Ogni lingua è strettamente legata alla cultura di cui è espressione e le parole che la compongono adattate all’ambiente in cui vengono usate. Proprio per questo rapporto con l’ambiente, le usanze e la cultura di ogni popolo, capita spesso di trovare parole intraducibili (o quasi) da una lingua all’altra.
Che ne pensate delle parole di oggi?
Biritululo (lingua kilivina, Papua Nuova Guinea)
Appianare le dispute che nascono dal confrontare le proprie patate. In Papua Nuova Guinea nessuno mette in discussione quelli che sono considerati argomenti delicati. Dato che le patate sono estremamente importanti (tanto che è comune vantarsi delle proprie), si può arrivare anche a violenti scontri riguardo questi tuberi.
Tsundoku (giapponese)
Il vizio di comprare libri senza leggerli, accumulandoli sugli scaffali.
Poronkusema (finlandese)
La distanza che una renna può percorrere con tranquillità prima di riposarsi.
Drachenfutter (tedesco)
Il regalo che un marito dà alla moglie adirata per farsi perdonare di un cattivo comportamento.
Tingo (pascuense)
Chiedere in prestito e non restituire, rubando così a uno a uno gli oggetti del proprio vicino.
Fonti:
- Tiffany Watt Smith. (2015). The Book of Human Emotions: An Encyclopedia of Feeling from Anger to Wanderlust. Wellcome Collection. London.
- Carolina Bonsignori. (2021). “12 fantastiche parole intraducibili da varie lingue”. Scambieuropei. Bologna.
https://www.scambieuropei.info/parole-intraducibili/ - Eleonora Daniel. (2020). “Parole intraducibili: le più belle (e assurde) dal mondo”. SoloLibri. Roma.
https://www.sololibri.net/Parole-intraducibili-le-piu-belle-assurde-dal-mondo.html - Raffaella De Santis. (2021). “Tendenze e neologismi sui libri: da bibliosmia a book hanghover“. La Repubblica. Roma.
https://www.repubblica.it/cultura/2021/05/12/news/parole_e_neologismi_sui_libri_da_bibliosmia_a_book_hanghover-300549218/