#POLITICAFFÈ

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Russia, proteste anti-Putin. Ma questa volta a scendere in piazza non sono le élite metropolitane…

Stampa inglese

La BBC racconta che sabato 11 luglio un numero record di persone ha affollato le strade della città di Chabarovsk, capoluogo della regione russa estremo-orientale, per protestare contro l’arresto di Sergei Furgal e, più in generale, per esprimere una voce dissidente verso le tattiche “spietate” di repressione del dissenso da parte di Mosca. Altre manifestazioni minori sono state registrate in diverse altre città della regione.

Per il Telegraph queste proteste si legano a delle frustrazioni di vecchia data con Mosca, in quanto le persone che vivono nella regione – racconta un portavoce – si sentono escluse geograficamente e finanziariamente dal resto della Russia. Non a caso, Chabarovsk è stata una delle poche regioni ad avere una affluenza particolarmente bassa e una vittoria incerta per gli emendamenti costituzionali voluti da Putin. Il quotidiano riporta, inoltre, che quello di Furgal è l’ennesimo arresto di una nuova ondata repressiva a cui i servizi segreti russi hanno dato il via la scorsa settimana.

Il Financial Times, invece, presenta un retroscena interessante sulla vicenda, affidandosi alle parole di Alexander Khinstein, un parlamentare vicino alla polizia russa. Pare infatti che il Governatore russo abbia continuato a gestire delle attività fraudolente mentre era in Parlamento. Inoltre, le indagini hanno preso una svolta dopo che quattro persone, arrestate lo scorso novembre, hanno fornito prove decisive agli investigatori. In pratica Furgal, che prima di entrare nel mondo della politica era un imprenditore con interessi nel commercio del legname e del metallo, sarebbe sotto osservazione dagli anni ’90, anche per i suoi contatti con la criminalità organizzata. 

Stampa francese

Dopo l’istanza di arresto da parte di un tribunale di Mosca, Sergei Furgal resterà in detenzione preventiva, in attesa del processo, fino a settembre. Così riferisce Le Figaro. L’esponente del partito nazionalista LDPR, che grazie alle preferenze del 70% circa era riuscito nel 2018 a estromettere il partito del Cremlino, ha rigettato tutte le accuse a suo carico.

«Libertà» e «Mosca vai a casa» sono solo alcuni degli slogan che circa 35.000 persone hanno urlato per manifestare contro le accuse rivolte a Furgal. Le Monde aggiunge che il comunicato stampa rilasciato dagli investigatori menziona una serie di crimini e omicidi avvenuti fra il 2004 e il 2005 ai danni di una serie di imprenditori, annotando che molti osservatori hanno ravvisato una componente politica nel caso. Viene precisato che tutto ciò sarebbe il sintomo di un declino della popolarità di Putin, per cui, quando cresce l’insoddisfazione, essa tende a manifestarsi fugacemente su temi sociali, ambientali o locali. Mosca finisce però sempre per ignorare e mostrare inflessibilità verso le opposizioni. Questo accadde, ad esempio, nell’estate del 2019 durante le manifestazioni a Mosca. Ma ora è difficile per il Cremlino spazzare via il malcontento come un capriccio della gioventù istruita della capitale.

Stampa statunitense

Il New York Times riporta che nella giornata di sabato 11 luglio, la città di Chabarovsk, nel circondario federale dell’Estremo Oriente russo, ha visto sfilare tra le sue strade decine di migliaia di manifestanti. Una folla che, intonando il coro “Putin dimettiti”, chiedeva le dimissioni del Presidente e il rilascio del governatore regionale arrestato la settimana scorsa con l’accusa di omicidio multiplo. Si tratta di Sergei Furgal, uno dei pochi leader provinciali non affiliato a forze politiche interamente controllate dal Cremlino. Altri episodi di proteste si sono registrati in diverse città della regione di Chabarovsk.

Il New York Times,in un altro articolo, sottolinea che, dopo aver lasciato ai leader regionali la maggior parte della responsabilità nella battaglia contro il Coronavirus, adesso il Cremlino ha lanciato un chiaro messaggio ai potenti locali: non si può sfidare la volontà del Presidente. Dunque, sembra trattarsi dell’arresto politicamente motivato di un personaggio scomodo al Cremlino che gode dell’appoggio popolare in una regione difficilmente controllabile poiché distante 8000 km dalla capitale.

La CNN ricorda che l’arresto è avvenuto due settimane dopo il via libera ottenuto da Putin con il referendum che gli consente di rimanere al potere oltre i limiti di mandato previsti, vedendo la scadenza dal 2024 al 2036. Inoltre, sottolinea sempre la CNN, dopo la dichiarazione di innocenza da parte di Furgal, il tribunale di Mosca ha disposto il suo stato di fermo fino al 9 settembre prossimo.

Riprendendo un articolo pubblicato da Voice of America nel 2011 – proprio all’inizio della protesta che avrebbe poi preso il nome di “Rivoluzione bianca” –, si nota come anche quel movimento di protesta si rivolgesse al Presidente Putin a seguito dello svolgimento, ritenuto “irregolare”, delle elezioni parlamentari.

Le presunte irregolarità al Cremlino sembrano ormai aver assunto un moto ciclico: le proteste cambiano contesto e periodo, ma non cambiano volto. Coloro che misero in dubbio la trasparenza nella gestione politica ed elettorale durante il lasso temporale 2011-2013 sono gli stessi che ancor oggi si sono mobilitati al fine di demolire la credibilità di un Putin che sembra ormai più uno Zar che un Presidente. Il movente se pur diverso sembrerebbe molto chiaro anche questa volta: perché accusare un governatore di omicidio proprio adesso? Quanto peso ha il fatto che l’area sotto il dominio del governatore subisca una forte influenza cinese? Dovremo osservare ancora qualche tempo per capire le reali ragioni, o forse è già troppo tardi?

Stampa russa

Al momento oltre 40.000 persone hanno firmato la petizione per il rilascio di Furgal ed almeno 10.000 sono stati i manifestanti a scendere tra le vie delle loro città nella regione di Chabarovsk per protestare contro il Cremlino, come riportato da The Moscow Times. Proprio nella regione incendiata adesso da questi movimenti di protesta, si trovava in giorni scorsi il Vicepresidente del governo Yury Trutnev: una chiara scelta strategica da parte del Governo, che vuole far sentire la propria presenza in quella regione così lontana dal cuore del potere.

Questo caso può segnare un precedente e può avere serie conseguenze per i partiti di opposizione in Russia. Così è quanto sostiene la TASS. Infatti, è altamente probabile che le accuse mosse contro Furgal, oltre a danneggiare la sua immagine, renderanno più difficile il futuro successo elettorale del Partito Liberal-Democratico di Russia, di cui fa parte il governatore.

Riusciranno i manifestanti russi a marciare per le vie delle città fino a quando il tribunale di Mosca non si sarà espresso oppure il Governo riuscirà a mettere in sordina le loro voci?

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

Fonti

Russie: manifestations massives en soutine à un gouverneur détenu pour meurtres disponibile su https://www.lefigaro.fr/flash-actu/russie-manifestations-massives-en-soutien-a-un-gouverneur-detenu-pour-meurtres-20200711, consultato il 14/07/2020

Dans l’Extrême-Orient russe, l’arrestation d’un gouverneur provoque des manifestations massives disponibile su https://www.lemonde.fr/international/article/2020/07/12/dans-l-extreme-orient-russe-l-arrestation-d-un-gouverneur-provoque-des-manifestations-massives_6046012_3210.html, consultato il 14/07/2020

Russian governor’s arrest sparks anti-Putin protests disponibile su https://www.ft.com/content/dea8bdff-19bf-4857-b882-cc83a5d07eca, consultato il 14/07/2020

Russia far east protest over Khabarovsk governor’s arrest disponibile su https://www.bbc.com/news/world-europe-53373132, consultato il 14/07/2020

Anti-Kremlin protests rock Russia’s once sleepy hinterland disponibile su https://www.telegraph.co.uk/news/2020/07/13/anti-kremlin-protests-rock-russias-sleepy-hinterland/, consultato il 14/07/2020

Protests Rock Russian Far East With Calls for Putin to Resign disponibile suhttps://www.nytimes.com/2020/07/11/world/europe/russia-protests-putin.html, consultato il 13/07/2020

Protests erupt in Russia’s Far East after arrest of governor over years-old murders disponibile su https://edition.cnn.com/2020/07/11/europe/russia-arrest-sergey-furgal-intl/index.html, consultato il 13/07/2020

Russian Governor Is Accused of Multiple Murders as Kremlin Claws Back Powers disponibile su consultato il 14/07/2020

Pro-Democracy Protests Put Putin, Russia at Turning Point disponibile su http://www.voanews.com/english/news/Moscow-Braces-for-Anti-Putin-Rally-135313948.html, consultato il 14/07/2020

Giant Protests in Russia’s Far East After Popular Governor’s Arrest disponibile su https://www.themoscowtimes.com/2020/07/11/giant-protests-in-russias-far-east-after-popular-governors-arrest-a70849, consultato il 14/07/2020

Kremlin Envoy in Far East as More Protest Governor’s Arrest disponibile su https://www.themoscowtimes.com/2020/07/13/kremlin-envoy-in-far-east-as-more-protest-governors-arrest-a70862, consultato il 14/07/2020

Khabarovsk governor in custody, faces murder charges disponibile su https://tass.com/russia/1176369, consultato il 14/07/2020

#LUXURYMOMENTS: #LUXURYJUICE

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Paris Fashion Week

L’Haute Couture francese diventa digitale

Come precedentemente inaugurata a Londra, anche Parigi ha deciso di rivolgersi al digitale per la season 2020-2021.

Dopo la prima collezione online del 6 luglio 2020, svelata da Chanel Cruise, le sfilate Haute Couture femminile hanno preso piede dal 6 all’8 luglio seguite dalle collezioni maschili dal 9 fino al 13 luglio.

Molte sono state le partecipazioni (e le rivelazioni) per questa season costretta ad adattarsi all’esigenza Covid-19 ma ancora una volta, abbiamo avuto modo di fare i conti con una moda resiliente giocosa e vaporosa, capace di regalarci delle giornate uniche nel suo genere.

La prima giornata della PFW digitale, ha visto scendere in campo (si fa per dire), la collezione Artisanal Co-ed di Maison Margiela, Autunno-Inverno 20-21: una rivelazione a fasi, scomposta in un crescendo di immagini colorate ed incorniciata da suoni brevi e concisi. Ogni video rilasciato dalla maison, ora sotto la direzione artistica di John Galliano (ex Dior), è un Preview del successivo: un’attesa che culminerà nella rivelazione finale del 16 luglio 2020.

Staremo a vedere.

Molto legata all’artigianato anch’essa ma dai sotto-toni decisamente più Safari, è la collezione HC di Guo Pei che si ispira agli animali del Museo Nazionale di storia naturale di Parigi: ecco Savannah che si compone di texture animalier ispirate ai manti degli animali rielaborati attraverso corpetti, spalline vaporose e maniche ampie che fanno eco agli anni ’90.

Tutto l’elaborato si presenta attraverso tessuti leggeri e cuciture essenziali per non distogliere lo sguardo dalle idilliche giraffe, bellissime e quasi umanizzate, che compaiono sugli abiti.

Questa season è dunque, fortemente rappresentativa della forma d’arte del cortometraggio.

La proposta di Viktor & Rolf per la season Fall-Winter 20-21 è raccontata in esclusiva dalla voce fuori campo del cantautore Mika.

Il corto, si presenta come un fashion statement dai toni giornalistici anni ‘50: l’impatto vintage è una dissonanza strategica con il titolo “Change” che non solo riproduce il format della sfilata in salone d’alta moda ma lo amplifica presentando la creazione a 360° dal materiale alle cuciture, dai tagli al concept. Correlati armonicamente dai volumi maxi e da crossover pop, tipici dello stile V&R, gli abiti sono stati divisi in tre sezioni rappresentative delle emozioni umane: dalla tristezza alla confusione alla speranza.

Un’altra visione onirica, è quella che ci è stata proposta dalla maison Valentino, guida da Pierpaolo Piccioli. Il direttore creativo sottolinea l’importanza del sogno e della creazione che scaturisce da esso; un processo creativo che prende il nome di “of Grace and Light” ed anticipa la performance finale per la collezione che avrà luogo a Cinecittà il 21 luglio.

Il progetto, nato in quarantena, aspira ad unire l’aspetto più delicato dell’ideazione della collezione con la versatilità e l’immediatezza del digitale nella moda. Limiti trascendentali a parte, la couture per Piccioli è un movimento di trame e colori ispirate alla danzatrice moderna Loie Fuller, sulle note pop di FKA Twigs, in un teaser by Nick Knight.

La Couture digitale formulata in un’ottica più ampia, dai toni di metafora visiva.

Durante la seconda giornata di Haute Couture, lo spirito anticonformista di Virginie Viard ha fatto capolino attraverso una esposizione inusuale: la nuova ragazza Chanel è una ribelle punk tra i locali di Parigi vestita di taffetà e gioielli. La collezione si compone di trenta modelli ispirati da look iconici di Karl Lagerfeld, distintivi e lussureggianti, ognuno correlato dall’alta gioielleria tipica della maison. Non possono mancare nemmeno per questa season, i tessuti che hanno reso Chanel famosa in tutto il mondo, come i ricami e il Tweed realizzati da Métiers d’Art Lesage, Montex, Lemarié e Gossens insieme alle embrodered perline, pietre e strass.

Un appuntamento dall’allure Grande Siecle dell’histoire de France raccontato in un video rock di Mikael Jansson.

Dalla femminilità rock di Chanel, a quella più (rosa) shocking di Alexis Mabille. L’artista, che già in passato aveva reinventato la classica sfilata proponendo una mostra fotografica con tanto di esibizione con manichini, ha portato alla luce le sue creazioni in un box rosa shocking: l’elemento caratterizzante della sua season, si propone come connubio perfetto tra le dive della Golden Age di Hollywood e quel richiamo “Warholiano” tipico della Pop Art.

D’ispirazione anni 60, è anche la sfida proposta da Stephane Rolland che prendendo spunto per l’appunto dal programma televisivo francese “Discorama” di Denise Glaser degli anni 60-70, ci propone uno sguardo intimo con riprese in uno studio semi-vuoto; così si presentano undici look indossati da Nieves Alvarez composti da capi selezionati come mantelle, cappucci, abiti a tubino, pantaloni harem decorati con pietre di vetro e cristalli. Una semplicità luminosa e al contempo nostalgica.

Due video, di pochi secondi ciascuno, bastano a catturare l’attenzione del pubblico secondo Alexandre Vauthier: la Parigi dello stilista è dentro e fuori, con sguardo veloce e vintage realizza i mini spot con un team ridotto in quarantena e ci porta prima in un appartamento e poi per le strade della sua città d’adozione.

