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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

Se fino a pochi mesi fa il Presidente della Repubblica Federale del Brasile Jair Bolsonaro sosteneva l’immunità del Paese dal Covid-19 dichiarandolo pronto ad affrontare “un’influenza da poco”, ad oggi la situazione è tutt’altro che sotto controllo. Nonostante ciò Bolsonarocontinua a sembrare impassibile alla pandemia.
In data 17 maggio, stando ai dati del Ministro della Salute, il Brasile ha registrato il maggior numero di casi giornalieri: quasi 15.000 per un totale di 234.000 contagi e 15.662 decessi. Il Brasile è così diventato il quarto paese per numero di contagi, superando Germania, Francia, Spagna e Italia e seguendo Stati Uniti, Russia e Regno Unito.

Lo Stato di São Paulo continua a essere quello più colpito, con circa ¼ dei casi totali. Seguono gli stati di Ceará e Rio de Janeiro. Sono 89.000 i pazienti guariti e 109.000 quelli sotto osservazione. Mato Grosso do Sul e Mato Grosso sono gli unici due Stati federati a non aver ancora superato i 900 casi.

In base al giornale O Globo, da un’indagine realizzata da alcuni medici nel periodo compreso tra il 30 marzo e il 6 maggio, emergono più di duemila denunce di dottori che segnalano la mancanza di test diagnostici e l’assenza di mascherine, guanti, gel igienizzati e camici. Come se tutto ciò non bastasse, oltre alla crisi sanitaria e sociale sono iniziate anche le prime controversie politiche interne. Un esempio è il caso dell’ex Ministro della Salute Luiz Henrique Mandetta che lo scorso 16 aprile diede le proprie dimissioni per “incompatibilità’” con Bolsonaro. Il Presidente della Repubblica ha recentemente fatto un appello ai governatori chiedendo di abbandonare le misure di sicurezza da loro prese. Al momento sono tre le zone metropolitane in lockdown (São Luís, Belém e Fortaleza) ma anche Rio de Janeiro è pronto ad adottare misure di restrizione maggiori. 

Il Presidente brasiliano sembra (inverosimilmente) ancora molto critico e restio a queste misure di isolamento e si oppone alla decisione dei governatori di chiudere le attività e i servizi. A detta del Presidente, il lockdown è una decisione esagerata che porterebbe il Paese a una situazione di miseria simile a quella dei paesi dell’Africa subsahariana. Bolsonaro dichiara:
«Il Paese è sul punto di rottura e riprendersi da questa crisi sarà impossibile. Il nostro destino sarà vivere in un Paese di miserabili, proprio come alcuni paesi africani. Noi, invece, dobbiamo avere il coraggio di affrontare il virus. Delle persone stanno morendo? Mi dispiace moltissimo ma sarà ancora peggio, e molto peggio, se l’economia continuerà ad essere devastata a causa di queste misure. Dobbiamo aprire di nuovo o soffriremo la fame e la fame uccide» aggiunge Bolsonaro. «Questo è un appello che faccio a tutti i governatori al fine di rivedere la loro politica. Io sono pronto al dialogo».

L’ex Presidente della Repubblica Lula da Silva ha recentemente dichiarato in un’intervista che sta pregando affinché il popolo scappi da questo genocidio di responsabilità causato da Bolsonaro. «Il Governo sta trasformando in nemici quelle persone che si preoccupano seriamente del coronavirus» aggiunge Lula in risposta agli attacchi di Bolsonaro, il quale sembrerebbe più preoccupato per le nuove misure di distanziamento sociale e il loro impatto sull’economia.

Giulia Arresta

In alcuni stati Australiani, nello scorso weekend è iniziata la nuova fase proposta dal governo, che prevede la riapertura di bar, pub, ristoranti e luoghi di culto con un massimo di dieci persone alla volta. Ad oggi, il numero di casi totali ha superato i 7000 e le vittime arrivano a 99. L’economia è stata ulteriormente colpita, oltre che dall’aumento della disoccupazione, anche dagli scioperi commerciali della Cina dell’ultima settimana, che sono costati all’Australia circa 1 miliardo di dollari in carne e orzo. Ciò continua ad accrescere le tensioni tra i due paesi, nate dopo la richiesta dell’Australia di indagare sulla gestione della pandemia in Cina. All’Assemblea Mondiale della Sanità, l’organo sovrano dell’OMS, più dei due terzi dei membri ha votato a favore di questa richiesta australiana.

Nel Regno Unito è in atto una vera e propria protesta contro il lockdown. Alcuni ritengono che questo virus non sia altro che un fake pensato per dare libero sfogo alla tirannia. Sono stati riscontrati pareri contrastanti riguardo alla riapertura delle scuole e anche per quanto riguarda lo sport, i primi allentamenti sono stati fissati per il 1° giugno, ma ancora niente di certo: saranno consentiti eventi culturali e sportivi a porte chiuse. La premessa imprescindibile per la ripresa resta la diminuzione dei numeri dei contagiati.

La Repubblica d’Irlanda si è avviata verso una nuova fase, una svolta importante in questa lotta al virus, ma il Ministro della Salute, Simon Harris, ha invitato gli irlandesi ad adottare un approccio comune di buon senso. Sono state riaperte aziende agricole, cantieri e altri negozi all’ingrosso e sarà possibile vedere, mantenendo sempre le distanze, gli amici. Dal punto di vista economico, l’impatto sul trasporto aereo è stato devastante, si stima una perdita del 90%. Inoltre, per quanto riguarda il settore agricolo, essenziale per l’isola, è stato registrato un crollo nell’esportazione di latte e carne; inoltre, domenica scorsa, sono stati confermati focolai di Covid-19 in 15 mattatoi.

Gli Stati Uniti stanno ancora affrontando il picco di contagi e morti da Covid-19, ma il presidente Donald Trump ha accelerato le riaperture, sottolineando come sia necessario ripartire con o senza un vaccino, e ha incitato le maggiori case farmaceutiche a velocizzare le sperimentazioni per avere un farmaco o un vaccino disponibile entro la fine dell’anno. I problemi maggiori restano, tuttavia, la recessione e la disoccupazione. Gli studi hanno mostrato che le più colpite sono state le donne, in particolare quelle afroamericane, e che in aprile la metà dei licenziamenti ha riguardato principalmente le donne. 

In Nuova Zelanda, il primo ministro laburista Jacinda Ardern è la donna più popolare del paese. A confermarlo sono i sondaggi politici che collocano il suo partito in netto vantaggio rispetto all’opposizione. Sembra che il motivo di ciò sia riconducibile a come la premier ha gestito l’emergenza da Covid-19, ribaltando tutte le previsioni politiche. Il leader dell’opposizione Bridges, tuttavia, ribadisce che è sicuro di poter guidare i nazionalisti, nonostante abbia perso più della metà dei sostenitori. Assieme al raggiungimento del livello di contagio “zero”, arriva anche l’app per il contact tracing chiamata “Digital Diary” e servirà a tenere traccia degli spostamenti tramite codice QR.

In Canada, il premier Trudeau ha annunciato sabato che il Centro di vaccionologia dell’Università di Dalhousie, in Nuova Scozia, sta lavorando per mettere a punto un vaccino contro il Covid-19 e il Consiglio Nazionale di Ricerca Canadese (CNRC) sta collaborando con gli scienziati. In caso di esiti positivi, si sta considerando una distribuzione graduale del vaccino nel paese. Questa settimana il CNRC ha anche annunciato una collaborazione con la casa farmaceutica cinese CanSinoBIO, che ha recentemente ricevuto l’approvazione dal governo cinese per i test del vaccino sugli umani.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Oriana D’Agostino, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Così come in Italia, anche in Germania il 18 maggio è stata la data in cui hanno avuto luogo importanti riaperture di alcune attività in tutti i Länder. Le differenziazioni a livello regionale sono molte e le riaperture sono avvenute sulla base delle indicazioni delle autorità sanitarie che si occupano del monitoraggio della curva epidemiologica. Di particolare interesse è il caso della gastronomia in Baviera, uno dei Länder più colpiti dalla pandemia. Anche qui a partire dal 18 maggio è stata permessa la riapertura al pubblico dei ristoranti, privilegiando l’utilizzo di spazi esterni e attenendosi alle disposizioni sanitarie. Ma non sono mancate le eccezioni: i bar non hanno avuto ancora il via libera mentre i famosi “Biergarten” apriranno i battenti al pubblico, poiché all’aperto e quindi in grado di garantire il distanziamento sociale fra clienti. Si procederà soprattutto per prenotazione e sarà obbligatorio l’uso di mascherine, mentre i ristoranti dovranno mettere a disposizione dei dispenser di gel disinfettante e possibilmente un menù online in modo da evitare l’uso del menù cartaceo.

L’inizio della fase due non ha riguardato solo il settore della gastronomia, ma anche quello sportivo: lo scorso sabato sono scese in campo, per la prima volta dallo stop forzato dei primi di marzo, tutte le squadre della Bundesliga. La ripresa è stata oggetto di discussione per svariate settimane e il protocollo è dovuto passare al vaglio degli esperti più volte, poiché spesso venivano evidenziate criticità che rendevano impossibile il regolare svolgimento in un contesto sicuro. Molti poi erano dell’idea che il calcio non rientrasse nella lista delle priorità da affrontare in questo periodo, ignorando l’enorme valore economico generato dall’industria calcistica.

La ripresa delle partite è avvenuta in stadi vuoti, senza pubblico. Molte limitazioni sono state imposte anche allo staff tecnico delle squadre e agli stessi giocatori. Ai giocatori è stato vietato di abbracciarsi per festeggiare un gol, così come di stringersi la mano durante il classico saluto che precede l’inizio della partita, gesto sostituito da un reciproco tocco con il gomito. Per quanto riguarda lo staff tecnico, è stato ridotto al minimo il numero di persone al seguito della squadra, permettendo solo ai membri essenziali di recarsi a bordo campo, sempre muniti di mascherina e ben distanti l’un l’altro. L’esperimento sembra aver dato riscontro positivo e molti esponenti della politica hanno etichettato la ripresa del campionato di calcio come un successo.

Nel frattempo però, nel weekend che ha preceduto queste riaperture, ci sono state manifestazioni in molte città del Paese. Sono state dispiegate unità di polizia, per evitare problemi di ordine pubblico (si temeva infatti la possibile infiltrazione di frange di estremisti) e per far sì che venissero rispettate le misure di distanziamento sociale. Il Ministero della Giustizia aveva inoltre fatto sapere che ci sarebbero state multe per chi avesse infranto le regole.

A Berlino molte persone si sono riunite nella rinomata Alexanderplatz: oggetto della manifestazione sono le misure di prevenzione contro il Covid-19 ed il conseguente ridimensionamento delle libertà individuali, per cui veniva esplicitamente citata la “Versammlungsfreiheit”, la libertà di riunione. Lo slogan recitato dai manifestanti era il seguente “Niemand, den ich kenne, hat Corona”, letteralmente “Nessuno che io conosca ha il Corona”.

Anche a Stoccarda si è registrata un’importante manifestazione, una delle più grandi dall’inizio della pandemia. Molte persone hanno criticato l’atteggiamento della politica e le strategie governative volte a fronteggiare la diffusione del virus. Fra le loro convinzioni principali c’è quella della bassa pericolosità del virus e la pretesa di sapere cosa sia giusto o sbagliato per la loro salute. Molti partecipanti indossavano una maglietta con su scritta la seguente frase: “Ich trage diese Maske nicht freiwillig, ich werde dazu gezwungen”, vale a dire “Io non indosso questa maschera per mia volontà, sono stato obbligato”, un chiaro riferimento alla privazione delle libertà personali a cui facevano riferimento anche i manifestanti di Berlino.

Manifestazioni di questo tipo hanno avuto luogo in tutto il paese, in particolare vanno segnalate quelle di Monaco di Baviera e Francoforte sul Meno, dove è stata registrata un’alta affluenza.

Ivan Denaro

La totale chiusura del Marocco in atto da marzo 2020 ha provocato una forte crisi che oscura molti dei settori su cui l’economia marocchina si basa. Ma cosa accadrà dopo? Si pensa a un “nuovo mondo”, con profonde trasformazioni politiche, sociali ed economiche, poiché l’impatto del Covid-19 sulla popolazione mondiale e sul sistema di ciascun paese è stato a dir poco apocalittico.

L’umanità sarà in grado di gestire cambiamenti di una tale portata? Quello che potrebbe accadere in un secondo momento non sarà semplicemente una transizione temporale da una fase all’altra, bensì un cambiamento del sistema politico e di cooperazione tra Stati, in quanto “andare oltre” significherebbe muoversi verso un nuovo ordine mondiale che si distacca dal sistema attuale. Sul piano politico l’epidemia stessa è una prova di quanto gli Stati tenterebbero una maggior cooperazione reciproca, in quanto essa non ha colpito un singolo continente, ma si è diffusa in quasi tutti i paesi del mondo, rallentandone le economie.

Quanto al settore del turismo, per contenere gli effetti negativi il Parlamento marocchino ha approvato un disegno di legge che prevede l’emanazione di disposizioni speciali in materia di contratti di viaggio, soggiorni turistici e contratti di trasporto aereo. Il Ministro del Turismo, del Trasporto aereo, dell’Artigianato e dell’Economia Sociale, Mohammed Sayid, ha dichiarato che il progetto ha come obiettivo primario quello di salvare gli imprenditori del turismo e del trasporto aereo dallo spettro del fallimento. Il disegno di legge, che da subito ha scatenato polemiche da parte della Federazione Nazionale dei Consumatori Marocchini, prevede per i clienti che abbiano acquistato un servizio, il rimborso sotto forma di proposta di un servizio simile avente lo stesso valore finanziario. La Federazione ha infatti chiesto di modificare i requisiti del progetto e di proporre ai consumatori l’annullamento del contratto, oltre che il rimborso totale dell’importo pagato, entro sette giorni. Alcune stime prevedono che quello del turismo sarà il settore che più risentirà di questa crisi, in quanto le perdite economiche previste per l’anno corrente ammontano a oltre 34 miliardi di dirham (1 € = 11,13 dhm), e il numero di turisti in visita in Marocco è diminuito del 98%.

Nella sfera sociale, l’epidemia ha già imposto un nuovo modo di vivere, che prevede ad esempio distanziamento sociale, divieto di ogni tipo di contatto fisico, chiusura di scuole, università, bar, ristoranti, chiese e moschee. Questo modello sociale potrebbe diventare permanente? O verrà meno con il ritorno alla normalità? Una cosa è certa: a rimanere impresse sulla popolazione saranno le conseguenze psicologiche causate dall’impatto del virus, che ha ridefinito le priorità e gli interessi delle persone. Costretti in casa da un nemico invisibile, i marocchini hanno trovato conforto nella voce dell’intellettuale, dello scrittore, del giornalista e del medico, permettendo così a ciascuna di queste figure di recuperare il proprio ruolo nella società, soprattutto in tempi come questi, in cui a prevalere è il coro dei social. Come sottolinea lo scrittore marocchino Abdel Majid Sabata, il Coronavirus ha restituito quei valori ormai perduti, quali il piacere di leggere un libro, la cultura del riconoscimento e della riconoscenza nei confronti di chi combatte in prima linea per contrastare l’epidemia, e la ridefinizione delle priorità per eliminare tutto ciò che si rivela insignificante.

Valeria Di Bonaventura, Arianna Mercuriali, Giulia Roncella

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

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https://www.jb.com.br/pais/politica/2020/05/1023744-lockdown-e-caminho-para-fracasso-e-transformara-brasil-em-pais-de-miseraveis–diz-bolsonaro.html

Per la lingua INGLESE

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BBC News (2020). “Coronavirus: Trump says US reopening, ‘vaccine or no vaccine’” https://www.bbc.com/news/world-us-canada-52685487

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Scoop health (2020). “No New Cases Of COVID-19” https://www.scoop.co.nz/stories/GE2005/S00109/no-new-cases-of-covid-19.htm

Agence QMI. (2020). “Vaccin contre la COVID-19: des essais cliniques approuvés par Santé Canada”. Le Journal de Montréal.

Per la lingua TEDESCA

https://www.tagesschau.de/inland/gastronomie-coronavirus-101.html

https://www.spiegel.de/politik/deutschland/corona-demos-in-berlin-niemand-den-ich-kenne-hat-corona-a-8175ed94-2e27-403e-a62f-ddce718f09ae

https://www.tagesschau.de/inland/coronavirus-bundesliga-103.html

https://www.zeit.de/gesellschaft/zeitgeschehen/2020-05/coronavirus-stuttgart-proteste-corona-politik

Per la lingua ARABA

https://www.hespress.com/societe/467057.html?fbclid=IwAR0kamq7q2bTR-qqE3kcFCu_PrRenRt4LMdEKAQk8el-GerLdoTFRVbqrac

https://blogs.aljazeera.net/blogs/2020/5/13/هل-سنشهد-عالما-جديدا-بعد-فيروس-كورونا

https://www.skynewsarabia.com/business/1344535-المغرب-مشروع-قانون-لإنقاذ-قطاع-السياحة-الإفلاس

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In Spagna i casi riportati continuano ad aumentare, ma con moderazione, difatti, allo stato attuale, le vittime sono 27.321, mentre il numero complessivo dei casi diagnosticati ha raggiunto quota 229.540. L’andamento giornaliero infonde speranza soprattutto nelle comunità autonome che si trovano ancora nella fase 0. Presto gli esperti forniranno una propria valutazione in modo tale da permettere che alcuni territori passino alla fase 1.

Intanto, i primi dati emersi dallo studio della sieroprevalenza in Spagna mostrano che solo il 5% della popolazione è stato contagiato.

In un’intervista a Telecinco, Pablo Casado, presidente del Partito Popolare spagnolo (PP), si è espresso duramente contro il governo in carica: “Dobbiamo uscire da ogni eccezionalità che il Governo utilizza per attribuirsi pieni poteri”, insiste: “Chiediamo misure preventive per isolare gli infetti e mascherine obbligatorie per tutti. Non teniamo un intero Paese confinato per portarlo alla rovina”. Il PP si era anche espresso a sfavore di una possibilità di proroga delle misure in atto, ma, di fatto, il partito è diventato una forza irrilevante nella votazione sull’estensione dello stato di allarme. Inoltre, Casado cercava di proporre la presentazione di un piano alternativo a quello del Governo per gestire l’epidemia, presentando “Activemos España”: 25 proposte in materia sanitaria, economica e giuridica. Il Covid-19 cambierà (forse) in modo permanente le abitudini di vita dei cittadini.

Questo giovedì, Yolanda Díaz, Ministro del Lavoro e dell’Economia Sociale, ha dichiarato che lo smart working sarà presto dotato di una base legislativa. L’attività sarà portata avanti con una certa urgenza; pur ammettendo che si tratta di una misura che può essere molto efficace, il Ministro ha precisato che tale attività deve “dare garanzie”.

L’America Latina sembra essere il paese più colpito al mondo per numero di contagi. In Messico sono migliaia i posti di lavoro persi solo nel mese di aprile in seguito all’epidemia causata da Covid-19. Per questo, il Governo pianifica la ripartenza di una serie di attività economiche essenziali a partire da lunedì 18 maggio. I numeri riportati parlano di 4.220 decessi e 40.196 casi confermati, ma secondo il New York Times, il Governo messicano non aggiorna correttamente il numero effettivo delle vittime nella capitale.

Non è migliore la situazione in Nicaragua: non è solo il coronavirus a preoccupare la popolazione, ma anche il silenzio delle autorità. Questa settimana, gli ex ministri della salute hanno inviato una lettera al direttore dell’OMS e al direttore della PAHO (Organizzazione Panamericana della Sanità), spiegando che il governo di Daniel Ortega, che sostiene di avere 25 infezioni e 8 morti per Covid-19, “non sta svolgendo azioni di prevenzione e contenimento”. La situazione è ancora più grave se si considera la limitata capacità del sistema sanitario pubblico. Giorni prima, un gruppo di medici si era dimesso per mancanza di condizioni lavorative adeguate, mentre altri avevano riferito di essere stati licenziati per aver criticato la gestione della crisi.

In Venezuela, il vicepresidente Delcy Rodriguez ha confermato questo martedì 422 casi di Covid-19 e 10 decessi; anche questi numeri sono stati oggetto di critica da parte dell’opposizione e dei media locali.

In Perù, con 76.306 casi e 2.169 morti, continuano le proteste del personale sanitario, che ha registrato quota 200 contagi. Inoltre, il Presidente Martín Vizcarra ha rivelato che in due regioni del paese i letti in terapia intensiva sono praticamente inesistenti.

Alessia De Meo, Martina Valeriano

In Francia parte la Fase 2 dopo 8 settimane di lockdown, nonostante le misure restrittive ancora in vigore in quattro regioni, tra cui l’Île-de-France. Il 18 maggio riapriranno le scuole medie, il 2 giugno toccherà a licei, luoghi di cultura e turistici, il 15 giugno alle frontiere europee, ma tutto dipenderà dall’evoluzione dell’epidemia. Jean Castex, responsabile del coordinamento della strategia di deconfinamento, ha infatti affermato che la decisione o meno di mettere di nuovo la Francia sotto controllo sarà determinata da tre fattori, ovvero la circolazione del virus sul territorio, la capacità ospedaliera e i risultati dei test virologici.

In Svizzera la curva dei contagi sta diminuendo, ma si è deciso di continuare, ove possibile, con il telelavoro, mentre le piccole e medie imprese insistono per ricevere più sussidi dallo Stato. La prossima settimana a Berna verrà testata l’app di tracciamento che consentirà di avvertire le persone in caso di contatto con contagiati, mantenendone però l’anonimato. Dal 15 giugno riaprono regolarmente le frontiere con Francia, Germania e Austria, ma nonostante l’allentamento delle misure restrittive, sono sempre più diffusi i raduni dei “corona-ribelli”, che si organizzano tramite i social e protestano contro le scelte fatte finora dal governo.

In Belgio,anche se nelle spiagge l’assenza umana ha permesso la comparsa di una nuova pianta: il ravastrello (o ruchetta di mare), bisogna iniziare a pensare alle vacanze, tema scottante per la nazione. La compagnia di volo Ryanair ha annunciato che dal primo luglio, nel rispetto delle norme precauzionali, si inizierà a garantire una ripresa dei voli principalmente dall’aeroporto di Bruxelles verso Grecia, Portogallo, Francia, Italia e Spagna. Tuttavia, martedì la compagnia aerea Lufthansa ha annunciato l’intenzione di ridurre il personale della filiale Brussels Airlines del 25%, un equivalente di 1000 posti di lavoro, nonostante gli sforzi di mediazione del governo belga contro una decisione così drastica.

La crisi causata dal Covid-19 ha rivelato al mondo una verità che è sempre stata elusa: “l’uguaglianza tra gli uomini, qualunque sia il colore della loro pelle e tra nazioni, potenti e deboli”, Afferma Paul Fokam, fondatore del gruppo Afriland First Bank. In riferimento al concetto di debolezza, è stata svelata la sotto-industrializzazione dell’Africa e la sua dipendenza economica, finanziaria e logistica dall’Occidente e dalla Cina. Questa crisi rappresenta un’opportunità per i responsabili africani di avviare una reale riflessione sulla possibilità di mettere in comune le loro risorse economiche, finanziarie, tecniche e intellettuali al fine di ottenere riforme che dovrebbero condurre, sotto l’egida della Zlecaf (Trattato di Libero Commercio Continentale Africano) e del settore privato, ad un audace programma mirato ad investire sull’industria in generale.

In Canada, gesti di gioia e leggerezza provengono dalla popolazione di Toronto per sollevare il morale degli abitanti: è il caso di Nina e Demi Antonake, mamma e figlia, che, travestite da dinosauri, hanno sorpreso i passanti distribuendo gratuitamente mascherine protettive fabbricate da loro stesse. Nel frattempo a Montréal, che resta il centro della pandemia in Canada, con un totale di 20.232 casi positivi, si percepisce una tensione dei rapporti tra l’amministrazione pubblica locale e il governo provinciale di Francois Legault, giudicato poco presente e tempestivo nel dare disposizioni in merito alla gestione dell’emergenza nella città più popolosa del Québec.

Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Diana Sandulli, Elen’Alba Vitiello

In Russia l’economia è ripartita, ovviamente, non con gli stessi ritmi.

Purtroppo, però, esiste un altro “virus” insidioso e subdolo che rappresenta una minaccia in alcuni casi ben più grave del COVID-19 stesso: la depressione, il pessimismo, le ansie e la paura.

È stato rilevato che durante la pandemia il numero dei suicidi è aumentato a causa di diversi fattori come perdita del lavoro, problemi economici e finanziari. In Russia ci sono stati casi in cui persino i medici hanno deciso di porre fine alla loro vita; tra questi il capo del dipartimento di emergenza sanitaria Natalia Jebedeva, a causa del contagio di molti suoi collaboratori, ed anche il dirigente dell’ospedale dei veterani Elena Nepomnjaia, dopo la richiesta di riqualificazione dell’ospedale in centro per i pazienti affetti da COVID-19.

Il suicidio rappresenta una via di fuga anche per le persone contagiate, come nel caso del novizio del seminario del monastero di Mosca della Trinità-Sergio-Lavra suicidatosi a seguito del ricovero in ospedale per sospetto coronavirus. Le cause che spingono le persone a compiere un atto così estremo sono la paura di essere infetti, di essere un peso per la propria famiglia e, ovviamente, la paura di essere isolati dalla società.

