#QuelloCheCiUnisce

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Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese

Il 29 Novembre 1947 viene approvata dall’Assemblea Generale dell’Onu, la risoluzione 181 che prevedeva la partizione di quella che era la Palestina in due stati distinti, uno Stato ebraico e uno Stato arabo. Gerusalemme e le zone limitrofe (lo 0.8% del territorio), con i suoi luoghi santi alle tre religioni monoteiste, diventava zona separata e amministrata dall’Onu.

L’esodo della comunità ebraica, in cerca di pace dopo gli orrori dello sterminio nazista, si intreccia con il folle piano di ripopolamento dello Stato di Israele (nato formalmente il 14 maggio 1948) dando inizio al dramma del popolo palestinese.

A partire dal 1948 ha inizio l’esodo di centinaia di migliaia di palestinesi, che, espulsi dalle loro case, si riversano sul territorio degli stati arabi vicini: Libano, Siria, Giordania.

Alla fine del primo conflitto arabo-israeliano (luglio 1949) viene impedito alle popolazioni palestinesi di tornare alle proprie case.

I palestinesi espulsi o fuggiti dalla violenza durante questo periodo furono di fatto denazionalizzati dal parlamento israeliano nel 1952. Le loro proprietà furono confiscate e poi trasferite allo Stato di Israele a vantaggio ed uso quasi esclusivo della sua popolazione.

Ad oggi si contano più di cinque milioni di rifugiati palestinesi, di questi, un milione e mezzo vivono in circa 48 campi profughi.

Con questa giornata si vuole ricordare alla comunità internazionale che la questione della Palestina è ancora irrisolta, che milioni di persone vivono in condizioni di estrema precarietà, che intere generazioni di giovani palestinesi vengono private dei più basilari diritti e libertà, della sicurezza (pensiamo al territorio di Gaza), della serenità.

La giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese non deve essere motivo di ulteriore scontro e attrito, ma un momento di riflessione sul tormento di un intero popolo e un’intera nazione, affinché la condizione di sofferenza di milioni di persone non venga normalizzata e dimenticata.

Chiara Palumbo

#MondayAbroad

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Se chiudo gli occhi sono a… Berlino!

Sono le 10 dell’ennesimo giovedì di lockdown e, detta tra di noi, vorrei proprio essere altrove: vorrei provare nuovamente quell’adrenalina che si ha prima di un viaggio, quando la valigia sembra sempre troppo piccola e hai la sensazione che ti stai dimenticando qualcosa, quando devi ancora partire, ma la tua testa è già arrivata, quando ripensi a quante avventure hai già vissuto, anche se ti rendi conto che molte altre ti attendono ancora.

Sono le 10 dell’ennesimo giovedì di lockdown e, certo, magari non ho un biglietto in mano, ma ho Lorenzo che mi aspetta dall’altra parte del suo pc per raccontarmi una storia, trasportarmi nel suo viaggio con lui e io, cari amici, sono molto curiosa di ascoltare quest’avventura.

Chiacchierare di mattina non è sempre facile (un coffee pls!), ma la sua parlantina e la sua simpatia ti sanno coinvolgere talmente tanto che non vedo l’ora di ascoltare ciò che ha da dirmi.

Se Lorenzo chiude gli occhi, torna alla sua Berlino del 2018, la vacanza estiva che gli ha rubato il cuore e che, oggi, vi propongo.

Secondo lui, Berlino è una città con “cicatrici molto forti”, visto che è una metropoli nuova e moderna, decisamente atipica rispetto alle sue colleghe capitali europee, che si erge su un passato che sembra ancora riecheggiare lungo le sue strade. Proprio questo suo essere così diversa è ciò che maggiormente colpisce il nostro protagonista: grazie al giro turistico proposto dalla guida, Lorenzo è entrato a conoscenza di un passaggio, all’apparenza segreto e anche un po’ losco, che lo conduceva al ghetto ebraico… una meraviglia per gli occhi (visitare per crede ;)).

Berlino è anche un centro fondamentale per la storia moderna: il museo del terrore, ottimo per i forti di cuore e per chi è amante della storia e della verità, è il museo fondato sulla sede del quartier generale della Gestapo. Si presenta come un edificio grigio e triste, cupo e malinconico, il cui obbiettivo sembra essere quello di farti toccare con mano la storia di una tragedia e di farti rendere conto della realtà che regnava sovrana non troppo tempo fa.

Un altro punto cardine della città è la lapide del muro, ossia una lapide che riporta i nomi e i profili di tutti coloro che hanno cercato di scavalcare il famoso muro da est a ovest, “un monumento creato per ricordare e mai dimenticare. Senz’altro è stata una visione che mi ha provocato un notevole impatto”.

Per quanto riguarda la cucina, Lorenzo afferma che è molto semplice mangiar bene e la metropoli propone un’ampia scelta di culture; tuttavia si diverte comunque a nominare il Currywurst (dall’unione di curry e bratwurst, termine tedesco per salsiccia), un tipico cibo da strada nato in Germania, ma diffuso anche in Austria e in Svizzera. Si tratta di una salsiccia grigliata (o, in altre varianti, bollita) e tagliata a rondelle, condita da una salsa a base di concentrato di pomodoro o ketchup, spolverata di curry, e accompagnata da pane bianco o patate fritte.

Giungiamo alla conclusione della chiacchierata: Lori, merita tornare a Berlino?

Certo, non vedo l’ora di tornarci: oltre a essere sicuro che potrà mostrarmi e insegnarmi ancora molto, sarei contento di portarci anche la mia fidanzata!

Ringrazio molto Lorenzo per la sua disponibilità e vi invito a seguire la rubrica di sport di RadioUNINT, in onda tutti i martedì sui canali social ufficiali dell’iniziativa.

Che dire, amici, ringrazio molto anche voi per continuare a sognare con me finché non torneremo a viaggiare veramente!

Un besito,

Ilaria Violi

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Scozia: la prima Nazione a fornire gratuitamente prodotti per il ciclo mestruale.

La psicosi da Covid-19 in Algeria ha portato alla compravendita di bombole di ossigeno a prezzi esorbitanti.

In Arabia Saudita, l’incontro senza precedenti tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman potrebbe aprire le porte a un riavvicinamento aperto tra i due Paesi.

EUROPA

Come riportato dal giornale El Mundo, in Spagna il governo ha già preparato il suo piano sanitario che sarà valido per la vigilia di Natale, Natale e Capodanno, periodi in cui normalmente si tengono i pranzi e le cene più abbondanti. In altre parole, i parenti che si uniscono alla celebrazione devono appartenere al nucleo della convivenza mentre in caso contrario la cifra di sei persone non può essere superata.

Inoltre, durante i festeggiamenti natalizi, verrà mantenuto il confinamento notturno e non sarà possibile scendere in piazza negli orari stabiliti in ogni comunità autonoma dopo la dichiarazione dello stato di allarme. Nonostante attualmente il coprifuoco delle comunità autonome sia alle 23:00, il 24 e il 31 dicembre l’orario sarà esteso, limitando la mobilità dall’1:00 alle 6:00.

Il piano per il Natale presentato dalla Comunità di Madrid stabilisce alcune modifiche alla bozza preparata dal Governo centrale, come l’allargamento da sei a dieci persone che possono partecipare a pranzi e cene familiari e sociali nei giorni 24, 25 e 31 dicembre e 1 e 6 gennaio. A differenza dell’esecutivo centrale, il governo di Isabel Díaz Ayuso stabilisce anche che persone composte da un massimo di tre gruppi di conviventi possono partecipare a queste riunioni sociali e familiari. Per il resto degli incontri sociali viene mantenuto il limite di sei persone mantenendo sempre le misure di prevenzione. Allo stesso modo, nelle notti del 24 dicembre e del 31 dicembre l’orario sarà prolungato, limitando la mobilità dall’1.30 alle 6.00. Il piano governativo prevedeva il coprifuoco per quei due giorni all’una di notte, ma Madrid vuole che venga prolungato di un’altra mezz’ora, all’1.30.

A.C

In Francia, nel resoconto che prima o poi si dovrà fare della crisi generata dal Covid-19, bisognerà considerare non solo i decessi e i malati, ma anche tutti coloro che non ce l’hanno fatta a causa dell’angoscia, delle incertezze e della recessione economica, come per esempio la 24enne che quest’estate aveva aperto un salone a Liegi, in Belgio, e si è tolta la vita. Tuttavia, nonostante i diversi episodi che hanno stravolto la vita quotidiana, le statistiche dimostrano che il numero dei sucidi si è dimezzato, così riporta Le Monde. Gli effetti psicologici, infatti, sono stati dei più disparati: secondo l’Università di Lilla, il 27,5% dei francesi ha conosciuto alti livelli di ansia, il 16% ha vissuto un periodo di grave depressione e solo l’11,4% di essi ha pensato al suicidio. Per quanto riguarda invece le incertezze, il presidente Macron terrà un discorso alla Nazione il 24 novembre, come riportato da Le Monde, in cui parlerà delle nuove strategie del governo nei mesi a venire, volte a ridurre l’incertezza e l’immobilità presente in questo periodo. Emmanuel Macron afferma che la situazione sta generalmente migliorando grazie al calo dei positivi e dei decessi e la sua misura di alleggerimento e non fine del confinamento non dovrà essere il motivo per cui abbassare la guardia e tornare a vivere la vita che ha portato al secondo e attuale confinamento. Stando a quanto si apprende da L’OBS, infatti, in attesa del vaccino, per evitare una terza ondata di coronavirus, bisognerebbe uscire dal confinamento progressivamente, a un livello di casi che oscilli tra i 3000 e i 5000 al giorno.