Una collezione concisa ma d’impatto anche la sua in collaborazione con gli atelier di Lemarié, Goossens e Lesage.

La collocazione storica della collezione?

Anch’essa in bilico tra la Golden Hollywood e gli anni ’80 come ci suggeriscono l’abito bustier nero con mantello di raso senza maniche rosa shocking, gli abiti da sera con piume e chiffon e le giacche sfavillanti.

Dal 6 luglio, l’inaugurazione della settimana è stata una sorpresa da subito attraverso il discorso di Naomi Campbell, ispirato dai recenti avvenimenti negli Usa, sull’importanza dell’inclusività nel mondo della moda.

A seguire, Schiaparelli ha mostrato gli sketch della nuova collezione firmati da Daniel Roseberry trasportandoci direttamente al Washington Square Park di New York e passando per il mini film “Trasformation” in cui è possibile riconoscere l’attrice Iris Van Herper resa famosa in tutto il mondo dalla serie tv Game of Thrones.

L’ultima spettacolare presentazione cinematica, doverosa da menzionare, è la narrazione di Le Myth Dior nata dall’incontro del regista italiano Matteo Garrone ed il direttore artistico di Dior, Maria Grazia Chiuri.

Descrivere il corto?

14 minuti di pura estasi visiva.

Sarà per il giardino di Ninfa a Roma che fa da sfondo alla rappresentazione bucolica lussureggiante che ci ricorda The Tale of Tales ma che dire, noi italiani siamo particolarmente entusiasti del risultato. Come preannunciato dal titolo, la nuova collezione di Dior è un viaggio nell’estetica fiabesca correlato da personaggi fantastici come sirene, ninfe e fauni.

Le scene si aprono in atelier, dove delle sapienti mani stanno confezionando degli abiti couture in miniatura poi successivamente trasportanti in una casa delle bambole. I riferimenti non sono solo per i lavori precedenti del regista italiano ma rappresentano un omaggio al Thèatre de la mode in cui i designer francesi svilupparono delle collezioni in miniatura per poter rilanciare l’haute couture nel secondo dopoguerra.  L’ispirazione femminile, come sancito da Maria Grazia Chiuri, arriva invece dalle artiste del passato come Lee Miller, Dora Maar, Dorothea Tanning, Leonora Carrington e Jacqueline Lamba.

Surrealismo, fiabe, natura e sensualità e délicatesse: ecco le promesse della maison francese per questa Haute Couture.

Fanny Trivigno

Sources:

https://www.vanityfair.it/topic/paris-fashion-week?refresh_ce=

https://www.vanityfair.it/fashion/news-fashion/2020/07/05/paris-fashion-week-digitale-haute-couture-sfilate-online

Anche a Parigi e Milano, fashion week in digitale

Parigi, al via le prime sfilate digitali maschili

https://www.youtube.com/watch?v=0J8YW9K8qGU
https://www.youtube.com/watch?v=yxBFwqRbI8c

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Paese che vai, notizia che trovi. Anche per la rassegna di oggi, troviamo tematiche di rilievo in ambito politico, religioso, culturale e sanitario.

Come di consueto, restano gli aggiornamenti sulla situazione Covid nel mondo.

EUROPA

In Spagna, si parla ancora delle elezioni in Galizia e nei Paesi Baschi, svoltesi domenica 12 luglio 2020.

20 minutos ci racconta che l’affluenza ai seggi per il Parlamento della Galizia è stata superiore al 42,95%, mentre per quanto riguarda la situazione nei Paesi Baschi, la partecipazione è diminuita rispetto alle precedenti elezioni del 2016, con un 36,02%.

La paura del contagio è stata il grande ostacolo di queste votazioni, tuttavia l’articolo de El Mundo riporta l’affermazione del candidato e presidente uscente della Galizia, Núñez Feijóo, il quale conferma che votare è “sicuro come andare in farmacia”.

La popolazione, comunque, ha anche avuto la possibilità di dare la sua preferenza tramite il voto per posta, soluzione che sembra aver trovato un riscontro positivo maggiore dell’80% e del 130% (rispettivamente in Galizia e nei Paesi Baschi) rispetto alle elezioni precedenti.

Concludiamo con l’articolo di rtve, che dedica, invece, uno spazio speciale al 150esimo compleanno del monumento nazionale più celebre di Granada, La Alhambra: è il monumento più visitato del Paese, con più di due milioni di turisti all’anno ed è stato riaperto al pubblico – con capienza dei visitatori dimezzata e misure di sicurezza a tutela della salute pubblica – lo scorso 17 giugno dopo tre mesi di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria.

L.C, M.D.F. e I.V

In Francia, il Ministro degli Interni Gérald Darmanin ha concordato con la sua omologa britannica Priti Patel l’istituzione di un’unità di intelligence franco-britannica. Come riportato da Le Figaro, l’obiettivo è quello di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi nel settore della sicurezza, in particolare per combattere l’attraversamento illegale della Manica da parte dei migranti. Il partito chiede che a Calais venga introdotta una politica “zero migranti”. Il 10 luglio, i servizi statali e di polizia hanno espulso più di 500 migranti da una zona industriale e li hanno portati nei centri di accoglienza o nei centri di detenzione amministrativa. Secondo quanto detto dalle associazioni di aiuto ai migranti, si è trattato di una caccia all’uomo per far sparire i migranti, portandoli in maniera consenziente o meno su autobus diretti verso una destinazione sconosciuta.

S. C.


In Belgio, come riportato da Le Soir, in Vallonia è stato lanciato il progetto Obépine (Observatoire épidémiologique des eaux usées), che consiste nel monitorare la presenza del genoma Covid-19 nelle acque reflue. L’idea trae fondamento dalle osservazioni effettuate in Italia e nei Paesi asiatici che mostrano una correlazione tra la concentrazione del materiale genetico del virus nelle acque e i casi di Covid in una regione. Un aumento della concentrazione del virus può indicare un aumento dell’epidemia con dieci giorni di anticipo.

S.C.

In Svizzera, il partito PDC (Partie démocrate-chrétien) cerca di far risalire la sua curva elettorale, in calo da molti anni. Come riportato da Le Temps, il partito decide di cambiare il proprio nome togliendo la ‘c’ di cristiano (chrétien), poiché sarebbe la causa principale della perdita di molti voti. Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto di ricerca gfs.Bern, il 54% dei membri del partito ritiene che il riferimento alla religione cristiana sia un freno per molti possibili elettori.

E.A. V.

Il 13 luglio il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il presidente della Repubblica Turca Tayyip Erdogan hanno tenuto una conversazione telefonica che tra i vari temi, ha avuto quello della conversione a moschea della chiesa di Santa Sofia a Istambul. Notizia riportata dallo stesso sito del Cremlino Kremlin.ru.

La tematica è stata sollevata dal presidente Putin poiché la decisione unilaterale di Erdogan ha sollevato un clima di polemiche in Russia e in generale in tutto il mondo.

Il Consiglio di Stato turco, il 10 luglio scorso, ha annullato una decisione del 1934 che prevedeva di trasformare la cattedrale in un museo e il presidente Erdogan ha sottoscritto un decreto per la sua conversione in moschea. Il leader turco ha anche dichiarato che l’opinione degli altri paesi su questo tema non influenza la sua decisione.

Durante il colloquio telefonico con il presidente Putin, Erdogan ha chiarito che l’accesso alla moschea sarà consentito a tutti i visitatori, in quanto simbolo unico di civiltà mondiale: turisti e pellegrini di ogni nazionalità potranno visitare la moschea.

Il presidente Putin ha sottolineato in particolare che questa conversione ha causato non poche proteste tra l’opinione pubblica russa. In primis tra tutti, a esprimersi è stata la Chiesa ortodossa russa, la quale ha mostrato rammarico per il fatto che la posizione delle chiese ortodosse locali riguardo al cambiamento di stato di Aya Sofia non sia stata presa in considerazione dalle autorità turche.

«È un peccato che le preoccupazioni della Chiesa ortodossa russa e di altre Chiese ortodosse non siano state ascoltate», afferma il portavoce della Chiesa russa Vladimir Legoida, aggiungendo inoltre che il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, il 6 luglio nella sua dichiarazione riportata da RT ha osservato che «questa decisione, ahimè, non è finalizzata alla conciliazione di esistenti contraddizioni, ma, al contrario, può portare ad altre grandi divisioni».

Il Ministero degli Esteri russo, d’altra parte, ha giudicato l’inizio dei servizi religiosi musulmani in Aya Sofia come una questione interna alla repubblica turca, priva quindi di risonanza internazionale.

S.N., D.S.

Il Portogallo questa settimana presenta un rischio massimo di incendio in 13 aree del Paese e nell’isola di Madeira, dato un aumento delle temperature che può variare tra i 30°-35°C nel litorale e 35°-40° nelle aree interne. Le temperature sono leggermente più alte del normale e ci si aspetta una vera ondata di calore soprattutto nell’entroterra, riferisce Público. La situazione Covid-19 rimane più o meno stabile (226 nuovi casi e 6 morti) con un totale di casi attivi di 13.945, mentre non si registrano nuovi casi nelle Azzorre da due giorni, riporta sempre Público. Risulta positivo l’andamento del primo mese di epoca balneare iniziata a giugno, mentre rimangono chiuse le piscine nelle zone interne, come si legge in Lusa

D.F.

Nel Regno Unito si sono riaperte le indagini su Madeleine McCann, la bambina inglese scomparsa 13 anni fa durante una vacanza in Portogallo. Secondo il giornale Mirror, i poliziotti stanno indagando sul principale sospettato, Christian Brueckner, e sulla spiaggia dove avrebbe presumibilmente portato la bambina.

Gli investigatori tedeschi suppongono che l’uomo l’abbia uccisa lo stesso giorno del rapimento. Al momento il condannato si rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda su consiglio del suo avvocato difensore, come si legge su Indipendent.

Secondo The Sun, le autorità stanno cercando in almeno una ventina di pozzi dove pensano sia stato gettato il corpo della piccola, tre dei quali sono già stati esplorati dai sub portoghesi.

Nonostante le recenti scoperte la famiglia McCann rifiuta di dichiarare la morte della figlia fino a quando non ne verrà ritrovato il corpo, come si legge su Express.

In Irlanda diventa obbligatorio l’uso della mascherina nei trasporti pubblici. Come spiega l’articolo pubblicato su RTE, entrerà presto in vigore la legge che obbliga i cittadini irlandesi a munirsi di mascherine.

Tuttavia, questo provvedimento sarà effettivo solo dalla prossima settimana dato che si stima un aumento dei servizi di trasporto del 50% in materia di capacità di accoglienza, secondo la notizia riportata da BreakingNews.ie.

Per i trasgressori è prevista una pena fino a 6 mesi di detenzione e una multa di massimo 2.500 euro, come spiegato nel The Irish Times.

S.C., S.P.

Secondo i dati forniti dal Robert Koch Institut (RKI) il 10 luglio 2020, le autorità sanitarie in Germania hanno riportato 395 nuove infezioni in un giorno. Di conseguenza, almeno 198.178 persone nella Repubblica Federale Tedesca hanno contratto l’infezione da Coronavirus dall’inizio della pandemia. Secondo un articolo dello Spiegel, dei ricercatori hanno analizzato i dati di ben 17 milioni di persone nel Regno Unito, evincendone che, oltre all’età e a malattie già presenti negli individui, esistono altri importanti fattori di rischio: il genere maschile, l’età avanzata, il basso status economico, varie malattie precedenti e congenite come diabete, asma e malattie autoimmuni, l’obesità e l’etnia. “Il messaggio chiave di questo studio è che la salute di tutti è influenzata da diversi fattori e il Covid non fa eccezione, non è sufficiente identificare questi rischi e poi non fare nient’altro” – afferma Tom Wingfield, della Liverpool School of Tropical Medicine.

L’emergenza pandemica, inoltre, come riferisce Der Spiegel, Karline Kleijer, coordinatrice d’emergenza dell’organizzazione Medici senza frontiere (MSF- Médecins sans frontières), viene affrontata in maniera molto diversa nelle varie aree geografiche del mondo.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Africa conta ora più di mezzo milione di casi e più di un terzo di tutti gli stati africani ha visto raddoppiare il numero dei contagi da Coronavirus nell’ultimo mese. Il numero di casi non segnalati è sicuramente più elevato, dato che il test sierologico non viene effettuato in tutti gli Stati. Il tasso di mortalità è stato finora relativamente basso, probabilmente a causa della bassa età media in ognuno di essi. Preoccupante è il fatto che malattie gravi come malaria, tubercolosi e HIV non possano essere adeguatamente curate a causa della pandemia in corso in questi mesi, provocando così moltissimi decessi. Kleijer rimarca il fatto che in Europa siano state messe in vigore regole e restrizioni per la sicurezza della popolazione grazie, ovviamente, alla disponibilità economica dei governi e alle infrastrutture ben funzionanti, mentre nel continente africano il quadro è ben diverso. La coordinatrice d’emergenza sottolinea l’importanza del coinvolgimento della popolazione: tutto deve essere comunicato apertamente e in modo onesto, sia per quanto riguarda malattie come l’HIV o l’attuale Coronavirus.

M.S., L.R.

AFRICA

In Mali, il 10 luglio le forze di opposizione al presidente Keita hanno indetto la terza grande manifestazione in meno di due mesi: si contano un morto, 20 feriti e molti edifici pubblici distrutti. Secondo quanto riportato da Jeune Afrique, il movimento di protesta, guidato dall’imam Mahmoud Dicko, chiede le dimissioni del Presidente e lo scioglimento del Parlamento, poiché ritiene che il Governo sia responsabile dell’instabilità del Paese, già duramente provato dai plurimi attacchi jihadisti del 2012 e dai contrasti interni.

E.A.V.

Negli ultimi due mesi in Angola, come riporta Jornal de Angola, sono state sequestrate 462 pietre di diamante nella provincia di Luanda-Norte. L’ “Operazione Trasparenza” intende combattere il traffico illegale di diamanti e l’immigrazione illegale. Sono quindi state confiscate 200 pietre di diamante (del valore di 9 milioni di dollari) mentre altre 262 devono ancora essere valutate. Durante l’operazione sono stati sequestrati 74.900 dollari americani, 540.500 kwanzas (circa 833 euro), 34.500 dollari americani falsi e alcuni mezzi per l’estrazione dei diamanti. Sono inoltre state chiuse 96 chiese poiché in 54 di queste avvenivano attività illecite e 24 invece non presentavano condizioni idonee per le celebrazioni. In più, sono stati chiusi 107 esercizi commerciali per mancanza di requisiti per esercitare l’attività.

M.P.

Quattro blocchi per conto del parlamento tunisino intendono ritirare la fiducia al parlamentare Rashid Ghannushi, alla luce delle continue violazioni all’interno e all’esterno del Parlamento.

