The Healthy vibe: 4 Recipes that everyone could have fun replicating without giving up on wellness
Have you ever felt like… if taste is good
probably the ingredients will not be that healthy?
Here an entire day, to spend among good food,
fun, and healthy recipes that could be an incredible way to start the Summer
and kick off bad habits.
Try to believe.
OATS PORRIDGE WITH BLUEBERRIES, KIWI AND CHIA
Serve 1
Prep Time 5 minutes
Cooking Time 5 minutes
Difficulty Easy
Ingredients:
½ teaspoon pure vanilla extract ½ teaspoon cup low-fat milk 85 gr. Oats 85 gr. low-fat plain yogurt 2 teaspoons of chia 1 medium kiwi (sliced) 60 gr. fresh blueberries
In a small saucepan, bring ½ of water, vanilla
and half of the milk to the boil over high heat. Add the oats and reduce the
heat to low. Simmer for 5 minutes or until thickened.
Meanwhile, place the yogurt and the chia in a
small bowl and mix until combined.
To serve, pour the oats porridge into a bigger
bowl. Top with the remaining milk, sliced kiwi and blueberries.
BLACK BEANS, TOMATOES, ZUCCHINI AND CORN
QUESADILLA
Serves 1
Prep Time 10 minutes
Cooking Time 5 minutes
Difficulty easy
Ingredients:
60 gr. black beans, drained and rinsed ½ medium tomato, diced 2 tablespoon tinned corn kernels, drained and rinsed 60 gr. of roasted green zucchini 1 whole wheat wrap 1 small handful chopped onion 30 gr. reduced-fat cheddar cheese (optional)
Preheat a sandwich press.
Place the black beans, tomato and corn in a
small bowl and mix until well combined.
Spread the pre-roasted green zucchini over one
half of the wrap and lay on the sandwich press. Top with the chopped onion,
black beans mixture and cheese. Fold in half to enclose the filling and gently
press down the sandwich press lid.
Toast for 4-5 minutes or until the wrap is
crisp or golden.
Remove the quesadilla from the sandwich press and transfer to a serving plate. Serve.
BANANA TOASTS WITH CINNAMON
Serves 1
Prep Time 5 minutes
Cooking Time 2 minutes
Difficulty Easy
Ingredients:
2 slices whole wheat bread ½ medium banana sliced ½ teaspoon of cinnamon Whipped peanut butter (optional)
Toast the bread to your liking.
Whip the peanut butter in a small bowl first
and after with a hand-held beater until it is fluffy.
To serve, spread the whipped peanut butter over the toast top with sliced banana and cinnamon.
NOODLES SOUP WITH TOMATOES, SPINACHES, CARROTS
and PORK
Serves 1
Prep time 15 minutes (and plus 10 minutes
soaking time)
Cooking Time 10 minutes
Difficulty Easy
Ingredients:
90 gr. rice vermicelli noodles Oil spray ½ garlic clove, crushed ½ fresh ginger, peeled 85gr. ground pork ¼ Lebanese cucumber, sliced ¼ carrot, granted or blended 1 tablespoon chopped fresh cilantro 1 small handful baby spinaches ½ teaspoon salt-reduced tamari or soy sauce 2 teaspoons lime juice ½ teaspoon honey
Place the noodles in a heatproof bowl and cover
with boiling water. Leave for 10 minutes, then loosen the noodles with a fork.
Drain and refresh under cool running water. Drain well and set aside to cool
slightly. When cool enough to handle, cut into shorter lengths.
Heat a non-stick fry pan over medium heat and
spray lightly with oil spray. Add the garlic, ginger and ground pork and cook
for 5-7 minutes or until the pork is browned, stirring frequently.
Add noodles, cucumber, baby spinaches, blended
carrots and cilantro to the bowl containing the pork and stir gently to
combine.
Whisk the tamari sauce, the lime and honey
together in a small bowl. Pour over the pork and noodles mixture and toss
gently to combine. Serve.
Fanny Trivigno
Sources: K. Itsines, The Bikini Body-28 day: Healthy, Energy and Lifestyle Guide, St.Martin’s Press, NY, 2016
La rassegna stampa
internazionale dell’UNINT sul COVID-19
Le settimane passano, la situazione pandemica mondiale
pian piano cambia e in certi casi migliora, ma una consapevolezza resta: il
Covid-19 ha portato, in questo 2020, delle trasformazioni così profonde e
trasversali da farci chiedere continuamente “che aspetto avrà la nuova
normalità post-Covid?”.
In Cina, è
stato scoperto un potenziale vaccino in grado di generare una veloce e potente
risposta immunitaria. Sviluppato dalla società cinese Can Sino Biologics
(康希诺生物) l’Ad5-nCoV è
stato uno dei primi vaccini contro il coronavirus ad essere sperimentato
sull’uomo.
Il vaccino,
tramite una versione indebolita di un comune virus del raffreddore, infetta le
cellule umane ma senza scatenare una vera e propria malattia. Il fine è quello
di rilasciare un frammento di materiale genetico del coronavirus all’interno
del corpo, il quale fornisce istruzioni per la produzione della cosiddetta “proteina
spike”, ovvero la proteina che consente al nuovo coronavirus di attaccare e
infettare le cellule umane. L’obiettivo è rendere il sistema immunitario di una
persona in grado di sviluppare gli anticorpi necessari a combattere questa
proteina, proteggendo il corpo da un’eventuale nuova infezione. Per il momento,
i ricercatori hanno testato l’Ad5-nCoV su 108 persone sane di età compresa tra
18 e 60 anni. I partecipanti sono stati
divisi in tre gruppi e ad ogni gruppo è stata somministrata una dose bassa,
media o alta del vaccino.
“I risultati sono
sorprendenti”, ha dichiarato il responsabile dello studio Wei Chen
dell’Istituto di biotecnologia di Pechino. “Tuttavia, questi risultati devono
essere interpretati con cautela. La capacità di innescare risposte immunitarie
in così poco tempo, non indica necessariamente che il vaccino proteggerà gli
esseri umani dal Covid-19”.
I ricercatori hanno
avviato ora la fase 2. Verranno somministrate a 500 persone dosi basse e
intermedie del vaccino e un placebo. I partecipanti in questo caso avranno più
di 60 anni e si esamineranno gli effetti collaterali a lungo termine (fino a
sei mesi dopo la somministrazione del vaccino). In questa fase, è fondamentale
vedere se ci sono differenze nell’immunogenicità delle persone anziane e quanto
tempo l’immunità persiste. Vaccini come l’Ad5-nCoV, a base di adenovirus di
tipo 5 generalmente non possono essere somministrati ripetutamente poiché
l’immunità al coronavirus diminuisce, rendendo il vaccino pressoché inutile.
In questo momento
la collaborazione tra aziende, Paesi e gruppi di ricerca sarà essenziale per
ottenere una risposta globale nello sviluppo del vaccino contro il Covid-19.
Gioia
Ribeca
In Russia continua
l’andamento decrescente del tasso dei nuovi contagi e nel distretto di Mosca,
in particolare, sono state dimesse 566 persone che hanno completato il
trattamento per il Coronavirus. Come si legge nel messaggio del centro
operativo della regione moscovita: “I pazienti sono stati dimessi dopo aver
ricevuto l’esito negativo dello studio per l’infezione da Coronavirus”. Ad
oggi, nella capitale, il numero delle persone guarite ammonta a 9.877.
Come emerge dal sito
ufficiale della città di Mosca “Mos.ru”, le disposizioni e le norme indirizzate
ai cittadini riguardo il comportamento adeguato da adottare in questa
situazione emergenziale sono gradualmente meno stringenti. Dal 1° giugno ai
cittadini è permesso uscire di casa per passeggiare o svolgere attività fisica
all’aperto e nelle aree verdi, mantenendo la distanza di sicurezza. Restano
tuttavia misure restrittive per i malati di Covid-19, individui sospetti di
contagio, coloro che presentano sintomi di sindrome respiratoria e coloro che
vivono nella stessa abitazione degli individui in questione. Rimane in vigore
l’obbligo di non allontanarsi dal proprio luogo di residenza per i cittadini
costretti a rispettare l’autoisolamento.
D’altronde, è importante
ricordare che in Russia il numero di pazienti che hanno perso la vita a causa
della pandemia è di 5.384 e che il numero di contagi ammonta a più di 430mila
casi, un dato che posiziona la Federazione Russa al terzo posto dopo Usa e Cina
in termini di contagio.
Ai vertici intanto
continuano i lavori e gli studi per il contenimento della pandemia e la lotta
contro il virus. Se da una parte il deputato della Duma, lo psichiatra Boris
Mendelevich, ha sostenuto in un’intervista la necessità di test su larga scala
della popolazione russa per combattere la diffusione del virus, dall’altra il
ministro della salute turco Fakhrettin Koca ha dichiarato che le parti turche e
russe hanno concordato una cooperazione nel campo degli studi clinici sui
vaccini per l’infezione da coronavirus.
Proseguono inoltre i
preparativi per la parata della Vittoria del 24 giugno a Mosca, a cui
parteciperanno alcuni militari indiani, in ricordo dei soldati indiani che nel
1944 assistettero le forze armate sovietiche con materiali militari e furono
premiati con l’ordine della Stella Rossa. “Attendiamo con ansia il passaggio
attraverso la Piazza Rossa del personale militare indiano” ha affermato
l’ambasciatore russo in India Nikolaj Kudašev.
Diana
Sandulli, Silvia Noli
In Canada, nella provincia
del Québec, si continua a raccomandare il distanziamento sociale anti-Covid
sulla base di uno studio, pubblicato dal The Lancet, che conferma l’importanza
delle distanze di sicurezza: a un metro di distanza il rischio di contagio
diminuisce dell’80%. Anche l’epidemiologa quebecchese Caroline Quach-Thanh
esorta a mantenere un distanziamento di almeno due metri in previsione di
un’eccessiva sottovalutazione delle disposizioni. A Montréal il 7 giugno si
terrà una nuova manifestazione contro il razzismo in supporto alla comunità
afroamericana e gli stessi organizzatori evidenziano l’importanza dell’utilizzo
di mascherine e disinfettanti per le mani.
Dal 2 giugno in Francia
sono riprese le attività di ristorazione sia all’interno che all’esterno dei
locali nelle zone verdi e unicamente all’esterno nelle zone arancioni
(Ile-de-France, Mayotte, Guyana francese). A Parigi si assiste alla riapertura
dei mercatini dell’usato. Fra le regole imposte figurano il distanziamento di
almeno un metro e la disinfezione delle mani con gel idroalcolico prima di
toccare gli oggetti in vendita.
In Belgio circa 60
cittadini intentano un’azione legale contro lo Stato per chiedere la revoca
delle misure restrittive finalizzate al contenimento del virus. I querelanti
sostengono che il Belgio abbia riprodotto le misure adottate in Cina senza una
sufficiente conoscenza del virus e senza tener conto della Convenzione europea
dei Diritti dell’Uomo. La decisione del Governo di concedere il congedo
parentale è stata invece ben vista dai lavoratori, che ne hanno beneficiato per
badare ai propri figli durante la crisi dovuta al Coronavirus. È un’opportunità
temporanea e rivolta ai dipendenti con figli sotto i 12 anni o diversamente
abili.
La Svizzera
intende gestire i flussi in entrata ed uscita dal Paese in collaborazione con
le autorità italiane, tedesche, austriache e francesi. Nonostante l’apertura
delle frontiere italiane a partire dal 3 giugno, la Segreteria di Stato della
migrazione ritiene che l’apertura totale sia prematura. Per questo motivo,
rimarranno in essere i controlli alla frontiera e sarà consentito l’ingresso
solo per chi è in possesso della cittadinanza svizzera.
In Africa il calo
di decessi legati al virus permette alle autorità nazionali di alcuni Paesi di
dare inizio alla fase di riapertura. In Marocco lo stato di emergenza
sanitaria si conclude ufficialmente il 10 giugno, ma, in assenza di un piano
generale di ripresa delle attività, ogni settore gestisce autonomamente il
ritorno alla normalità. Alcuni esempi sono il dipartimento della comunicazione
e il dipartimento del commercio, che hanno autorizzato la riapertura anticipata
delle attività di loro competenza. In Camerun, nonostante il progredire
dell’epidemia, già dal 1° giugno il Primo Ministro ha annunciato la riapertura
delle scuole e delle università. Infatti, le associazioni degli insegnanti sono
preoccupate poiché temono che non vi siano le condizioni sufficienti alla
riapertura.
Silvia
Calbi, Elen’Alba Vitiello
Le diverse procedure
sanitarie che alcuni Paesi del Medio Oriente stanno adottando
sottolineano ancora una volta il divario economico e politico che caratterizza
la penisola araba.
In Yemen la
guerra, la povertà e il colera non bastavano. Ora si sta diffondendo anche il
coronavirus. Il Paese corre il rischio di un totale collasso, come molte
organizzazioni umanitarie temono. “La morte si è trasformata in qualcosa di
normale” afferma Amal Mansour, una giovane donna yemenita che vive a San’a’. La
popolazione yemenita sta affrontando una guerra civile in corso da cinque anni,
la diffusione del colera e ora anche l’espansione del nuovo coronavirus.
Finora, la Johns Hopkins University ha registrato 244 contagiati e circa 50 morti.
Tuttavia, nello Yemen nessuno fa affidamento ai numeri riportati. “Non abbiamo
la possibilità di condurre alcun tipo di analisi. Non conosciamo veramente il
numero dei contagiati”, conclude Amal.
