La rassegna stampa internazionale dell’UNINT.

In Inghilterra Boris Johnson ha annunciato le misure previste dal “piano invernale” contro il Covid. In Francia è in corso una crisi diplomatica tra Washington e Parigiper i sottomarini australiani. In Portogallo vengono finanziati progetti biomedici all’avanguardia. In Sudafrica si stanno combattendo due battaglie: l’HIV e il Covid. In Cina si vogliono intensificare le norme relative alla produzione di terre rare.

EUROPA

Germania: a Berlino la polizia e il fisco hanno perquisito vari appartamenti e locali commerciali, indagati per l’utilizzo illecito dei sussidi erogati dallo stato federale per contrastare la crisi dovuta alla pandemia. Le task force della divisione economica delle agenzie di polizia criminale degli Stati (Landeskriminalamt, LKA) supportate dalla polizia antisommossa, dagli investigatori fiscali e dai principali uffici doganali di Berlino e Potsdam, hanno eseguito sedici mandati di perquisizione in sette procedure investigative della città. Secondo il Tagesspiegel, a partire dalle sei del mattino di giovedì 16 settembre, sono stati sequestrati documenti e supporti di memorizzazione in dieci appartamenti, sei locali commerciali e un negozio dove la perquisizione è stata volontariamente permessa. Sono stati coinvolti circa 190 agenti di polizia. Secondo le autorità, il Ministero Federale dell’Economia aveva già presentato denuncia contro un avvocato in relazione alle domande dei cosiddetti “aiuti-ponte”, gli Überbrückungshilfen, e agli “aiuti di novembre e dicembre”, i November- und Dezemberhilfe. L’avvocato avrebbe quindi presentato tali domande per le imprese richiedenti, agendo da “terzo verificatore”, ovvero da terza parte addetta al controllo dell’idoneità delle domande. Attraverso l’avvocato ora accusato, sarebbero stati richiesti illegalmente più di 21 milioni di euro. Più di 16 milioni di euro sono già stati erogati. Chiaramente, il sospetto è che l’avvocato non abbia adempiuto correttamente ai suoi obblighi da terzo verificatore e che “abbia presentato le domande con intento fraudolento, insieme agli altri nove imputati”, come hanno dichiarato gli agenti. Infatti, dalle indagini è stato possibile rilevare anomalie presenti nelle varie richieste. Il motivo di tutto ciò è che tali sussidi erano destinati alle grandi aziende per la copertura dei costi fissi di gestione, ma le aziende indicate non rientravano nella fascia idonea, quella più alta, che prevede costi di gestione a sei cifre. Una mossa finalizzata a ottenere maggiori sussidi e riduzioni fiscali. Grazie alle indagini, una parte considerevole del denaro è già stata ritirata attraverso il sequestro dei beni. Attualmente sono in corso altre indagini per altri casi, indipendenti da questo.

M.P.

Francia. Crisi diplomatica tra Washington e Parigi per i sottomarini australiani: Canberra ha annullato il “contratto del secolo” firmato nel 2016 con Naval Group a favore della tecnologia nucleare statunitense e britannica. Secondo quanto riportato dal quotidiano francese Le Figaro, l’Australia ha annullato l’acquisto di dodici sottomarini francesi. Il valore del programma era di 50 miliardi di dollari australiani per la costruzione di sottomarini dotati del sistema d’arma (Lockheed Martin). Il primo sottomarino sarebbe dovuto entrare in servizio nel 2034 e l’ultimo all’inizio del decennio 2050. L’annullamento del contratto con la società francese costerebbe fino a 400 milioni di dollari all’erario australiano. Poco dopo la diffusione della notizia, il Ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha definito questa scelta una “pugnalata alle spalle”. Inoltre, in un’intervista a cura della radio France Info ha dichiarato: “avevamo stabilito un rapporto di fiducia con l’Australia e questa fiducia è stata tradita”. Jean-Yves Le Drian ha anche inveito contro “il comportamento americano” che ha istituito una partnership strategica con l’Australia per costruire missili americani a propulsione nucleare. In un’intervista per l’emittente radiofonica RFI, il Ministro delle Forze Armate Florence Parly ha definito “grave” questa violazione del contratto poiché rappresenta una “pessima notizia per il rispetto della parola data”. Dopo che Washington ha annunciato di aver stipulato un accordo per la consegna di sottomarini a propulsione nucleare a Canberra con la Gran Bretagna, il ministro ha aggiunto di essere “lucida sul modo in cui gli Stati Uniti trattano i loro alleati”.

