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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

Il tempo passa e la morsa del virus sembra più lieve, perlomeno nel nostro Paese.

Si inizia a considerare un lento e graduale ritorno alla normalità, anche se pare inappropriato definirla così.

Secondo il vocabolario Treccani infatti, “normalità” è il carattere, la condizione, di ciò che si ritiene normale, cioè regolare, consueto, non eccezionale o patologico con riferimento sia al modo di vivere, sia allo stato di salute fisica o psichica di un individuo, sia ad avvenimenti del mondo fisico e situazioni (politiche, sociali, …) più generali.

Quello che ci attende (volendo rimanere fiduciosi) dopo il 4 maggio, non sarà dunque un ritorno alla normalità. Ma l’inizio di una nuova appunto “novità” che richiederà la ri-pianificazione e la ridefinizione delle priorità e delle necessità delle nostre vite.

Sara Nardi

Dall’inizio della pandemia, l’Angola ha registrato 24 casi positivi al Covid-19. Tra queste 24 persone 2 sono decedute, 6 sono guarite e solo 2 sono state dimesse dall’ospedale. Durante una conferenza pubblica, il Viceministro della salute Franco Mufinda ha confermato che i due pazienti dimessi sono in condizioni stabili. C’è da dire però che la situazione angolana ha avuto un andamento alquanto atipico, insolito rispetto a quello che è successo nel resto del mondo. Il numero di contagi (che è comunque basso) non è rimasto fisso, anzi, è aumentato durante il corso di una settimana ma solamente con l’incremento di 5 nuovi casi. Ciò è stato possibile solo grazie all’isolamento imposto dal Governo angolano che ha, senza alcun dubbio, determinato il contenimento della diffusione del contagio a partire dal 27 di marzo. Lo stato di isolamento doveva durare fino all’11 di aprile ma è stato preventivamente prolungato al 25 dello stesso mese. Ovviamente tutto ciò ha comportato delle conseguenze dal punto di vista economico ma il Paese non aveva scelta, si è ritrovato costretto ad adottare misure cautelative per contrastare il virus. La Banca di sviluppo statale – BAI – ha reso disponibili oltre 10 miliardi di kwanza per fornire agli ospedali le risorse necessarie. Si prevede infatti che nei prossimi 20 giorni arriveranno in Angola 300 macchinari BIPAP (Biphasic Positive Airway Pressure) per la ventilazione non invasiva e un rifornimento superiore ai 2 milioni di strumenti utili al personale sanitario per lavorare in sicurezza (si parla quindi di mascherine, cuffie e camici elastici monouso, guanti chirurgici sterili ma anche protezioni per le scarpe e occhiali protettivi).  Come se tutto ciò non fosse sufficiente è stato programmato anche l’arrivo di 200 mila kit sierologici per il virus, 200 mila test rapidi e, infine, oltre i 3 milioni di somministrazioni di Coartem: farmaco usato contro la malaria. In aggiunta il BAI ha promesso di rinnovare le infrastrutture ospedaliere per impedire la diffusione del virus.

Oltre alla situazione angolana è interessante presentare quella di São Tome e Principe in cui sono stati registrati fino ad oggi solamente 4 casi positivi al Covid-19. Le 4 persone sono seguite nelle loro case dai medici curanti e sono in condizioni stabili. Il Primo Ministro Jorge Bom Jesus dichiara che la priorità è salvaguardare la salute dei cittadini e per questo motivo è stata investita una somma di 14 milioni di euro a favore della produzione agricola locale. La finalità è quella di garantire la sovranità alimentare al Paese visti i blocchi aerei e navali. Il Ministro dell’Agricoltura Francisco Ramos spiega che è essenziale investire nella produzione locale sostenendo agricoltori e fornitori del posto. Il Governo per questo ha garantito che verrà istituito un fondo agricolo con interessi agevolati ad agricoltori e allevatori.

Francesco Cabras

In Australia, il Governo ritiene che le scuole siano sicure, ma sono i singoli stati a gestire gli istituti, per i quali fino ad ora si è preferita la chiusura. Si lavora per un graduale ritorno nelle aule, grazie anche al trend di casi ormai stabile da settimane. Questi infatti hanno da poco superato i 6600 e le vittime ammontano a 70. Lo scorso giovedì il Primo Ministro ha annunciato che erano state mosse critiche nei confronti dell’OMS e il governo avrebbe riconsiderato sostegno all’organizzazione, escludendo però un recesso come quello degli USA alla luce degli aiuti da parte dell’organizzazione in casi di emergenza nelle regioni del Pacifico. La ministra degli affari esteri, Marise Payne ha richiesto un’indagine nella gestione della pandemia in Cina e non crede che sia l’OMS a doverla mandare avanti, ma invita ad una cooperazione internazionale trasparente tra Paesi.

In Sud Africa, paese del Commonwealth, le statistiche attuali riportano 3.158 casi con 54 vittime e 903 guariti; il presidente Cyril Ramaphosa ha tenuto un discorso alla nazione il 15 marzo, annunciando il lockdown con un piano iniziale di 21 giorni, che poi è stato esteso di recente fino alla fine del mese di aprile. Il divieto principale è quello di uscire di casa, a meno che non strettamente necessario; per far sì che questo imperativo venisse rispettato, sono state dispiegate 24.389 forze armate, le quali, secondo quanto riportano i quotidiani locali, avrebbero violato i diritti umani per far rispettare le direttive del governo. Pertanto, il direttore dell’Osservatorio per i Diritti Umani ha lanciato un monito: “Il governo dovrebbe ricordare alle forze dell’ordine che un’emergenza nazionale non revoca il divieto di abusare del proprio potere. Tali abusi devono essere monitorati e puniti”.

Mentre, in Nuova Zelanda ad oggi si contano un totale di 1440 casi confermati e dodici morti. Attualmente, l’allerta è al massimo (livello 4) e il lockdown ha subito una proroga di 5 giorni per cercare di contenere la curva del contagio. Mentre il governo sviluppa una app per tracciare gli spostamenti, dal 27 aprile avrà inizio l’allentamento delle misure restrittive con il passaggio al livello di allerta 3, che prevede l’isolamento domiciliare preventivo pur consentendo spostamenti per motivi di salute, lavoro o adempimenti giuridici. Le scuole riapriranno per i bambini fino ai dieci anni, ma ai genitori è consigliato di farli rimanere in casa se possibile. Le imprese e le attività di ristorazione potranno ripartire garantendo le distanze imposte.

In Canada, il Parlamento inizia a discutere della ripresa. Il governo e l’opposizione non hanno trovato ad oggi un accordo sulle modalità di svolgimento. Il governo propone tre sessioni a settimana, di cui una in presenza fisica dei parlamentari e due sessioni telematiche. L’opposizione rifiuta lo svolgimento per via telematica. Pur esistendo un accordo sul limitare il numero dei parlamentari convocati nel rispetto delle norme sanitarie, la politica canadese sembra trovarsi davanti ad un’impasse.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Il numero di casi in Spagna è salito a quota 195.944, pari a un incremento di 4.218 contagi rispetto a ieri ed è sempre nelle ultime 24 ore che si contano 410 decessi per un bilancio che porta il totale a 20.453, mentre le persone guarite finora sono 77.357.
Nella giornata di domenica, Pedro Sánchez ha invitato i Presidenti delle comunità autonome a rafforzare la rete di assistenza sanitaria di base, che avrà un ruolo cruciale nella riduzione delle misure di contenimento del Covid-19. Il Comitato Scientifico ha, infatti, segnalato a Sánchez la necessità di potenziare la diagnosi, il follow-up e il monitoraggio di tutti i casi, anche quelli minori, nei numerosi centri sanitari.

 Il Presidente ha anche illustrato i quattro obiettivi nella lotta contro il Covid-19: in primo luogo, garantire una diagnosi precoce e la capacità diagnostica per i casi rilevati durante l’assistenza sanitaria di base; in secondo luogo, garantire l’isolamento dei casi di contagio. In terzo luogo, garantire che i sistemi informativi consentano un attento monitoraggio di questi pazienti; infine, garantire la localizzazione e il follow-up dei contatti dei casi di contagio.

 Sánchez ha precisato che questo processo, volto alla decrescita della curva di contagio, è pensato in funzione delle competenze sanitarie o della disponibilità di attrezzature sanitarie adibite all’assistenza dei cittadini. “Avremo bisogno di tempo, di settimane, in questa lenta marcia verso la decelerazione”, invitando alla cautela dei cittadini. Il Presidente ha, inoltre, ammonito le comunità autonome che non forniscono al Ministero della Salute tutti i dati sull’epidemia dei loro territori e ha ribadito che non si può abbassare la guardia: “Una seconda ondata sarebbe molto difficile da affrontare per il personale sanitario”.

In Argentina, il Ministero della Salute ha riferito che nelle ultime 24 ore sono state registrate 102 nuove infezioni da Covid-19, portando a 2941 il totale dei contagi dall’inizio della pandemia.

La maggior parte dei casi sono concentrati nella provincia di Buenos Aires (873) e nella capitale (706). Il Governo, inoltre, ha confermato il primo caso positivo nella prigione di Florencio Varela: la possibilità di propagazione del Covid-19 nelle carceri ha mobilitato i detenuti, i quali minacciano uno sciopero della fame a livello nazionale, denunciano le condizioni di sovraffollamento in cui vivono e il ritardo dei giudici nel concedere il beneficio degli arresti domiciliari.

In Colombia la fame, gli sgomberi forzati e le richieste di aiuto si manifestano ormai nel quotidiano. Con il passare dei giorni, le finestre di centinaia di case nel sud del paese hanno cominciato a riempirsi di stoffe rosse: lenzuola, tovaglie e persino le magliette della nazionale colombiana si sono trasformate nel nuovo grido di aiuto lanciato da chi cerca di salvarsi dalla pandemia ma rischia di morire di fame. Da qui l’iniziativa di raccogliere cibo e lasciarlo sull’uscio delle abitazioni delle famiglie più bisognose. 

Alessia De Meo, Martina Valeriano

Secondo gli ultimi dati, il Belgio è il primo paese UE per morti in proporzione alla popolazione, ciò ha scatenato alcune critiche circa la gestione belga della crisi. Al contempo, la stampa italiana ha criticato la poca celerità decisionale del governo belga e le disastrose scelte prese per le case di riposo. Polemiche anche da parte degli stessi belgi, indignati sia dall’intenzione del Primo Ministro di far riprendere a breve le visite nelle strutture per anziani, sia dalla prospettiva di una violazione della privacy dovuta alla creazione di una app di tracciamento, simile ad altri modelli già adottati in altre zone colpite.

In Svizzera inizia una graduale riapertura: operativi i valichi di frontiera con la Francia, ma con orari limitati. Guy Parmelin, ministro dell’economia, prevede la riapertura dei ristoranti, tuttavia i ristoratori sostengono che senza aiuti economici da parte dello Stato, sarà difficile sostenere la ripresa. L’11 maggio riapriranno le scuole: i sindacati si oppongono, ma il consigliere Jean Romain ha evidenziato l’importanza di mantenere gli standard educativi. Intanto, il proprietario di un negozio a Carouge ha creato un’associazione per realizzare mascherine riutilizzabili e anche in Svizzera si comincia a parlare della creazione di una app per tracciare i pazienti positivi.

Invece a Montreal in Canada, è stato scoperto l’orrore nella casa di riposo “Herron”: la vicenda ha scioccato il paese, il personale ha abbandonato gli anziani nella struttura per paura del COVID-19. In totale sono morti 31 anziani a causa del virus e attualmente nella struttura sono rimaste soltanto due infermiere per 130 ospiti. Tuttavia, il Québec si appresta a ricevere aiuto da parte di volontari inviati dalle regioni meno colpite dalla pandemia; infatti “Solidarité” è stata la parola chiave pronunciata da tutti i sindaci intervistati dal quotidiano Le Journal, in risposta alla direttiva di trasferire il personale sanitario nelle zone più colpite.

 Quanto alla Francia il presidente Macron ha affermato: “A partire dall’11 maggio riapriremo progressivamente gli asili, le elementari, le medie e i licei”, ma restano da valutare l’organizzazione di tempi e spazi per garantire la sicurezza degli studenti; nelle università i corsi proseguiranno in forma online fino all’estate. Per intrattenere le persone in quarantena e rendere omaggio al personale medico, lo scorso weekend alcune star, del calibro di Lady Gaga e i Rolling Stones, si sono esibite direttamente da casa in un grande concerto online chiamato “One world”, a sostegno dell’OMS contro il COVID-19.

Riguardo all’Africa, il presidente senegalese Macky Sall ribadisce alla comunità internazionale la richiesta di annullamento del debito pubblico africano, questa proposta era stata lanciata dal presidente su Twitter lo scorso 25 marzo. Successivamente Papa Francesco, durante la sua omelia Pasquale, aveva invitato il mondo a considerare l’abbassamento o addirittura l’annullamento dei debiti pubblici dei paesi in via di sviluppo. L’Europa e le altre potenze mondiali si trovano a fronteggiare, insieme all’emergenza Covid-19, una crisi economica gravissima; l’Africa è di fronte allo stesso nemico ma con una situazione pregressa estremamente più grave.

Emanuela Batir, Carolina Benucci, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Diana Sandulli, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Eleonora Valente

In Germania tra i temi più caldi di questi giorni ci sono le conseguenze economiche interne e l’istruzione.

Sabato scorso il ministro federale delle finanze e vicecancelliere Olaf Scholz ha rilasciato un’intervista al quotidiano “Die Welt”, dove ha dichiarato che il governo farà di tutto per garantire misure di sostegno finanziario a settori ai quali non è consentito riprendere le attività nel breve tempo. Di questi, tra gli altri, fanno parte il settore alberghiero e della ristorazione.

Inoltre, potrebbero esserci misure per stimolare i cittadini al consumo: il piano di Scholz mira a collegare la stimolazione della domanda con obiettivi di sostenibilità. “Certo, conserveremo gli elementi di modernizzazione del nostro paese, come la riduzione delle emissioni di CO2, l’espansione della mobilità elettrica o la digitalizzazione”, ha affermato.

Il ministro delle finanze si è inoltre detto favorevole ad aumenti fiscali per le fasce ad alto reddito.

Le misure di politica finanziaria e sociale già adottate saranno mantenute. Scholz non ha escluso l’ipotesi che il governo federale dovrà sostenere ulteriori debiti nell’anno corrente. I 156 miliardi di euro già approvati risulteranno sufficienti solo se “riusciamo a risalire la curva economica nella seconda metà dell’anno”. In linea di principio, è “troppo presto per abbassare la guardia” nonostante il calo del numero di infezioni. Pertanto, l’apertura deve continuare ad essere graduale e guidata con cautela.

Tiene banco il tema della riapertura delle scuole. I prossimi esami saranno disponibili in anticipo. Gli schemi di protezione – ad esempio per gli scuolabus e le aule – devono essere presentati dai ministri della cultura di tutte le regioni entro il 29 aprile. Le cure di emergenza negli asili nido devono essere estese ad ulteriori categorie professionali.

I governi federali e statali hanno concordato che le scuole potrebbero riaprire gradualmente dal 4 maggio. Tuttavia, ci sono regolamenti speciali per i singoli stati federali.

Nel sistema federale, infatti, gli stessi stati sono responsabili del settore dell’istruzione. Non tutti vogliono aprire le loro scuole contemporaneamente, anche perché le vacanze estive nelle varie regioni iniziano in periodi diversi. Pertanto, hanno concordato un regolamento flessibile.

Diamo una panoramica delle misure di alcuni degli Stati tedeschi più importanti.

In Baviera non è previsto il riavvio delle normali attività scolastiche fino all’11 maggio. “Adotteremo un approccio più cauto”, ha dichiarato il Primo Ministro Söder.

A Berlino è prevista l’apertura dall’11 maggio solo per le classi dell’ultimo anno.

Ad Amburgo dal 27 aprile i programmi nelle scuole saranno gradualmente ristrutturati.

In Turingia i maturandi torneranno a scuola già dal 27 aprile. Il 4 maggio, poi, seguiranno le altre fasce d’età.

La Sassonia vuole aprire le scuole agli studenti di tutte le classi dell’ultimo anno, inizialmente dal 20 aprile per il personale e dal 22 aprile per gli studenti.

Gabriele Simoni

Nel contesto nordafricano si registrano numeri piuttosto costanti a discapito di quanto invece non succede nel sud del Continente. Nel bollettino epidemiologico degli ultimi giorni, il bilancio dei contagiati è di 2685 in Marocco, 2534 in Algeria, 866 in Tunisia e 49 in Libia, mentre il numero di decessi sale a 137 in Marocco, 367 in Algeria, 37 in Tunisia e 1 in Libia. In relazione ai dati registrati nel nostro Paese, che gode di un sistema sanitario all’avanguardia, risulta anomalo pensare che nel Maghreb questi numeri siano effettivi vista l’arretratezza di queste zone sia in termini economici che in termini di strutture sanitarie.

