Courtesy photo by Abed Mahfouz

PAESE CHE VAI…MATRIMONIO CHE TROVI…

In Italia, per tradizione, il mese di maggio, segna l’inizio del periodo dei matrimoni, le giornate diventano più lunghe e il clima più mite, i colori e profumi della primavera insieme alla rinascita della natura con i fiori di campo, rose, tulipani, papaveri e splendidi girasoli molto adatti per creare addobbi colorati e allegri. Inoltrecon la primavera anche il menù offerto durante la cerimonia si colora arricchendosi di frutta fresca, fragole, mirtilli, sorbetti e gelati assaporati prima della torta. La primavera con le sue manifestazioni di romanticismo annuncia quindi lo sbocciare dell’amore in future nozze. Insomma, maggio sembra proprio il mese ideale per dire il fatidico “Sì”. Ma non tutti i matrimoni sono uguali e si celebrano nella stessa maniera. Il proverbio “Paese che vai, usanze che trovi” sarà riadattato all’occorrenza e diventerà “Paese che vai, matrimonio che trovi” dove tutto cambia sino dal primo incontro tra gli sposi, la scelta dell’abito, la tipologia del ricevimento e soprattutto la moltitudine di usanze, superstizioni e tradizioni molto disparate e dissimili nei diversi continenti del nostro piccolo grande mondo.

Contemplando la nostra amata Europa, in diversi paesi come l’Italia e la Francia, la legge riconosce solo il matrimonio civile contratto in municipio. Il matrimonio con rito religioso è una libera scelta dei coniugi basata sulle proprie convinzioni e credenze. Ma comunque non si rivelano enormi differenze riguardo alla varietà delle cerimonie e rispetto ai festeggiamenti che susseguono la celebrazione: la sposa di solito indossa un abito bianco o panna o al limite un colore pastello, rari sono quelli che indossano l’abito colorato al primo Sì. Spesso lei sceglie un abito su misura confezionato in un Atelier di sartoria che assomiglia a quello che ha sempre sognato da bambina, un abito che la fa sembrare la principessa del reame, nelle sue mani un bouquet di rose che lancerà prima del taglio della torta, sperando che l’amica del cuore – ancora single – lo possa afferrare al volo. Infine, non manca mai l’usanza di distribuire i confetti e le bomboniere e di fare tante foto con parenti e amici. Piccole possono essere le differenze tra un paese europeo e l’altro, ma se ci allontaniamo e cambiamo continente, atterrando ad esempio in Asia, anche Cina, Giappone e India hanno usanze e credenze totalmente diverse tra loro. In Cina, il bianco è il colore dei funerali e della morte quindi la sposa si veste di rosso. Tradizione curiosa è l’obbligo del digiuno e il silenzio della sposa nel giorno delle nozze oltre allo scambio di oche come simbolo di lunga vita e l’uso di ombrelli durante il corteo nuziale. In Giappone, si crede di dare vita a delle coppie sposate molto affidabili e sicure tramite l’usanza di combinare matrimoni seguendo criteri quasi cartesiani, qui sembra che la ragione vinca sul cuore: verso i 25 anni la ragazza prepara una propria scheda personale con studi, aspirazioni lavorative, preferenze e hobbies, la inoltra in giro tra colleghi di lavoro, parenti e amici e verrà contattata da ragazzi in cerca di moglie e soprattutto che si intuiscono affini o in cerca dei requisiti elencati nella scheda che descrivono una moglie ideale.  Il rituale matrimoniale shintoista è molto suggestivo. Gli sposi, con indosso due kimoni particolarmente fastosi, bevono ciascuno tre volte da una ciotola con dentro riso e sakè. In India invece è la famiglia che combina i matrimoni, la cultura indiana basa tutta la società su una rigida divisione in caste ed è prassi comune combinare i matrimoni quando i bambini sono ancora piccoli. Il giorno prescelto per il rito deve capitare in un momento astrologicamente favorevole e i festeggiamenti iniziano sette giorni prima delle nozze e continuano a lungo. Il rito indù prevede che la sposa indossi un sari di seta rossa. L’uomo, invece, veste di bianco e tutti gli invitati indossano ricche vesti di seta colorata. Invece nei Paesi arabi di cultura islamica, gli sposi sono accolti dagli “Zaffa” un gruppo di danzatori e percussionisti che li circondano e cantano per celebrare il lieto evento. Una volta nella sala gli sposi prendono posto su due troni, prima dell’arrivo degli invitati.  Nella cultura mediorientale, prima del matrimonio si celebra il fidanzamento ed entrambi i futuri sposi indossano la fede all’indice destro, il giorno del matrimonio tale fede cambia posizione e si trasferisce all’indice sinistro. Nel corso dei festeggiamenti è necessario rispettare le regole della tradizione islamica, per cui uomini e donne dovrebbero essere separati, ma ultimamente si festeggia tutti insieme. Il banchetto si contraddistingue per l’ottimo cibo accompagnato da un intrattenimento di canti e musiche.  Il primato spetta ad Istanbul con i suoi 166 mila sposalizi all’anno. In Turchia le celebrazioni durano tre giorni. Durante il primo gli sposi si preparano, aiutati dai parenti; il giorno successivo la sposa viene portata in braccio dal padre e dallo zio fino alla casa del futuro marito: per tradizione i suoi piedi non devono toccare terra, consuetudine comune anche ad altre popolazioni, come quelle berbere del nord Africa. Nel frattempo, i genitori dello sposo hanno offerto in sacrificio una pecora. L’ultimo giorno, l’Iman celebra il matrimonio vero e proprio. La sposa veste in bianco, ma il volto è coperto da un velo rosso, simbolo della verginità. Anche nello Yemen altro paese dove i riti matrimoniali sono molto diversi da quelli di altri Paesi della penisola arabica: costosi, ricchi e soprattutto lunghi. Nella capitale Sana’a la cerimonia diventa un’occasione per gareggiare in ostentazione. Alla festa partecipano anche musicisti professionisti con il compito di allietare gli sposi. Ma il ruolo della musica è così importante e rituale che tutti gli invitati si alternano agli strumenti per suonare.

Un matrimonio molto romantico è sicuramente quello delle Isole Fiji che per tradizione, si tiene poco prima del tramonto in riva al mare, regola mantenuta viva per i turisti che vogliono sposarsi nelle Fiji con rito civile. Poi non si può dimenticare Las Vegas, ultima tappa del nostro viaggio, la capitale mondiale dei matrimoni dove si celebrano circa 8400 nozze al mese, cioè uno ogni 5 minuti! Per sposarsi basta presentarsi al Marriage Licence Bureau, la licenza è pronta e ci si può sposare in una delle oltre cento cappelle della città. Ognuna con i suoi riti e i suoi ministri, puoi trovare anche il sosia Elvis Presley. Il matrimonio è valido a tutti gli effetti, basta ricordarsi di fare la trascrizione una volta rientrati al paese d’origine

Maria Christina Rigano

PH. by Francesca Santopadre

Fonti:

https://www.matrimonio.com/articoli/tradizioni-di-nozze-nel-mondo–c1739

Matrimonio nel Mondo: Usanze e Tradizioni

https://www.focus.it/cultura/curiosita/viva-gli-sposi

https://www.matrimonio.com/articoli/matrimonio-musulmano–c4269