B.P.

In Belgio, il desiderio di tornare alla vita di prima e soprattutto di viaggiare è forte: il primo ministro De Croo su Le Soir, afferma però che non darà false speranze, sconsiglia le vacanze invernali e dichiara che è troppo presto per pensare alla prossima estate poiché bisognerà controllare la situazione e vincere il virus per poi tornare a viaggiare.

B.P.

Fra le notizie salienti della settimana nel Regno Unito, The Independent annuncia un lutto nel mondo della cultura britannica: è infatti morta la saggista, storica e giornalista gallese Jan Morris. Pioniera del movimento transgender, fra le altre cose fu nota per aver raccontato la prima scalata del monte Everest. Passiamo poi dal Galles alla Scozia, diventata la prima Nazione a fornire gratuitamente prodotti per il ciclo mestruale: è stato infatti approvato all’unanimità, nella serata di martedì, il Period Product (Free Provision) Act. La portavoce Lennon, che ha guidato la campagna, ha parlato al Guardian di “un giorno di orgoglio per la Scozia”.

Cambiando argomento e tornando al Covid-19, i già travagliati negoziati sulla Brexit hanno rischiato di subire un nuovo stallo a causa della positività al virus di un membro del team europeo. Secondo BBC News, la discussione di un accordo sui rapporti commerciali del post-Brexit si sarebbe svolta online, concludendosi con una serie di “progressi”, parola usata da Von der Leyen. Importanti passi in avanti anche sul fronte della ricerca: la notizia della settimana riguarda un vaccino altamente efficace sviluppato dall’Università di Oxford. Ne parlano le prime pagine del Guardian e BBC News. Il vaccino di Oxford non supera in efficacia quelli Pfizer e Moderna, è però più economico e più facile da immagazzinare: non a caso, il governo britannico ha già preordinato 100 milioni di dosi. In vista della fine del lockdown nazionale, il primo ministro Boris Johnson ha annunciato il nuovo “Covid Winter Plan”. Nel Guardian si parla di un ritorno al sistema dei livelli – tre – e della riapertura di palestre ed attività commerciali non essenziali. Malgrado l’annuncio alimenti negli inglesi la speranza di un Natale quanto più normale possibile, rimane alta l’attenzione per le fasce più deboli della popolazione in vista di un inverno, a detta del segretario per la salute Hancock, “come nessun altro”.
Il virus non ha risparmiato neanche l’Irlanda dove, secondo The Irish Times, il governo si è trovato a fare i conti con un raddoppiamento dei focolai domestici soltanto nell’ultima settimana. Nonostante questa preoccupante tendenza, il Paese si prepara ad abbandonare le restrizioni di livello 5, o almeno è quanto si augura il Taoiseach Martin, consapevole che il Covid renderà questo Natale “molto diverso” dagli altri. The Irish Times fa sapere che il governo finalizzerà la prossima settimana il piano per uscire dal lockdown e per gestire la pandemia durante il periodo natalizio e l’apertura di pub e ristoranti sarà il punto cardine attorno a cui si svilupperanno i colloqui. In questa anomala fine di novembre non è mancata profonda commozione per il centenario del Bloody Sunday, una delle pagine più dolorose della lotta per l’indipendenza dell’Irlanda. The Journal.ie racconta la commemorazione tenutasi a Dublino la sera del 21 novembre alla presenza di un numero contenuto di partecipanti e delle alte cariche politiche irlandesi.

C.M.

In Germania, il numero delle persone infettate ha raggiunto circa 970.000 casi, come mostra il grafico del Berliner Morgenpost e, secondo il Tagesschau, il numero è in costante crescita da metà ottobre. Le attuali direttive di lockdown parziale, che hanno previsto la chiusura dei luoghi di cultura, attività sportiva, ristorazione e che hanno contingentato gli incontri privati fino ad un massimo di cinque persone, non hanno favorito il miglioramento della situazione delle terapie intensive, ancora oggi molto tesa, e l’aumento esponenziale dei decessi. Dopo l’incontro di lunedì 16 tra i presidenti dei Länder e Angela Merkel, la cancelliera è rimasta molto delusa dal non riuscire a trovare un accordo su come rinnovare le misure, affermando che ogni giorno è fondamentale nella lotta contro il coronavirus, come riporta Der Spiegel. Solo alcuni responsabili politici, come il vicecancelliere Olaf Scholz insieme al presidente della Baviera Markus Söder, sono propensi ad inasprire le misure fino a prima di Natale per poter vivere poi il periodo delle feste più liberamente, fa notare il Deutsche Welle. Di conseguenza, nell’ultima settimana la discussione si è concentrata sulle misure da adottare nel mese di dicembre e durante le festività. A tal proposito, il Berliner Morgerpostracconta della proposta che il sindaco di Berlino Michael Müller ha avanzato per vietare i fuochi d’artificio la notte di Capodanno per alleggerire il carico ospedaliero e diminuire la possibilità di grandi assembramenti. Tuttavia, il Tagesschauriporta la posizione contraria presa dall’industria pirotecnica che si è subito opposta a questa decisione poiché perderebbe il 90% dei propri profitti e dovrebbe lasciare 3000 persone senza posto di lavoro. I presidenti dei Länder hanno infine raggiunto un accordo, infatti secondo Der Spiegel la proposta, che verrà presentata mercoledì 25  durante il nuovo incontro tra i presidenti dei Länder e la cancelliera, prevede un prolungamento delle attuali misure di restrizione fino al 20 dicembre e richiede alle università di traferire le lezioni sulle piattaforme online. Inoltre, per quanto riguarda le festività, lo Zeitriporta delle misure da adottare per il periodo che va dal 23 dicembre al 1° gennaio previste nel progetto. Queste direttive ammettono la possibilità di incontrare nelle proprie abitazioni fino ad un massimo di 10 persone, escludendo dal conteggio i bambini fino ai 14 anni. Nel documento viene avanzato il suggerimento di fare una quarantena volontaria, nei giorni prima delle feste, così da contenere il pericolo di infezioni durante i festeggiamenti. Inoltre, viene consigliato ai datori di lavoro di chiudere le aziende, far prendere le ferie o favorire il lavoro da casa, dove possibile, durante questo periodo di allentamento delle restrizioni. Pandemia a parte, il Deutsche Welle ricorda il quindicesimo e ultimo anniversario della carica di Angela Merkel come cancelliera poiché la Merkel aveva precedentemente affermato di non volersi ricandidare alle elezioni del 2021.

L.M.

Il 18 novembre il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha tenuto una videoconferenza di controllo con i membri del governo, riportata sul sito del Cremlino. Durante la riunione, scrive Russian.rt, il presidente russo ha chiesto di abbreviare i tempi dei test per rilevare l’infezione da coronavirus e ha ordinato di aumentare il numero di vaccini immessi nella circolazione civile. La situazione nel Paese è difficile soprattutto per l’allarmante aumento del tasso di mortalità, ma rimane ancora sotto controllo. Il 18 novembre sono stati registrati 20.985 nuovi casi, di cui 4.174 nella capitale, con 456 decessi, ne dà notizia Mskagency.ru. Due giorni dopo, il 20 novembre, il Paese ha superato i due milioni di positivi e secondo i medici russi la seconda ondata di coronavirus si è rilevata più distruttiva della prima, riporta Pravda.ru.

Per quanto riguarda la corsa al vaccino che sta interessando tutto il mondo, il centro scientifico statale di virologia e biotecnologia Vector annuncia che gli studi clinici di post-registrazione del vaccino “EpiVacCorona”, il secondo registrato in Russia contro il Covid-19, saranno completati a metà giugno 2021, scrive Mskagency.ru. La terza fase dei test è iniziata il 18 novembre e finirà il 15 giugno 2021. Il 19 novembre il primo vaccino registrato al mondo, Sputnik V, è arrivato in Europa tramite l’Ungheria, primo Paese dell’Unione Europea a ricevere il vaccino dalla Russia per le sperimentazioni cliniche, riporta Iz.ru. Si tratta di dieci campioni del farmaco e l’Ungheria ha iniziato i test di laboratorio per determinarne l’approvazione. Alla fine di ottobre la Commissione Europea ha annunciato che prenderà provvedimenti contro l’Ungheria se deciderà di acquistare il vaccino straniero poiché non certificato nell’Unione Europea ma il portavoce della Commissione Europea Stefan de Keersmaecker ha affermato che un Paese dell’UE può acquistare un vaccino senza certificazione europea in caso di emergenza. Il 24 novembre è stata annunciata l’efficacia del 95% del vaccino Sputnik V al 42° giorno dall’iniezione, come dimostrano i dati della sperimentazione clinica, e non sono ancora stati individuati eventi avversi imprevisti. La valutazione finale dell’efficacia del vaccino sarà disponibile al termine degli studi clinici di fase III, così riporta il giornale Russian.rt aggiungendo che il Fondo Russo per gli Investimenti Diretti ha riferito che per i Paesi esteri il costo del farmaco sarà inferiore a $10 per dose, diventando così più economico rispetto agli altri vaccini con indicatori di efficienza simili (si parla di $19,50 per Pfizer e $25-37 per Moderna), considerando poi che sono necessarie due dosi di vaccino perché sia efficace, Russian.rt, e sarà invece gratuita per i cittadini russi. La Russia ha inoltre richiesto la registrazione del vaccino Sputnik V in Europa, secondo Ria.ru. Il capo del Fondo Russo per gli Investimenti Diretti Kirill Dmitriev ha annunciato la possibilità di produrre Sputnik V anche in Germania e di collaborare con altri Paesi europei, in seguito alla richiesta di approvazione del farmaco da parte dell’Agenzia europea per i medicinali.

