#GUESSWHO? LUDWIG VAN BEETHOVEN

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Considerato uno dei compositori di musica classica più importanti e influenti di tutti i tempi, è stato l’ultimo rappresentante del classicismo viennese e la sua opera ha avuto una notevole rilevanza per il linguaggio musicale dal XIX secolo in poi: stiamo parlando di Ludwig van Beethoven.

Sapevate che…?

Nacque a Bonn nel 1770 da una famiglia di umili origini, che vantava una tradizione musicale da almeno due generazioni: sia il nonno che il padre Johann, infatti, erano musicisti. Johann era un uomo piuttosto violento, dedito all’alcool, e fu molto rigido nell’educazione impartita al figlio, di cui voleva fare un bambino prodigio alla pari di Mozart. Il suo tentativo non ebbe comunque gli effetti da lui sperati, e questo fu causa di ulteriori contrasti con il giovane Ludwig, che risentiva del rapporto burrascoso che aveva col padre: si dice che quest’ultimo era solito svegliarlo nel cuore della notte e lo costringeva a suonare per intrattenere i suoi ospiti.

Il titolo originale della nota composizione Per Elisa era in realtà un altro: il pezzo doveva infatti intitolarsi Per Teresa (“Für Therese”) ed era dedicato alla musicista austriaca Therese Malfatti, con la quale Beethoven progettava di sposarsi. Il titolo del pezzo è stato poi erroneamente trascritto da un copista, che faticava a decifrare la scrittura poco comprensibile dell’artista, ed è diventato universalmente noto nel modo in cui lo conosciamo oggi.

Il mancato matrimonio con Therese causò in Beethoven una profonda delusione, ma non fu l’unico: un altro amore mai realizzato fu quello per la sua allieva sedicenne Giulietta Guicciardi, dedicataria della Sonata per pianoforte n. 14 (“Al chiaro di luna”). Quest’ultima andò invece in sposa al conte Wenzel Robert von Gallenberg. Beethoven, tuttavia, era consapevole del fatto che si trattava di un amore difficilmente concretizzabile, sia per la differenza d’età che di status.

Iniziò a diventare sordo prima dei trent’anni, fino a perdere del tutto l’udito nel 1819: ciononostante, nel 1824 compose una delle sue opere più celebri, la Nona sinfonia, il cui tema finale include il coro realizzato sui versi dell’ode Inno alla gioia di Friedrich Schiller. Il componimento, che rappresenta uno dei massimi capolavori della musica occidentale, è stato poi adottato come inno ufficiale dell’Unione Europea a partire dal 1972.

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

È arrivato il momento per la Fase 2.

In una conferenza stampa tenutasi domenica 26 aprile il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è rivolto all’intera nazione per illustrare le nuove misure per un lento e graduale ritorno alla quotidianità.

Inutile negare che, dopo aver trattenuto a lungo il fiato, quello che ha seguito il discorso del Presidente non è stato un sospiro di sollievo.

Il rinnovo di numerose restrizioni ha infatti sollevato l’amarezza e il risentimento della maggior parte della popolazione, desiderosa di vita, di affetto e di normalità.

Consapevoli che ci troviamo di fronte ad un avvenimento senza precedenti storici non resta che rinnovare la nostra fiducia negli esperti che stanno guidando il paese verso una graduale ripresa, con la certezza che ogni cosa avrà il suo tempo. 

Sara Nardi

Questo 25 aprile è stato per tutti una ricorrenza piuttosto atipica: dal 1945 non c’è mai stato un reale motivo per dover passare la giornata della Liberazione segregati in casa. È curioso pensare però che non siamo stati i soli a ritrovarci di fronte a una grande ricorrenza storica, ragione di orgoglio e felicità, durante la stessa giornata. Anche in Portogallo il 25 aprile si festeggia la giornata della Liberazione (Dia da Liberdade) e, durante questa quarantena imposta dal Covid-19, i portoghesi hanno cantato dalle finestre per celebrare il 46° anniversario dalla fine della dittatura di Antonio Salazar. Solitamente questa ricorrenza viene celebrata con dei cortei che prendono vita nelle piazze e nelle strade delle varie città portoghesi e che fanno radunare moltissima gente. Visto il particolare momento storico, l’Associazione 25 di aprile ha chiesto alle radio e alle reti televisive della nazione di trasmettere alle 15 la canzone simbolo della Liberazione (Grândola, Vila Morena) e, a seguire, l’inno nazionale. I canali social si sono riempiti, in pochi secondi, di video di persone affacciate alle finestre delle proprie case a cantare le due canzoni e c’era anche chi aveva un garofano in mano (simbolo della Rivoluzione dei garofani, evento che il 25 aprile ha reso il Portogallo un Paese democratico). Sabato mattina la cerimonia in cui il Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa ha fatto il suo discorso, è iniziata con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del Covid-19. Tra le varie affermazioni del Presidente c’è quella in cui dichiara: “Il 25 aprile è fondamentale e deve essere ricordato. In questi tempi di dolore, sofferenza, lutto, lontananza e isolamento è importante che festeggiamo la Patria, l’indipendenza, la Repubblica, la libertà e la democrazia”. È probabilmente per questo che il Presidente della Repubblica, durante i giorni precedenti, ha incoraggiato i cittadini a festeggiare e a farsi sentire con i canti nazionali rispettando sempre e comunque le regole sanitarie. L’evento cerimoniale, che il Presidente teneva molto a svolgere, è stato criticato dai cittadini (ma anche dai politici). Nella stessa sala in cui il Presidente ha enunciato il discorso erano presenti 80 persone ma, pur seguendo le dovute precauzioni sanitarie (quali mascherine e distanza sociale), la gente ha trovato comunque qualcosa da ridire.

Beatrice De Luca

In Inghilterra, Scozia e Galles si registra il numero più basso di decessi giornalieri dal mese di marzo. Di recente, sono iniziate le sperimentazioni sugli umani dei vaccini. La prima volontaria ad offrirsi come “cavia” è una microbiologa italiana di 32 anni, Elisa Granato, la prima di oltre 1000 persone: “Farei di tutto per dare il mio contributo al progresso scientifico”. Nel frattempo, il governo suggerisce a tutta la popolazione di considerare l’idea di aiutare il lavoro nei campi di raccolta di frutta e verdura, per evitare che questi vadano sprecati. Una situazione analoga a quella che solo qualche settimane fa è stata presentata dalla Ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova in Italia; in un momento di crisi come questo, ci sono persone che a stento riescono a sopravvivere e allo stesso tempo raccolti che vanno buttati per mancanza di mano d’opera.

In Australia, in occasione dell’Anzac Day lo scorso 25 aprile, i cittadini hanno mostrato il loro spirito di comunità, riversandosi sui vialetti di casa e balconi per la cerimonia dell’alba. La scorsa domenica, il governo ha ufficialmente lanciato l’App per il tracciamento del virus, che dopo appena 4 ore ha riscontrato più di un 1 milione di download. Nel frattempo, la Cina ha definito la richiesta australiana di indagare sulla gestione della pandemia come una manovra politica volta a rimestare sospetti e accuse. Inoltre, l’invito è stato quello di mettere da parte questioni di questo genere e pensare al Welfare del proprio paese, contribuendo alla cooperazione globale per sconfiggere il virus.

In Canada, durante questa settimana le province dell’Ontario e del Québec annunceranno i primi passi verso la riapertura. Lo scenario politico e tecnico-scientifico canadese oscilla fra un atteggiamento di cautela e uno di tutela per un’economia messa in ginocchio dal virus. Si sta discutendo anche di introdurre delle applicazioni, che permetteranno agli utenti di constatare se sono stati in contatto con il virus, tramite la geo-localizzazione. Ad ogni modo, ci si aspetta molta prudenza; il Presidente Trudeau invita alla cautela, sottolineando che una volta tolte le misure di contenimento, non è certo che i guariti non possano contrarre il virus nuovamente.

Gli Stati Uniti si apprestano a far ripartire l’economia interna nonostante le opinioni contrastanti tra governo e sanità sulla riapertura. I cittadini potranno aspettarsi un lento ritorno alla normalità con distanziamento sociale e misure restrittive per tutta l’estate. Nei prossimi giorni, in molti stati si tornerà al lavoro per necessità, nonostante gli esperti ribadiscano che allentare la presa ora, senza eseguire i test, potrebbe avere ritorsioni devastanti. In California, migliaia di bagnanti hanno cercato sollievo dall’afa recandosi in massa sulle spiagge di Malibu. Le autorità locali, pur sconsigliando la circolazione, riportano che le distanze sono state rispettate e che non bisogna ignorare l’impatto psicologico del lockdown sulle persone.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

La Spagna è il secondo paese al mondo per numero di contagi da Covid-19. Ricordiamo il 31 gennaio come la data in cui venne confermato il primo caso positivo nel paese, anche se sarà a partire da marzo che i contagi cominceranno ad aumentare in modo esponenziale. 

Ad oggi, la curva dei contagi giornalieri è in fase di stabilizzazione. Dalla settimana scorsa i servizi non essenziali, che hanno dovuto fermare le loro attività in seguito al decreto di restrizione emanato dal governo come misura di contenimento dei contagi da SARS-Cov-2, sono potuti tornare al loro operato e a partire dal 27 aprile sarà concesso ai minori di 14 anni di uscire accompagnati da un genitore. Un altro segnale che fa ben sperare è che i casi positivi giornalieri registrati diminuiscono giorno per giorno: in un mese si è passati dal tasso di crescita giornaliero di oltre il 42% a un 2%.

Tutte le comunità autonome, insieme alle città autonome di Ceuta e Melilla, registrano casi di persone contagiate. Madrid continua a essere il focolaio principale della pandemia in Spagna, con più di 62.500 positivi e 7.922 morti, seguita dalla Catalogna che supera i 47.000 contagi e sfiora quasi i 4.500 morti. La situazione sicuramente non è uniforme su tutto il territorio, dal momento che la malattia si propaga con una velocità diversa in ogni regione, tuttavia anche il numero delle ospedalizzazioni è in diminuzione. 

