#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Scandali finanziari sia in Spagna che in Germania, problemi di incendi in Portogallo e Francia. La Russia subisce un lutto in ambito sportivo mentre il Mozambico è in allerta per una possibile piaga di cavallette nel nord del Paese. D’altro canto, grandi traguardi per gli Emirati Arabi che lanciano la prima missione araba su Marte.

EUROPA

In Spagna la famiglia reale si trova da mesi al centro di uno scandalo finanziario riguardante il re emerito Juan Carlos – padre dell’attuale sovrano Felipe VI – indagato per l’apertura di conti bancari sospetti e di fondazioni private in Svizzera finalizzate alla gestione di denaro proveniente da presunte transazioni illecite; tale risulterebbe, infatti, la donazione plurimilionaria disposta dal re saudita in favore di Juan Carlos che, durante la realizzazione della linea ad alta velocità La Mecca – Medina, avrebbe agevolato l’assegnazione dell’appalto ad un’impresa spagnola.

Il re Felipe ha preso le distanze dal padre e ha condannato la sua condotta, rinnegandolo e rinunciando finanche all’eredità; ha inoltre sospeso al re emerito lo stipendio che percepiva in quanto membro della Casa Real, ma,come riporta un articolo della ABC, le decisioni finora prese da Felipe per allontanare da sé l’ingombrante ombra dell’affaire paterno non sono ritenute sufficienti dal governo, che richiede anche di privare Juan Carlos del suo titolo e di estrometterlo dal Palacio de La Zarzuela.

Fonti vicine alla monarchia temono che queste manovre del governo ai danni dell’ex sovrano siano il preludio della mossa successiva, ovvero la richiesta di un referendum tra Monarchia e Repubblica, come è di fatto nelle intenzioni del partito Unidas Podemos; secondo Feijóo, presidente nuovamente eletto della Xunta in Galizia, è semplicemente in atto una campagna diffamatoria perpetrata dal governo per distogliere l’attenzione pubblica dai veri problemi del Paese quale, tra gli altri, l’attuale recrudescenza del Covid-19.

L.C, M.D.F. e I.V

Questo martedì 21 luglio la Festa Nazionale del Belgio si svolge in un nuovo formato a causa della pandemia del Coronavirus. Come riportato dal quotidiano La Libre Belgique, il ballo nazionale, i fuochi d’artificio, la tradizionale parata militare e la festa nel Parco Reale sono stati annullati. Resta in programma, invece, la cerimonia in Place des Palais in presenza della famiglia reale e 200 ospiti, pochi rispetto ai soliti 2000 partecipanti. In seguito ad un discorso del re Philippe si è deciso di osservare tre minuti di silenzio in memoria delle 9800 vittime del Covid-19 in Belgio.

EA.V.

In Francia, come riportato dal quotidiano Le Monde, sabato 18 lugliola Cattedrale di Nantes ha preso fuoco. È stata aperta un’indagine per incendio doloso e la polizia ha preso in custodia un uomo già poche ore dopo l’accaduto. Di nazionalità ruandese, l’uomo in questione era incaricato di chiudere l’edificio. Secondo il procuratore, vi sono delle contraddizioni nella deposizione rilasciata dal sospettato, tuttavia, non vuole sbilanciarsi poiché qualsiasi interpretazione della vicenda, ad ora, sarebbe prematura. Per quanto riguarda la ricostruzione della cattedrale, il primo ministro Jean Castex, che si è prontamente recato sul posto, ha affermato che le spese saranno a carico dello Stato.

EA.V.

In Svizzera, come riporta il Tribune de Genève, si sta perdendo la percezione della minaccia rappresentata dal virus. Domenica 19 luglio in tutta la Svizzera sono stati registrati 99 nuovi casi di Coronavirus. Il Professor Didier Trono, capo del gruppo di diagnostica e test della task force scientifica Covid-19, ritiene che le norme di quarantena non sono state sufficientemente rispettate e non è l’unico esperto che si preoccupa del lassismo della popolazione di fronte ai rischi di contaminazione. Si prevede pertanto che nel Paese il numero di casi di Covid-19 aumenterà presto. I Cantoni stanno inoltre incrementando il numero di collaboratori che si occupano di rintracciare i contatti delle persone che sono risultate positive al Coronavirus.

S.C.

La scorso fine settimana in Portogallo è stato segnato dagli incendi: solo nella giornata di sabato ne sono stati registrati 128, un pompiere è morto nell’area di Leiria e cinque sono rimasti feriti durante i soccorsi a Ourém, riferisce Público. Varie aree del Paese continuano ad essere ad alto rischio incendio a causa delle alte temperature. Inoltre, sempre la scorsa settimana sono scesi in piazza ciclisti e pedoni in varie città per protestare per la morte di una ragazza a Lisbona investita sulle strisce pedonali da un’auto che non ha rispettato il rosso. La loro richiesta è stata quella di una città disegnata per esseri umani e non per automobili e una città più sicura, riporta ancora Público. Rimane più o meno stabile invece l’andamento del Covid-19 con 246 casi giornalieri e 5 decessi registrati domenica, per un totale di 48.636 contagi.

D.F.

È in corso in Germania uno scandalo finanziario che riguarda la Wirecard, una società di pagamenti online. A seguito della notizia riguardo 1,9 miliardi di euro mancanti che avrebbero dovuto essere depositati in fondi fiduciari in due banche asiatiche ma che non sono mai esistiti realmente, il governo di Angela Merkel e la BaFin, l’Autorità Federale per la Vigilanza Finanziaria, hanno ricevuto e continuano a ricevere critiche aspre e accuse gravi. 

Lo scandalo Wirecard sta diventando sempre più una questione politica nella Repubblica Federale Tedesca. Il ministro delle Finanze, Olaf Scholz, era a conoscenza della questione già da febbraio 2019, mese in cui il DPR (Deutsche Pruefstelle fuer Rechnungstelle) aveva ricevuto l’incarico di controllare il ricavato semestrale del 2018 dell’azienda bavarese.

Secondo quanto emerge da un articolo sul Tagesschau, il portavoce del governo dell’agenzia di stampa AFP ha confermato che il fornitore di servizi di pagamento stava pianificando di entrare in Cina in quel momento. La cancelliera Angela Merkel si è quindi rivolta all’ex Ministro dell’Economia e Energia della Germania, Karl Theodor zu Guttenberg, per acquisire un punto di appoggio nel mercato cinese. Sempre nel mese di febbraio Scholz è venuto a conoscenza che la BaFin lo stava intercettando per delle manipolazioni sospette sul mercato e per indagare su accuse di irregolarità di bilancio. Con il passare dei mesi, i rapporti e contatti tra il Ministero e la BaFin hanno subito un’intensificazione ed il 22 giugno scorso è stato il giorno in cui dalla Wirecard si annunciava che un totale di 1,9 miliardi di euro non erano più rintracciabili.

Due mesi dopo, Wirecard annuncia che acquisirà azioni dalla società cinese AllScore Payment Services. L’azienda ha presentato istanza di fallimento alla fine di giugno dopo che la società ha dovuto ammettere che non è stato possibile trovare il saldo di 1,9 miliardi nel bilancio, che avrebbe dovuto essere nei conti bancari asiatici. A seguito dello scandalo contabile, il Ministro Scholz, da quanto emerge su Bild, ha annunciato una riforma della vigilanza finanziaria tedesca. Anche Angela Merkel si trova ora coinvolta in questo scandalo e la Commissione Europea adesso vuole sapere cosa è andato storto.

M.S., L.R.

Il mondo dello sport, non solo in Russia, ma a livello internazionale, saluta con tristezza la campionessa olimpica Ekaterina Aleksandrovskaja, pattinatrice che aveva partecipato ai Giochi invernali del 2018.  L’ex campionessa mondiale di pattinaggio di figura juniores si è suicidata a Mosca, lasciando un biglietto d’addio prima di lanciarsi dalla finestra. Il biglietto riportava la scritta “amore” come sottolineato dall’agenzia di stampa RT.

L’atleta aveva 20 anni ed era nata in Russia e dopo aver vinto la medaglia d’oro in numerosi eventi internazionali ed è stata due volte campionessa nazionale australiana, dopo che nel 2016 aveva ottenuto la cittadinanza australiana e gareggiato per il suo paese adottivo. Aleksandrovskaja si era ritirata dallo sport per motivi di salute lo scorso febbraio.

L’ex pattinatrice olimpica, Irina Rodina, ora deputata della Duma ha commentato così la tragica scomparsa della collega: “Condoglianze! La ragione per cui è successo è conosciuta dai genitori e da chi era vicino a lei. Probabilmente non è successo senza ragione. Dev’esserci stato un motivo”.

Tornando nuovamente a parlare invece delle modifiche costituzionali che recentemente sono state proposte per modificare il testo costituzionale russo, Il Consiglio della Federazione Russa ha avanzato tre modifiche al Codice della famiglia russo, modifiche non ancora divenute legge poiché devono essere ancora sottoposte all’approvazione della Duma e alla firma del Presidente. Questo lascia spazio alla comunità LGBT russa di provare a far valere ancora i propri diritti.

Le modifiche più importanti sono:

  • Impossibilità di unirsi in matrimonio per coniugi dello stesso sesso, da cui deriva che i matrimoni conclusi all’estero tra coniugi dello stesso sesso sono invalidi in Russia. Inoltre, sarà impedito loro di adottare bambini;
  • Prima di sposarsi, sarà necessario mostrare il certificato di nascita che assicuri il sesso dello sposo o della sposa;
  • Tutte le persone transgender che hanno cambiato i loro documenti di identità, vengono invitate a farlo di nuovo entro il 1° gennaio 2022. Questa modifica ha un costo di 200 rubli. (2,45 euro)

Non è chiaro ancora come saranno considerate quelle persone transgender che hanno già contratto matrimonio all’estero, inizialmente riconosciuto anche in Russia, che hanno già vissuto in tale stato di famiglia e che hanno anche un regime patrimoniale condiviso.

Il disegno di legge sembra volto a rafforzare “l’istituto della famiglia”, ma Alexander Belik, avvocato della rete LGBT russa, ha commentato: “Ho avuto la sensazione che il legislatore non capisca come sta andando il processo di modifica dei documenti delle persone transgender e non sappia che ci sono già molte famiglie LGBT che vivono in Russia oggi”.

S.N., D.S.

Recentemente il Regno Unito ha ottenuto in anticipo l’accesso a 90 milioni di dosi del vaccino contro il Covid-19 grazie ad accordi stipulati con alcune aziende farmaceutiche, secondo la notizia riportata da Sky News.

Secondo l’Express, il primo accordo riguarderebbe la società BioNTech e il colosso farmaceutico Pfizer, e prevede la creazione di 30 milioni di dosi del vaccino che ha già raggiunto la fase due dei test di laboratorio.

Nel secondo accordo sono previsti 60 milioni di dosi di un vaccino sperimentale prodotto dalla società francese Valneva. In caso di successo altri 40 milioni di dosi verrebbero acquistate dal Governo, come spiega Metro.

Qualora venisse sviluppato un vaccino efficace, quest’ultimo verrebbe somministrato subito agli operatori sanitari e a coloro ad alto rischio di infezione. Inoltre, è possibile costatarne l’efficacia entro la fine dell’anno ma la vaccinazione su larga scala è prevista soltanto a partire dal 2021, come si legge sulla BBC.

S.C., S.P.

AFRICA

In Algeria non ci sono più dubbi sulla decisione da prendere in merito alla festività Eid al Adha, che avrebbe dovuto tenersi tra dal 30 luglio al 3 agosto. Come riportato dal Jeune Afrique, il dibattito è ormai chiuso: la festa del perdono e del sacrificio delle pecore, uno dei più importanti riti della religione musulmana, che commemora il gesto del profeta Abramo, si svolgerà sicuramente, anche se la crisi sanitaria in Algeria sta peggiorando e l’epidemia sta complicando seriamente i preparativi. I cittadini sono stati invitati a rispettare le misure di protezione contro il Coronavirus, a sterilizzare i loro strumenti per il macello, ad evitare gli scambi, a ridurre il numero di partecipanti all’attività e ad indossare una mascherina protettiva in tutte le fasi del rituale.

S.C.

In Mozambico, il Ministero dell’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale ha lanciato l’allerta massima per una possibile piaga di cavallette nel nord del Paese, riferisce Lusa. Inoltre, il comandante generale della polizia mozambicana ha annunciato che le Forze di Difesa e Sicurezza hanno arrestato più di 500 membri dei gruppi protagonisti degli attacchi a Cabo Delgado, nel nord del Paese, si legge ancora in Lusa. Mentre per quanto riguarda la situazione Covid-19, si registra un aumento di 33 casi questo sabato, che eleva il totale a 1435 e il numero di vittime a 10.

D. F.

In Angola i cittadini affermano che le multe per la violazione delle leggi per il contenimento del coronavirus aumenterebbero la corruzione dei poliziotti, scrive il giornale Angonoticías. Secondo un’indagine realizzata da Marktest Angola, tre luandesi su quattro sono d’accordo con le misure prese dal governo di João Lourenço per la prevenzione dal coronavirus (come ad esempio l’uso obbligatorio della mascherina). Alexandre Inácio, che vive a Luanda, dice di vedere continuamente poliziotti che multano chi non indossa la mascherina. La multa è di circa 3 mila kwanzas (4,60 euro circa) e molti ritengono si tratti di un abuso di potere per estorcere del denaro ai cittadini.

M. P.

In Egitto, invece, il Ministero della Salute e della Popolazione ha annunciato che 603 nuovi casi di coronavirus e 51 morti sono stati registrati, rispetto a 698 casi e 63 morti del giorno precedente.

Il portavoce del ministero Khaled Mujahid ha dichiarato che il numero totale dei casi del nuovo coronavirus registrati in Egitto ammonta a 87.775, inclusi 28.380 guariti e 4.302 morti, secondo l’agenzia di stampa Reuters.

I casi quotidiani di coronavirus hanno raggiunto il picco lo scorso giugno, quando sono stati superati i 1700 casi, ma la situazione è gradualmente migliorata e nell’ultima settimana sono stati registrati meno di mille casi, secondo quanto riportato da Alsharq Al-Awsat.

S.H.

MEDIO ORIENTE

In Arabia Saudita, una dichiarazione rilasciata dalla Corte reale e trasmessa dall’agenzia di stampa saudita “Saudi Press Agency” ha riportato che il monarca saudita, re Salman bin Abdulaziz Al Saud, è entrato nell’ospedale specialistico King Faisal a Riyad per eseguire alcuni test a causa della presenza di un’infiammazione della cistifellea, come evidenziato da Sky News Arabia.

La dichiarazione ha poi aggiunto: “Possa Dio proteggere il Custode delle Due Sacre Moschee e vestirlo con abiti di salute e benessere”.

Per questa ragione il Ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, ha annunciato il rinvio della visita nel Regno del Primo Ministro iracheno Mustafa Al-Kazemi, originariamente in programma per lunedì, a dopo il rientro del monarca saudita dall’ospedale. Prima di essere dimesso, infatti, il Re dovrà essere sottoposto ad alcuni esami medici, secondo quanto riportato dalla CNN Arabic.

 Il Ministro degli Esteri saudita ha poi comunicato in un tweet che “il Regno apprezza la scelta del Primo Ministro iracheno di visitare l’Arabia Saudita come primo Paese dopo il suo insediamento” e ha aggiunto la volontà “di celebrare questa visita estremamente importante, fornendo tutto il supporto necessario, in coordinamento con i fratelli iracheni”. Ha poi concluso affermando che “la visita è stata rinviata a dopo il rientro del Custode delle Due Sacre Moschee dall’ospedale”.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato la prima missione araba su Marte.

Dopo due tentativi precedentemente falliti la scorsa settimana a causa del tempo, la sonda “Al-Amal” (che significa speranza in italiano) è decollata alle 06:58 dal centro spaziale Tanegashima, nel sud del Giappone.

La missione ha come obiettivo studiare il tempo e il clima del Pianeta Rosso.

La sonda, dopo un viaggio di circa 500 milioni di km, dovrebbe raggiungere l’orbita di Marte nel febbraio 2021, in occasione del 50° anniversario della fondazione degli Emirati Arabi Uniti.

La missione “Al-Amal” è una delle tre missioni su Marte di questo mese. Gli Stati Uniti e la Cina, infatti, si stanno preparando a lanciare due missioni simili, come riportato dalla BBC Arabic.

S.H.

AMERICA

Secondo il New York Times negli Stati Unitiil presidente Trump ha definito il dottor Anthony S. Fauci, il miglior esperto di malattie infettive della nazione, un “allarmista” che ha fornito informazioni errate nei primi giorni della pandemia di coronavirus.

Le sue osservazioni, in un’intervista a Fox News che è andata in onda domenica, sono state le ultime critiche pubbliche da parte della Casa Bianca che sembra stia provando a screditarlo.

Il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases ha rilasciato un’intervista a The Atlantic dopo che i funzionari della Casa Bianca lo hanno criticato – in particolare il consulente commerciale Peter Navarro, che lo ha accusato di aver “sbagliato” sul coronavirus ad ogni passo.

Tra gli “errori” che Trump imputa a Fauci si parla del fatto che fosse stato contrario alla decisione del Presidente di chiudere le frontiere ai viaggiatori provenienti dalla Cina a gennaio e di far indossare le mascherine ai cittadini americani.

S.C, S.P

In Canada, secondo quanto riportato dalla CBC  e dal The Guardian, tre persone sono morte e 24 sono rimaste ferite durante un tour panoramico nel parco nazionale di Jasper (Alberta) a causa del ribaltamento di un bus.

L’incidente è avvenuto nei pressi del Columbia Icefield, il campo di ghiaccio più grande della catena delle Montagne Rocciose che copre un’area di oltre 300 chilometri quadrati. Buona parte di esso rientra nel territorio del Parco Nazionale di Jasper.