Inoltre, un altro problema da affrontare è quello delle fake-news diffuse dai media che inducono persone con particolari tratti caratteriali a reagire in maniera non adeguata e ad assumere comportamenti illogici fino a portarle al suicidio. I media in tal maniera quindi infondono paura e generano stress e insicurezza nella popolazione. Si calcola, infatti, che le informazioni non veritiere trasmesse via radio o televisione siano tra l’85% e il 90% delle notizie totali. Per fortuna, però vengono anche diffuse raccomandazioni e buone pratiche per proteggere la salute propria e altrui. È consigliabile, dunque, distrarsi dedicandosi, per esempio, alla didattica on-line, imparare le lingue straniere che arricchiscono sempre la nostra vita.

A Mosca il 15 maggio verranno testati in maniera massiccia i residenti della capitale per gli anticorpi contro il coronavirus. Queste sono le dichiarazioni del sindaco Sergei Sobyanin: “Per i test, il governo di Mosca ha installato analizzatori di sangue automatici per rilevare gli anticorpi contro il coronavirus mediante il metodo ELISA (test di immunoassorbimento enzimatico). Entro la fine di maggio, la capacità totale del sistema di test ELISA della città supererà le 200 mila analisi al giorno”.

Secondo il sindaco questa iniziativa rappresenta un’occasione di studio senza precedenti riguardo l’immunità della popolazione, che richiederà l’investimento di ingenti risorse economiche nel sistema sanitario.

“I risultati attesi valgono lo sforzo.” continua il primo cittadino, “Saremo in grado di rilevare la malattia in maniera più celere in molte persone, in particolare per quello che riguarda gli asintomatici. Potremo ottenere informazioni affidabili sulla situazione riguardo la diffusione del coronavirus nella città e nelle singole aree, in questo modo prenderemo decisioni ponderate sulla mitigazione delle restrizioni esistenti senza compromettere la vita e la salute delle persone “, ha spiegato Sobyanin.

Il sindaco ha inoltre invitato i moscoviti a recarsi in clinica e sottoporsi al test IFA (test di immunofluorescenza indiretta, che individua gli antigeni virali presenti nell’organismo).

Parlando del ritiro dall’attuale regime di autoisolamento, Sobyanin ha sottolineato che ciò non dovrebbe portare alla diffusione ulteriore del coronavirus, concludendo infine con la seguente affermazione: “Non usciremo rapidamente da questa situazione: ci sarà sempre il rischio che la diffusione del virus ricominci fino a quando non disporremo di una vaccinazione efficace. Ciò significa che vivremo in una nuova realtà”.

Paola D’Onofrio, Clarissa Giacomini

Il Centro per la protezione della salute di Hong Kong (Chp) ha confermato lunedì tre nuovi casi importati, che portano il numero totale dall’inizio dell’emergenza a 1.047. Chuang Shuk-kwan, capo della sezione per le malattie infettive del Chp, ha dichiarato durante una conferenza stampa che tutti e tre i pazienti erano asintomatici, e che sono risultati positivi al virus soltanto al loro arrivo a Hong Kong. Secondo l’Autorità ospedaliera di Hong Kong, 11 pazienti sono risultati nuovamente positivi al virus dopo essere stati dimessi dall’ospedale e ora si trovano in condizioni stabili. Hong Kong non aveva rilevato nuovi casi per 21 giorni consecutivi.

Le autorità locali della città cinese di Wuhan hanno annunciato che a partire da martedì, tutti i residenti dovranno sostenere i test dell’acido nucleico per i prossimi dieci giorni, come parte delle misure adottate dall’amministrazione locale per prevenire e controllare la pandemia. La decisione è giunta dopo che sei nuovi casi di coronavirus sono stati segnalati a Wuhan nello scorso fine settimana.

Nei principali quotidiani nazionali si riporta inoltre che il governo italiano ha emanato un “decreto rilancio” in base al quale verranno stanziati un totale di 55 miliardi di euro per aiutare le imprese, i privati e la società per far fronte all’impatto della nuova epidemia di Covid-19. In particolare, il governo italiano stanzierà 25,6 miliardi di euro per i sussidi ai lavoratori i cui redditi sono colpiti dall’epidemia, circa 5 miliardi di euro per il finanziamento delle piccole e medie imprese, 3,25 miliardi di euro per il rafforzamento del sistema sanitario del Paese e 2,8 miliardi di euro per il sistema di istruzione e ricerca. Con il “decreto rilancio”, il governo italiano ha introdotto un nuovo credito d’imposta per l’affitto di immobili non abitativi. Il beneficio è pari al 60% del canone mensile versato negli ultimi tre mesi e sospenderà l’imposta di circa 4 miliardi di euro alle imprese con un fatturato annuo inferiore ai 250 milioni di euro. Il governo stanzierà inoltre una parte dei fondi per aiutare le imprese ad adottare le misure preventive necessarie dopo l’apertura del 4 maggio. Il decreto prevede anche la concessione di un permesso di lavoro di sei mesi agli immigrati che lavorano nel settore agricolo e nei servizi domestici italiani, per far fronte alla carenza di manodopera in alcuni settori. Il disegno di legge destinerebbe finanziamenti aggiuntivi per i programmi di licenziamento temporaneo, dando alle aziende la possibilità di mettere i dipendenti in aspettativa piuttosto che licenziarli. Inoltre, verrà stanziata una somma compresa tra i 400 e gli 800 euro al mese (per un massimo di due mesi) per aiutare le persone che non percepiscono alcun reddito. Il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha dichiarato che “questo disegno di legge fornisce le premesse per un’ulteriore ripresa economica e sociale in Italia”.

Gabriele Bonanni, Nicolò Cornacchia

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua SPAGNOLA

https://www.rtve.es/noticias/20200514/coronavirus-covid19-curva-mapa-contagios-espana-mundo-noticias-ultima-hora-directo/2012930.shtml

https://www.elmundo.es/ciencia-y-salud/salud/2020/05/14/5ebcec4321efa0261f8b4585.html

https://elpais.com/espana/2020-05-13/las-polemicas-de-diaz-ayuso-revientan-la-estrategia-del-pp.html

https://www.dw.com/es/coronavirus-en-américa-latina-ser%C3%ADa-mejor-decir-la-verdad-para-salvar-vidas/a-53419774

Per la lingua FRANCESE

https://www.francebleu.fr/infos/societe/coronavirus-le-calendrier-du-deconfinement-1589191404

https://www.ouest-france.fr/sante/virus/coronavirus/confinement/coronavirus-dans-quelles-circonstances-la-france-pourrait-elle-nouveau-etre-confinee-6834126

https://www.journaldemontreal.com/2020/05/14/la-crise-geree-a-260-km-dici

https://fr.euronews.com/2020/05/09/a-toronto-des-dinosaures-distribuent-des-masques

https://www.jeuneafrique.com/937588/politique/tribune-coronavirus-lafrique-peut-sortir-gagnante-de-la-crise-a-condition-de-trouver-sa-voie/

https://www.jeuneafrique.com/943640/economie/tribune-la-crise-du-coronavirus-doit-pousser-lafrique-a-prendre-son-independance/

https://www.lesoir.be/300314/article/2020-05-12/les-vols-ryanair-reprendront-des-juillet-depuis-bruxelles-et-charleroi?referer=%2Farchives%2Frecherche%3Fdatefilter%3Dlastweek%26sort%3Ddate%2520desc%26word%3Ditalie%22

https://www.lesoir.be/300146/article/2020-05-11/les-plages-belges-verdissent-cause-du-coronavirus-une-nouvelle-plante-y-prospere

https://www.dhnet.be/actu/economie/brussels-airlines-la-lufthansa-a-rejete-un-plan-d-aide-de-390-millions-d-euros-de-l-etat-belge-5ebab5a89978e23845d2b554

https://www.bag.admin.ch/bag/it/home/krankheiten/ausbrueche-epidemien-pandemien/aktuelle-ausbrueche-epidemien/novel-cov/situation-schweiz-und-international.html

https://www.tdg.ch/le-teletravail-survivra-au-coronavirus-189430033767

https://www.tdg.ch/les-pme-vivent-une-situation-dramatique-523968327338

https://www.24heures.ch/berne-lance-la-phase-de-test-de-lappli-de-tracage-654204445422

https://www.lematin.ch/suisse/conseil-federal-lance-phase-test-app-tracage/story/25942838

https://www.lematin.ch/suisse/frontieres-france-allemagne-lautriche-rouvrir/story/11227546

https://www.letemps.ch/suisse/rebelles-corona-sortent-confinement

Per la lingua RUSSA

https://ria.ru/20200514/1571443241.html?utm_source=yxnews&utm_medium=desktop&utm_referrer=https%3A%2F%2Fyandex.ru%2Fnews

https://www.pravda.ru/health/1497525-suitsid/

Per la lingua CINESE

http://www.xinhuanet.com/2020-05/10/c_1125965857.htm

https://finance.sina.com.cn/stock/zqgd/2020-05-12/doc-iircuyvi2640180.shtml

https://www.toutiao.com/a6826682791753679367/

https://www.toutiao.com/group/6826612936660746766/

https://baijiahao.baidu.com/s?id=1666665199628232894&wfr=spider&for=pc

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

Lo scorso 5 maggio è stata celebrata la prima giornata mondiale della lingua portoghese, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel novembre del 2019. Per molti anni, durante questa data, è stata festeggiata l’importanza che hanno la lingua e la cultura portoghese ma in questo 2020 la celebrazione è stata a dir poco solenne grazie al riconoscimento dell’ONU. Il portoghese è lingua ufficiale in 9 Paesi distribuiti su 4 continenti, è la lingua con il maggior numero di parlanti nell’emisfero australe e, durante i festeggiamenti di questa giornata così emblematica, il Covid-19 si è comunque fatto sentire. Le cerimonie si sono svolte tramite interviste e interventi a distanza e il tutto, ovviamente, si è ridotto al sistema telematico. L’Istituto Camões è riuscito a rendere il programma il più interattivo possibile grazie a filmati, iniziative e inaugurazioni di concorsi letterari. A questa giornata così importante, e che è entrata ufficialmente nella storia, hanno partecipato capi di Stato, rappresentanti dell’Istituto Camões, politici, personalità illustri del mondo dello spettacolo, dello sport, della letteratura ma anche studenti.  Importanti sono stati anche gli interventi di quest’ultimi che affermano come questa lingua funga da collante specie ora che siamo tutti costretti al distanziamento sociale. Questa è la situazione tipica dei Paesi africani (come l’Angola) dove per molte comunità la lingua madre è la lingua indigena e, in questa epoca così difficile, il portoghese ha svolto un ruolo di lingua franca importante riducendo quanto più possibile l’isolamento (quanto meno psicologico), incrementando la comunicazione e evitando l’interruzione dello sviluppo nazionale.
Francisco Ribeiro Telles, segretario esecutivo della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese (CPLP), durante il suo discorso ha fatto notare come il Covid-19 abbia influenzato anche la realtà linguistica delle varie comunità riportando all’uso quotidiano termini che non si utilizzavano con frequenza (isolamento, quarantena, casi positivi) o che fanno parte di un lessico più contemporaneo (ad esempio “telelavoro”). Del resto, la lingua è un organismo vivo e di conseguenza è soggetta ai cambi della realtà sociale.

Beatrice De Luca

La settimana scorsa, in un documento di quindici pagine pubblicato dall’alleanza Five Eyes (cinque occhi), che comprende Regno Unito, Stati Uniti d’America, Canada, Australia e Nuova Zelanda, è stato accusato il governo cinese di avere deliberatamente nascosto o compromesso prove dello scoppio del Coronavirus. “I medici non ne hanno proferito parola o sono “scomparsi” a seguito di un tentativo di rendere pubblica la notizia dell’epidemia e dell’accesso a Wuhan negato alle organizzazioni internazionali” spiega l’editore Kim Sengupta.

Nel Regno Unito, come in altri paesi, si teme una possibile seconda ondata, che provocherebbe fratture profonde nella nazione. I medici hanno lanciato un monito: le restrizioni sono deboli e le indicazioni del Primo Ministro confondono la popolazione.

In Australia, nella conferenza stampa di venerdì scorso, il primo ministro ha annunciato il piano per uscire gradualmente dal lockdown entro luglio, rivolto a tutte le attività commerciali e sociali. Le misure previste varranno a livello nazionale, ma starà poi ai singoli stati implementarle a seconda delle circostanze. Il primo ufficiale medico Brendan Murphy ha detto che, sebbene una riapertura delle frontiere non sia ancora contemplata dal governo, si ipotizza un’apertura strategica tra Australia e Nuova Zelanda, anche in vista di un rafforzamento delle economie interne nell’area dell’Australasia per una minore dipendenza commerciale dalla Cina.

Anche nella Repubblica d’Irlanda il governo e i sindacati stanno pensando alla riapertura delle aziende. Difficile invece la situazione dei pub che, stando al piano pubblicato la settimana scorsa, non riapriranno prima del 10 agosto. Sul fronte scolastico, l’ASTI (Associazione degli insegnanti delle scuole secondarie irlandese) ha espresso forti preoccupazioni per l’annuncio di venerdì del ministro dell’Istruzione: l’esame di maturità verrà cancellato e a incidere sul voto finale sarà quanto fatto finora.

Nella Casa Bianca sono aumentati i controlli a seguito della positività al Covid-19 di due collaboratori di Trump e Anthony Fauci, virologo della task force per il Covid-19, ha scelto l’auto isolamento forzato, per aver avuto un contatto ravvicinato con i due soggetti. A Walla Walla (WA) sono nati i “Covid-19 party” ai quali le persone hanno partecipato con il fine di infettarsi e diventare immuni. Le autorità hanno registrato numerose segnalazioni circa queste feste, che sono state individuate tramite il tracciamento degli spostamenti di persone che sono risultate positive dopo tali assembramenti.

Il Canada ha fatto qualche passo in più verso la fase di riapertura. La provincia dell’Ontario, a seguito di un rallentamento della propagazione del virus, ha permesso la vendita al dettaglio solo per ordini  d’asporto, mentre in Québec si sta procedendo alla riapertura delle scuole, ma ciò non vuol dire tornare alle modalità di lavoro precedenti. Infatti, i nastri per segnalare il distanziamento, la routine di igienizzazione personale e degli ambienti saranno adesso la norma.

In Nuova Zelanda, il Primo Ministro Ardern ha annunciato che la giornata di giovedì segnerà il passaggio al livello di allerta 2. Ciò significa che molte attività potranno riaprire i battenti seguendo le dovute precauzioni ad eccezione di pub, locali e bar per i quali dovrà passare un’altra settimana. La decisione nasce sulla scia di ciò che è avvenuto in Corea del Sud, dove l’apertura dei locali notturni ha determinato un nuovo picco di contagi. I gestori, pur comprendendo l’importanza delle “3 S” (seduti, separati e serviti singolarmente), si lamentano poiché aspettare significa mettere l’ultimo chiodo della bara per gli esercenti.

 Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Oriana D’Agostino, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Secondo una panoramica del Robert Koch-Institut (RKI), la maggior parte dei comuni della Germania è attualmente ben al di sotto del limite delle infezioni di Covid-19 fissato dai governi federali e statali come nuovo parametro per la riapertura delle attività. Tuttavia, sono noti tre distretti in cui viene superato questo limite: Greiz in Turingia, Coesfeld nel Nord Reno-Vestfalia e Steinburg nello Schleswig-Holstein. Questi distretti sono contrassegnati in rosso sulla corrispondente mappa del RKI.

A Coesfeld l’allentamento delle restrizioni è stato rinviato di una settimana. In Vestfalia e nello Schleswig-Holstein questo è direttamente correlato ai numerosi casi di contagi nei mattatoi. Centinaia di lavoratori principalmente dell’Europa dell’est vi sono stati infettati, apparentemente perché le loro sistemazioni collettive non avevano strutture igieniche sufficienti ed erano troppo strette per mantenere la distanza minima di 1,5 metri.

Secondo il RKI, nove altri distretti hanno attualmente più di 25 nuove infezioni a settimana ogni 100.000 abitanti. Il RKI li contrassegna in arancione. Alcuni cerchi non segnalano più nuove infezioni.

Sabato scorso in diverse città tedesche sono state annunciate proteste contro le limitazioni dei diritti fondamentali dovute alle restrizioni. A Berlino, la polizia ha temporaneamente arrestato alcune persone durante una manifestazione davanti al Reichstag.

La polizia aveva avvisato attraverso gli altoparlanti che il numero massimo di 50 partecipanti era stato già superato, ha riferito la portavoce della polizia. La protesta tuttavia non era scemata e c’era ancora un afflusso di partecipanti, quindi sono intervenute le autorità.

Nonostante le proteste, nel Meclemburgo il periodo di inattività dei ristoranti è finito: sabato i ristoranti sono stati autorizzati ad aprire di nuovo e ricevere clienti. Il presidente dell’associazione industriale regionale Dehoga, Lars Schwarz, ha ipotizzato che circa un terzo dei ristoratori abbia colto questa opportunità. Schwarz ha descritto la riapertura dei ristoranti come “primo barlume di speranza”.

Proseguono le discussioni sul riavvio della Bundesliga. Sempre più professionisti esprimono preoccupazione e lamentano di non essere stati informati della decisione.

Ci sono critiche da parte dei giocatori e di ex calciatori professionisti. Il calciatore Neven Subotic ha criticato la posizione debole dei giocatori sulla questione. “Nel campionato italiano o in quello inglese l’associazione dei giocatori è un’istituzione rispettabile. Sono deluso dalla Germania”, ha dichiarato in un’intervista a Deutschlandfunk.

Alassane Pléa, calciatore del Borussia Mönchengladbach, accoglie sostanzialmente il riavvio, ma ammette che ci sono paure tra i giocatori. “Sarà strano, perché è passato molto tempo da quando ci siamo fermati, ma siamo pronti e felici di riprendere”, ha detto ai media francesi. “Siamo in diverse cabine disinfettate alla fine di ogni giornata. Siamo testati ogni tre giorni. Stiamo attenti. Ci manca il calcio, è la nostra vita”, ha detto Pléa.

Gabriele Simoni

Al 10 maggio i casi di malati dovuti al Covid-19, negli Emirati Arabi Uniti, ammontano a 18.198 mentre i morti a 198. Il governo sta perseguendo una politica di censimento della popolazione su larga scala, eseguendo più tamponi possibili con le migliori tecnologie mediche a disposizione; infatti, fino all’8 maggio sono stati condotti sui cittadini più di 40.000 test medici.

Nell’ambito degli aiuti umanitari, gli Emirati si sono distinti per la loro generosità, avendo inviato, ad oggi, circa 500 tonnellate di presidi medici a più di 40 paesi nel mondo (tra cui, soprattutto, Zimbabwe, Sierra Leone, Etiopia, Niger e Mali).

Per ciò che concerne l’istruzione, invece, il Ministero della Pubblica Istruzione emiratino ha confermato che la didattica a distanza continuerà fino alla fine dell’anno scolastico attualmente in corso, e per tutti i livelli di istruzione. Ha aggiunto inoltre che, per quanto riguarda il prossimo anno accademico (2020-2021), decisioni definitive verranno prese solo sulla base della situazione sanitaria e delle misure precauzionali.

Fawzia Gharib, sottosegretario del Ministero della Pubblica Istruzione degli EAU, ha rivelato che il Ministero ha sviluppato tre futuri scenari per la didattica, collegati al caso della pandemia.

Il primo scenario prevede che, nel corso dell’epidemia, la didattica a distanza sia garantita al 100%. In merito al secondo scenario, si tratta della cosiddetta fase di transizione (della durata di 6 mesi) dopo che il virus sarà stato completamente debellato. Ciò avverrà in modo graduale, per cui − in una fase iniziale − l’istruzione diretta tornerà a un tasso compreso tra il 30% e il 50%.

Ha spiegato, infine, che il terzo scenario è un piano di sviluppo nell’eventualità in cui si ritorni a una vita normale e comprende l’incorporazione di due tipi di istruzione: la prima è l’educazione diretta e naturale (la classe), e la seconda è la didattica a distanza, con un rapporto di istruzione diretta del 70% e di istruzione virtuale del 30%.

Per di più, ha sottolineato che ogni piano verrà realizzato entro un certo lasso di tempo, e se la diffusione del Covid-19 si protrae, il Ministero completerà l’implementazione dell’istruzione a distanza per il prossimo anno accademico.

Il Dottor B2: in Arabia Saudita un robot comunica con i pazienti affetti da Covid-19. Il Ministero della Salute saudita si avvale di un dottore-robot denominato “Dottor B2”, presso il King Salman Hospital di Riyadh. Lo scopo del suo impiego è quello di comunicare con i pazienti affetti da Covid-19 che si trovano nei reparti di isolamento. Il robot è dotato di telecamere che permettono il monitoraggio dei pazienti, nonché delle loro condizioni di salute. L’utilizzo di tale robot permette di ridurre il rischio di infezione tra il personale medico e i pazienti.

Lo scorso giovedì, l’Arabia Saudita ha annunciato 1701 nuovi contagi da Covid-19, per un totale di 35.432 casi, di cui 141 rappresentano quelli più critici. Per contro, il numero dei guariti è salito a 1322, per un totale di 9120 casi; il numero complessivo di decessi ha invece raggiunto le 229 unità.

Tali informazioni sono state rilasciate durante la conferenza stampa quotidiana tenuta dal portavoce del Ministero della Salute, Muhammad Al-Abdulali, allo scopo di fornire aggiornamenti sull’evoluzione della pandemia all’interno del Regno; inoltre, è stata evidenziata l’importanza di effettuare esami preventivi e approfonditi per individuare nuovi casi di Covid-19.

Anna Parmegiani, Chiara Riccardi, Dinella Vella

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

https://news.un.org/pt/story/2020/05/1712522

https://www.accamargo.org.br/noticias/covid-19-um-glossario-com-22-termos-para-voce-conhecer

Per la lingua INGLESE

Sengupta, K. (02/05/2020). “China deliberately destroyed evidence about start of coronavirus, report says”. The Indipendent  https://www.independent.co.uk/news/world/asia/coronavirus-cause-china-research-evidence-destroyed-a9495856.html

Knapton, S. (10/05/2020). “What the second Coronavirus wave means for the UK’s exit strategy”. The Telegraph https://www.telegraph.co.uk/news/2020/05/03/uk-second-coronavirus-wave-peak-when-what-means/

Campbell, D. & Dodd, V. (10/05/2020). “Doctors and police warn of new coronavirus wave as UK lockdown weakens”. The Guardian https://www.theguardian.com/politics/2020/may/10/doctors-warn-of-second-coronavirus-wave-as-uk-lockdown-weakens

Crowe, D. (2020). “’There will be outbreaks’: Morrison warns Australia as economy reopens”. The Sydney Morning Herald

Hongzhi, G. e Ren, M. (2020). “Coronavirus crisis and a trans-Tasman bubble is an opportunity for Australia and NZ to reduce dependence on China”. ABCNews

Marsh, S. (2020). “Coronavirus restrictions ending: Everything you need to know about Scott Morrison’s latest press conference”. 9News

Independent.ie (2020). “Businesses that do not comply with Covid-19 safety measures will be shut down” https://www.independent.ie/breaking-news/irish-news/businesses-that-do-not-comply-with-covid-19-safety-measures-will-be-shut-down-39193043.html

Independent.ie (2020). “The new normal” https://www.independent.ie/irish-news/news/the-new-normal-39194023.html

Rte.ie (2020), “Temperature testing and handshake bans in return-to-work protocol” https://www.rte.ie/news/coronavirus/2020/0508/1137355-return-to-work-protocol/

The Irish Times (2020), “Coronavirus: 18 more people die of Covid-19 in the State” https://www.irishtimes.com/news/health/coronavirus-18-more-people-die-of-covid-19-in-the-state-1.4249626

The Irish Times (2020). “Employers have ‘absolute duty’ to stick to new pandemic protocols” https://www.irishtimes.com/news/social-affairs/employers-have-absolute-duty-to-stick-to-new-pandemic-protocols-1.4249623

The Irish Times (2020). “Pubs may be allowed to reopen before August 10th if they can enforce social distancing” https://www.irishtimes.com/news/health/pubs-may-be-allowed-to-reopen-before-august-10th-if-they-can-enforce-social-distancing-1.4244838

The Irish Times (2020). “New measures for reopening will see Irish workplaces change beyond recognition” https://www.irishtimes.com/news/ireland/irish-news/new-measures-for-reopening-will-see-irish-workplaces-change-beyond-recognition-1.4248809

The Journal.ie (2020). “Leaving Cert: Here are the details of the new plan announced by the government” https://www.thejournal.ie/explainer-leaving-cert-5094307-May2020/

The Journal.ie (2020). “Leaving Cert exams cancelled and 156 new cases: Today’s Covid-19 main points” https://www.thejournal.ie/coronavirus-covid-19-news-5093984-May2020/

The New York Times (2020). “Covid-19 Parties’ Probably Didn’t Involve Intentional Spread”https://www.nytimes.com/2020/05/06/us/coronavirus-covid-parties.html?searchResultPosition=2

Higgins-Dunn, N. & Kim, J. (2020). “New York City to give away 7.5 million face coverings to prevent coronavirus spread, mayor says”. CNBC https://www.cnbc.com/2020/05/04/new-york-city-to-give-away-7point5-million-face-coverings-to-prevent-coronavirus.html

Tapper, J. (2020). “Fauci to begin ‘modified quarantine’”. CNN Politics https://edition.cnn.com/2020/05/09/politics/fauci-modified-quarantine-coronavirus/index.html

Newsroom (2020). “Ardern: NZ moving to Level 2 this week” https://www.newsroom.co.nz/2020/05/11/1167635/ardern-nz-moving-to-level-2-this-week

Stuff (2020). “’We’re gutted’: Bars can’t open until one week after first day of alert level 2” https://www.stuff.co.nz/life-style/food-wine/drinks/300009889/were-gutted-bars-cant-open-until-one-week-after-first-day-of-alert-level-2

Per la lingua TEDESCA

https://www.tagesschau.de/inland/corona-landkreise-101.html

https://www.spiegel.de/politik/deutschland/corona-einschraenkungen-polizei-nimmt-mehrere-demonstranten-vor-dem-reichstag-fest-a-fdf8ad66-c77b-47ef-b61b-9770d76dd832

https://www.welt.de/sport/fussball/bundesliga/article207870861/Coronavirus-Die-Angst-der-Spieler-um-ihre-Gesundheit.html

https://www.ndr.de/nachrichten/mecklenburg-vorpommern/Ein-Drittel-der-Gaststaetten-in-MV-wieder-offen,coronavirus1842.html

Per la lingua ARABA

http://covid19.ncema.gov.ae/default/News/Details/1247

http://covid19.ncema.gov.ae/default/News/Details/1248

http://covid19.ncema.gov.ae/default/News/Details/1239

http://covid19.ncema.gov.ae/ar/News/Details/1243

https://www.albayan.ae/covid19

https://www.albayan.ae/across-the-uae/education/2020-05-09-1.3853902?itm_source=parsely-api

https://www.alarabiya.net/ar/saudi-today/2020/05/09/ييءي

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

La Spagna continua ad essere il primo paese in Europa per numero di decessi, i quali ammontano a 25.857. Dopo circa tre giorni di apparente calo della curva, lo scorso mercoledì si sono registrate 244 vittime in un solo giorno, per questo il Governo spagnolo ha annunciato la quarta proroga dello stato di emergenza. Nonostante ciò, il governo inizia a concedere delle libertà ai cittadini e il premier Sánchez annuncia un piano di transizione verso una “nuova normalità”. Questo periodo di allentamento del confinamento è stato suddiviso in 4 fasi e ogni regione avrà tempistiche diverse nell’attuazione, a seconda della propria situazione interna. La fase 0 è quella attuale e prevede il massimo confinamento e spostamenti limitati o comunque consentiti solo per il lavoro o per necessità primarie. Lo scorso 2 maggio Pedro Sánchez annunciò ai cittadini la possibilità di uscire per fare passeggiate o attività sportive; di conseguenza il ministro Salvador Illa ha suddiviso la giornata stabilendo delle fasce orarie per le diverse fasce d’età dei cittadini: dalle 6.00 alle 10.00 del mattino e dalle 20.00 alle 23.00 possono uscire i maggiori di 14 anni; la fascia oraria che va dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 19.00 alle 20.00 è riservata agli over 70 e, infine, i minori di 14 anni possono uscire dalle 12.00 alle 19.00 accompagnati da un adulto. La fase 1 inizierà la prossima settimana e prevede la riapertura di alcuni negozi fra cui bar e ristoranti che dovranno però far fronte a forti restrizioni, come, per esempio, accettare una clientela limitata. Saranno inoltre permessi degli spostamenti per incontri limitati di un massimo di 10 persone. La fase 2 inizierà tra fine maggio e inizio giugno e permetterà degli spostamenti all’interno della provincia; la fase 3 invece prevede la ripresa della mobilità generale ma comunque graduale e con le dovute protezioni.  

