Le intraducibili

Cari lettori e lettrici,

eccoci di nuovo al nostro appuntamento con Le intraducibili!

La curiosità spinge a oltrepassare barriere e ad arricchire la conoscenza, di scoprire infatti non si smette mai. Le intraducibili sono infatti solo la punta dell’iceberg di un mondo complesso e vasto che abbraccia storia, culture e tradizioni e che stimola a saperne sempre di più.

Le intraducibili di oggi appartengono alla sfera della natura, perché anche il modo di vivere la natura è differente da cultura a cultura e la lingua ne rispecchia la concettualizzazione.

Petrichor (inglese)

Indica l’odore della terra inaridita quando piove.

Komorebi (giapponese)

Indica il sole che filtra tra i rami e le foglie degli alberi creando un bagliore molto affascinante. Descrive anche i giochi di luce tra i raggi di sole e l’ombra delle foglie che possiamo osservare sul terreno.

Gökotta (svedese)

Svegliarsi all’alba per uscire ad ascoltare il primo canto degli uccelli.

Gluggaveður (islandese)

Traducibile letteralmente in “tempo da finestra”, indica quelle giornate invernali bellissime, in cui fa troppo freddo per uscire.


Murr-ma (Wagiman)

Significa camminare nell’acqua andando alla ricerca di qualcosa con i piedi. È una parola che appartiene alla lingua Wagiman degli aborigeni australiani che ormai sarebbe quasi estinta perché a un certo punto i membri della tribù Wagiman avrebbero smesso di insegnarla ai figli a favore di altre lingue locali.


Mangata (Svedese)

In svedese indica il riflesso della luna sull’acqua nel momento in cui sembra formare un sentiero che dalla riva porta verso l’orizzonte.

Fonte: https://www.sololibri.net/Parole-intraducibili-le-piu-belle-assurde-dal-mondo.html