Spostando l’attenzione sulle questioni belliche, durante un’intervista sul conflitto del Nagorno-Karabakh il presidente Putin ha osservato che il mancato riconoscimento del Karabakh ha lasciato un’impronta significativa sul corso degli eventi geopolitici, influenzando anche altri territori e stati non riconosciuti. Il presidente russo non ha infatti escluso il riconoscimento dell’indipendenza della Nuova Russia (la tentata federazione tra le repubbliche popolari di Doneck e Lugansk nel contesto della guerra dell’Ucraina orientale, zona conosciuta anche col nome di Donbass) e della Transnistria (Repubblica Moldava di Pridniestrov), riporta Pravda.ru. Il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha spiegato il pericolo di riconoscere la Nuova Russia, poiché questo riconoscimento potrebbe fornire una scusa all’Occidente per fermare la pressione su Kiev sull’attuazione di Minsk-2. L’Ucraina ha dimostrato più volte a partire dal 2014 le sue intenzioni e i mezzi con cui intende raggiungere i suoi obiettivi, come ricorda Pradva.ru. Il 24 novembre Kiev ha però espresso la disponibilità a lavorare insieme a Mosca su un piano per risolvere la situazione nel Donbass, riferisce Iz.ru. Nel frattempo, secondo quanto riportato da Ria.ru, sembra che l’Occidente stia cercando di indurre i nazionalisti armeni e azeri a rompere il cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh, ha affermato il direttore del Servizio di intelligence estero (SVR) Sergej Naryshkin. Secondo Naryshkin, le azioni dell’Occidente dimostrano che, come sempre, Stati Uniti e Unione Europea non pensano agli interessi della gente comune, infatti a Yerevan ci sono state diverse manifestazioni per chiedere le dimissioni del Primo Ministro armeno Pashinyan, riferisce Ria.ru. La Russia, in tutto ciò, continua a garantire la pace nel territorio martoriato dalla guerra: più di 3.000 profughi sono tornati in Nagorno-Karabakh e sono stati istituiti altri cinque centri umanitari russi che sono entrati a far parte del Centro Interdipartimentale per la Risposta Umanitaria, riporta Vesti.ru. Il 23 e il 24 novembre il presidente Putin ha tenuto delle conversazioni telefoniche con il Primo Ministro della Repubblica di Armenia Pashinyan e con il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Aliyev, ne dà notizia il sito del Cremlino. Le telefonate sono state incentrate nella discussione dei risultati del viaggio del 21 novembre della delegazione interdipartimentale russa a Yerevan e Baku, nell’attuazione delle disposizioni della Dichiarazione di pace del 9 novembre e sono anche state prese in considerazione questioni economiche e ulteriori misure per fornire assistenza alla popolazione.

S.P.

AFRICA

In Algeria, come descrive il Courrier international, si è in preda a una vera e propria psicosi a causa del nuovo aumento dei casi di coronavirus: si è registrato un boom di vendite di bombole di ossigeno online, pagate fino a 105 000 dinari algerini, quasi 700 euro, per la durata di solo 5 ore di inalazione. È la decisione di alcuni abbienti algerini che hanno pensato di prendere in mano la situazione in questo modo, togliendo però di fatto bombole di ossigeno agli ospedali che denunciano la situazione precaria in cui vertono per mancanza di mezzi e per il nuovo aumento del numero dei ricoverati, quasi al limite.

B.P.

Sebbene la pandemia da Covid sia al centro dell’attenzione da oramai quasi un anno, non è la sola malattia in circolazione che preoccupa la popolazione di Paesi come il Senegal. In questi giorni, difatti, è stata scoperta una nuova infezione non legata a quest’ultima che si è manifestata con strane bolle sul volto, sulle braccia e sui genitali su centinaia di pescatori tornati dal mare e altri pazienti presentano anche mal di testa e febbre, così riporta BBC Afrique. Il centro regionale di ricerca ecotossicologica e ambientale cerca le cause nelle reti da pesca.

B.P.

MEDIO ORIENTE

In Iraq, un membro del governo ha rivelato ad Al-Arabi Al-Jadeed che mercoledì scorso il generale Ismail Qaani, a capo dell’unità speciale delle Guardie della rivoluzione islamica, le Forze Quds, si sarebbe recato in visita a sorpresa a Baghdad, visita durante la quale avrebbe tenuto colloqui con i leader di varie milizie, prima di avere un incontro a porte chiuse col primo ministro al-Kazimi alla presenza di personalità vicine alla Repubblica Islamica. La stessa fonte ha affermato che la visita è stata condotta sulla scia degli sforzi iraniani volti a rinnovare la calma con l’avversario americano, riducendo il rischio di ulteriori bombardamenti, oltre a sollecitare il governo di Mustafa al-Kazimi a rispettare gli impegni presi dal Parlamento riguardo la fine della presenza americana nel Paese e per impedire la ripresa degli attacchi missilistici che hanno colpito martedì scorso la Green Zone.
Un’altra fonte parlamentare ha confermato la visita di Qaani a Baghdad, ponendo invece l’accento sul fatto che stia avendo problemi nel farsi garante degli accordi raggiunti nell’ambito del dossier iracheno, in quanto non possiederebbe gli strumenti di Qassem Soleimani. Il politico iracheno Najeh al-Mizan ha commentato la visita di Qaani descrivendola come prova della violazione della sovranità irachena e dell’interferenza negli affari interni. Confermerebbe a suo giudizio anche il coinvolgimento dell’Iran nei recenti attacchi missilistici, effettuati nelle vicinanze dell’ambasciata a scopo intimidatorio, ma che spesso hanno finito per coinvolgere fatalmente i civili. L’esperto di affari politici iracheni, Muhammad al-Tamimi, ha affermato in un’intervista ad al-Arabi al-Jadeed come l’obiettivo della visita di Qaani sia molto chiaro, in quanto orientato a mitigare le acque sulla sponda americana, soprattutto dopo la vittoria di Joe Biden alle presidenziali. Secondo al-Tamimi, l’Iran starebbe cercando di assicurarsi nuovi canali di comunicazione con gli USA, con l’obiettivo di allentare le sanzioni e iniziare a discutere una ripresa dell’accordo nucleare. Pertanto, è da escludere un’escalation militare condotta dalle forze iraniane, anche se l’arena irachena resta aperta a qualsiasi sorpresa.

L.D

In Siria, l’indebolimento del potere d’acquisto della valuta si è riflesso nel corso di novembre nel rincaro di oltre il 15% dei prezzi di beni e prodotti, tanto che le spese mensili per le famiglie hanno superato le 600mila lire siriane, secondo il Qasiyon Center. Fonti da Damasco hanno confermato ad al-Araby al-Jadeed che i mercati sono in preda ad un “caos dei prezzi” per via dell’assenza di controlli, dell’impotenza dei consumatori e del deprezzamento del potere d’acquisto. Il valore di un dollaro equivale a circa 1.250 sterline nel mercato ufficiale ma, non essendo lì disponibile, la situazione spinge importatori, commercianti e investitori a ottenerlo sul mercato nero. Le fonti hanno indicato che i prezzi della verdura competono con i prezzi della frutta, mentre la carne è ormai fuori dalle liste dei bisogni delle famiglie siriane, dopo che il suo costo è aumentato in modo esponenziale. In un solo mese, la valuta siriana ha perso circa 600 lire a fronte di un dollaro. Ciò è dovuto, secondo l’analista finanziario Faris Abdullah, all’aumento della domanda di dollari nel mercato siriano, sia da parte di commercianti le cui importazioni hanno smesso di essere finanziate, sia da parte del governo di Bashar al-Assad, costretto ad acquistare in dollari materie prime come grano e derivati ​​del petrolio provenienti dall’estero, in seguito al rifiuto delle forze SDF di fornire petrolio e grano al regime, nonostante i precedenti accordi. L’analista conclude affermando che oggi le condizioni di vita dei siriani sono le peggiori registrate dal 2011. Da parte sua, il ministro della Protezione dei consumatori, Talal al-Barazi, si limita ad attribuire le responsabilità del rincaro dei prezzi al blocco economico, frutto di un terrorismo finanziario. L’analista economico Mahmoud Hussein ritiene le parole del ministro ormai inattendibili, indicando in un comunicato ad al-Araby Al-Jadeed che il governo stia costruendo un museo per il fratello del presidente, Bassel al-Assad, a costi che ammontano a centinaia di milioni di lire. Per quanto riguarda le ragioni dei prezzi elevati durante lo scorso mese, Hussein afferma come il governo esporti verdura, frutta e carne in Arabia Saudita e stia barattando con la Russia prodotti locali per petrolio e armi. Il sostentamento dei siriani sarebbe quindi l’ultima delle preoccupazioni.

