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Perché essere creativi fa bene

Qual è la chiave della creatività e come aiuta la nostra salute mentale? Beverley D’Silva parla con Julia Cameron, autrice di The Artist’s Way, e con altri di “flusso”, paura e curiosità.

La creatività, secondo Maya Angelou, è un pozzo senza fondo: «Più la usi, più ne hai», racconta l’autrice. «La creatività è l’intelligenza che si diverte» è una frase spesso attribuita a Einstein. Sappiamo che la creatività è viva in tutti i campi della vita, dalla medicina all’economia e all’agricoltura. Ma la parola (che deriva dal latino “creare”, “fare”) è più spesso associata alle arti e alla cultura, e si crede sia apparsa per la prima volta nell’opera letteraria del XIV secolo, The Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer.

«La creatività è l’ordine naturale della vita. La vita è energia, pura energia creativa» è il primo dei 10 princìpi fondamentali che si trovano nella guida creativa più venduta di Julia Cameron, The Artist’s Way. L’autrice dichiara alla BBC Culture che «la creatività è, ai miei occhi, un’esperienza spirituale». Per Cameron non esiste una élite creativa, siamo tutti creativi. Dopo aver iniziato a lavorare come sceneggiatrice (continuando a scrivere romanzi, poesie e canzoni), adesso il suo lavoro è quello di insegnare alle moltissime persone provenienti da tutti i campi creativi che si rivolgono a lei, come per esempio artisti che spesso sono ostacolati dai demoni dell’autodeterminazione e dell’autocritica o che affermano di non aver tempo né talento.

«Molte persone bloccate, che hanno personalità piuttosto forti e creative, sono state portate a sentirsi colpevoli dei propri punti di forza e dei propri talenti», spiega. La sua prescrizione per una pronta guarigione creativa è quella di scrivere alcune “pagine del mattino”, tre pagine come flusso di coscienza. Le pagine «sviluppano la nostra creatività e ci incoraggiano a credere nel nostro potenziale» commenta, aggiungendo che «non sono negoziabili».

Il nuovo libro di Cameron, The Listening Path: The Creative Art of Attention, rivisita gli strumenti proposti, aggiungendo quello delle passeggiate per trovare l’ispirazione. Il libro si concentra sull’ascolto degli altri, di sé, dell’ambiente, degli antenati e del silenzio. «Le persone mi chiedevano sempre come facessi a essere tanto produttiva. La mia risposta è: ascolto. E “ascolto” ciò che dovrei fare dopo».

L’intuizione e la «guida» che «viene da dentro», come ha dichiarato, hanno aiutato la scrittrice a rimanere sobria a partire dall’età di 29 anni, dopo le battaglie con l’alcol che ha vissuto. Senza la sobrietà, dice, avrebbe dovuto dire addio alla creatività.

Tuttavia, l’intelligenza creativa non è nulla senza una mente indagatrice. Isaacson, autore di una biografia di Leonardo da Vinci del 2017, basata su più di 7.000 pagine di libri di lavoro dell’artista, è stato interpellato dalla National Geographic per capire che cosa abbia reso Leonardo un genio. Egli ha identificato le ampie competenze dell’artista (come architetto, ingegnere e produttore teatrale) vitali per le incredibili realizzazioni.

«Ma la caratteristica distintiva», dice, «è stata la sua curiosità. Essere curioso di tutto… È così che si è spinto e ha imparato a essere un genio». Conclude: «Non potremo mai emulare l’abilità matematica di Einstein. Ma tutti possiamo cercare di imparare e di copiare la curiosità di Leonardo».

Marco Riscica

Fonti consultate:
https://www.bbc.com/culture/article/20210105-why-being-creative-is-good-for-you

#LUXURYMOMENTS: #LUXURYJUICE

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Climate week and LIFE 360:
The new initiatives by which LVMH carries out its environment-friendly principles and launches its new rallying cry
“BE THE CHANGE!”

“Be the change!”

With these words the famous luxury group LVMH has introduced the new environmental protection’s program: LIFE 360 (Initiatives For the Environment for the next 3,6 and 10 years). Through this initiative the Maison wants to create innovative work policies that could also be time sustainable.

Therefore, LVMH is carrying out highly ambitious environment-friendly principles by setting some climate goals. For instance, all group sites will use 100% renewable energy and will dispose of fossil-based virgin plastic in packaging by 2026. For the French company owned by the Arnault family, the environmental issue is therefore a topic of primary importance.

In particular, the most important LIFE 360 topics are:

Climate, biodiversity, creative circularity and transparency.

The aim of the program is to reduce the environmental pollution caused by LVMH.

The initiative was born, first of all, from the necessity to help the modern society to face the climate change and secondly, from the constraint to sensitize not only the customers, but also partner and employees.

The global expansion that characterizes the Maison, made possible for LVMH to organize a special online event in which 160.000 employees were involved, together with some well-known personalities of Fashion including creative directors, senior LVMH executives and members of different LVMH brands.

In detail, a climate week has been set up in which there was a chance to talk about the key topics of LIFE 360.

The event in question took place from 8-11 December. The various meetings included the exchange of ideas, doubts and suggestions that guests decided to share in order to play an active role in the realization of a more sustainable luxury environment. 

Over the four days of the climate week, different themes have been discussed in turn accompanied by several characters.

The first day has been dedicated to biodiversity.

From the meeting, it emerged that all LVMH brands are particularly worried about the prosperity of biodiversity since the latter also depends on the climate regulation. Nowadays, further increases in temperature could negatively affect the eco-system.

And if the situation does not improve over the next years, the eco-system deterioration could create devastating consequences for both humans and other animal or plant species.

The second day of the climate week concerned the carbon offsetting.

From the online discussion emerged that, in order to respect the trajectory set by the Paris Agreement, aimed at stabilizing global warming at under 2°C, greenhouse gas emissions must be brought to zero by the end of the 21st century.

The French group is constantly facing these environmental challenges.

In fact, carbon offsetting, related to boutiques and production sites, has already been reduced to 25%.

Moreover, LVMH is focusing its efforts on emissions that do not come directly from manufacturing, but they come from other links in the product lifecycle – sourcing of raw materials, transport to stores or customers, etc.

Moving on with our week, only during the third day there has been a focus on the specific position of the luxury within environmental pollution.

In this regard, Antoine Arnault, LVMH communications manager, claimed that they are not a fashion group, but instead, they represent a luxury group.

And this is the reason why the holdings are far from the world’s most polluting industry.

In fact, LVMH carbon footprint represents under 0.5% of the total carbon emissions of the fashion industry. The luxury sector, therefore, acts for the fashion industry’s most sustainable segment.

The Group brought together four Creative Directors from its Maisons – Felipe Oliveira Baptista, Creative Director of Kenzo, Kim Jones, Dior Men’s Creative Director, Jonathan Anderson, Creative Director of Loewe and Stella McCartney, Creative Director of her eponymous brand. These Ceos created their sustainable luxury’s vision by using different strategies; for instance Jonathan Anderson created the upcycled collection Eye/Loewe/Nature, Stella McCartney built a strong relationship with Evrnu, a textile innovation company and Kenzo started a partnership with WWF.

Finally, the Climate Week’s success was also confirmed on the last day by the LIFE in Stores Awards. The recognition for the best initiatives that support progress and innovation, by increasing the environmental development, went to the following brands:

–Envelope Design and Energy Management: Louis Vuitton, Florence
–Lighting and Interior Design: Bvlgari, Milan Montenapoleone
–Interior Air Quality : Loro Piana, Munich
–Maintenance: Berluti, Paris Saint-Honoré
–Progression (special category) : Christian Dior

The climate week came to a close with these winners!

Sources:
https://www.lvmh.it/notizie-documenti/notizie/in-occasione-del-5-anniversario-dellaccordo-di-parigi-lvmh-mobilita-i-suoi-collaboratori-per-lanciare-una-nuova-strategia-ambientale/

https://www.lvmh.it/notizie-documenti/notizie/lvmh-climate-week-preservare-la-biodiversita-per-attenuare-i-cambiamenti-climatici/

https://www.lvmh.it/notizie-documenti/notizie/lvmh-climate-week-compensazione-delle-emissioni-di-carbonio-cambiamento-autentico-o-ecologismo-di-facciata/

https://www.lvmh.com/news-documents/news/lvmh-climate-week-can-the-fashion-industry-ever-be-sustainable/

https://www.lvmh.com/news-documents/news/lvmh-climate-week-culminates-with-spotlight-on-environmental-performance-at-stores/

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Le prime campagne di vaccinazione contro l’incubo del Covid sono cominciate in vari Paesi d’Europa e del mondo, ma non senza diverse criticità e rallentamenti. In questo periodo di insicurezza ed instabilità, però, dall’Algeria arriva un segnale piuttosto positivo: la firma di sei nuovi emendamenti costituzionali, che secondo le parole del Presidente “costituiscono una pietra miliare per la costruzione di una nuova Algeria”. L’Australia, nel frattempo, sta valutando la possibilità di liberalizzare ancor di più i medicinali a base di Cannabis.

