La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Il Covid sembra non volerci ancora abbandonare: se da un lato sono stati registrati nuovi focolai in alcune aree, dall’altro, anche nei Paesi in cui la minaccia sembra scampata, il virus condiziona ancora notevolmente la vita politica e dei cittadini.

Non mancano, tuttavia, notizie che esulano dalla tematica Covid e che raccontano le diverse realtà locali di entrambi gli emisferi.

EUROPA

In Spagna, in particolare in Galizia e nei Paesi Baschi, è tempo di campagna elettorale: lo scorso 18 maggio Antena 3 Noticias ha pubblicato un articolo secondo il quale Alberto Núñez Fejióo – attuale presidente del governo regionale della Galizia – e Iñigo Urkullo – lendakari (presidente del governo regionale dei Paesi Baschi) – avevano annunciato che, a causa del Covid-19, le elezioni nelle comunità autonome si sarebbero tenute il prossimo 12 luglio 2020.

Come nelle migliori campagne elettorali, i partiti schierati sul campo di battaglia non hanno perso tempo per sfoderare i loro assi nella manica e criticare i concorrenti alla corsa politica, ma il Covid-19 ha ingarbugliato la matassa: infatti, per legge, i partiti possono fare campagna elettorale solo nei 15 giorni antecedenti le elezioni. Prima che la pandemia sconvolgesse le nostre vite la data stabilita era lo scorso 5 aprile, ma era stato chiesto ai partiti di diminuire il lavoro dedicato alla corsa elettorale per ovvie ragioni. Ciononostante, l’emergenza è stata gestita principalmente da alcuni partiti (soprattutto il Partido Popular, associato a Sánchez, presidente del governo spagnolo) e, in previsione anche delle future elezioni, le altre forze politiche non hanno perso l’occasione per criticare l’operato e per suggerire altri metodi di gestione dell’emergenza. Lo stesso Fejióo (nuovamente candidato), in un’intervista rilasciata a El Mundo, non ha rinunciato a sottolineare la delusione che ha provato nel vedere quali misure venissero o meno adottate.

L.C, M.D.F. e I.V

In Portogallo ritorna la stagione estiva come anche quella degli incendi. Infatti, proprio questo fine settimana ad Aljezur, in Algarve si è verificato un incendio che è stato domato in una notte e che non ha recato nessun danno, come riporta Público. L’IPMA (Istituto Portoghese del Mare e dell’Atmosfera) ha dichiarato livello di rischio massimo per il distretto di Faro, sempre in Algarve, mentre hanno raggiunto un livello di rischio elevato aree di altri distretti del Paese tra cui Beja, Lisbona, Leiria, Setúbal, Santarém, Castelo Branco, Portalegre, Guarda, Viseu, Vila Real e Bragança.

D.F

In Svizzera, i riflettori sono puntati sulla multinazionale Glencore, società mineraria e di scambio merci anglo-svizzera. Secondo quanto riportato dalla RTS, il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un’inchiesta penale contro Glencore in un caso legato a sospetti di corruzione nella Repubblica democratica del Congo. Le attività di questo gigante delle materie prime della RDC sono state al centro dell’attenzione in diverse occasioni. In particolare, nel 2017 sono state citate nei Paradise Papers, l’inchiesta condotta dal consorzio internazionale di giornalisti investigativi. Nel 2018 la multinazionale è stata inoltre inserita dal Dipartimento di giustizia statunitense in un’ampia indagine per corruzione nell’ambito delle sue attività in Nigeria, Venezuela e Repubblica Democratica del Congo.

S.C.

In Francia, secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde , vi sono 77 focolai epidemici attivi, ma la circolazione del Coronavirus rimane contenuta. I nuovi contagi avvengono principalmente nelle strutture sanitarie e nelle imprese e colpiscono le persone più vulnerabili, ma attualmente, non vi sono segni di una ripresa dell’epidemia. Il Governo ha infatti annunciato un’accelerazione della fase di riapertura per l’estate grazie ai progressi nella lotta contro il Covid-19. Come riportato dal giornale Le Figaro, l’attuale situazione sanitaria permette l’annullamento determinati divieti legati alle precedenti misure di sicurezza, a condizione che tutti rispettino comunque il distanziamento sociale. Dal 22 giugno sono aperti sia i centri sportivi che i centri vacanze, i casinò e i cinema.