 L.D.

In Arabia Saudita, l’incontro senza precedenti tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, annunciato dai media israeliani ma smentito dalle fonti saudite, apre le porte a un riavvicinamento aperto tra i due Paesi. Se verrà confermato ufficialmente, sarà il primo incontro pubblico tra un membro della casa reale e un funzionario israeliano. Tuttavia, il regno dichiara che la risoluzione della questione palestinese sia una condizione preliminare per la normalizzazione delle relazioni. Ciò non toglie che il processo minacci l’Arab Peace Initiative, sponsorizzata dagli stessi sauditi, che invita Israele a ritirarsi dai territori occupati in cambio della normalizzazione con gli Stati arabi. Secondo al-Araby al-Jadid, la mossa potrebbe suscitare nuove critiche sul fatto che le potenze regionali abbandonino il popolo palestinese e la loro causa per la creazione di uno Stato indipendente con Gerusalemme est come capitale. Molti Stati del Golfo hanno mantenuto per anni relazioni segrete con Israele, concentrate in particolar modo sul versante Iran. Il riavvicinamento con Israele arriva in un momento in cui la Repubblica islamica sta rafforzando la sua influenza politica e militare in molti Paesi della regione, dalla Siria e dal Libano all’Iraq e allo Yemen. Questa diplomazia segreta è venuta alla luce lo scorso agosto quando gli EAU, alleati dell’Arabia Saudita, hanno annunciato la normalizzazione con Israele. Gli Stati del Golfo guardano anche ai molti vantaggi finanziari nel collegare le loro ricche economie a quella israeliana, tra cui il sostegno ai piani di diversificazione per fermare la dipendenza dal greggio, specialmente in Arabia Saudita attraverso “Vision 2030” guidata dal principe ereditario.

 L.D.

AMERICA

Lo scorso sabato il Guatemala ha vissuto un’intensa giornata di proteste che ha provocato feriti, arresti e un incendio nelle strutture del Congresso della Repubblica, scrive il BBC News. Secondo i resoconti dei media locali, l’incendio è stato causato da un gruppo di uomini incappucciati che sono riusciti a entrare nel quartier generale legislativo dopo aver rotto porte e finestre e colpito alcuni uffici, compresi mobili e archivi.

Fortunatamente, i legislatori non erano in seduta quando è avvenuta l’incursione, che è stata condannata sia dal governo che dagli organizzatori delle proteste.

Diverse sono state le città del Paese in cui si sono registrate proteste scontente del bilancio nazionale per il 2021, approvato in settimana dalla maggioranza al potere.

Secondo i suoi critici, questo comprometterebbe la disciplina fiscale necessaria per mantenere la stabilità macroeconomica e non risponderebbe ai veri bisogni dei guatemaltechi. Inolte, il bilancio riduce le disposizioni per la salute e la protezione sociale, stanziando meno risorse per la prevenzione della malnutrizione, l’assistenza materna e infantile e la cura del cancro.

Secondo un’analisi del portale Plaza Pública, si prevede anche una riduzione dei fondi per l’università pubblica e la magistratura, stanziando 100 milioni di quetzal (più di 12 milioni di dollari) per una nuova sede del Congresso.

L’opposizione afferma che il bilancio dà la priorità ai grandi progetti infrastrutturali che devono essere gestiti da aziende con collegamenti governativi e trascura l’impatto sociale ed economico della pandemia Covid-19.

Anche la gestione delle proteste da parte delle forze dell’ordine è stata oggetto di critiche, con l’Ufficio dell’Ombudsman per i diritti umani che denuncia abusi che, a loro avviso, meriterebbero il licenziamento del ministro dell’Interno e del capo della polizia.

Nei loro rapporti preliminari, le agenzie di soccorso hanno indicato che almeno 20 persone erano state curate per ferite e decine di persone colpite da gas lacrimogeni, senza alcun decesso, ha riferito l’agenzia EFE.

A.C.

Il Messico, da quanto si evince dal giornale spagnolo El Pais, ha iniziato la corsa contro il tempo per ottenere il vaccino contro il Covid-19. Marcelo Ebrard, segretario agli affari esteri, ha riferito che l’esecutivo guidato da Andrés Manuel López Obrador spera che la Commissione federale per la protezione contro i rischi sanitari (Cofepris), che dipende dalla sua amministrazione, dia il via libera al vaccino sviluppato dall’azienda farmaceutica Pfizer per iniziare il programma di vaccinazione a dicembre. 

Ebrard è stato ottimista sulla capacità del suo Paese di importare il vaccino nonostante le implicazioni logistiche che questo farmaco richiede, incluso il costoso sistema di congelamento di cui ha bisogno per mantenersi. Il capo della diplomazia messicana ha riferito chela Federal Food Agency (FDA) degli Stati Uniti dovrebbe approvare questo vaccino il 10 dicembre e quattro giorni dopo inizierà il programma di vaccinazione nel Paese. Una volta ottenuti i permessi sanitari, le autorità messicane prevedono che il vaccino sarà nel territorio messicano entro cinque giorni. Il Cancelliere ha affermato che “se tutto andrà come previsto, il Messico inizierà il processo di vaccinazione a dicembre. Inizieremo a brevissima distanza dagli Stati Uniti e dalla Germania”.

Oltre alle trattative per l’accesso ai vaccini, il presidente López Obrador ha riferito che la sua amministrazione inizierà a fornire aiuti finanziari, nel mese di dicembre, a coloro che hanno perso i familiari a causa della pandemia. Il Messico raggiunge già 102.739 decessi a causa del Covid-19, quindi il governo federale inizierà a consegnare 11.460 pesos (circa $ 520) a coloro che lo richiedono a partire dal 2 dicembre. Per fare ciò, verrà attivata una piattaforma online per fare domande, in cui gli interessati devono presentare un certificato di morte che specifica che il decesso è stata dovuto al nuovo coronavirus, oltre a consegnare documenti ufficiali che dimostrano la parentela tra coloro che richiedono il sostegno e la vittima della pandemia.

A.C.

Secondo quanto riportato dal New York Times il 24 novembre, parte dei cittadini degli Stati Uniti hanno passato mesi a chiedersi cosa sarebbe successo se Donald Trump si fosse rifiutato di lasciare il suo incarico. Il governo si è affrettato a rispondere sostenendo che questa decisione non poteva spettare a Trump, in quanto sia il Congresso, sia il tribunale, sia le forze armate hanno onorato fedelmente il risultato delle elezioni. Pertanto, nonostante Trump abbia creato confusione screditando la democrazia americana, dovrà comunque lasciare la Casa Bianca. Difatti, Emily Murphy, colei che gestisce le transizioni presidenziali, ha designato formalmente Joe Biden come vincitore delle elezioni. La mossa di Murphy ha fornito a Biden la possibilità di iniziare la sua transizione e ha autorizzato anche gli assistenti del presidente eletto a iniziare a lavorare con i funzionari dell’amministrazione Trump. Quindi, in conclusione, dopo che anche nel Michigan e in diverse contee della Pennsylvania sono stati certificati i risultati elettorali, la presidenza di Trump sta finalmente volgendo al termine. Nonostante a volte un presidente possa sembrarci onnipotente, e in questi termini la presidenza di Trump è stata particolarmente influente, l’inizio dell’insediamento di Biden nella Casa Bianca dimostra quanto sia importante l’intero sistema del governo degli Stati Uniti rispetto alla figura del presidente nella sua singolarità.

Cambiando argomento, sempre negli Stati Uniti, secondo quanto riportato dal New York Timesla famosa parata del giorno del ringraziamento 2020 è stata celebrata giovedì 26 novembre nonostante tutti i cambiamenti decisi a causa del Covid-19. Gli americani festeggiano questo giorno da 96 anni e neanche la neve, la pioggia, le raffiche di vento o la grande depressione sono riusciti a fermarli. Contrariamente a questa parata, tutte le altre sfilate di New York sono invece state cancellate una dopo l’altra poiché i funzionari dello Stato avevano stabilito che non sarebbe stato sicuro procedere, per esempio, con la parata del giorno di San Patrizio, con la marcia dell’orgoglio e con la parata del giorno portoricano dal momento che ognuno di questi eventi avrebbe attirato una folla troppo grande. Ovviamente, anche la parata del giorno del ringraziamento ha subito cambiamenti, infatti l’evento è stato ridotto a uno spettacolo televisivo, costringendo i soliti milioni di partecipanti a rimanere a casa. Tra le altre modifiche troviamo: il percorso della parata, che si è svolto lungo un solo isolato e non più su due miglia; le bande delle scuole superiori che arrivavano da tutto il Paese che non hanno più sfilato e, infine, il numero dei responsabili dei palloncini è passato da 2000 a 130. Ovviamente, riscrivere un evento così importante non è stato facile, infatti già a partire da marzo i pianificatori della parata hanno cancellato il solito programma e inventato un progetto completamente nuovo, che si è evoluto con l’emergere di molte domande.

