La donna di Pyongyang

Nel 2001, durante una conversazione con l’ambasciatore russo, Kim Jong-Il affermò che, per quanto riguardava la sua personale idea della linea di successione, considerava i suoi figli come delle vere e proprie “teste di legno”. Infatti, secondo la sua visione, erano le figlie femmine che avevano il cuore, l’intelletto e il corretto mindset per fare politica.

Nata quattro anni dopo il fratello Kim Jong-Un, Kim Yo-Jong rappresenta ad oggi il lato più conservatore della dittatura nordcoreana. Fino alla morte del padre nel 2011, l’esistenza della soprannominata ‘Sweet Princess’ era un vero e proprio segreto, persino all’interno del paese stesso. Con la salita al potere del fratello, Kim Yo-Jong inizia a farsi strada nel cammino politico, fino a diventare capo della propaganda: un ruolo di spicco all’interno di un regime così legato alla figura del Capo come quello della Corea del Nord.

La prima apparizione pubblica della Sweet Princess avviene nel 2018, con una fondamentale missione di politica estera. Dopo il 1953 è infatti la prima nordcoreana a mettere piede nel territorio della Corea del Sud. L’occasione sono le Olimpiadi invernali, altresì denominati i ‘Giochi della Pace’, poiché per la prima volta gli atleti di Corea del Nord e Corea del Sud gareggiano uniti in un unico team.

Dopo aver affiancato il fratello in importantissimi meeting con Trump e Xi Jinping, la popolarità e il fascino di Kim Yo-Jong crescono sempre di più, fino a diventare un personaggio indispensabile per la famiglia reale. L’ascesa della Sweet Princess è ormai un dato di fatto: da personaggio di sfondo, è diventata voce del regime di Pyongyang. Nel giugno del 2020, Kim Yo-Jong invia un messaggio importante alla Corea del Sud, facendo esplodere gli uffici dell’ufficio di collegamento tra le due Coree a Kaesong, a seguito di alcune proteste fomentate da attivisti di Seoul. Due anni prima, quegli uffici avevano ospitato i peace talks tra i due regimi. Questa fondamentale presa di posizione rappresenta non solo la potenza del regime di Kim Jong-Un, ma anche il potere ed il ruolo di spicco ottenuto ormai dalla sorella.

Ad oggi, Kim Yo-Jong sembra essere diventata la vera detentrice del potere a Pyongyang: una donna imperscrutabile che incarna alla perfezione tutti gli ideali di 70 anni di dittatura. La principessa rappresenta non solo la capacità e l’abilità di credere nei propri ideali, ma anche la soluzione di Kim Jong-Un nel rispondere ad una dittatura che, per forza di cose, deve fare i conti con il 2022 e con il mondo al di fuori.

Martina Noero