S.F.

Portogallo. La fondazione “La Caixa” finanzia tre progetti portoghesi biomedici all’avanguardia. Come si apprende da Jornal De Noticias, “La Caixa” finanzierà con circa 300 mila euro tre nuovi progetti portoghesi, circa 100 mila euro ciascuno. I tre progetti vincitori dei fondi sono: la creazione di un tappo intelligente per la sterilizzazione dei cateteri, la liberazione di medicinali controllata per le lesioni alla spina dorsale e la disattivazione dei batteri come alternativa agli antibiotici. Questo tipo di finanziamento fa parte del programma Caixa Research Validate 2021 ed è attivo ormai da tre anni. La ricerca riguardante la liberazione dei medicinali utili alle lesioni spinali è intitolata “NanoSpin” ed è di Diogo Trigo dell’Università di Aveiro. Trigo spiega ai giornalisti come l’idea sia nata al fine di promuovere la neuro-rigenerazione. Inoltre l’innovazione sarà quella di avere un nuovo elenco controllato di liberazione delle droghe utilizzate in medicina (regolato in maniera temporale e localizzato). L’idea è quella di applicare questo protocollo per le lesioni neurologiche e spinali.  Un altro progetto è quello dell’alternativa agli antibiotici, è di Ricardo Monteiro, ricercatore dell’istituto Ricerca e Innovazione della Salute dell’Università di Porto. Questa iniziativa, commento Monteiro, ha l’obiettivo di creare nuovi composti che andranno in supporto ai trattamenti già esistenti così da ottenere una terapia più efficace. Il terzo progetto, circa la sterilizzazione dei cateteri, appartiene alla ricercatrice Inês Gonçalves dell’Istituto Nazionale di Ingegneria Biomedica. Più di sette milioni di persone al mondo soffrono di insufficienza renale e circa 2,4 milioni di persone fanno la dialisi. Ogni volta che si apre o si maneggia un catetere c’è il rischio di esporsi ad infezioni, attraverso i batteri che sono presenti nell’aria o nelle mani delle persone. Per questo stanno studiando un tappo intelligente per la sterilizzazione dei cateteri. La fondazione “La Caixa” ha creato il Programma Caixa Research Innovazione in Portogallo nel 2019, in collaborazione con Caixa Capital Risc e con l’appoggio dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia. Da allora già sono stati stanziati 1,8 milioni di euro per 13 progetti portoghesi. Oltre all’appoggio finanziario, i ricercatori ricevono formazione specializzata.

Y.C.

A Cadice, in Andalusia, il Comune comunica la decisione di celebrare la festa più importante della città, dichiarata Bene di Interesse Culturale e di Interesse Turistico Internazionale, ovvero il Carnevale, dal 9 al 19 giugno, dopo la sospensione dell’edizione del 2021 a causa della pandemia. La nuova data capovolge il rituale delle celebrazioni del calendario locale. La nuova agenda “lavorata per mesi”, secondo il Concistoro, sconvolge il calendario turistico delle feste e avvierà singolari sovrapposizioni, come la coincidenza con fiere di altre località o feste religiose come il Corpus proprio in quegli stessi giorni. Tra le motivazioni dello spostamento della festa si contano gli “inconvenienti” che presenta celebrare il Carnevale nei giorni che gli sarebbero stati attribuiti secondo il calendario della tradizione cattolica, ovvero in concomitanza con la Quaresima e la Settimana Santa: dal 26 febbraio al 1º marzo. La consigliera Calzadilla ha spiegato che questo comporterebbe l’avvio del concorso proprio a partire dall’8 gennaio, il che potrebbe coincidere con un nuovo picco della pandemia dopo il Natale e le conseguenti riunioni che ne conseguono. A peggiorare il quadro della situazione si aggiungono anche i gruppi di bambini e giovani, composti da gruppi di popolazione non ancora immunizzati, e le grandi concentrazioni che si verificano in strada nei giorni di festa, ragioni che fanno finito per inclinare la bilancia comunale per il rinvio della festa. Nel nuovo calendario dunque, la festa partirebbe intorno al 25 aprile e si prolungherebbe fino all’inizio di giugno, dove finirebbe in un Gran Finale. Inoltre il Comune avrà la premura di richiedere ai partecipanti il certificato di vaccinazione o test di antigene, prima di salire sulle tavole. Dopo la celebrazione del Carnevale 2020 a pochi giorni dalla proclamazione dello stato di allarme per la pandemia e la sospensione di quest’anno, quella del 2022 in giugno promette di essere condizionata anch’essa dall’emergenza sanitaria. Si spera che la celebrazione della festa in prossimità dell’estate sia un’occasione per dare slancio al turismo. Fonte ElPaís.