EUROPA

In Spagna, l’esecutivo di Isabel Díaz Ayuso ha ricevuto più di 3.300 milioni di euro dal fondo COVID-19 del governo centrale, il più grande trasferimento straordinario mai effettuato alle comunità, riporta El Paìs. Tuttavia, Madrid ha stanziato solo 17 milioni di euro, lo 0,5%, al ministero delle Politiche sociali, che gestisce residenze per anziani o aiuti alle persone a rischio di esclusione. Il Ministero delle Finanze, che ha effettuato la distribuzione, si scusa affermando che questi gruppi hanno beneficiato quest’anno di altri sostegni straordinari, ma fonti del settore dei servizi sociali ritengono che Madrid abbia perso un’opportunità per migliorare la vita dei più deboli. La capitale ha destinato i soldi del fondo COVID-19 a una moltitudine di investimenti, dal lavoro dell’ospedale Isabel Zendal (53,4 milioni fino a novembre), ai sussidi per federazioni e impianti sportivi, che richiedono 10,2 milioni di euro. Ayuso si è lamentato con il presidente Pedro Sánchez di discriminazione nella distribuzione di altri sussidi, ma la sua è la comunità che beneficia maggiormente di questo fondo, in quanto ha ricevuto 3.347 milioni; sopra la Catalogna, 3.165 milioni; Andalusia, 2.200 milioni e Valencia, 1.486 milioni.

A.C.

Nonostante l’avvento del nuovo anno, gran parte delle notizie pubblicate sulle principali testate giornalistiche europee riguarda ancora una volta il coronavirus.

Secondo quanto riportato da Le Monde e da Les Echos, in Francia la campagna di vaccinazione contro il COVID-19 prosegue a rilento e tra numerose critiche poiché, ad una settimana dal suo inizio, solo qualche migliaio di cittadini ha ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer-BioNTech, rispetto a quasi 1 milione nel Regno Unito. Dall’Eliseo giunge però la promessa di accelerare la distribuzione del vaccino, in quanto si temono ripercussioni sulla ripresa economica del Paese se non si raggiungerà l’immunità di gregge entro sei mesi.

La presenza di un problema nella campagna vaccinale è stata ammessa anche dal Presidente Emmanuel Macron lo scorso 31 dicembre durante il suo discorso alla nazione, in occasione del quale, oltre ad esprimere i consueti auguri per il nuovo anno, ha reso omaggio alle vittime del COVID-19, a coloro che sono ogni giorno in prima linea per l’emergenza ed ha ribadito che non bisogna abbassare la guardia poiché la crisi non è ancora finita. (France TV info)

Sempre in tema di COVID-19, dal quotidiano Le Figaro si apprende che la nuova variante individuata prima in Inghilterra e poi in Sud Africa sia giunta anche nell’Esagono. Il direttore generale dell’Assistance publique – Hôpitaux de Paris, Martin Hirsch, ha dichiarato che questo caso è stato scoperto in un laboratorio parigino, ma assicura che il paziente è stato rintracciato ed è attualmente sotto controllo.

In materia di istruzione, su Les Echos si legge che la ripresa della didattica in presenza negli atenei è prevista per il prossimo 25 gennaio, nel rispetto delle regole di distanziamento sociale e con la capienza delle aule ridotta al 50% (fino ad un massimo di 150 studenti). Ciononostante, tale provvedimento riguarderà esclusivamente le matricole, mentre tutti gli altri universitari dovranno attendere l’8 febbraio per il rientro in sede, crisi sanitaria permettendo.

Oltre agli studenti, molti baristi e ristoratori sono ancora in attesa di poter riaprire le proprie attività al pubblico, scrive Le Monde. La ripresa, inizialmente fissata dal Presidente Macron al 20 gennaio, è infatti stata rinviata a data da destinarsi, al fine di scongiurare un terzo lockdown. A causa dell’impossibilità di lavorare, tali imprenditori chiedono pertanto alle banche un’estensione delle scadenze dei loro prestiti.

Il Coronavirus non è l’unico protagonista della stampa francese. Vi è infatti una notizia, apparsa su France TV info, che più delle altre ha destato scalpore nelle ultime ore. Si tratta del libro ‘La Familia grande’ dell’avvocato Camille Kouchner, nel quale viene denunciato il fatto che negli anni ’80 suo fratello gemello sia stato vittima di un presunto incesto da parte del loro patrigno, l’ex eurodeputato Olivier Duhamel. Per fare chiarezza sulla vicenda è stata aperta un’indagine per stupro e violenza sessuale nei confronti del politologo e di coloro che, secondo l’autrice, sapevano ma non hanno mai parlato.

C.A.

In Portogallo l’epidemia torna a crescere e la mappa dei rischi a livello nazionale già lo riflette: il numero delle contee in rosso, diminuito a dicembre, è tornato a crescere, scrive il Sapo. Sono ora 37 i comuni con un livello di contagio estremamente alto, con oltre 960 casi ogni 100mila abitanti in 14 giorni, e 112 ad altissimo livello di rischio, sopra i 480 casi ogni 100mila abitanti. Ci sono quindi 149 contee al di sopra del livello di rischio che è stato utilizzato dal governo per imporre misure più rigorose come il coprifuoco obbligatorio dal pomeriggio al fine settimana, 49 in più rispetto all’ultima valutazione resa disponibile questo lunedì dal Direttore Generale della Salute (DGS) e che ancora non includeva casi diagnosticati nell’ultima settimana. Nei comuni come Lisbona e Porto, che avevano lasciato il livello di rischio elevatissimo e dove era nata l’aspettativa che potesse esserci sollievo nelle misure più restrittive in vigore da novembre nei comuni a maggior rischio, ci sono stati più di 480 casi ogni 100mila abitanti. Alla domanda se il SNS è pronto per lo scontro, Graça Freitas ha sottolineato che gli ospedali si stanno preparando e hanno mostrato fiducia nella capacità di risposta.

Con la crescita del freddo, storicamente associata a una maggiore circolazione di virus respiratori, il numero dei pazienti continua ad aumentare negli ospedali, fin dal pronto soccorso. La domanda rimane al di sotto di quanto avvenuto negli altri inverni, ma con un trend in aumento dalla fine dell’anno.

A.C.

In base a quanto riportato dal BBC NEWS sembrerebbe che Edimburgo potrebbe perdere i panda cinesi che ha accudito per quasi 10 anni nello zoo della città. Nello specifico, Yang Guang e Tian Tian potrebbero dover tornare in Cina il prossimo anno a causa delle pressioni finanziarie poiché il prezzo che gli scozzesi hanno pagato fino ad ora per l’affitto dei due panda è stato di circa di 1 milione di sterline l’anno. Lo zoo, che sperava di allevare la coppia, si sta avvicinando alla fine del suo contratto di 10 anni e viste le gravi perdite economiche causate dal Covid-19 potrebbe non essere più in grado di rinnovare l’accordo. La pandemia ha infatti causato per la Royal Zoological Society of Scotland, ossia per la società che gestisce lo zoo di Edimburgo e l‘Highland Wildlife Park la perdita di 2 milioni di sterline. Di conseguenza, David Field, amministratore delegato della società, ha dichiarato che deve essere considerato seriamente ogni potenziale risparmio, compreso il suo contratto con il panda gigante, nello specifico continua dicendo: “Anche se i nostri parchi sono di nuovo aperti, l’anno scorso abbiamo perso circa 2 milioni di sterline e sembra che le restrizioni, le distanze sociali e i limiti al numero di visitatori continueranno per un po’ di tempo, il che ridurrà anche il nostro reddito. Yang Guang e Tian Tian hanno impressionato moltissimo i nostri visitatori negli ultimi nove anni, aiutando milioni di persone a entrare in contatto con la natura e ispirandoli a interessarsi alla conservazione della fauna selvatica. Mi piacerebbe che potessero rimanere ancora qualche anno con noi e questo è certamente il mio obiettivo attuale. Il sostegno che abbiamo ricevuto dai nostri membri e dagli amanti degli animali ci ha aiutato a tenere le nostre porte aperte e ne siamo incredibilmente grati. In questa fase, è troppo presto per dire quale sarà il risultato. Discuteremo dei prossimi passi con i nostri colleghi cinesi durante i prossimi mesi”. Lo zoo ha già ottenuto un prestito governativo, licenziato personale e lanciato un appello per la raccolta fondi.

Ora, cambiando argomento, secondo The Guardian e secondo gli analisti del settore, le case automobilistiche britanniche dovranno affrontare una corsa di tre anni per procurarsi localmente o dall’UE le batterie per le auto elettriche attraverso cui potranno evitare i dazi sulle esportazioni stabiliti dell’accordo di libero scambio della Brexit. L’accordo della Vigilia di Natale ha prestabilito che dopo la fine del periodo di transizione della Brexit, il commercio di automobili e componenti previsto tra il Regno Unito e l’Unione Europea continuerà ad essere privo di tariffe, a condizione però che i materiali abbiano abbastanza contenuti delle fabbriche del Regno Unito o dell’UE. L’accordo è stato un grande sollievo per l’industria automobilistica in difficoltà. Inizialmente, le batterie potranno contenere fino al 70% di materiali provenienti da Paesi al di fuori dell’UE o del Regno Unito. Tuttavia, dal 1 ° gennaio 2024 tale requisito si ridurrà al 50%. Ciò significa che dal 2024 in poi le case automobilistiche del Regno Unito potranno evitare le tariffe dell’UE solo attraverso un approvvigionamento interno delle batterie.

“Entro la metà degli anni ‘20, il Regno Unito dovrà fare molto di più che assemblare semplicemente pezzi. Diversi processi fondamentali nella produzione di batterie dovranno svolgersi qui affinché il Regno Unito possa avere un’industria dei veicoli elettrici redditizia” conclude Ian Henry, proprietario della società di consulenza Auto Analysis.