In Belgio la lotta contro il Coronavirus e il razzismo non si ferma. Come riportato dal giornale RTBF, le persone guarite dal virus hanno subìto un’esperienza traumatica a livello psicologico; perciò, alcuni ospedali organizzano dei gruppi di sostegno per i pazienti con disturbo da stress post traumatico. Riguardo all’acceso dibattito sul razzismo, secondo quanto riportato dal giornaleLe Soir, il politico belga di origine congolese Pierre Kompany ha espressamente richiesto delle scuse da parte del Belgio per le atrocità che hanno caratterizzato la colonizzazione dell’attuale Repubblica Democratica del Congo, che vanno dall’impiego del lavoro forzato alla tortura, come documentato da foto in cui sono evidenti le mani mozzate dei colonizzati.

EA.V.

Il 22 giugno è in Russia il Giorno della Memoria e del Dolore: si celebra il ricordo dei 27 milioni di vittime che persero la vita durante la Grande Guerra Patriottica, ovvero la Seconda Guerra Mondiale. Il 22 giugno del 1941 le truppe naziste attaccavano la Russia dando inizio al conflitto. A mezzogiorno dello stesso giorno, un messaggio radio di Vyacheslav Molotov, commissario russo degli affari interni, annunciava l’attacco tedesco, esortando il popolo sovietico alla resistenza e alla vittoria.

In tutta la Russia, da 79 anni vengono portate ghirlande di fiori presso i Monumenti ai caduti, le bandiere situate sugli edifici vengono abbassate in segno di lutto. Il popolo russo ricorda le vittime anche con un minuto di silenzio e con il suono delle campane, inoltre vengono celebrati quegli ormai pochissimi veterani sopravvissuti e tutt’oggi in vita, omaggiandoli con regali e fiori.

All’alba del 22 giugno, nella chiesa dedicata alle Forze Armate avviene il rituale dell’accensione del cero in memoria dei caduti. È possibile accendere candele lungo tutto il complesso museale commemorativo denominato “Strada della Memoria”. 

Inoltre, in più di 1200 città e paesi, dal 2009 vengono accese candele commemorative ad ogni finestra.

Il presidente della Federazione Russa e le massime cariche di governo dispongono le ghirlande presso la tomba del Milite Ignoto situato presso la Fiamma Eterna nei Giardini Aleksandrovsky a Mosca.

Tutt’altro clima si respira nel panorama politico russo infatti il presidente russo Vladimir V. Putin, parlando delle proposte di emendamenti alla costituzione, ha affermato che quando fu creata l’Unione Sovietica, il diritto di ritirare le repubbliche da essa era prescritto, ma la procedura non era regolamentata.

Secondo il presidente, ciò porta al fatto qualsiasi repubblica, dopo aver ricevuto le terre russe, sarebbe potuta uscire dall’URSS, portando con sé dei “doni provenienti dal popolo russo” da intendersi come retaggio culturale, opere, monumenti, luoghi storici e siti paesaggistici d’interesse. Ecco le dichiarazioni in merito del Presidente della Federazione: “La domanda sorge spontanea: se questa o quella repubblica diventasse parte dell’Unione Sovietica, ma avesse una grande quantità di terre russe, tradizionali territori storici russi nel suo bagaglio, e poi improvvisamente decidesse di lasciare questa Unione – beh, almeno poi se ne dovrebbe andar via con quello con cui si è unita all’unione e non dovrebbe portare “regali” dal popolo russo”.

A tal riguardo, il segretario portavoce Peskov, ha chiarito che “la Russia non ha pretese territoriali nei confronti dei paesi limitrofi”, ribadendo inoltre che la questione dei “doni territoriali” non verrà affrontata in occasione della parata militare nella Piazza Rossa.

Nonostante il chiarimento del portavoce però questa non è la prima volta che il presidente Vladimir Putin fa dichiarazioni in merito a questo particolare argomento. Infatti, in un’intervista di qualche anno fa aveva affermato che la Russia non avesse acquisito la Crimea nel 2014, dal momento che la penisola è sempre appartenuta ad essa.