M.P.

Martedì 14 settembre il premier britannico Boris Johnson, in una conferenza stampa a Downing Street, ha annunciato quale sarà il “piano invernale” per affrontare il Covid in Inghilterra.
Il “piano A” è stato progettato per evitare che il sistema sanitario nazionale venga sopraffatto dai pazienti Covid, tramite l’incremento di vaccini e test di screening. Nell’ambito del “piano A” per l’autunno e l’inverno, come riferisce la BBC, il segretario di stato per la salute Sajid Javid ha annunciato che i ministri dovranno incoraggiare i non vaccinati a sottoporsi alla vaccinazione, fornire vaccini per i ragazzi tra i 12 e i 15 anni, ampliare la campagna vaccinale per milioni di persone, oltre che test e tracciamento e, ovviamente, isolamento per chi ha contratto il virus.
Il “piano B”, invece, è quello che entrerà in vigore se la pressione sul sistema sanitario dovesse diventare “insostenibile”, e include misure di contenimento del contagio come l’uso delle mascherine. In questo caso le persone sarebbero invitate ad agire con maggiore cautela, il passaporto vaccinale potrebbe essere richiesto nel caso di eventi con un gran numero di partecipanti e le mascherine potranno dover diventare legalmente obbligatorie in determinati luoghi.
Alla domanda su quali fattori avrebbe preso in considerazione per determinare il passaggio dal piano A al piano B, Johnson ha risposto che valuterà vari fattori di rischio, tra cui la pressione sugli ospedali. “Dato che una grande parte della popolazione ha un certo grado di immunità, anche dei piccoli cambiamenti nel comportamento di ognuno possono avere un impatto significativo”, ha detto il premier, aggiungendo anche che “questo dovrebbe darci la sicurezza di non dover tornare al lockdown come in precedenza”. Il governo inglese vuole evitare di implementare nuovamente altre restrizioni all’interno del paese. Non solo le chiusure di negozi o pub, ma anche misure meno restrittive come l’imposizione delle mascherine in determinati luoghi o lo smart working da casa. Anche restrizioni “economiche e sociali più dannose” sono considerate come l’ultima risorsa contro il virus, in quanto il governo cercherà assolutamente di evitarle. Tuttavia, le incertezze delle prossime settimane e dei prossimi mesi non escludono che possano essere reintrodotte determinate misure. Secondo un altro articolo della BBC, attualmente in Inghilterra si registrano in media poco più di 750 ricoveri per Covid al giorno. Il gruppo consultivo scientifico per le emergenze (SAGE) ha dichiarato che i ricoveri ospedalieri potrebbero aumentare e raggiungere numeri molto più elevati (tra i 2.000 e i 7.000 al giorno) da qui a un mese e che, perciò, potrebbero insorgere delle difficoltà per il sistema sanitario nazionale se le restrizioni non verranno inasprite. Anche una serie di misure “relativamente leggere” potrebbero mantenere bassi i numeri dei casi se venissero introdotte presto, ha aggiunto il segretario. Javid ha, inoltre, dichiarato che la pressione sugli ospedali è “il problema numero uno che dobbiamo sempre tenere d’occhio”, ma ha anche sottolineato che ora il Regno Unito ha delle “difese” molto più forti rispetto a un anno fa, come i vaccini e un migliore sistema di test e di screening.

