Oggi voglio farvi una domanda: secondo voi, in una classe di lingue è indispensabile che tutti siano sullo stesso livello? Che tutti abbiano la stessa lingua materna? Che abbiano lo stesso metodo di studio? Beh, se la vostra risposta è “sì”, in questo articolo cercheremo di smentire la vostra opinione. Quello di cui parliamo oggi è la classe ad abilità differenziate, la conoscete? Si tratta di un gruppo di studenti e studentesse diversi o anche molto diversi tra loro, che, nonostante ciò, imparano insieme.
Le certificazioni per l’insegnamento dell’italiano a stranieri: CEDILS, DITALS e DILS-PG
Oggi parliamo di certificazioni per l’insegnamento dell’italiano, infatti un pregiudizio abbastanza comune è pensare che chi sia madrelingua o abbia una buona competenza linguistica sia, per forza di cose, anche un insegnante competente. Beh, questo collegamento non è sempre valido, e proprio per questo motivo esistono delle certificazioni che attestano la competenza in didattica dell’italiano come lingua straniera o lingua seconda, come la CEDILS, la DITALS e la DILS-PG.
Scuole di italiano come mediatrici di lingua e cultura
È il 2021, la globalizzazione è bella che avviata, l’inglese è parlato praticamente in tutto il mondo e io vi chiedo: perché una persona dovrebbe voler imparare l’italiano? Lungi da me vanificare tempo e forze spese in anni e anni di studi di linguistica, didattica delle lingue e materie ad esse collegate, senza contare le lattine di Red Bull e i caffè bevuti durante le sessioni d’esame. Provo a spiegarmi meglio: quale potrebbe essere la scintilla che accende la motivazione di chi vuole imparare la lingua italiana? – Spoiler: non mi riferisco al saper ordinare la pizza in italiano, che sarebbe comunque un nobile scopo. –
Sono Aurora, ho 23 anni e sono una studentessa magistrale in Lingue e Didattica Innovativa. Da piccola non scrivevo su nessuno dei mille diari segreti che mi sono stati regalati e soprattutto non Quindi, ora, cosa ci faccio sul blog dell’Università in cui studio per insegnare lingue?
Riavvolgiamo il nastro: sono Aurora, ho 23 anni e non mi piace la staticità. Ho scelto di studiare lingue già dal liceo perché mi immaginavo in giro per il mondo a conoscere nuove persone e culture. Avendo sempre avuto dei problemi con i traslochi – e a questo punto mi verrebbe da dire anche con la mia capacità di sopravvivenza – in triennale, nel 2018, ho incautamente deciso di andare in Erasmus in Portogallo. A Lisbona, presa dalla curiosità, ho voluto frequentare una lezione di italiano per stranieri dell’Università dove studiavo, ed è stato proprio lì che ho deciso quale doveva essere il mio futuro lavoro: l’insegnante di italiano per stranieri.
Tre anni dopo, la mia capacità di sopravvivenza non è migliorata, purtroppo o per fortuna. Ricordate i diari segreti sui quali non scrivevo? Ho abbandonato quel brutto ricordo, ho deciso di improvvisare (di nuovo) e di mettermi in gioco grazie a questo blog.
Nella rubrica #MammaMia vi parlerò dell’importanza dell’insegnamento dell’italiano per stranieri, di esperienze di studenti e di altre cose legate a questo fantastico mondo! Vi aspetto!