Il Messico ha registrato 197 decessi e 1.609 contagi nelle ultime 24 ore. Dall’inizio della pandemia si registrano 2.704 vittime. Il ministero dell’Interno ha pubblicato un documento che punta ad arginare la diffusione del virus con l’istituzione di un coprifuoco e vari posti di blocco. 

Il Brasile ha confermato altri 615 decessi a causa del Covid-19 nella sola giornata dello scorso mercoledì, è il numero più alto registrato finora nell’arco di una sola giornata. Il paese quindi supera le 8.500 vittime, tuttavia, il distanziamento sociale attuato nel paese sembra essere ancora molto inferiore a quello degli altri paesi.

Anche l’Argentina registra un record di nuovi casi in un solo giorno: lo scorso mercoledì ne sono stati confermati 188 che si sommano ai 5.208 totali. Il ministero della Salute ha inoltre rivelato altre 9 morti, per un totale quindi di 273 dall’inizio della pandemia.

Francesca Vannoni

In Francia, il progressivo ritorno alla vita normale ha portato a stilare una lista di parole coniate durante questa quarantena tra cui: “lundimanche” ovvero un unico giorno della settimana che si ripete, “téléfête des travailleur” o “la fête des télétravailleurs” per il 1 Maggio, “skypéro” per gli aperitivi da remoto. Inoltre, lunedì scorso le Figaro ha annunciato l’uscita dall’isolamento per l’Italia, che “piano piano riprende vita. Dopo 55 giorni di quarantena gli italiani, con molta prudenza, hanno ricominciato a uscire e lavorare”. Il presidente Conte durante l’ultima conferenza stampa ha dichiarato: “Più saremo scrupolosi, prima potremo riacquistare la nostra libertà”.

Per il Belgio,sebbene il 18/05 segni l’inizio della fase 2, con un progressivo allentamento dei controlli da parte della polizia, già da questa domenica in occasione della Festa della Mamma, sarà possibile aumentare i contatti sociali: se finora ogni famiglia poteva vedere non più di due persone, il numero è stato adesso alzato a quattro. Inoltre, dalla prossima settimana è prevista la riapertura dei negozi, ma ogni cliente dovrà portare la mascherina e potrà restare per un massimo di 30 minuti. Sul piano scolastico, non sono state ancora prese decisioni nella zona francofona, mentre nelle Fiandre dal 15/05 si tenterà una riapertura graduale, coinvolgendo studenti di prima e seconda elementare e di prima media.

In Svizzera, i contagi stanno diminuendo e da lunedì non ci sono più morti per Covid-19. Tuttavia, il tasso di disoccupazione è salito al 3,3% in un solo mese e si teme che già da oggi, 8 maggio, il Paese avrà esaurito tutte le sue risorse: molte agenzie di viaggio sono sull’orlo del fallimento e in ambito sanitario non bastano le risorse a disposizione per i rimborsi delle spese mediche ai malati di Covid-19, si sta cercando una soluzione. Nel frattempo, lunedì 11 maggio inizia la seconda fase di riapertura: riaprono le scuole, i ristoranti e le biblioteche, tra cui la Biblioteca Nazionale Svizzera, che il 2 maggio ha compiuto 125 anni.

In Africa, la crisi causata dal Covid19 sta evidenziando la vulnerabilità dei sistemi di produzione e distribuzione alimentare. L’impatto della crisi sanitaria potrebbe influire pesantemente sul problema della fame, ma c’è già chi cerca una risposta locale al problema. Una piccola azienda agricola del Burkina Faso pensa a costruire un futuro diverso, attraverso un’associazione di promozione e formazione agricola chiamata Béo-neere (Avvenire migliore). L’azienda familiare, gestita da padre e figlio, pratica e diffonde quella che in agroecologia viene chiamata “associazione di colture”: colture “amiche” vengono infatti posizionate una accanto all’altra nello stesso campo, permettendo così una produzione variegata senza l’uso di pesticidi perché le piante, accuratamente scelte, si proteggono tra loro da insetti e malattie. L’obbiettivo è quello di creare l’autosufficienza alimentare e di eliminare la dipendenza africana dalle importazioni.

In Canada, ancora abbracci negli asili nido? I genitori che si apprestano ad affidare i loro figli agli asili nido sanno che sarà impossibile rispettare a pieno le norme di distanziamento sociale. Quanto alle misure di sicurezza in vigore negli asili nido, i genitori non possono più entrare nell’edificio e gli educatori, oltre a prendersi cura dei bambini, devono fare minuziosa attenzione all’igiene. È impossibile però, pensare che gli educatori possano evitare di toccare i bambini o di confortarli al momento del bisogno. Altrettanto impossibile è che i bambini mantengano la distanza di sicurezza, sebbene si cercherà di tenere le varie classi separate.

Emanuela Batir, Carolina Benucci, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Giada Pacioni, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Eleonora Valente, Elen’Alba Vitiello.

In Cina si respira un’aria nuova: il paese è uscito dal lockdown ed è pronto per affrontare la difficile fase di ritorno alla normalità. Il presidente Xi Jinping nella lettera di risposta del 30 aprile al personale del Gruppo Yuanfang di Zhengzhou ha inviato un saluto ai lavoratori di tutti i gruppi etnici in Cina esprimendo la riconoscenza per il lavoro svolto e il contributo dato nella lotta contro l’epidemia auspicando che “continuino a scrivere storie straordinarie in ruoli ordinari”.

Gli eroi vengono dal popolo, proprio come il gruppo di giovani cinesi che più di cento anni fa scrisse un magnifico canto di gioventù dando vita al Movimento del 4 maggio che avrebbe cambiato per sempre le sorti del paese e affermato l’identità nazionale cinese. Proprio in occasione della “Festa della Gioventù”, il presidente Xi Jinping ha inviato un messaggio ai giovani della nuova era: “la voglia di lottare è la più brillante sfumatura della giovinezza e decine di migliaia di giovani combattenti stanno dimostrando, con le loro azioni, che la nuova gioventù cinese è assolutamente genuina e degna di svolgere questa importante missione”. Il presidente ha infatti reso omaggio ai giovani degli anni 90 e del 2000 i quali, nel corso della lunga emergenza sanitaria, hanno svolto attività di volontariato e hanno lavorato in prima linea contro il virus in veste di personale sanitario.

Se la ripresa a livello nazionale è senza dubbio lenta, a crescere a ritmi sempre più incalzanti sono le tensioni tra Cina e USA. All’accusa secondo la quale il virus sia stato manipolato o creato in laboratorio, l’ambasciatore cinese negli Stati Uniti, Cui Tiankai, risponde invitando la classe politica a moderare i toni che rischiano di pregiudicare gli sforzi sino ad ora compiuti e compromettere il piano per la ripartenza dell’economia globale.

 La Cina richiama allo spirito di cooperazione dimostrando, ancora una volta, il senso di responsabilità nella lotta contro il virus e il sostegno alle economie più deboli. Il governo di Pechino ha istituito un fondo speciale per la cooperazione COVID-19 del valore di 283 milioni di dollari e ha distribuito le forniture sanitarie necessarie ad oltre 150 paesi e organizzazioni internazionali. Alla luce dell’evoluzione dell’epidemia nei paesi in via di sviluppo, l’ambasciatore cinese in UE Zhang ha assicurato che la Cina ha risposto concretamente alle esigenze e alle richieste di alcuni paesi sospendendo a 77 di questi il pagamento del debito dovuto al fine di allentare la pressione economica. In merito alla collaborazione sanitaria, il dott. Gauden Galea, rappresentante dell’OMS in Cina, in un’intervista rilasciata martedì al giornale “Xinhua”, ha evidenziato la pronta risposta della Cina alla richiesta dell’OMS di istituire una collaborazione globale per lo sviluppo, la produzione e l’accesso ai farmaci e alle tecnologie essenziali per la lotta contro il coronavirus.

La Cina invita la comunità internazionale a sostenere, senza alcun pregiudizio, una strategia comune per risollevare il mondo dalla crisi e costruire un futuro condiviso.

Claudia Cigno, Elisa Caminiti, Francesca Runci

In Russia il Presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto sulle garanzie assicurative aggiuntive per i medici che lavorano a stretto contatto con pazienti affetti da COVID-19; in caso di morte di un medico, il risarcimento sarà pari a 2,7 milioni di rubli circa 33.721,04 euro. Il documento è stato pubblicato sul portale internet ufficiale sulle informazioni legali mercoledì 6 maggio.

Le suddette ulteriori garanzie saranno espresse sotto forma di pagamento di una somma forfettaria sia per medici, sia per personale medio e junior, sia per conducenti di ambulanze che lavorano con pazienti il cui coronavirus viene rilevato o sospettato.
Gli eventi assicurati, secondo il documento, sono riconosciuti come la morte di un operatore sanitario, gravi danni fisici a seguito di infezione durante lo svolgimento delle mansioni lavorative, nonché invalidità permanente. Nel primo caso, i parenti del defunto saranno in grado di ricevere 2,7 milioni di rubli, invece l’importo del risarcimento di invalidità sarà pari a 68,8 rubli per ogni punto di invalidità riconosciuta.

Nel mese di aprile, il Presidente Vladimir Putin ha stabilito dei pagamenti aggiuntivi per i medici che lavorano a contatto con i pazienti contagiati dichiarando: “Per i medici che lavorano a contatto diretto con i pazienti affetti da COVID-19 saranno previsti dei pagamenti extra di importo pari a 80 mila rubli al mese”. Inoltre, il personale medico, paramedico e gli infermieri riceveranno 50 mila rubli al mese, il personale medico più giovane riceverà 25 mila rubli al mese e sono previsti pagamenti per i medici del pronto soccorso pari a 50 mila rubli al mese, circa 625,23 euro.

Il Gabinetto dei Ministri della Federazione Russa adotterà misure di risposta in caso di peggioramento pandemia da COVID-19. Il documento prescrive azioni e misure di sicurezza da adottare in suddetta evenienza e quindi in previsione di una seconda ondata dell’epidemia.

In aggiunta, il piano introdurrà una un regolamento d’azione comune che verrà adottato in tutti gli stati della Federazione fino alla fine del 2020, riguardante in particolare l’attivazione di singoli settori dell’economia, tenendo conto delle raccomandazioni del Servizio federale per la tutela e la protezione dei diritti e del benessere dei consumatori.

Poco prima, Anna Popova, capo del Rospotrebnazdor, aveva dato indicazioni riguardo alla graduale mitigazione delle misure di sicurezza.
Secondo quest’ultima, durante la prima fase, i cittadini saranno autorizzati a praticare sport all’aria aperta, durante la seconda, invece, verranno eliminate le restrizioni sulle passeggiate e le istituzioni educative e i punti vendita inizieranno nuovamente a lavorare, ma con un numero limitato di utenti. Nella terza fase, i parchi, le piazze, i negozi, i caffè e i ristoranti saranno aperti al pubblico senza alcuna restrizione.

Il 28 aprile, il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di estendere il blocco delle attività lavorative con la conservazione dei salari fino all’11 maggio compreso. Il 30 aprile, il Capo della Federazione ha incaricato il governo di redigere un rapporto per informare la cittadinanza in merito a come sarebbero state incrementate le misure di sostegno per cittadini e imprenditori adottate tra marzo e aprile nell’ambito della lotta contro il coronavirus.

Angela Doria

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua SPAGNOLO

https://www.rtve.es/noticias/20200504/fase-0-espana-comienza-su-desescalada-gradual-tras-50-dias-estricto-confinamiento/2013250.shtml

https://www.marca.com/tiramillas/actualidad/2020/05/07/5eb3780322601db2728b45c7.html

www.youtube.com/watch?v=4wznnOhiN8w

https://www.elconfidencial.com/espana/2020-05-02/coronavirus-salir-2-mayo-deporte-pasear-ninos_2573855/

Per la lingua FRANCESE

https://www.lemonde.fr/m-perso/article/2020/04/27/lundimanche-aperue-coronabdos-les-nouveaux-mots-du-confinement_6037915_4497916.html

https://www.lefigaro.fr/international/deconfinement-l-italie-reprend-vie-piano-piano-20200504

https://www.journaldequebec.com/2020/05/07/oui-il-y-a-encore-des-calins-dans-les-garderies

https://www.lemonde.fr/afrique/article/2020/05/05/au-burkina-faso-une-ferme-agroecologique-veut-reinventer-le-monde-d-apres_6038766_3212.html

https://www.lematin.ch/suisse/pandemie-gche-125-ans-bibliotheque-nationale/story/23275890

https://www.letemps.ch/suisse/cassetete-couverture-frais-covid19

https://www.lematin.ch/suisse/deconfinement-entame-deuxieme-etape-lundi/story/16999990

https://www.24heures.ch/vaud-regions/deux-jours-deces-contamination/story/31188701

https://www.tdg.ch/suisse/taux-chomage-bondit-avril/story/10541736

https://www.tdg.ch/economie/suisse-deja-epuise-entier-ressources-naturelles/story/10182201

https://www.24heures.ch/suisse/coronavirus/craignant-faillites-masse-secteur-voyage-obtient-sursis/story/23631375

https://www.lalibre.be/belgique/politique-belge/la-conference-de-presse-apres-le-conseil-national-de-securite-aura-lieu-a-14h30-annonce-sophie-wilmes-5eb29d5ad8ad580d3d87c0a9

https://www.rtl.be/info/belgique/societe/deconfinement-marie-rose-a-13-petits-enfants-et-ne-veux-pas-choisir-je-les-aime-tous-pareil–1216691.aspx

https://www.hln.be/nieuws/binnenland/dit-staat-in-het-voorstel-over-heropstart-onderwijs-in-vlaanderen-scholen-gedeeltelijk-open-maar-niet-voor-iedereen~af5f8582/?referer=https%3A%2F%2Fwww.google.it%2F

Per la lingua CINA

http://www.xinhuanet.com/2020-04/30/c_1125930066.htm

http://www.xinhuanet.com/video/2020-05/04/c_1210603211.htm

http://www.xinhuanet.com/politics/leaders/2020-05/03/c_1125938927.htm

http://www.xinhuanet.com/english/2020-05/06/c_139034948.htm

http://www.xinhuanet.com/english/europe/2020-05/05/c_139030683.htm

http://www.xinhuanet.com/english/2020-05/06/c_139033028.htm

Per la lingua RUSSA

https://ria.ru/20200506/1571058145.html

https://iz.ru/1008242/2020-05-06/kabmin-rf-razrabotaet-mery-reagirovaniia-v-sluchae- ukhudsheniia-situatcii-s-covid-19

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

Il 3 maggio sarà revocato lo stato di emergenza dichiarato dal Presidente della Repubblica portoghese Marcelo Rebelo de Sousa lo scorso 18 marzo ed il Paese si avvierà alla riapertura progres-siva di attività e servizi. Ad oggi, molte testate giornalistiche italiane ed estere rendono chiaro il fatto che il Portogallo è il miglior esempio europeo nella lotta contro il Covid-19.
Secondo uno studio dell’Eurostat, il Paese lusitano si piazza al terzo posto con ben il 21,8% (dietro l’Italia con il 22,8% e la Grecia con il 22%) per tasso di popolazione over 65. Considerando che la popolazione anziana è a più alto rischio di contagio da coronavirus, come è possibile che il Portogallo abbia dei dati così bassi e sia uno dei primi Paesi ad uscire dall’epidemia?
Solo confrontando i dati dei due Paesi europei più colpiti dal virus, ovvero Spagna ed Italia (superati solo a livello mondiale dagli USA), emerge che il principale merito sia da attribuire al Governo che è intervenuto tempestivamente con valide misure restrittive.
Basti pensare che in Italia le scuole sono state chiuse il 5 marzo quando vi erano già 2500 casi, in Spagna il 12 marzo quando vi erano ben 2140 infetti, mentre il governo portoghese ha ordinato la loro chiusura il 16 marzo, quando i casi accertati erano solo 245.
Inoltre, i rispettivi Governi hanno dichiarato il lock-down totale in Portogallo il 18 marzo quando vi erano 448 casi, in Spagna il 14 marzo con 8000 contagi ed in Italia il 10 marzo con 9000 casi accertati.
Un altro elemento importante è stato la collaborazione tra i partiti di maggioranza ed opposizione nella gestione della crisi. Il 23 aprile, in Parlamento il leader della PSD Rui Rio ha dichiarato “Stiamo affrontando un’emergenza nazionale e c’è bisogno di unità, solidarietà e senso di responsabilità nel nome dell’interesse nazionale. In questo momento non siamo in mano a un governo del partito avversario, siamo in mano al governo del Portogallo, che tutti dobbiamo aiutare. In questa sfida il PSD non è opposizione, è collaborazione. Dobbiamo essere tutti soldati della disponibilità per aiutare in questa lotta e aiutare il Portogallo a vincere con il minor numero di morti. Signor Primo Ministro, conti sulla nostra collaborazione. Le auguro coraggio, nervi saldi e molta fortuna, perché la sua fortuna è la nostra fortuna”.
Inoltre, la regolarizzazione dei migranti in attesa di permesso di soggiorno ha consentito anche ai più vulnerabili di ricevere l’assistenza sanitaria adeguata.
Fondamentale è stato il rigoroso comportamento dei portoghesi, che vengono definiti come “un popolo molto disciplinato” di cui viene elogiato “l’insuperabile senso civico”.
Infatti, il 45% dei portoghesi, durante la quarantena, è uscito di casa solo una volta alla settimana per motivi di stretta necessità.
Il Presidente della Repubblica portoghese ha dichiarato di essere orgoglioso della grande prova di maturità che i suoi cittadini hanno dato, ma ribadisce che “la fine dello stato di emergenza non è la fine dell’epidemia”.
Il paese dal 3 maggio ripartirà gradualmente ed il piano sarà suddiviso in 3 fasi, da confermare con analisi epidemiologiche ogni 15 gg:
• 4 maggio: riapertura dei servizi e trasporti pubblici, esercizi commerciali fino a 200mq, parrucchieri, barbieri ed estetica;
• 8 maggio: riapertura negozi fino a 400 mq, ristoranti e bar con capacità ridotta del 50%, musei, scuole 11°-12° anno ed asili nido;
• 30 maggio: riavvio Primeira Liga e Coppa del Portogallo (calcio) a porte chiuse;
• 1 giugno: riapertura negozi superiori a 400 mq, centri commerciali, cinema e teatri.

M. Clotilde Benvenuti

In Australia la situazione continua ad essere stabile nonostante un aumento dovuto a un focolaio in una casa di cura fuori Sydney e in un mattatoio fuori Melbourne; sono stati condotti anche maggiori test sulla popolazione e il numero di casi accertati è arrivato a più di 6800 mentre i de-ceduti a 95. Il primo ministro Morrison invita gli australiani a scaricare l’app del governo, contributo necessario anche per poter allentare le misure restrittive. Le squadre di rugby si allenano in vista della ripresa delle partite il 28 maggio; in via eccezionale il governo del Nuovo Galles del Sud ha anche permesso la trasferta della squadra dei New Zealand Warriors con un volo aereo da Auckland.
Il Regno Unito è stato recentemente vittima di cyber attacchi, che secondo alcuni esperti potrebbero essere riconducibili a Russia, Cina e Iran. Sembra che l’obbiettivo sia stato quello di accede-re alle ricerche di università e laboratori scientifici, relative al Covid -19 e soprattutto al vaccino.
Nella Repubblica d’Irlanda le misure di restrizione saranno prorogate fino al 18 maggio. Lo ha annunciato venerdì sera il Taoiseach (capo di governo) della Repubblica d’Irlanda, Leo Varadkar, presentando anche un piano in 5 fasi per un ritorno alla normalità. Ancora rimane alta l’allerta nelle case di cura in cui il tasso di mortalità è raddoppiato rispetto allo scorso anno. Destano preoccupazione anche le strutture per disabili, il cui numero di focolai è salito a 100. Inoltre, per il ponte del primo maggio, sono stati intensificati i controlli sulle strade, ripetendo la cosiddetta “Operazione Fanacht”. Tuttavia, alcune misure di restrizione saranno allentate da lunedì: sarà concesso anche ai cittadini che hanno più di 70 anni di uscire nell’area di 5km.
In Canada, nonostante l’aumento dei contagi durante questo fine settimana, si procede con la fase di riapertura. Il grado di apertura varia a seconda delle province. La provincia del Québec è stata particolarmente criticata per aver autorizzato la riapertura dei dettaglianti e delle scuole l’11 maggio; François Legault, Premier del Québec, giustifica le misure prese specificando che la maggior parte dei decessi era avvenuta nelle case di cura. Le scuole inglesi del Québec si rifiutano di riaprire, ma la provincia sottolinea che la competenza esclusiva in materia è del governo dello Stato Federato.
Negli Stati Uniti, in un’intervista per la Fox, il Presidente Donald Trump prova a rassicurare gli americani circa l’allentamento delle misure anti-contagio. Il Presidente dichiara che il distanzia-mento sociale dovrà essere rispettato “ancora per un po’”. In circa 40 stati si procede ad allentare le misure restrittive, anche se in molti di essi continua a preoccupare il numero giornaliero di contagi e di morti. Nel Texas sono autorizzate le riaperture di bar, ristoranti, negozi e cinema, limitando però la capacità; mentre, nel Maine hanno riaperto anche i parrucchieri.
In Nuova Zelanda, si sono verificati dieci casi di contagio presso l’ospedale di Waitakere. A esse-re coinvolti, sono stati 4 pazienti, 3 infermieri e 3 operatori. Fortunatamente, l’allarme sembra es-sere rientrato. Al momento, nel paese si registrano zero nuovi casi ma i risultati della fase 3 si vedranno nelle prossime settimane quando sarà passato il periodo di incubazione. Nel frattempo, il Ministero della Salute si muove con cautela verso la fase 2, messa a repentaglio dal clima mite che potrebbe favorire gli incontri e andare al mare. In Sud Africa si torna al lavoro nonostante crescano i contagi e i decessi; la scelta è tra rischiare o morire di fame. A Città del Capo, 29 agenti di polizia sono risultati positivi e immediatamente messi in isolamento.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina, Oriana D’Agostino

In Germania il 1 maggio si apre con le proteste di alcune classi di lavoratori, soprattutto dei marinai che, ad Amburgo, non possono scendere dalle navi per rifornirsi di provviste o vedere i famigliari. Alcuni capitani infatti si trovano a bordo delle proprie navi ormai da mesi, senza sapere quando potranno di nuovo scendere a terra.
Anche se da alcuni giorni il Paese ha ripreso la maggior parte delle attività molte imprese protestano ancora contro le restrizioni che rallentano la Germania e danneggiano la sua economia. Sono in molti a chiedere alla cancelliera Merkel di dare indicazioni più precise per poter riaprire in sicurezza senza dover sacrificare in maniera irreversibile il sistema economico del Paese.
Con la riapertura dei negozi e delle attività la Germania vede anche risalire l’indice di contagio. Secondo il Robert Koch-Institut, infatti, l’indice sarebbe risalito a 1,0 dopo le riaperture, mentre nei giorni precedenti risultava essere a 0,7. Nei giorni successivi alle riaperture però si è registrato nuovamente un cambio di rotta: i nuovi contagi nella giornata del 4 maggio sembrano infatti esse-re poco più di 600.
Durante una videoconferenza del partito CSU, Söder, il presidente della Baviera, ha affermato che non è pensabile riaprire le attività gastronomiche prima della fine del mese di maggio. La Baviera è fra le regioni più severe per quanto riguarda le restrizioni, al contrario della Renania settentrionale-Vestfalia che a partire da questa settimana ha ripreso a celebrare le messe, anche se con un numero limitato di fedeli.
Anche la Turingia e il Meclemburgo Pomerania si preparano a seguire una propria strada per le riaperture. Anche se il governo centrale ha vietato ai negozi con una superficie superiore agli 800 mq il permesso di riaprire, a partire da lunedì questi due Länder permetteranno la riapertura anche a grandi negozi. La Sassonia-Anhalt segue un percorso simile e il presidente Haseloff garantisce che a partire dalla metà di maggio gli studenti potranno frequentare le lezioni in classe almeno un giorno alla settimana.
In Austria, le restrizioni si sono allentate già da alcuni giorni e con buoni risultati per quanto ri-guarda il numero dei nuovi contagi. Il governo vieta però la riapertura di teatri, musei e attività gastronomiche fino alla metà di maggio.
Secondo i primi accordi fra i paesi tedescofoni si prevede una riapertura delle frontiere fra Austria e Germania per permettere ai cittadini di trascorrere le vacanze in entrambi i Paesi, anche se sia la Merkel che il presidente della Baviera Söder consigliano ai cittadini di trascorrere le vacanze principalmente in Germania.