Focalizzandoci sull’incidenza per età e sesso, il 95% delle vittime in Spagna ha più di 60 anni, questo è quanto emerge dalle statistiche condotte dal Ministero della Salute. Di questi, la percentuale più alta di morti si registra in persone che hanno superato gli 80 anni di età, con circa il 60% dei decessi. Inoltre, si evince che la malattia è più letale negli uomini rispetto alle donne e che al di sotto dei 40 anni il tasso di mortalità è estremamente basso. Per quanto riguarda l’età media dei contagi a livello nazionale, la maggior parte degli infetti ha più di 40 anni e la fascia di età compresa fra i 50 e i 59 anni è quella che registra più casi, mentre tra i minori quasi non ve ne sono.

In Venezuela sono stati registrati 5 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, per un totale di 323 casi positivi e 132 pazienti guariti.

In Messico sono stati registrati 46 nuovi decessi, raggiungendo così la cifra di 1.351 morti totali. Nella città di Guadalajara stanno costruendo un cimitero esclusivamente dedicato alle vittime del Covid-19.

In Argentina, Colombia ed Ecuador si sta cominciando a pensare a delle strategie per allentare gradualmente le misure di restrizione che sono state imposte dai vari governi.

Questa domenica il Ministero della Salute di Cuba ha confermato 32 nuovi casi di Covid-19 sull’isola. Il totale di positivi confermati è dunque di 1.369, con 501 guariti e 54 decessi totali.

Karen Marinelli

In Francia si parla della situazione italiana, il quotidiano Le Monde annuncia: “Nella giornata di domenica 26 aprile l’Italia ha registrato il bilancio di vittime più basso dal 14 marzo. Il Presidente del Consiglio Conte ha annunciato che le scuole non riapriranno prima di settembre per evitare rischi di contagio” e ha aggiunto che “la salute dei nostri figli è in gioco”. In quarantena dal 10 marzo, per l’Italia si preannuncia la prima estate senza turisti stranieri. I responsabili di attività turistiche si preparano ad accogliere i propri connazionali nel rispetto delle norme indicate dal governo e del distanziamento sociale.

 In Svizzera i contagi stanno diminuendo, l’Ufficio Federale della Sanità sostiene che nonni e nipoti possono riabbracciarsi, ma ribadisce l’importanza del lavarsi le mani ed evitare assembramenti. Le stampanti 3D degli Ateliers di Renens sono sempre in funzione, producendo migliaia di mascherine. Lunedì riaprono tutte le attività commerciali, ma verranno messi tornelli all’ingresso per evitare affollamenti. Mercoledì 29 aprile, il Consiglio federale presenterà il piano di riapertura delle scuole: il governo vuole l’esame di maturità online, ma Friburgo insiste sull’importanza degli scritti in presenza per non svalutare il diploma.

In Belgio anche questa settimana non si sono fermate le polemiche, dalla mancanza di cifre ufficiali sui morti tra il personale medico sanitario, al rifiuto di rimpatriare migliaia di belgi marocchini bloccati da un mese e mezzo in Marocco. Eppure, per vedere il “bicchiere di birra” mezzo pieno, il famoso birrificio Jupiler si è offerto di regalare dieci birre a tutti quelli costretti a festeggiare il compleanno in casa. Un’iniziativa di solidarietà a cui si è aggiunta quella di diversi attori belgi che hanno proposto una lista di film da non perdere per ingannare il tempo in quarantena. Il Covid-19 scuote società e coscienze.

L’Africa vede la mobilitazione di un gruppo di suoi intellettuali, su iniziativa dell’ivoriano Franck Hermann Ekra. Il movimento porta alla luce alcune consapevolezze che oggi si fanno sempre più solide: voci come quella dello scrittore nigeriano Wole Soyinka e del filosofo senegalese Bachir Diagne si uniscono al coro di chi chiede all’Africa di risvegliarsi. Le disuguaglianze economiche del continente rispetto al resto del mondo e la sua straordinaria forza di resilienza sono al centro di questa riflessione. All’Africa di domani è richiesta forza, solidarietà, creatività.

In Canada, nella regione del Québec il ministero della Salute analizza strumenti controversi di geolocalizzazione per i cellulari: nel tentativo di evitare una seconda ondata di contagi e nell’ottica di mantenere la curva a un livello basso, il monitoraggio degli spostamenti pare essere l’opzione più allettante per il governo della Provincia. In particolare, si stanno analizzando un’applicazione basata sul Bluetooth e una localizzazione GPS. Come emerge dal quotidiano Le Journal de Montréal, il governo sta valutando la situazione, tenendo in considerazione i problemi etici e legali e considerando il pieno rispetto della privacy dell’individuo.

Emanuela Batir, Carolina Benucci, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Diana Sandulli, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Eleonora Valente, Elen’Alba Vitiello

In Germania la cancelliera tedesca Angela Merkel nel suo podcast settimanale afferma: “Una cosa è chiara: dovremo essere pronti a dare contributi chiaramente più alti per il Bilancio europeo”, in modo da poter consentire all’Europa di difendersi dagli effetti della crisi poiché “la Germania può stare bene solo se l’Europa sta bene”. Un altro argomento da lei trattato è quello degli indumenti protettivi: non ritiene che sia un bene il fatto che provengano solo da paesi lontani, dunque per rendere l’Europa indipendente da paesi terzi si sta accelerando la produzione di beni protettivi in Germania e in Europa.

In settimana ci sarà un incontro tra la cancelliera e il CEO della compagnia aerea Lufthansa, fortemente colpita a livello economico a causa della pandemia, per discutere in merito al pacchetto salvataggio. Il governo pensa ad un pacchetto di aiuti fra i 9 e i 10 miliardi di euro, ancora incerto è in che modo si concretizzerà questo aiuto e se Lufthansa verrebbe eventualmente nazionalizzata temporaneamente.

Der Spiegel pubblica un lungo articolo in cui difende l’Italia sulla questione eurobond e invita la Germania a fare autocritica: l’Italia non è spendacciona, come la si descrive troppo spesso, l’indebitamento italiano non risale a tempi recenti, bensì agli anni ’80 e questo a causa degli alti tassi da pagare sul debito. L’autore dell’articolo, Fricke, ricorda che dal 2000 gli investimenti pubblici italiani sono calati del 40%, nell’istruzione si è investito un decimo, si registrano tagli alla sanità che hanno contribuito a causare un altissimo numero di decessi per Covid. La colpa di tutto ciò non è certamente dei tedeschi tuttavia sarebbe ora di smetterla di accusare costantemente l’Italia e anzi sostenere gli eurobond. Questo è di fondamentale importanza altrimenti “in un paio di anni l’Unione Europea non sarà più tale. Francia e Italia avranno al potere persone come Donald Trump e Boris Johnson, che non hanno nessuna voglia di stare al gioco: quel gioco sul quale la Germania da decenni costruisce il proprio benessere”.

Negli ultimi giorni nel paese si sono registrate proteste: nonostante le misure imposte dallo stato siano molto meno restrittive di quelle italiane, diverse persone hanno manifestato contro il lockdown. I manifestanti chiedevano a gran voce di riavere indietro la loro vita e la loro libertà, alcuni hanno protestato mantenendo la distanza di sicurezza, altri si sono assembrati portando la polizia ad intervenire e ad arrestare più di 100 persone. A Berlino e a Monaco i proprietari di hotel, pub e ristoranti hanno manifestato in maniera molto singolare: hanno esposto sedie, letti, tavole apparecchiate tutti vuoti per simboleggiare l’assenza di clientela. Chiedono tempi certi per la riapertura e aiuto dal punto di vista finanziario. Il governo ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti da 10 miliardi di euro per pagare i sussidi di disoccupazione e ha deciso di tagliare l’IVA dal 19% al 7% per un anno per bar e ristoranti.

Rosa Palumbo

Quest’anno, in Arabia Saudita, il Ramadan ha tutto un altro aspetto con la chiusura delle più importanti città sante dell’Islam, La Mecca e Medina. Il Paese, però, non si perde d’animo e punta tutto sulla cultura.

Il Ministero della Cultura Saudita ha invitato tutti i segmenti della società a partecipare all’iniziativa “Cultura in isolamento” che si propone di stimolare l’interesse di curiosi, dilettanti e specialisti in diversi tipi di arti visive e figurative. Di seguito alcuni esempi.

Letteratura in isolamento: hanno aderito a questo progetto più di 95.000 cittadini che hanno condiviso su Twitter – tramite l’hashtag “#letteratura_inisolamento” – poesie, storie, romanzi e pagine di diari.

Maratona di lettura: l’obiettivo di questa iniziativa consisteva nel far leggere ai cittadini circa 100.000 pagine ogni settimana, con lo scopo di far avvicinare la popolazione, ma soprattutto i più giovani, alla lettura.

Chat artistica: attraverso il suo account Instagram, il Ministero ha trasmesso le performance di diversi cantanti sauditi e non.

Film e Teatro: il Teatro Nazionale saudita ha indetto un concorso per autori teatrali, assegnando dei premi finanziari allo scopo di investire nella scoperta di nuovi talenti. Il Ministero della Cultura ha inoltre cercato di promuovere l’industria cinematografica del paese trasmettendo ogni giorno un diverso film saudita.

Cucina: l’Autorità delle Arti Culinarie ha lanciato un concorso intitolato “L’eredità della nostra cucina”, al fine di arricchire la tradizione culinaria saudita creando un database di ricette locali e autentiche. Le migliori saranno poi pubblicate in un libro.

Ecco, invece, come il Bahrein previene e riduce la diffusione del Covid-19. 

