Le pagelle ignoranti della partita

Lorenzo 8,5: chissà se il suo primissimo pensiero, successivo al triplice fischio, è stato “ma potevo ritornare ai Castelli no?”. Il vecchio capitano mette anima, impegno, piedi e mani per intercettare tutti i tiri degli avversari, però la sua carta di identità riporta Lorenzo e non San Lorenzo, quindi non può prenderle tutte. In una barca che è affondata troppo presto, è l’unico a mettere le pezze ai buchi… SALVATE IL SOLDATO RYAN.

NICOLO’ RIVA 6: dopo la straordinaria performance contro la Sapienza, si inceppa anche lui cadendo nel mood generale della squadra. Nonostante tutto, prova ugualmente a mettere le cose a posto con chiusure e scivolate anche troppo fischiate da un arbitro che psicologicamente lo provoca ma non lo trafigge. Anzi, dopo la blasfemia concordata col precedente direttore di gara, stavolta diventa aziendalista chiamando l’arbitro “direttore!”… MAGGIORDOMO TUTTO FARE.

DANIELE 5,5: più in affanno rispetto a settimana scorsa, trova il tempo anche di rimproverare i suoi nonostante le numerose scorribande degli avversari nelle sue corsie. Spesso, anche troppo, senza rifornimenti, non ha giustamente la più pallida idea a chi passarla ed è costretto a buttarla in avanti così, alla…dove capita capita. Nello spogliatoio, come tutti, subisce in rispettoso silenzio il cazziatone del Mister, anche se poi, alla Claudio Ranieri, ricorda le oggettive e insuperabili difficoltà di questa squadra… NON ALIBI, REALTA’!!

DAVIDE 5,5: per la prima da capitano, forse, era meglio andare si a Trastevere, ma a mangiare in qualche buon localino che in zona non manca di sicuro. In oggettiva difficoltà perché gli avversari non sono tenuti a bada come si dovrebbe, è costretto a coprire anche il ruolo offensivo o per l’assenza mentale di Emilio o per qualche prova, purtroppo infruttuosa, di dialogo con Vanni. Lo spirito stoico e le buone intenzioni ci sono sempre, stavolta non sono bastate… CAPITANO DEL TITANIC.

EMILIO 4,5: il mezzo voto in più perché, ma su questo non avevamo dubbi, da milanista vero con maestri calcistici e umani di altri tempi ci ha messo la faccia e ha chiesto a tutti scusa per la prestazione troppo brutta per essere vera e attribuibile al lupo avellinese che è in lui. Stacca la spina presto e si perde nel traffico dei difensori della LINK che sentono il sangue e se ne approfittano per sovrastarlo. La speranza è che ritorni subito nelle migliori condizioni psicologiche possibili per la vendetta… HO STATO IO!

SIMONE ALOI 6: diventa allenatore quando Vanni è costretto ad entrare in campo e incita la squadra come se conoscesse tutti da mesi e invece è entrato in squadra solamente due-tre settimane fa. Un po’ impanicato emotivamente all’idea di entrare, si ricorda che lui ha le spalle larghe e fa quello che può sulla fascia provando a dare il meglio in una serata assolutamente terribile per un esordio… INNOCENTE SONO!

GERARDO 6: l’uomo spogliatoio-gruppo per eccellenza. Combattuto emotivamente nel vedere la squadra in queste condizioni, prova ad incitare e a scuotere gli animi dei compagni. Entra negli ultimi tre minuti e mezzo della partita, come attaccante (proprio lui che studia Martinelli e non più Aubameyang da buon Gunner)… DA ME CHE VOI, IO TE POSSO CANTA’ NA CANZONE!

VANNI 5: ritorna a vestire i panni da giocatore dopo due anni di distanza e lo fa di nuovo contro lo LINK e di nuovo per una brutta sconfitta (la sfiga per eccellenza insomma). In attacco fa il possibile con due limpide occasioni e in fase difensiva manca (ovviamente lui allena, non si allena). In panchina non può fare granché data la mancanza di cambi e alternative e nello spogliatoio diventa Eziolino Capuano (ci mancava che urlasse “contro una squadra di promozione!”). Vorrebbe ripartire da zero, ma non ci sono le condizioni e allora dovrà fare come Troisi, dato che almeno una vittoria la squadra l’ha fatta… RICOMINCIO DA TRE.

Vanni Nicoli