Nell’ambito delle misure volte a garantire l’istruzione, seppur a distanza, il Marocco si è dimostrato piuttosto efficiente nel rispondere adeguatamente e prontamente alla necessità di promuovere la formazione accademica e professionale a tutti i livelli. Infatti, il Ministero dell’Istruzione Nazionale, della Formazione Professionale, dell’Istruzione Superiore e della Ricerca Scientifica ha dichiarato che i primi risultati dell’esperimento di didattica a distanza, introdotta il 16 marzo 2020, sembrerebbero essere positivi. Nello specifico, si tratta di un portale elettronico chiamato TelmidTICE che fornisce contenuti e materiali di studio selezionati in base ai diversi livelli di istruzione. E stando a quanto riporta la stampa marocchina, tra i vari punti del progetto è prevista anche una formazione specifica per i professori, ai quali è stata messa a disposizione la piattaforma e-Takwine.

Ma vista in un’ottica più ampia, l’introduzione della didattica a distanza, piuttosto prevedibile nei paesi più sviluppati, non era affatto scontata in Marocco. Infatti, questa misura è stata considerata come la concretizzazione di un processo richiesto da tempo, ma che a causa dell’assenza di strumenti necessari non è stato possibile attuare finché il Marocco non si è trovato obbligato a dispiegare ogni sforzo per salvare la stagione accademica.

Ciononostante, sono state sollevate molte critiche al metodo adottato dal Ministero per ciò che concerne l’assenza di pari opportunità dell’istruzione a distanza, specialmente da parte degli studenti che vivono nel mondo rurale. Ciò che infatti non bisogna dimenticare è che, non appena ci si allontana dalle grandi città, ci si imbatte in condizioni di povertà estrema che rendono difficoltosa non solo la didattica a distanza, ma anche e soprattutto la vita stessa. A questo proposito, l’Articolo 31 della Costituzione marocchina afferma che “lo Stato, le Istituzioni pubbliche e territoriali […] si impegnano ad impiegare tutti i mezzi disponibili per facilitare l’accesso paritario dei cittadini all’istruzione moderna di buona qualità, alla formazione professionale e all’educazione fisica e artistica”.

Valeria Di Bonaventura, Arianna Mercuriali, Giulia Roncella

“La Russia, senza dubbio, riuscirà a vincere questa battaglia contro il COVID-19. Stiamo attraversando una fase dura, ma questa vittoria ci sarà e sarà ancora più importante, se, in questo periodo non facile, renderemo il nostro sistema sanitario ancora più forte ed ancora più efficace”. Queste sono le parole del presidente russo Vladimir Putin pronunciate durante il discorso in merito alla costruzione e ristrutturazione di tutti gli enti sanitari presenti nel territorio russo. L’11 marzo, infatti, l’OMS ha dichiarato una nuova infezione di COVID-19 che finora in Russia ha creato più di 32 mila malati, 273 morti e 2590 guariti. Per questo motivo, il sindaco della capitale Sergej Cobjanin ha prolungato il regime di quarantena fino al 1 maggio, con una novità. Dal 22 aprile, infatti, tutti gli abitanti di Mosca e dintorni potranno tornare a viaggiare sui mezzi pubblici (treno, autobus e metro) utilizzando la carta “Troika” oppure “Strelka” per viaggi singoli mensili. Su questa carta dovrà essere mostrato un permesso elettronico. Se il numero della carta non verrà scansionato la carta non funzionerà ai tornelli della metro e sui monitor convalidanti degli autobus. Chi sceglierà, invece, l’automobile, dovrà indicare il proprio numero di targa sul permesso. In caso contrario, la macchina risulterà non autorizzata a circolare e il proprietario verrà multato. Al fine di applicare correttamente le nuove norme verranno installate delle videocamere per la regolamentazione del traffico e per il servizio di pattugliamento stradale. Per quanto riguarda militari e forze dell’ordine, quest’ultimi vengono esonerati dal dover seguire tali regole, ma dovranno registrare sul sito mos.ru il numero personale e il numero di targa della macchina di servizio.

Inoltre, visto il momento difficile, in Russia si sta espandendo sempre più la distribuzione gratuita di medicinali per i malati di COVID-19 e per i sospetti malati. Si pensa, infatti, che questa nuova pandemia sia una forma insolita di SARS e perciò bisogna cominciare a distribuire medicinali adeguati.

Si riporta infine una notizia alquanto singolare: i residenti della città Rostov-sul-Don usando lo “Yandex Mappe” ha organizzato una manifestazione online contro il regime di isolamento, che è operativo nell’oblast di Rostov dal 31 marzo col fine di contenere la diffusione del COVID-19.

Durante una manifestazione virtuale organizzata dai Rostoviti vicino all’edificio del governo regionale in Piazza Sovetov, i partecipanti si sono lamentati con le autorità della mancanza di fondi per pagare i prestiti, inclusi i mutui, i servizi pubblici e la mancanza di aiuti umanitari. Infatti, come conseguenza al regime di isolamento introdotto, molti cittadini sono rimasti senza lavoro o il loro reddito è diminuito in modo significativo.

Paola D’Onofrio, Clarissa Giacomini

Il 17 aprile si è tenuta, a Pechino, una riunione del Comitato Centrale del PCC per analizzare la situazione epidemica nel paese e all’estero e per mettere in atto ulteriori lavori di prevenzione e controllo. Durante l’incontro il presidente Xi ha sottolineato che le attuali misure di controllo dell’epidemia adottate dal paese vanno ulteriormente consolidate, in particolare nello Hubei, per prevenire un’epidemia di rimbalzo. Il presidente ha aggiunto che è necessario rinforzare il sostegno allo sviluppo economico e sociale, nonché aiutare la popolazione a risolvere varie difficoltà quali l’occupazione, il reddito e la scolarizzazione.

Si è parlato anche della situazione dei cinesi all’estero ai quali la Cina deve continuare a fornire assistenza tramite ambasciate e consolati. Il presidente Xi ha anche ribadito di voler approfondire gli scambi e la cooperazione con l’OMS e voler continuare a fornire assistenza ai Paesi colpiti dall’epidemia.

Solo pochi giorni prima, il 14 aprile, il Presidente degli Stati Uniti Trump ha annunciato la sospensione dei finanziamenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità e rivalutato il suo ruolo a causa della “gestione grave e l’occultamento” di alcuni aspetti del fenomeno pandemico. Le affermazioni di Donald Trump sono state molto discusse dall’opinione pubblica. In suo sostegno è intervenuto il Segretario alla Difesa Statunitense Mark Esper, il quale ha affermato a sua volta che “È difficile credere alle informazioni del Partito Comunista Cinese”.

In risposta all’attacco verbale sferrato dagli Stati Uniti, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese, in data 17 aprile, ha dichiarato che “diffamare la Cina non può aiutare l’America a nascondere la realtà e la responsabilità di non riuscire a combattere il virus”. Secondo il portavoce, l’America dovrebbe smettere di strumentalizzare a fini politici l’emergenza COVID-19 e concentrarsi, piuttosto, sulle misure di contrasto per sconfiggere il virus e procedere con il rilancio dell’economia.

Nel frattempo, in Cina continua la lotta al virus. Mentre in data 18 aprile l’ultimo gruppo di operatori sanitari che ha contribuito alla lotta conto il COVID-19 nella provincia più colpita dello Hubei ha terminato i 14 giorni di quarantena, domenica 19 Aprile l’autorità sanitaria cinese riferisce una segnalazione di 16 nuovi casi da coronavirus, di cui 9 provenienti dall’estero. Per fortuna però nessun decesso è stato segnalato, quindi il totale dei casi confermati ha raggiunto quota 82735, mentre il numero dei decessi rimane fermo a 4632.

Francesca Runci, Elisa Caminiti, Claudia Cigno

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

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http://m.portalangop.co.ao/angola/pt_pt/mobile/noticias/saude/2020/3/14/Grupo-BAI-apoia-combate-contra-Covid,995e87cf-8c83-4740-b428-b0723a49c875.html?version=mobile

https://www.angop.ao/angola/pt_pt/noticias/saude/2020/3/16/Covid-Angola-regista-mais-cinco-casos-positivos,30cda843-8c17-405f-b6e5-e91839b10962.html

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#MONDAYABROAD

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#MondayAbroad: se chiudo gli occhi sono in… Islanda!

Capitan Pizzuti mi sempre insegnato molto, pur conoscendomi da poco: mi ha spiegato che la vera forza sta nella determinazione e nel sorriso, mi ha mi ha consigliato di guardare in faccia le paure e affrontarle senza aver timore e io, come una brava alunna, gli sono grata dei suoi preziosi consigli (non per fare favoritismi, ma è il mio preferito della nostra mitica squadra di calcio a cinque, non diteglielo shh!)

Sono, difatti, molto contenta che mi abbia dedicato un po’ del suo tempo per raccontarmi e permettermi di raccontarvi l’esperienza che l’ha condotto direttamente in capo al mondo: l’Islanda.

Le parole del Capitano sono talmente cariche di emozione che ho preferito riportarle tali e quali, dunque, vi lascio al suo racconto… grazie mille Capitano!

Il viaggio risale all’estate del 2013, subito dopo la maturità.

Sapete, sono sempre rimasto affascinato dai racconti e dalle foto di mio padre che, per lavoro, era stato in Islanda qualche periodo prima. Proprio perché aveva vissuto in un luogo così particolare, decise di tornare e portare la sua famiglia con sé.

Non appena si atterra nel piccolo aeroporto internazionale di Keflavík, una piccola infrastruttura a pochi chilometri dalla captale Reykjavík, ci si rende conto di essere arrivati in un posto radicalmente diverso dalla realtà nella quali si è abituati a vivere: sarà che l’isola ha una densità abitativa bassissima e che al di fuori della capitale non ci sono insediamenti di grandi dimensioni; sarà che camminando per strada non è difficile imbattersi in buche con dentro acqua che bolle emanando il classico di zolfo, ma, se provenienti da un’altra cultura, o ce ne si innamora, o è molto facile desiderare di tornare al più presto a casa.

Impossibile scegliere ciò che in assoluto più mi ha colpito, in quanto tre luoghi soprattutto mi hanno impattato: il primo si trova a 5 ore di macchina da Reykjavík, per arrivare si percorre una strada statale costeggiata da una parte da un ghiacciaio (per chiarirci, grande più o meno quanto l’Umbria) e numerose e imponenti cascate, mentre dall’altra si può osservare una distesa infinita di erba e sabbia nera che arriva fino all’Oceano, il tutto senza la minima traccia di essere umano o alberi (la selva non è presente perché abbattuta dai vichinghi per la costruzione delle navi, mi sono informato). Una volta arrivati, il ghiacciaio cade a picco nel mare e si staccano numerosi iceberg che prendono il largo col passare del tempo.

Un altro posto stupendo è senza dubbio il parco in cui si può ammirare il secondo geyser più grande del mondo, la cui esplosione è qualcosa di unico (dunque, come dicevano i latini, carpe diem!).

L’ultimo posto che merita una menzione particolare è la “Blue Lagoon”, un lago naturale di acqua calda, dal colore turchese acceso, dove è obbligatorio passare almeno qualche ora.

Tuttavia, come ho già detto, è riduttivo parlare di un luogo più bello quando si racconta dell’Islanda: ogni chilometro percorso è un’esperienza indimenticabile e raccontarlo è molto difficile, se non impossibile.

Se tornerò? Certamente sì, anche perché a causa del tempo a disposizione e della logistica del viaggio, non è stato possibile visitare il nord dell’isola, un luogo ancora più estremo (degno del Capitano 😉 ).

Ilaria Violi

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

“La nostalgia non so cosa sia, però a volte la sento, e mi piace provarla, per ciò che è stato e per i propositi che hanno avuto la possibilità di diventare realtà.”

Sono versi di Luis Sepúlveda, scrittore e poeta cileno scomparso il 16 aprile 2020 dopo aver contratto il Covid-19.

La nostalgia è forse una, fra le tante insidiose sfide che questa drammatica situazione mondiale ci costringe ad affrontare.

La nostalgia per i progetti in programma e andati perduti, nostalgia per le persone amate che non possiamo vedere, la nostalgia per la tanto amata e agognata libertà a cui abbiamo dovuto rinunciare.

Luis Sepúlveda ci lascia in eredità pagine e pagine di messaggi pieni di speranza, e di “chiavi” per affrontare le necessità della vita, anche quando insidiosa.

«Sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante» miagolò Zorba. «Ah sì? E cosa ha capito?» chiese l’umano. «Che vola solo chi osa farlo».  

Sara Nardi

In Mozambico durante la domenica di Pasqua i contagi confermati sono saliti a 21. Di questi 21 casi 13 sono stati contratti localmente e 8, invece, sono stati importati. Proprio per questo motivo il Governo del Mozambico sta provvedendo a rinforzare il sistema di controllo e di vigilanza soprattutto intorno ai propri confini. La finalità, ovviamente, è quella di ridurre la possibilità di eventuali nuovi contagi causati da persone che non sono del territorio. Oltre ai casi accertati ci sono quelli sospetti che, per sicurezza, si vedono costretti all’isolamento domiciliare. La situazione di emergenza viene però tristemente sottovalutata dai mozambicani che ignorano le norme preventive da seguire. Probabilmente questo atteggiamento è dato dal fatto che (fortunatamente) all’interno del Paese non è stato registrato ancora alcun decesso. Il Ministero della Salute non nasconde però i propri timori e cerca di sensibilizzare i cittadini invitandoli quanto meno a lavarsi frequentemente le mani, a mantenere la dovuta distanza e ad usare la mascherina. A proposito di mascherine! Una bellissima iniziativa è stata proposta e avviata dalla società Cornelder de Moçambique che sta investendo sulla produzione di mascherine tramite il progetto “Juntos Contra a COVID-19” (Uniti contro il Covid-19). Il progetto ha vita anche grazie al supporto di associazioni senza scopi di lucro che hanno come matrice lavorativa proprio l’ambito sartoriale. La creazione di queste mascherine segue le raccomandazioni dettate dall’OMS e dai vari decreti promulgati dal Governo durante lo stato di emergenza; la finalità è quella di garantire agli ospedali (e non solo) le adeguate protezioni in caso di espansione del Covid-19 all’interno del Paese. Jan de Vries (amministratore delegato della Cornelde) dichiara che l’anima del progetto è di carattere preventivo e che l’intenzione è quella di trovarsi pronti e adeguatamente attrezzati per affrontare un eventuale aggravamento della situazione. Durante la presentazione pubblica del suo progetto, Jan de Vries conclude dicendo: “…tramite il trascorso dei Paesi esteri abbiamo visto che è tutta una questione di tempo e, per questo, dobbiamo giocare d’anticipo e dare un taglio netto a questa catena di propagazione ancor prima che inizi. Il progetto nasce pensando a quelle persone che, per motivi lavorativi, entrano obbligatoriamente a contatto con più persone”. Come se tutto questo non fosse sufficiente, la Cornelder de Moçambique ha inoltre fornito cisterne d’acqua pulita, bendaggi e attrezzature varie all’Ospedale Centrale di Beira.

Beatrice De Luca

In Australia il governo prepara un’App dal nome TraceTogether sulla base di quella usata a Singapore che permetterà di tracciare gli spostamenti tramite GPS e Bluetooth, segnalando eventuali infetti. Il governo cerca il consenso degli australiani in questo ulteriore sforzo contro il Covid-19, perché per funzionare l’App necessita della partecipazione di almeno il 40% della popolazione. In Australia Occidentale è stato somministrato il vaccino anti tubercolosi a 2000 lavoratori in prima linea per vedere se ha effetti positivi contro il virus, mentre un nuovo vaccino creato dalla compagnia americana Novavax verrà provato a Brisbane e Melbourne da metà maggio. Terminate le vacanze di Pasqua, non sono ancora chiare le direttive sulle scuole. Il governo insiste sull’importanza di mantenerle aperte mentre i singoli stati vogliono la chiusura e l’istruzione a distanza.

Nella Repubblica d’Irlanda il primo caso di Covid-19 è arrivato il 29 febbraio. A quanto pare, l’ammalato rientrava da un viaggio nel nord Italia. Il 20 marzo, dopo sole 3 settimane, il virus era già presente in tutte le 26 contee e ad oggi il Dipartimento della Salute conta un totale di 14,635 contagiati e 584 decessi. L’aumento dei contagi ha comportato misure drastiche, tra cui il distanziamento sociale, che hanno profondamente influenzato ogni aspetto della società, in particolare la didattica. Il primo ministro Arlene Foster annuncia il lockdown fino al 9 maggio. Nel frattempo, nel Regno Unito diventa virale un video che sottolinea il ruolo dei lavoratori extracomunitari in prima linea nell’emergenza Covid-19. “Adesso ci applaudite” è il titolo del video, dove l’illustratore Darren James Smith chiede alla popolazione di continuare ad avere rispetto delle minoranze una volta che tutto sarà finito: “Non dite a casa vostra. Non dite andate via. Ora sapete come ci si sente a vivere nella paura, quando la casa è una prigione.”

In Canada, il congelamento dei finanziamenti statunitensi all’OMS genera delusione. Il Premier Trudeau evita di pronunciarsi, mentre l’opposizione accenna a possibili conflitti d’interesse fra l’OMS e la Cina. La priorità del governo rimane la lotta all’epidemia. Si estendono i fondi del Canadian Emergency Response Benefit ai cittadini a basso reddito. Intanto, gli operatori sanitari annunciano una diminuzione delle infezioni, ma esortano a “mitigare l’ottimismo con la cautela”.

Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump accusa l’OMS di non aver saputo gestire la situazione insabbiando le modalità di trasmissione del virus. Tale decisione ha causato molto dissenso: Bill Gates ha dichiarato in un tweet che tagliare i fondi all’associazione durante un’emergenza sanitaria globale è molto pericoloso. In California, un gruppo di bambini della scuola elementare Glorietta ha deciso di creare un giornale chiamato “Third Grade Lockdown News” in modo da poter stare insieme, apprendere e informare gli altri alunni della scuola su quello che sta accadendo nel paese.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo,  Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Un silenzio assordante riecheggiava nelle strade della Spagna finché, il 15 aprile, il premier Sánchez ha deciso di fare un passo avanti e riaprire un settore della produzione del paese. Nel contempo, il governo si impegna a distribuire 10 milioni di mascherine alla popolazione rifornendo le farmacie in seguito alle numerose lamentele sulla mancanza di quest’ultime. Inizia la seconda fase: quella dello “scongelamento” dopo un lungo periodo di ibernazione decretato da poco più di un mese. Una svolta positiva: la crescita quotidiana di casi positivi al Covid-19 sta diminuendo sensibilmente, da un’iniziale crescita giornaliera oltre il 42% ad un 3%. La Spagna resta comunque il secondo paese più colpito dal virus, la sola capitale registra oggi 49.000 positivi e 6.700 vittime che straziano un paese che sfiora i 19.000 casi. La popolazione continua a farsi coraggio sostenendo medici ed infermieri in prima linea: nessuno manca l’appuntamento delle 20:00 per applaudirli e ringraziarli sui balconi. Questo mercoledì il governo e le comunità autonome hanno concordato la possibilità di riaprire le scuole a scaglioni nelle diverse regioni nel mese di maggio; Madrid prevede un programma facoltativo nel mese di giugno che va incontro agli studenti più volenterosi e che punta ad attivare un piano di potenziamento senza andare avanti con il programma ministeriale.

In Argentina il Ministro della salute dichiara 2.443 casi di contagio e 109 vittime. Il paese non è stato colpito in forma violenta, nonostante ciò, si scavano fosse per le eventuali vittime del Covid-19 poiché si teme una forte diffusione del virus. Il Ministro della salute, Ginés González García, ha annunciato che la crisi vera e propria si raggiungerà circa a metà maggio, intanto si provvede all’acquisto di 9.000 respiratori mentre solo il 50% degli 8.500 posti di terapia intensiva risultano già occupati.

A Cuba i contagiati salgono a 814 mentre si registrano 24 vittime, la situazione sembra quindi mantenuta sotto controllo; i guariti sono 151. Persistono aspre misure di contenimento, Cuba è ferma ma questo non le impedisce di inviare preziosi aiuti ai paesi più in difficoltà. 

Il numero dei decessi in Venezuela sfiora le 10 persone, sono 9, ad oggi, le morti causate dal virus, 197 i contagiati e 111 i guariti. Il paese ha ricevuto 45 tonnellate di aiuti umanitari da parte del Comitato internazionale della Croce Rossa. Il presidente Nicolás Maduro ha annunciato il prolungamento dello stato di emergenza di altri 30 giorni.

Francesca Vannoni

In Francia il giornale Le Monde riporta il quarto discorso di Emmanuel Macron alla nazione, dall’inizio dell’epidemia, durante il quale il presidente cita Bergamo tra le aree più colpite dal Covid-19 e annuncia che a partire dall’11 maggio asili, scuole elementari, medie e superiori riapriranno progressivamente. Resta invece ancora fermo il cantiere per la ricostruzione di Notre-Dame. L’emittente Franceinfo ricorda il triste anniversario del rogo del simbolo di Parigi, che tuttavia, in piena emergenza coronavirus, continua a “vivere” grazie ai video pubblicati dall’associazione Casa e dalle sue guide volontarie della cattedrale.

Il 15 aprile il Belgio ha aggiornato le misure di contenimento, prolungando la quarantena fino al 3 maggio, pur garantendo la ripresa delle attività edilizie e la riapertura dei negozi di bricolage dal prossimo lunedì. Sul fronte educativo sono stati decretati l’annullamento degli esami finali per tutte le scuole di ogni ordine e grado oltre alla sospensione del test d’ingresso per le facoltà di medicina e odontoiatria. Ad oggi, visto il timore da parte dei sindacati di una ripresa prematura delle attività scolastiche, non sono ancora state rilasciate date certe circa una prossima riapertura delle scuole.

In Svizzera, il governo dichiara che il picco è stato superato: il Parlamento prevede riaperture graduali, strutturate in 3 fasi. La quarantena ha portato miglioramenti ambientali, il partito dei Verdi richiede misure eco-sostenibili dopo la pandemia. Le residenze per disabili sono in crisi: gli educatori hanno dovuti improvvisarsi infermieri e riorganizzare le attività giornaliere. La Catena della Solidarietà lancia la giornata della solidarietà: donazioni ogni giovedì per sostenere le persone bisognose. Il Politecnico di Losanna ha rimandato gli esami ad agosto per aiutare gli studenti.

In tutta l’Africa si assiste ad una corsa sfrenata nelle farmacie per l’acquisto di clorochina. L’annuncio che questo antimalarico potrebbe curare i pazienti affetti da Covid-19 ha creato un aumento della domanda. Gli esperti sono preoccupati per questa frenesia popolare e temono il peggio. Episodi di automedicazione si sono verificati in diversi paesi del continente, dove è possibile acquistare il farmaco anche senza ricetta. Questa pratica “potrebbe essere fatale in caso di sovradosaggio” afferma A. Desclaux, medico e antropologa dell’istituto senegalese di ricerca per lo sviluppo (IRD).

Quanto al Canada,in seguito alla circolazione di mascherine N95 “fraudolente e non omologate” vendute online o nei negozi, il ministero federale e la sanità canadese stanno prendendo provvedimenti per far ritirare questi prodotti dalla vendita. N95 sta per la quantità di particelle virali molto fini, almeno il 95%, che il respiratore riesce a bloccare. Nel frattempo, in Québec, medici e infermieri sono chiamati all’azione in varie case di riposo e in poche ore dall’appello del presidente, 1100 medici specialisti hanno offerto la propria professionalità in favore della popolazione quebecchese.

Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani,  Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Diana Sandulli, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello

Negli ultimi giorni, in Germania, si stavano avanzando ipotesi sulle possibili riaperture per far ripartire l’economia del Paese. La conferenza stampa di Angela Merkel ha però fatto emergere decisioni ben diverse da quelle sperate dalla maggior parte dei tedeschi che si aspettavano di poter di nuovo circolare con restrizioni meno rigide. Le misure di sicurezza fino ad ora in vigore, sono infatti state prolungate fino al 3 maggio, esattamente come in Italia. La cancelliera Merkel parla infatti di risultati positivi ottenuti grazie alle restrizioni ma ancora troppo fragili.

Si cominciano però ad intravedere i primi segnali che permetteranno, almeno in parte, di tornare alla normalità. A partire da lunedì 20 aprile, i negozi con un’area massima di 800 mq saranno in grado di riaprire rispettando le distanze di sicurezza ed evitando code troppo lunghe fuori dagli esercizi commerciali. È permessa inoltre la riapertura per negozi che superano gli 800 mq se si tratta di filiali auto, librerie e negozi di biciclette.

Pareri contrastanti ci sono invece sulla riapertura delle scuole che dipende dalle decisioni di ogni singolo Bundesland. Per il prossimo giovedì è prevista la riapertura delle scuole superiori, ma solo per i maturandi, nella Renania settentionale-Vestfalia, dove la presenza in classe sarà facoltativa e dipenderà dalla decisione personale di ogni studente. La maggior parte di essi però, è già d’accordo sul fatto di voler continuare la preparazione agli esami da casa e online.

A partire dal 4 maggio, si pensa di permettere il ritorno in classe ai bambini delle scuole primarie ma con diverse misure di sicurezza e scaglionando gli orari di lezioni con dei turni per evitare aule affollate. Ci sono notizie positive anche per i genitori che, tornando al lavoro, potranno man mano riportare i bambini negli asili e asili nido anche se non è ancora chiaro come, in questa situazione, si possano forzare i bambini a rispettare le distanze di sicurezza.

Un fatto che nel Paese ha creato non poco scalpore negli ultimi giorni riguarda la situazione negli zoo tedeschi. La Germania risulta essere uno dei paesi con più giardini zoologici al mondo e l’emergenza da Covid-19 sta creando situazioni drammatiche negli zoo tedeschi chiusi da settimane, dove i gestori non sono più in grado di mantenere tutti gli animali e si sta pensando all’uccisione di alcuni di loro. L’ultimo caso che ha provocato proteste sul web riguarda un orso polare, salvato grazie alle donazioni di coloro che si erano battuti per evitare la sua uccisione.

La Germania non è però l’unico paese che si sta preparando alla riapertura. L’Austria è infatti uno dei primi paesi a riaprire le attività. Già a partire dal 14 aprile molti negozi sono stati riaperti e i casi di Covid-19 rimangono stabili e anzi continuano a diminuire.

Jasmin Pick

Anche la penisola arabica si trova a dover fronteggiare la dilagante pandemia, ma il Qatar è forse il paese più preparato, sia in termini di scorte alimentari e servizi medici, sia in termini di esperienza. Infatti, il Paese sta mettendo in atto tecniche all’avanguardia sulla base di esperienze di altri paesi, come Singapore e Corea del Sud.

‘Precaution’ è il nome della nuova applicazione in grado di potenziare gli sforzi per combattere il Coronavirus.

Sua Eccellenza, la Sig.ra Lolwah Al-Khater, viceministro degli Affari Esteri e portavoce del Comitato Supremo per la gestione delle crisi, ha affermato a ‘A Special Talk’, un programma televisivo arabo, che l’applicazione ‘Precaution’ ha un solo obiettivo: accelerare l’identificazione delle catene di transizione del virus. Tale app rileva i casi di infezione positiva al virus, monitorando tutti i luoghi in cui la persona contagiata si è recata e le persone con cui è venuta a contatto. Automaticamente, l’app invia dei messaggi speciali a queste persone, avvertendole di possibili contatti con soggetti colpiti da Covid-19, e della priorità di ottenere un test medico.

In ultima analisi, a causa della grande preoccupazione in merito alla privacy dell’utente nell’utilizzo di tale app, Al-Khater ha più volte ribadito che ‘Precaution’ sarà presto attivata garantendo il totale rispetto della privacy, poiché le informazioni degli utenti saranno disponibili ai soli team medici.

Un altro Paese che ha risposto rapidamente all’epidemia è stato l’Oman, e l’Oxford Business Group, un’azienda di ricerca inglese, lo conferma. Infatti, dopo aver registrato i primi due casi di Covid-19 relativi a cittadini di ritorno dall’Iran, le autorità hanno sospeso i voli da lì provenienti e hanno adottato importanti misure restrittive riguardo agli ingressi nel Paese e allo spostamento dei cittadini. Sono inoltre stati sospesi l’ingresso di navi turistiche e il rilascio di visti turistici, nonostante l’immediato impatto economico nel settore turistico.

Nonostante le difficoltà attuali, molti imprenditori stanno valutando le nuove opportunità emergenti dalla crisi, tra cui lo sviluppo del settore tecnologico delle telecomunicazioni. Inoltre molte aziende stanno approfittando della riduzione dei costi dovuta al lavoro a distanza; pertanto, è emersa la possibilità che ciò continui anche dopo l’emergenza.

Lo svolgimento di attività commerciali online potrebbe velocizzare il processo di digitalizzazione, e questo è uno dei principali obiettivi di Vision 2040, il piano di sviluppo a lungo termine del Paese. Tra queste attività, si distingue la piattaforma ‘Bahar’ dell’Oman Technology Fund per l’acquisto di pesce da remoto per il commercio all’ingrosso di prodotti ittici; inoltre, il programma ‘Bahar Plus‘ consentirà la vendita al dettaglio in modo da aiutare tutti a ‘rimanere a casa’.

Anna Parmegiani, Chiara Riccardi, Dinella Vella

In Russia Maria Vladimirovna Zakharova, Direttrice del Dipartimento Informazione e Stampa del Ministero degli Affari Esteri, ha espresso il suo pensiero riguardo il rimpatrio dei cittadini russi che si trovano all’estero. Ella ha affermato che in questo momento la maggior parte dei russi che si trovano in Tailandia, India e Indonesia hanno presentato richiesta di rimpatrio. “Ci sono comunque altri paesi in cui si trovano gruppi da diverse centinaia a migliaia di persone che vorrebbero rientrare in Russia ad ogni costo” queste sono le sue dichiarazioni per il canale televisivo “Star”.

La Direttrice ha parlato anche delle difficoltà di uffici e ambasciate connesse alla gestione del lockdown nel Paese, delle misure d’emergenza e denuncia che non vi è una collaborazione compatta da parte dei cittadini. Il Governo ha stabilito che i cittadini russi rimasti bloccati all’estero non aventi possibilità di rimpatrio riceveranno assistenza economica e già il 9 aprile Maria Zakharova aveva dichiarato che circa 4 mila russi stessero beneficiando degli aiuti predisposti.

Per quanto riguarda l’estero, il Cremlino ha apprezzato il fatto che il Presidente Trump in una dichiarazione abbia affermato che gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare la Russia inviando apparecchi di ventilazione meccanica. Il portavoce del presidente Putin Dmitry Peskov ha espresso la sua gratitudine dichiarando: “Questa è un’affermazione molto gentile e positiva da parte sua e, di fatto, di questa sua volontà Trump aveva già parlato con Putin in un recente colloquio telefonico”.

Per ciò che concerne la religione, la Russia ortodossa si prepara a vivere le festività pasquali nel rispetto dei divieti volti a fronteggiare l’epidemia di COVID-19.

A tale proposito la rete televisiva ufficiale della Chiesa Ortodossa Spas ha organizzato una fitta programmazione per la Settimana Santa.

I servizi mattutini e serali saranno trasmessi sul canale a partire da Giovedì Santo.

Il 18 aprile, Sabato Santo, alla fine della Divina Liturgia, inizierà l’annuale maratona televisiva durante la quale interverranno i rappresentanti religiosi collegati da varie regioni del mondo ortodosso. Alle 23.30 inizierà la trasmissione in diretta dalla Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca del festoso servizio pasquale.

La domenica della Resurrezione, il 19 aprile, Spas trasmetterà il ciclo di documentari “Mondo Ortodosso” un progetto in 12 episodi girato in molti paesi ed in diversi continenti che racconta di persone ortodosse unite da una fede comune, nonché di santuari e meraviglie delle chiese ortodosse.

Boris Korchevnikov, direttore generale di Spas TV Channel, ha osservato: “La situazione attuale influirà sulla trasmissione, ma in minima parte – la quarantena non ci permetterà di realizzare un evento televisivo della stessa scala di quelli precedenti, ma non sarà in grado di sminuire l’importanza della Pasqua – ed eccolo qui, anche con trucchi televisivi e contenuti “in lontananza” il tutto verrà trasmesso comunque.”

Clarissa Giacomini, Angela Doria

75 GIORNI DOPO.

Dopo più di due mesi di lockdown totale, in Cina vengono riaperte gradualmente le attività commerciali, i trasporti e le università. Soprattutto, a Wuhan, famigerato focolaio dell’epidemia, la vita quotidiana delle persone e dei lavoratori, sembra sempre più normalizzata, con eccezione di alcune attività commerciali che faticano a riacquistare quella dinamicità di prima.

A Pechino, proprio nella data di ieri, Sina news ci ha riportato il caso di uno studente di nazionalità cinese proveniente da Miami, il quale dopo il suo ritorno nella madrepatria prima del blocco totale dei voli internazionali, ha accusato sintomi sospetti come: tosse grassa, rinite (una grave infiammazione della mucosa nasale) e altri sintomi che fanno pensare al peggio. Non a caso, dopo un tampone effettuato sullo studente, senza ombra di dubbio, il test ha confermato la sua positività al covid-19. “Poiché si tratta di un virus completamente nuovo, non sappiamo in realtà quali sono le cause effettive. Ci sono molti che hanno sintomi pregressi e che spesso li nascondono, o magari altri che non si accorgono in tempo e presentano già uno stadio avanzato, e risulta troppo tardi per intervenire”, queste sono le parole pronunciate da Pang Xinghuo, vicedirettore del centro prevenzione delle malattie della città di Pechino. Concludendo il suo discorso, lei stessa ha affermato: “Se non riusciamo a capire chi siano gli asintomatici e se non ci accorgiamo in tempo di chi presenta sintomi sospetti, il virus sarà una sfida sempre più difficile da affrontare”.

In vista di questa enorme sfida, che non solo la Cina, ma il mondo intero è chiamato ad affrontare, la possibilità della creazione di un vaccino sembra essere confermata.

In base alle notizie di 新闻联播节目 e di Sina news, la Cina ha avviato la sperimentazione per il vaccino, raccogliendo più di 200 persone volontarie. “È un passo molto importante rispetto al primo “gradino” che abbiamo dovuto affrontare” afferma Chen Wei, membro della commissione scientifica militare. La stessa afferma che il vaccino servirà soprattutto a proteggere soprattutto chi è al di sopra della soglia dei 60 anni d’età.