AB

Germania – La Cancelliera Angela Merkel ha tenuto il suo ultimo discorso di Capodanno alla nazione e ha salutato il 2020, l’anno più turbolento degli ultimi 15 anni di governo, manifestando ottimismo alla luce delle prime somministrazioni del vaccino contro il coronavirus. Dopo aver ricordato gli sforzi e le rinunce cui il popolo tedesco si è sottoposto per contrastare la pandemia, ha reso pubblica la sua decisione di non ricandidarsi alle prossime elezioni autunnali, secondo quanto riportato dallo Spiegel. Il 2021 segnerà così l’addio dell’era Merkel e la formazione di un nuovo governo. Le elezioni federali si terranno a settembre e certamente graveranno sull’esito le decisioni e i compromessi che il governo ha dovuto intraprendere negli ultimi mesi sui temi di tutela della salute pubblica e libertà civili. Dopo ben 4 mandati Merkel, sono 3 i candidati favoriti che si fanno strada per diventare i futuri governatori della Germania: Röttgen, Merz e Laschet, quest’ultimo con un programma politico che più di tutti presenta svariati punti di contatto con il percorso avviato dalla Merkel, come si apprende da Deutsche Welle.

Notizie incoraggianti alla lotta contro il coronavirus si evincono dalla lettura dello Spiegel. In vista della campagna di vaccinazione, partita in tutta Europa il 27 dicembre, anche la Germania inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. La Cancelliera Merkel ha infatti affermato che “la speranza è ora rappresentata dai volti dei vaccinati”. Tuttavia, la campagna vaccinale ha già subito un rallentamento nei primi giorni dell’anno nuovo, pur garantendo la distribuzione di 1 milione di dosi ad opera della società Biontech/Pfizer a case di riposo, personale ospedaliero e cittadini ultraottantenni.  Contemporaneamente alle prime vaccinazioni, cresce però il numero dei contagi. I dati pubblicati dal giornale Zeit il 2 gennaio riferiscono di 12.690 contagi e 336 decessi in un giorno che non permettono al governo di allentare le misure, e da quanto emerge dal Tagesspieges confermano piuttosto la necessità di prorogare il lockdown, tenuto conto anche del pericolo proveniente dalla variante inglese del Covid che si è diffusa in Germania. Proprio alla luce della minaccia della mutazione del virus, sono stati temporaneamente sospesi tutti i voli con il Regno Unito prevedendo il divieto di ingresso in Germania. Unica deroga all’ingresso nel Paese è riservata ai cittadini tedeschi, ai quali è stato comunque imposto l’obbligo di sottoporsi a test molecolare o antigenico con esito negativo, come si apprende dalla lettura dello Spiegel.

La diatriba circa l’estensione del lockdown si è poi risolta ufficialmente nel vertice del 5 gennaio tra la Cancelliera Merkel e i vari ministri e la Germania si prepara al rinvio delle aperture dopo il 31 gennaio.

Secondo Zeit se da una parte il coronavirus continuerà a occupare la scena del 2021, d’altro canto verrà dato rilievo anche alle politiche di salvaguardia del pianeta, considerate prioritarie fin dalla prima settimana dell’anno nuovo, con nuove misure che mirano a rendere meno appetibile il consumo dei combustibili fossili e ad incentivare il passaggio ad alternative ecosostenibili. Il carburante costerà 7 centesimi in più a litro fino ad arrivare a 15 centesimi entro il 2025, e al fine di contenere sotto la soglia consentita i livelli di inquinamento, sarà prevista una maggiorazione sui costi delle emissioni di anidride carbonica nei settori dell’edilizia e dei trasporti.

A.P.

In Russia i cittadini hanno atteso l’arrivo del nuovo anno ascoltando il discorso di Capodanno del Presidente Vladimir Putin, riportato sul sito del Cremlino, nel quale auspica buona salute, fiducia, speranza e amore per tutti dopo quest’ultimo anno molto difficile.

Ritornando purtroppo al tema della pandemia, il 1° gennaio del 2021 sono stati registrati ben 27.039 casi nel Paese, secondo quanto riporta Mskagency.ru, portando il numero totale di casi a più di 3 milioni ma, nonostante ciò, le vaccinazioni continuano. A San Pietroburgo sono state vaccinate quasi 6 mila persone, informa Vesti.ru: al momento vengono vaccinati operatori sanitari e sociali, insegnanti, forze dell’ordine e rappresentanti di altri gruppi della popolazione che hanno molti contatti con le persone e da pochi giorni anche i residenti con età superiore a 60 anni hanno l’opportunità di vaccinarsi. Il 4 gennaio le autorità della città hanno revocato il divieto di lavoro di bar e ristoranti, i quali sono stati chiusi dal 30 dicembre al 3 gennaio, e hanno anticipato la riapertura dei teatri al 7 gennaio, secondo quanto riporta Pravda.ru. A Mosca circa 100 mila persone si sono iscritte per la vaccinazione contro il coronavirus e 50 mila sono già state vaccinate, ne dà notizia Russian.rt. Secondo Iz.ru, il 5 gennaio più di 1 milione di persone ha ricevuto il vaccino Sputnik V: questo perché ogni giorno 100 mila dosi del vaccino entrano nella circolazione civile. Il Ministro della Salute russo Muraško ha annunciato che più di 1,5 milioni di dosi di vaccino sono già state consegnate nelle regioni e che dal 1° gennaio 2021 è possibile ottenere, sul portale dei servizi statali, un certificato di vaccinazione completata. Ciò è stato richiesto dal presidente Putin insieme alla richiesta di un riconoscimento internazionale di questi documenti che consentirà ai russi vaccinati di viaggiare all’estero e rientrare in Russia. Secondo le previsioni del sindaco di Mosca riportate in un articolo di Gazeta.ru, dopo le vacanze i cittadini inizieranno a vaccinarsi ancora più attivamente, aiutando così a sconfiggere più velocemente la pandemia.

Per quanto riguarda la cooperazione internazionale per la lotta alla pandemia, il 5 gennaio il presidente Putin e la cancelliera tedesca Merkel hanno discusso le prospettive per la produzione congiunta di un vaccino contro il coronavirus, secondo quanto riportato sul sito web del Cremlino. A fine dicembre in Argentina è stata lanciata una campagna per la vaccinazione di massa della popolazione, infatti il primo lotto di 300 mila dosi di Sputnik V è già arrivano nella repubblica argentina, riporta Regnum.ru. Su 32.013 pazienti che hanno ricevuto il vaccino 317 hanno avuto febbre e mal di testa: si tratta dell’1% dei vaccinati. Altri paesi non sono però così cooperativi: Kiev non registrerà il vaccino russo, ha comunicato il viceministro della sanità e capo medico sanitario del Paese Viktor Lyashko, che ha rifiutato la possibilità di registrazione statale del vaccino russo contro il Covid-19 spiegando che l’Ucraina utilizzerà solo quei vaccini che hanno superato con successo la terza fase degli studi clinici. Secondo Vesti.ru, il capo del Ministero degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba avrebbe definito Sputnik V un’arma ibrida della Russia contro l’Ucraina. La popolazione è di tutt’altro avviso: secondo quanto riportato da Iz.ru, il 31 dicembre gli ucraini hanno pubblicato una petizione sul sito web del presidente Zelensky chiedendo di fornire loro il vaccino russo e chiedendo la vaccinazione gratuita, poiché anche scienziati e specialisti ucraini hanno partecipato alla creazione del coronavirus.

Per quanto riguarda le questioni esterne al Paese, il presidente del parlamento estone Põlluaas ha annunciato rivendicazioni territoriali contro la Russia, affermando che il Trattato di pace di Tartu del 1920, in cui è stato concordato il confine tra Estonia e Russia, è ancora in vigore ai sensi del diritto internazionale, scrive Ria.ru. Secondo questo accordo, la Russia sovietica divenne il primo stato al mondo a riconoscere l’indipendenza dell’Estonia e venne tracciata una linea di confine tra i due Paesi. L’anno scorso il presidente estone fece dichiarazioni simili invitando Mosca a restituire i territori annessi quando l’Estonia divenne parte dell’URSS nel 1940 e pertanto i territori vennero ceduti alla Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa. Come riportato da Regnum.ru, la rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa Zacharova ha spiegato che quando l’Estonia è entrata a far parte dell’Unione Sovietica ha cessato di essere uno stato e di essere oggetto di diritto internazionale, quindi il trattato non è più valido.

Spostando l’attenzione sulle questioni interne del Paese, uno dei principali interrogativi della campagna elettorale del 2021 in Russia è se Russia Unita (il partito di Putin) riuscirà a mantenere la maggioranza costituzionale alla Duma di Stato. Come riporta Pravda.ru, durante una giornata di votazioni nel 2020 il partito al governo ha perso un certo numero di seggi in diversi parlamenti regionali e cittadini. Secondo un analista politico, non c’è motivo di preoccuparsi: Russia Unita sta seguendo la strada del rinnovamento sia del personale sia della leadership e, soprattutto durante la pandemia, il partito si è mostrato disponibile all’interazione continua con la popolazione e la burocrazia caratteristica di questo partito ha aiutato nell’organizzazione dell’assistenza alla popolazione.

Infine, il 5 gennaio il presidente Putin ha tenuto il primo incontro del 2021 in videoconferenza, un incontro sui temi sociali riportato sul sito del Cremlino. Durante l’incontro il presidente ha annunciato la creazione di un fondo per aiutare i bambini con malattie rare, che riceverà circa 60 miliardi di rubli. La fondazione si chiamerà il Circolo della gentilezza, informa Russian.rt.

S.P.

