
Moda in Corea: tutte le tendenze
Oggi parliamo di un Paese che incuriosisce molti, sia dal punto di vista tecnologico (chi non ha mai sentito parlare della Samsung?), sia dal punto di vista artistico (musica, serie TV e moda): la Corea.
Oggi parliamo di un Paese che incuriosisce molti, sia dal punto di vista tecnologico (chi non ha mai sentito parlare della Samsung?), sia dal punto di vista artistico (musica, serie TV e moda): la Corea.
Raccolgo le ultime gocce di sudore che scivolano dalla fronte. Il calore divampa a intermittenza fra una guancia e l’altra. Giusto il tempo di dimenticare il fiatone e ripristinare il battito cardiaco. Me ne ritrovo davanti migliaia. Una corsa all’impazzata ed eccomi di fronte all’Archivio digitale. Inserisco i primi caratteri della nomenclatura “Ar…-“ e leggo No results. Impossibile. Provo e riprovo ma i tentativi finiscono. Cosa me ne faccio di un paio di occhi azzurri e un nome se non posso sapere altro?
Inutile dire quanto abbia cercato di trattenere la rabbia. Risultato? Mercuria testimonia l’urlo che si protrae per tutti i suoi labirintici corridoi. Accanto alla sezione nomenclature trovo quella storica. Un ologramma ne recita il contenuto:
“La Terra, ormai vessata da un malriposto antropocentrismo, era da anni divenuta inadatta alla vita organica così come la conoscevamo. L’atmosfera ospitava aria talmente concentrata di gas serra, ragione del cambiamento climatico, da impedire il corretto scandirsi delle stagioni. I ghiacciai, sciogliendosi repentinamente, innalzavano il livello dei mari. Gli approvvigionamenti alimentari diminuirono di anno in anno. Era impossibile coltivare i campi pressoché aridi e i frequenti incendi distruggevano la maggior parte del raccolto. Fame e carestia regnavano sovrane, coadiuvate da un susseguirsi di catastrofi metereologiche. L’economia crollò definitivamente nel 2084. Scampata la terza Guerra Mondiale, in seguito al trattato di Melbourne del 2085, le superpotenze militari mondiali si incontrarono per cessare definitivamente la corsa agli armamenti nucleari. Così si decretò ufficialmente l’inizio dell’era denominata Engreenering, la scoperta, costruzione e messa a punto di tecnologie per la ricerca e migliorie sulle colture e sul biosostentamento dell’ecosistema mondiale. Seguirono varie presidenze incerte in tutte le nazioni della Terra. Pian piano gli introiti consistenti delle nazioni vennero confluiti nella ricerca biotecnologica. L’ultimo salto nel buio fu l’unione di tutte le nazioni mondiali economicamente trainanti nel 2088 che portò alla nascita di P.H.O.E.N.I.X. Project for Homeland Organic Engreenering Nationship In Xuni (la cui base operativa segreta si trovava in un paese neutrale rispetto a quelli del trattato, nella città di Xuni). PHOENIX nasceva con la necessità di “salvare il salvabile” attraverso la genetica colturale di sementi che venivano reimpiantati in piccole serre acclimatate. Tuttavia, si dimostrò fallimentare per la mancanza di sinergia tra i vari membri del Comitato scientifico, intenti a proporre diversi approcci senza raggiungere nulla di concreto. Tale inconcludenza si tradusse in uno dei maggiori catalizzatori della rovina. La crisi mondiale scoppiò dopo anni di ricerche fini a se stesse, aggravate dalla mancanza di fondi. La natalità era già diminuita drasticamente dal 2050: fare un figlio per le famiglie più povere era considerato un privilegio per pochi. I governi di tutto il mondo incentivarono la natalità con scarso successo. Parallelamente la NASA usava gli ultimi fondi rimasti per costruire delle colonie a energia solare, fluttuanti attorno alla Terra. […] ”
Pausa. È troppo. Ma la dice lunga sul perché mi trovo qui. E cosa c’entra Mercuria? Termino la lettura mentre cerco di contenere il tremolio che mi assale e mi impedisce di stare fermo.
(…continua)
Aurora Molisso
Cari lettori di #ReceUstioni, bentornati!
Questa settimana protagonista – e vittima – dell’articolo sarà una serie TV Amazon Original: “Upload”.
Ideata da Greg Daniels – che ha scritto la sceneggiatura di varie puntate dei “Simpson” e della versione americana di “The Office” -, con protagonisti Robbie Amell e Andy Allo, la prima stagione di “Upload” è uscita l’anno scorso, mentre nel 2021 dovrebbe uscire la seconda.
La storia è ambientata in un futuro distopico che riprende un petit peu le sfumature di “Black Mirror”. In “Upload” quando si muore, si può pagare per trasferire la propria coscienza in una realtà virtuale dove si trascorrono le giornate in attesa che la scienza riesca a replicare il proprio corpo.
Oui mes amis, capisco che potrebbe sembrare una serie TV fantascientifica distopica, ma in realtà si tratta di una commedia.
In questo mondo in cui i ricchi aspirano alla vita eterna, il protagonista si ritrova vittima di un incidente stradale e la sua coscienza viene caricata in questa realtà virtuale, che di fatto ha le sembianze di un albergo. Mais, mes amis, non è stato lui a richiedere il trasferimento della sua coscienza, quindi dovrà cercare di capire perché l’hanno trasferito lì, e soprattutto se qualcuno l’ha ucciso di proposito.