I feriti sono stati trasportati d’urgenza, dagli elicotteri di Parks Canada, in un’area di soccorso per le prime cure.

S.C.

Nei territori latinoamericani ancora gravemente colpiti dalla pandemia di Covid-19, la speranza è l’unica a non avere paura del contagio: secondo un articolo della BBC, la famiglia Gaona, più conosciuta come “Nubia e i suoi figli”, abitanti della campagna colombiana, avrebbero chiamato l’interesse globale grazie a un video da loro pubblicato in rete e divenuto virale in poco tempo. Pur essendo pieni di debiti e senza l’importante figura del papà (venuto a mancare due anni fa), hanno avuto l’incredibile pensiero di realizzare e pubblicare video sulla vita nei campi e, a oggi, il loro canale conta già più di 500 mila iscritti e più di 150 mila visualizzazioni per video. Grazie all’ampia visibilità permessa loro, in due mesi la famiglia è riuscita a far sentire il proprio grido e le proprie necessità, tanto da riuscire a comprare tre letti, due maialini, due computer e tre telefoni. Inoltre, grazie agli aiuti di imprese e Governi locali, dopo 12 anni di buio, è stato consentito l’arrivo dell’elettricità a casa di Nubia; infine, il canale ha generato due fonti di guadagno: la vendita dei kit di semina e la pubblicità per la quale il sito sul quale vengono pubblicati i video paga i suoi contribuenti.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile la pandemia ha avuto un impatto negativo sulle donne che lavorano nel campo della ricerca, come riporta il giornale UOL. Dopo più di tre mesi dall’inizio del lockdown, si può affermare che il colore della pelle, il genere e l’essere genitore sono fattori che hanno aumentato le disuguaglianze durante la pandemia. Solo l’8% delle donne che insegnano riescono a lavorare da remoto, mentre gli uomini sono il 18,3%. Le donne con dei figli abbassano ancora di più la percentuale, arrivando al 4,1%. La stessa cosa accade quando si tratta del colore della pelle: il 10,6% dei ricercatori di colore ha lavorato da remoto, i colleghi bianchi invece sono stati l’11,5%. Quando il colore si unisce al genere invece si nota che le donne di colore sono le più colpite: solo l’8,1% di loro ha lavorato (gli uomini il 14,1%) contro l’8,2% delle colleghe bianche (gli uomini il 18,8%).

M.P

ASIA

In Cina, è il China Daily a parlare degli sforzi che il paese ha intrapreso all’estero nella lotta contro il Covid-19, attraverso i team di esperti medici inviati ad aiutare i Paesi più colpiti dalla pandemia.

Tra i primi esperti di sanità pubblica inviati dal governo cinese per aiutare nella lotta oltremare contro il coronavirus, di Peng Zhiqiang e gli altri 6 medici del suo team hanno condiviso le loro competenze e conoscenze con il personale medico in Serbia e hanno lavorato con le autorità locali per espandere i test per il coronavirus e costruire rapidamente ospedali temporanei per isolare e curare il numero crescente di pazienti.

“Il governo e il popolo serbo hanno accolto il nostro arrivo e hanno mostrato grande rispetto per il nostro lavoro”, ha dichiarato Peng, ricercatore di malattie infettive presso il Centro provinciale per il controllo e la prevenzione delle malattie del Guangdong,“Il numero giornaliero di nuovi casi COVID-19 in Serbia era più di 400 quando siamo arrivati ​​per la prima volta, ed è sceso a un minimo di 18 nei giorni seguenti.”

Dall’inizio della pandemia globale a marzo, la Cina ha inviato squadre di esperti medici all’estero su richiesta dei governi stranieri. Oltre alla Serbia, paesi come Perù, Bangladesh, Algeria, Sudan, Zimbabwe e Guinea Equatoriale hanno accolto con favore i team medici cinesi, che hanno condiviso la loro esperienza nella lotta contro il virus per contribuire al controllo della pandemia globale.

A Sao Tome e Principe, in Africa, un gruppo di esperti composto da 12 membri inviato dalla Cina ha fornito formazione e assistenza tecnica sul controllo e la prevenzione, organizzando seminari e video lezioni, utili al fine di comprendere al meglio il virus e i suoi effetti.

Nello Zimbabwe, il team di Zhu Min, composto da 12 membri, ha anche preparato suggerimenti scritti dettagliati sul controllo e la prevenzione COVID-19, che sono stati presentati al ministro della sanità del paese. Il documento si basa sulle esperienze della Cina e spiega come svolgere i test, come isolare i pazienti per evitare ulteriori contagi e come curarli al meglio.

“In Zimbabwe e Guinea Equatoriale, funzionari ed esperti locali hanno fortemente applaudito ai risultati raggiunti dalla Cina nel controllo e nella prevenzione nella lotta al COVID-19 e hanno fatto tesoro delle nostre esperienze” ha dichiarato Zhu Yimin.

Il team ha anche fornito una grande quantità di attrezzature mediche allo Zimbabwe, come DPI e respiratori.

Oltre agli esperti medici che sono stati inviati all’estero, i team di assistenza medica cinese hanno anche aiutato il paese stesso a prevenire e controllare la diffusione del virus e i contagi organizzando sessioni di formazione per il personale medico e promuovendo attività legate all’ educazione sanitaria.

G.R.

OCEANIA

In Australia il Richmond Football Club piange la morte del famoso ex centrocampista Shane Tuck, scomparso all’età di 38 anni.

Come si legge su Nine.com.au, era figlio dell’ex capitano del Hawthorn, Micheal Tuck, e aveva giocato e vinto numerose partite.

L’amministratore delegato di Richmond ha reso omaggio al giocatore mentre i suoi compagni di squadra lo faranno indossando una fascia nera durante la partita al Giants Stadium contro il GWS, come riportato da ABC News.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

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Pompeo spiazza tutti: “Più diritti non significa più giustizia”.
Ma gli analisti dicono che sta gettando le basi della nuova politica estera americana

Stampa statunitense

Giovedì scorso, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo si è pronunciato contro la “proliferazione” dei diritti umani, affermando che “più diritti non significa più giustizia”. Questo è quanto riporta la CNN. Le affermazioni del Segretario di Stato sono concomitanti alla presentazione della bozza formulata dalla Commissione sui Diritti Inalienabili. Tale Commissione aveva il compito di esaminare la supposta “proliferazione dei diritti” e focalizzare i diritti che devono essere “onorati”. Il Segretario di Stato ha precisato che “il nucleo stesso di ciò che significa essere un americano, anzi lo stile di vita stesso americano, è sotto attacco” tra le proteste nazionali per la giustizia razziale e contro la brutalità della polizia. Nel suo discorso Pompeo ha più volte evidenziato l’importanza per ogni americano di riconoscere quelli che i Padri fondatori concepivano come “diritti inalienabili” e, in particolare, si è soffermato sui diritti della proprietà e sulla libertà religiosa.

Il Politico riporta l’opinione del Segretario di Stato, il quale spera che la versione finale di questa bozza influenzi la politica dei diritti umani sia statunitense che globale. La bozza presentata in questi giorni ha sollevato numerose critiche e perplessità nel mondo accademico. Infatti, alcuni esperti hanno sottolineato come questa bozza contenga diverse affermazioni caratteristiche di Pompeo, ad esempio i rifermenti agli avversari statunitensi, come Iran e Cina. Inoltre, le perplessità sono sorte circa l’impatto che questa pronuncia della Commissione sui Diritti Inalienabili può avere sui diritti delle donne e della comunità LGBTQ. Gli attivisti sostengono che, seguendo le indicazioni disposte nella bozza, una persona omosessuale ha il diritto di vivere ma non quello di sposarsi. Dunque, gli Stati potrebbero decidere autonomamente circa tali questioni. Probabilmente la chiave di tutto, come si legge ancora nel National Review, è nella rotta che si vuole imprimere alla politica estera dei Repubblicani e degli Stati Uniti d’America.

Il New York Times è stato accusato da Pompeo a causa del suo “1619 Project” sulla schiavitù (vedi in paragrafo successivo la spiegazione). Il Segretario di Stato sostiene che il giornale miri a diffondere un’idea di America costituita da oppressori ed oppressi. In aggiunta, Pompeo ha affermato che “il Partito Comunista Cinese è felice quando vede il New York Times declamare la sua ideologia”. Il New York Times ha ribattuto che questo progetto ha contribuito a comprendere meglio la storia della fondazione degli Stati Uniti d’America e a tenere vivo un dialogo che permette di riesaminare le supposizioni riguardo il passato. Per quanto riguarda la recente pubblicazione della bozza della Commissione, il giornale ha riportato che gli esperti di diritti umani avvertono che questa azione potrebbe costituire un precedente globale per altre nazioni circa la definizione dei diritti umani, minacciando gli sforzi diplomatici volti a fermare la persecuzione delle minoranze religione in luoghi come la Cina, o la promozione dei diritti delle donne in Paesi quali Arabia Saudita ed Iran.

Questa Commissione nata nel 2019, all’interno del Dipartimento di Stato, rappresenta un punto di rottura rispetto alla politica finora adottata dagli Stati Uniti: sembra che stiano facendo passi indietro, mettendo a repentaglio le fondamenta dei valori statunitensi conosciuti in tutto il mondo. La Commissione, di stampo conservatore, in realtà non rinnega le origini che costituiscono il Paese, ma scredita quelle che a partire dal secondo dopoguerra sono state vantate e prese ad esempio dalla comunità internazionale, a discapito di quelle invece più antiche, risalenti alla nascita del Paese. La Commissione ha quindi avanzato una bozza con la speranza di concretizzarla. Vi si tratta, tra l’altro, di diritti degli omosessuali, di religione e del ruolo dello Stato. Quali conseguenze si potranno avere sulla comunità internazionale nel caso in cui questa bozza, raggiunta la versione definitiva, diventi la guida in tema di diritti umani per gli Stati Uniti, considerando l’influenza che essi hanno sul mondo Occidentale e non?

Stampa francese

Il 16 luglio 2020 con una cerimonia che si è tenuta nella città di Philadelphia, il Segretario di Stato Mike Pompeo ha presentato la proposta di relazione prodotta dalla Commissione sui Diritti Inalienabili. L’organismo consultivo sui diritti umani che si avvale della forza intellettuale dei suoi membri ed è presieduto da Mary Ann Glendon, docente alla Harvard Law School. Nella prefazione viene immediatamente fatto riferimento agli sconvolgimenti attraversati dalla società americana nelle ultime settimane in merito alle questioni razziali e viene auspicato che la redazione di tale rapporto possa essere in grado di nutrire i valori di orgoglio e umiltà, radicati nei principi costitutivi del Paese e agganciati saldamente alla dottrina politica americana. 

1619 è l’anno in cui furono trasportati i primi schiavi in America, ed è anche il nome che il New York Times ha dato a un progetto-inchiesta che pone in discussione il passato degli Stati Uniti, mettendo in discussione lo schiavismo. FR24news racconta che Mike Pompeo ha definito questa iniziativa come un inno all’ideologia marxista che vuole dipingere i fondatori americani esclusivamente come un gruppo di oppressori. Durante la conferenza al National Constitution Center, Pompeo ha inoltre espresso le sue preoccupazioni riguardo alle numerose voci dissidenti che si stanno sollevando contro i principi fondanti degli Stati Uniti, e che possono rappresentare un attacco all’essenza stessa degli Americani. Il capo della diplomazia statunitense ha poi esaltato la proprietà privata e la libertà religiosa come i più importanti fra i diritti inalienabili, aggiungendo che i Padri fondatori riuscirono a istituire un sistema durevole, capace di proteggerli. Ad ogni modo, numerose critiche sono arrivate in risposta a queste dichiarazioni. Molti gruppi sui diritti umani hanno affermato, ad esempio, che il diritto di proprietà venne sostenuto dai Padri fondatori nel tempo in cui essi proclamavano anche il diritto di possesso di altri esseri umani tramite l’esercizio della schiavitù.

Future en seine si è occupata proprio di registrare le opinioni contrarie che hanno stimolato la costituzione della Commissione. I democratici e le organizzazioni sui diritti umani, infatti, hanno manifestato perplessità circa il mandato e il funzionamento di tale organo, nonché sulle ripercussioni che potrebbe avere sui diritti umani in tutto il mondo. Rob Berschinski, vicepresidente della politica di Human Rights First, ha dichiarato che questa Commissione rappresenta uno sforzo politico non necessario, progettato dall’amministrazione statale per fornire copertura intellettuale al tentativo di riorganizzare la politica estera americana sulla base delle opinioni politiche e religiose dei dirigenti istituzionali.

Il documento in fase conclusiva apre alla possibilità di una inclusione di nuovi diritti, chiarendo però che il tutto deve avvenire con cautela e ricordando, in ultima istanza, che la protezione dei diritti umani è una lotta senza fine, che proprio la storia degli Stati Uniti è stata capace di insegnare.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

Fonti

Draft of the report of the Commision on Unalienable rights disponibile su https://www.state.gov/wp-content/uploads/2020/07/Draft-Report-of-the-Commission-on-Unalienable-Rights.pdf, consultato il 17/07/2020

Pompeo déclare que le mode de vie américain «est attaqué», frappe le projet «marxiste» 1619 du NYT dans un discours enflammé disponibile su https://www.fr24news.com/fr/a/2020/07/pompeo-declare-que-le-mode-de-vie-americain-est-attaque-frappe-le-projet-marxiste-1619-du-nyt-dans-un-discours-enflamme.html, consultato il 17/07/2020

Pompeo affirme que la propriété privée et la liberté de religion sont les droits de l’homme «les plus importants» disponibile su  https://www.fr24news.com/fr/a/2020/07/pompeo-affirme-que-la-propriete-privee-et-la-liberte-de-religion-sont-les-droits-de-lhomme-les-plus-importants-us-news.html, consultato il 17/07/2020

Pompeo dit que plus de droits ne signifient pas plus de justice, comme il révèle le rapport sur les droits de l’homme disponibile su https://futur-en-seine.paris/pompeo-dit-que-plus-de-droits-ne-signifient-pas-plus-de-justice-comme-il-revele-le-rapport-sur-les-droits-de-lhomme/17396/, consultato il 17/07/2020

Pompeo says more rights don’t mean more justice as he unveils human rights report disponibile su https://edition.cnn.com/2020/07/16/politics/commission-on-unalienable-rights-report-unveiled/index.html, consultato il 17/07/2020

Pompeo Says Human Rights Policy Must Prioritize Property Rights and Religion disponibile su https://www.nytimes.com/2020/07/16/us/politics/pompeo-human-rights-policy.html, consultato il 17/07/2020

Pompeo rolls out a selective vision of human rights disponibile su https://www.politico.com/news/2020/07/16/mike-pompeo-human-rights-hierarchy-366627, consultato il 17/07/2020

What Does Pompeo’s Commission on Unalienable Rights Mean for U.S. Foreign Policy? disponibile su https://www.nationalreview.com/corner/what-does-pompeos-commission-on-unalienable-rights-mean-for-u-s-foreign-policy/, consultato il 18/07/2020

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Mentre in Russia e in Francia si parla di politica interna ed estera, la Gran Bretagna chiude le porte alla Huawei e in Egitto, Sudan ed Etiopia continuano le controversie riguardo la Diga del Rinascimento. Da un lato, poi, c’è la Cina con un focus sull’e-Government e dall’altro c’è il Qatar con l’embargo aereo. Una vasta gamma di notizie che offrono una panoramica generale sul mondo.

EUROPA

In prima pagina, nel quotidiano spagnolo El País troviamo le ultime notizie inerenti ai nuovi casi di Coronavirus in Spagna. Quest’ultime non sono affatto rassicuranti, anzi, tutto il contrario: si registrano per il momento 390 nuovi casi nelle ultime 24 ore, il numero più alto dal 22 maggio. Il numero più cospicuo di essi si trova nella comunità autonoma di Aragón, con 160 casi. Solo nella comunità catalana si registrano 938 casi, anche se non tutti concentrati in un unico giorno. Una delle nuove misure per prevenire questa nuova risalita di contagi sarà l’obbligo della mascherina nei Paesi Baschi a partire da giovedì 16. Inoltre, la Commissione Europea ha suggerito alla Spagna di anticipare all’estate le vaccinazioni per l’influenza per evitare di far confondere i sintomi influenzali con quelli dei contagi di ritorno.

Anche El Mundo dedica un articolo a questo tema delicato e degno della massima attenzione. Infatti, gli esperti in pneumologia affermano che il Paese potrebbe dover affrontare una seconda ondata di contagi da Covid-19. A sostenere questa tesi, purtroppo, ci sono i dati offerti dal Ministero della Salute spagnolo, che riporta un aumento di 3.081 contagi dal 22 giugno al 5 luglio. Questo rapido ritorno del virus potrebbe essere attribuito a un nuovo ceppo del virus unitosi a quello già in circolazione, proveniente dall’America Latina, anche se al momento non ci sono prove scientifiche. Nonostante ciò, le autorità sanitarie affermano di essere di gran lunga più preparate rispetto al mese di marzo.

L.C, M.D.F. e I.V

In Francia, il 15 luglio il primo ministro Jean Castex ha conquistato l’ampia fiducia dei deputati illustrando nel dettaglio le linee principali della sua politica per la fine del mandato quinquennale di Macron. Come riportato da France24, il governo di Jean Castex ha a disposizione 600 giorni per attuare il piano di ripresa economica post-Covid-19, un piano da 100 miliardi di euro per «riconquistare la Francia». Il Primo Ministro ha presentato le principali linee di intervento per i prossimi due anni: occupazione, efficacia dell’azione pubblica, sovranità economica, transizione ecologica e protezione sociale.

S.C.