A.B.

ASIA

Secondo quanto riportato dall’Asia Times, la Cina è riuscita a sconfiggere la sfida contro la povertà nelle cinquantadue contee più a Sud del Paese. Nel dettaglio, l’incidenza complessiva della povertà è stata ridotta a 0 nelle nove contee del Guizhou, che si trovano nella parte della Cina sud-occidentale. Tali contee godono oggi di un reddito netto medio annuo di 11.487 yuan (1.740 dollari), sicuramente al di sopra della soglia di povertà nazionale che era stata fissata per il 2020 e che equivaleva a 4.000 yuan (poco più di 600 dollari).

Alla fine del 2019, le cinquantadue contee sopra citate erano ancora tra le contee più a rischio di povertà, mentre oggi la Cina afferma con orgoglio di poter riuscire a sradicare la povertà assoluta entro la fine del 2020. Sulla base di quanto riportato, Gao Gang, ricercatore dell’Accademia delle scienze sociali, crede che la Cina stia finalmente entrando in una nuova fase di sviluppo.

Cambiando argomento, sempre secondo quanto riportato dall’Asia Times, in Cina è stata avviata la missione di esplorazione lunare Chang’e 5 attraverso la quale verranno prima raccolti alcuni campioni della superficie lunare e poi riportati a terra per essere studiati della comunità scientifica mondiale. Questa missione di esplorazione lunare viene definita dagli scienziati spaziali cinesi come una “marcia molto lunga e persino pericolosa”. Il lancio mattutino dal cosmodromo di Wenchang è avvenuto al largo dell’isola turistica di Hainan ed è stato trasmesso in diretta dalla China Central Television. Grazie al decollo di questo razzo di lunga marcia 5, la Cina è stata definita una superpotenza spaziale in grado di riportare oggetti extraterrestri sulla Terra.

Dal punto di vista sanitario, e nello specifico riguardo il Coronavirus, in base a quanto riportato dall’Asia Times, la Cina sta combattendo con una serie di focolai domestici che si sono manifestati in diverse città. Per esempio, nell’aereoporto di Pudong, uno degli aeroporti più trafficati del Paese, sono stati cancellati più di 500 voli in partenza, mentre a Shanghai nell’ultimo mese sono state segnalate sette infezioni di Covid-19. Anche nell’aeroporto internazionale di Tianjin è stata cancellata quasi la metà di tutti i voli di linea e, per cercare di tenere sotto controllo un focolaio locale, circa 2,6 milioni di abitanti sono stati sottoposti a tampone. Nonostante questa situazione, la Cina si sta impegnando affinché i lavoratori che si trovano nelle zone turistiche ad alto rischio possano avere una vaccinazione sperimentale che già da luglio è stata somministrata ai dipendenti statali, agli studenti internazionali e ai lavoratori diretti all’estero. Ovviamente, in risposta alla nuova emergenza di casi locali di Covid-19, la Cina sta raccogliendo campioni di test da interi distretti o anche intere città. Inoltre, negli ultimi giorni le autorità hanno spostato la loro attenzione anche sugli alimenti congelati importati e su altre spedizioni in entrata, le quali sono state considerate la causa del peggioramento di alcune infezioni locali.

A.B.

Rassegna stampa a cura di:
Alessandra Semeraro (responsabile inglese, cinese, portoghese, arabo)
Alissa Bianconi & Caterina Mastrangeli (lingua inglese)
Alissa Bianconi (lingua cinese)
Livio D’Alessio (lingua araba)
Veronica Battista (responsabile spagnolo, tedesco, francese, russo)
Angelica Chimienti (lingua spagnola)
Beatrice Proietti (lingua francese)
Lucia Maggioni (lingua tedesca)
Simona Piergiacomo (lingua russa)
Claudia Lorenti (coordinatrice del progetto)

#UNINTSpeechPressReview

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La Ley Celaà

Nelle ultime settimane la Spagna è stata profondamente scossa da una nuova legge approvata lo scorso 12 ottobre dal Congresso dei deputati e conosciuta come Ley Celaá. Quali sono i cambiamenti che quest’ultima comporta?

La ministra dell’istruzione spagnola, Isabel Celaá, in un’intervista al quotidiano El País afferma: “La nuova legge sull’istruzione cambia la filosofia in funzione dell’equità, in quanto promuove l’eccellenza in modo che tutti gli studenti possano sviluppare al massimo il loro talento, al di là delle loro condizioni originali. Un bambino può entrare a scuola vulnerabile, ma non possiamo accettare che ne esca nella stessa condizione”.

I punti salienti sono i seguenti:

– l’uso del castigliano come lingua veicolare dell’insegnamento è soppresso e si lascia alle regioni il compito di garantire che i loro studenti ricevano o meno un insegnamento in tale lingua. Inoltre, la legge stabilisce che alla fine della scuola dell’obbligo tutti devono avere una piena conoscenza dello spagnolo e delle lingue co-ufficiali;

– l’inserimento di materie con valori civici ed etici nelle scuole primarie e secondarie, con un’attenzione speciale al rispetto dei diritti umani, dell’infanzia e dell’uguaglianza. Nelle scuole secondarie, inoltre, si studierà il ruolo sociale delle tasse e il sistema fiscale;

– lo sviluppo delle competenze digitali degli alunni in tutte le tappe educative;

– lo sviluppo di un piano di emergenza che punta alla continuità dell’attività didattica in caso di situazioni eccezionali come quella della crisi del COVID-19;

– l’intenzione di affrontare la questione dello sviluppo sostenibile come stabilito nell’Agenda 2030;

– l’insegnamento della religione non è più opzionale, si elimina l’obbligo a frequentare una materia alternativa;

– la volontà di assicurare, nell’ arco di dieci anni, risorse migliori per accogliere nelle scuole alunni con disabilità;

– l’impossibilità sia per i centri pubblici sia per quelli privati di ottenere somme dalle famiglie per ricevere l’educazione gratuita.

Questi sono solamente alcuni dei punti della nuova legge, a cui si sono succedute molte le proteste e altrettanti dibattiti da parte dell’opposizione e della popolazione spagnola, che fa sentire la propria voce postando sui vari social nastri color arancione.

Francesca Vannoni

Fonti:
https://www.antena3.com/noticias/espana/claves-ley-celaa-sus-polemicas-castellano-concertada_202011195fb640421d91b60001a52059.html, consultato in data 23/11/2020.
https://elpais.com/educacion/2020-11-21/isabel-celaa-la-nueva-ley-de-educacion-cambia-una-filosofia-elitista-por-la-equidad.html, consultato in data 23/11/2020.
https://www.agenzianova.com/a/5fba8740a432a6.15842497/3201606/2020-11-22/spagna-ministra-istruzione-nuova-legge-sulla-scuola-ispirata-al-principio-d-equita, consultato in data 23/11/2020.
https://www.antena3.com/noticias/espana/claves-ley-celaa-sus-polemicas-castellano-concertada_202011195fb640421d91b60001a52059.html, consultato in data 23/11/2020

#UniversEAT

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Plumcake mele e cannella

Ciao a tutti amici e bentornati!

Siamo ormai ad autunno inoltrato e, come ogni autunno che si rispetti ci sono dei sapori e degli odori che non possiamo farci sfuggire.

Per questo oggi andremo a riprendere le nostre amate mele (o anche pere se volete) e sforneremo un ottimo plumcake con un profumo di cannella ed un leggero retrogusto di arancia.

Iniziamo subito! Questi sono gli ingredienti:

  • Mele a piacimento (dipende quante ce ne volete dentro, io ne ho sempre usate 2 grandi)
  • 150g di zucchero di canna
  • 100g di succo di arancia
  • 8g di lievito per dolci (una bustina)
  • Cannella in polvere a piacimento
  • 300g di farina 00
  • 100g di olio di semi
  • 2 uova medie
  • Q.b. di sale fino

Detto ciò, iniziamo! Come sempre munitevi di sbattitore elettrico altrimenti potete dire addio all’utilizzo del vostro braccio!

Prima di iniziare vi consiglio di munirvi anche di una teglia fatta apposta per i plumcake, così da creare un plumcake a tutti gli effetti: lungo e alto!

  1. Sbucciate le mele e tagliatele a fettine o a cubetti;
  2. Mettete i pezzettini di mela in una ciotola con 50g di zucchero di canna e il succo d’arancia filtrato;
  3. Mescolate e tenete da parte;
  4. In un’altra ciotola versate le uova, il restante zucchero di canna (100g) e il sale;
  5. Lavorate per 2-3 minuti con le fruste e aggiungete l’olio di semi a filo continuando a sbattere il tutto con le fruste;
  6. Setacciate la farina nella ciotola, aggiungete la cannella e continuate a sbattere fino a che non avrete ottenuto un composto liscio ed omogeneo;
  7. Ora togliete le fruste e munitevi di spatola o cucchiaio, aggiungete le mele al composto e mescolate con delicatezza amalgamando il tutto;
  8. Prendete uno stampo per plumcake, imburratelo, infarinatelo e versate l’impasto;
  9. Se volete e se avete un’altra mela potete farla a fettine molto sottili per decorare la superficie della torta;
  10.  Spolverizzate con altro zucchero di canna e cuocete in forno a 180° per 40 minuti sul ripiano medio.