L’ingegnere Kamal bin Ahmed Mohammad, Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, ha dichiarato che il Ministero, in collaborazione con il Ministero della Salute e con la società di trasporto pubblico del Bahrein, ha adibito un gran numero di autobus del trasporto pubblico a unità mobili mediche. Queste ultime sono state dotate di tutta la strumentazione medica necessaria atta a sostenere le operazioni di controllo eseguite in modo casuale in diverse aree del Bahrein.

Si tratta di un’iniziativa che rientra negli attuali sforzi nazionali portati avanti dal Bahrein e guidati da Sua Altezza Reale, il principe Salman bin Hamad Al-Khalifa.

Le operazioni delle unità mobili sono già iniziate lo scorso 23 aprile intorno alle 12.30 nella zona del distretto di Seef; questo è stato possibile grazie a un personale medico altamente specializzato, composto, da un lato, da un team di dottori e infermieri del Ministero della Salute, e dall’altro, da un personale addetto esclusivamente alla raccolta di informazioni sull’operato di tale équipe.

La raccolta delle informazioni è stata condotta durante l’effettuazione random di test medici su un campione di soggetti per le strade di Manama.

Le unità mobili proseguiranno le operazioni giornaliere nella capitale alle ore 15 e, in particolare, in Via delle Esposizioni alle ore 18.

Anna Parmegiani, Chiara Riccardi, Dinella Vella

In Russia il 27 aprile il capo del Rospotrebnadzor ovvero il Servizio Federale per la tutela dei diritti e del benessere dei consumatori, Anna Popova, ha annunciato una graduale rimozione del regime di autoisolamento a partire dal 12 maggio. A suo parere sarebbe prematuro rimuovere le restrizioni in questo momento, argomentando così le sue dichiarazioni: “Comunichiamo e collaboriamo costantemente con gli scienziati e siamo giunti alle medesime conclusioni”. I dati mostrano l’effettivo miglioramento della situazione: all’inizio della pandemia, il tasso di crescita dei contagi aumentava di quasi il 30% al giorno; ora è sceso sotto i dieci.

Secondo gli ultimi rilevamenti in Russia sono stati registrati oltre 87 mila infetti da COVID-19 di cui la maggior parte a Mosca, 794 dei quali sono deceduti e oltre 7 mila guariti.

Riguarda proprio Mosca, attuale centro della pandemia, una tra le buone notizie che circola nelle ultime ore sulle testate giornalistiche del paese. La capitale infatti, sembrerebbe aver superato il picco dei contagi già il 24 aprile. Questa valutazione è stata espressa da Larisa Popovich direttrice dell’Istituto di Economia Sanitaria e della Scuola superiore di Economia. La tesi della Popovich si basa sulle dinamiche di morbilità: la situazione nella capitale dovrebbe essere monitorata non semplicemente attraverso il numero di casi, ma attraverso un metodo matematico di analisi e interpretazione dei dati più complesso, particolarmente utilizzato in statistica, chiamato curve fitting. Secondo i dati elaborati in tal maniera, il picco dei contagi a Mosca risulta superato.

Per quanto concerne la diffusione del coronavirus in Russia essa terminerà a luglio, secondo quanto previsto dagli scienziati dell’Università di Singapore. Essi ritengono che entro il 20 luglio la situazione si normalizzerà del 100%. Gli scienziati hanno notato, appunto, che l’inversione di tendenza è già avvenuta il 24 aprile. Essi si basano sullo stesso metodo matematico sopracitato, che descrive le dinamiche dei soggetti sensibili alla malattia, malati e guariti. Ovviamente qualsiasi previsione deve essere trattata con cautela.

Continua infine il monitoraggio dei soggetti più a rischio; tra questi maggiore attenzione viene rivolta alle donne incinte: “In Russia sono registrate circa 394 donne in gravidanza che hanno contratto il coronavirus. Fortunatamente, la loro gravidanza è stata relativamente facile e senza gravi complicazioni” dalle dichiarazioni di Leila Adamyan, capo specialista in ostetricia e ginecologia presso il Ministero della Salute russo. Inoltre, sono state rimandate tutte le procedure di fecondazione in vitro: “Se la stimolazione è già stata effettuata e tutto è pronto per la puntura del follicolo, è consigliabile completare questo ciclo, prendere l’uovo e fecondarlo. Gli embrioni fecondati devono essere crioconservati e il trasferimento posticipato ad un periodo più favorevole con possibile diagnosi genetica preimpianto”, ha chiarito Adamyan.

Clarissa Giacomini

Zhang Ming, Capo della Missione della Repubblica Popolare Cinese presso l’Unione Europea, ha partecipato all’incontro“Friends of Europe”(think tank no profit con sede a Bruxelles per l’analisi e il dibattito delle politiche dell’Unione Europea), tenutosi via teleconferenza, in cui si è discusso di due tematiche principali: il supporto della Cina in vista della situazione sanitaria nel Vecchio Continente e il potenziale impatto pandemico sull’economia globale.

L’ambasciatore Zhang Ming ha dichiarato: “Sono vicino al popolo europeo in questo momento di grande difficoltà. Come ci ha dimostrato la Cina, adottare e – soprattutto – rispettare delle rigorose misure restrittive è indispensabile in circostanze così delicate. Sicuramente la routine di tutti noi ha subito grandi cambiamenti, ma per fortuna la scienza è dalla nostra parte”.

La Cina è stata sempre intenzionata a dare un contributo significativo all’Europa per debellare il virus, afferma l’ambasciatore Zhang Ming, il quale ha aggiunto: “Secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, quella che ci aspetta sarà la crisi economica più grave degli ultimi 90 anni. Detto ciò, bisognerà tenere ben saldi i rapporti con l’estero all’insegna di una solida cooperazione internazionale. La Cina e l’UE sono due potenze chiave per l’economia mondiale e hanno la responsabilità assoluta di coordinarsi al meglio per la ripresa economica globale”.

L’ambasciatore Zhang Ming approfitta anche per appellarsi criticamente a tutte le “fake news” e a quelle linee di pensiero secondo cui gli aiuti provenienti dalla Cina abbiano dei fini esclusivamente politici. Zhang conclude affermando: “Le fake news [sugli aiuti dalla Cina] costituiscono un pericolo per tutto il mondo. Ora come ora, abbiamo due virus da debellare, il Covid-19 e la disinformazione. Quando la lotta anti-Covid era appena iniziata in Cina, abbiamo ricevuto gli aiuti più sinceri e disinteressati dall’Europa, senza che il nostro popolo e i nostri media abbiano minimamente dubitato della nobiltà di questi gesti. Il sostegno tra Europa e Cina è reciproco e ha l’obiettivo di unire i due continenti. Non si tratta assolutamente di un mero strumento politico”.

Intanto a Taiwan, un simpatico pediatra famoso tra i social media taiwanesi, Chen Mu-jung, ha ipotizzato quattro possibili scenari in cui l’uomo tornerà alla normalità, non solo a Taiwan, ma in tutto il mondo. Il primo scenario è quello secondo cui il virus “morirà” da solo, così come avvenne grossomodo con la SARS nel 2004. Chen ha però ammesso che tale ipotesi è stata considerata dagli esperti come “troppo ottimistica” e poco plausibile. Il secondo e il terzo scenario dipendono invece rispettivamente dalla creazione di un “trattamento antivirale specifico” o di un vaccino (per il cui sviluppo bisognerebbe aspettare almeno più di un anno). Quarto e ultimo scenario, Chen non esclude l’ipotesi dell’immunità di gregge a livello mondiale (indubbiamente il meno auspicabile e plausibile).

Mattia Del Vecchio

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

https://operamundi.uol.com.br/coronavirus/64361/em-quarentena-contra-covid-19-portugueses-celebram-aniversario-da-revolucao-dos-cravos-das-janelas

https://www.google.it/amp/s/funchalnoticias.net/2020/04/25/revolucao-dos-cravos-deu-uma-nova-vida-a-machico/%3famp_markup=1

http://portuguese.xinhuanet.com/2020-04/26/c_139008802.htm

Per la lingua INGLESE

Stubley, P. (26/04/2020).“Coronavirus: Furloughed workers should pick fruit and vegetables to save harvest, says minister”. The Indipendent – https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/coronavirus-furloughed-workers-pick-fruit-vegetables-harvest-george-eustice-migrant-labour-a9484926.html

Stubley, P. (24/04/2020).“Coronavirus: First volunteers take part”. The Indipendent https://www.independent.co.uk/news/health/coronavirus-vaccine-human-trial-volunteer-patients-oxford-university-a9481196.html

Davis, N. & Carrol, R. (13/04/2020). “Experts divided over comparison of UK and Ireland’s coronavirus records” – https://www.theguardian.com/world/2020/apr/13/experts-divided-comparison-uk-ireland-coronavirus-record

Carter, H. (26/04/2020) “Big fall in daily coronavirus deaths at hospitals in England, Scotland and Wales – it’s the lowest 24-hour figure since March”. Manchestereveningnews.co.uk https://www.manchestereveningnews.co.uk/news/uk-news/coronavirus-deaths-hospitals-falls-today-18153076

Berthiaume, L. (2020). “ Mixed messages as Ontario, Quebec prepare to unveil plans to reopen“. The Star.

Fortin, J.L. (2020). “Surveillance pour tous à l’étude“. Le Journal de Montréal.