Il Belgio è stato coinvolto in un’importante operazione di polizia sul territorio internazionale. Mercoledì 15 luglio è stata smantellata una vasta rete di contraffazione di denaro legata alla Camorra, con l’arresto di 44 persone in Italia, tre in Francia e una in Belgio. Secondo quanto affermato da Le soir, l’operazione è stata coordinata dall’agenzia di polizia europea Europol, che ha ordinato il sequestro di 8 milioni di euro in contanti e altri 8 milioni in beni materiali. La stima dei danni è di 10 milioni di euro.

S.C.

In Svizzera, come riporta Le Matin, è stato assolto l’ex consigliere nazionale Yvan Perrin, precedentemente accusato di diffondere un’ideologia volta a denigrare i musulmani. Nell’aprile 2019, Perrin aveva condiviso su Facebook dei commenti di terze parti ritenuti discriminatori, ma secondo il giudice non è possibile attribuirgli tali dichiarazioni. Il procuratore, invece, ritiene che l’imputato, avendo condiviso commenti razzisti, sia colpevole quanto le terze parti di aver discriminato la comunità musulmana per l’affiliazione religiosa.

EA.V.

Per quanto riguarda l’aspetto sanitario, in Svizzera da diversi mesi ormai la mascherina è divenuta un accessorio abituale al quale non si può né si deve rinunciare. Con la diffusione della pandemia queste protezioni sono state via via imposte ovunque dalle autorità competenti. Secondo quanto riportato su Die Zeitperò, ad oggi le autorità sanitarie svizzere fanno un passo indietro nei confronti di un tipo di dispositivo troppo spesso utilizzato come valida alternativa alle mascherine chirurgiche: si tratta della visiera protettiva il cui uso, secondo la dottoressa del cantone dei Grigioni (il più esteso in Svizzera) non proteggerebbe dall’infezione da Covid-19. Un’analisi specifica dei casi e delle vie di trasmissione ha dimostrato come questi dispositivi in plastica, particolarmente comuni nel settore della ristorazione, non garantiscano in realtà un sistema di sicurezza affidabile. Secondo quanto si apprende dal sito web del cantone dei Grigioni, il numero delle persone positive e di quelle disposte in quarantena negli ultimi giorni ha subìto un incremento: domenica 12 luglio ben 136 persone risultavano in quarantena e 10 in completo isolamento. A tal proposito la dottoressa cantonale, Marina Jamnicki, sottolinea il falso senso di sicurezza veicolato dalle visiere e invita le aziende che finora se ne sono servite a rivedere le proprie misure di sicurezza.

In Svizzera dunque nessuna alternativa ammessa alle mascherine facciali. Tuttavia, l’efficacia delle visiere protettive è un tema controverso.

M.S., L.R.

Per quanto riguarda la Germania, invece, le mascherine facciali sono concesse in diversi Länder e ne sono esempio la Bassa Sassonia, la Renania-Palatinato e l’Assia. Tuttavia, in linea generale il Ministero federale della Salute fa riferimento a quanto dichiarato dal Robert Koch Institut, già il 13 maggio. Nella sezione relativa alle FAQ più frequenti, si legge infatti che solo coprendo adeguatamente il naso e la bocca si possono intercettare le goccioline infettive emesse parlando, tossendo o starnutendo e che nulla finora attesta un’efficacia equivalente nelle visiere. Alla luce di quanto emerso, anche l’Istituto federale per la Sicurezza e la Salute sul lavoro ha optato per delle contromisure e nelle settimane scorse ha sconsigliato l’uso delle visiere a tutti i lavoratori tedeschi. Secondo quanto riportato da Die Zeit le particelle aerosol contenenti agenti patogeni sarebbero in grado di circolare nell’aria e di entrare nella fessura tra il viso e la visiera. Malgrado l’OMS continui a sostenere che la trasmissione del virus sia dovuta principalmente all’azione di goccioline più grandi, bisogna riconoscere che gli aerosol nell’aria abbiano giocato un ruolo primario nella trasmissione del virus soprattutto in contesti medici. Le particelle sono talmente piccole da essere impercettibili, eppure percorrono distanze di molto superiori a 1,5 metri. Ecco perché sono 200 i ricercatori di ben 32 Paesi nel mondo che spingono per una revisione delle linee guida OMS in particolare per stabilire le corrette mascherine da indossare, la reale distanza da mantenere e invitare agli incontri all’aperto, di gran lunga meno inclini al contagio grazie alla dispersione di eventuali aerosol patogeni.

M.S., L.R.

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko punta ad essere rieletto nelle elezioni del 9 agosto 2020. Questo per lui sarebbe il sesto mandato presidenziale: è presidente dal 1994 ed è da allora che ininterrottamente governa reprimendo qualunque tipo di dissenso.

A seguito dell’ultima campagna elettorale, finalizzata alle elezioni di agosto, sono scoppiate in Bielorussia delle violente proteste, paragonate in alcune interviste all’inizio della “Primavera Araba”.

L’inasprirsi del clima di tensione è dovuto anche alla cattura di uno degli avversari politici più minacciosi per Lukashenko, Viktor Babariko. Secondo alcuni sondaggi infatti, Babariko, ex presidente della Belgazprombank, sarebbe stato il leader indiscusso nelle elezioni di agosto. Babariko è stato accusato di evasione fiscale e riciclaggio di denaro.

Le dimostrazioni di protesta non si concentrano unicamente a Minsk, bensì in tutto il paese, coprendo una vastissima area geografica e coinvolgendo anche i cittadini bielorussi residenti all’estero. Nel week end di due settimane fa, infatti, si sono svolte azioni di protesta contemporaneamente in 50 città di tutto il mondo e in circa 30 paesi.

Il presidente in carica, nel frattempo, si è rifiutato di pronunciare discorsi elettorali alla radio e in televisione a seguito delle proteste.

Sul fronte della politica estera invece, la Russia mostra la sua disapprovazione nei confronti dell’iniziativa degli Stati Uniti di spostare le basi nucleari dalla Germania alla Polonia.

Il vicecapo del ministero degli Esteri russo, Aleksander Grushko ha dichiarato che in caso di trasferimento di tali armamenti, “cesserà di esistere il patto Russia-Nato”, per il quale i paesi coinvolti si impegnano rigidamente a non modificare la costruzione e la geografia del posizionamento di armi nucleari e le relative infrastrutture. Egli ha affermato, inoltre, che al momento non è ancora stato ancora trovato un accordo e “bisogna tenere conto del modo sconsiderato ed egoista in cui operano gli Stati Uniti”, le cui azioni possono essere viste come un “tentativo di controllo”.

Alla fine di giugno, poi, all’annuncio del leader americano Donald Trump di voler trasferire parte delle truppe dalla Germania alla Polonia, Grushko ha sottolineato che le autorità polacche devono essere consapevoli dei costi che comporta uno schieramento in prima linea. Queste notizie ci vengono riportate dall’agenzia di stampa RT.

Al Cremlino infatti, si valuta la possibilità di prendere misure di difesa e sicurezza, nel caso in cui la Polonia dovesse costituire una minaccia per la Russia. Come afferma il portavoce del Presidente russo, Dmitrij Peskov, “Di per sé, la Polonia difficilmente può rappresentare una minaccia per la Russia. Rappresenta una minaccia nel momento in cui presta il proprio territorio per le infrastrutture militari di paesi terzi o di un’alleanza come la NATO”.

S.N., D.S.

Questa settimana in Portogallo il primo ministro António Costa ha affermato che il Paese non sopporterebbe un altro periodo di quarantena a causa del Covid-19 e che bisogna iniziare ad organizzarsi in vista dell’inverno, come riferisce Lusa. Inoltre, ha sottolineato la necessità di far funzionare i servizi anche in condizioni avverse, come quelle presentatesi a marzo, tramite le regole di igiene e la riorganizzazione di servizi e imprese stabilite durante questo periodo, sfruttando anche i fondi europei per sostenere l’economia. Al momento, nel Paese il numero di casi si è stabilizzato ed è diminuito anche nella periferia di Lisbona ma non nella città, dove solo dal 4 luglio si contano 493 nuovi casi, come si legge in Sapo.

D.F.

La Gran Bretagna chiude le porte a Huawei: entro il 2027 l’equipaggiamento del colosso cinese delle TCL (Telecomunicazioni) sarà escluso dalla sua rete 5G.

Dopo l’annuncio, riportato da The Guardian, la portavoce del ministero degli esteri, Hua Chunying, ha detto che la Cina prenderà una serie di misure per difendere i diritti e gli interessi delle imprese cinesi.

Come si legge sull’Evening Standard Liu Xiaoming, ambasciatore della Cina nel Regno Unito, ha dichiarato che la decisione della Gran Bretagna di vietare a Huawei di vendere nuove apparecchiature per le telecomunicazioni 5G a partire dalla fine dell’anno, ha “seriamente” danneggiato la fiducia tra i governi e le imprese dei due Paesi e ha twittato martedì che la decisione è stata “deludente e sbagliata”.

Pechino non ci sta e accusa il primo ministro britannico di aver trasformato la Gran Bretagna nel burattino degli Stati Uniti, ma, come riporta il Financial Times secondo l’editore del Global Times, Hu Xijin, nulla è ancora certo poiché  le condizioni politiche potrebbero cambiare prima del 2027.

Secondo Irish Timesin Irlanda i pub rimarranno chiusi fino al 10 agosto. Si prevede che i ministri ritarderanno i piani per la riapertura a partire dalla prossima settimana a causa delle preoccupazioni sul numero dei giovani che hanno contratto il Covid-19. Anche le mascherine saranno rese obbligatorie nei negozi dopo la riunione di gabinetto di mercoledì sera.

Come riporta l’Irish Times Il direttore sanitario dello Stato, il dottor Ronan Glynn, ha avvertito che la pandemia “non è finita”, che sta accelerando a livello globale e che il numero di riproduzione del coronavirus (R) è tra 1,2 e 1,8.

S.C., S.P.

AFRICA

Il giornale Lusa ha reso noto che Capo Verde ha raggiunto attualmente una somma di debito pubblico pari a 742,5 milioni di euro (82.097 scudi capoverdiani), equivalente al 45% del PIL stimato per quest’anno, un nuovo picco storico dovuto anche alla crisi economica e sanitaria del primo trimestre. Il vice primo ministro di Capo Verde Olavo Correia, che è anche ministro della finanza, ha annunciato la necessità di investimenti di 5 milioni di euro in fondi di stato e collaborazioni con investitori locali e stranieri per poter raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’arcipelago entro il 2030, riferisce ancora Lusa.

D.F.

In Angola, come mostra il giornale Jornal de Angola, i decessi a causa della malaria sono scesi rispetto al primo semestre del 2019. Ad esempio, nella provincia di Cuanza-Sul, sono stati registrati 341.266 casi di malaria, 13.515 in meno rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda i decessi, ce ne sono stati 15 in meno (totali 426). Probabilmente la diminuzione dei casi si deve alla distribuzione di zanzariere e alle misure di prevenzione. Purtroppo, però, i casi di malattie respiratorie e malattie diarroiche sono aumentati rispetto al 2019.

M.P.

In Benin,secondo quanto riportato da Africanews, l’alta Autorità dell’audiovisivo e della comunicazione (HAAC) ha dichiarato ad inizio luglio di aver scoperto la creazione di media non autorizzati. Di conseguenza, l’HAAC ha ordinato la chiusura dei siti d’informazione, anche se rimane poco chiaro il vero motivo della nuova misura. Infatti, alcuni giornalisti sospettano che il presidente Patrice Talon voglia limitare la libertà di parola e mettere a tacere i media online. Nel 2018 sono già stati perseguiti vari giornalisti grazie all’applicazione del Codice digitale, il quale criminalizza i reati di stampa online.

EA.V.

Continuano le controversie tra Egitto, Sudan ed Etiopia concernenti il riempimento della Diga del Rinascimento.  Il ministero degli Esteri egiziano ha infatti chiesto al Governo etiope di fornire urgenti chiarimenti sulla validità di ciò che è stato diffuso riguardo all’inizio del riempimento della diga.

La richiesta egiziana arriva dopo che il Ministro dell’irrigazione etiope, Selicie Bekele, ha annunciato l’avvio del processo di mobilitazione della diga, nonostante l’accordo tra Egitto e Sudan fosse bloccato a causa dei timori del suo impatto sul territorio dei due Paesi, come riportato da Sky News Arabic.

L’autorità ha confermato che l’annuncio del Ministro etiope “è solo una continuazione dei negoziati” sulla diga del Rinascimento e che i colloqui sulla diga proseguiranno e il riempimento della diga sarà conforme con il piano di costruzione predefinito.

S.H.

MEDIO ORIENTE

La Corte internazionale di giustizia, meglio nota come International Court of Justice, si è pronunciata a favore del Qatar nella sua disputa con i Paesi del Golfo, che hanno imposto un embargo aereo su di esso, accusandolo di sostenere gli estremisti islamici e l’Iran.

Nel giugno 2017, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrain e l’Egitto hanno infatti reciso tutti i legami con il Qatar, accusandolo di “finanziare il terrorismo” e sostenere l’Iran.

L’ICJ ha appoggiato il Qatar nella disputa con i quattro Paesi vicini che hanno imposto un blocco

aereo contro Doha più di tre anni fa, con l’accusa di sostenere il movimento politico islamista dei Fratelli Musulmani. La decisione del tribunale si occupa di un elemento chiave nella disputa scoppiata tre anni fa tra il Qatar e i quattro Paesi.

I giudici della Corte, infatti, hanno respinto “all’unanimità” l’appello dei quattro Paesi in una decisione emessa dall’ICAO nel 2018 a favore del Qatar, come riportato da France 24 Arabic.

È prevista una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere delle minacce poste da una petroliera arrugginita posizionata nelle acque del Mar Rosso,al largo della costa yemenita.

La nave FSO trasporta a bordo più di un milione di barili di greggio e gli esperti avvertono sul rischio di possibile catastrofe ambientale in caso di incidente della nave.

La petroliera è infatti senza manutenzione da quando è scoppiata la devastante guerra civile nello Yemen cinque anni fa.

Il gruppo Houthi ha accettato di consentire a una squadra delle Nazioni Unite di salire a bordo della nave. Recentemente l’acqua è entrata nella sala macchine dell’autocisterna, aumentando il rischio di affondamento o esplosione, come riportato dalla BBC Arabic.

Oltre al suo impatto devastante sulla vita marina nel Mar Rosso, la diffusione di una chiazza di petrolio nella zona distruggerebbe il sostentamento di molti i cui affari dipendono dalla pesca.

La Green Dream Society yemenita ritiene che oltre 126.000 persone che lavorano nel settore della pesca potrebbero infatti perdere il lavoro.

S.H.

AMERICA

Mentre continua la pandemia da coronavirus, negli Stati Uniti Antony Fauci, il più grande esperto americano di malattie infettive, si trova al centro di un’azione diffamatoria nei suoi confronti.

Secondo CNN, il dottor Fauci si dichiara “apolitico”, affermando di essere sul filo di un rasoio mentre l’amministrazione cerca di metterlo contro Trump.

Queste dichiarazioni arrivano dopo che Peter Navarro, consulente commerciale della Casa Bianca, ha attaccato il dottore su un articolo pubblicitario, come riportato da CBS News.

Nonostante le varie critiche di alcuni funzionari, Trump ha affermato di avere un ottimo rapporto con Fauci e quest’ultimo definisce i tentativi della Casa Bianca di screditarlo come una mossa che danneggerebbe soltanto il Presidente, come si legge su Fox News.

S.C, S.P

In Canada, terminato il lockdown, i tempi di attesa nei reparti di pronto soccorso del Québec hanno ripreso ad aumentare. Come riportato dal Journal de Québec, il numero di utenti dei pronti soccorsi varia di giorno in giorno e di ora in ora. L’Associazione canadese dei medici di pronto soccorso (Canadian Association of Emergency Physicians) ha l’obiettivo di portare la durata media di permanenza nei reparti di emergenza ad un massimo di otto ore. Le soluzioni per contribuire a ridurre il traffico nei pronti soccorsi includono il miglioramento dell’assistenza domiciliare e la dimissione dei pazienti che non hanno più bisogno di cure intensive in ospedale.

S.C.

L’area del centro e del sud America si rivela essere la più colpita, dopo USA e Canada, dalla diffusione del Covid-19 visto il rapido propagarsi del virus che fa registrare nuovi e numerosi contagi.

In Bolivia, come si legge in un articolo della BBC, anche la presidente ad interim Jeanine Áñez è risultata positiva al test andando così ad aggiungersi agli oltre 48mila contagiati dal coronavirus: ha dichiarato di essere in buone condizioni di salute, ma dovrà rispettare ugualmente l’isolamento di 14 giorni.

Secondo un altro articolo della BBC, Panama risulta essere uno dei Paesi che ha fatto rilevare il maggior numero di casi di Covid-19 rispetto al numero di abitanti: su appena 4 milioni di cittadini, le persone risultate positive superano i 41mila; tale dato ha subìto una crescita esponenziale nelle ultime settimane in seguito alla riapertura delle attività e dei centri posti in lock-down.

Intanto l’ONU, come riportato da El País, avverte i governi di tutti i Paesi latino-americani di non sottovalutare l’impatto che il virus sta avendo nell’aggravare i problemi della malnutrizione e della denutrizione, che affliggono già da tempo vaste aree dell’intera regione geografica.

In base ad alcuni studi si stima che non solo non verranno perseguiti gli obiettivi del progetto Objetivo de Desarrollo Sostenible, il cui programma prevedeva la riduzione della crisi alimentare in tutti gli Stati coinvolti, ma che ci saranno 20 milioni di persone in più a patire la fame, raggiungendo, entro il 2030, un totale di 67 milioni.