S.N., D.S.

Nel Regno Unito ,il quotidiano The Guardian parla di due tipi di test utili ad individuare i contagi del Covid: test degli anticorpi e test degli antigeni. Il primo può mostrare se una persona ha avuto o meno il virus, mentre il secondo, noto anche come PCR (Polymerase Chain Reaction – reazione a catena della polimerasi), mostra se la persona è attualmente contagiosa.

Questi test stanno causando un divario tra ricchi e poveri, come afferma Kelly Klifa, co-fondatrice di Testing for All – organizzazione no-profit che supporta test su larga scala – a causa del prezzo la maggior parte della popolazione viene esclusa dalla possibilità di potervi accedere. Per questo motivo, mentre le scuole private e le grandi aziende hanno introdotto test per alunni e dipendenti, permettendo loro di tornare a scuola o a lavoro, le scuole statali e le piccole imprese dipendendo unicamente dallo Stato non possono agire analogamente.

S.C., S.P.

Il Robert Koch Institut (RKI) afferma che l’indice R (Reproduktionszahl), ovvero il “numero di riproduzione di base” che rappresenta il valore medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun infetto, è attualmente 1.79. Se è superiore ad 1, il numero delle potenziali infezioni da Covid-19 è ancora significativo. Il motivo di questo aumento sta nel proliferare di diversi focolai in Germania, tra cui l’azienda di carne Tönnies, nel distretto di Gütersloh. Anja Karliczek, ministro federale dell’istruzione, non è convinta della possibile ripresa delle attività didattiche dopo le vacanze estive perché il virus non è di certo scomparso. Ciò è particolarmente visibile nel Nordrhein-Westfalen, dove, se la situazione dovesse peggiorare di nuovo, il governo non esclude un lockdown regionale.

In seguito al nuovo contagio di 189 persone nella città di Gottinga, in Bassa Sassonia, le autorità hanno disposto la quarantena preventiva per almeno 700 persone. Sabato 20 giugno i residenti del complesso edilizio in quarantena hanno lanciato oggetti contro la polizia in segno di protesta e ferito diversi agenti. Molti di loro hanno cercato di evadere dalla zona di isolamento, tentando di superare le recinzioni erette in alcuni punti dai funzionari. A partire dal 22 giugno si sapranno i risultati dei primi tamponi effettuati nei giorni scorsi.

Visti gli ultimi eventi, l’invito ad utilizzare la Corona-Warn-App arriva anche dalla cancelliera Angela Merkel. Attraverso il videomessaggio settimanale infatti, ribadisce il valido contributo offerto dallo strumento sul tracciamento delle infezioni e sulle loro catene di sviluppo. Per la Germania, Tagesspiegel riassume i dati di tutti i Länder. Da quanto ne emerge, nella Repubblica Federale Tedesca si contano più di 191.000 persone infette e oltre 8.960 morti. E nel mondo, secondo la Johns-Hopkins-Universität, oltre 8.7 milioni con oltre 460.000 deceduti complessivi.

Nel settore del turismo questo si traduce in un inevitabile calo delle prenotazioni. Per i tedeschi, quest’anno le vacanze saranno più brevi del solito e si concentreranno maggiormente solo sulla Germania e su destinazioni facilmente raggiungibili in automobile.

M.S., L.R.

AFRICA

L’ambasciatore Hossam Zaki, segretario generale aggiunto della Lega araba, ha dichiarato che la riunione d’emergenza dei ministri degli esteri arabi in Libia è stata rinviata alla prossima settimana.

Secondo una dichiarazione della Lega araba, l’incontro è stato rimandato al fine di completare le disposizioni tecniche per garantire la partecipazione di ministri e capi di delegazioni.

Durante una visita nella regione militare occidentale, tra la città di Sirte e la base di Al-Jafra,

il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha sottolineato l’importanza della zona, definendola “una linea rossa per l’Egitto e per la sua sicurezza nazionale”, come riportato da Sky New Arabia.

