, questo è il maggior difetto di Buenos Aires: è tanto bella (non le mancano sicuramente arte e architettura), quanto complessa e povera. È una città dove non esistono né il bianco, né il nero, ma neanche il grigio: ti spinge tanto da decentrarti e quasi mandarti in confusione.

[…] Oltre alla biblioteca, un posto meraviglioso è anche il mercato di Sant’Elmo, questa strada lunghissima ricca di bancarelle dell’artigianato, del vintage e del choripán, questo semplice panino con la salsiccia che, però, lì acquista un gusto tutto suo, forse dato dal contesto, più che dalle materie prime!”

La chiacchierata con Sara sta quasi per giungere al termine, ma prima la mia solita domanda “lo rifaresti?”

“È stata sicuramente un’esperienza forte e non nego che, mentre ero lì, contavo i giorni per il mio rientro a casa… Per una ragazza di 19 anni alla sua prima esperienza all’estero, forse, era veramente troppo, anche solo da metabolizzare. È stata dura, ma è da almeno tre anni che dico di volerci tornare, sia col senno di poi, che con la testa di oggi: come tutte le esperienze molto forti, quando si concludono hanno subito un sapore dolce-amaro, che finisce col depositarsi e lasciare scoperto il vero e profondo legame che hai instaurato.

Sento sicuramente il bisogno di rivederla con gli occhi della Sara di oggi: è stata una tappa fondamentale della mia vita e, forse, non l’ho vissuta come avrei dovuto.

Quel lontano 10 gennaio sono partita senza sapere bene cosa avrei voluto fare, né chi avrei voluto essere, ma sono tornata con fame di conoscenza sul mondo e sui suoi meccanismi, tant’è che in quel momento ho deciso che mi sarei iscritta alla triennale in Relazioni Diplomatiche e Internazionali e, in seguito, a Sicurezza Internazionale.”

Concludiamo, dunque, questa meravigliosa serie di storie, di racconti, di vite che nel corso di queste settimane ci hanno tenuto compagnia.

Il mio #MondayAbroad va in vacanza: è stato un anno ricco di emozioni, traguardi, gioie e momenti, sia positivi che negativi; insieme abbiamo conosciuto tanti posti e tanti amici che, mai come in questo periodo così particolare che tutti quanti abbiamo vissuto, abbiamo ritrovato sempre e comunque a un millimetro dal nostro cuore.

Un saluto speciale a tutti voi: in bocca al lupo per gli esami, per la laurea, per la vita.

Grazie per avermi permesso di raccontarvi (e raccontarmi).

Un besito

Ilaria Violi

#GLAMYTASTE

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The Healthy vibe: 4 Recipes that everyone could have fun replicating without giving up on wellness

Have you ever felt like… if taste is good probably the ingredients will not be that healthy?

Here an entire day, to spend among good food, fun, and healthy recipes that could be an incredible way to start the Summer and kick off bad habits.

Try to believe.

OATS PORRIDGE WITH BLUEBERRIES, KIWI AND CHIA

Serve 1

Prep Time 5 minutes

Cooking Time 5 minutes

Difficulty Easy

Ingredients:

½ teaspoon pure vanilla extract
½ teaspoon cup low-fat milk
85 gr. Oats
85 gr. low-fat plain yogurt
2 teaspoons of chia
1 medium kiwi (sliced)
60 gr. fresh blueberries

In a small saucepan, bring ½ of water, vanilla and half of the milk to the boil over high heat. Add the oats and reduce the heat to low. Simmer for 5 minutes or until thickened.

Meanwhile, place the yogurt and the chia in a small bowl and mix until combined.

To serve, pour the oats porridge into a bigger bowl. Top with the remaining milk, sliced kiwi and blueberries.

BLACK BEANS, TOMATOES, ZUCCHINI AND CORN QUESADILLA

Serves 1

Prep Time 10 minutes

Cooking Time 5 minutes

Difficulty easy

Ingredients:

60 gr. black beans, drained and rinsed
½ medium tomato, diced
2 tablespoon tinned corn kernels, drained and rinsed
60 gr. of roasted green zucchini
1 whole wheat wrap
1 small handful chopped onion
30 gr. reduced-fat cheddar cheese (optional)

Preheat a sandwich press.

Place the black beans, tomato and corn in a small bowl and mix until well combined.

Spread the pre-roasted green zucchini over one half of the wrap and lay on the sandwich press. Top with the chopped onion, black beans mixture and cheese. Fold in half to enclose the filling and gently press down the sandwich press lid.

Toast for 4-5 minutes or until the wrap is crisp or golden.

Remove the quesadilla from the sandwich press and transfer to a serving plate. Serve.

BANANA TOASTS WITH CINNAMON

Serves 1

Prep Time 5 minutes

Cooking Time 2 minutes

Difficulty Easy

Ingredients:

2 slices whole wheat bread
½ medium banana sliced
½ teaspoon of cinnamon
Whipped peanut butter (optional)

Toast the bread to your liking.

Whip the peanut butter in a small bowl first and after with a hand-held beater until it is fluffy.

To serve, spread the whipped peanut butter over the toast top with sliced banana and cinnamon.

NOODLES SOUP WITH TOMATOES, SPINACHES, CARROTS and PORK

Immagine che contiene piatto, ciotola, cibo, tavolo

Descrizione generata automaticamente

Serves 1

Prep time 15 minutes (and plus 10 minutes soaking time)

Cooking Time 10 minutes

Difficulty Easy

Ingredients:

90 gr. rice vermicelli noodles
Oil spray
½ garlic clove, crushed
½ fresh ginger, peeled
85gr. ground pork
¼ Lebanese cucumber, sliced
¼ carrot, granted or blended
1 tablespoon chopped fresh cilantro
1 small handful baby spinaches
½ teaspoon salt-reduced tamari or soy sauce
2 teaspoons lime juice
½ teaspoon honey

Place the noodles in a heatproof bowl and cover with boiling water. Leave for 10 minutes, then loosen the noodles with a fork. Drain and refresh under cool running water. Drain well and set aside to cool slightly. When cool enough to handle, cut into shorter lengths.

Heat a non-stick fry pan over medium heat and spray lightly with oil spray. Add the garlic, ginger and ground pork and cook for 5-7 minutes or until the pork is browned, stirring frequently.

Add noodles, cucumber, baby spinaches, blended carrots and cilantro to the bowl containing the pork and stir gently to combine.

Whisk the tamari sauce, the lime and honey together in a small bowl. Pour over the pork and noodles mixture and toss gently to combine. Serve.

Fanny Trivigno

Sources:
K. Itsines, The Bikini Body-28 day: Healthy, Energy and Lifestyle Guide, St.Martin’s Press, NY, 2016

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

Le settimane passano, la situazione pandemica mondiale pian piano cambia e in certi casi migliora, ma una consapevolezza resta: il Covid-19 ha portato, in questo 2020, delle trasformazioni così profonde e trasversali da farci chiedere continuamente “che aspetto avrà la nuova normalità post-Covid?”.

In Cina, è stato scoperto un potenziale vaccino in grado di generare una veloce e potente risposta immunitaria. Sviluppato dalla società cinese Can Sino Biologics (康希诺生物) l’Ad5-nCoV è stato uno dei primi vaccini contro il coronavirus ad essere sperimentato sull’uomo.

Il vaccino, tramite una versione indebolita di un comune virus del raffreddore, infetta le cellule umane ma senza scatenare una vera e propria malattia. Il fine è quello di rilasciare un frammento di materiale genetico del coronavirus all’interno del corpo, il quale fornisce istruzioni per la produzione della cosiddetta “proteina spike”, ovvero la proteina che consente al nuovo coronavirus di attaccare e infettare le cellule umane. L’obiettivo è rendere il sistema immunitario di una persona in grado di sviluppare gli anticorpi necessari a combattere questa proteina, proteggendo il corpo da un’eventuale nuova infezione. Per il momento, i ricercatori hanno testato l’Ad5-nCoV su 108 persone sane di età compresa tra 18 e 60 anni.  I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi e ad ogni gruppo è stata somministrata una dose bassa, media o alta del vaccino.

Due settimane dopo essere stati vaccinati, i partecipanti di tutti e tre i gruppi hanno mostrato un certo livello di risposta immunitaria al virus. Dopo 28 giorni, quasi tutti i partecipanti avevano sviluppato degli “anticorpi neutralizzanti”, in grado di “legarsi” al virus e di “inibirlo” così da impedirgli di infettare le cellule. Gli effetti collaterali più comuni sono stati: dolore lieve nel sito di iniezione, febbre, affaticamento, mal di testa e dolore muscolare. Tuttavia, nove partecipanti, hanno avuto la febbre alta e hanno lamentato sensazione di affaticamento, mancanza di respiro e dolore muscolare, anche se questi effetti non sono durati più di 48 ore.

“I risultati sono sorprendenti”, ha dichiarato il responsabile dello studio Wei Chen dell’Istituto di biotecnologia di Pechino. “Tuttavia, questi risultati devono essere interpretati con cautela. La capacità di innescare risposte immunitarie in così poco tempo, non indica necessariamente che il vaccino proteggerà gli esseri umani dal Covid-19”.

I ricercatori hanno avviato ora la fase 2. Verranno somministrate a 500 persone dosi basse e intermedie del vaccino e un placebo. I partecipanti in questo caso avranno più di 60 anni e si esamineranno gli effetti collaterali a lungo termine (fino a sei mesi dopo la somministrazione del vaccino). In questa fase, è fondamentale vedere se ci sono differenze nell’immunogenicità delle persone anziane e quanto tempo l’immunità persiste. Vaccini come l’Ad5-nCoV, a base di adenovirus di tipo 5 generalmente non possono essere somministrati ripetutamente poiché l’immunità al coronavirus diminuisce, rendendo il vaccino pressoché inutile.

In questo momento la collaborazione tra aziende, Paesi e gruppi di ricerca sarà essenziale per ottenere una risposta globale nello sviluppo del vaccino contro il Covid-19.

Gioia Ribeca

In Russia continua l’andamento decrescente del tasso dei nuovi contagi e nel distretto di Mosca, in particolare, sono state dimesse 566 persone che hanno completato il trattamento per il Coronavirus. Come si legge nel messaggio del centro operativo della regione moscovita: “I pazienti sono stati dimessi dopo aver ricevuto l’esito negativo dello studio per l’infezione da Coronavirus”. Ad oggi, nella capitale, il numero delle persone guarite ammonta a 9.877.

Come emerge dal sito ufficiale della città di Mosca “Mos.ru”, le disposizioni e le norme indirizzate ai cittadini riguardo il comportamento adeguato da adottare in questa situazione emergenziale sono gradualmente meno stringenti. Dal 1° giugno ai cittadini è permesso uscire di casa per passeggiare o svolgere attività fisica all’aperto e nelle aree verdi, mantenendo la distanza di sicurezza. Restano tuttavia misure restrittive per i malati di Covid-19, individui sospetti di contagio, coloro che presentano sintomi di sindrome respiratoria e coloro che vivono nella stessa abitazione degli individui in questione. Rimane in vigore l’obbligo di non allontanarsi dal proprio luogo di residenza per i cittadini costretti a rispettare l’autoisolamento.

D’altronde, è importante ricordare che in Russia il numero di pazienti che hanno perso la vita a causa della pandemia è di 5.384 e che il numero di contagi ammonta a più di 430mila casi, un dato che posiziona la Federazione Russa al terzo posto dopo Usa e Cina in termini di contagio.

Ai vertici intanto continuano i lavori e gli studi per il contenimento della pandemia e la lotta contro il virus. Se da una parte il deputato della Duma, lo psichiatra Boris Mendelevich, ha sostenuto in un’intervista la necessità di test su larga scala della popolazione russa per combattere la diffusione del virus, dall’altra il ministro della salute turco Fakhrettin Koca ha dichiarato che le parti turche e russe hanno concordato una cooperazione nel campo degli studi clinici sui vaccini per l’infezione da coronavirus.