Jasmin Pick

Mentre in molti paesi è già iniziata la fase 2, in altri come il Libano «il passaggio alla fase suc-cessiva dipenderà da una valutazione settimanale che determinerà l’allentamento delle restrizioni», secondo quanto detto dal Ministro della salute Hamad Hassan, che ha aggiunto «quanto fatto finora nella lotta alla pandemia ha portato a dei risultati concreti e confortanti». Tuttavia, è necessario continuare a rispettare il piano governativo durante la prossima fase e mantenere la massima cautela. Notizie rassicuranti arrivano anche dai campi profughi presenti nel Paese: i rifugiati siriani e i profughi palestinesi stanno rispettando alla lettera le misure di prevenzione, dimostrando assoluta trasparenza nel ricevere donazioni e aiuti dalle istituzioni internazionali e facendo attenzione a non sprecarli.
Altri aiuti vengono anche dalla Banca di Palestina che, in collaborazione con il Ministero per lo Sviluppo sociale e il Fondo Wakfet Izz (fondo nazionale creato specificamente per limitare la diffusione della pandemia in Palestina), ha firmato un accordo. Esso rappresenta il culmine degli sforzi profusi dal Governo, dal settore privato e da quello bancario per affrontare la pandemia da Covid-19, limitarne la diffusione in Palestina e garantire le risorse necessarie per il sostegno e la resilienza, creando una rete di previdenza sociale per le fasce più colpite dalla pandemia. Stando al documento, la Banca contribuirà con un milione di shekel (pari a 300mila dollari circa), come parte di una donazione a sostegno del settore sanitario e di soccorso.
La Giordania, invece, prosegue sulla sua linea precauzionale rispettando le disposizioni del mini-stero dell’Awqāf (beni e affari islamici) che aveva già precluso l’accesso alle moschee per evitare il contagio. La natura delle moschee è quella di un luogo chiuso in cui potrebbe non essere garantita la giusta areazione, oltre al fatto che il virus resiste per molto tempo sulle superfici, incluso pavimenti e tappeti, rendendo difficile la sanificazione degli ambienti tra una preghiera e l’altra. La decisione fa anche fede alla sharia islamica, il cui fine ultimo è tutelare la società nel suo insieme. Ciò permette di mantenere basso il numero dei contagiati rispetto ad altri paesi ed evitare il tracollo di un sistema sanitario nazionale già allo stremo. Altro settore gravemente colpito è quello dell’istruzione, dove emergono voci discordanti che ribadiscono l’inadeguatezza della didattica a distanza, dovuta alla mancanza di infrastrutture adeguate e costi tecnici elevati che im-pediscono a molti studenti l’accesso ai servizi. Anche la stampa è impegnata nella lotta contro la pandemia in cui figura l’iniziativa “La Giordania è più forte del Coronavirus”, idea del giornalista Bakr al-Zubaidi per preservare la salute dei cittadini, diffondendo in maniera capillare le racco-mandazioni dell’OMS e di altri giornalisti della stampa internazionale. Al-Zubaidi ha spiegato che si è deciso di riservare l’iniziativa solo agli studenti universitari, scuole e tutori degli stessi, in quanto sono la parte più importante su cui si sta scommettendo per la costruzione di una Giorda-nia consapevole e che può contare sulle potezialità dei suoi bambini e dei suoi giovani.

Roberta Elia, Maria Antonietta Reale, Valentina Baldo

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

https://www.tgcom24.mediaset.it/economia/eurostat-italiani-i-pi-vecchi-deuropa-il-22-8-over-65_16958724-202002a.shtml

https://www.publico.pt/2020/04/12/sociedade/noticia/vida-quarentena-14-portugueses-passaram-duas-semanas-sair-casa-1911997

https://it.euronews.com/2020/04/15/tempo-per-prepararsi-e-senso-civico-cosi-il-portogallo-ha-10-volte-meno-contagi-della-spa

https://www.politico.eu/article/how-portugal-became-europes-coronavirus-exception/

Per la lingua INGLESE

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Sengupta, K. (03/05/2020). “China deliberately destroyed evidence about start of coronavirus, re-port says”. The Indipendent. https://www.independent.co.uk/news/world/asia/coronavirus-cause-china-research-evidence-destroyed-a9495856.html

Knapton, S. (04/05/2020). “What the second coronavirus wave means for the UK’s exit strategy”. The Telegraph. https://www.telegraph.co.uk/news/2020/05/03/uk-second-coronavirus-wave-peak-when-what-means/
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#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

I dati relativi al numero di contagiati e di decessi giornalieri nel nostro Paese continuano a diminuire, mentre il numero di persone guarite o dimesse dai reparti di terapia intensiva è in crescita.

Anche l’attenzione della stampa e dei canali di informazione nazionali sembra progressivamente allentare la morsa sul Covid-19 iniziando a concedere spazio a notizie di altra natura.

Per oltre due mesi infatti, i media nazionali hanno eclissato notizie non riguardanti la pandemia globale, per questo motivo accogliamo la comparsa di nuovi titoli giornalistici e al telegiornale con un sospiro di sollievo e con un pizzico in più di speranza.

Fra le notizie incoraggianti inoltre, l’Università di Oxford in un comunicato ha annunciato che il primo vaccino contro il Covid-19 potrebbe essere pronto già in settembre, anticipando nettamente i tempi inizialmente previsti.

Sara Nardi

Il Mozambico, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, nelle ultime 48 ore non ha registrato nessun nuovo contagio contando, al 28 aprile, un totale di 76 casi positivi. Il Governo si trova così a dover discutere se prolungare o meno lo stato di emergenza, il cui termine è previsto per il 30 aprile. La Comunità Tecnico-scientifica e il Presidente della Repubblica Felipe Nyusi stanno collaborando al fine di elaborare le misure necessarie per compiere i prossimi passi nella lotta al Covid-19. Il Paese non ha mai raggiunto il livello 4 di emergenza (ovvero un lockdown totale) ed è dunque necessario ponderare ogni decisione per non correre il rischio di un innalzamento della curva dei contagi. In attesa dei nuovi provvedimenti il Ministero dell’Istruzione ha comunque assicurato che gli studenti non perderanno l’anno scolastico poiché continueranno ad essere garantite le lezioni attraverso canali televisivi, radio e piattaforme digitali. Nelle aree sprovviste di energia elettrica i professori hanno già provveduto alla diffusione del materiale didattico. Nel frattempo, nella città di Beira, un gruppo di imprenditori (noto come “SOS-corona”) sta operando in collaborazione con le autorità fornendo dei veri e propri tunnel in grado di igienizzare i cittadini nei luoghi pubblici. Al momento i tunnel istallati sono due e si trovano nei pressi dell’Ospedale Centrale di Breira ma, nei prossimi giorni, ne arriveranno ulteriori due destinati ai luoghi di maggiore affluenza.

Secondo i dati del Ministero della Salute i casi positivi a Capo Verde sono al momento 106 di cui circa la metà si concentrano a Praia, capitale dell’arcipelago. Il Presidente della Repubblica Jorge Carlos Fonseca ha dichiarato sulla sua pagina ufficiale Facebook che, nelle isole in cui non si è registrato alcun caso (Santo Antão, São Nicolau, Sal, Maio, Fogo e Brava), lo stato di emergenza sarà revocato a partire da domenica 26 aprile allo scoccare della mezzanotte; al contrario nelle isole di São Vicente, Boa Vista e Santiago sarà ancora in vigore fino al 2 maggio. In ogni caso Fonseca ribadisce la necessità di continuare con le misure di distanziamento sociale. Per quanto riguarda il sistema scolastico, a partire da lunedì 27 aprile avrà inizio il progetto di didattica a distanza (Aprender e estudar em casa). Questo programma sfrutterà canali televisivi e lezioni radiofoniche creati dal Governo con il fine di mantenere il vincolo degli studenti con la scuola e come alternativa alle lezioni presenziali ormai sospese a causa della pandemia. Gli studenti vi potranno accedere a qualsiasi ora e seguendo un programma ben definito. A giudicare l’iniziativa ci pensa il Primo Ministro Ulisses Correia e Silva ritenendola un ricorso eccellente per democratizzare l’accesso a un’istruzione di qualità. Sostiene che è un esempio che dovrebbe essere lasciato per il futuro. Le lezioni saranno tenute a un totale di 126 mila studenti delle scuole d’infanzia, elementari, medie e superiori.

Giulia Arresta, Alessia Santella

Nel Regno Unito ad oggi sono 161.145 i casi positivi al Covid-19 e le vittime sono salite a 21.678. Il primo ministro Boris Johnson ancora non avanza previsioni relative a quanto tempo dovrà passare prima di allentare le misure. Tuttavia, ha iniziato a parlare di “una nuova normalità”. Infatti, il primo ministro ha assicurato che, anche quando il lockdown sarà finito, sarà imperativo adottare nuove misure per evitare un nuovo picco, che cambieranno completamente la quotidianità e su questo sono stati tutti d’accordo. Nicola Sturgeon, primo ministro della Scozia ha parlato alla popolazione, ribadendo l’importanza del distanziamento sociale e di una buona igiene. Ha invitato ad evitare viaggi non strettamente necessari e soprattutto per i più vulnerabili ha consigliato l’autoisolamento.

In Australia alcuni stati, tra cui Queensland, Victoria e Nuovo Galles del Sud, cominciano ad allentare le misure di restrizione, data la stabilità della situazione. Inoltre, due tra le tre catene più importanti di supermercati, Woolworths e Coles, hanno tolto il limite di acquisto di massimo due pezzi per alcuni articolo, tra questi la carta igienica, che a inizio pandemia aveva creato disordini, tanto da richiedere l’intervento della polizia. Proseguono le pressioni del governo australiano sulla Cina per fare luce sulla gestione del virus. L’ambasciatore cinese Cheng Jingye ha affermato che questo potrà avere delle conseguenze importanti sull’esportazione, dato che la Cina è uno dei principali importatori dei prodotti australiani.

Negli Stati Uniti, nonostante il numero di contagi abbia ad oggi raggiunto il milione, il Presidente Trump insieme a molti dei governi locali degli stati americani stanno già pensando a un alleggerimento delle restrizioni con le prime riaperture. Stanno pensando di riaprire alcuni distretti scolastici prima della fine dell’anno accademico. In California, il Governatore Newsom ha avanzato l’idea di far durare il prossimo anno accademico fino a luglio. Nel privato, la Simon Property Group, società proprietaria di numerosi centri commerciali in tutto il paese, ha stipulato un piano per riaprire 49 centri commerciali in circa dieci stati. Un portavoce della compagnia ha assicurato che verranno rispettate tutte le norme di sicurezza necessarie.

In Canada, nella provincia del Québec è stata annunciata una riapertura che viene definita come una “scommessa rischiosa”; il governatore del Québec, ponendo l’accento sulle necessità economiche, ha annunciato che i commercianti al dettaglio riapriranno a partire dal 4 maggio a Montreal e a partire dell’11 maggio in tutta la regione e si è parlato anche di ritorno volontario a scuola a partire dell’11 maggio. Ovviamente il rispetto delle norme di prevenzione accompagnerà la riapertura. In questo modo il governo cercherà di aiutare l’economia, ma la vita sociale rimarrà invariata: gli assembramenti saranno comunque vietati.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Il tramonto della quarantena spagnola sembrerebbe essere ogni giorno più vicino e concreto: grazie a un piano composto da quattro fasi d’azione e all’attenuazione giornaliera dei nuovi casi di contagio, la Spagna sembrerebbe pronta a fronteggiare la graduale riapertura. Secondo gli esperti e il Governo spagnoli, attraverso questo programma, che avrà inizio il prossimo 4 maggio e sarà composto rispettivamente da fasi di preparazione, inizio, intermedio e avanzato, il 24 giugno 2020 la maggior parte della popolazione avrà sconfitto il confinamento in casa, l’economia in toto sarà nuovamente in moto e la Spagna ritornerà a sorridere (anche se continuerà a nascondere i suoi sentimenti sotto una mascherina protettiva e a mantenere una giusta distanza di sicurezza).

Tante insicurezze e, soprattutto, tanta paura che la curva epidemiologica torni a salire impongono, tuttavia, una visione sempre più razionale per l’attuazione del progetto: non è scontato che tutte le province spagnole passino dalla fase 0 alla fase 1. Fernando Simón, direttore del Centro de Control de Alertas y Emergencias Sanitarias si è pronunciato affermando che in alcune comunità autonome la trasmissione del virus è molto bassa, tant’è che Ceuta, Melilla, Andalusia, Asturie, le isole Baleari, la Comunità Valenziana, Murcia e le isole Canarie hanno registrato meno di 30 nuovi contagi per 100.000 abitanti (Murcia e le isole Canarie girano addirittura intorno ai 10) negli ultimi 14 giorni; tuttavia, dall’altra parte della bilancia, Madrid, Castiglia-La Mancha, Castiglia e Leone, La Rioja e la Catalogna registrano ancora più di 100 nuovi casi diari. Importante, comunque, riportare le quattro isole che il prossimo 4 maggio entreranno direttamente nella seconda fase: La Graciosa, el Hierro, La Gomera e Formentera. 

Il paese conta un totale di 212.917 casi di contagio, 2.144 nelle ultime 24h; purtroppo piange 24.275 vittime, ma spera, grazie ai 108.947 guariti, per un domani migliore degli ultimi due mesi.

Attraversiamo l’oceano e voliamo in Messico, dov’è stato costruito il Centro Citibanamex, un’unità temporale per far fronte all’emergenza contagi e nella quale è stato trasferito il paziente uno del paese. La struttura ha una capacità per 854 pazienti che necessitino di ossigenoterapia e i quali sintomi siano da lievi a leggeri, oltre a contare 36 spazi di terapia intensiva e aree dedicate ai laboratori e al recupero del corpo dei pazienti.

Nicolas Maduro, Presidente del Governo venezuelano, una volta riunito con la Comisión Presidencial para el Seguimiento, la Atención y el Control del coronavirus de Venezuela, ha dichiarato che lo stato sarà disposto a ricevere l’aiuto sanitario proveniente da “qualsiasi paese” sotto il coordinamento dell’OMS.

Ilaria Violi

In Francia il premier Edouard Philippe ha annunciato al Parlamento la strategia per la Fase 2, prevista dall’11 maggio al 2 giugno: via libera a scuole materne ed elementari su base volontaria, ripresa di attività commerciali eccetto bar e ristoranti, riapertura di luoghi di culto ma senza funzioni, mascherine obbligatorie sui trasporti pubblici ed esecuzione di 700.000 test a settimana. Inoltre, sarà possibile spostarsi senza autocertificazione fino a un raggio di 100 chilometri dalla propria abitazione e partecipare ad assembramenti che non superino le 10 persone. Persiste lo stop al campionato di calcio.

In Belgio, secondo le nuove misure previste per la Fase 2, dal prossimo lunedì i tamponi verranno eseguiti anche su soggetti che non presentano sintomi respiratori. I problemi però non sono pochi: c’è una forte carenza di tamponi e di materiale adeguato a realizzarli, la principale azienda produttrice ha sede in Lombardia, dove la produzione è ferma da settimane. Tuttavia, è dall’Italia che arriva l’idea per sopperire a un’ulteriore penuria, quella di mascherine: sarebbero sostituibili con delle maschere da snorkeling (Decathlon) dotate di filtro protettivo e pensate per il personale medico dei reparti Covid-19.

In Svizzera è polemica in ambito educativo: hanno riaperto gli asili, ma sono rientrati pochi bambini e molti maestri sono in cassa integrazione; nei licei di Ginevra i voti finali si baseranno su quelli del primo quadrimestre; le università, fornendo dispositivi agli studenti bisognosi, vogliono sostenere la sessione estiva su piattaforme online, ma alcuni ne chiedono l’annullamento perché psicologicamente insostenibile, mentre altri si lamentano per la mancanza di privacy. Il Dipartimento delle Finanze sostiene che lo smart working è preferibile, ove praticabile, per evitare una possibile recrudescenza, come sostenuto dai ricercatori.

In Africa gli esperti annunciano da mesi il boom di Covid-19: la povertà e la mancanza di infrastrutture sanitarie fanno temere il peggio. Tuttavia, mentre il primo caso sul continente risale a febbraio, l’ondata non è ancora arrivata. In effetti, circa il 60% della popolazione africana ha meno di 25 anni e il 75% delle vittime del Covid-19, come osservato in diversi paesi europei, ha più di 75 anni. L’ipotesi legata alla piramide delle età è stata quindi evidenziata dagli esperti per spiegare il relativo rallentamento della propagazione del virus nel continente rispetto al resto del mondo.

Secondo la Statistics Canada e la Camera di Commercio Canadese, più del 50% delle aziende del territorio hanno perso almeno il 20% delle entrate in seguito alla pandemia. A risentirne di più sono state le imprese del settore alberghiero e alimentare, seguite da quelle d’intrattenimento e del commercio al dettaglio. Tuttavia, un dato positivo viene dalle imprese operanti nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca, della caccia e dei servizi di pubblica utilità. Infatti, queste imprese hanno registrato un aumento delle entrate. Tuttavia, restano molte le aziende che in seguito alla crisi hanno dovuto licenziare personale, tagliare stipendi e diminuire le ore di lavoro.

Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello

Subisce una battuta d’arresto la fase 2 della Germania iniziata circa 10 giorni fa, con le prime aperture di alcuni settori industriali. Nel suo rapporto quotidiano il Robert Koch Institut (l’istituto che monitora l’epidemia in Germania) ha affermato che l’indice di contagio è tornato a sfiorare il valore R=1, dopo che due settimane fa si era stabilizzato a 0,7. Da un punto di vista statistico questo dato indica che il corso della pandemia rimane costante, mentre da un punto di vista politico si rafforzano le posizioni della Cancelliera Merkel e degli esperti del RKI che invitano alla cautela, in contrasto alle pressioni provenienti dai Länder che spingono per un progressivo allentamento delle misure ed una graduale riapertura delle attività.

Il direttore dell’Istituto, Lothar Wieler, ha invitato i tedeschi a non avere comportamenti “avventati” poiché il rischio di una seconda ondata di contagi è innegabile: “Continuiamo a restare il più possibile a casa e a rispettare le restrizioni” ha affermato Wieler.

“La pandemia è ben lontana dall’essere finita” ha detto il ministro tedesco della Salute Jens Spahn, presentando alla stampa il secondo pacchetto di leggi per la protezione della salute dei cittadini dopo la seduta di oggi. Il Ministro ha affermato che il pacchetto rispecchia bene la “complessità della pandemia”, ma ha dichiarato che “la “nuova quotidianità” sarà dura per molti” quindi ha chiesto al popolo tedesco di non vanificare gli sforzi fatti finora.

Questa inaspettata battuta d’arresto colpirà molti settori che erano in procinto di ripartire, tra cui anche la Bundesliga, il campionato di calcio tedesco di massima serie. La scorsa settimana, la German Football League (DFL) aveva annunciato di essere pronta a riprendere dal 9 maggio.

“É giustificabile che il calcio torni a giocare in stadi vuoti, creando e facendo rispettare le più rigorose condizioni igieniche e mediche.” Il via libera, ancora non definitivo, arriva dai Ministri dello Sport dei 16 Lander federali, che in un documento congiunto si sono espressi al riguardo, in vista della riunione con la Cancelliera, Angela Merkel, in programma nei prossimi giorni. Queste posizioni dovranno necessariamente essere riviste in linea con l’andamento della pandemia.

Il Ministro degli Esteri, Heiko Maas, ha prolungato fino al 14 giugno il divieto di viaggiare. Durante la conferenza stampa in cui annunciava questo prolungamento, a chi gli chiedeva il futuro delle vacanze estive, il Ministro ha risposto che si augura e spera sia possibile permettere lo spostamento fra i Länder. Allo stesso tempo però, non ha escluso la possibilità di accordi bilaterali con altri paesi per far riprendere il turismo, uno dei settori più colpiti dalla pandemia.

Ivan Denaro

Stando ai dati rilasciati dal CSSE (Center for Systems Science and Engineering) dell’Università di Hopkins, in Algeria i casi confermati sono 3127 e i morti 415; in Tunisia si registrano 922 casi positivi e 38 morti; in Marocco il numero dei positivi al virus ammonta a 3758 con 158 casi di decesso; mentre in Libia su 61 casi confermati si registrano solo 2 decessi.

Come in Italia, anche nel Maghreb è stata sollevata la problematica della vita nelle carceri ai tempi del Covid-19. Le carceri sono luoghi poco conosciuti in tutto il mondo, e questo vale ancora di più per i paesi non democratici, in cui la detenzione è spesso usata per reprimere le opposizioni politiche. È il caso del Nord Africa, dove la vita nei centri di detenzione è spesso difficile, non soltanto per il sovraffollamento ma anche per le scarse risorse economiche investite nei servizi destinati ai detenuti. Infatti, se già prima del virus nelle carceri nordafricane si riscontravano condizioni igienico-sanitarie molto lontane da ciò che normalmente si considera uno standard accettabile, con l’avvento dell’epidemia la situazione è andata sempre più peggiorando. È questo il motivo che ha spinto i paesi del Maghreb a decidere di voler allentare il sovraccarico di detenuti nelle carceri al fine di limitare la diffusione del virus.

Il Presidente della Repubblica Tunisina Qays Sayyd ha annunciato in una dichiarazione pubblicata all’inizio del mese corrente il rilascio di 1420 detenuti. Invece, il tribunale di Kelaya a ovest di Algeri ha aperto un’indagine giudiziaria in seguito ai 12 casi di decesso per Covid-19 verificatisi all’interno di un istituto penitenziario algerino; quanto invece alla situazione nel resto del Paese, lo Stato ha deciso per una rimessa in libertà di circa 5000 detenuti aventi non più di 18 mesi di pena da scontare. Ma nonostante l’emergenza pandemica, la polizia algerina precisa che continuerà ad operare arresti, laddove necessario, nel tentativo di porre fine una volta per tutte al movimento popolare Al-Hirak. Quanto alla Monarchia Marocchina, dopo l’appello rivolto al Re da parte dell’Ordine degli Avvocati del Marocco, Mohammed VI ha approvato il rilascio di 5654 detenuti, selezionati sulla base di criteri strettamente oggettivi che tengono conto della loro età, del loro stato di salute e della durata della loro detenzione, oltre che della buona condotta.

Valeria Di Bonaventura, Arianna Mercuriali, Giulia Roncella

In Azerbaijan, ex paese dell’Unione Sovietica conosciuto anche per la sua scarsità delle sue risorse economiche, la lotta contro il COVID-19 sta procedendo diversamente rispetto al panorama europeo. L’Azerbaijan possiede una struttura economica forte e stabile, infatti ha da subito varato alcune riforme per assicurare uno stile di vita adeguato ai suoi cittadini. In primo luogo, troviamo lo sviluppo del settore petrolifero che permette di continuare ad avere una stabilità economica; poi, su iniziativa del presidente Ilham Aliyev, sono state adottate misure contro il lavoro nero, che puntano alla trasparenza e all’inserimento di strumenti tecnologici negli organi statali. Inoltre, è stato redatto es adottato un piano contro la diffusione della pandemia: si è subito limitato lo spostamento della popolazione, sono stati rinviati tutti gli eventi di massa e sono stati chiusi fin da subito i parchi divertimento e i centri commerciali. Successivamente è stato introdotto il regime di quarantena e una vasta gamma di misure, fortemente volute dal presidente, per assicurare un sostentamento economico a tutti i cittadini. Tra queste è incluso l’erogazione di finanziamenti ad imprese che hanno subito ingenti perdite a causa del COVID-19, fornendo loro alleggerimento e privilegi fiscali. Ma il passo più importante è stata l’apertura di un’impresa per la produzione di mascherine, medicinali, disinfettanti e la creazione di 18 laboratori, dotati di moderni macchinari.