In Siria, invece,
il Ministero della Salute ha segnalato 15 nuovi casi di contagio del nuovo
ceppo di coronavirus che hanno portato ad un incremento del numero di casi
ufficialmente registrati a 121, 86 dei quali risultano essere cittadini siriani
provenienti dall’estero e residenti a Damasco. La maggior parte dei cittadini
siriani di ritorno nel Paese e affetti da Covid provenivano dal Kuwait, dagli
Emirati, dalla Russia e dal Sudan.
Sulla base degli ultimi
dati, il governo di Damasco ha deciso di continuare a sospendere il rientro di
siriani bloccati in altri Paesi fino a nuovo avviso e di riesaminare la
questione solo in seguito alla diminuzione del numero dei contagi e alla
conclusione del periodo di quarantena dei i casi già presenti nei centri di
isolamento.
Per quanto riguarda la Giordania,
tra i nuovi contagi registrati figurano 2 impiegati di un hotel adibito alla
quarantena e 3 cittadini giordani provenienti dall’estero (più precisamente da
Russia, America e Qatar).
Questa settimana, però,
il Ministero della Salute ha anche registrato 14 guariti presso il Prince Hamza
Hospital e il King Abdullah University Hospital. In tutto il numero di test
effettuati finora ammonta a 198.879.
La situazione negli Emirati,
invece, appare maggiormente sotto controllo. Nei giorni passati, il Ministero
della salute e la Protezione Civile degli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato
che oltre 37.000 nuovi test per il nuovo ceppo di coronavirus “Covid-19” sono
stati condotti su diversi strati della società utilizzando le migliori e più
recenti tecniche di esame medico.
L’intensificazione delle
procedure di indagine nel Paese e l’espansione dei test a livello nazionale
hanno contribuito all’individuazione di 661 nuovi casi di Covid-19 in persone
di diverse nazionalità, facendo salire il numero totale dei contagiati a
34.557. Tutti i casi registrati, tuttavia, sono stati sottoposti alle cure
sanitarie necessarie e le condizioni dei pazienti risultano stabili.
Samar
Hassan
In Brasile le
associazioni che tutelano le comunità indigene degli Yanomami e degli Ye’kwana,
insieme a organizzazioni non governative sia brasiliane che internazionali,
lanciano la campagna #ForaGarimpoForaCovid. Dopo la morte di tre Yanomami
infatti, la paura di una possibile estinzione delle comunità indigene aumenta
sempre di più. Tutto ciò è aggravato anche dal fatto che gli Stati dove
risiedono queste comunità, Amazonas e Roraima, hanno un sistema sanitario
debole e una carenza di respiratori polmonari. La campagna mira alla raccolta
di 100 mila firme per chiedere al governo di impedire l’entrata nelle terre
indigene dei garimpeiros (cercatori d’oro) in quanto portatori del
virus. Il sostegno è fondamentale, infatti l’azione dei garimpeiros e il
disinteresse del presidente verso i popoli indigeni comporterebbero dei danni
irreparabili.
In Portogallo la
situazione continua a essere stabile rispetto alla scorsa settimana. Oltre a
teatri e cinema riaprono palestre, centri commerciali, asili, ristoranti, e a
partire dal 6 giugno 2020 anche la stagione balneare. Sono permessi
raggruppamenti fino a 20 persone mentre per l’area di Lisbona, che è ancora la
zona più colpita, il numero massimo è di 10 persone, con alcune restrizioni per
le riaperture. Nell’isola di Madeira riaprono anche bar e discoteche, per il
Portogallo continentale invece ancora niente è stato stabilito. Per quanto
riguarda i turisti che decideranno di visitare il Portogallo non ci sarà
obbligo di quarantena. Il lavoro da remoto rimarrà ancora obbligatorio per chi
non è in buono stato di salute e per i genitori con figli a casa, mentre sarà
in alternanza con il lavoro in presenza per tutte le altre categorie. Per la
celebrazione del giorno del Portogallo (Dia de Portugal), prossimo 10 giugno
2020, è stato deciso di fare una cerimonia simbolica nel Monastero dos
Jerónimos con sette persone, tra cui il presidente della Repubblica Marcelo
Rebelo de Sousa. Questa sarà la prima celebrazione per la ricorrenza nazionale
dal periodo di emergenza sanitaria.
In Angola, invece,
si parla di recessione economica, con stime che la proiettano fino al 2023
principalmente a causa del Covid-19 e del drastico calo del prezzo del petrolio
degli ultimi mesi. Infatti, la ripresa delle esportazioni non compensa
l’impatto negativo dell’abbassamento della spesa pubblica, dei ridotti consumi,
della restrizione di bilancio e dei bassi investimenti privati. Si prevede per
questo 2020, una caduta del 4,8% del PIL oltre a un brusco ribasso del prezzo
del petrolio a 31,3 dollari al barile (il bilancio statale ne stimava 55). È un
duro colpo per l’Angola dato che il petrolio rappresenta il 90% delle
esportazioni.
In Mozambico nello
scorso due giugno sono stati registrati 53 nuovi casi di Covid, il numero più
alto di infezioni in un solo giorno finora, tutti dovuti a trasmissione interna
al Paese. Il numero totale di casi si alza a 254. In arrivo questa settimana 60
medici inviati da Cuba per sostenere il Ministero della Salute nella lotta al Covid-19.
Martina
Pavone e Diana Fagiolo
Il
3 giugno in Spagna si osservano due eventi degni dell’attenzione
nazionale e internazionale: finalmente, dopo 29.858 spagnoli deceduti a causa
del Covid-19, si registra il secondo giorno senza nessun decesso e, inoltre, il
Premier Sánchez ha
dichiarato in un dibattito alla Camera dei deputati che lo stato di emergenza verrà
prolungato per l’ultima volta fino al 21 giugno e che la prossima settimana
annuncerà il decreto reale che conterrà le nuove misure di contenimento per
evitare nuovi focolai. Non sono mancati, tuttavia, interventi polemici da parte
di Pablo Casado, leader del Partido
Popular, e Santiago Abascal, leader di Vox,che hanno criticato l’operato del Governo durante la
pandemia e che non sostengono il prolungamento dello stato d’emergenza. Il
Presidente ha fatto anche allusione alla preparazione di un piano di ripresa
senza precedenti e, allo stesso tempo, all’importanza di rimanere uniti per
poter ottenere dall’Unione Europea fino a 140 miliardi di euro per il
risanamento economico del paese.
Il
Messico si conferma uno dei paesi
più colpiti dal Covid-19: continua inarrestabile la diffusione del virus
raggiungendo un totale di oltre 97mila positivi e più di 10mila morti.
Alcuni
settori commerciali hanno ripreso la loro attività, ma ben 31 dei 32 Stati
rimangono “zone rosse”.
La
Colombia, dopo la quarantena di
tutta la cittadinanza, ha deciso l’isolamento dei quartieri – dove il virus si
propaga più rapidamente che altrove – soprattutto nella capitale Bogotà e nella
città di Medellín. Il presidente Iván Duque sta permettendo la ripresa delle
attività per il resto della popolazione.
In
Perù si nota un rallentamento dei
contagi negli ultimi giorni, ma il bilancio rimane pesante: 174.884 positivi e
4.767 decessi. Il centro di maggiore diffusione si conferma la capitale Lima.
Il
Governo ha deciso l’autorizzazione dell’attività sportiva individuale
all’aperto per un’ora al giorno con distanza massima di tre km dal domicilio.
La
Bolivia registra quasi 11mila
contagi e 376 morti. Il Tribunal Supremo
Electoral e i partiti politici hanno raggiunto l’accordo di rimandare le
elezioni – sospese per la pandemia – al prossimo 6 settembre.
L’Argentina registra 904 nuovi casi per
un totale di oltre 18mila persone positive, la maggior parte delle quali
risiede a Buenos Aires. La capitale si conferma la città più colpita e adotta
delle restrizioni maggiori di quelle attuate nel resto del paese.
Il
Cile supera i 108mila contagi, ma
diminuisce il numero dei casi attivi. Il governo di Sebastián Piñera ha finora
lasciato autonomia ai singoli municipi della capitale per l’attuazione delle
misure di contenimento del virus, ma, visti i contagi crescenti, ha deciso di
dare delle linee guida comuni da far rispettar a Santiago del Cile e nel resto
del paese.
Nell’ultima
settimana in Nicaragua c’è stato un
incremento del numero dei contagi che, secondo le fonti ufficiali, ha superato
i mille casi. Tale cifra, però, è stata contestata da un gruppo di medici e
volontari che hanno rilevato numeri ben più elevati: 3.725 persone positive e
805 decessi.
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi
Nel Regno Unito recentemente si sono
verificati un centinaio di nuovi casi: secondo The Telegraph sono 277.985, per un totale di 39.369
decessi. Il Department of Health and Social Care ha affermato che il
numero di cittadini inglesi positivi è passato da 1.613 a 277.985 e nelle
ultime 24 ore sono stati effettuati 135.643 test, raggiungendo un totale di più
di 4,6 milioni in tutto il Paese.
Anche in Irlanda si sono registrati nuovi casi: si tratta di 29.851 da poco
confermati, di cui 2.193 sono decessi. Secondo l’Ireland’s Department of Health attualmente se ne sono verificati 47
nel Paese. Tuttavia, il dottor Glynn cerca di rassicurare la popolazione
affermando che il tasso di guarigione è arrivato al 91% e che la maggior parte
dei malati riesce comunque a guarire.
Negli Stati Uniti risultano essere più di 1.820.000 le persone
contagiate, di cui almeno 105.000 decedute. Lo scorso lunedì sono stati
riportati più di 21.100 nuovi casi e, secondo Johns Hopkins, le morti
verificatesi erano 784. A peggiorare la situazione vi sono le proteste esplose
recentemente, facendo temere una seconda pandemia. Anthony Fauci, direttore
dell’Istituto
nazionale di allergie e malattie infettive (NIAID), esprime la sua
preoccupazione su un possibile ritorno del virus dopo le recenti riaperture di
alcuni Stati americani.
In
Nuova Zelanda il numero totale di casi confermati rimane 1.154, di cui
22 deceduti e 1 attivo; ad oggi, nessuno sta ricevendo cure ospedaliere per Covid-19.
Secondo
il Department of Health in Australia si contano attualmente 7.204
persone contagiate, 103 decedute e 6.619 ricoverate.
Il
Commonwealth e i rispettivi Stati stanno firmando un accordo quinquennale di
131,4 miliardi di dollari, al
fine di assicurare che nessuna giurisdizione sia lasciata in pessime condizioni
a causa della pandemia Covid-19. Gli ospedali pubblici beneficeranno del
finanziamento record dopo che tutti gli Stati e i territori avranno firmato il
nuovo accordo di riforma sanitaria del governo Morrison. Tale finanziamento mira ad aiutare
tutte le strutture ospedaliere pubbliche, fornendo più medici, più infermieri e
più servizi. L’obiettivo è quello di migliorare i risultati sanitari di tutti
gli australiani e di garantire la sostenibilità del sistema ospedaliero. Questo
impegno, inoltre, assicura che il sistema sanitario rimanga stabile e
coordinato a livello nazionale, in particolare in questo periodo senza
precedenti, e garantisce ai governi degli Stati e dei territori la possibilità
di continuare a fornire servizi ospedalieri pubblici sicuri ed efficaci a tutti
gli australiani.
È
importante sottolineare che l’accordo rafforza l’impegno di tutti i governi a
garantire un accesso equo agli ospedali pubblici per tutti i cittadini,
eliminando gli incentivi che possono portare al trattamento preferenziale dei
pazienti privati.
Simona Picci
e Salvina Calanducci
La pandemia ha
stravolto in poche settimane la vita di tutti, inclusa quella sentimentale.
Molte coppie si sono strette forti l’una all’altra, altre non hanno avuto la
possibilità di vedersi a causa della distanza imposta dal governo, molti
matrimoni sono stati posticipati e sono aumentati anche i casi di divorzio.
A testimoniare il
distacco forzato, la storia di Dorothy Campbell e suo marito Gene, una coppia
statunitense sposata da più di 60 anni che ha vissuto separata a causa del
virus. Memorabile lo scatto fotografico di Dorothy accostata alla vetrata che
la divide da suo marito. In quel tocco si nasconde l’amore di una lunghissima
vita trascorsa insieme e l’ingiustizia dell’essere separati. Per Petra Lessing
e il suo compagno Frank (entrambi 73 anni) le cose non sono andate molto
diversamente. La coppia, residente a Weissenfels, è stata divisa durante questi
mesi. Frank è in cura dal 2017 presso la clinica Asklepios per un tumore
all’addome e al torace e Petra è riuscita a rivederlo soltanto giovedì scorso.
Quando si sono riuniti, il mondo è sembrato essere di nuovo in ordine, anche se
solo per un’ora al giorno, il tempo di una visita. Visita che aspettava
trepidante anche Andrea Schmidt, autrice di NDR, che documenta l’incontro con
la mamma malata di Alzheimer, in cura a Bredsten. Per persone come la madre di
Andrea le mancate visite rappresentano un distacco, quasi un abbandono. Questi
lunghi mesi non hanno fatto altro che sbiadire i pochi ricordi nella mente
della donna che fatica a concepire il virus e il motivo degli abbracci negati.
Sono gli infermieri negli ospedali a colmare ora le distanze fisiche che
costringono i parenti a stare lontani da chi amano. Muniti dei dispositivi di
protezione necessari, dispensano agli anziani le carezze di cui hanno bisogno.
Piccoli grandi gesti di umanità da lodare.