Al-Sisi ha chiesto un cessate il fuoco lungo questa linea e ha inoltre avviato i negoziati per una soluzione pacifica e per l’uscita delle forze straniere dalla Libia.

In Sudan, l’aeroporto internazionale di Khartum e alcuni porti hanno iniziato a ricevere i primi gruppi dei 10 mila sudanesi bloccati all’estero, tra cui pazienti, turisti, commercianti e studenti, come riportato daSky New Arabia.

Domenica mattina è arrivato un volo di linea sudanese proveniente dal Cairo con 134 passeggeri a bordo, seguito poche ore dopo da un volo operato da Emirates Airlines con circa 220 passeggeri, nel rispetto delle dovute misure sanitarie imposte nella sala arrivi dell’aeroporto di Khartum.

S.H

Come riportato dal giornale La Jeune Afrique, a fare scalpore nel mondo politico della Repubblica Democratica del Congo è la condanna di Vital Kamerhe, capo dello staff del Presidente della Repubblica. L’uomo dovrà scontare 20 anni di carcere e 10 anni di ineleggibilità per corruzione e appropriazione indebita di 50 milioni di dollari destinati al finanziamento di alloggi e altri servizi durante i primi 100 giorni del mandato di Tshisekedi. La sentenza segna la fine di una procedura straordinaria con cui viene meno un ingranaggio chiave del sistema di potere congolese.

S.C.

Capo Verde ha terminato lo stato di emergenza per Covid-19 a fine maggio ed è in fase di graduale ripresa delle attività, fatta eccezione per Ilha do Sal, l’isola più turistica dell’arcipelago capoverdiano, che registra 72 casi e Ilha de Santiago, l’isola che presenta più casi (703), come si legge dall’Expresso das Ilhas. Inoltre, il giornale DW riporta che Capo Verde riceverà un aiuto economico dall’Italia grazie alla campagna internazionale di raccolta fondi Mãos Unidas (Mani Unite) portata avanti dalla Casa de Cabo Verde di Milano.

In Guinea Bissau un gruppo di giovani donne lancia la campagna “Mulher não é tambor” (La donna non è un tamburo) in cui vengono postate sui social delle foto che riproducono attraverso il make-up segni di violenza fisica. L’obiettivo è “dare fastidio” e sensibilizzare la popolazione visto il netto aumento di casi di violenze domestiche registrato durante la fase di confinamento forzato, come riporta il giornale DW.

D.F.

Il giornale O PAÍS afferma che meno del 50% delle scuole a Luanda, capitale dell’Angola, ha accesso ai servizi idrici. Il governo in una riunione avvenuta il 18 giugno, ha parlato di un piano da seguire al fine di garantire acqua potabile ed energia elettrica in tutte le scuole della città. Il ministro dell’Energia e dell’Acqua ha affermato che bisognerebbe ricorrere a una rete di distribuzione. In linea generale uno dei principali obiettivi è fornire l’acqua in tutta la città, infatti anche solo una volta a settimana potrebbe aiutare la popolazione visto che molti cittadini utilizzano delle taniche d’acqua.

M.P.

MEDIO ORIENTE

Il Ministro dell’Industria e del Commercio yemenita Muhammad Abdul Wahid al-Mitimi si è dimesso in segno di protesta contro la continua lacerazione del Paese e l’assenza di posizioni governative, mentre i partiti politici hanno chiesto l’adozione di misure serie per fermare le “manomissioni” del Consiglio di transizione meridionale.

In una lettera indirizzata al presidente yemenita ‘Abd Rabbih Mansur Hadi, al-Mitimi ha affermato che “nel territorio yemenita vi è la presenza di Stati regionali che fanno parte della coalizione araba istituita al fine di ripristinare lo Stato legittimo e di rispettare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Questi gruppi cercano di lacerare lo Yemen e di minare la legittimità costituzionale, finanziando, armando ed addestrando le loro milizie” come sottolineato da Al-Jazeera.

Dopo anni di miseria e di distruzione, dieci sono i bambini francesi, tra le centinaia di nati nella terra del presunto califfato ISIS, che hanno salutato definitivamente i campi ospitanti migliaia di bambini e famiglie dei combattenti.

