La Francia rivive l’incubo di Charlie Hebdo. Comincia il processo

Stampa francese

“Perché? Sì perché? Perché questi tre giorni insensati di crimini il 7, 8, 9 gennaio 2015?”: queste sono le parole con cui il periodico satirico francese Charlie Hebdo ha commentato l’inizio del processo sugli attacchi terroristici del gennaio 2015 avvenuti a Parigi contro la sede del proprio giornale, la poliziotta Clarissa Jean-Philippe e il supermercato Hyper Cacher a Porte de Vincennes. Il periodico, che per l’occasione ha deciso di rendere fruibile online anche ai non abbonati la visione degli articoli sul processo, ha raccontato che, dopo la lettura durata quasi quattro ore del Rapporto sulle stragi di quei giorni, è emersa una incredibile rete di intermediari e confluenze, un terribile sistema, per cui tutto ha avuto inizio con traffici illeciti di armi e di denaro.

Uomini armati, posti di blocco, perquisizioni, metal detector e sistema anti-drone. Così viene presidiata la zona a nord-ovest di Parigi, dove è stata appositamente costituita una speciale Corte d’assise per ospitare il processo, che la Prefettura di Polizia della città considera esposto al rischio di attacchi terroristici. E infatti, riferisce Le Monde, l’area del tribunale di Batignolles è stata completamente blindata e resa accessibile solo agli autorizzati; ovviamente, il tutto si svolge sotto l’imposizione di rigorose norme sanitarie. Altra peculiarità, dettata dall’eccezionalità storica dell’evento, è la registrazione del processo, non per riproduzione televisiva o digitale, bensì per interesse d’archivio.

Ma cosa accadde di preciso in quei giorni? La mattina del 7 gennaio i fratelli Saïd e Chérif Kouachi attaccarono la sede del settimanale satirico, dove morirono dodici persone; successivamente, l’8 gennaio Amedy Coulibaly uccise l’agente di polizia municipale e, ancora, il 9 gennaio ammazzò quattro uomini durante la loro presa in ostaggio nel negozio Hyper Cacher. Tutti e tre gli assassini morirono durante due distinte operazioni di polizia.

Dunque, ora toccherà alla Corte d’assise, composta da cinque eminenti magistrati guidati da Régis de Jorna, ascoltare i testimoni e giudicare gli imputati ritenuti colpevoli a diversi livelli. Le accuse più pesanti sono però rivolte verso Mohamed Belhoucine e Ali Riza Polat, rispettivamente il maggiore dei due fratelli attentatori e un parente di Coulibaly: questi due uomini sono infatti indagati per concorso in omicidio, mentre gli altri sono imputati per associazione con finalità di terrorismo – solo uno per associazione a delinquere –. Soprattutto, chiarisce il quotidiano, l’obiettivo è quello di arrivare a una verità processuale che individui il mandante degli attacchi, poiché nonostante le rivendicazioni dei gruppi terroristici, al riguardo permane ancora una certa ambiguità.   

Le Figaro invece, comunica il successo del numero unico pubblicato da Charlie Hebdo in occasione dell’avvio del processo. “Tout ça pour ça”: così esordisce in prima pagina l’edizione speciale, accompagnando l’impetuosa scritta alle vignette su Maometto che hanno trasformato il giornale in un bersaglio d’attacco. 200.000 copie vendute in un solo giorno. Un modo coraggioso per ribadire il diritto a far sentire la propria voce.  

Stampa statunitense

In queste settimane la Francia sta risfogliando le pagine di un capitolo molto doloroso della sua storia recente. Infatti, dall’attentato di Parigi del gennaio 2015 sono passati più di cinque anni e proprio in questi giorni è iniziato il processo agli imputati dell’attacco alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo che costò la vita a 17 persone (14 civili e 3 poliziotti). Nell’attacco morirono anche i 3 terroristi: i fratelli Saïd e Chérif Koucachi e Amedy Coulibaly.

Come riporta il New York Times, gli imputati per la strage al periodico francese sono 14, accusati di aver fornito supporto logistico e materiale ai terroristi. Se dovessero essere condannati, molti di loro dovranno scontare 20 anni di prigione. Il tribunale di Parigi ascolterà circa 150 testimoni e, per la prima volta nella storia, il processo verrà filmato perché ne rimanga memoria per le generazioni future. Come ha affermato Philippe Lançon, un sopravvissuto dell’attacco alla sede del giornale, il processo è “una cerimonia necessaria e simbolica e anche, per alcuni di noi, di consolazione”. Questa settimana la nuova copertina di Charlie Hebdo riporta “Tout ça pour ça”, traducibile con “Tutto questo per niente” e alcune vignette raffiguranti il Profeta Maometto. Ovvero, una strage non è riuscita a far tacere il giornale, che da sempre ha difeso la sua libertà di espressione e anche il “diritto alla blasfemia”.  L’ultima vignetta raffigurante il Profeta, accompagnata dal titolo “Tutto è perdonato”, risale ai giorni successivi alla strage.