L.C, M.D.F. e I.V

Il giornale UOL riporta che in Brasile il governo ha presentato la richiesta per entrare a far parte del programma mondiale, ancora in elaborazione, “COVAX Facility” per la distribuzione del vaccino contro il Covid-19. Dopo varie settimane, in cui anche il governo stesso esitava, il Brasile è entrato a far parte dell’iniziativa ma non verrà trattato come gli altri Paesi più poveri che hanno presentato la richiesta. Per questo, nonostante sia stato garantito che tutti riceveranno il giusto quantitativo di vaccino, il Brasile dovrà farsi carico dei costi per ottenerlo. L’obiettivo del COVAX è fornire 2 miliardi di dosi, dopo naturalmente aver passato i criteri di sicurezza dell’OMS, entro la fine del 2021. I primi a beneficiarne saranno coloro che svolgono professioni sanitarie, per poi coprire il 20% della popolazione dei Paesi partecipanti. Le altre dosi saranno fornite in base alle necessità dei Paesi e alla minaccia che il Covid rappresenta.

M.P

ASIA

L’Amministrazione digitale o e-government è il sistema di gestione digitalizzata della pubblica amministrazione, che consente di trattare la documentazione e di gestire i procedimenti con sistemi informatici, grazie all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in modo tale da ottimizzare il lavoro degli enti e di offrire agli utenti (cittadini ed imprese) servizi più rapidi e innovativi, come ad esempio i siti web delle amministrazioni interessate.

In Cina, come riportato dal Global Times, l’esperienza e-government di Shanghai è stata inclusa nell’indagine sulle e-government delle Nazioni Unite del 2020, presentata di recente come caso esemplare, la città è stata anche classificata al nono posto tra i 100 comuni di tutto il mondo in termini di indice del servizio online locale.

Il portale del servizio dati governativo di Shanghai è uno dei progetti locali della città che ha “avuto più successo” nel fornire servizi pubblici online-offline completi, secondo il sondaggio delle Nazioni Unite.

Oltre ai residenti e alle imprese locali della città, anche le imprese straniere possono beneficiare dei servizi.

“Il portale fornisce servizi a tutti i tipi di società, comprese le multinazionali”, ha detto Zhu Junwei, vicedirettore del fornitore del Municipal Big Data Center, aggiungendo che la piattaforma stabilisce una sezione integrata speciale in inglese per aiutare le ditte straniere a comprendere meglio i servizi offerti.

“I nostri dipartimenti amministrativi e delle risorse umane utilizzano questa piattaforma” ha detto al Global Times mercoledì un dipendente della società olandese AkzoNobel, con sede in Cina, a Shanghai, rilevando che il sistema migliora l’efficienza nella gestione di alcuni compiti come l’annuale ispezione commerciale e la gestione della sicurezza sociale dei dipendenti.

Le Nazioni Unite analizzano oltre 190 paesi e regioni in tutto il mondo in relazione ai servizi di e-government.

L’indagine condotta ha mostrato che la Cina è leader di livello mondiale nell’uso del digitale e che i servizi offerti non solo sviluppano l’ambiente imprenditoriale locale e migliorano la qualità della vita dei residenti, ma che il sistema è davvero facilissimo da utilizzare e include tutte le cose necessarie a un’azienda per potersi sviluppare e espandere, come ad esempio la possibilità di gestire i permessi di lavoro e i permessi di soggiorno per i membri chiave del personale straniero.

Shanghai rappresenta un modello da seguire, poiché offre riferimenti sia ai paesi sviluppati che a quelli in via di sviluppo che stanno cercando di integrare i loro servizi online e offline.

G.R.

OCEANIA

Recentemente in Australia si è verificato un grave episodio di violenza. La notizia, apparsa sull’articolo di 9News, riguarda una donna presumibilmente accoltellata più volte da un uomo in un parco a nord-ovest di Melbourne.

La donna è stata trasportata in ospedale in condizioni critiche mentre l’uomo è stato freddato dalla polizia, nel tentativo di fermare l’aggressione ancora in atto, secondo Abc News.

Come si legge sull’articolo pubblicato su The Australian, il coinvolgimento dei poliziotti nella sparatoria porterà ad un’indagine degli investigatori della squadra omicidi per far luce sull’accaduto.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

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Russia, proteste anti-Putin. Ma questa volta a scendere in piazza non sono le élite metropolitane…

Stampa inglese

La BBC racconta che sabato 11 luglio un numero record di persone ha affollato le strade della città di Chabarovsk, capoluogo della regione russa estremo-orientale, per protestare contro l’arresto di Sergei Furgal e, più in generale, per esprimere una voce dissidente verso le tattiche “spietate” di repressione del dissenso da parte di Mosca. Altre manifestazioni minori sono state registrate in diverse altre città della regione.

Per il Telegraph queste proteste si legano a delle frustrazioni di vecchia data con Mosca, in quanto le persone che vivono nella regione – racconta un portavoce – si sentono escluse geograficamente e finanziariamente dal resto della Russia. Non a caso, Chabarovsk è stata una delle poche regioni ad avere una affluenza particolarmente bassa e una vittoria incerta per gli emendamenti costituzionali voluti da Putin. Il quotidiano riporta, inoltre, che quello di Furgal è l’ennesimo arresto di una nuova ondata repressiva a cui i servizi segreti russi hanno dato il via la scorsa settimana.

Il Financial Times, invece, presenta un retroscena interessante sulla vicenda, affidandosi alle parole di Alexander Khinstein, un parlamentare vicino alla polizia russa. Pare infatti che il Governatore russo abbia continuato a gestire delle attività fraudolente mentre era in Parlamento. Inoltre, le indagini hanno preso una svolta dopo che quattro persone, arrestate lo scorso novembre, hanno fornito prove decisive agli investigatori. In pratica Furgal, che prima di entrare nel mondo della politica era un imprenditore con interessi nel commercio del legname e del metallo, sarebbe sotto osservazione dagli anni ’90, anche per i suoi contatti con la criminalità organizzata. 

Stampa francese

Dopo l’istanza di arresto da parte di un tribunale di Mosca, Sergei Furgal resterà in detenzione preventiva, in attesa del processo, fino a settembre. Così riferisce Le Figaro. L’esponente del partito nazionalista LDPR, che grazie alle preferenze del 70% circa era riuscito nel 2018 a estromettere il partito del Cremlino, ha rigettato tutte le accuse a suo carico.

«Libertà» e «Mosca vai a casa» sono solo alcuni degli slogan che circa 35.000 persone hanno urlato per manifestare contro le accuse rivolte a Furgal. Le Monde aggiunge che il comunicato stampa rilasciato dagli investigatori menziona una serie di crimini e omicidi avvenuti fra il 2004 e il 2005 ai danni di una serie di imprenditori, annotando che molti osservatori hanno ravvisato una componente politica nel caso. Viene precisato che tutto ciò sarebbe il sintomo di un declino della popolarità di Putin, per cui, quando cresce l’insoddisfazione, essa tende a manifestarsi fugacemente su temi sociali, ambientali o locali. Mosca finisce però sempre per ignorare e mostrare inflessibilità verso le opposizioni. Questo accadde, ad esempio, nell’estate del 2019 durante le manifestazioni a Mosca. Ma ora è difficile per il Cremlino spazzare via il malcontento come un capriccio della gioventù istruita della capitale.

Stampa statunitense

Il New York Times riporta che nella giornata di sabato 11 luglio, la città di Chabarovsk, nel circondario federale dell’Estremo Oriente russo, ha visto sfilare tra le sue strade decine di migliaia di manifestanti. Una folla che, intonando il coro “Putin dimettiti”, chiedeva le dimissioni del Presidente e il rilascio del governatore regionale arrestato la settimana scorsa con l’accusa di omicidio multiplo. Si tratta di Sergei Furgal, uno dei pochi leader provinciali non affiliato a forze politiche interamente controllate dal Cremlino. Altri episodi di proteste si sono registrati in diverse città della regione di Chabarovsk.

Il New York Times,in un altro articolo, sottolinea che, dopo aver lasciato ai leader regionali la maggior parte della responsabilità nella battaglia contro il Coronavirus, adesso il Cremlino ha lanciato un chiaro messaggio ai potenti locali: non si può sfidare la volontà del Presidente. Dunque, sembra trattarsi dell’arresto politicamente motivato di un personaggio scomodo al Cremlino che gode dell’appoggio popolare in una regione difficilmente controllabile poiché distante 8000 km dalla capitale.

La CNN ricorda che l’arresto è avvenuto due settimane dopo il via libera ottenuto da Putin con il referendum che gli consente di rimanere al potere oltre i limiti di mandato previsti, vedendo la scadenza dal 2024 al 2036. Inoltre, sottolinea sempre la CNN, dopo la dichiarazione di innocenza da parte di Furgal, il tribunale di Mosca ha disposto il suo stato di fermo fino al 9 settembre prossimo.

Riprendendo un articolo pubblicato da Voice of America nel 2011 – proprio all’inizio della protesta che avrebbe poi preso il nome di “Rivoluzione bianca” –, si nota come anche quel movimento di protesta si rivolgesse al Presidente Putin a seguito dello svolgimento, ritenuto “irregolare”, delle elezioni parlamentari.

Le presunte irregolarità al Cremlino sembrano ormai aver assunto un moto ciclico: le proteste cambiano contesto e periodo, ma non cambiano volto. Coloro che misero in dubbio la trasparenza nella gestione politica ed elettorale durante il lasso temporale 2011-2013 sono gli stessi che ancor oggi si sono mobilitati al fine di demolire la credibilità di un Putin che sembra ormai più uno Zar che un Presidente. Il movente se pur diverso sembrerebbe molto chiaro anche questa volta: perché accusare un governatore di omicidio proprio adesso? Quanto peso ha il fatto che l’area sotto il dominio del governatore subisca una forte influenza cinese? Dovremo osservare ancora qualche tempo per capire le reali ragioni, o forse è già troppo tardi?

Stampa russa

Al momento oltre 40.000 persone hanno firmato la petizione per il rilascio di Furgal ed almeno 10.000 sono stati i manifestanti a scendere tra le vie delle loro città nella regione di Chabarovsk per protestare contro il Cremlino, come riportato da The Moscow Times. Proprio nella regione incendiata adesso da questi movimenti di protesta, si trovava in giorni scorsi il Vicepresidente del governo Yury Trutnev: una chiara scelta strategica da parte del Governo, che vuole far sentire la propria presenza in quella regione così lontana dal cuore del potere.

Questo caso può segnare un precedente e può avere serie conseguenze per i partiti di opposizione in Russia. Così è quanto sostiene la TASS. Infatti, è altamente probabile che le accuse mosse contro Furgal, oltre a danneggiare la sua immagine, renderanno più difficile il futuro successo elettorale del Partito Liberal-Democratico di Russia, di cui fa parte il governatore.

Riusciranno i manifestanti russi a marciare per le vie delle città fino a quando il tribunale di Mosca non si sarà espresso oppure il Governo riuscirà a mettere in sordina le loro voci?

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

Fonti

Russie: manifestations massives en soutine à un gouverneur détenu pour meurtres disponibile su https://www.lefigaro.fr/flash-actu/russie-manifestations-massives-en-soutien-a-un-gouverneur-detenu-pour-meurtres-20200711, consultato il 14/07/2020

Dans l’Extrême-Orient russe, l’arrestation d’un gouverneur provoque des manifestations massives disponibile su https://www.lemonde.fr/international/article/2020/07/12/dans-l-extreme-orient-russe-l-arrestation-d-un-gouverneur-provoque-des-manifestations-massives_6046012_3210.html, consultato il 14/07/2020

Russian governor’s arrest sparks anti-Putin protests disponibile su https://www.ft.com/content/dea8bdff-19bf-4857-b882-cc83a5d07eca, consultato il 14/07/2020

Russia far east protest over Khabarovsk governor’s arrest disponibile su https://www.bbc.com/news/world-europe-53373132, consultato il 14/07/2020

Anti-Kremlin protests rock Russia’s once sleepy hinterland disponibile su https://www.telegraph.co.uk/news/2020/07/13/anti-kremlin-protests-rock-russias-sleepy-hinterland/, consultato il 14/07/2020

Protests Rock Russian Far East With Calls for Putin to Resign disponibile suhttps://www.nytimes.com/2020/07/11/world/europe/russia-protests-putin.html, consultato il 13/07/2020

Protests erupt in Russia’s Far East after arrest of governor over years-old murders disponibile su https://edition.cnn.com/2020/07/11/europe/russia-arrest-sergey-furgal-intl/index.html, consultato il 13/07/2020

Russian Governor Is Accused of Multiple Murders as Kremlin Claws Back Powers disponibile su consultato il 14/07/2020

Pro-Democracy Protests Put Putin, Russia at Turning Point disponibile su http://www.voanews.com/english/news/Moscow-Braces-for-Anti-Putin-Rally-135313948.html, consultato il 14/07/2020

Giant Protests in Russia’s Far East After Popular Governor’s Arrest disponibile su https://www.themoscowtimes.com/2020/07/11/giant-protests-in-russias-far-east-after-popular-governors-arrest-a70849, consultato il 14/07/2020

Kremlin Envoy in Far East as More Protest Governor’s Arrest disponibile su https://www.themoscowtimes.com/2020/07/13/kremlin-envoy-in-far-east-as-more-protest-governors-arrest-a70862, consultato il 14/07/2020

Khabarovsk governor in custody, faces murder charges disponibile su https://tass.com/russia/1176369, consultato il 14/07/2020

#LUXURYMOMENTS: #LUXURYJUICE

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Paris Fashion Week

L’Haute Couture francese diventa digitale

Come precedentemente inaugurata a Londra, anche Parigi ha deciso di rivolgersi al digitale per la season 2020-2021.

Dopo la prima collezione online del 6 luglio 2020, svelata da Chanel Cruise, le sfilate Haute Couture femminile hanno preso piede dal 6 all’8 luglio seguite dalle collezioni maschili dal 9 fino al 13 luglio.

Molte sono state le partecipazioni (e le rivelazioni) per questa season costretta ad adattarsi all’esigenza Covid-19 ma ancora una volta, abbiamo avuto modo di fare i conti con una moda resiliente giocosa e vaporosa, capace di regalarci delle giornate uniche nel suo genere.

La prima giornata della PFW digitale, ha visto scendere in campo (si fa per dire), la collezione Artisanal Co-ed di Maison Margiela, Autunno-Inverno 20-21: una rivelazione a fasi, scomposta in un crescendo di immagini colorate ed incorniciata da suoni brevi e concisi. Ogni video rilasciato dalla maison, ora sotto la direzione artistica di John Galliano (ex Dior), è un Preview del successivo: un’attesa che culminerà nella rivelazione finale del 16 luglio 2020.

Staremo a vedere.

Molto legata all’artigianato anch’essa ma dai sotto-toni decisamente più Safari, è la collezione HC di Guo Pei che si ispira agli animali del Museo Nazionale di storia naturale di Parigi: ecco Savannah che si compone di texture animalier ispirate ai manti degli animali rielaborati attraverso corpetti, spalline vaporose e maniche ampie che fanno eco agli anni ’90.

Tutto l’elaborato si presenta attraverso tessuti leggeri e cuciture essenziali per non distogliere lo sguardo dalle idilliche giraffe, bellissime e quasi umanizzate, che compaiono sugli abiti.

Questa season è dunque, fortemente rappresentativa della forma d’arte del cortometraggio.

La proposta di Viktor & Rolf per la season Fall-Winter 20-21 è raccontata in esclusiva dalla voce fuori campo del cantautore Mika.

Il corto, si presenta come un fashion statement dai toni giornalistici anni ‘50: l’impatto vintage è una dissonanza strategica con il titolo “Change” che non solo riproduce il format della sfilata in salone d’alta moda ma lo amplifica presentando la creazione a 360° dal materiale alle cuciture, dai tagli al concept. Correlati armonicamente dai volumi maxi e da crossover pop, tipici dello stile V&R, gli abiti sono stati divisi in tre sezioni rappresentative delle emozioni umane: dalla tristezza alla confusione alla speranza.

Un’altra visione onirica, è quella che ci è stata proposta dalla maison Valentino, guida da Pierpaolo Piccioli. Il direttore creativo sottolinea l’importanza del sogno e della creazione che scaturisce da esso; un processo creativo che prende il nome di “of Grace and Light” ed anticipa la performance finale per la collezione che avrà luogo a Cinecittà il 21 luglio.

Il progetto, nato in quarantena, aspira ad unire l’aspetto più delicato dell’ideazione della collezione con la versatilità e l’immediatezza del digitale nella moda. Limiti trascendentali a parte, la couture per Piccioli è un movimento di trame e colori ispirate alla danzatrice moderna Loie Fuller, sulle note pop di FKA Twigs, in un teaser by Nick Knight.

La Couture digitale formulata in un’ottica più ampia, dai toni di metafora visiva.

Durante la seconda giornata di Haute Couture, lo spirito anticonformista di Virginie Viard ha fatto capolino attraverso una esposizione inusuale: la nuova ragazza Chanel è una ribelle punk tra i locali di Parigi vestita di taffetà e gioielli. La collezione si compone di trenta modelli ispirati da look iconici di Karl Lagerfeld, distintivi e lussureggianti, ognuno correlato dall’alta gioielleria tipica della maison. Non possono mancare nemmeno per questa season, i tessuti che hanno reso Chanel famosa in tutto il mondo, come i ricami e il Tweed realizzati da Métiers d’Art Lesage, Montex, Lemarié e Gossens insieme alle embrodered perline, pietre e strass.

Un appuntamento dall’allure Grande Siecle dell’histoire de France raccontato in un video rock di Mikael Jansson.

Dalla femminilità rock di Chanel, a quella più (rosa) shocking di Alexis Mabille. L’artista, che già in passato aveva reinventato la classica sfilata proponendo una mostra fotografica con tanto di esibizione con manichini, ha portato alla luce le sue creazioni in un box rosa shocking: l’elemento caratterizzante della sua season, si propone come connubio perfetto tra le dive della Golden Age di Hollywood e quel richiamo “Warholiano” tipico della Pop Art.

