PAGELLE PARTITA UNINT FEMMINILE

REBECCA 10+

Non si lascia intimorire dalla stazza e dalla potenza dei tiri a stelle e strisce, anzi ci mette rabbia e passione spinta da quel sacro fucsia che colora la sua divisa da guardiana della porta UNINT. Prende goal, ma se non fosse stato per lei la squadra ne avrebbe incassati molti di più. Ci mette anima e corpo e non solo, perché lei…CI METTE LA FACCIA!

ELISA 10

Priva del suo faro emotivo, solidale e di insulti calcistici Laura è costretta dal mister ad avventurarsi nei bui e dimenticati anfratti del difensore centrale, ruolo non suo, combatte contro il fiato e la lucidità cercando di mettere ordine su una fascia in cui si battaglia dall’inizio alla fine e ricordando di usare un po’ di basket sulla difesa. SCUSI, PER ME UN POLMONE. GRAZIE!

ELENA 10

Il riscaldamento era andato bene e anche i primissimi secondi…poi il ginocchio: PORCA T…SCUSI SIGNORA UNINT!!

MARTA 10

La nostra Marta passa alla storia per la risposta data al mister quando la chiama in campo per far rifiatare gli esterni perché già da quel “devo entrare io? Sei sicuro?” la storia è fatta. Senza occhiali e con l’impossibilità di mettere le lenti cerca di orientarsi su una fascia complicata e trafficata. Come avrebbe detto Lundini: VA BENE LO STESSOOOO!!!!!!

GIORGIA 10

La capitana che da giorni dichiarava guerra al mondo, agli Stati Uniti e che voleva conquistare la Casa Bianca o semplicemente Trastevere si arrende alla 24 che, in modo dantesco e stilnovista e con una scientificità darwiniana, viene catalogata tra gli esseri umani con l’espressione “ma quella è una branda, è n’omo oh”. Doveva mordere le avversarie, alla fine le abbraccia per portarsele a casa. Leggenda narra che sia stata colpa di una statuetta papale non acquistata dal mister. SEI SOLO CHIACCHERE E DISTINTIVO.

VITTORIA 10

Mettetela chiusa tra quattro mura, in una stanza isolata e ad un certo punto vedrete le pareti risponderle. In un clima pre-partita in cui i tifosi incoraggiavano, il mister analizzava le avversarie e la capitana studiava tattiche militari, Vittoria fa amicizia e poi inizia a seguire su Instagram le avversarie. Il campo, parlando seriamente, parla di una prestazione coraggiosa in qualunque ruolo perché aiuta tutte, senza eccezioni. Dopo una prima caduta a terra si rialza e ci prende gusto e finisce più volte giù. STELLA CADENTE.

CLARA 10

Menomale che non ha studiato dal manuale della capitana, proprio colei che aveva le unghie più lunghe in squadra poteva usufruire di un’arma incredibilmente letale e lasciare letteralmente il segno. Buttata nella mischia in un polverone di partita e da centrale dove combatte nel Far West creato dalla 13 e dalla 24, insegue e tallona tutte con la giusta arroganza di chi se ne infischia di avere pochi allenamenti alle spalle e deve per forza riuscire in tutto.  TESTARDA  E CONVINTA.

IDA 10+

Si prende sulle spalle l’attacco della squadra anche se i rifornimenti non ci sono. Vorrebbe fare di più e macinare campo come quando a servirla c’erano Martina o Adele, ma il passato è passato. A quel vorrebbe fare di più, però, la cronaca della partita racconta che ha anche fatto di più, ma l’arbitro caccia dal cilindro la clausola della punizione indiretta e il bottino resta di due reti. Da buona interista, sempre con gli arbitri contro. Non male però, ora il guanto di sfida ad Alessandro Maldera è lanciato. BOMBER.

GIUSY 10

È lì seduta e osserva le sue compagne di squadra cadere al fronte sotto i colpi dell’American University. Avete capito bene, colpi letterali e non metaforici o sportivi. Da una mano emotiva e pensa…ma lo sai che, in fondo, la contrattura alla gamba non è poi così male? ASSENTE GIUSTIFICATA.

FEDERICO s.v.

Ma perché, il dirigente merita un voto? Il ragazzo ha lavorato, ammettiamolo dai e ha sostenuto le nostre ragazze fin dai primi minuti del riscaldamento. Ogni due per tre sfodera uno spagnolo meritevole di apprezzamento con l’arbitra che con il regolamento è rimasta, per una sera, ancora in Colombia. Passa i controlli ai raggi X con la sua particolare carta di identità. ARSENIO LUPIN.

VANNI 0

Ma c’era un mister martedì sera al campo? In pochi se ne sono davvero accorti dato che fa da cheerleader con i tifosi per caricare l’ambiente a supporto delle ragazze, protesta con l’arbitro per una punizione “indirecta” inesistente, chiede il tempo perché gli suggeriscono dagli spalti che il primo tempo ha avuto la stessa durata di Avatar e poi, in uno spagnolo maccheronico di eredità di Mourinho e le interviste, deve anche spiegare all’arbitra il regolamento italiano del Futsal per evitare a Ida il secondo furto di goal realizzati. A1 DI SPAGNOLO AD HONOREM.