CNN Travel. (2020). “People crowd Southern California beaches despite coronavirus concerns” https://us.cnn.com/2020/04/26/us/southern-california-beaches-coronavirus-heat/index.html

New York Times. (2020). “Coronavirus Live Updates: Some States Ease Restrictions; Small Business Aid Program Anticipates Strain” https://www.nytimes.com/2020/04/27/us/coronavirus-updates.html

Huffpost. (2020). “Next Wave Of States Prepare To Reopen Despite Insufficient Coronavirus Testing” https://www.huffpost.com/entry/coronavirus-next-wave-of-states-prepare-to-reopen_n_5ea6db09c5b6dd3f9087f6c5

Per la lingua SPAGNOLA

https://www.vtv.gob.ve/cinco-nuevos-casos-de-covid-19-aumentan-la-cifra-total-de-contagios-a-323-en-venezuela/

https://elpais.com/america/sociedad/2020-04-26/coronavirus-en-america-ultimas-noticias-de-la-covid-19-en-vivo.html

https://elpais.com/sociedad/2020/04/09/actualidad/1586437657_937910.html

Per la lingua FRANCESE

https://www.lemonde.fr/planete/article/2020/04/27/coronavirus-dans-le-monde-bilans-en-baisse-dans-les-pays-europeens-les-plus-touches_6037843_3244.html

https://www.lci.fr/sante/en-direct-coronavirus-en-france-pandemie-de-covid-19-virus-economie-chomage-7-1-de-chomeurs-au-mois-de-mars-du-jamais-vu-2151538.html

https://www.journaldemontreal.com/2020/04/27/surveillance-pour-tous-a-letude

https://www.lemonde.fr/afrique/article/2020/04/26/l-afrique-d-apres-est-deja-la-creative-solidaire-resiliente_6037803_3212.html

https://www.lesoir.be/296724/article/2020-04-24/le-nombre-de-soignants-decedes-des-suites-du-coronavirus-est-introuvable-en?referer=%2Farchives%2Frecherche%3Fdatefilter%3Dlastweek%26sort%3Ddate%2Bdesc%26start%3D20%26word%3Ditalie%22

https://www.rtbf.be/info/monde/detail_coronavirus-l-enervement-des-milliers-de-belges-bloques-depuis-un-mois-et-demi-au-maroc?id=10489939

https://www.dhnet.be/buzz/divers/le-confinement-vous-empeche-de-feter-votre-anniversaire-jupiler-vous-offre-des-bieres-5e85d52e9978e22841423b67

https://www.dhnet.be/lifestyle/people/confinement-ceux-qui-font-le-cinema-belge-jaco-van-dormael-tania-gabarski-stephan-streker-vous-conseillent-les-films-a-voir-absolument-5e9e9a979978e21833a0badc

https://www.lematin.ch/suisse/nombre-stable-nouveaux-cas-suisse/story/21509367

https://www.tdg.ch/suisse/oui-retrouvailles-seniors-petitsenfants/story/15896910

https://www.24heures.ch/economie/entreprises/imprimantes-3d-ateliers-renens-tournent-jour-nuit/story/1833963

https://www.lematin.ch/suisse/reouverture-certains-commerces-lundi/story/23926290

https://www.tdg.ch/suisse/plan-berne-rouvrir-ecoles/story/11703921

https://www.letemps.ch/suisse/examens-maturite-fribourg-fera-cavalier-seul

https://www.lefigaro.fr/voyages/coronavirus-l-italie-se-prepare-a-son-premier-ete-sans-touristes-etrangers-20200423

Per la lingua TEDESCA

https://www.zeit.de/politik/deutschland/2020-04/pandemie-eu-haushalt-beitrag-ratspraesidentschaft-coronavirus-angela-merkel

https://www.repubblica.it/esteri/2020/04/23/news/angela_merkel_l_ue_non_e_niente_senza_la_solidarieta_-254766986/?ref=search

https://www.spiegel.de/wirtschaft/unternehmen/bundesregierung-plant-spitzengespraech-zu-rettungspaket-fuer-die-lufthansa-a-9865fd95-4946-4da3-9f2c-a2c270379f01

https://www.spiegel.de/wirtschaft/soziales/corona-krise-und-euro-bonds-deutschlands-fatales-zerrbild-von-italien-kolumne-a-09ded59c-4d98-4592-86dd-dae5f6d84615

https://www.agi.it/estero/news/2020-04-25/germania-giudizio-italia-spiegel-8430924/

https://tg24.sky.it/mondo/photogallery/2020/04/24/coronavirus-germania-proteste-ristoratori.html

https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2020/04/25/merkel-valutera-pacchetto-salvataggio-lufthansa_awp047YD9VqWTI0dafyNhI.html

Per la lingua ARABA

https://www.alwatan.com.sa/article/1043761/%D8%AD%D9%8A%D8%A7%D8%A9/%D8%A7%D9%84%D8%AB%D9%82%D8%A7%D9%81%D8%A9-%D8%AA%D8%AD%D9%88%D9%84-%D8%A7%D9%84%D8%B9%D8%B2%D9%84%D8%A9-%D9%84%D8%AA%D8%AD%D9%81%D9%8A%D8%B2-%D8%A7%D9%84%D9%85%D9%88%D8%A7%D9%87%D8%A8-%D9%88%D8%A7%D9%84%D8%A5%D9%86%D8%AA%D8%A7%D8%AC

https://www.alayam.com/online/local/854326/News.html?vFrom=TagListing

Per la lingua RUSSA

https://ria.ru/20200427/1570640481.html

https://www.pravda.ru/news/health/1492347-moskva/

https://ria.ru/20200427/1570632797.html

https://www.gazeta.ru/social/news/2020/04/27/n_14348887.shtml?utm_source=yxnews&utm_medium=desktop&utm_referrer=https%3A%2F%2Fyandex.ru%2Fnews

Per la lingua CINESE

http://world.people.com.cn/n1/2020/0426/c1002-31688111.html

https://www.taiwannews.com.tw/en/news/3922333

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata mondiale del disegno

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Il 27 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del disegno, nota anche come giorno del disegnatore.

Per celebrare degnamente il valore di questa antichissima forma d’espressione ho scelto di farmi aiutare da qualcuno per cui il disegno rappresenta ben più di uno dei tanti passatempi (di quelli che riscopri solo quando sei costretto a casa da una pandemia, per intenderci).

Matilde studia all’accademia delle Belle Arti, ha una camera traboccante di bozzetti, disegni e materiali di ogni tipo ammassati ad ognuno dei quattro angoli, ma non le piace definirsi un’artista. Decide comunque di aiutarmi a trovare qualche spunto per quest’articolo.

Entro nel suo regno, come ho fatto mille volte, ma questa volta mi soffermo di più sui disegni appesi alle pareti: volti di donne, figurini con i vestiti di cui va più orgogliosa, Frida Kahlo.

Cerchiamo di ripercorrere la storia del disegno, dalle incisioni rupestri delle Grotte di Rouffignac ai taccuini di Leonardo Da Vinci. Da dove partire per tracciare l’inizio di questa storia?

L’uomo ha sentito il bisogno di esprimersi attraverso quella che ora categorizziamo come arte fin dall’inizio della sua storia. Nelle grotte di tutto il mondo si trovano incisioni rappresentanti la vita quotidiana, come figure simboliche e fantastiche, che risalgono fino a 60 mila anni fa. L’azione di incidere e rappresentare qualcosa rispondeva a un’esigenza legata a riti magico-simbolici, ma anche di svago. Si ipotizza che alcune rappresentazioni venissero fatte da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni.

Il disegno si è poi evoluto con la storia dell’uomo, declinandosi nelle varie forme d’arte.

Conveniamo che prima di tutto disegnare permette di esprimerci. Facciamo diventare reale un’idea, un’immagine che altrimenti esiste solo nella nostra testa. “Non c’è un giorno della mia vita in cui non ci sia stato un disegno” mi confessa Matilde. Si ricorda di quella volta che sua madre la scoprì disegnare sul mobile del bagno con uno dei suoi rossetti. Da quel giorno non ha mai smesso, e ora dentro le sue creazioni ci mette la parte più profonda di sé, e quando decide di fartele vedere si sta scoprendo, ti sta dicendo “questa sono io”.

È un mezzo potente, tanto quanto la scrittura, la musica, le parole. Dai nostri disegni di bambini, quelli con la striscia di cielo in alto e mamma e papà davanti alla casetta, fino a quelli che svogliatamente buttiamo giù in un angolo di quaderno mentre parliamo al telefono, passando per le opere di grandi artisti, lì dentro ci siamo noi. La nostra essenza più pura e incontaminata.

La Giornata mondiale del disegno è un’occasione in più per sottolineare e riconoscere il valore della comunicazione attraverso il disegno e il ruolo che essa riveste nel mondo.

E che il nostro disegno faccia riunire migliaia di ammiratori, o finisca dimenticato in uno scatolone in soffitta poco importa, ha permesso di esprimerci.

Chiara Palumbo

#MONDAYABROAD

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#MondayAbroad se chiudo gli occhi sono in… Marocco!

Viterbese con mamma marocchina, Diana è un mix esplosivo di culture apparentemente molto distanti tra di loro, ma che conservano i loro migliori pregi nel carattere della nostra speaker radiofonica (Diana collabora, difatti, con RadioUNINT e, insieme alla splendida Cris Petrillo, dà vita alla rubrica “Radio Mood”, in onda ogni mercoledì).

Parlare con Diana è come prendere una magnifica boccata d’aria fresca: non importa se trascorri con lei due minuti o due ore, alla fine avrai sempre il sorriso stampato in viso.

Quando le ho chiesto se volesse essere una delle mie prede e raccontare un viaggio importante per lei, speravo con tutto il cuore che mi parlasse delle sue origini: “se chiudo gli occhi sono a casa” potrebbe essere un bellissimo viaggio che può accomunare tante persone che, mai come in questo momento, desidererebbero riabbracciare i propri cari (siano essi familiari o amici) e, con loro, vivere nuove avventure nei posti che li hanno visti crescere.

“L’ultima volta che sono stata in Marocco risale a due estati fa.

Mi hai chiesto di raccontarti un viaggio che mi ha segnata e forse, scegliendo il Marocco, sto barando un po’. Il mio sangue è per metà marocchino, ma ti parlo di questo viaggio perché, in realtà, ogni esperienza in questo paese è completamente diversa da quella precedente.