D’ispirazione anni 60, è anche la sfida proposta da Stephane Rolland che prendendo spunto per l’appunto dal programma televisivo francese “Discorama” di Denise Glaser degli anni 60-70, ci propone uno sguardo intimo con riprese in uno studio semi-vuoto; così si presentano undici look indossati da Nieves Alvarez composti da capi selezionati come mantelle, cappucci, abiti a tubino, pantaloni harem decorati con pietre di vetro e cristalli. Una semplicità luminosa e al contempo nostalgica.

Due video, di pochi secondi ciascuno, bastano a catturare l’attenzione del pubblico secondo Alexandre Vauthier: la Parigi dello stilista è dentro e fuori, con sguardo veloce e vintage realizza i mini spot con un team ridotto in quarantena e ci porta prima in un appartamento e poi per le strade della sua città d’adozione.

Una collezione concisa ma d’impatto anche la sua in collaborazione con gli atelier di Lemarié, Goossens e Lesage.

La collocazione storica della collezione?

Anch’essa in bilico tra la Golden Hollywood e gli anni ’80 come ci suggeriscono l’abito bustier nero con mantello di raso senza maniche rosa shocking, gli abiti da sera con piume e chiffon e le giacche sfavillanti.

Dal 6 luglio, l’inaugurazione della settimana è stata una sorpresa da subito attraverso il discorso di Naomi Campbell, ispirato dai recenti avvenimenti negli Usa, sull’importanza dell’inclusività nel mondo della moda.

A seguire, Schiaparelli ha mostrato gli sketch della nuova collezione firmati da Daniel Roseberry trasportandoci direttamente al Washington Square Park di New York e passando per il mini film “Trasformation” in cui è possibile riconoscere l’attrice Iris Van Herper resa famosa in tutto il mondo dalla serie tv Game of Thrones.

L’ultima spettacolare presentazione cinematica, doverosa da menzionare, è la narrazione di Le Myth Dior nata dall’incontro del regista italiano Matteo Garrone ed il direttore artistico di Dior, Maria Grazia Chiuri.

Descrivere il corto?

14 minuti di pura estasi visiva.

Sarà per il giardino di Ninfa a Roma che fa da sfondo alla rappresentazione bucolica lussureggiante che ci ricorda The Tale of Tales ma che dire, noi italiani siamo particolarmente entusiasti del risultato. Come preannunciato dal titolo, la nuova collezione di Dior è un viaggio nell’estetica fiabesca correlato da personaggi fantastici come sirene, ninfe e fauni.

Le scene si aprono in atelier, dove delle sapienti mani stanno confezionando degli abiti couture in miniatura poi successivamente trasportanti in una casa delle bambole. I riferimenti non sono solo per i lavori precedenti del regista italiano ma rappresentano un omaggio al Thèatre de la mode in cui i designer francesi svilupparono delle collezioni in miniatura per poter rilanciare l’haute couture nel secondo dopoguerra.  L’ispirazione femminile, come sancito da Maria Grazia Chiuri, arriva invece dalle artiste del passato come Lee Miller, Dora Maar, Dorothea Tanning, Leonora Carrington e Jacqueline Lamba.

Surrealismo, fiabe, natura e sensualità e délicatesse: ecco le promesse della maison francese per questa Haute Couture.

Fanny Trivigno

Sources:

https://www.vanityfair.it/topic/paris-fashion-week?refresh_ce=

https://www.vanityfair.it/fashion/news-fashion/2020/07/05/paris-fashion-week-digitale-haute-couture-sfilate-online

Anche a Parigi e Milano, fashion week in digitale

Parigi, al via le prime sfilate digitali maschili

https://www.youtube.com/watch?v=0J8YW9K8qGU
https://www.youtube.com/watch?v=yxBFwqRbI8c

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Paese che vai, notizia che trovi. Anche per la rassegna di oggi, troviamo tematiche di rilievo in ambito politico, religioso, culturale e sanitario.

Come di consueto, restano gli aggiornamenti sulla situazione Covid nel mondo.

EUROPA

In Spagna, si parla ancora delle elezioni in Galizia e nei Paesi Baschi, svoltesi domenica 12 luglio 2020.

20 minutos ci racconta che l’affluenza ai seggi per il Parlamento della Galizia è stata superiore al 42,95%, mentre per quanto riguarda la situazione nei Paesi Baschi, la partecipazione è diminuita rispetto alle precedenti elezioni del 2016, con un 36,02%.

La paura del contagio è stata il grande ostacolo di queste votazioni, tuttavia l’articolo de El Mundo riporta l’affermazione del candidato e presidente uscente della Galizia, Núñez Feijóo, il quale conferma che votare è “sicuro come andare in farmacia”.

La popolazione, comunque, ha anche avuto la possibilità di dare la sua preferenza tramite il voto per posta, soluzione che sembra aver trovato un riscontro positivo maggiore dell’80% e del 130% (rispettivamente in Galizia e nei Paesi Baschi) rispetto alle elezioni precedenti.

Concludiamo con l’articolo di rtve, che dedica, invece, uno spazio speciale al 150esimo compleanno del monumento nazionale più celebre di Granada, La Alhambra: è il monumento più visitato del Paese, con più di due milioni di turisti all’anno ed è stato riaperto al pubblico – con capienza dei visitatori dimezzata e misure di sicurezza a tutela della salute pubblica – lo scorso 17 giugno dopo tre mesi di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria.

L.C, M.D.F. e I.V

In Francia, il Ministro degli Interni Gérald Darmanin ha concordato con la sua omologa britannica Priti Patel l’istituzione di un’unità di intelligence franco-britannica. Come riportato da Le Figaro, l’obiettivo è quello di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi nel settore della sicurezza, in particolare per combattere l’attraversamento illegale della Manica da parte dei migranti. Il partito chiede che a Calais venga introdotta una politica “zero migranti”. Il 10 luglio, i servizi statali e di polizia hanno espulso più di 500 migranti da una zona industriale e li hanno portati nei centri di accoglienza o nei centri di detenzione amministrativa. Secondo quanto detto dalle associazioni di aiuto ai migranti, si è trattato di una caccia all’uomo per far sparire i migranti, portandoli in maniera consenziente o meno su autobus diretti verso una destinazione sconosciuta.

S. C.


In Belgio, come riportato da Le Soir, in Vallonia è stato lanciato il progetto Obépine (Observatoire épidémiologique des eaux usées), che consiste nel monitorare la presenza del genoma Covid-19 nelle acque reflue. L’idea trae fondamento dalle osservazioni effettuate in Italia e nei Paesi asiatici che mostrano una correlazione tra la concentrazione del materiale genetico del virus nelle acque e i casi di Covid in una regione. Un aumento della concentrazione del virus può indicare un aumento dell’epidemia con dieci giorni di anticipo.

S.C.

In Svizzera, il partito PDC (Partie démocrate-chrétien) cerca di far risalire la sua curva elettorale, in calo da molti anni. Come riportato da Le Temps, il partito decide di cambiare il proprio nome togliendo la ‘c’ di cristiano (chrétien), poiché sarebbe la causa principale della perdita di molti voti. Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto di ricerca gfs.Bern, il 54% dei membri del partito ritiene che il riferimento alla religione cristiana sia un freno per molti possibili elettori.

E.A. V.

Il 13 luglio il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il presidente della Repubblica Turca Tayyip Erdogan hanno tenuto una conversazione telefonica che tra i vari temi, ha avuto quello della conversione a moschea della chiesa di Santa Sofia a Istambul. Notizia riportata dallo stesso sito del Cremlino Kremlin.ru.

La tematica è stata sollevata dal presidente Putin poiché la decisione unilaterale di Erdogan ha sollevato un clima di polemiche in Russia e in generale in tutto il mondo.

Il Consiglio di Stato turco, il 10 luglio scorso, ha annullato una decisione del 1934 che prevedeva di trasformare la cattedrale in un museo e il presidente Erdogan ha sottoscritto un decreto per la sua conversione in moschea. Il leader turco ha anche dichiarato che l’opinione degli altri paesi su questo tema non influenza la sua decisione.

Durante il colloquio telefonico con il presidente Putin, Erdogan ha chiarito che l’accesso alla moschea sarà consentito a tutti i visitatori, in quanto simbolo unico di civiltà mondiale: turisti e pellegrini di ogni nazionalità potranno visitare la moschea.

Il presidente Putin ha sottolineato in particolare che questa conversione ha causato non poche proteste tra l’opinione pubblica russa. In primis tra tutti, a esprimersi è stata la Chiesa ortodossa russa, la quale ha mostrato rammarico per il fatto che la posizione delle chiese ortodosse locali riguardo al cambiamento di stato di Aya Sofia non sia stata presa in considerazione dalle autorità turche.

«È un peccato che le preoccupazioni della Chiesa ortodossa russa e di altre Chiese ortodosse non siano state ascoltate», afferma il portavoce della Chiesa russa Vladimir Legoida, aggiungendo inoltre che il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, il 6 luglio nella sua dichiarazione riportata da RT ha osservato che «questa decisione, ahimè, non è finalizzata alla conciliazione di esistenti contraddizioni, ma, al contrario, può portare ad altre grandi divisioni».

Il Ministero degli Esteri russo, d’altra parte, ha giudicato l’inizio dei servizi religiosi musulmani in Aya Sofia come una questione interna alla repubblica turca, priva quindi di risonanza internazionale.

S.N., D.S.

Il Portogallo questa settimana presenta un rischio massimo di incendio in 13 aree del Paese e nell’isola di Madeira, dato un aumento delle temperature che può variare tra i 30°-35°C nel litorale e 35°-40° nelle aree interne. Le temperature sono leggermente più alte del normale e ci si aspetta una vera ondata di calore soprattutto nell’entroterra, riferisce Público. La situazione Covid-19 rimane più o meno stabile (226 nuovi casi e 6 morti) con un totale di casi attivi di 13.945, mentre non si registrano nuovi casi nelle Azzorre da due giorni, riporta sempre Público. Risulta positivo l’andamento del primo mese di epoca balneare iniziata a giugno, mentre rimangono chiuse le piscine nelle zone interne, come si legge in Lusa

D.F.

Nel Regno Unito si sono riaperte le indagini su Madeleine McCann, la bambina inglese scomparsa 13 anni fa durante una vacanza in Portogallo. Secondo il giornale Mirror, i poliziotti stanno indagando sul principale sospettato, Christian Brueckner, e sulla spiaggia dove avrebbe presumibilmente portato la bambina.

Gli investigatori tedeschi suppongono che l’uomo l’abbia uccisa lo stesso giorno del rapimento. Al momento il condannato si rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda su consiglio del suo avvocato difensore, come si legge su Indipendent.

Secondo The Sun, le autorità stanno cercando in almeno una ventina di pozzi dove pensano sia stato gettato il corpo della piccola, tre dei quali sono già stati esplorati dai sub portoghesi.

Nonostante le recenti scoperte la famiglia McCann rifiuta di dichiarare la morte della figlia fino a quando non ne verrà ritrovato il corpo, come si legge su Express.

In Irlanda diventa obbligatorio l’uso della mascherina nei trasporti pubblici. Come spiega l’articolo pubblicato su RTE, entrerà presto in vigore la legge che obbliga i cittadini irlandesi a munirsi di mascherine.

Tuttavia, questo provvedimento sarà effettivo solo dalla prossima settimana dato che si stima un aumento dei servizi di trasporto del 50% in materia di capacità di accoglienza, secondo la notizia riportata da BreakingNews.ie.

Per i trasgressori è prevista una pena fino a 6 mesi di detenzione e una multa di massimo 2.500 euro, come spiegato nel The Irish Times.

S.C., S.P.

Secondo i dati forniti dal Robert Koch Institut (RKI) il 10 luglio 2020, le autorità sanitarie in Germania hanno riportato 395 nuove infezioni in un giorno. Di conseguenza, almeno 198.178 persone nella Repubblica Federale Tedesca hanno contratto l’infezione da Coronavirus dall’inizio della pandemia. Secondo un articolo dello Spiegel, dei ricercatori hanno analizzato i dati di ben 17 milioni di persone nel Regno Unito, evincendone che, oltre all’età e a malattie già presenti negli individui, esistono altri importanti fattori di rischio: il genere maschile, l’età avanzata, il basso status economico, varie malattie precedenti e congenite come diabete, asma e malattie autoimmuni, l’obesità e l’etnia. “Il messaggio chiave di questo studio è che la salute di tutti è influenzata da diversi fattori e il Covid non fa eccezione, non è sufficiente identificare questi rischi e poi non fare nient’altro” – afferma Tom Wingfield, della Liverpool School of Tropical Medicine.

L’emergenza pandemica, inoltre, come riferisce Der Spiegel, Karline Kleijer, coordinatrice d’emergenza dell’organizzazione Medici senza frontiere (MSF- Médecins sans frontières), viene affrontata in maniera molto diversa nelle varie aree geografiche del mondo.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Africa conta ora più di mezzo milione di casi e più di un terzo di tutti gli stati africani ha visto raddoppiare il numero dei contagi da Coronavirus nell’ultimo mese. Il numero di casi non segnalati è sicuramente più elevato, dato che il test sierologico non viene effettuato in tutti gli Stati. Il tasso di mortalità è stato finora relativamente basso, probabilmente a causa della bassa età media in ognuno di essi. Preoccupante è il fatto che malattie gravi come malaria, tubercolosi e HIV non possano essere adeguatamente curate a causa della pandemia in corso in questi mesi, provocando così moltissimi decessi. Kleijer rimarca il fatto che in Europa siano state messe in vigore regole e restrizioni per la sicurezza della popolazione grazie, ovviamente, alla disponibilità economica dei governi e alle infrastrutture ben funzionanti, mentre nel continente africano il quadro è ben diverso. La coordinatrice d’emergenza sottolinea l’importanza del coinvolgimento della popolazione: tutto deve essere comunicato apertamente e in modo onesto, sia per quanto riguarda malattie come l’HIV o l’attuale Coronavirus.

M.S., L.R.

AFRICA

In Mali, il 10 luglio le forze di opposizione al presidente Keita hanno indetto la terza grande manifestazione in meno di due mesi: si contano un morto, 20 feriti e molti edifici pubblici distrutti. Secondo quanto riportato da Jeune Afrique, il movimento di protesta, guidato dall’imam Mahmoud Dicko, chiede le dimissioni del Presidente e lo scioglimento del Parlamento, poiché ritiene che il Governo sia responsabile dell’instabilità del Paese, già duramente provato dai plurimi attacchi jihadisti del 2012 e dai contrasti interni.

E.A.V.

Negli ultimi due mesi in Angola, come riporta Jornal de Angola, sono state sequestrate 462 pietre di diamante nella provincia di Luanda-Norte. L’ “Operazione Trasparenza” intende combattere il traffico illegale di diamanti e l’immigrazione illegale. Sono quindi state confiscate 200 pietre di diamante (del valore di 9 milioni di dollari) mentre altre 262 devono ancora essere valutate. Durante l’operazione sono stati sequestrati 74.900 dollari americani, 540.500 kwanzas (circa 833 euro), 34.500 dollari americani falsi e alcuni mezzi per l’estrazione dei diamanti. Sono inoltre state chiuse 96 chiese poiché in 54 di queste avvenivano attività illecite e 24 invece non presentavano condizioni idonee per le celebrazioni. In più, sono stati chiusi 107 esercizi commerciali per mancanza di requisiti per esercitare l’attività.

M.P.

Quattro blocchi per conto del parlamento tunisino intendono ritirare la fiducia al parlamentare Rashid Ghannushi, alla luce delle continue violazioni all’interno e all’esterno del Parlamento.

I media tunisini locali hanno citato Mohamed Ammar, portavoce del Partito democratico in Tunisia, una delle componenti del blocco democratico con il movimento popolare, affermando che i blocchi di democrazia e riforma nazionale hanno accettato di ritirare la fiducia al Presidente della Camera.

Da parte sua, il vice leader del blocco democratico nel movimento popolare, Khaled Al-Kreishi, ha detto a Sky News Arabia che verrà rilasciata una dichiarazione sull’avvio delle procedure per ritirare la fiducia a Ghannushi.

Questi sviluppi arrivano in un momento in cui le voci di un possibile ritiro della fiducia al leader del movimento Ennahda si stanno facendo più insistenti, alla luce delle accuse di sostegno al terrorismo e di inclusione di uno dei suoi rappresentanti in Parlamento, formulate dal Partito costituzionale libero.

Il Governo del Sudan ha annunciato una serie di emendamenti che hanno portato all’abrogazione della legge sull’apostasia, delle fustigazioni e del divieto di consumare alcolici per i non musulmani.

“Abbandoneremo tutte le leggi che violano i diritti umani in Sudan”, ha detto il Ministro sudanese della giustizia Nasr El-Din Abdel-Bari. Il Sudan ha proibito anche le mutilazioni genitali femminili.

In base alle nuove leggi, le donne non hanno più bisogno del consenso del tutore affinché i loro figli possano viaggiare con loro. Le riforme arrivano sulla scia del rovesciamento dell’ex presidente Omar al-Bashir, al potere per 30 anni, a seguito delle proteste di massa dello scorso anno.

Le leggi sono state inizialmente approvate ad aprile, ma solo ora entrano in vigore, afferma il corrispondente della BBC Arabic a Khartum Mohamed Othman.

S.H.

MEDIO ORIENTE

La scelta del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di trasformare Santa Sofia in una moschea ha riscosso risonanza internazionale.