I media tunisini locali hanno citato Mohamed Ammar, portavoce del Partito democratico in Tunisia, una delle componenti del blocco democratico con il movimento popolare, affermando che i blocchi di democrazia e riforma nazionale hanno accettato di ritirare la fiducia al Presidente della Camera.

Da parte sua, il vice leader del blocco democratico nel movimento popolare, Khaled Al-Kreishi, ha detto a Sky News Arabia che verrà rilasciata una dichiarazione sull’avvio delle procedure per ritirare la fiducia a Ghannushi.

Questi sviluppi arrivano in un momento in cui le voci di un possibile ritiro della fiducia al leader del movimento Ennahda si stanno facendo più insistenti, alla luce delle accuse di sostegno al terrorismo e di inclusione di uno dei suoi rappresentanti in Parlamento, formulate dal Partito costituzionale libero.

Il Governo del Sudan ha annunciato una serie di emendamenti che hanno portato all’abrogazione della legge sull’apostasia, delle fustigazioni e del divieto di consumare alcolici per i non musulmani.

“Abbandoneremo tutte le leggi che violano i diritti umani in Sudan”, ha detto il Ministro sudanese della giustizia Nasr El-Din Abdel-Bari. Il Sudan ha proibito anche le mutilazioni genitali femminili.

In base alle nuove leggi, le donne non hanno più bisogno del consenso del tutore affinché i loro figli possano viaggiare con loro. Le riforme arrivano sulla scia del rovesciamento dell’ex presidente Omar al-Bashir, al potere per 30 anni, a seguito delle proteste di massa dello scorso anno.

Le leggi sono state inizialmente approvate ad aprile, ma solo ora entrano in vigore, afferma il corrispondente della BBC Arabic a Khartum Mohamed Othman.

S.H.

MEDIO ORIENTE

La scelta del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di trasformare Santa Sofia in una moschea ha riscosso risonanza internazionale.

Il Ministro della Cultura e della Gioventù degli Emirati, Noura Al Kaabi, ha affermato che cambiare la realtà di Santa Sofia danneggia il valore culturale di questo simbolo umano, descrivendolo come “un’icona del dialogo e dell’interazione tra civiltà e religioni“. Come affermato in un tweet, “Santa Sofia è un punto di riferimento storico millenario, cambiare la sua realtà introducendo modifiche che influenzano la sua essenza danneggia il valore culturale di questo simbolo. La nostra responsabilità è preservarlo e garantirne la conservazione per le generazioni future, affinché resti una testimonianza della coesistenza tra popoli e religioni”, come riportato dalla CNN Arabic.

È interessante notare che il tweet degli Emirati arriva sulla scia dell’annuncio turco della conversione della Basilica di Santa Sofia in una moschea, in una fase descritta dagli osservatori come volta a consolidare il sostegno al presidente Erdogan, in particolare con le sfide economiche gli alti tassi di disoccupazione che la Turchia sta affrontando.

S.H.

AMERICA

Secondo il The Guardian negli Stati Uniti cresce l’indignazione tra gli oppositori della decisione di Donald Trump di commutare la pena detentiva del suo ex consigliere Roger Stone. Tale decisione è stata presa dal Presidente venerdì sera, nonostante il procuratore generale degli Stati Uniti avesse già dichiarato la condanna “appropriata”. 

Il Washington Post  ha pubblicato un articolo dell’ex procuratore speciale Robert Mueller, in cui respinge pubblicamente gli attacchi del Presidente e dei suoi sostenitori e difende il processo a Roger Stone e l’indagine sulla campagna di Trump del 2016, nel corso della quale Mueller e il suo team hanno rivelato prove di comunicazioni tra Stone e l’organizzazione divulgativa WikiLeaks, relative al rilascio di email piratate del partito democratico. Mueller ha scritto: ” […] L’indagine sulla Russia è stata di fondamentale importanza. Stone è stato perseguito e condannato perché ha commesso crimini federali. Rimane un criminale condannato, e giustamente”.

S.C, S.P

In Canada, secondo quanto riportato da Journal de Montréal, quindici dipendenti della fabbrica di imbottigliamento di Coca-Cola hanno contratto il Covid-19. Lo stabilimento ha dovuto temporaneamente bloccare le sue attività, interrompendo le forniture della bibita gasata in vari negozi. Tuttavia, la situazione non ha avuto impatto sui ristoranti, poiché la Coca-Cola viene servita alla spina. La portavoce dell’azienda, Nicola Krishna, ha dichiarato che l’azienda, lavorando con le organizzazioni di sanità pubblica, incoraggia tutti i dipendenti a sottoporsi al tampone.

E.A. V.

Oggi dedichiamo la nostra rassegna a un Paese spesso all’ultimo posto tra le notizie dell’America Latina, la Bolivia, la cui popolazione è stata scossa dall’ennesimo caso di femminicidio. Si tratta della piccola Esther, di soli 9 anni, violentata e assassinata in casa sua, a El Alto, vicino La Paz. Questo caso è stato un ulteriore allarme che ha ricordato la gravità della violenza contro donne e bambine che molto spesso sono obbligate a convivere con i propri violentatori. A causa della quarantena, la drammaticità di chi già viveva una situazione di abusi si è acutizzata: come riportato da un articolo della BBC, il Ministero Pubblico boliviano, nei primi due mesi di lockdown, ha registrato 2.935 nuovi casi di stupri e aggressioni contro le donne.

Clelia Taborga, rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, con i dati del sistema sanitario boliviano alla mano, rivela che fino a questo momento dell’anno è stata calcolata una media di quattro gravidanze al giorno in ragazze di età inferiore ai di 15 anni. Questi dati sono allarmanti e trovano conferma nei registri della Commissione Economica per l’America Latina che ha dichiarato come la Bolivia sia il Paese con più donne assassinate in Sudamerica nel 2019. Per quanto riguarda il 2020 non sono ipotizzabili previsioni migliori poiché nel primo trimestre il numero dei femminicidi è superiore al medesimo periodo dell’anno precedente. Questa vicenda è solo uno dei moltissimi abusi che le donne boliviane subiscono tutti i giorni, ed è proprio per questo che non bisogna smettere di parlarne.

L.C, M.D.F. e I.V

Il giornale UOL presenta il “covid kit”, creato nello stato di Bahia in Brasile. La prefettura di Itagi ha infatti annunciato la distribuzione di idrossiclorochina, ivermectina e azitromicina a tutti coloro che presentano sintomi riconducibili al coronavirus. Il “covid kit” a domicilio è stato ideato dalle autorità sanitarie della prefettura al fine di evitare assembramenti di persone potenzialmente infette nelle farmacie. Il ministro della Salute dello stato di Bahia ha annunciato che la sorveglianza sanitaria farà chiarezza sul tema poiché il consumo di idrossiclorochina, senza prescrizione del medico, può essere molto pericoloso.

M.P

ASIA

Il governo di Timor Est nella scorsa settimana ha iniziato a preparare misure economiche da attuare nel corso dell’anno per far fronte alla pandemia, riferisce Lusa. Tra gli obiettivi risalta l’impegno per un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e la riduzione della dipendenza dal fondo petrolifero, che attualmente è la fonte principale di rendimento del Paese. Nonostante Timor Est abbia registrato finora solo 24 casi di Covid-19, l’economia ne ha risentito a livello generale con il blocco dei voli commerciali e regolari fino a data da destinarsi e il notevole peggioramento della situazione alimentare delle famiglie data la presenza di piogge e della peste suina africana nel settore dell’agricoltura, riporta ancoraLusa.

D.F.

In Cina, come riportato dal Global Times, un autista di autobus è stato ritenuto responsabile di un incidente nella provincia di Guizhou, nel sud-ovest della Cina.

L’autobus, che trasportava diversi passeggeri, compresi degli studenti, è precipitato in un serbatoio ad Anshun, Guizhou il 7 luglio, il primo giorno degli esami di ammissione all’università, uccidendo 21 persone e ferendone 15.

A quanto pare, la tragedia è stata causata intenzionalmente dall’autista, un uomo di 52 anni soprannominato Zhang, per sfogare il suo malcontento dopo che la casa in cui viveva, che gli era stata assegnata dalla sua compagnia, per la quale lavorava da anni, era stata demolita.

La casa era stata inclusa in un progetto di ristrutturazione urbana locale nel 2016. Nel giugno di quest’anno, Zhang ha firmato un accordo con le autorità locali per ricevere più di 72.000 yuan ($ 10.282) in compensazione, che però non ha mai rivendicato.  L’uomo aveva anche fatto richiesta per una casa in affitto pubblica, ma la sua domanda era stata respinta.

Secondo la polizia, Zhang, che aveva divorziato nel 2016, una volta aveva chiamato una linea di servizio del governo per esprimere il suo malcontento per questi problemi e aveva pesantemente attaccato le autorità competenti.

La mattina dell’incidente, Zhang ha chiesto a un suo collega di cambiare il turno con lui e ha comprato una bottiglia di baijiu, un tipo di acquavite cinese, che ha portato con sé al lavoro. Alle 11,39, ha chiamato la sua compagna per dirle che era disgustato dalla vita. Alle 12:09, ha bevuto un po’ di baijiu dalla bottiglia quando l’autobus si è fermato in una stazione per consentire ai passeggeri di salire e scendere.

Alle 12:12, quando l’autobus è passato vicino al serbatoio di Hongshan, Zhang ha rallentato e poi ha accelerato improvvisamente, attraversando cinque corsie e distruggendo le barriere, precipitando così nel serbatoio. 

La polizia di Anshun ha dichiarato che Zhang è annegato nella tragedia e il risultato dell’autopsia ha mostrato che il suo livello di alcool nel sangue era pari a 64,46 per 100 milligrammi.

Nessun altro elemento esterno ha interferito o ha causato l’incidente, da questo si comprende l’intenzionalità del gesto. 

Zhang ha messo in pericolo la sicurezza pubblica con la sua guida pericolosa, causando la morte di persone innocenti che quel giorno andavano a lavorare o all’università, che mai avrebbero pensato di morire per mano di un autista di autobus.

G.R.

OCEANIA

Secondo 9News le autorità sanitarie del New South Wales hanno confermato altri quattro casi di COVID-19 legati a un’epidemia all’Hotel Crossroads a Sidney. “Questi quattro si aggiungono ai cinque casi precedentemente segnalati”, ha dichiarato un comunicato della NSW Health “Siamo a un punto critico della lotta per contenere il virus”, ha detto ieri il dottor Jeremy McAnulty.

“È essenziale che la comunità lavori insieme per limitare la diffusione del virus, mantenendo sempre una buona igiene delle mani, rispettando le regole di distanziamento ogni volta che è possibile e facendo test ogni volta che i sintomi si sviluppano”.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

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Un’ondata iconoclasta travolge l’Occidente. Ma qualcuno dice basta…

Stampa inglese

Con la morte dell’afroamericano George Floyd il movimento Black Lives Matter ha ripreso notevolmente vigore, tanto da stimolare delle ondate di protesta globali contro la disuguaglianza razziale. Perturbanti, sono sicuramente gli atti devastatori rivolti verso i monumenti di gloriosi personaggi storici che stanno accompagnando queste rivolte.

La BBC racconta come le statue dei leader confederati siano state l’oggetto principale di una serie di atti vandalici. Statue decapitate, ridicolizzate, abbattute. Così è in corso la distruzione massiva di monumenti collegati al colonialismo e alla schiavitù. Sta crescendo infatti, la pressione sulle autorità per rimuovere tutta una serie di sculture commemorative. Negli Stati Uniti l’ira dei manifestanti si è scagliata principalmente contro Cristoforo Colombo: a St. Paul, Richmond e Boston le statue dell’esploratore sono state demolite. A Bristol, la statua di bronzo di Edward Colston è stata prima abbattuta e poi gettata nelle acque vicino al porto, il commerciante è responsabile di aver trasportato in America circa 80.000 schiavi africani. Nella capitale scozzese di Edinburgo, il busto di uno dei politici più influenti della nazione del diciottesimo secolo, Henry Dundas, è stato deturpato poiché aveva presentato un emendamento a un disegno di legge che avrebbe poi ritardato l’abolizione della schiavitù. E ancora, in Belgio ad esser preso di mira è stato il re Leopoldo II, che nel 1908 aveva trasformato il Congo nella sua colonia privata, affidandolo di fatto a delle compagnie concessionarie che avevano instaurato un regime brutale per sfruttare le ricchezze legate all’avorio e alla gomma.

Il Financial Times riporta le dichiarazioni di Boris Johnson in risposta alla vorticosa iconoclastia del momento. Una presa di posizione netta quella del Primo Ministro britannico. In primo luogo, ha dichiarato che è vergognoso che la statua di un eroe della patria come Winston Churchill debba essere considerata a rischio attacco. Poi ha aggiunto che il Regno Unito non deve censurare il suo passato, in quanto i monumenti che sono presenti oggi nel Paese sono state messe da generazioni passate che avevano differenti prospettive, abbatterle pertanto, vorrebbe dire alterare la verità storica e depauperare la visione educativa delle future generazioni.

Stampa statunitense

Il New York Times afferma che la rabbia esplosa nei giorni immediatamente successivi alla morte di George Floyd ora sta alimentando il movimento nazionale volto a rimuovere i simboli che richiamano il razzismo e l’oppressione negli Stati Uniti d’America. Il movimento ebbe inizio nel 2015 a seguito del massacro di Charleston avvenuto per mano di un suprematista bianco poco più che ventenne, il quale uccise nove fedeli della più antica chiesa per afroamericani della storia degli Stati Uniti. Adesso i manifestanti e gli attivisti del movimento Black Lives Matter chiedono a gran voce la rimozione di quei monumenti che fungono da promemoria della storia oppressiva che ha creato la realtà che stanno combattendo oggi. Si tratta di monumenti considerati un insulto alla libertà e alla democrazia. Ci si interroga sul dove verranno trasferiti questi monumenti, almeno quelli non rimossi con la forza e senza troppe accortezze. La maggior parte di essi verrà depositata in magazzini poiché impossibile da conservare in un museo date le dimensioni.

La CNN elenca alcuni nomi dei personaggi che in passato si sono macchiati di atti di razzismo oppure che hanno perpetrato massacri nei confronti della popolazione di colore o ancora che sono passati alla storia come brutali colonizzatori e schiavisti. La lista dei monumenti che sono stati rimossi e che verranno rimossi è particolarmente lunga perché vede coinvolti e sotto accusa monumenti che si trovano sparsi su tutto il territorio statunitense.

The Intelligencer sottolinea come la maggior parte dei Repubblicani non sia favorevole a questa ondata di proteste che sta scuotendo il Paese. In particolar modo, il giornale menziona la National Statuary Hall Collection che si trova a Washington D.C. poiché custodisce diverse statue che raffigurano personaggi importanti dei vari Stati Confederati. Collezione ora oggetto di discussione ed aspre critiche ed accuse, rigettate dai membri del Grand Old Party – ossia il Partito Repubblicano. Il Presidente – è sempre la CNN la fonte – è arrivato, in varie occasioni, a invocare il carcere per chi distrugge le statue.