A livello sociale, invece, vi è un’iniziativa, grazie alla quale sono state raccolte più di 100 confezioni di cibo destinate a famiglie a basso reddito. Per questo motivo si può giustamente affermare che l’Azerbaijan ha vinto moralmente la battaglia contro il COVID-19, e che si avvia verso la debellazione del virus anche considerando la diminuzione dei contagi rispetto ai guariti. Ciò spiega perché proprio l’Azerbaijan è stato preso come paese esemplare e modello da seguire durante questa pandemia. I suoi punti di forza sono coesione e consolidamento sociale attorno al Presidente, vicinanza della comunità imprenditoriale nel rispetto dei bisogni della popolazione, mentre lo slogan che guida il paese è “Insieme siamo la forza”, per ricordare che solamente con gli sforzi di tutti si superano le difficoltà.

Paola D’Onofrio

Sono giorni che nei media si sente parlare dell’arrivo della Fase 2. Nel Paese di mezzo (Cina) sembra che quest’ultima sia già arrivata da un bel po’ di tempo, ma con misure che secondo il governo cinese stesso non sembrano così cautelari, e che richiedono sempre più implementazioni.

Tuttavia, grazie all’applicazione di queste, si sta riuscendo nel contenimento dell’epidemia.

A Pechino, diversi distretti come quello di Chaoyang, in un comunicato stampa del 29 aprile emanato dal vicesegretario del governo della municipalità autonoma di Pechino Chen Bei, e riportato sul Renmin Ribao, ha dichiarato che in questo distretto negli ultimi 10 giorni non si è registrato alcun caso di infezione da Covid-19. Dunque, dalla mezzanotte del 30 aprile (orario di Pechino), il distretto sopra citato è stato dichiarato “zona a basso rischio”.

团结起来,我们万众一心,(uniamoci, col cuore e con la mente tutti insieme). Una frase detta più volte, ma che al suo interno possiede un potente significato. È in particolare la seconda frase, parte della quarta strofa dell’inno cinese, riportata in un articolo del quotidiano del popolo, per dimostrare al mondo intero come la Cina nella lotta all’epidemia, stia usando al meglio la sua forza, incarnata nel popolo.

一切为了人民,一切依靠人民 (tutto dipende dal popolo in sé, ma insieme siamo uniti come popolo). Lo ha dimostrato a pieno titolo, il discorso pronunciato dal Ministro degli Affari Esteri e consigliere di stato 王毅 (Wangyi), in occasione del forum BRICS tenutosi a Pechino in data 29 aprile e presenziato dal consigliere di stato in persona per aggiornamenti sulla condizione delle nazioni quali: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Ma non è solo di questi paesi che si sente parlare, poiché anche il suo portavoce 耿爽 (Geng Shuang) in un comunicato stampa, ha fatto un rimando alla Belt and Road Initiative, affermando che: “è una via della seta sanitaria, e la Cina sta dimostrando in verosimilmente l’importanza della sicurezza sanitaria”.  

L’iniziativa intrapresa dalla Cina in questo momento infatti, non è solamente per ampliare le cooperazioni economiche mondiali, ma è un qualcosa che la BBC news ha definito “la diplomazia delle mascherine” ovvero il fornire aiuti ai paesi che sono indeboliti dall’epidemia. Anche se dal nome si evince che si tratti solamente ed esclusivamente di inviare mascherine alle altre nazioni in realtà tra gli aiuti presenti, non ci sono solo centinaia di mascherine. In nazioni come il Kirghizistan, l’Uzbekistan, il Kazakhstan, il Pakistan e l’Iran, sono giunte numerose squadre di medici composte da esperti in materia del virus e da virologi di alto livello, e materiali come ventilatori polmonari e tamponi.

In questa “diplomazia delle mascherine”, non poteva mancare il parere del ministro degli esteri italiano Luigi di Maio, che ha esplicitamente affermato: “Per noi è già una vittoria il fatto che la Cina stia combattendo al nostro fianco per deradicare l’epidemia”.

Fabrizio Ubbriaco

FONTI e SITOGRAFIA

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Per la lingua TEDESCA

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https://www.faz.net/aktuell/politik/inland/jens-spahn-der-neue-alltag-wird-fuer-manche-hart-sein-16747529.html

https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/04/28/news/coronavirus_germania_lockdown_indice_contagi_salita_prime_aperture-255139879/?ref=RHPPLF-BH-I254912850-C8-P2-S4.2-T1

https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2020/04/28/news/bundesliga_riprende-255110485/?ref=search

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Per la lingua ARABA

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Per la lingua RUSSA

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https://www.bbc.com/zhongwen/simp/world-52047644

#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

È arrivato il momento per la Fase 2.

In una conferenza stampa tenutasi domenica 26 aprile il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è rivolto all’intera nazione per illustrare le nuove misure per un lento e graduale ritorno alla quotidianità.

Inutile negare che, dopo aver trattenuto a lungo il fiato, quello che ha seguito il discorso del Presidente non è stato un sospiro di sollievo.

Il rinnovo di numerose restrizioni ha infatti sollevato l’amarezza e il risentimento della maggior parte della popolazione, desiderosa di vita, di affetto e di normalità.

Consapevoli che ci troviamo di fronte ad un avvenimento senza precedenti storici non resta che rinnovare la nostra fiducia negli esperti che stanno guidando il paese verso una graduale ripresa, con la certezza che ogni cosa avrà il suo tempo. 

Sara Nardi

Questo 25 aprile è stato per tutti una ricorrenza piuttosto atipica: dal 1945 non c’è mai stato un reale motivo per dover passare la giornata della Liberazione segregati in casa. È curioso pensare però che non siamo stati i soli a ritrovarci di fronte a una grande ricorrenza storica, ragione di orgoglio e felicità, durante la stessa giornata. Anche in Portogallo il 25 aprile si festeggia la giornata della Liberazione (Dia da Liberdade) e, durante questa quarantena imposta dal Covid-19, i portoghesi hanno cantato dalle finestre per celebrare il 46° anniversario dalla fine della dittatura di Antonio Salazar. Solitamente questa ricorrenza viene celebrata con dei cortei che prendono vita nelle piazze e nelle strade delle varie città portoghesi e che fanno radunare moltissima gente. Visto il particolare momento storico, l’Associazione 25 di aprile ha chiesto alle radio e alle reti televisive della nazione di trasmettere alle 15 la canzone simbolo della Liberazione (Grândola, Vila Morena) e, a seguire, l’inno nazionale. I canali social si sono riempiti, in pochi secondi, di video di persone affacciate alle finestre delle proprie case a cantare le due canzoni e c’era anche chi aveva un garofano in mano (simbolo della Rivoluzione dei garofani, evento che il 25 aprile ha reso il Portogallo un Paese democratico). Sabato mattina la cerimonia in cui il Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa ha fatto il suo discorso, è iniziata con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del Covid-19. Tra le varie affermazioni del Presidente c’è quella in cui dichiara: “Il 25 aprile è fondamentale e deve essere ricordato. In questi tempi di dolore, sofferenza, lutto, lontananza e isolamento è importante che festeggiamo la Patria, l’indipendenza, la Repubblica, la libertà e la democrazia”. È probabilmente per questo che il Presidente della Repubblica, durante i giorni precedenti, ha incoraggiato i cittadini a festeggiare e a farsi sentire con i canti nazionali rispettando sempre e comunque le regole sanitarie. L’evento cerimoniale, che il Presidente teneva molto a svolgere, è stato criticato dai cittadini (ma anche dai politici). Nella stessa sala in cui il Presidente ha enunciato il discorso erano presenti 80 persone ma, pur seguendo le dovute precauzioni sanitarie (quali mascherine e distanza sociale), la gente ha trovato comunque qualcosa da ridire.

Beatrice De Luca

In Inghilterra, Scozia e Galles si registra il numero più basso di decessi giornalieri dal mese di marzo. Di recente, sono iniziate le sperimentazioni sugli umani dei vaccini. La prima volontaria ad offrirsi come “cavia” è una microbiologa italiana di 32 anni, Elisa Granato, la prima di oltre 1000 persone: “Farei di tutto per dare il mio contributo al progresso scientifico”. Nel frattempo, il governo suggerisce a tutta la popolazione di considerare l’idea di aiutare il lavoro nei campi di raccolta di frutta e verdura, per evitare che questi vadano sprecati. Una situazione analoga a quella che solo qualche settimane fa è stata presentata dalla Ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova in Italia; in un momento di crisi come questo, ci sono persone che a stento riescono a sopravvivere e allo stesso tempo raccolti che vanno buttati per mancanza di mano d’opera.

In Australia, in occasione dell’Anzac Day lo scorso 25 aprile, i cittadini hanno mostrato il loro spirito di comunità, riversandosi sui vialetti di casa e balconi per la cerimonia dell’alba. La scorsa domenica, il governo ha ufficialmente lanciato l’App per il tracciamento del virus, che dopo appena 4 ore ha riscontrato più di un 1 milione di download. Nel frattempo, la Cina ha definito la richiesta australiana di indagare sulla gestione della pandemia come una manovra politica volta a rimestare sospetti e accuse. Inoltre, l’invito è stato quello di mettere da parte questioni di questo genere e pensare al Welfare del proprio paese, contribuendo alla cooperazione globale per sconfiggere il virus.

In Canada, durante questa settimana le province dell’Ontario e del Québec annunceranno i primi passi verso la riapertura. Lo scenario politico e tecnico-scientifico canadese oscilla fra un atteggiamento di cautela e uno di tutela per un’economia messa in ginocchio dal virus. Si sta discutendo anche di introdurre delle applicazioni, che permetteranno agli utenti di constatare se sono stati in contatto con il virus, tramite la geo-localizzazione. Ad ogni modo, ci si aspetta molta prudenza; il Presidente Trudeau invita alla cautela, sottolineando che una volta tolte le misure di contenimento, non è certo che i guariti non possano contrarre il virus nuovamente.

Gli Stati Uniti si apprestano a far ripartire l’economia interna nonostante le opinioni contrastanti tra governo e sanità sulla riapertura. I cittadini potranno aspettarsi un lento ritorno alla normalità con distanziamento sociale e misure restrittive per tutta l’estate. Nei prossimi giorni, in molti stati si tornerà al lavoro per necessità, nonostante gli esperti ribadiscano che allentare la presa ora, senza eseguire i test, potrebbe avere ritorsioni devastanti. In California, migliaia di bagnanti hanno cercato sollievo dall’afa recandosi in massa sulle spiagge di Malibu. Le autorità locali, pur sconsigliando la circolazione, riportano che le distanze sono state rispettate e che non bisogna ignorare l’impatto psicologico del lockdown sulle persone.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

La Spagna è il secondo paese al mondo per numero di contagi da Covid-19. Ricordiamo il 31 gennaio come la data in cui venne confermato il primo caso positivo nel paese, anche se sarà a partire da marzo che i contagi cominceranno ad aumentare in modo esponenziale. 

Ad oggi, la curva dei contagi giornalieri è in fase di stabilizzazione. Dalla settimana scorsa i servizi non essenziali, che hanno dovuto fermare le loro attività in seguito al decreto di restrizione emanato dal governo come misura di contenimento dei contagi da SARS-Cov-2, sono potuti tornare al loro operato e a partire dal 27 aprile sarà concesso ai minori di 14 anni di uscire accompagnati da un genitore. Un altro segnale che fa ben sperare è che i casi positivi giornalieri registrati diminuiscono giorno per giorno: in un mese si è passati dal tasso di crescita giornaliero di oltre il 42% a un 2%.

Tutte le comunità autonome, insieme alle città autonome di Ceuta e Melilla, registrano casi di persone contagiate. Madrid continua a essere il focolaio principale della pandemia in Spagna, con più di 62.500 positivi e 7.922 morti, seguita dalla Catalogna che supera i 47.000 contagi e sfiora quasi i 4.500 morti. La situazione sicuramente non è uniforme su tutto il territorio, dal momento che la malattia si propaga con una velocità diversa in ogni regione, tuttavia anche il numero delle ospedalizzazioni è in diminuzione. 

Focalizzandoci sull’incidenza per età e sesso, il 95% delle vittime in Spagna ha più di 60 anni, questo è quanto emerge dalle statistiche condotte dal Ministero della Salute. Di questi, la percentuale più alta di morti si registra in persone che hanno superato gli 80 anni di età, con circa il 60% dei decessi. Inoltre, si evince che la malattia è più letale negli uomini rispetto alle donne e che al di sotto dei 40 anni il tasso di mortalità è estremamente basso. Per quanto riguarda l’età media dei contagi a livello nazionale, la maggior parte degli infetti ha più di 40 anni e la fascia di età compresa fra i 50 e i 59 anni è quella che registra più casi, mentre tra i minori quasi non ve ne sono.

In Venezuela sono stati registrati 5 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, per un totale di 323 casi positivi e 132 pazienti guariti.

In Messico sono stati registrati 46 nuovi decessi, raggiungendo così la cifra di 1.351 morti totali. Nella città di Guadalajara stanno costruendo un cimitero esclusivamente dedicato alle vittime del Covid-19.

In Argentina, Colombia ed Ecuador si sta cominciando a pensare a delle strategie per allentare gradualmente le misure di restrizione che sono state imposte dai vari governi.

Questa domenica il Ministero della Salute di Cuba ha confermato 32 nuovi casi di Covid-19 sull’isola. Il totale di positivi confermati è dunque di 1.369, con 501 guariti e 54 decessi totali.

Karen Marinelli

In Francia si parla della situazione italiana, il quotidiano Le Monde annuncia: “Nella giornata di domenica 26 aprile l’Italia ha registrato il bilancio di vittime più basso dal 14 marzo. Il Presidente del Consiglio Conte ha annunciato che le scuole non riapriranno prima di settembre per evitare rischi di contagio” e ha aggiunto che “la salute dei nostri figli è in gioco”. In quarantena dal 10 marzo, per l’Italia si preannuncia la prima estate senza turisti stranieri. I responsabili di attività turistiche si preparano ad accogliere i propri connazionali nel rispetto delle norme indicate dal governo e del distanziamento sociale.

 In Svizzera i contagi stanno diminuendo, l’Ufficio Federale della Sanità sostiene che nonni e nipoti possono riabbracciarsi, ma ribadisce l’importanza del lavarsi le mani ed evitare assembramenti. Le stampanti 3D degli Ateliers di Renens sono sempre in funzione, producendo migliaia di mascherine. Lunedì riaprono tutte le attività commerciali, ma verranno messi tornelli all’ingresso per evitare affollamenti. Mercoledì 29 aprile, il Consiglio federale presenterà il piano di riapertura delle scuole: il governo vuole l’esame di maturità online, ma Friburgo insiste sull’importanza degli scritti in presenza per non svalutare il diploma.

In Belgio anche questa settimana non si sono fermate le polemiche, dalla mancanza di cifre ufficiali sui morti tra il personale medico sanitario, al rifiuto di rimpatriare migliaia di belgi marocchini bloccati da un mese e mezzo in Marocco. Eppure, per vedere il “bicchiere di birra” mezzo pieno, il famoso birrificio Jupiler si è offerto di regalare dieci birre a tutti quelli costretti a festeggiare il compleanno in casa. Un’iniziativa di solidarietà a cui si è aggiunta quella di diversi attori belgi che hanno proposto una lista di film da non perdere per ingannare il tempo in quarantena. Il Covid-19 scuote società e coscienze.

L’Africa vede la mobilitazione di un gruppo di suoi intellettuali, su iniziativa dell’ivoriano Franck Hermann Ekra. Il movimento porta alla luce alcune consapevolezze che oggi si fanno sempre più solide: voci come quella dello scrittore nigeriano Wole Soyinka e del filosofo senegalese Bachir Diagne si uniscono al coro di chi chiede all’Africa di risvegliarsi. Le disuguaglianze economiche del continente rispetto al resto del mondo e la sua straordinaria forza di resilienza sono al centro di questa riflessione. All’Africa di domani è richiesta forza, solidarietà, creatività.

In Canada, nella regione del Québec il ministero della Salute analizza strumenti controversi di geolocalizzazione per i cellulari: nel tentativo di evitare una seconda ondata di contagi e nell’ottica di mantenere la curva a un livello basso, il monitoraggio degli spostamenti pare essere l’opzione più allettante per il governo della Provincia. In particolare, si stanno analizzando un’applicazione basata sul Bluetooth e una localizzazione GPS. Come emerge dal quotidiano Le Journal de Montréal, il governo sta valutando la situazione, tenendo in considerazione i problemi etici e legali e considerando il pieno rispetto della privacy dell’individuo.

Emanuela Batir, Carolina Benucci, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Diana Sandulli, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Eleonora Valente, Elen’Alba Vitiello

In Germania la cancelliera tedesca Angela Merkel nel suo podcast settimanale afferma: “Una cosa è chiara: dovremo essere pronti a dare contributi chiaramente più alti per il Bilancio europeo”, in modo da poter consentire all’Europa di difendersi dagli effetti della crisi poiché “la Germania può stare bene solo se l’Europa sta bene”. Un altro argomento da lei trattato è quello degli indumenti protettivi: non ritiene che sia un bene il fatto che provengano solo da paesi lontani, dunque per rendere l’Europa indipendente da paesi terzi si sta accelerando la produzione di beni protettivi in Germania e in Europa.

In settimana ci sarà un incontro tra la cancelliera e il CEO della compagnia aerea Lufthansa, fortemente colpita a livello economico a causa della pandemia, per discutere in merito al pacchetto salvataggio. Il governo pensa ad un pacchetto di aiuti fra i 9 e i 10 miliardi di euro, ancora incerto è in che modo si concretizzerà questo aiuto e se Lufthansa verrebbe eventualmente nazionalizzata temporaneamente.

Der Spiegel pubblica un lungo articolo in cui difende l’Italia sulla questione eurobond e invita la Germania a fare autocritica: l’Italia non è spendacciona, come la si descrive troppo spesso, l’indebitamento italiano non risale a tempi recenti, bensì agli anni ’80 e questo a causa degli alti tassi da pagare sul debito. L’autore dell’articolo, Fricke, ricorda che dal 2000 gli investimenti pubblici italiani sono calati del 40%, nell’istruzione si è investito un decimo, si registrano tagli alla sanità che hanno contribuito a causare un altissimo numero di decessi per Covid. La colpa di tutto ciò non è certamente dei tedeschi tuttavia sarebbe ora di smetterla di accusare costantemente l’Italia e anzi sostenere gli eurobond. Questo è di fondamentale importanza altrimenti “in un paio di anni l’Unione Europea non sarà più tale. Francia e Italia avranno al potere persone come Donald Trump e Boris Johnson, che non hanno nessuna voglia di stare al gioco: quel gioco sul quale la Germania da decenni costruisce il proprio benessere”.

Negli ultimi giorni nel paese si sono registrate proteste: nonostante le misure imposte dallo stato siano molto meno restrittive di quelle italiane, diverse persone hanno manifestato contro il lockdown. I manifestanti chiedevano a gran voce di riavere indietro la loro vita e la loro libertà, alcuni hanno protestato mantenendo la distanza di sicurezza, altri si sono assembrati portando la polizia ad intervenire e ad arrestare più di 100 persone. A Berlino e a Monaco i proprietari di hotel, pub e ristoranti hanno manifestato in maniera molto singolare: hanno esposto sedie, letti, tavole apparecchiate tutti vuoti per simboleggiare l’assenza di clientela. Chiedono tempi certi per la riapertura e aiuto dal punto di vista finanziario. Il governo ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti da 10 miliardi di euro per pagare i sussidi di disoccupazione e ha deciso di tagliare l’IVA dal 19% al 7% per un anno per bar e ristoranti.

Rosa Palumbo

Quest’anno, in Arabia Saudita, il Ramadan ha tutto un altro aspetto con la chiusura delle più importanti città sante dell’Islam, La Mecca e Medina. Il Paese, però, non si perde d’animo e punta tutto sulla cultura.

Il Ministero della Cultura Saudita ha invitato tutti i segmenti della società a partecipare all’iniziativa “Cultura in isolamento” che si propone di stimolare l’interesse di curiosi, dilettanti e specialisti in diversi tipi di arti visive e figurative. Di seguito alcuni esempi.

Letteratura in isolamento: hanno aderito a questo progetto più di 95.000 cittadini che hanno condiviso su Twitter – tramite l’hashtag “#letteratura_inisolamento” – poesie, storie, romanzi e pagine di diari.

Maratona di lettura: l’obiettivo di questa iniziativa consisteva nel far leggere ai cittadini circa 100.000 pagine ogni settimana, con lo scopo di far avvicinare la popolazione, ma soprattutto i più giovani, alla lettura.

Chat artistica: attraverso il suo account Instagram, il Ministero ha trasmesso le performance di diversi cantanti sauditi e non.

Film e Teatro: il Teatro Nazionale saudita ha indetto un concorso per autori teatrali, assegnando dei premi finanziari allo scopo di investire nella scoperta di nuovi talenti. Il Ministero della Cultura ha inoltre cercato di promuovere l’industria cinematografica del paese trasmettendo ogni giorno un diverso film saudita.

Cucina: l’Autorità delle Arti Culinarie ha lanciato un concorso intitolato “L’eredità della nostra cucina”, al fine di arricchire la tradizione culinaria saudita creando un database di ricette locali e autentiche. Le migliori saranno poi pubblicate in un libro.

Ecco, invece, come il Bahrein previene e riduce la diffusione del Covid-19. 

L’ingegnere Kamal bin Ahmed Mohammad, Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, ha dichiarato che il Ministero, in collaborazione con il Ministero della Salute e con la società di trasporto pubblico del Bahrein, ha adibito un gran numero di autobus del trasporto pubblico a unità mobili mediche. Queste ultime sono state dotate di tutta la strumentazione medica necessaria atta a sostenere le operazioni di controllo eseguite in modo casuale in diverse aree del Bahrein.

Si tratta di un’iniziativa che rientra negli attuali sforzi nazionali portati avanti dal Bahrein e guidati da Sua Altezza Reale, il principe Salman bin Hamad Al-Khalifa.

Le operazioni delle unità mobili sono già iniziate lo scorso 23 aprile intorno alle 12.30 nella zona del distretto di Seef; questo è stato possibile grazie a un personale medico altamente specializzato, composto, da un lato, da un team di dottori e infermieri del Ministero della Salute, e dall’altro, da un personale addetto esclusivamente alla raccolta di informazioni sull’operato di tale équipe.

La raccolta delle informazioni è stata condotta durante l’effettuazione random di test medici su un campione di soggetti per le strade di Manama.

Le unità mobili proseguiranno le operazioni giornaliere nella capitale alle ore 15 e, in particolare, in Via delle Esposizioni alle ore 18.

Anna Parmegiani, Chiara Riccardi, Dinella Vella

In Russia il 27 aprile il capo del Rospotrebnadzor ovvero il Servizio Federale per la tutela dei diritti e del benessere dei consumatori, Anna Popova, ha annunciato una graduale rimozione del regime di autoisolamento a partire dal 12 maggio. A suo parere sarebbe prematuro rimuovere le restrizioni in questo momento, argomentando così le sue dichiarazioni: “Comunichiamo e collaboriamo costantemente con gli scienziati e siamo giunti alle medesime conclusioni”. I dati mostrano l’effettivo miglioramento della situazione: all’inizio della pandemia, il tasso di crescita dei contagi aumentava di quasi il 30% al giorno; ora è sceso sotto i dieci.

Secondo gli ultimi rilevamenti in Russia sono stati registrati oltre 87 mila infetti da COVID-19 di cui la maggior parte a Mosca, 794 dei quali sono deceduti e oltre 7 mila guariti.

Riguarda proprio Mosca, attuale centro della pandemia, una tra le buone notizie che circola nelle ultime ore sulle testate giornalistiche del paese. La capitale infatti, sembrerebbe aver superato il picco dei contagi già il 24 aprile. Questa valutazione è stata espressa da Larisa Popovich direttrice dell’Istituto di Economia Sanitaria e della Scuola superiore di Economia. La tesi della Popovich si basa sulle dinamiche di morbilità: la situazione nella capitale dovrebbe essere monitorata non semplicemente attraverso il numero di casi, ma attraverso un metodo matematico di analisi e interpretazione dei dati più complesso, particolarmente utilizzato in statistica, chiamato curve fitting. Secondo i dati elaborati in tal maniera, il picco dei contagi a Mosca risulta superato.

Per quanto concerne la diffusione del coronavirus in Russia essa terminerà a luglio, secondo quanto previsto dagli scienziati dell’Università di Singapore. Essi ritengono che entro il 20 luglio la situazione si normalizzerà del 100%. Gli scienziati hanno notato, appunto, che l’inversione di tendenza è già avvenuta il 24 aprile. Essi si basano sullo stesso metodo matematico sopracitato, che descrive le dinamiche dei soggetti sensibili alla malattia, malati e guariti. Ovviamente qualsiasi previsione deve essere trattata con cautela.

Continua infine il monitoraggio dei soggetti più a rischio; tra questi maggiore attenzione viene rivolta alle donne incinte: “In Russia sono registrate circa 394 donne in gravidanza che hanno contratto il coronavirus. Fortunatamente, la loro gravidanza è stata relativamente facile e senza gravi complicazioni” dalle dichiarazioni di Leila Adamyan, capo specialista in ostetricia e ginecologia presso il Ministero della Salute russo. Inoltre, sono state rimandate tutte le procedure di fecondazione in vitro: “Se la stimolazione è già stata effettuata e tutto è pronto per la puntura del follicolo, è consigliabile completare questo ciclo, prendere l’uovo e fecondarlo. Gli embrioni fecondati devono essere crioconservati e il trasferimento posticipato ad un periodo più favorevole con possibile diagnosi genetica preimpianto”, ha chiarito Adamyan.