AFRICA

In questo periodo di insicurezza ed instabilità dall’Algeria arriva un segnale piuttosto positivo: la firma dei nuovi emendamenti costituzionali avvenuta il primo gennaio del nuovo anno. Come approfonditamente illustrato all’interno dell’articolo di Al-bayan, dal 1962, anno di entrata in vigore della prima Costituzione, sono state apportate diverse modifiche alla carta fino ad arrivare a queste ultime approvate attraverso un referendum avvenuto il primo ottobre 2020. Al voto ha partecipato soltanto il 23,84% degli aventi diritto, di cui il 66,8% si è espresso a favore degli emendamenti. Questa scarsa affluenza potrebbe essere dovuta al periodo d’emergenza che sta vivendo il popolo algerino a causa del Covid-19, ma anche al fatto che il movimento popolare Ḥirak si è schierato contro l’iniziativa del governo di Abdelmaǧid Tebboune invitando i cittadini a votare per il no. Il nuovo emendamento è volto a ribadire e incrementare i diritti e le libertà fondamentali e, inoltre, modifica la legge che regola il mandato presidenziale, ovvero lo stesso candidato alla presidenza non potrà essere eletto per più di due volte. L’Algeria Press Service ha trasmesso le dichiarazioni del presidente al riguardo, il quale ha affermato, con determinazione e risolutezza, che questo passo costituisce una pietra miliare per la costruzione di una nuova Algeria. Il quotidiano Al-ḥurra specifica che in questo periodo si è verificato un forte miglioramento non solo per il Paese ma anche per il presidente stesso, il quale il 29 dicembre ha fatto ritorno da un lungo soggiorno di 2 mesi in Germania in cui ha ricevuto le cure per il coronavirus. Alla luce di ciò Tebboune si augura di poter iniziare la campagna di vaccinazioni, una volta acquistati i vaccini, per i quali è attualmente in corso una trattativa con la Russia.

S.B.

In Somalia, il 2 gennaio, è stato commesso un attentato all’interno di un cantiere a pochi chilometri a sud dalla capitale, Mogadiscio, perpetrato da un membro del movimento terroristico Al-Shabab. L’uomo si è suicidato causando un’esplosione e provocando 5 vittime e 14 feriti, le cui condizioni sembrano attualmente stabili. Secondo quanto riportato dal giornale Qanat Al-Alam, presso il cantiere stavano lavorando ingegneri e operai, di cui alcuni di nazionalità turca, alle prese con la costruzione di una strada di collegamento finanziata da un’impresa turca. Un agente di polizia ha dichiarato che l’attentato è stato commesso da Al-Shabab ed era volto a colpire i cittadini turchi in Somalia. Al-Jazeera sostiene che l’uomo responsabile dell’attacco indossasse una cinta con degli esplosivi e si trovasse in mezzo a poliziotti, operai e ingegneri. Sembra che l’attentato sia stato perpetrato poche ore dopo la diffusione della notizia di un raid aereo nel sud del Paese nei confronti della stazione radio Al-Andalus, affiliata al movimento terroristico. Tuttavia, non sono stati rinvenuti morti o feriti ed è possibile che il raid sia provenuto da basi americane con lo scopo di aiutare il governo somalo ad arrestare il terrorismo all’interno del Paese.

S.B.

MEDIO ORIENTE

In Iraq, in occasione del primo anniversario dell’assassinio del comandante del Forze Quds della Guardia rivoluzionaria iraniana, Qassem Soleimani, e del vice capo delle Forze di Mobilitazione popolare, Abu Mahdi Al-Muhandis, domenica sono state rinnovate le richieste di rendere esecutiva la decisione del parlamento iracheno riguardo la rimozione delle forze statutitensi dal Paese, oltre a chiedere un processo internazionale per quanti sono coinvolti nell’omicidio avvenuto per opera di un attacco aereo americano nei pressi dell’aeroporto di Baghdad. Come riporta al-Quds al-Arabi, i preparativi per commemorare l’uccisione sono iniziati all’alba di domenica, dopo che decine di sostenitori delle FMP si sono radunati sul luogo dell’incidente all’interno dell’aeroporto internazionale. In piazza Tahrir, fulcro del movimento di protesta in Iraq, i sostenitori hanno collocato le immagini di Soleimani, di al-Muhandis e dei loro collaboratori uccisi nel raid americano, oltre alla bandiera irachena, sull’edificio di un ristorante affacciato sulla Green Zone, che per l’occasione è stata blindata. Il presidente delle FMP e leader della coalizione Al-Binaa, Faleh Al-Fayyad, ha sottolineato nel suo discorso di commemorazione che la rimozione delle forze americane dall’Iraq è atto imprescindibile. Riguardo all’intensificarsi del settarismo, responsabile, negli ultimi decenni, delle continue interruzioni del Paese lungo il suo cammino di ricostruzione nazionale, al-Fayyad ha affermato come l’unità del Paese sia il segreto della sua forza, unico punto di riferimento per chi si riconosce nella bandiera irachena. Il capo dell’Organizzazione Badr, Hadi Al-Amiri, ha sottolineato l’importanza di ripristinare il ruolo storico dell’Iraq nella regione, in quanto la stabilità dell’Iraq significa stabilità della regione, e che questo processo non può avvenire finché forze straniere stanzieranno in Iraq. Anche la coalizione Dawla al-Qanun guidata dall’ex primo ministro Nuri al-Maliki si è unita agli appelli per l’allontanamento delle forze statunitensi dall’Iraq. Il corteo di commemorazione si è svolto in un clima di trepida attesa alla luce della possibilità che fazioni armate prendessero di mira l’ambasciata americana o gli interessi americani in Iraq, soprattutto nella Green Zone, il che avrebbe innescato una scintilla per l’esplosione di una nuova crisi di cui il Paese già soffre abbastanza. Tuttavia, in un loro comunicato, le Brigate Hezbollah irachene, sebbene abbiano voluto rispettare il momento di lutto, non hanno escluso eventuali rappresaglie mediante attacchi all’ambasciata americana a Baghdad. Dal canto suo, il leader del movimento sadrista, Muqtada al-Sadr, ha invece sottolineato la necessità di impedire l’utilizzo di armi al di fuori della competenza statale, distogliendo i propri sostenitori dal prendere di mira qualsiasi missione diplomatica, in quanto metterebbe a repentaglio la sicurezza del Paese a vantaggio delle forze straniere.

L.D.

Una fonte americana ha rivelato ad Al-Quds Al-Arabi che l’amnistia che  Donald Trump è intenzionato a concedere prima di lasciare la Casa Bianca potrebbe includere anche Mohammed bin Salman, principe ereditario dell’Arabia Saudita, attualmente citato in giudizio in 3 casi in un tribunale federale, compreso il caso Jamal Khashoggi. Secondo il rapporto visionato dal giornale, il Dipartimento di Stato Usa sta valutando la richiesta del principe ereditario saudita di ottenere l’immunità per una causa nello Stato di New York, relativa al tentativo di assassinio di Saad al-Jabri, ex funzionario dell’intelligence e della sicurezza saudita. Il principe ereditario rivendicherebbe, in quanto capo di stato de facto dell’Arabia Saudita, il diritto all’immunità assoluta, indipendentemente dalle accuse che gli sono rivolte. La magistratura statunitense ritiene invece che in quanto egli rivesta ufficialmente la carica di principe ereditario, la quale può essere ritirata in qualsiasi momento, MbS non può vedersi riconoscere l’immunità. Gli osservatori si sono interrogati sull’istanza presentata dal principe ereditario saudita e in particolare sul fatto che si consideri l’attuale sovrano dell’Arabia Saudita, un segno che disvela la verità sui suoi piani di rovesciare quanto prima suo padre e salire al trono. Esperti americani hanno rivelato che dopo l’omicidio di Khashoggi, il presidente uscente Donald Trump si è rifiutato di condannare Mohammed bin Salman, mettendo invece in dubbio il suo ruolo nel crimine, nonostante la valutazione della CIA secondo cui Mohammed bin Salman avesse emesso l’ordine di assassinare Khashoggi. Trump ha anche sfidato il Congresso, ponendo il veto a due progetti di legge volti a punire Mohammed bin Salman vietando la vendita di armi a Riyadh. Un certo numero di alti funzionari negli Stati Uniti ha lanciato l’allarme e ha sottolineato che se il Dipartimento di Stato decidesse di espandere la sua interpretazione dell’immunità sulla base dello status di principe reale per includere uccisioni extragiudiziali, si pone il rischio che acconsenta richieste di immunità da parte di criminali di alto rango in tutto il mondo.

L.D.

La fondazione al-Qard al-Hassan, braccio finanziario ed economico di Hezbollah in Libano, è stata recentemente esposta a una violazione dei conti correnti nelle sue filiali. L’attacco all’istituzione arriva nel bel mezzo di una guerra informatica tra Iran e Israele, anche se gli osservatori ritengono che dietro questa penetrazione potrebbe non esserci necessariamente la mano del Mossad, dal momento che i danni causati sono di lieve entità. Secondo le notizie in circolazione, gli hacker avrebbero fatto trapelare nomi di mutuatari e depositanti nelle filiali della società, oltre ai dettagli relativi al valore dei prestiti, al tasso di rimborso e alle informazioni sul bilancio dell’istituzione. Una fonte anonima ha invece riferito ad al-Arab che la violazione è stata limitata, con alcun rischio per i depositanti e mutuatari, dal momento l’infiltrazione è avvenuta su una rete esterna, mentre i conti si trovano su reti interne chiuse a cui impossibile accedere. Inaugurata negli anni ‘80 come associazione di beneficenza, al-Qard al-Hassan è una delle istituzioni finanziarie più importanti di Hezbollah, non soggetta alla legge finanziaria e creditizia del Libano e non ha rapporti con la Banca Centrale libanese. L’istituzione figura dal 2016 nell’elenco delle sanzioni statunitensi, ma è ancora operativa. Gli osservatori riferiscono che si sia trasformata negli ultimi anni in qualcosa di simile a una banca centrale parallela, diventando il primo centro finanziario per l’incubatore sciita.

L.D.