Chi invece aveva
in mente di sposarsi ha dovuto rivedere i propri piani: nessun evento richiede
tanta programmazione quanto un matrimonio e l’impossibilità di festeggiarlo
come desiderato rende profondamente tristi.
Ma chi è stato
preso in contropiede dall’arrivo del virus come ha reagito?
Agli inizi di
aprile Enja Berscheid-Engel e suo marito Florian Berscheid hanno celebrato il
loro matrimonio nel meraviglioso castello di Ehreshoven alla sola presenza del
sindaco. Nessun invitato in sala, nemmeno i genitori. Ma la frustrazione e
l’amarezza per le restrizioni del momento sono state sostituite dallo stupore e
dalla forte emozione di vedere i propri amici tutti disposti lungo la strada
che li conduceva dal castello alla loro abitazione: «È stato un matrimonio
diverso, folle ma perfetto» – così raccontano gli sposi.
Una giovane coppia
di Amburgo invece ha sperimentato il matrimonio sul balcone. Dopo la firma in
comune, amici e parenti si sono radunati sotto casa, attorno ad un banchetto
allestito dal testimone di nozze al piano di sotto. «La sera ci hanno sorpreso
con un piccolo concerto. Accompagnati da una cantante e un chitarrista, abbiamo
fatto il nostro primo ballo da sposati. È stato davvero emozionante».
The New York Times
(03/06/2020) “Coronavirus in the U.S.: Latest Map and Case Count”
https://www.nytimes.com/interactive/2020/us/coronavirus-us-cases.html?action=click&pgtype=Article&state=default&module=styln-coronavirus-national&variant=show®ion=TOP_BANNER&context=storylines_menu
Regan H., McKeenhan B. &
Reynolds E. (03/06/2020) “June 2 coronavirus news”
https://edition.cnn.com/world/live-news/coronavirus-pandemic-06-02-20-intl/index.html.
CNN
Centers for Disease Control
and Prevention (03/06/2020) “Cases in the U.S.”
https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/cases-updates/cases-in-us.html
Andelman D. A. (01/06/2020) “Protests could spread coronavirus. But a
second wave was coming before the demonstrations” https://www.nbcnews.com/think/opinion/protests-could-spread-coronavirus-second-wave-was-coming-demonstrations-ncna1216911 . NBC News
Irish Central (03/06/2020) “Coronavirus live updates:
91% recovery rate in Rep of Ireland”
https://www.irishcentral.com/news/coronavirus-ireland-updates
Triggle N. (02/06/2020)
“Coronavirus: Deaths at lowest level since March” https://www.bbc.com/news/health-52890515 . BBC News
The Guardian
(03/06/2020) “Coronavirus UK map: the latest deaths and confirmed cases near you” https://www.theguardian.com/world/2020/jun/02/coronavirus-uk-map-the-latest-deaths-and-confirmed-cases-near-you
Gilbert D., Kirk A. & Riddy B.(03/06/2020) “How many
coronavirus cases are in the UK – and where are they?” https://www.telegraph.co.uk/news/2020/06/03/uk-coronavirus-deaths-cases-today-covid/ . The Telegraph
Ng K. (02/06/2020) “UK coronavirus death toll rises by 324 to 39.369”https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/uk-coronavirus-deaths-cases-today-latest-update-nhs-a9545021.html . Indipendent
Australian Government Department of Health
(03/06/2020) “Coronavirus (COVID-19) health alert” https://www.health.gov.au/news/health-alerts/novel-coronavirus-2019-ncov-health-alert
Ministry of Health
NZ (03/06/2020) “COVID-19 – current cases” https://www.health.govt.nz/our-work/diseases-and-conditions/covid-19-novel-coronavirus/covid-19-current-situation/covid-19-current-cases
Prime Ministre of Australia
(29/05/2020) “Commonwealth and states sign $131 billion five year hospitals agreement” https://www.pm.gov.au/media/commonwealth-and-states-sign-131-billion-five-year-hospitals-agreement
Ph by Pietro Piacenti – International Couture Backstage
A talk with… Hair Stylist Giovanni Salerno
Per la rubrica a Talk with… abbiamo chiesto a Giovanni Salerno di raccontare il segreto che spinge un hair stylist a scegliere una tipologia di acconciatura o pettinatura per la vita quotidiana, per le grandi occasioni e per il catwalk. Infine, Giovanni illustrerà la tendenza acconciature per l’estate 2020.
Giovanni Salerno inizia a lavorare come hair stylist da giovane e si diploma presso l’ARA, Accademia Romana Acconciatura, successivamente diventa membro di Blue Team (Team Artistico) dell’associazione Intercoiffeur Italia e come tale partecipa a molti appuntamenti prestigiosi nazionali come ad esempio l’Alta Moda Italiana a Roma e a Milano. Nel corso della sua carriera ha partecipato a diverse sfilate realizzando le acconciature per Maison prestigiose come Fendi, Lancetti, Alessandro Consiglio, Grimaldi, Persichino, Curiel, Gianni Molaro, Morabito e molti altri. Ultimamente, come coordinatore di Wella The Best Club Lazio, ha svolto il ruolodi Art Director per il Hair style di International Couture Fashion Show in calendario Altaroma.
L’acconciatura è un’ispirazione che viene spesso dettata dal momento, dalla
moda o da varie tipologie di occasioni. Nella nostra società la pettinatura dei
capelli è espressione di uno stile ed enfatizza i tratti del viso. In questo
modo, il parrucchiere diventa colui che è in grado di aiutare la donna ad
esprimere la propria personalità.
Per quello che riguarda il mondo del wedding, l’acconciatura rappresenta una realtà che non conosce battute di arresto ma essa tende piuttosto ad esprimere un’occasione speciale per rivelare chi è veramente la sposa. L’hair stylist deve valorizzare la natura della donna e soprattutto far percepire la sua bellezza e il suo stile. Quello che riguarda invece il look o l’acconciatura di una persona in generale è legato alla sua immagine, al suo modo di essere, di esprimersi e soprattutto al ruolo che ha nella società e nella vita professionale. Trovare un’acconciatura adatta ad una donna è soprattutto una capacità dell’artista di percepire l’idea giusta e adeguata alla personalità della cliente, creando un look su misura con armonia ed equilibrio. Io di solito ascolto il mio cuore per trovare la giusta immagine adatta alla persona che ho dinanzi a me. Ma per quello che riguarda l’acconciatura nel contesto “sfilata” è importante prendere in considerazione vari fattori come la location, la storia che ogni singolo stilista vuole comunicare al suo pubblico, il mood della collezione e i suoi colori. In questo caso il ruolo mio diventa quello di consulente di bellezza e d’immagine, coincide con la funzione di art director, che, grazie all’esperienza e alla professionalità, riesce a far emergere il tema della collezione utilizzando una regola fondamentale che segue tre importanti fattori: armonia, equilibrio e proporzione.
Inoltre, l’acconciatura oltre ad essere sinonimo di bellezza ha anche la
funzione di identificare le appartenenze a diverse tribù nei paesi dell’Africa
e ad evidenziare l’adesione ad un determinato gruppo sociale.
Riguardo alle tendenze, il 2020 sarà un anno fluido per le acconciature.
Fluido nelle forme, fluido nello scambio di suggestioni tra passerelle, aule universitarie,
navate delle chiese, red carpet e fermate della metropolitana. Tutto è
miscelato e tutto può essere spunto per un dettaglio di stile che rappresenti
chi lo indossa. Si punta al carattere! Tra i raccolti, i protagonisti sono
chignon e trecce. Per distinguersi si gioca di styling e di texture. Grafici o
messy, matt o effetto wet, saranno comunque le acconciature di maggior tendenza
per tutto l’anno. Non mancheranno raccolti dal sapore retro e qualche
suggestione gothic. Per chi ama il corto, gli accessori saranno i must have.
Invece per le fedeli al lungo sarà ancora lo styling a dare personalità e
tocco. Via libera a suggestioni gitane, intrecci e accessori tribali che hanno
il sapore di un incontro tra diverse culture.
La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19
L’espansione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2, partita
dalla città di Whuan intorno alla fine del 2019, continua la sua corsa in tutto
il mondo. La Spagna è il quinto paese al mondo per numero di contagi
dietro a Stati Uniti, Brasile, Russia e Regno Unito. Il 31 gennaio 2020 venne
confermato il primo caso positivo sul suolo spagnolo, ma è stato a partire dal
mese di marzo che i contagi sono aumentati in maniera esponenziale. Attualmente
in Spagna la curva dei nuovi casi si sta stabilizzando, ed è per questo che lo
scorso 29 aprile il Governo ha deciso di presentare un piano di riapertura
organizzato per fasi per mettere fine alla quarantena forzata, applicata dallo
scorso 11 maggio su circa la metà del territorio spagnolo. Il 53% della
popolazione spagnola si trova ancora nella fase 1, mentre il restante 47% è già
avanzato alla fase 2. Un altro segnale positivo è che i casi che vengono
diagnosticati giorno per giorno continuano a diminuire: in un mese e mezzo si è
passati da una crescita giornaliera di più del 42% a meno dell’1%. Tutte le
comunità autonome, oltre a Ceuta e Melilla, registrano casi di persone
contagiate. Madrid continua a essere la comunità più colpita della Spagna, con
più di 71.000 positivi e quasi 8.700 morti, seguita dalla Catalogna che supera
i 57.000 positivi arrivando a quasi 5.600 morti. Anche se la situazione non è
uguale su tutto il territorio spagnolo, e la malattia si propaga con velocità
differenti in ciascuna comunità autonoma, gli ingressi in terapia intensiva per
covid-19 sono scesi ai minimi storici dallo scoppio della pandemia.
In Messico la situazione è alquanto critica, sta
vivendo il suo picco con circa 78.023 casi confermati e quasi 8.600 morti.
In Perù questo mercoledì si sono registrati quasi
6.000 nuovi casi in un solo giorno, per un totale di 135.905 positivi e 3.983
persone decedute.
A Cuba si sono registrati solo 9 nuovi casi
positivi al Covid-19, nessun morto e 10 guariti, questo è quanto è stato
dichiarato alla conferenza stampa dal dottor Francisco Durán García, direttore
nazionale del dipartimento di epidemiologia del ministero della salute.
Tuttavia, ad oggi si registrano 1.938 casi positivi su circa 99.745 test
effettuati e solo 82 morti.
Karen Marinelli
In
Francia la situazione migliora.
L’Île-de-France, da zona “rossa”, è teoricamente passata a zona “verde”. Come
spiegato dal primo ministro, la definizione di questa categoria si basa su tre
criteri: disponibilità dei test, numero dei pazienti in rianimazione sotto al
60% e tasso inferiore al 6% degli ingressi al pronto soccorso. L’Assemblea
nazionale ha votato per l’app del tracciamento digitale StopCovid. I deputati
sono stati chiamati a votare non su una propria e vera legge, bensì su una
dichiarazione del governo relativa alle innovazioni digitali da adottare nella
lotta all’epidemia. Il tutto si è svolto in un’atmosfera di estrema tensione.
Anche in Belgio, il mese di giugno
segna l’inizio degli esami che, in linea con le misure di prevenzione, si
terranno a distanza. Le lezioni online hanno contribuito ad ampliare ulteriormente
il divario socioculturale tra gli studenti, mettendo ancora più in difficoltà
quelli provenienti da famiglie svantaggiate che non hanno potuto usufruire a
pieno dei servizi scolastici durante la quarantena. A tal proposito, il
professore e sociologo Renaud Maes parla di “una popolazione di studenti
abbandonati da settimane dalle istituzioni che, permettendo loro di sostenere
esami pur con la consapevolezza della mancanza delle competenze necessarie a
superarli, legittimano così una discriminazione legata alle stesse modalità di
apprendimento”. Al di fuori dell’ambito scolastico, i dati sul contagio sono
positivi: nonostante la fine del lockdown, non si sono registrati aumenti di
casi, segno che l’epidemia è finalmente sotto controllo e che il virus sta
perdendo terreno.
La Svizzera si avvia verso la riapertura totale:
dal 6 giugno saranno ammessi eventi con meno di 300 persone e verranno riaperte
piscine e attrazioni turistiche; dal 15 giugno riaprono le frontiere con
Germania e Francia, mentre per il 3 Giugno la Svizzera si rifiuta di riaprire i
confini con l’Italia in quanto lo reputa troppo prematuro; dal 6 luglio
riprendono tutti gli eventi sportivi.
Nei ristoranti vige ancora il limite di 2 metri tra ogni tavolo, e le scuole
hanno riaperto, ma con un regime a tempo modulare. Nel frattempo, il Governo ha
ufficializzato l’autorizzazione per l’app di tracciabilità, che verrà messa in
funzione ad inizio estate.
Mentre il virus continua a diffondersi in tutta l’Africa,
la necessità di effettuare i test diventa reale. L’intensificazione delle
campagne di screening è una delle possibili soluzioni presa in considerazione
dalla Commissione economica per l’Africa (CEA) nell’ambito delle strategie di
deconfinamento al fine di limitare i danni economici e sociali. Nel momento in
cui i paesi di tutto il mondo fanno fatica ad aumentare i propri test, la
dipendenza dell’Africa dalle importazioni diventa problematica e la produzione
locale si fa estremamente importante. Per risolvere questo dilemma, i paesi come
il Ghana, il Senegal, l’Uganda e il Kenya hanno adottato approcci innovativi
con la fabbricazione di test contro Covid-19. “Iniziativa cruciale per
frenare la diffusione del contagio”, afferma Vera Songwe, segretaria
esecutiva della CEA.