Una volta pronto lasciatelo intiepidire prima di toglierlo dallo stampo e gustatelo come più vi piace: una tazza di tè, una cioccolata calda, una pallina di gelato, …

Consiglio: se volete potete sotituire le mele con le pere, aggiungere della frutta secca all’impasto o delle gocce di cioccolato.

Aspettiamo come sempre le foto delle vostre creazioni e 3…2…1… UNINT AI FORNELLI!

Alla prossima amici!


Alessandra “Sandra” Alfano

#QUELLOCHECIUNISCE: Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

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…Sono in stanza e non voglio uscire: incontrare nuovamente i suoi occhi; credere un’altra volta che sarà diverso, che non esisterà più quel lato rude e aggressivo, che saremo felici, che sarò felice… a quale scopo?

Casa: che cos’è una casa? Non è solo un luogo dove sentirci al sicuro, coccolati e amati; casa possono le braccia di chi ami mentre ti avvolgono in un caldo abbraccio. Il problema è che mi fai male: basta stringere così forte, mollami. Guarda, mi hai lasciato i segni sul collo. Vabbè, non l’avrai fatto di proposito; sono cose che capitano, fa più attenzione la prossima volta.

Ho comprato dei vestiti, che ne pensi? Mi andava di vedermi con colori diversi e modelli nuovi, non c’è un vero motivo dietro a questi acquisti, non ti preoccupare. Beh, sì, forse la gonna è un po’ troppo corta… magari mi stanno meglio altri modelli, grazie per avermelo fatto notare. Che poi, chissà che cosa avrebbe pensato la gente con una maglietta così scollata! No no, meno male che te l’ho mostrata prima di uscire.

Ho preso qualche chiletto: sai, tra la quarantena e lo smart-working non ho avuto più modo di andare a correre. Poi, comunque, andare a correre dove? Per strada? In palestra? Mi avrebbero guardato troppe persone e io non voglio che mi guardi nessuno se non te, lo sai. Mi metto a dieta, piuttosto! Tanto, perderli, devo perderli… a chi piace la pancetta?

Ho avuto un’idea molto interessante che potrebbe incentivare le vendite, ma forse hanno ragione quando dicono che il parere femminile è meno importante in questo campo… sono tutti uomini! Che ne saprebbe una donna? Meglio lasciar fare a loro, tanto io dovevo andare un attimo al supermercato, no problem!

Questi sono pensieri, frasi sconnesse di una realtà troppo intrecciata in sé stessa. Esempi di vita di donne che non si sono accorte che non è corretto giustificare se le correzioni sono insensate.

La violenza sulle donne inizia da piccoli gesti, sguardi scontrosi e richiami confusi.

Non è normale che sia normale: da marzo a giugno 2020, le telefonate al 1522 e le richieste di aiuto via chat sono passate da 6.956 a 15.280 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, con un aumento del 119,6%.

Tutto ciò è confermato dalla ricerca ISTAT, secondo la quale anche la crescita delle richieste di aiuto tramite chat è quintuplicata passando da 417 a 2.666 messaggi.

Ricordo, tra l’altro, che stiamo parlando “solo” di 4 mesi di un anno.

Questo è un appello, un grido per tutte quelle persone che oggi non possono più urlare, ma che avrebbero voluto tanto liberarsi di questo grande peso e continuare una vita felice, come quella che tutti si meritano… e no, non parlo solo di coloro che sono state vittime subordinate di questa pandemia: la violenza fisica e mentale sulle donne esiste da sempre, perché negarlo?

Donne, uomini, bambini, anziani: il 25 novembre è la data che ci ricorda che si può sempre trovare un’alternativa alla violenza, che sia di genere o di altre forme, che sia fisica o psicologica, ma smettetela di dire che collegata solo alle donne e alle mani di chi fisicamente è per natura più forte; il 25 novembre è la data di tutti e per tutti. Tutti i giorni dovrebbero essere il 25 novembre.

Cara figlia mia,

il mondo è luogo meraviglioso dove vivere, crescere, sperimentare e amare; tuttavia, può nascondere anche angoli bui, nei quali rabbia e odio hanno la meglio.

Sii fiera di esser te stessa e, qualsiasi siano le tue scelte, pensa sempre un’ora col cervello e 1 secondo col cuore.

Sentiti libera di camminare per la tua strada, anche se è notte e il lampione non illumina bene la via di casa.

Sii forte, perché solo i capaci riescono a vedere gli splendidi colori di questa terra, ma sii anche tenera e sensibile e non pensare che le tante storie orribili che si sentono quotidianamente rispecchino al 100% la realtà: non tutti han sangue violento e son sicura che in molti conservano il tuo stesso animo gentile.

Non aver mai timore, né imprudenza: non sarai mai sola.

Caro figlio mio,

sei un uomo fatto e finito, bello e sicuro di sé. Sei energia, passione e dolcezza. Sii protettivo, ma non eccessivamente geloso: se ami davvero, la libertà non allontanerà mai niente e nessuno dalla tua vita. Meriti anche tu tenerezza e dolcezza. E se non arrivano subito, non ti preoccupare: solo chi semina vento, raccoglie tempesta (e, se non ricordo male, da piccino i temporali spaventavano anche te).

Sii l’uomo che ama e accoglie, come sei sempre stato. E se non t’identifichi in uomo, sii ciò che più preferisci essere, perché nessuno sa veramente chi sei, se non te stesso.

Lotta per la pace, per il rispetto e la tolleranza.

Lotta per tua sorella, per tutte le donne che ti hanno donato amore nella tua vita.

Lotta per un mondo migliore.

Lotta con forza, sì, ma non con la forza fisica (che, detto tra di noi, non serve a molto).

Lotta con determinazione, con eleganza, dedizione e cospetto.

Perché tu sei il mondo… sei il mio mondo.

Ilaria Violi e lo staff di UNINTBlog

#FAIRPLAY

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C’è solo un capitano

Ebbene sì, il titolo vi dice già qualcosa? Se non fosse così, vi dico io di chi sto parlando.

Giocatori bandiera come lui se ne sono visti pochi nel mondo del calcio, ma il sogno della sua città, della sua gente e amore per la sua squadra del cuore lo fanno rimanere e diventare negli anni un vero e proprio mito del calcio e della città di Roma: è Francesco Totti.

Nato a Roma il 27 settembre 1976 e cresciuto nel quartiere di Porta Metronia, fin da piccolo e secondo il proprio Francesco, la prima parola detta è stata palla. Durante l’estate del 1977 a Porto San Giorgio, in una giornata di mare, cercava di giocare a pallone pensando di calciarla e da questo momento inizia tutto. 

La sua prima squadra è stata la Fortitudo a 7 anni, dopodiché è passato nella Lodigiani nel 1986 a 10 anni (quest’ultima era la terza squadra della capitale) e, già all’epoca, inizia a spargersi la voce di questo bambino così forte da vedere arrivare la chiamata del presidente della Lodigiani poiché sia la Lazio che la Roma lo volevano con loro e, come tutti sappiamo, alla fine le trattative si sono concluse con l’approdo ai colori giallorossi.

Arrivato a Trigoria a 12-13 anni, si sente il bambino più felice del mondo vedendo l’allenamento della prima squadra e il capitano di quegli anni Giannini,detto “Il Principe”, nonché idolo della piccola leggenda. Quest’icona che trasmetteva positività, forza e professionalità durante le partite, segna in Francesco una volontà tale da aspirare a essere proprio come lui. Con il passare delle partite giocate nelle giovanili della Roma, era sempre più evidente il suo grande talento, tanto da essere continuamente schierato in campo con gente più grande, sia anagraficamente che fisicamente parlando.

Quest’ultimo fatto ha determinato il suo ingresso in Serie A a soli 16 anni: nel 1993, mentre giocava con la primavera della Roma e, dopo aver segnato 2 goal, viene sostituito a fine primo tempo, con la motivazione di doversi cambiare perché deve partire con la prima squadra per disputare una partita di campionato e, pertanto, quello stesso giorno, a dieci minuti dalla fine, Boskov (l’allenatore della Roma) lo fa esordire a 16 anni in Serie A contro il Brescia e, successivamente, inizia ad allenarsi solo con la prima squadra. Il debutto da titolare avviene il 16 dicembre 1993 per la Coppa Italia e il 27 febbraio 1994 in Campionato, entrambe le volte contro la Sampdoria e schierato da Carlo Mazzone.

Il 4 settembre 1994 realizza la sua prima rete nella Serie A contro il Foggia nello Stadio Olimpico.

L’arrivo di Bianchi come nuovo allenatore sembra voler cambiare il DNA della squadra: non rinnova il contratto al “Principe” e, addirittura, voleva sostituire anche Totti con un altro giocatore più esperto e formato, ma interviene il presidente Sensi scegliendo Totti e mandando via il nuovo allenatore. Nel 1997, arriva in panchina Zdenek Zeman, il boemo, e grazie a lui, Totti diventa un giocatore più potente e strutturalmente più completo (oltre al sacrificio che ogni rigido allenamento zemaniano richiedeva, fatto di grandi corse e poco cibo da consumare). Zeman è anche colui che ha detto a Francesco: <<Con i piedi che hai devi tirare sempre, tu tiri 10 volte in porta e 9 volte fai gol>>. In questo periodo, Totti diventa capitano.