Questa volta mi sono avventurata in macchina da Tangeri ad Agadir per un totale di più di 800km ed è stata letteralmente un’avventura.

Parlando di questa specifica occasione, posso dirti che su di me ha avuto un impatto emotivo molto forte rispetto alle volte precedenti. Mi sono addentrata nelle piccole realtà che circondano le città, visitando luoghi che avevo già visto con un nuovo punto di vista, cercando di riscoprire le origini di quel filo rosso che mi lega a quei posti dalla nascita. Per esempio, una delle cose che mi porto nel cuore è la genuinità e il calore delle persone che le spinge ad essere spontaneamente solidali nei confronti del prossimo.”

Essendo io per prima una curiosona di nuovi sapori (e non essendo ancora andata in Marocco, mea culpa), la domanda sul cibo è un sempreverde: il tuo piatto preferito.

“Sono cresciuta con piatti della tradizione marocchina che mi preparava mia nonna e doverne scegliere uno è veramente complicato, ma sicuramente non potrei mai rinunciare al cous cous.

Un altro piatto che amo particolarmente è l’harira e una delle più buone che ho mangiato è a Marrakech!”

(Per chi, come me, non conoscesse il piatto, l’harira è una zuppa tradizionale della cucina berbera, in particolare marocchina, a base di carne, pomodori e verdure, preparata generalmente durante il periodo del Ramadan e in occasione di celebrazioni).

Concludiamo questo racconto speciale con le dolci parole di Diana che, alla domanda “torneresti perché…?”, mi risponde così “…tornerei in Marocco per condividere un bicchiere di thé alla menta con la mia famiglia; per il sorriso delle mie nipotine che ogni anno mi aspettano; per il profumo delle spezie che collega le vie del souk, per l’oceano che si incontra con la sabbia del deserto e mille altre ragioni che, ogni volta che me ne vado, mi fanno pensare “mi sento come a casa”.

Credo che ognuno di noi abbia un posto nel mondo in cui sa di sentirsi a casa più di ogni altro luogo. Io, due anni fa, credo di aver riscoperto il mio.”

Ilaria Violi

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata Mondiale del Pinguino

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Oggi è il 25 aprile, e mentre in Italia si festeggia la Festa della Liberazione, in Antartide e nel mondo si festeggia il World Penguin Day. Ebbene sì, avete capito bene, è la Giornata mondiale del pinguino e devo ammettere ragazzi che non sapevo neanche esistesse! La data segna, secondo il “The Antarctic Report”, la fine della migrazione dei pinguini di Adelia (specie più diffusa in Antartide), che a partire da questa data intraprendono un lungo viaggio verso le aree di pesca e le colonie, dove vanno a deporre le loro uova. Ovviamente la data scelta è per sensibilizzare e proteggere le specie di questo particolare tipo di “uccello che non vola”. Esistono circa 18 specie, ma quella più conosciuta è quella chiamata Pinguino Imperatore. Praticamente, come dice il nome, se la comanda un po’, fa il gradasso, e rimane tutto l’anno in Antartide, perché lui può e gli altri no. Peccato però, che proprio per questa sua testardaggine, è a rischio estinzione. Secondo il WWF Roma ci sono 10 cose da sapere sul pinguino imperatore: vive in Antartide e questo ve l’avevo già detto; è la specie più grande, può arrivare a pesare circa 40 kg (poi ovviamente se mangia troppo, ingrassa pure lui); vive in colonie affollate, quindi non è asociale, gli piace socializzare; nidifica fra i ghiacci, ovvero si accoppia con la sua “imperatrice” dopo un lungo corteggiamento e tac… rapidissimo (fa troppo freddo del resto); è un super papà e vi dirò perché: quando l’imperatrice depone le uova, le affida al super papà e lui se ne prede cura mantenendole al caldo, in equilibrio sui piedi proteggendole con una piega della pelle, ricordando un po’ i giocolieri; resiste a temperature freddissime; è un vero subacqueo e quindi il pesce è il suo piatto preferito; rischia di perdere il suo habitat per colpa dello scioglimento dei ghiacciai provocato dal riscaldamento globale e quindi è nostro compito tutelarli. Secondo il WWF, attivo dal 1994, per poterli aiutare basterebbe difendere i loro habitat e cercare di ridurre il consumo di combustibili fossili e la riduzione della pesca eccessiva.

Fonti WWF e Antarctic Report

Nisrine Jouini

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata della Liberazione

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Ogni anno il 25 aprile ricorre l’Anniversario della Liberazione d’Italia, anche chiamato anniversario della Resistenza. Ma di cosa si tratta?

La Festa della Liberazione è un giorno fondamentale per la storia d’Italia e ha un importante valore sia a livello politico che militare. Questa giornata infatti è il simbolo della vittoriosa lotta di resistenza dell’esercito italiano e delle forze partigiane durante il secondo conflitto mondiale contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista.

L’istituzione della festa nazionale su proposta del Presidente del Consiglio De Gasperi portò il Re Umberto II, allora principe del Regno d’Italia, il 22 aprile del ’46 ad emanare un decreto legislativo che dichiarava appunto il 25 aprile, festa nazionale. Da quella data, ogni anno, tutte le città organizzano manifestazioni pubbliche in memoria dell’evento.

Quando si pensa alla Resistenza, non si può non menzionare una delle canzoni più note addirittura a livello internazionale: Bella Ciao. Le sue sono parole che inneggiano alla bramosia di libertà, alla lotta contro le dittature e all’opposizione agli estremismi. Nonostante siano passati 75 anni, questi desideri sono, ancora oggi, più attuali che mai.

Quest’anno tutta l’Italia festeggerà il 75° Anniversario della Liberazione in maniera insolita: stando a casa. Di fatti sarà una celebrazione un po’ diversa, la prima nella storia italiana, sarà una Liberazione virtuale. Sono diverse infatti le iniziative in programmazione sui social media, in tv e soprattutto in radio che verranno trasmesse via streaming.

Quindi, fra maratone di musica e film che ci ricordano questo Anniversario…non ci resta che affacciarci alla finestra… e cantare!

Nisrine Jouini

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

La percezione del tempo che scorre è soggettiva, si sa.

Per alcuni il tempo sembra si sia fermato, per altri sta volando via insieme a progetti ed opportunità.

In Italia la gravità della situazione sembra ridimensionarsi, i trend del contagio sono incoraggianti.

Per la prima volta, giovedì 23 aprile, si è registrato un maggior numero di nuovi guariti che di nuovi contagiati nell’arco di una giornata.

Tuttavia, le cifre rimangono elevate, soprattutto quelle legate al numero di decessi giornalieri, che continuano a non diminuire.

Nel frattempo l’intero Paese rimane con il fiato sospeso in attesa della dichiarazione del Presidente del Consiglio che detterà le linee guida per la tanto attesa “Fase 2” ormai molto vicina ma che sembra non arrivare mai.

Sara Nardi

“La vita non ha prezzo, ma l’economia ed il lavoro hanno bisogno di tornare alla normalità”. È questa la frase più emblematica del discorso del Presidente del Brasile Jair Bolsonaro che il giorno 16 aprile ha presentato Nelson Teich come nuovo Ministro della Salute. Il Ministro precedente, Luiz Herique Mandetta – che appoggiava pubblicamente le misure di isolamento e distanziamento sociale indette dall’amministrazione locale – si è dimesso a causa delle aspre divergenze soprattutto sul modo di affrontare la pandemia. Bolsonaro lo definisce un “divorzio consensuale”. Il nuovo Ministro della Salute Nelson Teich è un medico oncologo e un politico. Ha conseguito un master in Economia della Salute e un master in Amministrazione delle Imprese ed un corso di “Gestione per proprietari e presidenti di imprese” alla Business School di Harvard, negli Stati Uniti. In precedenza, Teich ha lamentato la polarizzazione della risposta alla pandemia che, a suo parere, obbliga i leader politici ad indovinare quello che succederà e a adottare posizioni radicali, pregiudicando la capacità di affrontare la situazione. Modelli e misure estreme generano più problemi che soluzioni: vi è la necessità di un approccio diverso, che parta dall’economia ed eviti morte e sofferenza. Successivamente il Ministro si è dichiarato a favore delle ampie misure di isolamento sociale che Bolsonaro critica. Nel suo discorso del 16 aprile ha inoltre affermato che “non ci sarà una definizione brusca, eccessivamente rigida, per quanto riguarda l’isolamento sociale”. Il Brasile (che fino ad ora conta 25.262 casi di malattia, con un tasso di mortalità del 6,1%) il 15 aprile ha registrato il record giornaliero di morti per il Covid-19: 204, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute. Il Ministro ha affermato che, in questo momento di eccezionale confusione sociale, è fondamentale far luce sui fatti per garantire la maggior chiarezza sulla vicenda e per capire quale sia la miglior forma di isolamento e distanziamento. Il Governo si impegnerà quindi nel dare il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile, nel diffondere notizie concrete. Inoltre, il Ministro ha sottolineato il completo allineamento con il Presidente e con tutto il gruppo del Ministero. Ha ribadito che salute ed economia sono profondamente complementari e pertanto non possono essere messe a confronto. È come paragonare bene e male, persone verso denaro. È impossibile. Ha fatto sapere che il conseguimento dei vaccini e delle cure avverrà in modo assolutamente tecnico e scientifico, menzionando l’uso della clorochina, farmaco utilizzato per la prevenzione ed il trattamento della malaria. L’uso di tale principio attivo, pur non essendo stato approvato dalle autorità scientifiche, è incentivato dal Presidente brasiliano ed è stato uno dei principali punti di attrito con Mandetta.