E.R.

SUDAFRICA

Un articolo di News24 rivela che in Sudafrica due grandi battaglie si stanno combattendo: HIV e Covid. Il Sudafrica sta lottando contro l’HIV da più di tre decenni. L’anno scorso l’Agenzia Nazionale di Statistica ha stimato che quasi il 14% della popolazione fosse infetto ma la percentuale di morti era calata. Con l’avvento del Covid, la situazione si è nuovamente incrinata. Un elevato numero di casi di HIV complica gli sforzi per fronteggiare la pandemia di coronavirus. Una buona parte degli 8,2 milioni di sudafricani affetti da HIV sono immunocompromessi pertanto possono trattenere il virus per molto tempo permettendogli di mutare. Questo è stato testimoniato da uno studio su una donna sieropositiva che convissuto con il virus per più di 200 giorni. Tullio de Oliveira, professore di bioinformatica, ha confermato che gli individui immunocompromessi sono purtroppo vettori per lo sviluppo di nuove varianti Covid. Per questa ragione è diventato fondamentale vaccinare tutte le persone affette da HIV ma sfortunatamente molti di loro sono poveri ed emarginati, vivono in luoghi remoti e sono stati esclusi dalla campagna vaccinale. Il Sudafrica attualmente non ha carenza di vaccini ma occorre vaccinare chi ne è più bisognoso. La campagna vaccinale non si è svolta come in altri paesi ma è stata irregolare. Ci sono differenze tra le zone ricche e quelle povere. Johannesburg gode di numerosi hub, mentre le aree più emarginate di Northern Cape presentano una situazione nettamente diversa. Il sistema sanitario riscontra difficoltà non solo nell’ottenere vaccini in luoghi remoti ma anche nella comunicazione e informazione che risultano essere quasi inesistenti. È stata riportata l’esperienza dell’agricoltore e allevatore Schalk Van Der Marwe che aveva incoraggiato i suoi dipendenti a vaccinarsi ma non ne avevano intenzione. Allora aveva invitato un’infermiera per rispondere alle domande che le rivolgevano e l’incontro è stato proficuo perché tutti cambiarono idea e decisero di vaccinarsi. Il Sudafrica è stato uno dei più colpiti con circa 3 milioni di casi confermati. Purtroppo solo il 18,5% della popolazione adulta è completamente vaccinata. Tantissimi non vogliono vaccinarsi per paura di morire, altri non pensano che il vaccino possa risolvere i propri problemi familiari come la fame e la povertà, altri ancora sono impossibilitati o per la scarsa informazione o per la lontananza. Come ha dichiarato ancora de Oliveira, il Sudafrica potrebbe diventare presto ‘una delle fabbriche di mutazione del mondo’.

 A.D.S

AMERICA DEL SUD

In Perù, il capo del Parco Archeologico Nazionale di Machu Picchu ha detto sulle riprese di ‘Transformers’: “Nessuno dei robot entrerà, nemmeno una mano di questi”. Il team di regia, produzione, staff e attori di Transformers ‘The Rise of The Beasts’ è a Cusco per iniziare le riprese delle scene nella cittadella di Machu Picchu, dove registreranno per quattro giorni prestando estrema attenzione per evitare danni nella mitica città Inca. Sebbene la Direzione della Cultura di Cusco, le autorità di Cusco e Machu Picchu abbiano dato i permessi per le riprese del film, il capo del Parco Archeologico Nazionale di Machu Picchu, José Bastante Abuhadba, ha indicato che saranno severi con le attrezzature per registrare che possono o non possono entrare nella cittadella. Inoltre, ha assicurato che a “Machu Picchu si girerà solo con i due attori principali e il resto saranno robot virtuali ricreativi”. Inoltre, ha detto al Diario Correo che gli unici tre luoghi in cui verrà girata parte del film a Machu Picchu saranno: la piazza principale, i tre porti e l’ingresso al ponte Inca, luoghi al momento non aperti ai turisti. Da parte sua, il responsabile dello sviluppo economico e dei servizi comunali, Juan Carlos Galdós, ha precisato che il produttore ha firmato impegni per evitare danni al patrimonio. Intanto, come si legge nel elcomercio.pe il sindaco di Cusco, Víctor Boluarte, ha detto di sperare che gli impegni siano rispettati, i regolamenti siano rispettati e che ci sia la predisposizione a “sostenere e incoraggiare questo tipo di progetti”.