Proseguono inoltre i preparativi per la parata della Vittoria del 24 giugno a Mosca, a cui parteciperanno alcuni militari indiani, in ricordo dei soldati indiani che nel 1944 assistettero le forze armate sovietiche con materiali militari e furono premiati con l’ordine della Stella Rossa. “Attendiamo con ansia il passaggio attraverso la Piazza Rossa del personale militare indiano” ha affermato l’ambasciatore russo in India Nikolaj Kudašev.

Diana Sandulli, Silvia Noli

In Canada, nella provincia del Québec, si continua a raccomandare il distanziamento sociale anti-Covid sulla base di uno studio, pubblicato dal The Lancet, che conferma l’importanza delle distanze di sicurezza: a un metro di distanza il rischio di contagio diminuisce dell’80%. Anche l’epidemiologa quebecchese Caroline Quach-Thanh esorta a mantenere un distanziamento di almeno due metri in previsione di un’eccessiva sottovalutazione delle disposizioni. A Montréal il 7 giugno si terrà una nuova manifestazione contro il razzismo in supporto alla comunità afroamericana e gli stessi organizzatori evidenziano l’importanza dell’utilizzo di mascherine e disinfettanti per le mani.

Dal 2 giugno in Francia sono riprese le attività di ristorazione sia all’interno che all’esterno dei locali nelle zone verdi e unicamente all’esterno nelle zone arancioni (Ile-de-France, Mayotte, Guyana francese). A Parigi si assiste alla riapertura dei mercatini dell’usato. Fra le regole imposte figurano il distanziamento di almeno un metro e la disinfezione delle mani con gel idroalcolico prima di toccare gli oggetti in vendita.

In Belgio circa 60 cittadini intentano un’azione legale contro lo Stato per chiedere la revoca delle misure restrittive finalizzate al contenimento del virus. I querelanti sostengono che il Belgio abbia riprodotto le misure adottate in Cina senza una sufficiente conoscenza del virus e senza tener conto della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo. La decisione del Governo di concedere il congedo parentale è stata invece ben vista dai lavoratori, che ne hanno beneficiato per badare ai propri figli durante la crisi dovuta al Coronavirus. È un’opportunità temporanea e rivolta ai dipendenti con figli sotto i 12 anni o diversamente abili.

La Svizzera intende gestire i flussi in entrata ed uscita dal Paese in collaborazione con le autorità italiane, tedesche, austriache e francesi. Nonostante l’apertura delle frontiere italiane a partire dal 3 giugno, la Segreteria di Stato della migrazione ritiene che l’apertura totale sia prematura. Per questo motivo, rimarranno in essere i controlli alla frontiera e sarà consentito l’ingresso solo per chi è in possesso della cittadinanza svizzera.

In Africa il calo di decessi legati al virus permette alle autorità nazionali di alcuni Paesi di dare inizio alla fase di riapertura. In Marocco lo stato di emergenza sanitaria si conclude ufficialmente il 10 giugno, ma, in assenza di un piano generale di ripresa delle attività, ogni settore gestisce autonomamente il ritorno alla normalità. Alcuni esempi sono il dipartimento della comunicazione e il dipartimento del commercio, che hanno autorizzato la riapertura anticipata delle attività di loro competenza. In Camerun, nonostante il progredire dell’epidemia, già dal 1° giugno il Primo Ministro ha annunciato la riapertura delle scuole e delle università. Infatti, le associazioni degli insegnanti sono preoccupate poiché temono che non vi siano le condizioni sufficienti alla riapertura.

Silvia Calbi, Elen’Alba Vitiello

Le diverse procedure sanitarie che alcuni Paesi del Medio Oriente stanno adottando sottolineano ancora una volta il divario economico e politico che caratterizza la penisola araba.

In Yemen la guerra, la povertà e il colera non bastavano. Ora si sta diffondendo anche il coronavirus. Il Paese corre il rischio di un totale collasso, come molte organizzazioni umanitarie temono. “La morte si è trasformata in qualcosa di normale” afferma Amal Mansour, una giovane donna yemenita che vive a San’a’. La popolazione yemenita sta affrontando una guerra civile in corso da cinque anni, la diffusione del colera e ora anche l’espansione del nuovo coronavirus. Finora, la Johns Hopkins University ha registrato 244 contagiati e circa 50 morti. Tuttavia, nello Yemen nessuno fa affidamento ai numeri riportati. “Non abbiamo la possibilità di condurre alcun tipo di analisi. Non conosciamo veramente il numero dei contagiati”, conclude Amal.

In Siria, invece, il Ministero della Salute ha segnalato 15 nuovi casi di contagio del nuovo ceppo di coronavirus che hanno portato ad un incremento del numero di casi ufficialmente registrati a 121, 86 dei quali risultano essere cittadini siriani provenienti dall’estero e residenti a Damasco. La maggior parte dei cittadini siriani di ritorno nel Paese e affetti da Covid provenivano dal Kuwait, dagli Emirati, dalla Russia e dal Sudan.

Sulla base degli ultimi dati, il governo di Damasco ha deciso di continuare a sospendere il rientro di siriani bloccati in altri Paesi fino a nuovo avviso e di riesaminare la questione solo in seguito alla diminuzione del numero dei contagi e alla conclusione del periodo di quarantena dei i casi già presenti nei centri di isolamento.

Per quanto riguarda la Giordania, tra i nuovi contagi registrati figurano 2 impiegati di un hotel adibito alla quarantena e 3 cittadini giordani provenienti dall’estero (più precisamente da Russia, America e Qatar).

Questa settimana, però, il Ministero della Salute ha anche registrato 14 guariti presso il Prince Hamza Hospital e il King Abdullah University Hospital. In tutto il numero di test effettuati finora ammonta a 198.879.

La situazione negli Emirati, invece, appare maggiormente sotto controllo. Nei giorni passati, il Ministero della salute e la Protezione Civile degli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato che oltre 37.000 nuovi test per il nuovo ceppo di coronavirus “Covid-19” sono stati condotti su diversi strati della società utilizzando le migliori e più recenti tecniche di esame medico.

L’intensificazione delle procedure di indagine nel Paese e l’espansione dei test a livello nazionale hanno contribuito all’individuazione di 661 nuovi casi di Covid-19 in persone di diverse nazionalità, facendo salire il numero totale dei contagiati a 34.557. Tutti i casi registrati, tuttavia, sono stati sottoposti alle cure sanitarie necessarie e le condizioni dei pazienti risultano stabili.

Samar Hassan

In Brasile le associazioni che tutelano le comunità indigene degli Yanomami e degli Ye’kwana, insieme a organizzazioni non governative sia brasiliane che internazionali, lanciano la campagna #ForaGarimpoForaCovid. Dopo la morte di tre Yanomami infatti, la paura di una possibile estinzione delle comunità indigene aumenta sempre di più. Tutto ciò è aggravato anche dal fatto che gli Stati dove risiedono queste comunità, Amazonas e Roraima, hanno un sistema sanitario debole e una carenza di respiratori polmonari. La campagna mira alla raccolta di 100 mila firme per chiedere al governo di impedire l’entrata nelle terre indigene dei garimpeiros (cercatori d’oro) in quanto portatori del virus. Il sostegno è fondamentale, infatti l’azione dei garimpeiros e il disinteresse del presidente verso i popoli indigeni comporterebbero dei danni irreparabili.

In Portogallo la situazione continua a essere stabile rispetto alla scorsa settimana. Oltre a teatri e cinema riaprono palestre, centri commerciali, asili, ristoranti, e a partire dal 6 giugno 2020 anche la stagione balneare. Sono permessi raggruppamenti fino a 20 persone mentre per l’area di Lisbona, che è ancora la zona più colpita, il numero massimo è di 10 persone, con alcune restrizioni per le riaperture. Nell’isola di Madeira riaprono anche bar e discoteche, per il Portogallo continentale invece ancora niente è stato stabilito. Per quanto riguarda i turisti che decideranno di visitare il Portogallo non ci sarà obbligo di quarantena. Il lavoro da remoto rimarrà ancora obbligatorio per chi non è in buono stato di salute e per i genitori con figli a casa, mentre sarà in alternanza con il lavoro in presenza per tutte le altre categorie. Per la celebrazione del giorno del Portogallo (Dia de Portugal), prossimo 10 giugno 2020, è stato deciso di fare una cerimonia simbolica nel Monastero dos Jerónimos con sette persone, tra cui il presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa. Questa sarà la prima celebrazione per la ricorrenza nazionale dal periodo di emergenza sanitaria.

In Angola, invece, si parla di recessione economica, con stime che la proiettano fino al 2023 principalmente a causa del Covid-19 e del drastico calo del prezzo del petrolio degli ultimi mesi. Infatti, la ripresa delle esportazioni non compensa l’impatto negativo dell’abbassamento della spesa pubblica, dei ridotti consumi, della restrizione di bilancio e dei bassi investimenti privati. Si prevede per questo 2020, una caduta del 4,8% del PIL oltre a un brusco ribasso del prezzo del petrolio a 31,3 dollari al barile (il bilancio statale ne stimava 55). È un duro colpo per l’Angola dato che il petrolio rappresenta il 90% delle esportazioni.

In Mozambico nello scorso due giugno sono stati registrati 53 nuovi casi di Covid, il numero più alto di infezioni in un solo giorno finora, tutti dovuti a trasmissione interna al Paese. Il numero totale di casi si alza a 254. In arrivo questa settimana 60 medici inviati da Cuba per sostenere il Ministero della Salute nella lotta al Covid-19.

Martina Pavone e Diana Fagiolo

Il 3 giugno in Spagna si osservano due eventi degni dell’attenzione nazionale e internazionale: finalmente, dopo 29.858 spagnoli deceduti a causa del Covid-19, si registra il secondo giorno senza nessun decesso e, inoltre, il Premier Sánchez ha dichiarato in un dibattito alla Camera dei deputati che lo stato di emergenza verrà prolungato per l’ultima volta fino al 21 giugno e che la prossima settimana annuncerà il decreto reale che conterrà le nuove misure di contenimento per evitare nuovi focolai. Non sono mancati, tuttavia, interventi polemici da parte di Pablo Casado, leader del Partido Popular, e Santiago Abascal, leader di Vox,che hanno criticato l’operato del Governo durante la pandemia e che non sostengono il prolungamento dello stato d’emergenza. Il Presidente ha fatto anche allusione alla preparazione di un piano di ripresa senza precedenti e, allo stesso tempo, all’importanza di rimanere uniti per poter ottenere dall’Unione Europea fino a 140 miliardi di euro per il risanamento economico del paese.

Il Messico si conferma uno dei paesi più colpiti dal Covid-19: continua inarrestabile la diffusione del virus raggiungendo un totale di oltre 97mila positivi e più di 10mila morti.

Alcuni settori commerciali hanno ripreso la loro attività, ma ben 31 dei 32 Stati rimangono “zone rosse”.

La Colombia, dopo la quarantena di tutta la cittadinanza, ha deciso l’isolamento dei quartieri – dove il virus si propaga più rapidamente che altrove – soprattutto nella capitale Bogotà e nella città di Medellín. Il presidente Iván Duque sta permettendo la ripresa delle attività per il resto della popolazione.

In Perù si nota un rallentamento dei contagi negli ultimi giorni, ma il bilancio rimane pesante: 174.884 positivi e 4.767 decessi. Il centro di maggiore diffusione si conferma la capitale Lima.

Il Governo ha deciso l’autorizzazione dell’attività sportiva individuale all’aperto per un’ora al giorno con distanza massima di tre km dal domicilio.