Chiara Ruscio

In Australia, grazie all’arrivo di dispositivi medici e di protezione personale tra cui 100000 mascherine, il National Cabinet ha deciso che possono riprendere gli interventi chirurgici elettivi, fino ad ora sospesi per liberare posti negli ospedali, ma solo dopo il weekend dell’Anzac Day, festa commemorativa di tutti i soldati caduti in guerra, celebrata in Australia e Nuova Zelanda ogni 25 aprile. Quest’anno sarà possibile prendervi parte solamente attraverso la diretta TV e online. Il numero di casi rimane stabile e pertanto si rivela vincente la strategia adottata per contrastare il virus.

Nel Regno Unito il segretario alla salute Matt Hancock afferma che il Covid-19 ha raggiunto il picco di contagi. Tuttavia, bisogna aspettare che la curva cominci a scendere prima di allentare il lockdown e ha inoltre escluso l’ipotesi di distribuire mascherine gratuitamente alla popolazione, come hanno già fatto altri paesi. A questo proposito, il dipartimento della salute ha varato un piano con lo scopo di aumentare la produzione di PPE (Personal Portection Equipment, ossia dispositivi di protezione personale), aumentarne l’importazione, ma soprattutto assicurare l’accesso prioritario a coloro che sono a più alto rischio di contagio, ossia medici e infermieri. Secondo il The Guardian, la risposta all’emergenza è arrivata troppo tardi ed è stato un fallimento generale, forse per via della Brexit, poiché il governo e il popolo erano distratti e nessuno immaginava che l’epidemia si sarebbe diffusa così velocemente.

In Canada, due charter federali canadesi ritornano dalla Cina a mani vuote. Il traffico aereo e le severe norme di controllo attuali non avrebbero permesso di fare tutto nei tempi stabiliti; si spiega anche che nelle settimane passate, il Canada ha ricevuto dei rifornimenti di mascherine e dispositivi medici dalla Cina. Secondo il The Globe and Mail, sembra lecito chiedersi se Pechino non stia usando la situazione a suo vantaggio nelle frizioni esistenti fra Cina e Canada riguardo ad Hong Kong. Recentemente il governo canadese si è espresso a favore della protesta pacifica e dell’accordo del ’97 “one country and two systems” (una nazione e due sistemi), che garantisce una certa autonomia all’ex-colonia britannica, pur facendo parte della Repubblica Popolare di Cina.

In una recente conferenza stampa, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto il punto della situazione statunitense, aprendo poi una parentesi sull’Italia: secondo lui il paese è stato duramente colpito dal Covid-19 perché i flussi di persone che sarebbero dovuti arrivare negli Stati Uniti si sono invece diretti in Italia, per i rapporti economici e commerciali consolidati tra Cina e Italia e perché le frontiere statunitensi sono state chiuse a gennaio. Il sito factcheck.org, che si occupa di lotta contro la disinformazione, ha riportato che in realtà, l’afflusso di cinesi in Italia risale a prima delle misure restrittive americane, spiegando che l’Italia aveva imposto il blocco del traffico aereo da e verso la Cina già prima che le misure restrittive americane venissero implementate.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo,  Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

La Spagna rappresenta il secondo paese al mondo con il maggior numero di casi individuati, dietro soltanto agli Stati Uniti d’America. Il primo caso registrato risale al 31 gennaio, ma la crescita esponenziale dei casi è iniziata nel mese di marzo. Attualmente, i numeri del contagio sono i seguenti: 213.024 positivi al virus, 22.157 i deceduti, 89.250 i guariti. Senza ombra di dubbio, la notizia positiva è che i casi confermati giornalmente sono in netto calo. Dalla scorsa settimana, i servizi non essenziali che avevano subito una battuta d’arresto sono tornati operativi e dal 27 aprile sono previste uscite limitate per i minori di 12 anni. Tutte le comunità autonome registrano casi di persone contagiate. Madrid continua ad essere il fulcro dell’epidemia con oltre 59.000 positivi e 7.500 morti.

In Catalogna, i casi confermati sono oltre 43.000. In occasione della festa di Sant Jordi, otto scrittori e scrittrici hanno donato alcune copie delle loro opere presso l’Hospital Clínic, inviando inoltre dei video per infondere “fuerza y ánimo” a pazienti e personale sanitario, a cui sono state inoltre distribuite 5.000 rose. Il 30 aprile si riunirà la Commissione Generale delle comunità autonome alla presenza di senatori, del Governo e dei rappresentanti delle regioni. Considerata l’emergenza sanitaria, e per evitare che gli interpreti debbano spostarsi, lo scorso giovedì il presidente della commissione, il socialista Manuel Cruz, aveva proposto ai portavoce di utilizzare per l’occasione unicamente e in via del tutto eccezionale il castigliano. Fa discutere in queste ore la presa di posizione dei nazionalisti e degli indipendentisti che in piena pandemia rifiutano di comunicare per l’occasione in castigliano, pretendendo la presenza fisica degli interpreti a Madrid. I cittadini sottolineano di aver chiesto alle altre forze «buon senso»; «Non si può mettere il nazionalismo davanti alla salute», rimproverano.

In America Latina, osserviamo che in Messico la situazione è vicina alla fase più critica: il numero dei contagi ha raggiunto quota 10.544 con 970 decessi. Inoltre, nella giornata di mercoledì, il Governo ha annunciato un taglio alle spese pubbliche e una riduzione dei salari più alti per far fronte alla crisi. Lo stesso giorno è stato inaugurato il primo ospedale di campagna a Città del Messico con l’obiettivo di dare ossigeno al sistema sanitario locale: dai primi di giugno saranno disponibili 854 posti letto. La struttura è stata finanziata da imprenditori messicani.

In Ecuador sono 10.398 le persone con diagnosi positiva e sono state registrate 520 vittime, la cui cifra sale a 1.400 qualora si aggiungessero quei pazienti probabilmente deceduti per COVID-19.

In Cile, infine, i casi confermati sono 10.832 mentre sono 147 le persone decedute.

Alessia De Meo, Martina Valeriano

In Francia, Le Parisien riporta le affermazioni del virologo Luc Montagnier secondo il quale il virus COVID-19 sarebbe stato creato in laboratorio nel tentativo di trovare un vaccino contro l’AIDS e conterrebbe sequenze del virus dell’HIV. La teoria è stata totalmente smentita da diversi ricercatori e dalla comunità scientifica, poiché priva di fondamento empirico. Intanto, dall’ospedale parigino La Pitié-Salpêtrière giunge un’incredibile notizia: la nicotina proteggerebbe dal virus pandemico. L’ipotesi proviene dalla bassa percentuale di fumatori su un campione di 350 ricoverati, ma ciò sarà oggetto di studi clinici più approfonditi, pertanto i ricercatori avvertono: il fumo non è una soluzione al virus.

In Belgio, dove l’emergenza sanitaria si combina al timore di una recessione economica senza precedenti, il settore edile ha conosciuto un rilancio paradossale. Infatti, di fronte alla preoccupazione dei belgi di non poter trascorrere le vacanze estive all’estero, si è registrato un notevole aumento delle domande per la costruzione di piscine private: nuova tendenza dell’estate 2020. Tuttavia, si è rivelato difficile gestire in maniera adeguata quest’incremento a causa della mancanza di attrezzature di lavoro importate da Spagna, Francia e Italia, i cui circuiti logistici sono stati duramente colpiti.

In Svizzera, la Banca nazionale ha perso 38,2 miliardi (5 a settimana): un risultato più negativo del previsto. Inoltre, il governo non intende accelerare le riaperture: è prevista per gli asili nido un ritorno all’attività, ma i sindacati richiedono regole igieniche severe, ad esempio la disinfezione dei giocattoli e il lavarsi spesso le mani. Emergono truffe ai danni dei cittadini: finte farmacie vendono mascherine e hacker mandano e-mail di phishing. A Friburgo è nato un centro telematico di medicina per offrire consultazioni senza affollare gli ospedali. Anche per i processi civili si ricorre alle videoconferenze: ora si divorzia online.

Al contempo, il mondo intero ha gli occhi rivolti verso l’Africa, in particolare verso la grande isola del Madagascar dopo l’annuncio del presidente Andry Rajoelina sulla scoperta del “Covid-Organics”, un possibile rimedio naturale, che si è dimostrato efficace contro il nuovo coronavirus. Con molto entusiasmo il presidente ha dichiarato: “Cureremo il coronavirus con un rimedio a base di piante coltivate in Madagascar. Potrebbe cambiare la storia del nostro paese, del mondo intero”. Ma alcuni scienziati di IMRA (Institut malgache de recherches appliquées) restano cauti, anzi, hanno detto apertamente che in ricerca non si può correre ma bisogna portare prove tangibili sull’efficacia della terapia contro il COVID-19.

Oltreoceano, in Canada, la distanza corretta da mantenere è “un bastone da hockey sul ghiaccio”. È stato il ministro della sanità Patty Hadju a fornire un riferimento concreto ai cittadini, consigliando di mantenere una distanza di due metri, ovvero la lunghezza di un bastone da hockey. La nuova indicazione è stata inserita nei cartelli stradali dei parcheggi. Resta comunque una situazione momentanea, perché non si potrà andare in giro con bastoni da hockey per sempre. L’hockey è uno sport molto praticato in Canada, quindi non sarà stato difficile per la popolazione apprendere la nuova direttiva.

Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna EmilianiGiulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello.

Dalla Germania arriva la notizia della cancellazione dell’Oktoberfest 2020, annunciata in conferenza stampa congiunta dal presidente della Baviera Markus Söder e dal sindaco di Monaco di Baviera, Dieter Reiter. Söder ha spiegato che la decisione è stata presa per problemi relativi alla sicurezza: negli affollati padiglioni del festival sarebbe impossibile chiedere ai visitatori il rispetto delle norme di sicurezza.

La notizia è stata accolta con favore dall’opinione pubblica, ma ora si temono conseguenze per l’economia, anche se non è la prima volta che la popolare festa viene cancellata (l’ultima volta è successo nel 1945).

L’Oktoberfest è uno dei festival più famosi al mondo e assicura ogni anno un afflusso di oltre 2 milioni di turisti alla Baviera, un’entrata di circa 450 milioni di euro e circa 13 mila posti di lavoro.

