L’Hotel del Salto: una meraviglia maledetta

A circa 18 km dalla capitale colombiana, l’Hotel del Salto – il cui nome sembra essere un presagio della sua sfortunata storia – sorge negli anni ’20 del Novecento sulle rive del fiume Bogotà e di fronte alle cascate di Tequendama, per mano dell’architetto Arturo Tapias.

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L’edificio nacque come alloggio per i turisti più facoltosi del tempo, l’élite colombiana, che potevano passare il loro tempo nelle eleganti sale dell’hotel, per la maggior parte caratterizzate da una vista mozzafiato su quel panorama naturale che circondava la struttura.

Proprio per la sua irripetibile bellezza, la fama dell’hotel crebbe rapidamente e portò visitatori da ogni angolo del mondo ma, sebbene fosse frequentato per la maggior parte dai turisti più ricchi e illustri, non si poteva dire lo stesso del bar dell’edificio. Quest’ultimo era infatti una meta tristemente nota a persone meno agiate ma soprattutto meno raccomandabili, che avevano l’abitudine di ubriacarvisi dando spesso luogo a risse che, nei casi peggiori, sfociavano nell’uccisione di alcuni malcapitati che venivano addirittura lanciati dalle terrazze dell’hotel.

Oltre a ciò, nel corso degli anni ’90 il Rio Bogotà divenne sempre più inquinato. Ad oggi, è considerato addirittura uno dei fiumi più inquinati al mondo. Sfortunatamente, è possibile notare il suo elevato inquinamento già lungo la strada da percorrere per raggiungere l’hotel, dal momento che il fiume è ormai avvolto da un visibile strato di nebbia e da un odore che molti definiscono a dir poco “nauseabondo”.

Se tutti i motivi descritti finora non fossero abbastanza, va detto che l’hotel divenne luogo noto per altri motivi non proprio lieti. Molte persone, data la triste fama che cominciò a contraddistinguere quel luogo, iniziarono a togliersi la vita all’interno dell’hotel o a buttarsi a capofitto nelle cascate, al punto che l’hotel assunse lo sfortunato nome di “Hotel dei Suicidi”.

Nel corso degli anni ’90, quindi, l’hotel fu definitivamente chiuso dopo questa serie infinita di tristi avvenimenti. I motivi della chiusura non furono da subito di pubblico dominio. I più fantasiosi asseriscono ancora oggi che la chiusura fu, in parte, dovuta agli spiriti di coloro che si erano tolti la vita nell’hotel e che ne infestavano i corridoi. Fu reso noto solo successivamente che l’hotel fosse stato chiuso per l’eccessivo inquinamento delle acque del fiume e dell’aria circostante, che chiunque soggiornava nell’Hotel del Salto aveva la sfortuna di respirare.

Negli anni più recenti, l’hotel è stato convertito in un museo dedicato alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, noto ora come la “Casa Museo Salto de Tequendama Biodiversidad y Cultura” grazie alla Fundación Ecológica “El Porvenir”, che si è adoperata per il restauro dell’imponente e meraviglioso edificio e vi organizza da non molti anni vari eventi culturali. Da simbolo di suicidio e di disperazione, l’edificio è diventato così simbolo di rinascita e di speranza.

Se volete visitare questo museo, siete liberi di farlo. Sconsiglio tuttavia la visita per i più curiosi che sperano solo di vivere un’esperienza paranormale perché, ahimè, rimarreste delusi. Sembra che diversi visitatori siano riusciti a catturare strani movimenti all’interno dell’attuale museo ma probabilmente, come dicono alcuni, l’unica cosa che infesta davvero l’atmosfera del posto è il suo inquinamento.

Anna Nobili