AMERICA

Nella giornata di venerdì tre giudici della Corte d’appello di Washington DC, negli Stati Uniti, ha respinto il rinvio fissato da giudice di un tribunale minore per l’esecuzione di Lisa Montgomery, l’unica donna nel braccio della morte di una prigione federale, dando luogo a procedere con la sentenza in questo stesso mese. L’esecuzione della Montgomery era stata programmata per l’8 dicembre, salvo il rinvio deciso da un giudice dopo che gli avvocati della donna avevano contratto il Covid-19. Il 23 novembre, Michael Carvajal, direttore del Federal Bureau of Prisons, l’agenzia che gestisce le carceri e le esecuzioni federali, aveva ripristinato l’esecuzione della Montgomery per il 12 gennaio. Il provvedimento emesso venerdì ha stabilito che Carvajal avrebbe agito in conformità al regolamento in vigore: dal momento che la data prevista in principio era stata revocata, bisognava indicarne daccapo una. Stando a quanto riferisce la CNN, l’avvocatessa di Montgomery, Meaghan VerGow, ha dichiarato di non essere d’accordo con i giudici, pertanto presenterà una petizione affinché riconsiderino la decisione. I giudici hanno concesso a VerGow fino a sabato per depositare l’istanza. L’avvocatessa ha inoltre chiesto al presidente Donald Trump di commutare la condanna di Montgomery in ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. La donna è stata condannata alla pena capitale nel 2007 per un delitto atroce compiuto nel 2004, nel Missouri: strangolò una ragazza di 24 anni incinta di otto mesi ed estrasse il feto dal suo corpo, per farlo poi passare come suo alla sua famiglia. La Montgomery diventerebbe la prima detenuta in un carcere federale ad essere giustiziata in quasi 70 anni. L’ultima donna giustiziata dal governo è stata Bonnie Brown Heady nel 1953, secondo i registri del Federal Bureau of Prisons, per rapimento e omicidio. Nello stesso anno gli Stati Uniti giustiziarono anche Ethel Rosenberg accusata di spionaggio. L’esecuzione avrà luogo all’indomani dell’insediamento del presidente eletto Joe Biden, il quale si è impegnato per abolire la pena di morte federale.

L.D.

In Brasile, il presidente Jair Bolsonaro ha assicurato martedì che il Paese “è in fallimento” e che “non può fare nulla”, riporta il Jornal Nacional. Il presidente ha rilasciato le dichiarazioni dialogando con i suoi sostenitori fuori dal Palazzo Alvorada, sua residenza ufficiale, e sono state trasmesse da un sito bolsonarista. Ha anche assicurato che il Covid-19, che ha definito uno dei principali fattori dell’attuale situazione economica del Paese sudamericano, è stato “promosso dai media”, che ha accusato in numerose occasioni di contribuire a generare un’atmosfera di panico per quanto riguarda la gravità della pandemia. “Volevo cambiare il regime dell’imposta sul reddito. C’è questo virus, alimentato dai media, media che non hanno carattere. Fanno un lavoro incessante affinché rispondiamo ai loro interessi”, ha espresso. Secondo i media locali Folha, il presidente ha promesso in un discorso di cambiare il regime della suddetta tassa, ma la sua amministrazione non ha mai portato avanti l’iniziativa. La riluttanza a continuare con le spese fiscali arriva in un momento in cui gran parte del mondo sta affrontando un’ondata virulenta di infezioni, in gran parte a causa della comparsa di un nuovo ceppo più contagioso identificato per la prima volta in Gran Bretagna. Lo Stato di San Paolo, infatti, ha confermato lunedì i primi due casi di questa natura nel Paese. Inoltre, il Paese non ha ancora iniziato a vaccinare la sua popolazione contro la malattia e il governo non ha annunciato la data in cui inizierà ad attuare il piano.

A.C.

Lo scorso martedì, in Venezuela, il chavismo ha preso il controllo del potere statale dopo le elezioni del 6 dicembre in cui ha prevalso, quasi senza concorrenza, scrive il BBC News.

Il Legislativo è stato l’unico potere in mano all’opposizione che però considera fraudolente le elezioni del mese scorso e quindi dà continuità al mandato quinquennale che scade martedì.

Questo, secondo gli analisti, rappresenta un consolidamento del potere della cosiddetta rivoluzione bolivariana nel Paese sudamericano e sfida la strategia guidata da Juan Guaidó per sconfiggere il governo di Nicolás Maduro. Guaidó è stato proclamato presidente ad interim del Paese nel gennaio 2019 in virtù del suo ruolo di leader del parlamento e ha ricevuto il sostegno di oltre 50 Paesi nel mondo. Inoltre, sebbene la scadenza del suo mandato e il fatto che non abbia raggiunto i suoi obiettivi gli abbiano tolto forza e influenza, la sua leadership non è finita, così affermano gli analisti. Guaidó assicura che l’Assemblea nazionale che presiede “non si fermerà fino a quando non vedremo libere elezioni in Venezuela”.

In questa nuova fase, tuttavia, Guaidó non avrà il sostegno di tutti i deputati dell’opposizione che facevano parte dell’Assemblea nazionale del 2015 poiché almeno due dozzine di loro hanno ritirato il loro sostegno.

A.C.

Lo scorso lunedì, in Cile,  è stato introdotto un programma speciale in merito alle ferie che consiste nella richiesta di permessi speciali per andare in vacanza, scrive Infobae. Tuttavia, a poche ore dall’inizio del processo, le autorità sanitarie valutano di modificare drasticamente la libertà di movimento a causa dell’elevata mobilità accompagnata da un forte aumento dei contagi nelle ultime ore. Solo nella regione di Antofagasta, situata a 1.330 chilometri a nord della capitale, negli ultimi 7 giorni è stato segnalato un aumento del 53% dei contagi, che lascia la città tra i tre comuni con i casi più attivi nel Paese. Inoltre, l’occupazione dei letti critici dell’Ospedale Regionale ha raggiunto il 100% questo lunedì e il 95% in città. La regione di Antofagasta è la stessa che ospita i principali centri turistici del Cile.

Sebbene il responsabile delle ispezioni sanitarie avverta che il permesso stesso non sarà revocato, ha affermato che è molto probabile che il provvedimento subirà modifiche per renderlo più restrittivo. “Così come le libertà sono date se la situazione sanitaria lo consente, se la situazione sanitaria peggiora, si torna indietro perché la decisione necessaria sarà presa per proteggere la salute e la vita delle persone ” ha assicurato.

Nelle ultime ore, inoltre, il segretario regionale della Salute di Biobío, nel sud del Cile, ha avviato un riepilogo sanitario nei confronti di un campeggio nel comune di Lota, che ospitava sabato pomeriggio circa 700 persone essendo, a sua volta, chiuso. Secondo le informazioni fornite dal comune, al campeggio Hidroeléctrica Chivilingo c’erano 470 adulti nei registri, tuttavia all’interno c’erano più di 700 persone assembrate che non rispettavano le misure sanitarie.

Secondo il bilancio, a partire da questo martedì alle 9 del mattino, più di 45mila permessi di ferie sono stati consegnati attraverso la Stazione di Polizia Virtuale. “Ci auguriamo che questo permesso venga adottato e applicato nel modo in cui è stato stabilito”, ha aggiunto.

A.C.

In Bolivia, almeno 4 decessi, diverse persone ferite e altre 6 sono disperse a seguito di una violenta tempesta di grandine che lo scorso lunedì ha colpito la città di Sucre, capitale costituzionale della Bolivia, dove si sono registrati anche danni materiali, riporta il DW. La pioggia è durata circa un’ora e mezza ed ha trasformato diverse strade in veri e propri fiumi. L’acqua arrivava fino a 1,5 metri di altezza e trascinava tutto ciò che trovava sul suo percorso. Due dei deceduti erano mercanti che si trovavano sull’autostrada quando ha iniziato a piovere e sono stati trascinati dall’acqua, mentre un terzo è un uomo che ha perso l’equilibrio a causa della forza del flusso ed è deceduto “a causa dell’immersione e dell’ipotermia”. I feriti sono stati assistiti dalla Polizia e dai Vigili del fuoco, la maggior parte con ipotermia, ma senza ferite gravi. Diverse motociclette e bancarelle sono state spazzate via dall’acqua e anche alcune auto hanno colpito le case. I funzionari comunali hanno continuato a lavorare di notte per rimuovere la grandine, i detriti e l’immondizia lasciati dalla tempesta al suo passaggio in città, oltre a partecipare ad altre emergenze derivate dall’evento, che ha interessato soprattutto la zona del Mercado Campesino. Il direttore del dipartimento del Servizio Nazionale di Meteorologia e Idrologia (Senamhi), Franz Delgadillo, ha riferito al quotidiano Correo de Sur che un acquazzone simile non si era verificato dal 1997 in città.

A.C.

ASIA

La Cina è un Paese molto ottimista, almeno così sembrerebbe in base a quanto riportato dal Chinadaily il 3 gennaio. Durante quest’anno infatti, il Paese spera di poter vivere una ripresa economica e raggiungere uno sviluppo più stabile, d’altronde nella terra cinese sono presenti importanti opportunità strategiche di crescita. Per promuovere un nuovo sistema di sviluppo la Cina lavorerà principalmente sul miglioramento delle aree che coinvolgono l’innovazione sci-tech, catene industriali, catene di approvvigionamento e sicurezza del grano. Nel 2021 il Paese s’impegnerà per migliorare la gestione della domanda sfruttando il potenziale di nuovi modelli di consumo per espandere ulteriormente la domanda interna. Inoltre, aumenterà gli investimenti e implementerà ulteriori strategie di sviluppo le quali includono lo sviluppo regionale coordinato e l’urbanizzazione incentrata sulle persone. Per il Paese asiatico è dunque importante promuovere lo sviluppo verde e garantire il benessere delle persone nonostante le sfide imminenti, quali per esempio la diffusione globale del virus e le incertezze legate all’ambiente esterno. Per garantire che l’economia cinese funzioni il Paese continuerà ad attuare politiche fiscali proattive e politiche monetarie molto prudenti, le quali inizieranno ad essere applicate nell’ano corrente. Nel terzo trimestre del 2020 il PIL cinese è cresciuto del 4,9% su base annua dopo una crescita del 3,2% avvenuta nel secondo trimestre e un calo del 6,8% avvenuto nel primo trimestre.