Tuttavia, come nota Usa Today, non vi è unanimità tra i Repubblicani nel sostenere la posizione del Presidente Trump riguardo la conservazione di questi simboli. Il Presidente ha più volte sottolineato la necessità di conservare questa eredità mostrandosi non favorevole alla rimozione dei monumenti degli Stati Confederati. In queste settimane, diversi esponenti del partito hanno proposto di rinominare le basi militari che oggi portano il nome di alcuni leader del tempo della Confederazione. Sembra vi sia una spaccatura nel partito circa questo tema: da una parte troviamo chi sostiene che si stia attuando una sorta di “cancellazione della storia”, dall’altra chi dimostra un approccio più aperto e crede che sia ingiusto mantenere sulle insegne di scuole e basi militari il nome di coloro che richiamano a crudeltà e barbarie.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:

Boris Johnson says it’s ‘shameful’ Churchill statue is at risk of attack disponibile su https://www.ft.com/content/3b728ba9-38e5-4020-8921-93bc9ccb71cb, consultato il 11/07/2020

Confederate and Columbus statues toppled by US protesters disponibile su https://www.bbc.com/news/world-us-canada-53005243, consultato il 11/07/2020

George Floyd protests: The statues being defaced disponibile su https://www.bbc.com/news/world-52963352, consultato il 11/07/2020

Honoring the unforgivable disponibile su https://edition.cnn.com/2020/06/16/us/racist-statues-controversial-monuments-in-america-robert-lee-columbus/index.html, consultato il 12/07/2020

Cities Want to Remove Toxic Monuments. But Who Will Take Them? Disponibile su https://www.nytimes.com/2020/06/18/us/confederate-statues-monuments-removal.html, consultato il 12/07/2020

Some Republicans split with Trump, support removing Confederate statues and renaming military bases disponibile su https://eu.usatoday.com/story/news/politics/2020/06/11/confederate-statues-some-gop-lawmakers-break-president-trump/5343830002/, consultato il 12/07/2020

Republicans Defend Confederates in the U.S. Capitol disponibile su https://nymag.com/intelligencer/2020/06/republicans-defend-confederate-statues-in-the-capitol.html, consultato il 12/07/2020

Reconsidering the Past, One Statue at a Time disponibile su https://www.nytimes.com/2020/06/16/us/protests-statues-reckoning.html, consultato il 12/07/2020

#LUXURYMOMENTS: LUXURYJUICE

Pubblicato il
PH. by Mauro Galligani, Giorgio Armani nel suo atelier, Milano 1980

Giorgio Armani Special Edition

Il re della moda italiana alle soglie del suo 86° compleanno

Giorgio Armani è lo stilista italiano più conosciuto al mondo e chiamarlo anche solo Artista sarebbe riduttivo. Quello che Giorgio Armani rappresenta ci spinge a ridefinire il concetto di stilista-virtuoso e ad arrivare al concetto assoluto di icona senza tempo, vero fondamento per il mondo della moda internazionale. Dalla prima collezione nel lontano 1964 per Nino Cerruti, al lancio del brand Giorgio Armani nel 1975, noi di LuxuryJuice vorremo omaggiarlo ripercorrendo in breve la sua carriera, cercando di celebrare non solo il suo brand, famoso in tutto il mondo ma anche l’uomo tenace, instancabile ed appassionato che non smetterà mai di stupirci.

Vi presento Giorgio Armani.

La sua storia ha un non so che di ipnotico: è possibile sentire il peso di ogni singola situazione anche valutandola da schermo a schermo. Come spesso ha dichiarato la mia vita è stata “un sacrificio proteso verso il mio lavoro”. Non è “figlio d’arte” come spesso accade ma nasce in una piccola città del nord Italia, Piacenza, in una famiglia modesta composta da tre figli. Dopo aver lasciato gli studi di Medicina per il servizio militare, al suo ritorno si sente cambiato e fa esperienza di quella sensazione molto familiare, anche per i post-laureati, (relazionando l’avvenimento in chiave più moderna) di ritardo/inadeguatezza/indecisione rispetto ai suoi amici e conoscenti. Ma è proprio questo stimolo negativo che, col sennò di poi, lo porterà ancora una volta fuori dalla sua Piacenza e lo avvicinerà al mondo della moda, allineando la consapevolezza della ricerca, con la consapevolezza della sua crescita artistica.

Siamo nel 1957 e Armani si presenta come fotografo per i magazzini della rinascente: il suo soggetto è la sorella Rossana; da qui inizia la gavetta tra i buyer di abbigliamento, inizialmente, solo maschile. La svolta non tarda ad arrivare, prima nella stagione 1964-65 con una collezione per Nino Cerruti, Hitman. Qui inizia la sua ricerca per la giacca maschile che abbia l’eleganza degli anni ’60 e la comodità dettata dall’esigenza dell’uomo di città. Dopo poco, il suo talento indiscusso gli permette di lavorare come Freelance ed inizia a occuparsi della moda femminile, primo step che lo porterà a sfilare a Palazzo Pitti a Firenze. Un evento che l’artista ricorda sempre con entusiasmo in concomitanza con l’incontro di Sergio Galeotti, il suo futuro manager che come lui, sognatore visionario, lo incoraggerà verso le scommesse imprenditoriale della sua vita: così nasce Giorgio Armani S.r.l.

Siamo nel 1975, la società di Giorgio Armani prende forma grazie ad un capitale iniziale di 10 milioni di lire, come ricorda l’artista “(..) tutti facevamo un po’ tutto, l’amministratore chiudeva scatole di cartone che contenevano vestiti da spedire, l’aiutante del disegnatore faceva le fotocopie (..)”. Dopo un solo anno, la fatica ed il sacrificio ripagano con un ricavo netto di 569 milioni di lire. La situazione cambia radicalmente nel 1979, quando Armani viene insignito a New York del “Neiman Marcus Award”, premio che gli vale un trunk show della sua nuova collezione da Saks. Questo fu veramente l’inizio del successo per l’artista: una piccola esposizione temporanea si trasformò, grazie solamente al suo indiscusso pregio, in un evento epocale destinato ad essere raccontato per decenni. Lo stile Armani finalmente si afferma: lo slancio controcorrente, la sobrietà, i colori tenui, la discreta raffinatezza.

Dopo la morte di Galeotti nel 1985, Armani prende il controllo totale dell’azienda senza mai dimenticare il supporto dell’amico-collega nel corso degli anni. Partendo dal fatto che, come spiegato più volte da lui stesso, non esiste una “formula Armani” o un ingrediente magico per far proliferare un’azienda, quello che veramente fa la differenza è una combo di tutte le qualità più “umane” di un individuo (le sue esperienze, i suoi sacrifici, le sue passioni e la sua testardaggine) incanalate dal fiuto imprenditoriale per la realizzazione concreta di un obiettivo.

Obiettivo raggiunto e sorpassato grazie anche alle diversificazioni nel corso degli anni (pensiamo ad Emporio Armani, Armani Cosmetics, Armani Junior, Armani Exchange, Armani Jeans, Armani Privé ecc).

Tra i picchi della sua lunghissima carriera è possibile ricordare, oltre la strategica diversificazione, anche la collaborazione con il grande schermo: suoi sono gli abiti di Leonardo di Caprio in “the Wolf of Wall Street” e quelli di Tom Cruise in “Mission Impossible”, Richard Gere in “American Gigolò” ed ancora, “The intouchables”, “Quei bravi ragazzi” di M. Scorsese, “Il Cavaliere Oscuro”, “ The social network”, “Duplicity”… e altri ancora per un totale di circa 200 titoli.

Una vita piena di momenti straordinari quella di Giorgio Armani che alla domanda (da un milione di dollari in suspense) su quale sia il suo capo simbolo, egli risponda “le giacche destrutturate” ci sembra un’affermazione troppo modesta. Quello che è stato capace di realizzare negli anni, è la perfetta definizione del sogno italiano che non ha bisogno di viaggiare per essere conosciuta e non ha bisogno di essere indirizzata per essere affermata. Ed ora alle soglie del suo 86° compleanno, noi pubblico possiamo solo ringraziare l’artista, il re, l’uomo dal fiuto indiscutibile che ha reso la raffinatezza italiana un concetto leader della moda di tutto il mondo.

Fanny Trivigno

Sources:

Impara dai leader: la storia di Giorgio Armani

https://www.vogue.it/news/article/migliori-momenti-fashion-giorgio-armani-cinema

https://www.vogue.it/moda/gallery/giorgio-armani-storia-stilista-foto

Milano 1980-Giorgio Armani fotografato da Mauro Galligani nel suo atelier

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Nuovi contagi di Covid-19 in Spagna, Svizzera, Stati Uniti, Australi. A questi si aggiunge anche il Brasile, il cui presidente stesso è risultato positivo al virus. Proseguono anche le strategie di contenimento e contrasto al virus in vari Paesi del mondo, così come notizie di diverse tematiche strettamente legate all’area geografica di riferimento.

EUROPA

È tempo di elezioni nella regione autonoma spagnola della Galizia: stabilite inizialmente per il 5 aprile 2020, il governo le ha poi rimandate al 12 luglio a causa del Covid-19 ma un nuovo focolaio con 121 nuovi contagi nella città di La Mariña rende indispensabile progettare un piano per permettere lo svolgimento delle elezioni in totale sicurezza. Le autorità galiziane stanno perciò valutando se posticipare le elezioni nella zona colpita dal virus o di sospendere il diritto di voto ai nuovi contagiati, oltre 100, per tutelare la salute pubblica.

Sulla liceità di tali prospettive, El País ha consultato due giuristi: il primo, Diego López Garrido, docente di diritto costituzionale presso la Universidad de Castilla-La Mancha, considera sensata la proposta di circoscrivere il voto ai soggetti sani ritenendo il diritto alla salute superiore a quello di voto e ribadisce che l’isolamento dei contagiati è il modo più efficace per contenere la diffusione del virus.

La giurista Alba Nogueira è invece contraria: sostiene che è anticostituzionale sospendere il diritto di voto a dei cittadini per ragioni sanitarie e che il rinvio delle elezioni non rappresenta una soluzione valida perché gli scrutini rischierebbero di essere falsati; invita, dunque, ad attuare misure di sicurezza straordinarie nei collegi elettorali e a prevedere ingressi scaglionati garantendo così a tutti di votare in sicurezza.

L.C, M.D.F. e I.V

In Svizzera, secondo quanto pubblicato dal quotidiano Le Temps, mercoledì 8 luglio l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha annunciato che in 24 ore sono stati registrati altri 129 casi di Coronavirus. È stata la prima volta in cinque giorni che il numero giornaliero di nuovi contagi è tornato a superare la soglia dei 100 casi. Mentre il Ministero della Sanità cerca di tenere sotto controllo i nuovi contagi, il Ministero degli Interni ottiene un grande risultato con l’arresto di una banda di 14 criminali di età compresa tra i 17 e i 33 anni che hanno commesso più di 70 reati nei cantoni di Zurigo, Argovia e Turgovia. Come riportato da 24 heures, il bottino che hanno ricavato attraverso furti con scasso, borseggi e truffe è di 760.000 franchi.

S.C.

In Francia, secondo quanto riportato da France Bleu, il Primo Ministro Jean Castex ha iniziato a elaborare i futuri piani del nuovo governo e a nominare i ministri. Ha destato molta sorpresa la scelta di Gérald Darmanin come Ministro degli Interni, visto il suo coinvolgimento in un’inchiesta per stupro ancora aperta. Eric Dupond-Moretti diventa il nuovo Ministro della Giustizia, su suggerimento del presidente Macron. NeI primi giorni del suo mandato da Primo Ministro, Jean Castex ha manifestato la volontà di riaprire il dialogo con i sindacati sulla riforma delle pensioni e di preparare un piano di emergenza, diverso da quello di marzo, nell’eventualità di una seconda ondata di Covid-19.

EA.V.

In Belgio, sono state concordate delle strategie di contrasto al contagio da Covid-19: il Comitato di Concertazione e il gruppo Gees, esperti incaricati della strategia del deconfinamento, hanno stabilito delle restrizioni per gli individui che fanno ritorno in Belgio provenienti da zone ad elevato rischio di contagio. Come riportato da RTL, i viaggiatori che rientrano da zone rosse e arancioni, ad alto rischio di contagio, dovranno sottoporsi allo screening e all’isolamento obbligatorio. Per le zone verdi, a basso rischio, rimane fortemente consigliato seguire le misure di precauzione, ma non sussistono particolari restrizioni.

EA.V.

Il 7 luglio in Russia, a Mosca, è stato arrestato Ivan Safronov, consigliere del capo dell’Agenzia Spaziale Federale russa Roskosmos. Le accuse a suo carico sono le presunte attività di spionaggio, per le quali Safronov rischia fino a 20 anni di carcere secondo l’articolo 275 del Codice penale russo “Tradimento di Stato”.

Secondo l’accusa e le indagini in corso, nel 2012 Safronov è stato reclutato dai Servizi Segreti cechi e nel 2017 ha fornito loro informazioni riservate in merito alla fornitura di armi in Africa e Medio Oriente da parte della Russia. Infine, è probabile che i destinatari finali delle informazioni riservate sarebbero stati gli Stati Uniti. Safronov si è dichiarato innocente e ritiene che il procedimento penale intentato contro di lui sia legato alla sua attività giornalistica per le testate Kommersant e Vedomosti per la quali si è occupato soprattutto di difesa.

In ogni caso, come riporta l’agenzia di stampa Vedomosti,i dettagli del caso Safronov sono stati secretati e i legali dell’imputato sono vincolati da un accordo di non divulgazione.

Parlando della situazione ambientale, tema molto attuale a livello globale, in Russia, i servizi forestali sono impegnati nello spegnere le fiamme causate dalle anomale temperature elevate.

La Siberia nel mese di giugno aveva battuto due record climatici: la temperatura media in alcune aree è arrivata a toccare i 5 °C e, nei casi più estremi, 10 °C superiori alla media del mese di giugno. A rivelare questi dati è stato il Servizio Copernicus per i cambiamenti climatici (C3S), uno dei servizi forniti dall’Unione Europea, il quale aveva anche registrato grandi incendi nella zona del Circolo Polare Artico, che hanno superato i livelli record osservati nella regione nello stesso mese dell’anno precedente.

Come conseguenza, in Siberia sono stati emessi 59 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’aria, contro i 53 di giugno 2019 e gli esperti hanno notato che le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera si sono dimostrate le più alte negli ultimi 18 anni.

Nel solo giorno dell’8 luglio sono stati spenti più di 100 incendi boschivi su un’area di oltre 18300 ettari come riporta l’agenzia RT

S.N., D.S.

