La Giornata Internazionale della Televisione

Mes amis, bentornati nella nostra rubrica #QuelloCheCiUnisce, dove celebriamo le giornate internazionali. In particolare oggi, 21 Novembre, è la giornata internazionale della televisione: nel 1996 infatti l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso di istituire questa giornata, riconoscendo l’impatto che la televisione ha a livello emotivo e decisionale sugli spettatori. Ça va sans dire, oggi la televisione racchiude uno spettro più ampio di dispositivi: l’avvento delle smart TV, in concomitanza con lo sviluppo di internet, cellulari, app e servizi di streaming hanno reso la televisione uno strumento ancora più internazionale, in grado di ricoprire ruoli sempre più vasti.

Lungi da me annoiarvi con la storia della nascita della televisione, mes amis, quindi per rendere il tutto più interessante ho deciso di raccontarvi i programmi televisivi che hanno creato più scalpore negli anni, alcuni dei quali sono ancora in onda… Così sapete cosa fare nelle serate di quarantena.

Iniziamo con un cult, un po’ il padrino dei programmi di quest’articolo, colui che ha dato il via a tutto: “Jackass”. Prodotto e distribuito da MTV, in Italia il programma andò in onda nei primi anni 2000, e scatenò molte polemiche; lo show infatti si caratterizzava di stunt comici, ossia azioni pericolose con inclusi i vari fails. MTV ha continuamente riempito il programma di avvertenze che evidenziavano la pericolosità delle azioni, invitando a non replicarle a casa. Nonostante ciò, molti imitarono gli stunt, causandosi ferite più o meno gravi, e MTV fu costretto a cancellare il programma. In seguito uscirono diversi film, basati sullo stesso concept e ideati dai creatori del programma originale.

“Cheaters” è un altro titolo che ha fatto molto discutere. Si tratta di un programma televisivo dove degli investigatori privati offrono il loro servizio per scoprire se uno dei due partner tradisce l’altro. Oltre ai dubbi sulla veridicità del programma stesso -infatti molti sostenevano che in realtà si trattasse di attori pagati, e i fatti fossero inventati-, il programma presentava anche scene violente quando il partner tradito scopriva la verità e attaccava fisicamente il traditore. Il programma è ancora in produzione, e in Italia va in onda su Sky, ma se volete guardare qualcosa di più soft e con lo stesso concept, su Real Time va in onda “Alta infedeltà” – a voi il giudizio sulla veridicità o meno dei fatti.

Un programma da poco approdato in Italia, e disponibile solo in streaming su DPlay Plus, è “Naked Attraction” – e sì, come il titolo evidenzia, i concorrenti sono completamente en déshabillé. Si tratta di una sorta di appuntamento al buio, ossia un partecipante alla ricerca di un partner si trova davanti a sei cabine. In ogni cabina c’è un potenziale partner completamente nudo, e man mano che i round si susseguono, il partecipante sceglie quale cabina continuare a scoprire. Alla fine, il partecipante e il partner rimasto in gara escono per un appuntamento, vestiti, e decidono se iniziare a frequentarsi o meno. Aldilà dell’etica dietro al programma, è stato riscontrato che di fatto “Naked Attraction” non viola nessuna legge, e continua ad essere prodotto.

Infine, uno dei programmi più controversi nella storia della TV, “Fear Factor”. Prodotto dalla NBC e andato in onda nei primi anni 2000, in Italia il programma non è mai approdato. Si tratta di un contest dove tre stuntman si sfidano in azioni pericolose per vincere il premio finale di 50 mila dollari. In America, il programma è stato denunciato da varie associazioni animaliste, ma anche da singoli individui che sono rimasti feriti in seguito alla replica a casa delle azioni riportate nel programma.

In breve, mes amis, il mondo della televisione è vario, a volte istruttivo, a volte demenziale – come abbiamo potuto vedere con i programmi sopra citati -, ma indubbiamente è la fonte di intrattenimento su cui si basa la nostra società. Se siete curiosi di scoprire le varie iniziative per celebrare questa giornata, seguite l’hashtag #WorldTVDay sui social.

À bientôt mes amis

Emanuela Batir