V.G.

RUSSIA

Relazioni Russia-UE: il Parlamento europeo chiede di non riconoscere la validità delle imminenti elezioni parlamentari in Russia, secondo un rapporto pubblicato giovedì 16 settembre. RBC informa che il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza un rapporto strategico sulle relazioni con la Russia che prevede il non riconoscimento delle elezioni della Duma in caso di violazione del diritto internazionale. Il documento è stato esaminato dalla Commissione Affari esteri del Parlamento europeo il 15 luglio, la sessione ha avuto luogo il 14 settembre, la votazione si è tenuta il giorno successivo e i risultati sono stati resi noti il 16 settembre. Un totale di 494 deputati ha votato a favore, 103 hanno votato contro e 72 si sono astenuti. Il rapporto è stato preparato dal deputato lituano Andrius Kubilius e contiene una serie di risoluzioni drastiche. Nello specifico, una clausola del documento raccomanda all’UE di non riconoscere i risultati delle elezioni russe alle porte, ma anche di considerare la sospensione della membership del paese presso alcune organizzazioni, come l’Assemblea parlamentare del Consiglio dell’UE, se le elezioni della Duma del 17-19 settembre saranno considerate truccate e se violeranno i principi di democrazia e diritto internazionale. Si raccomanda, inoltre, all’UE di condannare qualsiasi tentativo del presidente Putin di rimanere al potere oltre il 2024. Nel rapporto, la politica estera del presidente russo viene descritta come “aggressiva e revisionista”, mentre la Russia viene rappresentata come una minaccia sul lungo termine per la sicurezza europea. Perciò, oltre al rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri dell’UE e la NATO, il documento prevede nuove sanzioni contro la Russia, come anche la richiesta di esclusione della Russia dal sistema di pagamento SWIFT e la riduzione progressiva dell’importazione di gas e petrolio dal paese, nel caso in cui gli Stati membri percepiscano una minaccia da parte delle autorità russe e l’ingerenza negli affari europei e dei Paesi del Partenariato orientale. Dal punto di vista russo, Dmitrij Peskov, il portavoce del presidente, biasima “l’essenza di questo documento”, che non parlerebbe della necessità di stabilire un dialogo e di risolvere i disaccordi esistenti attraverso una comunicazione efficace. In ogni caso, il documento avrebbe esclusivamente un carattere di raccomandazione. Mosca si opporrà con fermezza contro le ingerenze dell’UE negli affari nazionali, ha comunicato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un briefing il 16 settembre. Secondo lei, i deputati hanno approvato il rapporto per aggravare le relazioni già tese tra la Russia e l’UE e interferire negli affari interni, scrive Izvestija. Le elezioni per i 450 deputati dell’ottava Duma di Stato si terranno dal 17 al 19 settembre. La Duma viene eletta per cinque anni con un sistema elettorale misto: 225 deputati vengono eletti da liste di partito e gli altri 225 nei collegi uninominali. Nello stesso giorno, si terranno le elezioni per dodici governatori e 39 parlamenti regionali. In una conversazione con RBC, il senatore Vladimir Dzhabarov afferma che “molti europei sono realmente interessati alle relazioni con il nostro paese e rafforzeranno ulteriormente la cooperazione, soprattutto la vecchia Europa, che comprende Germania, Francia e Italia”. Secondo il senatore, l’esame di questo rapporto è stato deliberatamente fissato al 15 settembre, alla vigilia delle elezioni, per non riconoscerne in anticipo la validità, impedendo futuri confronti e risoluzioni. A sua volta, il vicecapo della Commissione per gli Affari internazionali della Duma, Aleksej Chepa ha chiarito che le elezioni procederanno nel modo più “legittimo e aperto possibile”, per garantire la fiducia degli elettori nel sistema elettorale e nelle autorità. Tra gli eurodeputati a favore del rapporto, l’ex ministra della difesa lituana Rasa Juknevičienė ha apprezzato il lavoro fatto dall’ex primo ministro lituano Kubilius e ha definito il presidente Putin stesso come “il principale russofobo” nel contesto delle elezioni. Tra i deputati che si sono opposti all’adozione del documento, il tedesco Maximilian Krah pensa che il rapporto sia aggressivo e posto in modo tale da non lasciare spazio a una possibile cooperazione costruttiva con la Russia. Inoltre, ritiene che il report possa riflettere l’opinione della maggioranza in Parlamento, “ma non riflette le opinioni della maggior parte dei cittadini” e che si basi su “doppi standard”. A sostegno del suo punto di vista, la collega irlandese Claire Daly che “respinge assolutamente il rapporto” perché potrebbe portare al “riscaldamento” della “guerra fredda” tra la Russia e l’UE.