In Canada, almeno
una persona è morta in un incidente che ha coinvolto un jet canadese della
pattuglia acrobatica (Snowbirds) che si è schiantato contro un quartiere
residenziale. Prima l’esibizione in volo e poi lo schianto. L’incidente è stato
confermato anche dalla Royal Canadian Air Force. Come testimoniato da alcune
persone, il pilota è stato in grado di eiettarsi con il paracadute prima
dello schianto e finire sul tetto di una casa, riportando delle ferite. Il
premier canadese Justin Trudeau si è detto
“profondamente rattristato” per quanto avvenuto. L’intento degli Snowbirds era
quello di rendere omaggio agli operatori sanitari canadesi che “combattono
in prima linea contro la diffusione del Covid-19”.
Il sindaco di Mosca Sergej Sobyanin, mercoledì 27 maggio,
ha firmato un decreto che prolunga il regime di autoisolamento per
residenti fino al 14 giugno.
Dopo la firma il 21 maggio del decreto per la revoca di
alcune restrizioni tra cui la ripresa del car sharing e dell’attività dei
servizi municipali, il primo cittadino fa un passo indietro mantenendo ancora
prudenza rispetto ad un ulteriore mitigazione delle misure di contenimento dei
contagi da COVID-19. Secondo il sindaco,
è necessaria cautela: “È troppo presto per aprire teatri, musei, parrucchieri,
ristoranti e fitness club, per eliminare l’obbligo di utilizzo di
dispositivi di protezione individuale, il distanziamento sociale, per smettere
di lavorare da remoto e per aprire nuovamente la città a spostamenti da e verso
l’esterno”, ha dichiarato sul suo blog.
Sobyanin ha spiegato che la mitigazione delle restrizioni
messa in atto sinora è stata resa possibile perché la riduzione dell’incidenza
di casi di contagio è diventata sostenibile per il sistema
sanitario. Tuttavia, ha sottolineato che “sostenibile” non
significa “irreversibile” e che sebbene il rischio sia diminuito, non
è scomparso.
Per questo motivo nel nuovo decreto firmato dal primo
cittadino le uniche misure di riduzione delle restrizioni riguardano l’attività
all’aperto: “A volte possiamo permetterci di andare all’aperto” continua
sul suo blog Sergej Sobyanin, quindi, i moscoviti potranno camminare e
fare sport nei parchi sempre nei limiti del distanziamento sociale.
È rilevante ricordare che proprio la capitale ha
rappresentato il focolaio più grande in Russia della pandemia da coronavirus,
anche se nelle ultime ore si sono registrati dati positivi.
In un incontro con il presidente russo Vladimir Putin,
Sobyanin ha dichiarato che la situazione a Mosca è sotto controllo ed è in
netto miglioramento, infatti la percentuale di ricoveri di pazienti gravi con
COVID-19 nella capitale è diminuita del 40%.
Per ciò che concerne l’analisi e la quantificazione dei
reali contagi per il quale era stato avviato un programma di controlli a
tappeto sulla popolazione attraverso i test sierologici ELISA (test ad
immunofluorescenza indiretta), il Rospotrebnadzor il 29 maggio ha dichiarato di
aver condotto già oltre 10 milioni di test, e che il lavoro continuerà per
ottenere infine un quadro preciso e attendibile della diffusione della
pandemia.
Infine, ulteriori notizie positive giungono dal Ministero
della Sanità infatti, martedì il ministro della sanità russo Michail Murashko,
ad una intervista al programma “Diritto alla giustizia” ha annunciato
l’esistenza di un farmaco per la prevenzione delle complicazioni dovuti a
COVID-19. In particolare, una delle complicazioni a cui si riferisce il
Ministro russo è stata denominata “tempesta citochinica” un fenomeno con una
serie di sinonimi e varianti: sindrome da risposta infiammatoria sistemica,
sindrome da rilascio di citochine, sindrome da attivazione macrofagica,
linfoistiocitosi emofagocitica. Il
fenomeno osservato dagli scienziati consiste in una reazione esageratamente
violenta da parte delle difese immunitarie che, anziché proteggere dal virus,
attaccano tutti gli organi del paziente diffondendosi in tutti i tessuti e
deteriorandoli, fino ad ucciderlo. Il farmaco che previene la tempesta di
citochine è stato identificato la settimana scorsa dagli scienziati russi ed è
già entrato in pratica clinica.
Paola D’Onofrio, Clarissa Giacomini
Nella
scorsa settimana, in occasione della terza sessione del 13esimo congresso
dell’Assemblea del Popolo, il consigliere di stato e ministro degli esteri Wang
Yi ha dichiarato: “Non sarà il virus a sconfiggere l’umanità, al contrario,
sarà l’umanità a uscirne vincitrice”.
Domenica
24 maggio, stando alle fonti del quotidiano Renmin Ribao, Xi Jinping ha
affermato: “Le province dello Hubei e Wuhan si riprenderanno ancora una volta.
Il ruolo della sanità in questa emergenza è stato di notevole importanza.
Sicuramente lo Stato continuerà a lavorare sull’emergenza rafforzando i punti
più deboli”.
Giovedì
28 maggio il primo ministro cinese Li Keqiang ha risposto alle domande di un
giornalista di Bloomberg in merito alle origini del virus e le misure
post epidemia adottate dalla Cina. Il primo ministro ha affermato che “capire
da dove tutto abbia avuto inizio” è fondamentale per tutti, per il resto del
mondo così come per la Cina. Il premier cinese ha ricordato che il virus è un
nemico che ha sorpreso l’umanità intera, specialmente perché è una patologia
completamente nuova, e ha inoltre affermato che c’è ancora tanto lavoro da fare
“poiché il virus non conosce confini”.
Il
governo cinese sta investendo enormi quantità di denaro in ricerca e sviluppo
insieme alle altre nazioni colpite dall’epidemia ed ha dimostrato sin
dall’inizio di essere aperto alla cooperazione internazionale.
Set a Runaway in Capri: i must have per una vacanza sull’isola azzurra all’insegna del fashion
Più si allontanano e più le desideriamo, cosa sono? Inutile dire che la risposta più comune in questo periodo sarebbe “le vacanze”. Mai come ora in cui le ore accumulate su Zoom, Skype e Microsoft Teams ci sembrano più delle ore vissute, ci accingiamo a pensare ad un periodo di meritato riposo “rivoluzionato” o meglio riadattato al momento attuale. Ma se fosse possibile immaginare le onde del mare, le vacanze in barca e gli aperitivi in piazzetta…cosa vi verrebbe in mente? 5 semplici lettere che preannunciano un’attitudine minimo a 5 stelle.
Avete detto Capri? Esattamente quello che avevamo in mente. Celebrata in tutto il mondo come set cinematografico, dal più recente Capri Batterie all’Imperatore di Capri, oltre ad essere protagonista di numerose fashion seasons, da Dolce & Gabbana a Chanel, Capri si pone ancora come una delle isole più cool ed accoglienti della nostra Penisola. L’origine del nome, già di per sé, si presenta come espressione delle grandi epoche passate; è infatti incerto se l’origine di Capri sia da associarsi al greco antico Kapros che in realtà significa cinghiale o dal latino Capraeae, traducibile con capre. Di sicuro è possibile registrare sul suolo caprese la presenza di diversi popoli importantissimi che hanno contribuito allo sviluppo del suo patrimonio artistico e culturale, possiamo ricordare Teleboi e l’Imperatore romano Augusto di cui i celeberrimi giardini portano il nome, collocati proprio in cima dell’isola. In seguito, arrivò a soggiornarci, per diversi periodi, l’imperatore Tiberio che la scelse come luogo di ritiro dall’indaffarata vita romana e ci fece costruire 12 residenze private tra cui Villa Jovis a Capri e Villa Damecuta ad Anacapri. Alle soglie del ‘900, l’isola diventa luogo di rifugio di esuli russi come Massimo Gorki e Vladimir Lenin che ne omaggiano le bellezze e la elevano a piccola oasi letteraria. Inutile dire che la storia non è altro che un dettaglio per descrivere l’azzurrissimo biglietto da visita dell’isola più poliedrica ed affascinante del Mediterraneo: ogni stradina o piccolo vicolo si presta a scatti eccezionali, complici l’altura, la luce naturale ma anche i suoi colori dal giallo dei lussureggianti limoni al rosso vermiglio degli immancabili cornetti portafortuna, rigorosamente collaudati dalla tradizione partenopea. Appena scesi sull’isola, in prossimità di Marina Grande è d’obbligo essere premuniti di O.C.C., occhiali-cappello-camera, il trinomio indissolubile per essere agili nel percorso e al contempo essere in grado di non perdersi nessun dettaglio. Una soluzione fashion oltre che indispensabile, causa sole H24, è indossare un cappello di paglia. Esso può esser simile ad una paglietta veneziana per dare un tocco alla garçonne oltre ad essere giocoso; guardando brevemente alla praticità suggerita dalle più sportive è da menzionare la visiera di paglia, “very touristy” ma anche molto versatile e docile sui capelli più voluminosi; infine il cappello di paglia ampio è invece sicuramente una decisione più sofisticata con un tocco di vintage. Che sia neutro o in completo con il costume, con effetto hand-made o sapientemente strutturato, il cappello “da diva” si lega all’allure degli occhiali. Tondi e grandi per lo più retrò, con cordino per le scalatrici appassionate o in materiali eco-solidali per le più rispettose dell’ambiente. Una volta giunti al centro è necessaria una sosta caffè in piazzetta. La folla potrebbe scoraggiare soprattutto se il via vai non permette il formarsi di una coda ben distribuita; ma non temete tutto può esser affrontato con l’outfit giusto. L’isola azzurra è nota, come tutta la costiera amalfitana d’altronde, anche per la lavorazione del lino: molte sono le botteghe che in estate espongono i propri lavori alle porte delle loro boutique ammaliando i turisti. Dal crema, all’avorio al bianco puro questi sono i toni dei negozi in via delle botteghe a Capri. Oltre all’abbigliamento, l’isola azzurra è celeberrima anche per le calzature molto apprezzate anche in passato da personaggi pubblici del calibro di Jacqueline Kennedy che, una volta in vacanza sull’isola, si fece confezionare un paio di sandali capresi su misura inaugurando una moda destinata a non esser passeggera: il sandalo caprese infatti, oltre a rappresentare pienamente la tradizione artigianale Made in Italy, si presta alle tendenze e si evolve con le sue indossatrici rappresentando un’alternativa trendy anche di sera. Una volta entrati nel mood dell’isola, attraverso outfits & attitudes, bisogna prenotare subito un giro in barca per poter ammirare da vicino i Faraglioni, le grotte più caratteristiche e le spiagge di Marina Grande e Marina Piccola. Sicuramente la scelta del costume non deve esser casuale: molte preferiscono l’intero al classico due pezzi se hanno intenzione di fare un bagno all’ombra dei Faraglioni causa forti correnti; le più convinte del bikini in genere preferiscono prendere il sole in barca con cappello, costume e camicia di lino coordinata. All’ora del pranzo, come anche per la cena d’altronde, c’è l’imbarazzo della scelta presso ristoranti stellati come “il Riccio” o vere e proprie boutique del gusto come “da Gemma” dove lo spettacolo culinario è associato ad esposizioni artistiche temporanee in co-working con la galleria Liquid art System Capri. Dai ravioli capresi, agli scialatielli alla Nerano, al pesce all’acqua pazza alla più leggera caprese con mozzarella fresca, pomodoro e basilico: un trattamento light per potersi aggiudicare una fetta della torta caprese, non così leggera quanto la sua omonima insalata. Per digerire il tutto, va segnalata una passeggiata pomeridiana a via delle Camerelle, luogo di ritrovo per lo shopping griffato ed internazionale fino Punta Tregara, dove è possibile ammirare il paesaggio accompagnati dall’odore delle bouganville. Per la cena, gli amanti della canzone napoletana sicuramente suggeriranno “la taverna anema e core” in via Orta che rappresenta la movida caprese per chi desidera passare la serata in isola invece che dirigersi in barca verso svariate belle location. I più riservati sicuramente prediligeranno una passeggiata fino all’arco Naturale oppure una cenetta più tranquilla con giardino e limonaia.
Che sia una vacanza di qualche giorno o di qualche settimana, l’isola di Capri ha il potere indiscusso di ritagliarsi un posto speciale nel cuore dei propri visitatori, accogliendoli con garbo e classe, eleganza e raffinatezza. E si sa, si torna sempre nei luoghi che prima di farsi amare, ci hanno amato.
La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19
Secondo il bollettino diffuso dal dipartimento del Ministero della Salute, il Portogallo conta al 24 maggio 30.623 casi complessivi di Covid-19 e 17.549 guariti. Pur avendo rallentato i propri ritmi la pandemia non sembra aver arrestato la sua corsa. In questo momento risulta essere fondamenta-le imparare a convivere con il virus e gli scienziati di tutto il mondo si stanno adoperando affinché sia possibile poterlo conoscere al meglio. Proprio a questo proposito la ricercatrice portoghese Sa-lomé Pinho, responsabile del gruppo di ricerca dell’istituto i3S (Instituto de Investigação e Ino-vação do Porto) sta coordinando degli studi che permetteranno di sviluppare un rapido metodo in grado di far comprendere, al momento della diagnosi, come si evolverà l’infezione in ciascun paziente. La Dottoressa Pinho afferma infatti che l’obiettivo dello studio è proprio quello di identificare un marcatore che permetta, attraverso delle semplici analisi del sangue, una prognosi precoce sull’evoluzione del Covid-19 in modo tale da consentire ai medici di adottare le misure necessarie per il paziente prima che sia troppo tardi. La ricerca si svolge su un campione di 100 contagiati da esaminare in due precisi momenti, il 7° e il 14° giorno di infezione.