Il Ministero degli Affari Esteri francese, infatti, ha annunciato che dieci bambini francesi provenienti dalla Siria stanno tornando in Francia. Ha inoltre indicato che i dieci ragazzi sono minorenni e orfani e saranno consegnati alle autorità giudiziarie del Paese, come sottolineato daAl-Arabiya.

La Francia per lungo tempo ha insistito affinché i suoi cittadini catturati in Siria e legati all’Isis venissero processati a livello locale, rifiutandosi di rimpatriarli, ad eccezione dei minori. Molti sono stati gli appelli nazionali e internazionali per cambiare questa politica.  

S.H.

AMERICA

Negli Stati Uniti vi sono accese polemiche dovute alle recenti dichiarazioni del Presidente Trump riguardanti i test del coronavirus. In una recente riunione Trump ha dichiarato di aver chiesto al suo staff di rallentare la frequenza con cui si stanno svolgendo i test per insabbiare nuovi casi di Covid-19, secondo quanto riportato da CNN politics.

Su NBC News si legge che per minimizzare la vicenda un alto funzionario della Casa Bianca ha affermato che si trattava di un commento scherzoso per smorzare un po’ i toni e Navarro, principale consigliere commerciale di Trump, ha aggiunto che era stato detto con “tono ironico”.

Come riportato dal New York Post, anche Biden ha reagito al commento del Presidente definendolo “scandaloso”, condannando l’atteggiamento troppo ironico con il quale sta affrontando la situazione.

S.C, S.P

Il Cile, per la prima volta dopo le ormai molte settimane di emergenza Covid-19, ha deciso di includere nel bilancio dei decessi anche quei casi di morte finora non chiaramente attribuiti al virus, cambiando così in maniera sconvolgente il conteggio dei probabili decessi. Come riporta El País, i nuovi casi di morti provocate dal Covid sarebbero 3.069, un numero impressionante che porta il totale da 4.075 a 7.144. Questi dati sono stati rilasciati sabato 20 giugno durante la conferenza stampa dalle autorità sanitarie e provengono dai registri del Dipartimento di Statistica e Informazione di Salute Cileno. La richiesta di inserire anche le morti “sospette” per Covid era stata avanzata già da tempo, ma si è concretizzata solo da pochi giorni, dopo che il governo e il Ministero della Salute si sono impegnati a continuare a informare la popolazione settimanalmente anche sui decessi sospetti. Tale decisione è stata determinata anche dal cambio di Ministro della Salute, che, da solo una settimana, è Enrique Paris; il precedente ministro Jaime Mañalich, infatti, è stato spesso criticato per la poca trasparenza nella diffusione dei dati. Ad ogni modo, la situazione cilena rimane molto critica: il Cile è il nono paese al mondo con più casi confermati, superato in America Latina solo dal Brasile e dal Perù per quanto riguarda il numero dei contagi totali, mentre l’occupazione dei posti in terapia intensiva equivale al 96%.

L.C, M.D.F. e I.V

Il Brasile raggiunge un nuovo (triste) primato: i casi di coronavirus superano il milione di persone infettate, come dichiarato dal giornale UOL. Per la prima volta, dopo più di dieci giorni, la regione con il numero più alto di nuovi contagiati è il sud-est del Paese: il giorno 19 giugno il numero registrato è stato di 27 mila. Inoltre, il numero di decessi è salito a più di mille dall’inizio della pandemia, mentre il nord del Paese ne conta più di 8 mila. Nello stato di San Paolo, le regioni di Marília e Registro, dopo una prima riapertura, hanno dovuto fare un passo indietro e ritornare alla “fase uno”, che prevede l’apertura delle attività essenziali. L’Istituto Mondiale della Sanità (OMS) avvisa che il virus ha accelerato la sua espansione, soprattutto nel continente americano, poiché i governi stanno spingendo per la riapertura in nome della ripresa economica.