Il Ministro della Cultura e della Gioventù degli Emirati, Noura Al Kaabi, ha affermato che cambiare la realtà di Santa Sofia danneggia il valore culturale di questo simbolo umano, descrivendolo come “un’icona del dialogo e dell’interazione tra civiltà e religioni“. Come affermato in un tweet, “Santa Sofia è un punto di riferimento storico millenario, cambiare la sua realtà introducendo modifiche che influenzano la sua essenza danneggia il valore culturale di questo simbolo. La nostra responsabilità è preservarlo e garantirne la conservazione per le generazioni future, affinché resti una testimonianza della coesistenza tra popoli e religioni”, come riportato dalla CNN Arabic.

È interessante notare che il tweet degli Emirati arriva sulla scia dell’annuncio turco della conversione della Basilica di Santa Sofia in una moschea, in una fase descritta dagli osservatori come volta a consolidare il sostegno al presidente Erdogan, in particolare con le sfide economiche gli alti tassi di disoccupazione che la Turchia sta affrontando.

S.H.

AMERICA

Secondo il The Guardian negli Stati Uniti cresce l’indignazione tra gli oppositori della decisione di Donald Trump di commutare la pena detentiva del suo ex consigliere Roger Stone. Tale decisione è stata presa dal Presidente venerdì sera, nonostante il procuratore generale degli Stati Uniti avesse già dichiarato la condanna “appropriata”. 

Il Washington Post  ha pubblicato un articolo dell’ex procuratore speciale Robert Mueller, in cui respinge pubblicamente gli attacchi del Presidente e dei suoi sostenitori e difende il processo a Roger Stone e l’indagine sulla campagna di Trump del 2016, nel corso della quale Mueller e il suo team hanno rivelato prove di comunicazioni tra Stone e l’organizzazione divulgativa WikiLeaks, relative al rilascio di email piratate del partito democratico. Mueller ha scritto: ” […] L’indagine sulla Russia è stata di fondamentale importanza. Stone è stato perseguito e condannato perché ha commesso crimini federali. Rimane un criminale condannato, e giustamente”.

S.C, S.P

In Canada, secondo quanto riportato da Journal de Montréal, quindici dipendenti della fabbrica di imbottigliamento di Coca-Cola hanno contratto il Covid-19. Lo stabilimento ha dovuto temporaneamente bloccare le sue attività, interrompendo le forniture della bibita gasata in vari negozi. Tuttavia, la situazione non ha avuto impatto sui ristoranti, poiché la Coca-Cola viene servita alla spina. La portavoce dell’azienda, Nicola Krishna, ha dichiarato che l’azienda, lavorando con le organizzazioni di sanità pubblica, incoraggia tutti i dipendenti a sottoporsi al tampone.

E.A. V.

Oggi dedichiamo la nostra rassegna a un Paese spesso all’ultimo posto tra le notizie dell’America Latina, la Bolivia, la cui popolazione è stata scossa dall’ennesimo caso di femminicidio. Si tratta della piccola Esther, di soli 9 anni, violentata e assassinata in casa sua, a El Alto, vicino La Paz. Questo caso è stato un ulteriore allarme che ha ricordato la gravità della violenza contro donne e bambine che molto spesso sono obbligate a convivere con i propri violentatori. A causa della quarantena, la drammaticità di chi già viveva una situazione di abusi si è acutizzata: come riportato da un articolo della BBC, il Ministero Pubblico boliviano, nei primi due mesi di lockdown, ha registrato 2.935 nuovi casi di stupri e aggressioni contro le donne.

Clelia Taborga, rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, con i dati del sistema sanitario boliviano alla mano, rivela che fino a questo momento dell’anno è stata calcolata una media di quattro gravidanze al giorno in ragazze di età inferiore ai di 15 anni. Questi dati sono allarmanti e trovano conferma nei registri della Commissione Economica per l’America Latina che ha dichiarato come la Bolivia sia il Paese con più donne assassinate in Sudamerica nel 2019. Per quanto riguarda il 2020 non sono ipotizzabili previsioni migliori poiché nel primo trimestre il numero dei femminicidi è superiore al medesimo periodo dell’anno precedente. Questa vicenda è solo uno dei moltissimi abusi che le donne boliviane subiscono tutti i giorni, ed è proprio per questo che non bisogna smettere di parlarne.

L.C, M.D.F. e I.V

Il giornale UOL presenta il “covid kit”, creato nello stato di Bahia in Brasile. La prefettura di Itagi ha infatti annunciato la distribuzione di idrossiclorochina, ivermectina e azitromicina a tutti coloro che presentano sintomi riconducibili al coronavirus. Il “covid kit” a domicilio è stato ideato dalle autorità sanitarie della prefettura al fine di evitare assembramenti di persone potenzialmente infette nelle farmacie. Il ministro della Salute dello stato di Bahia ha annunciato che la sorveglianza sanitaria farà chiarezza sul tema poiché il consumo di idrossiclorochina, senza prescrizione del medico, può essere molto pericoloso.

M.P

ASIA

Il governo di Timor Est nella scorsa settimana ha iniziato a preparare misure economiche da attuare nel corso dell’anno per far fronte alla pandemia, riferisce Lusa. Tra gli obiettivi risalta l’impegno per un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e la riduzione della dipendenza dal fondo petrolifero, che attualmente è la fonte principale di rendimento del Paese. Nonostante Timor Est abbia registrato finora solo 24 casi di Covid-19, l’economia ne ha risentito a livello generale con il blocco dei voli commerciali e regolari fino a data da destinarsi e il notevole peggioramento della situazione alimentare delle famiglie data la presenza di piogge e della peste suina africana nel settore dell’agricoltura, riporta ancoraLusa.

D.F.

In Cina, come riportato dal Global Times, un autista di autobus è stato ritenuto responsabile di un incidente nella provincia di Guizhou, nel sud-ovest della Cina.

L’autobus, che trasportava diversi passeggeri, compresi degli studenti, è precipitato in un serbatoio ad Anshun, Guizhou il 7 luglio, il primo giorno degli esami di ammissione all’università, uccidendo 21 persone e ferendone 15.

A quanto pare, la tragedia è stata causata intenzionalmente dall’autista, un uomo di 52 anni soprannominato Zhang, per sfogare il suo malcontento dopo che la casa in cui viveva, che gli era stata assegnata dalla sua compagnia, per la quale lavorava da anni, era stata demolita.

La casa era stata inclusa in un progetto di ristrutturazione urbana locale nel 2016. Nel giugno di quest’anno, Zhang ha firmato un accordo con le autorità locali per ricevere più di 72.000 yuan ($ 10.282) in compensazione, che però non ha mai rivendicato.  L’uomo aveva anche fatto richiesta per una casa in affitto pubblica, ma la sua domanda era stata respinta.

Secondo la polizia, Zhang, che aveva divorziato nel 2016, una volta aveva chiamato una linea di servizio del governo per esprimere il suo malcontento per questi problemi e aveva pesantemente attaccato le autorità competenti.

La mattina dell’incidente, Zhang ha chiesto a un suo collega di cambiare il turno con lui e ha comprato una bottiglia di baijiu, un tipo di acquavite cinese, che ha portato con sé al lavoro. Alle 11,39, ha chiamato la sua compagna per dirle che era disgustato dalla vita. Alle 12:09, ha bevuto un po’ di baijiu dalla bottiglia quando l’autobus si è fermato in una stazione per consentire ai passeggeri di salire e scendere.

Alle 12:12, quando l’autobus è passato vicino al serbatoio di Hongshan, Zhang ha rallentato e poi ha accelerato improvvisamente, attraversando cinque corsie e distruggendo le barriere, precipitando così nel serbatoio. 

La polizia di Anshun ha dichiarato che Zhang è annegato nella tragedia e il risultato dell’autopsia ha mostrato che il suo livello di alcool nel sangue era pari a 64,46 per 100 milligrammi.

Nessun altro elemento esterno ha interferito o ha causato l’incidente, da questo si comprende l’intenzionalità del gesto. 

Zhang ha messo in pericolo la sicurezza pubblica con la sua guida pericolosa, causando la morte di persone innocenti che quel giorno andavano a lavorare o all’università, che mai avrebbero pensato di morire per mano di un autista di autobus.

G.R.

OCEANIA

Secondo 9News le autorità sanitarie del New South Wales hanno confermato altri quattro casi di COVID-19 legati a un’epidemia all’Hotel Crossroads a Sidney. “Questi quattro si aggiungono ai cinque casi precedentemente segnalati”, ha dichiarato un comunicato della NSW Health “Siamo a un punto critico della lotta per contenere il virus”, ha detto ieri il dottor Jeremy McAnulty.

“È essenziale che la comunità lavori insieme per limitare la diffusione del virus, mantenendo sempre una buona igiene delle mani, rispettando le regole di distanziamento ogni volta che è possibile e facendo test ogni volta che i sintomi si sviluppano”.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

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Un’ondata iconoclasta travolge l’Occidente. Ma qualcuno dice basta…

Stampa inglese

Con la morte dell’afroamericano George Floyd il movimento Black Lives Matter ha ripreso notevolmente vigore, tanto da stimolare delle ondate di protesta globali contro la disuguaglianza razziale. Perturbanti, sono sicuramente gli atti devastatori rivolti verso i monumenti di gloriosi personaggi storici che stanno accompagnando queste rivolte.

La BBC racconta come le statue dei leader confederati siano state l’oggetto principale di una serie di atti vandalici. Statue decapitate, ridicolizzate, abbattute. Così è in corso la distruzione massiva di monumenti collegati al colonialismo e alla schiavitù. Sta crescendo infatti, la pressione sulle autorità per rimuovere tutta una serie di sculture commemorative. Negli Stati Uniti l’ira dei manifestanti si è scagliata principalmente contro Cristoforo Colombo: a St. Paul, Richmond e Boston le statue dell’esploratore sono state demolite. A Bristol, la statua di bronzo di Edward Colston è stata prima abbattuta e poi gettata nelle acque vicino al porto, il commerciante è responsabile di aver trasportato in America circa 80.000 schiavi africani. Nella capitale scozzese di Edinburgo, il busto di uno dei politici più influenti della nazione del diciottesimo secolo, Henry Dundas, è stato deturpato poiché aveva presentato un emendamento a un disegno di legge che avrebbe poi ritardato l’abolizione della schiavitù. E ancora, in Belgio ad esser preso di mira è stato il re Leopoldo II, che nel 1908 aveva trasformato il Congo nella sua colonia privata, affidandolo di fatto a delle compagnie concessionarie che avevano instaurato un regime brutale per sfruttare le ricchezze legate all’avorio e alla gomma.

Il Financial Times riporta le dichiarazioni di Boris Johnson in risposta alla vorticosa iconoclastia del momento. Una presa di posizione netta quella del Primo Ministro britannico. In primo luogo, ha dichiarato che è vergognoso che la statua di un eroe della patria come Winston Churchill debba essere considerata a rischio attacco. Poi ha aggiunto che il Regno Unito non deve censurare il suo passato, in quanto i monumenti che sono presenti oggi nel Paese sono state messe da generazioni passate che avevano differenti prospettive, abbatterle pertanto, vorrebbe dire alterare la verità storica e depauperare la visione educativa delle future generazioni.

Stampa statunitense

Il New York Times afferma che la rabbia esplosa nei giorni immediatamente successivi alla morte di George Floyd ora sta alimentando il movimento nazionale volto a rimuovere i simboli che richiamano il razzismo e l’oppressione negli Stati Uniti d’America. Il movimento ebbe inizio nel 2015 a seguito del massacro di Charleston avvenuto per mano di un suprematista bianco poco più che ventenne, il quale uccise nove fedeli della più antica chiesa per afroamericani della storia degli Stati Uniti. Adesso i manifestanti e gli attivisti del movimento Black Lives Matter chiedono a gran voce la rimozione di quei monumenti che fungono da promemoria della storia oppressiva che ha creato la realtà che stanno combattendo oggi. Si tratta di monumenti considerati un insulto alla libertà e alla democrazia. Ci si interroga sul dove verranno trasferiti questi monumenti, almeno quelli non rimossi con la forza e senza troppe accortezze. La maggior parte di essi verrà depositata in magazzini poiché impossibile da conservare in un museo date le dimensioni.

La CNN elenca alcuni nomi dei personaggi che in passato si sono macchiati di atti di razzismo oppure che hanno perpetrato massacri nei confronti della popolazione di colore o ancora che sono passati alla storia come brutali colonizzatori e schiavisti. La lista dei monumenti che sono stati rimossi e che verranno rimossi è particolarmente lunga perché vede coinvolti e sotto accusa monumenti che si trovano sparsi su tutto il territorio statunitense.

The Intelligencer sottolinea come la maggior parte dei Repubblicani non sia favorevole a questa ondata di proteste che sta scuotendo il Paese. In particolar modo, il giornale menziona la National Statuary Hall Collection che si trova a Washington D.C. poiché custodisce diverse statue che raffigurano personaggi importanti dei vari Stati Confederati. Collezione ora oggetto di discussione ed aspre critiche ed accuse, rigettate dai membri del Grand Old Party – ossia il Partito Repubblicano. Il Presidente – è sempre la CNN la fonte – è arrivato, in varie occasioni, a invocare il carcere per chi distrugge le statue.

Tuttavia, come nota Usa Today, non vi è unanimità tra i Repubblicani nel sostenere la posizione del Presidente Trump riguardo la conservazione di questi simboli. Il Presidente ha più volte sottolineato la necessità di conservare questa eredità mostrandosi non favorevole alla rimozione dei monumenti degli Stati Confederati. In queste settimane, diversi esponenti del partito hanno proposto di rinominare le basi militari che oggi portano il nome di alcuni leader del tempo della Confederazione. Sembra vi sia una spaccatura nel partito circa questo tema: da una parte troviamo chi sostiene che si stia attuando una sorta di “cancellazione della storia”, dall’altra chi dimostra un approccio più aperto e crede che sia ingiusto mantenere sulle insegne di scuole e basi militari il nome di coloro che richiamano a crudeltà e barbarie.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:

Boris Johnson says it’s ‘shameful’ Churchill statue is at risk of attack disponibile su https://www.ft.com/content/3b728ba9-38e5-4020-8921-93bc9ccb71cb, consultato il 11/07/2020

Confederate and Columbus statues toppled by US protesters disponibile su https://www.bbc.com/news/world-us-canada-53005243, consultato il 11/07/2020

George Floyd protests: The statues being defaced disponibile su https://www.bbc.com/news/world-52963352, consultato il 11/07/2020

Honoring the unforgivable disponibile su https://edition.cnn.com/2020/06/16/us/racist-statues-controversial-monuments-in-america-robert-lee-columbus/index.html, consultato il 12/07/2020

Cities Want to Remove Toxic Monuments. But Who Will Take Them? Disponibile su https://www.nytimes.com/2020/06/18/us/confederate-statues-monuments-removal.html, consultato il 12/07/2020

Some Republicans split with Trump, support removing Confederate statues and renaming military bases disponibile su https://eu.usatoday.com/story/news/politics/2020/06/11/confederate-statues-some-gop-lawmakers-break-president-trump/5343830002/, consultato il 12/07/2020

Republicans Defend Confederates in the U.S. Capitol disponibile su https://nymag.com/intelligencer/2020/06/republicans-defend-confederate-statues-in-the-capitol.html, consultato il 12/07/2020

Reconsidering the Past, One Statue at a Time disponibile su https://www.nytimes.com/2020/06/16/us/protests-statues-reckoning.html, consultato il 12/07/2020

#LUXURYMOMENTS: LUXURYJUICE

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PH. by Mauro Galligani, Giorgio Armani nel suo atelier, Milano 1980

Giorgio Armani Special Edition

Il re della moda italiana alle soglie del suo 86° compleanno

Giorgio Armani è lo stilista italiano più conosciuto al mondo e chiamarlo anche solo Artista sarebbe riduttivo. Quello che Giorgio Armani rappresenta ci spinge a ridefinire il concetto di stilista-virtuoso e ad arrivare al concetto assoluto di icona senza tempo, vero fondamento per il mondo della moda internazionale. Dalla prima collezione nel lontano 1964 per Nino Cerruti, al lancio del brand Giorgio Armani nel 1975, noi di LuxuryJuice vorremo omaggiarlo ripercorrendo in breve la sua carriera, cercando di celebrare non solo il suo brand, famoso in tutto il mondo ma anche l’uomo tenace, instancabile ed appassionato che non smetterà mai di stupirci.

Vi presento Giorgio Armani.

La sua storia ha un non so che di ipnotico: è possibile sentire il peso di ogni singola situazione anche valutandola da schermo a schermo. Come spesso ha dichiarato la mia vita è stata “un sacrificio proteso verso il mio lavoro”. Non è “figlio d’arte” come spesso accade ma nasce in una piccola città del nord Italia, Piacenza, in una famiglia modesta composta da tre figli. Dopo aver lasciato gli studi di Medicina per il servizio militare, al suo ritorno si sente cambiato e fa esperienza di quella sensazione molto familiare, anche per i post-laureati, (relazionando l’avvenimento in chiave più moderna) di ritardo/inadeguatezza/indecisione rispetto ai suoi amici e conoscenti. Ma è proprio questo stimolo negativo che, col sennò di poi, lo porterà ancora una volta fuori dalla sua Piacenza e lo avvicinerà al mondo della moda, allineando la consapevolezza della ricerca, con la consapevolezza della sua crescita artistica.

Siamo nel 1957 e Armani si presenta come fotografo per i magazzini della rinascente: il suo soggetto è la sorella Rossana; da qui inizia la gavetta tra i buyer di abbigliamento, inizialmente, solo maschile. La svolta non tarda ad arrivare, prima nella stagione 1964-65 con una collezione per Nino Cerruti, Hitman. Qui inizia la sua ricerca per la giacca maschile che abbia l’eleganza degli anni ’60 e la comodità dettata dall’esigenza dell’uomo di città. Dopo poco, il suo talento indiscusso gli permette di lavorare come Freelance ed inizia a occuparsi della moda femminile, primo step che lo porterà a sfilare a Palazzo Pitti a Firenze. Un evento che l’artista ricorda sempre con entusiasmo in concomitanza con l’incontro di Sergio Galeotti, il suo futuro manager che come lui, sognatore visionario, lo incoraggerà verso le scommesse imprenditoriale della sua vita: così nasce Giorgio Armani S.r.l.