Cambiando argomento, in base a quanto emerso dall’articolo dello stesso giornale Chinadaily sembrerebbe invece che Pechino, grazie all’immunizzazione di massa che ha avviato venerdì scorso, è riuscito a vaccinare 73.537 cittadini e fino ad ora non si sono verificate reazioni avverse gravi. A partire da venerdì, 220 centri dedicati ai servizi medici della città sono diventati punti di vaccinazione, tuttavia questi non accettano prenotazioni individuali. I primi vaccini saranno somministrati a coloro che si occupano di prodotti importati o che lavorano nei porti di ingresso o nei settori del trasporto nazionale e internazionale. Saranno vaccinate anche le persone che dovranno andare all’estero per lavoro o per motivi personali, operatori sanitari e dipendenti del dipartimento governativo. Nonostante il vaccino dia una maggiore protezione, il viceresponsabile del Centro della prevenzione delle malattie di Pechino Pang Xinghuo ha comunque ribadito che coloro che hanno ricevuto il vaccino devono seguire le misure di controllo e prevenzione Covid-19, quali distanza sociale di un metro e uso della mascherina.

AB

OCEANIA

In base a quanto riportato dal giornale THE AGE l’Australia occidentale si sta ponendo una nuova domanda, ovvero se dovrebbe ridurre il controllo delle prescrizioni medicinali di Cannabis. A tal proposito, è stato accolto l’appello per la riduzione della burocrazia sulla prescrizione di cannabis medicinale che contiene THC. Il fine è quello di portare la WA (Western Australia) in linea con gli Stati orientali. Alla fine dell’anno scorso, il ministro della Salute Roger Cook ha annunciato che la cannabis medicinale sarebbe stata prescritta anche dai medici di base e non solo dagli specialisti, a meno che non si fosse trattato di bambini o persone a rischio di dipendenza. Secondo i medici curanti, l’olio di cannabis CBD, il quale non contiene THC (ossia il componente psicoattivo che crea l’alterazione), non ha bisogno dell’approvazione dello Stato mentre tutte le altre cannabis medicinali, le quali possono contenere vari livelli di THC, sì. Pertanto, ogni prescrizione deve ottenere l’approvazione della Therapeutic Goods Administration. Nell’ultimo anno la TGA ha approvato più di 80.000 domande. La clinica di Subiaco del farmacista David Cooper stava assistendo a pazienti che soffrivano di ansia cronica, insonnia e dolore i quali per cercare cannabis medicinale che contenesse THC si recavano al mercato nero o negli Stati orientali. Cooper crede infatti che ci sia un enorme mercato nero il quale prevede la vendita di olio di cannabis prontamente disponibile e acquistabile in poche ore. Per ridurre il ricorso a questi mercati, il signor Cooper ha richiesto l’autorizzazione per la composizione di oli unici di cannabis creati con ingredienti grezzi che vanno da zero a 30 milligrammi di THC, che è il massimo livello consentito. Il dottor Cooper è diventato il primo in Australia a supportare i trattamenti con cannabis terapeutica, tuttavia la sua offerta di mescolare ingredienti grezzi è stata respinta in quanto sarebbe stata creata una sostanza proibita. Il farmacista ha replicato dicendo che la WA non era al passo con il resto dell’Australia dato che neanche il Queensland aveva le stesse barriere perché prescriveva facilmente oli a base di THC a un volume quasi 10 volte superiore a quello dell’Australia. “La politica dell’Australia occidentale è troppo pesante, la trattano come un oppiaceo e semplicemente non lo è”, ha detto Cooper in diretta. Il presidente dell’Australian Medical Association Andrew Miller ha respinto la provocazione del signor Cooper dicendo: “Il THC non è stato dimostrato in nessuno studio clinico come un farmaco particolarmente utile. La cannabis su prescrizione non sostituisce il mercato nero e non è mai stata concepito per esserlo”.

A.B.

Rassegna stampa a cura di:
Alessandra Semeraro (responsabile inglese, cinese, portoghese, arabo)
Alissa Bianconi & Livio D’Alessio (lingua inglese)
Alissa Bianconi (lingua cinese)
Angelica Chimienti (lingua portoghese)
Livio D’Alessio & Sabrina Blasi (lingua araba)
Veronica Battista (responsabile spagnolo, tedesco, francese, russo)
Angelica Chimienti (lingua spagnola)
Chiara Andreucci (lingua francese)
Antonella Petrone (lingua tedesca)
Simona Piergiacomo (lingua russa)
Claudia Lorenti (coordinatrice del progetto)

#UNINTSpeechPressReview

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Mai vista tanta neve!

La prima nevicata d’inverno è arrivata con largo anticipo quest’anno. E così, un fiocco dietro l’altro, ci è sembrato subito Natale, perché niente contribuisce a creare quell’atmosfera natalizia che tutti amano come la neve, che ci regala emozioni spesso difficili da descrivere a parole. Eppure pensate che, in alcune lingue, esistono tantissime parole per descrivere la neve. Alcune credenze popolari supportate da studi scientifici attribuiscono alle lingue inuit un vasto repertorio di vocaboli che descriverebbero la neve a seconda delle sue caratteristiche.

Le lingue inuit costituiscono un vero e proprio continuum di varietà appartenenti alla famiglia delle lingue eschimo-aleutine, diffuse in Alaska, Canada e Groenlandia. È difficile stabilire il numero di parlanti ma, stando alle stime dei censimenti effettuati, il numero di parlanti nativi ammonterebbe a 50.000 in Groenlandia, 30.000 in Canada e soltanto 3.000 in Alaska.

Le varietà appartenenti a questa famiglia linguistica sono polisintetiche, formano cioè parole complesse (e lunghissime) aggiungendo degli affissi descrittivi, che possono modificare le proprietà sintattiche e semantiche della parola di base o aggiungere significati più specifici. A differenza delle lingue agglutinanti, come il giapponese, che conservano una sola radice lessicale per ogni parola, nelle lingue polisintetiche in una stessa parola si possono trovare due o anche più radici lessicali. Una singola parola in lingua inuit è talmente complessa che per tradurla in altri idiomi dovremmo ricorrere a perifrasi o persino frasi intere!

Per esempio, “non mi sento molto bene” corrisponde, in inuktitut, a una singola parola, tusaatsiarunnanngittualuujunga. Allo stesso tempo, iktsuarpok indica il presentimento che stia arrivando qualcuno e il successivo uscire di casa per verificare questa sensazione, mentre salagok si riferisce al ghiaccio di colore scuro appena formatosi.

Negli anni ’70 l’antropologo britannico Hugh Brody condusse un’indagine etnolinguistica presso le popolazioni inuit in Canada. Brody visse con gli inuit e imparò due delle loro lingue, pubblicando in seguito un volume intitolato The People’s Land, Inuit and Whites in the Eastern Arctic. Secondo l’antropologo, nelle lingue Inuit esistono molte parole per descrivere le diverse forme e condizioni della neve: la neve che scende, quella che annuncia la fine della bella stagione, quella fresca appena caduta, la neve dura e cristallina, quella che si è sciolta e poi ricongelata, la neve su cui è piovuto sopra, quella trasportata dal vento, la neve fusa per essere bevuta e la neve più adatta a costruire gli igloo. In inuktitut, una delle lingue ufficiali del Nunavut, il territorio più vasto del Canada settentrionale, esistono anche molti verbi che contengono la radice “neve” e che traducono espressioni come “scrollarsi la neve di dosso” o “mettere un po’ di neve in una bevanda calda per raffreddarla”.

Dal punto di vista etnolinguistico, la lingua riflette il modo in cui i parlanti categorizzano la realtà e appongono delle etichette a ciò che li circonda. Lingua e cultura si influenzano quindi a vicenda: le lingue eschimo-aleutine distinguono numerose varietà di neve e di ghiaccio in quanto il linguaggio riflette l’universo di riferimento culturale di popolazioni abituate da secoli a coesistere con quei fenomeni atmosferici. I popoli inuit scelgono le rotte delle slitte, cercano i luoghi più adatti a costruire le case, sfruttano le superfici più sicure per camminare o passarvi con le slitte, devono saper prevedere i fenomeni meteorologici e adeguarsi ai loro cambiamenti repentini. Saper descrivere accuratamente la neve può quindi determinare il successo o il fallimento di una battuta di caccia.

Ma non è finita qui. Esiste infatti un’altra particolarità linguistica dei popoli inuit: se in quasi tutte le lingue del mondo figura almeno una parola per indicare l’idea di guerra, all’interno del continuum eschimo-aleutino, invece, non esiste nessuna parola per designare la guerra, probabilmente perché la cultura di quelle popolazioni è basata prevalentemente sulla pace, sull’amore per il prossimo e sul totale rispetto della natura e delle sue leggi. Quasi come fosse sempre Natale.