Accanto all’impegno di medici e ricercatori si pone quello della comunità che, proprio in questa prima fase di allentamento delle misure restrittive, è chiamata a svolgere un ruolo molto impor-tante. Sono infatti molte le abitudini di vita che dovranno cambiare, a partire dall’ormai indispensabile mascherina fino ad arrivare alle nuove norme comportamentali da adottare e che impongo-no l’adozione di una nuova etichetta, anche a tavola. Per questa ragione, in linea con le direttive emanate dal dipartimento del Ministero della Salute, l’Associazione albergatori e ristoratori portoghesi ha redatto una guida al fine di accompagnare i clienti durante l’apprendimento delle disposizioni vigenti. Nei ristoranti, ad esempio, le tovaglie monouso saranno preferite alle classiche in tessuto così da poter essere gettate dopo l’utilizzo e non sarà possibile porre sui tavoli fiori, candele o altri elementi decorativi. Per i cittadini portoghesi sarà inoltre difficile non poter più condividere tra commensali i classici vassoi da portata, ciascuno dovrà infatti avere il proprio piatto che dovrà essere collocato sulla tavola solo all’arrivo degli ospiti. Anche i menù dovranno essere usa e getta o, in alternativa, è possibile ricorrere a lavagnette da esporre o software che dia-no la possibilità di visionare online la scelta che ogni ristorante offre. Anche per il pagamento è consigliabile favorire l’utilizzo di carte di credito o bancomat, al fine di evitare il contatto con il denaro contante, potenziale veicolo di trasmissione del virus. Restano indispensabili il distanzia-mento sociale di due metri tra ciascun cliente (eccezion fatta per le persone appartenenti allo stesso nucleo familiare), l’utilizzo di guanti e mascherina per chi effettua il servizio al tavolo e l’igienizzazione delle mani, sia all’arrivo sia prima di lasciare il ristorante.
Alessia Santella
In Australia la situazione continua ad essere stabile e si riconferma uno dei paesi meno colpiti al mondo con poco più di 7100 casi e 102 morti in totale. Stanno gradualmente riprendendo le attività sportive e il campionato di rugby e il primo ministro Scott Morrison ha definito ciò “un segno di ritorno alla normalità”; si torna a scuola nel Nuovo Galles del Sud, Queensland, Tasmania, Victoria e nello Stato della Capitale Australiana. Il primo ufficiale medico Greg Hunt ritiene poco probabile un’altra chiusura totale nel caso di un’ondata di ritorno. Verranno invece create delle aree specifiche di contenimento laddove sorgano nuovi casi. La Cina ha approvato la richiesta australiana di indagine sull’origine del Covid-19, definendola però “uno scherzo”. Infatti, si continuano a incrinare i rapporti con la Cina, che ha imposto una tassa sull’orzo per i prossimi cinque anni, impedendo gran parte delle esportazioni. La Repubblica d’Irlanda è tra i paesi che stanno offrendo le soluzioni più innovative per l’impatto da Covid-19. È infatti emblematico il caso della grande impresa Comblift, che è passata dalla produzione di carrelli elevatori al Combi-Ventilate: un apparecchio che consente la stessa ventilazione per due pazienti. Interessante anche l’iniziativa della Pamper the Camper, azienda che noleggia tende da campeggio, che dopo l’annullamento dei festival estivi, ha reso disponibile il servizio come spazio extra per tutta la famiglia. Inoltre, anche il settore del turismo non si ferma. Se i programmi estivi, che vedevano molti adolescenti italiani in viaggio per l’Irlanda sono stati bloccati, la scuola Travelling Languages è pronta per un viaggio differente, tutto digitale, ospitando gli studenti online.
Nel Regno Unito il primo ministro Boris Johnson ha di recente annunciato il lancio di un sistema di tracciabilità dei contagi da Covid-19 entro il primo giugno. L’app è in fase di sperimentazione sull’Isola di Wight, dove il parlamentare locale afferma che il sistema sarà molto accurato. Si pro-spetta, dunque, un graduale ritorno alla normalità; tuttavia, sono in molti a pensare che il lock-down abbia fatto più morti di quanti ne abbia fatti il virus.
In Nuova Zelanda, la premier Jacinda Ardern ha annunciato un ulteriore allentamento delle misure restrittive. Da venerdì saranno concessi assembramenti fino a un numero complessivo di 100 persone, ma con la dovuta cautela. Le imprese ricettive dovranno continuare a garantire il distanziamento sociale e lo stesso vale per i locali, dove non è consentito l’accesso alle piste da ballo. Il governo ha stanziato vari sussidi per i disoccupati o coloro che hanno perso il lavoro a causa del Covid-19. I provvedimenti, però, sono stati criticati poiché sottolineano la disparità tra le due categorie: chi ha perso il lavoro a causa dell’epidemia e quindi avente diritto a mantenere uno standard di vita commisurato a prima e chi era già disoccupato che vedrà aiuti meno consistenti. In Canada, il premier Justin Trudeau ha convocato per la prima volta i direttori delle sei banche più grandi del paese. Hanno discusso insieme lo stato dell’economia canadese e gli sforzi fatti per sostenere l’economia del paese, cercando di individuare le esigenze più frequenti dei clienti bancari e le misure pertinenti provincia per provincia. Nel frattempo, si procede, anche qui, a una riapertura graduale.
Le ultime notizie che arrivano dalla Germania testimoniano come il Paese abbia saputo gestire con successo l’emergenza Covid-19 in questi mesi. Nell’ultima settimana si registra infatti una media discendente di circa 500 nuovi casi al giorno, con soli 431 nuovi casi nella giornata di domenica 24 maggio. La maggior parte di questi casi è stata registrata in Länder già pesantemente colpiti dalla pandemia, come la Baviera, il Baden-Württemberg e il Nordrhein-Westfalen. Ciononostante, nel nord-est del Paese la situazione è più rilassata: nelle ultime ore non si è registrato quasi nessun nuovo caso nel Mecklenburg-Vorpommern, in Sachsen-Anhalt e in molte zone del Brandeburgo. Inoltre, l’Istituto Robert Koch ha reso noto che il fattore R è al momento stabile a R=0.94, sorprendentemente più in alto rispetto a quello dell’Italia. Nonostante i successi riportati dalla Germania nella lotta al virus, questa settimana si sono verificati anche alcuni incidenti: nell’Hessen circa 107 persone sono risultate positive al virus dopo aver preso parte a una celebrazione religiosa in una chiesa battista di Francoforte sul Meno, due settimane fa. Allo stesso modo, nel Niedersachsen un ristorante ha tenuto una festa privata senza rispettare le norme di sicurezza: 18 persone, tra cui il proprietario dell’attività, sono risultate positive al Covid-19. Tutti i partecipanti alla festa e le persone che hanno avuto contatti con loro sono stati posti in quarantena obbligatoria dalle autorità. In tutto si tratta di circa 70 persone. Nel weekend in diverse città sono proseguite le proteste contro le restrizioni anti-Covid, di cui vi avevamo già parlato nelle rassegne precedenti. Le proteste si sono svolte in maniera generalmente pacifica e in molti casi il numero dei partecipanti era inferiore alle previsioni. Tuttavia, a Berlino la Polizia ha dovuto mettere fine alla manifestazione anticipatamente, a causa dell’elevato numero di partecipanti (ne erano ammessi solo 50) e alcuni di loro, tra cui Attila Hildmann, personaggio della tv tedesca, sono stati arrestati. Inoltre, la Polizia ha riferito che ad Amburgo i manifestanti non indossavano protezioni. Nonostante l’elevato numero di manifestazioni, va ricordato che in Germania le restrizioni non sono mai state troppo severe: a Berlino non è mai entrato in vigore alcun obbligo di portare la mascherina, se non nei luoghi chiusi, è permesso circolare senza dover rendere conto alle autorità e incontrare chiunque (senza arrivare a creare assembramenti, ovviamente). Inoltre, queste restrizioni sono attualmente in via di allentamento: il presidente del governo della Turingia, Bodo Ra-melow, ha addirittura annunciato che a partire dal 6 giugno intende abolirle. Ovviamente la sua dichiarazione ha scatenato diverse critiche (tra le norme che verranno abolite ci sono l’obbligo di indossare le mascherine e quello di mantenere le distanze interpersonali) ma c’è anche chi vorrebbe imitarlo: la Sassonia già si dichiara pronta a seguire le orme della Turingia. Intanto Heiko Maas, il ministro degli esteri tedesco, sta lavorando alla riapertura delle frontiere per permettere ai cittadini tedeschi di trascorrere le vacanze estive all’estero. Naturalmente, tra i Paesi interessati dalle trattative c’è anche l’Italia, meta molto amata dai turisti tedeschi.
In Austria, l’emergenza Covid-19 è rientrata quasi del tutto. Nel corso dell’ultima settimana in-fatti è stata registrata una media di circa 38 nuovi casi al giorno e pochissimi decessi. L’Austria ha inoltre partecipato alle trattative per permettere ai vacanzieri tedeschi diretti in Italia di transitare all’interno del suo territorio, ma le modalità con cui potrà avvenire questo transito devono ancora essere chiarite. ORF riporta che ai viaggiatori non sarà permessa alcuna sosta all’interno del territorio austriaco, nemmeno per fare benzina nelle stazioni di servizio. A partire dal 15 giugno l’Austria riaprirà le frontiere anche a Svizzera e Liechtenstein, Paesi considerati modello della gestione della lotta al virus, mentre ulteriori comunicazioni circa la riapertura delle frontiere con Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria arriveranno nei prossimi giorni. Rimarranno invece chiusi, almeno per il momento, i confini tra Austria e Italia e tra Austria e Slovenia, tra mille polemiche. Nei giorni scorsi infatti il Cancelliere Sebastian Kurz aveva twittato “Non apriremo i nostri confini ai Paesi che non hanno ancora il controllo della situazione.” A questa affermazione le autorità italiane hanno risposto facendo notare che attualmente la situazione italiana è molto simile a quella austriaca e che alla luce di questi fatti la decisione di Kurz appare esagerata e ingiustificata.
Francesca Della Giulia
Quest’anno, l’atmosfera dell’Eid al-Fiṭr (festa dell’interruzione del digiuno) è stata diversa dal solito a causa delle restrizioni obbligatorie di confinamento e di coprifuoco dovute alla diffusione del Coronavirus. Analogamente al resto del mese di Ramadan, anche questa festività è trascorsa senza la possibilità di pregare nelle moschee e senza festeggiare l’iftar con tavolate per strada o feste in famiglia.
In Egitto, i cittadini hanno richiesto di poter acquistare presso i mercati quanto necessario per i festeggiamenti: da torte, biscotti, dolci ed altro fino a vestiti per bambini, regali e giochi. Nel clima di solidarietà ispirato dal mese sacro, sono state numerose le iniziative di patrocinio a favore delle donne, anche in collaborazione con volti noti del mondo dello spettacolo come Salma Hayek Pinault. L’attrice di origini libanesi ha lanciato la campagna #StandWithWomen contro l’aumento della violenza sulle donne durante il lockdown. In un video pubblicato sul suo account Instagram, Salma Hayek ha affermato «restiamo nelle nostre case per proteggerci dalla pandemia Covid-19, ma se fosse la casa stessa a essere un pericolo?» e aggiunge «è estremamente importante prendere posizione nella lotta alla violenza di genere… potremmo davvero fare la differenza se unissimo le voci gridando “no”».
A proposito delle iniziative a tutela della salute dei cittadini, vale la pena menzionare una nuova app lanciata dal governo del Regno di Giordania, in aggiunta alla linea telefonica di assistenza già esistente, nata per segnalare eventuali casi sospetti di contagio. C-Radar (Coronavirus Radar), questo il nome dell’applicazione, è scaricabile dagli utenti gratuitamente su Google Play e sull’Apple Store. Il Ministero della Salute ha spiegato che sarà possibile specificare il tipo di assembramento, il numero di persone, i casi di infrazione e/o la rottura del coprifuoco. L’utente che invia la segnalazione dovrà registrarsi riportando nome completo, numero di telefono, note e segnalazione; la stessa sarà valutata dalle autorità competenti in seguito. «L’obiettivo è quello di segnalare qualsiasi assembramento o nuovo caso sospetto, in modo tale da delimitarli», ha chiarito il Ministero.
In cima alle priorità dei governi arabi vi è anche il diritto allo studio; in particolare, il Ministro dell’Istruzione e dell’Istruzione Superiore libanese Tarek Majzoub ha annunciato che «gli esami previsti per le scuole pubbliche secondarie saranno annullati e il completamento dell’anno scola-stico avverrà a distanza» così come ha affermato che «l’apertura delle scuole e dei centri specializzati per persone con bisogni speciali coinciderà con quella di tutte le altre scuole». Il Ministro ha concluso: «salvaguardare la vita delle persone è una priorità: compenseremo ciò che abbiamo perso in questi mesi durante il prossimo anno scolastico».