Per assicurarsi la riuscita del vaccino, lo stesso centro ha avviato diverse sperimentazioni volte a migliorare la qualità delle cure, ovvero le sostanze presenti al suo interno. Chen Wei ha affermato che utilizzeranno una parte modificata dell’adenovirus come vettore, in maniera tale da formare il gene S. Quest’ultimo potrebbe potenziare ulteriormente il sistema immunitario in modo tale da rendere più facilmente isolabile il virus al momento della cura. 

风雨同舟、守望相助, 共担风雨、共克时艰: “In questa tempesta siamo tutti nella stessa barca, solo aiutandoci reciprocamente, possiamo superare ogni difficoltà” è questo il motto dell’ASEAN. Il premier Li Keqiang, ha affermato: “nessun paese è solo, e soprattutto nessuno dovrebbe agire singolarmente”. E ancor più importante: “con la nostra cooperazione economica, riusciremo sicuramente a mandare un segnale al mondo intero, di come la Cina e i paesi asiatici riusciranno a conquistare la vittoria finale sull’epidemia”.

Fabrizio Ubbriaco

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

http://opais.sapo.mz/covid19-mais-um-caso-positivo-em-mocambique

https://www.cmjornal.pt/insolitos/detalhe/mocambique-anuncia-primeiro-caso-recuperado-de-coronavirus?ref=Pesquisa_Destaques

https://www.portaldogoverno.gov.mz/por/Imprensa/Noticias/COVID-19-Mocambique-reforca-medidas-de-vigilancia-contra-eventual-surto-de-coronavirus

http://opais.sapo.mz/covid19-cornelder-aposta-na-producao-local-de-mascaras

Per la lingua INGLESE

9News. (2020). “COVID-19 vaccine testing to begin in Australia in coming weeks”

Duffy, C. (2020). “Coronavirus schools debate continues, as Morrison says education ‘hangs in the balance'”. ABCNews.

Probyn, A. (2020). “Coronavirus lockdowns could end in months if Australians are willing to have their movements monitored”. ABCNews.

Rennie, L. (2020). “First Australian jailed for breaking coronavirus quarantine”. 9News.

Smith Lathouris, O. (2020). “WA announces new drug trial to stop health care workers becoming infected with COVID-19”. 9News.

BBC News. (29/02/2020).“First case of coronavirus in Republic of Ireland”.BBC, news, Europe.  https://www.bbc.com/news/world-europe-51693160

IrishCentral Staff. (13/04/2020).“Coronavirus live updates: total number of cases on island of Ireland nears 15k”. IrishCentral.  https://www.irishcentral.com/news/coronavirus-ireland-updates

Barr, S. (15/04/2020)  “You clap for me now: video highlights role of black and minority ethnic key workers during coronavirus pandemic”. Independent.co.uk

Chase, S., Carbert, M. and York, G. (2020). “Canada ‘disappointed’ in U.S. move to freeze funding for World Health Organization”. The Globe and Mail.

Staff and Wires. (2020). “The latest on the coronavirus: Trump looks to ease restrictions at Canada-U.S. border; B.C. looking at gradually reopening province”. The Globe and Mail.

Dickson, J. (2020). “Theresa Tam says reason for ‘cautious optimism’ as epidemic growth rate slows”. The Globe and Mail.

TheWhiteHouse. (2020).“President Donald J. Trump Is Demanding Accountability From the World Health Organization”, whitehouse.gov https://www.whitehouse.gov/briefings-statements/president-donald-j-trump-demanding-accountability-world-health-organization/

Marris, S. (2020). “Coronavirus: Bill Gates condemns Donald Trump for stopping US payments to World Health Organisation”, Sky News https://news.sky.com/story/coronavirus-bill-gates-condemns-donald-trump-for-stopping-us-payments-to-world-health-organisation-11973393

Brown, G. S. (2020). “3rd graders create ‘Lockdown News’ to keep up during isolation”. ABC News https://abcnews.go.com/GMA/Family/3rd-graders-create-lockdown-news-isolation/story?id=70139825

Per la lingua SPAGNOLA

https://www.elmundo.es/espana/2020/04/15/5e96d533fc6c83e0728b4645.html

https://elpais.com/sociedad/2020/04/09/actualidad/1586437657_937910.html

https://www.clarin.com/politica/coronavirus-argentina-gines-gonzalez-garcia-expone-senado-videoconferencia_0_pqhn50IaY.html

Per la lingua FRANCESE

https://www.francetvinfo.fr/sante/maladie/coronavirus/la-cathedrale-nous-manque-les-guides-benevoles-de-notre-dame-font-vivre-le-monument-en-video-sur-internet_3914879.html

https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/04/13/nous-tiendrons-l-integralite-du-discours-d-emmanuel-macron_6036480_823448.html

https://www.dhnet.be/actu/belgique/confinement-prolonge-port-du-masque-deroulement-de-l-ete-le-conseil-national-de-securite-discute-actuellement-des-nouvelles-mesures-pour-la-belgique-5e971b5f7b50a63c37b4cc81

https://www.dhnet.be/actu/belgique/coronavirus-les-examens-annules-dans-le-primaire-et-le-secondaire-5e9736d59978e27ca7fe0fcf

https://www.dhnet.be/actu/belgique/coronavirus-les-epreuves-de-l-examen-d-entree-en-medecine-reportees-5e8cc1347b50a6162b0f5cd6

https://www.rtbf.be/info/societe/detail_rouvrir-les-ecoles-en-france-et-transformer-les-enfants-en-vecteurs-de-transmission-du-coronavirus?id=10482003

https://www.24heures.ch/suisse/pense-pic-epidemie-depasse/story/19034746

https://www.letemps.ch/suisse/parlement-prepare-sortie-crise-droit-durgence

https://www.lematin.ch/suisse/verts-tournant-ecologique-crise/story/10785571

https://www.letemps.ch/suisse/covid19-chamboule-vie-personnes-handicapees

https://www.tdg.ch/suisse/chaine-bonheur-lance-journee-solidaire/story/10163406

https://www.24heures.ch/vaud-regions/epfl-examens-aout-exclusion-man/story/12326103

https://www.cnews.fr/videos/france/2020-04-10/coronavirus-vers-une-ruee-sur-la-chloroquine-945572

https://www.france24.com/fr/20200401-coronavirus-l-afrique-subsaharienne-se-rue-sur-la-chloroquine

https://www.journaldemontreal.com/2020/04/15/covid-19-diane-francoeur-va-etre-la-demain-matin

Per la lingua TEDESCA

https://www.tagesschau.de/multimedia/sendung/ts-36631.html

https://www.zdf.de/nachrichten/panorama/coronavirus-zoo-zootiere-notschlachtungen-100.html

https://oesterreich.orf.at/

Per la lingua ARABA

https://al-sharq.com/article/14/04/2020/%D9%84%D9%88%D9%84%D9%88%D8%A9-%D8%A7%D9%84%D8%AE%D8%A7%D8%B7%D8%B1-%D8%AA%D8%B7%D8%A8%D9%8A%D9%82-%D8%A7%D8%AD%D8%AA%D8%B1%D8%A7%D8%B2-%D9%8A%D8%AD%D8%AA%D8%B1%D9%85-%D8%A7%D9%84%D8%AE%D8%B5%D9%88%D8%B5%D9%8A%D8%A9-%D9%88%D9%87%D9%83%D8%B0%D8%A7-%D8%B3%D9%8A%D9%86%D8%A8%D9%87%D9%83-%D8%A5%D8%B0%D8%A7-%D8%AE%D8%A7%D9%84%D8%B7%D8%AA-%D8%B4%D8%AE%D8%B5%D8%A7-%D9%85%D8%B5%D8%A7%D8%A8%D8%A7-%D8%A8%D9%83%D9%88%D8%B1%D9%88%D9%86%D8%A7

https://www.shabiba.com/article/243785/%D8%A5%D9%82%D8%AA%D8%B5%D8%A7%D8%AF/%D9%85%D8%A4%D8%B3%D8%B3%D8%A9-%D8%AF%D9%88%D9%84%D9%8A%D8%A9-%D8%AA%D8%AA%D9%88%D9%82%D8%B9-%D9%81%D8%B1%D8%B5%D8%A7-%D9%88%D8%A7%D8%B9%D8%AF%D8%A9-%D9%84%D9%86%D9%85%D9%88-%D9%82%D8%B7%D8%A7%D8%B9-%D8%A7%D9%84%D8%AA%D9%83%D9%86%D9%88%D9%84%D9%88%D8%AC%D9%8A%D8%A7-%D9%81%D9%8A-%D8%A7%D9%84%D8%B3%D9%84%D8%B7%D9%86%D8%A9

Per la lingua RUSSA

http://www.patriarchia.ru/db/text/5622686.html

https://ria.ru/20200409/1569821663.html

https://russian.rt.com/russia/news/738017-peskov-tramp-ivl

https://russian.rt.com/russia/news/737990-zaharova-rossiyane-vozvraschenie

Per la lingua CINESE

Paper.people.com.cn/rmrb/html/2020-04/15/nw.D11000renmrb_20200415_5-01.htm

YouTube.com/watch?v=kE4oV1FTTuo&t=1175s

Bjnews.com.cn/news/2020/03/28/710176.html

News.sina.cn/gn/2020-04-15/detail-iircuyvh7944367.d.html?vt=4

#PEOPLEOFUNINT

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Il mio rapporto con le lingue nasce da quando sono piccola, come per tutti, dall’esigenza di comunicare con gli altri. Ho avuto la fortuna di viaggiare molto, di visitare tanti paesi e stare a contatto con molte culture e lingue diverse. Di esse, la prima lingua con cui sono entrata in contatto e che ho appreso, è stata l’italiano. Non ricordo il rapporto iniziale che avevo con essa, ma questo man mano ha iniziato a deteriorarsi sempre di più.

Da bambina ho visitato spesso la Spagna con i miei familiari; ero circondata da una lingua per me straniera, che non capivo assolutamente. Durante il corso degli anni ho imparato a conoscerla meglio e a comprenderla, ma non tanto attraverso lo studio, quanto grazie alla frequentazione della cultura spagnola. Da piccola ero una bambina molto socievole, in quanto riuscivo anche a fare amicizia e a comunicare con bambini non madrelingua italiani. Ho questo ricordo di me che giocavo con una bambina inglese quando avevo solo sette anni. Non avevo ancora la capacità di parlare e comprendere la lingua; ma nonostante ciò riuscivo a capire e a comunicare senza grossi problemi. Ricordo anche che i miei genitori ne rimasero sorpresi, poiché loro non riuscivano a fare lo stesso con i genitori della bambina.

Sono andata in Spagna, con i miei parenti, per circa sei anni e lì abbiamo conosciuto una famiglia che ogni anno tornavamo a trovare. La famiglia era composta da persone solari e simpatiche, riuscivamo a comunicare poiché loro parlavano un po’ di italiano e mio nonno con mia zia parlavano in spagnolo. Avevano una figlia di un anno più piccola di me; quando giocavo con lei e con i miei cugini italiani dovevo fare da intermediario, in quanto loro non riuscivano a capirla anche se avevamo passato lo stesso periodo di tempo in Spagna. Dopo alcuni sfortunati eventi, abbiamo smesso di andare in Spagna e siamo rimasti in Italia.

Tra le elementari e il liceo, ho iniziato a vedere video su internet di ragazzi americani e inglesi. Inizialmente non riuscivo a comprendere nulla; ma pian piano, durante gli anni e con l’aiuto dello studio della lingua, ho iniziato a capire l’inglese. Devo ammettere, però, che il mio scopo principale non era quello di imparare la lingua inglese, ma era quello di riuscire a capirla quanto bastava per svagarmi.

 Nell’ambiente familiare sono stata circondata da persone che parlavano diversi dialetti del Lazio. I miei nonni materni e paterni, quando parlavano in dialetto, non riuscivano a capirsi tra di loro poiché vivevano in due paesi distanti, anche se pur sempre della stessa regione. Ma non erano gli unici a non capirsi: anche io non riuscivo a capire loro. Ho dovuto imparare con il tempo a comprenderli, anche chiedendo loro i significati delle varie parole.

Alle medie, nonostante la mia esperienza in Spagna, ho scelto di studiare francese poiché avevo timore della grammatica spagnola e non volevo rovinarmi i bei ricordi che avevo con quella lingua. Il francese è una lingua elegante e sinuosa che ho iniziato ad apprezzare con il tempo anche grazie all’insegnante madrelingua che ci ha trasportato in una realtà linguistica diversa dalla nostra. Terminate le medie non ho più avuto modo e desiderio di conoscere tale lingua.

Al liceo non ho intrapreso un percorso linguistico, ma scientifico, il quale mi ha comunque fatto avvicinare ancora di più alle lingue, specialmente all’inglese.  Durante l’estate del primo anno sono partita per due settimane a Londra per un viaggio studio. Devo ammettere che non sono stata molto in contatto con la lingua del luogo dato che ero circondata da italiani, ed infatti non ho appreso molto. Sono ripartita, sempre in viaggio studio, durante l’estate del terzo anno. Sono stata per due settimane in un college a Dublino. Questa esperienza mi ha aiutato con l’inglese. Ho amato la città e le persone del posto, ho parlato molto in inglese con loro e mi sono immersa nella cultura irlandese. Inoltre, nel corso dei cinque anni scolastici sono venuta a contatto con tre diverse persone provenienti rispettivamente da Turchia, Grecia e Georgia. Ci hanno parlato in inglese, spiegandoci il loro rapporto con la lingua e raccontandoci dei loro paesi di provenienza. Una cosa che mi è rimasta in mente ancora oggi è la frase di un ragazzo che disse: “Inizi a comprendere bene una lingua e a farla tua quando riesci a sognare in quella determinata lingua”. Durante l’ultimo anno di liceo, attraverso vari programmi su internet, sono venuta a contatto con il norvegese, una lingua che fin da subito mi ha affascinato. Ho iniziato a studiarla da autodidatta ma in seguito ho dovuto lasciarla per motivi scolastici.

Dopo il liceo ho intrapreso un percorso sbagliato e, dopo aver capito che non faceva per me, ho deciso di abbandonarlo e ho iniziato a studiare da autodidatta il coreano prima di intraprendere questo nuovo percorso all’UNINT. Grazie al coreano, al quale mi sono avvicinata attraverso la musica e vari telefilm, ho conosciuto una cultura diversa e lontana anni luce dalla mia. Grazie alla musica coreana ho conosciuto molte persone da varie parti del mondo con cui ancora oggi sono in contatto; specialmente ho conosciuto due ragazzi coreani, uno dei quali è venuto questa estate a Roma. Ci siamo incontrati e abbiamo parlato per tutto il tempo in inglese, poiché era una lingua che ci accomunava. Mi ha spiegato molte cose sulla sua cultura e ho notato le differenze con quella europea, ma al tempo stesso, ora che studio cinese, noto molte similitudini con la cultura cinese.

In questo viaggio in cui ho descritto brevemente il mio rapporto con le lingue voglio affrontare come ultima lingua l’italiano, poiché è una lingua che tutti noi riteniamo importante e fa parte della nostra quotidianità. Io ho avuto e ho tutt’ora un brutto rapporto con l’italiano. Ancora oggi porto con me questo peso, dal momento che la ritengo una lingua difficile che raramente tendo a parlare correttamente. Al liceo sono riuscita ad apprezzare e a comprendere la grammatica e la letteratura italiana grazie ai miei professori; ma la base impartitami dagli insegnanti primari mi ha lasciato con il peso che mi porto dietro. Eppure, la difficoltà ad imparare correttamente tale lingua non mi ha portato a ritenere lo studio di essa inutile, anzi ritengo, come riteneva Antonio Muratori, che non bisogna essere ignoranti della propria lingua natìa.

In conclusione, ritengo che il mio rapporto con le lingue, è assolutamente da ritenersi positivo; sono avida di sapere e conoscere culture lontane dalla mia e che questo avvenga con diverse modalità, come la musica, i film, i libri e l’insegnamento stesso non può che essere per me una grande opportunità per essere in ogni momento “qui” ma allo stesso tempo “in ogni dove”.

Valentina Conti

#GUESS WHO? CLEOPATRA

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Fu l’ultima sovrana d’Egitto, nonché l’ultima esponente della dinastia di origine macedone, i Tolomei, che aveva governato per lungo tempo su una delle più ricche e importanti capitali del mondo antico, Alessandria. Stiamo parlando di Cleopatra, figura dotata di genio politico e notevoli doti diplomatiche, grazie alle quali riuscì a mantenere una posizione dominante a corte.

Sapevate che…?

Era una donna estremamente colta e curiosa: la sua educazione, curata da Filostrato, fu particolarmente vasta e comprendeva varie discipline fra le quali retorica, filosofia, astronomia, aritmetica e medicina. Secondo lo storico greco Plutarco, cui dobbiamo il merito di averne tracciato il ritratto più fedele, conosceva non meno di otto lingue, fra cui il copto, il greco (sua lingua madre) e l’egizio, che volle imparare contrariamente a quanto fatto dalla sua famiglia.

È stata sempre descritta come una donna dotata di rara bellezza, che le permise di conquistare Giulio Cesare e Marco Antonio. Studi recenti, tuttavia, sembrano essere concordi sul fatto che il suo fascino risiedesse in realtà sulla sua intelligenza e simpatia piuttosto che bellezza fisica: era infatti piuttosto bassa e aveva un naso aquilino, piuttosto pronunciato. Insomma, l’immagine che ci viene restituita dalle effigi non ritrae quella che oggi sarebbe considerata una donna particolarmente attraente.