Intanto i Länder hanno approvato l’obbligo per tutti i cittadini di indossare le mascherine all’aria aperta, sui mezzi pubblici e nei supermercati. L’obbligo entrerà in vigore a partire dalla prossima settimana, e nel Mecklenburg-Vorpommern sono già previste contravvenzioni pecuniarie per chi non si adeguerà.

Queste notizie sembrano in contrasto con le precedenti dichiarazioni di Angela Merkel riguardo a possibili riaperture.

La Cancelliera ha evidenziato in conferenza stampa come la curva dei contagi sia al momento stabile. Questo forse permetterebbe di riaprire scuole e attività commerciali in breve tempo, pur con la dovuta prudenza e sempre continuando a monitorare strettamente la situazione. Tuttavia, Merkel ha precisato che “stiamo camminando sul ghiaccio sottile” e qualora il fattore R dovesse aumentare, anche di poco, il sistema sanitario tedesco potrebbe arrivare al collasso già a luglio (il fattore R indica il numero di persone che una persona può contagiare; al momento in Germania si aggira intorno a 1).

Per questo motivo, al momento le previsioni di riapertura delle scuole e di ripresa del campionato (la Bundesliga) fatte nei giorni scorsi appaiono ancora troppo premature.

Il Robert Koch Institut (l’istituto che si occupa di monitorare i contagi in Germania) e la John Hopkins Universität hanno infatti reso noto che il numero dei contagi è in rapida risalita e avrebbe anzi toccato la quota più alta dal 19 aprile. Ancora una volta, le regioni più colpite sono la Baviera, il Baden-Württemberg e il Nordrhein-Westfalen.

Anche in Austria in questi giorni hanno prevalso le previsioni ottimistiche. Il cancelliere Sebastian Kurz sta prendendo in considerazione l’idea di una riapertura delle frontiere con i Paesi che stanno gestendo al meglio l’emergenza (come la Germania), ma senza menzionare una data specifica.

Kurz ha anche confermato che le restrizioni per i cittadini austriaci si esauriranno come previsto alla fine di aprile. Questo ottimismo appare giustificato: dopo solo un mese di lockdown la situazione in Austria è già sotto controllo e ogni giorno vengono registrate solo poche centinaia di nuovi casi, in costante diminuzione.

Francesca Della Giulia

Quest’anno il mese di Ramadan fa capolino nel mondo islamico in un clima non convenzionale dal momento in cui il nuovo Coronavirus ha sconvolto la vita quotidiana, sollevando molti dubbi legati soprattutto al rituale del digiuno. Secondo una dichiarazione del Grande Imam di al-Azhar «non vi sono prove scientifiche – finora – che vi sia una correlazione tra digiuno e contagio da Coronavirus […]. Pertanto, le disposizioni della Sharia islamica restano invariate in quanto è obbligatorio per tutti i musulmani, ad eccezione di coloro i quali hanno una valida giustificazione». La dichiarazione trova riscontro anche nell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha ribadito l’importanza di bere 8 – 10 bicchieri d’acqua al giorno e che, durante il Ramadan, questa regola può essere applicata nel lasso di tempo che va dall’ ‘ifṭār, pasto serale che spezza il digiuno e che viene consumato tra la ṣalāt al- maghrib (preghiera del tramonto) e la ṣalāt al-Faǧr (preghiera del mattino). Il rappresentante del settore alimentare della Camera di Commercio giordana, Raed Hamadeh, ha invitato il governo a rilasciare l’autorizzazione per aprire tutte le pasticcerie del Regno in concomitanza con l’inizio del mese di Ramadan. Si tratta di una stagione importante per i proprietari delle pasticcerie per rilanciare le loro vendite e mantenere i loro dipendenti che ora vivono situazioni finanziarie precarie e sarebbero dunque ben felici di rientrare a lavoro nel pieno rispetto delle norme di prevenzione. La felicità sarebbe anche dei giordani che non rinuncerebbero in questo modo al tradizionale Qatayef (sorta di raviolo dolce ripieno di noci e panna) e altri dolciumi. Recentemente, la Fondazione islamica dei Waqf volta alla tutela dei beni religiosi islamici di Gerusalemme ha annunciato la proroga della chiusura della Moschea di Al-Aqsa durante il mese di Ramadan come previsto dalle misure di contenimento del Coronavirus. Prima di oggi, la moschea era stata chiusa per un’intera giornata nel 1969, in seguito a un incendio doloso, e negli ultimi anni per un paio di ore al massimo a causa di atti criminosi isolati. Altri paesi si apprestano a celebrare il Ramadan nel rispetto delle misure preventive nella lotta al Covid-19. In particolare, domenica il Ministro del Commercio iracheno al-Ani ha annunciato di aver presentato una proposta al Consiglio del Ministri per fornire ai cittadini, già inclusi nella rete di previdenza sociale, una razione aggiuntiva di cibo gratuita come quella già erogata. Al-Ani ha ribadito che la «proposta deve essere presentata durante una delle sedute del Consiglio dei ministri e il più rapidamente possibile per permettere al Consiglio di decidere in merito, tenendo conto di questa fetta di popolazione più fragile». Non ci resta che augurare a tutti i nostri lettori musulmani “Ramadan Mubarak”!

Valentina Baldo, Roberta Elia, Maria Antonietta Reale

A Mosca, dopo un’iniziale stabilizzazione del numero dei ricoveri durante la scorsa settimana, la situazione è peggiorata e la curva dei contagi ha cominciato nuovamente a salire con un conseguente aumento del numero dei ricoveri; questo è quanto si legge nel report pubblicato dalla Sede Operativa per il controllo e il monitoraggio del COVID-19. Infatti, mentre la scorsa settimana il numero dei ricoverati rimaneva stabile alle 1300 persone, in soli quattro giorni è costantemente salito, fino a toccare quota 1900.

“Si ricorda la necessità di un rigoroso rispetto del regime di auto-isolamento per gli anziani e per le persone che soffrono di malattie croniche” questo è il comunicato della sede operativa in risposta all’aumento dei contagi. I pazienti paucisintomatici invece, continuano ad essere trattati e monitorati da casa attraverso il controllo di specialisti e con l’aiuto di tecniche di telemedicina. Fino al primo maggio, tutti i residenti della capitale, indipendentemente dall’età, sono tenuti a non lasciare il luogo di residenza. Le misure adottate vengono introdotte al fine di ridurre il numero di spostamenti dei moscoviti e, di conseguenza, di contenere i contagi.

Ampliando lo sguardo e lasciando la capitale si analizza quale sia la situazione nella Federazione.

In Russia le misure restrittive adottate per contenere la pandemia hanno generato malcontento e dissenso nella maggior parte della popolazione. Perciò, per fare chiarezza sulla questione, la Corte Suprema ha pubblicato un documento contenente delucidazioni in merito alle sanzioni adottate in caso di violazione delle misure di contenimento del contagio da COVID-19. Da tale documento si evince che, secondo l’articolo 6.3 del Codice Penale, il tetto massimo di sanzione pecuniaria prevista ammonta a 15000 rubli. Tra le violazioni contemplate dal documento vi sono: l’allontanamento da casa per più di 100 metri, il rifiuto del trattamento sanitario, l’inadempienza alle regole stabilite dall’organo di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica statale e la mancata quarantena dopo aver fatto ritorno da un paese estero. Nei comportamenti sanzionabili rientrano: il mancato rispetto del distanziamento sociale e uscire di casa senza giusta causa (lavoro, spesa, veterinario). Le multe variano a seconda della categoria: per i cittadini da 15 mila (184 euro) fino a 40 mila rubli (490 euro), per le forze dell’ordine e altri servizi da 50 mila (615 euro) a 150 mila rubli (1847 euro) e per le persone giuridiche da 200 (2463 euro) fino a 500 mila rubli (6158 euro).

Paola D’Onofrio, Angela Doria

La Cina e il G77 (organizzazione intergovernativa delle Nazioni Unite formata da 134 paesi del mondo) hanno espresso in una dichiarazione congiunta tutto il loro sostegno all’Organizzazione Mondiale della Sanità riconoscendone il ruolo guida nella lotta contro la pandemia. Come riportato nella nota, “il G77 e la Cina sono profondamente preoccupati per la rapida diffusione della pandemia, una delle più gravi crisi di salute pubblica nella storia moderna. […] La priorità è salvare vite umane”.

Hong Kong ha esteso le misure di distanziamento sociale per garantire che la situazione epidemiologica rimanga sotto controllo. Martedì mattina infatti, il capo esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam, ha sottolineato durante una conferenza stampa che le misure di prevenzione devono continuare ad essere rispettate, e che in caso contrario tutti gli sforzi compiuti finora potrebbero andare sprecati. Le misure di contenimento del contagio messe in atto dal governo includono la limitazione di assembramenti e la chiusura di diversi locali di intrattenimento.

Shanghai ha adottato diverse misure volte a consolidare la fiducia dei consumatori e a rilanciare la loro domanda, considerata la prossimità di alcune feste nazionali quali la Festa dei Lavoratori, la Giornata dei Bambini e il Festival delle Barche Drago.

Numerosi esperti cinesi hanno ribadito che, data l’attuale espansione del virus su scala globale, sarà difficile risolvere la situazione in tempi brevi. In una conferenza stampa tenutasi ieri ed organizzata dall’Ente Comune di Prevenzione e Controllo del Consiglio di Stato, Shi Yi, noto ricercatore dell’Istituto di Microbiologia dell’Accademia Cinese delle Scienze, ha dichiarato che nonostante la Cina abbia messo in campo tutto l’impegno possibile per contrastare efficacemente l’epidemia, essa continuerà a costituire una minaccia globale fino a quando non sarà definitivamente debellata.