Nel Regno Unito una gru è crollata nella zona est di Londra, abbattendosi sulle abitazioni e uccidendo una donna. Sky News ha raccolto la testimonianza di un uno degli abitanti che ha assistito alla scena affermando di aver pensato che “il mondo stesse finendo”.

Secondo The Guardian,il macchinario alto 20 metri è crollato sul tetto di due case ferendo almeno quattro persone oltre alla donna rimasta coinvolta nell’incidente. La vittima è stata ritrovata al primo piano del suo alloggio dai vigili del fuoco di Londra che ne hanno dichiarato subito il decesso.

Il vicecommissario Graham Ellis ha spiegato che l’incidente è avvenuto in un complesso di appartamenti in fase di costruzione nella zona di Compton Close, come si legge su Mirror.

S.C., S.P.

In Germania test gratuiti e rivolti a tutta la popolazione. È questo quello che il ministro dell’Interno Horst Seehofer vorrebbe, sulla scorta della decisione del governo bavarese dei giorni scorsi. Infatti, il giornale tedesco Die Zeit fa sapere che presto in Baviera chiunque lo voglia potrà richiedere un test per la Sars-CoV-2 senza per forza mostrare sintomi, aver avuto contatti con una persona contagiata o provenire da una zona rossa. In effetti, la proposta sembrerebbe la soluzione migliore da avvallare ed estendere a tutta la popolazione tedesca per consentire il controllo sanitario di massa e far chiarezza sull’effettivo stato di contagio attuale.

Tuttavia, il ministro federale della Sanità, Jens Spahn, smonta gli apparenti buoni propositi della politica. «Test, test e ancora test suona bene, ma senza un approccio sistematico il tutto non è orientato all’obiettivo» – questo il suo tweet. Dal punto di vista dei virologi, degli epidemiologi e dei medici di laboratorio, in più occasioni intervistati dalla rivista online Die Zeit sulla ricerca, un tale piano è quantomeno discutibile. Quello che si presenta come un duro provvedimento politico non è molto convincente per via della sua inattuabilità pratica e per le poche prove scientifiche riscontrabili. Innanzitutto, se tutti improvvisamente richiedessero un tampone, i laboratori, che già effettuano più della metà dei circa un milione di test disponibili ogni settimana, sarebbero presto in sovraccarico. Per di più, i test PCR non forniscono altro che un quadro del momento. Per cui nulla esclude che un risultato appena constatato negativo, effettuato poco dopo, non possa dare invece esito positivo. Ciò presupporrebbe almeno due tamponi a settimana per ogni cittadino, qualcosa di irrealizzabile in termini di capacità per il Paese. Lo stesso vale se a sottoporsi al test sono persone che hanno appena contratto l’infezione. Infatti, se i sintomi non sono ancora comparsi e la quantità di virus escreto è dunque troppo piccola per essere rilevata dal tampone il risultato potrebbe essere un falso negativo. A questo punto, quanto potrebbe risultare distorta la curva di diffusione del virus? Un falso negativo aumenterebbe la sicurezza nelle persone e porterebbe ad un minor rispetto delle regole di distanziamento sociale.

Tuttavia, il numero dei tamponi che si effettuano ad oggi è ancora basso. Quindi, sebbene si dichiarino contrari ai test di massa, gli esperti spingono per incentivare il numero dei tamponi secondo una strategia mirata e ponendo un’attenzione maggiore soprattutto ai gruppi a considerati a rischio e alle persone professionalmente esposte al contagio. Secondo le strategie più aggiornate del Robert Koch Institute, i test dovranno coprire un maggior numero di persone e saranno effettuati nel modo più semplice possibile, a spese del servizio sanitario nazionale. Sono particolarmente raccomandati in strutture ospedaliere, case di cura e centri per rifugiati, per pazienti, personale e visitatori. Infine, da quanto riportato, l’uso di altri tipi di test, come quelli degli anticorpi o degli antigeni, non è attualmente previsto dalla strategia nazionale.

M.S., L.R.

AFRICA

L’Algeria ha aperto un’indagine su Sonatrach, una delle filiali del gruppo petrolifero nazionale, che è ormai nel mirino della magistratura libanese. Come riportato da Jeune Afrique, la compagnia petrolifera è sotto inchiesta per sospetta corruzione nell’ambito dell’acquisizione della raffineria di Augusta, sulla costa orientale della Sicilia, avvenuta nel 2018. Ahmed El-Hachemi Mazighi, ex vicepresidente della compagnia, è accusato di «sperpero di denaro pubblico e usurpazione di funzioni». Intanto, anche in Mauritania la polizia sta effettuando degli arresti in seguito alla scomparsa di ingenti somme di denaro dalla Banca Centrale di Mauritania, indagando su sospetti di frode. Secondo quanto affermato da BBC Afrique, tra i fermati vi sono alcuni dipendenti della banca coinvolti nella perdita di 935.000 di euro e 358.000 di dollari.

S.C.

In Angola il ministro delle Telecomunicazioni, Tecnologie dell’Informazione e Media Manuel Homem ha parlato del nuovo operatore telefonico Angop. Il giornale Jornal De Angola riporta il discorso del ministro dove spiega che si tratta di un’opportunità per il mercato angolano, dato che l’azienda lavora già in altri Paesi africani da più di 12 anni. Questo contribuisce anche ad una maggiore concorrenza nel settore delle Telecomunicazioni in Angola, oltre ad un aumento della qualità dei prodotti, servizi, prezzi e della vita dei cittadini.

M.P.

In Mozambico, in occasione dell’insediamento del nuovo consigliere del Tribunale Supremo di questa settimana, il presidente Filipe Nyusi ha tenuto un discorso che ha indirizzato il bisogno di punire i terroristi di Cabo Delgado, come riportato da Opaís. Il presidente ha sottolineato l’importanza di una punizione veloce ed esemplare da parte del potere giudiziario per non lasciar prevalere il sentimento di impunità dei terroristi, che attaccano villaggi nel nord del Paese dal 2017. Il presidente ha anche menzionato la disinformazione che c’è a riguardo degli attacchi e le modalità di reclutamento dei gruppi di terroristi. Infine, ha espresso i suoi auguri al nuovo incaricato, sperando che possa dare il suo contributo per risolvere la situazione. Inoltre, in occasione del 45° anniversario dell’indipendenza del Mozambico dal Portogallo, celebrazione fissata formalmente al 25 Giugno, il presidente ha ricevuto felicitazioni da parte di Germania, Canada e Palestina, riferisce Opaís.

D.F

Questa settimana circa un centinaio di medici e infermieri cubani sono arrivati in Guinea Equatoriale, che attualmente ha 3071 casi e 51 vittime di Covid-19,e a São Tomé e Príncipe, dove ci sono 719 casi e 13 vittime, riporta Lusa. Sono stati ricevuti a Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, dal viceministro della salute e alcuni di questi andranno a São Tomé e Príncipe e Sierra Leone. Altri medici erano già arrivati precedentemente in Guinea Bissau, Angola e Mozambico, sempre per sostenere i Paesi nella lotta al coronavirus.

D.F.

MEDIO ORIENTE

Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno affermato che le forze leali al governo siriano e i suoi oppositori jihadisti hanno perpetrato crimini di guerra durante la battaglia per il governatorato di Idlib.

Secondo il rapporto, infatti, quando l’esercito siriano ha lanciato una campagna per ripristinare il controllo sull’area, i civili hanno subito attacchi aerei indiscriminati e bombardamenti a terra, nonché arresti, torture e saccheggi.

Secondo quanto riportato dalla BBC Arabic, centinaia di civili sono stati uccisi prima che venisse concordato un cessate il fuoco.

Sono rimaste sfollate quasi un milione di persone a seguito dei combattimenti e molte di loro sono state costrette a vivere in campi sovraffollati.

Più di 380.000 persone sono state uccise, sia all’interno che all’esterno del Paese da quando è iniziata la rivolta contro il presidente Bashar al-Assad nel 2011.

Gli investigatori hanno scoperto che l’esercito siriano e l’aeronautica russa alleata hanno effettuato attacchi che “hanno portato alla distruzione di infrastrutture civili, all’evacuazione di città e villaggi e hanno causato la morte di centinaia di donne, uomini e bambini siriani”.

L’attivista saudita Souad Al-Shammari ha rilasciato un’intervista al canale israeliano “Kan“, durante la quale ha espresso la speranza dell’inizio di una cooperazione tra il suo Paese e Israele in vari ambiti.

Al-Shammari ha ripubblicato parte della sua intervista con il canale israeliano, durante la quale ha citato: “Spero che inizieremo una cooperazione economica, culturale e commerciale il prima possibile”, come riportato dalla CNN Arabic.

L’attivista saudita ha inoltre aggiunto: “Israele non è il nostro nemico, l’Iran è il nostro nemico”. In riferimento a una serie di attentati che hanno preso di mira le strutture iraniane, incluso un sito nucleare, ha poi aggiunto: “Se questi attentati dovessero essere effettuati da persone squisite come voi”, riferendosi agli israeliani, “io vi direi: fate pure.”

Per quanto riguarda Israele, invece, secondo una dichiarazione ufficiale rilasciata da un canale israeliano, il Governo ha proposto una nuova offerta per scambiare i prigionieri con il movimento di resistenza islamica Hamas.

Il canale privato ha citato una fonte che ha familiarità con i dettagli dei negoziati affermando che Israele ha fatto una nuova offerta al movimento attraverso i mediatori, ma non ha ancora ricevuto una risposta da Hamas. 

Da qualche tempo, Israele sta negoziando con Hamas per restituire 4 israeliani detenuti dal movimento a Gaza. La fonte non faceva riferimento ai dettagli della nuova offerta israeliana. Tuttavia, i rapporti indicano che Israele aveva manifestato la volontà di discutere con Hamas riguardo un’iniziativa presentata dal capo del movimento nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, come sottolineato da Al-Jazeera.

Lo scorso aprile Al-Sinwar ha annunciato di essere pronto a rinunciare parzialmente alla questione dei detenuti israeliani in cambio del rilascio di prigionieri anziani e malati, come iniziativa umanitaria alla luce della crisi del coronavirus.

S.H.

AMERICA

Gli Stati Uniti hanno registrato più di 60.000 nuovi casi di Covid-19, ma, come si legge su CNN politics e sul New York Times,  Trump continua a sminuire il virus, richiedendo l’apertura delle scuole. In merito a ciò il presidente ha twittato: “In Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia e molti altri Paesi le scuole sono aperte senza problemi” e ha anche espresso un nuovo rimprovero al miglior specialista di malattie infettive del suo governo, il dottor Anthony Fauci, il quale ha respinto le fuorvianti affermazioni del Presidente secondo cui gli Stati Uniti hanno il più basso tasso di mortalità al mondo. Secondo Fauci il tasso complessivo di casi continua ad aumentare in tutto il Paese, questa settimana ha superato i 50.000 contagi giornalieri.

Inoltre, la Casa Bianca ha annunciato di aver formalmente notificato all’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la sua intenzione di ritirarsi dall’organizzazione. “La notifica di ritiro degli Stati Uniti, con effetto dal 6 luglio 2021, è stata presentata al segretario generale dell’ONU, che è il depositario dell’OMS”.

Nonostante il calo di casi di Coronavirus, i timori del Canada sono di nuovo in aumento per via della politica adottata dagli Stati Uniti. Secondo un recente sondaggio riportato dalla CBC News, il 58% dei canadesi teme di prendere il virus per via dell’epidemia incontrollata a sud del confine.

Questa improvvisa esplosione di paura deriva dalla possibilità di apertura delle frontiere e ben l’86% dei canadesi rifiuta l’idea di riaprire il confine alla fine di luglio, come attualmente previsto. 

S.C, S.P

Proseguiamo il caso già trattato nella scorsa rassegna, sulla bocca di tutti gli argentini: l’omicidio di Fabián Gutiérrez. Secondo l’articolo di infobae, la morte dell’ex segretario di Cristina Kirchner sarebbe collegata a un giro d’affari (inerente alla compravendita di due auto) che avrebbe coinvolto la vittima recentemente. Inoltre, i primi risultati dell’autopsia indicano la morte per “asfissia meccanica” connessa alle torture e alle tre pugnalate al collo ricevute prima del decesso; infatti, proprio per questo motivo, il giudice Carlos Narvarte ha affermato che il movente del crimine potrebbe essere una rissa o un furto.  

Passiamo al Venezuela, dove, secondo un articolo de El País, la povertà estrema tocca quasi l’80% della popolazione: seguendo le statistiche, il paese risulta essere il più povero dell’America del Sud e secondo solo al Brasile per livello di disuguaglianza.

Concludiamo la sezione latinoamericana con le elezioni presidenziali della scorsa domenica 5 luglio 2020 in Repubblica Dominicana: come possiamo leggere nell’articolo integrale pubblicato dalla BBC, Luis Abinader, candidato del PRM (Partido Revolucionario Moderno), ha raggiunto il 52,3% dei voti con più del 94% dell’affluenza alle urne.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, il presidente Jair Bolsonaro risulta positivo al tampone per il coronavirus. Il giornale UOL parla del video messo su internet dal presidente stesso, dove pubblicizza la idrossiclorochina. La microbiologa Natalia Pasternak ha comparato il video ad una “pubblicità della margarina”. Nel video il presidente mostra una compressa e dice che è la terza che assume. Inoltre, aggiunge che lo sta facendo sentire meglio, nonostante non ci siano prove scientifiche della sua efficacia sul coronavirus. Pasternak ha comunicato attraverso il telegiornale GloboNews che può causare danni cardiaci a chi ha un’età superiore ai 65 anni (come Bolsonaro stesso) e che la comunità scientifica è abbastanza sicura del fatto che è un medicinale che non cura il virus. Per di più la microbiologa si è mostrata preoccupata poiché il video lo ritrae mentre prende la compressa in diretta e questo potrebbe essere un incentivo alla popolazione ad auto-curarsi.

M.P

ASIA

L’esercito di terracotta è un insieme di statue collocate nel Mausoleo del primo imperatore Qin a Xi’an. Si tratta di un esercito simbolico, destinato a servire il primo imperatore cinese Qin Shi Huang nell’Aldilà. Nel 1987 il mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Secondo quanto riportato dal Global Times, le autorità della provincia dello Shaanxi nella Cina nord-occidentale, dove si trova l’esercito di terracotta, stanno facendo tutto quello che è in loro potere per fermare  la creazione di falsi luoghi turistici che sono stati creati vicino al museo, confondendo i turisti locali e internazionali.

L’armata simbolica è una riproduzione fedele delle truppe che hanno contribuito a unificare la Cina, l’esercito è composto da circa 5mila guerrieri, 18 carri in legno e 100 cavalli in terracotta.