M.P

In Canada, a Fort Resolution, durante la Giornata nazionale dei popoli indigeni, ha avuto luogo una protesta pacifica per porre fine al razzismo sistemico. La protesta è solidale con Allan Adam, capo dell’Athabasca Chipewyan First Nation, dopo essere stato assalito in un parcheggio di Fort McMurray da alcuni ufficiali della RCMP (Royal Canadian Monuted Police -polizia reale canadese a cavallo). Come riportato da CBC.ca, Adam ha ringraziato i membri della comunità “dal profondo del cuore” e ha sottolineato l’importanza di aver tenuto la protesta in questa giornata per commemorare le difficoltà che gli Indigeni sono costretti ad affrontare.

S.C, S.P

ASIA

Gli uiguri sono un’etnia turcofona di fede prevalentemente musulmana, la cui presenza nella regione autonoma dello Xinjiang è testimoniata già a partire dal II secolo a.C. in opposizione al primo impero cinese degli Han.

Questa minoranza, a lungo perseguitata, è stata protagonista di diversi scontri e di atti di violenza e spesso gli uiguri sono stati additati come criminali da parte del popolo cinese e successivamente condannati per crimini che non avevano commesso.

L’ “Uyghur Human Rights Policy Act of 2020”, dovrebbe mettere fine agli scontri e alle continue repressioni, nel rispetto dei diritti degli uiguri, invece in Cina, il disegno di legge firmato da Trump nei giorni precedenti, è stato fortemente criticato. Il China Daily  accusa il disegno di legge di

“violare palesemente il diritto internazionale e le norme di base che regolano le relazioni internazionali” e di interferire “gravemente negli affari interni della Cina, andando a distruggere gli sforzi e i risultati ottenuti finora nella regione autonoma dello Xinjiang”.

La promozione dell’istruzione, la creazione di corsi di formazione professionali e la lotta al terrorismo e all’estremismo, sono solo alcuni dei risultati ottenuti.

Si prevede che la regione eliminerà la povertà assoluta quest’anno insieme al resto del paese. Dal 2014, ogni anno vengono creati oltre 470.000 nuovi posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione urbana inferiore al 4,5%.

La salute delle persone è stata garantita durante l’epidemia di Covid-19, senza casi confermati riportati per più di quattro mesi e le normali attività religiose sono state protette conformemente alla legge. Le persone hanno il diritto di usare la loro lingua madre, sia essa turca o cinese e di appropriarsi della loro cultura.

Lo Xinjiang è nel suo miglior periodo di sviluppo, con persone di diversi gruppi etnici e credenze religiose che vivono insieme, in armonia e conducono una vita pacifica e stabile.  

Il governo cinese è pienamente giustificato nel compiere tutti gli sforzi per sradicare le cause alla radice dell’estremismo, del terrorismo violento e del separatismo per assicurarsi che il tempo in cui le persone vivessero all’ombra della paura, della povertà e della morte non torni mai più.

La promulgazione del disegno di legge degli Stati Uniti, tuttavia, sostiene le forze terroristiche ed estremiste. La vera intenzione dell’atto è seminare discordia tra i gruppi etnici in Cina, danneggiare la prosperità e la stabilità dello Xinjiang e contenere lo sviluppo della Cina.

In un momento in cui gli Stati Uniti dovrebbero davvero concentrarsi sull’affrontare i propri problemi in materia di diritti umani, a seguito della morte George Floyd, l’emanazione del disegno di legge sullo Xinjiang, non fa altro che confermare la possibilità che i diritti umani di tutti non vengano rispettati e possano essere messi in pericolo.                                                     

G. R

OCEANIA

In Australia è stato registrato un nuovo picco di casi di coronavirus nello Stato federato del Victoria. Secondo quanto riportato da 9News sono stati rilevati 16 nuovi casi, facendo scattare un nuovo campanello d’allarme per le autorità sanitarie.

Come si legge su ABC News, il PM australiano Morrison ha ribadito che nonostante questi nuovi casi i cittadini dello Stato federato potrebbero vedere allentate le misure restrittive una volta che il rischio è passato. Tuttavia, il Premier Daniel Andrews non si trova d’accordo con questa scelta e addirittura si sarebbe trasferito nel Victoria per imporle nuovamente. Inoltre, le autorità sanitarie stanno mettendo in guardia dei pericoli che comporterebbero i viaggi da e verso questa zona.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)