La Bolivia registra quasi 11mila contagi e 376 morti. Il Tribunal Supremo Electoral e i partiti politici hanno raggiunto l’accordo di rimandare le elezioni – sospese per la pandemia – al prossimo 6 settembre.

L’Argentina registra 904 nuovi casi per un totale di oltre 18mila persone positive, la maggior parte delle quali risiede a Buenos Aires. La capitale si conferma la città più colpita e adotta delle restrizioni maggiori di quelle attuate nel resto del paese.

Il Cile supera i 108mila contagi, ma diminuisce il numero dei casi attivi. Il governo di Sebastián Piñera ha finora lasciato autonomia ai singoli municipi della capitale per l’attuazione delle misure di contenimento del virus, ma, visti i contagi crescenti, ha deciso di dare delle linee guida comuni da far rispettar a Santiago del Cile e nel resto del paese.

Nell’ultima settimana in Nicaragua c’è stato un incremento del numero dei contagi che, secondo le fonti ufficiali, ha superato i mille casi. Tale cifra, però, è stata contestata da un gruppo di medici e volontari che hanno rilevato numeri ben più elevati: 3.725 persone positive e 805 decessi.

Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi

Nel Regno Unito recentemente si sono verificati un centinaio di nuovi casi: secondo The Telegraph sono 277.985, per un totale di 39.369 decessi. Il Department of Health and Social Care ha affermato che il numero di cittadini inglesi positivi è passato da 1.613 a 277.985 e nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 135.643 test, raggiungendo un totale di più di 4,6 milioni in tutto il Paese.

Anche in Irlanda si sono registrati nuovi casi: si tratta di 29.851 da poco confermati, di cui 2.193 sono decessi. Secondo l’Ireland’s Department of Health attualmente se ne sono verificati 47 nel Paese. Tuttavia, il dottor Glynn cerca di rassicurare la popolazione affermando che il tasso di guarigione è arrivato al 91% e che la maggior parte dei malati riesce comunque a guarire.

Negli Stati Uniti risultano essere più di 1.820.000 le persone contagiate, di cui almeno 105.000 decedute. Lo scorso lunedì sono stati riportati più di 21.100 nuovi casi e, secondo Johns Hopkins, le morti verificatesi erano 784. A peggiorare la situazione vi sono le proteste esplose recentemente, facendo temere una seconda pandemia. Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive (NIAID), esprime la sua preoccupazione su un possibile ritorno del virus dopo le recenti riaperture di alcuni Stati americani.

In Nuova Zelanda il numero totale di casi confermati rimane 1.154, di cui 22 deceduti e 1 attivo; ad oggi, nessuno sta ricevendo cure ospedaliere per Covid-19.

Secondo il Department of Health in Australia si contano attualmente 7.204 persone contagiate, 103 decedute e 6.619 ricoverate.

Il Commonwealth e i rispettivi Stati stanno firmando un accordo quinquennale di 131,4 miliardi di dollari, al fine di assicurare che nessuna giurisdizione sia lasciata in pessime condizioni a causa della pandemia Covid-19. Gli ospedali pubblici beneficeranno del finanziamento record dopo che tutti gli Stati e i territori avranno firmato il nuovo accordo di riforma sanitaria del governo Morrison. Tale finanziamento mira ad aiutare tutte le strutture ospedaliere pubbliche, fornendo più medici, più infermieri e più servizi. L’obiettivo è quello di migliorare i risultati sanitari di tutti gli australiani e di garantire la sostenibilità del sistema ospedaliero. Questo impegno, inoltre, assicura che il sistema sanitario rimanga stabile e coordinato a livello nazionale, in particolare in questo periodo senza precedenti, e garantisce ai governi degli Stati e dei territori la possibilità di continuare a fornire servizi ospedalieri pubblici sicuri ed efficaci a tutti gli australiani.

È importante sottolineare che l’accordo rafforza l’impegno di tutti i governi a garantire un accesso equo agli ospedali pubblici per tutti i cittadini, eliminando gli incentivi che possono portare al trattamento preferenziale dei pazienti privati.

Simona Picci e Salvina Calanducci

La pandemia ha stravolto in poche settimane la vita di tutti, inclusa quella sentimentale. Molte coppie si sono strette forti l’una all’altra, altre non hanno avuto la possibilità di vedersi a causa della distanza imposta dal governo, molti matrimoni sono stati posticipati e sono aumentati anche i casi di divorzio.

A testimoniare il distacco forzato, la storia di Dorothy Campbell e suo marito Gene, una coppia statunitense sposata da più di 60 anni che ha vissuto separata a causa del virus. Memorabile lo scatto fotografico di Dorothy accostata alla vetrata che la divide da suo marito. In quel tocco si nasconde l’amore di una lunghissima vita trascorsa insieme e l’ingiustizia dell’essere separati. Per Petra Lessing e il suo compagno Frank (entrambi 73 anni) le cose non sono andate molto diversamente. La coppia, residente a Weissenfels, è stata divisa durante questi mesi. Frank è in cura dal 2017 presso la clinica Asklepios per un tumore all’addome e al torace e Petra è riuscita a rivederlo soltanto giovedì scorso. Quando si sono riuniti, il mondo è sembrato essere di nuovo in ordine, anche se solo per un’ora al giorno, il tempo di una visita. Visita che aspettava trepidante anche Andrea Schmidt, autrice di NDR, che documenta l’incontro con la mamma malata di Alzheimer, in cura a Bredsten. Per persone come la madre di Andrea le mancate visite rappresentano un distacco, quasi un abbandono. Questi lunghi mesi non hanno fatto altro che sbiadire i pochi ricordi nella mente della donna che fatica a concepire il virus e il motivo degli abbracci negati. Sono gli infermieri negli ospedali a colmare ora le distanze fisiche che costringono i parenti a stare lontani da chi amano. Muniti dei dispositivi di protezione necessari, dispensano agli anziani le carezze di cui hanno bisogno. Piccoli grandi gesti di umanità da lodare.

Chi invece aveva in mente di sposarsi ha dovuto rivedere i propri piani: nessun evento richiede tanta programmazione quanto un matrimonio e l’impossibilità di festeggiarlo come desiderato rende profondamente tristi.

Ma chi è stato preso in contropiede dall’arrivo del virus come ha reagito?

Agli inizi di aprile Enja Berscheid-Engel e suo marito Florian Berscheid hanno celebrato il loro matrimonio nel meraviglioso castello di Ehreshoven alla sola presenza del sindaco. Nessun invitato in sala, nemmeno i genitori. Ma la frustrazione e l’amarezza per le restrizioni del momento sono state sostituite dallo stupore e dalla forte emozione di vedere i propri amici tutti disposti lungo la strada che li conduceva dal castello alla loro abitazione: «È stato un matrimonio diverso, folle ma perfetto» – così raccontano gli sposi.

Una giovane coppia di Amburgo invece ha sperimentato il matrimonio sul balcone. Dopo la firma in comune, amici e parenti si sono radunati sotto casa, attorno ad un banchetto allestito dal testimone di nozze al piano di sotto. «La sera ci hanno sorpreso con un piccolo concerto. Accompagnati da una cantante e un chitarrista, abbiamo fatto il nostro primo ballo da sposati. È stato davvero emozionante».

È proprio il caso di dire: omnia vincit amor.

Laura Razzini, Michela Sartarelli

FONTI E SITOGRAFIA CONSULTATE

Cinese

http://www.xinhuanet.com/english/2020-05/28/c_139093109.htm

https://covid-19.chinadaily.com.cn/

Russo

https://russian.rt.com/russia/news/752142-indiiskie-voennye-parad-pobedy

https://russian.rt.com/russia/news/752131-rossiya-letalnye-sluchai

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Portoghese

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Spagnolo

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https://www.elmundo.es/espana/2020/06/03/5ed74c29fdddffb5b58b4618.html

Tedesco

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https://www.rtl.de/cms/wegen-corona-quarantaene-altes-ehepaar-darf-sich-nur-noch-durch-die-fensterscheibe-sehen-4499936.html

https://www.faz.net/aktuell/gesellschaft/menschen/optimismus-trotz-corona-wahre-liebe-wird-nun-gestaerkt-16688650.html

https://www.bild.de/regional/sachsen-anhalt/sachsen-anhalt-news/nach-besuchsverbot-in-kliniken-endlich-wieder-zusammen-70933020.bild.html

https://www.zeit.de/entdecken/2020-05/hochzeit-heirat-corona-pandemie-party-standesamt

https://www.ndr.de/nachrichten/schleswig-holstein/coronavirus/Pflegeheim-in-Corona-Zeiten-Zaun-Besuch-bei-Mama,pflegeheim252.html

#LUXURYMOMENTS: #CHARM

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Ph by Pietro Piacenti – International Couture Backstage

A talk with… Hair Stylist Giovanni Salerno

Per la rubrica a Talk with… abbiamo chiesto a Giovanni Salerno di raccontare il segreto che spinge un hair stylist a scegliere una tipologia di acconciatura o pettinatura per la vita quotidiana, per le grandi occasioni e per il catwalk. Infine, Giovanni illustrerà la tendenza acconciature per l’estate 2020.

Giovanni Salerno inizia a lavorare come hair stylist da giovane e si diploma presso l’ARA, Accademia Romana Acconciatura, successivamente diventa membro di Blue Team (Team Artistico) dell’associazione Intercoiffeur Italia e come tale partecipa a molti appuntamenti prestigiosi nazionali come ad esempio l’Alta Moda Italiana a Roma e a Milano. Nel corso della sua carriera ha partecipato a diverse sfilate realizzando le acconciature per Maison prestigiose come Fendi, Lancetti, Alessandro Consiglio, Grimaldi, Persichino, Curiel, Gianni Molaro, Morabito e molti altri. Ultimamente, come coordinatore di Wella The Best Club Lazio, ha svolto il ruolodi Art Director per il Hair style di International Couture Fashion Show in calendario Altaroma.

L’acconciatura è un’ispirazione che viene spesso dettata dal momento, dalla moda o da varie tipologie di occasioni. Nella nostra società la pettinatura dei capelli è espressione di uno stile ed enfatizza i tratti del viso. In questo modo, il parrucchiere diventa colui che è in grado di aiutare la donna ad esprimere la propria personalità.

Per quello che riguarda il mondo del wedding, l’acconciatura rappresenta una realtà che non conosce battute di arresto ma essa tende piuttosto ad esprimere un’occasione speciale per rivelare chi è veramente la sposa. L’hair stylist deve valorizzare la natura della donna e soprattutto far percepire la sua bellezza e il suo stile. Quello che riguarda invece il look o l’acconciatura di una persona in generale è legato alla sua immagine, al suo modo di essere, di esprimersi e soprattutto al ruolo che ha nella società e nella vita professionale. Trovare un’acconciatura adatta ad una donna è soprattutto una capacità dell’artista di percepire l’idea giusta e adeguata alla personalità della cliente, creando un look su misura con armonia ed equilibrio. Io di solito ascolto il mio cuore per trovare la giusta immagine adatta alla persona che ho dinanzi a me. Ma per quello che riguarda l’acconciatura nel contesto “sfilata” è importante prendere in considerazione vari fattori come la location, la storia che ogni singolo stilista vuole comunicare al suo pubblico, il mood della collezione e i suoi colori. In questo caso il ruolo mio diventa quello di consulente di bellezza e d’immagine, coincide con la funzione di art director, che, grazie all’esperienza e alla professionalità, riesce a far emergere il tema della collezione utilizzando una regola fondamentale che segue tre importanti fattori: armonia, equilibrio e proporzione.

Inoltre, l’acconciatura oltre ad essere sinonimo di bellezza ha anche la funzione di identificare le appartenenze a diverse tribù nei paesi dell’Africa e ad evidenziare l’adesione ad un determinato gruppo sociale.