Pare, inoltre, che anche le circostanze del suo suicidio siano state romanzate: le fonti principali, Plutarco compreso, raccontano che la regina si uccise facendosi mordere da un aspide, che si fece portare all’interno di una cesta di fichi. Tuttavia, tale specie non è presente nel Nord Africa: sembra pertanto più plausibile la versione sostenuta da studi recenti, secondo la quale la sovrana sarebbe invece ricorsa a una miscela di veleni.

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

 “L’errore più grande che si può fare in situazioni come questa è dare informazioni sbagliate, soprattutto quando si devono chiedere sacrifici” ha affermato l’ex Presidente americano Barack Obama aggiungendo “Dite la verità. Parlate chiaramente. Parlate con empatia”.

Queste parole sottolineano l’importanza della comunicazione e soprattutto mettono in luce gli enormi rischi legati all’attività di disinformazione, più che mai frequente e cruciale, in momenti di smarrimento come quello che stiamo attraversando.

Il suo messaggio incoraggia ancora di più il nostro lavoro e alimenta il nostro profondo desiderio di raccontare in maniera corretta e consapevole questa situazione mondiale che tutti accomuna.

Sara Nardi

In Portogallo sono più di 2 milioni gli studenti portoghesi che dal 16 marzo hanno dovuto abbandonare i banchi di scuola ed hanno iniziato a seguire da casa le lezioni online. Gli studenti di ogni ordine e grado stanno affrontando un periodo difficile a causa del Covid-19 ed è proprio per questo che l’Osservatorio sulle politiche della IeFP (Istruzione e Formazione Professionale), con il sostegno dell’Università di Coimbra, sta analizzando l’impatto psicologico che il confinamento sociale sta avendo su di loro.

La coordinatrice dello studio Ana Benavente afferma che “la scuola ha un valore straordinario dal punto di vista della socializzazione. Anche se ai ragazzi non piace andare a scuola, essi apprezzano lo stare insieme ai compagni”.

A tal proposito, dallo studio emerge che quasi i due terzi degli studenti portoghesi (64,7%) non vede l’ora di tornare a scuola.

Quindi anche in Portogallo il Governo si è subito adoperato per rendere possibile la didattica a distanza, ma questa ha marcato, ancor di più, la disuguaglianza sociale tra gli studenti.

I dirigenti scolastici ed i professori hanno da subito fatto presente che circa il 5% delle famiglie con figli fino ai 15 anni non ha una connessione ad internet (dati dell’Istituto Nazionale di Statistica 2019) ed 1 studente su 5 non ha un computer a casa (studio di marzo 2020).

Come dichiara il Ministro dell’istruzione la priorità in questo momento è “garantire a tutti gli alunni una continuità didattica”.

Per questo motivo il Governo ha stretto un accordo con l’RTP (Radio e Televisione del Portogallo) per trasmettere contenuti educativi sulle reti nazionali per tutti gli studenti della scuola dell’obbligo.

Questa modalità non è nuova al Portogallo che, con la “Telescola”, aveva già adottato questa soluzione dal 1965 al 1987, con lezioni che andavano in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 19.00. 

La “Telescola” fu un’iniziativa che permise a migliaia di studenti portoghesi di avere accesso all’educazione e soprattutto di portare a termine il percorso di studi iniziato e da molti interrotto al 4° anno poiché, le zone più interne del Paese, erano del tutto scollegate ed isolate. È proprio da questo tipo di insegnamento che il Ministero dell’istruzione ha preso spunto per concludere questo insolito anno scolastico creando un supporto complementare alle lezioni a distanza che sono attive già da quasi un mese.

Dal 20 Aprile la RTP trasmetterà programmi educativi dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.50. Le lezioni saranno suddivise in 4 annualità miste (1° e 2° anno, 3° e 4° anno, 5° e 6° anno, 7° e 8° anno) più una sola per il 9° anno. Ognuna di queste avrà programmi specifici da seguire con una durata di soli 30 minuti per mantenere alta l’attenzione degli alunni.

Vi saranno lezioni di ogni materia, dall’ora di lettura per le prime classi alla lezione di chimica e fisica per i più grandi.

Il programma delle lezioni sarà online e consultabile sul sito www.rtp.pt/estudoemcasa.

M. Clotilde Benvenuti

In Australia le cerimonie religiose per la Pasqua sono state trasmesse online tramite iniziativa personale dei parroci e dalla chiesa di St Mary a Sydney in TV. Nel frattempo, sono stati accolti voli di ritorno per gli australiani bloccati all’estero, serviti dalla compagnia di bandiera Qantas. La scorsa settimana infatti sono partiti voli da Argentina, Perù, Sud Africa, Nepal, Cambogia e India, ogni passeggero si è autofinanziato. La prima ministra per gli affari esteri Marise Payne ha affermato che continueranno i lavori per rimpatriare gli australiani in modo sicuro; è stato stimato che durante la pandemia siano tornati più di 200.000 cittadini. Mentre l’andamento dei casi rimane stabile a quota più 6300, gli operatori sanitari hanno indirizzato una lettera alle autorità, preoccupati per la scarsa distribuzione dei dispositivi di protezione individuale negli ospedali, dove hanno dovuto improvvisare mascherine e camici di fortuna. Il personale sanitario rappresenta il 12% di infetti e dato il numero di casi in aumento al suo interno, gli operatori sanitari temono di diventare i principali untori.

Il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson, ha ringraziato dottori e infermieri del sistema sanitario nazionale, dopo essere stato dimesso dall’ospedale St. Thomas di Londra la domenica di Pasqua: “gli devo la vita” si legge nel The Guardian. Quando, il primo ministro ha iniziato la sua convalescenza a Backinghamshire, la Regina Elisabetta II ha trasmesso un altro messaggio alla nazione via radio: “Il coronavirus non ci batterà” e così facendo ha cercato di risollevare la nazione e colmare il momentaneo vuoto di potere a Downing Street. Nel frattempo, il numero dei decessi ha superato i 10.000: “non bisogna dimenticare che questo poteva essere evitato” ha scritto Nesrine Malik nel The Guardian. Infatti, si è prodotto un tragico scenario dovuto all’impossibilità di prevedere la velocità di diffusione del virus, nel quale “il Regno Unito non solo ha visto con i propri occhi l’esperienza dell’Italia prima che il virus colpisse le proprie coste, ma ha anche ricevuto espliciti avvertimenti dagli italiani riguardo agli errori da evitare” ha continuato il giornalista. Il Regno Unito potrebbe essere di fatto il paese più colpito in Europa, secondo quanto ha affermato David Shukman, uno dei maggiori esperti scientifici del governo.

Negli Stati Uniti, il distanziamento sociale sta dando i primi frutti, ma la voglia di tornare a lavoro è direttamente proporzionale al numero dei contagi. Trump aveva promesso che dopo Pasqua, ci sarebbe stato un punto di svolta, tuttavia ora non può ignorare le raccomandazioni degli esperti, poiché sarebbe da irresponsabili. Infatti, Anthony Fauci, esperto di malattie infettive, ha sottolineato che riaprire ora sarebbe sbagliato e aggiunge che un contenimento tempestivo avrebbe salvato molte vite. Tali affermazioni hanno scatenato la risposta del presidente, che in un tweet ha intimato di voler licenziare il signor Fauci. In Massachusetts è stato identificato il primo super diffusore: un team di medici dell’azienda farmaceutica Biogen è infatti risultato positivo al virus dopo un incontro annuale. Intanto, l’epidemia ha continuato a mietere vittime: negli scorsi giorni, sono morti a 78 anni Stanley Chera, amico di Trump e a 48 anni Anthony Carusi, uno dei fotografi sportivi più adorati.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

“…serás un héroe de los que hoy hacen falta, serás un héroe para mi” (trad. “sarai un eroe di cui oggi si ha bisogno, sarai un eroe per me) così cantano i figli del personale medico-sanitario dell’Ospedale Reina Sofia di Cordoba, i quali hanno aderito all’iniziativa partita lo scorso 21 marzo dallo stesso ospedale e hanno interpretato la canzone Los héroes llevan bata (trad. “Gli eroi indossano il camice”) per dare sostegno e forza a tutto il paese, visto che risulta essere tra i più colpiti al mondo dal Covid-19.

Come riportato dal sito del Ministerio de Sanidad spagnolo, sono esattamente 166.019 i casi confermati nel paese: una situazione senza dubbio delicata, ma che non ha impedito al Presidente del Governo Pedro Sánchez di riaprire, ignorando il parere degli esperti in materia sanitaria, alcune attività non essenziali chiuse dallo scorso 30 marzo, come alcuni lavori nel settore edile e gli uffici legali.

Questa decisione è accompagnata dal rinforzo delle misure di prevenzione: il Governo sta, difatti, procedendo alla somministrazione di mascherine per tutti coloro che riprenderanno a lavorare, senza, però, tener conto che il 95% delle imprese coinvolte in questa riapertura hanno attestato di non avere le misure cautelative imposte dal Governo stesso.

Per la popolazione, il confinamento obbligatorio durante la Settimana di Pasqua ha portato a un totale di 10.245 multe e più di 100 arresti in tutta la Spagna solo nelle ultime 24 ore: alcuni hanno optato per un barbecue per strada, altri per un bagno in mare, altri ancora per stare semplicemente in compagnia nella piazza del paese.

Spostandoci in America Latina, la paura e l’incertezza si fanno strada nei meandri degli ospedali e degli organi di Stato: oltre alla grande battaglia per l’elevato bisogno di mascherine, camici, respiratori e macchinari per la ventilazione dei polmoni, il Governo peruviano innalza un grido di protesta contro lo sciacallaggio e il furto di molti aiuti provenienti dalla Cina.

Il ministro della salute del Perù, Victor Zamora, afferma che, vista la grande domanda di materiale sanitario proveniente dai paesi europei, è logico che la loro richiesta finisca alla fine della coda; ciò non toglie che, comunque, si debba trattare la situazione latinoamericana, come meno importante a livello mondiale.

Infine, riportiamo quanto affermato da Daniel Titelman, presidente della División de Desarrollo Económico de la Comisión Económica para América Latina y el Caribe (Cepal), secondo il quale esiste uno spiraglio di speranza economica: vista la grande crisi vissuta, le imprese dovranno pianificare nuovi modelli di sviluppo nei quali il ruolo del settore pubblico dovrà essere maggiore a quello degli ultimi 30/40 anni. La pandemia ci ha, difatti, segnalato la mancanza di prevenzione sociale alla quale si può rimediare attraverso modelli di globalizzazione.

Ilaria Violi 

In Svizzera la Pasqua è stata insolita, contraddistinta da raccolte virtuali di uova su Minecraft, trasmissioni in eurovisione della messa pasquale e messaggi vocali con letture di salmi inviati dalle parrocchie. Il fotografo Jean-Paul Guinnard ha ritratto strade e città deserte, mentre i custodi dello zoo di Basilea hanno dovuto inventare nuovi giochi per intrattenere gli animali. Nel Ticino, il cantone più contagiato, la polizia ha istituito posti di blocco per evitare ingressi immotivati; intanto a Berna è partito un progetto di test per coronavirus drive in, ma nei cantoni romandi c’è scetticismo perché questo test implicherebbe poca accuratezza.

In Belgio, il Covid-19 ha colpito duramente l’economia delle famose chocolateries che, pur organizzando un sistema di e-commerce, hanno subito perdite senza precedenti nel periodo pasquale. In queste giornate sono state organizzate diverse iniziative radiofoniche e televisive come RadioHitalia, rivolta alla comunità cristiana italo-belga, ha dato la possibilità di seguire le funzioni religiose a distanza; anche il canale RTL ha trasmesso in diretta tv una panoramica di Bruxelles grazie a un elicottero che, pur nel rispetto delle misure preventive, ha consentito un evento di umanità “virtuale”. In molte città del mondo la sospensione delle attività dell’uomo ha permesso alla natura di riprendersi i propri spazi.

La stampa in Francia ha stemperato il clima di crisi nazionale e mondiale riportando molti cambiamenti ambientali positivi e avvistamenti di animali in diverse città nel mondo: a Venezia i battelli, fermi e attraccati ai moli, hanno permesso all’acqua di ritrovare il suo colore trasparente di un tempo, tuttavia la notizia della presenza di delfini nei canali si è rivelata dubbia. Non si può definire dubbia invece la presenza del puma che si è avventurato per le strade di Santiago del Cile, della volpe nei quartieri di Londra e dei pavoni alla scoperta di Madrid.

Quanto all’Africa non esita a tendere la mano all’Italia. Una missione tunisina, composta da sette medici e infermieri, è infatti atterrata lo scorso 11 aprile a Milano. L’equipe è composta da professionisti di un corpo medico militare, specializzati in rianimazione, anestesia e sicurezza biologica. L’iniziativa è nata a seguito di una conversazione telefonica svoltasi il 23 Marzo, tra il Presidente Mattarella e il suo omologo tunisino Kais Saied. Gli specialisti africani presteranno il loro servizio per almeno 15 giorni nella regione Lombardia, che in Italia sta pagando, il prezzo più alto di questa pandemia.

In Canada, il Québec si prepara già al “nuovo mondo”, che seguirà la pandemia, per rilanciare e sostenere l’economia canadese e mondiale. Le proposte procedono verso investimenti nel campo dell’innovazione tecnologica e della previsione di impatti economici; tuttavia la crisi economica avanza e il dibattito sulle tecniche da attuare è ancora aperto.

Emanuela Batir, Carolina Benucci, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Giulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Eleonora Valente, Elen’Alba Vitiello

Nei giorni scorsi, Angela Merkel nel corso di un forum economico a Berlino ha affermato che: “anche se il nuovo Covid-19 si diffonderà ulteriormente in Germania, ciò non significa in alcun modo che tutto quello che stiamo facendo in ogni Paese sulla Terra, anche in Germania, per spezzare le catene d’infezione con misure di quarantena sia invano”, ribadendo che le misure servono a conquistare “tempo prezioso”.

In questo difficile quadro di lotta contro il virus, ci sono alcuni segnali che possono far sperare in un’evoluzione positiva della situazione.

L’Accademia Nazionale delle Scienze, si è espressa sulla situazione tramite un comunicato nel quale è stato suggerita la riapertura delle scuole il più presto possibile, adottando tutte le opportune misure di prevenzione volte a contenere una nuova espansione del contagio (obbligo di mascherine, distanze interpersonali, ecc.).

Questa presa di posizione è basata sulle aspettative di stabilizzazione del virus su livelli più bassi così da permettere una graduale ripresa della quotidianità.

La stessa Merkel ha definito questo studio molto importante per gli sviluppi futuri della gestione della pandemia.

Le ultime notizie che arrivano dai Länder forniscono elementi confortanti in un contesto che si mantiene comunque critico: come riportato da fonti ufficiali tedesche, per la prima volta dall’inizio dell’emergenza, in Germania ci sono più persone guarite che persone ancora affette da Covid-19.

Nel frattempo, il Robert Koch Institut (RKI), ha lanciato l’app “Corona Data Donation” per monitorare i contagi attraverso smartwatch e braccialetti fitness.

L’app raccoglie le informazioni utili a stabilire dove e quanto velocemente si diffonde il Covid-19 in Germania.

Il Prof. Lothar H. Wieler, direttore del RKI, ha sottolineato che: “L’app permetterà di registrare il battito cardiaco a riposo e durante l’attività motoria e in alcuni casi anche la temperatura corporea. L’uso è su base volontaria e l’anonimato viene protetto, difatti non verrà utilizzata per tracciare gli individui ma aiuterà ad identificare meglio gli hotspot dell’infezione e ad ottenere un quadro più accurato dell’efficacia delle misure per combattere il Covid-19.”

In questo contesto, il presidente del Parlamento tedesco Schäuble, sta pensando di intraprendere per la ripresa delle attività fissate per il 20 aprile, delle sedute virtuali. A tale riguardo, ha inviato a tutti i parlamentari una nota per modificare le forme di rappresentanza introdotte dopo l’emergenza Covid-19 che prevedevano una presenza fisica in aula dei parlamentari nel rapporto di 1:4.

La proposta di svolgere sedute virtuali, non ha trovato il pieno sostegno da parte dei rappresentanti di tutte le forze politiche. In molti hanno espresso le loro critiche appellandosi alla costituzione tedesca, dove non è citata la possibilità di riunirsi e dove la presenza fisica svolge un ruolo centrale.

Ivan Denaro

L’Italia continua la lotta contro il Coronavirus. Durante un’intervista ad al-Jazeera, Giuseppe Conte ha spiegato che il suo Governo non aveva previsto una diffusione così capillare e ha avuto solo poche settimane per affrontare l’emergenza. Il Premier ha anche sottolineato che si tratta di un momento cruciale nella storia dell’Unione Europea, per cui si richiede assoluta solidarietà. Un esempio viene dal Qatar che, nella giornata di mercoledì scorso, ha consegnato all’Italia un ospedale da campo, nel quadro della lotta alla pandemia da Covid-19.

