Credits by Emanuela Batir

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Bonjour mes amis, e bentornati nella nostra rubrica di recensioni! Oggi la vittima della mia ReceUstione sarà un libro… bien mes amis oggi ho deciso infatti di abbandonare il mondo delle serie TV e dei film per dedicarmi alla letteratura, complice anche il fatto che, grazie ai social, le nuove proposte in libreria sono in continuo aumento, alimentando sia il lavoro dei traduttori – que chance! – sia l’interesse dei lettori.

Vi parlerò oggi di un libro un po’ particolare: 4 3 2 1 di Paul Auster. Alla ribalta nel #BookTok, che rappresenta ormai una fonte inesauribile di consigli per nuove letture, il libro ha subito attirato la mia attenzione perché fa parte della cosiddetta “letteratura sperimentale”, che include libri che permettono di fare un’esperienza che va letteralmente oltre la semplice lettura. Esempi famosi sono Storia di due anime di Alex Landragin, La nave di Teseo di J. J. Abrams e la nuovissima uscita in libreria La mascella di Caino di Torquemada – e forse uno di questi sarà vittima della mia prossima recensione -. Sono libri che oltre a dover essere letti permettono al lettore di giocare con la storia: nel caso di Storia di due anime ad esempio ci sono due modi per leggere il libro, La nave di Teseo racchiude tre storie in una con appunti a margine che permettono al lettore di esplorare le vicende personali dei protagonisti e risolvere il mistero, La mascella di Caino invece è un puzzle letterario dove il lettore deve mettere in ordine le pagine ricostruendo gli eventi e identificando i killer, come in un’escape room letteraria.



E 4 3 2 1? Bien, il libro narra la storia di Archie – non mes amis, non parliamo del figlio di Meghan Markle e del principe Harry – e dei suoi “what if?”. La vita di ognuno di noi è fatta di scelte o eventi che la svoltano e ne cambiano il corso, e molto probabilmente se alcune decisioni o alcuni eventi fossero stati diversi, adesso non saremmo qua. Nel suo libro Auster esplora proprio quest’eventualità, andando a creare per ogni decisione e/o eventualità una serie di eventi che cambiano la vita di Archie. La particolarità, e la grande maestria dello scrittore, risiede proprio nel fatto che il protagonista rimane uguale: leggendo le pagine e le eventuali “vite” che Archie potrebbe condurre, la sua caratterizzazione rimane uguale, e si può ritrovare la stessa persona nei vari dialoghi ed eventi, sottolineando come il protagonista rimanga sempre sé stesso, e sia solo la vita a cambiare. Perché il messaggio ultime di Auster è proprio quello: le nostre vite procedono in modi che non possiamo controllare.

Il libro ha un capitolo 0, che narra la primissima infanzia di Archie e la storia dei suoi genitori, entrambi immigrati di seconda generazione che cercano di integrarsi nella società americana del secondo dopoguerra. I successivi 7 capitoli hanno rispettivamente 4 versioni, in base al fatto che, ad esempio, lo zio abbia vinto la lotteria o no, ecc.

Il libro è indubbiamente un mattone, perché esplora diverse vite, però lo divorerete perché riesce a tenervi svegli tutta la notte. Lo stile di scrittura di Auster è pulito e lineare, e il modo con cui affronta tematiche esistenziali è di una semplicità spiazzante, rendendo il tutto ancora più vivo e vero.

Bref mes amis, se avete il blocco del lettore vi consiglio vivamente di avventurarvi in questa lettura, perché non solo racconta 7 vite al prezzo di una, ma riesce a proporvi spunti interessanti su cui riflettere.

À bientôt mes amis,

Emanuela Batir