Riguardo alle tendenze, il 2020 sarà un anno fluido per le acconciature. Fluido nelle forme, fluido nello scambio di suggestioni tra passerelle, aule universitarie, navate delle chiese, red carpet e fermate della metropolitana. Tutto è miscelato e tutto può essere spunto per un dettaglio di stile che rappresenti chi lo indossa. Si punta al carattere! Tra i raccolti, i protagonisti sono chignon e trecce. Per distinguersi si gioca di styling e di texture. Grafici o messy, matt o effetto wet, saranno comunque le acconciature di maggior tendenza per tutto l’anno. Non mancheranno raccolti dal sapore retro e qualche suggestione gothic. Per chi ama il corto, gli accessori saranno i must have. Invece per le fedeli al lungo sarà ancora lo styling a dare personalità e tocco. Via libera a suggestioni gitane, intrecci e accessori tribali che hanno il sapore di un incontro tra diverse culture.

Maria Christina Rigano

PH BY FRANCESCA SANTOPADRE

#LUXURYMOMENTS: #CHARM

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PH. BY PIERLUIGI D’AMBROSIO ALVIRA JEWELS

DIMMI CHE COLORE SCEGLI E TI DIRÒ CHI SEI

Cambiare colore ai capelli è un must di moltissime dive del cinema e donne del Jet set. Colorare i capelli potrebbe essere una consuetudine, una tradizione adottata da molte donne appartenenti a qualsiasi ceto sociale, politico o culturale e di qualsiasi età. Il cambiamento di colore potrebbe seguire i dettami della moda del momento ma è soprattutto un fattore emotivo e spesso viene mostrato con un cambiamento interno che diventa visibile all’esterno. Ma che significato hanno i colori che cerchiamo di acquisire per correggere o modificare il nostro modo di apparire? In pratica il nostro colore diventa anche il nostro biglietto da visita. Il biondo, colore della femme fatale. Le bionde dominano il mondo del cinema o almeno nell’immaginario collettivo. La donna che sceglie il biondo si sente un po’ diva ma soprattutto sexy, basta pensare alle bionde iconiche che hanno fatto storia come Anita Ekberg e Brigitte Bardot. Sicuramente anche le finte bionde non passano inosservate ed è proprio questo il risultato che vogliono ottenere; tramite il colore dei loro capelli cercano di imporre la loro personalità a chi le circonda e vive con loro o per loro. Invece la donna determinata sceglie il colore nero corvino, è una donna che vuole essere presa sul serio e spesso nasconde un lato romantico e sognatore: basta pensare al personaggio di Biancaneve che aveva i capelli neri come la notte. Una via di mezzo è Il castano che viene considerato come il colore dell’equilibrio, la donna che lo sceglie non è né troppo estrosa come le bionde, né troppo misteriosa come le more. Le castane amano affascinare ma in modo discreto. Ma il colore certamente più vivace è il rosso, la donna che sceglie il rosso ha un carattere allegro e solare, il rosso è anche il colore del fuoco e viene spesso associato alla passione. Rita Hayworth disse: “Non ho conquistato milioni di uomini sfilandomi un guanto in Gilda ma li ho stregati perché sono rossa”. Affermazione che potrebbe essere dimostrata dal fatto che la mitica Jessica Rabbit personaggio di fantasia, che aveva fatto innamorare Roger Rabbit, aveva i capelli rossi. Per l’estate 2020, estate particolare segnata dalle ultime vicissitudini vissute da tutto il pianeta, vince l’equilibrio e il nuovo colore di tendenza è il bronde. Il nome deriva da brown e blonde e vuole essere il giusto mix tra il biondo e il castano e il risultato sarà un colore naturale, effetto baciato dal sole.

Maria Christina Rigano

PH. BY FRANCESCA SANTOPADRE

Fonti

https://it.hairfinder.com/cambiarestile.htm

Capelli e Psicologia

https://www.cosmopolitan.com/it/capelli/a112546/cose-che-i-capelli-svelano-della-tua-personalita/

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

Secondo il New York Times più di 1.707.700 persone negli Stati Uniti sono state infettate dal coronavirus e almeno 100.400 sono morte.

Alla fine di febbraio erano solo poche decine i casi conosciuti, ma, verso la fine della primavera, il virus ha dilaniato ogni Stato contagiando un numero di persone che supera la quantità di abitanti del Wyoming e del Delaware messi insieme e uccidendo più americani di quanti possano entrarne in uno stadio della National Football League. Nonostante alcuni progressi, infatti, continuano ad emergere nuovi focolai e centinaia di persone muoiono ogni giorno.

La vita americana è cambiata notevolmente a causa del virus. New York e il New Jersey sono stati sicuramente gli Stati più colpiti, ma negli ultimi giorni i numeri dei casi hanno registrato una forte tendenza al ribasso. Nonostante ciò, a New York sono ancora presenti migliaia di casi e centinaia di morti in ogni distretto.

Il governatore Andrew Cuomo ha affermato che New York potrebbe riaprire l’8 giugno, a condizione che soddisfi due dei sette requisiti da lui stabiliti: uno legato alla capacità ospedaliera e l’altro relativo al tracciamento dei contatti.

In Canada circa 90.000 sono le persone infette, di cui quasi 7.000 decedute. La Public Health Agency del Canada sta lavorando con province, territori e partner internazionali, inclusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per monitorare attivamente la situazione. Gli sforzi globali si concentrano sul contenimento dell’epidemia e sulla prevenzione di un’ulteriore diffusione.

Nel Regno Unito, secondo quanto riportato da BBC News, il governo è impegnato in un continuo tracciamento di contagi e la diffusione di essi. I dati sono allarmanti: il Paese ha registrato oltre 270.000 nuovi casi confermati, di cui 38.000 sono decessi. Questi sembrano riguardare soprattutto coloro che non hanno ricevuto una diagnosi o che sono venuti a contatto indiretto con il virus. Non sempre è possibile accertarsi in tempo dei sintomi: alcuni scienziati hanno scoperto i cosiddetti “silent spreaders”, ovvero coloro che vengono infettati ma non ne sono consapevoli. In questi casi, si sviluppano sintomi simili a quelli del Covid, spesso difficili da distinguere rispetto ai comuni sintomi di influenze stagionali o allergie.

In Australia si è verificato un caso importato direttamente dall’estero: si tratta di un settantenne risultato positivo dopo più di sei settimane al test per il coronavirus. L’uomo era rientrato in Australia dopo un viaggio nel Regno Unito dove avrebbe contratto il virus, senza però costituire una minaccia di contagio. Rimane una certa inquietudine poiché questo caso non è il solo che si è riscontrato nel Paese: si tratta del secondo verificatosi nella parte meridionale dell’Australia, raggiungendo un totale di 439 contagi da Covid-19. Recentemente però, sia l’Australia che la Nuova Zelanda hanno visto ridurre drasticamente la quantità di nuovi contagi: i numeri sono incoraggianti e, secondo alcuni grafici, nei due paesi si sta verificando una leggera diminuzione rispetto al resto del mondo. Una nuova prospettiva sembra affacciarsi sul continente australiano: con gli ultimi dati incoraggianti, l’Australia potrebbe scongiurare il ritorno del Covid-19.

Salvina Calanducci, Simona Picci

In Portogallo continua la ripresa graduale delle attività con la terza fase del piano del governo. Riaprono cinema, teatri e spettacoli all’aperto con posti a sedere numerati e dal 3 giugno riprenderà anche il campionato di calcio. La regione di Lisbona sarà l’ultima a riaprire dato che la maggior parte dei casi si concentra lì. Verranno fatti test ai lavoratori o ai contatti dei settori più colpiti dal virus come costruzioni, trasporti, catene di rifornimento e distribuzione. Inoltre, il Parlamento ha approvato quattro progetti di sostegno alle farmacie, in crisi dall’inizio dello stato di emergenza a causa di una richiesta sempre maggiore di servizi e farmaci nonostante una minore entrata economica. Fino ad ora il numero totale di infetti di Covid-19 è poco più di 32.200 e il numero delle vittime è pari a 1.396.

In Mozambico è stato prorogato lo stato di emergenza, in vigore da aprile, per altri trenta giorni dato il recente aumento di casi. Le autorità sanitarie ribadiscono l’importanza di osservare rigorosamente le misure di prevenzione e annunciano, a partire da giugno, l’inizio graduale dei test sulla popolazione in alcune provincie. Il numero totale dei casi è 245 e il numero delle vittime è pari a 2.

Il Brasile, questo sabato 30 maggio, ha superato la Francia per numero di decessi arrivando a 28.834 persone, come dimostrato dal Ministero della Salute. Con questo dato, diventa il quarto paese al mondo con più vittime per Covid-19. Per quanto riguarda il numero di attualmente positivi, si contano 498.000 persone e il numero di guariti è pari a 201.000. Le città più colpite rimangono San Paolo, Rio de Janeiro e le località nordestine di Ceará, Amazonas e Pará. Proprio in queste zone, nel nord del Brasile, si registrano 900.000 indigeni morti a causa del virus. La situazione peggiora se si considera che il presidente Jair Bolsonaro nega l’esistenza della pandemia, definendola una “leggera influenza”. Per questo motivo non ha mai adottato delle misure per salvaguardare la popolazione e, infatti, sono stati i singoli stati a imporre l’isolamento ai propri cittadini.

L’Angola conta 84 contagiati, 18 guariti e 4 decessi. Lo stato di emergenza è stato dichiarato il 26 maggio e durerà fino al 9 giugno. Bar e ristoranti vengono aperti a fasi alterne e Luanda, la capitale, verrà isolata. Inoltre, il governo ha attuato politiche di assistenza sociale distribuendo acqua potabile gratuita, alimenti non deperibili e prodotti per l’igiene. 

Diana Fagiolo e Martina Pavone

La Spagna sembra iniziare a intravedere la luce in fondo al tunnel: durante la scorsa settimana, stando alle informazioni del governo del paese, è sceso a 43 il numero dei pazienti contagiati che, purtroppo, non ce l’hanno fatta.

Secondo il piano di ripresa attuato in questi giorni – suddiviso, ricordiamo, in tre fasi – entro oggi almeno il 70% delle comunità autonome spagnole entrerà nella tanto attesa Fase 2; il restante avanzerà alla Fase 3 (in particolare Formentera, El Hierro, La Graciosa e La Gomera) oppure rimarrà in Fase 1 (caso, per esempio, della Comunità di Madrid, di una parte della Catalogna e della Castiglia e Leone).

Il Ministro della Sanità spagnolo, Salvador Illa, ha affermato che il paese si sta affacciando con un bel ritmo a una fase complessa che richiede responsabilità e prudenza soprattutto da parte dei cittadini. Aggiunge, inoltre, che il Ministero da lui presieduto studia settimana per settimana le diverse situazioni epidemiologiche che ogni comunità autonoma riporta e sta cercando di alleggerire il più possibile le restrizioni imposte per un rapido ritorno alla normalità.

La Colombia, con circa 25.000 casi per Covid-19 e più di 800 morti, comincerà ad allentare le misure di contenimento a partire da oggi, lunedì 1° giugno. Anche se l’epicentro continua ad essere Bogotà con più di 8.000 casi, attualmente le autorità sanitarie sono preoccupate per la capacità ospedaliera delle città di Barranquilla, Cartagena e Soledad, che si trovano sulla costa nord del paese. In particolare, Cartagena manca di una rete ospedaliera efficiente, pur contando quasi 2.500 casi.

Nonostante gli ospedali di Barranquilla godano di maggior capienza, i contagi continuano ad aumentare arrivando a poco più di 1.700, mentre a Soledad si registrano 964 positivi.