Valentina Baldo, Roberta Elia, Maria Antonietta Reale
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La stampa.it (2020). “Le vacanze studio ripartono in digitale: “Portiamo l’Irlanda a casa dei nostri studenti-viaggiatori” https://www.lastampa.it/cronaca/2020/05/20/news/le-vacanze-studio-ripartono-in-digitale-portiamo-l-irlanda-a-casa-dei-nostri-studenti-viaggiatori-1.38866772
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The Irish Times (2020). “Reopening Roscommon: ‘There is resilience and you can feel it in the community” https://www.irishtimes.com/news/politics/reopening-roscommon-there-is-resilience-and-you-can-feel-it-in-the-community-1.4261292
The Irish Times (2020).“Covid-19: Taoiseach insists no change from two metre social distancing advice” https://www.irishtimes.com/news/ireland/irish-news/covid-19-taoiseach-insists-no-change-from-two-metre-social-distancing-advice-1.4261086
The Journal.ie (2020). “Covid-19 took our festival trade, so this summer people are using our tents in their back gardens” https://www.thejournal.ie/readme/glamping-coronavirus-5104983-May2020/
NZherald (2020). “Covid 19 coronavirus: Jacinda Ardern – social gathering limit to increase to 100 for churches, funerals” https://www.nzherald.co.nz/nz/news/article.cfm?c_id=1&objectid=12334530
Newsroom (2020). “NZ to move to full Level 2, with gatherings of 100” https://www.newsroom.co.nz/2020/05/25/1201813/nz-to-move-to-full-level-2-with-gatherings-of-100
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Morgan, T. (23/05/2020).“Lockdown saved no lives and may have cost them, Nobel Prize winner believes”. The Telegraph. https://www.telegraph.co.uk/news/2020/05/23/lockdown-saved-no-lives-may-have-cost-nobel-prize-winner-believes/
La rassegna stampa
internazionale dell’UNINT sul COVID-19
Se fino a pochi mesi fa il Presidente della Repubblica Federale del Brasile Jair
Bolsonaro sosteneva l’immunità del Paese dal Covid-19 dichiarandolo pronto ad
affrontare “un’influenza da poco”, ad oggi la situazione è tutt’altro che sotto
controllo. Nonostante ciò Bolsonarocontinua a sembrare impassibile alla
pandemia.
In data 17 maggio, stando ai dati del Ministro della Salute, il Brasile ha
registrato il maggior numero di casi giornalieri: quasi 15.000 per un totale di
234.000 contagi e 15.662 decessi. Il Brasile è così diventato il quarto paese
per numero di contagi, superando Germania, Francia, Spagna e Italia e seguendo
Stati Uniti, Russia e Regno Unito.
Lo Stato di São Paulo continua a essere
quello più colpito, con circa ¼ dei casi totali. Seguono gli stati di Ceará e
Rio de Janeiro. Sono 89.000 i pazienti guariti e 109.000 quelli sotto
osservazione. Mato Grosso do Sul e Mato Grosso sono gli unici due Stati
federati a non aver ancora superato
i 900 casi.
In base al giornale O Globo, da un’indagine realizzata da alcuni medici nel periodo
compreso tra il 30 marzo e il 6 maggio, emergono più di duemila denunce di
dottori che segnalano la mancanza di test diagnostici e l’assenza di
mascherine, guanti, gel igienizzati e camici. Come se tutto ciò non bastasse,
oltre alla crisi sanitaria e sociale sono iniziate anche le prime controversie
politiche interne. Un esempio è il caso dell’ex Ministro della Salute Luiz
Henrique Mandetta che lo scorso 16 aprile diede le proprie dimissioni per
“incompatibilità’” con Bolsonaro. Il Presidente della Repubblica ha
recentemente fatto un appello ai governatori chiedendo di abbandonare le misure
di sicurezza da loro prese. Al momento sono tre le zone metropolitane in lockdown (São Luís, Belém e Fortaleza)
ma anche Rio de Janeiro è pronto ad adottare misure di restrizione
maggiori.
Il Presidente brasiliano sembra
(inverosimilmente) ancora molto critico e restio a queste misure di isolamento
e si oppone alla decisione dei governatori di chiudere le attività e i servizi.
A detta del Presidente, il lockdown è una decisione esagerata che porterebbe il
Paese a una situazione di miseria simile a quella dei paesi dell’Africa
subsahariana. Bolsonaro dichiara:
«Il Paese è sul punto di rottura e riprendersi da questa crisi sarà
impossibile. Il nostro destino sarà vivere in un Paese di miserabili, proprio
come alcuni paesi africani. Noi, invece, dobbiamo avere il coraggio di
affrontare il virus. Delle persone stanno morendo? Mi dispiace moltissimo ma
sarà ancora peggio, e molto peggio, se l’economia continuerà ad essere
devastata a causa di queste misure. Dobbiamo aprire di nuovo o soffriremo la
fame e la fame uccide» aggiunge Bolsonaro. «Questo è un appello che faccio a
tutti i governatori al fine di rivedere la loro politica. Io sono pronto al
dialogo».
L’ex Presidente della Repubblica Lula da
Silva ha recentemente dichiarato in un’intervista che sta pregando affinché il
popolo scappi da questo genocidio di responsabilità causato da Bolsonaro. «Il
Governo sta trasformando in nemici quelle persone che si preoccupano seriamente
del coronavirus» aggiunge Lula in risposta agli attacchi di Bolsonaro, il quale
sembrerebbe più preoccupato per le nuove misure di distanziamento sociale e il
loro impatto sull’economia.
Giulia
Arresta
In alcuni stati Australiani, nello scorso weekend è
iniziata la nuova fase proposta dal governo, che prevede la riapertura di bar,
pub, ristoranti e luoghi di culto con un massimo di dieci persone alla volta.
Ad oggi, il numero di casi totali ha superato i 7000 e le vittime arrivano a
99. L’economia è stata ulteriormente colpita, oltre che dall’aumento della
disoccupazione, anche dagli scioperi commerciali della Cina dell’ultima
settimana, che sono costati all’Australia circa 1 miliardo di dollari in carne
e orzo. Ciò continua ad accrescere le tensioni tra i due paesi, nate dopo la
richiesta dell’Australia di indagare sulla gestione della pandemia in Cina.
All’Assemblea Mondiale della Sanità, l’organo sovrano dell’OMS, più dei due
terzi dei membri ha votato a favore di questa richiesta australiana.
Nel Regno Unito è in atto una vera e propria protesta contro il lockdown. Alcuni ritengono che questo
virus non sia altro che un fake
pensato per dare libero sfogo alla tirannia. Sono stati riscontrati pareri
contrastanti riguardo alla riapertura delle scuole e anche per quanto riguarda
lo sport, i primi allentamenti sono stati fissati per il 1° giugno, ma ancora niente di certo: saranno
consentiti eventi culturali e sportivi a porte chiuse. La premessa
imprescindibile per la ripresa resta la diminuzione dei numeri dei contagiati.
La Repubblica d’Irlanda si è avviata verso una nuova fase, una svolta
importante in questa lotta al virus, ma il Ministro della Salute, Simon Harris,
ha invitato gli irlandesi ad adottare un approccio comune di buon senso. Sono
state riaperte aziende agricole, cantieri e altri negozi all’ingrosso e sarà
possibile vedere, mantenendo sempre le distanze, gli amici. Dal punto di vista
economico, l’impatto sul trasporto aereo è stato devastante, si stima una
perdita del 90%. Inoltre, per quanto riguarda il settore agricolo, essenziale
per l’isola, è stato registrato un crollo nell’esportazione di latte e carne;
inoltre, domenica scorsa, sono stati confermati focolai di Covid-19 in 15
mattatoi.
Gli Stati Uniti
stanno ancora affrontando il picco di contagi e morti da Covid-19, ma il
presidente Donald Trump ha accelerato le riaperture, sottolineando come sia
necessario ripartire con o senza un vaccino, e ha incitato le maggiori case
farmaceutiche a velocizzare le sperimentazioni per avere un farmaco o un
vaccino disponibile entro la fine dell’anno. I problemi maggiori restano,
tuttavia, la recessione e la disoccupazione. Gli studi hanno mostrato
che le più colpite sono state le donne, in particolare quelle afroamericane, e
che in aprile la metà dei licenziamenti ha riguardato principalmente le
donne.
In Nuova Zelanda, il primo
ministro laburista Jacinda Ardern è la donna più popolare del paese. A
confermarlo sono i sondaggi politici che collocano il suo partito in netto
vantaggio rispetto all’opposizione. Sembra che il motivo di ciò sia
riconducibile a come la premier ha gestito l’emergenza da Covid-19, ribaltando tutte
le previsioni politiche. Il leader dell’opposizione Bridges, tuttavia,
ribadisce che è sicuro di poter guidare i nazionalisti, nonostante abbia perso
più della metà dei sostenitori. Assieme al raggiungimento del livello di contagio
“zero”, arriva anche l’app per il contact tracing chiamata “Digital
Diary” e servirà a tenere traccia degli spostamenti tramite codice QR.
In Canada, il
premier Trudeau ha annunciato sabato che il Centro di vaccionologia
dell’Università di Dalhousie, in Nuova Scozia, sta lavorando per mettere a
punto un vaccino contro il Covid-19 e il Consiglio Nazionale di Ricerca
Canadese (CNRC) sta collaborando con gli scienziati. In caso di esiti positivi,
si sta considerando una distribuzione graduale del vaccino nel paese. Questa settimana
il CNRC ha anche annunciato una collaborazione con la casa farmaceutica cinese
CanSinoBIO, che ha recentemente ricevuto l’approvazione dal governo cinese per
i test del vaccino sugli umani.
Così come in Italia,
anche in Germania il 18 maggio è stata la data in cui hanno avuto luogo
importanti riaperture di alcune attività in tutti i Länder. Le differenziazioni
a livello regionale sono molte e le riaperture sono avvenute sulla base delle
indicazioni delle autorità sanitarie che si occupano del monitoraggio della
curva epidemiologica. Di particolare interesse è il caso della gastronomia in Baviera,
uno dei Länder più colpiti dalla pandemia. Anche qui a partire dal 18 maggio è
stata permessa la riapertura al pubblico dei ristoranti, privilegiando
l’utilizzo di spazi esterni e attenendosi alle disposizioni sanitarie. Ma non
sono mancate le eccezioni: i bar non hanno avuto ancora il via libera mentre i
famosi “Biergarten” apriranno i battenti al pubblico, poiché all’aperto e
quindi in grado di garantire il distanziamento sociale fra clienti. Si
procederà soprattutto per prenotazione e sarà obbligatorio l’uso di mascherine,
mentre i ristoranti dovranno mettere a disposizione dei dispenser di gel
disinfettante e possibilmente un menù online in modo da evitare l’uso del menù
cartaceo.
L’inizio della fase due
non ha riguardato solo il settore della gastronomia, ma anche quello sportivo:
lo scorso sabato sono scese in campo, per la prima volta dallo stop forzato dei
primi di marzo, tutte le squadre della Bundesliga. La ripresa è stata oggetto
di discussione per svariate settimane e il protocollo è dovuto passare al
vaglio degli esperti più volte, poiché spesso venivano evidenziate criticità
che rendevano impossibile il regolare svolgimento in un contesto sicuro. Molti
poi erano dell’idea che il calcio non rientrasse nella lista delle priorità da
affrontare in questo periodo, ignorando l’enorme valore economico generato
dall’industria calcistica.
La ripresa delle partite
è avvenuta in stadi vuoti, senza pubblico. Molte limitazioni sono state imposte
anche allo staff tecnico delle squadre e agli stessi giocatori. Ai giocatori è
stato vietato di abbracciarsi per festeggiare un gol, così come di stringersi
la mano durante il classico saluto che precede l’inizio della partita, gesto
sostituito da un reciproco tocco con il gomito. Per quanto riguarda lo staff tecnico,
è stato ridotto al minimo il numero di persone al seguito della squadra,
permettendo solo ai membri essenziali di recarsi a bordo campo, sempre muniti
di mascherina e ben distanti l’un l’altro. L’esperimento sembra aver dato
riscontro positivo e molti esponenti della politica hanno etichettato la
ripresa del campionato di calcio come un successo.
Nel frattempo però, nel
weekend che ha preceduto queste riaperture, ci sono state manifestazioni in
molte città del Paese. Sono state dispiegate unità di polizia, per evitare
problemi di ordine pubblico (si temeva infatti la possibile infiltrazione di
frange di estremisti) e per far sì che venissero rispettate le misure di
distanziamento sociale. Il Ministero della Giustizia aveva inoltre fatto sapere
che ci sarebbero state multe per chi avesse infranto le regole.
A Berlino molte persone
si sono riunite nella rinomata Alexanderplatz: oggetto della manifestazione sono
le misure di prevenzione contro il Covid-19 ed il conseguente ridimensionamento
delle libertà individuali, per cui veniva esplicitamente citata la
“Versammlungsfreiheit”, la libertà di riunione. Lo slogan recitato dai
manifestanti era il seguente “Niemand, den ich kenne, hat Corona”,
letteralmente “Nessuno che io conosca ha il Corona”.
Anche a Stoccarda si è
registrata un’importante manifestazione, una delle più grandi dall’inizio della
pandemia. Molte persone hanno criticato l’atteggiamento della politica e le
strategie governative volte a fronteggiare la diffusione del virus. Fra le loro
convinzioni principali c’è quella della bassa pericolosità del virus e la
pretesa di sapere cosa sia giusto o sbagliato per la loro salute. Molti
partecipanti indossavano una maglietta con su scritta la seguente frase: “Ich
trage diese Maske nicht freiwillig, ich werde dazu gezwungen”, vale a dire “Io
non indosso questa maschera per mia volontà, sono stato obbligato”, un chiaro
riferimento alla privazione delle libertà personali a cui facevano riferimento
anche i manifestanti di Berlino.
Manifestazioni di questo
tipo hanno avuto luogo in tutto il paese, in particolare vanno segnalate quelle
di Monaco di Baviera e Francoforte sul Meno, dove è stata registrata un’alta
affluenza.