Per di più, in questa realtà virtuale, ogni coscienza è affiancata ad un angelo – ossia un operatore del call center di supporto del programma – e la regola principale è, bien sûr, non innamorarsi. Mais bien sûr, come da cliché, scocca l’amore.
“Upload” è quindi una serie TV polistilistica, infatti contiene diversi generi che si intrecciano: fantascienza nello stile di “Blackmirror”; un petit peu di mistery per capire chi ha voluto che la coscienza di Nathan – il protagonista – si ritrovasse coinvolta in questo progetto; beacoup romantica e une once drammatica.
Quindi, mes amis, giungiamo alla fatidica domanda: ve lo consiglio? Bien sûr cari lettori! Se volete una serie TV che vi prenda e che riesca a coinvolgervi a 360 gradi, permettendovi però al contempo di fare binge watching perché non è troppo complessa, allora “Upload” fa per voi. Soprattutto se siete deboli di cuore e cedete facilmente di fronte al romanticismo.
À bientôt mes amis!
Emanuela
Il dorico è la quarta «lingua» in ordine di importanza della Scozia, subito dopo l’inglese, il gaelico e lo scozzese. Colorato ma gutturale, il dialetto rurale del nord-est è un sottoinsieme dello scozzese vernacolare, ufficialmente protetto dalla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Ma è anche quello che la maggior parte dei nativi scozzesi ha problemi a decifrare. I suoi toni stracciati, le cadenze e i verbi irregolari sono spesso derisi perché considerati poco sofisticati e socialmente goffi. Tutti parlano inglese, ma la Scozia è un paese diviso dal punto di vista linguistico: quanto più ci si spinge a nord, più si sentono i canti scozzesi, gaelici e dorici. Lo scozzese è parlato da circa un terzo della popolazione (con pronuncia, grammatica e vocabolario diversi dal suo cugino di lingua inglese), mentre il gaelico indigeno è un dialetto celtico di origine irlandese e prevalentemente la lingua delle Ebridi Esterne.
Nella vita c’è sempre spazio per le novità e la musica non fa eccezione a questa regola, anzi. Nell’appuntamento di oggi di #urbantalks voglio parlare di un artista proveniente da un’etichetta, un collettivo romano, o meglio, come descritto da loro stessi: “Do Your Thang Records, o DYT, prima di essere un’etichetta discografica, un collettivo, una progetto di vita è una famiglia. È il luogo dove poter esprimere la propria arte, condividere le proprie passioni e i propri interessi. Gli artisti che abbracciano il collettivo hanno massima libertà di espressione, sposano e condividono a pieno il colore e il mood della famiglia Do Your Thang. La musica che produciamo – e che vogliamo produrre – rispecchia al massimo la musica che ci piace ascoltare, che amiamo ballare e sul quale possiamo sinceramente cristallizzare la nostra impronta. Il progetto nasce nel 2013 dalla connessione di differenti artisti, provenienti principalmente dalla scena romana. Dalle risonanti diversità espressive dei singoli, sgorga una voce unica di diverse tonalità che esplode dirompente non solo dall’ascolto in cuffia ma soprattutto nei concerti live.”
L’artista la cui carriera vado ad esplorare oggi si chiama S.W.E.D.
Ciao a tutti amici e bentrovati! La prossima settimana #UniversEat va in vacanza quindi ci siamo portate avanti con le idee pasquali, così avrete tempo per preparale anche voi visto che stiamo passando molto in casa. Le nostre proposte sono il casatiello napoletano e la pizza pasqualina al formaggio. Per le farciture si possono usare gli stessi ingredienti, dunque, possiamo cimentarci tutti in entrambe le ricette.
Il 19 Marzo, la facoltà di Economia dell’Università degli Studi Internazionali di Roma, UNINT, ha ospitato nello spazio virtuale di E-conopolis, il webinar in diretta streaming dal titolo “Maison Celestino”, l’Avv. Caterina Celestino, Portavoce della Maison introdotta dalla docente UNINT Maria Christina Rigano, ha illustrato il fil rouge che unisce tradizione e modernità ripercorrendo le diverse tappe, dalla nascita all’evoluzione attuale del brand totalmente Made in Italy. Un’attenzione particolare è stata riportata sulle antiche origini dell’arte della tessitura Calabra.
Eccoci con un nuovo appuntamento di martedì targato #FAIRPLAY.
Oggi ci avviamo a conoscere delle discipline svolte in acqua, ma non parliamo del classico nuoto, bensì di quelle più particolari e popolari che si vedono in giro nel globo terrestre. Allacciatevi le cinture che iniziamo!
Il 21 marzo 2021 è stata la giornata mondiale dedicata alla poesia, per questo ho deciso di proporvi i meravigliosi versi di Murilo Mendes dedicati alla città di Taormina. Il poeta brasiliano nel 1957 occupò la cattedra come professore di letteratura e cultura brasiliana alla Sapienza di Roma. Approfittò di questo lungo soggiorno in Italia per poter esplorare in lungo e in largo il paese, e rimase esterrefatto dalla bellezza siciliana. Infatti decise di scrivere una raccolta di poesia intitolata “siciliana”.
Care lettrici e cari lettori,
nonostante ieri sia finalmente sbocciata la primavera, voglio riportarvi con l’immaginazione al bianco della neve e al freddo dell’inverno. Ritirate fuori la vostra copertina di pile e scaldatevi una tazza di tè fumante, mentre leggete quanto segue.