Anche in Messico, dove si è creato un semaforo epidemiologico che va dal rosso al verde per stabilire la situazione sanitaria di ciascuno dei 30 stati, si metterà in moto, a partire da oggi, una graduale ripresa delle attività economiche. Per quanto riguarda l’apertura delle scuole, invece, durante la conferenza stampa di venerdì 29 maggio il Ministro della Pubblica Istruzione (Secretaría de Educación Pública) Esteban Moctezuma Barragán ha annunciato che il rientro degli studenti avverrà il 10 agosto, sempre se il semaforo epidemiologico lo permetterà.

Lavinia Cataldi, Michela di Franco e Ilaria Violi

In Russia la vicepremier Golikova ha recentemente annunciato che i contagi da coronavirus sono in diminuzione: “Dall’inizio di aprile, il tasso di aumento giornaliero dei nuovi contagiati è diminuito di 11,8 volte”. Nei giorni scorsi, la percentuale di crescita giornaliera dei contagi è stata attestata al 2,3%, mentre il tasso di diffusione è sceso a meno di un’unità.

L’andamento decrescente dei contagi è stato comunicato anche dalla Presidentessa dell’Associazione federale per la tutela e la protezione dei consumatori Rospotrebnadzor – Anna Popova che ha sottolineato che è in atto una riduzione del processo epidemiologico in Russia. Parallelamente all’aumento della crescita degli esami effettuati, si è riscontrata una diminuzione nel numero di casi infetti da Covid-19. “Al numero in aumento dei test effettuati, si accompagna un numero in costante decrescita di contagi giornalieri. La tendenza del processo epidemiologico non mostra inversioni”, ha dichiarato Anna Popova, aggiungendo che i contagi giornalieri stanno diminuendo anche all’interno di un numero crescente di regioni esaminate.

Nella regione di San Pietroburgo è iniziata la fase di mitigazione di alcune misure restrittive, che però non comprende la riapertura di parchi, come dichiarato dal vicegovernatore Elin, che sarà prevista solo in seguito, probabilmente durante la fase 3. Con questo provvedimento si vuole evitare il contatto tra i bambini nei parchi giochi in quanto risulta difficile da controllare. “Allo stesso tempo, i bambini possono diventare veicolo del virus verso i parenti più anziani”, ha detto Elin. “Si teme che i parchi diventino molto affollati, il che potrebbe portare a nuovi contagi”. Come affermato da Irina Kataeva, capo dipartimento di Rospotrebnadzor della città di San Pietroburgo, l’epidemia in questa regione con consente di attuare la prima fase di rimozione delle restrizioni.

A livello nazionale, per la sicurezza delle persone e per limitare i contagi, quest’anno le tradizionali celebrazioni per il Giorno della Vittoria, che si festeggia in Russia il 9 maggio, si erano svolte senza parata militare, fatta eccezione per i mezzi dell’aviazione. Con il picco di contagi oramai superato, però, il Presidente Vladimir Putin ha annunciato che il 24 giugno si terrà a Mosca la Parata della Vittoria che celebra il 75°anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica. Il decreto prevede che il 24 giugno sarà una giornata non lavorativa, con elargizione di stipendi ai dipendenti. Le celebrazioni avranno inizio alle 10 sulla Piazza Rossa e in altre città russe. Alle 22 locali verrà effettuato il saluto dell’artiglieria. Il 26 maggio il Presidente della Federazione Russa ha anche proposto di svolgere i festeggiamenti del Reggimento Immortale il 26 luglio, senza escludere la possibilità di rinviare le celebrazioni a una data successiva se le condizioni epidemiologiche dovessero richiederlo.

Silvia Noli, Diana Sandulli

In Francia le associazioni Datacovid e Ipsos hanno condotto delle indagini su di un campione di 5.000 persone prendendo in esame lo stato d’animo dei cittadini. I risultati non sono stati dei più positivi: i francesi dimostrano un forte senso civico, ma sono scontenti delle misure anti-Covid adottate dal Governo e considerano le azioni intraprese da Italia e Spagna più efficaci per gestire l’attuale crisi. Allo stesso tempo, la comunità scientifica ha realizzato un’importante scoperta: uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet ha accertato gli effetti nocivi della clorochina, un farmaco impiegato contro il Covid-19 che ha causato un aumento del tasso di mortalità; pertanto, nella giornata del 27 maggio le autorità francesi, su parere del Comitato di salute pubblica, ne hanno sospeso tutte le prescrizioni.

In Belgio, in data 30 maggio, sono state ricoverate altre 29 persone, mentre i decessi ammontano a 23. Lo stesso giorno sono 125 i test risultati positivi (su un totale di 11.186 test eseguiti), portando il numero totale di casi di Coronavirus rilevati a 58.186. Con tali dati alla mano, il ministro degli Interni Pieter De Crem ha deciso di aprire le frontiere ai Paesi vicini come Francia, Germania, Paesi Bassi, Lussemburgo e Regno Unito. L’intento è quello di permettere il ricongiungimento delle famiglie che, però, si è rivelato impossibile per le tante persone dirette in Francia che sono state bloccate alla frontiera, probabilmente per la mancata tempestività di comunicazione tra i Paesi riguardo alle nuove direttive.

In Svizzera continua il calo dei contagi, permettendo l’inizio della fase 2 prima del previsto. Dal 6 giugno, tutte le infrastrutture saranno riaperte e i gruppi anche superiori alle quattro persone saranno riammessi nei ristoranti, anche se rimangono invariati i protocolli di protezione. Inoltre, i ristoratori dovranno raccogliere i dati dei clienti per essere in grado di tracciarne i contatti. Senza dubbio, gli imprenditori del settore sono riluttanti tanto quanto i proprietari delle discoteche, poiché non esiste ancora una base giuridica di riferimento.

Il Sudafrica conta il numero più alto di casi di Coronavirus nel continente. Tuttavia, a partire dal 1° giugno, dopo due mesi di lockdown estremo, il presidente Ramaphosa permetterà un allentamento delle misure di contenimento. Ciò nonostante, in caso di nuovo aumento dei contagi, le grandi città come Cap e Johannesburg saranno soggette a nuove restrizioni. Gli esperti prevedono che il picco della pandemia verrà raggiunto tra luglio e novembre, causando circa 40.000 nuovi decessi.

In Camerun il Covid-19 ha evidenziato la mancanza di fiducia tra la popolazione e il personale sanitario. A tal proposito, il cardiologo e professore dell’università di Douala, Aimé Bonny, ha attribuito allo Stato le responsabilità dell’impoverimento del personale medico. Ciò porterebbe i camici bianchi a derubare o truffare i pazienti per poter arrivare a fine mese. Di conseguenza, i pazienti perdono fiducia nel personale sanitario e sono più propensi a rivolgersi a un cosiddetto “guaritore spirituale”.

Silvia Calbi, Elena Alba Vitiello

Nella lotta contro il coronavirus, il governo federale tedesco procede in modo inclusivo, ma alcuni Länder pianificano ulteriori misure di sicurezza. “Al fine di mantenere basso il rischio di infezione, le restrizioni verranno prorogate fino al 29 giugno” – così si può leggere nel documento decisionale comune. Come viene evidenziato nei dati di segnalazione disponibili, il virus si sta indebolendo; non ci sono segni dell’inizio di una seconda ondata.

Secondo ntv.de, in Germania, la crescita totale di persone infette da Covid dall’esordio della pandemia ha raggiunto il numero di 179.930 casi registrati fino a mercoledì sera, pari a 656 infezioni in più rispetto al giorno precedente. Con un totale di quasi 180.000 casi di infezione, la Germania rappresenta uno dei paesi maggiormente colpiti, a differenza del numero di morti che rimane relativamente basso. È stato, dunque, stipulato un accordo unanime sull’obbligo di indossare mascherine in negozi, aziende, trasporti pubblici locali. Il giorno seguente la stipula del nuovo accordo, sulla rivista RTL “Punkt 12”, il cancelliere in carica Helge Braun spiega la posizione del governo: “È responsabilità degli stati federali definire le regole per i loro cittadini, il ruolo del governo invece è offrire sostegno alle aziende con dei pacchetti anticrisi affinché l’economia possa ripartire e i posti di lavoro siano assicurati.”

Le dichiarazioni del virologo Christian Dorsten in questo senso fanno ben sperare: “Il paese sembra preparato ad una ulteriore possibile ondata del virus, forse possiamo evitare un secondo lockdown”.

Ecco che allora la Germania, in linea con le decisioni europee, inizia a ripartire anche nel settore del turismo. Secondo una panoramica nazionale infatti, alberghi, campeggi e case vacanze sono nuovamente a disposizione dei clienti e il periodo di Pentecoste rappresenta un’ottima opportunità di ripresa.

Sulla questione “vacanze all’estero”, invece, la Germania, come del resto l’Europa, punta a rimuovere l’allerta viaggi il 15 giugno.

Secondo l’attuale bozza del documento sui punti chiave, il governo federale tedesco intende far ripartire gli spostamenti in tutti gli Stati Membri dell’UE, sostituendo le limitazioni di viaggio con avvertenze sul rischio di contagio presenti nei rispettivi paesi, così da poter garantire sicurezza ai turisti. Ovviamente tutti i paesi dovranno considerarsi “osservati speciali” dei propri vicini europei: qualora si verificassero 50 nuovi contagi per 100.000 abitanti in sette giorni, l’Europa correggerà il tiro reinserendo restrizioni locali. Insomma, è presto per esultare ma perlomeno si intravedono i primi segnali positivi.

Laura Razzini, Michela Sartarelli

La situazione provocata dall’emergenza del coronavirus nei Paesi del Nord Africa appare generalmente molto delicata a causa dell’instabilità dei suddetti territori. Nonostante le evidenti difficoltà, però, si registrano diversi progressi realizzati da alcuni Paesi del Maghreb.

In Egitto, infatti, il Ministero egiziano della Salute e della Popolazione ha annunciato che 127 contagiati dal nuovo ceppo di coronavirus “Covid-19” sono stati dimessi dagli ospedali, dopo aver ricevuto i trattamenti necessari indicati dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, raggiungendo così un numero totale di guariti pari a 5027. Il portavoce ufficiale del Ministero della Salute e della Popolazione, Khaled Mujahid, ha dichiarato che “Il numero di casi positivi divenuti negativi è aumentato a 5606”, inclusi i 5027 guariti.

Il governo algerino, invece, ha annunciato che il Paese ha iniziato a produrre dei dispositivi di rilevazione rapida del virus, che mostrano risultati in 15 minuti, con una capacità produttiva di 200.00 unità settimanali. L’amministratore delegato responsabile dell’industria farmaceutica, Lutfi bin Bahamd, ha affermato che un laboratorio ad Algeri sta sviluppando i dispositivi di collaudo, in collaborazione con due società, una canadese e l’altra giordana, senza però menzionarne i nomi. L’Algeria ha inoltre stanziato $100 milioni per importare apparecchiature mediche e prodotti farmaceutici per contrastare il virus, ricevendo numerose donazioni dalla Cina. Finora il Paese ha registrato più di 9.000 casi confermati, 646 decessi e 5.549 guariti.

Per quanto riguarda la situazione in Tunisia, invece, è iniziata una nuova fase di attenuazione della quarantena dopo più di due mesi di lockdown, con la revoca di tutte le misure di contenimento prevista per il 14 giugno. Le autorità sanitarie hanno sottolineato la necessità di rispettare comunque le procedure di prevenzione, ovvero il distanziamento sociale e l’obbligo di indossare le mascherine, per evitare una seconda ondata di diffusione del virus, dopo la diminuzione del tasso di contagi. Ad oggi in Tunisia risultano contagiate poco più di 1.000 persone, con un totale di 48 decessi.