Clarissa Giacomini

Zhang Ming, Capo della Missione della Repubblica Popolare Cinese presso l’Unione Europea, ha partecipato all’incontro“Friends of Europe”(think tank no profit con sede a Bruxelles per l’analisi e il dibattito delle politiche dell’Unione Europea), tenutosi via teleconferenza, in cui si è discusso di due tematiche principali: il supporto della Cina in vista della situazione sanitaria nel Vecchio Continente e il potenziale impatto pandemico sull’economia globale.

L’ambasciatore Zhang Ming ha dichiarato: “Sono vicino al popolo europeo in questo momento di grande difficoltà. Come ci ha dimostrato la Cina, adottare e – soprattutto – rispettare delle rigorose misure restrittive è indispensabile in circostanze così delicate. Sicuramente la routine di tutti noi ha subito grandi cambiamenti, ma per fortuna la scienza è dalla nostra parte”.

La Cina è stata sempre intenzionata a dare un contributo significativo all’Europa per debellare il virus, afferma l’ambasciatore Zhang Ming, il quale ha aggiunto: “Secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, quella che ci aspetta sarà la crisi economica più grave degli ultimi 90 anni. Detto ciò, bisognerà tenere ben saldi i rapporti con l’estero all’insegna di una solida cooperazione internazionale. La Cina e l’UE sono due potenze chiave per l’economia mondiale e hanno la responsabilità assoluta di coordinarsi al meglio per la ripresa economica globale”.

L’ambasciatore Zhang Ming approfitta anche per appellarsi criticamente a tutte le “fake news” e a quelle linee di pensiero secondo cui gli aiuti provenienti dalla Cina abbiano dei fini esclusivamente politici. Zhang conclude affermando: “Le fake news [sugli aiuti dalla Cina] costituiscono un pericolo per tutto il mondo. Ora come ora, abbiamo due virus da debellare, il Covid-19 e la disinformazione. Quando la lotta anti-Covid era appena iniziata in Cina, abbiamo ricevuto gli aiuti più sinceri e disinteressati dall’Europa, senza che il nostro popolo e i nostri media abbiano minimamente dubitato della nobiltà di questi gesti. Il sostegno tra Europa e Cina è reciproco e ha l’obiettivo di unire i due continenti. Non si tratta assolutamente di un mero strumento politico”.

Intanto a Taiwan, un simpatico pediatra famoso tra i social media taiwanesi, Chen Mu-jung, ha ipotizzato quattro possibili scenari in cui l’uomo tornerà alla normalità, non solo a Taiwan, ma in tutto il mondo. Il primo scenario è quello secondo cui il virus “morirà” da solo, così come avvenne grossomodo con la SARS nel 2004. Chen ha però ammesso che tale ipotesi è stata considerata dagli esperti come “troppo ottimistica” e poco plausibile. Il secondo e il terzo scenario dipendono invece rispettivamente dalla creazione di un “trattamento antivirale specifico” o di un vaccino (per il cui sviluppo bisognerebbe aspettare almeno più di un anno). Quarto e ultimo scenario, Chen non esclude l’ipotesi dell’immunità di gregge a livello mondiale (indubbiamente il meno auspicabile e plausibile).

Mattia Del Vecchio

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

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Stubley, P. (24/04/2020).“Coronavirus: First volunteers take part”. The Indipendent https://www.independent.co.uk/news/health/coronavirus-vaccine-human-trial-volunteer-patients-oxford-university-a9481196.html

Davis, N. & Carrol, R. (13/04/2020). “Experts divided over comparison of UK and Ireland’s coronavirus records” – https://www.theguardian.com/world/2020/apr/13/experts-divided-comparison-uk-ireland-coronavirus-record

Carter, H. (26/04/2020) “Big fall in daily coronavirus deaths at hospitals in England, Scotland and Wales – it’s the lowest 24-hour figure since March”. Manchestereveningnews.co.uk https://www.manchestereveningnews.co.uk/news/uk-news/coronavirus-deaths-hospitals-falls-today-18153076

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#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

La percezione del tempo che scorre è soggettiva, si sa.

Per alcuni il tempo sembra si sia fermato, per altri sta volando via insieme a progetti ed opportunità.

In Italia la gravità della situazione sembra ridimensionarsi, i trend del contagio sono incoraggianti.

Per la prima volta, giovedì 23 aprile, si è registrato un maggior numero di nuovi guariti che di nuovi contagiati nell’arco di una giornata.

Tuttavia, le cifre rimangono elevate, soprattutto quelle legate al numero di decessi giornalieri, che continuano a non diminuire.

Nel frattempo l’intero Paese rimane con il fiato sospeso in attesa della dichiarazione del Presidente del Consiglio che detterà le linee guida per la tanto attesa “Fase 2” ormai molto vicina ma che sembra non arrivare mai.

Sara Nardi

“La vita non ha prezzo, ma l’economia ed il lavoro hanno bisogno di tornare alla normalità”. È questa la frase più emblematica del discorso del Presidente del Brasile Jair Bolsonaro che il giorno 16 aprile ha presentato Nelson Teich come nuovo Ministro della Salute. Il Ministro precedente, Luiz Herique Mandetta – che appoggiava pubblicamente le misure di isolamento e distanziamento sociale indette dall’amministrazione locale – si è dimesso a causa delle aspre divergenze soprattutto sul modo di affrontare la pandemia. Bolsonaro lo definisce un “divorzio consensuale”. Il nuovo Ministro della Salute Nelson Teich è un medico oncologo e un politico. Ha conseguito un master in Economia della Salute e un master in Amministrazione delle Imprese ed un corso di “Gestione per proprietari e presidenti di imprese” alla Business School di Harvard, negli Stati Uniti. In precedenza, Teich ha lamentato la polarizzazione della risposta alla pandemia che, a suo parere, obbliga i leader politici ad indovinare quello che succederà e a adottare posizioni radicali, pregiudicando la capacità di affrontare la situazione. Modelli e misure estreme generano più problemi che soluzioni: vi è la necessità di un approccio diverso, che parta dall’economia ed eviti morte e sofferenza. Successivamente il Ministro si è dichiarato a favore delle ampie misure di isolamento sociale che Bolsonaro critica. Nel suo discorso del 16 aprile ha inoltre affermato che “non ci sarà una definizione brusca, eccessivamente rigida, per quanto riguarda l’isolamento sociale”. Il Brasile (che fino ad ora conta 25.262 casi di malattia, con un tasso di mortalità del 6,1%) il 15 aprile ha registrato il record giornaliero di morti per il Covid-19: 204, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute. Il Ministro ha affermato che, in questo momento di eccezionale confusione sociale, è fondamentale far luce sui fatti per garantire la maggior chiarezza sulla vicenda e per capire quale sia la miglior forma di isolamento e distanziamento. Il Governo si impegnerà quindi nel dare il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile, nel diffondere notizie concrete. Inoltre, il Ministro ha sottolineato il completo allineamento con il Presidente e con tutto il gruppo del Ministero. Ha ribadito che salute ed economia sono profondamente complementari e pertanto non possono essere messe a confronto. È come paragonare bene e male, persone verso denaro. È impossibile. Ha fatto sapere che il conseguimento dei vaccini e delle cure avverrà in modo assolutamente tecnico e scientifico, menzionando l’uso della clorochina, farmaco utilizzato per la prevenzione ed il trattamento della malaria. L’uso di tale principio attivo, pur non essendo stato approvato dalle autorità scientifiche, è incentivato dal Presidente brasiliano ed è stato uno dei principali punti di attrito con Mandetta.

Chiara Ruscio

In Australia, grazie all’arrivo di dispositivi medici e di protezione personale tra cui 100000 mascherine, il National Cabinet ha deciso che possono riprendere gli interventi chirurgici elettivi, fino ad ora sospesi per liberare posti negli ospedali, ma solo dopo il weekend dell’Anzac Day, festa commemorativa di tutti i soldati caduti in guerra, celebrata in Australia e Nuova Zelanda ogni 25 aprile. Quest’anno sarà possibile prendervi parte solamente attraverso la diretta TV e online. Il numero di casi rimane stabile e pertanto si rivela vincente la strategia adottata per contrastare il virus.

Nel Regno Unito il segretario alla salute Matt Hancock afferma che il Covid-19 ha raggiunto il picco di contagi. Tuttavia, bisogna aspettare che la curva cominci a scendere prima di allentare il lockdown e ha inoltre escluso l’ipotesi di distribuire mascherine gratuitamente alla popolazione, come hanno già fatto altri paesi. A questo proposito, il dipartimento della salute ha varato un piano con lo scopo di aumentare la produzione di PPE (Personal Portection Equipment, ossia dispositivi di protezione personale), aumentarne l’importazione, ma soprattutto assicurare l’accesso prioritario a coloro che sono a più alto rischio di contagio, ossia medici e infermieri. Secondo il The Guardian, la risposta all’emergenza è arrivata troppo tardi ed è stato un fallimento generale, forse per via della Brexit, poiché il governo e il popolo erano distratti e nessuno immaginava che l’epidemia si sarebbe diffusa così velocemente.

In Canada, due charter federali canadesi ritornano dalla Cina a mani vuote. Il traffico aereo e le severe norme di controllo attuali non avrebbero permesso di fare tutto nei tempi stabiliti; si spiega anche che nelle settimane passate, il Canada ha ricevuto dei rifornimenti di mascherine e dispositivi medici dalla Cina. Secondo il The Globe and Mail, sembra lecito chiedersi se Pechino non stia usando la situazione a suo vantaggio nelle frizioni esistenti fra Cina e Canada riguardo ad Hong Kong. Recentemente il governo canadese si è espresso a favore della protesta pacifica e dell’accordo del ’97 “one country and two systems” (una nazione e due sistemi), che garantisce una certa autonomia all’ex-colonia britannica, pur facendo parte della Repubblica Popolare di Cina.

In una recente conferenza stampa, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto il punto della situazione statunitense, aprendo poi una parentesi sull’Italia: secondo lui il paese è stato duramente colpito dal Covid-19 perché i flussi di persone che sarebbero dovuti arrivare negli Stati Uniti si sono invece diretti in Italia, per i rapporti economici e commerciali consolidati tra Cina e Italia e perché le frontiere statunitensi sono state chiuse a gennaio. Il sito factcheck.org, che si occupa di lotta contro la disinformazione, ha riportato che in realtà, l’afflusso di cinesi in Italia risale a prima delle misure restrittive americane, spiegando che l’Italia aveva imposto il blocco del traffico aereo da e verso la Cina già prima che le misure restrittive americane venissero implementate.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo,  Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

La Spagna rappresenta il secondo paese al mondo con il maggior numero di casi individuati, dietro soltanto agli Stati Uniti d’America. Il primo caso registrato risale al 31 gennaio, ma la crescita esponenziale dei casi è iniziata nel mese di marzo. Attualmente, i numeri del contagio sono i seguenti: 213.024 positivi al virus, 22.157 i deceduti, 89.250 i guariti. Senza ombra di dubbio, la notizia positiva è che i casi confermati giornalmente sono in netto calo. Dalla scorsa settimana, i servizi non essenziali che avevano subito una battuta d’arresto sono tornati operativi e dal 27 aprile sono previste uscite limitate per i minori di 12 anni. Tutte le comunità autonome registrano casi di persone contagiate. Madrid continua ad essere il fulcro dell’epidemia con oltre 59.000 positivi e 7.500 morti.

In Catalogna, i casi confermati sono oltre 43.000. In occasione della festa di Sant Jordi, otto scrittori e scrittrici hanno donato alcune copie delle loro opere presso l’Hospital Clínic, inviando inoltre dei video per infondere “fuerza y ánimo” a pazienti e personale sanitario, a cui sono state inoltre distribuite 5.000 rose. Il 30 aprile si riunirà la Commissione Generale delle comunità autonome alla presenza di senatori, del Governo e dei rappresentanti delle regioni. Considerata l’emergenza sanitaria, e per evitare che gli interpreti debbano spostarsi, lo scorso giovedì il presidente della commissione, il socialista Manuel Cruz, aveva proposto ai portavoce di utilizzare per l’occasione unicamente e in via del tutto eccezionale il castigliano. Fa discutere in queste ore la presa di posizione dei nazionalisti e degli indipendentisti che in piena pandemia rifiutano di comunicare per l’occasione in castigliano, pretendendo la presenza fisica degli interpreti a Madrid. I cittadini sottolineano di aver chiesto alle altre forze «buon senso»; «Non si può mettere il nazionalismo davanti alla salute», rimproverano.

In America Latina, osserviamo che in Messico la situazione è vicina alla fase più critica: il numero dei contagi ha raggiunto quota 10.544 con 970 decessi. Inoltre, nella giornata di mercoledì, il Governo ha annunciato un taglio alle spese pubbliche e una riduzione dei salari più alti per far fronte alla crisi. Lo stesso giorno è stato inaugurato il primo ospedale di campagna a Città del Messico con l’obiettivo di dare ossigeno al sistema sanitario locale: dai primi di giugno saranno disponibili 854 posti letto. La struttura è stata finanziata da imprenditori messicani.

In Ecuador sono 10.398 le persone con diagnosi positiva e sono state registrate 520 vittime, la cui cifra sale a 1.400 qualora si aggiungessero quei pazienti probabilmente deceduti per COVID-19.

In Cile, infine, i casi confermati sono 10.832 mentre sono 147 le persone decedute.

Alessia De Meo, Martina Valeriano

In Francia, Le Parisien riporta le affermazioni del virologo Luc Montagnier secondo il quale il virus COVID-19 sarebbe stato creato in laboratorio nel tentativo di trovare un vaccino contro l’AIDS e conterrebbe sequenze del virus dell’HIV. La teoria è stata totalmente smentita da diversi ricercatori e dalla comunità scientifica, poiché priva di fondamento empirico. Intanto, dall’ospedale parigino La Pitié-Salpêtrière giunge un’incredibile notizia: la nicotina proteggerebbe dal virus pandemico. L’ipotesi proviene dalla bassa percentuale di fumatori su un campione di 350 ricoverati, ma ciò sarà oggetto di studi clinici più approfonditi, pertanto i ricercatori avvertono: il fumo non è una soluzione al virus.

In Belgio, dove l’emergenza sanitaria si combina al timore di una recessione economica senza precedenti, il settore edile ha conosciuto un rilancio paradossale. Infatti, di fronte alla preoccupazione dei belgi di non poter trascorrere le vacanze estive all’estero, si è registrato un notevole aumento delle domande per la costruzione di piscine private: nuova tendenza dell’estate 2020. Tuttavia, si è rivelato difficile gestire in maniera adeguata quest’incremento a causa della mancanza di attrezzature di lavoro importate da Spagna, Francia e Italia, i cui circuiti logistici sono stati duramente colpiti.

In Svizzera, la Banca nazionale ha perso 38,2 miliardi (5 a settimana): un risultato più negativo del previsto. Inoltre, il governo non intende accelerare le riaperture: è prevista per gli asili nido un ritorno all’attività, ma i sindacati richiedono regole igieniche severe, ad esempio la disinfezione dei giocattoli e il lavarsi spesso le mani. Emergono truffe ai danni dei cittadini: finte farmacie vendono mascherine e hacker mandano e-mail di phishing. A Friburgo è nato un centro telematico di medicina per offrire consultazioni senza affollare gli ospedali. Anche per i processi civili si ricorre alle videoconferenze: ora si divorzia online.

Al contempo, il mondo intero ha gli occhi rivolti verso l’Africa, in particolare verso la grande isola del Madagascar dopo l’annuncio del presidente Andry Rajoelina sulla scoperta del “Covid-Organics”, un possibile rimedio naturale, che si è dimostrato efficace contro il nuovo coronavirus. Con molto entusiasmo il presidente ha dichiarato: “Cureremo il coronavirus con un rimedio a base di piante coltivate in Madagascar. Potrebbe cambiare la storia del nostro paese, del mondo intero”. Ma alcuni scienziati di IMRA (Institut malgache de recherches appliquées) restano cauti, anzi, hanno detto apertamente che in ricerca non si può correre ma bisogna portare prove tangibili sull’efficacia della terapia contro il COVID-19.

Oltreoceano, in Canada, la distanza corretta da mantenere è “un bastone da hockey sul ghiaccio”. È stato il ministro della sanità Patty Hadju a fornire un riferimento concreto ai cittadini, consigliando di mantenere una distanza di due metri, ovvero la lunghezza di un bastone da hockey. La nuova indicazione è stata inserita nei cartelli stradali dei parcheggi. Resta comunque una situazione momentanea, perché non si potrà andare in giro con bastoni da hockey per sempre. L’hockey è uno sport molto praticato in Canada, quindi non sarà stato difficile per la popolazione apprendere la nuova direttiva.

Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna EmilianiGiulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello.

Dalla Germania arriva la notizia della cancellazione dell’Oktoberfest 2020, annunciata in conferenza stampa congiunta dal presidente della Baviera Markus Söder e dal sindaco di Monaco di Baviera, Dieter Reiter. Söder ha spiegato che la decisione è stata presa per problemi relativi alla sicurezza: negli affollati padiglioni del festival sarebbe impossibile chiedere ai visitatori il rispetto delle norme di sicurezza.

La notizia è stata accolta con favore dall’opinione pubblica, ma ora si temono conseguenze per l’economia, anche se non è la prima volta che la popolare festa viene cancellata (l’ultima volta è successo nel 1945).

L’Oktoberfest è uno dei festival più famosi al mondo e assicura ogni anno un afflusso di oltre 2 milioni di turisti alla Baviera, un’entrata di circa 450 milioni di euro e circa 13 mila posti di lavoro.

Intanto i Länder hanno approvato l’obbligo per tutti i cittadini di indossare le mascherine all’aria aperta, sui mezzi pubblici e nei supermercati. L’obbligo entrerà in vigore a partire dalla prossima settimana, e nel Mecklenburg-Vorpommern sono già previste contravvenzioni pecuniarie per chi non si adeguerà.

Queste notizie sembrano in contrasto con le precedenti dichiarazioni di Angela Merkel riguardo a possibili riaperture.

La Cancelliera ha evidenziato in conferenza stampa come la curva dei contagi sia al momento stabile. Questo forse permetterebbe di riaprire scuole e attività commerciali in breve tempo, pur con la dovuta prudenza e sempre continuando a monitorare strettamente la situazione. Tuttavia, Merkel ha precisato che “stiamo camminando sul ghiaccio sottile” e qualora il fattore R dovesse aumentare, anche di poco, il sistema sanitario tedesco potrebbe arrivare al collasso già a luglio (il fattore R indica il numero di persone che una persona può contagiare; al momento in Germania si aggira intorno a 1).

Per questo motivo, al momento le previsioni di riapertura delle scuole e di ripresa del campionato (la Bundesliga) fatte nei giorni scorsi appaiono ancora troppo premature.

Il Robert Koch Institut (l’istituto che si occupa di monitorare i contagi in Germania) e la John Hopkins Universität hanno infatti reso noto che il numero dei contagi è in rapida risalita e avrebbe anzi toccato la quota più alta dal 19 aprile. Ancora una volta, le regioni più colpite sono la Baviera, il Baden-Württemberg e il Nordrhein-Westfalen.

Anche in Austria in questi giorni hanno prevalso le previsioni ottimistiche. Il cancelliere Sebastian Kurz sta prendendo in considerazione l’idea di una riapertura delle frontiere con i Paesi che stanno gestendo al meglio l’emergenza (come la Germania), ma senza menzionare una data specifica.

Kurz ha anche confermato che le restrizioni per i cittadini austriaci si esauriranno come previsto alla fine di aprile. Questo ottimismo appare giustificato: dopo solo un mese di lockdown la situazione in Austria è già sotto controllo e ogni giorno vengono registrate solo poche centinaia di nuovi casi, in costante diminuzione.

Francesca Della Giulia

Quest’anno il mese di Ramadan fa capolino nel mondo islamico in un clima non convenzionale dal momento in cui il nuovo Coronavirus ha sconvolto la vita quotidiana, sollevando molti dubbi legati soprattutto al rituale del digiuno. Secondo una dichiarazione del Grande Imam di al-Azhar «non vi sono prove scientifiche – finora – che vi sia una correlazione tra digiuno e contagio da Coronavirus […]. Pertanto, le disposizioni della Sharia islamica restano invariate in quanto è obbligatorio per tutti i musulmani, ad eccezione di coloro i quali hanno una valida giustificazione». La dichiarazione trova riscontro anche nell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha ribadito l’importanza di bere 8 – 10 bicchieri d’acqua al giorno e che, durante il Ramadan, questa regola può essere applicata nel lasso di tempo che va dall’ ‘ifṭār, pasto serale che spezza il digiuno e che viene consumato tra la ṣalāt al- maghrib (preghiera del tramonto) e la ṣalāt al-Faǧr (preghiera del mattino). Il rappresentante del settore alimentare della Camera di Commercio giordana, Raed Hamadeh, ha invitato il governo a rilasciare l’autorizzazione per aprire tutte le pasticcerie del Regno in concomitanza con l’inizio del mese di Ramadan. Si tratta di una stagione importante per i proprietari delle pasticcerie per rilanciare le loro vendite e mantenere i loro dipendenti che ora vivono situazioni finanziarie precarie e sarebbero dunque ben felici di rientrare a lavoro nel pieno rispetto delle norme di prevenzione. La felicità sarebbe anche dei giordani che non rinuncerebbero in questo modo al tradizionale Qatayef (sorta di raviolo dolce ripieno di noci e panna) e altri dolciumi. Recentemente, la Fondazione islamica dei Waqf volta alla tutela dei beni religiosi islamici di Gerusalemme ha annunciato la proroga della chiusura della Moschea di Al-Aqsa durante il mese di Ramadan come previsto dalle misure di contenimento del Coronavirus. Prima di oggi, la moschea era stata chiusa per un’intera giornata nel 1969, in seguito a un incendio doloso, e negli ultimi anni per un paio di ore al massimo a causa di atti criminosi isolati. Altri paesi si apprestano a celebrare il Ramadan nel rispetto delle misure preventive nella lotta al Covid-19. In particolare, domenica il Ministro del Commercio iracheno al-Ani ha annunciato di aver presentato una proposta al Consiglio del Ministri per fornire ai cittadini, già inclusi nella rete di previdenza sociale, una razione aggiuntiva di cibo gratuita come quella già erogata. Al-Ani ha ribadito che la «proposta deve essere presentata durante una delle sedute del Consiglio dei ministri e il più rapidamente possibile per permettere al Consiglio di decidere in merito, tenendo conto di questa fetta di popolazione più fragile». Non ci resta che augurare a tutti i nostri lettori musulmani “Ramadan Mubarak”!

Valentina Baldo, Roberta Elia, Maria Antonietta Reale

A Mosca, dopo un’iniziale stabilizzazione del numero dei ricoveri durante la scorsa settimana, la situazione è peggiorata e la curva dei contagi ha cominciato nuovamente a salire con un conseguente aumento del numero dei ricoveri; questo è quanto si legge nel report pubblicato dalla Sede Operativa per il controllo e il monitoraggio del COVID-19. Infatti, mentre la scorsa settimana il numero dei ricoverati rimaneva stabile alle 1300 persone, in soli quattro giorni è costantemente salito, fino a toccare quota 1900.

“Si ricorda la necessità di un rigoroso rispetto del regime di auto-isolamento per gli anziani e per le persone che soffrono di malattie croniche” questo è il comunicato della sede operativa in risposta all’aumento dei contagi. I pazienti paucisintomatici invece, continuano ad essere trattati e monitorati da casa attraverso il controllo di specialisti e con l’aiuto di tecniche di telemedicina. Fino al primo maggio, tutti i residenti della capitale, indipendentemente dall’età, sono tenuti a non lasciare il luogo di residenza. Le misure adottate vengono introdotte al fine di ridurre il numero di spostamenti dei moscoviti e, di conseguenza, di contenere i contagi.

Ampliando lo sguardo e lasciando la capitale si analizza quale sia la situazione nella Federazione.

In Russia le misure restrittive adottate per contenere la pandemia hanno generato malcontento e dissenso nella maggior parte della popolazione. Perciò, per fare chiarezza sulla questione, la Corte Suprema ha pubblicato un documento contenente delucidazioni in merito alle sanzioni adottate in caso di violazione delle misure di contenimento del contagio da COVID-19. Da tale documento si evince che, secondo l’articolo 6.3 del Codice Penale, il tetto massimo di sanzione pecuniaria prevista ammonta a 15000 rubli. Tra le violazioni contemplate dal documento vi sono: l’allontanamento da casa per più di 100 metri, il rifiuto del trattamento sanitario, l’inadempienza alle regole stabilite dall’organo di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica statale e la mancata quarantena dopo aver fatto ritorno da un paese estero. Nei comportamenti sanzionabili rientrano: il mancato rispetto del distanziamento sociale e uscire di casa senza giusta causa (lavoro, spesa, veterinario). Le multe variano a seconda della categoria: per i cittadini da 15 mila (184 euro) fino a 40 mila rubli (490 euro), per le forze dell’ordine e altri servizi da 50 mila (615 euro) a 150 mila rubli (1847 euro) e per le persone giuridiche da 200 (2463 euro) fino a 500 mila rubli (6158 euro).