Siamo nel 1975, la società di Giorgio Armani prende forma grazie ad un capitale iniziale di 10 milioni di lire, come ricorda l’artista “(..) tutti facevamo un po’ tutto, l’amministratore chiudeva scatole di cartone che contenevano vestiti da spedire, l’aiutante del disegnatore faceva le fotocopie (..)”. Dopo un solo anno, la fatica ed il sacrificio ripagano con un ricavo netto di 569 milioni di lire. La situazione cambia radicalmente nel 1979, quando Armani viene insignito a New York del “Neiman Marcus Award”, premio che gli vale un trunk show della sua nuova collezione da Saks. Questo fu veramente l’inizio del successo per l’artista: una piccola esposizione temporanea si trasformò, grazie solamente al suo indiscusso pregio, in un evento epocale destinato ad essere raccontato per decenni. Lo stile Armani finalmente si afferma: lo slancio controcorrente, la sobrietà, i colori tenui, la discreta raffinatezza.

Dopo la morte di Galeotti nel 1985, Armani prende il controllo totale dell’azienda senza mai dimenticare il supporto dell’amico-collega nel corso degli anni. Partendo dal fatto che, come spiegato più volte da lui stesso, non esiste una “formula Armani” o un ingrediente magico per far proliferare un’azienda, quello che veramente fa la differenza è una combo di tutte le qualità più “umane” di un individuo (le sue esperienze, i suoi sacrifici, le sue passioni e la sua testardaggine) incanalate dal fiuto imprenditoriale per la realizzazione concreta di un obiettivo.

Obiettivo raggiunto e sorpassato grazie anche alle diversificazioni nel corso degli anni (pensiamo ad Emporio Armani, Armani Cosmetics, Armani Junior, Armani Exchange, Armani Jeans, Armani Privé ecc).

Tra i picchi della sua lunghissima carriera è possibile ricordare, oltre la strategica diversificazione, anche la collaborazione con il grande schermo: suoi sono gli abiti di Leonardo di Caprio in “the Wolf of Wall Street” e quelli di Tom Cruise in “Mission Impossible”, Richard Gere in “American Gigolò” ed ancora, “The intouchables”, “Quei bravi ragazzi” di M. Scorsese, “Il Cavaliere Oscuro”, “ The social network”, “Duplicity”… e altri ancora per un totale di circa 200 titoli.

Una vita piena di momenti straordinari quella di Giorgio Armani che alla domanda (da un milione di dollari in suspense) su quale sia il suo capo simbolo, egli risponda “le giacche destrutturate” ci sembra un’affermazione troppo modesta. Quello che è stato capace di realizzare negli anni, è la perfetta definizione del sogno italiano che non ha bisogno di viaggiare per essere conosciuta e non ha bisogno di essere indirizzata per essere affermata. Ed ora alle soglie del suo 86° compleanno, noi pubblico possiamo solo ringraziare l’artista, il re, l’uomo dal fiuto indiscutibile che ha reso la raffinatezza italiana un concetto leader della moda di tutto il mondo.

Fanny Trivigno

Sources:

Impara dai leader: la storia di Giorgio Armani

https://www.vogue.it/news/article/migliori-momenti-fashion-giorgio-armani-cinema

https://www.vogue.it/moda/gallery/giorgio-armani-storia-stilista-foto

Milano 1980-Giorgio Armani fotografato da Mauro Galligani nel suo atelier

#ATUTTOMONDO

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La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Nuovi contagi di Covid-19 in Spagna, Svizzera, Stati Uniti, Australi. A questi si aggiunge anche il Brasile, il cui presidente stesso è risultato positivo al virus. Proseguono anche le strategie di contenimento e contrasto al virus in vari Paesi del mondo, così come notizie di diverse tematiche strettamente legate all’area geografica di riferimento.

EUROPA

È tempo di elezioni nella regione autonoma spagnola della Galizia: stabilite inizialmente per il 5 aprile 2020, il governo le ha poi rimandate al 12 luglio a causa del Covid-19 ma un nuovo focolaio con 121 nuovi contagi nella città di La Mariña rende indispensabile progettare un piano per permettere lo svolgimento delle elezioni in totale sicurezza. Le autorità galiziane stanno perciò valutando se posticipare le elezioni nella zona colpita dal virus o di sospendere il diritto di voto ai nuovi contagiati, oltre 100, per tutelare la salute pubblica.

Sulla liceità di tali prospettive, El País ha consultato due giuristi: il primo, Diego López Garrido, docente di diritto costituzionale presso la Universidad de Castilla-La Mancha, considera sensata la proposta di circoscrivere il voto ai soggetti sani ritenendo il diritto alla salute superiore a quello di voto e ribadisce che l’isolamento dei contagiati è il modo più efficace per contenere la diffusione del virus.

La giurista Alba Nogueira è invece contraria: sostiene che è anticostituzionale sospendere il diritto di voto a dei cittadini per ragioni sanitarie e che il rinvio delle elezioni non rappresenta una soluzione valida perché gli scrutini rischierebbero di essere falsati; invita, dunque, ad attuare misure di sicurezza straordinarie nei collegi elettorali e a prevedere ingressi scaglionati garantendo così a tutti di votare in sicurezza.

L.C, M.D.F. e I.V

In Svizzera, secondo quanto pubblicato dal quotidiano Le Temps, mercoledì 8 luglio l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha annunciato che in 24 ore sono stati registrati altri 129 casi di Coronavirus. È stata la prima volta in cinque giorni che il numero giornaliero di nuovi contagi è tornato a superare la soglia dei 100 casi. Mentre il Ministero della Sanità cerca di tenere sotto controllo i nuovi contagi, il Ministero degli Interni ottiene un grande risultato con l’arresto di una banda di 14 criminali di età compresa tra i 17 e i 33 anni che hanno commesso più di 70 reati nei cantoni di Zurigo, Argovia e Turgovia. Come riportato da 24 heures, il bottino che hanno ricavato attraverso furti con scasso, borseggi e truffe è di 760.000 franchi.

S.C.

In Francia, secondo quanto riportato da France Bleu, il Primo Ministro Jean Castex ha iniziato a elaborare i futuri piani del nuovo governo e a nominare i ministri. Ha destato molta sorpresa la scelta di Gérald Darmanin come Ministro degli Interni, visto il suo coinvolgimento in un’inchiesta per stupro ancora aperta. Eric Dupond-Moretti diventa il nuovo Ministro della Giustizia, su suggerimento del presidente Macron. NeI primi giorni del suo mandato da Primo Ministro, Jean Castex ha manifestato la volontà di riaprire il dialogo con i sindacati sulla riforma delle pensioni e di preparare un piano di emergenza, diverso da quello di marzo, nell’eventualità di una seconda ondata di Covid-19.

EA.V.

In Belgio, sono state concordate delle strategie di contrasto al contagio da Covid-19: il Comitato di Concertazione e il gruppo Gees, esperti incaricati della strategia del deconfinamento, hanno stabilito delle restrizioni per gli individui che fanno ritorno in Belgio provenienti da zone ad elevato rischio di contagio. Come riportato da RTL, i viaggiatori che rientrano da zone rosse e arancioni, ad alto rischio di contagio, dovranno sottoporsi allo screening e all’isolamento obbligatorio. Per le zone verdi, a basso rischio, rimane fortemente consigliato seguire le misure di precauzione, ma non sussistono particolari restrizioni.

EA.V.

Il 7 luglio in Russia, a Mosca, è stato arrestato Ivan Safronov, consigliere del capo dell’Agenzia Spaziale Federale russa Roskosmos. Le accuse a suo carico sono le presunte attività di spionaggio, per le quali Safronov rischia fino a 20 anni di carcere secondo l’articolo 275 del Codice penale russo “Tradimento di Stato”.

Secondo l’accusa e le indagini in corso, nel 2012 Safronov è stato reclutato dai Servizi Segreti cechi e nel 2017 ha fornito loro informazioni riservate in merito alla fornitura di armi in Africa e Medio Oriente da parte della Russia. Infine, è probabile che i destinatari finali delle informazioni riservate sarebbero stati gli Stati Uniti. Safronov si è dichiarato innocente e ritiene che il procedimento penale intentato contro di lui sia legato alla sua attività giornalistica per le testate Kommersant e Vedomosti per la quali si è occupato soprattutto di difesa.

In ogni caso, come riporta l’agenzia di stampa Vedomosti,i dettagli del caso Safronov sono stati secretati e i legali dell’imputato sono vincolati da un accordo di non divulgazione.

Parlando della situazione ambientale, tema molto attuale a livello globale, in Russia, i servizi forestali sono impegnati nello spegnere le fiamme causate dalle anomale temperature elevate.

La Siberia nel mese di giugno aveva battuto due record climatici: la temperatura media in alcune aree è arrivata a toccare i 5 °C e, nei casi più estremi, 10 °C superiori alla media del mese di giugno. A rivelare questi dati è stato il Servizio Copernicus per i cambiamenti climatici (C3S), uno dei servizi forniti dall’Unione Europea, il quale aveva anche registrato grandi incendi nella zona del Circolo Polare Artico, che hanno superato i livelli record osservati nella regione nello stesso mese dell’anno precedente.

Come conseguenza, in Siberia sono stati emessi 59 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’aria, contro i 53 di giugno 2019 e gli esperti hanno notato che le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera si sono dimostrate le più alte negli ultimi 18 anni.

Nel solo giorno dell’8 luglio sono stati spenti più di 100 incendi boschivi su un’area di oltre 18300 ettari come riporta l’agenzia RT

S.N., D.S.

Nel Regno Unito una gru è crollata nella zona est di Londra, abbattendosi sulle abitazioni e uccidendo una donna. Sky News ha raccolto la testimonianza di un uno degli abitanti che ha assistito alla scena affermando di aver pensato che “il mondo stesse finendo”.

Secondo The Guardian,il macchinario alto 20 metri è crollato sul tetto di due case ferendo almeno quattro persone oltre alla donna rimasta coinvolta nell’incidente. La vittima è stata ritrovata al primo piano del suo alloggio dai vigili del fuoco di Londra che ne hanno dichiarato subito il decesso.

Il vicecommissario Graham Ellis ha spiegato che l’incidente è avvenuto in un complesso di appartamenti in fase di costruzione nella zona di Compton Close, come si legge su Mirror.

S.C., S.P.

In Germania test gratuiti e rivolti a tutta la popolazione. È questo quello che il ministro dell’Interno Horst Seehofer vorrebbe, sulla scorta della decisione del governo bavarese dei giorni scorsi. Infatti, il giornale tedesco Die Zeit fa sapere che presto in Baviera chiunque lo voglia potrà richiedere un test per la Sars-CoV-2 senza per forza mostrare sintomi, aver avuto contatti con una persona contagiata o provenire da una zona rossa. In effetti, la proposta sembrerebbe la soluzione migliore da avvallare ed estendere a tutta la popolazione tedesca per consentire il controllo sanitario di massa e far chiarezza sull’effettivo stato di contagio attuale.

Tuttavia, il ministro federale della Sanità, Jens Spahn, smonta gli apparenti buoni propositi della politica. «Test, test e ancora test suona bene, ma senza un approccio sistematico il tutto non è orientato all’obiettivo» – questo il suo tweet. Dal punto di vista dei virologi, degli epidemiologi e dei medici di laboratorio, in più occasioni intervistati dalla rivista online Die Zeit sulla ricerca, un tale piano è quantomeno discutibile. Quello che si presenta come un duro provvedimento politico non è molto convincente per via della sua inattuabilità pratica e per le poche prove scientifiche riscontrabili. Innanzitutto, se tutti improvvisamente richiedessero un tampone, i laboratori, che già effettuano più della metà dei circa un milione di test disponibili ogni settimana, sarebbero presto in sovraccarico. Per di più, i test PCR non forniscono altro che un quadro del momento. Per cui nulla esclude che un risultato appena constatato negativo, effettuato poco dopo, non possa dare invece esito positivo. Ciò presupporrebbe almeno due tamponi a settimana per ogni cittadino, qualcosa di irrealizzabile in termini di capacità per il Paese. Lo stesso vale se a sottoporsi al test sono persone che hanno appena contratto l’infezione. Infatti, se i sintomi non sono ancora comparsi e la quantità di virus escreto è dunque troppo piccola per essere rilevata dal tampone il risultato potrebbe essere un falso negativo. A questo punto, quanto potrebbe risultare distorta la curva di diffusione del virus? Un falso negativo aumenterebbe la sicurezza nelle persone e porterebbe ad un minor rispetto delle regole di distanziamento sociale.

Tuttavia, il numero dei tamponi che si effettuano ad oggi è ancora basso. Quindi, sebbene si dichiarino contrari ai test di massa, gli esperti spingono per incentivare il numero dei tamponi secondo una strategia mirata e ponendo un’attenzione maggiore soprattutto ai gruppi a considerati a rischio e alle persone professionalmente esposte al contagio. Secondo le strategie più aggiornate del Robert Koch Institute, i test dovranno coprire un maggior numero di persone e saranno effettuati nel modo più semplice possibile, a spese del servizio sanitario nazionale. Sono particolarmente raccomandati in strutture ospedaliere, case di cura e centri per rifugiati, per pazienti, personale e visitatori. Infine, da quanto riportato, l’uso di altri tipi di test, come quelli degli anticorpi o degli antigeni, non è attualmente previsto dalla strategia nazionale.

M.S., L.R.

AFRICA

L’Algeria ha aperto un’indagine su Sonatrach, una delle filiali del gruppo petrolifero nazionale, che è ormai nel mirino della magistratura libanese. Come riportato da Jeune Afrique, la compagnia petrolifera è sotto inchiesta per sospetta corruzione nell’ambito dell’acquisizione della raffineria di Augusta, sulla costa orientale della Sicilia, avvenuta nel 2018. Ahmed El-Hachemi Mazighi, ex vicepresidente della compagnia, è accusato di «sperpero di denaro pubblico e usurpazione di funzioni». Intanto, anche in Mauritania la polizia sta effettuando degli arresti in seguito alla scomparsa di ingenti somme di denaro dalla Banca Centrale di Mauritania, indagando su sospetti di frode. Secondo quanto affermato da BBC Afrique, tra i fermati vi sono alcuni dipendenti della banca coinvolti nella perdita di 935.000 di euro e 358.000 di dollari.

S.C.

In Angola il ministro delle Telecomunicazioni, Tecnologie dell’Informazione e Media Manuel Homem ha parlato del nuovo operatore telefonico Angop. Il giornale Jornal De Angola riporta il discorso del ministro dove spiega che si tratta di un’opportunità per il mercato angolano, dato che l’azienda lavora già in altri Paesi africani da più di 12 anni. Questo contribuisce anche ad una maggiore concorrenza nel settore delle Telecomunicazioni in Angola, oltre ad un aumento della qualità dei prodotti, servizi, prezzi e della vita dei cittadini.

M.P.

In Mozambico, in occasione dell’insediamento del nuovo consigliere del Tribunale Supremo di questa settimana, il presidente Filipe Nyusi ha tenuto un discorso che ha indirizzato il bisogno di punire i terroristi di Cabo Delgado, come riportato da Opaís. Il presidente ha sottolineato l’importanza di una punizione veloce ed esemplare da parte del potere giudiziario per non lasciar prevalere il sentimento di impunità dei terroristi, che attaccano villaggi nel nord del Paese dal 2017. Il presidente ha anche menzionato la disinformazione che c’è a riguardo degli attacchi e le modalità di reclutamento dei gruppi di terroristi. Infine, ha espresso i suoi auguri al nuovo incaricato, sperando che possa dare il suo contributo per risolvere la situazione. Inoltre, in occasione del 45° anniversario dell’indipendenza del Mozambico dal Portogallo, celebrazione fissata formalmente al 25 Giugno, il presidente ha ricevuto felicitazioni da parte di Germania, Canada e Palestina, riferisce Opaís.

D.F

Questa settimana circa un centinaio di medici e infermieri cubani sono arrivati in Guinea Equatoriale, che attualmente ha 3071 casi e 51 vittime di Covid-19,e a São Tomé e Príncipe, dove ci sono 719 casi e 13 vittime, riporta Lusa. Sono stati ricevuti a Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, dal viceministro della salute e alcuni di questi andranno a São Tomé e Príncipe e Sierra Leone. Altri medici erano già arrivati precedentemente in Guinea Bissau, Angola e Mozambico, sempre per sostenere i Paesi nella lotta al coronavirus.

D.F.

MEDIO ORIENTE

Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno affermato che le forze leali al governo siriano e i suoi oppositori jihadisti hanno perpetrato crimini di guerra durante la battaglia per il governatorato di Idlib.

Secondo il rapporto, infatti, quando l’esercito siriano ha lanciato una campagna per ripristinare il controllo sull’area, i civili hanno subito attacchi aerei indiscriminati e bombardamenti a terra, nonché arresti, torture e saccheggi.

Secondo quanto riportato dalla BBC Arabic, centinaia di civili sono stati uccisi prima che venisse concordato un cessate il fuoco.

Sono rimaste sfollate quasi un milione di persone a seguito dei combattimenti e molte di loro sono state costrette a vivere in campi sovraffollati.

Più di 380.000 persone sono state uccise, sia all’interno che all’esterno del Paese da quando è iniziata la rivolta contro il presidente Bashar al-Assad nel 2011.

Gli investigatori hanno scoperto che l’esercito siriano e l’aeronautica russa alleata hanno effettuato attacchi che “hanno portato alla distruzione di infrastrutture civili, all’evacuazione di città e villaggi e hanno causato la morte di centinaia di donne, uomini e bambini siriani”.