Nei siti turistici fasulli, invece, i turisti ve ne trovavano solo alcune decine. A portare gli ignari visitatori, una rete di guide senza licenza e taxi illegali. I falsi luogo turistici, non solo danneggiano l’immagine dei guerrieri di terracotta, ma mancano di rispetto alla storia e alla cultura cinese, ha riferito al Global Times l’Amministrazione provinciale del patrimonio culturale Shaanxi, affermando che devono essere vietati da leggi e regolamenti.

L’amministrazione ha recentemente redatto una serie di regolamenti sulla protezione del Mausoleo del primo imperatore Qin, applicando il divieto di luoghi panoramici artificiali che potrebbero “distorcere o danneggiare l’autenticità del Mausoleo del Primo Imperatore Qin”.

In effetti, il problema che circonda i falsi luoghi turistici esiste da anni e sulla piattaforma Sina Weibo, molti utenti cinesi si sono lamentati dei falsi siti turistici dell’esercito di terracotta, dove, ignari, sono stati condotti.

Un utente ha ricordato la sua spiacevole esperienza nel 2015: “Ho detto al tassista di portarmi al Mausoleo del Primo Imperatore Qin, ma ha guidato fino a un cosiddetto sito appena scoperto, dove i Guerrieri di Terracotta erano moderni, di bassa qualità, semplici copie dipinte con colori vivaci”.

Il governo locale ha già distrutto più di 40 falsi guerrieri di terracotta in risposta alle lamentele dei turisti, ma falsi luoghi turistici continuano a riemergere vicino al sito reale, fuorviando i visitatori di tutto il mondo.

Per cercare di contrastare questo fenomeno, ormai senza controllo, Il governo locale istituirà un’area di controllo sulla base della legge cinese sulla protezione delle reliquie culturali e questi falsi siti turistici saranno vietate nell’area designata.

G. R.

OCEANIA

In Australia oltre sei milioni di abitanti hanno ricevuto l’ordine di rispettare il lockdown a Melbourne, la seconda città più grande del Paese, nonché quella più colpita dalla pandemia. Secondo quanto riportato da 9News, il PM Daniel Andrews ha confermato che sarebbero 2.515 i residenti sottoposti al test per il Covid-19 di cui 158 risultano positivi.

ABC News ha riportato la notizia secondo cui agli altri residenti delle aree limitrofe al focolaio è stato permesso di lasciare il proprio domicilio solo in caso di necessità e, secondo il direttore sanitario Brett Sutton, verrà avviato un programma di monitoraggio intensivo per tenere sotto controllo l’andamento dei contagi.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#LUXURYMOMENTS: #DESTINATIONGEMS #GLAMYTASTE

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Questa settimana luxury moments si sofferma sulle bellezze dell’Italia e regala ai lettori un doppio appuntamento con la Sardegna, per destination gems una Galleria di panorami mozzafiato scattati da Gabryella Yaimhat e per glamy taste una ricetta speciale dello Chef Tore, la Padellata di mare nata a Porto Taverna, una delle spiagge dal grande fascino, grazie alla sua meravigliosa sabbia e al mare dai colori che vanno dal verde al turchese. Il tutto al cospetto della spettacolare Isola di Tavolara che padroneggia il Panorama da qualsiasi angolazione e con la sua presenza protegge la spiaggia dalla maggior parte delle onde. Il posto ideale per ammirare un bel panorama e per gustare ottime pietanze.

Tavolara from The Sunrise to the Sunset
You are in my heart and thoughts

È stato il  fascino di questa spiaggia e della maestosa Isola a risvegliare in Gabryella la passione per la fotografia, Gabryella si alza ancora prima dell’Alba e si reca sulla spiaggia per fotografare sua maestà Tavolara, alta più di 500 metri,  un roccioso “rettangolo” di granito appoggiato sul  mare e circondata da una zona che offre una grande quantità di meraviglie naturali tutte pronte per essere catturate dall’obiettivo del suo smartphone, tutte foto che  immortalano l’attimo spontaneo e irripetibile con immagini che si distinguono dal gusto eclettico dell’Artista. La statuaria isola di Tavolara è sicuramente uno dei suoi soggetti prediletti, fotografandola dall’alba al tramonto e in tutte le stagioni, dalla primavera all’autunno. La sua personalità emerge nell’accentuazione di determinati punti luce e nelle sue personali angolazioni e scatti di attimi fuggenti.  Le nuvole e il mare calmo secondo l’artista sono i due requisiti fondamentali per conferire al panorama quell’aria di serena tranquillità che assicura un risultato perfetto.

Gabriella Manca, in arte Gabryella Yaimhat ha visitato i quattro angoli del mondo per poi ritornare a vivere nella sua Sardegna. Insegna scienze motorie ma è un vulcano di idee e di energie ed esprime la sua personalità dedicandosi anche all’arte e al design di gioielli, ha prodotto la sua gamma di fantasiosi gioielli, esplora l’interazione tra semplici materiali cercando di bilanciarli e armonizzarli con idee creative e divertenti prendendo ispirazione dalla sua isola, come nelle sue foto cerca sempre negli stessi luoghi elementi diversi e diverse esposizioni di luce per far esaltare particolari insoliti pur riprendendo le stesse località.

Photo Gallery by Gabryella Yaimhat

A TALK WITH … CHEF TORE PORCU

LA PADELLATA DI FRUTTI DI MARE

Nel 2013 nasce la specialità ideata dallo Chef Tore per il 12.1 in modo totalmente casuale, c’era l’esigenza di una pietanza che potesse sostituire gli spaghetti allo scoglio per soddisfare i palati esigenti di una sala piena di ospiti e da quel momento la padellata di frutti di mare diventa il piatto forte da gustare ammirando la maestosa Isola di Tavolara.

Una ricetta semplice, preziosa e dal sapore unico. Creata con frutti di mare pescati nel mare della Sardegna associati a uno spaghetto trafilato al bronzo. Il segreto: Prodotti di prima qualità legati tra loro dal tocco di un maestro, lo Chef Tore Porcu. Vi svelo gli ingredienti rigorosamente freschi: Olio d’oliva – Molluschi, cozze e vongole – Seppia – Scampi – Gamberi – Pomodorini e un cucchiaio di pomodoro fresco – Basilico e ovviamente gli spaghetti ma per la preparazione niente di meglio della dimostrazione dello chef in persona che potete seguire guardando il video che ho registrato per voi.

Maria Christina Rigano

Ph. by Francesca Santopadre

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Con l’arrivo dell’estate, la tematica turismo si accende in vari Paesi.
Oltre a parlare di vacanze, però, si parla molto anche di scuola e istruzione che, come ogni cosa dopo la pandemia, è ancora in fase di riorganizzazione.
Nel continente africano, invece, le notizie di spicco hanno come tematica comune la sicurezza, che in certi casi è stata minata e in altri rafforzata.
In America Latina e in Australia, il Covid sembrerebbe non aver ancora mollato la presa.

EUROPA

Il parlamento spagnolo ha istituito un gruppo di lavoro di una Commissione speciale per occuparsi di alcuni aspetti del risanamento del paese post-Covid. La Comisión de Reconstrucción Social y Económica del Congreso si è occupata nelle ultime settimane del delicato tema dell’istruzione, in particolare ha lavorato per proporre aiuti finanziari alle strutture scolastiche in vista della riapertura a settembre. Il grande dibattito si era già aperto all’inizio della proposta di finanziamento, poiché i sussidi erano previsti solo per le strutture statali, ma si è accentuato dal momento che la proposta è stata approvata proprio con queste condizioni. Infatti, come riporta l’articolo de El País tutte le strutture private o semi-private non rientrano nei beneficiari dei sussidi statali. Alcuni partiti politici come il PP, Ciudadanos, JxCat (trad. “Insieme per la Catalogna”) e il PNV (Partito Nazionale Basco) sono chiaramente contro la decisione del gruppo di lavoro. In particolare, la portavoce del PP, Rosa Romero, ha dichiarato che è inammissibile sostenere una proposta che esclude le strutture private, mentre Pablo Echenique, di Unidas Podemos, si è dimostrato molto soddisfatto, poiché sono state le strutture statali quelle che, più di tutte, hanno subito tagli durante gli ultimi anni.

Per contro, il Governo ha stanziato un fondo di due milioni di euro destinati all’istruzione; si ripartiranno in ciascuna Comunità Autonoma che deciderà come distribuirli, non considerando la distinzione pubblico-privato, piuttosto secondo la necessità e la vulnerabilità delle famiglie.

L.C, M.D.F. e I.V

Nei giorni scorsi, in Portogallo, il presidente della Camera di Funchal, Madeira, ha scritto una lettera al primo ministro britannico Boris Johnson per promuovere l’isola di Madeira come meta turistica sicura per i cittadini del Regno Unito. Il Ministero degli Affari Esteri britannico ha smesso di sconsigliare i viaggi nelle Azzorre e Madeira, ma continua a sconsigliare il Portogallo continentale, così riporta Lusa. La presenza dei turisti inglesi è importante perché questi rappresentano la maggior parte del flusso turistico. Infatti, in questo periodo ne sta risentendo molto l’Algarve, dove si stima che la disoccupazione nel mese di maggio sia aumentata del 200% con quasi 28 mila disoccupati, per la maggior parte lavoratori nel settore alberghiero e nella ristorazione, come si legge nel Diário de Notícias.

D.F

In Francia si affacciano nuovi volti sulla scena politica: Jean Castex, conosciuto per aver elaborato il piano di deconfinamento, sostituisce l’ex Primo Ministro Edouard Philippe, il quale,  secondo quanto riportato dal Le Monde, contestava eccessivamente le scelte di Macron. Come afferma il medesimo giornale, l’onda verde alle elezioni municipali raggiunge anche Marsiglia: l’ecologista Michèle Rubirola, eletta al terzo turno con una maggioranza assoluta di 51 voti, è il primo sindaco donna della città. Inoltre, dopo quattro mandati e venticinque anni di potere di Jean-Claude Gaudin del partito di destra Les Républicains, Rubirola riporta il partito di sinistra in città.

A Parigi, si punta sul rinnovamento di uno dei simboli della città, la Cattedrale di Notre-Dame, bruciata nell’incendio ad aprile 2019. Come riportato da France Bleu, i membri dell’associazione Charpentiers sans frontières (carpentieri senza frontiere) hanno dato inizio al progetto di ricostruzione della capriata numero 7 con tecniche di lavorazione del XIII secolo.

EA.V.

In Belgio, come riportato dal giornale RTBF, la ministra del turismo Valérie de Bue afferma che la crisi sanitaria è diventata un’opportunità per rilanciare il turismo locale nella Regione della Vallonia: poiché i cittadini tendono ad essere cauti e a non allontanarsi dal Paese, hanno ora l’occasione di riscoprire i propri territori. È stata infatti lanciata una campagna dedicata chiamata VisitWallonia.be. Inoltre, il Governo ha raccolto 6,5 milioni di euro per sostenere il settore turistico, nel quale sono impiegate circa 60.000 persone.

EA.V.

In Svizzera, l’azienda succeduta alla Crypto AG di Zugo, che vendeva dispositivi di crittografia contraffatti, ha annunciato questa settimana di voler ridurre drasticamente la sua forza lavoro. Secondo quanto riportato da Le matin, la Crypto International AG intende tagliare 83 dei suoi 85 posti di lavoro in Svizzera. I dipendenti interessati sono principalmente specialisti nel campo della sicurezza informatica. I licenziamenti sarebbero legati al rifiuto del Consiglio federale di concedere all’azienda una licenza di esportazione.

S.C.

I territori dell’Est Europa e in particolare l’Ucraina sono scossi dalle improvvise dimissioni del governatore della Banca Nazionale Ucraina, Jacob Smojla, nel corso dell’emissione di importanti titoli di Stato per il valore di 1,75 miliardi di dollari.  Motivo delle dimissioni è la “sistematica pressione politica” esercitata dal governo di Zelens’kyj sulla banca. Tuttavia, è importante che il Paese garantisca la sua solvibilità attraverso obbligazioni estere e per questo, dovrà rassicurare i finanziatori stranieri. A seguito dell’annessione della Crimea alla Russia nel 2014 infatti, il conflitto ha quasi condotto il Paese al fallimento economico. L’ Ucraina è riuscita a sopravvivere solo grazie al Fondo Monetario Internazionale e a un finanziamento da un miliardo di euro grazie al quale ha potuto emettere obbligazioni governative. Per usufruire del sostegno del FMI, anche a seguito del recente “accordo Standby” sottoscritto il 9 giugno scorso con il quale l’Ucraina riceverà 3,5 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, la Banca Nazionale Ucraina dovrà mantenersi indipendente. 

Le dimissioni di Smojla preoccupano anche il giovane presidente ucraino Zelens’kyj che le ha interpretate come un segnale di sfiducia nei confronti del suo piano di riforme governativo e che il 3 luglio ha convocato un incontro per parlare della nomina del futuro governatore della Banca.

Nella Federazione Russa, invece, fa discutere il caso della giornalista Svetlana Prokopieva, perseguitata dalle autorità giudiziarie con l’accusa di istigazione al terrorismo e condannata per questo al pagamento di una multa di 500 mila rubli (equivalenti a 6.137 euro).

Nel 2018 la Prokopieva era entrata nel mirino delle autorità per aver commentato in una sua trasmissione presso la stazione radiofonica L’Eco di Mosca l’attacco terroristico realizzato da un diciassettenne ad Arkhangelsk, in un edificio del Servizio di Sicurezza Federale, avvenuto a ottobre di quell’anno. La detonazione della bomba artigianale aveva causato la morte del giovane e ferite a tre dipendenti dell’agenzia.

Nella sua trasmissione la Prokopieva ha utilizzato espressioni come “tortura”, “Stato spietato”, “Stato repressivo”, per le quali è stata accusata di favoreggiamento al terrorismo, secondo l’articolo 205.2(2) del codice penale russo. L’accusa risale al 20 luglio del 2019 dopo varie esamine che hanno negato il carattere criminale del suo intervento e dopo che la giornalista stessa ha dichiarato la propria non colpevolezza ed il diritto di esercitare la propria professione. Il caso è stato poi rinviato in tribunale a marzo del 2020.

In suo sostegno sono stati effettuati picchetti e si sono espressi esperti e giornalisti, nonché la Federazione Europea dei Giornalisti e il Sindacato russo dei giornalisti, che rivendicano la libertà di espressione.

Come riportato dall’agenzia di stampa RT, Il 3 luglio, il procuratore di Stato Meleshchenya ha chiesto alla Corte di condannare la giornalista a sei anni di reclusione e quattro anni di divieto di attività professionale. La giornalista è stata dichiarata colpevole e dovrà pagare mezzo milione di rubli. Inoltre, è stata inserita nella lista degli estremisti e terroristi attivi.

S.N., D.S.