Vanessa Iudicone

FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_inuit#Parole_per_%22neve%22, consultato in data 15/12/2020
http://www.traduzione-testi.com/traduzioni/le-lingue/i-molti-modi-di-chiamare-la-neve-in-inuit.html#:~:text=La%20notizia%20risulta%20estremamente%20interessante,indica%20la%20sostanza%20%E2%80%9Cneve%E2%80%9D, consultato in data 15/12/2020
https://en.wikipedia.org/wiki/Hugh_Brody, consultato in data 15/12/2020
https://www.paroleintraducibili.it/language-list/inuit.html, consultato in data 15/12/2020

#LUXURYMOMENTS: #DESTINATIONGEMS

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5 among the most wanted Christmas destinations

Even if limitations on international travel are still going on, we can’t stop ourselves from dreaming about a proper Christmas holiday, which most of the time, involves departure(s) from one place to another in order to reach our family, relatives or even just to have a little time to chill. As we strongly believe in a change for the travel/touristic topics, some place suggestions cannot be denied.

Here we go, Christmas (soon-to-be) travelers:

  1. NEW YORK

Half on the Christmas movies take place in NY, anyway. One of the best places to be during winter holidays is still her, the big apple so gloves on and patience in Times square! The Rockefeller Center decorated tree, which has been part of the holiday tradition since 1931, is just one of the Christmas “monuments” in NY. In the Rockefeller plaza, a little time should be invested in a romantic-winter famed ice rink race with your loved ones.There, across the street, Radio City usually hosts the annual Christmas spectacular. But before that, gifts should be assured: from the glamorous options on the Fifth Avenue department stores such as Saks and Bergdorf to the street corner of Central Park and Columbus Circle where is possible to find many gifts, clothes, snacks and drinks at the Holiday Market.

  • BATH, ENGLAND

For the most fond of Jane Austen, there’s a small place on Earth called Bath, in England, where Christmas and the author of Price and Prejudice are both greatly celebrated. This is a culture trip themed holiday: in fact the city hosts the Jane Austen center and the Theatre Royal mentioned by Jane Austen both in Northanger Abbey and Persuasion. Furthermore, there is a Bath Christmas Market with more than 170 wooden chalets selling British handmade crafts. Once Roman territory, the city of Bath is nowadays the only entire location in UK to have been designated as a Unesco World Heritage Site. In fact, the name “Bath” may be connected to the Roman baths, today turned thermae bath spas. A good way to perfectly slip into the winter season by enjoying the thermal-rich waters maybe on an open-air rooftop pool.

  • BARCELLONA, SPAIN

Not only for summer lovers, Barcelona, could be a good way to extend the Christmas holidays enjoying the big celebrations for the Three Kings’ Day (January 6). According to the Spanish tradition, Melchior, Gaspar and Balthazar arrive at the city’s port by the night (January 5) and, with their ship, are welcomed with fireworks and a parade through the streets in a luxury festive atmosphere that includes camels, elephants, giraffes and costumes.

  • HONOLULU, HAWAII

As Merlin from the animated movie “The Sword in the Stone” already knows, Hawaii are always “yaii”. It is certainty an alternative way to spend Christmas holidays, no snow allowed only high temperatures and beach parties. It is common to see Santa Claus with his proper swimming suit in the Aloha State; the celebrations officially start with the Honolulu city Lights, a monthlong Christmas display with a parade, live music and a 15-meter Christmas tree.

And a Santa Claus Hawaiian variation of 6 meters, Shake Santa, dressed down in red shorts and open shirt, takes pride of place downtown, seated next to his mu’umu’u-wearing wife, Tutu Mele.

  • ROCANIEMI, FINLAND

The tradition always mentioned the North Pole as the official base of Santa Claus and his marvelous workshop but it seems that for the Finnish tradition is not exactly like this. They strongly suggest Rovaniemi, north Artic Circle as Santa Claus Hometown. In this singular location, children could make gingerbread cookies with Santa and apply at the Elf School. It is possible to attend a calligraphy class in order to learn how to compose a Christmas wish list with a quill, of course it is not the only Christmas position available. The city also offers entertainment for animal lovers, science passionate and leisure seekers. In the first case, it is possible to visit the Ranua Wildlife Park which hosts baby polar bears, wolverines and moose. There’s also a science center called “Arktikum” where is possible to learn about the northern light phenomenon. The last step is all about resting and relaxing: since the weather allows it, it is possible to experience a “frosty” staying in at the Artic Snow Hotel, which is entirely made of ice (but also equipped with saunas and hot tubs).

Fanny Trivigno

Sources:
www.google.it/amp/s/www.cnn.com/travel/amp/christmas-destinations-2015/index.html
https://en.wikipedia.org/wiki/The_Sword_in_the_Stone_(1963_film)
https://www.countryliving.com/entertaining/g4933/christmas-traditions-around-the-world/

#LUXURYMOMENTS: #LUXURYJUICE

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New Year’s Eve outfit ideas

Even the end of a complicated year as 2020 needs to be properly celebrated. There is always a reason why to dress up that is not connected to our surroundings: our relatives, roommates and partners have seen the worst of our hoodies during these months… it is about time to break the comfy/sporty vicious cycle and try to approach positively the new, promising year. Here, few suggestions to gradually step into the party mode without leaving our couches.

Starters: jewelry heels, satin and velvet sandals, embodied and fur slippers. If we admit that, at least once in life we all have worn heels with the absolute certainty that we were not going out. But despite the circumstances (and the short kitchen-living room transit), this New Year’s Eve proposals allow several medium-high heel examples. First of all let’s coordinate. Not just according to the outfit colors and fabrics but shoes, today, could be coordinated to ribbons, gloves and even just nail polish. For an immediate switch to the Great Gatsby mood, crushed jewel heels (medium to high heel) should be a must; even if the shoes are a total black or dark forest green or steady burgundy, the jewel needs to sparkle. In alternative to embedded jewelry can be the lace pumps, the luxury of lace would immediately elevate the look with minimum effort. As for open shoes, not only a choice for summer anymore, glittered, leather sandals could be used to step in the 2021 with a twist of dazzling excitement. Satin and velvet can also be considerate due to the almost infinite associations in terms of style that the Christmas-winter wardrobe offers. One last consideration for our love-hate relationship with slippers. Since they are been worn quite a lot during 2020, a good pause may be allowed during these holidays. But, for the most slipper-affectionate, they can be allowed only if follow the coordination rule: the situation needs to be firmly managed because slippers need to be in harmony both in terms of colors and fabrics.

Main course: Satin dresses, Tie Neck Blouses, Leather Pants and Feathers Pjs. Starting with a classic rendez-vous, satin dresses need to be mentioned. It’s the perfect balance between in and out: with high heels (even velvet sandals for winter) the satin dress is a winning choice for both elegance and audacity outside. The fabric sinuosity and wearability can remember nightgowns; this feeling could be enriched by flat fur slippers or jewelry embedded slippers. To obtain (and eventually elevate) the ‘90s nostalgia vibe, the dress can be associated to “layers” from chunky to turtleneck jumpers or a more traditional open cardigan. For the undecided or last-minute choices, we feel like we can easily suggest tie neck blouses maybe in association to a bold leather pant: to avoid the one-piece effect, accessories should be added to the look. Strong colors could be associated to a matte black look or coral and red pieces could liven up a total beige outfit. The result is an edgy alternative, not so festive as the satin dress but still, eye-catching. As for the parties Pjs, the new mantra should be details: they can be feather or camisole polka-dot in satin or glittery paillettes all around. After months of causality, our suggestion is “BE EXTRA” and wear a PJ in which you won’t be afraid to be seen into. So, wear Paris with your Pj and your best Basque, or wear London with your checked Pj and umbrella earrings.

As Audrey Hepburn’s oversize shirt in “Breakfast at Tiffany’s” and Carrie Bradshaw in “Sex and the City”, pearl necklaces (long or short) could be the final touch to a apparently predictable item of clothing.

Dessert: It bags, earrings, necklaces and hairbands. As for the last sweet slice of Christmas fashion, accessories will probably become your best friends. The New Year’s Eve is the time to justify all the crystal material bought through the years: from crystal pendant earrings, to pearl and rhinestone buckle belts to extra long necklaces. The accessory will break the ice and make you feel immediately into the party, even if it allows no more than 5 people. So pendant, glittery, basic symmetrical or even just a white pearl, they all deserve to join the festive setting. Even the hairbands cannot be forgotten: it is time to banish to common “Happy New Year” band and permanently replace them with sparkly bandeau. As for handbags, they may be the less useful tool especially if you’re only moving from one room to another in your own flat. But, hey- it doesn’t mean that you don’t need to carry anything with you. The best advice is “go petite”. From feather-embellished totes (remember you coordinated PJ), to bracelet tasseled embellished clutches and mini trapezoid crossbody bags: nothing is more effective than your self-confidence.

Fanny Trivigno

Sources:
https://www.whowhatwear.co.uk/new-years-eve-outfit-ideas-2015/slide13
https://www.google.it/amp/s/www.glamour.com/gallery/new-years-eve-outfit-ideas/amp
https://www.google.it/amp/s/www.whowhatwear.com/amp/new-years-eve-accessories

#UNINTSpeechPressReview

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Natale: 5 personaggi che “compaiono” durante le feste nelle diverse parti del mondo

Durante le feste di fine anno, Papá Noel, Santa Claus, San Nicolás, Viejo Pascuero, Father Christmas, SinterklaasoBaba Nöelrappresenta un’unica figuraormai onnipresente in decine di Paesi.

Tuttavia, ci sono luoghi in cui alcuni personaggi rubano il protagonismo al paffuto anziano che rende felici tutti i bambini del mondo. Alcuni di questi personaggi, o creature alternative, che dir si voglia, allegrano le feste, mentre altre non consegnano regali né portano felicità alle famiglie, anzi. Si dice che hanno il compito di terrorizzare chiunque incontrino nel loro cammino. Specialmente i più piccini.