Lo stesso Iraq,che non vive una situazione rosea né dal punto di vista politico né da quello economico, beneficia ora della solidarietà di altri paesi: da un lato, gli USA hanno annunciato di voler donare undici dispositivi per sottoporre al test centinaia di cittadini e poter diagnosticare loro il virus; dall’altro, la Cina metterà a servizio dell’Iraq la sua esperienza nella battaglia contro la pandemia. Le autorità irachene, infatti, trasformeranno tre hotel della provincia di Bassora in centri di isolamento per malati di Coronavirus, attrezzati proprio con strumenti cinesi. Su questa linea, il Ministero del Petrolio Iracheno ha chiarito che la Basrah Oil Company collaborerà con aziende cinesi e l’Amministrazione provinciale per fornire alle strutture dispositivi e strumenti avanzati, necessari per le cure. Inoltre, il Ministero dell’Interno ha rafforzato le disposizioni di sicurezza con l’obiettivo di contenere il virus, estendendo il coprifuoco fino a quando non si noterà una concreta diminuzione dei contagi. Il membro della Commissione Economica del Parlamento dell’Iraq, Nada Shaker Jawdat, ha avvertito che ciò potrebbe causare un aumento del tasso di criminalità dovuto alla povertà e una violazione delle stesse disposizioni, a cui si aggiunge il crollo dei prezzi del petrolio e la mancanza di un governo di crisi. La leadership irachena, infatti, è stata ampiamente criticata perché mette in secondo piano anche una pandemia della portata del Covid-19, a differenza di molti altri stati che hanno accantonato temporaneamente vecchie rivalità per fronteggiare una situazione eccezionale. A pagare il prezzo di tutto sono sempre le classi meno abbienti, e in Iraq «chi non è morto di Coronavirus muore di fame». Tra le testimonianze raccolte vi è quella di Amad, commerciante in uno dei quartieri più poveri della capitale, il cui salario era l’equivalente di appena 60 dollari mentre ora, in seguito alla sospensione delle attività, non sa come sostenere la sua famiglia. In questo periodo di stasi, anche la Chiesa ha dovuto adattarsi alla situazione, trasmettendo le celebrazioni principali in streaming. Dopo più di cento anni, la Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme ha chiuso nuovamente le porte per evitare il contagio. Anche se l’atmosfera spezza il cuore dei fedeli,i palestinesi inviano un messaggio di speranza: «nonostante tutta l’energia negativa che ci circonda, dobbiamo cercare un po’ di positività».

Valentina Baldo, Roberta Elia, Maria Antonietta Reale

In Russia la situazione sta lentamente precipitando. Il numero dei contagi sale a 15770 e la popolazione, che da oltre una settimana si trova in stato di quarantena, sta cominciando a trasgredire le leggi dell’autoisolamento, tra questi per la maggior parte giovani, adolescenti e adulti. Il problema acquisisce maggiore rilevanza se si pensa che queste trasgressioni di oggi, potranno influenzare negativamente la situazione futura e il decorso della pandemia. Perché, così come hanno dichiarato gli esperti, se oggi non si riuscirà a fermare propagazione del COVID-19, a novembre potrebbe ripresentarsi una seconda ondata, più dura e che imporrà il ricorso a limitazioni ancor più rigide.

La domanda sorge spontanea: come possono occupare il tempo in maniera proficua i russi in quarantena? Tra le varie opzioni vi è la possibilità di cercare lavoro: a Mosca, proprio per contrastare le terribili conseguenze economiche della pandemia, sono stati creati dei siti web dove è possibile consultare le ultime offerte di lavoro, registrarsi in qualità di disoccupato e ricevere un consulto da parte di specialisti. I siti web messi a disposizione sono due: “Il mio lavoro” e “La mia carriera”.

Sul sito “Il mio lavoro” è possibile presentare domanda di lavoro e avere accesso alla banca dati dei posti vacanti; sono attivi i servizi di assistenza psicologica e aiuto nello sviluppo di start-up. I datori di lavoro, invece, possono presentare liste personali di posti vacanti, dare informazioni sui prossimi licenziamenti e/o trasferimenti dei collaboratori. Vi è anche la possibilità, per quest’ultimi, di presentare limiti di assunzioni di personale giovanile. Oltre a ciò nel sito sono stati creati 180 corsi online volti alla formazione di persone con più di 50 anni, disoccupati e donne in congedo di maternità.

Sul centro d’impiego online “La mia carriera”, invece, sono attivi più di 100 corsi di formazione per lo sviluppo delle soft skills, dove è possibile redigere il proprio curriculum vitae, fare una ricerca fra i posti vacanti, proporsi per colloqui e organizzare il proprio tempo libero. Su questa piattaforma online alla fine di aprile verrà aperta la sezione “Lavoro per i maggiorenni aventi più di 18 anni”. Questa seconda piattaforma, come la prima, offre una serie di servizi dedicati ai datori di lavoro, i quali potranno frequentare delle video lezioni riguardanti, ad esempio, sul come rapportarsi sul posto di lavoro con persone anziane. Ogni datore di lavoro registrato sul portale, avrà diritto ad un ufficio online personale e privato nel quale poter sostenere seminari, condurre dei colloqui e presentare le offerte lavorative delle proprie aziende.

Inoltre, si ricorda che sul sito web mos.ru è possibile redigere vari documenti e ricevere certificati, fissare appuntamenti medici, registrare il proprio animale domestico presso un veterinario, pagare affitti per gli alloggi e multe.

Paola D’Onofrio

L’8 aprile, il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, ha presieduto all’incontro del Politburo di Partito, dove sono stati riportati gli ultimi dati sulla ripresa industriale del paese e le misure anti-Covid adottate dai vari governi locali negli ultimi giorni. Il presidente Xi ha dichiarato: “Bisogna tornare alle nostre abitudini il prima possibile, fornire delle soluzioni efficaci per la ripresa economica del paese, fare del nostro meglio per ristabilizzare tutti i settori danneggiati dall’epidemia e tornare concentrati sui nostri due grandi obiettivi: la lotta alla povertà e la realizzazione della “moderately prosperous society” (programma politico emblematico del mandato di Xi, in carica sin dal 2013).

Come riportato da un articolo del Renmin Ribao (tra i quotidiani più letti su tutto il territorio nazionale), “in momenti di crisi economica globale come questo, il popolo cinese riesce sempre a convertire queste difficoltà in opportunità per sfruttare al massimo l’enorme potenziale industriale del paese”, a dimostrazione del fatto che la Cina è intenzionata ad uscire da questa crisi non solo a testa alta, ma più forte di quanto già lo fosse prima dell’epidemia.

Sullo stesso articolo del Renmin Ribao, si legge: “Il percorso di sviluppo economico della Cina non è mai stato semplice. Ci siamo sempre dovuti imbattere in nuove sfide, che però ci rendevano più forti ogniqualvolta ne uscivamo vincitori”. Tutto ciò grazie alla determinazione e alla forza di un intero popolo che – ricorrendo ad un antico proverbio cinese tradotto letteralmente – “sa affrontare e sconfiggere il nemico anche nei vicoli stretti” ( 狭路相逢勇者胜 ).

Il 10 aprile il presidente Xi, ancora una volta in seduta comune con il Politburo di Partito, ha annunciato che la Cina aumenterà le misure di sicurezza per le industrie, incrementando il controllo nei processi produttivi, al fine di ridurre al minimo i rischi di incidenti sul lavoro. “La sicurezza viene prima di tutto”, afferma Xi, aggiungendo che “lo sviluppo economico dell’intera nazione necessita di adeguate e ulteriori misure di sicurezza e prevenzione, che non devono essere assolutamente considerate come mere formalità burocratiche”.

Intanto, il South China Morning Post (quotidiano con sede a Hong Kong) riporta che diverse “organizzazioni criminali” in Italia hanno cominciato a distribuire alimenti e fornire prestiti a tasso zero ai più bisognosi. Le varie organizzazioni mafiose sono pronte a farsi vive quando le imprese saranno sull’orlo del fallimento, considerato che i fondi europei tardano ad arrivare. Il motivo di questi aiuti? Controllo, potere e consensi politici.

Infine il quotidiano honkonghese riporta le parole di Roberto Saviano in risposta all’ articolo pubblicato il 9 aprile dal Die Welt in cui si legge che “la mafia italiana aspetta solo una nuova pioggia di soldi da Bruxelles”. Saviano risponde affermando che “è esattamente il contrario, meno soldi all’Italia, più potere alle organizzazioni criminali”.

Il quotidiano del popolo Renmin Ribao e il quotidiano internazionale Guoji Ribao  riportano le parole del primo ministro italiano, Giuseppe Conte, che ha affermato, in un’intervista alla BBC che se l’Italia continuasse a riscontrare un rallentamento dei contagi, alcune misure restrittive potrebbero essere allentate già entro la fine di aprile. Conte ha anche avvertito che l’Italia non abbasserà la guardia da un momento all’altro, sottolineando che questo processo non potrà che essere graduale. Ha inoltre risposto a delle domande riguardo il futuro dell’Unione Europea, dichiarando: “Questa è una grande sfida per la storia dell’Europa. È un grande appuntamento con la storia a cui io e gli altri leader europei non possiamo mancare”. E aggiunge: “Se non approfittiamo di rilanciare il progetto europeo, il rischio che l’UE cada a pezzi è reale”. Infine, Conte ha ribadito che l’Unione Europea deve intraprendere misure di coordinamento per aiutare i paesi più colpiti dal virus.

Intanto, viene anche riportata la decisione del Presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, ha indetto la chiusura dello Stretto di Messina, per evitare gli spostamenti durante le vacanze pasquali.

Mattia del Vecchio, Gabriele Bonanni

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

https://www.publico.pt/2020/04/10/sociedade/noticia/aulas-televisao-so-vao-durar-trinta-minutos-1911847

https://www.rtp.pt/noticias/pais/covid-19-dois-tercos-dos-alunos-querem-voltar-a-escola_n1218265

https://observador.pt/2020/04/04/aulas-pela-televisao-devem-arrancar-ja-a-13-de-abril-nos-canais-da-rtp-mas-so-para-alunos-ate-ao-9-o-ano/

https://www.publico.pt/2020/04/04/sociedade/noticia/nova-telescola-avanca-arranque-3-periodo-alunos-ate-9-ano-1910920

https://www.sabado.pt/portugal/detalhe/coronavirus-escolas-ja-estao-a-identificar-alunos-sem-acesso-as-aulas

https://www.sabado.pt/portugal/detalhe/coronavirus-alunos-sem-internet-nem-computador-em-casa-excluidos-das-aulas-a-distancia

https://www.publico.pt/2020/04/06/sociedade/noticia/franca-reino-unido-cancelaram-exames-alunos-portugal-decisao-sera-tomada-semana-1911085

https://www.rtp.pt/noticias/pais/covid-19-dois-tercos-dos-alunos-querem-voltar-a-escola_n1218265

Per la lingua INGLESE

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Kachor, K. (2020). “Qantas sending rescue flights for Australians stranded overseas”. 9News.

Ryan, T. (2020). “How Australian Churches Are Celebrating Easter Online During The Pandemic”. 10Daily.

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Nesrine, M. (12/04/2020). “10,000 UK coronavirus deaths: don’t forget that this was preventable”. The Guardian.  https://www.theguardian.com/commentisfree/2020/apr/12/uk-coronavirus-deaths-preventable-government-account#maincontent

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Per la lingua SPAGNOLA

Intervista a Clemente Caballero Martínez, studente di Giurisprudenza presso l’Universidad de Murcia

https://elpais.com/sociedad/2020-04-10/el-gobierno-tomo-la-decision-de-retomar-la-actividad-laboral-sin-consultar-a-su-comite-de-expertos.html

https://www.mscbs.gob.es/profesionales/saludPublica/ccayes/alertasActual/nCov-China/ciudadania.htm

https://www.20minutos.es/videos/nacional/4225206-mas-de-100-detenidos-y-10-245-multas-en-las-ultimas-24-horas-por-saltarse-el-confinamiento/

https://www.bbc.com/mundo/noticias-52251104

https://www.elmundo.es/espana/2020/04/12/5e9364df21efa0c5358b45bb.html

https://www.eluniversal.com.mx/mundo/coronavirus-como-afecta-al-la-pugna-por-conseguir-ventiladores

Per la lingua FRANCESE

https://www.lefigaro.fr/sciences/confinement-les-animaux-se-reapproprient-les-villes-20200328

https://www.sciencesetavenir.fr/animaux/poussez-vous-que-je-m-y-pose-les-animaux-se-promenent-en-ville-pendant-le-confinement-contre-le-covid-19_143407

https://plus.lesoir.be/293046/article/2020-04-07/oeufs-de-paques-internet-et-le-telephone-viennent-en-aide-aux-cloches

https://www.rtbf.be/info/regions/liege/detail_la-fete-de-paques-a-travers-la-radio-pour-les-italiens-de-belgique?id=10478595

https://soirmag.lesoir.be/294045/article/2020-04-12/belges-domicile-vus-du-ciel-lhelico-de-rtl-tvi-passera-t-il-chez-vous-demain

https://www.lematin.ch/suisse/fete-pques-particuliere-eglises/story/14373046

https://www.lematin.ch/suisse/bouchon-gothard-pques/story/30660766

https://www.letemps.ch/suisse/grace-drivein-berne-veut-faciliter-tests

https://www.24heures.ch/vaud-regions/restoroute-temps-coronavirus/story/22921035

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https://fr.africanews.com/2020/04/12/coronavirus-la-tunisie-envoie-des-medecins-et-infirmiers-pour-soutenir-l-italie/

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Per la lingua TEDESCA

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https://www.sueddeutsche.de/politik/virtueller-bundestag-corona-schaeuble-1.4874777

https://www.ilsole24ore.com/art/in-germania-app-che-traccia-coronavirus-via-smartwatch-e-braccialetti-fitness-ADbdllI

Per la lingua ARABA

https://www.aljazeera.net/news/ebusiness/2020/4/6/في-العراق-من-لم-يمت-بكورونا-مات-جوعا

https://www.aljazeera.net/news/politics/2020/3/29/العراق-البصرة-كورونا-حجر-معدات

https://alarab.co.uk/إلا-في-العراق?amp

https://www.aljazeera.net/news/politics/2020/4/8/رئيس-وزراء-إيطاليا-يتحدث-للجزيرة-عن-كورونا-وأوروبا-والخطوات-التالية

https://alarab.co.uk/بسبب-كورونا-كنيسة-القيامة-مغلقة-في-عيد-الفصح

Per la lingua RUSSA

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Per la lingua CINESE

http://opinion.people.com.cn/n1/2020/0411/c1003-31669634.html

http://www.xinhuanet.com/2020-04/10/c_1125837983.htm

https://www.scmp.com/news/world/europe/article/3079459/coronavirus-mafia-buys-food-italys-poor-expand-influence-amid

http://world.people.com.cn/n1/2020/0409/c1002-31667894.html

http://guojiribao.com/shtml/gjrb/20200409/1533267.shtml

#MONDAYABROAD

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#MondayAbroad: se chiudo gli occhi sono a… Siviglia!

“A Siviglia non s’invecchia. È una città in cui si sfuma la vita in un sorriso continuo, senz’altro pensiero che di godersi il bel cielo, le belle casine, i giardinetti voluttuosi.” – Edmondo De Amicis

Quando ho chiesto ad Alessandra di raccontarmi la sua esperienza a Siviglia, ho notato subito una grande allegria con un pizzico di malinconia nei suoi occhi: Siviglia innamora, il suo fascino è famoso e senza eguali.

L’Alcázar è sicuramente il monumento che più l’ha affascinata: per chi non lo sapesse, l’alcázar (parola con origini arabe che significa letteralmente “palazzo”) è un palazzo reale edificato durante il dominio arabo ed è uno dei migliori esempi di architettura mudéjar, stile sviluppatosi durante il regno cristiano della Spagna, ma con non poche influenze architetturali islamiche. “Non è tanto quello che c’è dentro… quello che mi ha colpito di più è stato il giardino, dove passerei intere giornate, e la cura per i dettagli presenti sui muri e sulle colonnine… solo a pensare a quanta pazienza nei lavori! Per non parlare del Cuarto Real Alto, la residenza estiva dei reali di Spagna… che effetto stare negli alloggi del re!”

Per gli appassionati: in questo palazzo hanno girato anche qualche scena de “Il Trono di Spade”! 🙂

La chiacchierata si è poi spostata sul cibo (era l’ora di pranzo, sarebbe stato impossibile non cadere su quest’argomento eheh): il Flamenquín (un rotolo di prosciutto e formaggio tipico di Cordoba, a un’ora di distanza da Siviglia più o meno) e le varie crocchette (di patate, di prosciutto e formaggio ecc.) sono ciò che le papille gustative di Alessandra hanno più apprezzato.

“Secondo te, è giusto tornare dove si è stati bene?”

“Secondo me, si presentano sempre nuove occasioni e attività: tornando a Siviglia, per esempio, sono riuscita a fare il tour dei tetti della Cattedrale: da lì si vede tutta la città e vale proprio la pena. Per questo penso che sia stato meraviglioso tornare.”

Infine, ho chiesto ad Alessandra che cosa la città le avesse lasciato: “Siviglia mi ha lasciato un senso di libertà che non ho mai provato a Roma. Passeggiare lungo le sue vie, respirare la sua aria pulita e pura, immergermi nei suoi colori, veder i sorrisi e l’allegria dei suoi abitanti… Siviglia e la sua libertà di espressione rimarrà sempre un grande insegnamento e io non smetterò mai di ringraziarla per questo.” 