Il West End di Londra è tornato a vivere durante il “Super Saturday”, giorno molto importante per la comunità inglese per via della riapertura di bar e ristoranti. In merito a ciò ci sono state diverse tensioni e polemiche. Infatti, mentre il presidente della Federazione di polizia ha riferito alla BBC che “è chiaro come il sole” che le persone dopo aver bevuto non sarebbero riuscite a rispettare la distanza sociale, il ministro della Sanità, Matt Hancock, ha affermato che “la stragrande maggioranza delle persone si sono comportate con responsabilità”.

Gli ultimi dati mostrano che altre 22 persone sono morte nel Regno Unito dopo essere risultate positive al test per il coronavirus. Il dottor Chris Smith, virologo dell’Università di Cambridge, ha esortato alla cautela e ha citato città come Leicester e Melbourne, che hanno imposto l’isolamento localizzato.

S.C., S.P.

La maturità rappresenta da sempre un momento molto emozionante per tutti gli studenti. Ancora di più oggi, dato che le lezioni, verifiche ed esami si sono svolti online e a distanza a causa del persistere del Coronavirus. Secondo l’associazione universitaria tedesca, da quanto reso noto su mdr.de, la situazione attuale non deve tuttavia andare a svantaggio degli studenti. Il presidente dell’associazione, Bernhard Kempen, afferma che se nel 2020 i voti della maturità saranno bassi, si potrebbe pensare a una sorta di “compensazione degli svantaggi”, e ipotizza per esempio un bonus per le facoltà universitarie a numero chiuso. Una proposta apprezzata anche dal ministro della scienza del Land Sachsen-Anhalt, Armin Willingman. Come afferma Sandra Scheerer, senatrice dell’educazione facente parte del partito SPD in Germania, in un articolo pubblicato su Spiegel Panorama, i maturandi delle scuole superiori di Berlino devono sentirsi particolarmente orgogliosi del traguardo raggiunto in questo momento di pandemia, che rimarrà sicuramente impresso nella storia e nella mente di tutti. Sia a Berlino che ad Amburgo, la maturità, il cosiddetto “Abitur”, nel 2020 è stato decisamente migliore rispetto a quello degli anni precedenti. Nel 2018, circa 433.000 scolari in Germania hanno ottenuto il diploma di maturità e di conseguenza la qualifica di ammissione all’università. Quest’anno il numero ammonta a fino 1,1 milioni di studenti nelle scuole superiori. Si pensa ad un possibile ritorno a scuola a settembre, anche se rimane tutto ancora incerto. Le scuole dovrebbero tornare ad un normale funzionamento in tutti i Länder dopo le vacanze estive. L’attuale situazione di crisi solleva molte domande, ma in linea di principio offre anche opportunità per rafforzare la consapevolezza di insegnanti e studenti, i quali affrontano le sfide attraverso l’esperienza, insieme, in modo flessibile in vista delle esigenze dell’individuo e della comunità. La leader del partito dei verdi tedesco, Annalena Baerbock, sul Tagesschau, chiede linee guida concrete per il ritorno alla normalità, dopo averne discusso tecnicamente con esperti dell’istruzione, della medicina e rappresentanti sindacali. Ciò significa che le scuole dovrebbero essere preparate al meglio in caso di nuove infezioni e di un ritorno ad un eventuale lockdown in autunno. I gruppi di studenti dovranno essere distanziati il più possibile e sarà inoltre necessario un sostegno scientifico coordinato a livello nazionale per un’apertura completa e sicura delle istituzioni scolastiche.

M.S., L.R.

AFRICA

Come riportato su Jeune Afrique, il Marocco denuncia di essere vittima di una campagna diffamatoria poiché accusato da Amnesty International di aver hackerato lo smartphone del giornalista marocchino Omar Radi e dell’universitario dissidente Maâti Monjib. Secondo la ONG, i cellulari dei due attivisti sono stati infettati nel 2019 e nel 2020 con il software Pegasus della società israeliana NSO, specializzata nella progettazione e gestione di spyware, permettendo alla polizia marocchina di accedere al contenuto dei messaggi e di registrare le conversazioni. Le autorità marocchine, in particolare la Direzione Generale per la Sorveglianza Territoriale (DGST), negano di essere in possesso di tale software e, secondo un documento interno a cui Jeune Afrique ha avuto accesso, sostengono la teoria dell’incoscienza di Omar Radi, che non avrebbe fatto gli aggiornamenti per mettere in sicurezza il proprio dispositivo.

S.C.

In Angola, il giornale Jornal de Angola riporta la nuova Direzione Investigativa dei Reati Penali della polizia nazionale. La decisione di formare un organo specializzato nella polizia nazionale è stata presa l’anno scorso grazie ad una legge approvata dal governo. L’obiettivo è quello di avere un organo di polizia specializzato nell’investigare e combattere il crimine al fine di rendere la vita dei cittadini più sicura. L’obiettivo è affrontare i criminali che agiscono in casa o per strada, come ad esempio i rapinatori. In una prima fase, saranno nelle provincie di Luanda, Benguela, Huíla, Huambo e Cabinda per poter studiare e capire come agisce la criminalità in queste zone.

M.P.

In Mozambico, come riporta Lusa, l’associazione Reporter Senza Frontiere ha chiesto alle Nazioni Unite di investigare sulla scomparsa del giornalista Ibraimo Mbaruco, avvenuta lo scorso aprile nel nord del Paese dopo che il reporter si è imbattuto in un gruppo di militari. Questa zona è caratterizzata da attacchi armati che continuano dal 2017 che, ovviamente, mettono a rischio la popolazione. Recentemente, la compagnia petrolifera francese Total ha dichiarato di voler procedere proprio in questa area, a Cabo Delgado, con un progetto di impiego di gas, potendo assicurare un’esecuzione sicura nonostante la presenza dei gruppi armati.

D.F

Il governo libico riconosciuto a livello internazionale ha condannato gli attacchi aerei che hanno preso di mira la base di al-Watiya, riconquistata di recente dal generale Khalifa Haftar, come riportato dalla BBC Arabic.

Il Governo di Accordo Nazionale (GNA), con base a Tripoli, ha dichiarato che l’attacco alla base aerea è stato effettuato da una “forza aerea straniera”, senza specificare il Paese.

Il Generale Haftar ha il sostegno di Russia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti, mentre il Governo di Tripoli è sostenuto da Turchia e Qatar.

Le forze di Haftar affermano che la Turchia ha utilizzato la base per fornire supporto militare al governo di Tripoli, rivelatosi decisivo nel respingere l’attacco di Haftar nella capitale.

Il portavoce del ministero della Difesa del GNA, Salah al-Namroush, ha dichiarato che: “I raid sono stati effettuati contro la base di al-Watiya da forze aeree straniere in un miserabile e disperato tentativo di far ottenere una vittoria morale alle forze di Haftar”.

S.H.

L’ex presidente sudanese Omar al-Bashir è stato convocato di fronte al pubblico ministero per un interrogatorio sull’esecuzione di alcuni ufficiali, fatto risalente a circa tre decenni fa. Bashir è inoltre accusato di aver sperperato denaro pubblico durante il suo Governo.

Da parte sua, Hashem al-Jaali, un membro del comitato di difesa per il Presidente, ha dichiarato ad Al-Jazeera che la sessione investigativa riguardava il colpo di stato di Ramadan del 1990 e l’esecuzione di un certo numero di ufficiali coinvolti.

Il pubblico ministero aveva infatti costituito un comitato per indagare sulle circostanze dell’esecuzione di 28 ufficiali che avevano portato avanti il tentativo di colpo di stato contro il governo di Bashir.

Oltre a quest’ultimo caso, Bashir è processato anche per altre accuse, tra cui corruzione finanziaria e partecipazione all’uccisione di manifestanti lo scorso anno.

S.H

MEDIO ORIENTE

Ci troviamo in Arabia Saudita, dove vi sono degli sviluppi sui controlli in vista della prossima stagione di pellegrinaggio.

L’emirato della Sacra Mecca, in collaborazione con il Centro Nazionale per la Prevenzione e il controllo delle malattie, ha identificato una serie di regolamenti che includono metodi di sterilizzazione e procedure di movimento per i pellegrini all’interno dei luoghi santi.

Ai casi sospetti di coronavirus sarà permesso di completare il pellegrinaggio all’interno di un gruppo speciale con un percorso adeguato alle loro condizioni.

Oltre a fornire disinfettanti, i controlli hanno ridotto il numero di passeggeri all’interno di ciascun autobus (con una riduzione del 50% della capienza totale del veicolo) durante le transizioni tra i luoghi sacri.

Per quanto riguarda i controlli sulla presenza di pellegrini nella Grande Moschea della Mecca, si sta decidendo se vietare di toccare e baciare l’onorevole Kaʿba e la Pietra Nera o se invece porre delle barriere e dei supervisori per impedire ai pellegrini di avvicinarsi, come riportato dalla CNN Arabic.

S.H.

AMERICA

Negli Stati Uniti è stata confermata la presenza di un’ameba, la Naegleria Fowleri, dannosa per il cervello umano. Secondo la notizia riportata da CNN si tratta di un caso molto raro che riguarda questo organismo unicellulare trovato nella contea Hillsborough, in Florida.

Il Dipartimento della Salute della Florida ha dichiarato che quest’ultima attacca i tessuti cerebrali causando danni irreversibili e che viene contratta in presenza di acque dolci, calde e contaminate, come si legge su CBS News.

Fin dal 1962 sono stati segnalati 37 casi di Naegleria Fowleri e il dipartimento ha invitato i residenti a evitare il contatto con l’acqua, specialmente quella delle sorgenti o attorno alle centrali elettriche. I mesi in cui è alto il rischio di infezione sono quelli estivi, come riportato da Miami Herald.

S.C, S.P

In America Latina il Covid-19 continua a mietere vittime, ma l’Argentina è stata sconvolta anche da una notizia di cronaca nera: l’assassinio di Fabián Gutiérrez, ex segretario dell’ex presidente Nestor Kirchner e dell’attuale vicepresidente Cristina Fernández de Kirchner.

Gutiérrez, che viveva nella provincia di Santa Cruz, in Patagonia, è stato al servizio della famiglia Kirchner fino al 2005 e tra il 2007 e 2010 durante il primo mandato di Cristina Fernández de Kirchner. Successivamente ha subìto un processo per corruzione all’interno del caso denominato “quaderno de la corrupción”, per cui si è dichiarato pentito nel 2018.

Secondo quanto riportato dalla CNN, quattro giovani, probabilmente conoscenti della vittima, sono attualmente indagati di omicidio; uno dei presunti colpevoli avrebbe addirittura intrattenuto una relazione più stretta con l’ex segretario.

Il segretario di Giustizia del governo, Juan Martín Mena, ha rilasciato dichiarazioni subito dopo il ritrovamento del cadavere e ha affermato che “fare congetture e pensare a collegamenti politici manifesta una bassezza morale degli oppositori del governo perché è irresponsabile e immaturo azzardare qualsiasi ipotesi”. Gli inquirenti stanno indagando sul movente.

Il delitto sarebbe avvenuto nell’abitazione di Gutiérrez e il corpo sarebbe poi stato trasportato presso il luogo del ritrovamento, ossia il quartiere Aeropuerto Viejo della zona turistica El Cafate, proprio nell’automobile della vittima e il veicolo sarebbe stato successivamente riportato a casa di Gutiérrez.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, nello stato di Santa Catarina sono stati registrati dieci decessi e 360 mila case senza energia elettrica a causa del “ciclone bomba”. Il giornale Globo riporta i danni provocati da questo fenomeno, come il crollo di alcuni edifici e di case. Ad esempio, il decesso di un camionista di San Paolo a causa della caduta di un muro. I forti temporali hanno originato delle frane e nello stato di Rio Grande do Sul sono intervenuti i pompieri per salvare alcune persone rimaste sotterrate. Il ciclone bomba ha raggiunto una velocità di 90 km/h durante uno dei suoi picchi (1° luglio). Le forti raffiche sono arrivate anche a San Paolo dove raggiungono gli 80 km/h e a Rio de Janeiro dove si aggirano intorno ai 76 km/h con onde di 3,5 metri. Il ciclone bomba riflette le conseguenze del cambiamento climatico che aumenta la forza dei venti.

M.P

In Canada è morto l’attore canadese Nick Cordero dopo una lunga battaglia contro il coronavirus.

Cordero aveva 41 anni ed era stato candidato al Tony Award, ma si è arreso dopo lunghi mesi a seguito di ulteriori complicazioni della malattia, come si legge su Global News.

La notizia è stata data dalla moglie Amanda Kloots attraverso i social in un messaggio commovente. Secondo The Star, l’attore era stato ricoverato all’inizio di aprile per una sospetta polmonite, suggerendo ai medici che potesse trattarsi di coronavirus e in seguito confermato dal test.

Come ultimo saluto sua moglie ha cantato in un video omaggio uno dei suoi brani più celebri e a lei si sono unite molte star di Broadway.

S.C, S.P

ASIA

In Cina, come riportato del Global Times, la “Provincial Disciplinary Inspection and Supervisory Committee” nello Shandong ha annunciato che le indagini sul caso di Gou Jing procedono e hanno portato alla luce scoperte sconvolgenti.

Gou Jing, qualche tempo fa, aveva postato online che nel 1997, anno in cui aveva sostenuto il Gao Kao, uno degli esami più difficili in Cina utile per entrare all’ università, i suoi punteggi e la sua identità fossero stati rubati da un’altra persona.

Gou ha apprezzato gli sforzi della squadra investigativa e delle autorità competenti dello Shandong e li ha apertamente ringraziati su Sina Weibo, social media molto conosciuto e utilizzato in Cina.

Secondo le indagini, l’identità di Gou e i punteggi da lei ottenuti nel Gaokao sarebbero effettivamente stati rubati da Qiu Xiaohui, figlia della sua professoressa, che venne accettata all’ università di Pechino e successivamente da una scuola di formazione per insegnanti a Jining nel 2001.

Il caso, che ha suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica, ha portato alla luce che nella provincia dello Shandong 242 persone si sarebbero spacciate per altre e rubato le loro identità per entrare all’ università.

Guan Yanping, un funzionario dell’autorità scolastica provinciale, ha detto alla stampa che la maggior parte di questi casi si è verificata prima del 2006, quando le risorse di identificazione della regione erano limitate, con il risultato che i metodi di conferma dell’identità erano pochi e talvolta errati.

Negli ultimi anni, la provincia ha sfruttato appieno le tecnologie di identificazione a portata di mano e ha rafforzato la gestione di ciascuna procedura in materia di immatricolazioni universitarie, adottando diverse misure per prevenire casi di furto d’identità”, ha aggiunto Guan.

In futuro, l’identità delle matricole sarà esaminata attentamente e la provincia continuerà a garantire l’ammissione solo dopo aver seguito tutte le procedure.

Se si sospetta che qualcuno abbia rubato i risultati e l’identità di un altro individuo, gli sarà negata l’ammissione e verrà giudicato secondo le leggi vigenti.