Nella stagione 2000-2001, ottiene lo scudetto sotto la guida di Fabio Capello come allenatore.

Nel 2002, realizza uno dei goal più belli in tutta la sua carriera (un pallonetto da 25 metri) e di doppio valore (poiché è stato realizzato durante il derby) e con dedica alla sua attuale moglie Ilary Blasi con la scritta “6 Unica”.

Nel febbraio 2006, durante un Roma-Empoli, la Roma è vicina a raggiungere la 10ima vittoria consecutiva (un primato nella serie A dell’epoca), il destino ha voluto che le sorti di Francesco, dopo la rottura del perone, mettessero a rischio la partecipazione al mondiale dello stesso anno. Grazie al sostegno, soprattutto dell’allenatore della nazionale italiana, Lippi, che ricordiamo per la celebre frase: << Io ti aspetto fino all’ultimo, perché sarai tu a farci vincere il mondiale>>, per Francesco inizia la scalata straordinaria di un grande recupero in direzione verso il mondiale.

Durante gli ottavi di finale della Coppa del Mondo (Berlino 2006), la nazionale affronta l’Australia e le cose non si mettono bene, poiché, l’Italia rimane in 10 dopo l’espulsione di Materazzi, ma Lippi, a 15 minuti dalla fine, fa entrare Totti per provare a recuperare. Questo inserimento è di grande impatto tant’è che, con l’avanzare dei minuti, si arriva a un episodio di calcio di rigore a favore dell’Italia e qui, Totti con sangue freddo e sicuro di sé stesso, calcia il pallone gonfiando la rete e regalando la vittoria ai suoi passando alle fasi successive del torneo. Fasi successive che non dimenticheremo mai con la vittoria in finale contro la Francia aggiudicandoci la quarta coppa mondiale.

Nella sua carriera, Totti ha realizzato: 889 presenze con 334 goal fra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili; con la Roma, ha compiuto 307 reti (di cui 250 nel campionato di Serie A) in 786 partite.

Tuttavia, Totti non è stato solo una leggende del cacio e dello sport, in quanto è stato anche un grande sostenitore per le giuste cause: ricollegandoci al tema della settimana, ossia l’eliminazione della violenza sulle donne, Il Capitano ha affermato in molte interviste di essere profondamente colpito dai vari episodi di violenza ai quali assistiamo ogni giorno “sono episodi assurdi, surreali. Bisogna aiutare le donne come gli uomini, siamo tutti uguali e dobbiamo andare tutti dalla stessa parte. Noi daremo il massimo affinché le cose cambino, la vita è una e bisogna godersela fino in fondo. L’augurio è che da oggi si possa cambiare. Il mio appello è un appello sentito per riuscire a cambiare la mentalità di queste persone.”

Che dire? Un giocatore che al momento del ritiro (28 maggio 2017) ha fatto emozionare e piangere noi tifosi (soprattutto giallorossi) la fine di una carriera fatta di tante emozioni regalate (e se non avete capito ancora: sono romanista), ti avremo voluto sempre vedere in campo per ammirare ogni volta le tue magie, i tuoi colpi di tacco, i tuoi assist, i tuoi goal, i tuoi pallonetti (meglio chiamarli per una volta, cucchiai), i tuoi cambi di gioco, i tuoi tocchi di prima e tante altre cose.

Grazie mio grande capitano per averci fatto gioire, urlare, esultare, commuovere tanto con i tuoi piedi in 28 anni di tanta fede calcistica e fedele ai colori giallorossi… la Curva Sud griderà sempre per te:

Un Capitano, C’è Solo Un Capitano!!!

#dontbelazybeactive

Aldo Landini

Fonti:

http://www.retesport.it/articoli/2677-totti-contro-la-violenza-sulle-donne-tutti-nella-stessa-direzione-affinche-la-cose-cambino

#MondayAbroad

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New York, New York…

Salve cari lettori e care lettrici, come state?

Come ogni lunedì il compito mio e di Ilaria è quello di trasportarvi con la mente in un altro luogo, che forse avete già visitato o forse no.

Questa volta sarà Elena ad aiutarci a svolgere questo incarico: una ragazza milanese che ha deciso di venire a studiare a Roma, iscrivendosi al corso di Laurea Magistrale in Interpretariato e Traduzione.

Precisamente un anno fa, a novembre 2019, la situazione internazionale era molto diversa e ci si poteva muovere liberamente da uno Stato all’altro. Elena, in questo periodo, ha deciso di fare le valige e partire oltreoceano per un viaggio di 15 giorni: alla volta di Washington e New York. 

Ele mi racconta che tutto è iniziato grazie all’adesione ad un progetto MUN (Model United Nation), che le ha permesso di partecipare a una simulazione su come lavorano i comitati dell’ONU. Con lei, altri 19 ragazzi da tutta Italia hanno preso parte a questa esperienza. Quando Elena parla di loro, lo fa ancora con una luce negli occhi che riflette la bellezza dei momenti passati insieme.

La prima tappa di questo viaggio è stata Washington, dove si è tenuta la simulazione. Nei 9 giorni trascorsi in questa città, il gruppo ha avuto modo di visitarla a pieno e il luogo che più è rimasto impresso è il Campidoglio. Per chi non lo sapesse: il Campidoglio è un enorme edificio in stile neoclassico che funge da sede ufficiale per i due rami del Congresso degli Stati Uniti d’America. Come non trovarsi spiazzati di fronte a tanta imponenza e candore?

Per la seconda e ultima tappa, al contrario, Ele e il suo gruppo si sono spostati nella “Grande Mela”: New York. Questa immensa città piena di grattaceli è riuscita ad entrare in breve tempo nel suo cuore. Si percepiva già l’atmosfera natalizia e la pista di pattinaggio del Rockfeller Center cominciava ad essere montata, inserendosi in una cornice di calde luci colorate. A Broadway hanno avuto la fortuna di assistere al musical Il fantasma dell’Opera, che è riuscita a coinvolgerli e a emozionarli.

Ma quello che assolutamente non dovete perdervi se passate per New York è il “National September 11 Memorial and Museum”. Vi avvertiamo che vi occorreranno dei fazzoletti per visitarlo: il museo è talmente realistico e toccante che è impossibile per qualsiasi visitatore evitare di commuoversi (non vi preoccupate: in caso ve li dimenticaste, sappiate che in ogni stanza ne troverete una scatola apposta per voi).

Alla domanda “torneresti a Washington o New York?”, Elena non ha dubbi: a New York pensa ci sia ancora tanto da vedere e, se potesse, ripartirebbe domani.

Giulia Giacomino

#SaudadeDoTempo

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Iniziamo questa settimana a suon di musica!

Oggi voglio trasportarvi indietro nel tempo: ci troviamo nella metà del XIX secolo tra i quartieri pittoreschi di Lisbona, in particolare, nella zona dell’Alfama, che ancora ora custodisce l’anima tradizionale della capitale lusitana. In una cornice composta da quartieri popolari, panni stesi all’aria ad asciugare, vicoli stretti e piazze in cui si mescolano gli odori acri dei merluzzi appena pescati, nasce la struggente musica tradizionale di Lisbona: il Fado portoghese, un genere musicale figlio di frange popolari ai margini della società, capaci di esprimere, con l’energia di una chitarra, sentimenti misti a rabbia e amarezza per le sfortune e per le disuguaglianze sociali.

Le tematiche sono molteplici: la cronaca della vita di strada, i conflitti sociali, le sofferenze e l’amore passionale. Viene considerato da molti come canto di depravati, di criminali lamentosi della propria miseria, come una mera celebrazione del cattivo gusto, ma il fado è destinato a rivoluzionarsi e a creare delle vere e proprie muse come Amalia Rodrigues o Maria Severa.

Da canto di marinai e prostitute passa a conquistare i salottini borghesi e aristocratici. 

L’immagine del fado, difatti, viene totalmente rivalutata per merito della grande artista Amalia Rodrigues, la quale diviene un vero e proprio mito all’interno dello scenario artistico europeo. Una donna che, con la forza della sua voce, riesce ad incantare milioni di spettatori del panorama europeo contribuendo ad avvicinarli alla tradizione musicale lusitana.

Nata e cresciuta in una povera famiglia di immigrati così tanto numerosa da non ricordare neanche la data di nascita della piccola Amalia, inizia presto a lavorare come ricamatrice, anche se il destino ha ben altro in serbo per lei.

Vista la brutta reputazione associata alle donne che cantavano il genere, la famiglia non accetta la sua passione, ma la sua grande forza e la sua immensa determinazione sono più forti e, quindi, decide di ribellarsi al volere dei suoi cari per seguire la sua passione: è decisa a dar voce ai suoi sentimenti e al suo cuore; rimarrà impresso nella storia il suo timbro graffiato e lacerato dalla ferita della malattia del vivere.