In Marocco la situazione risulta più critica. Uno studio ufficiale marocchino pubblicato martedì ha evidenziato che circa il 90% dei contagi da Covid-19 sono concentrati nelle “aree urbane più popolate”, specialmente nei centri delle vecchie città e nelle località caratterizzate dalla presenza di case popolari e baraccopoli. Lo studio condotto dall’Alta Commissione per la Pianificazione, l’ente responsabile delle statistiche ufficiali, è stato avviato in un momento in cui il Regno del Marocco ha registrato circa 7500 contagi da metà marzo, la maggior parte dei quali nelle aree “più affollate” del Paese, che sono Casablanca, Rabat, Marrakech, Fez e Tangeri. Il Marocco, che ora si sta preparando a revocare le misure di isolamento, a metà marzo aveva chiuso i suoi confini, sospeso tutti i voli e dichiarato lo stato d’emergenza sanitaria per contrastare la diffusione della pandemia.

Samar HAssan

In Cina, il 28 Maggio 2020, si è svolta la terza sessione del 13° Congresso Nazionale del Popolo (全國人民代表大會), la più alta istituzione statale e l’unica camera legislativa della Repubblica Popolare Cinese, a cui hanno partecipato, oltre al leader del Partito comunista e Capo dello Stato Xi Jinping, il primo Ministro Li Keqiang e i circa 3.000 deputati rappresentanti sia il Partito Comunista Cinese che i diversi partiti a cui si uniscono forze indipendenti.

 Il Presidente Xi Jinping ha rassicurato il popolo in questo particolare momento di incertezza e di difficoltà. I suoi obiettivi sono chiari: eliminare la povertà assoluta, mettere al centro di tutto la persona e cercare nuove soluzioni alle sfide di ogni giorno: “Lavorare insieme e uniti per salvare un singolo paziente. Questo, in sostanza, è tutto ciò che serve per salvare vite umane”. Si evince, pertanto, che le persone e la vita sono per il Paese le massime priorità. La Cina ha infatti organizzato azioni rapide e radicali per contenere la malattia, mobilitando i migliori medici, utilizzando le attrezzature più avanzate e le risorse più richieste. Il paziente più anziano guarito ha 108 anni.

Il Presidente, poi, sottolinea la gravità della situazione economica scatenata dall’epidemia, ma con fermezza e determinazione afferma che la Cina è pronta a ripartire:

 “La nostra economia è ancora caratterizzata da ampio potenziale, forte resilienza, ampio spazio di manovra e strumenti politici sufficienti”; il desiderio della Cina è quello di creare un ambiente di produzione intelligente, implementando i diversi settori della realtà digitale e sanitaria, attraverso la creazione di  un nuovo modello di sviluppo, in cui il mercato interno ed estero possano rafforzarsi a vicenda così da rendere la globalizzazione economica più aperta, inclusiva ed equilibrata affinché tutti possano trarne beneficio.  La tutela della salute pubblica prevede una riforma seria e concreta del sistema di prevenzione e controllo delle malattie, un potenziamento del monitoraggio delle epidemie e una sollecita risposta alle emergenze. Necessaria per il Presidente anche una revisione delle leggi esistenti e dei regolamenti di emergenza. 

Si capisce pertanto come l’obiettivo primario della Cina sia ora non quello di una crescita economica annuale specifica per il 2020, ma quello legato alla lotta contro la povertà e alla costruzione di una società prospera sotto tutti gli aspetti.

Il Presidente, nel sottolineare il profondo impatto che il Covid-19 ha avuto sulla Repubblica popolare e sui cittadini, volge l’attenzione alla sicurezza nazionale e al ruolo fondamentale esercitato da se stesso nel rafforzamento della difesa nazionale e delle forze armate durante l’epidemia.  Il suo ordine di aumentare l’addestramento e la preparazione alla battaglia unito alla richiesta ai suoi militari di affrontare prontamente ed efficacemente ogni tipo di situazione ha permesso la salvaguardia della sovranità nazionale, della sicurezza e degli interessi di sviluppo della Cina stessa.

Gioia Ribeca

FONTI E SITOGRAFIA CONSULTATE

Inglese

The New York Times (30/05/2020) “Coronavirus in the U.S.: Latest Map and Case Count”

https://www.nytimes.com/interactive/2020/us/coronavirus-us-cases.html

Millman J. (29/05/2020) “NYC on Track to Open June 8, 5 Regions Move to Phase II; NJ Sets Dates for Day Care, Camp” https://www.nbcnewyork.com/news/local/confusion-surrounds-new-yorks-phase-ii-reopening-as-cuomo-drops-new-executive-order/2437560/. NBC New York

Le Journal de Montréal (30/05/2020) “COVID-19 la situation aujourd’hui” https://www.journaldemontreal.com/actualite/coronavirus-les-derniers-chiffres

Canada.ca (30/05/2020) “Coronavirus disease (COVID-19): Outbreak update” https://www.canada.ca/en/public-health/services/diseases/2019-novel-coronavirus-infection.html

BBC News (30/05/2020) “Coronavirus UK map: How many confirmed cases are there in your area?” https://www.bbc.com/news/uk-51768274

Shukman D. (31/05/2020) “Coronavirus: The mystery of ‘silent spreaders’”https://www.bbc.com/news/uk-52840763. BBC News

SBS News (30/05/2020) “Australia is edging closer to the day it records no new COVID-19 cases but some clusters in Melbourne remain active” https://www.sbs.com.au/news/australia-is-coming-closer-to-the-day-it-records-no-new-coronavirus-cases

Long T. (2020) “Australia’s COVIDSafe tracking app – How does it work, and is it safe?” https://www.9news.com.au/national/coroanvirus-app-australia-how-does-it-work-covidsafe/108b9bde-6f35-452c-9e8d-d8bf47a75c5e. 9News

Portoghese

https://expresso.pt/economia/2020-05-28-Parlamento-aprova-recomendacoes-ao-Governo-para-adotar-medidas-de-protecao-das-farmacias

https://expresso.pt/sociedade/2020-05-26-Covid-19.-Ja-sao-conhecidas-as-regras-para-a-reabertura-dos-teatros-e-cinemas—saiba-quais-sao

https://www.publico.pt/2020/05/30/sociedade/noticia/brasil-ultrapassa-espanha-numero-mortes-1918746

https://www.jornalnoticias.co.mz/index.php/2018-05-04-10-20-41/97295-prorrogacao-do-estado-de-emergencia-parlamento-ratifica-decreto-presidencial

https://www.jornalnoticias.co.mz/index.php/sociedade/97266-a-partir-de-junho-cinco-provincias-vao-testar-covid-19

https://www.dw.com/pt-002/covid-19-angola-declara-estado-de-calamidade/a-53562103
https://g1.globo.com/bemestar/coronavirus/noticia/2020/05/30/brasil-tem-28834-mortes-e-498440-casos-confirmados-de-covid-19-diz-ministerio.ghtml

Spagnolo

https://elpais.com/sociedad/2020-05-30/ultimas-noticias-del-coronavirus en-espana-y-en-el-mundo-en-directo.html

https://www.rtve.es/noticias/20200528/mapa-desescalada-espana-fase-esta-tu-provincia/2013477.shtml

https://elpais.com/internacional/2020-05-28/el-virus-se-propaga-en-las-grandes-ciudades-del-caribe-colombiano.html

https://vanguardia.com.mx/articulo/rechazan-semaforo-covid-en-coahuila-y-6-estados-mas

https://vanguardia.com.mx/articulo/regreso-clases-deja-dudas-no-habra-sana-distancia

Russo

https://ria.ru/20200529/1572199586.html?utm_source=yxnews&utm_medium=desktop&utm_referrer=https%3A%2F%2Fyandex.ru%2Fnews

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Putin: picco superato, parata della vittoria il 24 giugno

https://russian.rt.com/russia/news/750737-golikova-tempy-prirosta

Francese

https://www.lemonde.fr/societe/article/2020/05/27/covid-19-les-francais-critiques-face-a-leurs-dirigeants-mais-toujours-bons-eleves_6040881_3224.html

https://www.lefigaro.fr/sciences/chloroquine-l-etude-du-lancet-tres-critiquee-20200529

https://www.lesoir.be/304105/article/2020-05-30/la-belgique-autorise-les-visites-dans-les-pays-voisins-la-france-les-interdit

https://www.lalibre.be/belgique/societe/visites-transfrontalieres-les-belges-ne-peuvent-toujours-pas-se-rendre-en-france-5ed26d419978e24cfc177bb1

https://www.letemps.ch/suisse/deconfinement-restaurants-oscillent-entre-joie-deception-apres-annonces-conseil-federal

https://www.bilan.ch/economie/restaurants-combiner-tracabilite-securite-et-efficacite

https://www.jeuneafrique.com/989263/societe/tribune-coronavirus-au-cameroun-le-rendez-vous-manque-des-medecins/

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Tedesco

https://www.n-tv.de/infografik/Coronavirus-aktuelle-Zahlen-Daten-zur-Epidemie-in-Deutschland-Europa-und-der-Welt-article21604983.html

https://www.rnd.de/gesundheit/corona-heute-28052020-aktuelle-zahlen-deutschland-und-weltweit-ZF7G5L2KOREUFDX5XF4HGGXDFI.html

https://www.sueddeutsche.de/muenchen/starnberg/starnberger-see-ammersee-bayerische-seenschifffahrt-pfingsten-coronakrise-1.4921043

https://www.spiegel.de/politik/deutschland/christian-drosten-in-der-corona-krise-der-suendendoc-a-00000000-0002-0001-0000-000171168291

https://www.spiegel.de/reise/europa/corona-krise-wo-urlaub-in-europa-moeglich-werden-koennte-a-91dbf4f9-b854-4be1-b528-902828d09572

https://www.zeit.de/gesellschaft/zeitgeschehen/2020-05/corona-schutzmassnahmen-lockdown-lockerungen-bundeslaender

https://www.ndr.de/ratgeber/Reisen-in-Corona-Zeiten-Was-Sie-fuer-den-Urlaub-wissen-muessen,coronareisen100.html

Arabo

https://arabia.as.com/فيروس-كورونا/فيروس-كورونا-في-مصر-26-مايو%7C-وزارة-الصحة-تعلن-عدد-الإصابات-عن-اليوم-الثلاثاء-و14-وفاة

https://www.skynewsarabia.com/middle-east/1343684-الجزائر-تبدأ-إنتاج-أجهزة-للكشف-كورونا

https://www.france24.com/ar/20200526-تونس-الحكومة-تواصل-تخفيف-إجراءات-الحجر-الصحي-بعد-تراجع-تفشي-فيروس-كورونا

https://www.skynewsarabia.com/middle-east/1347441-المغرب-90-بالمئة-إصابات-كورونا-تتركز-مناطق-محددة

https://www.worldometers.info/coronavirus/

Cinese

http://en.people.cn/n3/2020/0529/c90000-9695609.html

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

L’espansione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2, partita dalla città di Whuan intorno alla fine del 2019, continua la sua corsa in tutto il mondo. La Spagna è il quinto paese al mondo per numero di contagi dietro a Stati Uniti, Brasile, Russia e Regno Unito. Il 31 gennaio 2020 venne confermato il primo caso positivo sul suolo spagnolo, ma è stato a partire dal mese di marzo che i contagi sono aumentati in maniera esponenziale. Attualmente in Spagna la curva dei nuovi casi si sta stabilizzando, ed è per questo che lo scorso 29 aprile il Governo ha deciso di presentare un piano di riapertura organizzato per fasi per mettere fine alla quarantena forzata, applicata dallo scorso 11 maggio su circa la metà del territorio spagnolo. Il 53% della popolazione spagnola si trova ancora nella fase 1, mentre il restante 47% è già avanzato alla fase 2. Un altro segnale positivo è che i casi che vengono diagnosticati giorno per giorno continuano a diminuire: in un mese e mezzo si è passati da una crescita giornaliera di più del 42% a meno dell’1%. Tutte le comunità autonome, oltre a Ceuta e Melilla, registrano casi di persone contagiate. Madrid continua a essere la comunità più colpita della Spagna, con più di 71.000 positivi e quasi 8.700 morti, seguita dalla Catalogna che supera i 57.000 positivi arrivando a quasi 5.600 morti. Anche se la situazione non è uguale su tutto il territorio spagnolo, e la malattia si propaga con velocità differenti in ciascuna comunità autonoma, gli ingressi in terapia intensiva per covid-19 sono scesi ai minimi storici dallo scoppio della pandemia.