Paola D’Onofrio, Angela Doria

La Cina e il G77 (organizzazione intergovernativa delle Nazioni Unite formata da 134 paesi del mondo) hanno espresso in una dichiarazione congiunta tutto il loro sostegno all’Organizzazione Mondiale della Sanità riconoscendone il ruolo guida nella lotta contro la pandemia. Come riportato nella nota, “il G77 e la Cina sono profondamente preoccupati per la rapida diffusione della pandemia, una delle più gravi crisi di salute pubblica nella storia moderna. […] La priorità è salvare vite umane”.

Hong Kong ha esteso le misure di distanziamento sociale per garantire che la situazione epidemiologica rimanga sotto controllo. Martedì mattina infatti, il capo esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam, ha sottolineato durante una conferenza stampa che le misure di prevenzione devono continuare ad essere rispettate, e che in caso contrario tutti gli sforzi compiuti finora potrebbero andare sprecati. Le misure di contenimento del contagio messe in atto dal governo includono la limitazione di assembramenti e la chiusura di diversi locali di intrattenimento.

Shanghai ha adottato diverse misure volte a consolidare la fiducia dei consumatori e a rilanciare la loro domanda, considerata la prossimità di alcune feste nazionali quali la Festa dei Lavoratori, la Giornata dei Bambini e il Festival delle Barche Drago.

Numerosi esperti cinesi hanno ribadito che, data l’attuale espansione del virus su scala globale, sarà difficile risolvere la situazione in tempi brevi. In una conferenza stampa tenutasi ieri ed organizzata dall’Ente Comune di Prevenzione e Controllo del Consiglio di Stato, Shi Yi, noto ricercatore dell’Istituto di Microbiologia dell’Accademia Cinese delle Scienze, ha dichiarato che nonostante la Cina abbia messo in campo tutto l’impegno possibile per contrastare efficacemente l’epidemia, essa continuerà a costituire una minaccia globale fino a quando non sarà definitivamente debellata.

Geng Shuang, portavoce del Ministero degli Affari Esteri, ha annunciato il 23 aprile che la Cina stanzierà, a fronte dei precedenti 20 milioni, altri 30 milioni di dollari a favore dell’Oms.

Gabriele Bonanni, Nicolò Cornacchia

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#ATUTTOMONDO

Pubblicato il

La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

Il tempo passa e la morsa del virus sembra più lieve, perlomeno nel nostro Paese.

Si inizia a considerare un lento e graduale ritorno alla normalità, anche se pare inappropriato definirla così.

Secondo il vocabolario Treccani infatti, “normalità” è il carattere, la condizione, di ciò che si ritiene normale, cioè regolare, consueto, non eccezionale o patologico con riferimento sia al modo di vivere, sia allo stato di salute fisica o psichica di un individuo, sia ad avvenimenti del mondo fisico e situazioni (politiche, sociali, …) più generali.

Quello che ci attende (volendo rimanere fiduciosi) dopo il 4 maggio, non sarà dunque un ritorno alla normalità. Ma l’inizio di una nuova appunto “novità” che richiederà la ri-pianificazione e la ridefinizione delle priorità e delle necessità delle nostre vite.

Sara Nardi

Dall’inizio della pandemia, l’Angola ha registrato 24 casi positivi al Covid-19. Tra queste 24 persone 2 sono decedute, 6 sono guarite e solo 2 sono state dimesse dall’ospedale. Durante una conferenza pubblica, il Viceministro della salute Franco Mufinda ha confermato che i due pazienti dimessi sono in condizioni stabili. C’è da dire però che la situazione angolana ha avuto un andamento alquanto atipico, insolito rispetto a quello che è successo nel resto del mondo. Il numero di contagi (che è comunque basso) non è rimasto fisso, anzi, è aumentato durante il corso di una settimana ma solamente con l’incremento di 5 nuovi casi. Ciò è stato possibile solo grazie all’isolamento imposto dal Governo angolano che ha, senza alcun dubbio, determinato il contenimento della diffusione del contagio a partire dal 27 di marzo. Lo stato di isolamento doveva durare fino all’11 di aprile ma è stato preventivamente prolungato al 25 dello stesso mese. Ovviamente tutto ciò ha comportato delle conseguenze dal punto di vista economico ma il Paese non aveva scelta, si è ritrovato costretto ad adottare misure cautelative per contrastare il virus. La Banca di sviluppo statale – BAI – ha reso disponibili oltre 10 miliardi di kwanza per fornire agli ospedali le risorse necessarie. Si prevede infatti che nei prossimi 20 giorni arriveranno in Angola 300 macchinari BIPAP (Biphasic Positive Airway Pressure) per la ventilazione non invasiva e un rifornimento superiore ai 2 milioni di strumenti utili al personale sanitario per lavorare in sicurezza (si parla quindi di mascherine, cuffie e camici elastici monouso, guanti chirurgici sterili ma anche protezioni per le scarpe e occhiali protettivi).  Come se tutto ciò non fosse sufficiente è stato programmato anche l’arrivo di 200 mila kit sierologici per il virus, 200 mila test rapidi e, infine, oltre i 3 milioni di somministrazioni di Coartem: farmaco usato contro la malaria. In aggiunta il BAI ha promesso di rinnovare le infrastrutture ospedaliere per impedire la diffusione del virus.

Oltre alla situazione angolana è interessante presentare quella di São Tome e Principe in cui sono stati registrati fino ad oggi solamente 4 casi positivi al Covid-19. Le 4 persone sono seguite nelle loro case dai medici curanti e sono in condizioni stabili. Il Primo Ministro Jorge Bom Jesus dichiara che la priorità è salvaguardare la salute dei cittadini e per questo motivo è stata investita una somma di 14 milioni di euro a favore della produzione agricola locale. La finalità è quella di garantire la sovranità alimentare al Paese visti i blocchi aerei e navali. Il Ministro dell’Agricoltura Francisco Ramos spiega che è essenziale investire nella produzione locale sostenendo agricoltori e fornitori del posto. Il Governo per questo ha garantito che verrà istituito un fondo agricolo con interessi agevolati ad agricoltori e allevatori.

Francesco Cabras

In Australia, il Governo ritiene che le scuole siano sicure, ma sono i singoli stati a gestire gli istituti, per i quali fino ad ora si è preferita la chiusura. Si lavora per un graduale ritorno nelle aule, grazie anche al trend di casi ormai stabile da settimane. Questi infatti hanno da poco superato i 6600 e le vittime ammontano a 70. Lo scorso giovedì il Primo Ministro ha annunciato che erano state mosse critiche nei confronti dell’OMS e il governo avrebbe riconsiderato sostegno all’organizzazione, escludendo però un recesso come quello degli USA alla luce degli aiuti da parte dell’organizzazione in casi di emergenza nelle regioni del Pacifico. La ministra degli affari esteri, Marise Payne ha richiesto un’indagine nella gestione della pandemia in Cina e non crede che sia l’OMS a doverla mandare avanti, ma invita ad una cooperazione internazionale trasparente tra Paesi.

In Sud Africa, paese del Commonwealth, le statistiche attuali riportano 3.158 casi con 54 vittime e 903 guariti; il presidente Cyril Ramaphosa ha tenuto un discorso alla nazione il 15 marzo, annunciando il lockdown con un piano iniziale di 21 giorni, che poi è stato esteso di recente fino alla fine del mese di aprile. Il divieto principale è quello di uscire di casa, a meno che non strettamente necessario; per far sì che questo imperativo venisse rispettato, sono state dispiegate 24.389 forze armate, le quali, secondo quanto riportano i quotidiani locali, avrebbero violato i diritti umani per far rispettare le direttive del governo. Pertanto, il direttore dell’Osservatorio per i Diritti Umani ha lanciato un monito: “Il governo dovrebbe ricordare alle forze dell’ordine che un’emergenza nazionale non revoca il divieto di abusare del proprio potere. Tali abusi devono essere monitorati e puniti”.

Mentre, in Nuova Zelanda ad oggi si contano un totale di 1440 casi confermati e dodici morti. Attualmente, l’allerta è al massimo (livello 4) e il lockdown ha subito una proroga di 5 giorni per cercare di contenere la curva del contagio. Mentre il governo sviluppa una app per tracciare gli spostamenti, dal 27 aprile avrà inizio l’allentamento delle misure restrittive con il passaggio al livello di allerta 3, che prevede l’isolamento domiciliare preventivo pur consentendo spostamenti per motivi di salute, lavoro o adempimenti giuridici. Le scuole riapriranno per i bambini fino ai dieci anni, ma ai genitori è consigliato di farli rimanere in casa se possibile. Le imprese e le attività di ristorazione potranno ripartire garantendo le distanze imposte.

In Canada, il Parlamento inizia a discutere della ripresa. Il governo e l’opposizione non hanno trovato ad oggi un accordo sulle modalità di svolgimento. Il governo propone tre sessioni a settimana, di cui una in presenza fisica dei parlamentari e due sessioni telematiche. L’opposizione rifiuta lo svolgimento per via telematica. Pur esistendo un accordo sul limitare il numero dei parlamentari convocati nel rispetto delle norme sanitarie, la politica canadese sembra trovarsi davanti ad un’impasse.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Il numero di casi in Spagna è salito a quota 195.944, pari a un incremento di 4.218 contagi rispetto a ieri ed è sempre nelle ultime 24 ore che si contano 410 decessi per un bilancio che porta il totale a 20.453, mentre le persone guarite finora sono 77.357.
Nella giornata di domenica, Pedro Sánchez ha invitato i Presidenti delle comunità autonome a rafforzare la rete di assistenza sanitaria di base, che avrà un ruolo cruciale nella riduzione delle misure di contenimento del Covid-19. Il Comitato Scientifico ha, infatti, segnalato a Sánchez la necessità di potenziare la diagnosi, il follow-up e il monitoraggio di tutti i casi, anche quelli minori, nei numerosi centri sanitari.

 Il Presidente ha anche illustrato i quattro obiettivi nella lotta contro il Covid-19: in primo luogo, garantire una diagnosi precoce e la capacità diagnostica per i casi rilevati durante l’assistenza sanitaria di base; in secondo luogo, garantire l’isolamento dei casi di contagio. In terzo luogo, garantire che i sistemi informativi consentano un attento monitoraggio di questi pazienti; infine, garantire la localizzazione e il follow-up dei contatti dei casi di contagio.

 Sánchez ha precisato che questo processo, volto alla decrescita della curva di contagio, è pensato in funzione delle competenze sanitarie o della disponibilità di attrezzature sanitarie adibite all’assistenza dei cittadini. “Avremo bisogno di tempo, di settimane, in questa lenta marcia verso la decelerazione”, invitando alla cautela dei cittadini. Il Presidente ha, inoltre, ammonito le comunità autonome che non forniscono al Ministero della Salute tutti i dati sull’epidemia dei loro territori e ha ribadito che non si può abbassare la guardia: “Una seconda ondata sarebbe molto difficile da affrontare per il personale sanitario”.

In Argentina, il Ministero della Salute ha riferito che nelle ultime 24 ore sono state registrate 102 nuove infezioni da Covid-19, portando a 2941 il totale dei contagi dall’inizio della pandemia.

La maggior parte dei casi sono concentrati nella provincia di Buenos Aires (873) e nella capitale (706). Il Governo, inoltre, ha confermato il primo caso positivo nella prigione di Florencio Varela: la possibilità di propagazione del Covid-19 nelle carceri ha mobilitato i detenuti, i quali minacciano uno sciopero della fame a livello nazionale, denunciano le condizioni di sovraffollamento in cui vivono e il ritardo dei giudici nel concedere il beneficio degli arresti domiciliari.

In Colombia la fame, gli sgomberi forzati e le richieste di aiuto si manifestano ormai nel quotidiano. Con il passare dei giorni, le finestre di centinaia di case nel sud del paese hanno cominciato a riempirsi di stoffe rosse: lenzuola, tovaglie e persino le magliette della nazionale colombiana si sono trasformate nel nuovo grido di aiuto lanciato da chi cerca di salvarsi dalla pandemia ma rischia di morire di fame. Da qui l’iniziativa di raccogliere cibo e lasciarlo sull’uscio delle abitazioni delle famiglie più bisognose. 

Alessia De Meo, Martina Valeriano

Secondo gli ultimi dati, il Belgio è il primo paese UE per morti in proporzione alla popolazione, ciò ha scatenato alcune critiche circa la gestione belga della crisi. Al contempo, la stampa italiana ha criticato la poca celerità decisionale del governo belga e le disastrose scelte prese per le case di riposo. Polemiche anche da parte degli stessi belgi, indignati sia dall’intenzione del Primo Ministro di far riprendere a breve le visite nelle strutture per anziani, sia dalla prospettiva di una violazione della privacy dovuta alla creazione di una app di tracciamento, simile ad altri modelli già adottati in altre zone colpite.

In Svizzera inizia una graduale riapertura: operativi i valichi di frontiera con la Francia, ma con orari limitati. Guy Parmelin, ministro dell’economia, prevede la riapertura dei ristoranti, tuttavia i ristoratori sostengono che senza aiuti economici da parte dello Stato, sarà difficile sostenere la ripresa. L’11 maggio riapriranno le scuole: i sindacati si oppongono, ma il consigliere Jean Romain ha evidenziato l’importanza di mantenere gli standard educativi. Intanto, il proprietario di un negozio a Carouge ha creato un’associazione per realizzare mascherine riutilizzabili e anche in Svizzera si comincia a parlare della creazione di una app per tracciare i pazienti positivi.

Invece a Montreal in Canada, è stato scoperto l’orrore nella casa di riposo “Herron”: la vicenda ha scioccato il paese, il personale ha abbandonato gli anziani nella struttura per paura del COVID-19. In totale sono morti 31 anziani a causa del virus e attualmente nella struttura sono rimaste soltanto due infermiere per 130 ospiti. Tuttavia, il Québec si appresta a ricevere aiuto da parte di volontari inviati dalle regioni meno colpite dalla pandemia; infatti “Solidarité” è stata la parola chiave pronunciata da tutti i sindaci intervistati dal quotidiano Le Journal, in risposta alla direttiva di trasferire il personale sanitario nelle zone più colpite.

 Quanto alla Francia il presidente Macron ha affermato: “A partire dall’11 maggio riapriremo progressivamente gli asili, le elementari, le medie e i licei”, ma restano da valutare l’organizzazione di tempi e spazi per garantire la sicurezza degli studenti; nelle università i corsi proseguiranno in forma online fino all’estate. Per intrattenere le persone in quarantena e rendere omaggio al personale medico, lo scorso weekend alcune star, del calibro di Lady Gaga e i Rolling Stones, si sono esibite direttamente da casa in un grande concerto online chiamato “One world”, a sostegno dell’OMS contro il COVID-19.

Riguardo all’Africa, il presidente senegalese Macky Sall ribadisce alla comunità internazionale la richiesta di annullamento del debito pubblico africano, questa proposta era stata lanciata dal presidente su Twitter lo scorso 25 marzo. Successivamente Papa Francesco, durante la sua omelia Pasquale, aveva invitato il mondo a considerare l’abbassamento o addirittura l’annullamento dei debiti pubblici dei paesi in via di sviluppo. L’Europa e le altre potenze mondiali si trovano a fronteggiare, insieme all’emergenza Covid-19, una crisi economica gravissima; l’Africa è di fronte allo stesso nemico ma con una situazione pregressa estremamente più grave.

Emanuela Batir, Carolina Benucci, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Diana Sandulli, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Eleonora Valente

In Germania tra i temi più caldi di questi giorni ci sono le conseguenze economiche interne e l’istruzione.

Sabato scorso il ministro federale delle finanze e vicecancelliere Olaf Scholz ha rilasciato un’intervista al quotidiano “Die Welt”, dove ha dichiarato che il governo farà di tutto per garantire misure di sostegno finanziario a settori ai quali non è consentito riprendere le attività nel breve tempo. Di questi, tra gli altri, fanno parte il settore alberghiero e della ristorazione.

Inoltre, potrebbero esserci misure per stimolare i cittadini al consumo: il piano di Scholz mira a collegare la stimolazione della domanda con obiettivi di sostenibilità. “Certo, conserveremo gli elementi di modernizzazione del nostro paese, come la riduzione delle emissioni di CO2, l’espansione della mobilità elettrica o la digitalizzazione”, ha affermato.

Il ministro delle finanze si è inoltre detto favorevole ad aumenti fiscali per le fasce ad alto reddito.

Le misure di politica finanziaria e sociale già adottate saranno mantenute. Scholz non ha escluso l’ipotesi che il governo federale dovrà sostenere ulteriori debiti nell’anno corrente. I 156 miliardi di euro già approvati risulteranno sufficienti solo se “riusciamo a risalire la curva economica nella seconda metà dell’anno”. In linea di principio, è “troppo presto per abbassare la guardia” nonostante il calo del numero di infezioni. Pertanto, l’apertura deve continuare ad essere graduale e guidata con cautela.

Tiene banco il tema della riapertura delle scuole. I prossimi esami saranno disponibili in anticipo. Gli schemi di protezione – ad esempio per gli scuolabus e le aule – devono essere presentati dai ministri della cultura di tutte le regioni entro il 29 aprile. Le cure di emergenza negli asili nido devono essere estese ad ulteriori categorie professionali.

I governi federali e statali hanno concordato che le scuole potrebbero riaprire gradualmente dal 4 maggio. Tuttavia, ci sono regolamenti speciali per i singoli stati federali.

Nel sistema federale, infatti, gli stessi stati sono responsabili del settore dell’istruzione. Non tutti vogliono aprire le loro scuole contemporaneamente, anche perché le vacanze estive nelle varie regioni iniziano in periodi diversi. Pertanto, hanno concordato un regolamento flessibile.

Diamo una panoramica delle misure di alcuni degli Stati tedeschi più importanti.

In Baviera non è previsto il riavvio delle normali attività scolastiche fino all’11 maggio. “Adotteremo un approccio più cauto”, ha dichiarato il Primo Ministro Söder.

A Berlino è prevista l’apertura dall’11 maggio solo per le classi dell’ultimo anno.

Ad Amburgo dal 27 aprile i programmi nelle scuole saranno gradualmente ristrutturati.

In Turingia i maturandi torneranno a scuola già dal 27 aprile. Il 4 maggio, poi, seguiranno le altre fasce d’età.

La Sassonia vuole aprire le scuole agli studenti di tutte le classi dell’ultimo anno, inizialmente dal 20 aprile per il personale e dal 22 aprile per gli studenti.

Gabriele Simoni

Nel contesto nordafricano si registrano numeri piuttosto costanti a discapito di quanto invece non succede nel sud del Continente. Nel bollettino epidemiologico degli ultimi giorni, il bilancio dei contagiati è di 2685 in Marocco, 2534 in Algeria, 866 in Tunisia e 49 in Libia, mentre il numero di decessi sale a 137 in Marocco, 367 in Algeria, 37 in Tunisia e 1 in Libia. In relazione ai dati registrati nel nostro Paese, che gode di un sistema sanitario all’avanguardia, risulta anomalo pensare che nel Maghreb questi numeri siano effettivi vista l’arretratezza di queste zone sia in termini economici che in termini di strutture sanitarie.

Nell’ambito delle misure volte a garantire l’istruzione, seppur a distanza, il Marocco si è dimostrato piuttosto efficiente nel rispondere adeguatamente e prontamente alla necessità di promuovere la formazione accademica e professionale a tutti i livelli. Infatti, il Ministero dell’Istruzione Nazionale, della Formazione Professionale, dell’Istruzione Superiore e della Ricerca Scientifica ha dichiarato che i primi risultati dell’esperimento di didattica a distanza, introdotta il 16 marzo 2020, sembrerebbero essere positivi. Nello specifico, si tratta di un portale elettronico chiamato TelmidTICE che fornisce contenuti e materiali di studio selezionati in base ai diversi livelli di istruzione. E stando a quanto riporta la stampa marocchina, tra i vari punti del progetto è prevista anche una formazione specifica per i professori, ai quali è stata messa a disposizione la piattaforma e-Takwine.

Ma vista in un’ottica più ampia, l’introduzione della didattica a distanza, piuttosto prevedibile nei paesi più sviluppati, non era affatto scontata in Marocco. Infatti, questa misura è stata considerata come la concretizzazione di un processo richiesto da tempo, ma che a causa dell’assenza di strumenti necessari non è stato possibile attuare finché il Marocco non si è trovato obbligato a dispiegare ogni sforzo per salvare la stagione accademica.

Ciononostante, sono state sollevate molte critiche al metodo adottato dal Ministero per ciò che concerne l’assenza di pari opportunità dell’istruzione a distanza, specialmente da parte degli studenti che vivono nel mondo rurale. Ciò che infatti non bisogna dimenticare è che, non appena ci si allontana dalle grandi città, ci si imbatte in condizioni di povertà estrema che rendono difficoltosa non solo la didattica a distanza, ma anche e soprattutto la vita stessa. A questo proposito, l’Articolo 31 della Costituzione marocchina afferma che “lo Stato, le Istituzioni pubbliche e territoriali […] si impegnano ad impiegare tutti i mezzi disponibili per facilitare l’accesso paritario dei cittadini all’istruzione moderna di buona qualità, alla formazione professionale e all’educazione fisica e artistica”.

Valeria Di Bonaventura, Arianna Mercuriali, Giulia Roncella

“La Russia, senza dubbio, riuscirà a vincere questa battaglia contro il COVID-19. Stiamo attraversando una fase dura, ma questa vittoria ci sarà e sarà ancora più importante, se, in questo periodo non facile, renderemo il nostro sistema sanitario ancora più forte ed ancora più efficace”. Queste sono le parole del presidente russo Vladimir Putin pronunciate durante il discorso in merito alla costruzione e ristrutturazione di tutti gli enti sanitari presenti nel territorio russo. L’11 marzo, infatti, l’OMS ha dichiarato una nuova infezione di COVID-19 che finora in Russia ha creato più di 32 mila malati, 273 morti e 2590 guariti. Per questo motivo, il sindaco della capitale Sergej Cobjanin ha prolungato il regime di quarantena fino al 1 maggio, con una novità. Dal 22 aprile, infatti, tutti gli abitanti di Mosca e dintorni potranno tornare a viaggiare sui mezzi pubblici (treno, autobus e metro) utilizzando la carta “Troika” oppure “Strelka” per viaggi singoli mensili. Su questa carta dovrà essere mostrato un permesso elettronico. Se il numero della carta non verrà scansionato la carta non funzionerà ai tornelli della metro e sui monitor convalidanti degli autobus. Chi sceglierà, invece, l’automobile, dovrà indicare il proprio numero di targa sul permesso. In caso contrario, la macchina risulterà non autorizzata a circolare e il proprietario verrà multato. Al fine di applicare correttamente le nuove norme verranno installate delle videocamere per la regolamentazione del traffico e per il servizio di pattugliamento stradale. Per quanto riguarda militari e forze dell’ordine, quest’ultimi vengono esonerati dal dover seguire tali regole, ma dovranno registrare sul sito mos.ru il numero personale e il numero di targa della macchina di servizio.

Inoltre, visto il momento difficile, in Russia si sta espandendo sempre più la distribuzione gratuita di medicinali per i malati di COVID-19 e per i sospetti malati. Si pensa, infatti, che questa nuova pandemia sia una forma insolita di SARS e perciò bisogna cominciare a distribuire medicinali adeguati.

Si riporta infine una notizia alquanto singolare: i residenti della città Rostov-sul-Don usando lo “Yandex Mappe” ha organizzato una manifestazione online contro il regime di isolamento, che è operativo nell’oblast di Rostov dal 31 marzo col fine di contenere la diffusione del COVID-19.

Durante una manifestazione virtuale organizzata dai Rostoviti vicino all’edificio del governo regionale in Piazza Sovetov, i partecipanti si sono lamentati con le autorità della mancanza di fondi per pagare i prestiti, inclusi i mutui, i servizi pubblici e la mancanza di aiuti umanitari. Infatti, come conseguenza al regime di isolamento introdotto, molti cittadini sono rimasti senza lavoro o il loro reddito è diminuito in modo significativo.

Paola D’Onofrio, Clarissa Giacomini

Il 17 aprile si è tenuta, a Pechino, una riunione del Comitato Centrale del PCC per analizzare la situazione epidemica nel paese e all’estero e per mettere in atto ulteriori lavori di prevenzione e controllo. Durante l’incontro il presidente Xi ha sottolineato che le attuali misure di controllo dell’epidemia adottate dal paese vanno ulteriormente consolidate, in particolare nello Hubei, per prevenire un’epidemia di rimbalzo. Il presidente ha aggiunto che è necessario rinforzare il sostegno allo sviluppo economico e sociale, nonché aiutare la popolazione a risolvere varie difficoltà quali l’occupazione, il reddito e la scolarizzazione.

Si è parlato anche della situazione dei cinesi all’estero ai quali la Cina deve continuare a fornire assistenza tramite ambasciate e consolati. Il presidente Xi ha anche ribadito di voler approfondire gli scambi e la cooperazione con l’OMS e voler continuare a fornire assistenza ai Paesi colpiti dall’epidemia.

Solo pochi giorni prima, il 14 aprile, il Presidente degli Stati Uniti Trump ha annunciato la sospensione dei finanziamenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità e rivalutato il suo ruolo a causa della “gestione grave e l’occultamento” di alcuni aspetti del fenomeno pandemico. Le affermazioni di Donald Trump sono state molto discusse dall’opinione pubblica. In suo sostegno è intervenuto il Segretario alla Difesa Statunitense Mark Esper, il quale ha affermato a sua volta che “È difficile credere alle informazioni del Partito Comunista Cinese”.

