#PeopleOfUNINT

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Mi chiamo Nisrine, ma per tutti ormai sono Nis. Ho 26 anni (direi che mi sto facendo vecchia), sono un’italiana di origine tunisina, ma a dire il vero sono un bel misto di entrambi i mondi.

Cosa amo fare? Partiamo dal fatto che sono una malata della precisione, tanto che mi son ritrovata a fare la Rappresentante del Corso di laurea magistrale in Investigazione, criminalità e sicurezza internazionale.
Amo viaggiare, ma ho visto molto poco di questo strano mondo! Sono stata in Erasmus in Marocco, a Casablanca, e me ne sono innamorata follemente. Subito dopo la laurea triennale in Lingue Orientali, son partita alla volta di Tunisi per fare un Master in Diritto dell’immigrazione e mediazione interculturale (titolo talmente lungo che ci ho messo un po’ ad impararlo tutto). Sicuramente penserete “Beh giocavi in casa”, invece no, ho riscoperto una Tunisia che nel bene e nel male mi ha aperto un mondo.
Ed è stato grazie al Master che poi ho capito cos’era quello che avrei voluto fare: Investigazione, criminalità e sicurezza internazionale.

Quello che mi interessava e che tuttora mi interessa di più è il campo migratorio. Vuoi un po’ per le mie origini, vuoi gli studi approfonditi che ho fatto sui migranti, in particolare donne e bambini, la mia lotta per la tutela dei diritti umani si è fatta sempre più viva.
Così ho iniziato questo percorso, senza sapere in realtà quali strade mi aprirà.

Forse sarà la mia testardaggine, la mia organizzazione quasi ossessiva e la mia disponibilità ad aiutare sempre l’altro a darmi un aiuto in più.
Tutti pregi o difetti che mi hanno portato oggi a essere oltre alla Rappresentante anche la Responsabile della Radio, la Segretaria di Athena (l’associazione Studentesca) e dulcis in fundo la Social Media Manager di alcuni dei progetti Unintrapredenza!

#curiositàdalmondo: La Torre di Hércules

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La Spagna si sa, è un paese ricchissimo di storia, e la Torre di Hércules ne è la testimonianza perfetta: è il più antico faro esistente al mondo ancora oggi utilizzato.

La Torre si trova nei pressi della città di A Coruña, nella regione nordica della Galizia, ed è stata costruita nel II secolo d.c. sotto il mandato dell’Imperatore Traiano, dall’architetto Caio Servio Lupo, di origini portoghesi. Ristrutturato nel 1788, il faro è costituito da tre sezioni distinte e ben 242 scalini che permettono di raggiungere la lanterna posta in cima.

Il nome riprende la figura mitologica di Ercole e il suo viaggio lungo le coste spagnole: secondo la leggenda seppellì qui, nel punto in cui sorge il monumento, la testa del gigante Gerione dopo averlo sconfitto in duello. Inoltre, il faro è legato anche alla tradizione celtica irlandese: in “Lebor Gabála Érenn” (Il libro della Presa dell’Irlanda) si dice che il re celtico Breogán fu capo della prima spedizione di questo popolo che partì dalla Penisola iberica alla volta dell’Irlanda. E pare che fu suo figlio Ithil a vedere per la prima volta dalla Torre di Hércules, l’Irlanda, che si trovava 900 chilometri a nord della città.

#UNINTsightseeing: Villa D’Este (Tivoli)

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A pochi km da Roma, si trova uno dei gioielli più belli del Rinascimento Italiano, Patrimonio UNESCO dal 2001. Siamo nel comune di Tivoli, più precisamente a Villa D’Este.

Voluta dal Cardinale Ippolito D’Este (cultore di opere romane di cui la zona abbondava) con l’intento di donare di nuovo splendore all’antica casata di Ferrara per la mancata elezione pontificia, venne costruita riadattando un vecchio Monastero Benedettino che a sua volta fu edificato sui resti di un’antica villa romana. Le stanze sono state sapientemente affrescate da pittori della scuola manieristica romana, tra cui Livio Agresti e Federico Zuccari.

La villa è famosa soprattutto per il suo giardino: è un vero e proprio trionfo di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche. Il luogo è talmente suggestivo e scenografico che il famoso compositore ungherese Franz Liszt scelse di tenere nel 1879 uno dei suoi ultimi concerti.

La villa, però, mostra tutto il suo splendore durante le visite notturne, quando la luce soffusa si mescola con gli zampilli e i giochi d’acqua delle fontane, il momento ideale per assistere a una delle tante iniziative culturali offerte in particolare durante la stagione estiva.

Raggiungere Villa D’Este è semplicissimo: in treno dalla stazione di Roma Tiburtina, fermata Tivoli, oppure dal capolinea degli autobus extraurbani Cotral di Ponte Mammolo (Linea B della Metropolitana).

#mondayabroad: “Residencia en la Tierra”.

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En el silencio crece el viento
con su hoja única y su flor golpeada,
y la arena que tiene sólo tacto y silencio,
no es nada, es una sombra,
una pisada de caballo vago,
no es nada sino una ola que el tiempo ha recibido,
porque todas las aguas van a los ojos fríos
del tiempo que debajo del océano mira.

Pablo Neruda, “El sur del océano”, tratta da “Residencia en la Tierra”, 1935 (prima versione)

Benvenuti nel 2019: benvenuti nel futuro.
Benvenuti nel tempo in cui basta sbloccare il telefono per viaggiare in tutti i luoghi del mondo, per conoscere, attraverso un qualsiasi motore di ricerca, le diverse culture, le lingue, le ricette tipiche che tanto ci piacquero quella volta quando andammo in vacanza in quel paradiso. Dal mare alla montagna, dalla pianura alla città, il mondo ci ha regalato la luce del sole perché riuscissimo a sfruttare il suo calore, così come la neve per emozionarci al veder fluttuare ogni fiocco che cade dal cielo.


Non ho scelto una poesia a caso per iniziare questa nuova avventura del #MondayAbroad: si tratta di un componimento tratto da “Residencia en la Tierra”, una raccolta di poesie di Pablo Neruda, il quale decide di ripercorrere le varie fasi della vita, dall’infanzia alla vecchiaia, nella quale il rigore interno del suo simbolismo e della sua natura metafisica aiutano ad appurare il significato della sua indagine.
Siamo tutti residenti di qualche posto, che sia un paese o una città, ma Neruda parlava di un luogo diverso, ben più antico e decisamente più grande: il pianeta Terra.


Nella società odierna, cosmopolita come nessuna mai, in molti si definiscono come “cittadini del mondo”, grazie, magari, ai loro viaggi o alle varie avventure interculturali che hanno caratterizzato molti momenti delle loro vite, prima fra tutte l’Erasmus, una delle più magiche e pazzesche esperienze che possano capitarti nella tua vita.
Non semplice, ma nemmeno complessa, l’Erasmus ti rapisce il cuore e ti aiuta a chiamare “casa” anche il luogo più lontano, così come chiamare “famiglia” le persone che hai appena conosciuto, ma che sai che, sicuramente, capiscono alla perfezione ogni pensiero che ti sta passando per la testa.


Essere, comunque, residenti sulla Terra non è da tutti: ti richiede una buona conoscenza del tuo passato, una forte intraprendenza nel tuo presente e tanta, tanta, tantissima curiosità e buona volontà per il futuro. Neruda non rinnega la sua provenienza, né le sue origini, ma si sente accolto e amato nei molti posti che l’hanno ospitato e quindi decide di auto-definirsi utilizzando questo gioco di parole.


Quindi, Daje Tutta, raga: a chi è intimorito dal domani e a chi non vuole pensarci, a chi è pronto e deciso, a chi ha già trovato il suo posto nel mondo e a chi lo sta ancora cercando. Tanto, presto o tardi, avremo tutti una residencia en la Tierra e un tiempo que debajo del océano (nos) mira.

Ilaria Violi

#UNINTSport: Sport e Politica

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Che sport e politica siano due mondi paralleli, separati e senza intrecci è tutto da vedere. Nelle ultime settimane sono diversi i casi in cui le dinamiche politiche e sociali hanno avuto ed hanno forti ripercussioni sul mondo sportivo.

Sono cronaca di questi giorni i fatti riguardanti l’area del nord-est della Siria, teatro degli attacchi militari della Turchia di Erdogan nei confronti della popolazione curda. Sebbene l’offensiva turca stia generando sdegno nella comunità internazionale e nell’opinione pubblica, buona parte del popolo turco si è schierato a favore dell’azione del suo Presidente. Hanno fatto scalpore le foto di alcuni giocatori della nazionale di calcio turca che, in occasione delle partite di qualificazione per gli europei 2020 contro Albania e Francia, hanno fatto il saluto militare dimostrando il loro sostegno nei confronti dell’esercito turco. Altre manifestazioni di appoggio sono arrivate tramite tweet e post su Instagram, come nei casi del romanista Under e del giocatore della Juventus Demiral. Mentre Roma e Juventus hanno deciso di non prendere alcun provvedimento nei confronti dei loro tesserati, ben più severa è stata la decisione presa dal club tedesco del St. Pauli nei confronti del calciatore turco Cenk Sahin, che aveva pubblicato un post pro-operazione militare. Come si legge in un comunicato ufficiale del club, infatti, “proprietà, dirigenza e allenatore hanno deciso di esentare Cenk Sahin dall’allenamento e da ogni altro obbligo nei confronti del club con effetto immediato”. A motivare la scelta è stato il disprezzo verso i valori alla base della nostra società, tra tutti il rifiuto di qualsiasi tipo di guerra. Il contratto esistente rimarrà al momento valido, ma per la protezione di tutte le parti coinvolte, il St. Pauli ha concesso a “Cenk Sahin il permesso di allenarsi e giocare partite per altre squadre”. 

Abbandonando il mondo del calcio e spostandoci nel continente americano, il cestista turco dei Boston Celtics, Enes Kanter, che da anni dimostra il suo dissenso nei confronti delle politiche avanzate dal Presidente Erdogan, ha dichiarato di essere impossibilitato a vedere e sentire la sua famiglia da 5 anni, di non poter rientrare nel suo Paese dopo il ritiro del suo passaporto e di aver ricevuto minacce di morte. Un dissenso che costa caro, ma al quale Kanter non è disposto a rinunciare, vista la sua recente dichiarazione “la libertà non è gratuita”.

Alla luce di questi episodi, non resta che augurarsi che lo sport possa veicolare esclusivamente messaggi politici positivi (quali la lotta ad ogni forma di discriminazione, la solidarietà e il rispetto), senza divenire lo strumento di propagazione di qualsiasi forma di violenza.

#UNINTSPORT

Lunedì 21 ottobre una rappresentanza della squadra di calcio a 5 ha partecipato alla cerimonia ufficiale di presentazione del torneo delle università di Roma presso il Salone d’Onore del Coni (nel caso non aveste visto le foto dei nostri 5 bellissimi ragazzi andate sulla pagina Instagram del progetto Unintsport).

Dopo i classici riti di benvenuto è stata presentata la formula del torneo a cui parteciperà la nostra squadra di calcio a 5 maschile, con una piacevole interruzione da parte del presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha preso parola per dare il benvenuto nella “Casa dello Sport” ai presenti e augurare il meglio alle squadre partecipanti al torneo, ricordando i valori di solidarietà e fair-play nello sport. A tal proposito, due ragazzi e due ragazze, hanno letto il giuramento impegnandosi a rispettare i sopracitati valori. La cerimonia si è conclusa con la consegna delle divise che i giocatori indosseranno nel corso del torneo

Valentin D’Amico/ Valerio Manzo

#PeopleOfUNINT

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Mi chiamo Sara, ho 23 anni, sono cittadina del mondo ma soprattutto: romagnola.

Amo viaggiare: nel giro di pochi anni ho vissuto in Sud America, ho viaggiato in estremo oriente, in medio oriente, ho visitato gli Stati Uniti e l’Europa (manca un continente all’appello: stay tuned!) .
Da questa “fame di mondo” è nato il mio desiderio di studiare le relazioni internazionali e l’arte della diplomazia prima, e la sicurezza internazionale poi.

Sono estremamente curiosa e purtroppo, o per fortuna, anche molto testarda. A 15 anni ho iniziato a leggere il libri sulla vita e sullo straordinario lavoro di Oriana Fallaci: credo che la sua testimonianza abbia forgiato il mio carattere e la mia sete di giustizia e di bellezza.
E poi i miei genitori, che mi hanno cresciuta a “pane e libertà di opinione”, un valore fondamentale che mi ha permesso, nel corso degli anni e tutt’ora, di essere affascinata della diversità e delle opinioni altrui.
Da questo è nata la mia passione per il giornalismo e la mia voglia di dare un microscopico contributo alla libertà di espressione e all’informazione libera.

Proprio con questo spirito ho deciso di seguire il progetto di UNINT BLOG: perché come afferma Paulo Coelho credo che: “le piccole cose sono responsabili dei grandi cambiamenti”.

#curiositàdalmondo: La Fête de la Musique

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L’Art de vivre à la française non è semplicemente un detto, ma un vero e proprio modus vivendi che descrive appieno il popolo francese in tutte le sue sfaccettature: un amore sfrenato per la cultura e l’arte di saper rendere ogni cosa in chiave più raffinata. La Fête de la Musique incarna proprio questo spirito: dare importanza all’estetica e permettere a tutti di esprimersi come meglio si ritiene.

La Festa della musica nasce nel 1982 e da allora ogni anno viene celebrata durante la notte più corta dell’anno: il solstizio d’estate. Concerti, esibizioni dal vivo, ogni città si riempie di musica di diverso genere: dai canti folkloristici alle discoteche in strada di musica techno, dalle battaglie rap nei parchi a jazzisti che suonano sul balcone della propria abitazione. Spirito di iniziativa e di improvvisazione di certo non mancano.

La Fête de la Musique viene celebrata oggi in tutti i paesi francofoni e ha superato i confini linguistici avendo luogo in altri 130 paesi dove il francese non è la lingua principale. Lo scorso anno, infatti, si è celebrata a Roma per la prima volta, coinvolgendo molti dei quartieri della città con eventi ed esibizioni live di vario genere.

#UNINTsightseeing: Galleria Sciarra

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La Galleria Sciarra è uno dei luoghi meno conosciuti di Roma, di quelli in cui si capita per caso e molto spesso di cui si ricorda il nome o l’esatta ubicazione. Oggi vi parliamo di questo gioiellino in stile liberty, costruito nel 1888 come cortile interno del Palazzo Sciarra, oggi un passaggio pedonale percorribile soltanto alcune ore del giorno.

Il Principe Maffeo, nota personalità dell’aristocrazia romana del tempo, volle un nuovo palazzo con lo scopo di istituire un nuovo centro intellettuale in città. Divenne, infatti, la sede della celebre rivista culturale “Cronache Bizantine” di cui fu il direttore Gabriele D’Annunzio.

Le pareti, affrescate dal pittore Giuseppe Cellini, hanno come protagonista la donna sfaccettature: fanciulla, madre, sposa e angelo e ritratta in varie situazioni e contesti. Nella parte alta, sono ritratte altre donne che rappresentano le tre virtù femminili: giustizia, fedeltà e umiltà.

La Galleria si trova nel Rione Trevi, a pochi passi da Via del Corso ed è accessibile da Via Marco Minghetti e da Piazza dell’Oratorio.

#mondayabroad: Belgrado

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Belgrado, capitale della Repubblica di Serbia e fino al 1992 della Jugoslavia, è una città che si lascia apprezzare poco a poco, mostrando tutta la bellezza e la forza di un popolo che è riuscito a mantenere la propria identità nel corso degli anni.

Il centro ruota intorno all’antica Fortezza, che sorge nel punto in cui i fiumi Danubio e Sava si incontrano, pertanto è sempre stato considerato un luogo strategico di difesa della capitale fin dai tempi degli Antichi Romani. In questa fortezza, inoltre, è possibile notare alcune delle poche testimonianze della dominazione ottomana presenti in città, come la fontana Mehmet Pascià.

A pochi passi, si erge imponente il Tempio di San Sava, che domina su tutto il centro. È la Chiesa ortodossa più grande al mondo e ospita ancora oggi le ceneri delle reliquie del Santo.

Per una passeggiata, vale sicuramente la pena perdersi per le stradine di Skadarlija, il quartiere bohémien e degli artisti. Con i suoi ciottoli, le sue decorazioni floreali, i suoi ristorantini e le botteghe di artigiani sembra di essere a Parigi, piuttosto che in una città dei Balcani. Il quartiere è ancora oggi il centro della comunità intellettuale serba, nonché il punto di ritrovo dei giovani per tutte le iniziative culturali che la città sa offrire. Si consiglia soprattutto di entrare in uno dei tanti locali della zona per ascoltare musica tradizionale dal vivo.

Belgrado, infine, è sede della Belgrade Bank Academy, una delle mete che gli studenti della UNINT possono scegliere per la loro mobilità internazionale.