1. KRAMPUS

È una specie di capra-demonio, ha una lingua molto lunga e appuntita e appare ogni fine anno in Austria, in Germania, nella Repubblica Ceca, in Slovenia, in Svizzera, in Croazia, in Ungheria e in alcune parti dell’Olanda, ma non per portare i saluti di Natale. La sua funzione è punire e mettere in un sacco tutti i bambini che si sono comportati male durante l’anno, per colpirli con i rami degli alberi o per mangiarli. È una controparte malvagia di Babbo Natale.

2. JÓLAKÖTTURINN

Conosciuto anche con il nome di Yule Cat, gatto del Natale islandese, questo felino è l’animale domestico dei troll islandesi, conosciuti come Grýla e Leppalúði, sono cannibali e hanno 13 figli, conosciuti come Yule Lads, ovvero i bambini del Natale. Quest’ultimi sono molto golosi, amano fare scherzi alle persone e lasciano i regali nelle scarpe dei bambini che, se si sono comportati male, ricevono solamente patate.

Tuttavia, il Jólakötturinn è ancora più crudele: mangia le persone che non indossano o non ricevono vestiti nuovi il giorno di Natale. Questo felino gira per i balconi delle case, affacciandosi alle finestre e controllando i bambini. Per questo viene chiamato “poliziotto della moda”.

3. HOTEIOSHO

Lui non è un personaggio vendicativo, è uno degli dei giapponesi della fortuna. Secondo alcune legende, ha occhi dietro la schiena per osservare i bambini senza che se ne rendano conto, affinché si comportino sempre bene. È raffigurato come un monaco buddista con il ventre rigonfio, vestito con una mantella rossa aperta che lascia intravedere il petto. Secondo la legenda, è stato un vero monaco o sacerdote zen, chiamato a suo tempo Kaishi, tra l’VIII e il IX secolo. Dato che il Natale non si festeggia nell’isola, questo personaggio distribuisce i regali il giorno di Capodanno.

4. TÍO DE NADAL

In Catalogna e in altre zone di Aragona, la tradizione racconta che i regali di Natale per i bambini nascono da un tronco, conosciuto come Tío de Nadal. Per questo motivo, le famiglie sono solite sistemare un tronco in casa all’inizio di dicembre che coprono con una coperta e su cui disegnano occhi e bocca, dandogli da mangiare fino a Natale. In questo giorno i bambini gli dedicano delle canzoni e lo colpiscono con dei bastoni affinché gli dia i regali.

5. OLENTZERO

Nei Paesi Baschi chi consegna i regali è proprio l’Olentzero, un carbonaio che indossa il tipico vestito del paese. È rappresentato come un uomo anziano e paffuto. Si crede che abbia origini nel comune di Lesaka, situato nella comunità autonoma di Navarra.

Francesca Vannoni

Testo tradotto e adattato dall’articolo della BBC MUNDO: https://www.bbc.com/mundo/noticias-50707622, consultato in data 15/12/2020

#LUXURYMOMENTS: #GLAMYTASTE

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English Pudding recipes: a Christmas Carol to taste!

From Charles Dickens tales, we are glad to suggest a version on the traditional plum English pudding elaborated by the author and food historian Pen Vogler. She is a food historian and curator of the exhibition “Food Glorious Food: Dinner with Dickens”. As a food historian and specialist in food in literature, she is also the author of “Dinner with Mr. Darcy”, “Tea with Jane Austen” and “Penguin’s Great Food series” edited in 2011.

The following recipe, at the beginning a little different in terms of taste, is the original (or most likely so) Victorian Christmas pudding brought to life by Dickens in Christmas Carol. There, the extraordinary maker Mrs. Cratchit is able perfectly to embody the festive and joyful atmosphere typical of Charles Dickens’ Christmas meaning.

Ingredients:
85 grams of plain flour
Pinch of salt
170g Veg or beef Suet
140g of brown sugar
1 teaspoon mixed spice
170g of breadcrumbs
170 grams of raisins
170 grams of currants
55 grams of cut mixed peel
1 apple
3 eggs, beaten
140ml of brandy
Butter for greasing

Fanny Trivigno

Sources:
https://www.youtube.com/watch?v=-QvVDy9z6Nk
https://fromthelarder.co.uk/traditional-christmas-pudding/

Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo da parte dell’UNINTBlog

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L’augurio è un desiderio, un messaggio di buona speranza che si esprime in occasioni speciali.

Quest’anno è stato difficile, lungo e faticoso, ricco di incertezza e spavento, lontananza e stress; ciononostante, è quasi giunto al termine e, con la speranza che il 2021 porti il doppio della spensieratezza che il 2020 ci ha rubato, siamo qui a ricordarvi che abbiamo affrontato tutto questo e ora nulla può crearci timore.

Abbiamo seguito lezioni online e creato classi grandi quanto l’Italia (e non solo);

Abbiamo detto “No, prof. Scusi, non posso accendere la telecamera perché non funziona”, anche se, in realtà, non avevamo solo voglia di pettinarci;

Abbiamo maledetto le chat di gruppo, ma, allo stesso tempo, le abbiamo ringraziate per averci permesso di continuare a sentirci;

Abbiamo sostenuto esami e ci siamo laureati in camicia e pigiama, con la connessione che saltava, esattamente quanto ci saltava il cuore… non sembra vero, ma abbiamo avuto la forza di affrontare tutto ciò.

Abbiamo preso coscienza della situazione e l’abbiamo resa il nostro punto di partenza per una nuova vita momentanea (anche se, che nostalgia riguardare le vecchie foto insieme!)

Quindi, auguri, amici miei: che questi siano gli abbracci che il 2020 ci ha tolto e i baci che il 2021 ci riserva.

Grazie per esserci stati e per esserci tutt’ora: se la pandemia ci ha insegnato qualcosa, è che la presenza più importante non è quella fisica (e voi l’avete dimostrato per ogni occasione).

Buone Feste e Felice Anno Nuovo!

Sempre a un millimetro dal cuore.

Ilaria Violi & I Bloggheggianti di UNINTBlog

#LOSAPEVATECHE

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Roma, città postcoloniale costruita su mappe di diseguaglianza

Nella scorsa puntata abbiamo parlato delle città postcoloniali, ma Roma cos’è e come si identifica?

Le realtà metropolitane sono il fulcro di una contro-narrazione, del desiderio di rivendicare i propri spazi e la propria identità alla luce di tutte le profonde fratture che ogni città possiede. Nello specifico Roma è già a primo impatto una città plasmata dal movimento umano, da continui rimandi tra storie diverse e da una infinità di valenze nei suoi luoghi, nelle sue piazze, nei suoi palazzi storici.

La scena sociale della Capitale è attraversata da una continua esclusione dell’altro, dalla sua marginalizzazione dovuta al timore comunemente diffuso di una presunta appropriazione dello spazio urbano; quante volte si sente parlare di migranti o figli di migranti come corpi che sembrano non avere il necessario “diritto” di esserci, di occupare uno spazio, di ricoprire una carica lavorativa?

Il processo di integrazione, infatti, non implica unicamente una appropriazione fisica degli spazi ma consente anche un ribaltamento dei rapporti di forza dei gruppi che vi abitano. Già solo camminando per la città di Roma, sono evidenti le resistenze localistiche che vorrebbero limitare il multiculturalismo.

Nella postfazione di Le mappe della disuguaglianza. Una geografia sociale metropolitana, Walter Tocci – vicesindaco e assessore alla mobilità nella Giunta Rutelli fino al 2001 – descrive le forme di diseguaglianza ed esclusione sociale che assumono una intensità notevole nella Capitale. Tocci definisce Roma una città coloniale che ha vissuto una espansione economica e territoriale tanto notevole quanto mal distribuita sul territorio; più di ogni altra città italiana Roma possiede una grande classe di esclusi che sono lontani dalle concentrazioni di ricchezza della capitale, generando una città dotata non di una periferia unica ma di numerose periferie con proprie questioni specifiche e con una propria memoria.

La mappa di Roma appare, dunque, una mappa frammentata in cui la diseguaglianza si manifesta sotto forma di differenze sul livello di istruzione, mancanza di servizi, collegamenti sia fisici sia simbolici ed opportunità. Come afferma Tocci, Roma è ormai dilagata ben oltre i suoi pur ampi confini. La chiamiamo ancora Roma, utilizzando il nome storico per una conurbazione che ha profondamente modificato una geografia secolare, ma in realtà Roma è molto altro.

L’idea diffusa di Roma risulta quindi la somma di un processo di immaginazione e di luoghi comuni senza riscontro con il reale; più delle altre città metropolitane italiane, Roma è uno spazio di disorganicità e marginalizzazione che nel corso della sua storia non è stato in grado di trasformare la sua configurazione in potenziali opportunità.

La rappresentazione cartografica delle disuguaglianze è poi particolarmente adatta a Roma sia per il forte legame che la città possiede con la storia coloniale e con i suoi monumenti commemorativi sia perché qui – più che in molte altre città italiane – la dicotomia tra “centro” e “periferia” consente di considerare la periferia come un luogo lontano la cui condizione è un interesse secondario per il centro; tra le due realtà infatti è rilevante non tanto la distanza fisica quanto la distanza sociale che essa implica.

Ed è proprio in questo panorama in cui dominano i processi di ostracismo sociale e di polarizzazione, che le figure marginalizzate sono le più adatte a comprendere a pieno le dinamiche dello spazio urbano e le sue contraddizioni.

Evelyn De Luca

Fonti:
Keti Lelo, Salvatore Monni, Federico Tomassi, Le mappe della disuguaglianza. Una geografia sociale metropolitana, Donzelli Editore, Roma, 2019