Il Washington Post sottolinea che gli attuali editori di Charlie Hebdo hanno affermato che sarebbe un “atto di codardia politica o giornalistica” non pubblicare le vignette perché sentono la necessità di ricordare alle persone che quello che ha provocato la strage è stata una vignetta. La pubblicazione è stata anche difesa dal Presidente Emmanuel Macron.

La CNN ha riportato le parole del Presidente francese: “In Francia, il diritto alla blasfemia è legato alla libertà di coscienza. Dal mio punto di vista, sono qui per la tutela di queste libertà”.

Stampa araba

In Pakistan, a seguito della pubblicazione di queste vignette satiriche riguardanti Maometto, è stata bruciata una bandiera francese in segno di disprezzo. Le rappresentazioni figurative del Profeta, specialmente quelle che mirano a ridicolizzarlo, sono assolutamente vietate dalla religione islamica. Al Jazeera riporta la condanna che il Ministro degli Esteri pakistano Shah Mahmood Qureshi ha manifestato verso il periodico satirico; il Ministro ha affermato che la decisione di stampare nuovamente queste vignette è profondamente offensiva nei confronti dei musulmani.    

Arab News ricorda innanzitutto che il processo è iniziato in questi giorni a causa dei ritardi inevitabili imposti dall’emergenza da coronavirus. Poi, racconta della provocazione determinata dal numero speciale di Charlie Hebdo, sottolineando che si tratta di una mossa pienamente corrispondente allo stile del giornale. Infine, riporta l’ipotesi secondo cui Mohamed Belhoucine sia responsabile di aver esercitato una certa influenza ideologica su Coulibaly dopo un loro incontro avvenuto in carcere e, sempre secondo questa teoria, l’uomo sarebbe l’autore che ha favorito il canale di comunicazione tra Coulibaly e l’organizzazione jihadista.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:

Procès des attentats de janvier 2015 : première journée calme dans la forteresse du tribunal de Paris disponibile su https://www.lemonde.fr/societe/article/2020/09/03/proces-des-attentats-de-janvier-2015-premiere-journee-calme-dans-la-forteresse-du-tribunal-de-paris_6050790_3224.html, consultato il 04/09/2020

Contraintes sanitaires et haute sécurité au premier jour du procès des attentats de janvier 2015 disponibile su https://www.lemonde.fr/societe/article/2020/09/03/contraintes-sanitaires-et-haute-securite-au-premier-jour-du-proces-des-attentats-de-janvier-2015_6050772_3224.html, consultato il 04/09/2020

Quarante-neuf jours d’audience, quatorze accusés et près de 200 parties civiles : ce qu’il faut savoir sur le procès des attentats de janvier 2015 disponbile su https://www.lemonde.fr/societe/article/2020/09/02/quarante-neuf-jours-d-audience-14-accuses-et-pres-de-200-parties-civiles-coup-d-envoi-du-proces-des-attentats-de-janvier-2015_6050663_3224.html, consultato il 04/09/2020

Procès des attentats de janvier 2015: Le premier jour disponibile su https://charliehebdo.fr/2020/09/justice/proces-des-attentats-de-2015-le-premier-jour/, consultato il 04/09/2020

Charlie Hebdo: succès pour le numéro spécial procès, 200.000 exemplaires réimprimés disponibile su https://www.lefigaro.fr/medias/charlie-hebdo-succes-pour-le-numero-special-proces-200-000-exemplaires-reimprimes-20200904, consultato il 04/09/2020

Trial begins over Charlie Hebdo terrorist killings that shook France disponibile su https://www.arabnews.com/node/1728366/world, consultato il 04/09/2020

Trial Over January 2015 Attacks Opens in Paris disponibile su https://www.nytimes.com/2020/09/02/world/europe/charlie-hebdo-trial-france.html, consultato il 05/09/2020

The Charlie Hebdo trial serves as a reminder that we can’t have freedom without solidarity disponibile su https://www.washingtonpost.com/opinions/2020/09/04/charlie-hebdo-trial-serves-reminder-that-we-cant-have-freedom-without-solidarity/, consultato il 05/09/2020

 Charlie Hebdo to reprint controversial cartoons as terror trial begins disponibile su https://edition.cnn.com/2020/09/01/media/charlie-hebdo-cartoons-trial/index.html, consultato il 05/09/2020

Suspected accomplices of Charlie Hebdo attackers go on trial disponibile su https://www.aljazeera.com/news/2020/09/suspected-accomplices-charlie-hebdo-attackers-trial-200902083859111.html, consultato il 05/09/2020