S.W.E.D. – Border Wall

Nella vita c’è sempre spazio per le novità e la musica non fa eccezione a questa regola, anzi. Nell’appuntamento di oggi di #urbantalks voglio parlare di un artista proveniente da un’etichetta, un collettivo romano, o meglio, come descritto da loro stessi: “Do Your Thang Records, o DYT, prima di essere un’etichetta discografica, un collettivo, una progetto di vita è una famiglia. È il luogo dove poter esprimere la propria arte, condividere le proprie passioni e i propri interessi. Gli artisti che abbracciano il collettivo hanno massima libertà di espressione, sposano e condividono a pieno il colore e il mood della famiglia Do Your Thang. La musica che produciamo – e che vogliamo produrre – rispecchia al massimo la musica che ci piace ascoltare, che amiamo ballare e sul quale possiamo sinceramente cristallizzare la nostra impronta. Il progetto nasce nel 2013 dalla connessione di differenti artisti, provenienti principalmente dalla scena romana. Dalle risonanti diversità espressive dei singoli, sgorga una voce unica di diverse tonalità che esplode dirompente non solo dall’ascolto in cuffia ma soprattutto nei concerti live.”

L’artista la cui carriera vado ad esplorare oggi si chiama S.W.E.D.



Classe 1990, romano ma con fortissime influenze cubane, sin da piccolo si appassiona alla musica jazz e blues grazie al nonno, per poi avvicinarsi alla musica Hip Hop old school americana. La sua carriera, quindi, si è sviluppata su un mix particolare di rap, jazz e blues: grazie alla sua voce “bruna, luminosa e pastosa” (fonte: Roma InJazz), molto soul, S.W.E.D. canta in inglese, italiano e spagnolo su beat che ricordano il rap delle origini, con cassa, rullante e campionamenti. Il primo a puntare su di lui fu un membro della DYT, Penny, che lo ospitò in un suo progetto nel 2014. Grazie a questa collaborazione, S.W.E.D. entra a far parte della Do Your Thang, con i quali artisti inizia a collaborare in modo costante (il primo singolo del collettivo in cui appare è Gloom di William Pascal, datata 2014). Nel 2016, insieme a Penny, dà vita a un album chiamato Down the Rabbit Hole (nel quale appare il featuring di Willie Peyote, in gara a Sanremo nel 2021), un primo assaggio della peculiare combinazione musicale che il nostro artista ha in mente. Ma è dal 2016 in poi che la sua carriera entra nel vivo: ai singoli Baghera (2017) e Samantha (2018) si affiancano le collaborazioni per altri membri del collettivo: Dionisios – Dioniso di Pacman XII (2016), Revolver di William Pascal (2017) e Jurassic Panz di Panz (2018) per arrivare, infine, al 2020 dove tutto il lavoro accumulato negli anni precedenti si coniuga in un EP chiamato Border Walls, il perfetto connubio della sua visione musicale. All’’interno dell’opera, il rap, rappresentato dalle produzioni di Benjamin Ventura della Dumbo Station e Rubber Soul ma soprattutto dalle voci di Penny e della leggenda del rap romano e italiano Danno dei Colle Der Fomento, si mischia con il jazz e con il blues. Le sue idee di musica e di personaggio (quanti si immaginerebbero di vedere a un concerto rap un ragazzo vestito con il completo?) sono riassunte benissimo da un passaggio di una sua intervista: “Non cerco nient’altro che distaccarmi da questa società rinchiusa su dei concetti sentiti e risentiti, visti e rivisti, un’arte mercificata, si potrebbe dire “usa e getta”. Senza pensarla meglio o peggio, dico che la penso in maniera diversa, può piacere come no, non punto a cantare in playback a Sanremo o ad un talent snob show” (fonte: https://tinyurl.com/52mtukyc).

A questo punto della carriera, dunque, S.W.E.D. è diventato una punta di diamante del collettivo, il perfetto riassunto della filosofia musicale della DYT, tant’è che a gennaio 2020 fu indetto un evento solo per lui: la S.W.E.D. Night Show è stato un concerto singolare, in una location particolarmente ricercata, una mostra d’arte all’interno della quale era consigliato vestirsi eleganti per entrare nel mood della serata.

Infine, la sua discografia è imperniata da un progetto esclusivo pubblicato su Bandcamp il giorno della vigilia di Natale 2020, chiamato S.W.E.D.’s Christmas Special, un EP di 4 tracce dove l’artista romano interpreta a modo suo dei classici natalizi, in un ambiente soul fortemente evocativo, per creare la giusta atmosfera per i nostri immensi cenoni di Natale.

Quale sarà la prossima evoluzione di S.W.E.D.? Nel mentre che aspettiamo le sue prossime uscite, spero di aver incuriosito i nostri lettori e di aver fatto scoprire loro questa incredibile realtà romana.

“No sé no sé no sé (Yo no sé yo no sé)
No pedirme otra vez y siempre el porqué”

Valerio Cavallaro