O.P.

CINA

La Cina si sta muovendo con lo scopo di intensificare ulteriormente la regolamentazione relativa alla produzione di terre rare. Si tratta di una strategia che punta, in primo luogo, a conservare queste risorse così da poter soddisfare la crescente domanda interna. Il secondo obiettivo è quello di proteggere risorse strategiche quali le terre rare (REE che sta per rare-earth elements) nell’ambito di una sempre più ampia concorrenza globale. I prezzi delle preziose terre rare stanno aumentando vertiginosamente a causa delle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Già lo scorso gennaio la Cina ha lasciato intendere di poter introdurre dei controlli più severi sulle esportazioni, aumentando il valore d’acquisto delle terre rare. La Cina vanta di essere l’unico paese al mondo ad essere dotato di una catena di fornitura per le terre rare che comprende l’estrazione, la raffinazione e la lavorazione. Secondo le stime dello specialista di ricerca sulle materie prime Roskill, Pechino lo scorso anno controllava il 55% della capacità di produzione globale e ben l’85% della produzione di raffinazione per i REE. Le terre rare sono materiali fondamentali in una serie di settori della tecnologia di avanguardia e sono utili alla costruzione di missili, caccia a reazione come l’F-35 e altre armi sofisticate, turbine eoliche, motori di veicoli elettrici e ibridi, utensili elettrici e telefoni cellulari. Secondo quanto ha dichiarato Max Hsiao, senior manager di un produttore di componenti audio con sede a Dongguan a Nikkei Asia, la compressione è realizzata con una lega magnetica conosciuta come praseodimio neodimio. Il valore del metallo è raddoppiato rispetto a giugno 2020 ed ora ammonta a 760.000 yuan a tonnellata (pari a 117.300 dollari). Il praseodimio e il neodimio sono impiegati nella realizzazione di questi magneti che sono essenziali per la costruzione di una serie di apparecchiature tecnologiche come altoparlanti, motori per veicoli elettrici, dispositivi medici. Angela Chang, un’analista del Centro di strategia internazionale per l’industria, la scienza e la tecnologia (ISTI) presso l’Istituto di ricerca sulla tecnologia industriale, ha fatto notare come la Cina abbia di fatto ottenuto il domino sulla produzione e raffinazione dei materiali delle terre rare globali come anche il controllo su alcuni metalli chiave fondamentali nella costruzione di dispositivi civili e industriali, di attrezzature militari e aerospaziali. Il vantaggio cinese è dunque divenuto una merce di scambio utile a Pechino per negoziare con Washington. Stando a quanto ha rivelato recentemente il governo cinese, quest’ultimo si dichiara anche disposto ad aprire una “cooperazione amichevole” con il nuovo regime talebano afghano. La mossa sarebbe volta ad incrementare il dominio del paese nel settore in quanto il valore del mercato afghano ammonta circa ad un trilione di dollari di minerali non estratti.

L.L.

Rassegna stampa a cura di:

Valentina Guerra (lingua spagnola)
Ylenia Cossu (lingua portoghese)
Mariella Perrone (lingua spagnola)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua tedesca)
Elena Romani (lingua inglese)
Oxana Parshina (lingua russa)
Simona Ferri (lingua francese)
Ludovica Lara (lingua cinese)
Chiara Cavallini (coordinatrice del progetto)