Il mistero della Winchester House

Siamo a San Jose, in California, dove si trova la Winchester House di cui vi parlerò oggi. Nel caso alcuni di voi si stessero chiedendo dove hanno già sentito questo nome, la Winchester House è stata d’ispirazione per il thriller del 2018 “La vedova Winchester” (“Winchester” il titolo originale).
La storia è tratta dalla vita di Sarah Pardee Winchester che, dopo essersi sposata nel 1862 con William Wirt Winchester, dovette affrontare la perdita della loro unica figlia a solo poche settimane di vita e, diversi anni dopo, la morte di suo marito per tubercolosi.


Pare che la donna non riuscisse a sopportare il dolore causato da quelle mancanze e, secondo alcune fonti, si rivolse ad una medium. La vedova era convinta che la sua famiglia fosse perseguitata dagli spiriti di coloro che erano stati uccisi dalle armi Winchester che, a discapito di queste anime, avevano creato la loro fortuna. Stando a quanto si dice, la medium confermò le teorie della donna e le consigliò di lasciarsi alle spalle la vecchia vita a New Haven e trasferirsi.
Fu così che, nel 1884, Sarah Winchester acquistò una modesta casa a San Jose che negli anni a venire sarebbe diventata la famosa Winchester House.
Come si può vedere oggi, l’edificio presenta niente di meno che 160 stanze con 40 camere da letto e 10.000 vetrate, sebbene molte di queste non portino a nulla se non ad altre vetrate ancora. Le 2.000 porte della casa spesso si aprono sul nulla e non su una stanza, come ci si aspetterebbe da una porta. Ci sono anche molti corridoi che girando l’angolo non portano a nulla, scale posizionate in modo casuale e che portano anch’esse a nient’altro che muri.

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Originariamente la casa avrebbe dovuto avere 7 piani, ma i lavori rimasero incompiuti in seguito al terremoto del 1906, che la vedova interpretò come un segno degli spiriti. Oggi, la casa presenta “solo” quattro piani.

Insomma, la casa Winchester era ed è un labirinto di stretti corridoi e porte fittizie, secondo alcuni pensata in questo modo con la speranza di far perdere gli spiriti nella miriade di stanze vuote e corridoi senza fine.
Durante i lavori molti addetti portavano con loro una mappa, per far capire quanto fosse facile perdersi in quel vorticoso intreccio che certamente rispecchiava la mente confusa della vedova Winchester. Con le sue idee così innovative quanto bizzarre, la donna aveva selezionato e successivamente scartato diversi architetti, fino a decidere di lavorare lei stessa al progetto della magione.

Un altro mito riguardo la vedova sostiene che (nonostante questo dato potrebbe esser stato smentito da alcuni documenti) i lavori sulla casa ebbero inizio nel 1884 e da allora proseguirono senza alcuna interruzione, giorno e notte. Questo perché la vedova era convinta che, qualora i lavori fossero terminati, la sua vita sarebbe terminata con essi. C’è chi crede quindi che la costruzione infinita dei lavori fosse legata ad un desiderio di immortalità della donna. Altri sostengono che, dato il periodo economico non del tutto roseo, la vedova stesse compiendo un’azione generosa continuando a far lavorare e quindi a pagare un ampio numero di persone. In fin dei conti, ognuno è libero di credere alla teoria che ritiene più avvincente.

Alla morte della vedova, la casa fu venduta all’asta e successivamente resa una meta turistica, alimentata in particolar modo dalle voci sulla presenza di spiriti al punto da renderla nota come la Winchester Mistery House. 

Anna Nobili