La risposta dell’autorità scolastica ha ricevuto migliaia di mi piace e commenti su Sina Weibo, poiché l’esame di ammissione all’università nazionale è spesso considerata l’opportunità più importante per gli studenti cinesi di realizzare i propri sogni e cambiare il proprio destino, in particolare per quelli di famiglie svantaggiate nelle aree rurali come Gou.

G. R

OCEANIA

A Melbourne, come si legge su The Guardian le autorità sanitarie stanno cercando di reprimere il “potenziale esplosivo” di un’epidemia da Covid-19 in nove torri di edilizia popolare, per evitare di bloccare l’intera città.

Il premier dello stato del Victoria, Daniel Andrews, ha riconosciuto che le dure misure di isolamento non saranno “un’esperienza piacevole per i residenti”, ma ha avvertito che se le epidemie non saranno contenute, potrebbe essere necessario un isolamento dell’intera Melbourne.

Idris Hassan, un residente di North Melbourne, ha riferito al The Guardian: “è ingiusto che alcuni edifici siano stati chiusi mentre dall’altra parte della strada la gente può andare al lavoro e fare le altre cose di cui ha bisogno”.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

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Hong Kong, Pechino usa il pugno di ferro: l’Europa “deplora”, gli USA invece attaccano il portafogli cinese

Stampa statunitense

Il 1° luglio 1997 la città di Hong Kong tornava sotto la sovranità cinese, ma la condizione della cessione era quella del rispetto da parte della Repubblica Popolare Cinese del “One country, two systems”. Stiamo parlando del principio che riconosceva all’ex colonia il privilegio di mantenere il proprio sistema economico ed amministrativo.

Le proteste che animano Hong Kong dal marzo 2019 sembrano essere arrivate ad un nuovo punto di svolta. Stiamo parlando delle proteste sorte contro il disegno di legge (poi ritirato) sull’estradizione verso la Cina continentale, interpretata come un attentato all’indipendenza dell’ex colonia britannica. Tuttavia, queste proteste rappresentano soltanto la punta dell’iceberg del latente e decennale contrasto tra Hong Kong e Pechino con l’avvicinarsi della data in cui l’autonomia di Hong Kong dalla Cina volgerà al termine. Infatti, nel 2047 Hong Kong cesserà di godere di standard politici ed economici diversi e autonomi rispetto alla Cina continentale. All’origine delle proteste vi era la preoccupazione da parte dei cittadini di Hong Kong circa il fatto che questa normativa potesse essere impiegata sia per attuare violazioni dei diritti umani sia per raggiungere i dissidenti politici fuggiti a Hong Kong proprio dal territorio cinese. Inoltre, questo strumento avrebbe portato ad una forma di legalizzazione dei rapimenti sul suolo di Hong Kong.

Il Politico riporta che il Primo ministro inglese Boris Johnson ha affermato che la Gran Bretagna offrirà a 3 milioni di hongkonghesi il visto britannico in risposta alla Legge sulla Sicurezza Nazionale imposta dalla Cina martedì 30 giugno. Da Pechino sono giunte accuse e proteste poiché secondo il governo cinese la Gran Bretagna non deve interferire nei suoi affari e minaccia di prendere contromisure adeguate.

Il New York Times parla delle azioni intraprese dagli Stati Uniti d’America in relazione alla delicata situazione di Hong Kong. In Senato è passata all’unanimità una legge che impone sanzioni ai funzionari cinesi che cercano di vietare manifestazioni di dissenso politico a Hong Kong. Questo documento rappresenta un segnale importante per la Cina perché indica “che gli Stati Uniti ed il mondo libero non sono più disposti ad ignorare alcuni dei peggiori comportamenti che si sono verificati”. Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, ha affermato che “gli Stati Uniti non rimarranno inerti a guardare mentre la Cina inghiotte Hong Kong nella suo autoritarismo”.

Il Washington Post aggiunge che Carrie Lam, leader del governo di Hong Kong, ha annunciato che la nuova legge sulla sicurezza nazionale non pregiudicherà la rinomata indipendenza giudiziaria del Paese. In particolar modo, non metterà a rischio i diritti e le libertà legittime delle persone.

Stampa inglese

Il governo cinese ha redatto a porte chiuse il disegno di legge sulla sicurezza nazionale – contro secessione, terrorismo, sovversione, collusione con forze straniere – di Hong Kong, che poi il 30 giugno è stato trasformato in legge. Dal momento in cui quella normativa di 18 pagine è entrata in vigore, è stato compiuto uno dei più grandi assalti a una società liberale dalla seconda guerra mondiale, così ha commentato l’Economist, essendo una imposizione che mette fine al modello «un Paese due sistemi». Ciò permette ai dirigenti cinesi di imporre l’ordine a proprio piacimento in uno dei centri finanziari più importanti del mondo. Già, perché al partito poco gli importa della sua reputazione, gli interessa piuttosto distruggere l’opposizione, come aveva dimostrato nel 1989 con lo spargimento di sangue di piazza Tienanmen.

Il quotidiano britannico I si occupa invece, di considerare le dure reazioni di casa propria. Boris Johnson ha infatti aperto una “via d’uscita” ai detentori hongkonghesi del passaporto British National Overseas (BNO): costoro potranno ottenere assistenza consolare e protezione dalle sedi diplomatiche britanniche. Non solo, Downing Street potrebbe intraprendere ulteriori azioni contro la Cina: i Tories, per esempio, hanno chiesto al governo di eseguire un cambiamento di indirizzo sulla sua decisione di consentire a Huawei di fornire parte della rete 5G – circa il 20% del sistema – del Regno Unito.

Per quel che riguarda il quotidiano The Guardian, si mette in rilievo la situazione che rischia di compromettere la posizione dei giganti bancari, HSBC e Standard Chartered, che rischiano di essere attanagliate nella lotta geopolitica di Cina e Stati Uniti, giacché, avendo sostenuto l’introduzione della legge sulla sicurezza nazionale, subiranno sanzioni qualora venisse approvata definitivamente la legge statunitense, che tra l’altro va a colpire le banche che intrattengono rapporti commerciali con i funzionari cinesi coinvolti nella legge sulla sicurezza.

Oltre all’Hong Kong Autonomy Act, Washington ha iniziato a eliminare lo status speciale di Hong Kong, arrestando le esportazioni nel settore della difesa e limitando l’accesso al territorio ai prodotti di alta tecnologia.

La BBC inoltre, ci fa sapere anche le posizioni degli altri Paesi. Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha definito deplorevole la decisione cinese, dichiarando che essa “ha avuto un effetto dannoso sull’indipendenza dello stato di diritto e della magistratura”. Ma non tutti sono stati critici, durante una sessione delle Nazioni Unite difatti, Cuba ha accolto con favore la legge, parlando a nome di 53 nazioni. La draconiana legge cinese dunque, intreccia sempre di più i rapporti dello scacchiere geopolitico, sullo scenario dell’alta tensione tra USA e Cina.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:

Hong Kong: US passes sanctions as nations condemn new law disponibile su https://www.bbc.com/news/world-asia-china, consultato il 03/07/2020

Hong Kong: HSBC and Standard Chartered caught between US and China disponibile su https://www.theguardian.com/business/2020/jul/02/hong-kong-hsbc-and-standard-chartered-caught-between-us-and-china, consultato il 03/07/2020

What is a BNO passport? The Hong Kong residents eligible to settle in the UK after China security law introduced disponibile su https://inews.co.uk/news/world/bno-passport-hong-kong-uk-china-security-law-what-eligible-explained, consultato il 03/07/2020

Downing Street risks being outflanked by Labour over China, as Beijing threatens reprisals for offering support to Hong Kong disponibile su https://inews.co.uk/news/analysis/downing-street-outflanked-labour-china-beijing-threatens-reprisals-hong-kong, consultato il 03/07/2020

China’s draconian security law for Hong Kong buries one country, two systems disponibile su https://www.economist.com/leaders/2020/07/02/chinas-draconian-security-law-for-hong-kong-buries-one-country-two-systems, visitato il 03/07/2020

Senate Sends Trump a Bill to Punish Chinese Officials Over Hong Kong disponibile su https://www.nytimes.com/2020/07/02/us/politics/senate-china-hong-kong-sanctions.html, consultato il 03/07/2020

China’s security law sends chill through Hong Kong, 23 years after handover, disponibile su https://www.washingtonpost.com/world/asia_pacific/hong-kong-national-security-law-ends-freedom-democracy-china/2020/06/30/c37e5a4a-ba8b-11ea-97c1-6cf116ffe26c_story.html, consultato il 03/07/2020

UK triggers Hong Kong citizenship offer, disponibile su https://www.politico.eu/article/uk-triggers-hong-kong-citizenship-offer-china-national-security-law/, consultato il 03/07/2020

China slams UK ‘interference,’ pledges retaliation over Hong Kong citizenship offer, disponibile su https://www.politico.eu/article/china-slams-uk-interference-hong-kong-citizenship-offer-retaliation/, consultato il 03/07/2020

#POLITICAFFÈ

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Elezioni municipali in Francia: tra risultati storici e record di astensionismo   

Stampa francese

Il 28 giugno in Francia si è svolto il secondo turno delle elezioni municipali e i risultati elettorali non sono stati per niente scontati: interessanti novità percorrono ora la politica d’oltralpe.

Astensione record e ondata verde. Questi i due fattori più importanti delle municipali 2020, così commenta Le Figaro. Secondo diversi istituti di votazione, circa il 58,4% degli elettori non è andato alle urne, la massima astensione dal 1958. Ma questo round elettorale, segnato dalle eccezionali misure precauzionali dovute all’emergenza Covid, verrà ricordata senza dubbio per l’onda verde che si è sollevata e ha attraversato le principali città francesi come Lione, Marsiglia, Strasburgo e Bordeaux. Un vero successo elettorale per il partito ecologista EELV nato nel 2010.

A quanto pare il vero sconfitto di questa tornata elettorale è stato proprio il Presidente Emmanuel Macron, che secondo Le Monde sta affrontando in questo momento una tripla crisi: l’indebolimento della democrazia rappresentativa dovuto all’astensionismo, il crollo del “macronismo” stesso che non è riuscito ad affermarsi in nessuna grande città e lo strappo rispetto al gioco tradizionale incarnato dal voto ecologico. Possiamo dire che lo scandalo che aveva travolto il suo candidato Benjamin Griveaux, costretto a ritirarsi dalla corsa per la Capitale, ha avuto ripercussioni negative sullo stesso En Marche! A Parigi infatti, nove distretti su diciassette sono stati ottenuti da Anne Hidalgo, e i restanti otto dagli esponenti di destra. Quanto a Marine Le Pen, che si ritiene soddisfatta della sua vittoria a Perpignan – 120.000 abitanti – perché dimostra che RN è in grado di governare anche grandi comunità, non si registrano altre vittorie particolarmente rimarcabili. Vittoria importante è quella del primo ministro Édouard Philippe, che a Le Havre raccoglie il 58,83% dei consensi. Ad ogni modo, gli ambientalisti, che escono da queste elezioni come una forza politica leader, complice probabilmente anche il periodo che richiede una svolta più ecologica, rappresentano una energica opposizione. Tant’è che Macron ha subito ascoltato le proposte della Convenzione per il clima e, successivamente, prospettato l’ipotesi di un duplice referendum per l’ambiente. Il quotidiano però ammonisce sul fatto che il referendum possa trasformarsi a volte in voto sanzionatorio, citando i casi di Charles De Gaulle e Matteo Renzi. 

Stampa inglese e statunitense

È ad oggi a tutti evidente l’“onda verde” che ci sta travolgendo. Intendendo con essa il burrascoso movimento di stampo politico-ecologista che sta acquistando consistenza ed appeal mediatico. Caso emblematico ed estremamente attuale è quello che ha coinvolto la Francia negli ultimi giorni a seguito delle ultime elezioni municipali; una Francia che oggi rappresenta la “nuova frontiera” dell’ecologismo continentale.

Come riporta il New York Times, il principale vincitore di queste elezioni locali è risultato essere il partito ecologista dei Verdi, Europe Ecologie-Les Verts (EELV), il quale ha ottenuto i maggiori consensi nelle città di Lione, Bordeaux, Strasburgo, Poitiers, Besançon e Annecy. Queste elezioni hanno infranto le aspettative del presidente francese Emmanuel Macron, rappresentante del partito La République En Marche. Infatti, la candidata che correva per il ruolo di sindaco di Parigi, Agnès Buzyn, ha perso contro la socialista Anne Hidalgo. Dunque si può parlare di una vera e propria disfatta per Macron giacché è riuscito a conquistare solo Le Havre. La perdita così consistente di consenso manifesta lo sgretolamento di En Marche. The Guardian evidenzia che un altro partito che non può giudicarsi soddisfatto dei risultati delle elezioni è sicuramente il Rassemblement National, capitanato da Marine Le Pen; tantoché l’unica città rilevante, ovvero sopra i 100mila abitanti, ad essere guidata dal suo partito è Perpignan.

Il quadro presentato evidenzia l’inizio di una nuova fase storico-politica che ha visto i partiti favoriti essere travolti da, più che un’“onda verde”, uno “tsunami verde”.  

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:

Municipales 2020: un scrutin au bilan mitigé pour le Rassemblement National disponibile su https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/06/29/municipales-2020-un-scrutin-au-bilan-mitige-pour-le-rassemblement-national, consultato il 30/06/2020

Municipales: Paris, Marseille, Lyon… Les résultats du second tour dans les principaux points chauds disponibile su https://www.lefigaro.fr/elections/municipales/municipales-nbsp-paris-marseille-lyon-les-resultats-du-second-tour-dans-les-principaux-points-chauds, consultato il 30/06/2020

Après les élections municipales, Emmanuel Macron face à une crise démocratique disponibile su https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/06/29/apres-les-elections-municipales-emmanuel-macron-face-a-une-crise-democratique, consultato il 30/06/2020

Municipales 2020: avec EELV, une vague verte historique déferle sur les grandes villes françaises disponibile su https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/06/29/municipales-2020-une-vague-verte-historique-deferle-sur-les-grandes-villes-francaises, consultato il 30/06/2020

Elections municipales 2020: Paris plus que jamais coupée en deux disponibile su https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/06/30/municipales-paris-plus-que-jamais-coupee-en-deux, consultato il 30/06/2020

Municipales: une abstention record disponibile su https://www.lefigaro.fr/politique/municipales-une-abstention-record, consultato il 30/06/2020

Greens surge in French local elections as Anne Hidalgo holds Paris, disponibile su https://www.theguardian.com/world/2020/jun/28/voters-stay-away-from-second-round-french-local-elections, consultato il 01/07/2020


France’s Macron Takes Drubbing in Local Elections, Greens Surge, disponibile su https://www.nytimes.com/reuters/2020/06/28/world/europe/28reuters-france-election.html, consultato il 01/07/2020