In Messico la situazione è alquanto critica, sta vivendo il suo picco con circa 78.023 casi confermati e quasi 8.600 morti.

In Perù questo mercoledì si sono registrati quasi 6.000 nuovi casi in un solo giorno, per un totale di 135.905 positivi e 3.983 persone decedute.

A Cuba si sono registrati solo 9 nuovi casi positivi al Covid-19, nessun morto e 10 guariti, questo è quanto è stato dichiarato alla conferenza stampa dal dottor Francisco Durán García, direttore nazionale del dipartimento di epidemiologia del ministero della salute. Tuttavia, ad oggi si registrano 1.938 casi positivi su circa 99.745 test effettuati e solo 82 morti.

Karen Marinelli

In Francia la situazione migliora. L’Île-de-France, da zona “rossa”, è teoricamente passata a zona “verde”. Come spiegato dal primo ministro, la definizione di questa categoria si basa su tre criteri: disponibilità dei test, numero dei pazienti in rianimazione sotto al 60% e tasso inferiore al 6% degli ingressi al pronto soccorso. L’Assemblea nazionale ha votato per l’app del tracciamento digitale StopCovid. I deputati sono stati chiamati a votare non su una propria e vera legge, bensì su una dichiarazione del governo relativa alle innovazioni digitali da adottare nella lotta all’epidemia. Il tutto si è svolto in un’atmosfera di estrema tensione.

Anche in Belgio, il mese di giugno segna l’inizio degli esami che, in linea con le misure di prevenzione, si terranno a distanza. Le lezioni online hanno contribuito ad ampliare ulteriormente il divario socioculturale tra gli studenti, mettendo ancora più in difficoltà quelli provenienti da famiglie svantaggiate che non hanno potuto usufruire a pieno dei servizi scolastici durante la quarantena. A tal proposito, il professore e sociologo Renaud Maes parla di “una popolazione di studenti abbandonati da settimane dalle istituzioni che, permettendo loro di sostenere esami pur con la consapevolezza della mancanza delle competenze necessarie a superarli, legittimano così una discriminazione legata alle stesse modalità di apprendimento”. Al di fuori dell’ambito scolastico, i dati sul contagio sono positivi: nonostante la fine del lockdown, non si sono registrati aumenti di casi, segno che l’epidemia è finalmente sotto controllo e che il virus sta perdendo terreno.

La Svizzera si avvia verso la riapertura totale: dal 6 giugno saranno ammessi eventi con meno di 300 persone e verranno riaperte piscine e attrazioni turistiche; dal 15 giugno riaprono le frontiere con Germania e Francia, mentre per il 3 Giugno la Svizzera si rifiuta di riaprire i confini con l’Italia in quanto lo reputa troppo prematuro; dal 6 luglio riprendono tutti gli eventi sportivi.
Nei ristoranti vige ancora il limite di 2 metri tra ogni tavolo, e le scuole hanno riaperto, ma con un regime a tempo modulare. Nel frattempo, il Governo ha ufficializzato l’autorizzazione per l’app di tracciabilità, che verrà messa in funzione ad inizio estate.

Mentre il virus continua a diffondersi in tutta l’Africa, la necessità di effettuare i test diventa reale. L’intensificazione delle campagne di screening è una delle possibili soluzioni presa in considerazione dalla Commissione economica per l’Africa (CEA) nell’ambito delle strategie di deconfinamento al fine di limitare i danni economici e sociali. Nel momento in cui i paesi di tutto il mondo fanno fatica ad aumentare i propri test, la dipendenza dell’Africa dalle importazioni diventa problematica e la produzione locale si fa estremamente importante. Per risolvere questo dilemma, i paesi come il Ghana, il Senegal, l’Uganda e il Kenya hanno adottato approcci innovativi con la fabbricazione di test contro Covid-19. “Iniziativa cruciale per frenare la diffusione del contagio”, afferma Vera Songwe, segretaria esecutiva della CEA.

In Canada, almeno una persona è morta in un incidente che ha coinvolto un jet canadese della pattuglia acrobatica (Snowbirds) che si è schiantato contro un quartiere residenziale. Prima l’esibizione in volo e poi lo schianto. L’incidente è stato confermato anche dalla Royal Canadian Air Force. Come testimoniato da alcune persone, il pilota è stato in grado di eiettarsi con il paracadute prima dello schianto e finire sul tetto di una casa, riportando delle ferite. Il premier canadese Justin Trudeau si è detto “profondamente rattristato” per quanto avvenuto. L’intento degli Snowbirds era quello di rendere omaggio agli operatori sanitari canadesi che “combattono in prima linea contro la diffusione del Covid-19”.

Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello

Il sindaco di Mosca Sergej Sobyanin, mercoledì 27 maggio, ha firmato un decreto che prolunga il regime di autoisolamento per residenti fino al 14 giugno.

Dopo la firma il 21 maggio del decreto per la revoca di alcune restrizioni tra cui la ripresa del car sharing e dell’attività dei servizi municipali, il primo cittadino fa un passo indietro mantenendo ancora prudenza rispetto ad un ulteriore mitigazione delle misure di contenimento dei contagi da COVID-19.  Secondo il sindaco, è necessaria cautela: “È troppo presto per aprire teatri, musei, parrucchieri, ristoranti e fitness club, per eliminare l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale, il distanziamento sociale, per smettere di lavorare da remoto e per aprire nuovamente la città a spostamenti da e verso l’esterno”, ha dichiarato sul suo blog.

Sobyanin ha spiegato che la mitigazione delle restrizioni messa in atto sinora è stata resa possibile perché la riduzione dell’incidenza di casi di contagio è diventata sostenibile per il sistema sanitario. Tuttavia, ha sottolineato che “sostenibile” non significa “irreversibile” e che sebbene il rischio sia diminuito, non è scomparso.

Per questo motivo nel nuovo decreto firmato dal primo cittadino le uniche misure di riduzione delle restrizioni riguardano l’attività all’aperto: “A volte possiamo permetterci di andare all’aperto” continua sul suo blog Sergej Sobyanin, quindi, i moscoviti potranno camminare e fare sport nei parchi sempre nei limiti del distanziamento sociale.

È rilevante ricordare che proprio la capitale ha rappresentato il focolaio più grande in Russia della pandemia da coronavirus, anche se nelle ultime ore si sono registrati dati positivi.

In un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, Sobyanin ha dichiarato che la situazione a Mosca è sotto controllo ed è in netto miglioramento, infatti la percentuale di ricoveri di pazienti gravi con COVID-19 nella capitale è diminuita del 40%.

Per ciò che concerne l’analisi e la quantificazione dei reali contagi per il quale era stato avviato un programma di controlli a tappeto sulla popolazione attraverso i test sierologici ELISA (test ad immunofluorescenza indiretta), il Rospotrebnadzor il 29 maggio ha dichiarato di aver condotto già oltre 10 milioni di test, e che il lavoro continuerà per ottenere infine un quadro preciso e attendibile della diffusione della pandemia.

Infine, ulteriori notizie positive giungono dal Ministero della Sanità infatti, martedì il ministro della sanità russo Michail Murashko, ad una intervista al programma “Diritto alla giustizia” ha annunciato l’esistenza di un farmaco per la prevenzione delle complicazioni dovuti a COVID-19. In particolare, una delle complicazioni a cui si riferisce il Ministro russo è stata denominata “tempesta citochinica” un fenomeno con una serie di sinonimi e varianti: sindrome da risposta infiammatoria sistemica, sindrome da rilascio di citochine, sindrome da attivazione macrofagica, linfoistiocitosi emofagocitica.  Il fenomeno osservato dagli scienziati consiste in una reazione esageratamente violenta da parte delle difese immunitarie che, anziché proteggere dal virus, attaccano tutti gli organi del paziente diffondendosi in tutti i tessuti e deteriorandoli, fino ad ucciderlo. Il farmaco che previene la tempesta di citochine è stato identificato la settimana scorsa dagli scienziati russi ed è già entrato in pratica clinica.

 Paola D’Onofrio, Clarissa Giacomini

Nella scorsa settimana, in occasione della terza sessione del 13esimo congresso dell’Assemblea del Popolo, il consigliere di stato e ministro degli esteri Wang Yi ha dichiarato: “Non sarà il virus a sconfiggere l’umanità, al contrario, sarà l’umanità a uscirne vincitrice”.

Domenica 24 maggio, stando alle fonti del quotidiano Renmin Ribao, Xi Jinping ha affermato: “Le province dello Hubei e Wuhan si riprenderanno ancora una volta. Il ruolo della sanità in questa emergenza è stato di notevole importanza. Sicuramente lo Stato continuerà a lavorare sull’emergenza rafforzando i punti più deboli”.

Giovedì 28 maggio il primo ministro cinese Li Keqiang ha risposto alle domande di un giornalista di Bloomberg in merito alle origini del virus e le misure post epidemia adottate dalla Cina. Il primo ministro ha affermato che “capire da dove tutto abbia avuto inizio” è fondamentale per tutti, per il resto del mondo così come per la Cina. Il premier cinese ha ricordato che il virus è un nemico che ha sorpreso l’umanità intera, specialmente perché è una patologia completamente nuova, e ha inoltre affermato che c’è ancora tanto lavoro da fare “poiché il virus non conosce confini”.

Il governo cinese sta investendo enormi quantità di denaro in ricerca e sviluppo insieme alle altre nazioni colpite dall’epidemia ed ha dimostrato sin dall’inizio di essere aperto alla cooperazione internazionale.

Fabrizio Ubbriaco

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua SPAGNOLA

https://elpais.com/sociedad/2020/04/09/actualidad/1586437657_937910.html

https://elpais.com/america/sociedad/2020-05-28/coronavirus-en-america-ultimas-noticias-en-vivo.html

Per la lingua FRANCESE

https://www.20minutes.fr/societe/2785927-20200526-coronavirus-ile-france-desormais-theoriquement-zone-verte

https://www.lesechos.fr/tech-medias/hightech/lassemblee-nationale-adopte-lapplication-stopcovid-dans-un-climat-dextreme-tension-1206277

https://www.rtbf.be/info/societe/detail_covid-19-cours-a-distance-et-examens-a-distance-accentuent-les-inegalites-entre-etudiants?id=10510159

https://plus.lesoir.be/303391/article/2020-05-27/evolution-de-la-propagation-du-virus-en-belgique-toujours-pas-de-trace-dun

https://www.letemps.ch/suisse/frontieres-souvrent-sauf-litalie

https://www.lematin.ch/suisse/grand-deconfinement-annonce-6-juin/story/31821622

https://www.letemps.ch/suisse/lecole-mitemps-jusquaux-vacances

https://www.24heures.ch/le-point-sur-les-nouvelles-activites-possibles-des-le-6-juin-774227159767

https://www.24heures.ch/gastrovaud-globalement-satisfait-des-decisions-149332651994

https://www.tdg.ch/voici-comment-le-conseil-federal-veut-traquer-le-coronavirus-668386557629

https://www.lepoint.fr/afrique/l-afrique-face-au-covid-19-un-plan-de-sortie-de-crise-en-7-points-11-05-2020-2374975_3826.php

Per la lingua RUSSA

https://xn--80aesfpebagmfblc0a.xn--p1ai/news/20200526-2157.html

https://iz.ru/1016504/2020-05-27/sobianin-podpisal-ukaz-o-prodlenii-samoizoliatcii-v-moskve?utm_referrer=https%3A%2F%2Fzen.yandex.com

https://xn--80aesfpebagmfblc0a.xn--p1ai/news/20200529-1010.html

http://kremlin.ru/

Per la lingua CINESE

http://paper.people.com.cn/rmrb/html/2020-05/25/nbs.D110000renmrb_01.htm

http://www.xinhuanet.com/politics/2020-05/29/c_1126047196.htm

#LUXURYMOMENTS: #GLAMYTASTE

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A TAVOLA CON NOI … OGGI SAPORI DI CAPRI

Per completare il nostro viaggio nell’Isola azzurra e celeberrima prepariamo insieme un menù tipico Caprese. La nostra proposta inizia con un antipasto che parte dalla famosa insalata caprese seguita dai favolosi ravioli capresi di pasta fresca ripieni di caciotta e parmigiano per terminare con la deliziosa Torta Caprese preparata con cioccolato e mandorle e per finire non può mancare il Limoncello.

