Ogni lingua è strettamente legata alla cultura di cui è espressione e le parole che la compongono adattate all’ambiente in cui vengono usate. Proprio per questo rapporto con l’ambiente, le usanze e la cultura di ogni popolo, capita spesso di trovare parole intraducibili (o quasi) da una lingua all’altra.

Che ne pensate delle parole di oggi?

Salagok (Inuit)

E’ un fatto noto che la lingua eschimese abbia ben 17 diverse parole per indicare la neve. Salagok è una sottile e flessibile superficie di ghiaccio appena formato, che non è in grado di supportare il peso di un uomo. Fragile abbastanza da permettere alle foche di romperla con il naso per poter respirare, o da essere rotta con un colpo deciso del proprio unaak.

Bibliosmia (inglese)

La sensazione che si ha quando si annusa il particolare profumo dei libri.

Akihi (Hawaiano)

Chi ascolta le indicazioni e quando si allontana prontamente le dimentica.

Ilunga (Tshiluba, Repubblica del Congo)

Una persona ben disposta a perdonare una prima volta, tollerante la seconda, senza pietà alla terza.

Utepils (norvegese)

La prima birra che si beve all’aperto, in una giornata tiepida e soleggiata.

Fonti: