Pagelle ignoranti UNINT-Europea

Enrico 7

Non è mai facile per un portiere giocare la prima partita da titolare dopo un’intera stagione ai box, eppure, non appena chiamato in causa, fa il suo dovere salvando la porta in più di un’occasione. Cala leggermente negli ultimi 15 minuti, ma si sa, non deve essere stato facile giocare con una maglietta priva del noto sponsor “Fly codeine” e dell’etichetta “UEFA” in caratteri cirillici acquistata chiaramente sul deep web. L’ABITO NON FA IL MONACO.

Nicola 7,5

Partita di assoluto sacrificio per il nostro difensore dalla fedina disciplinare non proprio così pulita. Tiene testa ai colossi avversari con le buone maniere per tutto l’incontro e non protesta mai nei confronti dell’arbitro: è proprio cambiato, ma chissà se giovedì i ragazzi del campus si ricorderanno ancora di lui e dei suoi gesti affettuosi. IL FU NICOLA MALIONI.

Bobby Lancia 7

Titolare per la prima volta proprio come Enrico, si dimostra il massimo esponente della difesa a uomo, un giocatore totale che mai e poi mai si perderebbe il giocatore da marcare. Già, perché lui non difende, ma stalkera che manco fosse un infetto di The Last of Us. CORDYCEPS.

Capitan Davide 8

Ennesimo gol messo a referto per lui, peraltro quello che sblocca le marcature ad un minuto dall’inizio, ma questo non fa più notizia. Poi stranamente perde per un attimo il controllo, protestando e calciando via una palla a seguito di un gol irregolare che manco a dirlo è stato prontamente convalidato. E per far arrabbiare Davide… ce ne vuole. NON SVEGLIARE IL CAP CHE DORME.

Sandro 7,5

Sceso in campo con gli arti inferiori ricoperti di strani unguenti, gioca una partita di sacrificio trovando pochi spazi tra le linee delle pantere (per chi non lo sapesse, è il soprannome della squadra avversaria). Poi con un colpo da biliardo infila la palla nell’angolino basso, una rete quasi più bella delle sue grafiche della Champions. SU CANVA SO ‘BBONI TUTTI.

Antonio 8+ detto “cip”

In una stagione altalenante fatta di “Vanni famme giocà” e di “manco 5 minuti m’hai tenuto in campo” è finalmente arrivato il suo momento: gol fantascientifico (forse sto esagerando) per il momentaneo vantaggio UNINT che sa molto di riscatto. La mossa del mister ha ripagato, eccome. COITO.

Stefano 9 detto “ciop”

E dopo aver parlato di Anto, ecco l’altra faccia della medaglia. Protagonista di uno stravolgimento tattico da Nobel, entra e segna direttamente dal calcio d’inizio. Poi ne butta dentro altri due per completare la sua prima tripletta stagionale, non prima di aver sgomitato un po’ troppo in mezzo al campo, ma in fondo si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio. DDR.

Riccardo e Daniele 7

All’apparenza molto diversi, eppure se li si guarda da vicino una cosa in comune ce l’hanno: la grinta. Perché in una partita contro i colossi dell’Europea sono riusciti a compensare molto bene la differenza di altezza paradossalmente proprio nelle marcature strette, magari con qualche fallo di troppo, ma giustamente ognuno combatte con le proprie e validissime armi. LA COPPIA CHE NON TI ASPETTI.

La panchina

Come non citare il buon Mamba (SV) che non ha ancora digerito la censura nella scorsa pagella, per questo non è riuscito a giocare. LA MAMBA INQUISIZIONE.

Un plauso anche a Morelli e a Pier (SV) che nonostante i pochi istanti in campo si mettono sempre a disposizione del mister con garbo e rispetto. I BUONI.

Non meno di 8,5 per il mister Vanni Nicolì, che non solo riesce a mettere in campo quasi tutti i ragazzi che hanno avuto meno spazio fino a questa partita, ma è autore di uno stravolgimento tattico che con un pizzico di malizia e pregiudizio nessuno ha minimamente considerato: gli stessi che sotto ad un posto con la sua foto hanno riproposto il celebre #Vanniout. NON TI MERITANO.

Partita anonima per Tommaso (7), profondamente sconsolato a causa di una partita a tratti amichevole. Si limita a tenere il tempo anche e soprattutto grazie all’orologio di “Ciop” (Stefano, ndr.) e protesta debolmente contro l’arbitro per un gol forse irregolare, ma niente di più. IRRICONOSCIBILE.

Tommaso Paolocci