La caratteristica fondamentale è che tutti i prodotti utilizzati siano genuini, mediterranei e freschi, come il pomodoro, l’olio d’oliva, il basilico e i limoni, il tutto guarnito da erbe aromatiche fresche. Ingredienti normalmente presi direttamente dall’isola o dai paesi vicini. Un altro segreto, per un ottimo primo, è che la pasta deve essere assolutamente al dente per potere completare la cottura in padella ed essere amalgamata alla perfezione con il suo condimento.

INSALATA CAPRESE

L’insalata caprese è un classico conosciuto in tutto il mondo. Qui il segreto sta nella materia prima: tutti prodotti freschi e genuini. La mozzarella e i pomodori devono essere di prima scelta. La nouvelle cuisine ha proposto tante varianti ma la tradizionale è caratterizzata da pomodori e fiordilatte tagliati a fette e posizionati nel piatto in maniera alternata, aggiungere olio d’oliva e basilico, sale e origano.

RAVIOLI RIPIENI DI CACIOTTA E PARMIGIANO AROMATIZZATI ALLA MAGGIORANA, SERVITI AL SUGO

Ingredienti per 4 persone

  • Sfoglia: 2 cucchiai d’Olio d’oliva, mezzo litro d’acqua bollente, 500 gr. di farina ’00’
  • Ripieno: 2 uova, 200 gr. di parmigiano grattugiato, 300 gr di maggiorana. Caciotta di Sorrento rafferma grattugiata
  • Condimento: Parmigiano grattugiato, Basilico, Olio d’oliva, sugo di pomodoro fresco.
    N.B. La sfoglia può anche essere acquistata.
  1. La farina va sistemata a forma di vulcano, disponendo al centro olio e acqua bollente. Mescolare il tutto fino a raggiungere una consistenza abbastanza solida.
  2. In un recipiente, lavorare le uova con il parmigiano, la caciotta e la maggiorana.
    Stendere con il matterello un quarto della pasta preparata, con uno stampino e posizionare il ripieno, aiutandosi con un cucchiaino, su metà strato, successivamente prendere l’altra metà dello strato, ponendola sulla prima parte, ricoprendo così il ripieno.
  3. Separare i ravioli aiutandosi con uno stampino, ricordandosi di mantenere un diametro di 4 – 5 centimetri per ogni uno.
  4. Disporre i ravioli su un ripiano, facendo attenzione a non mescolarli.
  5. Ripetere l’operazione sino ad esaurimento della pasta e del ripieno.
  6. Cuocerli e servirli con sugo di pomodoro fresco, parmigiano e basilico.

DOLCE TIPICO CAPRESE, CONTENENTE MANDORLE E CIOCCOLATO FONDENTE

Ingredienti

  • 350 gr. di mandorle sbucciate tritate
  • 260 gr. di burro
  • 350 gr. di zucchero
  • 7 uova
  • 200 gr. di cioccolato fondente fuso
  1. Posizionare il burro reso morbido insieme allo zucchero in una scodella e amalgamarli.
  2. Aggiungere i tuorli.
  3. Successivamente preparare il cioccolato fondente a bagnomaria, tritate le mandorle e montate gli albumi a neve.
  4. Imburrare e infarinare una tortiera di circa 26 cm.
  5. Posizionare il composto e cuocere in forno a 160 gradi per 45 minuti circa.

E infine il Limoncello

Per concludere non c’è niente di meglio che gustare un liquore locale, ovvero il limoncello, che avrete acquistato durante la vostra visita all’Isola.

Maria Christina Rigano

PH. by Francesca Santopadre

#LUXURYMOMENTS: DESTINATIONGEMS

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Set a Runaway in Capri: i must have per una vacanza sull’isola azzurra all’insegna del fashion

Più si allontanano e più le desideriamo, cosa sono?
Inutile dire che la risposta più comune in questo periodo sarebbe “le vacanze”. Mai come ora in cui le ore accumulate su Zoom, Skype e Microsoft Teams ci sembrano più delle ore vissute, ci accingiamo a pensare ad un periodo di meritato riposo “rivoluzionato” o meglio riadattato al momento attuale.
Ma se fosse possibile immaginare le onde del mare, le vacanze in barca e gli aperitivi in piazzetta…cosa vi verrebbe in mente?
5 semplici lettere che preannunciano un’attitudine minimo a 5 stelle.

Avete detto Capri? Esattamente quello che avevamo in mente.
Celebrata in tutto il mondo come set cinematografico, dal più recente Capri Batterie all’Imperatore di Capri, oltre ad essere protagonista di numerose fashion seasons, da Dolce & Gabbana a Chanel, Capri si pone ancora come una delle isole più cool ed accoglienti della nostra Penisola.
L’origine del nome, già di per sé, si presenta come espressione delle grandi epoche passate; è infatti incerto se l’origine di Capri sia da associarsi al greco antico Kapros che in realtà significa cinghiale o dal latino Capraeae, traducibile con capre. Di sicuro è possibile registrare sul suolo caprese la presenza di diversi popoli importantissimi che hanno contribuito allo sviluppo del suo patrimonio artistico e culturale, possiamo ricordare Teleboi e l’Imperatore romano Augusto di cui i celeberrimi giardini portano il nome, collocati proprio in cima dell’isola.
In seguito, arrivò a soggiornarci, per diversi periodi, l’imperatore Tiberio che la scelse come luogo di ritiro dall’indaffarata vita romana e ci fece costruire 12 residenze private tra cui Villa Jovis a Capri e Villa Damecuta ad Anacapri.
Alle soglie del ‘900, l’isola diventa luogo di rifugio di esuli russi come Massimo Gorki e Vladimir Lenin che ne omaggiano le bellezze e la elevano a piccola oasi letteraria.
Inutile dire che la storia non è altro che un dettaglio per descrivere l’azzurrissimo biglietto da visita dell’isola più poliedrica ed affascinante del Mediterraneo: ogni stradina o piccolo vicolo si presta a scatti eccezionali, complici l’altura, la luce naturale ma anche i suoi colori dal giallo dei lussureggianti limoni al rosso vermiglio degli immancabili cornetti portafortuna, rigorosamente collaudati dalla tradizione partenopea.
Appena scesi sull’isola, in prossimità di Marina Grande è d’obbligo essere premuniti di O.C.C., occhiali-cappello-camera, il trinomio indissolubile per essere agili nel percorso e al contempo essere in grado di non perdersi nessun dettaglio. Una soluzione fashion oltre che indispensabile, causa sole H24, è indossare un cappello di paglia. Esso può esser simile ad una paglietta veneziana per dare un tocco alla garçonne oltre ad essere giocoso; guardando brevemente alla praticità suggerita dalle più sportive è da menzionare la visiera di paglia, “very touristy” ma anche molto versatile e docile sui capelli più voluminosi; infine il cappello di paglia ampio è invece sicuramente una decisione più sofisticata con un tocco di vintage. Che sia neutro o in completo con il costume, con effetto hand-made o sapientemente strutturato, il cappello “da diva” si lega all’allure degli occhiali. Tondi e grandi per lo più retrò, con cordino per le scalatrici appassionate o in materiali eco-solidali per le più rispettose dell’ambiente.
Una volta giunti al centro è necessaria una sosta caffè in piazzetta.
La folla potrebbe scoraggiare soprattutto se il via vai non permette il formarsi di una coda ben distribuita; ma non temete tutto può esser affrontato con l’outfit giusto.
L’isola azzurra è nota, come tutta la costiera amalfitana d’altronde, anche per la lavorazione del lino: molte sono le botteghe che in estate espongono i propri lavori alle porte delle loro boutique ammaliando i turisti. Dal crema, all’avorio al bianco puro questi sono i toni dei negozi in via delle botteghe a Capri.
Oltre all’abbigliamento, l’isola azzurra è celeberrima anche per le calzature molto apprezzate anche in passato da personaggi pubblici del calibro di Jacqueline Kennedy che, una volta in vacanza sull’isola, si fece confezionare un paio di sandali capresi su misura inaugurando una moda destinata a non esser passeggera: il sandalo caprese infatti, oltre a rappresentare pienamente la tradizione artigianale Made in Italy, si presta alle tendenze e si evolve con le sue indossatrici rappresentando un’alternativa trendy anche di sera.
Una volta entrati nel mood dell’isola, attraverso outfits & attitudes, bisogna prenotare subito un giro in barca per poter ammirare da vicino i Faraglioni, le grotte più caratteristiche e le spiagge di Marina Grande e Marina Piccola. Sicuramente la scelta del costume non deve esser casuale: molte preferiscono l’intero al classico due pezzi se hanno intenzione di fare un bagno all’ombra dei Faraglioni causa forti correnti; le più convinte del bikini in genere preferiscono prendere il sole in barca con cappello, costume e camicia di lino coordinata. All’ora del pranzo, come anche per la cena d’altronde, c’è l’imbarazzo della scelta presso ristoranti stellati come “il Riccio” o vere e proprie boutique del gusto come “da Gemma” dove lo spettacolo culinario è associato ad esposizioni artistiche temporanee in co-working con la galleria Liquid art System Capri.
Dai ravioli capresi, agli scialatielli alla Nerano, al pesce all’acqua pazza alla più leggera caprese con mozzarella fresca, pomodoro e basilico: un trattamento light per potersi aggiudicare una fetta della torta caprese, non così leggera quanto la sua omonima insalata.
Per digerire il tutto, va segnalata una passeggiata pomeridiana a via delle Camerelle, luogo di ritrovo per lo shopping griffato ed internazionale fino Punta Tregara, dove è possibile ammirare il paesaggio accompagnati dall’odore delle bouganville.
Per la cena, gli amanti della canzone napoletana sicuramente suggeriranno “la taverna anema e core” in via Orta che rappresenta la movida caprese per chi desidera passare la serata in isola invece che dirigersi in barca verso svariate belle location. I più riservati sicuramente prediligeranno una passeggiata fino all’arco Naturale oppure una cenetta più tranquilla con giardino e limonaia.

Che sia una vacanza di qualche giorno o di qualche settimana, l’isola di Capri ha il potere indiscusso di ritagliarsi un posto speciale nel cuore dei propri visitatori, accogliendoli con garbo e classe, eleganza e raffinatezza. E si sa, si torna sempre nei luoghi che prima di farsi amare, ci hanno amato.

Fanny Trivigno

SOURCES:
https://beauty.vogue.it/magazine/fashion/2018/07/07/weekend-capri-look-giusto-lisola-azzurra/

https://www.capri.net/it/e/storia-2

Il cappello di paglia: tutti i modelli dell’estate

https://www.manecapri.com/en/magazine/where-to-buy-handmade-products-in-capri

6 piatti tipici dell’isola di Capri: quando gusto fa rima con bellezza

https://www.capripalace.com/en/services-and-entertainment/beach-club.html

https://www.dagemma.com