In risposta all’attacco verbale sferrato dagli Stati Uniti, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese, in data 17 aprile, ha dichiarato che “diffamare la Cina non può aiutare l’America a nascondere la realtà e la responsabilità di non riuscire a combattere il virus”. Secondo il portavoce, l’America dovrebbe smettere di strumentalizzare a fini politici l’emergenza COVID-19 e concentrarsi, piuttosto, sulle misure di contrasto per sconfiggere il virus e procedere con il rilancio dell’economia.

Nel frattempo, in Cina continua la lotta al virus. Mentre in data 18 aprile l’ultimo gruppo di operatori sanitari che ha contribuito alla lotta conto il COVID-19 nella provincia più colpita dello Hubei ha terminato i 14 giorni di quarantena, domenica 19 Aprile l’autorità sanitaria cinese riferisce una segnalazione di 16 nuovi casi da coronavirus, di cui 9 provenienti dall’estero. Per fortuna però nessun decesso è stato segnalato, quindi il totale dei casi confermati ha raggiunto quota 82735, mentre il numero dei decessi rimane fermo a 4632.

Francesca Runci, Elisa Caminiti, Claudia Cigno

FONTI e SITOGRAFIA

Per la lingua PORTOGHESE

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http://m.portalangop.co.ao/angola/pt_pt/mobile/noticias/saude/2020/3/14/Grupo-BAI-apoia-combate-contra-Covid,995e87cf-8c83-4740-b428-b0723a49c875.html?version=mobile

https://www.angop.ao/angola/pt_pt/noticias/saude/2020/3/16/Covid-Angola-regista-mais-cinco-casos-positivos,30cda843-8c17-405f-b6e5-e91839b10962.html

Per la lingua INGLESE

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#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

“La nostalgia non so cosa sia, però a volte la sento, e mi piace provarla, per ciò che è stato e per i propositi che hanno avuto la possibilità di diventare realtà.”

Sono versi di Luis Sepúlveda, scrittore e poeta cileno scomparso il 16 aprile 2020 dopo aver contratto il Covid-19.

La nostalgia è forse una, fra le tante insidiose sfide che questa drammatica situazione mondiale ci costringe ad affrontare.

La nostalgia per i progetti in programma e andati perduti, nostalgia per le persone amate che non possiamo vedere, la nostalgia per la tanto amata e agognata libertà a cui abbiamo dovuto rinunciare.

Luis Sepúlveda ci lascia in eredità pagine e pagine di messaggi pieni di speranza, e di “chiavi” per affrontare le necessità della vita, anche quando insidiosa.

«Sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante» miagolò Zorba. «Ah sì? E cosa ha capito?» chiese l’umano. «Che vola solo chi osa farlo».  

Sara Nardi

In Mozambico durante la domenica di Pasqua i contagi confermati sono saliti a 21. Di questi 21 casi 13 sono stati contratti localmente e 8, invece, sono stati importati. Proprio per questo motivo il Governo del Mozambico sta provvedendo a rinforzare il sistema di controllo e di vigilanza soprattutto intorno ai propri confini. La finalità, ovviamente, è quella di ridurre la possibilità di eventuali nuovi contagi causati da persone che non sono del territorio. Oltre ai casi accertati ci sono quelli sospetti che, per sicurezza, si vedono costretti all’isolamento domiciliare. La situazione di emergenza viene però tristemente sottovalutata dai mozambicani che ignorano le norme preventive da seguire. Probabilmente questo atteggiamento è dato dal fatto che (fortunatamente) all’interno del Paese non è stato registrato ancora alcun decesso. Il Ministero della Salute non nasconde però i propri timori e cerca di sensibilizzare i cittadini invitandoli quanto meno a lavarsi frequentemente le mani, a mantenere la dovuta distanza e ad usare la mascherina. A proposito di mascherine! Una bellissima iniziativa è stata proposta e avviata dalla società Cornelder de Moçambique che sta investendo sulla produzione di mascherine tramite il progetto “Juntos Contra a COVID-19” (Uniti contro il Covid-19). Il progetto ha vita anche grazie al supporto di associazioni senza scopi di lucro che hanno come matrice lavorativa proprio l’ambito sartoriale. La creazione di queste mascherine segue le raccomandazioni dettate dall’OMS e dai vari decreti promulgati dal Governo durante lo stato di emergenza; la finalità è quella di garantire agli ospedali (e non solo) le adeguate protezioni in caso di espansione del Covid-19 all’interno del Paese. Jan de Vries (amministratore delegato della Cornelde) dichiara che l’anima del progetto è di carattere preventivo e che l’intenzione è quella di trovarsi pronti e adeguatamente attrezzati per affrontare un eventuale aggravamento della situazione. Durante la presentazione pubblica del suo progetto, Jan de Vries conclude dicendo: “…tramite il trascorso dei Paesi esteri abbiamo visto che è tutta una questione di tempo e, per questo, dobbiamo giocare d’anticipo e dare un taglio netto a questa catena di propagazione ancor prima che inizi. Il progetto nasce pensando a quelle persone che, per motivi lavorativi, entrano obbligatoriamente a contatto con più persone”. Come se tutto questo non fosse sufficiente, la Cornelder de Moçambique ha inoltre fornito cisterne d’acqua pulita, bendaggi e attrezzature varie all’Ospedale Centrale di Beira.

Beatrice De Luca

In Australia il governo prepara un’App dal nome TraceTogether sulla base di quella usata a Singapore che permetterà di tracciare gli spostamenti tramite GPS e Bluetooth, segnalando eventuali infetti. Il governo cerca il consenso degli australiani in questo ulteriore sforzo contro il Covid-19, perché per funzionare l’App necessita della partecipazione di almeno il 40% della popolazione. In Australia Occidentale è stato somministrato il vaccino anti tubercolosi a 2000 lavoratori in prima linea per vedere se ha effetti positivi contro il virus, mentre un nuovo vaccino creato dalla compagnia americana Novavax verrà provato a Brisbane e Melbourne da metà maggio. Terminate le vacanze di Pasqua, non sono ancora chiare le direttive sulle scuole. Il governo insiste sull’importanza di mantenerle aperte mentre i singoli stati vogliono la chiusura e l’istruzione a distanza.

Nella Repubblica d’Irlanda il primo caso di Covid-19 è arrivato il 29 febbraio. A quanto pare, l’ammalato rientrava da un viaggio nel nord Italia. Il 20 marzo, dopo sole 3 settimane, il virus era già presente in tutte le 26 contee e ad oggi il Dipartimento della Salute conta un totale di 14,635 contagiati e 584 decessi. L’aumento dei contagi ha comportato misure drastiche, tra cui il distanziamento sociale, che hanno profondamente influenzato ogni aspetto della società, in particolare la didattica. Il primo ministro Arlene Foster annuncia il lockdown fino al 9 maggio. Nel frattempo, nel Regno Unito diventa virale un video che sottolinea il ruolo dei lavoratori extracomunitari in prima linea nell’emergenza Covid-19. “Adesso ci applaudite” è il titolo del video, dove l’illustratore Darren James Smith chiede alla popolazione di continuare ad avere rispetto delle minoranze una volta che tutto sarà finito: “Non dite a casa vostra. Non dite andate via. Ora sapete come ci si sente a vivere nella paura, quando la casa è una prigione.”

In Canada, il congelamento dei finanziamenti statunitensi all’OMS genera delusione. Il Premier Trudeau evita di pronunciarsi, mentre l’opposizione accenna a possibili conflitti d’interesse fra l’OMS e la Cina. La priorità del governo rimane la lotta all’epidemia. Si estendono i fondi del Canadian Emergency Response Benefit ai cittadini a basso reddito. Intanto, gli operatori sanitari annunciano una diminuzione delle infezioni, ma esortano a “mitigare l’ottimismo con la cautela”.

Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump accusa l’OMS di non aver saputo gestire la situazione insabbiando le modalità di trasmissione del virus. Tale decisione ha causato molto dissenso: Bill Gates ha dichiarato in un tweet che tagliare i fondi all’associazione durante un’emergenza sanitaria globale è molto pericoloso. In California, un gruppo di bambini della scuola elementare Glorietta ha deciso di creare un giornale chiamato “Third Grade Lockdown News” in modo da poter stare insieme, apprendere e informare gli altri alunni della scuola su quello che sta accadendo nel paese.

Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo,  Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina

Un silenzio assordante riecheggiava nelle strade della Spagna finché, il 15 aprile, il premier Sánchez ha deciso di fare un passo avanti e riaprire un settore della produzione del paese. Nel contempo, il governo si impegna a distribuire 10 milioni di mascherine alla popolazione rifornendo le farmacie in seguito alle numerose lamentele sulla mancanza di quest’ultime. Inizia la seconda fase: quella dello “scongelamento” dopo un lungo periodo di ibernazione decretato da poco più di un mese. Una svolta positiva: la crescita quotidiana di casi positivi al Covid-19 sta diminuendo sensibilmente, da un’iniziale crescita giornaliera oltre il 42% ad un 3%. La Spagna resta comunque il secondo paese più colpito dal virus, la sola capitale registra oggi 49.000 positivi e 6.700 vittime che straziano un paese che sfiora i 19.000 casi. La popolazione continua a farsi coraggio sostenendo medici ed infermieri in prima linea: nessuno manca l’appuntamento delle 20:00 per applaudirli e ringraziarli sui balconi. Questo mercoledì il governo e le comunità autonome hanno concordato la possibilità di riaprire le scuole a scaglioni nelle diverse regioni nel mese di maggio; Madrid prevede un programma facoltativo nel mese di giugno che va incontro agli studenti più volenterosi e che punta ad attivare un piano di potenziamento senza andare avanti con il programma ministeriale.

In Argentina il Ministro della salute dichiara 2.443 casi di contagio e 109 vittime. Il paese non è stato colpito in forma violenta, nonostante ciò, si scavano fosse per le eventuali vittime del Covid-19 poiché si teme una forte diffusione del virus. Il Ministro della salute, Ginés González García, ha annunciato che la crisi vera e propria si raggiungerà circa a metà maggio, intanto si provvede all’acquisto di 9.000 respiratori mentre solo il 50% degli 8.500 posti di terapia intensiva risultano già occupati.

A Cuba i contagiati salgono a 814 mentre si registrano 24 vittime, la situazione sembra quindi mantenuta sotto controllo; i guariti sono 151. Persistono aspre misure di contenimento, Cuba è ferma ma questo non le impedisce di inviare preziosi aiuti ai paesi più in difficoltà. 

Il numero dei decessi in Venezuela sfiora le 10 persone, sono 9, ad oggi, le morti causate dal virus, 197 i contagiati e 111 i guariti. Il paese ha ricevuto 45 tonnellate di aiuti umanitari da parte del Comitato internazionale della Croce Rossa. Il presidente Nicolás Maduro ha annunciato il prolungamento dello stato di emergenza di altri 30 giorni.

Francesca Vannoni

In Francia il giornale Le Monde riporta il quarto discorso di Emmanuel Macron alla nazione, dall’inizio dell’epidemia, durante il quale il presidente cita Bergamo tra le aree più colpite dal Covid-19 e annuncia che a partire dall’11 maggio asili, scuole elementari, medie e superiori riapriranno progressivamente. Resta invece ancora fermo il cantiere per la ricostruzione di Notre-Dame. L’emittente Franceinfo ricorda il triste anniversario del rogo del simbolo di Parigi, che tuttavia, in piena emergenza coronavirus, continua a “vivere” grazie ai video pubblicati dall’associazione Casa e dalle sue guide volontarie della cattedrale.

Il 15 aprile il Belgio ha aggiornato le misure di contenimento, prolungando la quarantena fino al 3 maggio, pur garantendo la ripresa delle attività edilizie e la riapertura dei negozi di bricolage dal prossimo lunedì. Sul fronte educativo sono stati decretati l’annullamento degli esami finali per tutte le scuole di ogni ordine e grado oltre alla sospensione del test d’ingresso per le facoltà di medicina e odontoiatria. Ad oggi, visto il timore da parte dei sindacati di una ripresa prematura delle attività scolastiche, non sono ancora state rilasciate date certe circa una prossima riapertura delle scuole.

In Svizzera, il governo dichiara che il picco è stato superato: il Parlamento prevede riaperture graduali, strutturate in 3 fasi. La quarantena ha portato miglioramenti ambientali, il partito dei Verdi richiede misure eco-sostenibili dopo la pandemia. Le residenze per disabili sono in crisi: gli educatori hanno dovuti improvvisarsi infermieri e riorganizzare le attività giornaliere. La Catena della Solidarietà lancia la giornata della solidarietà: donazioni ogni giovedì per sostenere le persone bisognose. Il Politecnico di Losanna ha rimandato gli esami ad agosto per aiutare gli studenti.

In tutta l’Africa si assiste ad una corsa sfrenata nelle farmacie per l’acquisto di clorochina. L’annuncio che questo antimalarico potrebbe curare i pazienti affetti da Covid-19 ha creato un aumento della domanda. Gli esperti sono preoccupati per questa frenesia popolare e temono il peggio. Episodi di automedicazione si sono verificati in diversi paesi del continente, dove è possibile acquistare il farmaco anche senza ricetta. Questa pratica “potrebbe essere fatale in caso di sovradosaggio” afferma A. Desclaux, medico e antropologa dell’istituto senegalese di ricerca per lo sviluppo (IRD).

Quanto al Canada,in seguito alla circolazione di mascherine N95 “fraudolente e non omologate” vendute online o nei negozi, il ministero federale e la sanità canadese stanno prendendo provvedimenti per far ritirare questi prodotti dalla vendita. N95 sta per la quantità di particelle virali molto fini, almeno il 95%, che il respiratore riesce a bloccare. Nel frattempo, in Québec, medici e infermieri sono chiamati all’azione in varie case di riposo e in poche ore dall’appello del presidente, 1100 medici specialisti hanno offerto la propria professionalità in favore della popolazione quebecchese.

Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani,  Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Diana Sandulli, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello

Negli ultimi giorni, in Germania, si stavano avanzando ipotesi sulle possibili riaperture per far ripartire l’economia del Paese. La conferenza stampa di Angela Merkel ha però fatto emergere decisioni ben diverse da quelle sperate dalla maggior parte dei tedeschi che si aspettavano di poter di nuovo circolare con restrizioni meno rigide. Le misure di sicurezza fino ad ora in vigore, sono infatti state prolungate fino al 3 maggio, esattamente come in Italia. La cancelliera Merkel parla infatti di risultati positivi ottenuti grazie alle restrizioni ma ancora troppo fragili.

Si cominciano però ad intravedere i primi segnali che permetteranno, almeno in parte, di tornare alla normalità. A partire da lunedì 20 aprile, i negozi con un’area massima di 800 mq saranno in grado di riaprire rispettando le distanze di sicurezza ed evitando code troppo lunghe fuori dagli esercizi commerciali. È permessa inoltre la riapertura per negozi che superano gli 800 mq se si tratta di filiali auto, librerie e negozi di biciclette.

Pareri contrastanti ci sono invece sulla riapertura delle scuole che dipende dalle decisioni di ogni singolo Bundesland. Per il prossimo giovedì è prevista la riapertura delle scuole superiori, ma solo per i maturandi, nella Renania settentionale-Vestfalia, dove la presenza in classe sarà facoltativa e dipenderà dalla decisione personale di ogni studente. La maggior parte di essi però, è già d’accordo sul fatto di voler continuare la preparazione agli esami da casa e online.

A partire dal 4 maggio, si pensa di permettere il ritorno in classe ai bambini delle scuole primarie ma con diverse misure di sicurezza e scaglionando gli orari di lezioni con dei turni per evitare aule affollate. Ci sono notizie positive anche per i genitori che, tornando al lavoro, potranno man mano riportare i bambini negli asili e asili nido anche se non è ancora chiaro come, in questa situazione, si possano forzare i bambini a rispettare le distanze di sicurezza.

Un fatto che nel Paese ha creato non poco scalpore negli ultimi giorni riguarda la situazione negli zoo tedeschi. La Germania risulta essere uno dei paesi con più giardini zoologici al mondo e l’emergenza da Covid-19 sta creando situazioni drammatiche negli zoo tedeschi chiusi da settimane, dove i gestori non sono più in grado di mantenere tutti gli animali e si sta pensando all’uccisione di alcuni di loro. L’ultimo caso che ha provocato proteste sul web riguarda un orso polare, salvato grazie alle donazioni di coloro che si erano battuti per evitare la sua uccisione.

La Germania non è però l’unico paese che si sta preparando alla riapertura. L’Austria è infatti uno dei primi paesi a riaprire le attività. Già a partire dal 14 aprile molti negozi sono stati riaperti e i casi di Covid-19 rimangono stabili e anzi continuano a diminuire.

Jasmin Pick

Anche la penisola arabica si trova a dover fronteggiare la dilagante pandemia, ma il Qatar è forse il paese più preparato, sia in termini di scorte alimentari e servizi medici, sia in termini di esperienza. Infatti, il Paese sta mettendo in atto tecniche all’avanguardia sulla base di esperienze di altri paesi, come Singapore e Corea del Sud.

‘Precaution’ è il nome della nuova applicazione in grado di potenziare gli sforzi per combattere il Coronavirus.

Sua Eccellenza, la Sig.ra Lolwah Al-Khater, viceministro degli Affari Esteri e portavoce del Comitato Supremo per la gestione delle crisi, ha affermato a ‘A Special Talk’, un programma televisivo arabo, che l’applicazione ‘Precaution’ ha un solo obiettivo: accelerare l’identificazione delle catene di transizione del virus. Tale app rileva i casi di infezione positiva al virus, monitorando tutti i luoghi in cui la persona contagiata si è recata e le persone con cui è venuta a contatto. Automaticamente, l’app invia dei messaggi speciali a queste persone, avvertendole di possibili contatti con soggetti colpiti da Covid-19, e della priorità di ottenere un test medico.

In ultima analisi, a causa della grande preoccupazione in merito alla privacy dell’utente nell’utilizzo di tale app, Al-Khater ha più volte ribadito che ‘Precaution’ sarà presto attivata garantendo il totale rispetto della privacy, poiché le informazioni degli utenti saranno disponibili ai soli team medici.

Un altro Paese che ha risposto rapidamente all’epidemia è stato l’Oman, e l’Oxford Business Group, un’azienda di ricerca inglese, lo conferma. Infatti, dopo aver registrato i primi due casi di Covid-19 relativi a cittadini di ritorno dall’Iran, le autorità hanno sospeso i voli da lì provenienti e hanno adottato importanti misure restrittive riguardo agli ingressi nel Paese e allo spostamento dei cittadini. Sono inoltre stati sospesi l’ingresso di navi turistiche e il rilascio di visti turistici, nonostante l’immediato impatto economico nel settore turistico.

Nonostante le difficoltà attuali, molti imprenditori stanno valutando le nuove opportunità emergenti dalla crisi, tra cui lo sviluppo del settore tecnologico delle telecomunicazioni. Inoltre molte aziende stanno approfittando della riduzione dei costi dovuta al lavoro a distanza; pertanto, è emersa la possibilità che ciò continui anche dopo l’emergenza.

Lo svolgimento di attività commerciali online potrebbe velocizzare il processo di digitalizzazione, e questo è uno dei principali obiettivi di Vision 2040, il piano di sviluppo a lungo termine del Paese. Tra queste attività, si distingue la piattaforma ‘Bahar’ dell’Oman Technology Fund per l’acquisto di pesce da remoto per il commercio all’ingrosso di prodotti ittici; inoltre, il programma ‘Bahar Plus‘ consentirà la vendita al dettaglio in modo da aiutare tutti a ‘rimanere a casa’.

Anna Parmegiani, Chiara Riccardi, Dinella Vella

In Russia Maria Vladimirovna Zakharova, Direttrice del Dipartimento Informazione e Stampa del Ministero degli Affari Esteri, ha espresso il suo pensiero riguardo il rimpatrio dei cittadini russi che si trovano all’estero. Ella ha affermato che in questo momento la maggior parte dei russi che si trovano in Tailandia, India e Indonesia hanno presentato richiesta di rimpatrio. “Ci sono comunque altri paesi in cui si trovano gruppi da diverse centinaia a migliaia di persone che vorrebbero rientrare in Russia ad ogni costo” queste sono le sue dichiarazioni per il canale televisivo “Star”.

La Direttrice ha parlato anche delle difficoltà di uffici e ambasciate connesse alla gestione del lockdown nel Paese, delle misure d’emergenza e denuncia che non vi è una collaborazione compatta da parte dei cittadini. Il Governo ha stabilito che i cittadini russi rimasti bloccati all’estero non aventi possibilità di rimpatrio riceveranno assistenza economica e già il 9 aprile Maria Zakharova aveva dichiarato che circa 4 mila russi stessero beneficiando degli aiuti predisposti.

Per quanto riguarda l’estero, il Cremlino ha apprezzato il fatto che il Presidente Trump in una dichiarazione abbia affermato che gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare la Russia inviando apparecchi di ventilazione meccanica. Il portavoce del presidente Putin Dmitry Peskov ha espresso la sua gratitudine dichiarando: “Questa è un’affermazione molto gentile e positiva da parte sua e, di fatto, di questa sua volontà Trump aveva già parlato con Putin in un recente colloquio telefonico”.

Per ciò che concerne la religione, la Russia ortodossa si prepara a vivere le festività pasquali nel rispetto dei divieti volti a fronteggiare l’epidemia di COVID-19.

A tale proposito la rete televisiva ufficiale della Chiesa Ortodossa Spas ha organizzato una fitta programmazione per la Settimana Santa.

I servizi mattutini e serali saranno trasmessi sul canale a partire da Giovedì Santo.

Il 18 aprile, Sabato Santo, alla fine della Divina Liturgia, inizierà l’annuale maratona televisiva durante la quale interverranno i rappresentanti religiosi collegati da varie regioni del mondo ortodosso. Alle 23.30 inizierà la trasmissione in diretta dalla Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca del festoso servizio pasquale.

La domenica della Resurrezione, il 19 aprile, Spas trasmetterà il ciclo di documentari “Mondo Ortodosso” un progetto in 12 episodi girato in molti paesi ed in diversi continenti che racconta di persone ortodosse unite da una fede comune, nonché di santuari e meraviglie delle chiese ortodosse.

Boris Korchevnikov, direttore generale di Spas TV Channel, ha osservato: “La situazione attuale influirà sulla trasmissione, ma in minima parte – la quarantena non ci permetterà di realizzare un evento televisivo della stessa scala di quelli precedenti, ma non sarà in grado di sminuire l’importanza della Pasqua – ed eccolo qui, anche con trucchi televisivi e contenuti “in lontananza” il tutto verrà trasmesso comunque.”

Clarissa Giacomini, Angela Doria

75 GIORNI DOPO.

Dopo più di due mesi di lockdown totale, in Cina vengono riaperte gradualmente le attività commerciali, i trasporti e le università. Soprattutto, a Wuhan, famigerato focolaio dell’epidemia, la vita quotidiana delle persone e dei lavoratori, sembra sempre più normalizzata, con eccezione di alcune attività commerciali che faticano a riacquistare quella dinamicità di prima.

A Pechino, proprio nella data di ieri, Sina news ci ha riportato il caso di uno studente di nazionalità cinese proveniente da Miami, il quale dopo il suo ritorno nella madrepatria prima del blocco totale dei voli internazionali, ha accusato sintomi sospetti come: tosse grassa, rinite (una grave infiammazione della mucosa nasale) e altri sintomi che fanno pensare al peggio. Non a caso, dopo un tampone effettuato sullo studente, senza ombra di dubbio, il test ha confermato la sua positività al covid-19. “Poiché si tratta di un virus completamente nuovo, non sappiamo in realtà quali sono le cause effettive. Ci sono molti che hanno sintomi pregressi e che spesso li nascondono, o magari altri che non si accorgono in tempo e presentano già uno stadio avanzato, e risulta troppo tardi per intervenire”, queste sono le parole pronunciate da Pang Xinghuo, vicedirettore del centro prevenzione delle malattie della città di Pechino. Concludendo il suo discorso, lei stessa ha affermato: “Se non riusciamo a capire chi siano gli asintomatici e se non ci accorgiamo in tempo di chi presenta sintomi sospetti, il virus sarà una sfida sempre più difficile da affrontare”.

In vista di questa enorme sfida, che non solo la Cina, ma il mondo intero è chiamato ad affrontare, la possibilità della creazione di un vaccino sembra essere confermata.

In base alle notizie di 新闻联播节目 e di Sina news, la Cina ha avviato la sperimentazione per il vaccino, raccogliendo più di 200 persone volontarie. “È un passo molto importante rispetto al primo “gradino” che abbiamo dovuto affrontare” afferma Chen Wei, membro della commissione scientifica militare. La stessa afferma che il vaccino servirà soprattutto a proteggere soprattutto chi è al di sopra della soglia dei 60 anni d’età.

Per assicurarsi la riuscita del vaccino, lo stesso centro ha avviato diverse sperimentazioni volte a migliorare la qualità delle cure, ovvero le sostanze presenti al suo interno. Chen Wei ha affermato che utilizzeranno una parte modificata dell’adenovirus come vettore, in maniera tale da formare il gene S. Quest’ultimo potrebbe potenziare ulteriormente il sistema immunitario in modo tale da rendere più facilmente isolabile il virus al momento della cura. 

风雨同舟、守望相助, 共担风雨、共克时艰: “In questa tempesta siamo tutti nella stessa barca, solo aiutandoci reciprocamente, possiamo superare ogni difficoltà” è questo il motto dell’ASEAN. Il premier Li Keqiang, ha affermato: “nessun paese è solo, e soprattutto nessuno dovrebbe agire singolarmente”. E ancor più importante: “con la nostra cooperazione economica, riusciremo sicuramente a mandare un segnale al mondo intero, di come la Cina e i paesi asiatici riusciranno a conquistare la vittoria finale sull’epidemia”.

Fabrizio Ubbriaco

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