L’attivista saudita Souad Al-Shammari ha rilasciato un’intervista al canale israeliano “Kan“, durante la quale ha espresso la speranza dell’inizio di una cooperazione tra il suo Paese e Israele in vari ambiti.

Al-Shammari ha ripubblicato parte della sua intervista con il canale israeliano, durante la quale ha citato: “Spero che inizieremo una cooperazione economica, culturale e commerciale il prima possibile”, come riportato dalla CNN Arabic.

L’attivista saudita ha inoltre aggiunto: “Israele non è il nostro nemico, l’Iran è il nostro nemico”. In riferimento a una serie di attentati che hanno preso di mira le strutture iraniane, incluso un sito nucleare, ha poi aggiunto: “Se questi attentati dovessero essere effettuati da persone squisite come voi”, riferendosi agli israeliani, “io vi direi: fate pure.”

Per quanto riguarda Israele, invece, secondo una dichiarazione ufficiale rilasciata da un canale israeliano, il Governo ha proposto una nuova offerta per scambiare i prigionieri con il movimento di resistenza islamica Hamas.

Il canale privato ha citato una fonte che ha familiarità con i dettagli dei negoziati affermando che Israele ha fatto una nuova offerta al movimento attraverso i mediatori, ma non ha ancora ricevuto una risposta da Hamas. 

Da qualche tempo, Israele sta negoziando con Hamas per restituire 4 israeliani detenuti dal movimento a Gaza. La fonte non faceva riferimento ai dettagli della nuova offerta israeliana. Tuttavia, i rapporti indicano che Israele aveva manifestato la volontà di discutere con Hamas riguardo un’iniziativa presentata dal capo del movimento nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, come sottolineato da Al-Jazeera.

Lo scorso aprile Al-Sinwar ha annunciato di essere pronto a rinunciare parzialmente alla questione dei detenuti israeliani in cambio del rilascio di prigionieri anziani e malati, come iniziativa umanitaria alla luce della crisi del coronavirus.

S.H.

AMERICA

Gli Stati Uniti hanno registrato più di 60.000 nuovi casi di Covid-19, ma, come si legge su CNN politics e sul New York Times,  Trump continua a sminuire il virus, richiedendo l’apertura delle scuole. In merito a ciò il presidente ha twittato: “In Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia e molti altri Paesi le scuole sono aperte senza problemi” e ha anche espresso un nuovo rimprovero al miglior specialista di malattie infettive del suo governo, il dottor Anthony Fauci, il quale ha respinto le fuorvianti affermazioni del Presidente secondo cui gli Stati Uniti hanno il più basso tasso di mortalità al mondo. Secondo Fauci il tasso complessivo di casi continua ad aumentare in tutto il Paese, questa settimana ha superato i 50.000 contagi giornalieri.

Inoltre, la Casa Bianca ha annunciato di aver formalmente notificato all’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la sua intenzione di ritirarsi dall’organizzazione. “La notifica di ritiro degli Stati Uniti, con effetto dal 6 luglio 2021, è stata presentata al segretario generale dell’ONU, che è il depositario dell’OMS”.

Nonostante il calo di casi di Coronavirus, i timori del Canada sono di nuovo in aumento per via della politica adottata dagli Stati Uniti. Secondo un recente sondaggio riportato dalla CBC News, il 58% dei canadesi teme di prendere il virus per via dell’epidemia incontrollata a sud del confine.

Questa improvvisa esplosione di paura deriva dalla possibilità di apertura delle frontiere e ben l’86% dei canadesi rifiuta l’idea di riaprire il confine alla fine di luglio, come attualmente previsto. 

S.C, S.P

Proseguiamo il caso già trattato nella scorsa rassegna, sulla bocca di tutti gli argentini: l’omicidio di Fabián Gutiérrez. Secondo l’articolo di infobae, la morte dell’ex segretario di Cristina Kirchner sarebbe collegata a un giro d’affari (inerente alla compravendita di due auto) che avrebbe coinvolto la vittima recentemente. Inoltre, i primi risultati dell’autopsia indicano la morte per “asfissia meccanica” connessa alle torture e alle tre pugnalate al collo ricevute prima del decesso; infatti, proprio per questo motivo, il giudice Carlos Narvarte ha affermato che il movente del crimine potrebbe essere una rissa o un furto.  

Passiamo al Venezuela, dove, secondo un articolo de El País, la povertà estrema tocca quasi l’80% della popolazione: seguendo le statistiche, il paese risulta essere il più povero dell’America del Sud e secondo solo al Brasile per livello di disuguaglianza.

Concludiamo la sezione latinoamericana con le elezioni presidenziali della scorsa domenica 5 luglio 2020 in Repubblica Dominicana: come possiamo leggere nell’articolo integrale pubblicato dalla BBC, Luis Abinader, candidato del PRM (Partido Revolucionario Moderno), ha raggiunto il 52,3% dei voti con più del 94% dell’affluenza alle urne.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, il presidente Jair Bolsonaro risulta positivo al tampone per il coronavirus. Il giornale UOL parla del video messo su internet dal presidente stesso, dove pubblicizza la idrossiclorochina. La microbiologa Natalia Pasternak ha comparato il video ad una “pubblicità della margarina”. Nel video il presidente mostra una compressa e dice che è la terza che assume. Inoltre, aggiunge che lo sta facendo sentire meglio, nonostante non ci siano prove scientifiche della sua efficacia sul coronavirus. Pasternak ha comunicato attraverso il telegiornale GloboNews che può causare danni cardiaci a chi ha un’età superiore ai 65 anni (come Bolsonaro stesso) e che la comunità scientifica è abbastanza sicura del fatto che è un medicinale che non cura il virus. Per di più la microbiologa si è mostrata preoccupata poiché il video lo ritrae mentre prende la compressa in diretta e questo potrebbe essere un incentivo alla popolazione ad auto-curarsi.

M.P

ASIA

L’esercito di terracotta è un insieme di statue collocate nel Mausoleo del primo imperatore Qin a Xi’an. Si tratta di un esercito simbolico, destinato a servire il primo imperatore cinese Qin Shi Huang nell’Aldilà. Nel 1987 il mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Secondo quanto riportato dal Global Times, le autorità della provincia dello Shaanxi nella Cina nord-occidentale, dove si trova l’esercito di terracotta, stanno facendo tutto quello che è in loro potere per fermare  la creazione di falsi luoghi turistici che sono stati creati vicino al museo, confondendo i turisti locali e internazionali.

L’armata simbolica è una riproduzione fedele delle truppe che hanno contribuito a unificare la Cina, l’esercito è composto da circa 5mila guerrieri, 18 carri in legno e 100 cavalli in terracotta.

Nei siti turistici fasulli, invece, i turisti ve ne trovavano solo alcune decine. A portare gli ignari visitatori, una rete di guide senza licenza e taxi illegali. I falsi luogo turistici, non solo danneggiano l’immagine dei guerrieri di terracotta, ma mancano di rispetto alla storia e alla cultura cinese, ha riferito al Global Times l’Amministrazione provinciale del patrimonio culturale Shaanxi, affermando che devono essere vietati da leggi e regolamenti.

L’amministrazione ha recentemente redatto una serie di regolamenti sulla protezione del Mausoleo del primo imperatore Qin, applicando il divieto di luoghi panoramici artificiali che potrebbero “distorcere o danneggiare l’autenticità del Mausoleo del Primo Imperatore Qin”.

In effetti, il problema che circonda i falsi luoghi turistici esiste da anni e sulla piattaforma Sina Weibo, molti utenti cinesi si sono lamentati dei falsi siti turistici dell’esercito di terracotta, dove, ignari, sono stati condotti.

Un utente ha ricordato la sua spiacevole esperienza nel 2015: “Ho detto al tassista di portarmi al Mausoleo del Primo Imperatore Qin, ma ha guidato fino a un cosiddetto sito appena scoperto, dove i Guerrieri di Terracotta erano moderni, di bassa qualità, semplici copie dipinte con colori vivaci”.

Il governo locale ha già distrutto più di 40 falsi guerrieri di terracotta in risposta alle lamentele dei turisti, ma falsi luoghi turistici continuano a riemergere vicino al sito reale, fuorviando i visitatori di tutto il mondo.

Per cercare di contrastare questo fenomeno, ormai senza controllo, Il governo locale istituirà un’area di controllo sulla base della legge cinese sulla protezione delle reliquie culturali e questi falsi siti turistici saranno vietate nell’area designata.

G. R.

OCEANIA

In Australia oltre sei milioni di abitanti hanno ricevuto l’ordine di rispettare il lockdown a Melbourne, la seconda città più grande del Paese, nonché quella più colpita dalla pandemia. Secondo quanto riportato da 9News, il PM Daniel Andrews ha confermato che sarebbero 2.515 i residenti sottoposti al test per il Covid-19 di cui 158 risultano positivi.

ABC News ha riportato la notizia secondo cui agli altri residenti delle aree limitrofe al focolaio è stato permesso di lasciare il proprio domicilio solo in caso di necessità e, secondo il direttore sanitario Brett Sutton, verrà avviato un programma di monitoraggio intensivo per tenere sotto controllo l’andamento dei contagi.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)

#POLITICAFFÈ

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La Gran Bretagna aggiorna la sua blacklist dopo la Brexit

Stampa inglese

«Coloro che hanno le mani sporche di sangue, non saranno liberi […] in questo Paese»: così ha commentato il Primo Segretario di Stato Dominic Raab, all’indomani della decisione presa dalla Gran Bretagna di introdurre un regime sanzionatorio per chi viola i diritti umani.

In questo modo, spiega il quotidiano The Guardian, viene istituito un regime di sanzioni indipendente per la prima volta dopo la Brexit. In precedenza, infatti, i britannici dovevano attenersi ai regimi ONU e UE. Ovviamente, il regime sarà sfidato dalle misure legali con cui risponderanno gli altri Paesi – ad esempio l’ambasciata russa a Londra ha fatto sapere in una nota che verranno prese delle ritorsioni in seguito a questa decisione ostile – ma hanno dichiarato i ministri britannici, che queste misure hanno lo scopo di incoraggiare un atteggiamento migliore. Queste norme, che sono entrate in vigore immediatamente, includono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio. 

Un articolo della BBC riporta nel dettaglio quelli che sono stati colpiti da sanzioni immediate. A fare i conti con tali misure punitive sono stati innanzitutto 25 cittadini russi, coinvolti nella morte di Sergei Magnitsky, un avvocato che aveva accusato alcuni funzionari russi di aver frodato la società britannica Hermitage Capital Management, e che è morto a Mosca a causa dei continui maltrattamenti subiti nel periodo sotto custodia della polizia. Seguono 20 cittadini sauditi coinvolti nella morte del giornalista Jamal Khashoggi, critico del governo saudita, e ucciso da una squadra di agenti sauditi, in quella che ufficialmente è stata descritta come un’operazione “canaglia” andata a male. A essere presi di mira, inoltre, sono stati due alti generali dell’esercito del Myanmar, individuati come responsabili di atti di repressione contro la minoranza Rohingya. Infine, troviamo due organizzazioni coinvolte in torture, lavori forzati e omicidi nei gulag della Corea del Nord.

A quanto pare, l’elenco sarà tenuto sotto esame costante.

Stampa canadese

La Gran Bretagna ha implementato la propria versione del Magnitsky Act statunitense, così commenta il Globe and Mail. In particolare, aggiunge che molti si sono interrogati sul perché non siano stati inclusi in tale legge funzionari cinesi, data la legge di sicurezza nazionale di Hong Kong e la repressione nella regione occidentale di Xinjjang. In questo territorio, infatti, oltre un milione di persone sono state rinchiuse in centri di detenzione, poiché appartenenti a diversi gruppi etnici – uiguri, kazaki, kirghisi.  

Ancora, La Presse parla di una lista nera pubblicata dal Ministero degli Affari Esteri, che Dominic Raab ha commentato come «uno strumento per colpire gli autori senza punire più ampiamente la popolazione dell’intera nazione». Il giornale di Montreal ha poi riportato come la diplomazia britannica sia convinta del fatto che ciò consentirà al Regno Unito di lavorare in modo indipendente con alleati come Stati Uniti, Canada e Australia.

Stampa statunitense

Il New York Times sottolinea che, sul piano pratico, la presenza nella blacklist britannica non comporterà importanti cambiamenti per le persone elencate, giacché si parla sostanzialmente di divieto di viaggio e congelamento dei beni di questi individui. Tuttavia, bisogna ricordare che Londra ha rappresentato a lungo una meta privilegiata per coloro che erano ritenuti persone “indesiderate” con mezzi a disposizione illimitati, in particolar modo di natura economica. Il governo britannico ha stilato una prima lista di nomi facendo riferimento ai personaggi già presenti nella blacklist statunitense. Il Segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth, Dominic Raab, auspica che l’Unione Europea segua l’esempio britannico. Questa dichiarazione si riferisce al fatto che ora la Gran Bretagna è ormai libera dal vincolo del consenso che, fino all’uscita dall’Unione a seguito della Brexit, portava al fallimento ogni tentativo di applicare tali sanzioni. Infatti, proprio la mancanza di consenso tra i 28 membri ha portato al blocco di diverse iniziative in tal senso.

The Hill in un suo articolo riporta l’elogio del Presidente statunitense Donald Trump circa le sanzioni imposte dal governo britannico nei confronti di coloro che sono sospettati di aver commesso gravi violazioni dei diritti umani, lodando «la leadership globale del Regno Unito sulla promozione e la protezione dei diritti umani». Inoltre, il giornale riporta le parole del Segretario di Stato Mike Pompeo, il quale afferma che tali sanzioni segnano l’inizio di una nuova era per la politica sanzionatoria e di cooperazione tra gli Stati Uniti e il Regno Unito. In aggiunta, Pompeo afferma che le azioni intraprese dal governo di Johnson saranno complementari agli sforzi degli Stati Uniti e del Canada, incrementando l’abilità di agire in sintonia.

La rivista Forbes evidenzia come la Gran Bretagna fino a questo momento si era dovuta attenere strettamente alle sanzioni approvate dall’Unione Europea. Nonostante abbia abbandonato formalmente l’Unione il 31 gennaio scorso, la Gran Bretagna sarà ancora trattata come uno Stato membro durante questo ultimo periodo di transizione che si concluderà verso la fine dell’anno.  

Questi fatti andrebbero interpretati tenendo conto del contesto generale in cui agiscono i principali attori di questa storia. Tenendo a mente sia il vulnus inflitto all’Unione Europea con l’uscita della Gran Bretagna sia il costante riavvicinamento tra quest’ultima e gli Stati Uniti, si può azzardare l’ipotesi che stia acquisendo maggiore visibilità l’accordo UkUsa? Si tratta di un accordo che vede un rapporto privilegiato tra cinque paesi anglofoni, guidati da Stati Uniti e Regno Unito, per quanto concerne questioni di sicurezza internazionale. Forse la Gran Bretagna tornerà formalmente a “controllare” l’Europa da un punto di vista esterno, privilegiando i rapporti con gli altri membri dell’alleanza, ora che ha abbandonato l’Unione? Stati Uniti e Gran Bretagna continueranno a prendere scelte sempre più affini ora che quest’ultima dispone di maggior spazio di manovra?

Cos’è l’accordo UkUsa

Dal 1946 l’intelligence dei paesi anglofoni condivide informazioni sulla base di un’alleanza nota come Five Eyes – “cinque occhi” –, formalizzata con il nome accordo UkUsa. I membri dell’alleanza sono Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Questi cinque paesi anglosassoni hanno sviluppato una rete per il controllo delle comunicazioni globali, usata dapprima nella Guerra Fredda, poi adattata con il tempo alle mutate esigenze del contesto internazionale – globalizzazione, terrorismo, tensioni geopolitiche e geoeconomiche. Per questa ragione, all’interno della più antica e consolidata alleanza di spionaggio mondiale vige una divisione di competenze per aree geopolitiche. Infatti, gli USA monitorano la maggior parte dell’America del Sud, Asia, Russia asiatica e nord della Cina continentale; la Gran Bretagna controlla Europa, Russia europea ed Africa; l’Australia si occupa dell’Indocina, Indonesia e sud della Cina; la Nuova Zelanda sorveglia la parte ovest dell’Oceano Pacifico; infine, il Canada vigila sulla parte settentrionale della Russia e conduce ricerche sul traffico di comunicazioni tra le ambasciate nel mondo.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

Fonti:

UK imposes sanctions against human rights abusers disponibile su https://www.bbc.com/news/uk-politics, consultato il 07/07/2020

UK on collision course with Saudis over new human rights sanctions disponibile su https://www.theguardian.com/law/2020/jul/06/dominic-raab-to-annouce-uk-sanctions-against-human-rights-abusers, consultato il 07/07/2020

Droits de l’homme: Londres sanctionne 49 entités disponibile su https://www.lapresse.ca/international/europe/2020-07-06/droits-de-l-homme-londres-sanctionne-49-entites.php, consultato il 07/07/2020

Britain announces economic sanctions against Russians, Saudis under new Magnitsky power disponibile su https://www.theglobeandmail.com/world/article-britain-announces-economic-sanctions-against-russians-saudis-under/, consultato il 07/07/2020

Britain, Charting Its Own Course on Human Rights, Imposes New Sanctions, disponibile su https://www.nytimes.com/2020/07/06/world/europe/britain-human-rights-sanctions.html, consultato il 08/07/2020

Trump administration praises UK sanctions on human rights abusers, disponibile su https://thehill.com/policy/international/506049-trump-administration-praises-uk-sanctions-on-human-rights-abusers, consultato il 08/07/2020

London Targets Russians And Saudis In New Sanctions Regime, disponibile su https://www.forbes.com/sites/dominicdudley/2020/07/06/london-targets-russia-saudi-sanctions/#52d3b22b948a, consultato il 08/07/2020