La malinconia, la sofferenza e la disuguaglianze sociali sono i perni centrali della sua poesia. Protagonista di un trionfo internazionale che la conduce sui più importanti palcoscenici del mondo, è ammirevole come Amalia canti non solo in portoghese, ma anche in italiano, in particolare modo con il dialetto napoletano e siciliano. La sua svolta avviene per merito di un noto produttore che le consiglia di ampliare il suo repertorio rielaborando noti testi poetici portoghesi.

Amalia muore il 6 ottobre 1999 a Lisbona, città che tanto l’ha ispirata e che tanto lei ha amato.

Vi lascio qualche strofa di un suo brano intitolato Fado da saudade, perfetto, a mio avviso, per capire al 100% ciò di cui vi ho raccontato nelle precedenti righe.

Eu canto o fado pra mim
Abre-me as portas que dão
Do coração cá pra fora
E a minha dor sem ter fim
Que está naquela prisão
Sai da prisão, vai-se embora

Ai, minha dor
Sem o amargo do teu pranto
Não cantava como canto
No meu canto amargurado
Ai, meu amor
Que és agora que eu sofro e choro?
Afinal, agora que adoro
É por ti que eu canto fado!

Greta Accardi

#POLITICAFFÈ

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Europa: a quanto pare le restrizioni funzionano

Stampa inglese

Secondo gli ultimi monitoraggi, nella regione europea il numero più alto di vittime è stato registrato nel Regno Unito, mentre il primato per il numero più alto di casi è stato localizzato in Francia. Ad ogni modo, a partire dal mese di ottobre la maggior parte dei governi europei ha introdotto rigide limitazioni per cercare di frenare la seconda ondata della pandemia. E Hans Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa, ha affermato che i nuovi casi stanno diminuendo poiché i blocchi sono riusciti a frenare le infezioni.

Eppure, come sappiamo, la battaglia contro il Covid-19 non è ancora stata vinta e, recentemente, l’OMS ha affermato che l’Europa deve affrontare sei mesi difficili di pandemia – così la BBC. Durante un vertice virtuale, lo scorso giovedì sono stati chiariti gli aspetti principali della situazione attuale. Hans Kluge ha precisato che fino a questo momento, l’Europa ha rappresentato il 28% dei casi globali e il 26% dei decessi, e che, ancora una volta, rappresenta l’epicentro della pandemia insieme agli Stati Uniti. Si è detto, inoltre, preoccupato per le situazioni che stanno interessando Svizzera e Francia, dove le unità di terapia intensiva sono arrivate al punto di saturazione.

Ovviamente, gli ultimi dati preliminari sulla vaccinazione stanno infondendo una buona dose di speranza. Quattro vaccini in particolare – Oxford, Pfizer-BioNTech, Sputnik e Moderna – hanno iniziato a mostrare ‘la luce alla fine del tunnel’. A tal proposito, Ursula von der Leyen ha reso noto che, attualmente se tutto continuerà a procedere senza problemi, l’Agenzia europea per i medicinali potrebbe concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per i vaccini Pzifer-BioNTech e Moderna, già nella seconda metà di dicembre. Nel frattempo, un’altra buona notizia è stata comunicata da alcuni ricercatori di Regno Unito e Paesi Bassi, i quali hanno confermato che il farmaco tocilizumab, utilizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide, riesce a curare i pazienti gravemente malati – lo studio di questo farmaco è stato testato anche in alcuni istituti italiani.

Kluge, però, ha sollecitato cautela sul fronte dei vaccini. Per lui, infatti, i recenti progressi non devono essere visti come una soluzione miracolosa, in quanto è risaputo che soprattutto all’inizio, l’offerta sarà limitata.

The Guardian fa il punto sul Regno Unito. E attraverso le parole del professore Neil Ferguson fa sapere che alcune prove hanno evidenziato che i tassi di infezione hanno iniziato a stabilizzarsi e potrebbero iniziare a diminuire lentamente. Ebbene, queste tendenze positive sarebbero da attribuire alle misure di blocco – qui articolate in un sistema a tre livelli. La professoressa Christina Pagel dell’University College di Londra ha tenuto a precisare che la diminuzione dell’andamento complessivo dei contagi in Inghilterra è dovuta alle restrizioni che sono state introdotte nel nord-ovest del Paese. Osservate speciali per le decisioni future delle prossime settimane, saranno la città di Londra e la zona del sud-est: qualora non dovesse verificarsi un rallentamento dei contagi anche in questi territori, il tanto atteso allentamento delle misure finirebbe per inciampare in un grosso ostacolo.

Durante l’incontro di giovedì, è stato introdotto anche l’argomento delle festività natalizie. Kluge ha detto che ai più piccoli dovrà essere garantita la gioia di questa ricorrenza. E sempre The Guardian sottolinea come i governi stiano rimandando le dolorose decisioni sulle imminenti celebrazioni. Al punto che un ministro del governo francese avrebbe dichiarato a Le Monde che tali valutazioni sono “un mal di testa enorme”. Il quotidiano inglese fa sapere che molto probabilmente da dicembre sia Francia che Italia dovrebbero allentare le misure per consentire alcune attività – riapertura di negozi non essenziali nel caso francese e riapertura dei ristoranti in quello italiano. Per quel che riguarda i mercatini di Natale, il famoso Christkindlesmarkt di Norimberga è stato cancellato, mentre altri come lo Striezelmarkt di Dresda stanno lavorando per versioni alternative.

Sicuramente, quelle che ci aspettano non saranno le ‘solite festività’. Poiché, come ricordato dal dottor Kluge, tali misure di blocco sono sì efficaci, ma devono essere pensate come misure di ultima istanza, in quanto vi sono diversi danni collaterali significativi associati a queste limitazioni, come maggiori problemi di salute mentale, abuso di alcol e sostanze, violenza di genere.

Stampa statunitense

Le restrizioni imposte dai governi europei al fine di contenere il contagio stanno realmente funzionando?

Leggendo i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), sì. Infatti The New York Times riporta la notizia della diminuzione del tassi di nuovi casi di Coronavirus per la prima volta da mesi in tutta Europa dopo che sono state introdotte nuove restrizioni. Si tratta di un cambiamento significativo rispetto a sole due settimane fa quando l’OMS ha segnalato circa 2 milioni di nuove infezioni a settimana in tutto il continente europeo. La scorsa settimana si è avuta una inflessione di circa il 10% e si è raggiunto il numero di 1,8 milioni di casi. Rispetto alle limitazioni imposte durante la scorsa primavera, quelle decise alla fine di ottobre sono meno severe, sia per quanto riguarda gli spostamenti sia per le attività che sono potute rimanere aperte.

Il Direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, Hans Kluge, ha sottolineato che i lockdown dovrebbero essere l’ultima risorsa e ha esortato la popolazione a seguire le indicazioni per prevenire nuovi contagi, secondo quanto riporta la CNN. Kluge ha affermato che se il 95% della popolazione indossasse le mascherine, invece del solo 60%, i lockdown non sarebbero necessari. Inoltre, ha specificato che la mascherina non deve essere intesa come una “panacea” e necessita di essere combinata con altre misure.

Come afferma Forbes, il Direttore ha evidenziato il dato positivo della diminuzione dei nuovi casi di contagio e ha esortato le comunità europee a non abbassare la guardia perché i sistemi sanitari di tutto il mondo sono stati messi seriamente alla prova da questa infezione. La notizia dei due vaccini efficaci al 95% fanno ben sperare le autorità sanitarie europee. I vaccini, infatti, rappresentano un’arma potente per contrastare il virus, ma purtroppo non lo fermeranno completamente poiché, specialmente nei primi mesi, la scorta non sarà sufficiente per vaccinare tutti.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI

Coronavirus: Europe ‘six tough months’ of pandemic, WHO says disponibile su https://www.bbc.com/news/world-europe-55008447, consultato il 21/11/2020

Covid lockdown shows signs of working in England, expert says disponibile su https://www.theguardian.com/world/2020/nov/19/covid-lockdown-shows-signs-working-england-expert-neil-ferguson, consultato il 21/11/2020

‘A massive headache’: european leaders putt of Covid Christmas decisions disponibile su https://www.theguardian.com/world/2020/nov/19/european-leaders-put-off-covid-christmas-decisions, consultato il 21/11/2020

Statement by Dr Hans Henri P. Kluge, WHO Regional Director for Europe 19 November 2020 disponibile su https://www.euro.who.int/en/about-us/regional-director/statements-and-speeches/2020/statement-situation-update-on-covid-19-doing-our-share,-a-new-horizon-with-technological-and-pharmaceutical-development,-and-preserving-the-rights-of-children, consultato il 21/11/2020

Europe’s painful virus restrictions seem to be working disponible su https://www.nytimes.com/2020/11/19/briefing/boris-johnson-coronavirus-mike-pompeo.html, consultato il 21/11/2020

Lockdowns could be avoided if 95% of people wore masks, says WHO  disponibile su https://edition.cnn.com/2020/11/19/europe/coronavirus-europe-lockdown-tiers-intl/index.html, consultato il 21/11/2020

Europe Finally Sees Coronavirus Case Decrease, WHO Reports disponibile su https://www.forbes.com/sites/elanagross/2020/11/19/europe-finally-sees-coronavirus-case-decrease-who-reports, consultato il 21/11/2020