Geng Shuang, portavoce del Ministero degli Affari Esteri, ha annunciato il 23 aprile che la Cina stanzierà, a fronte dei precedenti 20 milioni, altri 30 milioni di dollari a favore dell’Oms.

Gabriele Bonanni, Nicolò Cornacchia

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

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Guilherme Mazui e Filipe Matoso. Novo ministro da Saúde diz que não haverá ‘definição brusca’ sobre isolamento social. Globo.com. 16.04.2020.

Per la lingua INGLESE

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Per la lingua ARABA

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Per la lingua RUSSA

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Per la lingua CINESE

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https://m.thepaper.cn/newsDetail_forward_7103133

#PEOPLEOFUNINT

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Mi chiamo Emanuele, ho 19 anni e sono italiano, nato a Roma da genitori italiani.

Il mio primo contatto con una lingua straniera è avvenuto, come per molti, a scuola. L’inglese mi ha appassionato fin da subito, e ha accresciuto in me la voglia di conoscere altre lingue e culture.

Durante il periodo delle scuole elementari e medie non ho avuto tempo né modo di viaggiare, poiché i miei genitori lavoravano molto ed ero troppo piccolo per muovermi da solo.

Una volta giunto il momento di scegliere quale strada intraprendere per la scuola superiore ero molto indeciso, ma grazie ai consigli dei miei genitori ho capito che continuare ad impegnarmi nello studio delle lingue era il percorso migliore per me. Poco prima dell’inizio delle superiori i miei genitori decisero di partire per Berlino. Proprio questo viaggio mi ha permesso di innamorarmi di una lingua come il tedesco.

Per i cinque anni di scuola superiore decisi quindi di studiare, oltre all’inglese (obbligatorio), lo spagnolo (a continuazione dei tre anni di scuola media) ed il tedesco. Sebbene quest’ultima sia una lingua complessa, mi impegnai al massimo affinché le mie capacità linguistiche aumentassero di giorno in giorno.

In più, crescendo ho avuto la possibilità di viaggiare da solo, con la scuola o con i miei genitori: tra i viaggi più importanti ci sono stati quelli in Spagna, Germania e Inghilterra.

Anche l’Erasmus è stato un progetto fondamentale, a cui ho preso parte negli ultimi tre anni di superiori: ho passato un mese a Siviglia, uno a Londra ed una settimana a Stoccarda, e questi soggiorni mi hanno permesso un’immersione completa nella lingua.

Proprio questo percorso pieno di influenze positive dal punto di vista delle lingue straniere mi ha portato a credere che il lavoro da interprete fosse il migliore per me.

Oggi sto studiando nel percorso trilingue di tedesco, portoghese e cinese, cercando quindi di perfezionare le mie conoscenze per quanto riguarda la lingua tedesca, e ampliare il mio bagaglio culturale con due nuove lingue.

Seppur difficile, sento che questa è la mia strada, e cercherò di raggiungere i miei obiettivi con il massimo impegno, perché credo nelle parole di Abraham Lincoln: “decidete che una cosa si può e si deve fare e troverete il modo”.

Emanuele Rocchetti

#GUESSWHO? GIULIO CESARE

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Cambiò per sempre il corso della storia di Roma, sancendo la fine della Repubblica e l’inizio dell’Età Imperiale. Fu uno dei più importanti uomini politici, condottieri e autori della storia: stiamo parlando di Caio Giulio Cesare, nato a Roma nel 100 a.C. da una famiglia illustre, la Gens Julia.

Sapevate che…?

In gioventù, volle recarsi a Rodi per studiare filosofia e cultura greca, ma lungo il tragitto venne catturato dai pirati, che lo tennero in ostaggio sull’isola di Farmacussa. Svetonio narra che durante la prigionia, durata circa quaranta giorni, scrisse poesie, sottoponendole al giudizio dei suoi carcerieri, con i quali interloquiva tranquillamente e giocava ai dadi, non mancando di ricordare loro che, appena sarebbe stato liberato, li avrebbe puniti e giustiziati. Cosa che poi fece effettivamente, una volta che i suoi uomini pagarono il riscatto richiesto.

Un altro aneddoto che lo vede protagonista riguarda il periodo della sua permanenza in Spagna: un giorno, nell’ammirare una statua di Alessandro Magno, Cesare scoppiò in lacrime e, non riuscendo a darsi pace, esclamò: “Non vi sembra che ci sia motivo di addolorarsi se alla mia età Alessandro regnava già su tante persone, mentre io non ho fatto ancora nulla di notevole?”.

Si racconta inoltre che la sua morte fu annunciata da una serie di eventi insoliti. Nei giorni precedenti, si videro fuochi celesti e si udirono insoliti rumori notturni; lo stesso Cesare, mentre sezionava un uccello per fare un sacrificio, non riuscì a trovargli il cuore (presagio di cattivo auspicio); i cavalli che aveva liberato sul Rubicone si misero a piangere; alla vigilia del suo omicidio, sua moglie Calpurnia sognò la casa crollarle addosso per poi ritrovarsi a stringere fra le braccia il marito morente.

#PEOPLEOFUNINT

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CHI SONO

Sono Barbara Bartoli, ho 47 anni, sono di Trieste ma vivo a Roma. Ho una bambina di 8 anni che si chiama Maria e sono felicemente sposata.

Sono un’esperta di marketing e comunicazione, idealista e visionaria perché credo fermamente che ogni persona, azienda, associazione, istituzione abbia il dovere di rendere il mondo un posto migliore.

IL MIO PERCORSO

Professionalmente non nasco come docente e non sono cresciuta nel mondo accademico, bensì ho sempre lavorato in diverse realtà nell’ambito del marketing e della comunicazione: prima nel digital advertising – Virgilio il primo portale italiano, correva l’anno 2000, poi nel mondo delle ricerche di mercato qualitative internazionali – Synovate Censydiam, oggi parte del gruppo Ipsos, poi in aziende multinazionali del largo consumo – Unilever, Algida), fino ad approdare in Amnesty International come Direttore Crescita e Innovazione.

Le mie esperienze, prima nel mondo profit e poi nel mondo del non profit, mi hanno permesso di raggiungere la consapevolezza che il marketing e la comunicazione, lavorando sui bisogni delle persone, hanno una grande responsabilità etica, quella non solo di generare profitto, ma anche quella di produrre sensibilizzazione, consapevolezza, cambiamento, impatto sulla collettività per un futuro migliore.

Oggi sono una consulente indipendente e mi occupo di Innovazione e Brand Activism in una società che si chiama Purpose House.

Cosa faccio? Studiando i trend, i bisogni delle persone e della società supporto aziende, organizzazioni, associazioni per incentivarle ad andare oltre mere logiche di business, individuando e lavorando sul proprio scopo sociale con l’obiettivo di produrre azioni incentrate sul raggiungimento del bene comune, nel rispetto e nella promozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, concordati dagli Stati membri delle Nazioni Unite nell’ambito dell’Agenda Globale 2030.

UNINT PER ME

Sono docente del corso di International Brand Management che ha l’obiettivo di formare gli studenti sulle logiche e sulle best practices di marchi internazionali sia del mondo profit che del non profit facendo intervenire esperti di settore e giornalisti.

Ho una modalità d’interazione con gli studenti molto partecipativa: nelle mie lezioni racconto esperienze vissute, casi e accadimenti aziendali sia di successo che di fallimento.

Penso, infatti, che concentrarsi solo su storie di successo possa creare distanza e scoraggiare chi ti ascolta, per questo io racconto esperienze vissute, i miei successi, ma anche i miei insuccessi. A volte sono soprattutto le difficoltà, le sfide, gli errori a rimanere più impressi e vivi negli studenti. Quindi, raccontare le dinamiche del mondo del lavoro, la gestione dei conflitti e l’importanza di lavorare sulle soft skills e sull’assertività per raggiungere i propri obiettivi, è un buon modo per guidare e ispirare i giovani.

Cosa chiedo a loro? Li invito a mettersi in gioco, a esporsi, a uscire dalla loro comfort zone, perché credo fortemente nel valore dell’apprendimento attraverso l’esperienza.

L’insegnamento alla UNINT significa avere modo di “GIVE BACK”, ovvero di restituire ai ragazzi, il significato e il valore del mondo lavorativo, le dinamiche interpersonali, le sfide a cui saranno esposti per prepararli ad essere professionisti di valore di domani.

IN COSA CREDO E SU COSA DEDICO TUTTA ME STESSA

Credo nelle persone, nelle capacità e unicità individuali e nell’importanza di valorizzarle al meglio per individuare il proprio scopo nella vita, il sogno da realizzare ed il percorso da fare per raggiungerlo.

Gli studenti della UNINT, ma anche di altre facoltà in cui insegno, sono didatticamente preparati, concentrati e incentivati a dare il meglio di sé. Tuttavia, quando la domanda si sposta dai risultati universitari al chi voglio essere e cosa voglio diventare, emergono dubbi, paure, incertezze, sfiducia nel sistema.

Quindi il lavoro che faccio, all’interno del mio corso, è passare dal marketing del profit, al marketing sociale fino ad arrivare al personal branding & personal storytelling attraverso l’individuazione del proprio scopo.

Per portare avanti quest’obiettivo, a fine corso, oltre al project work, invito gli studenti a partecipare ad un workshop dal titolo IO SONO, IO POSSO.

È una lezione esperienziale di #PERSONALBRANDING che unisce la meditazione kundalini alla scrittura creativa finalizzata  allo storytelling personale grazie all’individuazione del proprio scopo, il #personalpurpose.

L’output della sessione viene, poi, usato per arricchire di unicità e purpose il profilo LINKEDIN, perché le aziende, oggi, non cercano solo brillanti studenti, ma persone con sogni e ambizioni capaci di cambiare il mondo.

Curioso/a? Il prossimo workshop IO SONO IO POSSO sarà venerdì 24 aprile alle ore 15.00.

Scopri di più al seguente link.