#MammaMia

Pubblicato il

Butto i libri e vado a imparare la lingua all’estero: cosa ci dice la testa (o meglio, il cervello)?

Here I come again!

(E poi anche #mammamia se ne va in vacanza! aka a prepararsi per gli esami)

Oggi voglio chiedervi: “Secondo voi, nel nostro cervello accadono le stesse cose a seconda che impariamo una lingua a scuola oppure nel Paese in cui è parlata?”

#MammaMia

Pubblicato il

Itinerari linguistici, viaggi e imprevisti: di cosa si parla e perché ripensare il concetto di errore

Here I go again!

Avete mai associato il vostro apprendimento linguistico a un viaggio? Non mi riferisco a un’esplorazione, per quanto quest’associazione possa essere valida, ma a un vero e proprio viaggio con un itinerario ben preciso, perché oggi è in questa chiave che guarderemo l’acquisizione di una lingua.

#MammaMia

Pubblicato il

You know nothing, John Snow: insegnare e imparare sotto stress

Here I go again!

Nell’ultimo articolo abbiamo parlato della diversità all’interno dell’aula di lingua e se questo è un argomento che vi interessa, vi consiglio di dargli un’occhiata (—), perché oggi, continuando il discorso sulle particolarità di ogni studente, affronteremo un argomento che, ahimè, preoccupa non solo tanti professori, ma anche tanti studenti: l’ansia.

#MammaMia

Pubblicato il

Alzi la mano chi è uguale agli altri!

Here I go again!

Oggi voglio farvi una domanda: secondo voi, in una classe di lingue è indispensabile che tutti siano sullo stesso livello? Che tutti abbiano la stessa lingua materna? Che abbiano lo stesso metodo di studio? Beh, se la vostra risposta è “sì”, in questo articolo cercheremo di smentire la vostra opinione.
Quello di cui parliamo oggi è la classe ad abilità differenziate, la conoscete? Si tratta di un gruppo di studenti e studentesse diversi o anche molto diversi tra loro, che, nonostante ciò, imparano insieme.

#MammaMia

Pubblicato il

Le certificazioni per l’insegnamento dell’italiano a stranieri: CEDILS, DITALS e DILS-PG

Oggi parliamo di certificazioni per l’insegnamento dell’italiano, infatti un pregiudizio abbastanza comune è pensare che chi sia madrelingua o abbia una buona competenza linguistica sia, per forza di cose, anche un insegnante competente.
Beh, questo collegamento non è sempre valido, e proprio per questo motivo esistono delle certificazioni che attestano la competenza in didattica dell’italiano come lingua straniera o lingua seconda, come la CEDILS, la DITALS e la DILS-PG.

#MammaMia

Pubblicato il

Scuole di italiano come mediatrici di lingua e cultura

È il 2021, la globalizzazione è bella che avviata, l’inglese è parlato praticamente in tutto il mondo e io vi chiedo: perché una persona dovrebbe voler imparare l’italiano?
Lungi da me vanificare tempo e forze spese in anni e anni di studi di linguistica, didattica delle lingue e materie ad esse collegate, senza contare le lattine di Red Bull e i caffè bevuti durante le sessioni d’esame. Provo a spiegarmi meglio: quale potrebbe essere la scintilla che accende la motivazione di chi vuole imparare la lingua italiana? – Spoiler: non mi riferisco al saper ordinare la pizza in italiano, che sarebbe comunque un nobile scopo. –

#MammaMia

Pubblicato il

Here I go (ancora non posso dire again)!

Sono Aurora, ho 23 anni e sono una studentessa magistrale in Lingue e Didattica Innovativa.
Da piccola non scrivevo su nessuno dei mille diari segreti che mi sono stati regalati e soprattutto non Quindi, ora, cosa ci faccio sul blog dell’Università in cui studio per insegnare lingue?

Riavvolgiamo il nastro: sono Aurora, ho 23 anni e non mi piace la staticità. Ho scelto di studiare lingue già dal liceo perché mi immaginavo in giro per il mondo a conoscere nuove persone e culture.
Avendo sempre avuto dei problemi con i traslochi – e a questo punto mi verrebbe da dire anche con la mia capacità di sopravvivenza – in triennale, nel 2018, ho incautamente deciso di andare in Erasmus in Portogallo.
A Lisbona, presa dalla curiosità, ho voluto frequentare una lezione di italiano per stranieri dell’Università dove studiavo, ed è stato proprio lì che ho deciso quale doveva essere il mio futuro lavoro: l’insegnante di italiano per stranieri.

Tre anni dopo, la mia capacità di sopravvivenza non è migliorata, purtroppo o per fortuna.
Ricordate i diari segreti sui quali non scrivevo? Ho abbandonato quel brutto ricordo, ho deciso di improvvisare (di nuovo) e di mettermi in gioco grazie a questo blog.

Nella rubrica #MammaMia vi parlerò dell’importanza dell’insegnamento dell’italiano per stranieri, di esperienze di studenti e di altre cose legate a questo fantastico mondo!
Vi aspetto!

Aurora