Ilaria Violi

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata internazionale dei viaggi dell’uomo nello Spazio

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Nuove prospettive nell’infinito

«Poyekhali!» «Andiamo!»

Dopo aver pronunciato questa celebre espressione, Jurij Gagarin decollò dalla base spaziale di Bajkonur, in Kazakhstan, a bordo della navicella spaziale Vostok 1. Destinazione? Le orbite terrestri. Era il 12 aprile del 1961 e l’umanità intera, quel giorno, fu testimone di un evento epocale: per la prima volta nella Storia, i confini terresti venivano lasciati alle spalle, fino a diventare sempre più piccoli e lontani alla vista. Una nuova prospettiva si apriva all’uomo: lo Spazio, oltre un singolo pianeta, sempre verso un orizzonte costantemente da definire.

La navicella rimase in orbita terrestre per 108 minuti, completando un’orbita ellittica intorno alla Terra e raggiungendo un’altitudine massima di 302 km e una minima di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/h.

Durante il volo, Gagarin venne promosso a pilota di prima classe con il grado di maggiore, il tutto mediante un ordine speciale.

«Il cielo è molto nero, la Terra è azzurra. Si vede tutto molto chiaramente»

 Non arrivò sulla Luna, Gagarin: a quello ci avrebbero pensato i colleghi statunitensi Edwin “Buzz” Aldrin e Neil Armstrong, otto anni più tardi, ma la missione fu un trionfo per il programma spaziale sovietico e il governo di Nikita Kruscëv, lieto di aver superato gli USA nella corsa allo Spazio (almeno per il momento), gli conferì il titolo di eroe nazionale. Successivamente, Gagarin si trasferì a Città delle Stelle, centro militare di addestramento e ricerca spaziale situato nell’Oblasť di Mosca, dove si occupò della progettazione di veicoli spaziali riutilizzabili.

Prima di Gagarin, gli unici ospiti terrestri ad aver visitato lo spazio erano stati solo animali: i più famosi sono stati lo scimpanzé Ham e la cagnetta Laika, morta durante il volo. Dopo Gagarin, Armstrong e Aldrin, bisognerà attendere gli anni ‘80 prima di veder decollare il primo Shuttle, inaugurato in occasione della prima missione della Nasa dallo Shuttle Colombia.

Ultimo evento “spaziale”, ma non meno importante, è stata l’entrata di Samantha Cristoforetti negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea nel 2009 e la sua partenza per la missione Futura 42/43. Cristoforetti è stata la prima donna in assoluto a viaggiare nello spazio, realizzando il sogno di migliaia di donne costrette ad ammirare tanta bellezza dietro le quinte di una base spaziale.

Oggi, naturalmente, questi eventi non sono stati lasciati in qualche dimenticatoio impolverato: l’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel 2011, ha istituito la Giornata Internazionale dei viaggi dell’uomo nello spazio, che ricade il 12 aprile di ogni anno, per celebrare proprio l’inizio dell’era spaziale per l’umanità. Indubbiamente, scienze come l’astrofisica e l’ingegneria aerospaziale hanno contribuito enormemente a un netto miglioramento del benessere dei popoli della Terra e degli Stati, offrendo anche prospettive concrete di sviluppo sostenibile, oggi più cruciali che mai.

Clara Corvasce

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata internazionale del mare

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Apparentemente infinito allo sguardo, seppur finito, il mare, inteso come vastità di acqua salata, è protagonista indiscusso della Terra, ricoprendone circa il 71% della superficie, e lasciando solo il 29% ai continenti e alle isole.

Simbolo indiscusso di libertà, suscita, agli occhi dei suoi spettatori disattenti e molto spesso poco educati, emozioni variopinte: dalla paura al coraggio, dalla morte all’amore, dall’avventura al profumo di casa. Ma anche il senso di abbandono, dell’imprevisto e dell’esilio.

Si potrebbe quindi dire che il mare è dei poeti, che hanno saputo fin dall’antichità farlo giacere in un letto di opere e capolavori di ogni genere letterario, di ogni angolo del pianeta, in un’ampia scelta di temi trattati, dal classico naufragio, il cui archetipo è Ulisse nella sua Odissea, dalla «robinsonneide» di Defoe, a quella meravigliosa raccolta che sono i Naufragi dello scrittore cileno Francisco Coloane. Molte di queste opere sono state trasformate in film, per adulti e per piccini, come il famoso Walt Disney “La sirenetta”, cartone animato fra i più classici, ispirato dalla fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen.

È stato anche, specialmente in epoca barocca, spettatore silente di incontri amorosi, sfondo preferito dei più romantici. In poche parole: paesaggio più versatile del mare, non ce n’è.  

Tralasciando la letteratura però, bisogna oggi, giornata internazionale del mare, concentrarsi sulla terribile malattia che lo attanaglia, un cancro che lo sta soffocando, uccidendo i suoi abitanti, indifesi protagonisti dell’incapacità umana nel rispettare qualcosa che, di fatto, non ci appartiene.

Secondo le ultime ricerche e gli ultimi studi pubblicati infatti, negli oceani si scaricherebbero 8 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno. Pensate che solo nel mar Mediterraneo secondo quanto riportato dal WWF, finiscono 570.000 (sì, avete letto bene, cinquecentosettantamila) tonnellate di plastica, l’equivalente di 33.800 bottigliette di acqua al minuto.  L’88% dei casi, spesso mortali, di indigestioni e intrappolamenti di cui sono vittima gli animali marini è causato infatti dai rifiuti di plastica. 

Quasi sempre sono oggetti usa e getta, usati per pochi minuti ma che rischiano di inquinare il mare per sempre. Non bisogna pensare solo alle grandi discariche di rifiuti industriali, anche le nostre “disattenzioni” estive possono avere un forte impatto ecologico, prima nel mare, e dopo sul litorale. Si sa infatti che il mare riporta quasi sempre a riva ciò che inghiottisce. Per meglio intenderci: il patrimonio costiero italiano è composto da 8.000 km di spiagge, ma, sempre secondo uno studio del wwf, soltanto il 30% è rimasto allo stato naturale, sia a causa dell’inquinamento sia per colpa della cementificazione selvaggia.

Ecco quindi un semplice e chiaro decalogo, preso dal sito di Focus, per poter vivere le vacanze estive (ma anche una semplice passeggiata domenicale), in maniera rilassata e pulita, senza danneggiare gli oceani:

1) È una spiaggia, non una discarica. Una cannuccia impiega dai 20 ai 30 anni a decomporsi, un fazzoletto di carta 3 mesi, una bottiglia di vetro non si degrada mai completamente. Se avete portato il pic-nic in riva al mare, raccogliete gli avanzi (gettarli tra le onde non vale).

2) Attenti ai sacchetti di plastica. Basta un colpo di vento per farli finire in acqua, dove diventano trappole mortali per molti animali marini. Delfini, tartarughe marine e balenottere, per esempio, li scambiano per meduse, e nel tentativo di raggiungerli finiscono soffocati.

3) Fumatori sì, ma responsabili. Gettate i mozziconi in un apposito portacenere portatile (in commercio ne esistono di ogni tipo, ma nel caso, è sufficiente un bicchierino di plastica, che poi getterete nella spazzatura). Una sola “cicca” di sigaretta può inquinare un metro quadrato di mare. E non dimenticate l’accendino ai piedi dell’ombrellone: ha tempi stimati di decomposizione che vanno dai 100 ai 1000 anni.

4) Se avete intenzione di entrare in acqua scegliete solamente creme contenenti filtri solari a base di minerali. La maggior parte delle creme ad alta protezione, disciolte in acqua, danneggiano l’ecosistema marino, in particolare i coralli. Gran parte dei filtri chimici per raggi UVA e UVB scatena infatti virus e infezioni latenti nella zooxantella, un’alga unicellulare che vive in simbiosi con i coralli, contribuendo allo sbiancamento del reef.

5) Quando fate la doccia, sia in spiaggia che in barca, evitate di usare shampoo e bagnoschiuma (a meno che non usiate prodotti al 100% naturali): alcune sostanze in essi contenute risultano fortemente inquinanti per il mare. A voi sarà sufficiente un risciacquo per eliminare il sale dalla pelle.

6) Niente “souvenir”. I pezzetti di corallo o di granito, le conchiglie e i gusci dei paguri che avete raccolto stavano meglio dov’erano prima: si tratta di patrimoni naturali e parti fondamentali dell’ecosistema che portati a casa sembrerebbero solo un macabro trofeo.

7) No ai falò. Non accendete fuochi in spiaggia o nella macchia mediterranea limitrofa. Potreste accidentalmente causare incendi disastrosi.

8) Se possedete un natante a motore rispettate scrupolosamente i limiti imposti dalle Capitanerie di porto per l’avvicinamento alla spiaggia. Non è permesso arrivare a riva con il motore acceso. E a un giro in motoscafo, se potete, preferite una più ecologica e salutare uscita in pedalò o con la tavola da surf.

9) Rispettate la fauna marina e terrestre: Non catturate gli organismi marini che vivono sulle rocce, come granchi e molluschi bivalvi, né cavallucci e stelle marine.

10) Fatevi sentire. E non parliamo di maleducazione da spiaggia: se osservate in un altro bagnante un comportamento che vi sembra scorretto o dannoso dal punto di vista ecologico, fateglielo educatamente notare. 

Cerchiamo di amare e rispettare il più possibile il mare, qualunque esso sia, in qualunque angolo del mondo. La bellezza va preservata e curata. Buon mare a tutti!

Aurora Magliocchetti

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

Il Covid-19 si lega fortemente alla sfera dei diritti e dei doveri, non solo quelli dell’essere umano, ma anche a quelli istituzionali nazionali e internazionali.

Fra questi, il diritto di poter accedere liberamente ai servizi sanitari è oggi più che mai cruciale.

L’assenza di questo infatti, da un lato rende vulnerabili anche gli Stati più solidi e stabili, dall’altro costringe a riflettere sulla vasta fascia di popolazione mondiale che non ne gode.

E poi c’è il dovere alla solidarietà.

Il trattato di Lisbona del 2007, ad esempio, che disciplina il funzionamento dell’Unione Europea, prevede una clausola di solidarietà.

Secondo questa, gli Stati membri devono agire congiuntamente e in maniera solidale nei confronti degli Stati dell’Unione che siano colpiti da avversità militari, umane o naturali.

Il Covid-19 rappresenta quindi, forse, l’ora di rinnovare lo spirito di buona volontà e di mutua assistenza che a partire dal quotidiano e individuale si proietti nel permanente e globale, garantendo l’adempimento dei doveri necessari e la tutela dei diritti fondamentali, nessuno escluso.

Sara Nardi

Dopo Cina, Italia e Spagna anche il Portogallo si è dovuto fermare a causa del Covid-19. Nel Paese lusitano il primo caso è stato accertato lo scorso 2 marzo e lo stato di allerta è stato dichiarato dal Primo Ministro António Costa il 13 dello stesso mese.

Da quel momento sono state prese tutte le misure di sicurezza tra cui la restrizione della mobilità dei cittadini, la chiusura degli esercizi privati e delle imprese (ad esclusione di negozi di generi di prima necessità e farmacie) e la promozione dello smart-working.

Come riporta il bollettino epidemiologico dell’8 aprile, pubblicato dalla Direzione Generale della Salute, in Portogallo i casi accertati di Covid-19 sono 13.141 (con +712 nuovi casi rispetto al giorno precedente) e di 380 decessi (+ 34 morti rispetto al 7 aprile). La zona più colpita dall’epidemia è il nord con 7386 casi confermati, più del doppio di quelli della regione di Lisbona (3424). Dal punto di vista comunale (conselhos) invece troviamo al primo posto Lisbona con 699 casi confermati, a seguire Porto con 689 e Vila Nova de Gaia con 518.

Il giornale “Sapo” riporta che circa l’86% dei deceduti ha un’età superiore ai 70 anni.

L’epidemia portoghese viene definita “epidemia al contrario” in quanto, nella fascia di età 50-70 anni le donne sono più colpite dal virus rispetto agli uomini: il 54,9% dei contagiati sono donne contro il 45,1% degli uomini (dati del 1° aprile) con un andamento completamente opposto a quello italiano.

Inoltre, lo scorso 30 marzo è stata approvata dal Consiglio dei Ministri la regolarizzazione, almeno fino al 1° luglio, dei migranti senza permesso di soggiorno ma con richiesta in sospeso al SEF (Serviço de Estrangeiros e Fronteiras).

Questo provvedimento ha così aperto le porte della sanità pubblica anche ai più vulnerabili, così da non lasciare nessuno da solo e cercando di contenere il numero dei contagi.  La portavoce del Ministero degli Interni Claudia Veloso ha dichiarato che “Le persone non dovrebbero essere private del diritto alla sanità e ai servizi pubblici solo perché la loro domanda non è stata ancora elaborata (…). In questa emergenza, i diritti dei migranti devono essere garantiti”. Secondo l’ultimo censimento portoghese dell’INE (l’Istituto Nazionale di Statistica) del 2018, dei 10.291.027 abitanti del Portogallo ben 477.472 erano gli stranieri residenti nel paese lusitano.

Il primo ministro António Costa ha dichiarato che il Governo ha attivato i controlli per la violazione delle ordinanze, ma allo stesso tempo si appella anche al buon senso dei cittadini affermando che ognuno deve essere “la polizia di se stesso”.

Anche il Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, il 2 aprile ha rinnovato lo stato di emergenza fino al 17 aprile ed ha rivolto un lungo messaggio di solidarietà e di speranza ai suoi cittadini esortandoli a rimanere a casa per porre fine il prima possibile a questa pandemia.

M. Clotilde Benvenuti

Nel Regno Unito il numero di decessi giornalieri, per la prima volta ha superato i 900, di cui 828 in Inghilterra e 108 tra Galles, Scozia e Irlanda del Nord. Anche qui gli effetti economici del lockdown cominciano a farsi sentire: “In questa situazione si può dire che l’Unione Europea non abbia fatto nulla di significativo” afferma l’economista Mark Littlewood in una video conferenza. Questa emergenza ha accentuato ancora di più il divario economico all’interno popolazione britannica: vi sono famiglie numerose che abitano in appartamenti davvero molto piccoli, come anche persone diversamente abili che potenzialmente hanno bisogno di cure particolari e quindi di potersi muovere. “Dunque il virus non fa discriminazioni, ma il lockdown sì” scrive il giornalista Jason Farrel. Nel frattempo, da Downing Street arriva la notizia che il Primo Ministro Boris Johnson è stato trasferito in terapia intensiva, poiché le sue condizioni sembrano peggiorare. Pare comunque che stia rispondendo piuttosto bene alle cure e che si stia riprendendo.

Mentre l’Australia entra nella quarta settimana di misure di forti restrizioni, si conferma un graduale appiattimento della curva con poco più di 6000 casi totali e si comincia a ipotizzare il passaggio ad una seconda fase. Per velocizzare i tempi è stato allargato il campione dei controlli in vista di una mappatura dettagliata del virus. Il governo invita fortemente la popolazione a limitare i festeggiamenti di Pasqua e restare in casa; il Primo Ministro afferma che questo fine settimana sarà cruciale per gli sviluppi della lotta contro il virus. Particolare attenzione sarà data ai controlli nelle spiagge, alcune sono già state chiuse, e ai controlli su strada, attraverso un’operazione di polizia su larga scala che prevede multe salate.

In Canada, il premier Trudeau annuncia con cautela una possibile riapertura “graduale e ponderata” fra alcuni mesi. L’obiettivo è di riprendere le attività economiche e al contempo contenere la propagazione del virus”. Anche dopo la quarantena, il distanziamento sociale dovrà essere mantenuto: “quando torneremo alla normalità, non torneremo alla normalità” afferma Trudeau. Nella provincia canadese della British Columbia, un boyscout congegna e dona agli operatori sanitari delle fasce di supporto per mascherine.

Negli Stati Uniti, ad oggi, sono circa 430mila i casi confermati, 149mila solo a New York. Almeno due persone sarebbero morte nei corridoi del Pronto Soccorso dello Sinai-Grace Hospital a Detroit: i sette infermieri di turno non sarebbero riusciti a raggiungere i pazienti in questione, in quanto impegnati nel fronteggiare l’emergenza Covid-19. A livello sociale, numerosi sono stati i gesti di solidarietà e a commuovere particolarmente, è la storia di Mario Salerno, carrozziere italoamericano, proprietario di 18 edifici a Brooklyn che, con un cartello, ha annunciato ai suoi circa 200 inquilini che non dovranno pagare l’affitto per il mese di aprile. Un gesto che ha risollevato l’animo di coloro che, a causa del virus, hanno perso il lavoro e la possibilità di poter persino fare la spesa o pagare le bollette.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Il Ministero della Salute spagnolo ha reso noto che nelle ultime 24 ore si è verificato un calo dei decessi (683) rispetto ai 757 del giorno precedente. In Spagna, quindi, la situazione in numeri è la seguente: 154.446 casi totali, 15.238 decessi e 48.021 guariti.

Pedro Sánchez, Presidente del Governo spagnolo, propende per un’estensione dello stato di emergenza fino al 26 aprile in quanto sono proprio le misure adottate ad aver consentito di tenere la pandemia “sotto controllo”. Inoltre, nel rivolgersi all’Unione Europea ha affermato che “Se manca la solidarietà, l’UE sarà in pericolo. La situazione richiede incisività. L’austerità e i tagli non rappresentano la giusta direzione”.

A New York il 34% dei decessi causati da Covid-19 sono di origine ispanica, nonostante questi rappresentino solo il 29% della popolazione. Il sindaco Bill de Blasio spiega che tale dato è largamente dovuto alle disparità, in termini economici, che non permettono a tutti di ricevere assistenza sanitaria.  “Le disuguaglianze sono chiare (…), la verità è che gli effetti negativi del coronavirus, il dolore che sta causando, si sono aggiunti ad altre profonde disparità a cui abbiamo assistito negli ultimi anni e negli ultimi decenni”.

Rispetto all’Europa, l’arrivo del coronavirus in America Latina è stato tardivo, ma costituisce comunque una grave minaccia. In Messico cresce la preoccupazione per i casi di contagio all’interno degli ospedali, che coinvolgono direttamente il personale sanitario. In meno di 24 ore sono stati registrati 60 casi positivi in soli tre ospedali. Le testimonianze da parte di chi lavora in prima linea contro il virus raccontano di condizioni di lavoro pericolose in cui mancano materiali e protezioni adeguati. Al momento i casi confermati sono 3181 con 174 decessi; continua l’isolamento parziale e volontario con attività commerciali chiuse fino al 30 aprile.

L’Argentina ha raggiunto i 1795 casi e l’estensione della quarantena è per ora prorogata oltre la Settimana Santa. A Bogotà, capitale della Colombia, è stato annunciato un irrigidimento delle misure ristrettive: dal 13 al 27 aprile si applicherà una restrizione che consentirà alle donne di circolare nei giorni pari e agli uomini in quelli dispari.

Nel frattempo, a Cuba si contano 457 contagi e 12 decessi. Negli ultimi giorni, inoltre, le autorità cubane parlano alla popolazione del Prevengho-Vir: una “medicina omeopatica preventiva” che inizierà a essere applicata come “misura preventiva per impedire la diffusione del Covid-19”, come affermato dal Direttore Generale di Igiene e Epidemiologia presso il Ministero della Salute Pubblica (MINSAP). È chiaro che una simile notizia abbia in poco tempo scatenato l’ira di alcuni studiosi ed esperti che giudicano questa decisione come “spazzatura, beffa, irresponsabile e criminale”.                                                                                                    

  Alessia De Meo, Martina Valeriano

La Francia è tecnicamente in recessione, Le Figaro annuncia dati economici poco confortanti per il paese transalpino. Secondo le stime della Banca di Francia, l’economia francese ha registrato un calo del 6% nel primo trimestre del 2020 rispetto ai tre mesi precedenti: il peggior dato di crescita dal 1945. Secondo il quotidiano Les Echos, i dati riportati dall’Organizzazione mondiale del commercio, in una situazione come questa, non sorprendono: nel settore commerciale si prevede un crollo del 13% nel migliore dei casi e del 32% nel peggiore.

Il Belgio, a seguito di una serie di infrazioni delle misure di contenimento, si è visto costretto a far scendere in campo le forze armate. Dopo diversi episodi spiacevoli, l’ultimissimo nella città di Arlon, è stato stabilito che atti come lo sputare e il tossire intenzionalmente addosso a qualcun altro siano reati punibili per legge. Analogamente punibili sono i cosiddetti lockdown party, contro i quali è stato autorizzato l’intervento diretto della polizia. Peraltro, in via eccezionale, i militari affiancano l’ormai carente personale medico collaborando nelle case di riposo.

 In Svizzera, la politica “cercherà di aiutare le piccole e le medie imprese” dichiara il consigliere federale Keller-Sutte, malgrado ciò i sindacati chiedono la chiusura dei cantieri a causa dell’assenza di misure sanitarie. La proposta di aiuti finanziari ai media è stata bocciata dal governo federale, mentre per l’agricoltura i raccolti proseguono grazie ai numerosi volontari e per i bambini sono state sviluppate nuove app educative. I provvedimenti di contenimento stanno dando i loro risultati ed è stata organizzata una giornata nazionale di solidarietà, tuttavia nelle principali attrazioni svizzere la sorveglianza sarà intensificata nel weekend pasquale.

Quanto all’Africa, l’ipotesi di condurre uno studio sul vaccino BCG (bacillo di Calmette-Guerin) su un campione di popolazione africana ha suscitato forte indignazione in tutto il continente.Il desiderio condiviso di sconfiggere il Covid-19 non giustifica tali dichiarazioni del ricercatore Camille Locht dell’Istituto francese di ricerca medica (Inserm) e del capo servizio dell’ospedale di Cochin. Jean-Paul Mira Abdou Latif Coulibaly, ministro della Cultura del Senegal, afferma di essere stato “scioccato, come molti cittadini africani, persino traumatizzato” dal “disprezzo dimostrato per la vita degli africani”.

In Canada, nella provincia del Québec, Thérèse Laferrière, professore presso l’Università Laval, afferma che dopo il primo maggio bisognerebbe riportare in classe almeno gli alunni che hanno maggiori difficoltà, rispettando comunque le norme di distacco sociale che rimarranno in vigore ancora a lungo. Sostiene che ci sarà la necessità di un ritorno a scuola parziale e che bisognerà affidarsi al giudizio professionale degli insegnanti per determinare quali sono gli studenti che hanno maggiore necessità di tornare sui banchi di scuola.

  Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Giada Pacioni,  Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello

La Germania ha oltrepassato i 100 mila casi di Covid-19, divenendo il quarto Paese al mondo per numero di contagi. 

Il ‘gabinetto di crisi’ del governo di Berlino ha deciso quanto segue: i cittadini tedeschi, i cittadini dell’UE o le persone che hanno vissuto in Germania per molti anni e che ritornano nel paese dopo un soggiorno all’estero di diversi giorni saranno messi in quarantena per due settimane. Questa disposizione dovrebbe entrare in vigore a partire da venerdì.

La cancelliera Angela Merkel continua ad escludere la possibilità di un allentamento delle numerose restrizioni alla vita pubblica ed economica prima del 19 aprile. La Merkel ci tiene a ribadire che la priorità al momento è la tutela della salute.  Il governo sta ovviamente riflettendo sulle possibili strategie da adottare per una futura ripresa graduale.

Il ministro delle Finanze Olaf Scholz e Il ministro dell’Economia Peter Altmaier hanno stabilito che le piccole e medie imprese possono ottenere prestiti fino a 800.000 euro senza valutazione del rischio e con garanzia statale al 100%. I prestiti rapidi della banca statale di sviluppo KfW hanno lo scopo di evitare un’ondata di fallimenti tra le PMI, difatti queste ultime devono poter accedere più facilmente ai prestiti di cui hanno urgente bisogno. 

La situazione tra Italia e Germania per la questione Coronabond è molto tesa nelle ultime ore. Ieri la testata giornalistica tedesca “Der Spiegel”, diretta da Steffen Klusmann, si è schierata a favore dell’Italia, considerando l’opposizione ai Coronabond di Merkel come “gretta e meschina” e “non solidale”. Il direttore invitava il suo paese a ricordare “per un momento chi è stato a cofinanziare la ricostruzione della Germania nel Dopoguerra” e ancora ha sottolineato che i bond “non sono un’elargizione” generosa dei paesi del Nord. 

Oggi invece è scoppiata la polemica in seguito alla pubblicazione di un articolo sul quotidiano tedesco “Die Welt”: il giornalista Cristoph B. Schiltz invita la cancelliera a “puntare i piedi” e a non cedere alle richieste italiane sugli aiuti europei per l’emergenza Covid-19. Quello che ha fatto indignare è stato principalmente il seguente passaggio: “In Italia la mafia è forte e sta aspettando i nuovi finanziamenti a pioggia di Bruxelles. L’Ue controlli l’utilizzo dei fondi”. La risposta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio non si è fatta attendere: “Trovo vergognosi e inaccettabili i toni usati dal giornale tedesco. Mi auguro che Berlino li condanni e si dissoci”.

L’Austria è pronta ad allentare le misure restrittive già a partire dal 14 aprile. Ad annunciarlo è stato il cancelliere Sebastian Kurz, il quale ha precisato che la decisione “dipenderà dal modo in cui i cittadini continueranno a seguire le regole del distanziamento sociale”. Si procederà innanzitutto alla riapertura di piccoli negozi fino a locali da 400 metri quadrati, i primi di maggio dovrebbe invece riprendere l’attività di tutto il settore commerciale. 

Rosa Palumbo

“La Russia aiuterà la Bielorussia nella lotta contro il coronavirus” ha dichiarato a RIA Novosti il portavoce del presidente Vladimir Putin Dmitry Peskov; quest’ultimo, giustificando la scelta, ha affermato che la battaglia contro il COVID-19 è “una sfida comune”. Non si conoscono ancora i dettagli dell’accordo. Il quotidiano Kommersant ha scritto che già il primo aprile Minsk si era rivolta a Mosca col fine di chiedere aiuti.

La situazione in Bielorussia effettivamente inizia a peggiorare: all’8 aprile il numero dei contagiati ammonta a 1486 e i morti a 16. Secondo il Ministro della Sanità Vladimir Karanik, il picco dei contagi è previsto tra la fine di aprile e gli inizi di maggio.

La Bielorussia però si è rivolta anche all’UE. Alla fine di marzo infatti, è stata resa nota l’intenzione da parte dell’UE di inviare più di un miliardo di euro per sostenere i paesi dei Balcani occidentali ed il partenariato orientale. Tale iniziativa comprenderebbe la distribuzione di 140 milioni di euro destinati ad Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina ed il re indirizzamento di fondi già esistenti fino a 700 milioni di euro per mitigare le conseguenze socioeconomiche della crisi coronavirus nell’area.

L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell ha commentato la richiesta della Bielorussia:

“La Bielorussia ha chiesto aiuto per il sistema sanitario e per combattere l’impatto macroeconomico di questa situazione. Ha anche chiesto assistenza finanziaria. Stiamo ora esaminando come possiamo rispondere. […] L’importo totale non è stato ancora determinato, ma potrebbe ammontare a circa 60 milioni di euro”.

Il presidente del Paese Alexander Lukashenko ha dichiarato che l’emergenza coronavirus non sembra arrestarsi, ma che non è ancora a livelli critici.

La situazione in Ucraina sembra peggiorare. A Kiev, negli ultimi giorni, il numero dei contagiati si è quasi triplicato. Nella capitale si contano già 335 casi. In sole 24 ore sono stati registrati 41 nuovi contagi tra cui quello di una neonata di appena sei mesi. Ci sono stati nuovi ricoveri, mentre altri cittadini contagiati sono stati sottoposti a monitoraggio da casa.

Secondo i calcoli effettuati dal Ministero della Salute, a partire dal 9 aprile i nuovi contagi potrebbero ammontare a più di 300. Anche il Presidente Volodymyr Zelens’kyj è stato sottoposto al test. Si è deciso inoltre di monitorare la vendita delle mascherine nelle farmacie e saranno previste sanzioni per le farmacie sprovviste delle stesse: “Si è deciso di monitorare la presenza di mascherine chirurgiche protettive in tutte le farmacie” ha comunicato il presidente a seguito di una riunione. Durante la medesima riunione è stato annunciato l’arrivo di tre aerei dalla Cina con un carico di dispositivi medici necessari che verranno consegnati non solo negli ospedali, ma anche alle grandi catene di distribuzione al dettaglio.

 Il Ministro degli interni Arsen Avakov ha affermato che la cittadinanza sta prendendo sempre più coscienza dell’importanza dei mezzi di protezione: secondo i sondaggi, infatti, il 90% dei cittadini usa la mascherina e il 50% i disinfettanti.

Clarissa Giacomini, Angela Doria

Ad oggi l’Africa ha raggiunto in totale più di 10.000 casi di Coronavirus. Nella regione del Nord Africa, dove si registrano i numeri più elevati, l’Algeria risulta al momento il Paese più colpito, con 1572 casi positivi; il Marocco conta invece 1275 casi, la Tunisia 628 e la Libia 21. Ma a preoccupare l’Africa purtroppo non è soltanto il virus: non bisogna infatti sottovalutare la precarietà e la fragilità di quelle aree geografiche che non godono degli stessi benefici e sviluppi a cui noi siamo generalmente abituati.

Come noto già da settimane, continua a propagarsi anche nel Maghreb la crisi economico-sanitaria che vede ormai protagonisti i quattro angoli del mondo. E se da un lato le misure restrittive adottate per contenere il virus stanno producendo i primi risultati positivi a livello sanitario, dall’altro però gravano sull’economia nazionale e internazionale.

Fatta eccezione per i settori sanitario e agroalimentare, che continuano a restare pienamente operativi, i restanti settori hanno subito una sospensione della produzione, e ciò ha portato ad una crisi ulteriormente aggravata dalle condizioni climatiche che colpiscono quest’area geografica da diverso tempo. Infatti, nonostante Marocco, Tunisia e Algeria non siano tra i principali responsabili del surriscaldamento globale, ne sono le vittime, in quanto da mesi registrano una significativa assenza di piogge che potrebbe incidere negativamente sull’intero anno agricolo.

Secondo le previsioni di Omar Al-Kettani, analista economico intervistato dal quotidiano Noon Presse, non vi è alcun dubbio che l’attuale crisi avrà degli effetti disastrosi sull’economia magrebina, che nel migliore dei casi registrerà perdite pari all’8% del reddito nazionale, di cui un 3% a carico del settore agricolo. E per risollevarsi completamente da questa crisi il Maghreb necessiterà di almeno tre anni, in quanto, stando alle sue parole, l’economia sarebbe una catena interconnessa e la perdita di un solo nodo, quale in questo caso il settore agricolo, si ripercuoterebbe su tutti gli altri.

In Marocco, Paese politicamente stabile grazie alla presenza della monarchia, su ordinanza del Re Mohammed VI è stato istituito un fondo pandemico per garantire al sistema sanitario e all’economia nazionale tutti i mezzi necessari alla lotta contro il virus. Nello specifico, sono stati stanziati circa 2 miliardi di dirham (1 € = 11,13 dhm), la cui somma verrà impiegata principalmente per l’acquisto di apparecchiature sanitarie, quali: 1000 posti letto per la terapia intensiva, 550 respiratori, 100.000 tamponi, 100.000 altre apparecchiature, tra cui macchinari a raggi X, medicinali e altri prodotti ad uso medico.

Valeria Di Bonaventura, Arianna Mercuriali, Giulia Roncella

Un altro carico di aiuti dalla Cina è arrivato in Italia. Lo ha riferito lunedì il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue (ERCC). La Commissione Europea ha dichiarato in un comunicato stampa che l’aereo cinese atterrato in Italia conteneva due milioni di mascherine chirurgiche, duecentomila mascherine N95 e cinquantamila kit per effettuare i test.

Suzhou, megalopoli situata presso la provincia dello Jiangsu (Cina orientale), ha attivato martedì una linea di autobus in tutta la città pensata esclusivamente per gli studenti. L’obiettivo è quello di ridurre al massimo i rischi di contagio durante la fase di riapertura delle scuole. Pronte le misure adottate dagli enti locali, soprattutto in termini di disinfezione e ventilazione dei luoghi pubblici.

A Wuhan, dopo 76 giorni di totale lockdown, si ricominciano a vedere le code chilometriche sulle autostrade e sempre più gente presso le stazioni metro: il segno di un parziale ritorno alla normalità nell’epicentro della pandemia, dove da mercoledì sono state rimosse alcune delle restrizioni sugli spostamenti.

Gabriele Bonanni, Nicolò Cornacchia

FONTI e SITOGRAFIA

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Covid-19, cosa succede in Austria, Germania e Polonia

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https://sm-news.ru/minzdrav-belarusi-nazval-prognoziruemyj-period-pika-epidemii-koronavirusa-6851/

https://www.rbc.ua/rus/news/kieve-sutki-zarazilis-40-chelovek-1586423049.html

https://www.rbc.ua/rus/news/zelenskogo-hotyat-monitorit-maski-aptekah-1586429903.html

Per la lingua ARABA

https://www.noonpresse.com/الكتاني-الاقتصاد-المغربي-يحتاج-لثلاث/

https://gisanddata.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6

https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/04/07/algeria-coprifuoco-nazionale-si-prolunga-si-estende-paese/

Per la lingua CINESE

https://cn.chinadaily.com.cn/a/202004/07/WS5e8c6c19a310395ca8f7439f.html

https://www.globaltimes.cn/content/1184869.shtml

https://www.chinapress.com.my/20200408/%E2%97%A4%E5%85%A8%E7%90%83%E5%A4%A7%E6%B5%81%E8%A1%8C%E2%97%A2-80%E7%A7%92%E8%A7%86%E9%A2%91-%E6%AD%A6%E6%B1%89%E8%A7%A3%E5%B0%81%E4%B8%80%E5%88%BB/

http://world.people.com.cn/n1/2020/0409/c1002-31667894.html

http://guojiribao.com/shtml/gjrb/20200409/1533267.shtml