Ivan
Denaro
La totale
chiusura del Marocco in atto da marzo 2020 ha provocato una forte crisi
che oscura molti dei settori su cui l’economia marocchina si basa. Ma cosa
accadrà dopo? Si pensa a un “nuovo mondo”, con profonde trasformazioni
politiche, sociali ed economiche, poiché l’impatto del Covid-19 sulla
popolazione mondiale e sul sistema di ciascun paese è stato a dir poco
apocalittico.
L’umanità
sarà in grado di gestire cambiamenti di una tale portata? Quello che potrebbe
accadere in un secondo momento non sarà semplicemente una transizione temporale
da una fase all’altra, bensì un cambiamento del sistema politico e di
cooperazione tra Stati, in quanto “andare oltre” significherebbe muoversi verso
un nuovo ordine mondiale che si distacca dal sistema attuale. Sul piano
politico l’epidemia stessa è una prova di quanto gli Stati tenterebbero una
maggior cooperazione reciproca, in quanto essa non ha colpito un singolo
continente, ma si è diffusa in quasi tutti i paesi del mondo, rallentandone le
economie.
Quanto al
settore del turismo, per contenere gli effetti negativi il Parlamento
marocchino ha approvato un disegno di legge che prevede l’emanazione di
disposizioni speciali in materia di contratti di viaggio, soggiorni turistici e
contratti di trasporto aereo. Il Ministro del Turismo, del Trasporto aereo,
dell’Artigianato e dell’Economia Sociale, Mohammed Sayid, ha dichiarato che il
progetto ha come obiettivo primario quello di salvare gli imprenditori del
turismo e del trasporto aereo dallo spettro del fallimento. Il disegno di
legge, che da subito ha scatenato polemiche da parte della Federazione
Nazionale dei Consumatori Marocchini, prevede per i clienti che abbiano
acquistato un servizio, il rimborso sotto forma di proposta di un servizio
simile avente lo stesso valore finanziario. La Federazione ha infatti chiesto
di modificare i requisiti del progetto e di proporre ai consumatori
l’annullamento del contratto, oltre che il rimborso totale dell’importo pagato,
entro sette giorni. Alcune stime prevedono che quello del turismo sarà il
settore che più risentirà di questa crisi, in quanto le perdite economiche
previste per l’anno corrente ammontano a oltre 34 miliardi di dirham (1 € = 11,13
dhm), e il numero di turisti in visita in Marocco è
diminuito del 98%.
Nella sfera
sociale, l’epidemia ha già imposto un nuovo modo di vivere, che prevede ad
esempio distanziamento sociale, divieto di ogni tipo di contatto fisico,
chiusura di scuole, università, bar, ristoranti, chiese e moschee. Questo
modello sociale potrebbe diventare permanente? O verrà meno con il ritorno alla
normalità? Una cosa è certa: a rimanere impresse sulla popolazione saranno le
conseguenze psicologiche causate dall’impatto del virus, che ha ridefinito le
priorità e gli interessi delle persone. Costretti in casa da un nemico invisibile,
i marocchini hanno trovato conforto nella voce dell’intellettuale, dello
scrittore, del giornalista e del medico, permettendo così a ciascuna di queste
figure di recuperare il proprio ruolo nella società, soprattutto in tempi come
questi, in cui a prevalere è il coro dei social. Come sottolinea lo scrittore
marocchino Abdel Majid Sabata, il Coronavirus ha restituito quei valori ormai
perduti, quali il piacere di leggere un libro, la cultura del riconoscimento e
della riconoscenza nei confronti di chi combatte in prima linea per contrastare
l’epidemia, e la ridefinizione delle priorità per eliminare tutto ciò che si
rivela insignificante.
Valeria Di Bonaventura, Arianna Mercuriali, Giulia Roncella
Il 18 Maggio è l’International Museum Day,
ossia la giornata internazionale dei musei, istituita dall’ICOM (International
Council of Museums) per creare eventi e incontri tra diversi musei sparsi per
il mondo, affrontando tematiche specifiche. Infatti, nata nel 1992,
quest’iniziativa prevede un tema diverso ogni anno: nel 2020 si parla di
diversità e inclusione, e seguendo l’hashtag #IMD2020 sui social si potranno
scoprire le attività avviate online dai vari musei.
Nel frattempo, per festeggiare l’imminente
riapertura dei Musei civici di Roma e sperando in un’estate in cui
viaggiare per l’Italia sarà possibile, ho deciso di segnalarvi i musei più
particolari e divertenti sparsi per il nostro Paese, dandovi magari qualche
spunto per le vacanze!
Ne ho scovati alcuni, da Nord a Sud, che
potreste aggiungere nella vostra bucket list:
Museo della Bora, a Trieste, è interamente dedicato a questo vento. Si definisce una sorta di museo in progress, dove sono raccolte opere letterarie che citano la Bora, curiosità eoliche e venti in bottiglia -magari, col caldo che c’è in questi giorni a Roma, tornerebbero comodi.
Museo dei serial killer, a Jesolo (Venezia). Ovviamente di musei del genere ne esistono numerosi – come quello di criminologia di Roma -, ma la particolarità di questo museo risiede nel modo in cui viene proposta la visita: è un’esperienza totalmente immersiva, con un’audioguida che riproduce immagini a 360 gradi per farci esplorare i racconti, e percorsi per sale piene zeppe di documenti, testimonianze e “attrezzi dell’orrore”. Insomma, occorre avere un buon stomaco per uscirne illesi.
Museo del risparmio, a Torino – e io, torinese, non sapevo neanche che esistesse! -, fondato dall’Intesa Sanpaolo, si tratta di una vera e propria opportunità per imparare a gestire i soldi – per gli spendaccioni interessati: se volete organizziamo un viaggio di gruppo per visitarlo insieme. Si compone di percorsi interattivi divisi in una parte di spiegazione e una parte di gioco in cui mettere in pratica quanto appreso.
Beautiful gallery, a Bologna, è il paradiso degli instagrammers – o più semplicemente degli amanti delle foto e dei video colorati. Si tratta di una galleria d’arte che mira a far immergere completamente i visitatori, che possono tuffarsi in piscine con palline colorate o immergersi in sale con scritte neon sulle pareti. Inutile che stia qui a spiegarvelo, perché non riuscirei a rendere l’idea: vi consiglio di cercare voi stessi le foto di questa splendida iniziativa, oppure di curiosare al link che vi lascerò alla fine dell’articolo.
Museo dei videogiochi, a Roma, meglio conosciuto come VIGAMUS (Video Game Museum). Ripercorre l’evoluzione storica dei videogiochi, partendo dall’oscilloscopio di William Higinbotham e giungendo fino alla realtà virtuale. E quando dico che ripercorre l’evoluzione storica, intendo dire che espone Arcade e console dagli anni ‘80 fino ai giorni nostri, con una sala dedicata a giochi in realtà virtuale, e i visitatori possono giocarvi. In breve, è un appuntamento imperdibile per gli appassionati, ma anche per chi vuole divertirsi con classici intramontabili… Fidatevi, io ci ho passato delle ore!
Museo della liquirizia, in provincia di Cosenza… Il paradiso dei golosi! Situato a Rossano, il museo della liquirizia ripercorre la storia di questa celebre radice nella tradizione culinaria italiana, con tante curiosità e ricette appetitose. Il museo è dedicato ad Amarelli, azienda familiare produttrice dell’omonima liquirizia e definita dai turisti su TripAdvisor come “il Willy Wonka della liquirizia”.
Museo del papiro, a Siracusa, l’unico museo al mondo interamente dedicato al papiro. Si divide in due settori: da una parte l’attività storica, che espone papiri antichi e varie testimonianze della cultura del papiro in tutti i suoi aspetti; dall’altra la ricerca scientifica e storica, che riguarda gli studi sulla pianta, sulla manifattura e trattamento della carta papiracea nelle diverse epoche e sui problemi di conservazione dei papiri antichi.
Vi lascio qui di seguito i link alle pagine ufficiali dei musei, così se c’è un museo in particolare che vi ha incuriosito – ma anche due! – potete dare un’occhiata: https://museobora.org/
#MondayAbroad ci continua a dare occasione di
viaggiare attraverso i ricordi dei nostri colleghi.
Oggi cambiamo nuovamente continente: si parte per
la Tanzania!
Il racconto di Isabella è talmente carico di
ricordi, di emozioni e di pathos, che preferisco fare un passo indietro e
lasciare spazio interamente alle sue parole, a tratti allegre, a tratti
malinconiche, ma comunque ricche di speranza per il futuro!
Isabella ci sottolinea l’importanza di non dare nulla per scontato (riflessione che, mai come in questo periodo di lockdown, abbiamo imparato a trattare); consiglio, dunque, di accompagnare la lettura con una canzone tipica della nostra tradizione musicale, “Meraviglioso” di Domenico Modugno (per quanto ami anche la versione un po’ più recente dei Negramaro):
…ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso? …perfino il tuo dolore potrà guarire poi, meraviglioso! Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto: ti hanno inventato il mare eh! Tu dici “non ho niente”, ti sembra niente il sole? La vita? L’amore? Meraviglioso: il bene di una donna, che ama solo te Meraviglioso! La luce di un mattino; L’abbraccio di un amico; Il viso di un bambino Meraviglioso…
Zanzibar, Tanzania
6 anni fa (regalo dei 18 anni!)
Il mio desiderio era quello di festeggiare il mio
compleanno (il 31 dicembre) felice, al mare. Sono metereopatica, dunque da fine
novembre smetto di essere un po’ me stessa e torno a sorridere ad aprile. Il
sole mi carica e sento il caldo dentro di me, così come il freddo. Ci sono
molte cose che potrei raccontare di quei giorni in Africa e che spero di non
vedere più ma ce ne sono poche che, purtroppo (e sottolineo purtroppo), non ho
visto più.
Mi auguro di non vedere più una macelleria
completamente all’aperto con le mosche sulla carne; di non vedere più piccole
zone di terra con una fontana per bere e lavarsi ogni tre capanne, ogni tre
famiglie; mi auguro di non vedere più donne incinte che lavorano sfruttate e
doloranti (non voglio neanche pensare alle condizioni in cui avranno partorito);
mi auguro di non bere più acqua così lassativa e di non lavarmi più con acqua
che non sembra pulita. Tuttavia, non posso dire di non consigliare questo
viaggio, anzi, dopo 6 anni credo di poterlo definire un MUST.
I Masai (o Maasai) sono un popolo, una tribù, che
vive ai confini del Kenya e della Tanzania; sono la cultura, la ricchezza, la
gioia che ho portato a casa con me; vivono di piccole cose, di affetto, di
amore e di pace interiore. Nel villaggio in cui ho alloggiato c’era Samir, un
dipendente, che ha festeggiato il compleanno con me e che mi ha anche fatto un
regalo: aveva paura non fosse abbastanza per me, un’italiana entrata in quel
villaggio con una Micheal Kors e scarpe firmate. Parlavamo inglese, ma lui capiva
la mia lingua e spesso mi rispondeva in italiano. Quando andavo in spiaggia mi
accompagnava e mi consigliava di stare tranquilla al sole, che quello non era
il sole “nostro”. E aveva ragione: quel sole non bruciava; quel sole l’ho
tenuto sulla mia pelle fino a gennaio; quel sole era PURO.
Sono entrata, a 18 anni, in un mondo che non
credevo esistesse: senza auto, senza tecnologia, senza invidia, senza odio.
C’era dolore e tanta povertà, ma loro hanno imparato a conviverci. Dall’Italia
ho portato quaderni penne e pastelli per i bambini e li ho resi felici.
In seguito, ho chiesto a una donna, madre, Masaia,
perché non facessero del turismo la loro ricchezza, mi si è stato detto
sorridendo “ora ti mostro la nostra ricchezza”: prendendomi per mano, mi ha portato
nell’Isola delle tartarughe giganti, piccolissima e abitata da un centinaio di
animali dai quali prende il nome, provenienti dalle Seychelles. Da lì, abbiamo
cominciato a camminare per le diverse spiaggia e lagune.
È stato solo lì che ho conosciuto il
Paradiso.
A quelle persone non mancava il parrucchiere, i
negozi firmati, l’ultimo iPhone, l’estetista; i bambini giocavano per strada e
non su un iPad.
Ma poi, una volta a casa, mi sono detta: chi sono
io per dare un messaggio del genere? A 18 anni ho chiesto a mio padre di
portarmi in Tanzania e lui l’ha fatto rendendomi la ragazza più felice del
mondo. Eppure quei bambini erano felici con così poco. La mia è stata una
richiesta che forse non tutti potevano permettersi di fare o di esaudire. Io
sono figlia di questa generazione, di questa realtà.
Ed è questo quello che mi è rimasto di questo viaggio: qualcosa che io non avrò mai.
La rassegna stampa
internazionale dell’UNINT sul COVID-19
In Spagna i casi riportati continuano ad aumentare, ma con
moderazione, difatti, allo stato attuale, le vittime sono 27.321, mentre il
numero complessivo dei casi diagnosticati ha raggiunto quota 229.540.
L’andamento giornaliero infonde speranza soprattutto nelle comunità autonome
che si trovano ancora nella fase 0. Presto gli esperti forniranno una propria
valutazione in modo tale da permettere che alcuni territori passino alla fase
1.
Intanto, i primi dati emersi dallo studio della
sieroprevalenza in Spagna mostrano che solo il 5% della popolazione è stato
contagiato.
In un’intervista a Telecinco, Pablo Casado, presidente del Partito
Popolare spagnolo (PP), si è espresso duramente contro il governo in carica:
“Dobbiamo uscire da ogni eccezionalità che il Governo utilizza per attribuirsi
pieni poteri”, insiste: “Chiediamo misure preventive per isolare gli infetti e
mascherine obbligatorie per tutti. Non teniamo un intero Paese confinato per
portarlo alla rovina”. Il PP si era anche espresso a sfavore di una possibilità
di proroga delle misure in atto, ma, di fatto, il partito è diventato una forza
irrilevante nella votazione sull’estensione dello stato di allarme. Inoltre,
Casado cercava di proporre la presentazione di un piano alternativo a quello
del Governo per gestire l’epidemia, presentando “Activemos España”: 25
proposte in materia sanitaria, economica e giuridica. Il Covid-19 cambierà
(forse) in modo permanente le abitudini di vita dei cittadini.
Questo giovedì, Yolanda Díaz, Ministro del Lavoro e dell’Economia Sociale,
ha dichiarato che lo smart working sarà presto dotato di una base
legislativa. L’attività sarà portata avanti con una certa urgenza; pur
ammettendo che si tratta di una misura che può essere molto efficace, il
Ministro ha precisato che tale attività deve “dare garanzie”.
L’America Latina sembra
essere il paese più colpito al mondo per numero di contagi. In Messico sono
migliaia i posti di lavoro persi solo nel mese di aprile in seguito
all’epidemia causata da Covid-19. Per questo, il Governo pianifica la
ripartenza di una serie di attività economiche essenziali a partire da lunedì
18 maggio. I numeri riportati parlano di 4.220 decessi e 40.196 casi
confermati, ma secondo il New York Times, il Governo messicano non aggiorna
correttamente il numero effettivo delle vittime nella capitale.
Non è migliore la situazione in Nicaragua: non è solo il coronavirus
a preoccupare la popolazione, ma anche il silenzio delle autorità. Questa
settimana, gli ex ministri della salute hanno inviato una lettera al direttore
dell’OMS e al direttore della PAHO (Organizzazione Panamericana della Sanità),
spiegando che il governo di Daniel Ortega, che sostiene di avere 25 infezioni e
8 morti per Covid-19, “non sta svolgendo azioni di prevenzione e
contenimento”. La situazione è ancora più grave se si considera la limitata
capacità del sistema sanitario pubblico. Giorni prima, un gruppo di medici si
era dimesso per mancanza di condizioni lavorative adeguate, mentre altri
avevano riferito di essere stati licenziati per aver criticato la gestione
della crisi.
In Venezuela, il vicepresidente Delcy Rodriguez ha confermato questo
martedì 422 casi di Covid-19 e 10 decessi; anche questi numeri sono stati
oggetto di critica da parte dell’opposizione e dei media locali.
In Perù, con 76.306 casi e 2.169 morti, continuano le proteste del
personale sanitario, che ha registrato quota 200 contagi. Inoltre, il
Presidente Martín Vizcarra ha rivelato che in due regioni del paese i letti in
terapia intensiva sono praticamente inesistenti.
Alessia De Meo, Martina Valeriano
In Francia parte la Fase 2 dopo 8
settimane di lockdown, nonostante le misure restrittive ancora in vigore
in quattro regioni, tra cui l’Île-de-France. Il 18 maggio riapriranno le scuole
medie, il 2 giugno toccherà a licei, luoghi di cultura e turistici, il 15
giugno alle frontiere europee, ma tutto dipenderà dall’evoluzione
dell’epidemia. Jean Castex, responsabile del coordinamento della strategia di
deconfinamento, ha infatti affermato che la decisione o meno di mettere di nuovo
la Francia sotto controllo sarà determinata da tre fattori, ovvero la
circolazione del virus sul territorio, la capacità ospedaliera e i risultati dei test
virologici.
In Svizzera la curva dei contagi sta diminuendo, ma si è deciso di
continuare, ove possibile, con il telelavoro, mentre le piccole e medie imprese
insistono per ricevere più sussidi dallo Stato. La prossima settimana a Berna
verrà testata l’app di tracciamento che consentirà di avvertire le persone in
caso di contatto con contagiati, mantenendone però l’anonimato. Dal 15 giugno
riaprono regolarmente le frontiere con Francia, Germania e Austria, ma
nonostante l’allentamento delle misure restrittive, sono sempre più diffusi i
raduni dei “corona-ribelli”, che si organizzano tramite i social e protestano
contro le scelte fatte finora dal governo.
In Belgio,anche se nelle spiagge
l’assenza umana ha permesso la comparsa di una nuova pianta: il ravastrello (o
ruchetta di mare), bisogna iniziare a pensare alle vacanze, tema scottante per
la nazione. La compagnia di volo Ryanair ha annunciato che dal primo luglio,
nel rispetto delle norme precauzionali, si inizierà a garantire una ripresa dei
voli principalmente dall’aeroporto di Bruxelles verso Grecia, Portogallo,
Francia, Italia e Spagna. Tuttavia, martedì la compagnia aerea Lufthansa ha
annunciato l’intenzione di ridurre il personale della filiale Brussels Airlines
del 25%, un equivalente di 1000 posti di lavoro, nonostante gli sforzi di
mediazione del governo belga contro una decisione così drastica.
La crisi causata dal Covid-19 ha rivelato al mondo una verità che è sempre
stata elusa: “l’uguaglianza tra gli uomini, qualunque sia il colore della loro
pelle e tra nazioni, potenti e deboli”, Afferma Paul Fokam, fondatore del
gruppo Afriland First Bank. In riferimento al concetto di debolezza, è stata
svelata la sotto-industrializzazione dell’Africa e la sua dipendenza
economica, finanziaria e logistica dall’Occidente e dalla Cina. Questa crisi
rappresenta un’opportunità per i responsabili africani di avviare una reale
riflessione sulla possibilità di mettere in comune le loro risorse economiche,
finanziarie, tecniche e intellettuali al fine di ottenere riforme che
dovrebbero condurre, sotto l’egida della Zlecaf (Trattato di Libero Commercio
Continentale Africano) e del settore privato, ad un audace programma mirato ad
investire sull’industria in generale.
In Canada, gesti di gioia e leggerezza provengono
dalla popolazione di Toronto per sollevare il morale degli abitanti: è il caso
di Nina e Demi Antonake, mamma e figlia, che, travestite da dinosauri, hanno
sorpreso i passanti distribuendo gratuitamente mascherine protettive fabbricate
da loro stesse. Nel frattempo a Montréal, che resta il centro della pandemia in
Canada, con un totale di 20.232 casi positivi, si percepisce una tensione dei
rapporti tra l’amministrazione pubblica locale e il governo provinciale di
Francois Legault, giudicato poco presente e tempestivo nel dare disposizioni in
merito alla gestione dell’emergenza nella città più popolosa del Québec.
In Russia l’economia è ripartita, ovviamente, non con gli stessi
ritmi.
Purtroppo, però, esiste un altro “virus” insidioso e subdolo che
rappresenta una minaccia in alcuni casi ben più grave del COVID-19 stesso: la
depressione, il pessimismo, le ansie e la paura.
È stato rilevato che durante la pandemia il numero dei suicidi è aumentato
a causa di diversi fattori come perdita del lavoro, problemi economici e
finanziari. In Russia ci sono stati casi in cui persino i medici hanno deciso
di porre fine alla loro vita; tra questi il capo del dipartimento di emergenza
sanitaria Natalia Jebedeva, a causa del contagio di molti suoi collaboratori,
ed anche il dirigente dell’ospedale dei veterani Elena Nepomnjaia, dopo la
richiesta di riqualificazione dell’ospedale in centro per i pazienti affetti da
COVID-19.
Il suicidio rappresenta una via di fuga anche per le persone contagiate,
come nel caso del novizio del seminario del monastero di Mosca della
Trinità-Sergio-Lavra suicidatosi a seguito del ricovero in ospedale per
sospetto coronavirus. Le cause che spingono le persone a compiere un atto così
estremo sono la paura di essere infetti, di essere un peso per la propria
famiglia e, ovviamente, la paura di essere isolati dalla società.
Inoltre, un altro problema da affrontare è quello delle fake-news diffuse
dai media che inducono persone con particolari tratti caratteriali a reagire in
maniera non adeguata e ad assumere comportamenti illogici fino a portarle al
suicidio. I media in tal maniera quindi infondono paura e generano stress e
insicurezza nella popolazione. Si calcola, infatti, che le informazioni non
veritiere trasmesse via radio o televisione siano tra l’85% e il 90% delle
notizie totali. Per fortuna, però vengono anche diffuse raccomandazioni e buone
pratiche per proteggere la salute propria e altrui. È consigliabile, dunque,
distrarsi dedicandosi, per esempio, alla didattica on-line, imparare le lingue
straniere che arricchiscono sempre la nostra vita.
A Mosca il 15 maggio verranno testati in maniera massiccia i residenti
della capitale per gli anticorpi contro il coronavirus. Queste sono le
dichiarazioni del sindaco Sergei Sobyanin: “Per i test, il governo di
Mosca ha installato analizzatori di sangue automatici per rilevare gli
anticorpi contro il coronavirus mediante il metodo ELISA (test di
immunoassorbimento enzimatico). Entro la fine di maggio, la capacità totale del
sistema di test ELISA della città supererà le 200 mila analisi al giorno”.
Secondo il sindaco questa iniziativa rappresenta un’occasione di studio
senza precedenti riguardo l’immunità della popolazione, che richiederà
l’investimento di ingenti risorse economiche nel sistema sanitario.
“I risultati attesi valgono lo sforzo.” continua il primo cittadino,
“Saremo in grado di rilevare la malattia in maniera più celere in molte
persone, in particolare per quello che riguarda gli asintomatici. Potremo
ottenere informazioni affidabili sulla situazione riguardo la diffusione del
coronavirus nella città e nelle singole aree, in questo modo prenderemo
decisioni ponderate sulla mitigazione delle restrizioni esistenti senza
compromettere la vita e la salute delle persone “, ha spiegato Sobyanin.
Il sindaco ha inoltre invitato i moscoviti a recarsi in clinica e
sottoporsi al test IFA (test di immunofluorescenza indiretta, che individua gli
antigeni virali presenti nell’organismo).
Parlando del ritiro dall’attuale regime di autoisolamento, Sobyanin ha
sottolineato che ciò non dovrebbe portare alla diffusione ulteriore del
coronavirus, concludendo infine con la seguente affermazione: “Non
usciremo rapidamente da questa situazione: ci sarà sempre il rischio che la
diffusione del virus ricominci fino a quando non disporremo di una vaccinazione
efficace. Ciò significa che vivremo in una nuova realtà”.
Paola D’Onofrio, Clarissa Giacomini
Il Centro per la protezione della
salute di Hong Kong (Chp) ha confermato lunedì tre nuovi casi importati,
che portano il numero totale dall’inizio dell’emergenza a 1.047. Chuang
Shuk-kwan, capo della sezione per le malattie infettive del Chp, ha dichiarato
durante una conferenza stampa che tutti e tre i pazienti erano asintomatici, e
che sono risultati positivi al virus soltanto al loro arrivo a Hong Kong.
Secondo l’Autorità ospedaliera di Hong Kong, 11 pazienti sono risultati
nuovamente positivi al virus dopo essere stati dimessi dall’ospedale e ora si
trovano in condizioni stabili. Hong Kong non aveva rilevato nuovi casi per 21
giorni consecutivi.
Le autorità locali della città
cinese di Wuhan hanno annunciato che a partire da martedì, tutti i residenti
dovranno sostenere i test dell’acido nucleico per i prossimi dieci giorni, come
parte delle misure adottate dall’amministrazione locale per prevenire e
controllare la pandemia. La decisione è giunta dopo che sei nuovi casi di
coronavirus sono stati segnalati a Wuhan nello scorso fine settimana.
Nei principali
quotidiani nazionali si riporta inoltre che il governo italiano ha emanato un “decreto rilancio” in base al
quale verranno stanziati un totale di 55 miliardi di euro per aiutare le
imprese,
i privati e la società per far fronte all’impatto della nuova epidemia di
Covid-19.In
particolare,
il governo italiano stanzierà 25,6
miliardi di euro per i sussidi ai lavoratori i cui redditi sono colpiti
dall’epidemia,
circa 5 miliardi di euro per il finanziamento delle piccole e medie imprese,
3,25
miliardi di euro per il rafforzamento del sistema sanitario del Paese e 2,8
miliardi di euro per il sistema di istruzione e ricerca. Con il “decreto
rilancio”, il governo italiano ha introdotto un nuovo credito d’imposta per
l’affitto di immobili non abitativi. Il beneficio è pari al 60% del canone
mensile versato negli ultimi tre mesi e sospenderà l’imposta di circa 4
miliardi di euro alle imprese con un fatturato annuo inferiore ai 250 milioni
di euro. Il governo stanzierà inoltre una parte dei fondi per aiutare le
imprese ad adottare le misure preventive necessarie dopo l’apertura del 4 maggio.
Il decreto prevede anche la concessione di un permesso di lavoro di sei mesi
agli immigrati che lavorano nel settore agricolo e nei servizi domestici
italiani,
per far fronte alla carenza di manodopera in alcuni settori. Il disegno di
legge destinerebbe finanziamenti aggiuntivi per i programmi di licenziamento
temporaneo,
dando alle aziende la possibilità di mettere i dipendenti in aspettativa
piuttosto che licenziarli. Inoltre,
verrà stanziata una somma compresa tra i 400 e gli 800 euro al mese (per
un massimo di due mesi)
per aiutare le persone che non percepiscono alcun reddito. Il Presidente del
Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha dichiarato che “questo disegno di
legge fornisce le premesse per un’ulteriore ripresa economica e sociale in
Italia”.